portfolio 2022 - ITA

Page 1

LUCA LAURICELLA

ESPERIENZA PROFESSIONALE

Ensamble Studio junior architect

Ensamble Fabrica, Madrid 09-12/2021

Lavorato al concorso per il rifacimento dell’ala contemporanea del Metropolitan Museum di New York, prendendo parte al processo creativo, producendo modelli fisici e digitali e postproducendo le immagini finali

italiano, nato il 22/02/1996

Ensamble

Studio junior architect

Ca’n Terra, Menorca 08-09/2021

Lavorato al progetto di Ca’n Terra, vivendo in solitaria nella struttura in costruzione e dirigendo la realizzazione del progetto stesso Contribuito allo sviluppo del progetto del Museo Piedra Rosa (Pelequén, Cile) attraverso la realizzazione del modello finale del progetto

Ensamble Studio intern architect

Ensamble Fabrica, Madrid 06-08/2021

Contribuito allo sviluppo di Project One di WoHo Systems attraverso la realizzazione di decine di prototipi prefabbricati di muri e pannelli di rivestimento di facciata

Ensamble Studio intern architect

Ca’n Terra, Menorca 02-06/2021

Preso parte attiva nel processo creativo del progetto di Ca’n Terra, progettando e dirigendo il team nella costruzione di componenti e arredi

telefono: +39 347 3786897 e-mail: lauricella.luca@yahoo.it issuu: issuu.com/luca_lauricella instagram: @_luca_lauricella

EDUCAZIONE

Università degli Studi di Trieste laurea magistrale a ciclo unico in architettura voto: 110/110 con lode e bacio accademico introduction to adobe illustrator architectural visualization with collages photoshop per l’architettura modellazione 3D e rendering rehuman - international workshop tecniche avanzate di rappresentazione geografia urbana e GIS thinking architecture - international workshop coffee tales - international workshop disegno digitale spaces of light - international workshop

FORMAZIONE

ABILITÀ LINGUE

AUTOCAD REVIT SKETCHUP RHINOCEROS ITALIANO INGLESE SPAGNOLO CINESE

VRAY PHOTOSHOP ILLUSTRATOR INDESIGN

2015 - 2022 09/2020 08/2020 04-06/2020 02-04/2020 06/2019 03-06/2019 09-12/2018 06/2018 06/2017 09-12/2016 06/2016

(madrelingua) (B2/C1) (B1) (HSK2)

POSTHUMAN LANDSCAPES

Tesi

La rapida diffusione delle ICT e l’affermarsi della dimensione digitale hanno un notevole impatto sulla società, e ciò si riflette di conseguenza sul modus vivendi contemporaneo e sullo sviluppo dello spazio urbano. Questa ricerca si pone l’obiettivo di esplorare le differenti possibilità di sviluppo di quest’ultimo, indagando le trasformazioni già in atto nella percezione di esso e nel modo di relazionarsi dell’essere (post)umano con l’ambiente circostante. Ciò si traduce nello studio di differenti modelli di città, che vengono qui estremizzati fino alla loro dimensione distopica con lo scopo di descriverne i limiti e comprendere le possibilità ma anche le criticità portate dalle nuove tecnologie e dal loro utilizzo. Posthuman Landscapes è consultabile su issuu.com/luca_lauricella.

4
di Laurea | prof. Giovanni Fraziano, prof. Thomas Bisiani Testo e disegni Luca Lauricella

In questa pagina: Vista panoramica, ad altezza occhi e planimetrica della Meta Utopia

La Meta Utopia è la città virtuale. Il mondo tangibile, ormai deserto, viene trascurato e dimenticato, poiché la vita si svolge interamente in un mondo parallelo, iperconnesso e frenetico, dove tutto è possibile e a portata di mano. La Meta Utopia è l’esasperazione distopica del virtuale come fine ultimo, della vita alternativa che si riduce ad una mera illusione, mentre la città cresce in maniera incontrollata senza avere più più uno scopo chiaro. Lo spazio si frammenta, i tessuti si sfilacciano, le distanze fisiche si dilatano: tale sovrabbondanza spaziale si esprime in mutamenti di scala e nelle accelerazioni dei mezzi di trasporto e di comunicazione. La distanza fisica cresce ogni giorno a favore di una vicinanza virtuale, in cui tutto è immediatamente accessibile, fruibile e irreale.

5

In questa pagina: Vista ad altezza occhi, planimetrica e panoramica della Tecno Utopia

La Tecno Utopia è la città ipertecnologica. Fregiandosi dell’etichetta di smart city, essa è progettata unicamente per stupire il visitatore e il mondo intero, ostentando le possibilità economiche e tecnologiche della nazione in cui sorge. La sua progettazione è decisa a tavolino, spesso in zone deserte e disabitate, e non pone l’uomo al centro del ragionamento progettuale né si pone l’obiettivo di risolvere i problemi tipici dello spazio urbano o della società, ma ha il solo scopo di diventare il nuovo paese delle meraviglie. La Tecno Utopia è una città parassita: per consentire suo funzionamento, essa si dota di un ampio sprawl urbano degradato e dimenticato, dal quale provengono le risorse e la forza lavoro necessarie al suo sostentamento e dal quale si separa per mezzo di alte mura.

6

In questa pagina: Vista panoramica, planimetrica e ad altezza occhi della Eco Utopia

L’Eco Utopia è la finta città ecologica. Cavalcando l’ondata dell’affermarsi della sostenibilità intesa come moda e non come soluzione concreta ad un problema reale, essa nasconde i propri problemi sotto un finto ecologismo di facciata, celando strutture, logiche di funzionamento e pianificazioni di fatto non sostenibili per mezzo di terrazze alberate, tetti verdi e piante rampicanti. L’Eco Utopia non usa l’ecologia come soluzione, ma come maschera e pretesto per giustificare le proprie mancanze. Grandi interventi architettonici spesso si traducono in operazioni di greenwashing in cui la “sostenibilità” viene portata rinverdendo aree inquinate o ricoprendo gli edifici di vegetazione, riducendo la complessità urbana a una dimensione in cui la “natura” possa annullare problematiche complesse.

7

Non è possibile ridurre la complessità dello spazio urbano a schemi semplicistici preconfezionati. La rivoluzione digitale porta significativi cambiamenti nella concezione e nella fruizione dello spazio urbano, ma questo non si traduce nella morte dello spazio reale. Spazi reali e virtuali coesistono e vengono attraversati dall’uomo, i cui orizzonti non vengono spostati, ma ampliati. Ciò apre la strada all’affermarsi dell’infosfera, a cavallo tra virtuale e reale; lo spazio non sta morendo, ma si sta trasformando. Dimensione digitale e reale si compenetrano tra loro e creano una nuova dimensione spaziale, lo spazio dei flussi, che sarà il terreno fertile su cui sorgerà la città di domani; flussi, relazioni, connessioni sono la nuova materia prima con cui costruire le nuove città, i Paesaggi Postumani.

8

Nella pagina precedente: diagrammi esplicativi dei Paesaggi Postumani

In questa pagina: L’essere umano

Anche la visione più ottimistica del futuro deve inevitabilmente scontrarsi con un mondo aperto di possibilità. Talvolta le previsioni sfociano in scenari distopici, mentre altre volte una visione più approfondita può aprire alla speranza in un futuro migliore, in cui i Paesaggi Postumani saranno in realtà disegnati dall’uomo stesso, e continueranno ad averlo come protagonista. Ma è necessario includere nella propria visione l’incertezza e il caos per poter contemplare ogni scenario possibile. Non è possibile parlare del futuro in modo certo, ma si può affermare con una giusta dose di certezza che esso dipende dall’essere umano, in quanto vero architetto del proprio habitat. Questo introduce una responsabilità collettiva, in cui siamo noi stessi a poter disegnare il nostro futuro.

9

TRANSPORT INTERCHANGE

Il progetto si pone l’obiettivo di rifunzionalizzare un’area marginale della città di Gorizia, creando una nuova porta urbana e un punto di riferimento per la comunità. Esso, oltre alla riqualificazione del piazzale della stazione, prevede un intervento sull’ex rimessa dei tram della città (oggi abbandonata) e sull’edificio dismesso posto di fronte ad essa. Del volume del primo edificio vengono preservati il muro perimetrale e la casa del custode, mentre il fabbricato viene convertito in polo intermodale dotato di lounge, sala lettura, spazio per il coworking e bar, muniti di parcheggio automatizzato. Il secondo edificio viene completamente ripensato al fine di creare un polo dedicato alla mobilità lenta, con un parcheggio coperto per le biciclette e la sede di una compagnia di bike delivery.

10
Progettazione Integrata dell’Architettura e del Costruito | prof. Giovanni Fraziano Progetto Luca Lauricella, Mascia Collenz, Serena Di Ferro | Immagini e grafica Luca Lauricella

1. Riorganizzazione della distribuzione dei flussi nel piazzale della stazione e introduzione di una copertura sulla nuova area pedonale

2. Conversione di un’ex discarica abusiva in parcheggio per biciclette e bike delivery

3. Riqualificazione dell’ex rimessa dei tram in polo intermodale a servizio di pendolari e cittadini

Polo intermodale (ex rimessa dei tram)

Elementi esistenti: muro perimetrale; casa del custode; binari; Elementi di progetto: piazza coperta; parcheggio automatizzato; schermature verdi

11
2 3 1
12

Nella pagina precedente: vista interna del polo intermodale (lounge, spazio lettura, locker); sezione longitudinale

In questa pagina: viste del parcheggio per biciclette e bike delivery

13

REHABILITATION CENTER

L’ex sanatorio della città di Gorizia, oggi abbandonato, si trova in un punto strategico al confine tra Italia e Slovenia. Nonostante Gorizia e la confinante Nova Gorica siano entrambe munite di ospedali, non dispongono di un centro di riabilitazione post-operatoria, che assumerebbe quindi un carattere transfrontaliero. Il progetto prevede di accostare all’edificio esistente due nuovi volumi vetrati, incrementando notevolmente la percentuale di spazio pubblico al suo interno e collegando tra loro aree destinate alla riabilitazione, alla degenza, alle residenze per familiari in visita o totalmente aperte al pubblico, come la palestra. Un terzo volume con copertura verde consente di avere un parcheggio prossimo all’edificio senza sottrarre superficie al parco, in parte destinato alla riabilitazione all’aperto.

14
Composizione Architettonica 4 | prof. Pietro Valle Progetto Luca Lauricella, Mascia Collenz, Serena Di Ferro | Immagini e grafica Luca Lauricella

Rimozione delle rampe d’accesso al fine di liberare lo spazio del parco al lato sud e di consentire un affaccio diretto su quest’ultimo

Aggiunta di un volume laterale dedicato a parcheggio con tetto verde e di due volumi destinati a spazi pubblici

Apertura di un nuovo ingresso principale al fine di rompere la simmetria dell’edificio e di renderlo permeabile dai due lati del parco

15
16

Nella pagina precedente: Esploso assonometrico che raffigura il primo e il secondo piano dell’edificio e il parco esterno

In questa pagina: Pianta del piano terra e sezione trasversale che evidenziano lo spazio pubblico interno all’edificio

17

CYRCLES

Il progetto prevede la valorizzazione dell’ippovia del fiume Cormor, integrandola all’esistente sistema della Ciclovia Alpe Adria e individuando una serie di percorsi ciclabili che formano degli anelli tematici, dedicati alla riscoperta della natura e della rete storico-culturale e al collegamento dei poli universitari distribuiti sul territorio. Dall’intersezione di questa complessità di sistemi emergono delle aree strategiche, tra le quali si distingue l’area di progetto, caratterizzata dalla presenza di elementi collegati a scenari di tipo ecologico, urbano, tecnologico e sportivo. Ciò si traduce nella progettazione, a nord della città di Udine, di un’area polifunzionale dedicata all’università, allo studio e al lavoro, ma anche al tempo libero e alla natura, favorendo il dialogo e la nascita di nuovi legami tra diverse aree tematiche.

18
Progettazione Urbanistica 2 | prof.ssa Elena Marchigiani Progetto Luca Lauricella, Mascia Collenz, Serena Di Ferro | Immagini e grafica Luca Lauricella
19

asse tecnologico asse dello sport asse ecologico asse urbano

20

Edifici

Spazi aperti

21
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
1 7 8 9 10 11 12 13 14 2 3 4 5 6
Aule universitarie
Aule studio e mensa
Residenze per studenti
Cohousing
Palestra
Bar, coworking, start-up
Fermata dell’autobus
Area studio all’aperto
Piazza d’acqua
Parco delle residenze
Parcheggi alberati
Rain garden
Area boscata
Campi sportivi

DYSTOPIAN

Teorie della Progettazione | prof. Giovanni Fraziano Testo e disegni Luca Lauricella

Cosa faresti se ti risvegliassi nel futuro? Dystopian è il viaggio di una persona qualunque tra le utopie architettoniche degli anni Sessanta, in un mondo al confine tra sogno e realtà. Esso è una riflessione sulla città del futuro, sull’eccessiva fiducia nella tecnologia e sul ruolo dell’architetto in una città che non è più a misura d’uomo ma a misura di macchina; l’analisi di un sogno che se portato all’estremo può trasformarsi in incubo. Lungo il suo percorso, il protagonista attraversa i sogni architettonici degli utopisti del Novecento, da Archigram al movimento metabolista, passando per l’esperienza italiana delle utopie radicali, cercando una via d’uscita per tornare nel mondo imperfetto che chiama casa. Dystopian è disponibile in italiano, inglese e spagnolo su issuu.com/luca_lauricella.

22
23

THE LOSS OF SELF

Composizione Architettonica 3 | prof.ssa Giuseppina Scavuzzo Progetto Luca Lauricella, Mascia Collenz, Serena Di Ferro | Immagini e grafica Luca Lauricella

Il progetto prevede la riqualificazione del parco dell’ex manicomio della città di Gorizia, chiuso grazie all’introduzione della legge Basaglia del 1975 e oggi abbandonato. Esso, giocando sul contrasto tra un’idilliaca ambientazione bucolica e alcuni elementi di rottura, vuole approfondire quanto introdotto da Ervin Goffmann nella sua opera Asylums. Ciò si traduce nella realizzazione di cinque padiglioni che, collocati lungo un percorso espositivo, descrivono simbolicamente cinque differenti istituzioni totali ed invitano alla riflessione su di esse. Il percorso culmina nella biblioteca (rifunzionalizzazione di un ex padiglione del manicomio) che, ispirandosi alle rivoluzioni introdotte da Franco Basaglia, diventa il luogo dell’assemblea e del dibattito, il luogo dove gli oppressi ritrovano finalmente la parola.

24

1. Padiglione degli incapaci non pericolosi

2. Padiglione degli incapaci pericolosi 3. Padiglione delle vittime dello sfruttamento (vedi pag. 27) 4. Padiglione dei pericolosi volontari (vedi pag. 24) 5. Padiglione dei religiosi isolati 6. Biblioteca dei diritti ritrovati (vedi pag. 27)

25
1 2 3 4 5 6

La forma archetipica della casa viene spezzata, simboleggiando il fatto che le vittime delle istituzioni totali vengano private della propria dimora e trovino rifugio in un surrogato di essa, che li spoglia di ogni diritto e libertà.

1. Padiglione degli incapaci non pericolosi: la casa non è altro che uno scheletro, un’illusione

2. Padiglione degli incapaci pericolosi: l’illusione delle mura domestiche è accompagnata dalle sbarre di una vera e proria prigione

3. Padiglione delle vittime dello sfruttamento: la casa è un tetto precario in lamiera, con troppi posti letto concentrati in uno spazio minimo

4. Padiglione dei pericolosi volontari: il panopticon di Jeremy Bentham

5. Padiglione dei religiosi isolati: una casa accogliente, ma priva di uscita

Nella pagina successiva, in alto: Padiglione delle vittime dello sfruttamento, render e plastico in scala 1:50

In basso: Biblioteca dei diritti ritrovati

26
1 3 5 2 4
27

THE END OF THE WORLD

Storia e Tecnica della Fotografia | prof.ssa Arianna Novaga Fotografie Luca Lauricella

Questo progetto fotografico vuole raccontare il fallimento dell’utopia architettonica megastrutturale per mezzo di immagini che testimoniano l’abbandono e lo stato di degrado in cui si trova il Quadrilatero di Melara, complesso residenziale per 2500 abitanti situato alla periferia della città di Trieste. Le fotografie sono accompagnate da citazioni tratte da La Fine del Mondo e il Paese delle Meraviglie di Haruki Murakami, romanzo distopico nel quale il protagonista si trova imprigionato in una piccola e spettrale città separata dal resto del mondo da mura insormontabili, in cui gli abitanti, privi di ombra e sentimenti, vivono al riparo da qualunque emozione. The End of the World è disponibile in italiano, inglese e spagnolo su issuu.com/luca_lauricella.

28

«Passeggiando per le strade, si potevano ancora percepire qua e là le tracce di quel passato. Di un’epoca in cui i bambini giocavano fuori, e dall’interno delle case arrivava il suono dei pianoforti e l’odore caldo dei preparativi per la cena. Sentivo tutte quelle sensazioni sulla pelle, quasi passassero attraverso porte invisibili.»

29

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.