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ARMA DEI CARABINIERI “Scuola del Dovere”

Sezione ANC. Lesmo 5° Anno di Fondazione


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L’appartenenza alla secolare storia dell’Arma e alle sue tradizioni sono alla base della volontà di fondare una nuova sede A.N.C. [Associazione Nazionale Carabinieri] che si associa alle oltre millesettecento sezioni fondate dal 1896 a oggi, col oltre trecentocinquantamila iscritti e ventisette sezioni con sede all’estero. Il senso del dovere è indelebilmente scolpito nell’animo e nel cuore di chi ha avuto l’alto privilegio di servire la Patria nei ranghi di uomini forgiati nella Scuola della Benemerita, che antepone l’amore per il prossimo alla propria esistenza. Il ferreo insegnamento nei Reparti d’Istruzione, l’esempio di quanti si sono immolati pur di non venir meno al giuramento di fedeltà alle Istituzioni e l’adempimento perenne al proprio dovere, sono valori che non tramontano al cessare del servizio attivo. Questi sentimenti non hanno la pretesa di essere la sola risposta alla domanda: Carabinieri sempre? Ma vogliono più semplicemente essere il modo più sincero per dire alle persone che anche nel nostro territorio i Militari dell’Arma, anche se in congedo, non la deluderanno. Ci è doveroso fare menzione delle nostre radici e riportare gli aspetti più importanti della nostra vita associativa, con particolare riferimento all’impegno profuso dal nostro sodalizio a favore della collettività, nei cui confronti continueremo a prestare la massima attenzione. Le procedure adottate per l’istituzione della nostra Sezione sono quelle previste dallo Statuto dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dal relativo Regolamento, che dettano una serie di rigidi adempimenti, finalizzati a svolgere l’attività associativa in modo uniforme. Questo libro vuole raccontare e illustrare la breve storia della nuova Sezione “A. N. C.” e spiegare le motivazioni che ci hanno spinto a fondarla nella provincia di Monza e Brianza, nel Comune di Lesmo con giurisdizione nei comuni di Camparada e Correzzana.

Il Segretario C.re Giuseppe di Tria

Il Presidente App.to Paolo Coviello

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LE ORIGINI Vittorio Emanuele I di Savoia [Re di Sardegna], sul modello della gendarmeria francese, con le Regie Patenti del 13 luglio 1814, integrate da quelle emanate il 15 ottobre 1816, istituì i Carabinieri Reali. Un corpo armato, con mansioni sia civili per l’ordine pubblico e polizia giudiziaria, sia militari di difesa della Patria e di polizia militare. I suoi primi effettivi per la truppa, furono scelti fra i militari dell’Armata Sarda che più si distinsero per buona condotta e saviezza, che sapessero leggere e scrivere. Gli Ufficiali furono scelti per la gran parte dall’Arma di Cavalleria, la più prestigiosa del Regio Esercito.

Passata la Rivoluzione e decaduto Napoleone, per affermare la restaurazione, “Casa Savoia” si rese conto della necessità di un’istituzione affidabile e capace di assicurare il controllo del territorio contro le influenze interne come le idee dell’illuminismo che anticipavano di decenni gli ideali di libertà, e dai nemici esterni come l’impero Austro Ungarico, vicino potente influente e molto pericoloso per il suo desiderio di conquista. Il primo Comandante Generale dei Carabinieri Reali fu il Generale d’Armata Giuseppe Thaon di Revel di Sant’Andrea.

Il 24 aprile 1815, dopo appena nove mesi dalla loro fondazione, perì in servizio il primo di una lunga lista di Carabinieri: Giovanni Boccaccio fu ucciso a Vernate (Cuneo) con un colpo di fucile da un pericoloso fuorilegge evaso dal carcere di Cuneo, Stefano Rosso, detto “il Sardo”.

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BATTAGLIA DI GRENOBLE I Carabinieri ebbero il battesimo di fuoco sul campo di battaglia a Grenoble, durante l’ultima campagna militare contro Napoleone Bonaparte. Il 6 luglio 1815 uno squadrone di cavalleria caricò le truppe francesi per il possesso di una piazzaforte alla periferia di Grenoble, mettendole in rotta e contribuendo così alla vittoria. Nell’Ordine del Giorno del 7 luglio il valore dei Carabinieri fu dichiarato “maggiore di ogni elogio”.

Carica dei Carabinieri Reali a Grenoble

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EMANAZIONE DEL PRIMO REGOLAMENTO DELL’ISTITUZIONE Il 16 ottobre 1822 è una data importante: è emanata la prima edizione del Regolamento Generale, dove già sono affermati i tre principi fondamentali che ancora oggi caratterizzano il Corpo. Questi principi sono: I. i Carabinieri devono considerarsi sempre in servizio, in qualunque circostanza e a qualunque ora; II. i Carabinieri devono sempre svolgere i servizi d’istituto almeno in coppia, eccezion fatta per quelli d’ordinanza quali la trasmissione di dispacci urgenti; III. i Carabinieri devono sempre avere un contegno distinto, urbano, fermo, dignitoso e calmo, oltre che imparziale e umano. Il 23 febbraio 1832 appare per la prima volta sul cappello del Carabiniere uno dei simboli caratterizzanti dell’Arma: la granata con fiamma, prevista nel “Regolamento per gli Ufficiali, Bassi Ufficiali, Carabinieri e Allievi”. Il 25 giugno 1833 i Carabinieri sono dotati del pennacchio rosso-blu a piume corte per Sottufficiali e Militari di truppa, a piume lunghe “a salice piangente” per Ufficiali.

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RISORGIMENTO La prima medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, in assoluto, a essere registrata sull’Albo d’Onore dell’Armata Sarda, fu conferita al Carabiniere a cavallo Giovanni Battista Scapaccino, ucciso dai repubblicani perché, avendo giurato fedeltà al Re, si rifiutò di unirsi a loro col gesto simbolico di gridare “Viva la Repubblica”. Per le prove di fedeltà e l’efficienza dimostrate nelle guerre del Risorgimento, i Carabinieri furono scelti per assicurare la protezione del Re sui campi di battaglia. Proprio nello svolgimento di questo delicatissimo compito, il 30 maggio 1848 a Pastrengo, durante la prima Guerra d’Indipendenza, i Carabinieri fornirono prova di coraggio con la famosa carica: quando il Maggiore Alessandro Negri di Sanfront, Comandante dei tre squadroni a cavallo di scorta, si accorse che gli austriaci si stavano pericolosamente avvicinando alla postazione occupata dal Re Carlo Alberto, ordinò la carica (cui partecipò il Re stesso) e li respinsero.

Questo epico episodio, che valse a salvare il Sovrano, contribuì in modo decisivo alla vittoria finale. In tutte queste vicende i Carabinieri furono sempre protagonisti in qualità di soldati incaricati della scorta, polizia militare e intelligence, impegnati in prima linea e addetti a compiti ingrati come quello dell’arresto di Garibaldi.

Carica di Pastrengo

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UNITÀ D’ITALIA I diversi Corpi di Carabinieri che si erano formati nei vari stati in cui era suddivisa l’Italia, il 4 maggio 1861, dopo il raggiungimento della sua unità politica, quando l’Armata Sarda divenne Regio Esercito, confluirono nell’Arma dei Carabinieri Reali, definita “Prima Arma dell’Esercito Reale”. In questi anni i Carabinieri si trovarono impegnati soprattutto nel contrastare il brigantaggio, un fenomeno a metà tra il malavitoso e la lotta contro le nuove Istituzioni, diffuso nei territori che erano stati del Regno delle Due Sicilie, del Granducato di Toscana e della stessa Sardegna. In tale momento storico spicca la figura del Capitano dei Carabinieri Chiaffredo Bergia che per i suoi successi, raggiunti con operazioni solitarie svolte per lo più sotto copertura, si meritò una Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, una medaglia d’Oro, tre d’Argento e due di Bronzo al valor Militare, 15 encomi e innumerevoli menzioni solenni.

SOCCORSO ALLE POPOLAZIONI I Militari dell’Arma si sono distinti particolarmente nel portare soccorso alle vittime di calamità naturali. Per l’impegno profuso a seguito del terremoto che colpì la Calabria e la Sicilia nel 1908, per la sua particolare prodigalità nei soccorsi, l’Arma fu definitivamente appellata Benemerita, aggettivo che le fu associato per primo dal deputato Soldi nel 1864.

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EVENTI Sono da ricordare i principali avvenimenti: • l’istituzione della Banda dell’Arma dei Carabinieri Reali (1862); • l’istituzione dei Carabinieri Guardie del Re (1870), poi Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica (meglio conosciuti come Corazzieri);

1814

1914

DI MILLE GESTA, DI MILLE EROI ALTERO, IL PRIMO SECOLO DI STORIA DEI CARABINIERI REALI. IL SUO CULTO AUSTERO DEL DOVERE AL SECOLO SECONDO PER QUESTI MARMI IMPONE, PERCHE' SEMPRE MAGGIORI BENEMERENZE E GLORIE SI ACQUISTI L'ARMA PER LA PATRIA E PER IL RE ROMA, 13 LUGLIO 1914

• la formazione dei primi giornali che trattavano la vita dell’Arma: Il Carabiniere (1873), il Monitore dei Carabinieri Reali (1887) e l’Album del Carabiniere Reale (1887); • 1 marzo 1886, la nascita dell’Associazione di Mutuo Soccorso dei Carabinieri Reali, antenata della attuale Associazione Nazionale Carabinieri; • con il R.D. del 25 febbraio 1894 alla Legione Allievi è stata concessa la Bandiera Nazionale, quale unità a ordinamento reggimentale. • Il 14 marzo dello stesso anno, alla presenza di Re Umberto I° nella Caserma Macao di Roma, è stato consegnato “il Vessillo” in forma solenne. Dal 7 luglio 1932 lo stesso diventa la Bandiera di Guerra dell’Arma dei Carabinieri; • il 13 luglio 1914 l’Istituzione celebra il suo primo centenario. In tale occasione il Capitano Cenisio Fusi conia il motto

”NEI SECOLI FEDELE” riportato per la prima volta sulla medaglia commemorativa del centenario e che, dal 10 novembre 1933, è il motto araldico dell’Arma.

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MUSEO STORICO DELL’ARMA Allo scopo di illustrare le origini e la storia dell’Arma dei Carabinieri, il 3 dicembre 1925 è istituito a Roma il suo Museo Storico ”(…) depositario privilegiato dei cimeli, documenti e ricordi che testimoniano l’azione svolta dall’Arma in pace e in guerra(…)” Museo Storico dell’Arma [Piazza Risorgimento Roma]

Nell’atrio del Museo Storico dell’Arma, sul travertino romano, è incisa la seguente epigrafe: “…Il 6 giugno 1937 fu inaugurato e aperto al pubblico questo Museo Storico, che raccoglie testimonianze di secolare valore e di incrollabile fede nelle fortune della Patria - dal Sacrario dei Caduti - donde in queste sale - muta ed operante la religione del dovere s’irradia - un monito solenne addita questa sede al popolo italiano come scuola di onor militare e di civili virtù…”

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MARCIA D’ORDINANZA DELL’ARMA La “FEDELISSIMA” composta dal Maestro Luigi Cirenei, dal 29 luglio 1929, è la marcia d’ordinanza dell’Arma dei Carabinieri. Allievo di Pietro Mascagni, Luigi Cirenei è l’unico dei direttori maestri bandistici militari promosso Capitano Direttore di Banda. Ciò spiega la professionalità e conseguente notorietà mondiale della Banda dell’Arma. Infatti, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, per la prima volta ha tenuto un concerto alla Scala di Milano “tempio” mondiale della lirica. Monumento Nazionale al Carabiniere [Palazzo Reale - Torino] Il 22 ottobre 1933 a Torino è inaugurato il Monumento Nazionale al Carabiniere. [Realizzato dallo scultore Edoardo Rubino con i fondi di una raccolta popolare. Nel Museo Storico dell’Arma in Roma sono custoditi 93 volumi che attestano la provenienza delle offerte] Eroico nelle battaglie della patria, prodigioso nei quotidiani cimenti, si erge il Carabiniere, specchio d’invitta fede, al cenno di sei re, con un sol cuore dal Piemonte a Roma. Nell’ammirarlo è voce di gloriosa storia, nell’onorarlo è altissima scuola per tutte le generazioni di un Popolo forte. Gli italiani unanimi MCMXXXIII [Epigrafe di Paolo Boselli]

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CAMPAGNA DI ETIOPIA

2 ottobre 1935

L’Arma, fedele al Re, partecipò al conflitto con 55 Sezioni Carabinieri da Montagna, 6 a cavallo, 6 miste, 3 Sezioni Zaptiè e 23 Nuclei, oltre a 5 mila militari coloniali (zaptiè eritrei e dubat somali). Il contributo dell’Istituzione alla vittoria finale fu molto considerato e pubblicamente riconosciuto come degno di onore: la Bandiera dell’Arma fu decorata con la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia (oggi della Repubblica) e ben quattro Carabinieri furono premiati con la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Il primo di questi fu il brigadiere Salvator Pietrocola. Nato a Minervino Murge (BT) il 16 dicembre 1905 da Domenico ed Angela Predella, entrato volontario a gennaio del 1924 nella Legione Allievi Carabinieri di Roma. Il 2 febbraio 1936 l’autocolonna della quale faceva parte fu attaccata a Malca Guba (Africa Orienale) da etiopi inquadrati da disertori eritrei. Il brigadiere Pietrocola, visto cadere il suo capitano comandante nell’ardua impresa di rompere l’accerchiamento nemico, compresa la crisi collettiva, si lanciò coraggiosamente sulla stessa direttrice del capitano e, benché colpito prima ad una gamba, poi al torace, continuò a lanciare bombe a mano, finché cadde esalando l’ultimo respiro. I compagni, trascinati da tale impeto, travolsero il nemico riuscendo a rompere l’accerchiamento e a conquistare la vittoria. Il generale Bergonzoli al quale erano state assegnate parte delle truppe del fronte sud, espresse tutta la sua ammirazione per il Caduto commemorandolo: “Nessuno più di me ha avuto modo di conoscere e di apprezzare le qualità eccelse del brigadiere dei Carabinieri Salvatore Pietrocola. Nessuno più di me è convinto che la massima ricompensa al Valore sia degno riconoscimento all’opera di questo prode guerriero” Brigadiere Salvatore Pietrocola (Medaglia d’Oro a Valor Militare)

Motivazione:

“Partecipava a tutti i combattimenti della battaglia del Canale Doria, distinguendosi per esemplare coraggio, ardimento e sprezzo del pericolo. A Malca Guba, in un momento estremamente critico e difficile dell’azione, visto cadere il suo captano, incitava e trascinava all’assalto i pochi uomini superstiti. Ferito gravemente, continuava a combattere fino a che una seconda e mortale ferita troncava la sua generosa esistenza. Fulgido esempio di eroismo e di spirito di sacrificio”.

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PRIMA GUERRA MONDIALE Anche in questo evento, i Carabinieri furono protagonisti di atti di valore e sacrifici rimasti esemplari. Fra questi indimenticabile fu l’assalto del 19 giugno 1915 agli inespugnabili apprestamenti difensivi austriaci presso Gorizia, a quota 240 del Monte Podgora e il tenace mantenimento, in condizioni igienico-sanitarie molto precarie, della posizione sotto la tempesta di ferro e di fuoco del nemico, numericamente molto superiore. Nel ruolo di Polizia Militare, i Carabinieri furono fondamentali nel periodo più buio della guerra: la rotta di Caporetto nel 1917. Si deve alla loro inflessibilità nel far osservare la disciplina militare alle truppe combattenti, l’ordinata ritirata verso il Piave e il mantenimento delle nuove posizioni. Il 5 giugno 1920 per il complesso delle attività svolte nel corso della Prima Guerra Mondiale, la Bandiera dell’Arma è insignita della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare e sin dall’anno successivo tale data è fissata per celebrare l’Anniversario dell’Istituzione. Il dopo guerra fu caratterizzato da contrapposizione politica fra comunisti e il nascente fascismo. Per far fronte ai tumulti che causarono numerosi caduti, i Carabinieri costituiscono nel 1921 i Battaglioni Mobili, reparti specializzati nel mantenere l’ordine pubblico minacciato da folle di dimostranti. In talune occasioni i Comandanti delle singole caserme dei Carabinieri si opposero alle violenze squadriste come avvenne a Cittadella nel Veneto o alle violenze delle Guardie rosse nella riconquista di Empoli. Salito al potere Mussolini, questi mise in ombra il ruolo dei Carabinieri, a causa della loro fedeltà al potere monarca al quale avevano prestato giuramento. Istituì una “Milizia Volontaria” per la “Sicurezza Nazionale”, nella quale s’infiltrò lo stesso Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza. Da ciò derivò una diversa distribuzione di competenze: la Milizia e Polizia ebbe maggiore consistenza nelle città, i Carabinieri furono relegati nelle zone rurali. Questi furono gli anni della dura guerra alla mafia siciliana combattuta a fianco di Cesare Mori (“il Prefetto di ferro”), dei successi contro i banditi sardi e calabresi, concomitanti con la coniazione dello stemma araldico dell’Arma (1936). Per il valore dimostrato fuori dai confini d’Italia, distinguendosi soprattutto nella seconda battaglia dell’Ogaden (1936), per la sicurezza e la convivenza pacifica garantite nei nuovi possedimenti coloniali in Africa Orientale Italiana, fu concessa alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri la prima Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia.

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SECONDA GUERRA MONDIALE EROISMO DEI MILITARI DELL’ARMA Gli atti di eroismo individuali e collettivi compiuti dai Carabinieri, con capacità e spirito di sacrificio, anche nel secondo conflitto mondiale, hanno scritto eroiche pagine di Storia. Infatti, si batterono con coraggio e abnegazione. Tra i tanti episodi si ricordano particolarmente le battaglie: • di Culqualber in Abissinia (21 novembre 1941) dove il 1° Gruppo Mobilitato dei Carabinieri, senza munizioni e senza rifornimenti da mesi, s’immolò quasi interamente, combattendo all’arma bianca contro gli inglesi che, alla fine, tributarono loro l’onore delle armi; • di Eluet el Asel (19 dicembre 1941) dove 400 paracadutisti Carabinieri appiedati fermarono l’avanzata inglese. Ciò permise al grosso dell’armata italotedesco di ritirarsi in buon ordine. Fra i numerosi episodi di coraggio dei singoli, particolare menzione merita quello del Carabiniere Giuseppe Plado Mosca che ad Arbusow (Russia Bianca), trascinò col suo esempio i soldati italiani, prostrati dal freddo e dalla fame, fino a rompere l’accerchiamento delle truppe russe (22 dicembre 1942), per riprendere la loro disperata ritirata. Alla sconfitta dell’Italia, seguì la caduta del fascismo conseguente alle dimissioni rassegnate da Mussolini nelle mani del Re Vittorio Emanuele III, messo in minoranza dal Gran Consiglio nella notte antecedente il 25 luglio 1943, data in cui, all’uscita dal Quirinale, trovò i Carabinieri ad attenderlo per arrestarlo e custodirlo fino alla sua liberazione sul Gran Sasso operata dai paracadutisti tedeschi.

8 SETTEMBRE 1943 Dopo l’armistizio con gli alleati, seguirono momenti di grande confusione di cui seppero approfittare i tedeschi, che meglio organizzati, armati e soprattutto informati, in pochi giorni catturarono e deportarono migliaia di Carabinieri italiani. In particolare si ricorda la deportazione del 7 ottobre 1943 di circa 2.500 Carabinieri stanziati a Roma, che senza ordini e abbandonai a se stessi, non sapevano cosa fare. A Cefalonia la Divisione Acqui fu quasi annientata, le sei divisioni destinate alla difesa di Roma si dissolsero e gli unici a mantenere le loro posizioni furono il Battaglione Allievi Carabinieri e i Granatieri di Sardegna. Nonostante il clima confuso, i Carabinieri per la maggior parte rimasero al loro posto. Alcuni Militari dell’Arma, dietro la veste istituzionale, erano anche partigiani che fiancheggiavano o capeggiavano intere formazioni, e contribuirono alla Resistenza. La “Banda Caruso”, formazione partigiana che all’inizio del 1944 aveva nei suoi ranghi ben 5.766.

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CARABINIERI DECORATI CON MEDAGLIA D’ORO E D’ARGENTO NELLA “LOTTA DI LIBERAZIONE” Gli appartenenti all’Arma decorati con Medaglia d’Oro al Valor Militare e Medaglia d’Oro al Valor Civile sono centoottantotto. La sublimità del loro eroismo si deduce dalle motivazioni riportate nelle onorificenze loro conferite, delle quali, di seguito, se ne riportano alcune della “Lotta di Librazione”. Vice Brigadiere Salvo d’Acquisto [Medaglia d’Oro al Valore Militare]

Salito agli onori degli altari per essersi autoaccusato di un presunto attentato che causò la morte di un soldato tedesco e il ferimento di altri due a “Torre di Palidoro”. Il Sottufficiale, pur di riscattare la vita di 22 ostaggi innocenti che, per rappresaglia nazista, irragionevolmente, erano già stati costretti a scavarsi una fossa comune ai piedi della Torre di Palidoro, chiese la loro liberazione, attribuendosi la responsabilità inesistente dell’accaduto. Fucilato dal plotone d’esecuzione nazista il 23 settembre 1943 a Torre di Palidoro (Roma), dopo aver assistito alla liberazione degli ostaggi. Per tale fatto fu decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. Motivazione:

“…esempio luminoso d’altruismo spinto fina alla suprema rinuncia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste insieme a 22 ostaggi civili del territori della sua stazione, pure essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così - da solo - impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di eroismo nella storia gloriosa dell’Arma…”

Nel discorso rivolto ai Carabinieri il 26 febbraio 2001, Papa Giovanni Paolo II ebbe a dire: “…la storia dell’Arma dei Carabinieri dimostra che si può raggiungere la vetta della santità nell’adempimento fedele e generoso dei doveri del proprio stato. Penso, qui, al vostro collega, il Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto medaglia d’oro al valor militare, del quale è in corso la causa di beatificazione…”

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Carabiniere GIOTTO CIARDI [Medaglia d’Oro Valore Militare]

Trattò la resa delle truppe italiane mobilitate a Divulje (Dalmazia) con il comando di zona dell’Esercito di liberazione jugoslavo, conclusasi senza spargimento di sangue da ambo le parti. Partecipò alla lotta di liberazione in Jugoslavia e fu Comandante di una brigata partigiana. Ferito più volte, torturato e gravemente mutilato ha fatto parte anche della brigata partigiana italiana Garibaldi. Per i suoi numerosi atti di eroismo gli è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Motivazione:

“…subito dopo l’armistizio partecipava con decisione e con ardimento alla lotta di liberazione in Jugoslavia. Mitragliere in una postazione antiaerea abbatteva, nel dicembre 1943, sul cielo dell’isola di Curzola, un aereo tedesco. Gravemente ferito con minorazione permanente del braccio destro, veniva rimpatriato da una nave americana e ricoverato all’ospedale di Taranto. Anima ardente di patriota, desideroso di combattere ancora, dopo quattro mesi di degenza, lasciava l’ospedale e, con fortunosa vicenda, attraversava li linee tedesche entrando a far parte delle formazioni partigiane toscane. Si faceva vivamente apprezzare per audacia e per capacità di animatore e di organizzatore. Nella imminenza dei combattimenti decisivi per quanto menomato nel fisico, prendeva posto fra i più audaci combattenti dando costante esempio di decisione e di valore. Battendosi dietro le linee tedesche, ma nelle immediate vicinanze della prima linea, si distingueva particolarmente il 14 aprile 1945 in quel di Avenza (Carrara). Penetrava da solo in una postazione di mitragliatrice ed, eliminati i difensori, impegnava col fuoco il nemico della posizione stessa. All’imbrunire cercava di raggiungere le linee. Gravemente ferito continuava a ripiegare facendo fuoco fino a che si abbatteva sul greto del torrente Carrione. Caduto pressoché dissanguato in mani nemiche e sottoposto a sevizie nulla rivelava. Veniva liberato due giorni dopo da una formazione partigiana, pressoché morente e permanentemente invalido…”

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Carabinieri: Vittorio Marandola, Fulvio Sbarretti, Alberto La Rocca [tre Medaglie d’Oro al Valor Militare]

In servizio alla Stazione Ferroviaria di Fiesole, dopo aver appreso che dieci ostaggi innocenti sarebbero stati fucilati al loro posto, si presentarono senza titubanza al comando tedesco consapevoli della loro sorte, perché responsabili di collaborazionismo con i partigiani. All’Ufficiale tedesco che pretendeva di sapere notizie sulle formazioni partigiane e loro aderenti, risposero che erano lì solo per salvare la vita ai dieci ostaggi innocenti. La sera del 12 agosto 1944 cadevano sotto i colpi di un plotone d’esecuzione nazista. Per il loro eroismo furono decorati con Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. Motivazione:

“Durante la dominazione nazifascista, teneva salda la tradizione di fedeltà alla Patria prodigandosi nel servizio ad esclusivo vantaggio della popolazione e partecipando con grave rischio personale all’attività del fronte clandestino. Pochi giorni prima della liberazione, mentre già al sicuro dalle ricerche dei tedeschi si accingeva ad attraversare la linea di combattimento per unirsi ai patrioti, veniva informato che il Comando germanico aveva deciso di fucilare dieci ostaggi, nel caso egli non si fosse presentato al Comando stesso entro poche ore. Pienamente consapevole della sorta che lo attendeva, serenamente e senza titubanza la subiva perché dieci innocenti avessero salva la vita. Poco dopo affrontava con stoicismo il plotone di esecuzione tedesco ed al grido “Viva l’Italia” pagava con la vita il sublime atto di altruismo. Nobile esempio di insuperabili virtù militari e civili”.

Nel novembre del 1986 Papa Giovanni Paolo II pregò presso il monumento che ricorda l’episodio e disse:

“…dobbiamo grande riconoscenza a color che, come questi giovani, sanno offrire la propria vita per la libertà, per la pace e per la giustizia…”

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I dodici Carabinieri del distaccamento di Bretto di Sotto, che subirono indicibili atroci torture, essendo stati spietatamente e orribilmente massacrati dai partigiani slavi [detti Titini] in località Malga Bala il 25 marzo 1944 su richiesta del Comando militare tedesco, prestavano servizio al distaccamento di Bretto di Sotto per proteggere la centrale idroelettrica, possibile bersaglio di sabotaggio dei partigiani slavi. Il 27 marzo 2009 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito la medaglia d’Oro al Merito Civile al V. Brigadiere Dino Perpignano, Comandante del distaccamento, e ai Carabinieri Primo Amenici, Lino Bertogli, Michele Castellano, Rodolfo Colsi, Domenico Dal Vecchio, Fernando Ferretti, Antonio Ferro, Attilio Franzan, Pasquale Ruggero, Pietro Tognazzo e Adelmino Zilio. Motivazione:

“Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, in servizio presso il posto fisso di Bretto Inferiore, unitamente ad altri commilitoni, veniva catturato da truppe irregolari di partigiani slavi, che, a tappe forzate, lo conducevano sull’altopiano di Malga Bala. Imprigionato all’interno di un casolare, subiva disumane torture che sopportava con stoica dignità di soldato, fino a quando, dopo aver patito atroci sofferenze, veniva barbaramente trucidato. Preclaro esempio di amor patrio, di senso dell’onore e del dovere, spinto fino all’estremo sacrificio”.

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IL MARESCIALLO LUCIANO NARDONE E IL CARABINIERE ISAIA CECI OMAGGIO FLOREALE SUL CIPPO CHE LI RICORDA Maresciallo Maggiore Luciano Nardone, Comandante della Stazione Carabinieri della Stazione di San Benedetto del Tronto, il 28 novembre 1943, si recò nel deposito della S.A.D.A.C., posto nella locale Via Roma e intimò perentoriamente a cinque militari tedeschi di riconsegnare i viveri appena razziati e caricati sulle loro motocarrozzette, perché destinati alla popolazione civile. Nella contrapposizione con colluttazione che ne derivò con due di loro, fu colpito alle spalle con una raffica di fucile mitragliatore da altro militare tedesco. Con una seconda raffica all’addome era falciato il Carabiniere Isaia Ceci, che nel frattempo aveva raggiunto il deposito in aiuto del suo Comandante. Entrambi perirono: il Maresciallo subito dopo l’immediato ricovero in ospedale e il Carabiniere dopo due giorni di strazianti sofferenze. il Maresciallo Nardone e il Carabiniere Ceci sono stati decorati con Medaglia d’Argento al Valor Militare. Commozione e cordialità hanno contraddistinto l’incontro, avvenuto questa mattina in sala consiliare, tra la signora Franca Nardone (sopra nella foto mentre depone un mazzo di fiori sul cippo esistente nella piazza intitolata al padre), figlia del maresciallo dei Carabinieri Luciano, vittima della reazione di soldati tedeschi durante l’occupazione nazista e a cui è dedicata la piazza della cattedrale, e il sindaco Giovanni Gaspari che così si pronunciato: “Oggi (30-10-2013) ho coronato un sogno, quello di conoscere qualche familiare del maresciallo Nardone - ha affermato il sindaco - Ho conosciuto la storia del maresciallo attraverso il libro di Giuseppe Merlini “Nel nome del pane. Luciano Nardone e Isaia Ceci eroi dell’Arma” e ho sempre considerato il maresciallo un eroe che si è sacrificato per una comunità. Un uomo che con dedizione ha dato la sua vita per difendere la libertà di uomini e donne sambenedettesi durante i bombardamenti sulla città nella seconda guerra mondiale. La città è profondamente riconoscente al maresciallo e oggi ha la possibilità di dimostrarlo grazie all’impegno dell’associazione carabinieri che sono riusciti a portare la signora Franca qui”. Dal giornale: il Quotidiano.it della provincia di Ascoli Piceno

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AL TERMINE DELLA II° GUERRA MONDIALE Carabinieri Caduti: Feriti: Dispersi:

4.168 15.124 578

di questi .735 perirono durante la 2 Resistenza e la Lotta di Liberazione e altri .521 restarono feriti. 6 Per il contributo dato alla Resistenza, il 2 giugno 1984 alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri è stata concessa la terza Medaglia d’Oro al Valor Militare.

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DA CARABINIERI REALI AD ARMA DEI CARABINIERI VICENDE POST BELLICHE Nell’immediato dopoguerra, i Carabinieri incontrarono notevoli difficoltà organizzative dovute allo smembramento seguito al periodo 1943-1945 da cui avevano difficoltà a uscire. In ossequio al risultato del referendum del 2 giugno 1946, il 13 successivo Re Umberto II lascia l’Italia non prima di aver sciolto i Carabinieri Reali dal particolare giuramento di fedeltà che li legava alla sua persona e quindi sono rinominati Arma dei Carabinieri, prima arma del nuovo Esercito Italiano, già Esercito Regio dell’era monarca. Negli scontri di piazza che seguirono alla guerra, al terrorismo separatista alto atesino del comitato per la liberazione del Sud Tirolo e al banditismo siciliano di Salvatore Giuliano, i Carabinieri, che intanto si erano ricostituiti anche in Battaglioni mobili, con l’impiego di ben 9.000 uomini, si distinsero particolarmente. Nel 1946, solo per mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica, perirono 101 militari e ben 757 rimasero feriti. PROCLAMAZIONE DELLA “VIRGO FIDELIS “ PA TRONA DELL’ARMA Altra data importante è quella dell’11 novembre 1949 quando, per volontà di Papa Pio XII, la “VIRGO FIDELIS” è proclamata Patrona dell’Arma dei Carabinieri ed è fissata la ricorrenza annuale al 21 Novembre, giorno in cui si ricordano la Presentazione di Maria Vergine e la battaglia di Culqualber. Per tal evento l’Ordinario Militare, Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, compone la “Preghiera del Carabiniere”. Il titolo “Virgo Fidelis” che esprime tutto il significato della vita di Maria e della Sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidataLe da Dio, non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una speciale festa. Il merito maggiore della diffusione e dell’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” è della “Benemerita e Fedelissima” Arma dei Carabinieri d’Italia. Nell’arma il culto alla “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo il secondo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d’Italia, e di P. Apolloni S.J.,Cappellano Militare Capo.

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Lo stesso Comandante Generale prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri. Lo scultore Architetto Giuliano LEONARDI rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte” (Apoc. 2,10). La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste Patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”.

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PREGHIERA DEL CARABINIERE Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi Carabinieri d’Italia, a Te eleviamo reverente il pensiero fiduciosa la preghiera e fervido il cuore! Tu che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice col titolo di “Virgo Fidelis” Tu accogli ogni nostro proposito di bene e fanne vigore e luce per la Patria nostra! Tu accompagna la nostra vigilanza, Tu consiglia il nostro dire, Tu anima la nostra azione, Tu sostenta il nostro sacrificio, Tu infiamma la devozione nostra! E da un capo all’altro d’Italia suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare, con la fedeltà fino alla morte, l’amore a Dio e ai fratelli Italiani. Amen!

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GLI ANNI SETTANTA E OTTANTA CONTRASTO AL TERRORISMO EVERSIVO Il separatismo siciliano si placò negli anni cinquanta e quello alto atesino negli anni sessanta, quanto l’Italia, con i Carabinieri sempre in prima linea, ha dovuto combattere l’avvento del terrorismo eversivo contrastato, con grande determinazione, dal Nucleo Speciale Antiterrorismo dell’Arma istituito il 22 maggio 1974 a Torino e diretto dal Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nel volgere di pochi mesi, dopo aver attentamente studiato e capito le strategie da adottare, azzerò il Gruppo Armato Proletario e il Nucleo Armato Proletario; indusse al pentimento Patrizio Peci e operò l’arresto dei capi storici Renato Curcio e Alberto Franceschini. L’impegno dei Carabinieri nel contrastare la mafia ha portato all’arresto di una lunga serie di pericolosi criminali fra i quali il capo dei corleonesi Luciano Liggio, l’organizzatore e capo della nuova camorra organizzata Raffaele Cutulo e il capo indiscusso della mafia siciliana Totò Riina. Fra i caduti nel contrastare la criminalità organizzata, la figura certamente più nota è di un militare dell’Arma, nominato Prefetto di Palermo il 1982, per la sua riconosciuta esperienza e determinazione operativa, il Generale di Corpo d’Armata Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato con la sua giovane moglie e l’Agente di scorta dalla mafia a Palermo.

Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa Medaglia D’oro Al Valore Civile

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Maresciallo Maggiore Felice Maritano Medaglia d’Oro al Valore Militare

Fra i molti eroici Carabinieri caduti sotto i colpi dei brigatisti, vi è il Maresciallo Felice Maritano che aveva combattuto in Africa e benché potesse andare in pensione, chiese e ottenne di far parte degli Uomini comandati dal Generale Dalla Chiesa, diventandone una delle figure chiavi che portarono alla cattura di Renato Curcio. Dopo aver partecipato in due momenti diversi dello stesso giorno all’arresto dei brigatisti Bassi e Bertolazzi il 14 luglio 1974, il mattino dopo, nel covo di Robbiano di Mediglia, il Maresciallo Maritano intima al brigatista Ognibene di fermarsi. Ognibene, capì di essere stato accerchiato e piuttosto che arrendersi, esplose alcuni colpi di pistola che colpirono Maritano. Nonostante le ferite riportate, il sottufficiale supera altro carabiniere, lo rincorre e lo colpisce a sua volta. Ai commilitoni chiede di soccorrere il brigatista, incurante delle sue gravi ferite. Ognibene si salvò, mentre Il Maresciallo Maritano morì durante il trasporto in ospedale, lasciando la moglie e quattro figli.

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Generale di Divisione Umberto Rocca Medaglia d’Oro al Valor Militare

Il 4 giugno 1975 un nucleo di sei brigatisti rossi, capeggiati da Margherita Cagol “Mara”, compagna di Renato Curcio, rapisce Vittorio Vallarino Gancia, figlio del proprietario della nota casa vinicola, per finanziare la loro organizzazione sovversiva. Il giorno successivo Il Comandante in sede vacante della compagnia di Acqui Terme, tenente Umberto Rocca, insieme al maresciallo maggiore Rosario Cattafi e agli appuntati Giovanni D’Alfonso e Pietro Barberis, perlustra le colline di Melazzo, alla ricerca del covo ove era tenuto prigioniero il sequestrato. Alle ore 11,30, nel controllare un casolare isolato sulle colline di Arzello, i militari sono accolti dal lancio di una bomba a mano che colpisce in pieno il Ten. Rocca. La deflagrazione gli procura la perdita di un braccio e di un occhio. L’Ufficiale rifiuta il soccorso dei suoi sottoposti e ordina loro di continuare l’operazione. Ne segue un conflitto a fuoco a seguito del quale perisce l’Appuntato Giovanni D’Alfonso, dopo alcuni giorni di atroce agonia, e la Cagol, ferita mortalmente, mentre cerca di fuggire con un altro brigatista.

Nel casolare i Carabinieri trovano e liberano Gangia incolume.

Immagine tratta da un’intervista televisiva di Enzo Biagi all’allora tenente colonnello Rocca.

A Umberto Rocca, oggi Generale, verrà assegnata una Medaglia d’Oro al Valor Militare che, con quelle assegnate nel 1977 al Generale Rosario Aiosa e nel 1999 al Luogotenente Marco Coira, sono le uniche assegnate ancora in vita nel dopoguerra.

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Il Generale dell’Arma Enrico Riziero Galvaligi, Medaglia d’Oro al Valor Militare

Responsabile dell’Ufficio Coordinamento delle Carceri, è assassinato a Roma il 31 dicembre 1980, per rappresaglia contro l’azione delle forze speciali che avevano sedato la rivolta nel carcere di Trani, ritenuto di massima sicurezza. Il Generale Riziero Galvaligi ebbe un rapporto speciale con il paese di Brinzio: nella sua casa in via Vittorio Veneto, al centro del paese, trascorreva i momenti di riposo. Tutti i brinziesi che ebbero modo di conoscerlo ne serbarono un buon ricordo.

Don Serafino Faletti, parroco del paese dal 1955 al 1996, disse di lui: «Per noi era una figura gigantesca, un esempio di vita. Gli volevamo bene, e non tanto perché fosse un personaggio importante, ma in ricordo di tutta la sua vita, a partire da quando, giovanissimo partigiano, si adoperava in tutti i modi per proteggere la sua gente dagli orrori della guerra civile.»

Motivazione della M.O.V.M.:

“…addetto all’Ufficio di Coordinamento dei servizi di sicurezza degli Istituti di Previdenza e Pena, in un momento caratterizzato dal riacutizzarsi della violenza contro l’intero sistema carcerario da parte della criminalità eversiva organizzata, perseverava, nonostante le ripetute minacce a lui rivolte, nella propria missione con assoluta dedizione e sprezzo del pericolo, in difesa delle istituzioni e nell’interesse della comunità. Nel corso di proditoria imboscata, tesa con estrema efferatezza da un gruppo di terroristi, veniva trucidato con numerosi colpi d’arma da fuoco, esplosigli da distanza ravvicinata, sublimando col supremo sacrificio una vita spesa al servizio della collettività...”

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ANNI NOVANTA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA Il Lgt. Marco Coira, nato a Finale Ligure (SV), ottenne la Medaglia d’Oro al Valor Militare il 1999 con la seguente motivazione: Motivazione:

“Comandante di Stazione, libero dal servizio e in abiti civili, occasionalmente presente con la consorte in un pubblico esercizio, benché privo dell’arma in dotazione affrontava, con ferma determinazione, esemplare iniziativa ed insigne coraggio, tre malviventi armati in flagrante rapina ai danni del gestore, ingaggiando con uno di essi violenta colluttazione. Aggredito dagli altri due complici, che lo percuotevano selvaggiamente e lo ferivano con alcuni colpi di pistola, persisteva nell’eroica azione, costringendo i malviventi a desistere dall’atto criminoso e a darsi alla fuga. Pur stremato dalle gravi ferite, forniva, inoltre, determinanti elementi per il positivo sviluppo delle indagini, che si concludevano con la cattura dei rapinatori. Fulgido esempio di elette virtù morali, militari ed altissimo senso del dovere”.

Seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Finale Ligure

7 maggio 2005 Nella Sala Consigliare del Comune, il Sindaco Flaminio Richeri conferisce la Cittadinanza Onoraria al luogotenente Marco Coira [Medaglia d’Oro al Valor Militare]

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Il M.llo Sebastiano D’Immè

Medaglia d’Oro al Valor Militare Residente nel confinante Comune di Arcore, ove si era stabilito con la sua giovane moglie, signora Laura, Socia d’Onore iscritta alla Sezione ANC di Lesmo, ricordato anche come gentiluomo di altri tempi. Nella sua breve esistenza, il 6 luglio 1996 a Locate Varesino (CO), col suo irreprensibile comportamento civile e militare, ha scritto un’altra pagina della gloriosa storia dell’Arma, col suo eroico sacrificio nell’adempimento del proprio dovere. La motivazione con la quale gli è stata conferita l’onorificenza ne è la testimonianza più eloquente. Motivazione:

“Addetto a Nucleo Operativo di Comando Provinciale, nel corso di predisposto servizio antirapina svolto unitamente a parigrado, intercettava due pericolosi pregiudicati a bordo di un’autovettura di provenienza furtiva. Percependo che gli stessi, avvedutisi di essere stati individuati, potessero sottrarsi al successivo controllo già predisposto con il concorso di personale di rinforzo, non esitava ad affrontare i malviventi, venendo però fatto segno a violenta azione di fuoco. Benché colpito in più parti del corpo, con eccezionale coraggio e non comune determinazione, replicava con l’arma in dotazione finché si accasciava esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere, spinto fino all’estremo sacrificio”

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GLI ANNI NOVANTA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA Il M.llo Sebastiano D’Immè

Medaglia d’Oro al Valor Militare L’alto Ufficiale, nato a La Spezia, all’epoca Comandante della Compagnia di Fermo col grado di Capitano in s.p.e., è insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare il 1977, con la seguente motivazione: “…Comandante di Compagnia distaccata, organizzava con estrema rapidità e capeggiava, nottetempo, con sicura competenza , servizio inteso alla identificazione di sei persone sospette, rivelatesi, all’atto del controllo, pericolosissimi delinquenti, che non esitavano a far uso delle armi. Postosi all’inseguimento, con altri militari, di quattro dei criminali datisi alla fuga, veniva da uno di essi fatto segno proditoriamente, a colpi di pistola. Benché gravemente ferito, con estrema decisione reagiva col fuoco della propria pistola, ferendo mortalmente l’aggressore. Noncurante delle lesioni riportate, disponeva, quindi, per il trasporto in ospedale di altri militari colpiti e, prima di consentire il proprio ricovero, trasmetteva, via radio, al comando superiore notizie che consentivano, nel proseguo delle operazioni, l’eliminazione della intera organizzazione criminale. Fulgido esempio di spirito di sacrificio, attaccamento al servizio, cosciente sprezzo del pericolo, nobile altruismo. Porto S. Giorgio (Ascoli Piceno) 18 magio 1977…”

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NASSIRIYA: 12 DICEMBRE 2003

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CARABINIERI IN MISSIONE ALL’ESTERO I Carabinieri, impegnati in compiti Militari e di Polizia fin dalla loro costituzione, hanno partecipato a numerose missioni all’estero e si sono sempre distinti per la capacità di assolvere i compiti loro demandati. Rilevante, è l’apporto che l’Arma ha assicurato con i Reggimenti MSU (Multinational Specialized Unit), impiegati nei Balcani in missioni NATO, allo scopo di garantire la funzione militare locale con quella di polizia civile che ha difficoltà o è addirittura riluttante a gestire l’ordine e la sicurezza pubblica. Dal 1982 i Carabinieri profondono il loro impegno militare e di polizia per contrastare i conflitti fra stati che mettono in pericolo la pace internazionale, le contrapposizioni fra etnie di diverso credo politico e religioso che provocano continue atroci stragi. Per questo impegno umanitario l’Arma ha pagato un notevole tributo di sangue in Libano, Somalia, Kosovo, Cambogia, Timor Est, Mozambico, Afghanistan e Iraq. Ancora oggi i suoi Militari operano all’estero per le stesse finalità e con eguale spirito di sacrificio.

Nassiriya, 12 novembre 2003 NOI NON DIMENTICHIAMO

Massimiliano FICUCIELLO Enzo FREGOSI Giovanni CAVALLARO Alfonso TRINCONE Alfio RAGAZZI Massimiliano BRUNO Daniele GHIONE Filippo MERLINO Silvio OLLA Giuseppe COLETTA

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Ivan GHITTI Domenico INTRAVAIA Horatio MAIORANA Andrea FILIPPA Emanuele FERRARO Alessandro CARRISI Pietro PETRUCCI Stefano ROLLA Marco BECI


SOCCORSO ALLE POPOLAZIONI I Carabinieri dei reparti territoriali sono stati sempre fra i primi a soccorrere le popolazioni colpite da catastrofi naturali. Dal dopoguerra a oggi per l’opera svolta dai suoi Militari, alla Bandiera dell’Arma sono stati conferiti i riconoscimenti: • 1951 Medaglia d’Oro al Valor Civile Alluvione del Polesine • 1956 Medaglia d’Oro al Valor Civile Inverno che devastò l’Italia per il forte freddo • 1963 Medaglia d’Argento al Valor Civile Alluvione del Vajont • 1966 Medaglia d’Oro al Valor Civile Alluvione di Firenze • 1976 Medaglia d’Oro al Valor dell’Esercito Terremoto del Friuli • 1980 Medaglia d’Oro al Valor dell’esercito Terremoto dell’Irpinia • 1994 Medaglia d’Oro al Valor Civile Alluvione del Piemonte e dell’Emilia Romagna

REPARTI SPECIALI PER FINALITÀ SPECIFICHE Obiettivo primario dell’Arma è stato sempre quello di rapportarsi costantemente e coerentemente con le necessità Istituzionali storiche dello Stato, adeguandosi con efficacia ed efficienza per combattere la criminalità in tutte le sue forme. All’uopo sono stati creati anche i seguenti Nuclei di Carabinieri specializzati: • 15 ottobre • 1 giugno • 3 maggio • 18 ottobre • 1 maggio • 19 maggio • 5 maggio • 1 ottobre

1962 1965 1969 1977 1982 1992 1994 1997

Comando Carabinieri per la tutela dell’ambiente; Servizio Aereo Carabinieri; Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale; Gruppo Intervento Speciale; Comando Carabinieri Banca d’Italia; Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria; Comando Carabinieri Politiche Agricole; Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro.

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DALL’ARMA DEI CARABINIERI A FORZA ARMATA Con legge delega N° 78 del 31 marzo 2000 - art. 1, l’Arma dei Carabinieri è stata elevata a Forza Armata autonoma, nell’ambito del Ministero della Difesa, quindi il Comandante dell’Arma deve provenire dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale fu Luciano Gottardo, Generale di Corpo D’Armata dei Carabinieri. Ruolo attualmente ricoperto dal Generale di Corpo d’Armata Leonardo Gallitelli.

Generale di Corpo D’armata Leonardo Gallitelli Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

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RICOMPENSE CONCESSE ALL’ARMA DEI CARABINIERI DAL 1814 AL 2014

ALLA BANDIERA 1 CROCE DI CAVALIERE DELL’ORDINE MILITARE DI SAVOIA 4 CROCI DELL’ORDINE MILITARE D’ITALIA

MEDAGLIE D’0RO 3 AL VALOR MILITARE 3 AL VALOR DELL’EERCITO 9 AL VALOR CIVILE 6 AL MERITO DELLA SANITA’ PUBBLICA 5 AI BENEMERITI DELLA SCUOLA, DELLA CULTURA E DELL’ARTE 2 AI BENEMERITI DELL’AMBIENTE 1 DI BENEMERENZA PER IL TERREMOTO DEL 1908 4 AL MERITO CIVILE 1 DELLA PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE PER IL TERREMOTO DEL 2009

MEDAGLIE D’ARGENTO 5 AL VALOR MILITARE 1 AL VALOR CIVILE

MEDAGLIE DI BRONZO 4 AL VALOR MILITARE

CROCI DI GUERRA 2 AL VALOR MILITARE

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INDIVIDUALI 19 CROCI DI CAVALIERE DELL’ORDINE MILITARE DI SAVOIA 23 CROCI DI CAVALIERE DELL’ORDINE MILITARE D’ITALIA

MEDAGLIE D’0RO 121 AL VALOR MILITARE 2 AL VALOR DELL’ESERCITO 1 AL VALOR DI MARINA 9 AL VALOR DELL’ARMA DEI CARABINIERI 141 AL VALOR CIVILE 59 AL MERITO CIVILE 1 AL MERITO DELLA SANITA’ PUBBLICA

MEDAGLIE D’ARGENTO 3165 AL VALOR MILITARE 16 AL VALOR DELL’ESERCITO 22 AL VALOR DI MARINA 37 AL VALOR DELL’ARMA DEI CARABINIERI 2196 AL VALOR CIVILE 44 AL MERITO CIVILE

MEDAGLIE DI BRONZO 5732 AL VALOR MILITARE 14 AL VALOR DELL’ESERCITO 42 AL VALOR DI MARINA 10 AL VALOR DELL’ARMA DEI CARABINIERI 3524 AL VALOR CIVILE 119 AL MERITO CIVILE 3727 CROCI DI GUERRA E CROCI AL VALOR MILITARE

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CONSIDERAZIONE Questi ed altri avvenimenti non meno importanti, hanno conferito ai Carabinieri e all’Arma l’apprezzamento di essere “… i servitori dello stato più amati dagli italiani …” Un onore di cui siamo orgogliosi. Sono anche motivazioni personali quelle che determinano il senso di appartenenza all’Arma e rimanerle vincolati per tutta la vita, aderendo alla A. N. C. [Associazione Nazionale Carabinieri] che ha tra le sue finalità statutarie, quella di essere utili alla collettività con la competenza derivante dall’esperienza e la passione acquisita durante anni di servizio attivo. Ma soprattutto per l’onore di essere “…CARABINIERI…”

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Comune di Lesmo

Provincia di Monza e della Brianza

Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di LESMO 2010 �� 2015 5° anno di fondazione

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LA SEZIONE DI LESMO E IL SUO FUTURO Il 17 gennaio 2010: giorno di fondazione della Sezione di Lesmo. L’attività associativa della Sezione in Lesmo, con giurisdizione ai comuni di Camparada e Correzzana è iniziata sotto i migliori auspici e nel corso di questi primi cinque anni, ha avuto un dinamico rapporto di cooperazione con la società civile, autorità e istituzioni, divenendo un importante riferimento per i cittadini grazie al contributo e alla sicurezza che la Sezione ha saputo istaurare essenzialmente nel tessuto sociale locale. L’impegno della nostra Sezione retta su solide fondamenta costituite da Soci che, con la loro perseverante tenacia, hanno consentito di raggiungere gli attuali lusinghieri obiettivi, è di procurare ulteriori consensi alla nostra Istituzione e conseguentemente a quanti in essa si attivano per un doveroso contributo di altruismo a una società che sappia sempre più interpretare e soddisfare le esigenze dei cittadini.

MILITARI DELL’AMA IN CONGEDO E IN SERVIZIO con sublimi ideali di fratellanza e amore per il prossimo, ereditati dalla loro secolare Storia,

FONDANO

la SEZIONE ANC DELCOMUNE DI LESMO (MB) DELLA QUALE, DI SEGUITO, RIPORTANO LE NOTIZIE CHE LI INORGOGLISCONO.

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COSTITUZIONE DELLA SEZIONE DI LESMO Premessa In data 5 ottobre 2009 l’App. Cav. Paolo Coviello assume l‘iniziativa di scrivere al Sindaco del Comune di Lesmo, On.le Marco Desiderati, per informarlo che i militari dell’Arma in congedo e in servizio, in tutto una trentina, desiderano costituire una Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri sul territorio del Comune di Lesmo. Per il motivo sopra esposto, chiede la disponibilità di una sede adatta alle finalità statutarie del Sodalizio, elemento indispensabile per ottenere la prescritta autorizzazione dalla Presidenza nazionale. La richiesta è acquisita all’Ufficio Protocollo del predetto Comune col N°12305 lo stesso giorno. Il 20 ottobre 2009 è inoltrata richiesta di autorizzazione all’istituzione della Sezione all’Ispettorato ANC della Lombardia per l’istruzione della pratica, alla Presidenza dell’Associazione Nazionale Carabinieri e al Coordinatore Provinciale, per conoscenza. La richiesta è corredata da: I. Modulo di raccolta firme - preadesione all’iscrizione; II. Elenco dei Militari in servizio e in congedo residenti nel Comune di Lesmo - C.re Aus. Beretta Pietro, C.re Aus. Citterio Fabio, Car. Aus. Colombo Domenico, C.re Aus. Confalonieri Giuseppe, Brig. Costantini Luigino, App. Coviello Paolo, C.re Aus. Coviello Roberto, C.re Aus. Crippa Matteo, App. D’Amato Leonardo, C.re Eff. Derosa Daniele, C.re Eff. Esposito Carmine, C.re Aus, Frigerio Giampaolo, C.re eff. Ienco Nicola, C.re Eff. Mazzocchetti Michele, C.re Aus. Roberto Fabio; C.re Aus. Siragusa Giuseppe, C.re Eff. Sormani Vincenzo, C.re Aus. Tavano Antonio, Lgt. Tavano Francesco, C.re Aus. Tavano Paolo;

III. Elenco dei Militari in servizio e in congedo di altri Comuni - C.re Eff. Anoffo Ettore, C.re Aus. Borrello Saverio, Brig. Cannas Giancarlo, M.C. Carboni Luca, App. Cariboni Mario, Brig. Croci Stefano, Lgt. Cuccu Agostino, C.re Aus. Damiano Gaetano, App. De Feo Gerardo, Lgt. Di Bello Giacomo, C.re Eff. Di Tria Giuseppe, C.re Aus. Fornili Gianluca, C.re Aus. Ghezzi Dario, Brig. Lamonaca Francesco, Brig. Longo Antonio, MM ups Longu Salvatore, C.re Eff. Marcinnò Davide, C.re Eff. Miosi Salvatore, App. Spano Nicola, App. Spano Salvatore. Il Maresciallo maggiore in congedo Longu Salvatore è segnalato come commilitone disposto ad assumere l’incarico di Commissario Straordinario, a norma dell’art. 23 del Regolamento.

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NOMINA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO Il 6 novembre 2009, con foglio portane il Nr. 307/3 di prot., pervenuto all’App. Paolo Coviello il giorno 9 successivo, il Gen. B. Antonio Serva, Ispettore ANC Regionale, chiede la documentazione riferita alla richiesta della sede, la conseguente risposta, la competenza territoriale della costituenda Sezione, la sua distanza chilometrica da quelle contermini, le generalità complete e il recapito del Commissario Straordinario proposto. Il 10 novembre 2009 sono state comunicate all’Ispettore Regionale le notizie richieste e trasmessa copia della comunicazione diretta al Sindaco di Lesmo, On. Marco Desiderati, concernente la sede della costituenda sezione, assicurando che la predetta Autorità, al riguardo, si era espressa favorevolmente. Il 18 novembre 2009, al prot. Nr.14255 del Comune di Lesmo, è acquisita la seconda richiesta della sede sezionale diretta al Sindaco. In essa si pone in evidenza, ancora una volta, che l’esistenza dei locali per l’attività associativa costituisce elemento indispensabile per il rilascio dell’autorizzazione. Il 14 dicembre 2009, al Nr. 15252 è protocollata la comunicazione del Sindaco di Lesmo, mediante la quale l’App. Paolo Coviello è informato che i locali da adibire a sede della Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri sono stati individuati in Lesmo, Via A. Volta, 10. Il giorno 16 successivo, detta comunicazione, è trasmessa all’Ispettore Regionale dell’ANC e, per conoscenza, alla Presidenza Nazionale e al Coordinatore Provinciale. Il 21 dicembre 2009, con determinazione prot. Nr. 3423/1-1, firmata dal Presidente nazionale, Gen. C.A. (aus.) Libero Lo Sardo, è nominato Commissario Straordinario il Mar. Magg. Salvatore Longu, per gli adempimenti di rito, secondo le norme previste dall’art. 23 all’art. 34 del Regolamento.

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ELEZIONE DEGLI ORGANI SEZIONALI Il 2 gennaio 2010 il Commissario Straordinario convoca per il giorno 17 successivo, dalle ore 9,00 alle ore 19,00, l’Assemblea dei Soci per l’elezione degli Organi sezionali e ne informa l’Ispettore Regionale e il Coordinatore Provinciale. La riunione ha luogo presso la sede cittadina dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci posta in Via Morganti, 1, ove, su sua proposta del Commissario, è approvata per alzata di mano e s’insedia la Commissione di Scrutino composta da: 1. Presidente Luogotenente Cuccu Agostino; 2. Membro Maresciallo cpl Filosi Arrigo; 3. “ Appuntato D’Amato Leonardo. Candidati ad assumere la carica di Consigliere sono: 1. C.re Aus. Citterio Fabio; 2. “ “ Confalonieri Giuseppe; 3. App. Coviello Paolo; 4. C.re Aus. Coviello Roberto; 5. C.re Eff. Ienco Nicola; 6. App. Spano Salvatore; 7. C.re Aus. Siragusa Giuseppe; 8. Lgt. Tavano Francesco; 9. C.re Aus. Tavano Paolo. Al termine delle operazioni di voto, regolarmente svoltesi, alle quali hanno partecipato fisicamente 25 Commilitoni, mentre 10 hanno esercitato tale diritto con delega, così come previsto dalla vigente normativa, sono risultati eletti:

1. C.re Aus. Citterio Fabio; 2. C.re Aus. Confalonieri Giuseppe; 3. App. Coviello Paolo; 4. C.re Aus. Coviello Roberto; 5. App. Spano Salvatore; 6. C.re Aus. Siragusa Giuseppe; 7. Lgt. Tavano Francesco. Il Presidente della Commissione redige il verbale attestante le operazioni elettorali avvenute e lo sottoscrive con gli altri due membri. Nella stessa circostanza di tempo e di luogo, alle ore 19,30, il Luogotenente Cav. Tavano Francesco, quale militare dell’Arma in congedo più elevato in grado, assume la presidenza del consiglio sezionale per l’elezione del Presidente e Vice Presidente.

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In alto da sinistra: Car. Aus. Coviello Roberto, Lgt. Tavano Francesco, C.re Aus. Siragusa Giuseppe, C.re Aus. Citterio Fabio, Car. Aus. Confalonieri Giuseppe, App. Paolo Coviello, App. Spano Salvatore.

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ELEZIONE DEL PRESIDENTE Alla prima votazione, con sette voti su sette, è eletto Presidente l’ App. Paolo Coviello.

App. Paolo Coviello Presidente

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ELEZIONE DEL VICE PRESIDENTE E NOMINA DEL SEGRETARIO Segue la votazione per il conferimento della carica di Vice Presidente, risultato essere l’App. Salvatore Spano, avvenuta con sette voti su sette, trattandosi di Socio particolarmente distintosi per l’Istituzione della Sezione. Il neo Presidente nomina Segretario del Sodalizio il M.llo Magg. Salvatore Longu, già Commissario Straordinario che, con encomiabile perizia, ha istruito la pratica per la costituzione della Sezione. Vice Presidente: App. Salvatore Spano

In un’atmosfera di festosa e comprensibile soddisfazione per l’obiettivo raggiunto, al tempo stesso ricca di ottimi propositi da parte dei presenti, particolarmente del Presidente e Vice Presidente, terminano le operazioni di voto, seguite dalla loro verbalizzazione. L’incontro termina con un brindisi benaugurante. Gli atti compiuti nel corso dell’assemblea sono trasmessi alla Presidenza Nazionale, all’Ispettore Regionale e al Coordinatore Provinciale, con la comunicazione datata 18 gennaio 2010, spedita il giorno 20 successivo.

Segretario: M.llo Magg. (A) Salvatore Longu

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INAUGURAZIONE DELLA SEZIONE Il 6 febbraio 2011 il Consiglio sezionale delibera di procedere all’inaugurazione della Sezione e stabilisce la data dell’evento per il 24 settembre 2011, concordandone i modi con gli Organi superiori e l’Arma in servizio. Seguono contatti con Autorità Religiose, Civili, Militari e Personalità impegnate nel tessuto socioculturale, per la migliore riuscita della manifestazione, per la quale si stabilisce di chiedere il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Monza e della Brianza e dei Comuni di Lesmo, Camparada e Correzzana. Quest’ultimo aspetto si consegue felicemente. L’onore del ruolo di “Madrina” è riservato alla signora Barbara Sala Formenti che, lusingata per l’attenzione rivoltale, accetta entusiasta. Si avviano le procedure per la costituzione del “Comitato d’Onore”, al quale aderiscono le Autorità e Personalità di seguito elencate.

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COMITATO D’ONORE MADRINA DELLA SEZIONE Barbara Sala Formenti

Insegnante

AUTORITÀ CIVILI On. Silvio Berlusconi On. Ignazio La Russa On. Roberto Maroni On. Roberto Formigoni On. Marco Desiderati Renato Saccone Dario Allevi Giuliana Carniel Andrea Zanone Poma Achille Nova Carlo Colombo Paola Gregato Patrizia Masiero Luigino Ripamonti Flavio Tremolada Maria Cristina Mastrocola

Presidente del Consiglio dei Ministri Ministro della Difesa Ministro dell’Interno Governatore Regione Lombardia Deputato e Sindaco di Lesmo Prefetto della Provincia di Monza e della Brianza Presidente della Provincia di Monza e della Brianza Sindaco Comune di Camparada Sindaco Comune di Correzzana Vice Sindaco Comune di Lesmo Amministratore del comune di Lesmo Amministratore del Comune di Lesmo Amministratore del Comune di Lesmo Amministratore del Comune di Lesmo Amministratore del Comune di Lesmo Segretaria del comune di Lesmo

AUTORITÀ MILITARI ED ESPONENTI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI Gen. di C. d’A. Leonardo Gallitelli Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. di C. d’A. Libero Lo Sardo Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri Gen. di C. d’A. Carlo Gualdi Comandante Interregionale Carabinieri “Pastrengo” Gen. di C. d’A. Cesare Vitale I Ten. Col. Comandante del Gruppo Carabinieri Monza Gen. di D. Marco Scursatone Comandante della Legione Carabinieri Lombardia Col. Sergio Pascali Comandante Provinciale Carabinieri di Milano Gen. B. Antonio Serva Ispettore ANC Regione Lombardia Col. Giuseppe Spina Comandante Gruppo Carabinieri di Monza Cap. Luigi D’Ambrosio Comandante Compagnia Carabinieri di Monza M.llo Nicolò Guglielmini Presidente della Sezione di Macherio [Medaglia d’Argento al Valor Militare] M.llo “A” Giovannibattista Torri Comandante Stazione Carabinieri di Arcore C.re Aus. Vito Potenza Coordinatore Provinciale ANC Monza e Brianza

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AUTORITÀ RELIGIOSE Don Gianni Viganò Don Giorgio Lavezzari Don Donato Vicini

Parroco di Lesmo Sacerdote della Parrocchia San Carlo di Gerno Responsabile Pastorale Giovanile di Lesmo

IN RAPPRESENTANZA DELLE FORZE DI POLIZIA Giovanni Ledda Ispettore Capo Comandante Polizia Stradale di Arcore Carmine Stanco Commissario Capo Comandante Polizia locale di Lesmo PERSONALITÀ Matteo Addamiano Giovanni Armiero Alberto Bianchi Maria Brambilla Ventura Emanuele Formenti Cav. Uff. Giuseppe Fortuna Alberto Penati Bruno Perego Simone Protaso Rivolta Matteo Vergani

Imprenditore Imprenditore Direttore Lega del Filo d’Oro di Lesmo Socia Benemerita A.N.C. Socio Benemerito A.N.C. Sott’ufficiale Polizia di Stato [in congedo] P.te Associazione Medici Brianza e Milano ONLUS P.te BCC di Lesmo Direttore Credito Artigiano di Lesmo Dirigente Ufficio Tecnico del Comune di Lesmo

HANNO PRESENZIATO ALLA CERIMONIA MADRINA DELLA SEZIONE Barbara Sala Formenti

Insegnante

AUTORITÀ CIVILI On Iva Zanicchi On. Marco Desiderati Dario Allevi Alessandra Lazzari Giuliana Carniel Andrea Zanone Poma Carlo Colombo Luigino Colombo Paola Gregato

Europarlamentare Deputato della Repubblica e Sindaco di Lesmo; Presidente della Provincia di Monza e della Brianza Capo di Gabinetto della Prefettura di Monza e della Brianza Sindaco del Comune di Camparada Sindaco del comune di Correzzana Assessore INCARICO del Comune di Lesmo Amministratore del Comune di Lesmo Amministratrice del Comune di Lesmo

AUTORITÀ MILITARI ED ESPONENTI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI Col. Giuseppe Spina Comandante Gruppo Carabinieri di Monza Cap. Luigi D’Ambrosio Comandante Compagnia Carabinieri di Monza M.llo Nicolò Guglielmini Presidente della Sezione di Macherio [Medaglia d’Argento al Valor Militare] M.llo A Giovannibattista Torri Comandante Stazione Carabinieri di Arcore C.re Aus. Vito Potenza Coordinatore Provinciale A.N.C. Monza e Brianza

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AUTORITÀ RELIGIOSE Don Gianni Viganò Don Donato Vicini

Parroco di Lesmo Responsabile Pastorale Giovanile di Lesmo

IN RAPPRESENTANZA DELLE FORZE DI POLIZIA Piera Denti Vice Commissario Polizia Penitenziaria di Monza Giovanni Ledda Isp. Capo Comandante Polizia Stradale di Arcore Carmine Stanco Comm. Capo Comandante Polizia locale di Lesmo PERSONALITÀ Giovanni Armiero Albero Ciresa Silvano Ciresa Emanuele Formenti Cav. Uff. Giuseppe Fortuna Claudio Perlasca

Imprenditore Imprenditore Imprenditore Socio Benemerito della ANC Sott’ufficiale Polizia di Stato [in congedo] Medico oculista

Il carabiniere in erba Federico Damiano “Mascotte della Sezione”, col suo Istruttore C.re Aus. Giuseppe Siragusa, salutano gli intervenuti all’inaugurazione

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Maresciallo A. Ups. Stefano Lazzerini Comandante Nucleo Carabinieri a cavallo di Monza con subalterno

Al C.re Nicola Ienco l’onore di rappresentarci col nostro “Vessillo” C.re Ettore Anoffo Decano della Sezione Il C.re Ettore Anoffo classe 1925, riferimento di saggezza della Sezione.

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Alfiere C.re Ienco Nicola


SEZIONI OSPITI Brugherio Presidente Carate Brianza “ Casatenovo “ Desio “ Lanciano “ Macherio “ Meda “ Trezzo sull’Adda “ Vimercate “

C.re Aus. Vincenzo Panza C.re Eff. Agostino Cesetti S. Ten. Antonio Gisonni Ten. Filippo D’Errico S. Ten. Giuseppe Marrone M.llo Guglielmini Nicolò Medaglia d’Argento al Valor Militare C.re Aus. Giacomino Dalla Pozza App. Pasquale Capretti C.re Aus. Roberto Limonta

Schieramento degli Alfieri con le bandiere delle rispettive Sezioni

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ENTI E ASSOCIAZIONI Schieramento dei Gonfaloni comunali, delle Bandiere e Labari delle Associazioni

GONFALONE del Comune di Lesmo GONFALONE del Comune di Camparada AIDO Lesmo ANCeR Lesmo ANPI Lesmo AVIS Lesmo LESMO SOCCORSO Lesmo PROTEZIONE CIVILE Camparada

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ESPOSIZIONE UNIFORMI E CIMELI MILITARI In occasione dell’inaugurazione Nell’ampia palestra della “Lega del Filo d’Oro”, dalle ore 9,00 alle ore 20,30, è stata allestita una ricca mostra, con ingresso libero, di divise militari, materiale militare e modellismo che ha suscitato vivo interesse per numerosi visitatori.

la sala del trono

Ritratto olio su tela raffigurante Vittorio Emanuele III Re d’Italia Bandiera Sabauda con corona Uniforme di rappresentanza di Ufficiale dello Squadrone Corazzieri Guardie del Re (destra) Uniforme di rappresentanza da Generale del Regio Esercito (sinistra)

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ORGANIZZATORI:

App. Fabrizio Bava Uniformi antiche dell’Arma; Giuseppe Cazzavillani Responsabile Associazione Aeronavimodel; App. S. Roberto Di Tanno Equipaggiamento ed Uniformi per Carabinieri a Cavallo; Signor Roberto Gobetti Armi antiche e cimeli militari; C.re Aus. Vincenzo Panza Uniformi antiche della Arma, decorazioni e documenti storici

ORDINI DINASTICI • Ordine Supremo della Santissima Annunziata-Placca e Piccolo Collare (centro) • Ordine dei Santissimi Maurizio e Lazzaro (sinistra) • Ordine della Corona d’Italia (destra)

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MESSAGGI AUGURALI Comandante Generale dell’Arma

App. Paolo Coviello Presidente della Sezione ANC di Lesmo Nel ringraziarLa per il cortese invito a partecipare alla cerimonia di inaugurazione della Sezione ANC da Lei presieduta, in programma a Lesmo il 24 settembre p.v., devo purtroppo comunicarLe che concomitanti ed indifferibili impegni istituzionali, già assunti, non mi consentiranno di intervenire come avrei vivamente desiderato. L’occasione è favorevole per farLe giungere i miei più fervidi auguri per la migliore riuscita dell’evento. Gen. C.A. Leonardo Gallitelli Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri

Caro Coviello Nel ringraziarLa per la cortese attenzione riservatami con l’invito alla cerimonia in occasione dell’inaugurazione della Sezione di Lesmo che si terrà il 24 settembre p.v., mi spiace comunicarLe che precedenti inderogabili impegni istituzionali assunti, non mi consentiranno di essere presente come sarebbe stato mio desiderio. Nell’augurare ogni miglior successo alla manifestazione mi è gradito inviarLe vivissimi saluti che vorrà estendere ai Suoi Soci e familiari, nonché alle Autorità e invitati alla cerimonia. Gen. C.A. Libero lo Sardo

Presidente dell’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri Sig. Coviello Paolo Sezione Associazione Nazionale Carabinieri Assai grato per cortese invito pervenutomi nella impossibilità di essere presente vostra assai significativa cerimonia, per altri indifferibili impegni istituzionali, porgo alla nuova Sezione ANC di Lesmo ed a tutti i suoi bravi componenti gli auguri più fervidi e cordiali per grandi successi in tutte le benemerite attività nuovo sodalizio. Gen. C.A. Cesare Vitale

Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Lesmo

Egr. Sig. Presidente, ringrazio l’Associazione per l’onore riservatomi ma devo, mio malgrado, declinare l’invito a causa di impegni precedentemente presi funzionali alla mia carica di Presidente della banca. Formulo gli auguri per il successo dell’Associazione e della giornata di inaugurazione. Cordiali saluti. Dott. Bruno Perego

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MOMENTI SALIENTI DELLA MANIFESTAZIONE SANTA MESSA Don Gianni Viganò, Parroco di Lesmo, durante la celebrazione della Messa nella Chiesa di Santa Maria Assunta, gremita di fedeli, ha tenuto una toccante omelia con riferimenti alla meritoria attività dei Carabinieri in servizio e in congedo. Don Gianni Viganò “Parroco di Lesmo”

La sublimità della “Preghiera del Carabiniere”, recitata durante il rito religioso dal Mar. Magg. Davide Leone con voce chiara e penetrante, accompagnata da sottofondo musicale, ha visibilmente trovato uno spazio particolare nei cuori dei presenti alla cerimonia, in particolare degli appartenenti all’Arma.

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ONORE AI CADUTI

Omaggio floreale in ricordo dei Caduti per la Patria

Dopo l’inno “Fratelli d’Italia” del Massone Goffredo Mameli e la Marcia d’Ordinanza dell’Arma, la Fanfara del III° Battaglione Carabinieri Milano ha eseguito vari altri brani musicali che sono stati lungamente applauditi.

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INTERVENTI DI SALUTO DELLE AUTORITĂ€

On. Marco Desiderati Sindaco di Lesmo

On. Iva Zanicchi Europarlamentare

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Il Comandante del Gruppo Carabinieri di Monza Col. Giuseppe Spina

Dario Allevi Presidente della Provincia di Monza e della Brianza

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Alessandra Lazzari Capo di Gabinetto della Prefettura della Provincia di Monza e della Brianza

Giuliana Carniel Sindaco di Camparada

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Andrea Zanone Poma Sindaco di Correzzana

SINTESI DEGLI INTERVENTI DELLE AUTORITÀ Tutti si sono soffermati, con diversi riferimenti, sul lusinghiero prestigio riservato all’Arma, sin dalla sua fondazione, in Italia e all’Estero, dove i suoi uomini hanno pagato un ingente tributo di vite umane, spesso in condizioni inenarrabili di torture, privazioni e atrocità subite, per far prevalere il bene sul male, in tutte le forme in cui si manifesta l‘attività umana. Il Col. Giuseppe Spina, Comandante del Gruppo Carabinieri di Monza, ha posto in evidenza il particolare legame che lega l’Arma in servizio con quella in congedo, riconoscendo a quest’ultima il merito di aver lasciato una grande eredità di valori che costituiscono le solide fondamenta dell’Istituzione. Il Sindaco del Comune di Lesmo ha espresso la piena soddisfazione dell’Amministrazione Comunale per l’ambizioso obiettivo raggiunto con l’apertura in loco della Sezione Carabinieri, alla quale la popolazione lesmese guarda con particolare favore per il contributo che potrà dare, concorrendo ad assicurare una maggiore tranquillità cittadina.

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INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA SEZIONE APP. PAOLO COVIELLO

Illustrissime Autorità, gentili Signore e Signori, cari Commilitoni, la Vostra presenza all’inaugurazione della nostra Sede è motivo di orgoglio per gli Appartenenti all’Associazione Nazionale Carabinieri, Sezione di Lesmo, che ho l’onore e insieme il piacere di presiedere. Vi ringrazio di cuore per aver accolto l’invito a essere con noi per condividere la gioia di affidare alla Celeste Patrona dell’Arma “Virgo Fidelis”, anche in questa circostanza, i nostri secolari propositi di bene per la nostra Patria e per i nostri simili. Conformemente alle disposizioni statutarie che disciplinano la nostra Associazione, col consueto impegno, ci metteremo a disposizione delle Istituzioni rappresentate dalle illustrissime Autorità qui convenute, per essere utili alla collettività.

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Ritengo particolarmente doveroso rivolgere la mia riconoscenza e quella del Direttivo sezionale agli Enti che hanno patrocinato questo evento, destinato a essere ricordato come uno dei più importanti del nostro percorso associativo. Il Comitato d’Onore, che rende particolare lustro all’odierno avvenimento, costituisce una credenziale di altissimo valore morale che rimarrà nella Storia del nostro Sodalizio. La scuola dalla quale proveniamo, dal lontano 1814, anno di nascita della nostra Istituzione, ha scolpito nel nostro animo il motto “NEI SECOLI FEDELE”. E’ dunque la fedeltà allo Stato e alle sue Istituzione l’elemento che ci caratterizza e che plasma la figura del Carabiniere, dal Comandante Generale al Militare di truppa. Specialmente in circostanze come questa non possiamo dimenticare i tanti Commilitoni caduti, rendendo loro il massimo onore, per aver pagato con la propria vita la difesa della legalità, elemento necessario per la libera e civile convivenza. Questa è la motivazione che ci spinge a riconoscerci nel nostro Sodalizio, il cui scopo è anche quello di essere di supporto agli Organi preposti alla tutela della quiete pubblica. Oggi possiamo dire, con certezza, che la porta della nostra Associazione è realmente aperta a Lesmo con la presenza di questa Sezione, col cuore dei Soci che ne fanno parte colmo di gioia e che, con forza, hanno voluto la sua esistenza. Un particolare ringraziamento, mi sia consentito rivolgere, all’On. Marco Desiderati, Sindaco del Comune di Lesmo, e alla locale Civica Amministrazione, per aver reso possibile il nostro desiderio, mettendo a disposizione i locali della nostra Sede. All’Arma in servizio esprimiamo viva riconoscenza per essersi attivamente interessata alle nostre necessità, semplificandoci le procedure per la migliore riuscita dell’odierna manifestazione. Alla leggiadra Sig.ra Barbara Sala Formenti esprimo la mia immensa gioia e quella dei miei Consoci, per averci concesso l’altissimo onore di essere la Madrina della Sezione Carabinieri della nostra cittadina. Agli Enti, Ditte e Persone che in vario modo, con la loro spontanea generosità hanno inteso incoraggiare questo memorabile pomeriggio, vanno la mia personale gratitudine e quella dell’Istituzione cui appartengo. Un grazie particolare rivolgo alle Benemerite, al Gruppo di Fatto del Volontariato, a quanti sono impegnati per garantire la nostra serenità e al Segretario, C.re Giuseppe di Tria, per l’utilità dell’infaticabile lavoro che ha svolto, nei minimi particolari per la realizzazione di questo evento.

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INGRESSO INAUGURALE ALLA SEDE DELLA SEZIONE

Barbara Sala Formenti, Madrina della Cerimonia, taglia il nastro tricolore

Benedizione della Sezione Don Donato Vicini benedice la sede della Sezione

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CONCERTO LA RESIDENZA DELLA “LEGA DEL FILO D’ORO” Il trattenimento si è svolto dalle ore 19,00 alle 20,30, con lunghi e scroscianti applausi per i brani magistralmente eseguiti. Le autorità, il pubblico e i residenti della struttura ospitante hanno così potuto ascoltare dell’ottima musica, in una cornice naturale costituita dai meravigliosi colori della vegetazione autunnale circostante, con la quale si è armonizzata la bellezza delle uniformi dei “Carabinieri della Fanfara” con lo splendore dei loro strumenti. L’incontro festoso è terminato con un “Buffett” nell’ampio locale ristoro della “Lega del Filo d’Oro di Lesmo”, sapientemente preparato dallo Staff della premiata “Macelleria Ratti di Arcore” e Soci della Sezione, impeccabilmente diretti dal consigliere C.re Aus. Giuseppe Siragusa, dove appariva sin troppo evidente la soddisfazione degli organizzatori della manifestazione, per le numerose congratulazioni ricevute.

La Fanfara del III Battaglione Carabinieri Milano diretta dal Maestro M.llo Andrea Bagnoli in “CONCERTO”

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ATIVITÀ ASSOCIATIVA

ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI L’associazione aggrega Carabinieri in servizio, in congedo, i suoi familiari e tutti i simpatizzanti in quella che è sentita la grande famiglia dell’Arma.

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ISTITUZIONE DEL VOLONTARIATO E DELLE BENEMERITE Fra gli argomenti affrontati dal Consiglio della Sezione sin dalle sue prime sedute, quello riferito all’erogazione del servizio di “volontariato”, da disimpegnare in occasione di manifestazioni civili, religiose, militari e di pubblica utilità, è stato indubbiamente uno dei più importanti. Il Presidente ha ampiamente illustrato le finalità che il volontariato sezionale si deve proporre, la sua composizione e organizzazione in seno al Sodalizio. I Consiglieri, a loro volta, si sono soffermati essenzialmente sulla necessità del coordinamento operativo e collegamento dei volontari con le Forze di Polizia. Si stabilisce che i volontari, quando saranno operativi, dovranno essere dotati di ricetrasmittenti e telefonia mobile per permettere loro, in caso di necessità, di mettersi in contatto con le Forze dell’Ordine, di pronto intervento e servizi di pubblica utilità e che, a loro tutela, dovrà esserci una copertura assicurativa. Tutto ciò si attua rapidamente con l’adesione al volontariato sezionale denominato “Gruppo di Fatto” dei seguenti componenti: Socio Simp. Severino Brambilla, Socio Simp. Carmine Buonanno, C.re Aus. Giuseppe Confalonieri, Brig. Augusto Conti, App. Paolo Coviello, C.re Aus. Giorgio Cremaschi, App. Leonardo D’Amato, C.re Nicola Ienco, Socio Simp. Attilio Maino, Scio Simp. Antonino Platania, C.re Aus. Giorgio Pozzi, Socio Simp. Battista Giuseppe Ravasi, Socio Simp. Cristian Rossello, Socio Simp. Silvio Sangalli, C.re Aus. Giuseppe Siragusa e App. Salvatore Spano. Aderiscono al Volontariato anche le Socie Benemerite Tiziana Casalini, Gianna Rachele Crippa, Alice Frigerio, Pasqua Ghiraldo e Tella Santarsieo. Su proposta del Presidente è nominato Coordinatore del volontariato sezionale il Consigliere C.re Aus. Giuseppe Confalonieri e Coordinatrice delle Benemerite la Socia Familiare signora Gianna Rachele Crippa. Si forma il personale aderente al servizio in parola con un corso di formazione di base tenuto presso la Sezione dal segretario, C.re Giuseppe di Tria. Il 15 maggio 2010 i Volontari della Sezione ANC di Lesmo diventano una realtà ben visibile, e prestano per la prima volta servizio in occasione dell’inaugurazione della “Primavera Peregallese”. La presenza dei nostri Volontari alle varie manifestazioni è vista con grande favore dalla civica Amministrazione, dal Parroco, dai Sacerdoti, dalla Popolazione, dalla Polizia Locale e dalle Forze dell’Ordine, per il loro supporto alla sicurezza pubblica.

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C.re Aus. Giuseppe Confalonieri Coordinatore Gruppo di Fatto

Socia Familiare Gianna Rachele Crippa Coordinatrice Benemerite

LE BENEMERITE

Da sinistra: Pasqua Ghiraldo, Tella Santarsiero, Gianna Crippa, Alice Frigerio e Tiziana Casalini

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SOCI DELLA SEZIONE AL 31 DICEMBRE 2014

• •

Soci d’Onore Soci Benemeriti Soci Effettivi in servizio Soci Effettivi in congedo Soci Familiari Soci Simpatizzanti Totale

1 3 12 40 57 45 158

ATTIVITÀ SOCIALE SVOLTA • • • • • • • •

assistenza ai Soci; partecipazione alle celebrazioni, manifestazioni e raduni dell’Arma, col massimo coinvolgimento dei Soci agli anniversari della sua fondazione e alla cerimonia in onore della Virgo Fidelis; servizio in occasione di eventi sportivi e socio-culturali; servizio di rappresentanza a cerimonie civili, religiose e militari; adesione alle iniziative promosse da Enti Pubblici e altre Associazioni; assistenza scolastica agli alunni delle scuole dell’obbligo; servizio ai seggi in occasione delle Elezioni Amministrative e Politiche del Febbraio 2011; gite sociali.

Le iniziative per favorire momenti di piacevole aggregazione e miglior conoscenza fra i Soci sono molteplici. Infatti presso la Sede sezionale, composta di ben quattro locali, ci si incontra sistematicamente il mercoledì sera, sabato pomeriggio e al mattino dei giorni festivi per attività di svago, assemblee, sedute del Consiglio, incontri formativi, di programmazione e pianificazione servizi richiesti ai Volontari e alle Benemerite.

SERVIZIO PRESTATO

Anno 2010 ore “ 2011 “ “ 2012 “ “ 2013 “ “ 2014 “

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228,5 758 815,5 858 1.095


“Virgo Fidelis 2010”

I Soci della Sezione di Lesmo sfilano al raduno del 26 giugno 2011 preceduti dalla “Mascotte” fra i Presidente e il suo Istruttore

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Con le nostre Benemerite alla Sfilata del 26 giugno 2011 a Torino

Gita sociale del 19 maggio 2012 in Valsassina (LC), con visita al caseificio “Ciresa� di Introbio

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IL SINDACO DI LESMO RIVOLGE UN “PARTICOLARE ELOGIO” A TRE VOLONTARI In relazione all’attività lodevolmente svolta dai nostri Volontari il Sindaco di Lesmo, signor Roberto Edoardo Antonioli, ha rivolto a tre di loro un particolare elogio per l’episodio di cui alla motivazione che segue. “Il coordinatore C.re Aus. Giuseppe Confalonieri e i volontari Severino Brambilla e Silvio Sangalli, in servizio alla Sagra cittadina, alle ore 22,30 del giorno 8 luglio 2012 apprendevano da alcuni cittadini che cinque giovani continuavano a trascinare, a centro carreggiata della pubblica Via Marconi, strada provinciale con elevata densità di traffico, un grosso cassonetto colmo di ramaglie. Ciò posto, i tre Volontari Intervenivano immediatamente con perizia e professionalità, impedendo che l’atto di teppismo avesse potuto causare danni a persone e cose”.

La notizia è stata pubblicata il 27 novembre 2012 sul settimanale “il Giornale di Vimercate”

Partecipazione della Sezione alla cerimonia del 2 giugno 2013

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CONFERIMENTO “BENEMERENZA CIVICA 2013” ALLA SEZIONE Il 2 giugno 2013, durante la cerimonia pubblica della “Festa della Repubblica”, l’Amministrazione del Comune di Lesmo, per il tramite del Sindaco, signor Roberto Edoardo Antonioli, ha conferito la BENEMERENZA CIVICA 2013 alla Sezione ANC di Lesmo, consegnando al suo Presidente la pergamena con medaglia. Il riconoscimento riservato alla nostra Sezione è consequenziale all’assiduo impegno profuso dai nostri Volontari e Benemerite nell’eseguire costantemente servizi di pubblica utilità, così come già evidenziato. Allo stesso modo ha contribuito la maniera di porsi nella comunità locale di tutti i Soci della Sezione ANC lesmese, rappresentati con encomiabile capacità dal suo infaticabile Presidente che, con la sua risaputa tenacia, certamente continuerà a guidare il nostro Sodalizio con esemplare entusiasmo. Conferimento onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” al Presidente App. Paolo Coviello

Il Sindaco di Lesmo, Sig. Roberto Edoardo Antonioli, consegna la Benemerenza Civica 2013, conferita alla Sezione, al Presidente App. Paolo Coviello

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ONORIFICENZA CAVALIERE DELL’ORDINE “AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA” AL PRESIDENTE APP. PAOLO COVIELLO Per i tantissimi meriti conseguiti in servizio e in congedo all’App. Paolo Coviello, il Presidente della Repubblica On.le Giorgio Napolitano, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri On.le Enrico Letta, con Decreto del 2 giugno 2013, gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”. La consegna è avvenuta il 27 gennaio 2014 presso la Prefettura di Monza, nel corso della commovente cerimonia “Giornata della Memoria”. Questo evento è stato accolto con molta soddisfazione dall’interessato, dai suoi familiari, dagli appartenenti al sodalizio, dalle Autorità locali e della popolazione lesmese.

Alla Presenza di S. E. la Dott.ssa Giovanna Vilasi, Prefetto della Provincia di Monza e della Brianza, il Sindaco di Lesmo Signor Roberto Edoardo Antonioli, consegna l’onorificenza dell’Ordine “ Al Merito della Repubblica Italiana” al neo Cavaliere App. Paolo Coviello.

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IN RICORDO DI KALEAB PESSINA La tragedia che si è abbattuta sulla famiglia Pessina ha colpito profondamente la comunità lesmese che, nel ricordo del piccolo Kaleab, tragicamente deceduto il 20 dicembre 2012 a solo dodici anni, partecipa numerosa all’annuale torneo di calcio a lui dedicato, patrocinato dal Comune d Lesmo. Questo importantissimo appuntamento necessita di particolare attenzione per garantire sicurezza alla moltitudine di persone, prevalentemente scolari, che vi prendono parte. Per tale motivo la nostra Sezione è orgogliosa di dare il suo apporto, con l’impiego dei propri Volontari, affinché la manifestazione si svolga nella più assoluta serenità. In relazione a ciò si riportata la testimonianza di apprezzamento giunta al Presidente. “Gent.mo sig. Coviello nel ringraziarLa per la disponibilità assicurata dall’Associazione da Lei rappresentata per la Vs. preziosa presenza domani presso il Centro Sportivo Comunale di Via Petrarca per la manifestazione del Torneo del Sorriso in memoria di Kaleab Pessina, sono qui a salutarLa anche a nome di tutta l’Amministrazione, che presenzierà alla giornata in orari diversi. Come ben sa, avendo partecipato agli incontri del comitato organizzatore, i ragazzi sono molti e l’organizzazione variegata. La Vs. partecipazione sarà garanzia che tutto proceda nel migliore dei modi, specie per quanto riguarda ordine e sicurezza. Per gli impegni che si accavallano e la concomitanza di altri eventi, infatti, non sono certa di vederLa di persona. La ringrazio pertanto anticipatamente a nome di tutta l’Amministrazione Comunale. Cordiali saluti. Agata Katya Campagna Assessore alla pubblica Istruzione, alle Politiche Sociali e alle pari Opportunità”.

Donazione della famiglia Pessina alla sezione

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Da sx. i volontari Antonino Platania, Giuseppe Confalonieri, Leonardo D’Amato, Gianna Rachele Crippa, Battista Giuseppe Ravasi, Tella Santarsiero, Alice Frigerio e Nicola Ienco in servizio al “Torneo del Sorriso” 2014.

Il Presidente Paolo Coviello consegna alla Signora Stefania Previdi Pessina il trofeo “Torneo del Sorriso” offerto dalla Sezione.

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RICONOSCENZE Se eccezionale si è rivelato l’impegno del Direttivo nell’attivarsi per la realizzazione di questo sodalizio, altrettanto importante è stato l’incoraggiamento delle Istituzioni pubbliche, private e dei Soci tutti. Tra questi ultimi, spicca la particolare attenzione profusa dal Socio Benemerito Ing. Emanuele Formenti, il quale con la sua generosità, ha consentito di affrontare con sobrio ottimismo l’attività associativa.

Ing. Emanuele Formenti Socio Benemerito

In pari misura è stata apprezzata la sensibilità espressa, in più occasioni, dal socio pittore Vladimiro Maggioni nei confronti dell’Arma per averne riprodotti i simboli più conosciuti con l’arte pittorica. Opere che ha donato alla Sezione, rendendola più accogliente e interessante agli occhi dei suoi più assidui frequentatori e crescente numero di ospiti occasionali.

Vladimiro Maggioni Socio Familiare

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ENCOMIO SOLENNE ALLA SOCIA FAMILIARE LAURA CONFALONIERI E’ motivo di particolare orgoglio per la nostra Sezione annoverare fra i suoi soci Laura Confalonieri, socia familiare, che il 31 novembre 2011, presso la Facoltà Scienze dell’Educazione dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, nell’anno accademico 2010/2011, ha conseguito il Diploma di Laurea in esperta in processi formativi, con la tesi “la formazione nell’Arma dei Carabinieri”. Laura Confalonieri appartiene a una delle molte famiglie particolarmente legate alla nostra Istituzione. Infatti i suoi genitori, il Carabiniere Ausiliario Giuseppe Confalonieri e la Socia Benemerita Gianna Rachele Crippa, sono il Coordinatore dei Volontari e la Coordinatrice della Benemerite. La Tesi di Laura è stata apprezzata da molti appartenenti all’Arma ed il testo originale è stata donata al Museo Storico dell’Arma del VII Battaglione Carabinieri di Laives [Bolzano], dove ha prestato servizio il papà dell’autrice. Per l’impegno della associata nell’avere messo in risalto uno degli aspetti più prestigiosi dell’Arma, in occasione della cerimonia del 27 novembre 2011 in onore della “Virgo Fidelis”, il Consiglio della Sezionale le ha conferito l’Encomio Solenne.

Laura Confalonieri consegna la Tesi al Presidente Paolo Coviello

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STEMMA ARALDICO DELL’ARMA”

Olio su tavola 40X40 del pittore Vladimiro Maggioni

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Olio su tavola 40X40 del pittore Vladimiro Maggioni “Berretto di Carabiniere�

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Olio su tela 90X70 del pittore Vladimiro Maggioni “Omaggio dell’Italia alla Benemerita”

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Olio su tavola 40X40 del pittore Vladimiro Maggioni “Stemma dell’Associazione Nazionale Carabinieri”

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Non rimane inosservata, inoltre, la generosa collaborazione di chi gestisce il nostro sito, dandoci costante e aggiornata visibilità, elemento essenziale per armonizzarci con la realtà esterna alla nostra. Ciò costituisce un ottimo “biglietto da visita” che ci pone in sintonia col mondo che ci circonda. Anche per questo siamo molto grati al Socio Familiare Avv. Andrea Maggioni.

La nostra è una Sede confortevole, tecnologicamente in grado di sopperire alle molteplici esigenze funzionali, con apparecchiature informatiche di ultima generazione, che assicurano un costante e puntuale collegamento con la grande famiglia dell’Arma in congedo e in servizio, per esigenze istituzionali generali, riconducibili alla vigente normativa ANC statutaria e regolamentare che disciplina il nostro modo di porci. Quelle sopra esposte sono le ragioni per le quali questa Sezione è assiduamente frequentata dagli Associati, alcuni dei quali con incarichi amministrativi e di Volontariato, addetti ai servizi di supporto agli Organi cui compete la vigilanza per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica. In ciò ha giocato un ruolo certamente decisivo la concretezza Il provvidenziale slancio di generosità iniziale ha permesso al Presidente della Sezione di dimostrare, da subito, di saper ben armonizzare le risorse umane e materiali a sua disposizione con le necessità del territorio, facendo germogliare una lunga serie d’iniziative sociali che hanno prodotto frutti gratificanti alla Sezione, derivante dal crescente lusinghiero consenso della locale Civica Amministrazione e dell’opinione pubblica, per l’attività che essa ha entusiasticamente svolto a favore della collettività. Il ruolo svolto da ciascun Socio si è rivelato efficace. Continuerà ad esserlo fino a quando l?arma in congedo, come quella in servizio, serberà nel cuore il valore e il senso più alto del suo motto:

“NEI SECOLI FEDELE”

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Il Presidente della Sezione App. Paolo Coviello intento al lavoro

Il Presidente della Sezione App. Paolo Coviello intento al lavoro

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IL PRESIDENTE NAZIONALE

Gen. di C. d’A. Libero Lo Sardo

Il Generale di Corpo d’Armata nei Carabinieri Libero Lo Sardo, nato a Castellamare di Stabbia (NA) il 10 dicembre 1943, proveniente dai corsi regolari dell’Accademia di Modena, dal 23 dicembre 2008 è stimatissimo Presidente del nostro sodalizio. Le sue elette virtù militari che l’hanno potato ad assolvere compiti di sempre maggiore importanza e responsabilità, sono e rimarranno esemplari per tutti gli appartenenti alla grande famiglia dell’Arma.

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AMICI SOSTENITORI DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI

Si ringrazia Valeriano Angelo Marazzi per la sua collaborazione alla realizzazione dell’opera.

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FINALITÀ BENEFICA DELLA PRESENTE PUBBLICAZIONE Le offerte che deriveranno dalla diffusione del presente opuscolo, detratte le sue spese sostenute per la sua stampa, saranno devolute interamente all’ O.N.A.O.M.A.C. che assiste sino al compimento degli studi circa milleduecento orfani di Militari dell’Arma, costituita ed eretta in Ente Morale con Decreton del Presidente della Repubblica n° 1303 del 05 ottobre 1948.

Il Comandante Generale dell’Arma Gen di C. d’A. Leonardo Gallitelli e il Presidente dell’ O.N.A.O.M.A.C. Generale di C. d’A. Cesare Vitale, durante la premiazione degli orfani che si sono particolarmente distinti per profitto scolastico.

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L’AUTORE

C.re Giuseppe di Tria In segno di riconoscenza per la fiducia riposta dal Presidente, App. Paolo Coviello, nel conferirmi l’incarico di Segretario della Sezione ANC lesmese dal 16 gennaio 2011, ho ritenuto mio dovere, tradotto in piacere, di trascrivere gli aspetti salienti del primo lustro del nostro Sodalizio, per permettere a chiunque di visionarli, avendo scienza della nostra provenienza. Se, poi, sapessi di aver assolto in maniera opportuna il mio intento, permettendo di soddisfare qualche piccola curiosità, ne sarei molto contento per non aver lavorato invano. Ringrazio chi mi ha dedicato il suo tempo per conoscere alcune notizie riferite alle tantissime pagine di fulgida Storia di abnegazione, eroismo e spirito di servizio che hanno scritto gli appartenenti all’Arma in due secoli, col loro senso del dovere, molto spesso spinto fino all’estremo sacrificio.

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Associazione Nazionale Carabinieri | Sezione di LESMO 20855 Lesmo Italia - Via Alessandro Volta 10 Telefono e Fax: +390396064036 anc.sezionelesmo@alice.it www.associazionecarabinierilesmo.com

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