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o! da ora in poi... sarĂ tutto diverso!
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foto Alan Maldini e Luca Meliconi Ferrarelle Cup 2010
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C’MON! Ci siamo! Finalmente una rivista che parla del nostro sport preferito! Un salto nel vuoto? Non completamente... Un po’ come il tuffo spiccato dal Campione del Mondo 2010, Luca Meliconi... Ci lanciamo con grande ardore verso l’obiettivo noi del beach tennis, senza troppo preoccuparsi di come sarà l’atterraggio. Il piacere, come sempre, sta nella ricerca... Nel volo...
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foto Alan Maldini e Nicola Gambi Campionati italiani 2011
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Direzione e redazione Via Senofonte, 8 00124 ROMA www.smashonthebeach.com redazione@smashonthebeach.com Editore Fabrizio Romiti fabriti@smashonthebeach.com Direttore Responsabile Arianna Ugolini Progetto grafico Radici Uniche info@radicicuniche.it
Materiale fotografico Fabrizio Romiti Claudia Arazzi info@smashonthebeach.com
Stampa GESCOM spa Strada Teverina Km.7 (Pian di Giorgio) Località Acquarossa 01100 Viterbo
Marketing e Comunicazione marketing@smashonthebeach.com
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Contributors Claudio Ferrari Emiliano Cini Claudia Arazzi Luca Lenzi Luca Bidolli Simone Pardini Luca Meddi Alessandro Calbucci Maria Cristina Di Martino
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Photo editor Fabrizio Romiti
“Quando nel lontano 2004, pensammo di creare questa rivista, forse non erano ancora anni maturi per questo progetto e l’idea del magazine venne riposta nel cassetto. Ma si sa, i sogni son desideri, come cantava la bella biondina del compianto Walt e prima o poi, essendo desiderio di felicita’ ( sempre secondo copione disneyano ), questa ora si e’ trasformata in realta’! emozione Beh, non nascondiamo la nostra felicita’ che come potete ben immaginare e’ incontenibile, per non parlare, poi, della nostra soddisfazione che ci proietta negli strati piu’ alti dell’esosfera. Ma torniamo sulla Terra... Questa e’ anche la VOSTRA rivista. La nostra filosofia principe e’: condivisione. Q Condivisione di un movimento. Condivisione di uno spazio (la rivista) che dara’ modo a tutti di proporsi, di farsi vedere, di parlare, di farci riflettere, di informarVi. I campioni si racconteranno, VI racconteranno... Le giovani promesse si presenteranno... E le donne del beachtennis VI faranno vedere di che pasta sono fatte!
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Daremo spazio e voce (o penna) a chiunque avra’ il piacere di dipingere di tinte colorate i propri pensieri ma anche per chi vorra’ discuterne del grigiore che come inevitabilmente avviene, ogni sport con interessi personali e non, si porta appresso. La nostra missione e’ cominciata. Da ora in poi... sara’ tutto diverso
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 82/2011 del 16 Marzo 2011
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ARIANNA UGOLINI Amo la lentezza, le cose belle, i vini che quando li bevi fanno un po’ girare la testa, la mia città Roma che, a pensarci bene, con quell’aria indolente un po’ mi somiglia. Leggo tanto ma non di tutto. Amo cucinare per la mia famiglia e per gli amici sempre presenti a casa nostra dove più siamo e mejo stiamo. Ho studiato tanto fino alla laurea in Storia Contemporanea poi c’è stata Urbino e finalmente il ritorno a casa, dove nel 2003, sono diventata giornalista professionista. Mi piace il mio lavoro perché è occasione per conoscere tante persone, in ogni persona scopro un universo lontano dal mio e la diversità, contrariamente a quanto si pensa, è arricchimento e stimolo. Non so pregare ma ascolto la vita e sono convinta che siamo tutti legati l’uno all’altro dal filo dell’esistenza. Così cresco le mie figlie, così vivo i miei giorni e visto che il caso non esiste, così ho incontrato questa rivista e il beachtennis. Nient’altro da dichiarare.
GIACOMO GALDINI lavora come maestro di tennis e beach tennis, presso il Circolo Tennis Grosseto. Nel 2009 ha collaborato con la Scuola Nazionale Maestri nel campo della formazione insegnanti di beachtennis. Vorace lettore, o forse vorace e basta, idolatra Eddie Vedder, Joe Lansdale e Federico Buffa. Tra le cose per cui vale la pena vivere, annovera: internet, i playoffs NBA, il serve and volley di Pat Rafter, le tette, le serpentine di Ryan Giggs, le edicole, chiacchierare in auto mentre fuori piove, l’iphone e pianificare in auto quel coast to coast negli Usa, che non farà mai. Mentre è impegnato ad insegnare, come si prende a racchettate una palla, giace in cuor suo, mai sopita, la vivida fiamma del fuoco dell’arte.
SIMONA CEGLIE tarantina d’origine, si è laureata in Scienze della Comunicazione a Milano. Ha trasformato la sua passione per lo sport in professione, collaborando come giornalista sportiva in un quotidiano pugliese. Da sempre è attiva nello sport e, provenendo dal tennis, basket e pallavolo, ha avuto un approccio natuale al beachtennis che ha iniziato nel 2005: da quel momento non lo ha più lasciato. Giocatrice grintosa e con buoni colpi, tra cui lo smash, gioca a sinistra ed è stabilmente posizionata nella parte alta della classifica femminile.
FULVIO BETTELLI maestro di tennis ed istruttore federale di beachtennis nel 2008. Diplomato IUSM nel 2000. Direttore tecnico del Centro beachtennis DoubleGame di Roma, opera in diverse strutture del litorale romano, organizzando corsi di avviamento, perfezionamento ed attività agonistica per il settore juniores, ragazzi e adulti dal 2004. E’ membro della Commissione beachtennis FIT della Regione Lazio.
Lucia Ugatti classe ‘79, milanese. Da 4 anni vivo a Roma. Laureata in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente ma quotidianamente occupata nell’editing video e nella grafica. Nel settore della comunicazione quasi per caso, scopro una professione. Amo lo sport e la passione per il beachvolley, così come la buona compagnia, vado forte in cucina e adoro scoprire come sono fatte le cose. Sono curiosa. Rimango incantata davanti alla natura. Mi affascinano i suoi equilibri: vulnerabile ma al tempo stesso perfetta. Rappresento un perfetto melting pot tra il rigore e la dinamicità della mia Milano e la solarità e spontaneità che mi ha contagiato la capitale da quando sono sua ospite.
FABRIZIO ROMITI romano, creativo, eclettico e sportivo. Una maturità artistica al servizio di una professione. Un’agenzia di grafica dedicata alla comunicazione d’immagine a 360°. Si occupa di spot tv, sigle e motion graphic più in generale. Fotografo professionista, collabora con agenzie italiane e internazionali. Da tempo aveva pensato al progetto SMASH ON THE BEACH e ora lo vede realizarsi.
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contents Matteo
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marighella indiscusso campione
di Giacomo Galdini
numero 1 ANNO 1
Beachtennis in rosa
Giulia
Spazzoli
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Il bacio della pantera
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Rookie
Luca
Cramarossa Don’t stop me now!
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Marco
Simply the BEST GARAVINI Incoronato “miglior giocatore 2010” Gara si racconta
di Giacomo Galdini
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cover story
Area
TECNICA : Frame by frame
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La battuta di Petrucci
di M° Fulvio Bettelli
30 Campionati Italiani 2010
Cappelletti-Carli e Olivieri-Briganti
“La Meglio Gioventù” sbanca Imola
numero 1 ANNO 1
contents
of Beachtennis 64 People Matteo Faenzi
of Beachtennis 68 People Nausicaa Pesari
of Beachtennis 66 People Ivan Ghelli
86 AGB Quando tutto ebbe inizio
of Beachtennis 67 People Francesco Lorusso
sportiva 96 Medicina Mangia, bevi e... vinci!
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Nicole Gallinari
Quando decidemmo quale immagine utilizzare sul primo numero di questa neonata rivista, pensammo subito ad una bella immagine di Alan Maldini (la trovate all’interno) che con uno spettacolare gesto atletico metteva in mostra tutte le sue indiscusse doti di top-player. Poi però, considerammo l’idea di associare la prima di copertina ad uno degli articoli di punta contenuti. E così individuammo nel Campionato Italiano svoltosi ad Imola il soggetto su cui avremmo acceso i riflettori. Ma c’era qualcosa in più che ci ha fatto decidere e scegliere la foto che ci farà da apripista in questa nuova avventura che speriamo sia gloriosa come quella dei nostri due Campioni italiani. Questo “qualcosa” è più intimo, è più sottile e invisibile ma ve lo raccontiamo perchè vogliamo che sia la base da cui SMASH ON THE BEACH vuole partire. Prima di tutto è giovane come Michele e Luca. Fortemente come loro abbiamo voluto e cercato questa che noi consideriamo la nostra vittoria: essere la prima ed unica rivista cartacea di beachtennis. Anticipando tutti, nei tempi e nei modi. Il successo, poi, lo stabiliranno il tempo e il vostro sostegno. Ma non abbiamo ancora detto tutto... Quell’abbraccio tra i due giocatori è da noi preso a simbolo di quella condivisione che vogliamo sia collante tra chi scrive e racconta del mondo del racchettone e coloro che innamorati di questo sport ne fanno parte. Come in tutte le storie d’amore, un pizzico di follia e tanta dedizione per rimanere “abbracciati” per sempre...
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pronti. partenza. via!!!... ma a caldo
ioni e preparare la mente les re ita ev r pe to en am ld ca un buon ris
WARM UP! C’è una regola fondamentale nello sport: il warm up. Niente paura, non stiamo parlando della prova libera prima di una gara di automobilismo ma semplicemente dell’esercizio di riscaldamento fatto prima di fare sport. Pur essendo tutti gli atleti consapevoli dell’importanza del riscaldamento in preparazione di una seduta di allenamento o di una gara, spesso sottovalutano le regole basilari. Un buon warm up consente infatti di svolgere nelle migliori condizioni la prestazione fisica, preparando il corpo ma anche la mente agli sforzi che si dovranno affrontare. Quindi non abbiate paura di perdere tempo scaldandovi a dovere. Il nostro corpo non è una macchina e come tale non possiamo pretendere un’accelerazione immediata da 0 a 100. Come dice la parola stessa il riscaldamento ha lo scopo di aumentare la temperatura corporea per evitare lesioni anche permanenti. Non solo, grazie a un riscaldamento mirato si è in grado di aumentare le prestazioni: il sangue viene pompato nel corpo, i vasi sanguigni si dilatano, i tendini e i legamenti acquistano maggiore elasticità e le articolazioni ven-
prima di spegnere i motori...
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defa tica men to
gono lubrificate. Andiamo per gradi. Il riscaldamento può distinguersi in base alla durata ed all’intensità e può essere attivo o passivo. Le pratiche di riscaldamento passivo, consentono attraverso interventi esterni (una doccia calda, una sauna, un massaggio, una elettrostimolazione) di aumentare la temperatura del corpo. Questo tipo di riscaldamento però va inteso solamente come integrazione di un warm up attivo. Infatti lo stato di ri-lassamento che ne segue non è l’ideale per affrontare ad esempio una gara. Più utile quindi ad una prestazione fisica sono le pratiche di riscaldamento attivo, poiché all’aumento della temperatura corporea si accompagna l’incremento del metabolismo e una più intensa attività del sistema cardiovascolare. Impariamo quindi quali sono gli effetti di un buon riscaldamento:
Per finire a regola d’arte un allenamento o una partita è consigliata una fase di defaticamento che altro non è se non un graduale ritorno alle condizioni di riposo. Dopo un’intensa attività sportiva si avrebbe solo voglia di stendersi sul divano ma una volta a casa si ringrazierà per aver praticato un corretto defaticamento che riduce indolenzimenti e dolori muscolari. L’intensità del warm down dovrebbe essere inferiore a quella del warm up per consentire al battito cardiaco di ritornare allo stato di riposo. Una brusca interruzione del movimento può causare infatti vertigini, crampi muscolari e nausea. Il defaticamento rilassa lo spirito e accelera il processo di rigenerazione. Naturalmente esistono diversi tipi di sforzi profusi nella fase di gioco che, a seconda dell’impegno neurologico che richiedono e delle fonti energetiche muscolari che coinvolgono, determinano fatiche differenti. Quindi possiamo avere un’elevata concentrazione di acido lattico nel sangue (per fatiche intense ma di breve durata), una depauperazione dei liquidi e dei depositi di zucchero in muscoli e fegato (per sforzi di lunga durata) oppure uno sfozo neurologico importante. In tutti questi casi il warm down aiuta a: - Evitare lo spegnimento del sistema nervoso centrale,
- Aumento della temperatura corporea. Consegue un innalzamento della fluidità del sangue, un incremento della temperatura dei muscoli e quindi della loro elasticità. Si prevengono così strappi e stiramenti muscolari. Le fibre muscolari ‘calde’ scivolano l’una sull’altra più facilmente e con meno attrito tra loro. - Miglioramento dell’irrorazione sanguigna. Consegue un apporto di ossigeno e quindi di energia ai muscoli, aumentando la capacità di prestazione. - Miglioramento nella trasmissione di impulsi nervosi. Consegue un aumento di sensibilità dei recettori neuromuscolari, ottenendo una riduzione dei tempi tra l’impulso nervoso e la risposta dei muscoli. Movimenti più rapidi e migliore tempo di reazione. - Riduzione del rischio di lesioni. Dovuta al miglioramento della coordinazione e della mobilità articolare. - Stimolazione della produzione di sudore. Evita che la temperatura corporea ‘interna’ subisca pericolosi innalzamenti. - Riduzione della viscosità del muscolo, aumento dell’elasticità e della sua potenza. - Aumento della quantità di liquido sinoviale nelle articolazioni. La fase di riscaldamento va adattata per intensità e durata, alle condizioni fisiche dell’atleta e alle condizioni ambientali (temperatura, umidità, ventilazione ecc.) presenti al momento della partita o dell’allenamento. Ad esempio, anche se si potrebbe pensare il contrario, essa dovrà essere più lunga ed intensa nei soggetti più allenati per ottenere un ottimale innalzamento della temperatura. In condizioni di bassa temperatura ambientale, per ottenere un warm up rapido e prolungato è consigliato far uso di abbigliamento sportivo apposito, realizzato con materiale termico. In questo modo il calore emanato dal corpo non viene dissipato nell’ambiente. Anche in condizioni climatiche particolarmente calde è necessario effettuare una fase di riscaldamento e, di norma, al mattino deve essere eseguito più lentamente e più a lungo in quanto le funzioni dell’organismo impiegano parecchio tempo prima di essere pienamente attive. Un parametro che può essere facilmente controllato e che risulta un indice abbastanza sensibile dell’avvenuta ‘messa in moto’ muscolare è dato dall’incremento di sudorazione (soprattutto in ambiente freddo).
- Mantenere alta più a lungo possibile la temperatura dei muscoli, evitando che si raffreddino troppo in fretta, - Ridurre la concentrazione locale di acido lattico, - Regolarizzare il rapporto tra liquidi extracellulari ed intracellulari. Il defaticamento facilita, inoltre, l’allontanamento dei cataboliti prodotti dai muscoli sotto sforzo. Le tossine della fatica sono costituite principalmente dall’acido lattico, dall’ammoniaca, dall’anidride carbonica e dai radicali liberi e si trovano accumulate nelle fibre dei muscoli che hanno lavorato. Le cellule di questi muscoli riversano nel sangue queste tossine per faciltare l’allontanamento verso gli organi deputati allo smaltimento. Il defaticamento ha proprio la finalità di facilitare ed accelerare questa fase in modo da favorire un recupero rapido ed efficace. Come nel riscaldamento anche nel defaticamento una combinazione tra la fase attiva e passiva garantisce ottimi risultati. Anche se non è stata ancora individuata una metodica fondamentale, si consiglia di eseguire le stesse fasi del warm up attivo ma nell’ordine inverso, concludendo con una seduta di stretching.
aldamento va La fase di risc ta, tensità e dura in r pe ta a tt a d ae a che dell’atlet si fi i n io iz d n o alle c i ambientali alle condizion Regola generale è che il riscaldamento deve avere una durata non inferiore ai 15 minuti e, in caso di competizione, deve essere completato in prossimità di essa. Se dovesse passare troppo tempo è consigliato effettuare una nuova fase ‘di richiamo’. I carichi di lavoro da utilizzare devono essere progressivi. Pertanto è opportuno cominciare con esercizi aerobici a bassa intensità (una corsa a ritmi blandi impegna da sola già il 50 % della muscolatura, stimolandola gradualmente senza traumi) abbinati ad esercizi generali che coinvolgono tutti gli arti. Seguiranno poi esercizi che interessano specifici gruppi muscolari (arti inferiori, superiori, addome, ecc.). Questa prima fase, di bassa intensità e di maggiore durata, è anche di preparazione alla fase di allungamento muscolare effettuata con esercizi di stretching: il muscolo ‘riscaldato’ si lascerà più facilmente allungare. La fase di allungamento è di notevole importanza, poiché se eseguita secondo corrette posture, può preservare il muscolo da traumi indiretti. L’ultima fase del riscaldamento prevede il passaggio ad esercizi di maggiore intensità ma di minore durata (skip, balzi, spostamenti laterali, scatti) con riduzione progressiva dei tempi di recupero. Capita che a volte i giocatori non riescano a trattenersi nel fare il riscaldamento direttamente con pallina e racchettoni anche se gli esperti lo sconsigliano in quanto potrebbe portare a piccoli o grandi infortuni se non eseguito veramente a bassissima intensità. Integrare invece un ordinario riscaldamento con uno ‘a secco’ che richiami i tipici gesti del nostro sport è raccomandato. Per ultimo non è da sottovalutare anche l’aspetto psicologico del warm up e gli effetti positivi derivanti da esso. È stato notato come il riscaldamento comporti un miglioramento dell’attività del sistema nervoso e benefici sul comportamento in gara.
DOMS: l’indolenzimento muscolare a insogenza ritardata (DOMS Deleyed onset muscle soreness) è un dolore muscolare che si presenta tra le 14 e le 72 ore dopo un’intensa attività muscolare. In generale è più evidente dopo un cambiamento del tipo di esercizio o dopo un notevole aumento della durata o dell’intensità 19 dell’esercizio stesso.
Kinesio taping
Nell’illustrazione sotto, esempio di applicazione del taping
Tutti
li hanno visti. Dalle bizzarre colorazioni possono essere rossi, azzurri e rosa, e stare sulle ginocchia, le caviglie, la schiena e sulle spalle di tanti sportivi e non solo. A quelle strisce colorate, all’apparenza semplici cerotti, vengono attribuite al giorno d’oggi (25% nello sport, 75% nella riabilitazioDr. Kenso Kase ne generale), capacità terapeutiche infinite e per questo molto utilizzate. Facciamo un passo indietro e torniamo ai primi anni ‘70 quando un chiropratico giapponese di nome Dr. Kenzo Kase ebbe una brillante intuizione. Alla ricerca di un trattamento alternativo per gli infortuni sportivi e di una tecnica basata su un processo di guarigione naturale del corpo, il nipponico, sperimentò dei tape elastici sviluppando successivamente una sorta di cerotto estensibile in lunghezza chiamato in seguito Kinesio Taping. Fu poi un calciatore olandese a notare i tape durante una
DI CHE COLORE SEI? BLU Il colore della calma. Rilassante, freddo, particolarmente indicato nei casi di infiammazione acuta, varici e per i suoi effetti analgesici, rinfrescanti e rilassanti
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La cromoterapia abbinata al taping
ROSSO VERDE GIALLO Stimola la forza fisica, la circolazione del sangue, ottimo nei dolori cronici, artrosi, gonalgia, in tutte le patologie in cui si risente di una riduzione del microcircolo
Sintesi perfetta tra colori caldi e freddi. E’ indicato per ripristinare l’equilibrio tra le varie funzioni dell’organismo. Ottimi nelle contratture muscolari e nelle malattie croniche
Caldo. Incrementa il tono muscolare negli sportivi. Migliora i riflessi, non utilizzarlo nei dolori cronici
trasferta in Giappone, ed entusiasta della loro efficacia nel trattamento del dolore li portò in Europa nel 1996, riscuotendo grande approvazione tra medici e fisioterapisti. Proveniente da studi legati alla kinesiologia, questo metodo innovativo consiste nell’applicazione sulla pelle di bande elastiche adesive che agiscono come un vero e proprio tutore. I nastri adesivi traspiranti sprigionano la loro efficacia grazie al movimento e favorendo la circolazione del sangue stimolano le naturali capacità di guarigione del corpo. Lo scopo è quello di fornire supporto ai legamenti per prevenire lesioni o aiutare il movimento laddove la lesione già esiste. Quando i muscoli, eccessivamente sollecitati e contratti, si infiammano, diventano ‘endomatosi’, (compressione dello spazio tra le fasce muscolari e la pelle) e limitano il flusso del liquido linfatico creando una pressione sui recettori del dolore. Da qui nasce quella sensazione fastidiosa che provoca la riduzione del movimento. Tuttavia, non muovere le zone doloranti porta ad una maggiore concentrazione dei veleni metabolici nei punti coinvolti, rallentando di fatto la guarigione. Il taping in questo caso, stimolando il sistema ‘neuromuscolare’ e ‘neuro-sensoriale’, riduce il dolore e facilita il drenaggio linfatico tramite il sollevamento della pelle. Il risultato è una riduzione della pressione e dell’irritazione sui recettori della pelle stessa. Lentamente la diminuzione della pressione permette al sistema linfatico di drenare liberamente i liquidi e di tornare alla normalità. Ai muscoli quindi non viene attribuito solamente un compito motorio ma anche quello di controllare la circolazione dei fluidi venosi e linfatici. Se fino a poco tempo fa gli specialisti curavano gli infortuni con fisioterapia e medicinali, oggi si affidano in misura sempre maggiore anche al taping confermando il grande successo di questo rimedio che tende a seguire ogni movimento della pelle come una sorta di lifting
protettivo. Al giorno d’oggi esistono svariate tipologie di taping. Alcuni produttori, ad esempio, hanno osservato effetti benefici con l’aggiunta della cromoterapia, per cui i tape rosa stimolano la circolazione mentre quelli blu hanno un’azione refrigerante ed i gialli calmante e così via in base al colore. I tape possono essere infatti usati dalla testa ai piedi e in particolare per la profilassi sportiva (stabilizzando le articolazioni o impedendo strappi muscolari) o avere dimensioni più piccole in grado di curare anche emicranie, dolori mestruali e acufene. I tape possono essere applicati anche autonomamente, ma se ne raccomanda l’uso sotto la guida o consiglio di un professionista. Individuata la zona d’interesse il nastro va utilizzato un’ora prima di fare attività sportiva, questo permette alla colla di aderire perfettamente alla pelle, che dovrà essere pulita ed asciutta (meglio ancora se priva di peli, per facilitarne l’aderenza). Una volta posizionato il nastro basterà strofinarlo in modo che il calore della pelle aiuti a far presa. Per effettuare un taping corretto è fondamentale informarsi in precedenza sulle tipologie e metodi di applicazione. Un uso scorretto infatti può avere effetti indesiderati, ed analogamente a quanto può accadere con un trattamento omeopatico, può addirittura peggiorare la situazione. La durata del trattamento può diversificarsi a seconda dell’intensità del dolore e di conseguenza variare da un’applicazione giornaliera ad una più prolungata, anche di settimane. Una regola fondamentale è quella che i bendaggi applicati per fare attività sportiva vengano rimossi dopo l’attività stessa poiché il loro utilizzo ha uno scopo prettamente di sostegno. In un secondo momento verranno riposizionati per favorire il drenaggio dei liquidi infiammatori e indurre il rilassamento muscolare.
! to es d n so e ... : o Sonn La crescita muscolare e il buon funzionamento del sistema cardiovascolare non deriva solo dall’attività svolta sui campi da beachtennis. Certo è che per avere un ottimo rendimento fisico è necessario un costante allenamento ma questo potrebbe anche non bastare. A volte infatti capita che la prestazione in campo non sia come la desideriamo e dopo poco ci sentiamo subito stanchi. Una ragione potrebbe essere: la carenza di sonno. Il sonno è il partner più indicato per l’attività fisica. Una fase di questo prezioso alleato è denominata REM (Radip Eye Moviment), durante questa fase il tono muscolare e la pressione arteriosa calano, mentre le pulsazioni e la frequenza respiratoria aumentano. Lo stadio REM inizia dopo 1 ora e mezza di sonno e dura circa 20 minuti. È proprio in questa fase che i continui stimoli quotidiani, le sollecitazioni psichiche e l’attività sportiva vengono rielaborati fino alla completa eliminazione. Basterebbe quindi una notte tranquilla per rimettersi in forma, senza necessariamente imporsi un giorno di stop dall’attività sportiva. Non sottovalutiamo quindi l’importanza del sonno ed il fatto che durante lo stesso ci si può depurare e rigenerare. Il rilassamento della muscolatura comporta una dilatazione dei vasi sanguini contribuendo così ad una migliore irrorazione dei muscoli e permettendo una più rapida eliminazione delle tossine che si originano durante il lavoro muscolare. La rigenerazione è quindi garantita. L’alternanza di movimento e rinnovamento, sotto forma di sonno riposante, vi renderà così pronti ad affrontare nuove sfide sportive. 21
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SISBT.NET
di Federico Antonini
Il primo sito di risultati e statistiche del beachtennis
Ogni settimana i giocatori di beach tennis, controllano sul sito ufficiale della Fit, la nuova posizione in classifica e purtroppo, come sappiamo, gli aggiornamenti molto spesso non vengono effettuati e vanno molto a rilento. Bisogna aspettare settimane o mesi per sapere quanti punti abbiamo preso in un torneo e se siamo saliti in classifica o abbiamo perso posizioni. Negli anni i numeri del beachtennis sono cresciuti, per iscritti, per circoli affiliati e per tornei. Per questo motivo ho deciso di creare il sito www.sisbt.net che raccoglie informazioni esclusivamente di beach tennis su tornei, partite, classifiche, calendari etc a livello nazionale e internazionale. Inoltre per chi si iscrive, c’è l’opportunità di creare un profilo giocatore personalizzato con info sulla propria attività ed un profilo statistico con numeri, percentuali ed un grafico colorato personalizzato. Ad oggi, i giocatori iscritti sono 22, con 138 tornei registrati e 1792 partite disputate. Le varie tabelle del sito sono linkate tra di loro per dare, a chi lo visita, un’esperienza di navigazione molto semplice. Sisbt si basa sui risultati dei tornei che vengono disputati e non è sempre facile reperire le informazioni necessarie per aggiornare il sito. Per questo invito gli organizzatori dei tornei di tutta Italia a mandare via mail a Sisbt i risultati dei propri tornei, in formato
elettronico (foglio excel o pdf...). Inoltre, anche i giocatori possono mandare i propri risultati dei tornei disputati, a completamento del quadro informativo, all’indirizzo fedantonini81@gmail.com. E’ possibile scrivermi anche per segnalare errori o suggerimenti per migliorare il sito, che al momento, è in costante crescita. Sisbt si rivolge non solo ai singoli giocatori ma anche a club, circoli, associazioni e federazioni, insomma, a chiunque voglia avere un profilo personalizzato sui propri tornei o campionati con classifiche e risultati sempre aggiornati. Spero così di aver dato il mio contributo al beach tennis, con la creazione di un programma innovativo e semplice, utile ai giocatori ed un importante punto di riferimento per avere dati ed informazioni sempre aggiornate.
Contatti: web: www.sisbt.net email: fedantonini81@gmail.com cell: 3663864680 24
L’autore Alessio De Paolis durante la presentazione del suo libro “Sabbie Mobili” Foto di Massimiliano Blasini
sabbie mobili
Presentato a Roma, in una bella cornice di pubblico, presso il circolo sportivo Sunset di Ostia, il libro di Alessio De Paolis. Un percorso di esperienze, di vita, di crescita e trasformazione.
“Questo libro non vuole essere un manuale, pur avendo delle sezioni didattiche ma è semplicemente un atto d’amore verso questo sport e soprattutto le sue origini. Nella parte romanzata si ripercorrono i primi 15 anni del beachtennis intrecciandole con un percorso di vita non sempre lineare. Vicende di vita vissuta si snodano attraverso i primi tornei e le prime trasferte in terra di Romagna di un gruppo di appassionati, fino a giungere ai nostri giorni. Il boom dei praticanti, delle scuole, dei produttori di materiali sportivi... Tutto questo visto dagli occhi di chi una parte di quella storia l’ha scritta, da chi attraverso le sabbie mobili del beachtennis è uscito dalle sabbie mobili della vita.” (Alessio De Paolis)
SPARRING VLUP Un po’ di ping-pong, squash, beach tennis, un pizzico di idea ed ecco servita la racchetta gigante (alta 3 metri): sparring vlup. Il nuovo gioco, brevettato, che può essere completamente personalizzato inserendo loghi, pubblicità, colori, etc... Dopo il successo del tour promozionale 2010 in diversi stabilimenti balneari su tutta la penisola, è pronto a far divertire grandi e piccini sulla spiagge e nei luoghi di vacanza anche nel 2011. Lo scopo del gioco è far rimbalzare la pallina colpendola con racchette da beach-tennis, senza che questa tocchi terra, contro la parte alta della racchetta gigante, il punteggio è identico a quello del beach tennis, la superficie del gioco può essere sabbia, cemento e/o erba. Tutti possono giocare dai 4 anni in su, da soli, in due o in quattro. È un gioco divertente, rilassante, propedeutico per i riflessi, gli scatti, la corsa, ecc…Tanti giocatori, amatori si allenano con questo campo facendo andare
UN NUOVO GIOCO E UNO SPORT PER ADULTI E BAMBINI UN ALLENAMENTO PER IL BEACH TENNIS
la pallina sopra la rete interna (1,70 come quella del beach) per i tornei, le sfide di beach tennis. Le dimensioni del campo sono 5 metri per 5 metri e con uno Sparring Vlup è possibile costruire 2 campi, utilizzando entrambi i lati del gioco. Sparring Vlup registrato e brevettato, è nato in Italia nel 2008, ed è ormai conosciuto in tutto il mondo. Si gioca sulle spiagge brasiliane, australiane, americane, spagnole, solo per citarne alcune… In Italia è nata anche una vera e propria
Nazionale formata da ex-giocatori di tennis, beach tennis, fra cui Mingozzi, Marighella, Calbucci, Maldini, Garavini, ecc., che si cimenta in esibizioni e tornei di fianco a quelli di beach tennis visibili su Super Tennis. In Italia potete giocare in diversi villaggi, campeggi, hotel, agriturismi, strutture ricettive, ecc... Verificate sul sito www.vlup.it.
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Non è certo la sabbia l’habitat ideale per chi intenda sfidare le leggi della natura: il sogno di poter volare, infatti, resta tale per l’essere umano, anche se a onor del vero, girando per le spiagge italiane, potrebbe capitare di imbattervi in bipedi armati di racchettone, per i quali staccarsi dal suolo, seppur per pochi decimi di secondo, potrebbe essere l’ultimo dei problemi.
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Claudia Arazzi e Giacomo Cappuccini Campione Italiano 2a Categoria 2010
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Poesia in movimento. L’occhio riconosce la palla arrivare, ne discrimina velocità e traiettoria. E’ tutta questione di attimi: il corpo reagisce prontamente...l’adrenalina la puoi quasi sentire scorrerti dentro...i muscoli si tendono, fino a farti male...questa palla non cadrà... questo punto non finisce qui...
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> Cappelletti/Carli si impongono su Avantaggiato/Cramarossa
“La Meglio Gioventù” sbanca Imola “A vent’anni d’età, è la volontà a regnare. A trenta, l’arguzia. A quaranta, il giudizio”.
a cura di Giacomo Galdini foto di Fabrizio Romiti
Mica scemo questo Benjamin Franklin, un tale che oltre ad inventare le pinne, il parafulmine ed a proporre l’introduzione dell’ora legale, a tempo perso è stato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America. In effetti, se il buon Beniamino, avesse potuto assistere ai campionati italiani di beach tennis tenutisi il 19/20 febbraio, avrebbe avuto modo di notare quanto calzante fosse questa sua intuizione e forse, si sarebbe crucciato per non aver avuto il lampo di genio di inventarlo lui stesso, questo straordinario gioco. Troppo spesso, tra gli stessi protagonisti, si sente parlare del beach tennis come di uno sport per trentenni, con chiaro riferimento al fatto che, almeno fino a quest’anno, la maggior parte dei migliori interpreti della disciplina navigassero attorno (o ben ol-
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tre) l’insidioso scoglio delle trenta primavere, un’età alla quale, negli altri sport, si comincia a valutare la possibilità di ritirarsi, mentre nello splendido gioco dei racchettoni si è ancora in grado di competere. Un luogo comune insomma, basato sull’età media di alcuni tra gli interpreti di punta di un movimento in costante crescita e che non dovrebbe impiegare molto a generare quei ricambi che andranno a “svecchiare” l’ambiente (e le classifiche); di certo, ad oggi, gente come Calbucci, Maldini, Gambi, Mingozzi, Marighella, Tazzari, Ludovici, Petrucci, Ercoli, Chirico, Rosatone, De Filippi, Bartolini, Sarti, Mazzarone, costituiscono ancora lo zoccolo duro del circuito, con buona pace di quei Garavini o Meliconi (giovani ma esperti e plurititolati) o dei rampanti Cappelletti, Carli, Cramarossa, Petrini, Strano. Ma andiamo con ordine.
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foto Luca Carli e Michele Cappelletti Campioni italiani 2011
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foto Luca Cramarossa Come spesso accade, alla gioia dei vincitori si contrappone la disperazione dei vinti
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Alan Maldini e Nicola Gambi
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Rovescio
Nel frattempo, l’irruenza giovanile di Guercio e Petrini, non faceva sconti alla storica coppia, Bianchedi/Di Cori, mentre un nutrito gruppo di appassionati, si spostava di campo in campo, per seguire le gesta di Nicola Gambi, finalmente tornato a far parte del circuito, con un anno di ritardo rispetto ai suoi colleghi approdati in F.I.T. già nel 2010.
La prima grande sorpresa ai sedicesimi con l’eliminazione del duo Meliconi / Calbucci. La seconda:Tazzari / Garavini fermi al palo con un secco 2-9!
In campo maschile, ben 115 le coppie al via, delle quali sedici ammesse direttamente al tabellone, mentre le rimanenti venivano suddivise in gironi di qualificazione, che andavano a promuovere, senza particolari sorprese, le 48 coppie che completavano la griglia delle sessantaquattro che si sarebbero contese la vittoria finale.
Le pagliuzze più corte se le aggiudicavano Antonini/Lorusso, che pescavano gli M2 (Mingozzi e Marighella) e Moretto/Pirini che andavano a collidere con Tazzari/Garavini; il sorteggio però, regalava anche accoppiamenti di notevole interesse, oltre che dall’incerto pronostico, quali Sarti/Deberardis contro la coppia romana Ercoli/De Filippi e Folegatti/Montanari opposti a Guadagnini/Tomesani.
Unanimemente considerato un genio del racchettone, Gambi, in coppia con Alan Maldini, portava il suo carisma e la sua inimitabile “veronica” (o volée dorsale come vorrebbe Rino Tommasi) fino agli ottavi di finale, dove rischiava l’eliminazione, proprio ad opera dei sopracitati Guercio/Petrini, che si vedevano rimontati e superati nella stretta finale del tie-break.
La prima grande sorpresa arrivava nei sedicesimi di finale, quando sul campo 6, cadeva la terza testa di serie del seeding, la coppia formata dal campione del mondo Luca Meliconi e dal campione uscente degli italiani indoor, Alessandro Calbucci: a sorprenderli, gli istinti e la fisicità di Mariotti e il braccio di Dodo Donati che si imponevano in un emozionante tie-break.
Mentre Mingozzi e un febbricitante Marighella, continuavano a far valere il proprio status di prima testa di serie, Tazzari/Garavini si imbattevano nel vero e proprio “uragano Katrina” della manifestazione, il duo formato dal campione italiano di singolare, Michele Cappelletti e dal proprio compagno, “il missile” Luca Carli. Già messisi in mostra nel 2010, come una delle cinque
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foto Luca Cramarossa e Fabrizio Avantaggiato Vice-Campioni italiani 2011
GIOIE & DOLORI Memorie tracciate dai protagonisti del Campionato italiano 2011
“Questo torneo ha dimostrato come il beachtennis sta diventando uno sport vero... Tante coppie da tutta Italia... e tantissima gente a vedere”
migliori coppie della stagione, i due alfieri del Centro Romagna Beach si abbattevano sui plurititolati avversari senza timori reverenziali, imponendosi con un 9-2 che lasciava attoniti i numerosi spettatori e che lanciava un chiaro messaggio agli altri pretendenti al titolo: “Non ci faremo battere dal nome degli avversari...”. Altra coppia scorbutica da affrontare (a maggior ragione indoor), Ludovici/Petrucci, ultimi rappresentanti della Beach Tennis School, squadra campione d’Italia in carica, concludevano la corsa di Mariotti/Donati, non prima di prodursi in una sofferta rimonta ed imponendosi solo al termine di un rocambolesco long tie-break. Con l’approdo ai quarti di finale infatti, la formula prevedeva lo scontro al meglio delle due partite, con la terza frazione che andava a decidersi con un tie-break a dieci punti. Non serviva a Cappelletti/Carli, i quali andavano ad aggiungere un’altro importante scalpo alla loro collezione, battendo in due set Gambi/ Maldini, con un 6-1 nel primo parziale, prima di resistere al tentativo di rientro dei due fortissimi avversari nella seconda partita. Altri due giovani dal gioco irruento e spregiudicato, Avantaggiato/Cramarossa, continuavano ad avanzare (senza dare troppo
Matteo Marighella “E’ sempre un piacere giocare qui ma troppi i giocatori iscritti e troppo tardi la prima partita giocata” L’ironica linguaccia di Alex Mingozzi sfinito e sconfitto dal duo tarantino Cramarossa/Avvantaggiato
nell’occhio ma vincendo sempre molto nettamente), battendo la coppia formata da “Zlatan” Bondioli in coppia con Luca “Bomber” Rosatone, mentre gli M2 riuscivano a piegare solo al tie-break decisivo la solidissima coppia grossetana Capone/Mazzarone. Si arrivava così alle semifinali: Ludovici-Petrucci sembravano non farsi impressionare dal vigore dei due giovani romagnoli, ed anzi sembravano i più adatti a contrastarli proprio sul fronte della potenza. “Sul campo 1 fischia il piombo”, ricordo di aver esclamato rivolto al mio socio Matteo, mentre assistevamo da posizione privilegiata, alla semifina-
Marco Guercio “Credo sia stata una bellissima manifestazione.. Il sabato qualche problema con l’organizzazione ma domenica è andato tutto secondo i piani in un centro fanatstico!” Michele Cappelletti “Torneo di grandissimo livello, tantissime coppie ma con un’organizzazione secondo me un po’ scadente in questa edizione... con un ritardo di più di 4 h per i 32 esimi...” Niccolò Strano 33
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à le tra i due pugliesi Cramarossa/Avantaggiato e i grandi favoriti della vigilia, Mingozzi/ Marighella. Con i romani che si aggiudicavano la prima frazione e i due salentini che sorprendevano al tie-break i campioni d’Europa in carica, sembrava prospettarsi clamorosamente una finale senza esponenti della Romagna, indiscussa regione leader del movimento beachtennistico. Cappelletti/Carli però, sapevano reagire andando a rovesciare l’inerzia del match per poi imporsi nettamente nella frazione finale contro Ludovici/Petrucci, comunque soddisfatti della propria prestazione ed usciti dal campo tra gli applausi dei numerosi sostenitori romani presenti. Nel campo 2, nel frattempo, tutta la classe e l’orgoglio del Mingo sembravano suffi-cienti a riprendere le redini dell’incontro: l’adagio d’oltreoceano che invita a “non sottovalutare mai il cuore di un campione” sembrava coniato su misura per il buon Alex, che alzava il livello per cercare di frenare la grinta, l’atletismo e la “sfrontatezza” di un Cramarossa in trance agonistica. Memorabili alcuni punti, come memorabile la gioia dei due ragazzi i quali, sovvertendo il pronostico, timbravano l’ingresso in finale, con un 11-9 nella terza frazione. Arrivati in finale dopo aver affrontato un percorso proibitivo, Cappelletti/Carli non
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Probabilmente Imola ha fatto posto ad una nuova generazione di giocatori potevano certo farsi beffare sul traguardo, sebbene i favori del pronostico, completamente a loro appannaggio, potessero in qualche modo operare da freno per due giocatori comunque giovani. Arrivati a metà del primo set, ingranavano la marcia giusta, prendendo il largo e resistendo a un tentativo di rientro dei propri avversari, apparsi un po’ più svuotati, o forse solo impotenti, di fronte a una coppia in stato di grazia. Il 6-3 6-3 finale, che consegnava ai due ragazzi il titolo arrivava su un campo completamente circondato da un pubblico interessato e competente, pronto a sottolineare le giocate dei protagonisti, ma con l’ultima palla tirata fuori dai pugliesi, si chiudeva non solo questa seconda edizione dei campionati ita-liani indoor di beach tennis, ma anche, probabilmente, un’era del racchettone caratterizzata da un generale “dilettantismo”, per far posto ad una nuova generazione di giocatori che hanno la possibilità e la volontà di allenarsi in maniera metodica, senza tralasciare gli aspetti tecnico/tattici e men che meno la componente atletica del gioco. Imola, in questo senso, potrebbe rivelarsi
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Paolo Tazzari foto destra
Alex Mingozzi
come il vero e proprio spartiacque epocale tra il nuovo e il vecchio, tra la figura del beach tennista e quella del diportista, tra l’amatore e il “professionista”. Sempre più ampia è destinata infatti ad essere la forbice tra chi affronterà questa disciplina col rispetto e l’abnegazione di chi si dedica ad un vero Sport (la lettera maiu-scola non è casuale) e chi invece si limiterà al doppietto con gli amici un paio di volte a settimana e questo, in conclusione, non potrà che fare del bene al movimento in generale ed alla credibilità del nostro amato beach nell’attuale panorama sportivo.
à Non sono mancate le polemiche e gli foto sopra
organizzatori hanno avuto il loro da fare cercando di mettere d’accordo tutti gli atleti condizionati da un sorteggio, a detta di alcuni, “sospetto”. Un malcostume, forse, tutto nostrano che crea sempre un alone grigio di malumore.
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Luca Carli e Michele Cappelletti L’abbraccio al termine del match: E’ TRICOLORE!
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Bt femminile: una stagione che si prospetta interessante.
QUOTE ROSA
Le “gemelline” Olivieri/Briganti rispettano il pronostico
a cura di Giacomo Galdini foto di Fabrizio Romiti
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ccoci ora a parlare del torneo femminile, svoltosi nelle sue fasi preliminari nell’accogliente struttura di Faenza, per poi trasferirsi, dai quarti di finale in avanti, al Palace di Imola. Con Federica Bacchetta grande assente della manifestazione, ai nastri di partenza si presentavano due coppie su tutte: Bonadonna/ D’Elia e Briganti/Olivieri.
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Michela “Mimma” Zanaboni Se pur disputando un ottimo torneo, la grossetana nulla ha potuto contro le rivali “targate” BT School
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Cinquantuno le coppie al via: oltre alla numerosa rappresentanza romagnola (è o non è la patria del beach tennis in fondo?), e ad un buon numero di coppie provenienti dalla capitale, prendevano parte alla kermesse tricolore coppie provenienti da varie parti d’Italia, soprattutto, Toscana, Puglia e Sardegna.
Si arrivava ai quarti di finale con i pronostici sostanzialmente rispettati, ad eccezione delle numero 6 del seeding, Storari/Cusinu, che cadevano al primo turno ad opera di Carducci/Cini. Contro la prima testa di serie, la coppia romagnolo/pugliese formata dalla maestra Simona Bonadonna e da una Eva D’Elia in continuo progresso, si infrangevano le ambizioni di Veronica Visani e della giovane Sofia Cimatti, che non riuscivano a scalfire la solidità delle più esperte avversarie. Sul campo attiguo, nel frattempo la coppia formata da Mimma Zanaboni e Sara Paramucchi, già semifinaliste della passata edizione, andava a sconfiggere Gadoni/Pretolesi con un duplice 7-5. Orfana della Bacchetta, ma non per questo
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Nausicaa Pesari chiude il punto con uno smash al fulmicotone!
Grinta & potenza: le donne del beachtennis non scherzano! meno determinata, Giulia Spazzoli, coadiuvata dall’ottima socia Giulia Curzi, regolavano Setti/Sirena con qualche patema solamente nel primo set, mentre Olivieri/Briganti, quasi senza farsi notare, superavano Russo/De Fraia con un netto 6-2 6-2. Giunti alla stretta finale, ed in contemporanea con le semifinali del torneo maschile, le ragazze rappresentavano un’ottima alternativa per tutti coloro che non riuscivano ad assistere alle gesta di Mingozzi & soci, dalla comoda tribuna del campo centrale; d’altronde il beach tennis femminile, potrà essere carente in termini di esplosività e di aggressività, ma di certo, le nostre beachtenniste non mancano di determinazione e sensibilità, dando spesso vita a
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scambi prolungati e di grande varietà. Parlando di gioco offensivo e sensibilità di braccio, un passo avanti alle altre sembravano essere proprio Bonadonna/D’Elia. Fresca campionessa italiana di singolare, infatti, Simona Bonadonna dispone di un bagaglio tecnico e di un tocco di palla da far invidia al novanta percento dei propri colleghi maschi, oltre che di un’esperienza e di un palmares che ne fanno un punto di riferimento per coloro che si stanno affacciando adesso, al gioco del racchettone. Tecnica ed esperienza per la Bonadonna, aggressività e atletismo per la socia D’Elia: questi sembravano gli ingredienti giusti perché la
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Silvia Storari e Lucia Cusinu esultano dopo la conquista del punto
semifinale risultasse, se non proprio una passeggiata, quantomeno un buon test, prima della finale annunciata contro Briganti/Olivieri (che nel frattempo, regolavano Spazzoli/ Curzi in un match che non mancava di regalare giocate molto spettacolari...).
à La coppia di punta del movimento toscano invece, doveva avere dei piani diversi e
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Simona Briganti e Alessandra Farina al ping pong: riscaldamento o relax?
grazie ad una grande solidità e degli istinti difensivi fuori dal comune, riuscivano a portare le avversarie a cercare il punto prendendo sempre più rischi, finendo per perdere un po’ la misura: 7-6 6-4 il risultato finale per Zanaboni/Paramucchi che andavano a trovare in finale, quelle Olivieri/Briganti contro le quali avevano vinto nei quarti di finale della precedente edizione dei campionati italiani indoor, ma perso lo scorso ottobre, in occasione della finale dei campionati italiani a squadre,
quando la Beach Tennis School batteva il Beach Tennis Toscana, conquistando il meritato scudetto. In finale, le “gemelline” allenate da Paolo Tazzari partivano alla grande, alternando i tocchi mai banali di Laura Olivieri (altra che in quanto a tocco non teme rivali...) agli attacchi incisivi di Simona Briganti. Le toscane sembravano frastornate e già si temeva una sorta di appagamento dopo l’impresa della finale. Dopo un 6-0 durato il tempo di un caffè, invece, il match girava e poco a poco, Zanaboni e Paramucchi acquistavano maggiore convinzione, aiutate anche da un piccolo calo delle avversarie. Il 6-3 che ne conseguiva, forzava il match al long tie-break, dove Laura e Simona tornavano a non regalare niente mentre Mimma e Sara arretravano leggermente il proprio raggio d’azione, limitandosi ad attendere quell’errore che invece, non arrivava mai.
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Giulia Spazzoli si difende a terra, schiacciata dalla forza delle “gemelline”
che ad inizio 2010 sembrava aver pagato l’arrivo in FIT delle temibilissime romagnole, ma che grazie al duro lavoro svolto in allenamento e ad un maggior affiatamento trovato nel corso della stagione, sono riuscite a issarsi ai vertici del circuito, andando a vincere il “Città di Cervia” e successivamente il titolo europeo. Tra le donne, qualche parola va spesa per Sara Paramucchi, che in un beach tennis femminile sempre più competitivo e “professionistico”, riesce ogni anno, nei pochi tornei che gli impegni lavorativi (e il ruolo di mamma) le concedono, a ritagliarsi un piccolo spazio per togliersi qualche soddisfazione. Beach tennis rosa in crescita dunque, con giovani in costante crescita e giocatrici più esperte ancora in grado di graffiare, ma soprattutto un beach femminile che sta cercando di far ricredere quanti lo ritenevano solo uno sport “a chi tira la palla più in alto”, per deriderne la minore velocità e le diverse traiettorie che il gioco interpretato dalle ragazze richiede. Le donne del 2011 fanno sul serio: la stagione che ci attende si preannuncia interessante.
Ennesimo trionfo dunque per Simona Briganti e Laura Olivieri, una coppia
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MIchele Cappelletti CAMPIONE ITALIANO 2011
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Luca Carli CAMPIONE ITALIANO 2011
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L’indomito Luca Meliconi soccorso dal socio Luca Cramarossa subito dopo l’infortunio alla caviglia
1° TK QuantaVillage Open
Milano Mi chiama Il beachtennis risponde con tante presenze in numero di importanza e di giocatori. Ma è Roma a farla da padrona. di Fulvio Bettelli
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lano è tornata: dopo un periodo di inattività dai tornei di beach tennis “importanti”, il 26 e 27 febbraio, è andato di scena il 1° TK Quanta VIllage Open 2011. Il torneo, riservato solo alla categoria maschile e con montepremi da 1500 euro, è stato conquistato dai romani Petrucci-Petrini. Gli atleti non hanno avuto neanche sette giorni per riprendersi dalle fatiche dei Campionati Italiani indoor giocati ad Imola: il calendario nazionale chiama, e i giocatori hanno risposto, come sempre, numerosi. A spiccare soprattutto il Campione del mondo in carica Luca Meliconi, per la prima volta in coppia con il giovane talento pugliese Luca Cramarossa, fresco finalista agli Italiani, il suo compagno di sempre, Fabrizio Avantaggiato, in coppia con Nicolò Strano, ed anche Luca Petrini e Giulio Petrucci portacolori del BTS di Roma. Inoltre, alla manifestazione, hanno partecipato due coppie francesi di Montpellier, segnale forte, che il beach tennis continua a crescere, non solo in Italia, ma anche a livello internazionale. Come consuetudine, il sabato si sono giocate le qualificazioni, con tredici coppie divise in quattro gironi: le prime due di ogni
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girone hanno avuto l’accesso al tabellone finale della domenica. Gli incontri, disputati sui due campi della struttura coperta milanese, si giocavano al meglio dei nove giochi. Il sorteggio del tabellone principale, fatto il sabato pomeriggio, ha regalato fin da subito incontri interessanti: le due coppie francesi si sono scontrate contro i favoriti Cramarossa-Meliconi e Petrini-Petrucci. Nella parte bassa, invece c’era un derby tutto lombardo tra Penza-La Malfa ed Angelotti-Salvati. Non ci sono state sorprese nei primi match: gli italiani hanno battuto agevolmente le coppie francesi, ma, nella partita tra Meliconi e Cramarossa contro Duchier e Rodriguez, in un’azione di gioco, gli italiani si sono scontrati e a riportarne le conseguenze è stato il giocatore romagnolo. La partita è stata sospesa per un breve periodo, ma Meliconi, con la caviglia dolorante, è tornato in campo, portando a termine il compito di accedere ai quarti. I giovani Antonelli-Chiesa, poi, approfittando delle condizioni fisiche di Meliconi, sono riusciti a vincere la partita, conquistando così a sorpresa la semifinale. Inoltre, hanno raggiunto la semifinale i pesaresi Omiccioli-Speranzini che hanno estromesso nei quarti gli accreditati Guadagnini-Montanari, Petrini-Petrucci e Avantag-
foto Luca Petrini e Giulio Petrucci Portano a casa la vittoria foto in basso
Carlos Rodriguez e Jeremy Duchier Buona la loro prova
giato-Strano. Questi ultimi hanno dovuto sudare non poco contro i giocatori di casa La Malfa-Penza che si erano portati avanti con il risultato di 7-5. Subito è arrivata la reazione della coppia testa di serie numero due, che ha rifilato quattro game consecutivi ai lombardi. Si sono scontrati, in seguito, due coppie che ambivano fortemente alla finale: Petrini e Petrucci contro Avantaggiato e Strano: la partita, che ha regalato spettacolo per il pubblico presente, è terminata 9-7 per i romani. Dall’altro lato Omiccioli e Speranzini hanno avuto la meglio su Antonelli-Chiesa con un netto 9-4. La finalissima, giocata al meglio di due set su tre, con long tiebrak finale, non ha regalato scambi sensazionali. Gli atleti, soprattutto Petrucci ed Omiccioli, hanno puntato molto sul potente servizio e poco al gioco. Arrivati ad un set pari, sul 6-4, 4-6, il match è stato deciso dal long tiebreak, terminato a favore dei romani della Beach Tennis School.
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ANDACTION! a cura di Claudia Arazzi
In costante crescita, in numero di tornei e di partecipanti, le competizioni che si svolgono durante l’anno. Come rivelano gli articoli in questa rubrica ormai la “stagione della caccia” è sempre aperta. 5-6 Febbraio Winter tour 2011 Beach Tennis School - ROMA
Il primo torneo 2011 organizzato dalla Beach Tennis School si è concluso con la vittoria nel femminile delle giovani Eleonora Bellagamba e Nicole Gallinari, vere stelle nascenti del beach tennis. La domenica nel maschile la coppia Benussi/Garavini
ha combattuto fin dagli ottavi, incontrando giocatori di calibro e battendo anche la coppia data come favorita del torneo GalliGalli. La vittoria in finale è venuta sulla coppia toscana formata da Emiliano Cini e Luca Coppola con un netto 6-3.
12-13 Febbraio FIT Open
5-6 MARZO “MIMOSA CUP 2011”
Sunset Ostia - ROMA Nel doppio maschile, vince la coppia grossetana Cini-Coppola battendo il duo LoconteCastore. Nel doppio misto, invece, Silvia Storari e Luca Zecca si impongono sui fratelli Mundula.
€ 1000,00 in materiale
Vittoria sabato 5 per ChiariniRambaldi nella 4^ categoria. Nell’Open, domenica 6, sono presenti le più forti giocatrici italiane provenienti da Roma, Pesaro, Padova, Taranto e dalla Romagna. Finale che vede affrontarsi le coppie Bonadonna/D’Elia vs Caldironi/Curzi. Le seconde, destando grande impressione, ormai stremate riescono a resistere fino al 6°game ma poi cedono alle campionesse per 9/6.
12 marzo Campo Centrale Forlimpopoli (FC) DF Lim. 3.1 Nel torneo amatoriale giocato al Campo Centrale di Forlimpopoli vince la coppia ravennate Calise-Meardi battendo in finale la padrona di casa Karen Chiarini (vincitrice il sabato prima del torneo Mimosa CUP al CRB) in coppia con Raffaella Cavallari. Terzo posto per le venete Mulargia-Vio che battono Mega-Bandini nella finale terzo-quarto.
12 marzo Probeach Arena Casalecchio di Reno (BO) Sono 18 le coppie pronte a sfidarsi al via, in finale la coppia ZoliAzzolini ha battuto MingazziniAmboni 9/8 dopo un incredibile rimonta che li ha portati alla vittoria dopo essere stati sotto 7-2.
5-6 MARZO ITF san marino € 1000,00 in materiale VINCONO CRAMAROSSA e AVANTAGGIATO Torneo ITF del Beach Planet di San Marino vede la conferma dello stato di grazia dei due giovani pugliesi che, freschi finalisti dei recenti Campionati Italiani, conquistano il torneo. Giocatori provenienti da ogni parte d’italia arricchiscono il campo di partecipazione (soprattutto da Lazio e Puglia) di un torneo un po’ snobbato dai top player romagnoli, che vede 46 coppie al via, 40 a disputarsi le qualificazioni e 6 direttamente in tabellone allineati dagli ottavi di finale. Nei quarti di finale 3 partite si risolvono in 2 soli set mentre i padroni di casa ForcelliniAlessi portano Tazzari-Guercio
al long Tiebreak facendosi rimontare proprio in dirittura d’arrivo (11/9 il risultato finale). I favoriti Cramarossa-Avantaggiato non hanno problemi fino alle semifinali dove la spuntano al long tiebreak con la forte coppia romana PetrucciLudovici ed in finale trovano una valida opposizione da Vigliotti-Scheda solo per un set. Ottimo torneo per la coppia imolese Vigliotti-Scheda che dopo aver eliminato Bondioli-Montanari nei quarti battono Tazzari-Guercio in semi per poi arrendersi alla giovane coppia pugliese in finale 7/5 6/1
AI VINCITORI UN ANNO DI ABBONAMENTO
Subito in campo! E’ con grande piacere che consegnamo ai vincitori del “2° torneo Best Woman 2011” un abbonamento alla rivista valido per un anno. Un chiaro segnale del nostro intento di esser presenti in modo “attivo” nel movimento beachtennistico. Ad Alessia La Monaca, Francesco Lorusso, Marilisa Frassica e Valentina Ronchi: congratulazioni e buona lettura! 2°Torneo Best Woman: La Longarina Beach Arena ha ospitato la seconda edizione del torneo, nato per 42
13 marzo Torneo Regionale fit marche
2-3 APRILE Camp. invernale Miami Istat 2010-2011
Il primo Campionato invernale Miami Istat 2010-2011 si è concluso nel week end del 2/3 Aprile 2011 con i titoli assegnati nelle tre categorie del DM open, DMX open
Si è disputato il primo torneo Regionale Fit, sia maschile che femminile, al River beach di Pesaro. Grande è stato lo spettacolo già dal mattino dove si sono affrontate le donne, che hanno visto primeggiare la coppia Deborah Guidi e Sara Terenzi che hanno battuto in finale le brave Laura Pagnoni e Claudia Marini. Nel primo pomeriggio invece sono iniziati gli scontri tra i big degli uomini. Ai nastri di partenza 32 coppie con 8 teste di serie, provenienti da tutte le Marche. Suddivisi in otto gironi composti da 4 coppie si son dati battaglia fino all’ultimo colpo per accedere, davanti ad un folto pubblico, alla finale vinta dalla coppia Omiccioli/Speranzini. e DM limitato 4.1. Ad aggiudicarseli rispettivamente l’inedita coppia composta dal giovanissimo Luca Stefanizzi e Cristian Apollonio, i collaudati Marco Civada e Marilisa Frassica ed infine il duo formato da Claudio Esposito e Fabrizio Rea, già vincitori di diverse tappe nel corso della stagione. La manifestazione al suo primo anno di vita, è stata organizzata dall’ASD Double Game di Ostia, consentendo ai tantissimi giocatori che ormai sono presenti nella provincia di Roma e non solo di continuare l’attività
agonistica anche nei mesi invernali. Diversi anche gli atleti di valore nazionale che hanno preso parte alle varie tappe di qualificazione nel corso dell’inverno: tra questi citiamo Luca Petrini, n.11 delle classifiche nazionali 2010, nonché diversi giocatori di seconda categoria tra cui i 2.1 De Paolis e Guercio, il 2.2 Pardini, i 2.3 Lucaroni, Gaia e Ferrari infine i 2.4 Antonini, Bettelli, Castore, Sandri , Pace e Zecca tutti giocatori di ottimo livello regionale.
2-3 APRILE North West Beach Tennis Tour 2011 1^ Tappa MILANO Grande successo per la prima tappa del tour lombardopiemontese svolta a Milano, presso i campi dell’MC 2 Sportway. 15 coppie iscritte all’open maschile, 7 al DF e più di 25 coppie iscritte al sabato tra doppio misto e limitato 4^cat. maschile. Nell’open maschile trionfa la coppia Penza-Cenacchi, in finale sui piemontesi BelliniMarengo. In campo femminile vittoria per le torinesi Cristina Dolce/Giorgia Bellini (quest’ultima al suo primo successo ufficiale) in finale su Laura Galli in coppia con la giovanissima Rebecca Pizzi. Nella giornata di sabato sono Pozzi e Pagella ad aggiudicarsi il torneo limitato maschile superando in finale la coppia Martinico-Tiscione; nel DMX affermazione per gli svizzeri Galli-Fornasier.
27 marzo Winter Tuscany Cup III tappa TC Cimabue Grosseto
A tutti gli organizzatori di tornei
IL TUO TORNEO SU SMASHONTHEBEACH! Vuoi informare i lettori sull’esito del torneo da te organizzato? Inviaci le foto ed una breve cronaca a:
redazione@smashonthebeach.com
festeggiare la “Festa della donna” con due tabelloni rispettivamente di doppio misto e femminile open. Nel misto
Si è conclusa, con la III tappa, la stagione 2010/2011 al coperto della Beach Tennis Toscana. Ancora una volta nel tabellone maschile, al via con 25 coppie iscritte, a farla da padrone è stata la coppia di maestri composta da Sbardellati/Vizzi che ha confermato al coperto di essere imbattibile. Capone/Lenzi approfittando della rinomata “fortuna Lenzi” trovavano un tabellone in discesa che gli garantiva una finale senza sforzi. Semifinale per Pardini/Leonardi, che pur tirando forte, nulla hanno potuto contro i pallonetti millimetrici dei maestri, mentre nella parte alta del tabellone semifinale per Cini/Mina. Nel tabellone femminile vittoria pronosticata per la coppia Curielli/Storari sulla coppia Arazzi/Grechi.
successo e titolo per La Monaca/Lorusso bravi a battere le coppie Celata/Corzani e Bettelli/Mundula n.1 e 2 del seeding.
Nel femminile open, invece, la coppia Frassica/Ronchi battono in finale Farina/ Luoni con lo score di 5/3, 4/2. 43
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Un urlo, scuote gli animi. La palla passa la rete ma il colpo è forte e forse è destinato ad uscire... In pochi istanti devi valutare se intercettarla o lasciarla andar via... Il tuo socio... urla... e decide 45 per te!
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COMUNICATO STAMPA
Tom Caruso e Lupin 3°: la nuova coppia da battere del beach tennis. Il beach tennis è un fenomeno di successo che sta conquistando le spiagge di tutto il mondo. Anche in Italia, negli ultimi anni, si è diffuso velocemente: uno sport semplice da giocare e alla portata di tutti, ma allo stesso tempo veloce e spettacolare se praticato ad alto livello. Gli appassionati sono sempre più numerosi, al punto che il beach tennis viene praticato non solo sulle spiagge, ma anche, durante l’inverno, nei campi di sabbia al coperto sempre più diffusi in centri sportivi e circoli. Non a caso recentemente è entrato a far parte della prestigisa federazione mondiale I.T.F. (International Tennis Federation), oltre ad essere stato riconosciuto in Italia dal C.O.N.I., poiché è un’attività che conta, solo sulle nostre spiagge, circa un milione di praticanti in continua crescita.
Ma per diffondere ancora di più la presenza del marchio sul mercato, sarà presto disponibile la nuova coloratissima collezione Tom Caruso/Lupin 3°. Un’abbinata senza precedenti nel mondo dello sport, che trova proprio nelle attrezzature e negli accessori per il beach tennis una formidabile accoppiata. Infatti, con la serie Lupin 3°, Tom Caruso ha creato racchette di qualità per uomo e donna, ma ad un prezzo veramente accattivante, per avvicinare nuovo pubblico a questo sport. E poi accessori come borse, palline, bandane, polsini e calze personalizzate completeranno questa offerta che, siamo certi, raggiungerà tanti nuovi appassionati che vorranno divertirsi con il beach tennis.
responsabile progetto: Primo Olivieri _ via Acquario, 67 _ 47923 Rimini (RN) - Italy tel. +39 0541 771348 _ fax +39 0541 792530 _ cell. +39 348 2649379 _ primo.olivieri@tin.it Tom Caruso _ via U. Giordano, 72 _ 60019 Senigallia (AN) Italy _ +39 393 9197838 www.tomcaruso.com
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© Monkey Punch / TMS • NTV
Tom Caruso, giovane brand internazionale per beachwear, surf e tempo libero, inserito in Italia anche nel panorama del beach tennis, ha siglato in gennaio un importante accordo di collaborazione con Beach Tennis School, che garantisce la sponsorizzazione dei pluricampioni italiani e campioni europei Marco Garavini e Paolo Tazzari, del campione mondiale Marco Ludovici e delle campionesse europee Laura Olivieri e Simona Briganti. Forte di questi atleti, già dalla prossima stagione Tom Caruso sarà leader nel panorama del beach tennis internazionale.
una chiacchierata con:
Non ha la struttura fisica di un dolmen, come Alex Mingozzi. Non ha l’aspetto di un dio greco, come Alan Maldini. Non si trasforma in campo in un “Taz” (il diavolo della Tasmania partorito dalla Warner Bros) meno peloso ma altrettanto incazzoso, come fa Paolo Tazzari.
Nato a Ravenna il 22 Dicembre 1979. 76Kg per un’altezza di 181cm. Giocatore destro. La sua racchetta è Vision
Matteo Marighella sembra uno dei tanti ragazzi in odore dei trenta, che affollano le spiagge italiane. L’unica differenza è che quando impugna un racchettone e si mette a giocare, lo fa meglio di tutti; almeno è quello che pensano buona parte degli addetti ai lavori e degli appassionati. Se stabilire chi sia il più forte nel panorama beachtennistico italiano è un giochino che può divertire sì e no, è pacifico asserire che in un ipotetico quintetto in nomination, la sua presenza sarebbe più che scontata. Dovevo intervistarlo in quel di Imola, in occasione dei campionati italiani, ma le sue precarie condizioni di salute (febbre a 38°), mi hanno convinto a non importunarlo, sebbene egli stesso si fosse offerto, nell’infinito pomeriggio del sabato speso ad attendere la fine dei gironi, forse proprio per spezzare la noia... Lo raggiungiamo via Skype (ah...la tecnologia...alla faccia di chi dice che si stava meglio prima...) per una chiacchierata amichevole sul nostro sport e sulla strada che sta intraprendendo.
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foto Matteo Marighella in una fase del riscaldamento
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Allora Teo, partiamo dall’inizio. A che età è avvenuto il tuo primo incontro col beach tennis? Praticavi già altri sport? “Avevo 14 anni, dunque ne è passato di tempo e giocavo a calcio.” Come sono stati i tuoi inizi? Si vedeva subito che saresti diventato un campione? “Diciamo che non avendo mai giocato a tennis ed essendo proprio le prime volte che prendevo una racchetta in mano, ero abbastanza portato. Erano però i tempi in cui si trattava veramente solo di un gioco della domenica, ma mi sono subito appassionato lo stesso e...è andata bene dai! (ride ndr).” Tra l’altro, vedendoti, non si direbbe che tu non abbia un background tennistico, visto che i tuoi gesti, da quel punto di vista, sono molto “educati”. “Solo successivamente ho giocato un po’, ma solo per diletto. Ma tennista no...” Prima di formare un sodalizio molto solido e proficuo con Alex Mingozzi, hai giocato anche con Paolo Tazzari e con Gambi. “Beh...ho avuto la fortuna di giocare sempre con soci forti. Con Tazzari per quattro anni, con Gambi per un anno, con Mingo per cinque anni... insomma, sempre accompagnato bene.” Vuoi dirci qualcosa sui tuoi partner storici? “Innanzitutto devo ringraziare i due soci precedenti, che sono Max Fabbri e Gianluca Chirico, che sono stati i primi che mi hanno inserito nel clan dei “giocatori”. All’inizio, per me, era solo un sogno vederli giocare; ma mi hanno permesso di giocare con loro. Con Paolo (Tazzari ndr), invece, sono state
le prime vittorie importanti, perché abbiamo vinto tutti i tornei che c’erano da vincere e sono state le prime soddisfazioni. Con Gambi è stata un’annata bellissima, in cui abbiamo vinto i mondiali e tantissimi altri tornei. Con Mingo sono iniziati tutti gli ultimi successi, quelli più conosciuti, anche perché nel frattempo lo sport si è andato maggiormente a delineare e dunque sono stati maggiormente sotto gli occhi del pubblico, visto il sempre maggiore seguito.“ Quanto è importante per te la coppia in questo sport? “La coppia è il novanta percento. In alcuni momenti, se non c’è quella, le partite non le vinci. Anche perché non è detto che due giocatori forti assieme siano una grande coppia; devono comunque “legare” in qualche modo. Spesso si sente dire “ah, quei due se giocassero insieme...”. Ma non è detto. Due si devono trovare bene assieme.” Mi fa piacere che tu lo dica perché cerco spesso di farlo capire agli allievi dei nostri corsi o anche ad alcuni amici. Quando sento dire: “Quest’anno non voglio un compagno fisso, voglio essere libero di cambiare socio di torneo in torneo...”. “No...secondo me è sbagliato...” I detrattori parlano del beach tennis come di un “giochino” da spiaggia. Noi che lo pratichiamo a livello agonistico tendiamo a considerarlo come uno sport e come tale lo trattiamo. Puoi dirci come la pensi a riguardo? “Guarda...tornei, manifestazioni, ci sono sempre stati. Mancava però un’organizzazione sotto che lo promuovesse. Adesso, visti i numeri, vista quanta gente gioca (perché poi alla fine il movimento va sempre guardato dalla
Vincitore Trofeo Fiorellini 2002 Campione del Mondo 2003 Campione Italiano 2005 Campione Circuito BTM Master 2006 Campione del Mondo 2006 Campione del Mondo 2007 Vincitore Torneo Città di Cervia 2007, 2008, 2009 Campione Torneo Internazionali di Miami 2007 Campione Internazionali USA 2007 Vice Campione del Mondo IFBT 2008 Vincitore Coppa del Mondo Consorzio Marchi 2009 Campione Internazionale di Miami 2009 Campione Internazionali di Aruba 2009 Campione Internazionali di Canarie 2009 Campione Internazionali USA 2009 Campione Internazionali USA 2010 Campione Europeo ITF 2010 Premio AGB Miglior Difesa 2010 Premio AGB Miglior Risposta al Servizio 2010 49
parte amatoriale, non dalla parte nostra, che comunque rappresenta una minoranza), viste le scuole che stanno crescendo e che sono comunque sempre piene di gente che vuole imparare, penso che siamo arrivati a poterlo chiamare sport. “
Gran parte del successo del beach tennis sulle spiagge italiane è dovuta alla sua “immediatezza” al fatto di non essere uno sport ad altissima incidenza tecnica. Cose ne pensi? Tutti possono imparare a giocare?
Oltre ad essere uno dei giocatori più forti in attività, sei anche un apprezzato maestro. Dicci qualcosa sulla tua esperienza in questo senso.
“Per me, a differenza di molti altri sport, (ho praticato calcio, ma ho potuto vedere, anche solo nel campo accanto al mio dove insegnavano tennis, che è totalmente diverso e molto più difficile), al racchettone possono davvero giocare tutti...o perlomeno, tutti si possono divertire; dopo dieci minuti, anche solo a fare tre palleggi consecutivi, puoi vedere la gente che si diverte: perché è uno sport veramente per tutti. “
“Sì dai...diciamo che stanno andando bene entrambe le carriere.”
Guardando invece ai top players, quanto deve allenarsi un giocatore di alto livello nel beach di oggi?
E’ una parte importante della tua vita dunque...
“Ti dico quanto mi piacerebbe allenarmi...cioè tutti i giorni. Guardando però anche all’altra attività, questo non è possibile, dunque noi cerchiamo di farlo almeno due volte a settimana, per riuscire a rimanere ad un buon livello di gioco. Anche perché adesso è talmente alto il livello, che se non si gioca bene, si esce subito. “
Siamo sulla strada giusta quindi... “Sì sì...assolutamente...”
“Decisamente...il fatto è che solo giocando non girano certe cifre che ci permettano di dedicarci esclusivamente all’attività agonistica, dunque dobbiamo trovare un’attività che ci permetta di poter continuare a giocare e quella di maestro, alla fine, è la migliore.” Tra l’altro, non è facile da far capire a chi non fa questo mestiere, ma la soddisfazione che si prova nel vedere progredire dei ragazzi che alleni, nel vedere che ottengono risultati, è incredibile... “Sì. In alcuni casi vale più di una vittoria in un torneo.” 50
Quali sono i margini di miglioramento in questo gioco? Voglio dire: quanto meglio si può giocare rispetto a come giocate tu, Mingozzi, Garavini ecc...? “Secondo me i margini ci sono. C’è una soglia “fisica”, perché non possiamo ancora considerarci atleti veri e propri, nel senso che negli ultimi due anni si è cominciato a
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Matteo Marighella Un plastico smash ai campionati italiani 2011
Si ritorna al discorso di prima, del “quanto meglio si può giocare”?
dare importanza alla preparazione atletica, mentre prima non si sapeva neanche cosa fosse; dunque migliorare fisicamente aiuterà. Poi, a mio parere, la differenza si farà nel riuscire a giocare bene più a lungo, nel riuscire ad eliminare quelle pause di gioco che tutti noi abbiamo ed in cui si commettono troppi errori.“
“Secondo me, come velocità di palla, siamo quasi a livello. Perché comunque vedere servire Cappelletti, Petrucci... penso che più di quello sia difficile da ottenere. Bisogna considerare che in fondo abbiamo racchette senza le corde, dunque la velocità può cambiare di poco. L’unica cosa sarebbe, come dicevamo prima, veder tirare a quella velocità, sempre dentro, perché per il resto, durante il gioco, non credo si possa andare troppo oltre.“
Spesso si sente dire (io non sono troppo d’accordo) che “quando arriveranno gli ex tennisti, per i giocatori di oggi saranno guai!”. Credi che sia automatica la transizione da ex tennista forte a forte beacher?
Spesso ci si riferisce a voi top players come a dei “professionisti”. Ma come mi hai confermato in precedenza, non si può ancora vivere di solo beach tennis. A meno che tu non sia un organizzatore.
“No. Nel senso che un forte tennista può diventare un fortissimo beachtennista, perché comunque il gioco è più semplice, non possiamo nasconderci, però deve essere sicuramente in grado di prendersi un periodo di adattamento, perché comunque non è immediato venire e giocare bene sulla sabbia; poi secondo me, molto dipende dalla tipologia di tennista che era: io ne ho visti giocare e ho avuto la fortuna di fare esibizioni anche con professionisti e si vedevano subito quelli che sarebbero pronti giocando un mese e quelli che invece avrebbero bisogno di molto più tempo. Quindi sicuramente potrebbero fare il passaggio; non vedo però così immediato il fatto di dire che se arrivano loro, noi scompariamo...o perlomeno... sicuramente aumenterebbero le difficoltà, però potremmo restare a quel livello. Anche perché più forte di veder tirare il servizio a Petrucci non so (ride)...non so chi potrebbe venire.”
“Esatto! (ride). Loro sì!!! Diciamo che siamo in pochi che lo facciamo esclusivamente come lavoro...siamo un’élite di fortunati, perché comunque si tratta di una fortuna, ma va ovviamente unito tutto questo al lavoro come maestro. Non c’è ancora nessuno che faccia solo il giocatore. “ L’ultimo anno ha visto grandi cambiamenti; una federazione unica che ha riunito tutti i migliori giocatori. Un’Associazione Giocatori che cerca di operare con la Federazione per migliorare il circuito e regolamentarlo dove è carente. Tu come hai vissuto questo “nuovo inizio” del beach tennis? “L’ho vissuto positivamente, nel senso che credo sia stato un bel segnale un po’ per tutti; ha dato l’idea di come potrebbe essere, di come potrebbe migliorare. Penso che la strada sia quella giusta. Dobbiamo dire grazie co-
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“Devo dire però che gli organizzatori sono sempre un po’ la parte dolente della questione, perché guardano un po’ troppo nell’immediato e un po’ meno al futuro.” munque ad un ragazzo come Calbucci che si impegna molto in questa direzione e poi credo che molto dipenderà anche da noi giocatori, perché se continuiamo tutti a seguire la stessa strada credo che le cose non potranno che migliorare. Devo dire però che gli organizzatori sono sempre un po’ la parte dolente della questione, perché guardano un po’ meno al futuro e un po’ troppo nell’immediato. Preferiscono una fetta di torta, anche più piccola, subito, piuttosto che aspettare per prendersene una più grande più avanti.” Da appassionato devo dire che è stata un gran fortuna poter vedere tutti i giocatori riuniti, sotto la stessa Federazione. Adesso che è tornato Gambi non manca davvero più nessuno. Credo che anche per voi giocatori si tratti di una cosa positiva no? “E’ senz’altro più bello, perché quando vinci il torneo, nessuno ti può dire “hai vinto perché mancavano quello e quell’altro...”. E’ uno stimolo per migliorare un po’ tutti: con più competizione si alza anche il livello.“ Per finire, quali sono secondo te, a livello regolamentare, le modifiche che potrebbero migliorare il gioco? Penso all’abolizione del muro in risposta ad esempio. “Sono convinto che a livello di spettacolarità, il muro (tra l’altro devo ammettere che io non lo so fare... ride...) tolga un po’ perché la soluzione per evitarlo è la battuta in lob, che porterebbe in ogni caso alla rapida conclusione dello scambio. Credo che da fuori non sia bellissimo vedere degli scambi che durano un secondo.” Anche vedere quattro giocatori che servono dal basso non è che entusiasmi... “Sì, direi che questo aspetto limiti molto, soprattutto perché è molto difficile da regolamentare. Anche a Imola, guardandomi intorno, vedevo nei vari campi, gente che provava ad andare a muro e bisogna dire che almeno i tre quarti di questi erano irregolari; il fatto è che chi lo fa non se ne rende conto, non lo fa in malafede, però purtroppo è così. Dunque regolamentare questa situazione, non so in che modo, sarebbe già un passo avanti.”
E invece, guardando verso la “base”, credi si dovrebbero fare più tornei limitati per categoria?
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Io sono per la differenza di categorie perché abbiamo interessi diversi. Un amatore vuole fare più partite possibile. Noi giocatori, presi i primi sessanta/settanta, veniamo lì per vincere il torneo!
“Mah...un torneo come quello di domenica, che è bellissimo da vedere, anche a livello numerico, è organizzato fondamentalmente male, perché i giocatori non possono comunque aspettare delle ore. C’è gente che ha giocato i gironi alle 9.00 di mattina ed è tornata in campo a mezzanotte. Non si può vedere questa cosa qui. Secondo me, in un torneo come i campionati italiani, i gironi vanno aboliti. E’ brutto dirlo ma, se uno vuole venire a giocare i campionati italiani, deve sapere che gli può capitare di giocare una partita. A costo di fare anche trenta coppie in meno, ma ne va dello spettacolo. Anche perché quei giocatori che hanno giocato a mezzanotte, sono tornati in campo il mattino dopo. Per quanto riguarda poi, i tornei per categoria, posso dirti che quando ho iniziato a giocare, il mio sogno era giocare contro quelli più bravi. Per me era un piacere perdere anche 9 a 0, come ho fatto tante volte, però aver potuto giocare con loro. Io sono per la differenza di categorie perché abbiamo interessi diversi, dato che un amatore vuole fare tante partite, gli piace giocare e vuole farlo il più possibile. Credo che noi giocatori presi i primi sessanta/settanta, non veniamo lì per dire “dobbiamo fare almeno quattro partite...”, veniamo lì per vincere il torneo, o perlomeno per confrontarci con quelli più bravi. Dunque andrebbero differenziati i tornei. E’ brutto dirlo ma credo che i nostri sarebbe meglio farli ad eliminazione diretta. Io quest’anno sono venuto a Roma (Fregene ndr), ho fatto una partita, però non è che mi lamenti...nel senso che comunque...ci sta.”
Anche perché non è che andiamo propriamente in miniera a giocare... “Esatto...andiamo quasi sempre in dei bei posti (ride). Ci può anche stare.” Pensavo più che altro al fatto che anche un giocatore di terza categoria, è giusto che abbia il diritto ed il piacere di andare a giocare un torneo per vincerlo. “Sì...infatti noi come negozio (Beach and Sport, Imola) stiamo sponsorizzando alcuni tornei di terza categoria proprio per cercare di portare a giocare anche i nostri allievi, tutti quei ragazzi che sanno che se vengono a giocare un torneo open, faranno fatica a vincere anche solo un game. In questi tornei invece, giocano con la possibilità di fare qualcosa in più. Questi tornei ci vogliono...”
Ringrazio il nostro campione in attesa di avere notizie sulla trasferta in quel di Reunion per cui si stanno preparando. Eh sì... brutta vita quella dei giocatori di beach tennis: spiagge, sole, mare, cocktail e ragazze in bikini a bordo campo. Sì, in fondo ci può anche stare di perdere al primo turno ogni tanto, anche se a quelli come Teo succede raramente...
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Incoronato come “miglior giocatore di beachtennis 2010” MARCO GARAVINI si racconta a cura di Giacomo Galdini
Cosa si prova ad essere il più forte di tutti? (In fondo gli Oscar del Beach Tennis 2010 hanno detto questo). “Sicuramente è stata una bella soddisfazione. Quando mi è stato consegnato il premio, sono stato molto orgoglioso di me stesso, perché se mi è stato consegnato vuole dire che ho fatto un ottima stagione e mi sono ripagato di tutti gli sforzi che ho fatto per essere pronto ad affrontare al meglio il 2011.”
Vedendoti giocare, sembra che tu non avverta le difficoltà di muoversi e saltare sulla sabbia. Sono doti innate? Oppure si può “diventare Garavini”?
Palmares Terzo ai Campionati del Mondo 2003 Vincitore Trofeo Fiorellini 2003 Campione del Mondo 2004 Campione Italiano Singolo e Doppio 2005 Campione Italiano Singolo e Doppio 2006 Campione Italiano 2006 Campione Italiano Singolo e DMX 2007 Campione Europeo 2007 Vice Campione del Mondo IFBT 2009 Vincitore Trofeo Fiorellini 2009 Vincitore Torneo Città di Cervia 2010
“Magari agli occhi della gente non sembra che io avverta delle difficoltà a muovermi e saltare sulla sabbia, però ti garantisco che non è vero. Diciamo che questi movimenti mi vengono abbastanza naturali, ma ti assicuro che ho una tipologia di gioco molto faticosa e dispendiosa dove c’è bisogno di rimanere concentrati al massimo per reagire sempre al meglio. Atleticamente si può diventare Garavini ma c’è bisogno di molto allenamento fisico, molti dei miei movimenti sono dati dal mio istinto e dalla capacità di leggere in anticipo la situazione di gioco. Quindi se uno è bravo anche in questo, allora si può parlare di Garavini 2.”
Quanto lavoro c’è dietro il tuo modo di giocare? “Fino a qualche anno fa non avevo bisogno di allenarmi molto, invece, negli ultimi due anni ho avuto qualche problemino fisico e ho capito che con l’aumentare degli anni le prestazioni fisicomentali calano se non ti alleni con continuità. Quindi ora mi alleno un po’ tutti i giorni alternando la parte atletica alla parte di gioco.”
Premio AGB Miglior Giocatore 2010 Finalista Camp. Ita. Singolare Indoor 2010
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E quanto si deve allenare un top player per rimanere a questi livelli?
“Un top player per rimanere ad alti livelli deve dedicare abbastanza tempo all’allenamento, partendo secondo me, da un lavoro di prevenzione degli infortuni e lavorando molto sul fisico, perché il beachtennis è molto traumatico soprattutto per spalle e schiena. Poi si deve cercare di migliorarsi sempre dal punto di vista atletico. Sulla fase di gioco si deve lavorare sui colpi specifici, magari quelli dove si è meno sicuri e fare tanta partita per non perdere il ritmo e la velocità di palla. Diciamo che se si ha tempo, ci si dovrebbe allenare almeno cinque volte a settimana per rimanere ad alti livelli, stando però attenti a non andare in sovrallenamento, altrimenti è controproducente per il fisico.”
Da quest’anno in FIT, ci sono veramente tutti. A parte Mingozzi/Marighella, quali sono altri giocatori che ti diverti ad affrontare? Quali ti stimolano di più? “Si finalmente siamo arrivati ad avere tutti i migliori giocatori in un’unica federazione (FIT). Sicuramente Mingo e Teo rimarranno sempre 60
primi nella classifica dei giocatori che mi stimolano di più, perché anche se siamo amici da 15 anni, a livello sportivo c’è stata una grande rivalità. Al secondo posto metto NIK (Gambi), che è da due anni fuori dal palcoscenico beachtennistico e sicuramente, conoscendolo molto bene, si starà allenando molto per rientrare al meglio. In coppia con Maldini sarà molto divertente e stimolante rincontrarlo sui campi. Infine metto sullo stesso piano i giovani e bravissimi Capelletti-Carli con i quali, dopo Imola, ho un conto in sospeso, infine Calbucci-Meliconi che sono sicuramente una coppia ben assortita.”
“Dopo la sconfitta ad Imola, ho un conto in sospeso col duo Cappelletti-Carli”
Cappelletti/Carli sono ormai una certezza, così come Cramarossa/Avantaggiato. Vedi altri giovani all’orizzonte che possano salire ai piani alti della classifica? “Si, indubbiamente sia i due cesenati che la coppia tarantina possono definirsi delle certezze, però a malincuore non vedo tanti altri giovani che possono salire ai piani alti della classifica. Sicuramente vedo bene Petrini che da quando si allena con la Beach Tennis School ha avuto un enorme crescita battendo anche me e Paolo questa estate. Comunque ci sono tanti
ragazzi bravi che con molto impegno possono diventare dei buoni giocatori, ma salvo sorprese impreviste, i piani alti della classifica rimarranno occupati ancora qualche anno dai soliti 8-10 giocatori.”
Il beach è il tuo lavoro, sia come giocatore che come maestro. Succede mai che ti alzi dal letto la mattina, pensando “Oh no...devo preparare la borsa per andare al campo!” “Considerando che se potessi, dormirei 10 ore al giorno, ti rispondo che mi è successo e non di rado! Secondo me tutti almeno una volta nella vita abbiamo esclamato “on no, devo andare a lavoro”. Per un motivo o per l’altro mi capitava spesso quando ero più piccolo, poi crescendo e maturando ho capito che questa è la mia vita. È partendo proprio dalla mattina, preparando la borsa, che mi guadagno da vivere, quindi è da qualche anno che non mi capita più di alzarmi scocciato per andare al lavoro o all’allenamento.”
E succede mai che ti alzi pensando: “Oh no! Devo vedere Tazzari!” “Questo è il sesto anno che gioco insieme a Paolo e ti confesso che anche questa frase l’ho esclamata più volte. Capitava quando per colpa dei miei ex vizietti, tipo andare a ballare e fare tardi o uscire con le ragazze e non allenarmi con continuità, non riuscivo a rendere al meglio e perdevamo e lì scattava in automatico la classica predica che la madre fa ad un figlio, tipo: “Devi fare il bravo, ti devi allenare, la sera prima del torneo non fare tardi, ecc…”. C’ho messo un po’ a capirlo ma ora lo posso solo ringraziare perché le sue ramanzine da “mamma isterica” mi hanno aiutato a maturare.”
Parlaci del tuo socio. Quali sono i lati positivi e quelli negativi (se ci sono) del giocare con Tazzari? “Devo parlare del mio socio, sei sicuro? Potrei scriverci un libro su Paolo e lo intitolerei: “Le avventure e le teorie del Maestro Tazzari”. Comunque a parte gli scherzi, sono sicuramente più i lati positivi che quelli negativi, se no non saremo qui a parlare di questo. Giocare con Paolo per me è un piacere, è quasi come fosse il mio fratello maggiore. Di positivo c’è che lui è sempre molto concentrato ed è molto tattico. Studia e analizza sempre la partita, ha sempre la parola giusta per darti coraggio ed
“Devo ammettere che le ramanzine di Paolo mi hanno aiutato a crescere” aiutarti nei momenti difficili e poi, cosa alla quale io non so darti una motivazione, tanto che a volte, scherzosamente, mi scoccia anche ammetterlo, qualsiasi cosa dica alla fine mi tocca dargli sempre ragione. Ne sa una più del diavolo! L’unica cosa che gli rimprovero è che spesso si rende antipatico agli occhi della gente, ma vi assicuro che 61
Paolo è una comica continua. C’è anche un altro aspetto negativo, che a me non piace, non vuole mai andare a festeggiare come si deve dopo la vittoria di un torneo. Ciciliani direbbe: Tazzari voto 4, vecchio! Per me però sarà sempre il numero 1 e soprattutto un caro amico.”
Cosa pensi del beach tennis femminile? Come molti tuoi colleghi sei costretto a tollerarlo ma lo vorresti abolire? “Se devo essere sincero non amo molto il beach tennis femminile, semplicemente perché non mi piace il tipo di gioco. Sicuramente non penso che vada abolito perché serve a far crescere il movimento, però adatterei qualche modifica, tipo usare una palla più veloce per premiare il gioco più offensivo e velocizzare gli scambi.”
Cosa pensi ci sia da cambiare nel sistema attuale perché il beachtennis possa migliorare e diventare un “vero” sport? “Domanda interessante. Dovrebbero cambiare molte cose, innanzitutto bisognerebbe che all’interno della federazione ci fossero persone competenti e senza conflitti di interessi. Motivate a far crescere lo sport nel miglior modo possibile. Definire una volta per tutte un regolamento unico e preciso del gioco. Inserire definitivamente gli
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arbitri, almeno in tutte le competizioni di maggior spessore, per poi arrivare a metterli in tutte le competizioni, anche perché non esiste sport senza arbitro. Infine il beachtennis dovrebbe essere pubblicizzato a livello mediatico.”
Scegli cosa vuoi vincere: Campionato del Mondo o Torneo del Bagno Delfino? “Perché un giocatore può scegliere cosa vuol vincere? Magari... Ci vorrebbe la bacchetta magica. Sarebbe “figo”, ma troppo facile. Ti posso rispondere che non mi pongo limiti e l’obiettivo è di cercare di vincere tutti i tornei. Poi se ti devo dare una preferenza, metterei davanti a tutti il Delfino. Sicuramente è il torneo a cui tengo di più. Primo: perché la cornice del pubblico è fantastica. Secondo: perché partecipano tutte le coppie più
“Per cambiare, il beachtennis ha bisogno di gente motivata e senza conflitti d’interesse” forti. Terzo: devo difendere il titolo.”
Peggio la sconfitta agli italiani con Cappelletti/Carli o le ultime due stagioni della Juventus? “Se giocassi a calcio, da tifoso juventino quale sono, ti risponderei peggio le ultime due stagione della Juventus. Visto che gioco a beachtennis, la sconfitta agli Italiani con Carli-Cappelletti mi ha dato molto più fastidio. Però la prendo come uno stimolo per allenarmi di più e migliorarmi ancora e comunque tanto di cappello ai 2 giovani talenti!”
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of beach tennis
Matteo FAENZI data di nascita: 21 novembre 1983 città: Grosseto
altezza: 195cm peso: 67Kg
Racchetta: Quicksand Stealth mano: DESTRA
Interessi: F.C. Internazionale, U.S. Grosseto, il basket NBA, leggere romanzi noir, i suoi gatti
Inizio pratica beachtennis: 2006 socità D’Appartenenza: Beach Tennis Toscana ARENA D’ALLENAMENTO: Circolo Tennis Grosseto
Miglior piazzamentO: Vice campione toscano 2009 e 2010. come ti definisci:
Campione italiano a squadre 2009
un tipo tranquillo (a volte troppo...) socievole; mi piace stare in compagnia. Per i miei amici, ci sono sempre Tipologia di giocatore: Giocatore completo. Può giocare indifferentemente a destra o a sinistra. Copre il campo con grande disinvoltura. Difetta di aggressività
Miglior colpo o caratteristica tecnica: rovescio, meglio se giocato lungolinea 64
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of beach tennis
Ivan Ghelli data di nascita: 02 agosto 1984 città: Ferrara
peso: 80Kg altezza: 184cm
Racchetta: Rakkettone ERRE1 nickname: KIng mano: DESTRA
Interessi: tennis e milan Inizio pratica beachtennis: in spiaggia con gli amici ARENA D’ALLENAMENTO: C.T. Frescobald i
Miglior piazzamentO: 1°posto coppa a squadre provinciale (FE) 2011 come ti definisci:
4° posto torneo regionale limitato 3.1 2010
un ragazzo tranquillo, generoso e un po’ fuori!!!!
Tipologia di giocatore: giocatore principalmente offensivo Miglior colpo o caratteristica dritto e smash
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tecnica:
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Francesco LORUSSO data di nascita: 13 maggio 1979 città: Roma
peso: 62Kg altezza: 168cm
Racchetta: codice rosso RAKKETTONE mano: DESTRA
Interessi: pesCARE Inizio pratica beachtennis: 2009 ARENA D’ALLENAMENTO: CENTRO BEACH TENNI S DOUBLEGAME
come ti definisci: VELOCE E INTUITIVO tipologia giocatore: Sinistra Miglior colpo o caratteristica
tecnica: SPINTA E SMASH
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Nicole GALLINARI
Nausicaa PESARI data di nascita: 03 dicembre 1986 città: Taranto
peso: 60Kg
peso: 57Kg Altezza: 168cm
Altezza: 175cm
Racchetta: TK Pittbull
Racchetta: RAKKETTONE R1
nickname: Niki
mano: DESTRA
mano: DESTRA
Interessi: MUSICA Inizio pratica beachtennis: LUGLIO 2010 ARENA D’ALLENAMENTO: Circolo MAGNA GRECI A
come ti definisci: VERSATILE Miglior colpo o caratteristica
data di nascita: 24 agosto 1995 città: Fiumicino
tecnica: SMASH
Interessi: Il mio interesse è solo
il beachtennis!
Inizio pratica beachtennis: INVERNO 2009 ARENA D’ALLENAMENTO: BT1^Schoo class. l al winter tour
come ti definisci:
Sono una giocatrice molto grintosa, gioco a sinistra e sono offensiva.
Miglior colpo o caratteristica tecnica: Lo smash è il mio miglior colpo e cerco di sfruttare al meglio la mia potenza.
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All’università studia medicina ma sulla spiaggia solo beachtennis
il bacio della pantera
“La pallavolo mi ha dato tanto a livello di testa, perché puoi essere il migliore, puoi avere un gran braccio, puoi essere fisicamente preparato ma se non hai la testa, non vinci.”
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el quotidiano lo stilista Oscar de la Renta non l’avrebbe di certo inserita nella lista delle “Fashion Victims” anche se ama, nel vestire, uno stile raffinato. Sicuramente però avrebbe conteso a Nastassja Kinski il ruolo di “pantera” nel film diretto da Paul Schrader per come si trasforma sul rettangolo sabbioso. Al 5° anno di Medicina, la forlivese è un concentrato di determinazione, concentrazione ed atletismo. Di base a Ferrara per lo studio, ritorna nei weekend a Forlì, la città che l’ha vista crescere in modo esponenziale in questa sua scalata del ranking tinto di rosa. Agli inizi, un po’ come spesso accade, era solo un divertimento a cui si dedicava a tempo perso e solo durante il periodo estivo (Al tempo c’era solo un campo indoor a Forlì). Erano gli albori del beachtennis ed era molto difficile giocare ma la sua determinazione riusciva a testarla con i malcapitati del sesso opposto. Veniva dalla pallavolo, la sua vera e prima passione. Un Dna di razza che l’ha portata fino alla serie C. Ma si sa, al beachtennis basta una sola volta per entrarti nelle vene, trasformarti e dirigere ogni tuo impeto sportivo.
Giulia, raccontaci i tuoi “inizi”: “Ormai sono 4 stagioni che gioco e quella passata, la 2010, è stata sicuramente la mia migliore. 70
intervista e foto di Fabrizio Romiti
“Gli esordi sono stati un po' traumatici. Non sapevo mai con chi giocare. La gente non mi conosceva. Questo è un ambiente in cui ti devi inserire” Sai, gli esordi sono stati un po’ traumatici non sapendo mai con chi giocare. La gente non mi conosceva. Questo è un ambiente in cui ti devi inserire ed è difficile, poi, trovare una socia forte disposta a giocare con chi non conosce. Figuriamoci poi trovare una socia fissa: era praticamente impossibile. Poi, però, con i risultati è stato più facile. Ho cominciato a giocare con Federica Rossi 3 anni fa. Poi con Elena Del Duca che però ha smesso di giocare quando è rimasta incinta. Da due anni ormai faccio coppia fissa con Federica Bacchetta. Ricordo le prime partite con Federica, prendevamo certe “rullate”! Io venivo dalla pallavolo, lei dal tennis, io giocavo a fondo campo, lei a rete. Non ci prendevamo proprio! Comunque abbiamo deciso di continuare a giocare
foto Giulia Spazzoli Un po’ di relax prima del match
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foto Giulia Spazzoli recupero in tuffo
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insieme la stagione e vedere se si riusciva a costruire un feeling di gioco. Non da subito ma pian piano ci siamo ritrovate vincendo il mondiale Vision 2009 e poi c’è stato l’exploit del 2010 in cui ci siamo tolte belle soddisfazioni. Peccato in Turchia. Lì abbiamo risposto alla convocazione per il fascino della manifestazione in se, ma la “Chicca” (Federica Bacchetta) si era infortunata. Ha provato a giocare con una fasciatura ma faceva fatica a muoversi e non siamo riuscite a dimostrare il nostro vero valore. Con Chicca mi trovo bene, c’è la giusta
intesa. Nell’ambiente femminile soffri le piccole invidie e di coppie fisse ce ne sono poche. Poi, come è normale che sia, i risultati aiutano a saldare una coppia. Di contro, partire con delle aspettative poi disilluse; cominciare ad avere degli attriti nelle dinamiche di una partita o nei meccanismi di gioco; pronunciare una parola di troppo o tenere un atteggiamento diverso, spesso sono tutte situazioni che finiscono per rompere quella sintonia necessaria in un doppio. Una volta danneggiato, è difficile recuperare il rapporto, tra due donne come tra due uomini.
Vision e venivano a chiedermi l’autografo col catalogo in mano. E’ stato divertente.” Che tipo di giocatrice sei? “Giocatrice decisamente di destra, quindi con il compito di costruire il gioco, creare la palla per dar modo alla socia o nel caso del misto, all’uomo, di chiudere il punto. Ho una buona difesa ma non ho una gran schiacciata e quindi preferisco piazzare la palla ragionando un pochino più di testa
“A me piace. Certo è molto diverso dal femminile ma ritrovo quelle tipologie di gioco a me più congeniali: preparare il punto per l’uomo a sinistra che schiaccia. Certo, è molto meno importante, però mi diverte giocarlo.” Giulia, veniamo alla preparazione. Hai intensificato i tuoi allenamenti con gli ultimi risultati o hai mantenuto una costante di preparazione?
“Costruisco i miei punti rimanendo concentrata per tutto il match e preparo la palla che la mia socia poi va a chiudere. La testa è tutto nel beachtennis”
anche in base al posizionamento delle avversarie. Chicca invece schiaccia quando la palla è alta. I nostri punti arrivano dopo la mia costruzione di un gioco che finalizza Chicca, oppure prendendo in controtempo le avversarie.”
Pensi che le vittorie ti abbiano cambiata? Secondo me, quando cominci a vincere, ci sono più pressioni e senti il peso di essere la “favorita”. Per esempio quando abbiamo partecipato al “Delfino” tutti erano convinti che avremmo portato a casa il torneo e invece non è andata così. Dopo aver vinto gli Italiani e i Mondiali era ovvia e scontata la nostra vittoria. Dimostrare sempre il proprio valore e far si che le vittorie non siano legate al caso, aumenta le pressioni. Le vittorie, però, portano con se anche la popolarità. Ricordo che nello stesso periodo avevamo da poco fatto il catalogo
Pensi che la pallavolo ti abbia agevolata? “Più che nei movimenti, la pallavolo mi ha dato tanto a livello di testa. Nel beachtennis, più che in qualsiasi altro sport, è fondamentale rimanere concentrati punto dopo punto. Per riuscire ad ottenere un risultato, puoi essere il migliore, puoi avere una gran braccio, fisicamente preparato ma se non hai la testa, non vinci. Sul “killer point” il punto lo devi fare tu, devi stare concentrato. Poi certo dalla pallavolo ho preso anche la posizione in campo. Sulle dinamiche di movimento mi sposto sul campo, sulla palla incrociata vado un po’ più al centro, sulla palla giocata davanti a me, mi sposto sul lungo linea. Nella pallavolo giocavo centrale e non essendo molto alta compensavo con un buon salto.”
Parliamo del misto. Molti uomini non lo giocano perchè più lento e non si divertono:
“Si, compatibilmente con lo studio, il lavoro è aumentato. Avendo una buona mobilità sulle gambe rispetto ad un braccio meno forte nel chiudere la palla, ho dovuto aumentare il lavoro sulle gambe e sulla velocità e fare quindi un lavoro mirato per sfruttare al massimo le mie qualità. Palestra corsa e “singoli”.” Spiegaci meglio. “Gioco i singoli con mio “moroso” (Matteo Barbieri, detto Teo) al quale devo il fatto di esser arrivata qui. Anche lui gioca ad alti livelli anche se ora infortunato ad una spalla.”
Segui un programma d’allenamento? “Dalla pallavolo ho preso anche alcune metodologie d’allenamento. Lì come ora, erano previste delle sedute d’allenamento in palestra per cui ormai conosco a memoria quello che devo fare e quanto fare. Una preparazione quindi autogestita.” 73
“Ascolto molto Ligabue e i cd dopo un po’ mi annoiano. Preferisco la radio” Sei attenta ad un’alimentazione equilibrata o se vogliamo da sportiva? “No! Decisamente no. Mangio tutto e fino a quando non ho più fame. La mia fortuna è che il mio metabolismo è ancora veloce. Ovvio che prima di fare un torneo so cosa devo mangiare e come devo mangiare, ma nell’arco della settimana non curo questo aspetto anche se mantengo sempre una buona alimentazione. Del resto non amando le schifezze ho un’alimentazione abbastanza equilibrata e sana e quindi non mi pongo limiti particolari.” Sei equilibrata anche nel quotidiano quindi. Ma la sera? Vita mondana? “Ma quando? Moroso, medicina all’università e beachtennis. Poi gli amici, si quelli si, ma il venerdì sera e non sem74
pre. Non ho proprio il tempo materiale. Ma mi va bene così. Ho i miei obiettivi da raggiungere nella vita e li voglio raggiungere. Non mi accontento.” Prossimi obiettivi? “Beh, è scontato dire che la speranza è quella di riconfermare almeno in parte i successi della passata stagione.” Come affronti emotivamente un evento, un torneo importante? “Resto moderatamente serena. Certo sempre con la concentrazione giusta e la voglia di giocare bene per arrivare in fondo, questo è sicuro. Poi se gioco senza la mia socia (Bacchetta) affronto le partite con un pochino più di leggerezza. So che se non dovessi andare bene, avrei la gius-
tificazione dalla mia di non giocare con la mia socia. Questo non toglie il fatto che il mio impegno sia sempre al massimo e do tutto comunque. Fa parte del mio carattere rimanere sempre concentrata.” Usciamo un po’ dal mondo del beach, cercando di conoscere la parte di te più da ragazza, in un contesto quotidiano... Che musica ascolti? “Ascolto molto Ligabue ma di massima quella che passano in radio, non avendo un genere in particolare preferito. L’ascolto in macchina e a casa quando non studio ma non è una passione che ho. I cd per esempio dopo un po’ mi stancano e quindi preferisco la radio.” Con la moda che rapporto hai? Puoi definirti una fashion victim? “ No! Una cosa giusta. Lo sono stata a periodi però. Ma non fino all’eccesso. Adoro un look che definirei più fighettino e non amo quello trasandato.”
Vice Campionessa Italiana Indoor 2007 Vincitrice Torneo CittĂ di Cervia 2008 Terza al Campionato del Mondo IFBT 2008 Vincitrice Coppa del Mondo Vision-Consorzio 2009 in Singolo e Doppio Finalista Torneo CittĂ di Cervia 2009 Campionessa Italiana 2010 Campionessa del Mondo ITF 2010 Campionessa Italiana Indoor 2010 Vice Campionessa Europea ITF 2010 Finalista Campionati Italiani Singolare Indoor 2010 # 1 Ranking FIT Femminile 2010 # 1 Ranking ITF Femminile 2010 (tie) Finalista ITF San Marino Gennaio 2011
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76
77
E’ diventato il beniamino del sud Italia e non solo.
DON’T STOP ME NOW!
intervista di Simona Ceglie
Finalista agli italiani 2011 in coppia col fido Avantaggiato. Si è rifatto vincendo l’ITF di San Marino. Col mirino puntato sulla convocazione in nazionale, lo aspetta una stagione scoppiettante.
foto Luca Cramarossa e Fabrizio Avantaggiato Coppia fissa dal 2009 si conoscono a memoria
à
Q
uando a Taranto si parla di beach tennis, non si può fare a meno di parlare di Luca Cramarossa: l’atleta che, insieme al suo compagno Avantaggiato, continua a portare a casa risultati importanti. E’ diventato il beniamino del sud Italia e non solo: un ragazzo tranquillo, che ama giocare e stare in compagnia, che pensa di essere troppo basso per questo sport, ma che continua a riscrivere in ogni torneo la storia del beach tennis della città dei Due mari. Siamo a marzo, e dopo soli due mesi dall’inizio dell’anno hai già raggiunto due traguardi molto importanti… “Sicuramente era difficile immaginare un inizio 2011 così scoppiettante... ammetto, però, che un pensierino l’ho sempre fatto. Insieme al mio compagno Fabrizio Avantaggiato ci stiamo allenando ed impegnando moltissimo da tempo: se all’inizio la 78
differenza con i “big” ci sembrava esagerata, adesso ci sentiamo all’altezza in ogni situazione ed affrontiamo qualunque partita tranquilli e consapevoli di poter vincere… contro chiunque.” Ad Imola, nei campionati Italiani indoor, è arrivata la prima grande impresa contro due campioni del calibro di Mingozzi e Marighella. Cosa hai provato in quell’occasione e che tattica avete utilizzato tu e Fabrizio? “E’ vero, ad Imola siamo riusciti a batterli, ma, già quest’estate, eravamo arrivati molto vicini alla vittoria contro di loro nel torneo di Ugento. Siamo entrati in campo con molta grinta e carica, soprattutto senza paura! Vincere è stata una emozione indescrivibile, abbiamo avuto la sensazione di aver fatto qualcosa di molto importante: battere Mingozzi e Marighella è stata senza ombra di dubbio la soddisfazione più grossa per me e Fabrizio, da quando abbiamo iniziato a giocare insieme.” Poi in finale avete incontrato due giovani come voi, Carli e Cappelletti, purtroppo non siete riusciti ad esprimere il gioco della semifinale. Cosa pensi dei nuovi Campioni d’Italia indoor?
foto Luca Cramarossa il solito “sbuffo” toccando la palla
à
“Devo tutto al M° Mauro Alessano che mi segue spesso anche in trasferta”
“Senza nulla togliere ai nostri avversari, siamo arrivati in finale molto stanchi e quindi non abbiamo giocato come sappiamo fare solitamente. Loro, comunque, sono fortissimi, molto affiatati e sanno perfettamente cosa fare in campo, anche nelle situazioni più difficili. Secondo me è la coppia più in forma del momento: batterli sarà veramente difficile per tutti!”
Passiamo al torneo di San Marino, è il vostro primo ITF vinto fuori casa. Eravate i favoriti dopo l’ottima prestazione degli Italiani e avete confermato i pronostici… “E’ vero, tutti puntavano su di noi, e quindi avevamo ancora più motivazioni per portare a Taranto la vittoria. Inoltre, siamo stati “aiutati” dai campi perfetti che ha offerto la struttura di San Marino: erano molto veloci e quindi per il nostro tipo di gioco non potevamo chiedere di meglio. E’ la prima volta che riusciamo
ad esprimere un gioco di così alto livello: non abbiamo sofferto di cali di tensione e concentrazione. La finale contro Scheda e Vigliotti era partita male, ma poi ci siamo ripresi ed abbiamo vinto agevolmente il torneo.”
Tra i tanti colpi che il beach tennis offre, qual è il tuo prediletto? “Sicuramente il bilanciere, è il colpo che mi viene meglio e con il quale mi sento più sicuro: riesco a spingere molto la palla commettendo pochissimi errori.” E con Avantaggiato quante volte alla settimana ti alleni? “Purtroppo non viviamo nella stessa città, io sono di Taranto e lui è di Maglie, ma lavora a Gioia del Colle: è un grosso problema riuscire a trovare un orario in comune tra i nostri impegni. Dall’inizio del 2011 non siamo riusciti a fare un allenamento in79
“Il mio colpo migliore è il bilanciere con cui spingo bene la palla”
foto Luca Cramarossa nel colpo migliore: il bilanciere
à sieme. Per il momento, ci alleniamo da soli e ci vediamo il weekend per i tornei.” Nonostante la lontananza riuscite comunque a trovare la sintonia perfetta tra voi, ormai vi conoscete a memoria… “Esatto, potremmo giocare anche senza parlarci, ci conosciamo benissimo, sappiamo prima di colpire la palla cosa farà l’altro.” Nel torneo di Milano (tra i Campionati Italiani e San Marino), ti sei sentito spaesato a giocare senza Fabrizio? “Si, è stato davvero molto strano non giocare con il mio compagno di sempre. Sia io che Fabri ci siamo sentiti in difficoltà e nelle partite, soprattutto nei primi game abbiamo sofferto: non riuscivamo a giocare come al solito. Alla fine, ovviamente, la nostra tecnica è venuta fuori, ma non abbiamo giocato ai nostri soliti livelli.” Da quanto tempo giochi con Avantaggiato? “Da due anni, nel luglio del 2009 abbiamo fatto il nostro primo torneo , raggiungendo subito il primo posto. Da quel momento abbiamo deciso di diventare una coppia fissa e di crescere insieme, torneo dopo torneo.” Prima di ogni partita avete qualche rito scaramantico in particolare? “No, non crediamo in queste cose. La nostra forza è solo quella di incoraggiarci su ogni punto, e di scambiarci un sorriso o di fare una battuta prima di ogni match, proprio per essere più rilassati e non pensare alla tensione del torneo.” A quanti anni hai iniziato a giocare a beach tennis? “Avevo 14 anni quando ho preso la racchetta per la prima volta: questo è il mio quinto anno ed ovviamente, sono stato agevolato dai miei trascorsi nel tennis che hanno reso più facile
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l’apprendimento dello sport.” A Taranto, fino a qualche tempo fa, c’era una leggenda sulla tua età… invece di diventare più grande, i tuoi anni diminuivano… allora lo possiamo dire che hai 18 anni e non 14? “E’ vero! Per almeno tre anni consecutivi tutti continuavano a pensare che io avessi 14 anni… mi vedevano sempre come il più piccolo, e nonostante passassero gli anni, la mia età sembrava rimanere ferma. Forse il motivo è che a Taranto ho sempre giocato con gente molto più grande di me e mi vedevano come un bambino.” Il tuo maestro di sempre chi è? “Attualmente mi alleno da solo con Fabrizio, ma mi ha insegnato questo sport Mauro Alessano, il maestro di sempre che mi ha allenato a Lido Gandoli. Anche se adesso è meno presente, continua a darci sempre consigli preziosi per farci crescere e ci segue in trasferta, quando può, per darci il suo importante supporto.” Inoltre sei stato candidato come miglior giovane nel beach tennis, un onore per te dopo anni di sacrifici… “Si è vero! Ma davanti a me è arrivato il campione d’Italia Cappelletti… Sicuramente lavorerò quest’anno per vincere il titolo nel 2012, facendo sempre meglio e cercando di scalare ancora la classifica nazionale.” Il 2011 è appena iniziato, quali obiettivi vuoi raggiungere? “Ovviamente vorrei essere convocato nella nazionale Italiana per i Campionati Europei, ma c’è bisogno di vincere almeno il Campionato Italiano o i Mondiali. C’è ancora tanto lavoro da fare e tanta strada da percorrere… Sono giovane e ho tempo per togliermi tante soddisfazioni.” In bocca al lupo allora… “Crepi!”
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à
foto Giulio Petrucci Un “killer” alla battuta!
FRAM
foto Giulio Petrucci sequenza dell’intero movimento di battuta
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à
Fotogramma per fotogramma. Un’attenta analisi del colpo migliore ed efficace del beachtennis. Giulio Petrucci, classificatosi terzo nella graduatoria 2010, è considerato uno dei più forti battitori. Un mix di precisione, potenza e rotazione. Mettiamo a nudo la sua tecnica
E by FRAME a cura del M°. Fulvio Bettelli
Iniziamo questa rubrica che analizzerà alcuni dei servizi più efficaci del circuito beach tennistico italiano. Il servizio è considerato uno dei colpi più importanti nel beach tennis moderno, consentendo a diversi giocatori di iniziare lo scambio in una chiara posizione di vantaggio, potendo chiudere il punto con una soluzione vincente diretta, oppure potendo vincere lo scambio con il colpo successivo da parte del compagno a rete. Il servizio di Petrucci è considerato uno dei più efficaci del circuito italiano e si caratterizza per un mix di precisione, potenza e rotazione. Nel 2010, Petrucci si è classificato al terzo posto nella graduatoria stilata dall’ Associazione giocatori di beach tennis che ha premiato il miglior servizio.
83
La foto 1 mostra in dettaglio una particolarità della presa adottata da Petrucci, che impugna l’attrezzo con la prominenza inferiore della mano (ipotenar) che esce dal manico per circa 1cm. In questo modo, l’atleta si garantisce un ulteriore margine di allungo nonché, cosa altrettanto importante, una maggior escursione del polso per incrementare l’accelerazione ed imprimere alla palla la massima rotazione.
Nella foto 2 è possibile osservare il tipo di presa utilizzata da Petrucci che adotta una continental leggermente girata verso il rovescio ( semi eastern di rovescio), con cui il giocatore esegue tutti i tipi di servizio del proprio bagaglio tecnico. L’utilizzo di questa presa gli consente di imprimere alla pallina il necessario taglio, che caratterizza il suo servizio. Raramente infatti Petrucci opta per le soluzioni piatte, che altrimenti richiederebbero una presa continental pura abbinata alla pronazione dell’avambraccio.
Nella prima fase che indicheremo come fase di preparazione, Petrucci assume una posizione di partenza con entrambe le braccia davanti al corpo per iniziare un movimento di oscillazione verso l’alto con cui porta la racchetta all’altezza del busto. Successivamente, le braccia scendono in basso separandosi per iniziare l’oscillazione contrapposta verso l’alto, con cui arriveranno alle rispettive azioni di lancio palla e mulinello in sincronia tra loro. Il suo movimento è abbastanza classico ed è caratterizzato da una grande fluidità di esecuzione.
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In questo fotogramma, possiamo evidenziare la diversa azione di caricamento delle due gambe: infatti, mentre la sinistra raggiunge il massimo piegamento fermandosi a pochi centimetri dal terreno, la destra si piega mantenendosi però più in alto, determinando cosi un diverso angolo di allineamento delle ginocchia rispetto a quello delle anche. Il braccio sinistro si è completamente disteso verso la pallina, mentre il corpo nel suo insieme è ancora affiancato rispetto alla rete. In realtà la posizione dei piedi è variata, con l’avanzamento del destro che si posiziona accanto al sinistro, determinando cosi la rotazione delle anche verso la rete in anticipo rispetto alle spalle che rimangono chiuse. In questo modo, Petrucci si prepara a seguire il proprio servizio a rete, cosa che caratterizza questo fondamentale per la necessità di coprire nel minor tempo possibile lo spazio in avanti. Le spalle invece, ancora affiancate, si preparano all’azione di contro-rotazione per imprimere la massima spinta alla pallina.
FRAME by FRAME Petrucci ha iniziato la fase di distensione delle gambe mentre il braccio racchetta ha terminato l’azione di preparazione per il mulinello ed il braccio sinistro, sempre ben disteso, ha iniziato la fase di discesa. Lo sguardo del giocatore è sempre ben fisso verso la pallina fino a pochi attimi prima dell’impatto, allorquando lo distoglie, rivolgendo il capo in avanti mentre il braccio racchetta sta per completare il mulinello che porterà all’impatto ed il braccio sinistro ha terminato la discesa lungo il corpo flettendosi e consentendo così di controllare la eccessiva rotazione del busto verso sinistra. Nella fase di impatto, in poche frazioni di secondo,
Petrucci distende completamente la gamba ad il braccio destri colpendo la pallina con il corpo proteso in avanti ed iniziando cosi la terza fase del servizio, che indicheremo come fase di uscita e che si caratterizza per il grande equilibrio con cui il giocatore appoggia la gamba sinistra a terra, pronto a correre verso la rete mentre lo sguardo è fisso sulla traiettoria del proprio servizio. Il braccio racchetta è raccolto al petto, mentre il braccio sinistro si è disteso in avanti per equilibrare l’azione di corsa con cui Petrucci avanza per circa due metri prima di cambiare la direzione della propria corsa, non appena ha osservato la direzione della risposta dell’avversario.
Una considerazione a parte per la posizione che Petrucci predilige nell’esecuzione della battuta. Contrariamente ad altri atleti infatti, la sua posizione è abbastanza centrale, cosa che gli garantisce la possibilità di “prendere più angolo sia sul lato destro che sinistro del campo”. In effetti, Petrucci riesce a sorprendere entrambi gli avversari, servendo con la stessa efficacia sia sul lungolinea che sulla traiettoria incrociata ad uscire. “Contro alcuni avversari in particolare tuttavia” ci ha confidato l’atleta “mi sposto leggermente a sinistra per costringere uno dei due giocatori alla risposta a modificare la propria posizione e coprire il campo in modo diverso”. Chi siano questi avversari in particolare non ci è dato sapere, certo è che ad alto livello ogni piccolo particolare può fare la differenza e questo ne è un chiaro esempio!!
85
AGB: realismo e idealismo
Il futuro non si può prevedere ma si può preparare di Marco Ortolani Consigliere e Addetto Stampa AGB
AGB
nasce
Questo sogno ci proietta al futuro e
dal vecchio sistema, dalla ‘Prima re-
sul fini-
ha richiesto per poter essere realiz-
pubblica del beachtennis’, al nuovo
re della
zato l’impegno di tutti. Alla fine del
beachtennis.
stagione sportiva 2009. Dovremmo
2009, e ancora oggi purtroppo, il
La crescita tumultuosa, ma incon-
forse dire “sulle rovine” di quell’anno
beachtennis, e soprattutto la comu-
trollata, che aveva costantemente
horribilis, che malgrado la tripar-
nità dei beachtennisti si presenta an-
accompagnato il beach tennis nel
tizione dei sistemi organizzativi,
cora allo stato adolescenziale: come
suo quindicennio di vita, aveva
aveva offerto emozioni e significa-
tutti gli adolescenti, anche il gioca-
prodotto storture che andavano sa-
tivi elementi di crescita a tutto il
tore di beachtennis vuole i diritti dei
nate, pena la perdita di credibilità
movimento, a testimonianza della
grandi e i doveri dei piccoli, pretende
di questo fenomeno sportivo e la sua
coriacità del beachtennis e dei suoi
tutto quello lo riguarda direttamente
esclusione da possibili ulteriori svi-
protagonisti.
e immediatamente, ed è indifferente
luppi.
all’interesse generale. Il progetto AGB è stato sin dall’inizio
È questa indifferenza, questa passi-
Il beachtennis extrafederale si pre-
un misto di realismo e idealismo.
vità dei giocatori il primo ostacolo
sentava frazionato nell’attività di
Realismo, perché ci si è rivolti sem-
che l’AGB ha voluto e vuole abbat-
operatori che avevano contribuito
pre agli interlocutori esistenti con
tere.
a crearlo, ma che poi non avevano
spirito diplomatico e ragionevole nel
la forza di strutturarlo secondo le
rispetto dell’ordinamento ufficiale
Sull’esempio di altre esperienze
esigenze normative necessarie al
del Coni.
sportive più rilevanti come il calcio,
definitivo salto di qualità verso il tra-
il tennis, il beachvolley, il surf, ab-
guardo di sport agonistico a tutti gli effetti.
Idealismo
all’origine
biamo pensato che l’idea di costitu-
dell’AGB c’è un sogno: trasformare
ire un’associazione giocatori fosse il
il beachtennis da un gioco locale in
modo migliore per tutelare la figura
La Federazione Italiana Tennis, dal
un gioco nazionale e regolamentato,
ancora poco delineata del giocatore,
canto suo, non riusciva ad intercet-
e magari in uno sport diffuso e pres-
e sbloccare finalmente tutte le po-
tare ed inglobare tutte le forze in
tigioso.
tenzialità del beachtennis. Passare
campo, faticando a dialogare so-
86
perché
AGB e le nuove sfide: credibilità televisiva e corretta ripartizione degli utili
Consiglio allargato a voci
Era giunto il momento che
rali in ottemperanza al Decreto Me-
che deve acquisire credi-
i giocatori, finora attori defilati, tro-
landri.
prattutto con il movimento emiliano-romagnolo,
con
le sabbie generatrici di questo gioco e tuttora terra dei campioni più forti.
delle regioni italiane più attive) si presenta al nastro di partenza del 2011 con nuo-ve sfide: la promozione sui media di un gioco
bilità televisiva, l’armonizzazione
vassero un ruolo da protagonisti, per
dell’attività in
virtù
della
internazionale
(che
non perdere le opportunità di gioco
L’iniziativa,
sua
vede l’Italia indiscussa guida), la
divenute allettanti per i montepre-
trasparenza, raccoglie da subito la fi-
corretta ripartizione degli utili deri-
mi, ma anche per vedere tutelati
ducia dei responsabili FIT e AGB vie-
vanti dall’attenzione degli sponsor,
sicurezza, regolarità organizzative,
ne inserita, in ottemperanza al de-
immediatamente rivitalizzata dopo
sanitarie, arbitrali, disciplinari e al-
creto Melandri, nelle trattative per
gli anni di crisi e confusione.
tro ancora.
la composizione dei calendari, per la discussione degli aspetti regolamen-
Il ruolo di alcuni dei giocatori più tal-
AGB nasce presso un notaio di Ce-
tari e soprattutto (priorità iniziale,
entuosi e carismatici si è dimostrato
sena, per iniziativa di alcuni appas-
come dicevamo) per l’inclusione
decisivo per ciò che pochi anni fa
sionati, non solo giocatori. Il “mo-
che porterà, nel breve volgere di
sembrava un traguardo quasi uto-
tore” dell’iniziativa sono il futuro
pochi mesi, tutta l’attività in ambito
pistico: parlare di beach tennis come
presidente ‘il doc’ Gianluca Buccelli
federale, con le conseguenti proce-
uno sport vero (e si sonda il terreno
e il ‘cosmopolita’ Alessandro Calbuc-
dure di tesseramento, di certificazi-
per un possibile sbarco olimpi-
ci, forte del suo ruolo di top-player
one medica e di inserimento in un
co, anche se ad oggi mancano an-
e di ascoltato riferimento per i gio-
ranking finalmente capace di ordina-
cora troppi elementi), senza perdere
catori di tutta Italia e anche per il
re i valori in modo più equilibrato.
quello spirito di “sabbia e ombrel-
movimento straniero, protagonista
loni” che dette la scintilla iniziale e
anch’esso di una robusta e contagio-
Raggiunta l’unificazione del movi-
che ancora oggi è il sale marino di
sa crescita numerica e tecnica.
mento sotto l’unica federazione uf-
un movimento amatoriale esteso ed
ficialmente riconosciuta dal Coni,
entusiasta.
La tutela del giocatore, tanto ama-
AGB stimola l’attuazione di riforme
tore quanto professionista, si è volu-
necessarie per la consacrazione
Secondo un motto caro all’AGB il fu-
ta perseguire attraverso tre funzioni
definitiva del Beachtennis non più
turo non si può prevedere ma si può
fondamentali:
come gioco locale ma come sport
preparare. Lo scopo, perciò, dell’AGB
per
nazionale. Per questa evoluzione, in-
è proprio di gettare le basi per un fu-
un’informazione trasparente e ag-
dispensabile era l’introduzione della
turo florido per il beachtennis grazie
giornata, attraverso soprattutto un
Tessera agonistica, ovvero della visi-
ad una gestione trasparente e ispi-
sito internet e un magazine on line.
ta medico sportiva come prerequi-
rata esclusivamente alla crescita del
- Funzione giuridica: consulenza e
sito per partecipare a competizioni
movimento a 360 gradi: amatori,
assistenza giuridica per dirimere
di carattere agonistico.
settori giovanile, top players.
-
Funzione
informativa:
le questioni e le controversie legate
Il tutto inspirati da un sogno: trasfor-
all’attiva di giocatore o maestro.
AGB conclude quindi con un grande
mare il beachtennis da gioco locale
- Funzione politica: attraverso un
successo la prima fase della sua es-
della romagna, ad uno sport mon-
ruolo attivo nelle commissioni fede-
istenza e (dopo aver composto un
diale.
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classifica 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 88 50
MINGOZZI ALEX MELICONI LUCA CALBUCCI ALESSANDRO GARAVINI MARCO TAZZARI PAOLO MALDINI ALAN MARIGHELLA MATTEO PETRUCCI GIULIO ERCOLI FRANCESCO AVANTAGGIATO FABRIZIO PETRINI LUCA ROSATONE LUCA CRAMAROSSA LUCA LUDOVICI MARCO DE FILIPPI RICCARDO CORZANI MASSIMILIANO STRANO NICCOLO’ MAZZARONE LUIGI MINIGHINI CRISTIANO CAPONE LUCA PERI GIAN MARIA DE PAOLIS ALESSIO GUERCIO MARCO CARLI LUCA BARTOLINI MARZIO BENINI RAFFAELE GALDINI GIACOMO CAPPELLETTI MICHELE MONTANARI MARCO TINE’ FRANCESCO GODIO MATTEO FELISATTI FABIO DE BERARDINIS LUCA FIOCCHI ANDREA BARBIERI MATTEO MOROSATO MICHELE CAPPUCCINI GIACOMO FORCELLINI WILLIAM LELI MARCO MARIOTTI MICHELE MORALE MARCO PARDINI SIMONE CONTI MASSIMILIANO BERARDI CHRISTIAN BONDIOLI GIANLUCA BONACORSI MAURO FAENZI MATTEO LUCARONI CRISTIANO GAIA RICCARDO SCHEDA MARCO
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50
SPAZZOLI GIULIA BRIGANTI SIMONA BACCHETTA FEDERICA OLIVIERI LAURA BONADONNA SIMONA D’ELIA EVA PRETOLESI SARA STORARI SILVIA VISANI VERONICA ZANABONI MICHELA FRASSICA MARIA LUISA STEFANELLI ROSA GADONI GIORGIA PARAMUCCHI SARA RUSSO ALESSANDRA PENNETTA GIORGIA CEGLIE SIMONA SERVIDORI STEFANIA CURZI GIULIA CIMATTI SOFIA VIANELLO ELENA CUSINU LUCIA DE FRAIA FEDERICA MACI ANTONELLA ACCARDI STEFANIA GILARDI GIORGIA MUNDULA FEDERICA CAPPELLI ELISA SCALA CAMILLA CARMELITA STEFANIA AMBROSIO VALENTINA GRECO MARIA GRAZIA ARAZZI CLAUDIA BELLI SIMONA FARNETANI IRENE LA MALFA PAOLA GIONA STEFANIA CELATA SARA GAMMARIELLO FRANCESCA CRISTOFARO FABIANA DI MARCO CLAUDIA ERCOLI IRENE MANDINI SIMONA MAGNANTE PATRIZIA GALLINARI NICOLE STRIDACCHIO GIORGIA D’AMBROSI NADIA CURIELLI LUCIA PRATI ANNALISA DOLCE CRISTINA
1 1 1 1 1 1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.1 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.2 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.3 2.4 2.4
89
R ela z i o ne
S tagi o ne
2010
beac h
tennis
in
T o scana
sempre più su Una costante crescita del movimento toscano indica un territorio di grandi potenzialità di Luca Bidolli Responsabile regionale toscano
L
a stagione di beach tennis in Toscana anche quest’anno ha visto un incremento importante di tesserati ed attività. Si è passati da 414 tesserati a 506 tesserati, con un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. L’attività si è svolta durante tutta la stagione, questo grazie anche alla struttura al coperto con 3 campi presso il CT Grosseto, dove sono stati svolti 4 tornei indoor, le selezioni dei Campionati a Squadre Regionali e la Finale dei Campionati Nazionali a Squadre lo scorso 23-24 ottobre. Per la cronaca i campioni in carica della ASD Beach Tennis Toscana hanno raggiunto anche quest’anno la finale cedendo alla formazione laziale. Nel territorio toscano sono stati svolti circa 30 tornei ufficiali, compresi i secondi Campionati Toscani svoltosi a Marina di Grosseto (GR) il 4-5 settembre con una grande affluenza (circa 200 contatti). Il calendario 2010 è stato predisposto nel mese di febbraio 2010, con forte condivisione tra i soggetti interessati, tra i quali citiamo anche le pubbliche amministrazioni dei comuni di Grosseto, Viareggio, Lido di Camaiore, S. Vincenzo, Tirrenia, Isola d’Elba, Torre del Lago, Castiglione della Pescaia, che hanno partecipato concedendo patrocini, contributi e presenza istituzionale. Anche il rapporto con il Comitato Regionale
Dati 2010 A.S.D. BEACH TENNIS TOSCANA A.S.D. CIRCOLO TENNIS SIENA/GIOTTO A.S.D. VIAREGGIO VERSILIA BEACH TENNIS A.S.D. TIRRENIA C5 BEACH TENNIS LE PANTERE BEACH TENNIS SAN VINCENZO Totale
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250 2 169 21 64 506
Toscano si sta sviluppando in maniera molto positiva, anche nella distribuzione dei fondi assegnati da budget del Comitato del Beach che per il 2010 che sono stati utilizzati per finanziare i Campionati Toscani e le riprese televisive dei Campionati Nazionali a Squadre e contribuire alle spese delle associazioni in proporzione al loro peso regionale e alle loro necessità di infrastrutture e premi. A livello di associazioni si evidenza nella tabella sottostante, la distribuzione dei tesseramenti in regione nel 2010-2009-2008 per sesso e provincia. La provincia di Grosseto è leader ad oggi come numero e praticanti, logica conseguenza dell’attività che è iniziata dal 2005 proprio in questa zona. Anche la Provincia di Luca, con la Versilia rappresenta una importante vetrina per questo sport nel panorama regionale e nazionale. Proprio in questa porzione di territorio, dove il turismo ha connotati storici di visibilità e volumi, penso potranno esserci elementi di crescita progressiva. Quello comunque che è emerso a parte i numeri, è che il territorio regionale ha grandi potenzialità di sviluppo e che le associazioni di recente nascita, relative alle province di Pisa e Livorno, hanno comunque potenziali di crescita importante, in prospettiva futura, mentre per la provincia di Lucca e Grosseto si prevede un incremento graduale nel tempo
Dati 2009 A.S.D. BEACH TENNIS TOSCANA A.S.D. BEACH TENNIS VERSILIA A.S.D. VIAREGGIO BEACH TENNIS A.S.D. TIRRENIA C5 BEACH TENNIS CIRCOLO TENNIS GIOTTO A.S.D. LE PANTERE BEACH TENNIS SAN VINCENZO TENNIS CLUB PISTOIA A.S.D. Totale
194 33 114 19 2 51 1 414
visti i numeri ad oggi importanti già raggiunti. Altri luoghi di sviluppo saranno le città lontane dal mare, dove il beach tennis anche se con ritardo sta arrivando e dove l’interesse nella costruzioni di campi polivalenti (beach tennis/volley) sta crescendo. Proprio dal punto di vista di pianificazione per la stagione 2011, continua la modalità degli scorsi anni di condividere il prima possibile, la stagione dei tornei con tutti gli attori interessati nel territorio regionale. Il calendario in corso di formalizzazione prevederà come elementi di spicco, un torneo ITF, 5 torneo open e molti altri tornei per non agonistici e tornei in notturna, sintomo che l’obiettivo rimane quello di coprire e soddisfare tutte le tipologie di giocatori/praticanti con modalità ad hoc. Dal punto di vista tecnico i giocatori toscani continuano a crescere e a ricoprire classifiche di tutto rispetto in ambito nazionale sia per il settore maschile che per il femminile, ma anche per il settore juniores. Evito di citare nomi, che comunque saranno verificabili nelle classifiche nuove di inizio 2011. Obiettivo del prossimo anno è di incentivare il settore giovanile, over e ancora come già fatto quest’anno il settore femminile. L’obiettivo regionale per il 2011 è quello di arrivare a quota 750 tesserati.
Dati 2008 A.S.D. BEACH TENNIS TOSCANA A.S.D. BEACH TENNIS VERSILIA CIRCOLO TENNIS GIOTTO A.S.D. CIRCOLO TENNIS GROSSETO A.S.D. LE PANTERE BEACH TENNIS SAN VINCENZO Totale
118 31 1 50 28 228
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yessss! Un altro punto conquistato! Un altro mattone che porta alla vittoria.
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edicina portiva
di Enrica Pastore Medico Chirurgo Specialista in Medicina dello Sport Bioterapia Nutrizionale
mangia, bevi e...vinci! Utili consigli su cosa e come mangiare per avere il massimo dal proprio corpo
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na sana alimentazione è il primo passo per mantenersi in forma? Questo è vero ma bisogna chiarire che l’alimentazione varia a seconda dello sport che stiamo praticando. Quando parliamo di beach tennis, parliamo di uno sport ad impegno cardiovascolare medio che definiamo aerobico-anaerobico alternato, come alcuni sport di squadra (calcio, pallavolo, ecc.). L’energia necessaria viene dunque prodotta da tutti e tre i nutrienti principali: carboidrati, grassi e proteine, equilibrati come nell’alimentazione di un soggetto normale. La proporzione giornaliera da rispettare è di un 55/60% carboidrati, 35% grassi e 15/20% proteine. La percentuale delle proteine è quella che può subire le principali variazioni a seconda dello sport e dell’allenamento di cui abbiamo bisogno, per esempio, nella fase di potenziamento della massa muscolare possiamo aumentare l’apporto proteico. Cosa mangiare prima di una gara? Prima della prestazione è necessario aumentare al massimo le scorte di glicogeno, le scorte degli zuccheri. Si consiglia un pasto glicolipidico, tre ore prima di scendere in campo, costituito da: zuccheri complessi, per esempio la pasta ma non in quan-
tità eccessiva perché potrebbe appesantire la digestione, 60 grammi vanno benissimo. Il primo piatto va integrato con i lipidi: olio o burro senza eccedere nel condimento. Infine la razione indispensabile di proteine che possono essere integrate con 180 grammi di carne, moderando anche qui il condimento e prediligendo una cottura leggera. Niente frutta, invece, perché potrebbe fermentare, quindi è preferibile non inserirla nel pasto pre-partita. Se invece la gara è di mattina, una buona e sana colazione è il punto di partenza per affrontare al meglio l’impegno imminente. Pane e prosciutto crudo e un frutto. Per esempio, in primavera le fragole sono ottime, si trovano fresche e non di serra e vanno benissimo per accompagnare la colazione. Con l’estate alle porte di frutta ci sarà l’imbarazzo della scelta: pesche, albicocche e susine sono assolutamente consigliate, attenzione però a non mischiare frutti diversi, è bene mangiare sempre un solo tipo di frutta per volta. E’ chiaro poi che, quando si parla di alimentazione sportiva, un occhio di riguardo va dato anche alle appetenze e alle particolarità del singolo atleta. Se il giocatore è predisposto alla iperglicemia, per esempio, la colazione si farà salata: pane e prosciutto. Se non sussiste un problema con gli zuccheri si può tranquillamente ipotizzare una colazione dolce: via libera allora a crostate e ciambelloni fatti in casa. Fino a un ora prima dell’incontro, invece, si
Meglio evitare la frutta nel pasto pre-partita la cui fermentazione puo’ creare problemi SCHEDA PROTEINE Negli sport prevalentemente aerobici l’apporto è di 1,3 grammi pro-chilo al giorno. Negli sport come il beach tennis l’apporto è di 1.2/1.5 grammi pro-chilo. Negli sport anaerobici (sport di potenziamento muscolare, di forza e velocità: sollevamento pesi o 100 metri) si arriva a 1.5/1.7 grammi pro-chilo.
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Integratore salino fai da te:
Fino a un’ora prima dell’incontro: 50gr di parmigiano con un cucchiaino di miele
1 pompelmo in mezzo litro d’acqua 1 cucchiaino di zucchero una punta di cucchiaino di sale marino
potrebbe anche prendere un pasto costituito da 50 grammi di parmigiano con un cucchiaino di miele. Il consiglio che vale sempre e che è da ricordare è quello di non bere eccessivamente durante i pasti ma di frazionare l’acqua prima, durante e dopo la partita. Troppa acqua potrebbe infatti dilatare lo stomaco. Da prediligere sempre i prodotti naturali senza conservanti e coloranti. Il fegato di un atleta non deve mai essere aggravato perché è impegnato a gestire le tossine prodotte dai muscoli. Usare, dunque, non solo bevande naturali ma anche integratori a base di potassio e magnesio più maltodestrine, che sono degli zuccheri a rapido assorbimento. Anche il sonno è importante prima di una gara. Per dormire bene bisogna mangiare leggero? Un alleato vincente per un sano riposo notturno sono i carboidrati che contengono triptofano, una sostanza che facilita il sonno. Anche la verdura cotta o cruda va bene purché la scelta ricada su quelle meno fibrose, le verdure fibrose rischiano infatti di irritare l’intestino. Bere tanto ma bere anche bene. Qual è il cocktail giusto di nutrienti liquidi? Va bene l’acqua ma possiamo trovare un modo per integrare an-
che l’acqua che non contiene i sali minerali di cui invece i nostri atleti hanno bisogno. Posso suggerire un’integrazione idrosalina naturale, “fatta in casa”, che tutti possono provare a fare: spremere 1 pompelmo in mezzo litro acqua, aggiungere un cucchiaino di zucchero pieno e una puntina di cucchiaino di sale marino. Quali sono i rischi a cui va incontro l’atleta che trascura l’alimentazione? Ci sono dei rischi a lungo termine come un aggravamento della funzione epatica e renale, che sono organi emuntoriali, cioè deputati all’eliminazione di tossine, prodotte dall’attività fisica intensa. Inoltre ci sono i rischi legati alla carenza di ferro; in questo caso i primi campanelli d’allarme sono la stanchezza e l’astenia. Esistono poi dei rischi nell’immediato che nel beach tennis sono il colpo di calore e i traumi muscolari, osteo- articolari. In particolare il colpo di calore è collegato all’alimentazione. E’ bene dunque osservare una corretta integrazione idrosalina e attenersi a tutte quelle precauzioni che gli atleti da spiaggia dovrebbero seguire: bagnarsi la testa durante la gara, usare un cappello e recuperare all’ombra.
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