Politica
L’autonomia regionale differenziata che spezzerà in due il nostro Paese di Aldo AVALLONE
Art. 3 Cost. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Art. 5 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento. Avete letto questi due articoli della nostra Carta Costituzionale? Essi ribadiscono due principi fondamentali su cui si fonda la Repubblica italiana: l’eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e l’unità intoccabile del Paese. Bene. Anzi male, tra poco rischiano di diventare carta straccia. Finora nessuno ha mai ritenuto che questi due pilastri basilari dell’essere nazione potessero essere messi in discussione. Ma oggi ci troviamo di fronte a un attacco senza pari che, se dovesse andare in porto, spezzerebbe in due l’Italia condannando il Mezzogiorno a un ruolo di pura subalternità e impendendogli per sempre di poter colmare il gap che, ancora oggi a un secolo e mezzo dall’unità d’ Italia, lo divide dal resto del Paese. Non è questa la sede per un’analisi storica dei motivi per i quali ci si trova nella situazione attuale. Qui
e
ora
è
necessario 19
e
imprescindibile