Programma di sala, Gewandhausorchester Leipzig, 21.10.2019

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Gewandhausorchester Leipzig   Andris Nelsons Gewandhauskapellmeister, direttore

Rudolf Buchbinder pianoforte

LunedĂŹ

21.10.2019 ore 20.30 Sala Teatro - LAC


Programma

La Gewandhausorchester porta belle sorprese!

Ludwig van Beethoven Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in do maggiore, op. 15 - Allegro con brio - Largo - Rondò. Allegro scherzando

Intervallo

Franz Schubert Sinfonia n. 9 in do maggiore, D. 944 La grande Se hai o acquisti il biglietto per il concerto del 23 ottobre della Gewandhausorchester

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23 ottobre 2019 Gewandhausorchester Leipzig Andris Nelson, direttore Gautier Capuçon, violoncello

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© Gert Mothes

Se hai il biglietto per il concerto del 21 ottobre della Gewandhausorchester

Andante. Allegro ma non troppo Andante con moto Scherzo. Allegro vivace - Trio Allegro vivace

Vi invitiamo a tener spenti gli apparecchi elettronici per tutta la durata del concerto, onde evitare di disturbare con suoni e luci sia l'esecuzione musicale sia gli altri spettatori.

4 marzo 2020 Gautier Capuçon, violoncello Jérôme Ducros, pianoforte 5 giugno 2020 Frank Braley, pianoforte Renaud Capuçon, violino Gautier Capuçon, violoncello

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© Gert Mothes

© Jens Gerber

Biografie interpreti

Gewandhausorchester Leipzig

Andris Nelsons Nato a Riga nel 1978 in una famiglia di musicisti, ha iniziato la carriera come trombettista nella Latvian National Opera Orchestra prima di studiare direzione d'orchestra. È stato direttore musicale della City of Birmingham Symphony, direttore principale della Nordwestdeutsche Philharmonie e direttore musicale della Latvian National Opera. Dal 2014 è direttore musicale della Boston Symphony Orchestra e dal 2018 Gewandhauskapellmeister della Gewandhausorchester Leipzig. Accanto a questi due prestigiosi ruoli stabili, Nelsons è spesso invitato dai più prestigiosi enti sinfonici e lirici: Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, le orchestre del Concertgebouw di Amsterdam e del Bayerischer Rundfunk, il Festival di Bayreuth e la Royal Opera House Covent Garden di Londra. Andris Nelsons ha un rapporto discografico esclusivo con l’etichetta Deutsche Grammophon, che ha aperto la strada a tre progetti di riferimento: l’integrale delle sinfonie di Šostakovič con la Boston Symphony (di cui i primi tre capitoli sono già stati insigniti del Grammy Award per la migliore esecuzione orchestrale), le sinfonie di Bruckner associate a particolari brani sinfonici di Wagner con la Gewandhausorchester e l'integrale delle sinfonie di Beethoven con i Wiener Philharmoniker (che culminerà con l’esecuzione del ciclo completo a Vienna nel 2020, per il 250° anniversario della nascita del compositore).

Orchestra tra le più antiche e prestigiose al mondo, fu fondata originariamente nel 1743 come «Società dei concerti» da sedici filantropi della città sassone. Nel 1781 si trasferì nella nuova grande sala appositamente costruita, che prese il nome dal luogo ove prima sorgeva un mercato di abiti (Gewandhaus, ossia «casa dei panni»). L'orchestra acquisì presto rilevanza nazionale: Mozart vi suonò nel 1789 e i primi anni dell'Ottocento ospitarono le esecuzioni dei grandi oratori di Haydn e di molte delle sinfonie di Beethoven. L’orchestra ha avuto tra i propri maestri stabili musicisti quali Felix Mendelssohn, Arthur Nikisch, Wilhelm Furtwängler, Bruno Walter e Kurt Masur. Andris Nelsons ha assunto la posizione di direttore nella stagione 2017/18 succedendo a Riccardo Chailly. Dal 1916 la Gewandhausorchester è regolarmente in tournée in tutto il mondo e gode di una presenza quasi ineguagliabile in radio, televisione, su CD e DVD. Le registrazioni con Riccardo Chailly, vincitrici di numerosi e ambiti premi internazionali, comprendono cicli completi delle sinfonie di Schumann, Brahms, Beethoven e Mahler, nonché opere di Gershwin, Bach e Mendelssohn. Nel 2018 è stata premiata con l’Opus Klassik, mentre il suo contributo unico alla ricchezza dell’arte europea è stato riconosciuto con l’assegnazione del marchio di patrimonio culturale europeo. Con il sostegno della Fondazione Lugano per il Polo Culturale 4

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Gewandhausorchester Leipzig

Biografie interpreti

Rudolf Buchbinder Ritenuto uno dei leggendari interpreti del nostro tempo, il suo suonare esprime l'autorevolezza di una carriera di oltre sessant’anni nella perfetta combinazione di ispirazione e spontaneità. Le sue interpretazioni delle opere di Beethoven sono unanimemente considerate un punto di riferimento. In occasione del 250° anniversario del compositore, nella stagione 2019/20, il Musikverein di Vienna lo ha invitato per il ciclo dei cinque Concerti per pianoforte e orchestra eseguiti come solista accanto a cinque orchestre diverse: la Gewandhaus di Lipsia, i Wiener Philharmoniker, i Münchner Philharmoniker, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e la Staatskapelle Dresden. L’anno beethoveniano 2020 vedrà inoltre un'altra primizia: accanto alle famose Variazioni Diabelli di Beethoven Rudolf Buchbinder proporrà in prima esecuzione assoluta delle nuove Variazioni Diabelli commissionate a dodici significativi compositori contemporanei. In ambito discografico, numerose e pluripremiate registrazioni documentano la carriera interpretativa di Buchbinder: la sua collezione privata di musica comprende 39 diverse edizioni delle Sonate per pianoforte di Beethoven. Sin dalla fondazione, nel 2007, è direttore artistico del Grafenegg Festival. Finora sono stati pubblicati due libri di Rudolf Buchbinder, l’autobiografia Da Capo e Il mio Beethoven – Vivere con il Maestro. Dal 2019 è artista esclusivo per l’etichetta Deutsche Grammophon.

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Violini primi: Frank-Michael Erben (spalla), Andreas Buschatz (spalla), Henrik Hochschild (sostituto spalla), Yun-Jin Cho (sostituto spalla), Elisabeth Dingstad, Jürgen Dase, Susanne Hallmann, Regine Korneli, Brita Zühlke, Dorothea Vogel, Gunnar Harms, Anna Schuberth-Richwien, Franziska Mantel, Mao Zhao, Kana Ohashi, Yuri Katsumata, Lisa Kim, Anna Volkwein Violini secondi: Peter Gerlach (prima parte solista), Anna Steckel (prima parte), Jennifer Banks, Karl Heinrich Niebuhr, Markus Pinquart, Kathrin Pantzier, Edwin Ilg, Bernadette Wundrak, Andrea Pleß, Lars Peter Leser, Tobias Haupt, Ewa Helmers, Lydia Dobler, Nemanja Bugarcic, Camille Gouton, Aleksander Daszkiewicz, Sophie Schüler Viole: Vincent Aucante (prima parte solista), Dorothea Hemken (prima parte), Norbert Tunze, Alice Wedel, Katharina Dargel, Matthias Weise, Immo Schaar, Anne Wiechmann-Milatz, David Lau, Ivan Bezpalov, Anton Jivaev, Ivo Bauer, Jihye Han Violoncelli: Christopher Franzius (prima parte solista, ospite), Veronika Wilhelm (sostituto prima parte), Matthias Schreiber, Gayane Khachatryan, Heiko Schumann, Christian Erben, Kristin Elwan,Dorothée Erbiner, Henriette-Luise Neubert, Axel von Huene, Michael Peternek Contrabbassi: Rainer Hucke (prima parte solista), Karsten Heins (prima parte), Burak Marlali (prima parte), Waldemar Schwiertz, Eberhard Spree, Thomas Stahr, Slawomir Rozlach, Ertug Torun, Aaron Pagani Flauti: Katalin Stefula (prima parte solista), Sébastian Jacot (prima parte solista), Clint Foreman, Tünde Molnár-Grepling (ottavino) Oboi: Domenico Orlando (prima parte solista), Andres Otin Montaner (prima parte solista), Thomas Hipper, Simon Sommerhalder (corno inglese) Clarinetti: Peter Schurrock (prima parte solista), Andreas Lehnert (prima parte solista), Matthias Kreher, Volker Hemken (clarinetto basso) Fagotti: Thomas Reinhardt (prima parte solista), David Petersen (prima parte solista), Eckehard Kupke, Jeremy Bager (controfagotto) Corni: Clemens Röger (prima parte solista), Bernhard Krug (prima parte solista), Jan Wessely, Simen Fegran, Jürgen Merkert, Wolfram Straßer, Julian Schack Trombe: Lukas Beno (prima parte solista), Jonathan Müller (prima parte solista), Peter Wettemann, Felix Petereit Tromboni: Tobias Hasselt (prima parte solista), Tomás Trnka (prima parte solista), Dirk Lehmann, Alexander Apfler (trombone basso) Tuba: David Cribb Timpani: Mathias Müller, Tom Greenleaves Arpa: Cornelia Smaczny Gewandhausdirektor: Andreas Schulz Manager dell'orchestra: Marco Eckertz Ispettori orchestrali: Jean-Peer Krutz (responsabile), Holger Berger, Florian Kothe 7


Ludwig van Beethoven

Scheda

Anno di composizione 1795

Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in do maggiore, op. 15

Anno di composizione 1828

Prima esecuzione Burgtheater, Vienna, 18 dicembre 1795

Sull’opera: Il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in do maggiore di Beethoven fu pubblicato contemporaneamente da tre editori a Vienna, Lipsia e Francoforte, segno evidente del successo dell’opera presso critica e pubblico. Proprio in occasione della pubblicazione il Concerto assunse il numero di opera 15, mentre il Concerto n. 2 in si bemolle maggiore ricevette il numero 19, nonostante fosse stato composto precedentemente (tra il 1794 e il 1795, mentre un primo abbozzo risale addirittura al 1785). Il Concerto n. 1, dunque, non fu il primo composto da Beethoven, ma addirittura il terzo, se si considera anche il Concerto per pianoforte giovanile scritto a Bonn nel 1784, stralciato da Beethoven stesso dal catalogo delle proprie opere perché non ritenuto all’altezza.

Prima esecuzione Gewandhaus, Lipsia, 21 marzo 1839

Scheda

Franz Schubert

(Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827)

Durata 37’

(Vienna, 31 gennaio 1797 – Vienna, 19 novembre 1828) Sinfonia n. 9 in do maggiore, D. 944 La grande Sull’opera: Schubert iniziò a comporre la Sinfonia n. 9 in do maggiore D. 944 – detta La grande per distinguerla dalla Piccola, cioè la n. 6 D 589 – nell’estate del 1825. L’orchestra della Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna, cui il musicista offrì la partitura, rifiutò di eseguirla, ritenendola troppo lunga e difficoltosa. Sarebbe stato Robert Schumann a riscoprirla – solo nel 1839 – in occasione di una visita al fratello Ferdinand che ne possedeva il manoscritto. Ed è proprio grazie a Schumann se si poté arrivare alla prima esecuzione della sinfonia, il 21 marzo 1839 al Gewandhaus di Lipsia con la direzione di Felix Mendelssohn. Sulla partitura sono indicati ben sei ritornelli che porterebbero la durata dell’opera a circa un’ora e dieci minuti. È consuetudine dei direttori d’orchestra, tuttavia, limitarsi all’esecuzione di tre soli ritornelli.

Durata 45’

Nell’anno 1795 Antonio Salieri compone Palmira, regina di Persia, opera in due atti su libretto di Giovanni de Gamerra. Il successo di questo dramma eroicomico fu tale che nei successivi tre anni ebbe 39 rappresentazioni nella sola Vienna, andando a costituire uno dei maggiori esiti di tutta la produzione dell’autore il Marchese de Sade – scrittore e filosofo esponente dell'ala estremista del libertinismo, nonché dell'Illuminismo più radicale e materialista – pubblica La filosofia nel boudoir, tra le sue opere più celebri. Si tratta di un dramma socio-politico ambientato in una stanza da letto e votato a sostenere l’idea per cui l'unico sistema morale che possa rafforzare la politica nata con la rivoluzione francese fosse il libertinismo la notte del 23 gennaio l’esercito rivoluzionario francese cattura la flotta olandese a Helder, unico caso nella storia di una battaglia navale vinta attraverso l'uso della cavalleria. Il generale di brigata Jan Willem de Winter, coadiuvato dal battaglione del V reggimento di fanteria, guidò i cavalleggeri francesi all’attacco delle quattordici navi, dopo aver provveduto a che i cavalli, con il rumore dei loro zoccoli sulla superficie ghiacciata, non svegliassero i marinai olandesi dormienti

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Nell’anno 1828 nasce a Ginevra l’umanista, imprenditore e filantropo svizzero Henry Dunant. Di fervente famiglia calvinista fu educato sin da piccolo ai valori dell'aiuto nel sociale. Una sensibilità, questa, che sviluppò fino a creare nel 1863 la Croce Rossa e per la quale venne insignito nel 1901 del primo Premio Nobel per la pace con musiche di Beethoven, Rossini, Meifreid, Rode e Cherubini tiene il primo concerto a Parigi l’Orchestre de la Société des Concerts du Conservatoire. Costituita da professori del Conservatorio e loro allievi, si dedicava a un repertorio per l’epoca avanguardistico. Fra le prime esecuzioni assolute si ricordano la Symphonie fantastique di Berlioz, il Concerto n. 1 per violoncello di Saint-Saëns e la Sinfonia in re minore di Franck. Celebri maestri stabili furono Charles Münch e André Cluytens mentre dal 1960 al 1967, anno di scioglimento del complesso, non vi furono più dei direttori stabili il 20 marzo, a Skien, nasce Henrik Ibsen: scrittore, drammaturgo, poeta e regista teatrale norvegese tra i più conosciuti e rappresentati al mondo. Considerato il padre della drammaturgia moderna, fu il primo a portare sulla scena i problemi e le dinamiche emotive della borghesia contemporanea. Tra le sue opere più celebri si ricordano Casa di bambola, Hedda Gabler, L’anitra selvatica e John Gabriel Borkman. Morì a Oslo il 23 maggio 1906 9


Spunti d’ascolto

il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 del giovane Beethoven risente in modo esplicito dell’influsso dei modelli settecenteschi, Haydn e Mozart in primis. Nel rifarsi all’estetica d’intrattenimento in voga nel Secolo dei Lumi, tuttavia, già mostra i chiari segnali di quell’originalità creativa, esuberante e personale che avrebbe caratterizzato le opere successive del grande compositore. Nel Concerto n. 1, infatti, possiamo scorgere passaggi di grande impetuosità, cromatismi brillanti, armonie audaci, combinazioni ritmiche e virtuosismi degni di un Beethoven maturo, seppure ancora memore della tradizione che lo ha preceduto dedicataria del Concerto n. 1 di Beethoven fu la sua allieva Anna Luisa Barbara von Keglevich. Figlia di Anna Maria Klemmer vedova Koch (proprietaria dello Zehrgarten – birreria ma anche libreria frequentata dai migliori filosofi e intellettuali di Bonn) “Babette” aveva moltissimi corteggiatori e rimase indifferente alle esplicite attenzioni dello stesso Beethoven nel comporre la Sinfonia n. 9 in do maggiore, La grande, Schubert era ben consapevole dell’importanza e dell’arditezza dell’impresa, come testimonia la lettera scritta all’amico pittore Leopold Kupelwieser il 31 marzo 1824: «In fatto di Lieder non ho scritto granché di nuovo; in compenso mi sono esercitato con numerosi lavori strumentali: ho composto due quartetti e un ottetto, e ho in mente di scrivere un altro quartetto. Soprattutto voglio in questo modo prepararmi la strada verso la grande Sinfonia». Il musicista guardava dunque ai suoi lavori cameristici come a una sorta di preparazione per la composizione della Sinfonia, concepita come apice massimo dell’espressione musicale strumentale «Chi non ha mai sentito la Sinfonia in do maggiore conosce assai poco di Schubert; e questa lode può sembrare poco credibile se si pensa a quante altre opere Schubert ha donato all’arte». Cominciava in questo modo la nota che Robert Schumann scrisse nel 1840 sulla Zeitschrift für Musik, poco dopo aver riscoperto la Sinfonia n. 9 in do maggiore. E la presentazione continuava: «Oltre a una prodigiosa tecnica della composizione musicale, qui c'è la vita in tutte le sue tonalità, dal colore pieno fino alla sfumatura più sottile. V'è significato dappertutto, v'è la più acuta espressione del particolare e – soprattutto – v'è infuso il profondo romanticismo che già conosciamo in altre opere di Schubert»

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Curiosità…

Lipsia

Ascoltiamo insieme!

I due programmi della Gewandhausorchester per LuganoMusica sono strettamente legati alla città di Lipsia. Qui lavorò a lungo Mendelssohn (autore della Sinfonia scozzese e riscopritore della Sinfonia n. 9 di Franz Schubert), qui nel 1813 nacque Richard Wagner e sempre qui – dal 1840 al 1844 – Robert Schumann trascorse i primi anni di matrimonio con la moglie Clara.

LuganoMusica collabora con ATTE per avvicinare i giovani alla musica.

nonne/i ai concerti con i nipoti

Le nonne e i nonni che si presentano alla biglietteria LAC muniti della tessera ATTE e accompagnati dai propri nipoti di età non superiore ai 20 anni, potranno assistere ai concerti pagando per sé il biglietto ridotto AVS e per ciascun nipote Fr. 10.-. Sono esclusi i concerti in queste date: 23 gennaio, 9 febbraio, 1 marzo, 17/19/21/24 giugno 2020. Buon ascolto!

Collaborazione ATTE - LuganoMusica

Premio LuganoMusica

LuganoMusica collabora attivamente con ATTE per promuovere la musica classica nelle sue diverse sedi in Ticino.

Ci complimentiamo con Leoni Rast per l’ottimo risultato ottenuto alla maturità liceale nell’Opzione Musica.

Sarà inoltre presente all’interno del programma UNI3. Primo concerto in programma 12 gennaio 2020 con I Barocchisti diretti da Diego Fasolis

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Miglior Studente Opzione specifica Musica 2018-2019 Liceo di Lugano 1

Per questo traguardo LuganoMusica l’ha omaggiata con l’abbonamento per la stagione 2019-20.


Gautier Capuçon © Fabien Monthubert

Artista in residenza 2019-2020

23.10.19

04.03.20 05.06.20

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Gewandhausorchester Andris Nelsons direttore Gautier Capuçon violoncello Gautier Capuçon violoncello Jérôme Ducros pianoforte Frank Braley pianoforte Renaud Capuçon violino Gautier Capuçon violoncello www.luganomusica.ch

Se anche lei condivide la stessa passione e il “crescendo” a cui LuganoMusica aspira, la invitiamo cordialmente ad unirsi ai membri del ClubPentagramma: un gruppo di persone che sostengono LuganoMusica nei suoi progetti più ambiziosi. Alcuni vantaggi per i membri del club:

- precedenza sull’acquisto degli abbonamenti - sei biglietti gratuiti per invitare gli amici a dei concerti a scelta della stagione - possibilità di conoscere di persona alcuni artisti partecipando alla cena dei membri, che si terrà annualmente dopo un concerto, in compagnia degli artisti della serata - un parcheggio gratuito nell’autosilo del LAC la sera del concerto

Diventi anche lei membro del ClubPentagramma sostenendo LuganoMusica. Per maggiori informazioni e per iscriversi al ClubPentagramma ci contatti via e-mail all’indirizzo club-pentagramma@luganomusica.ch, o telefonicamente al numero +41 (0)58 866 42 89, saremo lieti di rispondere alle sue domande. 13


Bibliografia

Carlo Piccardi, Maestri viennesi Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert Ricordi, 2011

LuganoMusica ringrazia

Giorgio Pestelli Il genio di Beethoven Donzelli, 2016

Partner istituzionali

Giovanni Bietti Ascoltare Beethoven Edizioni Laterza, 2015

Sponsor

Franz Schubert Notte e sogni. Gli scritti e le lettere tradotti e commentati A cura di Luigi Della Croce LIM, 1996 Harry Goldschmidt Schubert LIM, 1995

Fondazioni Fondazione ing. Pasquale Lucchini Fondazione Lugano per il Polo Culturale Fondazione Vontobel The Laurence Modiano Charitable Trust Fondazione Landis & Gyr Club Pentagramma Si ringraziano sentitamente i membri per il prezioso sostegno. Media Partner Corriere del Ticino

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I prossimi appuntamenti 80° Holliger Martedì 22.10.19 (ingresso libero) Musica in immagini, ore 18.30 Sala 4

Ombres Film di Edna Politi

Giovedì 24.10.19 ore 18.30 Ascoltare due volte, Teatrostudio Presentazione di Romancendres con H. Holliger, A. Leuzinger e A. Kernjak ore 20.30 Concerto, Teatrostudio

Heinz Holliger oboe e oboe d'amore Anita Leuzinger violoncello Anton Kernjak pianoforte

Schumann . Holliger . Beethoven

Mercoledì 23.10.19 ore 19.30 Presentazione concerto, Sala refettorio ore 20.30 Concerto, Sala Teatro

Gewandhausorchester Leipzig Andris Nelsons direttore Gautier Capuçon violoncello (Artista in residenza) Mahler . Schumann . Wagner . Mendelssohn

Venerdì 25.10.19/15.11.19/10.01.20/28.02.20/20.03.20/24.04.20 ore 18.30 Teatrostudio

EAR (Electro Acoustic Room)

Concerti dedicati alla musica elettronica ed elettroacustica, dove l’arte e la tecnica si ritrovano. Martedì 05.11.19 ore 20.30 Teatrostudio

Focus Mendelssohn 1 Mendelssohn . Britten

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