S.M.L. workshop
Preliminary report 1
Progetto grafico del'impaginato: Recycle Italy, Sara Marini e Vincenza Santangelo 2
SML WORKSHOP NUOVI CICLI DI VITA PER L’AREA PEDEMONTANA VENETA, FRA AGRICOLTURA INTELLIGENTE, INDUSTRIA CREATIVA, PATRIMONIO CULTURALE E PROCESSI DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E LE INFRASTRUTTURE DI PERCORRENZA LENTA. 3
COLOPHON
UniversitĂ Iuav di Venezia, Dipartimento di Culture del Progetto Coordinamento Workshop: Francesco Buscemi, Maria Leonardi, Giacomo Magnabosco, Corinna Nicosia, Federico Segat, Luca Velo Resp. Scientifici: Stefano Munarin, Renato Bocchi, Lorenzo Fabian Resp. RELAB: Matteo Aimini Sito: Giulia Ciliberto (webmaster) Lorenzo Fabian, Giacomo Magnabosco, Matteo Aimini Partner Operativi: Latteria di Soligo Girolibero Siral Gianni Vencato Textile Agency Lanificio Paoletti Partner di Rete: Fondazione Fabbri (Pieve di Soligo) Il prato publishing house S.r.l. Istituto Istruzione Superiore “A. Palladio, Treviso 4
La ricerca S.M.L. Smart Manufacturing Lands. Nuovi cicli di vita per l’area Pedemontana veneta, fra agricoltura intelligente, industria creativa, patrimonio culturale e processi di valorizzazione del territorio e le infrastrutture di percorrenza lenta è finanziata dalla Regione Veneto, con i finanziamenti erogati dal Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del programma operativo 2014- 2020 della Regione. Responsabili scientifici delle ricerche: Renato Bocchi, Lorenzo Fabian, Sara Marini, Stefano Munarin. TURISMO, TERRITORIO, SMART MANUFACTORY: esplorazione delle sinergie tra nuove economie e i processi di valorizzazione del territorio, vedendo la bicicletta come strumento capace di ri-significare ampie porzioni di territorio; il cicloturismo come buona pratica di turismo sostenibile; l’uso della bicicletta a pedalata assistita per configurare nuovi modelli per la mobilità in ambito montano e pedemontano.
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INDICE
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Tema Programma
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MOBILITA' LENTA
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TAV. 1# AGRIFOOD
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TAV. 2# TEXTILE
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TEMA
Nuovi cicli di vita per l’area Pedemontana veneta, fra agricoltura intelligente, industria creativa, patrimonio culturale e processi di valorizzazione del territorio e le infrastrutture di percorrenza lenta. Il workshop affronterà il tema della valorizzazione del territorio pedemontano veneto attraverso azioni di risignificazione capaci di generare forme di sviluppo utili a incrementare il dialogo tra filiere produttive e risorse territoriali. Il turismo nel Veneto sta conoscendo importanti mutazioni: si verificano sempre più spesso casi di territori investiti da un’affluenza turistica “a bassa densità”, ma dalla portata decisamente notevole. Territori caratterizzati da una tematizzazione dell’offerta diffusa e supportata dalla compresenza di molteplici modalità di fruizione, da quelle tradizionali legate alla visita di luoghi specifici, a nuove forme di percorrenza “lenta”. L’idea che anche in questi settori si debbano privilegiare interventi rispettosi di storia e natura, il riuso di ciò che esiste piuttosto che l’espansione del nuovo, sta rapidamente prendendo piede in molte parti del mondo. La capacità di attrarre dall’estero non solo consumatori, ma possibili fruitori territoriali altamente qualificati, rappresenta una risorsa consolidante che necessita di un processo di investimento che può avvenire tramite nuove figure professionali, esperte di cultura del territorio, capaci di raccontare il valore immateriale delle cose anche in funzione di una fruizione diretta dei luoghi. Aprendo le vie non solo all’immaginario del prodotto ma spingendo verso una consapevolezza del progetto capace di costruire nuove reti e nuovi percorsi, ricadute sistemiche in termini di qualità ambientale e occupazionale e di attivare processi riqualificazione puntuale. 8
A partire dal territorio pedemontano il workshop esplorerà interventi capaci di raccontare le radici dei prodotti agricoli, tessili e meccanici, anche a partire dalla valorizzazione delle reti di percorrenza lenta e ciclabile e delle aziende insediate, in funzione della cultura dei luoghi, un riciclo immateriale delle tradizioni, dalle evidenti caratteristiche locali che una volta collocate sul mercato internazionale diventano patrimonio globale. Questo significa trovare modi di valorizzazione dei marchi più identitari dei territori veneti pedemontani (e in particolare dell’area dei colli di produzione vinicola e di altri marchi DOC della produzione agroalimentare, ma anche della produzione artigianale e industriale nei settori tessili connessi con il Made in Italy). Tale valorizzazione troverà radici sia in opportune politiche di marketing “identitario”, sia in altrettante parallele politiche e progetti di connessione territoriale entro una rete di mobilità sostenibile con precisi interventi di segnalazione dell’accessibilità e dell’”identificazione” di un intero sistema territoriale agganciato alle vie di scorrimento regionale esistenti e future. Il workshop sarà organizzato in due tavoli di lavoro. Il primo esplorerà i temi del tessile, con particolare focus sulla Valle dell’Agno e gli altri vallivi pedemontani su cui si è costruita la protoindustrializzazione del Veneto, oggi alla chiusura di un ciclo di vita e alla ricerca di nuove possibilità. Il secondo tavolo esplorerà i temi della valorizzazione del patrimonio agroalimentare, lungo la fascia del Pedemonte, fra l’alta pianura asciutta e la linea delle risorgive. Il workshop intervallerà il lavoro in aula con gli studenti a confronti critici a lectures dedicate. Al workshop partecipano studenti, sia gli assegnisti di ricerca di ateneo sia gli assegnisti coinvolti nel progetto “S.M.L. Smart Manufacturing Lands”, finanziato dalla regione Veneto su fondi FSE e i partner operativi e di rete provenienti dal mondo produttivo Veneto. 9
PROGRAMMA
Università Iuav di Venezia Terese, Aula G 9.30 > 19.00 * il programma sarà soggetto a variazioni vi chiediamo di tenerlo monitorato _____________________________ Lunedì 3 luglio 9.30 Saluti e presentazioni Renato Bocchi, Stefano Munarin e Lorenzo Fabian Università Iuav di Venezia, responsabili scientifici delle ricerche Smart Manufacturing Lands – Nuovi cicli di vita per la Pedemontana veneta 10.00 Presentazione delle ricerche e introduzione ai temi del workshop Francesco Buscemi, Maria Leonardi, Giacomo Magnabosco, Corinna Nicosia, Federico Segat, Luca Velo Assegnisti di ricerca 12.00 Ne discutono: Antonella Faggiani e Roberto Masiero Fondazione Francesco Fabbri, Pieve di Soligo Paolo Gurisatti Fondazione Palazzo Festari, Valdagno Scenari e sviluppi della pedemontana 12.45 Pausa pranzo 14.30 Workshop _____________________________ 10
Martedì 4 luglio 9.30-17.00 Workshop 13.00-14.00 Lunch talk 17.30-19.00 Lecture: sguardi pedemontani – Textile Luca Romano LAN Servizi Padova, Ricerche sul territorio Discute: Stefano Munarin _____________________________ Mercoledì 5 luglio 9.30-17.00 Workshop 13.00-14.00 Lunch talk 17.30-19.00 Lecture: sguardi pedemontani – Agrifood Marta De Marchi Università Iuav di Venezia, Dottorato in Urbanistica Discute: Francesco Buscemi _____________________________ Giovedì 6 luglio 9.30-17.00 Workshop 13.00-14.00 Lunch talk ____________________________ Venerdì 7 luglio 9.30-12.00 Workshop 14.30 Presentazione e discussione dei risultati
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MOBILITĂ€ LENTA
Le seguenti note restituiscono un primo stato di avanzamento delle seguenti ricerche: Steep roads: pedalare sulla fascia pedemontana, assegnista Giacomo Magnabosco, responsabile scientifico Prof. Lorenzo Fabian Slow roads: valorizzare le reti pedemontane di percorrenza lenta, assegnista Corinna Nicosia, responsabile scientifico Prof. Lorenzo Fabian 13
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SUPPORTI
Il grande deposito di lungo periodo di acque e strade che innerva il territorio italiano è una rete pervasiva e densa che naturalmente si presta ad una mobilità lenta. Ciò trasformerebbe campagne, aree interne e meno accessibili in un “nuovo fronte” del territorio e diventerebbe il supporto ideale per un nuovo tipo di turismo, consapevole, emozionale e diffuso. 15
ITALIA VELOCE Per decenni il progetto delle grandi infrastrutture territoriali è stato inteso come uno degli elementi imprescindibili per lo sviluppo del territorio.
RETE LENTA Piccole strade, strade bianche, sentieri costituiscono un supporto infrastrutturale millenario che oggi, a causa della crisi economica e delle connesse questioni ambientali ed energetiche, è sottoposto a un processo di radicale riconcettualizzazione.
RETE IDRICA Le trame delle acque, dei fossi, dei sistemi di scolo e di ritenzione idrica rappresentano il deposito didiverse razionalitĂ di lungo periodo volte a rendere abitabile un territorio complesso e fragile.
RETE FERROVIARIA La strada ferrata è l'infrastruttura che ha consentito, prima dell'automobile, la mobilità di persone e cose su un territorio vasto e disperso.
VASSOIO Gran parte dei territori della pianura padana hanno una pendenza inferiore al 5%, valore al di sotto del quale la mobilità ciclabile è alla portata di tutti.
IL TERRITORIO DELLA BICICLETTA
SPAZI E LUOGHI DEL TURISMO Questa rete isotropa illumina aree interne, campagne e territori con scarsa accessibilitĂ , riuscendo a connettere il grande e disperso patrimonio storico e artistico.
IL POPOLO DELLA BICICLETTA La domanda di mobilità ciclabile è in costante aumento. Il censimento delle ciclofficine, punti di bike sharing, noleggi, parcheggi, Critical Mass e sedi Fiab possiamo avere una stima dell'entità del "popolo della bicicletta". Un popolo che manifesta nuove istanze che il progetto della città e del territorio deve saper ascoltare.
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MATERIALI
Lo spazio della strada può essere inteso quale spazio pubblico inclusivo: capace di accogliere diverse e molteplici pratiche, i tempi e i ritmi della città. La riconcettualizzazione dello spazio pubblico e privato della mobilità, per decenni ipotecato dalle automobili, consentirebbe di ripensare il progetto della città e del territorio mettendo al centro la qualità degli spazi. 33
STRADE BIANCHE Da sempre "retro" del territorio, le strade bianche possono diventare un nuovo "fronte" grazie a piccoli interventi volti ad accogliere le pratiche del turismo in bicicletta.
ECCO IL MUSEO ! PRONTI PER LA VISITA GUIDATA ?
CIRCUITO CULTURALE DEL BACCHIGLIONE
QUANTO MANCA ??? GNAM GNAM !!
GO CICLO ALBER
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AAAARGH! PIOVE! GO CICLO ALBER
QUESTA PENSILINA !
ZZZZZ....
SPERIAMO CI SIANO ANCORA CAMERE LIBERE !
ALTRIMENTI DORMIREMO SOTTO LE STELLE !
CICLO ALBERGO
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ACQUA Questo ricco deposito di strade campestri e acque costituisce un supporto alternativo e, per certi versi, anche piĂš efficiente rispetto alla maglia stradale, capace di offrire allo stesso tempo una diversa percezione del paesaggio.
STRADA MARCIAPIEDE + PERCORSO CICLABILE
STRADA BIANCA FOSSO CANALE/ TORRENTE FIUME
SPAZI CICLOPEDONALI PROMISCUI ARGINE
RIDURRE LA SEZIONE STRADALE PER RICAVARE SPAZI PER CICLISTI E PEDONI AFFIACARE ALLE STRADE SPAZI SICURI DEDICATI A PEDONI E CICLISTI RICAVARE SPAZI PER PEDONI E CICLISTI UTILIZZANDO I FOSSI COME ELEMENTO DI SEPARAZIONE DALLA STRADA
UTILIZZARE L’ARGINE COME SPAZIO CICLOPEDONALE PROMISCUO SICURO
UNA POTENZIALE RETE PERVASIVA DI PERCORSI PER LA CICLABILITà
AFFIANCARE SPAZI CICLOPEDONALI PROMISCUI LUNGO TRACCIATI IDROGRAFICI DI GRANDE CONTINUITÀ TERRITORIALE
UTILIZZARE L’ARGINE COME SPAZIO CICLOPEDONALE PROMISCUO CHE COLLEGA SPAZI LEGATI AL TEMPO LIBERO
UTILIZZARE L’ARGINE COME SPAZIO CICLOPEDONALE PROMISCUO LUNGO LE ASTE FLUVIALI
STAZIONI Le piccole stazioni disseminate nel territorio potrebbero diventare nuove centralità : nodi intermodali complessi, sicuri, capaci di facilitare i flussi, ma anche l’incontro e le pratiche dello stare. Allo stesso modo, i vagoni dei treni devono essere organizzati in modo da interpretare il viaggio come pausa di un piÚ lungo spostamento in bicicletta che attraversi città e i territori.
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SMFR
MICROBUS
TAXI
ATTESA
SMFR
MICROBUS
RISTORANTE
BAR
attesa infopoint wi-fi point RISTORANTE
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MICROMERCI TAXI
BIKESHARING
PEDONE
BIKESHARING
PEDONE
CARSHARING
BAR
MICROMERCI
INTERMODALITA’
CARSHARING
accesso diretto bus/ bici / treno
NUOVE FUNZIONI PUBBLICHE
biblioteca guardia medica asilo posta
INTERMODALITA’ CICLOFFICINA E PARCHEGGIO SMFR
MICROBUS
BIKESHARING
bici / treno TAXI
PEDONE
riparazione biciclette custodia e parcheggio
RISTORANTE
BAR
bici / bus
MICROMERCI
CARSHARING
bici / taxi
INTERMODALITA’
accesso diretto bus/ bici / treno / taxi SMFR
MICROBUS
TAXI
PASSERELLA CICLOPEDONALE
RISTORANTE
sovrappasso pensilina di attesa
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BAR
MICROMERCI
CARSHARING
BIKESHARING
PEDONE
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STEPPING STONES
Le eccellenze del patrimonio culturale, storico, agroalimentare e manifatturiero possono essere considerati come stepping stones da cui avviare un processo capillare di valorizzazione territoriale. Moltiplicare il loro potenziale turistico e metterle in rete consetirebbe di avviare un processo circolare virtuoso: da una parte, le piccole aziende offrono opportunità al settore turistico; dall’altra, il turismo diventa quella forza attrattiva capace di valorizzare il prodotto del territorio; infine, il territorio con le sue tradizioni alimenta il bagaglio culturale dell’azienda. 47
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SMART MANUFACTURING LAND NETWORK
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TAV. 1# AGRIFOOD
Le seguenti note restituiscono un primo stato di avanzamento delle seguenti ricerche: Paesaggi della produzione gastronomica: il ruolo della filiera agro-alimentare nelle strategie di valorizzazione dei paesaggi culturali della Pedemontana Veneta, assegnista Francesco Buscemi, responsabile scientifico Prof. Renato Bocchi Steep roads: pedalare sulla fascia pedemontana, assegnista Giacomo Magnabosco, responsabile scientifico Prof. Lorenzo Fabian Slow roads: valorizzare le reti pedemontane di percorrenza lenta, assegnista Corinna Nicosia, responsabile scientifico Prof. Lorenzo Fabian 55
Il tavolo di lavoro “Agrifood” esplorerà i temi della valorizzazione del patrimonio agroalimentare, lungo la fascia del Pedemonte, fra l’alta pianura asciutta e la linea delle risorgive. Agrifood investiga le possibili sinergie fra processi di valorizzazione del territorio e nuove economie, nella convinzione che una risposta alla crisi economica possa arrivare solamente da azioni sappiano attivare efficaci processi di risignificazione del capitale fisso sociale. Solo così si potranno generare nuove forme di sviluppo, utili ad incrementare il dialogo tra filiere produttive e risorse territoriali. In particolare il progetto si concentrerà su due aspetti: 1- le potenzialità turistiche della produzione agroalimentare. Molti studi dimostrano che oggi il turismo è cambiato e che le tendenze vanno nella direzione di un turismo consapevole, emozionale e diffuso, tutte caratteristiche che si adattano ai caratteri socio-economici e strutturali del territorio veneto; questo tipo di turismo è inoltre al centro dei piani della Regione Veneto, come anche sottolineato dal presidente Zaia nel corso del recente Buy Veneto; 2- i processi di valorizzazione territoriale delle aree interne e delle reti di percorrenza lenta. La riconcettualizzazione del patrimonio di strade secondarie, bianche e sentieri può essere un vettore per sviluppare un nuovo modello di mobilità sostenibile, in linea con le direttive europee in materia (cfr. Action Plan on Urban Mobility, European Commission 2009). Allo stesso tempo, diventerebbe il supporto infrastrutturale per il turismo diffuso, permettendo di mettere in rete le eccellenze della produzione veneta. Non bisogna pensare a questi aspetti come separati. In realtà, in una prospettiva olistica, essi si influenzano a vicenda e danno vita a un circolo virtuoso: da una parte, le piccole aziende offrono opportunità al settore turistico; dall’altra, il turismo diventa quella forza attrattiva capace di valorizzare il prodotto del territorio; infine, il territorio con le sue tradizioni alimenta il bagaglio culturale dell’azienda. Le ricadute spaziali di questo processo possono aversi in una diversa declinazione dell’albergo diffuso, dove l’ospitalità non è esclusivamente a carico del cittadino ma anche della realtà produttiva. In questo modo il turista non è solo un visitatore ma anche testimone attivo della creazione e narrazione di un prodotto di eccellenza.
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Cibo e società circolare in Veneto
L’analisi sull’agroalimentare veneto evidenzia il passaggio dalla società lineare a quella circolare1, e la trasformazione del cibo da prodotto a sistema. La crisi degli anni scorsi è stata superata da quelle imprese che hanno allargato la loro presenza da uno a più stadi dell’interazione uomo-cibo2, dalla produzione alla commercializzazione, narrazione, preparazione, etc. Dimenticando la vecchia azienda lineare che si occupa solo di uno stadio, queste aziende hanno messo in circolo le loro conoscenze ed esperienze, spalmandole su vari stadi e agendo in un sistema. Questo ha comportato la ricerca di una nuova identità e il superamento (ma non il tradimento) della vecchia. Il primo a farne le spese è stato il termine ‘qualità’, che un tempo era inequivocabile e sufficiente a costruire una identità agroalimentare. Oggi il termine è rimasto ma ha assunto diversi significati, adattandosi allo scenario dinamico dei nostri giorni. Qualità può significare tradizione, ma anche sicurezza alimentare, efficienza tecnologica, etc. Insomma, la qualità non basta a definirsi, altre domande sono emerse. Molte aziende hanno costruito la loro identità su nuove e diverse risposte ai problemi di dimensioni e rapporto con la comunità. Sulle dimensioni, c’è la paura di non essere classificati né tra le piccole né tra le grandi. I grandi stanno diventando molto grandi, e sono percepiti come irraggiungibili; i piccoli sembrano inadeguati a sopravvivere nel nuovo mondo, stritolati dal ricatto della grande distribuzione. Chi ha risolto il problema, o si è specializzato in un solo prodotto (rimanendo quindi di dimensioni limitate, ma ‘grande’ nel mercato di quel prodotto), o si è ingrandito non producendo di più, ma curando più stadi del sistema-cibo (aprire il ristorante, organizzare presentazioni di libri, etc.). Riguardo il rapporto con la comunità, con la digitalizzazione molte aziende hanno perduto ogni rapporto col territorio, vendendo all’estero più che in Veneto, e perdendo riconoscibilità tra le nuove generazioni. Anche questa è stata una soluzione. Altre aziende hanno invece rafforzato la loro missione sociale in una dimensione iper-locale. 58
Paradossalmente, a rimanere indietro in questo campo sono state le cooperative, che in passato avevano nel loro DNA la responsabilità sociale. Negli anni ‘80 e ‘90, molte coop hanno inseguito modelli di sviluppo commerciale che hanno indebolito il loro ruolo di dispensatrici di beni immateriali (fiducia, conoscenza, etc.), e sono state ‘scavalcate a sinistra’ dalle aziende private, che fiutano nei beni immateriali della società circolare una chiave per entrare nel cuore dei consumatori. Quanto detto trova conferma anche nell’economia. L’ISTAT3 ha dimostrato che il Triveneto è stato ancora nel 2016 il motore dell’Italia. Attenuatosi il nordest dei capannoni, l’agroalimentare è risultata la voce più importante di questo ‘secondo Nordest’. Ma agroalimentare, si è visto analizzando il dato più in profondo, non significa solo vendere cibo. Una grande fetta di questa crescita è arrivata infatti grazie ai nuovi servizi offerti da aziende agroalimentari che aprono b&b, organizzano corsi di formazione, etc. Insomma, saperi e beni immateriali si ibridano con prosecco e mozzarella. Un bell’indizio per capire cosa e come si mangerà nella società circolare.
Note 1 Bonomi A, Della Puppa F and Masiero R (2016) La Società Circolare: Fordismo, Capitalismo Molecolare, Sharing Economy. Roma: Derive & Approdi.
giugno. http://www.corriere.it/opinioni/17_ giugno_23/nascita-complessa-654ab0365774-11e7-8b4d-3cd144754bfb.shtml 3 Goody, J (1982) Cooking, cuisine and class: a study in comparative sociology, New York: Pantheon books.
2 Di Vico, D (2017) La nascita complessa di un secondo Nordest. Corriere della Sera, 22 59
LO SCHEMA DI GOODY L'essere umano entra in contatto con il cibo in 4 momenti. Se studiamo queste 4 interazioni capiamo tutto del rapporto umanitĂ -cibo. Ogni fase non riguarda solo il cibo, ma processi sociali e di lavoro, luoghi, grandi temi, insomma aspetti della vita di ogni giorno.
PROCESS
PHASE
LOCUS
growing
production
farm
allocating/storing
distribution
granary market
cooking
preparation
kitchen
eating
consumption
table
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ISSUE economics politics labor identity
GIOCARE CON LO SCHEMA DI GOODY
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LA QUALITA' E I SUOI SIGNIFICATI Tradizione, sicurezza alimentare, efficienza tecnologica...
Maso Rameishof, Malles fonte: www.neveitalia.it
fonte: www.ilsole24ore.com
fonte: www.rentokil.it
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DIMENSIONI
fonte: www.nonnonanni.it
Caseificio Perenzin fonte: www.marcadoc.com 63
Rielaborazione dai dati di sintesi dell’agroalimentare veneto. Fonti: Venetoeconomia e dati Ufficio Studi Confindustria Padova
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IL NUOVO AGROALIMENTARE
cooperative
fonte: www.lacortedeipastori.com 65
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TAV. 1# 1. TERRITORIO
I tracciati per la mobilità lenta possono mettere in rete le eccellenze della produzione enograstronomica dell’area pedemontana consentendo al turista di vivere una diversa esperienza del territorio. Il percorso ipotizzato lungo l’arco pedemontano intercetta diversi territori, geografie, paesaggi, il suo progetto quindi deve essere in grado di restituire questa narrazione. Esso si dovrà adattare alla natura complessa dei luoghi che attraversa, alle pendenze, al tipo di suolo e ai paesaggi. 67
SMART MANUFACTURING LAND NETWORK
centri storici ville venete monumenti musei chiese
agriturismi fattorie didattiche produttori di vino cantine birrifici
produttori di latte e formaggi malghe consorzi agrari commercio al dettaglio di latte allevamento bovini
industria tessile finissage tessile spacci sartorie
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SOPPRESSA
PROVOLONE
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ASPARAGO
ASIAGO
IL TERRITORIO DELLE ECCELLENZE AGROALIMENTARI
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MONTASIO
TALEGGIO MONTELLO ROSSO
CASATELLA
PIAVE
TORCHIATO
MIELE
GRANA PADANO
PROSECCO
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TAV. 1# 2. SUPERFICI
Allo stesso modo, il percorso ipotizzato intercetta diverse superfici che oggi sono spesso monofunzionali e iperspecializzate: le superfici stradali, i centri storici, gli spazi dell'acqua e dell'agricoltura. Le superfici sono materiale malleabile che richiede un attento progetto di suolo. A questa scala, il progetto rifletterà sulle conseguenze spaziali dell’introduzione di un differente paradigma della mobilità e di nuove pratiche legate a un turismo lento e sostenibile. 73
IL CENTRO STORICO
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IL CENTRO STORICO
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IL CENTRO STORICO
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LE STANZE AGRICOLE
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LE STANZE AGRICOLE
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LE STANZE AGRICOLE
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LO SPAZIO DELL'ACQUA
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LO SPAZIO DELL'ACQUA
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LO SPAZIO DELL'ACQUA
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TAV. 1# 3. PUNTI
Il nuovo turista vuole scoprire tutti gli stadi del sistemacibo, dalla produzione (visite agli stabilimenti), alla commercializzazione (negozi, cantine e cascine), alla preparazione (laboratori e corsi di cucina), al consumo (ristoranti delle aziende). Una riflessione progettuale puntuale dove individuare le strategie, i processi e gli interventi attraverso cui gli spazi della produzione agroalimentare possono essere modificati per accogliere le diverse e nuove pratiche del turismo. 93
CASCINE
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CASCINE
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SPAZI DELLA PRODUZIONE
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TAV. 2# TEXTILE
Le seguenti note restituiscono un primo stato di avanzamento delle seguenti ricerche: I luoghi del tessile tra patrimonio ed innovazione, assegnista Maria Leonardi, responsabile scientifico Prof. Stefano Munarin Da vecchi patrimoni a nuovi valori. Ricerche per operanti progetti di riciclo nel Veneto, assegno di ricerca finanziato con fondi di Ateneo, assegnista Luca Velo, coordinatore scientifico Prof. Stefano Munarin 103
Creative networking: l'azienda come spazio per la costruzione di reti di eccellenza, assegnista Federico Segat, responsabile scientifico Prof.ssa Sara
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All’indomani della crisi e alla conclusione di un ciclo economico e sociale, il tavolo Textile ripensa i rapporti tra i luoghi della produzione , dell’abitare e del tempo libero con lo spazio urbano e il territorio pedemontano veneto, ponendo una particolare attenzione alle molteplici istanze dei soggetti che vi si muovono ed vi operano. Confrontandosi con alcune aziende legate soprattutto al tessile nell’ambito del pedemonte, l’obiettivo del tavolo coincide con l’incremento del dialogo tra le filiere produttive e le risorse territoriali ed ambientali, entro un’idea mirata alla definizione del concetto di “impresa significante”. Un’impresa consapevole che, proprio per competere nei mercati internazionali, supporta una proposta di un’elevata qualità del “Made in Veneto” che debba andare di pari passo con la qualità del territorio in cui si colloca la produzione, dialogando con gli attori e gli operatori, ma anche contribuendo a definire filiere che tengano insieme produzione, variegate forme di turismi (come il “turismo d’affari” ed “emozionale” interessate non solo ai prodotti ma anche ai luoghi stessi della produzione) e nuove forme dell’abitare e di spazialità legate al welfare. Il Veneto ha già sperimentato l’importanza del fertile connubio tra impresa e territorio, verificando come queste esperienze siano state capaci di attrarre manodopera e competenze, diventando centro di innovazione di prodotto e di processo, di attivazione di economie “esterne” (ospitalità, istruzione, nuove forme mobilità, ecc.) nonché di governance del territorio e producendo nel corso dei decenni patrimoni non solo materiali ma anche immateriali, come il “saper fare” impresa e prodotto. L’attenzione dunque si pone non solo sull’esplorazione dello spazio fisico contemporaneo, con particolare riferimento alla valle dell’Agno, ma anche sulle possibili vision che ne derivano, per potenziare un’Industria 4.0 che ridisegni un’idea di paesaggio produttivo veneto, entro un ciclo di crisi ormai definibile medio lungo. Attraversando le diverse scale del progetto d’architettura, di città e di territorio, il tavolo di lavoro intende indagare altre tipologie d i modello economico-produttivo, oltre la casa-fabbrica o il capannone , e le differenti forme di residenzialità e ricettività, capaci di innescare processi di riciclo e riuso del patrimonio materiale e immateriale. Questo al fine di prevedere nuove spazialità e tessuti urbani capaci di favorire accessibilità e qualità ambientale e di sostenere i temi della collettività, del tempo libero e della temporaneità. 105
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Pedemontana textile
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LA VALLATA
Il termine vallata manifesta spesso la tendenza ad essere utilizzato come “categoria coprente”. La vallata non va intesa come sommatoria di elementi troppo omogenei, a discapito di specificità, complessità e contrasti. Il termine vallata, per essere compreso, impone l’uso di sguardi, letture e interpretazioni più complesse. Diventa necessario infatti saper disaggregare alcune figure, ridisegnandole, smontandole e ricomponendole, al fine di riconoscerne una specificità indispensabile per la lettura complessiva delle relazione dell’intero insieme della fascia pedemontana. 109
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supporti: idrografia-figura insediativa
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supporti: centr. idroelett.-archeo. ind.
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Descrizione geografica del distretto di Valdagno nella provincia di Vicenza di Luigi Forti (1826) 115
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progetto cittĂ dell'armonia (F. Bonfanti)
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cittĂ antica-cittĂ dell'armonia
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CITTÀ ANTICA
CITTÀ DELL’ARMONIA
CITTÀ DELL’INDUSTRIA
CITTÀ PUBBLICA
CONTRADE
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CITTÀ ANTICA
CITTÀ DELL’ARMONIA
CITTÀ DELLE PALAZZINE
CITTÀ PUBBLICA
CITTÀ DELL’INDUSTRIA
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Valdagno-elementi di struttura urbana 121
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PATRIMONI
Esistono molti tipi e forme di patrimoni: materiale, immateriale, diffusi, grigi ecc. Alcuni rientrano in elementi tangibili, altri costruiscono immaginari individuali e collettivi. Oggi, la gran parte di essi hanno in comune una sorta di “destino sospesoâ€?, una condizione di continua attesa di una risposta elusa, rivolta in larga misura ad una pubblica amministrazione ormai non piĂš in grado di assolverne alle istanze del periodo pre-crisi. Il processo di valorizzazione quindi non rientra come pratica di mero mercato, ma come pensiero complesso capace di tradurre un nuovo paradigma di riciclo e di andare oltre pratiche consolidate offerte dalla normativa e dagli strumenti di progetto tradizionale. 125
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Valdagno-da vecchi patrimoni a nuove energie?
IL CENTRO ANTICO
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Valdagno-mappa operante del riciclo 135
DISMISSIONI Gli effetti della dismissione sono rintracciabili attraverso il deposito di un' enorme quantità di materiali urbani che assumono forme, aggregazioni e significati differenti. La dismissione è un fenomeno che investe le diverse parti di città in modo diverso poiché interessa non soltanto gli edifici e il loro stato manutentivo, ma anche manufatti incompiuti e spazi aperti. Valdagno, città consolidatasi nel corso dei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, grazie alla massiccia presenza della Marzotto all'oggi restituisce un patrimonio di manufatti dismessi siano essi pubblici o privati.
DI
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SPAZI APERTI
ELEMENTI LINEARI
ELEMENTI PUNTUALI
?
ISMISSIONE
PLACCHE
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Mappare gli elementi del dismesso/ sottoutilizzato richiede un accurato lavoro di rilievo sul campo in cui le componenti visive percettiva non bastano come non bastano le tradizionali forme della restituzione grafica.
VENDITA/AFFITTO
INCOMPLETO
SOTTOUTILIZZATO CHIUSO
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VENDITA/AFFITTO
INCOMP
PLETO
VUOTO IN ATTESA
ABBANDONO COMPLETO
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CHIUSO SOTTOUTILIZZATO
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PROGETTO/TEMPO
Occorre mettere chiaramente in evidenza che all’oggi il progetto non si colloca in una condizione di crisi transitoria quanto in una situazione di crisi sul medio-lungo periodo. Inoltre il progetto deve manifestare caratteristiche di forte adattabilità e flessibilità rispetto non solo il contesto specifico crisi, ma anche deve diventare supporto di eccellenze di prodotto locale, materiale e immateriale. Per questo motivo le fasi di progetto diventano elementi fondamentali del processo, che impongono riflessioni accurate e basate specificatamente sul reale, non prefigurando unicamente gli esiti conclusivi, morfologici e/o semantici, ma anche le condizioni iniziali, transitorie e di gestione. 141
MEGAHUB FABLAB COWORKING SPAZIO RIUNIONI E CORSI che diventi community collaborativa e fucina di idee. -Spazi fisici condivisi: un nuovo stile lavorativo che innesca scambi di opportunità e competenze, in modo flessibile ed economico -Una Risposta concreta all’occupazione giovanile, tramite un laboratorio dove persone e aziende trasformano le loro idee in prototipi e prodotti. -Spazio per formazione e tutoraggio per la tua idea, tramite Le nuove tecnologie che uniscono l’artigianato al digitale.
E' emersa con forza la necessità di parlare non solo di lavoro nel senso classico, ma anche di saper fare e della trasmissibilità delle conoscenze. Sono state ideate e realizzate azioni informali (job club, job lab, cicli informativi sul bilancio delle competenze, sulla creazione di un business plan, sulle potenzialità del fundraising), ma tutto questo non è risultato essere sufficiente. Megahub è -Incubatore e asilo per artigiani, un luogo
IL PROCESSO 1000 MQ
EX MAGLIFICIO JOCKEY
POLO TECNOLOGICO E COMMERCIALE
6 ATTIVITA’ assente lo scambio e condivisione
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MEGAHUB coworking officina fablab formazione
COINVOLGIMENTO CITTADINI
PARTNER Confartigianato
IDEA cooperativa Sammarcanda
IL PROCESSO
SOGGETTI SPECIFICI tutor
MEGAHUB
PARTECIPAZIONI BANDI EUROPEI
Rete locale Fabcube
RETE LOCALE_FABCUBE
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VERSO UN'OFFICINA DI CULTURE VALDAGNO 2050
Officina Culture nasce dall’esigenza di articolare spazi che integrino le tante funzioni che si svolgono all’interno della Città dell’Armonia di Valdagno, al fine di proporre un’immagine unitaria e solida del sistema scolastico traducendo spazialmente le diverse istanze della popolazione studentesca, non unicamente legata alle scuole superiori ma anche agli studenti universitari e ai giovani lavoratori che potrebbe rianimare e valorizzare l’intera città sociale renden-
do operante il valore dei luoghi e dell’intera comunità di Vladagno e della valle dell’Agno che li abitano e li frequentano. Un luogo che si configuri come un incubatore di culture, esperienze ed esigenze diverse: da quella immateriale legata all’educazione, alla cultura e all’apprendimento a quella materiale legata all’evoluzione del “saper ideare e produrre “, nonché del “saper fare impresa“ , fiori all’occhiello della tradizione pedemontana veneta. 145
GSPublisherVersion 0.0.100.100
GREEN &
ATTIVITÀ
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GSPublisherVersion 0.0.100.100
GSPublisherVersion 0.0.100.100
& AND HEALTHY
SPAZI ACCESSIBILI
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ex Casa del Fascio
Duomo San Lorenzo
Sala Marzottini
Cinema Super Biblioteca Valle-OrsiniMarzotto Uffici comunale ospedale ex San Lorenzo Maglio di Sotto
Liceo artistico
Palazzo Festari
Stazione SVT
Museo delle Macchine Tessili Scuola della musica
Stadio Fiori Liceo classico
Pista ciclabile Agno-GuĂ ex Pala Lido
Palazzetto dello sport G. SoldĂ GSPublisherVersion 0.0.100.100
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Scuola Manzoni
Istituto ITIS VEM
Liceo scientifico
dei i
STAZIONE SVT
EX SERRE
TRIBUNA STADIO DEI FIORI
EX BOCCIODROMO
PORTA DELLA CITTÀ SOCIALE Parco La Favorita
Public library Wellness center
MUSEO DEL TESSILE
PARCO LA FAVORITA 149
PAR CO FAV OR ITA B AR
PIAZZA ACCOGLIE NZA ST R UT T UR A R ICE T T IVA
SPA E WE LLNE SS CE NT E R PISCINA
vasca 25 metri
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2
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1
152 GSPublisherVersion 0.7.100.100
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8
3
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VALDAGNO CITTA' SOCIALI 1. Cycle network 2.Verde diffuso 3.Parks: Campagna Festari e Parco La Favorita 4. Dynamic spots 5. Green and Blue corridors 6. Tunnel to Pedemontana 7.Contrade, agricultural and rural valorization 8. Architectural Heritage 900 10. New attractive nodes 11.Smart Agricultural city 12.Productive city 13.Turistic upgrade 14. Cittadella delle culture
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SML WORKSHOP NUOVI CICLI DI VITA PER L’AREA PEDEMONTANA VENETA, FRA AGRICOLTURA INTELLIGENTE, INDUSTRIA CREATIVA, PATRIMONIO CULTURALE E PROCESSI DI VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E LE INFRASTRUTTURE DI PERCORRENZA LENTA. 3