The Typeface Museum Brand guidelines Progetto grafico, testi e impaginazione a cura di Luca Nicelli. Realizzato per l’esame di Corporate e Brand Image, del secondo anno del corso di Communication Design, IAAD – Istituto d’Arte Applicata e Design. A.A. 2021/2022
INDICE
1
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Il Museo Idea
2
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Percorso Legenda Stampa a caratteri mobili Macchina per scrivere Fotocomposizione Digitale
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Punto di distinzione
12 13 15 16 17
20 23
Competitors Museo Bodoniano Tipoteca Italiana
24 25
28
Mission Mission
4
Struttura
Target e analisi dei competitors Target
3
10
30
32
Naming Studio
34
Scelta
36
5
6
Marchio
38 Struttura Storia Costruzione
40 42
Lockup
52
Dimensioni Scalabilità
48
Utilizzi da evitare Forma Effetti e colori
53 54 55
Utilizzi Posizionamento
56 57
58 60
Caratteri tipografici secondari
62
Colore
64 Colori
8
46 47
Tipografia Carattere tipografico primario
7
Proporzioni Area di rispetto
66
Storytelling Percorso Lo scalpello Il compasso La griglia Il Museo
68 70 72 74 76
Applicazioni
77
9
Imagery
10
80
88
Sistema di identità Griglia ed elementi ricorrenti Pannelli Presentazione caratteri Descrizione caratteri Applicazioni caratteri Schermi interattivi Didascalie opere Indicazioni
11
78
Art Direction
90
Oltre il logo
92
Elementi Pannelli
94
96 97 98 99 100 101
Supporti per la produzione, distribuzione e comunicazione
102
Elementi Produzione e distribuzione Comunicazione
104 105
Badge Staff Ospiti
106 107
Divise
108
Biglietti
110
Catalogo
111
Leaflet
112
Poster
114
Biglietti da visita
116
Cartoline
118
Segnalibro
120
Agenda
122
Collana editoriale
124
Borse Carta Shopper
124 125
12
Mappa Percorso
128
Elementi Guide Contenuti
130 131
Opere Esposizione
134
Workshop Designing Type Mastering Type
136 137
Pop-up store
13
Guida Brochure App Installazioni Guess the Typeface Typefaces around the world
132 133
138 140
142
Digitale
144 Elementi Sito web App
14
126
Store experience
146 147
Conclusioni Obiettivi futuri
Sito web Homepage Museo Caratteri tipografici Typeface Identifier
148 149 150 151
App Interfaccia Typeface Identifier
152 153
154 156
IL MUSEO
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IDEA
Situato a Venezia e nato nel 2021, The Typeface Museum, il Museo del Carattere Tipografico, è unico al mondo nel suo genere. Il Museo ripercorre la storia della tipografia attraverso l’analisi dei caratteri tipografici: partendo dal Textura di Gutenberg fino ad arrivare ai giorni nostri.
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Grazie al percorso guidato, che incontra decine di caratteri tipografici disegnati a partire dal 1445, si potranno capire le differenze dei contesti socio-culturali e tecnologici e si potrà comprendere al meglio l’evoluzione dell’arte tipografica. Il Museo è in continua evoluzione per offrire ai visitatori l’esperienza più completa possibile, che comprenda una visione sia antica che moderna e contemporanea della tipografia.
STRUTTURA
Il Museo prevede una suddivisione degli artefatti tipografici in quattro principali sezioni, definita in base alla tecnologia per la quale i relativi caratteri tipografici sono stati progettati: 1. 2. 3. 4.
Stampa a caratteri mobili; Macchina per scrivere; Fotocomposizione; Digitale.
La suddivisione del Museo in settori tecnologici deriva dalla volontà di mostrare il processo tramite il quale i caratteri tipografici venivano disegnati all’epoca. Sarà possibile osservare l’incisione dei punzoni in metallo così come la progettazione di caratteri tipografici tramite avanzati software digitali. Ogni settore del Museo presenta decine di caratteri tipografici, particolarmente significativi per la storia della tipografia, nella loro concezione originale (specimen, caratteri mobili...), in applicazioni editoriali e pubblicitarie (libri, riviste, locandine…) e in applicazioni identitarie (marchi). I caratteri tipografici sono presentati in ordine cronologico in modo da permettere di percorrere al meglio l’evoluzione del design tipografico. Con l’avanzare delle tecnologie, fino ad arrivare al digitale, la storia incontra il presente: il museo viene costantemente aggiornato per dare spazio ad affermati ed emergenti type designer.
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PERCORSO LEGENDA
Ciascuno dei caratteri tipografici viene descritto attraverso otto categorie:
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Ty
Nome originale del carattere tipografico
Ca
Categorizzazione del carattere tipografico (serif, sans serif, script o gotico)
Ke
Keywords, parole chiave riferite a caratteristiche storiche o visuali del carattere
Te
Tecnologia per la quale il carattere è stato originariamente creato
Da
Prima data di pubblicazione del carattere o sua prima implementazione nota
De
Creatore del carattere tipografico
Fo
Fonderia che ha originariamente pubblicato il carattere tipografico
Co
Paese della pubblicazione originale del carattere tipografico
PERCORSO STAMPA A CARATTERI MOBILI
1454 Gutenberg’s Bastarda Johannes Gutenberg Germania
1455 Gutenberg’s Textura Johannes Gutenberg Germania
1465 The Subiaco Type K. Sweynheym e A. Pannartz Italia
1470 Jenson Nicolas Jenson Italia
1470 Von Speyer’s Roman Giovanni e Vindelino da Spira Italia
1495 Griffo’s Roman/Bembo Francesco Griffo Italia
1501 Griffo’s Italic/Aldine Francesco Griffo Italia
1538 Garamond’s Roman Claude Garamond Francia
1545 Garamond’s Italic Claude Garamond Francia
1695 The Romain du Roi L. Simonneau e P. Grandjean Francia
1725 Caslon William Caslon UK
1757 Baskerville John Baskerville UK
1784 Didot Firmin Didot Francia
1798 Bodoni Giambattista Bodoni Italia
1806 Thorne’s Fat Face Robert Thorne UK
1815 Figgin’s Antique Vincent Figgins UK
1821 Thorowgood’s Egyptian Robert Thorne UK
1832 Figgins’s Sans Serif Vincent Figgins UK
1845 Clarendon Robert Besley UK
1898 Akzidenz-Grotesk Sconosciuto Germania
1901 Copperplate Gothic Frederic W. Goudy USA
1904 Franklin Gothic Morris Fuller Benton USA
1914 Centaur Bruce Rogers USA
1915 Goudy Oldstyle Frederic W. Goudy USA
1916 Johnston’s Railway Type Edward Johnston UK
1918 Century Schoolbook Morris Fuller Benton USA
1922 Cooper Black Oswald ‘Oz’ Cooper USA
1923 Kombinations-Schrift Josef Albers Germania
1925 Universal Type Herbert Bayer Germania
1927 Futura Paul Renner Germania
1928 Gill Sans Eric Gill UK
1930 City Georg Trump Germania
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1931 DIN 1451 Sconosciuto Germania
1932 Times New Roman V. Lardent e S. Morison UK
1934 Rockwell Frank Hinman Pierpont UK
1937 Stencil Gerry Powell USA
1950 Palatino Hermann Zapf Germania
1957 Helvetica Max Miedinger Svizzera
1957 Frutiger Adrian Frutiger Francia
1958 Optima Hermann Zapf Germania
1962 Eurostile Aldo Novarese Italia
1965 Impact Geoffrey Lee UK
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PERCORSO MACCHINA PER SCRIVERE
1955 Courier Howard Kettler USA
1963 Quadrato Arturo Rolfo Italia
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PERCORSO FOTOCOMPOSIZIONE
1970 ITC Avant Garde Gothic Herb Lubalin e Tom Carnase USA
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1974 American Typewriter Joel Kaden e Tony Stan USA
1974 Lubalin Graph Herb Lubalin USA
1976 Frutiger Adrian Frutiger Francia
PERCORSO DIGITALE
1982 Arial Robin Nicholas e Patricia Saunders UK
1984 Chicago Susan Kare USA
1988 Avenir Adrian Frutiger Germania
1989 Trajan Carol Twombly USA
1980 Minion Robert Slimbach USA
1992 Myriad C. Twombly e R. Slimbach USA
1993 Interstate Tobias Frere-Jones USA
1994 Comic Sans Vincent Connare USA
1996 Filosofia Zuzana Licko USA
1996 Georgia Matthew Carter USA
1996 Mrs Eaves Zuzana Licko USA
1996 Verdana Matthew Carter USA
2000 Gotham Tobias Frere-Jones USA
2003 Archer J. Hoefler e T.Jones USA
2009 Museo Jos Buivenga Olanda
2016 Poppins Jonny Pinhorn India
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LABORATORI E INSTALLAZIONI
All’interno del Museo vengono proposte diverse attività interattive grazie alle quali il visitatore può entrare in contatto in prima persona con il mondo dei caratteri tipografici:
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Laboratorio Designing Type
Laboratorio Mastering Type
Installazione Guess the Typeface
Installazione Typefaces around the world
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TARGET E ANALISI DEI COMPETITORS
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TARGET
Il target a cui si rivolge The Typeface Museum è costituito soprattutto da appassionati di design e tipografia, desiderosi di approfondire la conoscenza del mondo della progettazione di caratteri tipografici. Allo stesso tempo, il Museo vuole attirare e coinvolgere anche visitatori non avvezzi al mondo del design, che al suo interno potranno trovare interessanti informazioni riguardo argomenti che non avevano mai approfondito.
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Tutti leggono libri, ma quanti conoscono la storia dietro i simboli che lo compongono? Tutti scrivono al computer, ma quanti sanno spiegare cos’è l’Arial e perché viene utilizzato da tutti i software di videoscrittura? All’interno del Typeface Museum ognuno potrà trovare risposte e curiosità. Il Museo si rivolge sia a visitatori italiani che stranieri, grazie alle informazioni bilingue, in italiano e in inglese, disponibili all’interno della mostra.
PUNTO DI DISTINZIONE
Non esistono, al mondo, musei che trattano esclusivamente il design di caratteri tipografici. The Typeface Museum si distingue inoltre per la sua visione moderna e contemporanea.
Esistono però numerosi musei della tipografia di grande importanza storica. In Italia i più importanti sono il Museo Bodoniano, a Parma, e la Tipoteca italiana, a Treviso. Il limite di questi musei è la scarsa visione contemporanea, dettata dal fatto che espongono la storia solamente dei caratteri progettati per la stampa tipografica, tralasciando quindi gli ultimi 100 anni di storia che hanno visto la nascita della fotocomposizione e del digitale. Altri musei da citare sono il Gutenberg Museum, a Magonza, il Plantin Moretus, ad Anversa, e il Type Archive, a Londra. Anche in questi casi i musei trattano principalmente il processo di stampa tipografica piuttosto che il design dei caratteri tipografici.
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COMPETITORS MUSEO BODONIANO
Il più antico museo della stampa in Italia, inaugurato nel 1963 in occasione del 150° anniversario della morte di Giambattista Bodoni, il tipografo piemontese che rese Parma capitale mondiale della stampa a partire dalla seconda metà del ‘700.
Il museo è diviso in sezioni espositive ed è presente una serie di pannelli nelle pareti che illustra, tramite 15 illustrazioni, la lenta evoluzione del carattere tipografico, dalle origini al XIX secolo, e documenta lo sforzo compiuto attraverso i secoli da disegnatori, incisori e tipografi per portarlo a una sempre maggiore chiarezza e leggibilità.
Museo Bodoniano Esposizione busto di Giambattista Bodoni 24
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COMPETITORS TIPOTECA ITALIANA
Dall’invenzione di Gutenberg alle sperimentazioni del ’900: un percorso che mette in scena il mestiere e l’arte del tipografo, alla scoperta dei materiali, degli strumenti e delle tecniche che hanno permesso alla stampa di imporre una rivoluzione culturale lunga cinque secoli.
Il percorso accompagna il visitatore alla scoperta degli strumenti e della storia della tipografia attraverso postazioni che illustrano non solo le peculiari azioni del lavoro del tipografo (composizione a mano e stampa), ma anche il decisivo ruolo dei tanti mestieri legati al mondo dei caratteri: incisione dei punzoni, preparazione delle matrici, fusione dei caratteri e, ancor prima, il progetto e il disegno dei caratteri. Il Museo offre agili supporti alla visita e alla didattica: le singole postazioni illustrano con filmati la storia del carattere tipografico e le sue applicazioni nella comunicazione visiva.
Tipoteca Italiana Macchina per la stampa tipografica 26
27
MISSION
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29
MISSION
Mostrare al mondo che i caratteri tipografici ci influenzano ogni giorno e diffondere la cultura della tipografia come arte, oltre che tecnologia.
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Show the world that typefaces influence us every day and spread the culture of typography as an art, as well as technology.
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NAMING
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STUDIO
Uno studio del trend nel naming dei musei di tutto il mondo è fondamentale per capire verso che direzione virare nella scelta del nome.
Muzellec1 (2006) ha creato una classificazione che descrive le diverse tipologie di nomi che adottano i musei, dal più descrittivo al più astratto. Descrittivi National Gallery Erotic Art Museum Munch Museum
Geografici British Museum Malmö Konstmuseum The Louvre
Patronimici British Museum Malmö Konstmuseum The Guggenheim
Acronimi V&A MoMA MACRO
Associativi Universeum KIASMA Kulturen
Indipendenti The Strong KIASMA
Muzellec, Laurent 2006. “What is in a name change? Re-joycing corporate names to create corporate brands.” Corporate Reputation Review 8:4, 305–321. 34
La maggior parte delle organizzazioni (Muzellec1, 2006) inizia la propria attività con un nome descrittivo, e quando l’awareness degli stakeholder incrementa nel tempo diventa possibile virare verso acronimi e nomi evocativi o astratti. Utilizzando da subito acronimi o nomi astratti il rischio è quello di incorrere nell’incomprensione del contenuto del museo, soprattutto nel caso di un argomento poco trattato come la tipografia e in particolare il design dei caratteri tipografici.
In Italia la maggior parte dei musei d’arte mantiene un naming italiano, complice della forte tradizione storica con il territorio. Esistono però delle eccezioni: musei che trattano argomenti maggiormente di nicchia che hanno scelto un nome in inglese, comprensibile da un pubblico internazionale. È il caso, per esempio, del Messner Mountain Museum, museo dell’alpinismo in Alto Adige, e dell’ADI Design Museum, a Milano.
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SCELTA
Il nome scelto è The Typeface Museum, traducibile letteralmente come “Il Museo del Carattere Tipografico”: internazionale, descrittivo, facile da pronunciare, comprendere e tradurre in italiano.
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Il nome risolve anche l’eccessiva lunghezza del termine “Carattere tipografico” che in inglese è traducibile in poche lettere con il termine “Typeface”. Essendo il nome descrittivo i potenziali visitatori possono capire da subito di cosa tratta il Museo, evitando possibili incomprensioni.
Dal punto di vista fonetico The Typeface Museum presenta l’allitterazione della lettera T in “The Typeface” e della lettera M in “Museum”. La pronuncia inizia quindi con la consonante esplosiva dentale sorda “T” e termina con la nasale bilabiale sonora “M”. Durante la pronuncia di “The Typeface” le labbra saranno quindi aperte, mentre durante la pronuncia del termine “Museum” esse saranno occluse. Questo contrasto conferisce al nome una maggiore dinamicità sonora.
Il dominio “thetypefacemuseum.com” è libero così come il nome è libero dal copyright.
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MARCHIO
38
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STRUTTURA STORIA
Lo sviluppo artistico della Francia seicentesca iniziò a partire dalla seconda metà del secolo, quando salì al trono il visionario Re Luigi XIV. Alla fine del secolo un apposito comitato ebbe l’incarico di creare un carattere tipografico esclusivo per il Re. Progettato secondo i principi scientifici, il carattere doveva essere creato partendo da una griglia di 48 unità per lato, e di conseguenza ogni lettera sarebbe dovuta essere composta da 2304 quadratini: un’impresa tecnicamente impossibile.
Il Romain du Roi è il primo carattere tipografico nella storia progettato tramite rigore scientifico, unendo l’arte dell’incisione tipografica con la precisione e il calcolo matematico. È stato uno dei punti di svolta più significativi nella storia del design dei caratteri tipografici.
Il tipografo che meglio riuscì a interpretare questa idea di carattere tipografico fu Philippe Grandjean, che lo disegnò, insieme a Louis Simonneau, nel 1695. Inizierà invece a essere usato solamente a partire dal 1702. Il cosiddetto Romain du Roi (Romano del Re) fu costruito su una griglia 8x8, ha dei serif uguali tra di loro e sarà poi la base per la costruzione dei caratteri successivi, i cosiddetti caratteri transizionali.
Romain du Roi Philippe Grandjean e Louis Simonneau, 1695 40
41
STRUTTURA COSTRUZIONE
Il marchio è costituito da un segno astratto e da un logotipo. Il segno è costruito partendo dalla griglia utilizzata da Louis Simonneau e Philippe Grandjean per costruire il Romain du Roi: 8 righe per 8 colonne.
42
Partendo dalla lettera M, la lettera di Magonza, di Manuzio, di Museo, sono state individuate le forme tramite le quali sono state disegnate le grazie del carattere del Re francese. Da questi perimetri è stato costruito un segno indipendente, che nasconde al suo interno uno degli aspetti più affascinanti della progettazione dei caratteri tipografici: il processo di costruzione della lettera.
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STRUTTURA COSTRUZIONE
Grazie alla griglia 8x8 viene anche posizionato il logotipo: un Helvetica Neue Bold, aggiustato otticamente per ottenere un migliore allineamento alla griglia e una maggiore corrispondenza con il segno.
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In base allo spazio a disposizione il segno può essere posizionato sia orizzontalmente che verticalmente rispetto al logotipo.
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PROPORZIONI
L’unità della griglia che compone il pittogramma, il cerchio, è anche l’unità di misura che definisce le proporzioni dello spazio utilizzato dal marchio.
1x
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La dimensione del cerchio è di 1x e tutte le relative proporzioni utilizzano questa unità di misura.
PROPORZIONI AREA DI RISPETTO
L'area di rispetto si riferisce all’area attorno al marchio che non deve essere occupata da elementi grafici o testi.
La zona di esclusione del marchio corrisponde a 4 unità per ogni lato.
4x 4x
4x
4x 47
DIMENSIONI SCALABILITÀ
Per assicurare visibilità e leggibilità il marchio deve essere adattato alle dimensioni del supporto a disposizione.
La dimensione minima consentita per il marchio è di 35 mm per la stampa e di 100 px per gli schermi.
La dimensione minima consentita per il marchio è di 20 mm per la stampa e di 60 px per gli schermi.
La dimensione minima consentita per il marchio è di 5 mm per la stampa e di 15 px per gli schermi.
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La dimensione minima consentita per il marchio è di 30 mm per la stampa e di 80 px per gli schermi.
La dimensione minima consentita per il marchio è di 20 mm per la stampa e di 50 px per gli schermi.
La dimensione minima consentita per il marchio è di 5 mm per la stampa e di 15 px per gli schermi.
49
50
51
LOCKUP
Quando si utilizza il marchio The Typeface Museum insieme ad altri loghi bisogna assicurarsi che sia presente abbastanza spazio tra gli elementi, di almeno 4 unità.
4x
52
4x
UTILIZZI DA EVITARE
Per un corretto utilizzo del marchio, sono da evitare le seguenti condizioni.
Non cambiare la posizione del segno
Non posizionare il logotipo all'interno del segno
Non aumentare il kerning del logotipo
Non diistorcere ill marchio
Non stirare il marchio
Non ruotare il marchio
Non usare ombre
Non usare l'effetto 3d
Non usare texture
Non usare colori diversi dal bianco o dal nero
Non inserire al marchio all'interno di box
Non sfocare il marchio
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UTILIZZI DA EVITARE FORMA
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UTILIZZI DA EVITARE EFFETTI E COLORI
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UTILIZZI
Il sistema di identità del Museo si basa su altri elementi grafici distintivi oltre al marchio (vd. capitolo “Sistema di identità”), che perciò non deve obbligatoriamente essere inserito all’interno degli artefatti grafici e comunicativi.
Deve essere sempre utilizzato, invece, quando si progettano comunicazioni esterne dirette a potenziali visitatori che non conoscono il Museo. Non sarà quindi necessario inserire il marchio nella copertina del catalogo o nei badge dello staff, mentre lo sarà nelle brochure o nei biglietti da visita. Il logotipo può essere utilizzato autonomamente, separato dal simbolo, solo quando quest’ultimo è già presente, in altre declinazioni o singolarmente, all’interno dell’artefatto.
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UTILIZZI POSIZIONAMENTO
Per evitare inconsistenze il marchio non deve essere posizionato in modo casuale all’interno della pagina/supporto.
È da prediligere l’ancoraggio del marchio agli angoli del supporto mentre, quando ciò non è possibile, può occupare l’intera larghezza/ altezza della pagina.
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TIPOGRAFIA
58
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CARATTERE TIPOGRAFICO PRIMARIO
Il carattere tipografico primario utilizzato nella I pesi utilizzati sono il bold (75) e il light (45). Il comunicazione del Museo è l’Helvetica Neue LT. bold viene utilizzato per le titolazioni mentre il light per i sottotitoli, i testi correnti e quelli Tutti hanno visto almeno una volta nella vita secondari. Nei titoli e nei sottotitoli l’Helvetica e ciò lo rende il carattere tipografico il carattere viene utilizzato tutto maiuscolo. perfetto per rappresentare il Typeface Museum. È familiare e neutrale, in grado di esaltare gli altri L’Helvetica viene utilizzato sia per i caratteri tipografici senza attirare l’attenzione su testi in tondo (roman) che per i testi se stesso. in corsivo (italic).
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Helvetica Neue LT Aa
Aa
Helvetica 45 Light abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ 123456789&?! Helvetica 75 Bold abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ 123456789&?!
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CARATTERI TIPOGRAFICI SECONDARI
Non esiste un unico carattere tipografico secondario all’interno del Museo. Ne esistono tanti quanti ve ne sono esposti.
L’Helvetica, neutrale, viene quindi accompagnato dai caratteri tipografici presenti all’interno del Museo. Muovendosi si potrà vedere la totalità della varietà dei caratteri esposti, sia nelle installazioni che nei pannelli descrittivi. Il Garamond è uno dei tanti caratteri tipografici che sarà possibile osservare all’interno del Museo e di conseguenza sarà utilizzato nella sezione in cui viene trattato e mostrato.
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Adobe Garamond Pro Aa
Aa
Adobe Garamond Pro Regular abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ 123456789&?! Adobe Garamond Pro Italic abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ 123456789&?!
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COLORE
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COLORI
I colori principali utilizzati nel Museo sono il bianco, il nero e le sfumature tra l’uno e l’altro.
66
Sono i colori della stampa, i colori della carta e dell’inchiostro, i colori che meglio riescono a rappresentare la tipografia. Non servono altri colori perché l’attenzione deve ricadere sul soggetto principale: la forma delle lettere. Colore di base e di fondo Nero
Colore di base e di fondo Bianco
Colore secondario Grigio scuro
Colore secondario Grigio chiaro
Nero CMYK RGB HEX
Bianco 0/0/0/100 0/0/0 #000000
CMYK RGB HEX
0/0/0/0 255/255/255 #FFFFFF
Grigio scuro
Grigio chiaro
CMYK RGB HEX
CMYK RGB HEX
0/0/0/87 33/33/33 #212121
0/0/0/17 211/211/211 #D3D3D3
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STORYTELLING
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STORIA LO SCALPELLO
113 d.C.
L’imperatore Traiano ha guidato l’impero Romano verso la conquista della Dacia. È il giorno dell’inaugurazione del monumento atto a celebrarla: la colonna Traiana. Sul fronte verso la basilica Ulpia è presente un'epigrafe redatta in carattere lapidario romano. Le grazie sono quegli allungamenti ortogonali che si presentano alla fine delle aste e sono il frutto della prassi con cui le lettere venivano realizzate: prima si tracciavano delle linee per mantenersi dritti come su un quaderno, poi si dipingevano le lettere a mano libera con un pennello, infine i tratti venivano incisi dagli scalpellini. Le grazie derivano dal segno lasciato dal pennello quando si solleva dal supporto. Non c’erano misure o stencil, né c’erano leggi geometriche.
Colonna Traiana Antica Roma, 113 d.C. 70
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STORIA IL COMPASSO
1509
Luca Pacioli, matematico ed economista conosciuto per aver fondato la ragioneria, ha pubblicato a Venezia il De Divina Proportione, un trattato sulle applicazioni della sezione aurea. Contiene 60 tavole disegnate da Leonardo da Vinci e tratta, tra i vari argomenti, anche lo studio delle lettere lapidarie romane, poste all’interno della figura del quadrato e della sezione aurea. C’è la volontà di trovare leggi geometriche che possano spiegare la perfezione delle forme delle lettere romane.
De Divina Proportione Luca Pacioli, 1509 72
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STORIA LA GRIGLIA
1682
Luigi XIV, Re di Francia, sposta la Corte Reale a Versailles, concentrando lo sforzo di numerosi artisti e artigiani per ideare e arredare la Reggia. Incarica un apposito comitato di creare un carattere tipografico per il suo uso esclusivo. Progettato secondo i principi scientifici, il carattere doveva essere creato partendo da una griglia di 48 unità per lato, e di conseguenza ogni lettera sarebbe dovuta essere composta da 2304 quadratini: un’impresa tecnicamente impossibile. Philippe Grandjean, insieme a Louis Simonneau, riesce nell’impresa nel 1695. Costruiscono il Romain du Roi su una griglia 8x8, con delle grazie uguali tra di loro e costruite tramite circonferenze, simili a quelle che Luca Pacioli aveva provato ad applicare alle lettere lapidarie romane nella ricerca di una perfezione geometrica due secoli prima.
Romain du Roi Philippe Grandjean e Louis Simonneau, 1695 74
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STORIA IL MUSEO
2021
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È il giorno dell’inaugurazione del Typeface Museum. Camminando per le sale si trovano centinaia di alfabeti, tutti molto diversi, ma con un’origine comune. Ognuno è frutto di secoli di storia, di tentativi e di studi, ognuno deve qualcosa agli scalpellini romani, a Luca Pacioli e a Philippe Grandjean. La condizione di esistenza di ogni alfabeto risiede proprio nella storia che ha portato alla sua costruzione. The Typeface Museum la ripercorre e non smette mai di continuare a riscriverla.
APPLICAZIONI
Lo storytelling viene applicato alla comunicazione del Museo tramite la spiegazione dei passaggi principali che hanno portato alla sua creazione. Esempi di applicazione:
Presentazione “Camminando per le sale del Museo si trovano centinaia di alfabeti, tutti molto diversi, ma con un’origine comune. Ognuno è frutto di secoli di storia, di tentativi e di studi, ognuno deve qualcosa agli scalpellini romani, a Luca Pacioli e a Philippe Grandjean. La condizione di esistenza di ogni alfabeto risiede proprio nella storia che ha portato alla sua costruzione. The Typeface Museum la ripercorre e non smette mai di continuare a riscriverla.”
Payoff "Scopri la storia dietro alle lettere"
Scelta delle immagini Utilizzare immagini che mostrano gli specimen originali della colonna traiana, del De Divina Proportione o del Romain du Roi.
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ART DIRECTION
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IMAGERY
Le immagini utilizzate nel sistema di identità del Museo possono essere contenute all’interno di cerchi o si possono inserire a pagina intera, per mostrare al meglio i dettagli delle fotografie. Quando le immagini non contengono colori che comunicano informazioni aggiuntive (es. il colore di un logo) vengono sempre convertite in bianco e nero.
I soggetti delle immagini sono i caratteri tipografici: tutte le foto mostrano i caratteri visti nel dettaglio, utilizzati nel supporto per il quale sono stati creati. Il Garamond, per esempio, viene mostrato stampato sulla carta, mentre il Verdana viene mostrato su un display digitale. Nelle pagine successive sono presenti esempi di imagery.
Hypnerotomachia Poliphili Francesco Colonna, 1499, stampato da Aldo Manuzio a Venezia 80
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Wikipedia.com Pagina Wikipedia del carattere tipografico Verdana 82
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Champfleury Geoffroy Tory, 1529, Parigi 84
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Bibbia a 42 linee Johannes Gutenberg, 1455 86
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SISTEMA DI IDENTITÀ
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GRIGLIA ED ELEMENTI RICORRENTI
La griglia 8x8 viene utilizzata anche per progettare il sistema di identità del Museo.
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Il quadrato e il cerchio sono le forme che dettano il posizionamento degli elementi nella pagina e nei diversi supporti.
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OLTRE IL LOGO
Il sistema di identità del Museo è forte e distintivo ed è in grado di funzionare anche senza mostrare esplicitamente il marchio. Tra gli elementi del sistema di identità troviamo:
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Griglia 8x8 utilizzata come display per gli specimen dei caratteri tipografici. I 64 spazi consentono di mostrare ogni carattere tipografico nella sua interezza, inserendo tutte le maiuscole, tutte le minuscole, i numeri e i simboli “&” e “?”.
Filetti per dividere i testi e gli elementi grafici. Sia orizzontali che verticali.
Pangrammi (frasi di senso compiuto in cui vengono utilizzate tutte le lettere dell'alfabeto) per mostrare i caratteri tipografici in utilizzo.
Testi ed elementi grafici inseriti all’interno di cerchi, gli stessi che compongono il marchio e la griglia.
Cus est aut porum ra ium es sum reperspit Cus est aut porum ra ium es sum reperspit
THE QUICK BROWN FOX JUMPS OVER THE LAZY DOG. the quick brown fox jumps over the lazy dog.
THE QUICK BROWN FOX JUMPS OVER THE LAZY DOG . the quick brown fox jumps over the lazy dog. 93
ELEMENTI PANNELLI
All’interno del museo sono presenti diverse tipologie di pannelli:
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Pannello di presentazione Espone lo specimen del carattere tipografico utilizzando la griglia 8x8 e descrivendone le caratteristiche principali, come nome originale, progettista, fonderia e caratteri tipografici correlati.
Pannello di descrizione Espone la storia del carattere tipografico e il motivo per il quale è importante per i nostri giorni.
Pannelli delle applicazioni Mostrano marchi, libri, siti web, e altri contesti nei quali il carattere tipografico è stato utilizzato.
Schermi interattivi Mostrano, tramite il tocco sul touch screen dei dettagli delle lettere, le informazioni tecniche sul carattere tipografico.
Pannelli delle didascalie Descrivono l’artefatto tipografico esposto (vd. capitolo “Store Experience”).
Pannelli di indicazioni Servono per indirizzare i visitatori all’interno del Museo.
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PANNELLI PRESENTAZIONE CARATTERI
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PANNELLI DESCRIZIONE CARATTERI
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PANNELLI APPLICAZIONI CARATTERI
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PANNELLI SCHERMI INTERATTIVI
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PANNELLI DIDASCALIE OPERE
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PANNELLI INDICAZIONI
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SUPPORTI PER LA PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE E COMUNICAZIONE
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ELEMENTI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE
I dipendenti e i collaboratori del Museo sono dotati di accessori nei quali è possibile identificare il sistema di identità del Typeface Museum:
Badge per lo staff Contiene la foto del dipendente dello staff, le sue informazioni di base e i suoi caratteri tipografici preferiti. Divise T-shirt e felpe sopra le quali è applicata la griglia 8x8 con lo specimen di un carattere tipografico. Ogni dipendente indossa un carattere tipografico diverso.
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Badge per gli ospiti Contiene la foto del dipendente dello staff, le sue informazioni di base e i suoi caratteri tipografici preferiti.
ELEMENTI COMUNICAZIONE
I visitatori potranno entrare in contatto con il sistema di identità del Museo anche tramite:
Biglietti Mostrano il payoff “Scopri la storia dietro alle lettere” e lo specimen di uno dei caratteri tipografici presenti all’interno del Museo.
Catalogo Presenta tutti i caratteri tipografici presenti nel Typeface Museum e le loro caratteristiche.
Leaflet promozionali Pieghevole a 3 ante dove viene presentato il Museo, il suo storytelling e le informazioni per raggiungerlo.
Poster promozionali Poster a grande formato che verranno esposti in zone strategiche di grandi città. Presentano il payoff “Scopri la storia dietro alle lettere” e lo specimen di uno dei caratteri tipografici presenti all’interno del Museo. Ne esistono tante versioni quanti sono i caratteri esposti nel Museo.
Biglietti da visita Biglietti da visita dal formato quadrato che presentano le informazioni per raggiungere il Museo e lo specimen di uno dei caratteri tipografici presenti all’interno.
Cartoline Collezionabili di piccolo formato, contengono lo specimen di uno dei caratteri tipografici e un pangramma.
Segnalibro Segnalibro di diversi formati, contengono lo specimen di uno dei caratteri tipografici presenti all’interno del Museo.
Agenda Acquistabile nel negozio, contiene lo specimen di uno dei caratteri tipografici e un pangramma.
Collana editoriale Type specimen book sui diversi caratteri tipografici presenti all’interno del Museo.
Borse Contengono il logo e/o lo specimen di uno dei caratteri tipografici presenti all’interno del Museo.
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BADGE STAFF
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BADGE OSPITI
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DIVISE
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BIGLIETTI
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CATALOGO
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LEAFLET
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POSTER
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BIGLIETTI DA VISITA
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CARTOLINE
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SEGNALIBRO
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AGENDA
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COLLANA EDITORIALE
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BORSE CARTA
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BORSE SHOPPER
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STORE EXPERIENCE
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MAPPA PERCORSO
Il Museo è diviso in quattro sezioni in base alle tecnologie per le quali i caratteri tipografici sono stati progettati: stampa a caratteri mobili (1), macchina per scrivere (2), fotocomposizione (3) e digitale (4). All’interno di ogni sezione sono presenti le installazioni dei relativi singoli caratteri tipografici. I visitatori, una volta entrati nel Museo, potranno comprare i biglietti per l’ingresso alla sala espositiva o ai laboratori nella biglietteria (T), per poi procedere verso la hall (H). Da questo disimpegno, che contiene un’area relax, potranno lasciare i vestiti nel guardaroba (W), accedere ai laboratori per i workshop (L) o continuare verso la mostra. All’inizio del percorso della sala espositiva è posizionato il pannello “Guess the Typeface” (G), mentre procedendo verso il percorso guidato si potrà ripercorrere cronologicamente la storia dei caratteri tipografici. Un’altro pannello “Guess the Typeface” è posizionato prima del termine del percorso, dopo il quale si accede allo shop (S) prima di arrivare all’uscita. I bagni (B) sono distribuiti in diverse aree dell’edificio.
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Entrance Tickets Hall Wardrobe Bathroom Laboratories Guess the typeface Metal Typewriter Photosetting Digital
Shop
Stampa a caratteri mobili 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20.
Gutenberg’s Bastarda (1454); Gutenberg’s Textura (1455); The Subiaco Type (1465); Jenson (1470); Von Speyer’s Roman (1470); Griffo’s Roman / Bembo (1495); Griffo’s Italic / Aldine Italic (1501); Garamond’s Roman (1538); Garamond’s Italic (1545); The Roman du Roi (1695 – 1702); Caslon (1725); Baskerville (1757); Didot (1784); Bodoni (1788); Thorne’s Fat Face (1806); Figgins’s Antique (1815); Thorowgood’s Egyptian (1821); Figgins’s Sans Serif (1832); Clarendon (1845); Akzidenz Grotesk (1898);
21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42.
Copperplate Gothic (1901); Franklin Gothic (1904); Centaur (1914); Goudy Oldstyle (1915); Johnston Railway Type (1916); Century Schoolbook (1918); Cooper Black (1922); Kombinations-Schrift (1923); Universal Type (1925); Futura (1927); Gill Sans (1928); City (1930); DIN 1451 (1931); Times New Roman (1932); Rockwell (1934); Stencil (1937); Palatino (1950); Helvetica (1957); Univers (1957); Optima (1958); Eurostile (1962); Impact (1965);
Macchina per scrivere 1. 2.
Courier (1955); Quadrato (1963);
Fotocomposizione 1. 2. 3. 4.
ITC Avant Garde Gothic (1970); American Typewriter (1974); Lubalin Graph (1974); Frutiger (1976);
8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.
Comic Sans (1994); Filosofia (1996); Georgia (1996); Mrs Eaves (1996); Verdana (1996) Gotham (2000); Archer (2003); Museo (2009); Poppins (2014);
Digitale 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
Arial (1982); Chicago (1984); Avenir (1988); Trajan (1989); Minion (1990); Myriad (1992); Interstate (1993);
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ELEMENTI GUIDE
I visitatori possono muoversi facilmente all’interno del Museo grazie alla guida, disponibile in più versioni:
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Brochure Pieghevole che presenta la mappa del Museo con i relativi punti di riferimento e la lista dei caratteri tipografici presenti all’interno del Museo.
App Mappa interattiva del Museo presente all’interno dell’applicazione (vd. capitolo “Digitale”), cliccabile e navigabile. Tramite il click è possibile vedere i dettagli sulle diverse sezioni.
ELEMENTI CONTENUTI
All’interno del Museo si possono trovare, oltre ai pannelli, anche artefatti e altri elementi interattivi:
Opere Esposte tramite pannelli in plexiglass, sono accompagnate dai pannelli delle didascalie.
Laboratori Aule e spazi dove poter partecipare ai workshop organizzati dal Museo.
Installazioni Pannelli interattivi “Guess the Typeface” e “Typefaces around the world”.
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GUIDA BROCHURE
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GUIDA APP
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OPERE ESPOSIZIONE
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WORKSHOP DESIGNING TYPE
“Designing Type” è un workshop intensivo destinato a progettisti principianti della durata di tre giorni, grazie al quale i partecipanti interessati al mondo della tipografia possono imparare le basi su come progettare un carattere tipografico.
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WORKSHOP MASTERING TYPE
“Mastering Type” è un workshop avanzato destinato a gruppi di progettisti nel quale i partecipanti, grazie alla guida e ai consigli di esperti del settore, possono approfondire qualsiasi aspetto della progettazione grafica e tipografica.
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INSTALLAZIONI GUESS THE TYPEFACE
I pannelli interattivi “Guess the Typeface” permettono al visitatore di cimentarsi nello scoprire la propria conoscenza dei caratteri tipografici. Posizionati all’inizio e al termine del percorso, i pannelli invitano il visitatore a cercare di riconoscere venti diversi font diversi tramite risposta multipla. Grazie ai pannelli posizionati al termine del percorso è possibile ripetere l’esperienza in modo da confrontare i risultati con quelli del test fatto prima di aver visitato e scoperto il Museo e i suoi caratteri tipografici.
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INSTALLAZIONI TYPEFACES AROUND THE WORLD I visitatori sono invitati a inviare al Museo foto di cartelli, poster e insegne contenenti caratteri tipografici che hanno riconosciuto in qualsiasi parte del mondo. Le stesse foto vengono mostrate all’interno del Museo negli appositi pannelli “Typefaces around the world”
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POP-UP STORE
La promozione del Museo prevede l’installazione di pop-up store temporanei nelle vie più trafficate delle principali città italiane ed europee. Il pop-up store consiste in uno stand dove verranno distribuiti materiali di promozione del Museo (brochure, biglietti da visita…) e in due pannelli interattivi, gli stessi presenti all’interno del Museo: “Guess the Typeface” e “Typefaces around the world”. Il primo ha l’obiettivo di intrattenere e incuriosire i potenziali visitatori, mentre il secondo mostra i caratteri tipografici presenti nello stesso luogo dov’è installato il pop-up store.
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DIGITALE
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ELEMENTI SITO WEB
Il sito web The Typeface Museum è diviso in diverse pagine:
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Homepage Landing page dalla quale si può passare alle pagine specifiche.
Museo Pagina di descrizione del Museo, con la mappa e le informazioni sulla collocazione dei caratteri tipografici e delle opere.
Caratteri tipografici Pagina dalla quale è possibile scoprire tutti i caratteri tipografici presenti all’interno del Museo, le loro caratteristiche e la loro ubicazione nel percorso espositivo.
Typeface Identifier Pagina dalla quale è possibile caricare la foto di un font del quale si vuole conoscere il nome. Il sito risponde e fornisce informazioni sulle caratteristiche del carattere e la sua ubicazione nel percorso espositivo del Museo.
ELEMENTI APP
Anche l’applicazione permette le stesse funzioni presenti sul sito web.
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SITO WEB HOMEPAGE
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SITO WEB MUSEO
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SITO WEB CARATTERI TIPOGRAFICI
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SITO WEB TYPEFACE IDENTIFIER
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APP INTERFACCIA
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APP TYPEFACE IDENTIFIER
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CONCLUSIONI
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OBIETTIVI FUTURI
L’obiettivo del Typeface Museum è di crescere costantemente negli anni, far scoprire ai visitatori la storia e l’importanza dei caratteri tipografici e fare da vetrina per gli emergenti type designer di tutto il mondo. The Typeface Museum rappresenta la storia dei caratteri tipografici e vuole contribuire a continuare a scriverla.
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The Typeface Museum ripercorre la storia della tipografia attraverso l’analisi dei caratteri tipografici: partendo dal Textura di Gutenberg fino ad arrivare ai giorni nostri. Grazie al percorso guidato, che incontra decine di caratteri tipografici disegnati a partire dal 1445, si potranno capire le differenze dei contesti socio-culturali e tecnologici e si potrà comprendere al meglio l’evoluzione dell’arte tipografica. Il Museo è in continua evoluzione per offrire ai visitatori l’esperienza più completa possibile, che comprenda una visione sia antica che moderna e contemporanea della tipografia.