FABBRICA.PAESAGGIO DI LAVORO COLLETTIVO PROGETTO DI UN INCUBATORE DI IMPRESA UNIVERSITARIO A CAGLIARI TESI DI LUCA CASULA
RELATORI: ANTONELLO SANNA, MARTINO TATTARA
CORRELATORI: SABRINA PUDDU, FRANCESCO ZUDDAS
CONTRO-RELATORE: NICOLA DI BATTISTA
ABSTRACT
In una società basata sulla conoscenza, sulla comunicazione e sulla costituzione di reti, i confini tra le sfere del lavoro e dell’apprendimento tendono sempre più a dissolversi. Ciò ha originato un sistema che ripone al centro l’università e le imprese chiamate a rinnovare se stesse e i propri rapporti. La creazione di reti e comunità diventa risorsa primaria per lo sviluppo produttivo del XXI secolo. All’architettura si richiede un pensiero in grado di offrire una spazialità capace di accogliere e stimolare una necessità di collettività, che nell’epoca attuale accomuna il lavoro e l’istruzione superiore. Prendendo atto della situazione specifica della Sardegna, ovvero di una regione caratterizzata, da un lato, da un sistema atomizzato di piccole e medie imprese scarsamente inserite in un clima di effettiva economia della conoscenza e, dall’altro, da un’istituzione universitaria di rilevanti dimensioni e quindi potenziale attore trainante di sviluppo, la tesi intende sperimentare nel capoluogo regionale sardo, Cagliari, un modello istituzionale e spaziale già consolidato in altre realtà: un incubatore di impresa universitario. Nell’intento di complementare l’unico incubatore già presente nella regione e localizzato all’interno del Parco Scientifico e Tecnologico Polaris, , il progetto si differenzia da quest’ultimo innanzitutto nella scelta di localizzazione : l’incubatore non è situato in mezzo ad un parco naturale a 40 km da Cagliari, ma in più stretta relazione fisica con l’università e la città. L’incubatore è cioè pensato come un’estensione del polo ingegneristico situato in un’area centrale della città di Cagliari, estensione da intendersi sia in termini fisici che di attività. Si costituisce quindi come interfaccia tra il mondo accademico, il mondo imprenditoriale e la città. L’architettura dell’incubatore si pone l’obiettivo di non esaurirne il ruolo nel mero svolgimento delle attività lavorative e didattiche in spazi dedicati, ma elabora un’articolazione spaziale complessa in cui il fattore tempo si dissolve in un continuum di momenti che hanno luogo nello scenario di un grande spazio collettivo. Lo spazio collettivo si manifesta allora come elemento determinante di crescita sociale, educativa e produttiva sia della comunità incubata che della popolazione urbana. Gli spazi del lavoro, delle attività didattiche, e dei servizi diventano il luogo dello scambio di idee, informazioni, ed esperienze in un paesaggio artificiale di terrazzamenti al coperto che costruisce una doppia relazione con la strada urbana nel lato campus e con un parco mediterraneo ai piedi della cava in pietra cantone.
INDICE 9
Abstract
13
Spazio Collettivo, Produzione e Università
31
Casi Studio:
32
- Centraal Beheer, Apeldoorn, Herman Hertzberger
36
- BBC Scotland at Pacific Quay, Glasgow, David Chipperfield
40
- Future University, Hakodate, Riken Yamamoto
44
- Lacaton&Vassal: un approccio al progetto
48
Fabbrica. Paesaggio di lavoro collettivo
59
Tavole di progetto
61
- TAV 1: L’Incubatore di Impresa Universitario
63
- TAV 2: Planimetria generale
65
- TAV 3: Piante
65
- TAV 4: Prospetti Ovest-Est e sezione longitudinale
69
- TAV 5: Spaccato assonometrico
71
- TAV 6: Sezione prospettica
73
- TAV 7: Lo Spazio Collettivo: La transizione dall’intimità dell’ufficio alla collettivizzazione delle terrazze
75
- TAV 8: Il parco mediterraneo: La natura che permea lo spazio del lavoro
77
Bibliografia
4
SPAZIO COLLETTIVO, PRODUZIONE E UNIVERSITA’
Lo spazio collettivo è il luogo del “populus”, della società
Se la cultura architettonica moderna aveva interpretato la
generica che si appropria di un ambiente in modo libero e in
società come operante su quattro compartimenti distinguibili
cui le interazioni sono svincolate da tutte quelle logiche che
( abitare - lavorare – svago – muoversi), la rottura di questo
invece costituiscono lo spazio individuale.
sistema ha generato una contingenza di situazioni nelle quali non vi è più netta distinzione e nelle quali l’inizio dell’una e la
La sua definizione si differenzia da quella di spazio pubblico,
fine dell’altra non sono più del tutto definibili.
poiché esso si appropria di spazi sia pubblici che privati, in quanto la sua determinazione non è dovuta alla titolarità di uno
Alla base di questa mixité è non da meno la trasformazione
di essi ma al modo in cui lo spazio viene utilizzato. Lo spazio
di un altro elemento fondativo della società: il tempo.
collettivo può essere quindi luogo di lavoro, luogo di svago,
L’evoluzione della scansione dei ritmi quotidiani, combinata
luogo di apprendimento e la tesi propone un incubatore
ai nuovi rapporti luogo-attività, genera un sistema combinato
d’impresa nella quale lo spazio collettivo diventa la matrice
del tutto nuovo, in cui non esistono momenti della vita che
progettuale di ogni ambiente.
siano univocamente lavorativi o familiari o sociali, ma solo frangenti di essi articolati all’interno di uno spazio temporale
5 Lo spazio collettivo ha avuto un ruolo primario nella società
orizzontale.
sin dall’antichità : piazze, viali, giardini, sono stati il riflesso dell’immagine di organizzazione sociale, economica e politica
La
che li hanno accolti nel tempo.
spazio della vita contemporanea con uno sguardo particolare
tesi intende discutere proprio l’aspetto collettivo dello
a quelli che sono i luoghi del lavoro e dell’educazione Una diffusa omogeneizzazione nella gestione delle attività degli
superiore, soffermandosi sullo sviluppo di una proposta che
individui negli ambiti familiare, educativo, lavorativo e sociale,
fa propria uno specifico spazio ed istituzione emersa come
hanno generato nel tempo un’attitudine alla separazione degli
modo dell’attuale società della conoscenza, l’incubatore.
spazi, relativamente alla funzione a cui erano destinati. A partire dalla seconda metà del secolo scorso, numerosi e frequenti
Nello specifico quella che la tesi presenta è un progetto per
cambiamenti dovuti in parte al progresso tecnologico, hanno
un nuovo incubatore a Cagliari che, operando tra la sfera
causato un’evoluzione delle abitudini, sconvolgendo così il
imprenditoriale e quella universitaria ( Facoltà d’Ingegneria,
sistema statico di relazioni che perdurava da secoli, a favore
adiacente al sito scelto per il progetto), mira a porsi come
di un’interazione tra funzioni e di un’ibridizzazione degli spazi.
nuova infrastruttura che rafforzi l’impianto economico e formativo di Cagliari e di tutto il territorio Regionale.
La società ha riscoperto il valore dello spazio collettivo quale luogo di crescita sociale, luogo di transizione tra ambiti,
Essa però non vuole porsi come nozione esclusivamente
generatore di infinite relazioni,
stimolando così studi da
teorica sulla quale costruire le future politiche, ma si auspica
svariati punti di vista, i cui risultati hanno molteplici campi
che al contrario, partendo dall’evoluzione dei due ambiti che
di applicazione tra i quali quello urbanistico, architettonico,
sempre più e meglio si stanno coniugando, ovvero lavoro e
produttivo, commerciale, culturale,psicologico e che lo hanno
alta formazione, si vada a formare una nuova istituzione che
elevato ad elemento chiave del progresso.
abbia un ruolo sempre maggiore nella società e all’interno
FIG: Lo spazio collettivo generico: Il centro civico De Meerpaal, a Dronten, progetto di Frank van Klingeren, 1967.
1. Robin Evans, “Ordine e Produzione” in Lotus 12, 1978.
della quale lo “Spazio Collettivo” sia il centro propulsivo della
l’invenzione del filatoio o la macchina a vapore e ha
produzione e del sapere.
determinato l’esigenza di un nuovo luogo in cui la produzione potesse essere effettuata in totale sicurezza e discrezione
In una società basata sul sapere, sulle comunicazioni, sulle
e ha contribuito a originare un nuovo modello di comunità.
reti, nella quale il lavoro e l’apprendimento non sono più attività
In realtà la comparsa della fabbrica potrebbe risalire ad un
rigide ma si basano su flessibilità, conoscenza e adattabilità,
periodo precedente quello della rivoluzione industriale, in
la creazione di un luogo che assecondi le nuove necessità e
un articolo1 dal titolo “ Ordine e Produzione” di Robin Evans,
che al contempo crei quelle situazioni di promiscuità tali che il
pubblicato nella rivista internazionale di Architettura Lotus
semplice uso collettivo di uno spazio apporti delle migliorie, ci
N°12, evidenziava come la fabbrica fosse nata come sede di
si auspica così che sia un opportunità di evoluzione positiva
un processo produttivo, spesso in località remote e distanti
per tutto il sistema.
dalle città e che formavano loro stesse delle cittadelle che racchiudevano la preziosa conoscenza per la realizzazione del
Partendo da queste considerazioni generali, tracceremo
prodotto; il nome stesso fabbrica, deriva dal termine inglese
una breve linea evolutiva dei modi in cui spazio collettivo e
factory, che andava ad indicare imprese in terre lontane,
produzione e spazio collettivo e sapere (educazione superiore)
come le raffinerie delle piantagioni, le industrie del cotone.
si sono rapportati nel tempo, in modo da comprendere
Successivamente la fabbrica và ad occupare spazi all’interno
l’emergere delle forme attuali di “Incubatori” che si presentano
di città popolose utilizzando la manodopera dei poveri della
come progetti imprenditoriali ma anche e soprattutto come
zona: questo nel tempo la porterà a diventare fulcro della vita
questioni di architettura.
quotidiana di una società, come la casa e la scuola.
SPAZIO COLLETTIVO E PRODUZIONE
Ma la fabbrica stessa può essere vista come il risultato della sperimentazione che dal XVI secolo si fece nella progettazione
L’influenza che lo spazio collettivo ha sulla produzione è una
delle case di correzione, nuove istituzioni che investivano
scoperta relativamente recente, in quanto per secoli lavoro e
le vecchie prigioni e colonie di un ruolo etico, nelle quali
vita sociale sono sempre stati visti come due cose che mal
venivano raccolti disagiati e trasgressori della legge di varia
si coniugavano e che andavano ben scisse per ottenere
natura, i quali venivano obbligati a lavorare, poiché proprio
maggiori risultati.
nel lavoro, nella produzione e nell’obbedienza, risiedeva la riabilitazione della morale di questi stessi. Questi imponenti
Tralasciando l’antichità, in cui il lavoro era l’occupazione
edifici, caratterizzati inizialmente solo da celle e aree di
degli schiavi e dei poveri che non avevano nessun diritto ma
sorveglianza, successivamente a questa trasformazione
solo il dovere di lavorare senza distrazioni, questa tendenza
presentano all’interno della loro struttura spazi dedicati al
a dissociare i due ambiti, produttivo e sociale, ha percorso i
lavoro.
secoli fino ad arrivare a noi. Un avvenimento fondamentale nell’evoluzione della fabbrica e FIG: Organizzazione “Reih und Glied” dei posti di lavoro nella vecchia Kleinmotorenfabrik,1912
La nascita della fabbrica è stata una conseguenza necessaria
nell’articolazione dei suoi spazi è senz’altro l’invenzione della
dello sviluppo di una nuova tecnologia industriale, come
macchina a vapore e la conseguente “Rivoluzione Industriale”.
2. Rem Koolhaas e Bruce Mau, SMLXL, The Monacelli Press, New York, 1995
Questo momento storico rivoluziona completamente la vita, la
Questo sistema ha generato il boom della produzione in serie,
visione del lavoro e il tipo di società che si và a creare.
tutte le grandi industrie si sono adeguate a questo nuovo modello organizzativo e gli effetti si sono riflessi sulla società
Il lavoro non è più manualmente prodotto dall’uomo, ma da
di quel tempo.
una macchina. La nuova parola d’ordine è Standardizzazione. Tutti i rami Si forma un nuovo mestiere: all’artigiano, figura specializzata
economici sono stati investiti da questo nuovo filone di
che realizza completamente e manualmente un opera, si
pensiero e di produzione, l’industria in tutti i rami, ma anche
affianca l’operaio il quale privo di specializzazione, ha il compito
l’agricoltura e l’architettura.
di eseguire meccanicamente una mansione, supervisionando la macchina affinché funzioni perfettamente.
Il boom economico mondiale, parallelamente alle scoperte scientifiche tecnologiche aprono la strada a nuovi studi
In questa concezione, lo spazio della Fabbrica dipende dal tipo
sull’efficienza del lavoro.
di produzione e dalle macchine necessarie alla esecuzione del lavoro. L’operaio e lo spazio dedicatogli sono quindi studiati
Le industrie se inizialmente occupavano un luogo all’interno
esclusivamente ai fini dello svolgimento delle mansioni in
della città, ora cercano grandi spazi all’esterno degli
modo individuale.
agglomerati urbani in cui progettare delle proprie cittadelle con tutti i servizi basilari alla vita degli operai, quali abitazioni,
Questo tipo di assetto spaziale è arrivato all’apice nel Fordismo
mense, negozi, scuole.
che, attraverso una serie di innovazioni legate tra loro, ha cambiato radicalmente il modo tradizionale di produzione,
All’interno delle città vengono invece progettati edifici
consentendo l’abbattimento dei costi e una maggiore
amministrativi e di rappresentanza sia delle stesse industrie
produttività.
che di altre istituzioni che dal progresso economico traggono vantaggio, quali banche e grandi magazzini. In questo
Questo sistema si era basato principalmente sulla “catena di
contesto nasce un nuovo spazio, che diventerà il luogo del
montaggio”, ovvero una particolare organizzazione del lavoro
lavoro per eccellenza del XX secolo: l’Ufficio.
tale che ogni operaio occupandosi in maniera continuativa e prolungata di una sola mansione tradotta in movimenti ripetitivi
Negli Stati Uniti la progettazione di questi nuovi ambienti
e meccanici, all’interno del processo produttivo, ottimizzasse
destinati essenzialmente a compiti amministrativi andranno ad
al massimo il tempo a sua disposizione.
esplorare un nuovo tipo di spazio, prettamente pensato per lo spazio del lavoro, che Rem Koolhaas2, ha definito PIANO TIPO
FIG: Lo spazio astratto del lavoro: il piano tipo
Lo spazio collettivo è stato ancora concepito come spazio di
e che spiega come questo sia uno spazio neutrale, libero, aperto
svago e di relazione e andava slegato dallo spazio del lavoro
all’interno di un edificio il cui programma è totalmente astratto.
poiché la sua presenza si credeva arrecasse svantaggi alla
Si presuppone che questo sia ripetuto svariate volte, ma il
produzione.
numero della ripetizione non è indispensabile; la ripetizione di esso ha prodotto il Grattacielo, contemporaneamente all’
3. Reinventing the Workplace, John Worthington DEGW, Gran Bretagna, 1997
invenzione tecnologica dell’ascensore.
modello teorizzato, ma piuttosto come esito di una serie indipendente di trasformazioni per rispondere alla crisi. A
Esso è l’evoluzione del programma moderno il cui risultato è
rendere possibile queste trasformazioni furono le nuove
la deprogrammazione.
condizioni offerte dal mercato, ovvero l’esistenza di un nuovo modello tecnologico che supportasse la flessibilità, il
Nel “Piano Tipo” la sola caratteristica che lo rende una spazio
decentramento e la globalizzazione economica.
reale, è rappresentata da tutto quel sistema di servizi essenziali all’esistenza dell’uomo e che nel grattacielo vengono
Se
identificati in modo rigido in una parte di esso.
Standardizzazione, nel “ Postfordismo” la parola d’ordine è
quindi
nel
“Fordismo”
la
parola
d’ordine
era
Flessibilità. La sua missione si completa nel piano stesso. Questo pensiero si ripercuoterà nella forma e nell’organizzazione Il “Piano Tipo” nasce in contrapposizione allo spazio del
degli edifici che devono accogliere gli spazi del lavoro. Un
lavoro europeo, in quest’ultimo viene utilizzato un piano noto
nuovo ruolo, allora assunse lo Spazio Collettivo, non più visto
fin dal Rinascimento, dato da uno spazio finissimo in cui lungo
come spazio residuo e pregiudizievole, ma collaborante alla
uno stretto corridoio si affacciano su entrambi i lati gli uffici,
crescita e al benessere dell’azienda.
posizionati come cellule che si ripetono in modo sequenziale e rigido e la cui ricerca principale è la luce e l’aria.
Vari esperimenti sull’ambiente dell’ufficio avvengono sia in
3
Europa che negli Stati Uniti; il “paesaggio ufficio” ad esempio, In questi due esempi lo spazio collettivo riveste un ruolo ancora
sperimentato dal team Quickborner nel sobborgo di Amburgo
marginale, in quanto nel “Piano Tipo”, lo spazio, nonostante
Quickborn, dove lo spazio è pensato come un paesaggio
sia aperto, è costituito da postazioni di lavoro e l’uso collettivo
libero nel quale gli uffici e gli arredi non sono organizzati in
di questo non ha ancora creato processi di collaborazione e
modo regolare, ma invitano con una sequenza quasi casuale
crescita; ancor meno nello spazio del lavoro tipico europeo,
all’interazione tra gli impiegati, con lo scopo di creare un
lo spazio collettivo si restringe al solo corridoio, che per
ambiente paritario e con una maggiore collaborazione.
conformazione non si pone come spazio sociale.
Altro esempio molto interessante di quel periodo, è quello conosciuto come Herman Miller Action Office, che partendo
La crisi del “Fordismo” che si ha nella seconda metà del XX
dalla concezione del paesaggio ufficio, sviluppa una serie di
secolo, porta ad un nuovo periodo economico, politico e
arredi per ufficio modulari, che permettevano la più ampia
sociale, che viene appunto ribattezzato come “Postfordismo”.
flessibilità d’uso in modo da poter creare mutevoli situazioni più o meno intime per il lavoro a seconda delle esigenze,
L’inizio del nuovo periodo è determinato principalmente dal
tutto all’interno di uno spazio libero, completamente privo di
cambiamento dalle condizioni del mercato industriale e dalla
programma.
saturazione del mercato dei beni di massa. FIG:Il paesaggio ufficio: presidenza della società farmaceutica Boehringer Mannheim, 1958-60
Questa linea di pensiero và ad accrescere notevolmente Il Postfordismo non nasce come l’applicazione di un nuovo
l’importanza dello spazio collettivo e contribuisce all’evoluzione
dell’organizzazione da gerarchizzata a paritaria.
fisico.
Intorno al 1970, grazie ad una repentina inversione di pensiero,
L’organizzazione dello spazio dell’ufficio tra gli anni 80’ e
si insinua l’idea che il sistema del “paesaggio ufficio” non sia in
90’ ha subito numerose variazioni e si nota una sostanziale
realtà così appropriato per tutti i sistemi produttivi e soprattutto
differenza tra l’organizzazione dello spazio del lavoro dei Paesi
crei disagio all’interno dell’area di lavoro, in quanto non
del Nord Europa e quello del Regno Unito e degli Stati Uniti.
risolve alcun problema di privacy e non consente un controllo ambientale personale.
I Paesi del Nord Europa, hanno ricercato un ambiente personalizzato, costruito sulle esigenze del fruitore, con
Nel 1978 la DEGW si dedica per conto dell’IBM all’analisi
combinazioni di elementi cellulari, zone adibite ad uso
di vari ambienti di lavoro andando ad appurare tutte queste
condiviso e la creazione di atri o spazi centrali che divenivano
problematiche dovute in particolare al modello open space.
il fulcro sociale e di circolazione dell’edificio, andando cosi ad accrescere il valore collettivo dell’esperienza lavorativa.
Un interessante archetipo di edifico per uffici è stato concepito da Herman Hertzberger, la Centraal Beheer, ad Apeldoorn
Il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno mantenuto d’altro canto
nei Paesi Bassi. Quest’edificio è organizzato per moduli
una linea speculativa, in cui il criterio di composizione degli
quadrati con una struttura che manteniene un ordine ma ne
edifici approssimava le esigenze degli utenti finali sconosciuti,
consente la modifica a seconda delle esigenze personali,
puntando più sulla semplicità ed economia delle opere,
intervallati da degli spazi di transito che divengono dei punti di
ricercando, in parte, la standardizzazione dei processi.
socializzazione e collaborazione. La recessione del ‘90 mandò in tilt il mondo del lavoro, la Il 1980 marcò una nuova svolta nel mondo della produzione
progettazione e la concezione di ufficio stessa.
attraverso ‘introduzione nel mercato del Personal Computer da parte di IBM.
Questo fatto ha generato un ulteriore ripensamento nella gestione dello spazio del lavoro, dove il contenimento dei
Questa innovazione genera un nuovo modo di pensare al
costi, la flessibilità dello spazio e l’uso di esso, il miglioramento
luogo del lavoro; con il motto “l’ufficio è dove sei tu”, spazio e
della produttività attraverso l’efficace utilizzazione delle
tempo assumono una nuova dimensione, del tutto slegati ora
tecnologie dell’informazione divennero i capisaldi del nuovo
da ogni rigidità e la condivisione assume una connotazione
orientamento progettuale.
del tutto nuova: all’interno degli stessi ambienti vediamo infatti
FIG: Lo spazio del lavoro contemporaneo: Fabrica Benetton Communication Research Center, Tadao Ando Architect, Italia 2000
situazioni in totale antitesi: il luogo pubblico può ora accogliere
I recenti studi da parte di numerose società, tra cui la DEGW,
momenti di produzione individuale e sorprendentemente il
hanno messo in evidenza nuove esigenze di tipo economico
lavoro collettivo può essere organizzato in ambienti differenti,
e di pianificazione che stanno conseguentemente generando
indipendenti tra loro. Nasce quindi una nuova forma di spazio
nuovi modelli spaziali di lavoro. A tal proposito sono stati
collettivo, quello virtuale, luogo in cui dati e informazioni
identificati vari modelli organizzativi che si diversificano a
possono essere condivisi senza la necessità del contatto
seconda della modalità di occupazione dello spazio:
4. Jonathan Coulson, Paul Roberts and Isabelle Taylor, University Planning and Architecture. The search for perfection, Routledge, USA, 2011
Un modello per il lavoro di routine, ovvero il lavoro
Da questo momento in avanti, in molte città in tutta Europa,
standardizzato che viene o automatizzato o esportato in luoghi
si assiste alla nascita di numerose università: Parigi, Oxford,
in via di sviluppo;
Cambridge, Napoli, Salamanca.
Un modello per il lavoro di conoscenza, che richiede una
L’Università incomincia a divenire un’istituzione all’interno
combinazione di alta concentrazione di lavoro individuale
delle città e questo fatto genera il bisogno di avere un luogo
supportata da un team. Questo modello chiamato “il Club”,
dedicato esclusivamente alle attività disciplinari. I grandi
deve la sua efficacia ed efficienza al fatto che la gestione
palazzi di valore storico-artistico divengono allora i prima edifici
è condivisa da centinaia di persone con specializzazioni
destinati ad accogliere gli atenei, esempio ne fu’ il Palazzo
differenti rendendo così la collaborazione tra esse la grande
Archiginnasio a Bologna. Tra lo spazio del sapere e quello
ricchezza dell’esperienza lavorativa. In tal senso, questo
collettivo inizia ad emergete una chiara distinzione, in quanto
modello supera la dicotomia tra il modello costosissimo Nord
le due cose non corrispondono più,distinzione, fomentata
Europeo e il modello speculativo Americano.
dall’appartenenza dei luoghi prescelti ad un ambiente elitario, che ben si discosta dall’idea di collettivo.
SPAZIO COLLETTIVO E SAPERE Alla fine del 1200 le Università di Oxford e Cambridge Lo spazio collettivo e il sapere, inteso qui come l’insieme
costruiscono i primi edifici pensati esclusivamente per esse: i
di tutte quelle attività volte all’educazione superiore, hanno
“quadrilateri”. La spazio era organizzato intorno ad una corte
sempre avuto un rapporto strettamente interconnesso, in
interna, gli ambienti non erano destinati solo alla formazione
quanto lo spazio stesso destinato all’apprendimento nasce
frontale, non vi erano esclusivamente aule ma erano previsti
dall’evoluzione di uno spazio collettivo che può essere preso
alloggi per studenti e docenti e spazi comuni. Erano una sorta
come esempio di primo luogo destinato all’ istruzione.
di college primitivi, nei quali l’educazione impartita non si riferiva solo ai vari rami culturali ma abbracciava una didattica
Nell’antichità piazze, teatri e strade erano i luoghi in cui i dotti
volta anche all’insegnamento di attività domestiche, per
si radunavano per scambiarsi idee e nozioni.
preparare in maniera efficiente gli studenti che si accingevano in quelle strutture a rendersi indipendenti dalle famiglie. Lo
Nel Medioevo nasce quella che presumibilmente è stata la
spazio collettivo allora riveste un ruolo importantissimo nel
prima università del mondo: l’Università di Bologna, datata
percorso formativo: la corte interna, le abitazioni, gli spazi
1088, la cui peculiarità risiede proprio nel fatto che inizialmente
comuni diventano luogo di scambio di conoscenza e di
non ha avuto un luogo stabile dedicato unicamente alle sue
crescita.
attività, ma ha visto studiosi e maestri prendere in affitto degli
FIG: Lo spazio dell’accademia: accademia delle scienze e delle belle arti (Sebastien Leclerc)
spazi adatti o organizzare alternativamente le assemblee in
Questo tipo di costruzione divenne il “modello” per la
chiese e conventi.
costruzione delle Università in tutta Europa.
Spazio del sapere e spazio collettivo risultano essere la
In Nord America, a partire dal 1642, i coloni inglesi erano
medesima cosa.
occupati a creare le Università del Nuovo Mondo. Qui
le condizioni rispetto all’Europa erano completamente
dimore degli insegnanti.
differenti in quanto, mentre in Europa le città offrivano già un organizzazione spaziale, tipologica e architettonica, in
L’impatto dell’University of Virginia fu tale da portare a sue
America ci si ritrova al livello 0 in cui una nuova società si stava
imitazioni e copie nel mondo, come nel caso dell’Università
formando e con essa tutta la sua struttura urbana e sociale.
di Pechino progettata nel 1917, nella quale venne riproposta perfettamente la rotonda di Jefferson.
Lo spazio collettivo divenne un caposaldo della formazione delle nuove università americane, che si vollero completamente
Nel XIX secolo altre linee di pensiero andavano rielaborare
distaccare dal modello monastico inglese, con l’intento di
i concetti di Università e del suo spazio. Un nuovo esempio
creare “il modello americano universitario”. Effetto di ciò fu
di Campus si basava sui principi di bellezza, naturalità,
il rifiuto del quadrilatero e la volontà di creare un ambiente
pittura. I campus,andavano concepiti come luoghi dall’alto
comunitario che formasse il carattere americano, attraverso la
livello artistico e progettuale, in quanto la loro bellezza era
progettazione di edifici costruiti in aperta campagna, dei quali
considerata in quest’ottica capace di apportare migliorie al
auspicavano in tal modo un’espansione futura e nei quali
grado di benessere,favorendo così l’apprendimento.
studenti e professori condividessero gli spazi. Il paesaggista Olmsted, uno dei maggiori esponenti della
FIG: Il paradigma della modernità invade la progettazione delle università: le passerelle pedonali come sistema connettivo e collettivo del Campus “Chicago Circle”, Walter Netsch, 1965
Il primo vero esempio di Campus, idealizzato dagli americani,
corrente che proponeva questo modello, sosteneva che il
si ebbe nel 1819 con la University of Virginia, progettato da
rapporto tra le bellezze naturali e la creazione di una civiltà
Jefferson, il cui pensiero era che l’insegnamento fosse basato
fosse una componente essenziale
sullo stretto contatto personale, in cui le relazioni hanno un
superiore. Questo pensiero ha influenzato la progettazione
ruolo fondamentale. La sua disposizione spaziale si pone
delle Università di Berkeley, del Massachusetts Agricultural
come modello per l’evoluzione universitaria.
Collage , di Stanford e Washington.
Era costituito da due fasce di dieci padiglioni legati da un
Un momento fondamentale nell’evoluzione accademica
edificio a forma di mezza luna, nel quale era localizzata la
europea si ebbe a metà del ‘800, quando soprattutto in
biblioteca, punto di riferimento di tutto il sistema. L’intero
Inghilterra nacquero numerose Università. Tra di esse
complesso era organizzato intorno ad un grande spazio
ebbe notevole importanza il progetto di William Wilkins per
aperto, un prato pensato appunto come spazio ricreativo
lo University College di Londra, dove prendendo spunto
fulcro dell’attività sociale. Gli edifici stessi formavano un lungo
dall’antichità, all’interno di un edificio di età neoclassica con
porticato che si affacciava in questo spazio e che diventava il
conformazione simmetrica, riorganizzò lo spazio in base alle
luogo in cui studenti, professori, amministratori s’incontravano.
esigenze funzionali necessarie all’educazione, quindi non solo
Le abitazioni degli studenti si affacciavano verso la campagna
aule, ma anche sale comuni, di studio, per conferenze. Si ebbe
circostante in modo da restituire un senso di privacy a questi
quindi una nuova concezione dello spazio di apprendimento.
per una formazione
ambienti, mentre quelle dei professori erano rivolte alla grande corte quasi a suggerire un rapporto familiare tra docenti e
Nel ‘900 si ha una continua mutazione della forma
alunni, dove quest’ultimi sembrano quasi essere invitati nelle
dell’Università sia in Europa che in America, dato che mette
in risalto l’importanza crescente
dell’architettura sulla
Negli ultimi decenni l’Università assume un ruolo sempre più
società contemporanea. Il movimento moderno con gli
importante nella vita sociale, politica ed economica del paese:
architetti Le Corbusier, Mies, Gropius, Rudolph ebbe libertà
se il suo ruolo iniziale era quello di spazio per l’educazione
di sperimentazione di nuove vie di sviluppo. La principale
superiore, ora nuovi campi sempre più importati nel territorio
innovazione fu l’organizzazione dell’università per funzioni e
la investono. Ecco quindi che l’Università diventa soggetto
non per dipartimenti e discipline.
fondamentale nello sviluppo del territorio, all’interno delle quali si sviluppano fattori quali ricerca e produzione, responsabili
A questo proposito è molto importante l’apporto di Walter
indiscussi di benefici tangibili sull’economia reale. Gli spazi
Netsch nel 1965 con il progetto per il Campus “Chicago
stessi dedicati all’università vengono pensati per soddisfare
Circle”. Le innovazione di Netsch furono un’organizzazione
tutte le esigenze che l’università contemporanea deve
complessiva per funzioni, aree laboratori,aree uffici, aree
svolgere.
aule, aree di ristoro, in modo che gli utenti fossero obbligati a muoversi generando così possibilità di contatto e di relazioni
CONCLUSIONI
e un nuovo livello di transito all’interno del campus, attraverso la progettazione di una sopraelevata per il traffico pedonale,
L’evoluzione formale e spaziale dei sistemi produttivi e
che portava dai parcheggi a tutto il sistema del campus.
universitari hanno generato complessi organici nei quali spazi e attività si fondono e in cui l’apporto di uno sull’altro diventa
Dal
1960
si
ebbe
il
boom
universitario,
dovuto
al
fondamentale ai fini dello sviluppo.
miglioramento delle condizioni economiche della società e alla contemporanea crescita della generazione baby boom,
Nascono cosi varie tipologie di sistemi di collaborazione tra i
che comportò l’esigenza di nuovi spazi dedicati all’istruzione
vari ambiti, incubatori tecnologici d’impresa, gli alberghi per
superiore.
uffici, gli spin-off di ricerca, I parchi scientifici e Tecnologici, gli Uffici di Trasferimento Tecnologico e gli Industrial Liaison
Gli spazi da dedicare all’Università furono all’ora quelli al di
Office.
fuori dello spazio urbano, in modo che questi territori vergini offrissero grandi ambiti in cui prevedere l’espansione continua
Questi diversi apparati, nonostante le differenze strutturali,
e che non fossero soggetti a vincoli particolari. Questo fatto
sono messi in relazione dal fatto che al loro interno produzione
determinò un ruolo essenziale della progettazione universitaria
e ricerca ( privata e universitaria) sono in stretta dipendenza e
sul progresso e sul disegno urbano delle città; i Campus non
connessione.
furono più solo il luogo dell’Università ma diventavano dei prototipi delle città contemporanea, con servizi e funzioni
Questi nuovi esempi di spazi per il lavoro e il sapere si basano
destinati all’intera collettività.
sul nuovo paradigma di economia globale del sapere, che rende, il mondo produttivo e accademico, di valore competitivo
FIG: Lo spazio del lavoro universitario: laboratorio di plastici dell’Università di Delft
Esempi ne furono il campus, il Stanford University, l’ University
e sostenibile, se viene alimentato con idee originali diverse da
Toronto, luoghi il cui il ruolo dello spazio collettivo divenne
quelle disponibili e se queste idee vengono messe in rete in
indicatore di Qualità per l’apprendimento e la crescita.
modo tale che siano fruibili per il maggior numero di utenti.
In questi modelli, hanno vitale importanza i luoghi che gli accolgono, poiché i territori ospitano le nuove attività e quelle esistenti accrescono le proprie conoscenze per il solo fatto di aver un rapporto di vicinato con queste nuove istituzioni e quindi partecipando in maniera diretta e indiretta alla crescita e al progresso; le reti, prese nel significato più vasto, ovvero tutti i canali reali e virtuali che consentono la conoscenza e la più ampia diffusione delle novità. Esempio ne sono la zona NordEst italiana, del Rhone-Alpes francese, del Baden-Wurttenberg tedesco e della “Route 128” in Massachusetts, ormai diventati casi studio. Lo spazio collettivo, inteso come spazio fisico e virtuale, non è più spazio di servizio, ma diventa esso stesso parte fondamentale nel processo di crescita della produzione ed educazione. La tesi, prendendo atto dell’evoluzione economica,politica e sociale che ha configurato e strutturato le nuove istituzioni, propone la progettazione di un Incubatore d’Impresa Universitario per la città di Cagliari. Città che, vista la propensione a porsi come città universitaria e vista l’esigua connessione tra imprese, università, ricerca e territorio, possa trovare nel nuovo Ente, il soggetto generatore di reti e innovazioni che rafforzi e migliori il sistema economico e universitario, ponendo Cagliari come polo economico e universitario riferimento di rilevanza nello scenario internazionale.
FIG: Paesaggio di lavoro: l’incubatore d’impresa universitario di Cagliari
CASI STUDIO
Luoghi del lavoro e luoghi del sapere sono diventati sempre più luoghi collettivi, nei quali lo spazio dedicato alle attività lavorative non è più rigidamente articolato e diviso dagli spazi sociali. Appaiono quindi come centri in cui lavoro, educazione, svago e movimento, sfere del vivere definite dal movimento moderno in modo ben distinto, sono plasmati in un’unica configurazione. In questa direzione diversa esperimenti architettonici hanno
determinato
modelli
di
edifici
per
uffici
e
università che coniugano le esigenze di privatizzazione, personalizzazione, flessibilità e collettività che le attività lavorative e educative contemporanee richiedono. Il tema dello spazio collettivo è declinato in diverso modo in quattro progetti: la BBC Scotland di David Chipperfield, il Centraal Beheer di Herman Hertzberger, la Future University of Hakodate di Riken Yamamoto, e il lavoro progettuale dello studio Lacaton&Vassal.
FIG: Imperial Collage Business School, Londra (progetto: Foster and Partners, 2004)
HERMAN HERTZBERGER: CENTRAAL BEHEER
FIG: Schemi di articolazione delle postazioni di lavoro
Hertzberger sosteneva che la funzione principale di
Il progetto ha una forte influenza strutturalista, sviluppandosi
corridoi che risultano come spazio residuo tra i moduli.
un edificio non è quella di fornire la soluzione totale per
secondo dei moduli in calcestruzzo basati su di una griglia
In essi grossi lucernari nella copertura permettono
l›utilizzo dello spazio, ma di identificare un quadro che
tartan. Le piattaforme che si vengono a creare ospitano
all’illuminazione naturale di raggiungere il piano terra. I
dovrebbe consentire ai suoi utenti di interpretare e definire
gruppi di otto, dieci persone che, convivendo quello
corridoi non si configurano però come luoghi residui ma
il modo in cui lo abitano.
spazio, hanno la possibilità di personalizzarlo rendendolo
come assi principali di collegamento e luoghi di collettività.
familiare e conviviale.
Lo spazio collettivo, identificato come luogo di crescita, di
Con
lo
stesso
principio,
ha
progettato
l›edificio
socializzazione e di apprendimento diviene centrale nel
amministrativo per società di assicurazioni Centraal Beheer
La caratteristica principale di questo progetto è data
nella città di Apeldoorn, costruito tra il 1970 e 1972.
appunto dalla struttura stabile che permette all’edificio di mantenere il suo aspetto volutamente spoglio e povero,
Su una superficie di 30.536 mq, l’edificio è pensato per
e, allo stesso tempo, di modificare l’aspetto generico di
ospitare 1.000 dipendenti. Oltre ad uffici, il programma
esso attraverso la manipolazione delle parti flessibili che
prevede spazi di relax e convivialità che vanno a formare
garantiscono la variazione a seconda delle funzioni e dei
un “villaggio operaio”, luogo che dell’appartenenza a una
gusti.
comunità di lavoro fa il suo capo saldo. Altro elemento fondamentale è la creazione di larghi
progetto di architettura.
FIG: Le postazioni di lavoro
DAVID CHIPPERFIELD: BBC SCOTLAND
FIG: Sezione sulle terrazze centrali
Il progetto realizzato da David Chipperfield nel 2001 per la
ambienti bui e isolanti, diventa l’occasione per plasmare
Gli uffici diversificati per piani a seconda della funzione,
sede per uffici della BBC a Glasgow rientra all’interno di
uno spazio che diventi luogo collettivo e di servizio all’intero
godono di due paesaggi: verso l’interno il paesaggio di
quella cerchia di progetti la cui lettura non è ovvia a una
edificio. Questo spazio è pensato come un grosso vuoto
lavoro collettivo, aprendo la propria vista all’atrio centrale e
prima analisi. Questo nasce da una ricerca sullo spazio
centrale, alto e lungo quanto l’intera costruzione e la cui
agli uffici che ci si affacciano; verso l’esterno alla vista della
del lavoro, la quale si poneva come obiettivo la creazione
pavimentazione è una scalinata intervallata da degli ampi
città e del fiume Clyde.
di ambienti flessibili, accoglienti e stimolanti per i propri
terrazzamenti che diventano luogo di vita sociale oltre che
fruitori, siano essi i lavoratori della BBC o i visitatori.
sistema di collegamento ai diversi ambienti dell’edificio.
Dall’esterno l’edificio appare come una grande scatola di
L’atrio quindi agisce da elemento urbano. Le gradinate
vetro il cui aspetto è mutevole, e le cui facciate mostrano le
Una scatola vetrata determina il volume puro, monumentale
accolgono al loro interno quelle funzioni particolari (studi
attività che si svolgono al suo interno creando un legame
ed elementare che caratterizza l’aspetto esterno; questa
televisivi, sale registrazione e le sale per gli impianti elettrici)
diretto tra osservatore esterno e lavoratore.
semplicità fa da contraltare all’interno, maestoso e articolato
che richiedono ambienti non comuni e la loro dimensione
che determina un paesaggio interno in cui gli ambienti di
è modellata per soddisfare queste esigenze. Si ha quindi
lavoro si affacciano.
una sequenza di spazi con altezze differenti che, avendo bisogno di un maggiore isolamento non hanno affacci
L’interno dell’edificio è il fulcro dell’idea di Chipperfield, spazio pensato per accogliere le funzioni che richiedono
verso l’esterno.
FIG: L’atrio terrazzato
RIKEN YAMAMOTO: FUTURE UNIVERSITY
FIG: Sezione delle terrazze
Il progetto di Riken Yamamoto per l’università futura di
studenti e professori.
Hakodate si pone come esempio di edificio per l’istruzione la cui forma e organizzazione ristruttura il modo stesso
Lo spazio dell’università allora diviene luogo in cui la
di svolgersi dell’attività didattica al suo interno. L’edificio
collettivizzazione dell’esperienza educativa diviene parte
inserito all’interno di un parco naturale progettato da
integrante del processo di crescita formativa. Lo stesso
Kazuyo Sejima, si presenta come una scatola trasparente
grande teatro creato dalle terrazze si presta ad accogliere
di dimensioni 100 per 100 per 20 metri, costituita da una
funzioni che non sono strettamente connesse con le attività
struttura di elementi prefabbricati che seguono una maglia
dell’ateneo, ma accoglie funzioni ricreative quali mostre,
regolare di 12,6 metri. Al suo interno l’edificio è costituito
eventi e concerti. La trasparenza della scatola vetrata
da un sistema graduale di elementi che conforma un
diviene carattere determinante del paesaggio, generando
grande complesso di terrazze che diviene luogo sociale e
un legame diretto tra il luogo e ciò che avviene al suo
di studio, in cui gli studenti possono occupare liberamente
interno.
i tavoli presenti su di essi. Gli spazi interni invece sono completamente vetrati in modo che ci sia completa continuità tra attività che si svolgono internamente ed esternamente, in modo da creare uno stretto legame tra
FIG: Gli spazi di lavoro collettivo
LACATON&VASSAL: UN APPROCCIO AL PROGETTO
FIG: Schema delle modificazioni spaziali e materiche di un appartamento tipo del progetto per la torre per alloggi Bois-le-Prêtre a Parigi
Lo studio francese, che prende il nome dai fondatori
Il cardine del loro lavoro è quindi la creazione di ambienti
lezioni, biblioteca, laboratori) e spazi di completamento,
Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal, dal 1987 a oggi
in cui il fruitore si senta libero di utilizzarli e che quindi
che si prestano per qualunque attività (di studio, artistica,
ha costituito un esempio di architettura minimalista che
instauri con essi un rapporto familiare. Si sono selezionati
di svago). L’utilizzo di materiali industriali e di poco pregio
fa dell’essenziale, della semplicità e della costituzione di
qui tre esempi dell’approccio progettuale dello studio.
è un›altra delle caratteristiche che contraddistingue il loro
spazi che mettano l’uomo al centro del progetto il fulcro di
La ristrutturazione del 2007 della torre per alloggi
lavoro, poiché l’interesse nella creazione di spazi sempre
ogni lavoro.
popolari Bois-le-Prêtre a Parigi, costruita nel 1962 secondo
maggiori per le attività è preferito all’utilizzo di materiali
i principi le corbusiani, ha aumentato la superficie degli
di valore. Infine, il Palais de Tokio a Parigi, sito di arte
Il loro apporto all’architettura è dato soprattutto dalla
alloggi nei quali lo spazio minimo è raddoppiato attraverso
contemporanea, è stato ristrutturato attraverso la messa in
continuazione dei punti del movimento moderno, rielaborati
la costruzione di verande giardino sulle facciate. Queste
sicurezza della struttura e la costruzione di alcuni padiglioni
per soddisfare le esigenze della società contemporanea;
divengono luogo di socializzazione e di apertura verso
di completamento. L’edificio quindi si pone come sito
per certi versi si oppongono ad alcuni di essi, in quanto
l’ambiente nonché elementi di miglioramento bioclimatico
di vita e tempo libero, luogo di confronto e di relazione,
non condividono l’identificazione minima di spazio vivibile,
degli ambienti. La Scuola di Architettura di Nantes è
contenitore aperto e flessibile in cui lo spazio è organizzato
l’ideazione di ambienti poco serviti che divengono nel
pensata come un edificio la cui forma non riflette il tipo di
con partizioni mobili che ne permettono un uso adattabile
tempo spazi residui e obsoleti, e propongono una nuova
attività che sono svolte all’interno ma si presenta come un
alle funzioni che di volta in volta sono accolte (mostre,
prospettiva di pianta libera.
contenitore in cui lo spazio è ripartito in maniera quasi equa
eventi, concerti, film, libreria, bar-ristoranti, negozi).
tra spazi prettamente pensati per le attività didattiche (aule
FIG: Palais de Tokio,Parigi ( Lacaton&Vassal )
FIG: F FIG IG IG: B BB BBC BC Sc BC S Scotland cot otl otl tlan and and nd a att Pacif P Pa Pacific ac ciifiific cif fiic cQ Qua Qu Quay, ua u ay y,, G Gl Gla Glasgow lasg la ssgo go g ow (D.Chipperfield) ((D. (D D D..C Chi Ch hiip h pp ppe perf pe rrfiffiie ellld eld d)
40
FABBRICA. PAESAGGIO DI LAVORO COLLETTIVO
La tesi, preso atto della situazione Universitaria cagliaritana,
La localizzazione del “nuovo” incubatore d’impresa diventa
del sistema economico locale Regionale, in coerenza con
allora fattore determinante per la nascita di tutte quelle
le politiche volte al progresso delle istituzioni, propone la
interazioni tra ente di ricerca e produzione, università e territorio.
progettazione di un Incubatore d’Impresa Universitario.
La relazione tra questi elementi porta alla conclusione che esso vada inserito in un contesto con una struttura connettiva
La nascita di questo nuovo ente è dato principalmente da due
ben consolidata e che si trovi in vicinanza delle facoltà che
fattori che hanno generato le condizioni per la sua ideazione:
maggiormente possano valorizzarlo e sostenerlo con i servizi e le ricerca tecnologica.
Le riforme Universitarie, in quanto pongono l’Università, non più unicamente come istituzione detentrice del ruolo educativo
Il territorio di Cagliari, sul quale si è deciso di localizzare
della società, ma anche come soggetto creatore di ricerca e di
il progetto, offriva a questo punto due differenti possibilità
propulsione alla produzione e alla crescita del territorio.
di
inserimento,
funzionalmente
differenti:
da
un
lato,
la progettazione di esso in prossimità della cittadella 41
L’economia regionale, generata da tante medie-piccole
universitaria di Monserrato, sede del polo scientifico, slegato
imprese, le quali non hanno la forza economica e le capacità
dal contesto strettamente urbano, dall’altro nei pressi del polo
per sviluppare processi innovativi che determinino il progresso
ingegneristico.
economico locale tanto da porlo in maniera concorrenziale con gli altri sistemi economici nazionali e internazionali.
Quest’ultima è risultata la scelta più appropriata: il polo infatti, a ridosso della piazza d’Armi, è situato all’interno del centro
L’ incubatore d’impresa Universitario a Cagliari si propone
abitato, perfettamente integrato nel tessuto urbano, servito
quindi come collante tra questi due elementi, che attualmente
dalle maggiori vie di collegamento e pertanto presenta le
si trovano in una situazione tale da non consentire lo
condizioni ottimali per generare quegli stretti rapporti tra città/
sfruttamento dell’enorme potenziale di entrambi i sistemi e
territorio – università – ricerca – impresa, propulsori di crescita
aprendo uno stretto dialogo con la Città e le sue attività.
e sviluppo.
In Sardegna, esiste già un polo tecnologico per la ricerca,
Altro obiettivo che ne spiega la scelta di localizzazione è quella
il Polaris, con sede a Pula. Esso sorge in posizione isolata
di creare un luogo dove venga coltivata e trasmessa la cultura
all’interno di una vallata che da progetto doveva essere
del lavoro e dell’imprenditorialità, valore da divulgare alla
strategica per il rafforzamento del rapporto ricerca –
popolazione.
innovazione - territorio. Il limitato successo di questo sta in parte nella scelta di localizzazione (considerando le scarse
L’Incubatore d’Impresa Universitario viene allora inserito nel
infrastrutture della regione) e in parte in una incapacità di
lotto sito in Via Is Maglias, davanti al edificio identificato come
“istruire” le imprese dell’isola a “usare” i servizi offerti dal
“il triennio” sede degli uffici presidenziali, amministrativi, degli
parco come infrastruttura a supporto della produzione.
spazi per la didattica e la biblioteca.
LOCALIZZAZIONE
Il contesto è caratterizzato da:
FIG: Fabbrica urbana, le officine ICO di Luigi Figini, 1937
- la presenza degli edifici della facoltà di ingegneria, i quali
conseguenza i fruitori nonché le attività che svolgono, con la
si pongono come oggetti architettonici indipendenti che
città. In una frazione di esso diventa pure elemento connettivo
riflettono il periodo in cui sono stati concepiti, senza ricercare
tra edificio, dirupo (ambiente naturale) e città, in quanto la
un dialogo tra di essi;
stecca interrompe il suo sviluppo longitudinale in un punto in cui s’interseca con la rupe, mentre il porticato continua il suo
- il costone roccioso, risultato di una vecchia cava di roccia
sviluppo fino all’edificio a lama, cosi facendo mantiene le sue
Tramezzario e Pietra Cantone, elemento caratterizzante
caratteristiche di elemento connettivo e collettivo, e allo stesso
del fronte Nord del colle di Tuvixeddu e soggetto a vincoli
tempo diviene luogo di intersezione di realtà differenti.
paesaggistici; La sua funzione di margine quindi è intesa in un senso - l’impianto urbano, caratterizzato dalla simultanea presenza
opposto rispetto al consueto, non lavora per mitigare l’impatto
di tipologie edificative differenti, come ville, palazzi,etc.
dell’esterno sull’interno ma per favorire la comunicazione dell’edificio con l’ambiente.
Il lotto scelto come sito del progetto è un terreno di circa
42
14000mq, che ha subito un processo di sbancamento dovuto
Esso infatti svolge come prima funzione quella di elemento
alla presenza di un’antica cava, e in tempi più recenti è stato
di collegamento tra le varie parti dell’edificio, in esso infatti si
utilizzato come parcheggio libero a servizio della Facoltà
sviluppa il sistema principale di connessione, rampe di scale,
d’Ingegneria.
ascensori e accessi agli spazi di ricevimento.
La strada Via Is Maglias, che fiancheggia il lotto oggetto del
In esso si affacciano le cellule interne, ambienti collettivi legati
progetto, è un asse viario molto importante all’interno del
sia alle funzioni didattiche frontali, sale riunioni, conferenze,
tessuto urbano della città, in quanto collega il centro della
aule per attività didattiche, aule studio, che servizi più generali
città con le maggiori vie di comunicazione del sistema viario
come internet-point, caffetteria, libreria, edicola-cartoleria,
regionale ( SS131 e SS130), ma nonostante questo il suo
ristorante, mensa, sala fitness.
rapporto con il centro abitato si esaurisce nel mero transito veicolare.
Il porticato si pone quindi come luogo connettivo principale in cui la comunità incubata, la comunità universitaria e la
L’involucro racchiude tutte le attività predisposte: a ridosso di
cittadinanza trova lo spazio in cui intessere il maggior grado
questa pelle esterna , rivolto alla via Is Maglias, un porticato
di relazioni.
a tutta lunghezza è la prima traduzione in forma del concetto
FIG: Sito di progetto: la scarpata, la strada, l’università
di spazio collettivo che si vuole esprimere. Esso unisce
All’interno di questo involucro permanente, si sviluppa un
formalmente tutte le aree dell’edificio, collegando le parti della
sottoinvolucro in x lame, materiale ligneo indicato per facilità
stecca con l’edificio a lama, ed è il primo mezzo di dialogo con il
di costruzione, resistenza e perché consente un elevato grado
contesto. Affacciato sulla viabilità principale, con un linguaggio
di standardizzazione. Esso è concepito come un sistema
urbano, esso permette una conoscenza immediata di ciò che
scatolare di moduli indipendenti creati con setti di questo
avviene all’interno, mettendo in comunicazione il sistema e di
materiale, nel quale si raggiunge un livello di flessibilità
43
tale da non condizionarne eccessivamente la funzione, in
intermedi, collegati ai terrazzamenti principali mediante delle
quanto gli ambienti creati rimangono collegati internamente
rampe di scale, che divengono elementi di collegamento tra i
attraverso delle grandi aperture che ne permettono l’utilizzo
vari livelli e luogo di incontro e socializzazione principale.
simultaneo. Lo spazio cosi creato ripropone in parte l’idea di spazio per uffici pensata da Herman Hertzberger nella
L’edificio così, visto in sezione, presenta una totalità di tre livelli,
progettazione del Central Beheer, secondo il quale lo spazio
nei quali il concetto basilare di collettività cerca di esprimersi in
collettivo è fondamentale nel momento in cui permette ai
ogni aspetto del progetto, tramite la flessibilità delle parti e la
fruitori di manipolarlo, modificandone la configurazione e
permeabilità interno - interno ed interno – esterno.
plasmandolo in base alle proprie esigenze, generando così
44
una personalizzazione che sfocia nella familiarità col luogo.
La permeabilità dell’edificio e il suo ruolo di luogo di
In quest’ottica, le cellule sono dotate di setti mobili che
interscambio tra realtà differenti è resa ancora più evidente
permettono di intervenire sullo spazio interno creando da uno
dal taglio che attraversa la struttura in posizione centrale e
a tre ambienti, in base alle esigenze del team che lo occupa.
che ne permette l’attraversamento dalla strada fino al parco
Sempre nella visione di spazio familiare e autogestito, i servizi
aumentando la connettività dell’infrastruttura con l’ambiente
sono adiacenti ad ogni modulo consentendo così un utilizzo
naturale e la città.
autonomo. Il profilo dell’involucro più esterno abbraccia tutta la totalità Mantenendo primaria la necessità di affiancare differenti
della forma, andando a racchiudere senza isolare le sue
gradi di collettività, fondamentale importanza assumono gli
funzioni. Questa permeabilità raggiunge la sua massima
ambienti posti adiacenti ai moduli uffici. Progettati come dei
espressione attraverso il prospetto rivolto al parco.
terrazzamenti, sono stati pensati come luogo in cui le imprese
sequenza dei setti frangisole è tale da garantire una elevata
possano ampliare il loro spazio lavorativo, andando ad
protezione dai raggi solari, particolarmente incidenti a causa
occupare parte di essi in modo temporaneo, e come spazi di
dell’esposizione, ma sufficientemente aperta da consentire un
socializzazione e scambio di informazioni. Si svolgono quindi
dialogo diretto con l’aspetto naturale. I setti, come già detto
nuovamente funzioni ad alto grado collettivo, in cui le possibili
distano tra loro di 85 centimetri, misura che è intermedia tra
relazioni sociali che si vanno a creare divengono Qualità
la necessità formale e funzionale. In ogni modulo di 12 metri
dell’esperienza di crescita. Viene a crearsi cosi il “Paesaggio
abbiamo così due aperture e la sensazione di spazio continuo
di Lavoro Collettivo”, spazio che arricchisce realmente e
è data dalle vetrate che separano climaticamente gli ambienti.
visivamente l’esperienza lavorativa all’interno dell’Incubatore.
Lo sguardo all’esterno, mostra un parco trattato in maniera
La
coerente con la localizzazione geografica: il verde è costituito Questi terrazzamenti sono inoltre elemento di collegamento
da macchia mediterranea, efficace per consentire un basso
e di affaccio delle imprese stesse. Così come nel progetto di
impatto della manutenzione, grazie alla facilità di gestione del
Chipperfield per la sede BBC di Glasgow, una sorta di atrio
tipo di vegetazione, per lo più spontanea e quindi autonoma.
lineare funge da asse di distribuzione e sosta, catalizzatore
FIG: La gradinata come luogo di lavoro e di socializzazione collettivo
di relazioni sociali e comunicazione, questi terrazzamenti
In ultima analisi, la progettazione della lama si pone come
presentano in due aree dell’edificio dei terrazzamenti
una sorta di controprogetto: l’organizzazione funzionale degli
45
ambienti va di pari passo con il cambiamento nella gestione
sistema di frangisole esposti sul lato sud-ovest.
del lavoro; dove le mansioni da svolgere sono prettamente di tipo amministrativo e direttivo, e i contatti si riducono all’area
I portali messi in successione di 2 metri, sono costituiti da due
virtuale.
coppie di pilastri con base 1 x 0,60 metri per un altezza di 16 metri che sorreggono una trave con base 36 x 0.6 metri per
46
Lo spazio non è più quindi catalizzatore di relazioni sociali
un altezza di 2 metri. L’irrigidimento delle coppie di pilastri è
volte al miglioramento della qualità del lavoro e all’incremento
ottenuto sul lato Ovest dall’incastro con i solai del porticato,
della produttività, ma rappresenta l’ambiente di svago,
mentre sul lato Est è dato da un sistema di travi poste alla
concettualmente separato dalle attività lavorative.
stessa quota dei solai del porticato.
Queste considerazioni si traducono in un’organizzazione
Il porticato, arretrato rispetto al filo esterno del pilastro di 1
spaziale che vede gli uffici esprimere il loro massimo potenziale
metro, è costituito da quattro solai in c.a., essi hanno spessore
pur nelle loro minime dimensioni e le restanti aree di svago
di 0,3 m , larghezza di 6 m, e si sviluppano per l’intera
adiacenti, dotate di soffitti a tutta altezza che ampliano l’idea
lunghezza longitudinale dell’edificio, andando a raffigurare
di spazio, bilanciando così la parsimonia nella distribuzione
una scansione di quattro piani con altezza di 3,70 metri netti
delle aree di lavoro.
per piano.
STRUTTURA
Sul lato ovest, arretrato rispetto al filo esterno del pilastro, di 1 metro, si sviluppa il sistema di frangisole. Esso è costituito da
Il progetto, si inserisce all’interno di questo sistema andando
degli esili setti in c.a. che si sviluppano verticalmente per un
a ricercare un rapporto formale con tutti questi frammenti di
altezza totale di 16,85metri, ancorati a delle travi ogni 4 metri e
città.
che hanno base di 0,10 x 0,85 m e sono distanti tra di loro 0,85 metri. Essi fungono oltre che da elemento di tamponatura,
Esso si presenta come una stecca direzionata lungo l’asse
anche da telaio per le vetrate che dividono lo spazio interno
di Via is Maglias, in cui la conformazione compositiva vuole
da quello esterno.
creare un dialogo con il contesto, permeabile verso il fronte della viabilità principale così come verso il parco, essa si
La copertura, nella quale si è deciso di escludere un continuo
conclude a Nord con un edificio a sviluppo verticale, nel
di cemento, a causa del forte impatto ambientale e compositivo
quale le regole costruttive sono inverse a quelle che hanno
che avrebbe avuto sul contesto, è costituita da tre superfici
determinato la progettazione della stecca.
completamente differenti che si sviluppano longitudinalmente per l’intera lunghezza dell’edificio intervallate dalla scansione
FIG: Dialogo tra i prospetti Ovest-Est e il contesto
Il carattere identitario del progetto è costituito dall’involucro:
di travi dei portali. Una superficie è costituita da un solaio di c.a.
lungo tutta la lunghezza dell’edificio (300m di lunghezza
di altezza 0.80 metri ed è posta a protezione del porticato, una
per 36m di larghezza) si snoda uno scheletro avvolgente di
superficie è costituita da un tetto giardino naturale che occupa
cemento armato, costituito da una successione di portali che
la zona centrale della copertura portando benefici climatici e
sorreggono la copertura, il porticato esposto sul lato est e il
contribuendo a favorire l’integrazione dell’edificio nel luogo,
47
e l’ultima superficie è costituita dagli stessi frangisole che
spessore 0.3 metri ed è rivestita con materiali di finitura
ruotando il loro andamento sulla copertura, proteggono e al
(pannelli e intonaco).
contempo migliorano l’illuminazione naturale dell’edificio. La struttura lavora quindi per sovrapposizione di scatole. Essa L’edificio a lama è caratterizzato da una dimensione di base
divide in due fasce principali lo spazio, la fascia creata a Ovest
di 12 metri per 36 metri, ed un altezza doppia della stecca(
con affaccio sul parco mediterraneo, è quella dedicata alle
32 metri ). Il suo spazio è caratterizzato da una suddivisione
attività lavorative; la fascia creata ad Est accoglie tutti i vari
netta del suo spazio in due parti: una parte, che costituisce la
servizi e si affaccia sulla Via Is Maglias e quindi sulla Città.
struttura portante dell’intero edificio è data da un reticolo di
48
setti murari e solai in cemento armato che dividono lo spazio
Internamente lo spazio creato e suddiviso da pannelli mobili
del lavoro. Le celle che si vengono a creare hanno dimensione
in cartongesso, di spessore di 0,15 metri e che permettono
2metri per 5metri e sono collegate tra di loro da un sistema
la più ampia flessibilità dell’ambiente, sia attraverso il loro
di ballatoi in acciaio che si congiungono all’area di servizio
spostamento lungo i binari, sia mediante le grandi aperture
dell’intero edificio, nella quale sono arroccati gli elementi di
nei pannelli stessi.
collegamento e i servizi igienici. L’altra parte è uno spazio a tutta altezza, dato da un sistema di pilastri e travi in c.a. che
Nella parte centrale dell’edificio è stata pensata una fascia di
si attaccano allo spazio del lavoro, e sul quale sono incastrati
servizi alle attività lavorative, dove sono stati allocati i servizi
i frangisole, che si sviluppano in maniera verticale per l’intera
igienici e spazi di servizio generico.
altezza dell’edificio. Questo spazio a tutta altezza diviene allora lo spazio di accesso, sosta e contemplazione dello spazio lavorativo. All’interno dell’involucro, si sviluppa l’edificio nel quale hanno luogo le funzioni vitali dell’incubatore. Esso è costituito da un sistema di setti e solai completamente realizzati con il materiale ligneo X lam che permette la costruzione di edifici resistenti, abbinando qualità di flessibilità, risparmio energetico e velocità di costruzione. L’edificio ha forma di scala, ovvero i piani superiori hanno sempre dimensione minore di quelli ai piani inferiori, però lo spazio del lavoro rimane costante, quello che diminuisce è lo spazio dei servizi generici ( aule studio, aule conferenze, negozi vari,etc ). La struttura è quindi costituita da setti lignei di spessore 0,3 metri, che seguono la scansione di 12 metri dei pilastri FIG: L’architettura dell’incubatore generatrice di spazi per il lavoro
del telaio in cemento armato, su di essa poggia il solaio di
5
1
2
4
49
7
TAVOLE DI PROGETTO
TAV 1: L’Incubattore di Impresa Universitario
TAV 2: Planimetria generale
TAV 3: Piante
LIVELLO 0
LIVELLO 1
LIVELLO 2
A
A
LIVELLO 3
A
A
LEGENDA: 1.Porticato/Distribuzione Principale 2.Ricevimento 3.Uffici Del Lavoro 4.Uffici Amministrativi 5.Cucine 6.Sale Conferenze 7.Aule AttivitĂ Didattica 8.Aule Studio 9.Aule Riunioni 10.Aree Collettive 11.Internet Point 12.Bar/Ristoro 13.Edicola/Cartoleria 14.Libreria 15.Negozi di elettronica 16.Servizi Igienici Pubblici 17.Ristorante 18.Mensa 19.Centro Benessere/ Palestra
A
A
A
A
TAV 4: Prospetti Ovest e Est e Sezione Longitudinale
PROSPETTO FRONTE VIA IS MAGLIAS
PROSPETTO FRONTE PARCO MEDITERRANEO
SEZIONE LONGITUDINALE
TAV 5: Spaccato assonometrico
TAV 6: Sezione Prospettica
5
1
2
4
3
7
LEGENDA: 1. Portale in cemento armato: - trave di dimensione 36 x 2 x 0,60 m - pilastri di dimensione 16 x 1 x 0,60 m - travi di irrigidemento 5 x 0,30 x 0,30 m 2. Pareti in pannelli di X lam ( 5 strati per uno spessore di 0,30 m ) con rivestimento per interni in intonaco di finitura, per esterni con placcaggio di pannelli lignei di betulle. 3. Solaio in pannelli di X lam ( 5 strati per uno spessore di 0,30 m ) con rivestimento intradosso in intonaco di finitura e pavimentazione in parquet. 4. Frangisole in calcestruzzo armato di dimensioni 0,85 x 0,10 x 4 m 5. Solaio di coperura con giardino pensile di spessore 0,80 m 6. Solaio del porticato in cemento armato di spessore 0,30 m 7. Parco mediterraneo
SEZIONE PROSPETTICA
scala 1:50
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TAV 7: Lo Spazio Collettivo: La transizione dall’intimità dell’ufficio alla collettivizzazione delle terrazze
TAV 8: Il parco Mediterraneo: La natura che permea lo spazio del lavoro
Bibliografia: - Morgan Bordignon e Paolo Mantovani, L’evoluzione dell’impresa e lo sviluppo di un sistema-territorio eccellente. Collaborazione, tecnologia e visione globale:il Nordest verso il 2059, Marsilio, Venezia, 2009 - Giancarlo De Carlo, Pianificazione e disegno delle università, Edizioni Universitarie Italiane, Venezia, 1968 - Jonathan Coulson, Paul Roberts and Isabelle Taylor, University Planning and Architecture. The search for perfection, Routledge, USA, 2011 - Frédéric Druot, Anne Lacaton & Jean-Philippe Vassal, Plus,Editorial Gustavo Gili, Spagna, 2007 - Herman Herzberger, Lezioni di architettura, Editori Laterza, Rotterdam, 1996 - Kerstin Hoeger e Kees Christiaanse, Campus and the City. Urban design for the Knowledge Society, gta Verlag, 2007 - Rem Koolhaas e Bruce Mau, SMLXL, The Monacelli Press, New York, 1995 - Wim Wiewel and David C.Perry, Global Universities and Urban Development. Case Studies and Analysis, Wim Wiewel and David C.Perry editors, USA, 2008 - John Worthington, Reinventing the Workplace, DEGW, Gran Bretagna, 1997 - Marco Biagi, “Un teatro nella scatola”, Casabella 766, 2008 - Robin Evans, “Ordine e Produzione” in Lotus 12, 1978