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L’italiano, una lingua al maschile

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CIVILTÀ

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Car* tutt*, so che siete appena tornat* dal weekend e quindi una mail di domenica sera non è il top… Se siete stat* bene, come spero, non vi voglio rovinare la serata. Vi dico solo che domani siete invitat* tutt* alle 13.30 a una piccola festa per il pensionamento della dott.ssa Giannini.

L’autore di questa mail non ha la tastiera del computer rovinata, non è per un problema che vedi tutti quei segni *. Secondo te, perché l’autore li ha messi? Discuti la tua opinione con la classe.

L’italiano, una lingua al maschile

Nell’attività 21 vi siete messi in fila. Vi abbiamo suggerito come chiedere la data e l’anno di nascita, usando queste due forme per scrivere il participio passato nato o nata.

Quando fai queste domande sai chi hai davanti a te, sai se è un ragazzo o una ragazza, ma in un esercizio scritto non possiamo sapere se tu fai le domande a un maschio o a una femmina, cioè con l’accordo del participio passato al maschile o al femminile. Quindi, per non essere ‘sessisti’, cioè per non usare il maschile anche per le donne, oggi usiamo spesso una di queste due forme.

IN CHE ANNO SEI NATO/NATA? SONO NATO/NATA NEL . IN CHE ANNO SEI NATO/A?

SONO NATO/A NEL .

Una lingua politically correct: la lingua non deve creare differenze tra maschi e femmine o per rendere una persona più importante di altre. Sempre più persone condividono questa opinione. In italiano, Sig. comunica che si tratta di un signore, senza dire se è sposato o no, come l’inglese Mr. I femminili Sig.ra e Sig.na, invece, distinguono la signora sposata dalla signorina che non lo è, come l’inglese Mrs e Miss. Per non fare differenze tra uomo e donna, il femminile diventa Sig.a, unico per signore e signorine, come l’inglese Ms.

Ingegnere non cambia perché è una parola che finisce per -e e va bene per il maschile e il femminile; architetta e avvocata sono parole usate sempre di più sulla base dell’uguaglianza tra uomo e donna anche nella lingua. Questo succede anche nel mondo politico: al posto dei tradizionali ministro, sindaco, oggi nei giornali, nei telegiornali, nei discorsi pubblici puoi leggere o sentire ministra, sindaca.

Sig. Roberto D’Annunzio Sig.ra Eleonora Tussi Sig.na Gianna Lopriore INVITOX Sig. Roberto D’Annunzio Sig.a Eleonora Tussi Sig.a Gianna LoprioreINVITOOK

L’italiano, una lingua al maschile

L’architetta Pascutti L’avvocata Pascutti

L’ingegner Pascutti

In conclusione, l’italiano, come tutte le lingue che vengono dal latino, usa il maschile per accordare aggettivi e participi passati quando ci sono soggetti di tutti e due i generi, maschili e femminili: Nadia e Roberto sono stranieri. Questo non si può cambiare; ma almeno nella lingua ufficiale possiamo usare le forme che hai visto sopra.

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