Progetto realizzato dalla classe Va scuola primaria Padre Marco d’Aviano 2° circolo di Pordenone in collaborazione con il Museo Archeologico del Friuli Occidentale-Castello di Torre
Le prime fasi della romanizzazione e l’epoca romana Quando si parla di “romanizzazione” si intende il processo mediante il quale i Romani assoggettarono le popolazioni delle terre conquistate, in parte sostituendo gli usi e costumi locali con quelli latini. Questo processo si è svolto in tempi e modi diversi a seconda delle zone e delle caratteristiche dei popoli con cui i Romani entravano in contatto. Poche sono le fonti storiche che parlano delle nostre terre, probabilmente perché all’epoca la nostra area (Friuli Occidentale) era da considerarsi “zona di frontiera” e alla “periferia” del centro del potere.
Tabella cronologica
Tabella cronologica: etĂ del ferro e epoca romana
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Fondazione di Roma
Le vie di comunicazione come elementi di diffusione della cultura
Le vie romane terrestri e fluviali della Venetia et Histria S. Lorenzo di Sebato
Via Claudia Augusta presso Spresiano
Cippo miliare della Via Claudia Augusta presso Feltre
Via Annia presso Aquileia Aquileia
Il paese di Postioma che ricorda l’antica via Altino
Le vie romane terrestri e fluviali della Venetia et Histria
Le vie romane terrestri e fluviali della Venetia et Histria
Le strade romane • Per raggiungere rapidamente tutte le terre dell’Impero, spostare velocemente i soldati e per facilitare i commerci, i Romani costruirono numerose strade che spesso prendevano il nome dal console o dall’imperatore che aveva voluto realizzarle. • La penisola italica era così attraversata da una fitta rete di strade, ancora oggi esistenti, almeno nella loro direttrice. •
Le principali erano la via SALARIA (chiamata così perché era adibita in prevalenza al trasporto del sale), la via APPIA (312 a.C.) , la via AURELIA (241 a.C.), la via FLAMINIA (220 a.C.), la via POSTUMIA (148 a.C.).
La colonia latina di Aquileia Fu fondata nel 181 a.C. principalmente per impedire la discesa delle genti che abitavano oltre le Alpi orientali e come punto di partenza per le spedizioni in Histria.
Il territorio e l’ambiente del Friuli Occidentale • La fascia della media pianura friulana è percorsa da numerosi fiumi e caratterizzata dalla presenza delle risorgive: è quindi particolarmente adatta ad essere intensamente sfruttata dal punto di vista agricolo. Già in epoca romana nella zona si praticava la coltivazione di cereali (grano,orzo, miglio, segale,….) ma forse anche del lino (pianta adatta ai terreni umidi). • La fascia dell’alta pianura è invece caratterizzata da ciottoli e ghiaie che non trattengono l’acqua. Essa, quindi, risultando più arida e pertanto poco fertile (da cui il nome magredi), si prestava meglio ad essere adibita a pascolo, in modo particolare di ovini.
Gli insediamenti: il caso di Torre •
A Torre, presso il fiume Noncello, sono venuti alla luce resti archeologici di particolare importanza.
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Lo studio di tali ritrovamenti (strutture murarie, oggetti in ceramica e marmo, affreschi) ha permesso di stabilire che, in età romana, in questo luogo vi fosse un insediamento abbastanza ampio.
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Il luogo, compreso nel territorio della città antica di Concordia, si trovava vicino a importanti vie di comunicazione fluviali (il fiume Noncello, il Meduna e il Livenza) e terrestri, cioè forse a un raccordo che la collegava a una via da identificare con la Stradalta.
Le ville rustiche
I pavimenti
mosaico
cocciopesto cubetti di cotto
La centuriazione: schema
La centuriazione: le linee visibili ancora oggi
La centuriazione: i “cippi gromatici�
Alcuni esempi di cippi gromatici Raffigurazioni di cippi nei testi antichi
Le città dei morti: le necropoli come fonti per la storia dei vivi I cimiteri erano collocati fuori della città, lungo le vie di accesso, per ragioni igieniche. •
• In epoca romana erano previste due forme di sepoltura: l’incinerazione e l’inumazione. Con la diffusione del Cristianesimo comincia a prevalere l’uso dell’inumazione. Distribuzione delle necropoli presso la città di Aquileia
Le cittĂ dei morti: le necropoli come fonti per la storia dei vivi
Alcune tombe erano segnalate in superficie da sorta di segnacoli, piĂš o meno monumentali a seconda delle disponibilitĂ del defunto.
Le cittĂ dei morti: le necropoli come fonti per la storia dei vivi
Le ossa del cremato venivano riposte entro un “vaso ossuario� che poteva essere in pietra, in terracotta e vetro.
Le città dei morti: le necropoli come fonti per la storia dei vivi
Oltre alle ossa poteva venir riposto un “corredo funerario” più o meno vario a seconda della sepoltura.
Le città dei morti: le necropoli come fonti per la storia dei vivi
Tomba in muratura da Torre
Tomba in laterizi da Torre
Col Cristianesimo prevale l’uso dell’inumazione. Il defunto poteva essere collocato su tombe in muratura o in laterizi o in sarcofagi.
Sarcofago da S. Canzian d’Isonzo
Il Museo Archeologico di Torre di Pordenone: un esempio di valorizzazione del territorio Sala 14 prima dell’allestimento
Il Museo Archeologico di Torre di Pordenone: un esempio di valorizzazione del territorio Sala 14 dopo l’allestimento
Le cittĂ dei morti: le necropoli come fonti per la storia dei vivi
Fine
Progetto realizzato dalla classe Va scuola primaria Padre Marco d’Aviano 2° circolo di Pordenone in collaborazione con il Museo Archeologico del Friuli Occidentale-Castello di Torre