Mai più scema

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Elisa Albano

MAI PIÙ SCEMA Dalle trappole all’eccellenza

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A Peppino e Lucia Mio padre e mia madre

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"La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente." A. Einstein

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INTRODUZIONE

Laura si guarda nello specchio e pensa: “Ho perso i miei obiettivi e il mio entusiasmo. Non so più chi sono. Sento la vita scivolarmi addosso”. Sandra scaraventa una dispensa sul piano della scrivania e mormora: “Sgobbo tutto il giorno per un lavoro che odio e mi permette a malapena di sopravvivere. Sorrido e obbedisco a colleghi incompetenti e arroganti e non so mai farmi valere”. Gianna con gli occhi sgranati nel buio e le dita tra i capelli, compiange se stessa: “Un tempo ero viva, credevo nell’amore e nell’uomo che ho sposato. Oggi mi sento in trappola. Lui gestisce il mio denaro, la mia vita, i miei pensieri. Mi offende e mi maltratta e io sto sempre zitta e buona sperando che un giorno le cose cambino. Ma è solo un’illusione. Come farò a venirne fuori?“. Chissà quante di voi avranno sicuramente già sentito pronunciare, almeno una volta nella vita, da qualche amica, sorella, collega o conoscente, una di queste frasi. E probabilmente, voi stesse, guardandovi allo specchio, in una delle tante mattine, in cui tutto sembrava filare per il meglio, vi siete ritrovate con il medesimo sguardo perso nel vuoto e lo stesso sconforto a fior di labbra. In realtà, cosa accade? 9


Perché le donne si lasciano abbattere tanto facilmente? Perché così spesso scivolano inavvertitamente in trappole emotive e distruttive, senza mai avere la forza di opporsi, difendersi, fermare chi attenta alla loro incolumità psichica e fisica? Come mai alle donne riesce tanto difficile credere in se stesse, affermare apertamente e con coraggio il proprio pensiero, combattere per farsi strada, permettendo, invece, che altri vadano avanti e raggiungano successo, denaro, felicità? Perché le donne così raramente si trovano in alto, in quelle postazioni di comando e gestione che farebbero di loro delle vere leader? Sembrerebbe quasi che le donne non siano capaci di riconoscersi un valore e di promuoversi. Eppure, le donne sono intelligenti, volitive, sensibili, tenaci, oneste, fantasiose, creative, pratiche, intraprendenti, infaticabili, determinate. Il problema è che sin da piccole sono state condizionate a rivestire un ruolo che non competeva loro. Le donne sanno che possono di più. Ed è proprio nel momento in cui affiora questa consapevolezza, in forte contrasto con un’esistenza mai veramente scelta, che ci si risveglia dal torpore e non si può più fare finta di niente. Forse non riusciamo ancora a comprendere cosa veramente sia successo alla nostra persona e quale sia stato l’attimo in cui ha avuto inizio il declino. Ma di certo iniziamo a chiederci perché abbiamo accettato per tanto tempo soprusi, invettive, retrocessioni, mentre tutto ci appariva normale e persino giusto. Soprattutto ci domandiamo se saremo mai capaci di riprendere in mano la nostra vita, smettendola di recitare la parte delle “stupide”. A questo punto, davanti a noi si aprono due strade: restare lì dove siamo, accontentandoci del niente e continuando

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a covare rabbia, dolore e rancore per non aver mai vissuto oppure provare a dare una svolta al nostro destino. Ma la sola consapevolezza di essere in possesso di un’esistenza in svendita, non può bastare per farci tornare sui nostri passi e immetterci sulla giusta via. Molto spesso rendersi conto che si dovrebbe cambiare qualcosa senza poi riuscire a farlo, ci fa sentire in trappola, aumentando il senso di disagio interiore e confinandoci maggiormente nello sconforto e nella immobilità. E allora serve qualcosa in più, oltre la consapevolezza. È necessario capire quali sono state le condizioni che hanno fatto di noi delle donne alla deriva, in modo da poterle evitare accuratamente in futuro. Bisogna conoscere tutte le regole di funzionamento di quei meccanismi che giocano in nostro sfavore e ci intrappolano inavvertitamente nei loro ingranaggi, per avere la capacità di scardinarli e anche in fretta. Occorre un piano ben congegnato, per progettare una nuova identità e trasformarsi in donne più gioiose, realizzate, soddisfatte. E, più di ogni altra cosa, è indispensabile allenarsi ad essere migliori. Senza una pratica costante, decisa e voluta, nessuna nuova prospettiva potrà avanzare e imporsi su quella più antica e radicata. Di tutto questo, e di molto altro ancora, parleremo più approfonditamente nei capitoli che seguiranno. In questo testo troverete un percorso efficace e duraturo, che vi porterà gradualmente alla scoperta di voi stesse, alla liberazione di tutte le vostre potenzialità e all’acquisizione di strategie per il conseguimento del successo e del benessere. Apprenderete come divenire piene padrone della vostra vita, come gestire al meglio le vostre risorse individuali e come venir fuori da situazioni svalutanti. Imparerete ad essere persone più assertive e di prestigio. Se vi garberà, potrete aumentare anche le vostre finanze o puntare 11


verso vette mai immaginate, perché saprete finalmente come fare. Scoprirete come esprimervi in modo diverso, per ottenere da voi stesse e dagli altri risultati più gratificanti. Comprenderete come molti dei piccoli errori che si commettono comunemente, senza che sia data loro la minima importanza, si possono evitare migliorando il nostro modo di essere e di fare. Questo libro si rivolge non solo a quelle donne che vorrebbero aggiungere merito alla propria esistenza e non sanno da dove iniziare e come fare, ma anche a tutte coloro che pensano di trovarsi ormai sufficientemente in alto da non dover chiedere niente di più alla vita. In realtà, nessuna potrà mai considerarsi totalmente immune, nel corso di un’intera esistenza, da eventi, relazioni, circostanze che inaspettatamente possono inferire sull’immagine, sul rispetto e sulla considerazione che si ha di se stesse. Dunque, vale la pena saperne qualcosa di più. Sarà un viaggio affascinante e travolgente. Alla fine di questa avventura, molte cose saranno cambiate. Quando richiuderete il libro e risolleverete lo sguardo, su voi e su quanto vi circonda, nulla sarà più come prima. Il mondo finalmente vi apparrà un posto meraviglioso in cui vivere e dove potersi sperimentare. Tutto vi sembrerà possibile e l’esistenza si mostrerà a voi semplice e piacevole, come non vi era mai capitato di considerarla.

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PARTE I

IL CAMBIAMENTO

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1 - CAMBARE È POSSIBILE

Durante le mie conferenze, capita spesso che qualcuno – uomo o donna che sia – intervenga affermando che cambiare la propria vita è difficile, se non impossibile, perché le circostanze, i problemi, le condizioni personali e sociali, proprie di ciascuno, impongono di per sé una certa linea di condotta dalla quale non si può deviare. Ricordo in particolare una ragazza che una sera sollevò una mano e disse: “Sono una ricercatrice. Amo il mo lavoro. Ma ho anche un ragazzo che amo. So che un giorno lo sposerò e metterò su famiglia. Non potrò più fare quello che faccio. Questa è la vita, questa è la realtà”. Ma sarà davvero così? Possibile che non esista una strada che possa far combaciare più bisogni e rendere la vita di ciascuno completa e serena? Non è piuttosto vero che, semplicemente, non si riesce a intravedere la soluzione perché le gabbie mentali dentro le quali ci hanno rinchiuso, e ci rinchiudiamo noi stesse, giorno dopo giorno, ci limitano semplicemente la vista? Saranno davvero così potenti le circostanze esterne, di qualunque natura esse siano, da frenare l’evoluzione della nostra vita?

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Ho conosciuto molte persone mentre presentavo la prima edizione di questo libro e tutte, immancabilmente, esprimevano da un lato il forte bisogno di miglioramento e dall’altro il rammarico o la rassegnazione nel non poterlo, o non saperlo, fare. Il più delle volte, davanti alla parola cambiamento, ciascuno di noi tende a prefigurarsi uno stravolgimento totale di ambiente, abitudini, modi di essere e di fare. Stravolgimento che, ovviamente, può incutere timore e far indietreggiare. Ma in realtà, noi cambiamo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni attimo, perché è la vita stessa che ci cambia, senza che ne abbiamo piena consapevolezza. Con il tempo il cambiamento, da minimo, infinitesimale, si trasforma in qualcosa di più grande, gigantesco, irriconoscibile. Solo che noi non abbiamo assistito alla metamorfosi nel suo divenire, in quanto si è verificata gradualmente e a nostra insaputa. Allora, parlando di cambiamento, converrebbe evitare di far correre il nostro pensiero allo scombussolamento che potremmo subire. Cominciamo dalle piccole cose, da quelle che, almeno apparentemente, non ci smuoverebbero da dove siamo e da come siamo. Possiamo migliorare, ad esempio, i nostri stati d’animo in modo da sentirci più gioiosi, amorevoli e fiduciosi, ogni volta che lo desideriamo; possiamo modificare le nostre predisposizioni mentali per far sì che si risenta il meno possibile delle stimolazioni negative che quotidianamente ci investono; si può ottimizzare la nostra visione della vita, o apprendere come arricchire le nostre potenzialità psichiche e fisiche. Già tutto questo sarebbe un bel traguardo. E poi da qui molte altre cose potrebbero evolvere. In verità, il cambiamento che miri ad uno sviluppo positivo della nostra vita fa paura semplicemente perché non sappiamo in modo concreto come attuarlo. Nessuno ci ha mai 16


insegnato e ci insegna a farlo. Non è argomento scolastico, tanto meno religioso o educativo, anche se a mio parere dovrebbe entrare a pieno titolo in ognuno di questi campi. Scoprire come venir fuori dalle proprie scelte perdenti e ottimizzarsi l’esistenza in modo da godere di uno stato di benessere generale, è un diritto e un dovere di tutti. Oggi, soprattutto delle donne, categoria forse meno avvezza a promuovere cambiamenti positivi sulla propria persona. Vedremo poi con calma perché. Dunque, spaventa ciò che non si conosce o non si è abituati a fare. Ma se si riescono ad apprendere le tecniche giuste per mettere in pratica il cambiamento positivo e ci si allena quel tanto che basta per non avere esitazioni e sapere cosa fare in ogni circostanza, nulla poi potrà sembrare così difficoltoso o impossibile.

1. LE CONDIZIONI NECESSARIE PER IL CAMBIAMENTO Ogni cambiamento volontario, perché possa verificarsi concretamente, presuppone tre condizioni: 1) Consapevolezza 2) Riformulazione personale 3) Addestramento

1.1. Consapevolezza La consapevolezza rappresenta solo il primo passo verso una più o meno accentuata volontà di trasformazione di 17


se stessi. Come già accennato nell’introduzione, nel momento in cui ci si rende conto che la propria realtà presenta aspetti sempre meno piacevoli comincia ad emergere il bisogno di cambiamento. Bisogno che può essere più o meno persistente, ma che comunque diviene indice di una sofferenza interiore dalla quale ci si vuole allontanare. Non sempre, però, questa iniziale fase di confronto con noi stesse può darci la spinta motivazionale sufficiente per tirarci fuori rapidamente da una determinata condizione ed entrare in un’altra. Nel frenare questo processo evolutivo giocano molti fattori naturali e comprensibili, tra i quali l’incertezza per il futuro, la paura di perdere in ogni caso quel po’ che già si possiede e specialmente il non sapere cosa e come fare. Tanto più intricata sarà la situazione in cui ci troviamo, tanto meno semplice ci sembrerà l’attuazione di un piano di fuga che probabilmente finiremo per accantonare, rassegnandoci a quello che amiamo definire “il nostro destino”. Ciò che può fornire una piccola ulteriore spinta verso il progresso sono tutte le informazioni teoriche che si riescono a raccogliere sull’argomento. Se, ad esempio, non ne sapete a sufficienza delle condizioni che vi spingono a scivolare nelle trappole emotive, o siete all’oscuro su tutto ciò che può attivare la vostra sensazione di benessere, allora dovreste darvi da fare per colmare queste lacune. Partecipate a delle conferenze, a dei seminari, leggete quanti più libri possibili, documentatevi e parlatene con amici e conoscenti in modo da formarvi una vostra idea su quanto è concretamente possibile ottenere o meno. Tuttavia va detto che la fase della consapevolezza, con tutto quello che comporta, da sola non può bastare. Conosco persone che sono ferme da una vita a questo primo - e per loro unico - stadio. Possiedono scaffali pieni di libri e risme di 18


appunti, che di tanto in tanto riesaminano. Continuano a disquisire su quella o quell’altra possibilità di miglioramento, partecipano a corsi, guardano video, ascoltano cd ma poi restano lì dove sono. Di tanto in tanto sembrano motivati al punto giusto per tentare il grande salto e un istante dopo si ritraggono.

1.2. Riformulazione personale Questo accade perché al momento della consapevolezza bisogna necessariamente far seguire una riformulazione dell’identità personale, altrimenti ogni volontà o sforzo di cambiamento risulterà vano. Mettiamo il caso che una mattina, guardandovi allo specchio, vi rendiate conto di aver messo chili di troppo (consapevolezza del problema) e sentiate la necessità di migliorare in qualche modo il vostro stato fisico. Decidete, quindi, di rivolgervi al più vicino centro estetico e chiedete informazioni sulle possibili soluzioni al vostro problema. Ma il solo venire a sapere che con un certo tipo di ginnastica, una sessione di massaggi e qualche sauna, potrete assumere un nuovo aspetto (consapevolezza della soluzione), non vi basterà a far sì che il corpo cominci a cambiare per proprio conto. Se vorrete ottenere dei risultati ben visibili, dovrete indiscutibilmente compiere delle azioni concrete, cioè recarvi nel cento estetico e sottoporvi ai trattamenti. Per fare questo sarà necessario prima prendere la decisione di agire in tal senso. Decisione che non si limita al semplice desiderio di scolpirvi un fisico più accattivante, ma prevede qualcosa di più profondo. Prima di ogni passo, dovrete fare i conti con quella parte di voi stesse ormai abituata a 19


percepirsi in un certo modo e convincerla che vi sentirete davvero maggiormente a vostro agio nella nuova forma fisica che vi state proponendo. Senza questa riformulazione personale troverete sempre mille alibi per non recarvi in palestra, per non iniziare una dieta o per non intraprendere una più sana abitudine di vita. In poche parole, si tratta di pensarsi, immaginarsi e proiettarsi nel futuro in modo differente da come avete sempre fatto, essendo certe di poter ottenere dei vantaggi maggiori rispetto a quelli avuti con la vecchia condizione.

1.3. Addestramento Una volta compiuta questa semplicissima ma inevitabile operazione interiore, di accordo tra ciò che si è e ciò che si vuole diventare, si potrà senza sforzo agire per dare il via al cambiamento. Tuttavia, questo non potrà mai realizzarsi senza un un’abitudine alla nuova condotta. Se prendete la decisione di fare esercizi ginnici o di correre nel parco per un’ora ogni giorno, saprete già che il vostro stato fisico non muterà in un batter d’occhio e che per ottenere risultati visibili e inequivocabili sarà indispensabile una pratica costante per un periodo più o meno prolungato. Dovete far si che ciò che si è ormai sedimentato in voi, a causa di consuetudini casuali e involontarie, protrattesi nel tempo, si disperda per lasciare posto a condizioni nuove, più sane e apprese in piena coscienza. Il principio è valido per qualunque tipo di cambiamento. Esercitarsi ad essere qualcosa di diverso significa dare il tempo alle tracce recenti di smantellare le più antiche.

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Ma prima di scoprire come possiamo mettere in atto dei cambiamenti volontari per migliorare la nostra esistenza, affronteremo l’aspetto spinoso dei cambiamenti involontari, quelli che subiamo, nostro malgrado, in ogni istante. Comprenderemo gli effetti deleteri di una non consapevolezza di ciò che accade e come porvi rimedio.

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