Principi di ecocosmesi

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IO LO SO FARE! Principi di Eco Cosmesi a cura di

estratti dal laboratorio tenuto a Scartoff il 22/03/2014


INTRODUZIONE

Ogni giorno siamo bombardati da una miriade di prodotti miracolosi accompagnati da immagini di donne dalla pelle splendida e capelli di fata e un packaging creato ad hoc per risaltare certe componenti (minime) del prodotto che lo rendono assolutamente indispensabile per la nostra cura personale. Vi siete mai accorti che nonostante l’etichetta affermasse “olio superidratante” oppure “per pelli secche” o ancora “per labbra o mani screpolate”, dopo l’uso continuativo di determinati prodotti, avete ritrovato la vostra pelle più secca di prima? Qualcuno ha riscontrato scarsi risultati dopo l’utilizzo prolungato di alcuni cosmetici più comuni? Sapete che la qualità del prodotto acquistato dipende dall’Inci? Avete mai provato a leggerlo sull’etichetta dei prodotti che vi spalmate addosso quotidianamente? Molte creme idratanti in commercio funzionano in realtà come anti-disidratanti, formando un velo idrorepellente che ostruisce i pori della pelle e contengono conservanti capaci di far durare un prodotto almeno tre anni. Questo compendio vuole chiarire le idee sulla marea di prodotti per la cura e l’igiene del corpo in commercio e proporre soluzioni alternative autoprodotte completamente naturali, a bassissimo costo, non testate sugli animali e a ridotto impatto ambientale.


DETERGERE SENZA FAR DANNI La pulizia del corpo è un’efficace difesa contro le malattie, è indispensabile per eliminare sebo, sudore, polvere, smog, ma un eccesso di lavaggi, e soprattutto l’uso di prodotti eccessivamente sgrassanti, può alterare il naturale equilibrio della pelle portando a disidratazione, irritazioni, forfora, sebo eccessivo, odori sgradevoli. Nei comuni detergenti industriali la funzione lavante è svolta dai tensioattivi, sostanze la cui struttura molecolare fa da “ponte” tra l’acqua e lo sporco, permettendo la formazione di un’emulsione fra acqua e sporco che poi verrà rimossa con il risciacquo. Ai tensioattivi si deve anche la formazione di schiuma, che altro non è che un’emulsione di acqua e aria. I tensioattivi più usati nei detergenti come shampoo, bagnoschiuma e dentifrici sono il sodio laurilsolfato (Sodium Lauryl Sulfate o SLS) e il sodio lauriletere solfato (Sodium Laureth Sulfate o SLES). Si tratta di due tensioattivi molto sgrassanti e molto discussi, usatissimi perché economici, ma a forte impatto ambientale e la cui azione sgrassante, se non bilanciata da tensioattivi più delicati, può essere troppo energica. I lavaggi frequenti con questi tensioattivi innescano spesso un circolo vizioso: su alcune parti del corpo provocano secchezza e screpolature rendendo indispensabile l’uso di creme grasse (molto spesso piene di petrolio), su altre come ad esempio i capelli, lo sgrassaggio eccessivo porta


ad eccessiva produzione di sebo, spingendo a lavaggi sempre più frequenti. Un detergente va scelto quindi, facendo attenzione in primo luogo ai tensioattivi che contiene, perché gli eventuali estratti vegetali, quasi sempre in quantità molto piccole, non sono sufficienti a bilanciare gli effetti dei tensioattivi presenti in quantità molto più rilevanti.

COSA C’E’ NEI VOSTRI COSMETICI: L’INCI L’inci (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è la nomenclatura utilizzata a livello internazionale per identificare gli ingredienti presenti in un prodotto cosmetico ed è rappresentata da quell’elenco di parole strane e incomprensibili inserite in un rettangolino che si trova di solito sull’etichetta posteriore delle confezioni.

Gli ingredienti disposti in ordine di quantità decrescente. I primi ingredienti quindi, sono quelli contenuti in percentuale maggiore rispetto agli ultimi.


Ogni prodotto cosmetico o per la detergenza della persona pensato per essere rispettoso dell’ambiente e della pelle non dovrà contenere ingredienti come: 

Tensioattivi derivati dalla raffinazione del petrolio (Sodium laureth sulfate, Sodium lauryl sulfate, Ammoniun lauryl sulfate e altri). Altri ingredienti derivati dal petrolio come Paraffinum Liquidum, PEG e PPG, Mineral Oil, Petrolatum contenuti anche in cosmetici farmaceutici e per bambini. Ingredienti altamente inquinanti come EDTA, MEA, TEA, MIPA. Ingredienti altamente allergizzanti o considerati come potenziali cessori di formaldeide, tra i quali troviamo: Triclosan e Imidazolidinyl urea, DMDM Hydantoin, Methylisothiazolinone e Methylchloroisothiazolinone, utilizzati come conservanti. Siliconi come Poliquaternium-80, Dimethicone e Amodimethicone, inquinanti e capaci di creare una pellicola sulla pelle e sui capelli, per renderli apparentemente sani, ma per nulla nutriti.

Quindi l’inci è la carta d’identità del vostro prodotto e quello che svela l’effettivo rapporto qualità-prezzo. All’inizio si possono avere difficoltà a riconoscere gli ingredienti dannosi, ma col tempo e con tanto esercizio, chiunque può riuscire a distinguere un buon prodotto da quello che non lo è, indifferentemente dal prezzo di vendita.


IL BIODIZIONARIO Un grande aiuto arriva dal Biodizionario, una guida insostituibile per chi vuole usare i cosmetici in maniera consapevole. Si tratta di un dizionario consultabile gratuitamente online in cui sono elencati in ordine alfabetico tutti i principali ingredienti dei cosmetici naturali e non, segnalando con i colori di un semaforo verde quelli accettabili.

Attenzione perché il Biodizionario segnala con un semaforo rosso anche gli ingredienti che magari per la nostra pelle non sono nocivi, ma sono a grande impatto ambientale e testati sugli animali. Ripeto, all’inizio non è facile, ma con un po’ di buona volontà, si può scegliere in maniera consapevole. E per chi proprio non ha voglia, c’è sempre l’autoproduzione!


AUTOPRODUZIONE DI COSMETICI Propongo ricette per creare cosmetici naturali a partire da ingredienti alimentari che abbiamo tutti noi in casa. Detergono e idratano, non danneggiano l’ambiente, non sono sperimentati sugli animali.

Sapone alla farina di ceci per il viso - 2 cucchiai di farina di ceci, - 2 cucchiai di farina di mais (quella per polenta) o granturco, - 2 cucchiaini di miele, - 2 cucchiaini di amido di riso o mais in polvere, - 4 cucchiaini di acqua. Mescolate le farine con il miele e l’amido di riso e poi aggiungere l’acqua un pò alla volta, fino a quando otterrete un composto cremoso e senza grumi. Applicare sulla pelle umida e massaggiare per un paio di minuti, sciacquare con una spugnetta e poi passare il tonico viso. Il composto può essere conservato in frigorifero per un paio di giorni. La farina di ceci può essere utilizzata anche per produrre uno scrub aggiungendo acqua, zucchero di canna e olio vegetale a scelta. Oppure ancora al naturale sui capelli bagnati al posto dello shampoo, otterrete una chioma pulita e lucente.


Schiuma detergente per il viso 11 gr di fruttosio 29 gr di acqua distillata 2 gr di glicerina 12 gr di bagnoschiuma neutro (con un inci accettabile) Mettete in un bicchiere l’acqua e il fruttosio e mescolate fino a quando i granuli del fruttosio si sono sciolti completamente. Aggiungete la glicerina e il bagnoschiuma e date un’altra mescolata. Mettete tutto in un contenitore con l’erogatore tipo quello da gel, agitatelo e voilà, fa schiuma!

Tonico al tè verde astringente 1 bustina di tè verde Limone, salvia, rosmarino Mettete in infusione il tè, la buccia del limone, la salvia e il rosmarino. Filtrate tutto in un barattolo ed è pronto all’uso. Si conserva per una settimana circa.

Tonico all’acqua di rosa Un mazzo di rose (non trattate chimicamente) Acqua distillata


Mettete i petali di rose in una pentola e coprite con l’acqua distillata: utilizzate una quantità di acqua strettamente necessaria a coprire le rose. Fate cuocere i petali di rosa per circa un’ora, coprendo la pentola con un coperchio. Versate quindi il liquido ancora caldo con i petali in un barattolo pulito, chiudete e avvolgetelo con della carta stagnola. Lasciate riposare i petali per un’intera notte. Usate quindi una garza per filtrare l’acqua dalle rose e strizzate bene i petali in modo da ricavare dai petali tutte la loro profumatissima essenza. Si conserva per pochi giorni, oppure potete congelarlo o usare come conservante l’alcool buongusto.

Crema base alle lecitina di soia 20 gr di lecitina di soia 20 gr di olio di jojoba o semi di girasole spremuto a freddo 60 gr di acqua demineralizzata 5 gocce di olio essenziale a scelta o mezza fialetta di aroma per dolci sempre a scelta Munitevi di due bicchieri di vetro, in uno ci mettete l’olio e nell’altro ci mettete l’acqua e la lecitina e fateli riscaldare entrambi a bagnomaria in una pentola, facendo attenzione a non far mai far bollire l’acqua e mescolate la lecitina in modo che si sciolga. In alternativa potete farla sciogliere a freddo nell’acqua per due ore. Quando comincia a sciogliersi la lecitina, prendete il bicchiere e versate il contenuto in una ciotola dove andrete


poi a frullarla. Dopo averla frullata, riponetela di nuovo nel bicchierino e scaldatela ancora. Continuate con questo procedimento fino a quando la lecitina non si sarà completamente sciolta, ricordandovi di non spegnere il fuoco sotto la pentola e di tenerlo sempre ad una temperatura tale da non far bollire l’olio. Una volta sciolta tutta la lecitina, riponetela nella ciotola, prendete il frullatore e cominciate a frullare, aggiungendo a filo l’olio. Se risulta complicato, aggiungete un pò d’olio e frullate, poi aggiungete un altro pò e frullate ancora e continuare così fino a quando finisce l’olio. Questo è un passaggio importante per ottenere alla fine un impasto molto cremoso. Aggiungete gli oli essenziali o l’aroma per dolci a piacere. Mettete in frigorifero in modo che la crema diventi più densa e bianca e dopo un paio d’ore è pronta.

Scrub delicato per il corpo 3 cucchiai di farina di cocco 1 cucchiaio di zucchero di canna 2 cucchiaini di olio di mandorle o di oliva 2 cucchiai di latte o acqua Mescolate tutti gli ingredienti, affinchè abbia una consistenza cremosa e spalmabile. Si può usare anche sul viso. Applicare sulla pelle bagnata e risciacquare. Dopo l’uso non è necessario applicare la crema.


Deodorante liquido 1 bicchiere d’acqua distillata 1 cucchiaio di bicarbonato 3 gocce di olio essenziale fra menta, rosmarino, salvia Versate in un bicchiere l’acqua e il bicarbonato. Mescolate sciogliendo il bicarbonato con un cucchiaino e fare riposare per circa mezz’ora. Versate solo la parte liquida in un contenitore spray e aggiungete l’olio essenziale della fragranza che preferite. Conservate in frigo.

Deodorante in crema 20 gr di burro di karitè 20 gr di amido di riso o mais 20 gr di bicarbonato 4-5 gocce di olio essenziale fra menta, rosmarino, palmarosa, tea tree Sciogliete il burro in un bicchierino a bagnomaria e nel frattempo pesate e mettete in altre 2 ciotoline l’amido e il bicarbonato. Versate il burro sciolto nella ciotola vuota e aggiungete gli altri due ingredienti poco alla volta e mescolando, fino a quando saranno spariti i grumi. Aggiungete le gocce di olio essenziale a piacere. Versate in un barattolino di vetro e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Il vostro deodorante è pronto.


GRAZIE PER AVER LETTO E PARTECIPATO. ALLE PROSSIME AUTOPRODUZIONI!

Visita lecopunk13.wordpress.com Scrivi a lecopunk2013@gmail.com


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