Jeremy scott

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universitĂ degli studi della campania “luigi vanvitelliâ€? dipartimento di architettura e disegno industriale. c.d.l. design per la moda a.a. 2016/2017 corso: abilitĂ informatiche docente: alessandra cirafici docente: angelo esposito marroccella allieva: lucia duro a03713



uNIVERSITA’ DELLA CAMPANIA “LUIGI VANVITELLI” dIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA E DISEGNO INDUSTRIALE cORSO DI LAUREA IN DESIGN PER LA MODA cORSO DI INFORMATICA ANNO ACCADEMICO 2016/2017 DOCENTI: ALESSANDRA CIRAFICI; ANGELO ESPOSITO MARROCCELLA Studentessa: lucia duro


JEREMY SCOTT. biografia

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Nato nel 1975 in un paesino vicino a Kansas City, apprende quanto più possibile da riviste di moda francesi grazie alle quali impara anche la lingua. Compiuti i 18 anni, lascia la campagna per recarsi a New York dove frequenta il Pratt institute di Brooklyn, e, dopo essersi laureato con una collezione ispirata dal disastro nucleare di Chernobyl, si trasferisce nella tanto ambita Parigi. Qui viene assunto come assistente di Jean Paul Gaultier e inizia a far parlare di se facendosi fotografare insieme a Karl Lagerfeld ad eventi esclusivi. Alla fine degli anni ‘90 Jeremy Scott fonda il suo marchio, imponendosi da subito come il nuovo enfant prodige grazie alla collezione “Rich white women” del 1997 considerata un’audace risposta a tutti coloro che ritenevano le sue creazioni talmente stravaganti da non poter essere indossate. Le sue sfilate sono riservate a un pubblico di nicchia, seguite da party segreti a cui partecipano solo importanti celebrities. Nel

2002 si trasferisce a Los Angeles, dove tutt’ora vive, perché la ritiene l’unica città adatta al suo stile di vita (è salutista, vegano e sportivo). Dopo essere stato corteggiato da molte case di moda, nel 2013 accetta l’incarico di direttore creativo per Moschino, sostituendo Rossella Jardini. Lo stilista ha debuttato alla fashion week di Milano con la collezione A/I 2014-15. Già dalla prima sfilata lo stile della maison viene completamente rivoluzionato, mantenendo però la visione di Franco Moschino. Le collezioni sono caratterizzate dall’humor e dall’ironia tipiche dello stilista italiano, in un caleidoscopio di colori, cartoons, loghi, leather e digital patterns. McDonald’s, Spongebob, Barbie, Graffiti e Looney Toons: ogni sfilata ha un suo fil rouge collegabile al backgroung pop dello stilista. Oltre a vestiti e accessori, Jeremy ha anche curato la creazione del profumo “Moschino Toy” la cui bottiglia

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è un orsacchiotto di peluche. Nel giugno 2015, Moschino ha partecipato a Pitti Immagine 88 a Firenze come “Menswear guest designer” dove ha sfilato la sua musa Katy Perry. Scott Wings sono tra le sue creazioni più famose. La cantante non è la sola ad ispirare lo stilista, ma ci sono pop star come Rihanna, Miley Cyrus e Madonna la quale ha indossato uno dei suoi abiti per il Met Gala del 2015. Grazie al suo estro, Jeremy Scott è riconosciuto internazionalmente come uno dei designer più innovativi, originali e irriverenti, e il regista russo Vlad Yudin ha voluto girare un film documentario sulla sua vita intitolato “Jeremy Scott: The People’s Designer”, in uscita il 18 settembre durante la London Fashion week



stile Jeremy Scott Irriverente, camaleontico e sorprendente, non ama la monotonia e per lui la moda è un mezzo di comunicazione che deve divertire, intrattenere e stupire, «La moda ti deve dare felicità, altrimenti che senso ha? Abbiamo già tutto e tanto: perché dovremmo essere attratti da qualcosa di triste e noioso? E noi stilisti, per primi, siamo fra i più fortunati al mondo». Ha trasformato la passerella prima in un fast food e di recente, durante la collezione primavera/estate 2016, in un car wash, ma nel

frattempo ha esplorato anche il favoloso mondo di Barbie e quello dei

Cartoon, realizzando una collezione che sembrava uscita dalla 7

penna degli illustratori della Warner Bross. il bello di Jeremy Scott è anche e soprattutto questo: è stato capace di non scendere a compromessi, di continuare con la sua moda giocosa e scanzonata adattandosi contemporaneamente al mercato , infatti, ama rendere la sua moda accessibile a tutti creando alcuni dei pezzi di maggior successo commerciale degli ultimi anni. Ha lavorato con Longchamp e Swatch, ha creato una “sua” Smart, e la sua linea per Adidas è ormai oggetto di culto: questo trentottenne del Missouri è un vero


fenomeno, amato tanto

fashion show- che ogni sei mesi presentano un tema diverso e location e scenografie a dir poco strepitose- sono dei veri e propri spettacoli che lasciano a bocca aperta.

dal grande pubblico quanto dalle icone dello stile di questo squarcio di millennio, Nicky Minaj e Rita Ora in testa. E’ lui stesso a raccontare il suo stile, le sue idee e il suo mondo. Le sue collezioni sono sempre estrose ed eccentriche, mentre i

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mood

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jeremy scott e katy perry la coppia stellare! «Autentica e

tore creativo di Moschino, l’ha vestita anche per cavalcare l’enorme tigre dorata con cui l’artista incantò i 114,4 milioni

bellissima», dice Jeremy Scott, grande amico di katy .Come diret11

davanti al Super Bowl 2015, in un fiammeggiante miniabito che pareva ispirato a Flash Gordon. «Katy è sempre lucida, perfezio-


nista e attenta farsi letteralal prossimo», aggiunge Scott. «E ha un formidabile sense of humor: lavorare con lei è tanto divertente quanto facile. Credo che incarni ancora oggi l’American dream» Katy Perry è la musa di Moschino mente in quattro e per lei Jeremy Scott è pronto a con un risultato

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che coniuga

moda, arte e ironia. .


Tutti ricordano la bollente campagna pubblicitaria della maison

chic. Il risultato? Un video condiviso su instagram da

dove la cantante appare in pose da diva presentando la collezione dell’Autunno/ Inverno in un panorama urban

jeremy Scott in

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cui Katy Perry (semi nuda) attorniata da molti cloni dello stilista improvvisa pose della campagna.




brand Nel febbraio 2014 è stata presentata la prima collezione Moschino firmata da Jeremy Scott, che ha accentuato lo spirito provocatorio del marchio ispirandosi all’iconografia di alcuni brand americani – tra cui Mc Donald’s – riprendendone i colori e il logo, appositamente curvato a formare un cuore, da sempre simbolo di Moschino. l processo di rinno-

vamento del brand diretto da , Jeremy , ha coinvolto anche il marchio Cheap & Chic,

prima linea e sarà focalizzata sul womenswear. Se la linea dedicata ai più giovani,

che lascia il posto alla nuova linea, Boutique Moschino. Una proposta più trasversale, per una clientela divisa tra lavoro e vita privata La collezione, in arrivo nei negozi con le proposte invernali, ha un prezzo inferiore del 30-40% rispetto alla

prima dell’arrivo di Scott rappresentava il 40 per cento del fatturat, oggi è tra il 25 e il 28 per cento, in favore della linea maggiore: e questo è considerato un merito, per il nuovo designer. Grandi baci con cerniere, tacchi alti e biker bag, per un in-

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terior design che non vuole assolutamente passare inosservato. Moschino Kisses

Gufram, la capsule collection di arredi presentata dai due marchi durante la design week di Milano, arriva anche in California, dove in questi giorni si sta celebrando la L.A. Design Week. E l’approdo

non poteva che essere in grande stile: Je-

remy Scott, direttore creativo di Moschino, e Charley Vezza, Global Creative Orchestrator di Gufram, hanno presentato il frutto del loro lavoro congiunto nel cocktail party presso lo showroom Mass Beverly. Sempre per Moschino, in onore di Barbie, Jeremy realizza ben due capsule

collection per le due nuove Barbie da collezione (una bionda e una afro): per ognuna 8 pezzi da abbinare in modo facile e super glam e arricchiti dalla presenza degli accessori tipici delle collezioni Moschino (cappellino, occhiali

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da sole e borse,..). Jeremy realizza, inoltre, in collaborazione con Nintendo

e in occasione dei trent’anni del videogioco Super Mario Bros, una capsule collection firmata Moschino dedicata all’idraulico più amato del mondo. Ma ciò che ha reso il 2015 di Jeremy Scott a dir poco strabiliante non si limita solo alla sua collaborazione con Moschino. JEREMY INFATTI CONTINUA A PORTARE AVANTI LA SUA COLLEZIONE PERSONALE e alcune collaborazioni prestigiose con altri brand del fashion


world, vestendo celebs in diverse importanti occasioni: portava la sua firma l’outfit indossato da Katy Perry durante lo show di metà tempo

all’edizione XLIX del Super Bowl. È proseguita anche quest’anno la sua collaborazione con Adidas cominciata

nel 2008: ogni anno Jeremy disegna alcuni capi di abbigliamento e versioni esclusive delle sue ormai conosciutissime sneakers “alate”. Ma quest’anno Jeremy ha fatto di più. A febbraio, in esclusiva per La Rinascente lo stilista ha creato 10.000 boccette della sua prima fragranza per Adidas, la Adidas Originals by Jeremy Scott, un profumo unisex venduto ovviamente in un packaging d’eccezione: una piccola Jeremy Scott Wings high top trainer inserita in una scatola da scarpe.

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Un’altra importante collaborazione di jeremy, è quella con swatch, che ha dato

vita a una nuova collezione di 4 orologi in limited edition + 1 da taschino in edizione limitata e numerata, che sanno come farsi notare.



comunicazione digitale di jeremy scott https://www.instagram.com/itsjeremyscott/?hl=it

https://twitter.com/ITSJEREMYSCOTT?ref_src=twsrc%5Egoogle%7Ctwcam p%5Eserp%7Ctwgr%5Eauthor

https://www.facebook.com/ITSJEREMYSCOTT/

https://www.jeremyscott.com/

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comunicazione digitale di MOSCHINO https://www.instagram.com/moschino/?hl=en

https://twitter.com/Moschino?ref_src=twsrc%5Egoogle%7Ctwcamp%5Eserp%7Ctwgr%5Eauthor

https://www.facebook.com/MOSCHINO.officialpage/

https://www.moschino.com/it?gclid=CPelzdvz5dQCFcKVGwodFEYAsQ&tp=41415

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collezione barbie moschino la bambola Barbie e il suo mondo fatto di plastica e colori fluorescenti inrompe sulle passerelledi moschino. Come da copione la prima modella esce sulle note di Barbie

Girl degli Aqua , hit del 1997 che i nati negli anni ottanta ben ricordano, infuocando un pubblico felice che le proprie aspettative non siano state deluse. Tra tailleur fucsia, completi da casa con tanto di asciugamano in

testa e outfit da viaggio zuccherosi,

la donna Barbie di Jeremy Scott si muove nel suo mondo fantastico logato Moschino e accessoriato di borse a forma di boombox e pochette a cuore. Tra tanto rosa, compare oro prezioso in total look che ricordano un’altra bionda famosa, la Sharon Stone di Casino di Martin Scorsese. La seconda parte della sfilata è invece dedicata a complessi e eccentrici abiti da sera, estremamente ironici, tra ruche giganti, pois, fiocchi e lamé. Alla sfilata le ospiti in prima fila

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hanno ricevuto in regalo proprio una Barbie firmata Moschino, come quella che ha in mano la blogger Chiara Ferragni, invitata d’onore assieme alla dj Leigh Lezark e all’attrice e cantante Bella Thorne.


barbie veste moschino Barbie da sempre incarna l’ideale di donna che tutte le ragazze vorrebbero essere e che la maggior parte degli uomini vorrebbe sposare. Adesso è stata vestita anche da Moschino, jeremy scott ha pensato di vestire le bambole con i capi più iconici del brand: t-shirt slogan, top e pantaloni in rete, bomber di pelle, gonna a matita e ovviamente immancabili gli accessori come il cappellino di pelle logato e la shopping bag. Completano il look un paio di orecchini, collane, occhiali da sole, una biker bag, uno zaino trapuntato e la classica cintura a catena dorata con lettering Moschino. Jeremy Scott dichiara: “Ho voluto trasferire a Barbie tutti gli elementi rappresentativi di Moschino. Barbie è per me una musa, la ragazza più

iconica della California: ha un look per tutto, non c’è compito che lei non

riesca a portare a termine e nessun posto dove lei non possa andare. Jeremy Scott dichiara: “Ho voluto trasferire a Barbie tutti gli elementi rappresentativi di Moschino. Barbie è per me una musa, la ragazza più iconica della California: ha un look per tutto, non c’è compito che lei non riesca a portare a termine e nessun posto dove lei non possa andare.

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Lavori in corso, Car Wash e Superchicche

per la p/e 2016 di Moschino

Dopo barbie Jeremy Scott torna a stupire il suo pubblico con una collezione irriverente che trae ispirazione direttamente dalla strada. come ad ogni show, da quando il designer americano è art director della maison, ecco un’altra bellissima limited edition, la Fresh Couture, una linea di capi di abbigliamento e accessori ispirati al mondo del car wash ma fatta anche di t-shirt, felpe e pantaloni joggers con semplici scritte e logo. La passerella non poteva che rispecchiare gli abiti, e così ecco spuntare segnali stradali e addirittura l’asfalto con linee discontinue di colore giallo. Profili catarinfrangenti e caschetti In questa strada dissestata, le modelle di Moschino conciliano la sartorialità della couture con le asperità dei lavori in corso sulle strade. I tailleur bon ton, hanno come profili i bordi catarifrangenti

come i parafreddo degli ausiliari, gli abiti di paillettes sono uno scontro di frasi e colori pop, tipo cartoon, i colori? Giallo e rosso da corriere DHL. Jeremy Scott mette in testa alle sue modelle caschetti con velette e coni segnaletici, abiti e soprabiti fatti di reti delimitative orange e vestiti di ispirazione 80s con trame floreali da vecchia tappezzeria di divano. Car wash e Dangerous Couture Ed ancora, davanti al cartello Caution della scenografia, maxi maglie, giacche e gonne, abiti a ruota e giacche asimmetriche e ampie a fondo nero e scritte gialle. I nastri rossi e bianchi fungono da fusciacche e caratterizzano i bordi dei vestiti ed il segnale dello Stop spunta sui tubini della nuova collezione Moschino e persino sulle borse rotonde da portare a mano. La Dangerous Couture è anche costumi da bagno interi, salopette lamé e gonne plissé passando di colpo a un nuovo mondo, quello del Car Wash. Non a caso spuntano sugli abiti da sera dal taglio a sirena con stampa di bolle di sapone gli spolverini dai colori decisi. Le felpe riproducono le etichette dei prodotti per pulire e lucidare i vetri mentre alcuni vestiti si presentano come una vera e unica esplosione di piume. E sul finale... tutto splende Gli accessori, vero caposaldo della 26

maison sono tutta una sorpresa. La tracolla dalla quale penzolano chiavi inglesi e attrezzi da lavoro, ad esempio, oppure la cassetta rossa dei ferri da lavoro. Chiudono la sfilata, gli immacolati abiti-automobili di duchesse, con gli orli di metallo cromato e dei fanalini di coda funzionanti che sbucano dalle gonne.



“SE NON PUOI ESSERE ELEGANTE, SII ALMENO STRAVAGANTE.”


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