Luca Maria Nicosia
Laboratorio di Autoproduzione Design
A tutti coloro che in me, ripongono fiducia incondizionata, per il successo in un mestiere che ho compreso essere parte di me.
Dipartimento di Progettazione Artistica per l’Impresa
Corso Design 1
Docente Relatore Prof.ssa Anna Gili
Studente Luca Maria Nicosia
Titolo Segno Traccia Memoria Laboratorio di Autoproduzione Design
Indice delle Pagine
Pensieri e concetti di luogo creativo
pag
09
L’arte Informale
pag
11
Concept
pag
23
Autoproduzione
pag
43
La mostra MISIAD
pag
45
Laboratorio di Autoproduzione Design Pensieri e concetti di luogo creativo di Luca Nicosia
Spazio Idea Il mio laboratorio di autoproduzione non è un luogo definito nello spazio ma è un luogo reale nella mia mente, esso è un contenitore dal quale prelievo la mia identità.
Spazio Forma Idea Il mio spazio è descrivibile con una forma geometrica semplice che è la sfera, essa non è un contenitore tangibile nella forma ma nell’esperienza. Esperienza come mia presenza nei luoghi della realtà.
Identità Concetto L’identità è la nostra presenza tangibile nella realtà. Essa si compie in diversi modi, con un pensiero, con un comportamento, con un presentarsi, con un mostrarsi, con un raccontarsi con un manifestarsi in generale. Tutto ciò è determinato solo da una cosa: il compimento di un’azione. Parlare, riflettere, ridere, scrivere, correre... .
Identità Manifesta E’ un linguaggio multiforme che fissa nel tempo la nostra presenza raccontando in maniera fisica la nostra identità.
Il mio Linguaggio Identità Manifesta Ogni identità sviluppa un proprio linguaggio, oggi perfezionato nelle sue forme, la parola, la scrittura, la musica, l’arte, tutte accomunate dal segno-traccia-memoria. Il segno-traccia-memoria è l’unità che racchiude l’insieme, è la sintesi tra volontà, azione, memoria e gesto. E’ universale ed è “senziente”.
Spazio Linguaggio Design Rendere concreto e visibile ciò che non lo è, è difficile. Il segno-traccia-memoria agisce nello spazio fisico lo modifica creando dei nuovi volumi nuove superfici nuovi linguaggi nuove identità nuovi progetti, con l’unico scopo ed unico fine di impadronirsi della realtà.
L’ Arte Informale ed il Segno
L’arte informale è, più o meno consapevolmente, la risposta artistica che l’Europa dà alla profonda crisi morale, politica e ideologica conseguente agli orrori messi in luce dalla seconda guerra mondiale. Per sua stessa natura non è un movimento artistico omogeneo e in esso, pertanto, si raccolgono tendenze tra le più svariate e, a volte, anche contrapposte. Sviluppatosi nel decennio tra gli anni cinquanta e sessanta, l’Informale si pone in forte polemica con tutto ciò che, in qualche modo, può essere riconducibile ad una forma, sia essa figurativa o anche puramente astratta. L’evento artistico, svuotato da qualsiasi residuo valore formale, si esaurisce pertanto con l’atto stesso della creazione. La pittura segnica è una variante di interpretazione all’informale, caratterizzata dalla mancanza del netto rifiuto della forma. Nelle opere degli artisti che utilizzano la pittura segnica, la forma, benché non del tutto assente, tende a trasformarsi in “segno”, cioè in un elemento grafico che sia riconoscibile dal punto di vista formale, ma non nel suo contenuto. Lo studio della pittura segnica si concentra principalmente sulla costruzione di alfabeti visivi volti alla creazione di nuove lingue per comunicare con il mondo circostante.
Carla Accardi
Giuseppe Capogrossi
Wassilly Kandinsky
Franz Kline
George Grosz
Concept
Il progetto pone l’attenzione sulle strutture che compongono lo spazio attraverso lo studio e l’utilizzo gestuale del segno. Lo spazio preso in esame è un contenitore tangibile nell’esperienza, esperienza intesa come presenza nei luoghi della realtà. Il Linguaggio Segnico indagato è quello di alcune opere famose di artisti quali: Capogrossi, Accardi, Hartung, Kandinskij, Groz,…che con metodo si sono mostrati e raccontati attraverso un linguaggio strettamente personale ed unico. Il Segno è un linguaggio multiforme di Identità Manifesta, è una Traccia impressa nel mondo fisico per fissare nella Memoria nostra, ed altrui, il ricordo di noi stessi e quindi la nostra presenza nella storia e nella realtà. Il Segno Traccia Memoria agisce nello spazio fisico lo modifica creando dei nuovi volumi nuove superfici nuovi linguaggi nuove identità nuovi progetti, con lo scopo di partecipare personalmente alla costruzione del presente.
Analisi Studio compositivo 1 interazioni ed influenze
Analisi Studio compositivo 2 interazioni ed influenze
Analisi Studio compositivo 3 interazioni ed influenze
Indagine 1
Dipartimento di Progettazione Artistica per l’Impresa / Biennio Specialistico di Product Design. Laboratorio di Autoproduzione Design
Tavola 1 Scala 1/20
Modulo 30x30x30 Libreria
prospetto sx
prospetto
Modulo 22x21x11 Sedia
180
prospetto sx
prospetto
prospetto dx
88
55
pianta
pianta 30
44
90 53 11
prospetto
prospetto dx 11
77
63
Modulo 22x21x11 Scrivania
pianta 110
Scala 1/20 Corso di Design 1 - Docente Relatore : Anna Gili
Studente / Luca Nicosia
Oggetto / Autoprogetto
Titolo / Segno Traccia Memoria
Data / 2012
Dipartimento di Progettazione Artistica per l’Impresa / Biennio Specialistico di Product Design. Laboratorio di Autoproduzione Design
Corso di Design 1 - Docente Relatore : Anna Gili
Studente / Luca Nicosia
Oggetto / Autoprogetto
Titolo / Segno Traccia Memoria
Tavola 2
Data / 2012
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Corso di Design 1 - Docente Relatore : Anna Gili
Studente / Luca Nicosia
Oggetto / Autoprogetto
Titolo / Segno Traccia Memoria
Tavola 3
Data / 2012
Indagine 2
Dipartimento di Progettazione Artistica per l’Impresa / Biennio Specialistico di Product Design. Laboratorio di Autoproduzione Design
Tavola 1 Scala 1/20
Modulo 30x30x30 Libreria
prospetto sx
prospetto
Modulo 22x21x11 Sedia
180
prospetto sx
prospetto
prospetto dx
88
55
pianta
pianta 30
44
90 53 11
prospetto
prospetto dx 11
77
63
Modulo 22x21x11 Scrivania
pianta 110
Scala 1/20 Corso di Design 1 - Docente Relatore : Anna Gili
Studente / Luca Nicosia
Oggetto / Autoprogetto
Titolo / Segno Traccia Memoria
Data / 2012
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Studente / Luca Nicosia
Oggetto / Autoprogetto
Titolo / Segno Traccia Memoria
Tavola 2
Data / 2012
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Corso di Design 1 - Docente Relatore : Anna Gili
Studente / Luca Nicosia
Oggetto / Autoprogetto
Titolo / Segno Traccia Memoria
Tavola 3
Data / 2012
Indagine 3
Dipartimento di Progettazione Artistica per l’Impresa / Biennio Specialistico di Product Design. Laboratorio di Autoproduzione Design
Tavola 1 Scala 1/20
Modulo 30x30x30 Libreria
prospetto sx
prospetto
Modulo 22x21x11 Sedia
180
prospetto sx
prospetto
prospetto dx
88
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pianta
pianta 30
44
90 53 11
prospetto
prospetto dx 11
77
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Modulo 22x21x11 Scrivania
pianta 110
Scala 1/20 Corso di Design 1 - Docente Relatore : Anna Gili
Studente / Luca Nicosia
Oggetto / Autoprogetto
Titolo / Segno Traccia Memoria
Data / 2012
Dipartimento di Progettazione Artistica per l’Impresa / Biennio Specialistico di Product Design. Laboratorio di Autoproduzione Design
Corso di Design 1 - Docente Relatore : Anna Gili
Studente / Luca Nicosia
Oggetto / Autoprogetto
Titolo / Segno Traccia Memoria
Tavola 2
Data / 2012
Dipartimento di Progettazione Artistica per l’Impresa / Biennio Specialistico di Product Design. Laboratorio di Autoproduzione Design
Corso di Design 1 - Docente Relatore : Anna Gili
Studente / Luca Nicosia
Oggetto / Autoprogetto
Titolo / Segno Traccia Memoria
Tavola 3
Data / 2012
Autoproduzione
Da alcuni anni aumentano sempre più gli eventi e le manifestazioni, come la Operae Design Shop&Show, la Tent London, MISIAD e i vari MART di Designboom, che vedono protagonisti designer che praticano l’autoproduzione dei propri progetti. In un mercato ormai saturo di prodotti industriali, il design autoprodotto sta prendendo sempre più piede. Le categorie merceologiche sono le più varie e spaziano dagli oggetti per l’arredamento a quelli per la persona, frutto della creatività e del lavoro di designer che gestiscono direttamente l’intero processo progettuale, dalla definizione dell’idea fino alla sua produzione e distribuzione. Un nuovo fenomeno oggi al centro dei dibatti delle design week internazionali, una nicchia meno conosciuta e meno recensita ma decisamente molto produttiva.L’autoproduzione, se sul piano teorico costituisce una sorta di affermazione di autonomia, in pratica si traduce spesso in una vera e propria strategia autopromozionale, con la quale i giovani designer cercano di entrare in contatto con il mondo dell’industria, con la speranza di stabilire un rapporto di collaborazione. Altre volte costituisce invece un passo verso forme di produzione gestite in proprio, tra l’artigianato e la piccola serie, si delinea così una figura di designerartigiano o di designer-piccolo imprenditore. Muovendo sempre da un rinnovato interesse per la manualità e la sperimentazione diretta sulla materia, l’autoproduzione può diventare dunque la via maestra per coinciliare il bisogno di creatività di giovani designer. È interessante notare come i nuovi designer che non abbiano accesso diretto al processo industriale, ma un forte bisogno di produrre i proprio oggetti, con la pratica dell’autoproduzione e con risorse limitate, stiano trasformando il volto del nuovo design contemporaneo.
Manifesto MISIAD MISIAD Milano Si Autoproduce Design Manifesto sull’autoproduzione Alessandro Mendini 2012
Foto MISIAD Milano 2012
Foto Esercizio di Autoproduzione Luca Maria Nocosia MISIAD Milano 2012
Foto Esercizio di Autoproduzione Luca Maria Nocosia MISIAD Milano 2012
Foto Esercizio di Autoproduzione Luca Maria Nocosia MISIAD Milano 2012
Foto Esercizio di Autoproduzione Luca Maria Nocosia MISIAD Milano 2012
www.accademiadibrera.milano.it