Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo   Ion Marin direttore
Nelson Freire pianoforte
LunedĂŹ
16.09.2019 ore 19.30 Presentazione concerto Sala Refettorio - LAC ore 20.30 Concerto Sala Teatro - LAC
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Programma
Ludwig van Beethoven Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in sol maggiore, op. 58 - Allegro moderato - Andante con moto - Rondò. Vivace
Intervallo
Gustav Mahler Sinfonia n. 1 in re maggiore, Il Titano - Langsam. Schleppend. Wie ein Naturlaut – Im Anfang sehr gemächlich (Lentamente. Trascinato. Come un suono della natura – all'inizio molto tranquillo) - Kräftig bewegt, doch nicht zu schnell (Vigorosamente mosso, ma non troppo presto) - Feierlich und gemessen, ohne zu schleppen (Solenne e misurato, senza trascinare) - Stürmisch bewegt (Tempestosamente agitato)
Vi invitiamo a tener spenti gli apparecchi elettronici per tutta la durata del concerto, onde evitare di disturbare con suoni e luci sia l'esecuzione musicale sia gli altri spettatori.
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Biografie interpreti
Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo È il più antico complesso sinfonico russo: nato nel 1882 dal Coro musicale imperiale, fino all’inizio del Novecento ha suonato unicamente per i circoli aristocratici. Nel 1917, dopo la Rivoluzione d’ottobre, divenne Orchestra di Stato e tenne il suo primo concerto pubblico. L’anno seguente fu incorporata nella neonata Filarmonica di Pietrogrado – il più importante organismo musicale dell’Unione Sovietica – tenendo per anni regolari concerti nelle fabbriche e facendo opera di divulgazione musicale fra le classi operaie. In questo periodo è stata diretta da celebri maestri quali Aleksandr Glazunov, Sergej Kusevickij, Bruno Walter, Otto Klemperer, Hans Knappertsbusch ed Erich Kleiber. Nel 1938 venne nominato direttore stabile Evgenij Mravinskij, che restò alla guida dell’orchestra per cinquant’anni lasciando il posto, nel 1988, a Jurij Temirkanov in qualità di direttore artistico e direttore principale. L’attività all’estero della Filarmonica di San Pietroburgo è sempre stata intensissima, con tournée in Asia, America e in più di venticinque paesi europei, presso istituzioni quali Carnegie Hall, BBC Proms, Festival di Salisburgo e Festival di Lucerna. Copiosissima è infine la discografia realizzata nel corso degli anni (pubblicata per etichette quali Warner Classics, BBC, Naxos, Teldec e Deutsche Grammophon) particolarmente attenta all’opera di autori russi quali Šostakovič, Čajkovskij, Prokof'ev e Tiščenko. Con il sostegno della Fondazione Lugano per il Polo Culturale 4
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© Stas Levshin
Ion Marin Ritenuto uno dei direttori più emozionanti dell’odierno panorama musicale Ion Marin è nato in Romania, ha la cittadinanza austriaca e attualmente vive in Svizzera, a Lugano. Ha studiato composizione e direzione d’orchestra a Bucarest, Salisburgo e Siena, iniziando la propria carriera come direttore residente della Staatsoper Vienna, quando Claudio Abbado ne era direttore musicale. Oltre che con la Filarmonica di San Pietroburgo collabora regolarmente con orchestre quali Berliner Philharmoniker, London Philharmonic, Gewandhaus Leipzig, Israel Philharmonic, National de France, Staatskapelle Dresden, London Symphony, Accademia di Santa Cecilia. Ha collaborato con veri e propri miti dell’interpretazione classica – Isaac Stern, Mstislav Rostropovič e Alexis Weissenberg – e tutt’ora lavora regolarmente con i maggiori solisti internazionali (Renée Fleming, Yo-Yo Ma, Gidon Kremer, Martha Argerich, Jurij Bašmet, Maxim Vengerov, Hélène Grimaud, Angela Gheorghiu e Frank Peter Zimmermann) aprendosi anche a collaborazioni inusuali, come quella con il famoso pianista jazz Chick Corea. Nel 2019 è stato nominato direttore artistico della neonata Filarmonica dell'Unione Europea, mentre dal 2014 ricopre la carica di direttore ospite principale dell'Hamburger Symphoniker. In ambito discografico, ha pubblicato oltre 40 titoli per le etichette Deutsche Grammophon, Decca, EMI, Sony e Philips, ottenendo tre nomination ai Grammy, il Diapason d'Or e il premio della critica discografica tedesca. 5
© Marcela Poch – BD
Biografie interpreti
Nelson Freire Nato a Boa Esperança – non lontano da Belo Horizonte, in Brasile – ha iniziato a tre anni le lezioni di pianoforte con Nise Obino e Lucia Branco, formatasi a sua volta con un allievo di Liszt. All’età di cinque anni ha tenuto il primo concerto pubblico e a tredici anni – dopo aver vinto una borsa di studio al Concorso di Rio de Janeiro – si è trasferito a Vienna, per studiare con Bruno Seidlhofer (già maestro di Friedrich Gulda). Nel 1964 ha vinto la Medaglia Dinu Lipatti a Londra e il primo premio al Concorso internazionale Vianna da Motta di Lisbona, dando un decisivo impulso a una carriera che da allora lo ha visto esibirsi nei principali centri musicali internazionali in recital oppure accanto a orchestre quali Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, Rotterdam Philharmonic, London Symphony, Tonhalle Zürich, Filarmonica Ceca, Filarmonica d'Israele e le sinfoniche di Boston, Chicago, Los Angeles e New York. Ha realizzato un'ampia discografia ed è stato incluso da Philips nella storica serie “Great Pianists of the 20th Century”. Dal 2001 pubblica in esclusiva per Decca, con dischi dedicati a Beethoven, Chopin, Schumann, Debussy, Liszt, così come i due Concerti di Brahms con l’orchestra del Gewandhaus e Riccardo Chailly. Sin dall’età giovanile ha coltivato una particolare amicizia con la collega Martha Argerich, con cui ha condiviso numerosi concerti, tournée e registrazioni discografiche (tra cui un récital dal vivo del Festival di Salisburgo).
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Scheda
Ludwig van Beethoven
(Bonn, 16 dicembre 1770 – Vienna, 26 marzo 1827) Anno di composizione 1806
Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in sol maggiore, op. 58
Prima esecuzione Theater an der Wien, Vienna, 22 dicembre 1808
Sull’opera: Beethoven cominciò a lavorare al Concerto per pianoforte n. 4 già a partire dal 1802, nello stesso periodo in cui componeva l’Eroica. Nel 1805 ne scrisse gran parte, per poi terminarlo l’anno successivo. Il Concerto venne eseguito solo due volte mentre il compositore era in vita: nel 1807 in forma privata per il principe Lobkowicz e il 22 dicembre 1808 a Vienna presso il Theater an der Wien, in uno storico concerto in cui vennero eseguite dallo stesso Beethoven – già parzialmente sordo – anche la Quinta e la Sesta Sinfonia, la Fantasia op. 80 e alcuni brani della Messa in do maggiore. L’opera venne pubblicata nel 1808 con una dedica all’arciduca Rodolfo d’Austria, al tempo giovane allievo di Beethoven.
Durata 32’
Nell’anno 1806 Johann Wolfgang von Goethe completa la versione preliminare del Faust, il poema drammatico che narra il patto tra Faust e Mefistofele (attraverso il loro viaggio alla scoperta dei piaceri e delle bellezze del mondo) e che sarebbe divenuto una delle più importanti opere della letteratura europea e mondiale il 25 febbraio va in scena al Theater am Kärntnertor di Vienna Faniska, opéra-comique in tre atti di Luigi Cherubini su libretto di Joseph von Sonnleitner, tratto da Les mines de Pologne di René Charles Guilbert de Pixérécourt. L’opera venne accolta con entusiasmo dallo stesso Beethoven, presente alla première il 4 aprile muore a Venezia il drammaturgo e scrittore italiano Carlo Gozzi. Nato nella stessa città nel 1720, fu protagonista di un’accesa polemica con Carlo Goldoni. Battendosi contro la riforma teatrale introdotta da quest’ultimo, si distinse come strenuo difensore dei caratteri tradizionali della Commedia dell’Arte. La sua opera più nota, la fiaba teatrale L’amore delle tre melarance (1761), mette in scena il suo credo anti-goldoniano
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Scheda
Gustav Mahler
(Kaliště, Repubblica Ceca, 7 luglio 1860 – Vienna, 18 maggio 1911)
Anno di composizione 1888
Sinfonia n. 1 in re maggiore, Il Titano
Prima esecuzione Neues Königliches Opernhaus, Berlino, 6 Marzo 1896
Sull’opera: La prima versione della Sinfonia n. 1 di Gustav Mahler fu eseguita nel 1889 al Teatro dell’Opera di Budapest, di cui il compositore era appena diventato direttore. Nel decennio successivo sarebbe stata sottoposta a una serie di revisioni che da “poema sinfonico” – forma in cui era stata proposta al debutto – l’avrebbero trasformata in pura e semplice “sinfonia”, mantenendo comunque le caratteristiche strutturali ed espressive del primo genere. Presentata dunque nel 1889 col titolo Symphonische Dichtung in zwei Teilen (Poema Sinfonico in due parti), sarebbe diventata Titan. Eine Tondichtung in Symphonie-form (Il Titano. Poema sinfonico in forma di sinfonia) nella successiva esecuzione amburghese del 1893, e infine Sinfonia in re maggiore nell’esecuzione berlinese del 1896. Il titolo definitivo di Sinfonia n.1 appare solo nella prima edizione a stampa (1899).
Durata 57’
Nell’anno 1888 il compositore – ma anche celebre didatta – russo Nikolaj Rimskij-Korsakov compone due dei suoi massimi capolavori: la suite sinfonica Shahrazād (ispirata alle Mille e una notte) e l’ouverture sinfonica La grande Pasqua russa; pagine che affermarono definitivamente la geniale attitudine all’orchestrazione dell’autore il Cile annette l’Isola di Pasqua. Situata nel Pacifico meridionale a 3601 km dalla costa cilena e a 2075 km dalle isole Pitcairn, è una delle terre abitate più isolate del mondo. Abitata da circa 4000 persone è celebre per i moai, statue monolitiche di roccia vulcanica che rappresentano teste grandi fino a 10 metri. Nel 2016 una serie di scavi ha dimostrato che, sotto il terreno, alle teste corrisponde un intero corpo scultoreo nasce ad Alessandria d’Egitto il poeta, scrittore, traduttore e accademico italiano Giuseppe Ungaretti. Considerato tra i più importanti e influenti poeti italiani del Novecento, prese parte alla Prima Guerra Mondiale in qualità di soldato. Dall’esperienza in trincea nacque la sua prima raccolta, Il porto sepolto, che – con i suoi versi brevissimi ed epigrammatici – avviò una vera e propria rivoluzione nella tradizione lirica nazionale, salutata dagli ermetisti come l’avvento della «poesia pura» 8
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il Concerto per pianoforte n. 4 di Beethoven ha introdotto alcuni elementi di fondamentale novità nell’ambito della composizione musicale. Dal punto di vista formale, il primo movimento ha la caratteristica di cominciare con l’enunciazione del primo tema da parte del pianoforte e non dell’orchestra, come invece avviene negli altri concerti beethoveniani e – in genere – nei concerti di epoca classica. Dal punto di vista del carattere il Concerto n. 4 segna pure un importante momento di svolta nella prospettiva del concerto moderno: il pianoforte si colloca infatti in una dimensione più intimista, quasi da fantasia, con un accompagnamento sinfonico poco conflittuale
Spunti d’ascolto
dedicatario del Concerto per pianoforte n. 4 fu l’Arciduca Rodolfo. Figlio dell’Imperatore Leopoldo II, fratello dell’Imperatore Francesco II e poi cardinale e arcivescovo di Olmütz, Rodolfo fu il più ragguardevole protettore di Beethoven e il beneficiario di quindici dediche (più del doppio di quelle ricevute da qualsiasi altra persona). Per molti anni egli fu l’unico allievo di pianoforte e di composizione di Beethoven; un nobile allievo che venerava il maestro, serbando con cura più di cento sue lettere e collezionando prime edizioni, manoscritti autografi e belle copie delle sue composizioni. Beethoven, a sua volta, amò profondamente Rodolfo, considerando questo nipote dell’Imperatore come la più promettente speranza del ritorno in Austria del periodo politicamente riformatore la seconda versione della Sinfonia n. 1 di Mahler – presentata in concerto ad Amburgo nel 1893 – recava il titolo Il Titano. Poema sinfonico in forma di sinfonia, ispirato al compositore dal romanzo Der Titan di Jean Paul Richter. Il poema sinfonico era costituito da due parti, la prima intitolata Aus den Tagen der Jugend - Blumen, Frucht und Dornstücke (Dai giorni della giovinezza - Fiori, frutti e spine), a sua volta composta dai tre movimenti Frühling und kein Ende (Primavera senza fine), Blumine e Mit vollen Segeln (A vele spiegate). La seconda, dal titolo Comoedia Humana, era composta invece dai due movimenti Gestrandet! Ein Todtenmarsch in "Callots Manier" (Arenato! Una marcia funebre alla maniera di Callot) e Dall'Inferno al Paradiso (titolo originale in italiano). Nelle versioni successive Mahler decise di eliminare il secondo movimento, Blumine, (che potremo però ascoltare nel concerto di LuganoMusica del prossimo 23 ottobre con la Gewandhausorchester Leipzig diretta da Andris Nelsons), così come i titoli dell’opera e di tutti gli altri movimenti, che possono tuttavia risultarci utili per comprendere quali fossero i temi e i materiali extra-musicali che dovettero ispirarlo nella composizione 9
Bibliografia
Giovanni Bietti Ascoltare Beethoven Editori Laterza, 2015 Maynard Solomon Beethoven. La vita, l’opera, il romanzo familiare Marsilio, 2002 Gustav Mahler Caro collega. Lettere a compositori, direttori d'orchestra, intendenti teatrali Il Saggiatore, 2017 Alma Mahler Gustav Mahler. Ricordi e lettere A cura di L. Rognoni Il Saggiatore, 2015 Paola Capriolo Marie e il signor Mahler Bompiani, 2019 Heinrich Neuhaus L’arte del pianoforte Sellerio, 2017 Nikolaj Gogol' Racconti di Pietroburgo Adelphi, 2013
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LuganoMusica ringrazia
Partner istituzionali
Sponsor
Fondazioni Fondazione ing. Pasquale Lucchini Fondazione Lugano per il Polo Culturale Fondazione Vontobel The Laurence Modiano Charitable Trust Fondazione Landis & Gyr Fondazione Ernst Gรถhner Club Pentagramma Si ringraziano sentitamente i membri per il prezioso sostegno. Media Partner Corriere del Ticino
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I prossimi appuntamenti Mercoledì 09.10.19 ore 19.30 Presentazione concerto, Sala refettorio ore 20.30 Concerto, Sala Teatro
Mozart: La finta giardiniera, K 196
(versione da concerto) Orchestra del Teatro alla Scala di Milano su strumenti storici I Barocchisti Diego Fasolis direttore Lunedì 21.10.19 ore 20.30 Sala Teatro
Gewandhausorchester Leipzig Andris Nelsons direttore Rudolf Buchbinder pianoforte
Beethoven . Schubert
Martedì 22.10.19 (ingresso libero) Musica in immagini, ore 18.30 Sala 4
80° Holliger – Ombres
Film di Edna Politi Il film si concentra sulla figura di Heinz Holliger e sul suo Concerto per violino, composto per omaggiare il pittore e violinista svizzero Louis Soutter. Mercoledì 23.10.19 ore 19.30 Presentazione concerto, Sala refettorio ore 20.30 Concerto, Sala Teatro
Gewandhausorchester Leipzig Andris Nelsons direttore Gautier Capuçon violoncello (Artista in residenza) Mahler . Schumann . Wagner . Mendelssohn
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