Progetto Urban Canvas in mostra
8 settembre – 28 ottobre
2016
Devo confessarvi che, non essendo per formazione un esperto di forme d’arte quali street art e writings, istintivamente sarei portato a identificare l’arte di strada con le brutture che imbrattano i monumenti nazionali e molti muri delle nostre città. Il primo impulso, quindi, sarebbe un sentimento di dispiacere profondo, che tuttavia si è, nel tempo, trasformato in altrettanta ammirazione di fronte ai numerosi interventi destinati a riqualificare periferie urbane e zone prive di altre bellezze architettoniche, messi in atto da veri e propri artisti all’interno del perimetro della legalità. Un esempio particolarmente significativo di questo genere di pittura si trova proprio a Varese, al confine con il Comune di Malnate, dove i pilastri di un viadotto sono stati decorati da un gruppo di writers. Questi giovani artisti hanno saputo realizzare - grazie a capacità artistiche, creatività e amore per una tecnica non facile e, ahinoi, destinata a rendere i loro lavori precari - dipinti di pregevole fattura, tanto da contribuire all’abbellimento del luogo, all’educazione dei cittadini – tra gli altri, uno dei graffiti riporta in grande dimensione un notissimo dipinto di Caravaggio – e anche al loro benessere, portando il nome di Varese sulla ribalta nazionale in ambito culturale grazie all’eco mediatica che ha avuto il loro lavoro. Si tratta di opere - quelle lasciate dai writers varesini sotto ai cavalcavia che chiudono l’autostrada ai piedi del colle di Belforte - contrassegnate da una vocazione pubblica sana, capaci di cogliere la sensibilità dei cittadini imprimendo un segno nell’immaginario collettivo e degne di figurare tra le migliori espressioni dell’arte contemporanea locale (e, in alcuni casi, non solo locale!) . La regia di questa e di tante altre operazioni del genere è dell’Associazione WG Art.it, fondata da Ileana Moretti solo 5 anni or sono e subito divenuta protagonista della vita culturale cittadina; oggi sono quindi a ringraziare l’Architetto Moretti, gli artisti di WG Art.it e tutti coloro che hanno dato il loro contributo alla migliore realizzazione della mostra al Castello di Masnago, che vuole raccontare proprio la bella epopea dell’arte di strada a Varese, un genere partito dai margini e arrivato ormai al cuore di tanti varesini.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Varese Architetto Roberto Cecchi 5
Associazione WG Art.it WG Art.it, Writing & Graffiti Art è una associazione che nasce a Varese nell’autunno 2011 con l’intento di promuovere quella forma di espressione artistica che viene comunemente definita come “street art”. L’arte urbana, che si caratterizza sin dalle origini per la sua dimensione pubblica e per la sua natura contestatoria e provocatoria, è una delle più innovative e interessanti manifestazioni dell’arte contemporanea. Nata come movimento di protesta, spesso contrassegnata dalla illegalità, l’arte urbana si è ormai in parte istituzionalizzata, entrando in contatto con le municipalità, i musei e le gallerie d’arte, il mondo dei media e della pubblicità. Dallo studio della lettera e della parola (graffitismo e writing), alla realizzazione di vere e proprie immagini artistiche, l’arte urbana è ormai diventata un fenomeno di costume. Anche i più scettici oggi comprendono che l’arte urbana è altra cosa dal gesto di chi vuole deturpare una superficie muraria creando non solamente uno sfregio ma anche un danno alla collettività. WG Art.it si è posta l’obiettivo non solo di far conoscere questa forma di espressione artistica, collocandola in un alveo di legalità, ma anche di individuare spazi pubblici, sovente da recuperare, da consegnare ai giovani e meno giovani street artists desiderosi di esprimere la loro creatività. Il bisogno di molti giovani di raccontare e di raccontarsi si è concretizzato nella realizzazione di molte opere sui muri delle piazze e delle strade cittadine. Questi lavori donati alla collettività, sono opere degne di essere non solo ammirate ma anche ascoltate. La cittadinanza, spesso critica e sospettosa nei confronti di taluni interventi, ha infine accolto questi artisti e si è posta in ascolto. Molti sono gli interventi realizzati da WG Art.it nel corso di questo quinquennio. Eventi a forte impatto mediatico e di respiro internazionale sono stati realizzati nell’area tra Varese e Milano e nella vicina Svizzera (Evento 6
Associazione
Zero, Binario 10, Evento al 6, Sotto passi sopra I muri, Art on the stadio, Spartyto, Urban Canvas, #TakeCare). Tutti gli eventi hanno riscosso un notevole successo in termini di critica e di partecipazione di pubblico e sono stati ampiamente seguiti dai media (dalle testate locali a quelle regionali, tra le quali Rai TGR, Televisione Svizzera Italiana), che hanno fatto da cassa di risonanza richiamando, oltre a giornalisti di settore, fotografi e videomakers. Nel 2013 WG Art.it ha sottoscritto con il Comune di Varese, nell’ambito dell’applicazione del Regolamento del Decoro Urbano, una Convenzione per la riqualificazione di muri e aree degradate, andando a ribadire il ruolo fondamentale svolto dalla Associazione nella promozione dell’arte urbana in un contesto di legalità e in dialogo con le strutture cittadine. L’impegno culturale e sociale di WG Art.it non poteva non coinvolgere l’ambito educativo. In collaborazione con istituti cittadini e provinciali, di ogni ordine e grado, WG Art.it ha promosso eventi, corsi di formazione, anche nell’ambito della legalità, e incontri di divulgazione delle tecniche artistiche utilizzate dagli street artists. Non ultimo, WG Art.it ha partecipato, in rete con Enti e altre Associazioni, a bandi regionali e nazionali, distinguendosi per una collaborazione sempre dinamica e propositiva a favore del territorio. Tra questi impegni si segnala la collaborazione con il Comune di Varese nel progetto #TakeCare, promosso da Anci, che vede l’Associazione attiva nella riqualificazione artistica dell’area cittadina delle stazioni di Varese, RFI e Trenord.
WG Art.it
Progetto Urban Canvas Il progetto Urban Canvas nasce dalla collaborazione di WG Art.it con il Comune di Varese, con il patrocinio di Regione Lombardia, della Provincia di Varese e dell’Ordine degli Architetti Paesaggisti della Provincia di Varese. Con il progetto Urban Canvas, WG Art.it vuole porsi quale punto di riferimento artistico e culturale all’interno di un territorio ricco di valori paesaggistici e architettonici. Filo conduttore del progetto è l’arte urbana e il suo stretto rapporto con il territorio e il paesaggio circostante. Gli interventi artistici “site specific” che si sono svolti secondo un calendario flessibile a partire dall’autunno 2014, sono arricchiti da appuntamenti artistici, mostre, tavole rotonde, workshop. Urban Canvas ha ospitato, ad oggi, 24 artisti che hanno realizzato le loro opere sui muri cittadini dando avvio alla prima fase di creazione di una galleria d’arte open air. Urban Canvas nasce per stimolare la reciproca contaminazione e interazione tra paesaggio costruito, quello urbano, e il paesaggio naturale del lago dominato dai monti, introducendo il
Progetto
paesaggio inventato o onirico che è quello dell’arte urbana. La città di Varese, collocata in un territorio già carico di suggestioni paesaggistiche e di ricchezze architettoniche, attraverso questo intreccio di azioni creative e artistiche, si arricchisce di nuovi sfondi e nuove prospettive. Gli interventi realizzati e quelli progettati, graffiti, murales, stencil, sono localizzati sui muri della rotonda Gaggianello, dei sottopassi di Viale Europa e Viale Piero Chiara, di Viale Belforte e di Via Trentini, in snodi viari sottoposti a vincolo paesaggistico, nei quali le opere si armonizzano con il contesto e contribuiscono a valorizzare la percezione del panorama. Protagonisti dei diversi interventi sono artisti italiani e internazionali selezionati tenendo conto delle loro caratteristiche e delle esperienze maturate, che lavorano in forma singola o collettiva e in tempi diversi, trasformando i muri in tele per grandi dipinti urbani: urban canvas, appunto. Le opere, dialogando con il contesto paesaggistico che le accoglie, favoriscono lo sviluppo e la crescita di una nuova esperienza di fruizione dell’arte.
Urban Canvas
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[DI]SEGNI URBANI Castello di Masnago, Varese La mostra [Di]segni urbani, organizzata in collaborazione con il Comune di Varese al Castello di Masnago, con il patrocinio di Regione Lombardia Consiglio, vuole porre all’attenzione del pubblico il progetto Urban Canvas e le opere degli artisti che hanno realizzato i grandi murales cittadini. [Di]segni urbani è un momento non solo espositivo ma anche di dibattito e approfondimento sull’arte urbana e i suoi attori, un’occasione di incontro artistico che coinvolge altre realtà culturali nella realizzazione di un programma di eventi che, accanto a varie performance artistiche, serate musicali, workshop e incontri al castello, individua anche un percorso cittadino, sia ciclabile che pedonale, alla scoperta della street art. [Di]segni urbani è anche il titolo di un libro, questo libro, realizzato con l’impegno e il contributo di giovani che, con entusiasmo e passione, hanno condiviso le loro diverse competenze. Un libro che vuole essere una sintesi di quel progetto artistico, che si è materializzato nei molti interventi realizzati sul territorio, che, insieme, hanno contribuito alla creazione di un museo di arte urbana, a cielo aperto, liberamente fruibile dalla collettività.
La realizzazione del progetto ha richiesto, e richiederà, la collaborazione non solo degli enti, ma anche dei cittadini, al fine di reperire sempre nuovi spazi da riscattare dal grigiore e dall’anonimato del degrado diffuso in alcuni contesti cittadini. WG Art.it non può che auspicare una partecipazione sempre più consapevole e attiva della cittadinanza al fine di abituare un numero sempre maggiore di persone al vivere lo spazio urbano in prima persona, con una visione creativa e artistica dei luoghi, sapendo accogliere nuove espressioni e linguaggi contemporanei. Non più muri grigi o, peggio ancora, imbrattati. Ma muri con una loro identità artistica e un messaggio da leggere e interpretare. In questa percezione dinamica della città, prende vita un percorso che si snoda tra volumi e immagini e sensibilizza ad una lettura contemporanea del costruito in tutta la sua complessità.
WG Art.it Writing & Graffiti Art
Mostra
[DI] SEGNI URBANI
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1010 108 108 AS Ale Senso GB Giorgio Bartocci CB Carmine Bellucci AB Borse FB Francisco Bosoletti CE Centina C79 Corn79 DC DissensoCognitivo EL Eleuro ET Etnik JK James Kalinda KR Kraser AR Ravo MF Mrfijodor MW Mr.Wany NC NeverCrew RF reFreshink DR Domenico Romeo SC SeaCreative US Urbansolid GV Giulio Vesprini VS Vine 1010
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Nome 1010 Città / Paese Amburgo / Germania Maestri e ispirazioni Molti
WG Ricordi la tua prima volta sui muri? Quale motivo ti ha spinto a farlo? 1010 È stato il Rap in tedesco ad avvicinarmi ai graffiti. All’inizio degli anni 90 ascoltavo uno show Hip Hop su una radio locale ad Amburgo. Ne ero affascinato e un giorno ho trovato un volantino dello show girando per la zona gioIniziai a pasticciare vanile della città. lettere come quelle Era super semplice con scritto su tutti i miei libri HipHop in grassetto e delle lettere molto semplici con delle colature. Mi affascinò e iniziai a pasticciare lettere come quelle su tutti i miei libri di esercizi a scuola. WG Cosa cerchi di trasmettere alla città con i tuoi pezzi e qual è la sua risposta? Consideri l’opinione del pubblico? 1010 Al momento il mio lavoro tratta principalmente la percezione umana. Mi interessa come interpretiamo la realtà e come la creiamo con Interviste
le informazioni che ci arrivano attraverso i sensi. Penso che ognuno di noi abbia esperienza della sua particolare realtà. Ciò che cerco di ottenere coi miei murales è forse cercare di diffondere l’idea che ci possono essere modi differenti di guardare alle cose. Ero più interessato al pubblico all’inizio della mia carriera, ora cerco solo di fare della buona arte… cosa molto soggettiva. WG Dipingere gli urban-canvas ti permette di parlare direttamente ad un ampio pubblico. 2 differenze e/o analogie fra il muro e la tela? Come nasce una tua opera? 1010 I miei murales e le mie tele sono molto simili. L’unica differenza è l’approccio. All’esterno cerco di integrare un murale nell’ambiente che lo circonda o l’opposto. Dipende da dove si trova il muro e da che sensazioni mi da il luogo. I miei lavori su tela sono più concettuali. Ho uno spettro di procedure e tecniche con cui trovo o creo le forme che uso. 1010
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Trovato qualcosa che funziona mi piace produrre una serie in cui esploro lo stesso tema.
Una volta trovato qualcosa che per me funziona mi piace produrre una serie in cui esploro lo stesso tema. WG Che rapporto hai con il luogo e le superfici che ospitano la tua opera? 1010 Negli anni ho imparato a rapportarmi con la maggior parte delle superfici, ma preferisco i muri lisci, scoloriti dal sole e preferibilmente con un po’ di vernice scrostata. WG Cosa ti aspetti dalla continua evoluzione ed espansione della street art? 1010 Tutto è possibile e probabilmente di tutto succederà. È solo una questione di tempo. Penso che la tecnologia digitale porterà delle svolte molto interessanti.
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“My work basically deals with human perception. I am interested in how we interpret reality or how we create it with the informations we get over our senses� 1010.
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Nome Città / Paese Maestri e ispirazioni
108 (Guido Bisagni) Alessandria / Italia Per quanto riguarda il mio lavoro direttamente Kandinsky, Malevich, Arp, arte preistorica e moltissima pittura orientale... per il passaggio graffiti a qualcosa di nuovo Stak (Olivier Kosta Théfaine) e attualmente il mio preferito è sicuramente Ekta, con cui probabilmente ci influenziamo molto a vicenda. Poi Segantini, Bosch, e centinaia di altri pittori. W.S. Burroughs, Artaud, Luigi Russolo, David Cronenberg, Fellini, ecc...
WG Ricordi la tua prima volta sui muri? Quale motivo ti ha spinto a farlo? 108 La prima volta fu quando ero veramente piccolo. Ero alle elementari e “rubai” un gessetto. All’uscita mio nonno mi aspettava e gli dissi che volevo fare una cosa, ma non potevo dire cosa, così feci il mio primo graffito. L’episodio più ufficiale risale al primo anno di superiori. Io e il mio compagno di banco avevamo appena iniziato a skateare, e quindi avevamo visto i primi graffiti. Approfittando delle giornate invernali, andammo a comprare due spray uno rosso e uno Interviste
nero e usciti da una lezione di ginnastica pomeridiana andammo in un vicolo dietro la scuola a fare le nostre tag. Una è ancora li, resiste dal 1992! WG Cosa cerchi di trasmettere alla città con i tuoi pezzi e qual è la sua risposta? Consideri l’opinione del pubblico? 108 Penso sempre prima a soddisfare me stesSe io non amo quello so. Se io non amo che faccio non posso quello che faccio non posso penpensare di parlare sare di parlare ad ad altri. altri. Non ho mai pensato di abbellire o rallegrare la gente con i miei 108
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lavori. Vorrei fare qualcosa di valore, il concetto di “riqualificazione” è inaccettabile per me. Comunque amo molto vedere la reazione della gente, anche quando il mio lavoro non viene tollerato. Quando viaggio mi piace fare lavori che abbiano a che fare con il luogo in cui mi trovo e mi rendo conto che molte volte le persone non conoscono bene la loro terra, specialmente in Italia. WG Dipingere gli urban-canvas ti permette di parlare direttamente ad un ampio pubblico. 2 differenze e/o analogie fra il muro e la tela? Come nasce una tua opera? 108 La differenza più grande sta nel contesto. Dipingere su un muro è molto più semplice, il contesto arricchisce il lavoro e io mi posso concentrare sul soggetto. Trovo però analoga la ricerca formale, diciamo che il risultato che cerco di ottenere è sempre lo stesso a prescindere dalla superficie, dal contesto o dal tipo di materiali usati. Le mie opere sono sempre al 50% frutto di una ricerca razionale e al 50% di caso e pura ispirazione. Vorrei arrivare al 100% di sola ispirazione ma è un’utopia. Comunque tutta la mia ricerca sta nella forma. A volte disegno centinaia di forme su carta in modo automatico, poi scelgo 20
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quella che mi piace e cerco di migliorarla. Altre volte, e sono gli episodi che preferisco, parto da un’idea vaga nella mia mente data dal muro e dal contesto in cui mi trovo ed inizio a disegnare direttamente su muro. La fase di realizzazione di un lavoro è importantissima e devo dire che da questo punto di vista voglio migliorare molto, essere molto più libero. WG Che rapporto hai con il luogo e le superfici che ospitano la tua opera? 108 Come dicevo, prima il luogo è molto importante e deve influenzare direttamente quello che faccio. Credo nell’esistenza di uno spirito del luogo e cerco di farmi influenzare da esso nel modo più libero possibile. Purtroppo stiamo parlando di pratiche spirituali molto complesse e io sono solo un povero artista. Superfici e materiali di certo influenzano tratto e texture del lavoro finale, ma si tratta di aspetti tecnici che mi interessano meno. WG Cosa ti aspetti dalla continua evoluzione ed espansione della street art? 108 Mi interessa il lato più underground e spontaneo, sono affascinato da quello che vedo in giro, scritte, disegni, interazioni con lo spazio pubblico che nulla hanno a 108
che fare con la street art ufficiale. Se non vedo quella spontaneità, quel bisogno di esprimersi che ti obbliga a lavorare in quel preciso momenVedo solo un tipo to al di là del podi arte imposta sto in cui ti trovi, al pubblico vedo solo un tipo di arte imposta al pubblico che per qualcuno dovrebbe abbellire la città, secondo canoni molto discutibili e poco democratici. Quella che oggi chiamiamo street art (e chiamiamola pittura murale sù!) non si evolve da anni, anzi mi sembra stia tornando indietro e il mio interesse, onestamente, è sempre più basso. Preferirei parlare di arti visuali e arte in genere.
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Nome Città / Paese Maestri e ispirazioni
Giorgio Bartocci Milano / Italia Sento influente e vicino il lavoro di Franz Kline, Matisse, Moore, Licini, Dubuffet, Burri. Importante per il mio percorso anche la scena tedesca della Die Brücke e le avanguardie nei settori delle arti applicate e della grafica della scuola Bauhaus; più contemporanei: il muralista Keith Haring come approccio artistico postgraffitista e tantissimi writers della scena old-school statunitense.
WG Ricordi la tua prima volta sui muri? Quale motivo ti ha spinto a farlo? GB Ho iniziato a dipingere pareti perché ammiravo la possibilità di lasciare un mio segno distintivo all’aperto, visibile dai passanti o abitanti di un quartiere, segni interpretabili senza filtri, affascinato da un codice tutto da scoprire, come quello del writing e dei graffiti. Un episodio importante, fondamentale, risale al 1997, da quel giorno posso dire di aver avuto un accesso privilegiato alla decodificazione del fenomeno. Non sapevo ancora nulla o poco più della scena. La fortuna di poter vivere e osservare da vicino grandi nomi del panorama Italiano è Interviste
stata un’esperienza per me folgorante, formativa e di totale cambiamento in età adolescenziale. Grazie alla manifestazione Hip-Hop “Juice”, svoltasi in quell’anno a due passi dalla mia vecchia casa, ho avuto per la prima volta la possibilità di comprendere quanto Ho capito subito che fosse complessa dovevo applicarmi e competitiva la scena nazionale. per imparare dai più Con ammirazioesperti ed avere ne e stupore per i l’istinto per realizzare grandi nomi presenti all’appello, uno stile ho capito subito che dovevo applicarmi per imparare dai più esperti ed avere l’istinto per realizzare uno Giorgio Bartocci
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stile personalizzato alle esigenze del integrante del nostro lavoro, quasi mio ego. Grazie ad amici scrittori più sempre sulla base del progetto che mi viene commissionato o come in anziani ed esperti di me, ai quali tanti casi, al contrario, necessito di devo davvero tanto, e grazie all’apertura mentale dei miei genitori, ho realizzare disegni in totale improvvipotuto fare tante esperienze in giosazione per esprimermi con maggiore emotività attraverso la dilatazione vane età. Le conoscenze dirette di persone delle linee e delle forme ricorrenti che tutt’ora fanno parte della mia nel mio repertovita e i tanti viaggi, mi hanno per- La risposta della rio. La risposta messo, successivamente al 2000, di città non può essere della città non può essere mai evolvere il mio percorso sentendomi prevista né assiparte di una scena. Col tempo tante mai prevista né cose si sono evolute, tante altre si assimilata milata nell’imsono abbassate di livello. Mi piace nell’immediato. mediato. Tengo sottolineare che il fenomeno cosidsicuramente in considerazione il detto della “street art” è un percorso successivo che è nato esclusivamenpubblico e le diverse reazioni che si generano proprio in strada. te grazie all’esistenza del fenomeno Spesso ho piacere di confrontarmi graffiti-writing. Questo fattore è stacon il parere di amici writers riguarto fondamentale per me e tanti miei do quello che sto facendo e questo colleghi. WG Cosa cerchi di trasmettere conta molto per me. alla città con i tuoi pezzi e qual è la WG Ci parli delle differenze e/o analogie fra il muro e la tela? sua risposta? Consideri l’opinione Come nasce una tua opera. del pubblico? GB Le differenze ci sono, ma GB Cerco sempre di trovare afl’approccio è simile. Dipingo tele e finità stilistiche, cromatiche e sensovari supporti per avere un confronto riali con l’ambiente circostante o con con un altro tipo di pubblico, spesso la sua storia. Per tentare di creare molto diverso da quello della strauna nuova estetica, desidero fare rida. Amo ritrarre delle società multicerca sul territorio e sulla tematica più idonea da rappresentare. Cerco sfaccettate. Sono molto più entusiasta del mio lavoro quando ho la di considerare il pubblico come parte 28
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Giorgio Bartocci
possibilità di realizzare grandi formati, esprimo con più coerenza la mia attitudine, il gesto diventa più importante, il colpo d’occhio aumenta e l’emotività supera la coerenza. Oggi sto elaborando dei concetti visivi come elementi della modernità liquida contemporanea. Sto portando il mio lavoro quasi ad una totale astrazione della figura umana. WG Dipingere gli urban-canvas ti permette di parlare direttamente ad un ampio pubblico GB Il valore di un urban canvas o della pittura murale, si compone di numerosi e diversi ambiti. Secondo me, attraverso la critica di un ampio target spesso totalmente estraneo alla conoscenza del fenomeno, si ottengono dei risultati di relazione tra il pubblico ed il proprio luogo-territorio senza dover accedere ad un confronto diretto con l’autore, ma solo con l’opera realizzata. L’autore si può permettere di aprire un dialogo tra l’artista e la città-società in una riflessione tra il soggetto umano, l’Arte contemporanea e un complesso strato d’informazioni aperte e libere, generate spesso solo dalla fantasia e dall’immaginazione del fruitore. Con l’Arte Urbana si possono sviluppare nuovi habitat culturali, promossi anche solo come elementi di novità e di cambiamento antropologico. Attraverso questi elementi si da agli artisti maggiore libertà di espressione, e all’opera più possibilità di dialogo con il territorio urbanistico circostante.
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WG Che rapporto hai con il luogo e le superfici che ospitano la tua opera? GB Produrre arte pubblica ha il vantaggio di dare un nuovo ruolo ad un non-luogo; spazi che generalmente vivono di un’anonima solitudine, oggi sono dei luoghi che hanno una nuova identità. Spesso esco dal mio ruolo di auProdurre arte tore per osservapubblica ha il re e poter gustare vantaggio di dare il prodotto reaun nuovo ruolo lizzato da altri. Trovo sublimi le ad un non-luogo loro produzioni e mi piace emozionarmi di fronte al lavoro di un collega muralista; questo permette di scindere la passione personale dalla visione spesso un po’ fanatica del settore. WG Cosa ti aspetti dalla continua evoluzione ed espansione della street art? GB Mi aspetto che si avrà la possibilità di ricoprire un ruolo più importante come artisti, realizzando progetti d’arte contemporanea urbana in collaborazione con architetti e urbanisti, facendo parte della progettazione di nuove costruzioni dal principio alla consegna.
Giorgio Bartocci
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Nome Città / Paese Maestri e ispirazioni
Alessandro Etnik Battisti Firenze / Italia Old school NY graffiti, scena tedesca writing ’90, Francis Bacon (pittore ), Jean Tinguely ( scultore), 1984 Orwell
WG Ricordi la tua prima volta sui muri? Quale motivo ti ha spinto a farlo? ET La prima volta sul muro è stata il risultato di una lunga attesa. Già anni prima del mio inizio aveLa prima volta sul vo notato in alcumuro è stata il ni video musicali risultato di una il fenomeno unlunga attesa derground del hip hop… Sia la breakdance che i graffiti o anche il semplice DJing mi attiravano, ma non conoscevo l’enorme mondo che li componeva. Quindi le mie prime scritte su carta imitavano lo stile bubble ma non usando un mio nome o inventandomi una tag, scrivevo semplicemente titoli dei gruppi rock che ascoltavo. Solo qualche anno dopo, grazie alla conoscenza di un writer che mi ha passato tutte le informazioni possibili per capire questo Interviste
fenomeno, mi ci sono totalmente immerso. Così, capendo da subito il potenziale di un’arte totalmente libera e fuori dai canonici schemi dell’arte classica, l’ho fatta diventare seriamente la mia principale attività. WG Cosa cerchi di trasmettere alla città con i tuoi pezzi e qual è la sua risposta? Consideri l’opinione del pubblico? ET Dall’inizio (24 anni fa) ad oggi il mio spirito nel dipingere in città è rimasto lo stesso. Esprimo ciò che sento condividendolo sia con gli artisti che dipingono con me, sia con le persone che quotidianamente incontro e con le quali scambio opinioni, in più scegliere spazi anonimi è una componente fondamentale di ciò che faccio. Negli anni si è sostanzialmente modificato ed evoluto il mio contenuto artistico, senza mai rinnegare le origini del writing ma anzi mantenendole come base delle Etnik
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mie composizioni e tenendo lo spiriET Dipende, se la parete ha una forma particolare o mi ispira to originale nel ricercare uno stile un’idea al momento, il mio disegno proprio e riconoscibile,riRifletto e si adegua e trova soluzioni per me fletto e rappresento la “citrappresento la interessanti anche dal luogo. Spesso tà”, habitat di ogni street “città”, habitat disegno partendo da un’idea iniziale artist e simbolo della sodi ogni street artist cietà che ci circonda. Dopo e sviluppo il progetto in “freestyle.” Cosa ti aspetti dalla contimolti anni la mia ricerca WG sta portando grandi soddisfazioni in nua evoluzione ed espansione della street art? Europa e nel resto del mondo. WG Dipingere gli urban-canvas ET Non riesco a pensare all’eti permette di parlare direttamente voluzione o a cosa porterà nel lungo ad un ampio pubblico. 2 differenze futuro. Non avrei mai immaginato e/o analogie fra il muro e la tela? che una mia pasCome nasce una tua opera? Vedo anche che tutto sione così lontaET Il dipingere in esterna ri- quello che è trendy na da un lavoro potesse diventamane la mia principale passione. La produzione in studio per me è com- e di moda poi viene re la mia principaplementare a ciò che faccio in ester- superato da le attività dopo no; alcuni dei miei quadri sono spes- un’altra novità. molti anni. so la bozza che riporto su parete. Il Ci sono evoludisegnare in studio mi permette anzioni molto veloche di sviluppare serie di lavori conci, vedo anche che tutto quello che è trendy e di moda poi viene superato nessi tra loro per il concept ad esemda un’altra novità. Quindi prendenpio per una mostra. Invece su parete ogni volta è un muro do tutto con le giuste misure vedrea sè, pur rimanendo coerente col mo cosa succederà… mio stile e il mio immaginario. WG Che rapporto hai con il luogo e le superfici che ospitano la tua opera?
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“Esprimo ciò che sento condividendolo sia con gli artisti che dipingono con me, sia con le persone che quotidianamente incontro e con le quali scambio opinioniâ€?
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1010 108 108 AS Ale Senso GB Giorgio Bartocci CB Carmine Bellucci AB Borse FB Francisco Bosoletti CE Centina C79 Corn79 DC DissensoCognitivo EL Eleuro ET Etnik JK James Kalinda KR Kraser AR Ravo MF Mrfijodor MW Mr.Wany NC NeverCrew RF reFreshink DR Domenico Romeo SC SeaCreative US Urbansolid GV Giulio Vesprini VS Vine 1010
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Urban canvas VA’rese
Urban Canvas & VA’rese 01 Via Speri della Chiesa Jemoli Urbansolid 02 Via Speri della Chiesa Jemoli SeaCreative / Vine 03 Rotonda Viale Belforte SeaCreative, Vine, Ravo, Francisco Bosoletti Etnik, Giorgio Bartocci 04 Via Trentini 1010 05 Rotonda Gaggianello NeverCrew 06 Via Castellini Domenico Romeo, Kraser 07 Via Pietro Micca Ale Senso, Carmine Bellucci, James Kalinda 08 Via Rosolino Pilo Mr Wany, Borse 09 Via Berni Centina, DissensoCognitivo, Mrfijodor, Corn79 10 Via Doniga 108, Eleuro, Giulio Vesprini, reFreshink 11 Stadio, Combo di vari artisti
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Fotografie presenti nella galleria: Fabrizio Sarti: 105 – 109, 116, 117, 120, 121, 126, 127, 134 – 137, 145 – 153 Luca Strano: 110 – 115, 118, 119, 128 –133, 138 – 144, 152, 153 Luca Sten Barachetti: 122 – 125 Gloria Marchini: 154, 155 Antonio Sena: 165
Progetto grafico di: Federico Bardelli, Lucia Marchetti, Luca Strano. Stampato presso: Salin s.r.l. Olgiate Comasco (CO) Typeface: Lyon Text by Kai Bernau Suisse Int’l by Swiss Typefaces Finito di stampare nel mese di Settembre 2016 Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualunque forma o con qualsiasi mezzo elettronico o altro senza autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti. www.wgart.it
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1010 108 108 AS Ale Senso GB Giorgio Bartocci CB Carmine Bellucci AB Borse FB FranciscoBosoletti C79 Corn79 DC DissensoCognitivo EL Eleuro ET Etnik JK James Kalinda KR Kraser RM Ravo MF Mrfijodor MW Mr.Wany NC NeverCrew RE reFRESHink DR Domenico Romeo SC SeaCreative US Urban Solid GV Giulio Vesprini VS Vine 1010
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Interviste
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