Programma di sala, Maurizio Pollini, 03.02.2020

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Maurizio Pollini pianoforte

LunedĂŹ

03.02.2020

ore 20.30 Sala Teatro - LAC


Programma

Johannes Brahms Tre intermezzi per pianoforte, op. 117 - Andante moderato - Andante non troppo e con molto espressione - Andante con moto

Arnold Schönberg Tre pezzi per pianoforte, op. 11 - Mässige Viertel - Mässige Achtel - Bewegte Achtel Sei piccoli pezzi per pianoforte, op. 19 - Leggero, delicato - Lento - Molto lento - Veloce, ma leggero - Poco veloce - Molto lento

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Intervallo

Ludwig van Beethoven

Alcuni vantaggi per i membri del club:

- precedenza sull’acquisto degli abbonamenti - sei biglietti gratuiti per invitare gli amici a dei concerti a scelta della stagione - possibilità di conoscere di persona alcuni artisti partecipando alla cena dei membri, che si terrà annualmente dopo un concerto, in compagnia degli artisti della serata - un parcheggio gratuito nell’autosilo del LAC la sera del concerto

Sonata per pianoforte n. 29 in si bemolle maggiore, op. 106 Hammerklavier - Allegro - Scherzo. Assai vivace - Adagio sostenuto. Appassionato e con molto sentimento - Largo. Allegro risoluto

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Vi invitiamo a tener spenti gli apparecchi elettronici per tutta la durata del concerto, onde evitare di disturbare con suoni e luci sia l'esecuzione musicale sia gli altri spettatori. 3


Scheda

Johannes Brahms

(Amburgo, 7 maggio 1833 – Vienna, 3 aprile 1897) Anno di composizione 1892

Tre intermezzi per pianoforte, op. 117 Sull’opera: i Tre intermezzi per pianoforte di Brahms costituiscono uno dei vertici di quella concezione tutta romantica dell’espressione musicale, e in particolare pianistica, intesa come confessione intimista e sentimentale dell’individuo. A partire dal 1891, Brahms torna a dedicarsi alla composizione per pianoforte solo, recuperando quelle forme brevi e libere che caratterizzano le opere 116-119 come un ciclo unitario, stilisticamente ed espressivamente compatto. Il primo dei Tre intermezzi è ispirato a un canto popolare, un’antica ninna nanna scozzese i cui primi versi sono riportati in epigrafe alla partitura. Il secondo intermezzo ha la forma concisa di una sonata tripartita, mentre il terzo – dal carattere più cupo, scandito dalle ottave legate – richiama anch’esso la forma di canzone.

Durata 16’

Biografia

Maurizio Pollini Il nome di Maurizio Pollini evoca una carriera inestimabile, storia di uomo e d’artista riconosciuta in tutto il mondo, applaudita dal pubblico e dalla critica di ogni continente e di numerose generazioni. Per più di quarant’anni è stato protagonista in tutte le più importanti sale da concerto e festival del mondo, suonando con le più celebri orchestre e direttori (fra cui Claudio Abbado, Riccardo Muti, Pierre Boulez, Christian Thielemann e Simon Rattle) e venendo distinto da prestigiosi riconoscimenti internazionali, quali i premi Ernst von Siemens, Imperial, Royal Philharmonic Society. Il repertorio di Maurizio Pollini si estende da Bach a molti dei più rappresentativi compositori del XX secolo (Schönberg, Webern, Boulez, Nono, Stockhausen, Manzoni, Sciarrino) e comprende l’integrale delle Sonate di Beethoven. Con il ciclo “Prospettive” – a testimonianza della profonda conoscenza della musica di ogni tempo, da Gesualdo al presente – Pollini è stato ideatore e protagonista (accanto ad altri importanti musicisti) di significativi concerti a Tokyo, al Festival di Salisburgo, alla Carnegie Hall di New York, alla Cité de la Musique di Parigi, a Londra, a Vienna, al Lucerne Festival, alla Scala di Milano e all’Accademia di Santa Cecilia. Artista esclusivo dell’etichetta Deutsche Grammophone, ha prodotto numerosi dischi distinti da premi quali Grammy, ECHO, Diapason d’or, Choc de la musique. Nel marzo 2020 DGG pubblicherà la prima parte di un importante progetto legato alle ultime Sonate di Beethoven, comprendente le op. 109, 110 e 111 e un DVD live, che include anche una conversazione con Jörg Widmann sul tema dell’interpretazione di Beethoven e della musica contemporanea. 4

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Nell’anno 1892 muore a Lugano l’ingegnere e architetto Pasquale Lucchini. Iniziato giovanissimo il lavoro di muratore, da autodidatta e con l'esperienza diretta nei cantieri, acquisì una formazione da ingegnere civile. Progettò in Ticino molte opere importanti (tra cui le gallerie stradali nelle Gole di Stalvedro in Valle Leventina e il ponte-diga di Melide), ricoprì la carica di ingegnere cantonale, venne eletto al Gran Consiglio per il partito liberale radicale e fu tra i fondatori della Banca della Svizzera italiana il 26 settembre Antonín Dvořák sbarca a New York per assumere la direzione del National Conservatory of Music. Nel suo soggiorno americano – che durò fino al 1895 – ebbe fertili contatti con le musiche degli indiani nativi e presero vita alcune delle sue più celebri opere: la Sinfonia n. 9 Dal nuovo mondo, il Concerto per violoncello e orchestra e il Quartetto per archi n. 12 Americano viene pubblicata per la prima volta la raccolta di 12 racconti Le avventure di Sherlock Holmes dello scrittore e drammaturgo britannico Arthur Conan Doyle. I racconti – con protagonista colui che sarebbe diventato l’investigatore per antonomasia, Sherlock Holmes – erano già apparsi singolarmente sullo Strand Magazine tra il luglio 1891 e il giugno 1892, arricchiti dalle illustrazioni di Sidney Paget

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Scheda

Arnold Schönberg

Scheda

Anno di composizione 1909

Tre pezzi per pianoforte, op. 11 [Durata 13']

Anno di composizione 1819

Sonata per pianoforte n. 29 in si bemolle maggiore, op. 106 Hammerklavier

Anno di composizione 1911

Sei piccoli pezzi per pianoforte, op. 19 [Durata 6']

Durata 46’

Sull’opera: dedicata all’Arciduca Rodolfo d’Asburgo e pubblicata a Vienna dall’editore Artaria, venne presto denominata Hammerklavier dall’indicazione presente sul frontespizio. Si tratta della più lunga e più complessa di tutte le Sonate beethoveniane: il compositore terminò quest’opera di gigantesche proporzioni e d’ineguagliabile difficoltà tecnica dopo una lunga serie di schizzi preparatori, appunti, rielaborazioni e ripensamenti dell’ultimo minuto, combattendo egli stesso con la propria materia musicale. L’esito di questa lotta titanica, in cui il linguaggio contrappuntistico si fa sempre più denso e maturo, rappresenta un vero e proprio testamento intellettuale e morale nell’opera di Beethoven. Non a caso la genesi dell’Hammerklavier coincide cronologicamente con quella di altre opere altamente significative come la Sinfonia n. 9 e la Missa Solemnis.

Ludwig van Beethoven

(Vienna, 13 settembre 1874 – Los Angeles, 13 luglio 1951)

(Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827)

Sulle opere: il pianoforte è lo strumento che ha fedelmente accompagnato Arnold Schönberg attraverso le principali evoluzioni della propria poetica, fino all’inizio degli anni Trenta. Il pianoforte è così stato testimone privilegiato del progressivo abbandono dell’idea della tonalità – maturato attorno al 1906 – e della sempre più puntuale ricerca di forme sintetiche ed essenziali. Esempio eccellente di questa tendenza sono i Tre pezzi op. 11, in cui l’autore sperimentò a fondo e per la prima volta le risorse della nuova atonalità, e i Sei piccoli pezzi op. 19, minimali nell’adozione dei materiali musicali così come nel loro sviluppo: degli autentici aforismi, dove il primo non raggiunge il minuto e mezzo di durata, mentre il più breve – il quarto – non raggiunge i 30 secondi.

Nell’anno 1819 nasce a Lipsia Clara Josephine Wieck Schumann, pianista e compositrice tedesca, nonché moglie del compositore Robert Schumann. Avviata alla carriera concertistica dal padre, ebbe modo di esibirsi sin dalla tenera età davanti a figure del calibro di Paganini, Goethe e Liszt, per poi divenire una delle virtuose più acclamate della sua epoca. Tra le sue composizioni ricordiamo i Caprices en forme de Valse, Valses romantiques, Quatre pièces caractéristiques, Soirées musicales il pittore Théodore Géricault termina di dipingere la sua opera più nota, La zattera della Medusa, oggi conservata al Museo del Louvre e riconosciuta come uno dei capolavori del Romanticismo francese. Il quadro rappresenta un momento successivo al naufragio della fregata francese Méduse, avvenuto tre anni prima davanti alle coste della Mauritania a causa della negligenza del comandante viene pubblicato il romanzo Ivanhoe dello scrittore scozzese Sir Walter Scott, considerato come il primo esempio di romanzo storico assieme a Waverley, dello stesso autore. Ambientato in Inghilterra attorno al 1194, Ivanhoe racconta la lotta intestina tra sassoni e normanni, riflettendo sul conflitto sia ideologico che personale tra i due popoli

Nell’anno 1911 viene assegnato a Marie Curie – chimica e fisica polacca, naturalizzata francese – il premio Nobel per la chimica, in virtù della scoperta del radio e del polonio. Avendo già vinto nel 1903 il premio Nobel per la fisica la Curie è stata l'unica donna tra i quattro vincitori di più di un Nobel e, insieme a Linus Pauling, l'unica ad averlo vinto in due aree distinte nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 agosto viene sottratta dal Museo del Louvre di Parigi La Gioconda di Leonardo da Vinci. Autore del furto fu Vincenzo Peruggia, un ex-impiegato del Louvre originario di Luino, convinto che il dipinto appartenesse all'Italia e non dovesse quindi restare in Francia nasce a Milano Nino Rota, all’anagrafe Giovanni Rota Rinaldi, compositore italiano tra i più influenti e prolifici della storia del cinema. Esordì come autore di colonne sonore con il film Zazà di Renato Castellani, per poi incontrare Federico Fellini e cominciare con lui una collaborazione trentennale. Ha composto colonne sonore per registi del calibro di Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Francis Ford Coppola, Stanley Kubrick e ha vinto l’Oscar nel 1975 per le musiche de Il Padrino 6

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In apertura del primo dei Tre intermezzi per pianoforte, che ha il sapore di una struggente ninna-nanna, Johannes Brahms appose i versi iniziali di una canzone popolare scozzese, il Lamento di Lady Ann Bothwell, tratta dagli Schottische Volkslieder di Johann Gottfried Herder. I versi recitano: «Dormi dolcemente, bimbo mio, dormi dolcemente e tranquillo! Mi da tanta pena vederti piangere». Nella seconda parte del brano la melodia sembra incresparsi e diventare più cupa. Il critico Romain Rolland vi ha letto un riferimento alla seconda strofa della stessa canzone: «Quando tuo padre venne da me, teneramente, tanto teneramente mi chiese di amarlo. Tuo padre! Io non immaginavo ancora il suo tradimento, non conoscevo ancora la sua perfidia.»

Spunti d’ascolto

Domenica

Luzerner Sinfonieorchester James Gaffigan

16.02.20 ore 17.00 Concerto

direttore

ore 19.00 Early night modern

Gil Shaham violino

Ligeti . Mendelssohn . Sibelius

Lunedì

Il compositore e critico musicale Giacomo Manzoni, alla domanda sul perché Schönberg avesse scelto proprio il pianoforte (strumento che non sapeva suonare) per sperimentare il nuovo principio dell’atonalità, ha osservato: «Schönberg, in quanto musicista profondamente radicato nella tradizione tedesca, non poteva non misurarsi con uno strumento così gravido di storia come il pianoforte. E lo fece in modo radicale, esaurendo le possibilità della tastiera tanto che dopo di lui al pianoforte sono rimaste per così dire solo le possibilità del motorismo percussivo per non dire della vacuità neoclassica».

City of Birmingham Symphony Orchestra Mirga Gražinytė-Tyla

23.03.20 ore 20.30

direttrice

Gabriela Montero pianoforte

L’ultimo dei Sei piccoli pezzi per pianoforte di Schönberg (Sehr langsam – Molto lento) fu scritto poco dopo la morte di Gustav Mahler, avvenuta il 18 maggio 1911. Mahler fu per Schönberg non solo un maestro, ma anche un amico fidato. Nell’indicazione decisamente mahleriana wie ein Hauch (come un soffio), posta all’ultima battuta del pezzo, risulta evidente l’intento di omaggiare il maestro defunto, cui solo l’anno prima aveva scritto in una lettera: «Ti ho sempre venerato, terribilmente».

Šerkšnytė . Čajkovskij . Brahms

Pasqua a Lugano 10-15.04.20

Orchestra Mozart Daniele Gatti

Beethoven era ben consapevole della difficoltà della sua Sonata n. 29 in si bemolle maggiore, che effettivamente lasciò perplessi i pianisti suoi contemporanei. L’Hammerklavier venne giudicata ineseguibile e colpa di ciò fu data alla sordità del compositore che non lo rendeva evidentemente in grado di valutarne in modo corretto le possibilità performative. Dispiaciuto – ma non sorpreso – da tali considerazioni, Beethoven nel 1819 dichiarò al suo editore: «Ecco una sonata che darà filo da torcere ai pianisti, quando la eseguiranno tra cinquant’anni».

direttore

Solisti Domenica 12, ore 17.00 Beethoven . Prokof’ev Mercoledì 15, ore 20.30 Mozart . Stravinskij 8

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Bibliografia

Piero Rattalino Storia del pianoforte Il Saggiatore, 2016 Alfred Brendel Abbecedario di un pianista Adelphi, 2014 Alberto Cristiani Invito all'ascolto di Brahms Mursia, 2008 Arnold Schönberg Stile e pensiero. Scritti su musica e società A cura di Anna Maria Morazzoni Il Saggiatore, 2008

LuganoMusica ringrazia

Partner istituzionali

Sponsor

Giacomo Manzoni Arnold Schönberg. L’uomo, l’opera, i testi musicati LIM, 1997 András Schiff Le sonate per pianoforte di Beethoven e il loro significato Il Saggiatore, 2012 Carl Dahlhaus Beethoven e il suo tempo EDT, 1990

Fondazioni Fondazione ing. Pasquale Lucchini Fondazione Lugano per il Polo Culturale Fondazione Vontobel The Laurence Modiano Charitable Trust Fondazione Landis & Gyr Club Pentagramma Si ringraziano sentitamente i membri per il prezioso sostegno. Media Partner Corriere del Ticino

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I prossimi appuntamenti LAC edu / Un quadro una musica Domenica 09.02.20 (evento gratuito) ore 11.00 Teatrostudio

Boas Erez

Domenica 09.02.20 ore 17.00 Sala Teatro

Orchestre e cori di Superar Suisse Marco Castellini, Pino Raduazzo, Carlo Taffuri direttori Il programma verrà comunicato su www.luganomusica.ch

© Molina Visuals

Domenica 16.02.20 ore 17.00 Sala Teatro ore 19.00 Early night modern (Âme Sèche), Teatrostudio

© Vera Hartmann

Luzerner Sinfonieorchester James Gaffigan direttore Gil Shaham violino Ligeti . Mendelssohn . Sibelius

Foto Rudy Amisano © Teatro alla Scala

Domenica 01.03.20 ore 16.00 Sala Teatro

Una domenica in famiglia Il piccolo spazzacamino Brunella Clerici direttrice Lorenza Cantini regia Mercoledì 04.03.20 ore 19.30 Presentazione concerto, Sala Refettorio ore 20.30 Sala Teatro

Gautier Capuçon violoncello (Artista in residenza) Jérôme Ducros pianoforte Chopin . Franck

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