Residenze in via quadronno

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L'ARCHITETTURA DELLA PARTECIPAZIONE | Caratteri morfologici e Costruttivi


Caso di ricerca e studio per il Laboratorio di Costruzione dell'Architettura. Scuola di Architettura e Societa' - Politecnico di Milano. Docenti: Maria Pilar Vettori, Paola Pleba, Paolo Bertozzi, Paolo Raffaglio, Mauro Trapani. A cura di: Gian Marco Ruocco, Lorenzo Sizzi.


Edificio residenziale in via Quadronno Milano 1960 Angelo Mangiarotti Bruno Morassutti

Ogni segno di liberta' progettuale assunta dal progettista, rischia di diventare prevaricazione delle reali esigenze di chi ne fruisce.



Uno degli edifici piu' ammirati e amati di tutta l'architettura moderna, non solo italiana. Elegante, dinamico e musicale, asciutto, l'intervento di via Quadronno (inizialmente previsto in due edifici) trova attraverso una struttura tradizionale (a pilastri e setti in cemento armato) una soluzione estremamente moderna: lasciare ad ogni singolo proprietario la LIBERTA' di scegliere dalla planimetria interna fino ai tamponamenti esterni.


Il progetto, inizialmente previsto come doppio intervento, ha una forte connotazione urbanistica, poiche' si pone come cardine della nuova sistemazione dell'area fra le vie Crivelli e Quadronno, pensata come un grande spazio a verde pubblico aperto nella densa edificazione circostante. Il profilo sfaccettato dei fronti verso il parco, ha il pregio di ottenere un’ ampia superficie illuminante e un maggiore affaccio sul verde antistante la casa. La pianta del complesso condominiale e' asimmetrica: non speculare ma modulare.


Per una committenza alto-borghese era prevista una divisione tra vani destinati alla servitu', e vani padronali. Successivamente, in funzione di illuminazione e affacci, i vani di servizio, la cucina, l'ufficio, il bagno, e le camere da letto matrimoniali sono disposti secondo una planimetria non meno articolata , ma ortogonale, allineati dal lato delle scale. L'ampio soggiorno, la camera singola, l'ingresso, la sala da pranzo e un'eventuale loggia sono dislocate secondo molteplici configurazioni.


A

A' 0

1

2

3

4

5m


La ricerca di una architettura capace di ADATTARSI alle trasformazioni dei costi produttivi e alle modifiche dei modi d'uso, sono oggetto di assidua attenzione nell'attivita' di Mangiarotti e Morassutti. Questo edificio realizzato con componenti prefabbricati, piu' che espressione individuale del progettista, deve essere inteso come dimostrazione della POTENZIALITA' d’ uso del sistema costruttivo. La struttura portante dell’ edificio è una struttura mista a setti e pilastri in cemento armato gettato in opera, progettata in modo tale da costituire il minor numero possibile di vincoli per la distribuzione degli spazi interni. Al fronte rivolto verso il parco, caratterizzato da pilastri, corrisponde dal lato opposto il nucleo verticale in cemento armato delle scale; ai lati del quale si dispongono simmetricamente due appartamenti.



PROSPETTO OVEST E FOTO DEL PONTE


FULGET

LEGNO DUGLAS Per questo intervento e' stato pensato un sistema di tamponamento che consente di mettere in opera indistintamente elementi opachi in legno o serramenti. La FLESSIBILITA'’ e' consentita, anche nel tempo, da un facile sistema di montaggio e smontaggio di tali elementi. Cio' ha permesso agli utenti di adeguare la distribuzione interna alle proprie esigenze, variando di conseguenza la configurazione complessiva dell’ edificio.


PROSPETTO NORD


PROSPETTO SUD E SEZIONE A-A' TRASVERSALE




LA POETICA DEL DETTAGLIO


0 10 20 30 40 50

100 cm



Nodo parete/facciata tra due stanze interne

Nodo parete/facciata tra due appartamenti

0 5 10

20

50cm





A

A'

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A

1

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5m

B

B'

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A'

A-A'

B-B' 0

10 20 30 40 50

100 cm



0m

0

1

2

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4

5m


1962


2013

2015


BIBLIOGRAFIA Sul principio della “ continuita' dei prospetti” in “ Domus” n.367, 1960, pp. 8-9 Sul principio della “ continuita' dei prospetti” in “ Domus” , n. 398, 1963, pp. 1-10 Casa d'abitazione in via Quadronno a Milano in L'architettura cronache e storia , n. 97, 1963, pp. 540-541. A. Pica (a cura di) Architettura moderna in Milano Ariminum, Milano 1964 E. D. Bona (a cura di) Angelo Mangiarotti: il processo del costruire Electa, Milano 1980 E. D. Bona (a cura di) Mangiarotti Sagep, Genova 1988 B. Finessi Su Mangiarotti: architettura, design, scultura, 72 progetti, 227 inediti, 3 contributi critici Abitare Segesta, Milano 2002

G.Barazzetta Morassutti, Mangiarotti, Favini in “ Casabella” , n. 721, 2004, pp. 82-93 B. Finessi Angelo Mangiarotti: scolpire/ costruire Maurizio Corraini, Mantova 2009 G. Barazzetta, R. Dulio (a cura di) Bruno Morassutti 1920-2008 Electa, Milano 2009 F. Burkhardt (a cura di) Angelo Mangiarotti: opera completa Motta Architettura, Milano 2010




Si ringraziano: lo studio Memoli & Benevento architetti associati per la disponibilita', per il materiale fornito e per la possibilita' di vedere dall'interno l'edificio. le professoresse Arch.Paola Pleba e Arch. Maria Pilar Vettori, per averci seguito e motivato nella stesura di questa ricerca.



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