Proposta o d g m5s più intervento con dichiarazione di voto

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Gruppo Consiliare “MoVimento 5 Stelle Torrita di Siena”

Prot. n°__________

Torrita di Siena,__________

Oggetto: Salvaguardia del territorio comunale dalla coltivazione di organismi geneticamente modificati

Egr. Sig. Sindaco Segretario Comunale Consiglieri Comunali e Giunta del Comune di Torrita di Siena PREMESSO CHE: un organismo geneticamente modificato (OGM) è un essere vivente che possiede un patrimonio genetico modificato artificialmente tramite tecniche di ingegneria genetica; non è consentito procedere alla messa in coltura di sementi transgeniche in assenza delle previste autorizzazioni di legge; con sentenza n. 11148 depositata il 20 marzo 2012, la Cassazione penale è intervenuta in materia di coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) ribadendo l’esistenza nel nostro ordinamento del principio di coesistenza tra le diverse colture (convenzionale, biologica e transgenica), che deve essere attuato senza che le stesse possano reciprocamente compromettersi, in modo da tutelare le peculiarità e le specificità produttive di ciascuna ed evitare commistioni tra sementi, senza pregiudizi per le attività agricole preesistenti; dopo un articolato riepilogo delle norme interne e comunitarie vigenti in materia, la Cassazione evidenzia, in linea con quanto già affermato dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 116/2006), la presenza del già richiamato principio di coesistenza in materia. In buona sostanza, la disciplina comunitaria – si legge nella sentenza – si occupa di tutelare l’ambiente, la vita e la salute di uomini, animali e piante, ma consente allanormativa interna la possibilità di adottare le misure più opportune per limitare gli effetti economici connessi alle potenzialità diffusive degli OGM e, quindi, non compromettendo la biodiversità dell’ambiente naturale, così da garantire la libertà di iniziativa economica, il diritto di scelta dei consumatori e la qualità e la tipicità della produzione nazionale; il Parlamento Italiano ha approvato una mozione in data 11/07/2013 che impegna il governo ad avvalersi della clausola di salvaguardia, di cui all'articolo 25 del decreto legislativo n. 224 del 2003, di recepimento della direttiva n. 2001/18/CE, al


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fine di evitare ogni forma di coltivazione in Italia di OGM autorizzati a livello europeo e di tutelare la sicurezza del modello economico e sociale disviluppo dell'agroalimentare italiano e a prevedere, in relazione alla stagione delle semine avviata in gran parte del Paese, l'incremento delle attività di controllo per potenziare, d'intesa con le regioni, la sorveglianza sui prodotti sementieri in corso di distribuzione ed intervenire in presenza di sementitransgeniche non autorizzate; a seguito della precedente, in data 12 luglio 2013, è stato emanato il Decreto interministeriale (Ministero della Salute, Ministero delle politiche agricole e alimentari e forestali, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) di adozione delle misure d'urgenza ai sensi dell'art. 54 del regolamento (CE) n. 178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810; secondo quanto stabilito dal suddetto, la coltivazione di varietà di mais MON810, provenienti da sementi geneticamente modificate, è vietata nel territorio nazionale, fino all'adozione di misure comunitarie di cui all'articolo 4, comma 3 del regolamento (CE) 178/2002 del 28 gennaio 2002 di cui sopra e comunque non oltre diciotto mesi dalla data del presente provvedimento; in Italia tre quarti delle Regioni ed un numero crescente di Comuni (circa 3000 negli ultimi due anni con la prospettiva di arrivare a breve a 5000), si schierano contro le coltivazioni OGM e si sono dichiarati “liberi da OGM”, perché non è pensabile poter far convivere produzioni agricole OGM con le produzioni biologiche che, ormai ovunque, stanno assumendo un ruolo molto importante sia in termini economici, sia di presidio del territorio, coinvolgendo centinaia di piccole e medie aziende agricole, spesso formate da giovani imprenditori; ad oggi non abbiamo la certezza scientifica che gli organismi OGM siano innocui per la salute umana e per l’ambiente; il sindaco è autorità sanitaria locale. In questa veste, ai sensi dell'art. 32 della legge n. 833/1978 e dell'art. 117 del D.Lgs. n. 112/1998, può anche emanare ordinanze contingibili ed urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica; l'articolo 5 della legge n. 283 del 1962, che è la Norma di base italiana in tema di alimentazione, afferma testualmente; "É vietato l'uso di sostanze alimentari trattate in modo da violarne la composizione naturale"; APPARE EVIDENTE, PERTANTO, CHE dalla legge citata è vietato l'uso alimentare di OGM transgenici in quanto ne è stata "violata la composizione naturale"; è inoltre “Vietato” l'uso alimentare dei derivati dei vegetali transgenici (amido di mais, olio di mais e di soia, lecitina di soia), perché la loro composizione biochimica è diversa da quella naturale;


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è vietato l'uso alimentare di OGM mutati da trattamenti radioattivi con raggi X o gamma, o neutroni veloci e i loro derivati, in quanto dichiaratamente mutati attraverso una mutazione genetica; il principio di precauzione è stato considerato elemento fondante della proposta presentata dalla Commissione Europea per la revisione della normativa comunitaria sull'emissione deliberata di Organismi Geneticamente Modificati; il Parlamento europeo in data 10 marzo 2014 ha bocciato la proposta sul materiale riproduttivo vegetale della Commissione europea che voleva vietare il libero scambio e commercio di semi tra piccoli produttori, a vantaggio delle aziende produttrici multinazionali principali responsabili della diffusione OGM; l'utilizzo in agricoltura, nel mondo e in Europa delle varietà “Ibride” dette anche OGM ad alto rendimento, ha causato l'abbandono e, in alcuni casi, la scomparsa di ecotipi locali; dette varietà sono più resistenti alle fitopatie che danneggiano gravemente la biodiversità compromettendo l'equilibrio biologico e l'ecosistema attraverso l'impollinazione incrociata e la deriva tra specie simili: le modifiche genetiche delle nuove varietà potrebbero trasferirsi attraverso la “contaminazione” alle altre colture, generando conseguenze imprevedibili; tali cambiamenti hanno comportato una ristrutturazione del settore produttivo agricolo causando gravi scompensi socio-economici, in particolare a carico dei piccoli imprenditori agricoli, danneggiando il comparto del “biologico”; tale situazione ha portato all'uniformità genetica di queste culture, con una pericolosa dipendenza, per tutte le filiere produttive, nei confronti di pochi detentori dei brevetti; senza nulla togliere agli aspetti positivi delle biotecnologie e alla ricerca scientifica si sta imponendo sempre più il “principio di precauzione” che richiede di non immettere nell'ambiente o nella catena alimentare prodotti o processi fino a quando non sia dimostrata la “sicurezza” nel breve e nel lungo termine; le imprese multinazionali hanno esteso le proprie strutture di ricerca, produzione e commercializzazione fino ad arrivare ad un regime di “monopolio” con relativo dominio e controllo del comparto delle biotecnologie e in quello della produzione delle sementi che, non essendo più “replicabili”, vedono l'agricoltore costretto al riacquisto annuale. Il fenomeno è stato più volte sottolineato con preoccupazione dalla stessa UE; l'introduzione su scala mondiale degli OGM ha ulteriormente creato un divario tra paesi ricchi e quelli poveri; CONSIDERATO CHE


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si ritiene necessario adottare, a fronte di possibili richieste di autorizzazione per iniziare a coltivare prodotti OGM, misure idonee a garantire la biodiversità degli ecosistemi locali, le produzioni di qualità e tradizionali che il territorio esprime; il consiglio comunale esprime la propria contrarietà alla sperimentazione, coltivazione e allevamento di organismi viventi, sia vegetali sia animali, ottenuti mediante manipolazione genetica, su tutto il territorio comunale; IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA ad attivarsi utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione per contrastare la coltivazione di tutti gli organismi geneticamente modificati nell’ambito del comprensorio di riferimento, a salvaguardia della salute umana, dell’ambiente e della biodiversità agraria, cioè delle produzioni agricole peculiari del territorio comunale, verificando la disponibilità dei Comuni limitrofi ad attivarsi congiuntamente; a richiedere al Governo di mettere in atto tutte le azioni possibili al fine di procedere all’adozione della clausola di salvaguardia, così come previsto dall'articolo 23 della direttiva 2001/18/CE, a tutela della salute umana, dell'ambiente e del modello economico e sociale del settore agroalimentare italiano; a dichiarare, con i provvedimenti conseguenti, il Comune di Torrita di Siena “Comune OGM FREE”; ad introdurre, nei servizi di ristorazione collettiva gestiti dal Comune, un sistema informativo chiaro indicante l'eventuale presenza di OGM negli alimenti somministrati; a garantire che nei bandi di gara emanati dal Comune per gli appalti pubblici di servizi e forniture alimentari destinati alla ristorazione collettiva, l'utilizzo di prodotti che non contengono OGM costituisca titolo preferenziale per l'aggiudicazione; ad informare il consiglio comunale circa i controlli che le autorità competenti hanno effettuato per verificare l'utilizzo improprio dei citati OGM; ad informare attraverso incontri e comunicazioni scritte i produttori, se presenti, ed i rivenditori sul territorio comunale sui rischi di “contaminazione” nell'utilizzo e di vendita di prodotti geneticamente modificati nella catena produttiva le cui conseguenze non sono attualmente prevedibili; ad avviare una seria campagna di educazione alimentare legata al consumo e alla spesa consapevole di prodotti tradizionali e locali di qualità; a pubblicizzare la delibera, che dovrà essere predisposta, tramite l'apposizione di cartelli segnaletici indicanti le parole “Torrita di Siena Comune OGM FREE”. Distinti Saluti. Il portavoce del MoVimento 5 Stelle Torrita di Siena


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Stefano Bracciali


Egr. Sig. Sindaco Consiglieri Comunali e Giunta del Comune di Torrita di Siena Segretario Comunale In merito alla proposta di O.d.G. presentata dal Consigliere del Movimento 5 Stelle avente come oggetto: “Salvaguardia del territorio comunale dalla coltivazione di organismi geneticamente modificati” con protocollo n.8893 sono qui a riportare alcune perplessità riscontrate nella lettura della proposta presentata. Intanto mi chiedo se coloro che hanno presentato la mozione siano a conoscenza di molti termini riportati in queste tre pagine? se conoscono la differenza tra un ibrido, un OGM ed un organismo transgenico? Cosa sia la varietà di mais MON 810? E quale siano le proprietà di tale mais rispetto ad altre varietà? Se conoscono la corretta definizione di “contaminazione”? Se hanno consultato letteratura scientifica o meno per scrivere queste quattro pagine? Il primo punto di riflessioni che vorrei sottoporre a questo consiglio è il fatto che, organi di governo, ogni qual volta si trovano a dover prendere delle decisioni in merito ad argomenti specifici, sono supportati da commissioni Tecniche o da Enti che hanno la funzione di consulenza. Per esempio la commissione Europea ha l’E.F.S.A. (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare - European Food Safety Authority agenzia dell'Unione Europea che fornisce consulenza scientifica e una comunicazione efficace in materia di rischi, esistenti ed emergenti, associati alla catena alimentare www.efsa.europa.eu/it), il Ministero della Salute si avvale per esempio del C.N.S.A. (Comitato Nazionale della Sicurezza Alimentare) o dell’Istituto Superiore di Sanità, che è collegato ai vari C.diR.N., Centri di Referenza Nazionale, localizzati preso gli Istituti Zooprofilattici Sperimentale del Territorio. Mi chiedo se chi ha scritto la proposta sia a conoscenza di quale e dove sia, il C.diN.R. per gli OGM in Italia? Questo consiglio quali competenze tecniche possiede per prendere delle decisione specifiche ? Sul piano normativo, vorrei ricordare che la Direttiva 2001/18/CE stabilisce all’art. 22 che “gli Stati membri non possono vietare, limitare od impedire l’immissione in commercio di OGM conformi ai requisiti fissati a livello comunitario” e questo è


stato in seguito ribadito dalla IV sezione della Corte di Giustizia Europea nella sentenza del 6 settembre 2012 “allo stato attuale del diritto dell’Unione, uno Stato membro non è libero di subordinare a un’autorizzazione nazionale, fondata su considerazioni di tutela della salute o dell’ambiente, la coltivazione di OGM autorizzati in virtù del regolamento n. 1829/2003 ed iscritti nel catalogo comune in applicazione della direttiva 2002/53” È possibile però (art. 23) “limitare temporaneamente o vietare l’uso e la vendita sul proprio territorio di un OGM, qualora sulla base di nuove informazioni, vi siano fondati motivi di rischio per la salute umana o l’ambiente” . Va sottolineato il fatto che tutti i dossier ricevuti ad oggi dall’EFSA sono stati ritenuti non motivati scientificamente. In più la sentenza del TAR del Lazio dell’Aprile 2014 respinge un ricorso fatto da un imprenditore friulano conto il decreto Inter-ministeriale 12 Luglio 2013 adottato dal Ministro della Salute di concerto con il Ministro della Politiche Agricole Alimentari e Forestali e con il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare recante "Adozione delle misure d'urgenza si sensi dell'art.54 del Regolamento CE n.178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810". La Sentenza quindi già vieta la coltivazione di mais MON810. Tale decisione non si basa su motivazione scientifiche ma è fondata sul “principiò di Precauzione” ( … come affermato dalla giurisprudenza comunitaria dal principio di precauzione discende che, quando sussistono incertezze riguardo all'esistenza o alla portata di rischi per la salute delle persone, possono essere adottate misure protettive senza dover attendere che siano esaurientemente dimostrate la realtà e la gravità di tali rischi…). Sempre citando stralci legislativi riportati nella proposta depositata , l’articolo 32 della legge n. 833/1978 e l’articolo 117 del D.Lgs 112/1998 (citando) identificano il Sindaco come autorità sanitaria locale, e come tale lo investono del potere di emanare ordinanze contingibili ed urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica. Io non credo che la questione OGM rappresenti una emergenza sanitaria e di igiene pubblica. In più, l’articolo 117 del D.Lg 112/1998 per essere precisi dice “… In caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal Sindaco”. Io non credo neppure che la questione OGM rappresenti una questione esclusivamente locale. Appare dunque evidente una forzata interpretazione di queste due leggi da parte del Movimento 5 Stelle.


È stato citato poi l’art. 5 della legge n. 283 del 1962. Intanto parlare di OGM con una legge del 1962 credo eticamente che sia sbagliato. Analizzando l’effettivo testo della legge: “E' vietato l'uso di sostanze alimentari trattate in modo da violarne la composizione naturale" : bisognerebbe prima di tutto capire nel 1962 cosa intendesse il legislatore, con "composizione naturale". Probabilmente la norma è stata fatta in relazione all'uso e impiego di additivi di vario tipo all'interno di prodotti, nei casi in cui questi ne alterino la composizione (e la qualità). La legge, inoltre, fa riferimento a sostanze alimentari e non ad organismi. Un OGM, infatti, è una varietà diversa di un organismo, non una "sostanza" alterata. Ma anche qui dipende dal significato del termine 'sostanza', utilizzato nel testo della legge scritta nel 1962. La cosa è ancora più evidente nel momento in cui pensiamo al grano Creso: una varietà di grano duro, che citando Wikipedia per semplicità “È stata ottenuta mediante ibridazione e successiva selezione: essa proviene dall'incrocio di un frumento duro del Centro Internacional de Mejoramiento de Maíz y Trigo CIMMYT ((Yt 54 N10-B)Cp2-63)Tc2, derivato da un incrocio tra grani duri e teneri) con una linea mutante (Cp B144) indotta da raggi gamma nel frumento duro Senatore Cappelli, entrambi a paglia corta… Iscritto al registro delle varietà nel 1974, Creso ebbe immediata e ampia diffusione per la sua larga adattabilità, produttività, e buone qualità di pastificazione (negli anni ‘80 e ’90 ha rappresentato oltre il 50% della produzione di frumento duro in Italino”). Quindi mi sembra alquanto logico che, se la legge fosse stata fatta per quello gli si vuol forzatamente dar significato nella proposta di ordine del giorno presentata (ossia divieto di coltivazioni e uso di OGM), un prodotto tipo il grano Creso non potrebbe mai essere stato autorizzato, distribuito, coltivato o consumato. Il Grano Creso è solo uno dei molti esempi calzanti da riportare. Ma molto più attuale e paradossale è il fatto che, si in Italia è vietata la coltivazione di OGM, ma ne è consentita l’importazione, ne è consentita la lavorazione e la vendita. E la maggior parte degli OGM importati è destinata alla alimentazione di animali destinati alla produzione di alimenti. I dati ufficiali della FAO dicono che importiamo ogni anno 4 milioni di tonnellate di soia e derivati, transgenici nella quasi totalità, senza i quali il nostro sistema agroalimentare non potrebbe produrre larga parte delle eccellenze di cui siamo fieri. La bilancia AgroAlimentare italiana è in deficit per miliardi di euro ormai da anni,


coltiviamo circa il 10 % della soia di cui abbiamo bisogno e negli ultimi anni sono aumentate le percentuali di mais importato. Quindi molta carne, latte ed uova che consumiamo, derivano da animali allevati con alimenti importati di cui buon parte OGM e questo non rappresenta un reato. Quindi credo che la legge del 1962 non vada proprio interpretata come la proposta di ordine del giorno richiede. Riportando altri testi della mozione e cito : “ l’utilizzo in agricoltura, nel mondo e in Europa delle varietà “Ibride” dette anche “OGM ad alto rendimento”, ha causato l’abbandono e in alcuni casi, la scomparsa di ecotipi locali”. Intanto vi chiedo dove avete trovato la dicitura di “Ibrido detto anche OGM ad alto rendimento” ? Mi chiedo se il Movimento 5 Stelle intende presentare mozioni anche contro i Mandarini, banane, patate, pomodori, la maggior parte dei frumenti coltivati nei nostri campi sono ibridi. E la salvaguardia di un ecotipo va al di la dell’utilizzo di un nuove specie coltivabili, soprattutto se queste sono frutto di uno sviluppo agro-tecnologico. Continuando a citare, si chiede che “ Il consiglio comunale esprime la propria contrarietà alla sperimentazione, coltivazione, e allevamento di organismi viventi, sia vegetali sia animali, ottenuti mediante manipolazione genetica, su tutto il territorio comunale”. Questa frase limita lo sviluppo e la ricerca scientifica. Si va al di la della coltivazione di OGM. Con questa dicitura mi vorreste dire che voi siete contrari ad ogni tipo di sperimentazione eseguita con manipolazione genetica ? Vi riporto il semplice esempio del moscerino della frutta, drosophila, ad oggi usato come modello di largo impiego nello studio e sperimentazione di molte malattie umane quali Parkinson, Halzaimer, Diabete, forme Neoplastich, SLA, solo per citarne alcune . Si vuole veramente prendere una decisione per limitare la ricerca scientifica? Con questa affermazione si proibisce la possibilità di fare ricerca all’interno del territorio comunale. Io mi dissocio da questo. In più, un comune quale potere legislativo per deliberare una cosa simile ?

Vi faccio presente che La Regione Toscana, con Legge regionale n. 53 del 06.04.2000, pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 17, ha vietato la coltivazione sul


territorio di tali O.G.M.(art. 2) ed ha altresì vietato la somministrazione a mense scolastiche, prescolastiche, ospedali, luoghi di cura della Regione, delle Provincie e dei Comuni (art. 4) e che con la delibera n. 200 del 26/02/2001 è stato approvato un regolamento relativo a "Disciplina dei controlli in materia di coltivazione e produzione di specie contenenti organismi geneticamente modificati (OGM) (art. 6 della l.r. 6 aprile 2000, n.53 "disciplina regionale in materia di organismi geneticamente modificati”. Si chiede di mettere in atto un qualcosa che già esiste. Vorrei aggiungere che a parer mio la denominazione “Comune OGM Free” è solo uno slogan mediatico, cosi come lo è l’uso di termini impropri riportati quale ad esempio la parola “contaminazione”, che contribuisce alla crescita della cattiva informazione scientifica italiana. Questo tipo di battaglia ideologica che il Movimento 5 Stelle sta portando avanti a livello nazionale non è altro che una rincorsa al consenso elettorale che porta solo dei cattivi benefici alla ricerca scientifica, allo sviluppo agro tecnologico, economico e culturale. Mi sono limitato a riportare, commentare e fare qualche esempio citando la mozione presentata solo per renderla più interpretabile, senza entrare nel merito dei vantaggi o degli svantaggi che gli OGM possono apportare allo sviluppo dell'agricoltura Italiana, e lasciando prendere tale decisione agli organi di competenza Tecnica e di Legislazione. E’ vero che una amministrazione deve tutelare le proprie produzioni locali, soprattutto il nostro territorio che rappresenta il fiore all’occhiello italiano per l’agroalimentare e tutto l’indotto da esso creato. Piccoli passi sono già stati fatti, come l’esperienza che ci troveremo a intraprendere del progetto “Fi-li-era Corta” che sarà sicuramente da ripetere e altri progetti che mirano alla valorizzazione del territorio e delle sue produzioni sono in cantiere e in fase di valutazione. Dovremo poi essere da intermediari per aprire giusti dialoghi su problemi tangibili con mano delle nostre aziende agro-zootecniche, come ad esempio le predazione, i danni provocati alle produzioni agricole e aggiungerei anche agli argini dei nostri fiumi da parte della fauna selvatica. Dovremo lavorare sul rilancio dell’imprenditoria agricola, favorendo la possibilità di finanziamento ai giovani agricoltori. Quindi , visto quanto sopra e visto le incongruità scientifiche e giuridiche riportate, chiedo al consigliere del Movimento 5 Stelle di ritirare la proposta di OdG presentata e mi metto a disposizione per la stesura di una nuova proposta d’ordine da portare in


discussione al fine di Garantire la Salvaguardia del territorio comunale dalle coltivazioni OGM, cosi coma già riporta la Regione Toscana. Qualora la proposta non fosse ritirata, saremo costretti a votare contro per le incongruità scientifiche e legislative in questa riportate. In più, con vero piacere recepisco il punto nel quale si chiede di avviare una “campagna di educazione alimentare” mettendomi a disposizione nel predisporre e discutere in commissione su tale progetto. La ricerca italiana in campo di sviluppo e innovazione agroalimentare raffigura un importante scommessa per il futuro sia in termini economici che di approvvigionamento alimentare che risulta in continuo aumento, ma purtroppo si trova bloccata da ideologismi e da una non sempre corretta Informazione Scientifica. Vorrei che questa mia posizione venga interpretato come gesto di profonda stima ed appoggio per tutti i Ricercatori Italiani, che sia per il momento difficile sia a causa di mere battaglie ideologiche si trovano a lavorare in condizioni difficili nel nostro Paese, non vedendosi riconosciuti gli sforzi fatti a favore della Ricerca Scientifica Italiana.

C.C. 9.9.2014 Luca Betti Capo Gruppo di Maggioranza PD Consigliere Comune Torrita di Siena


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