Da sempre riesce un pò difficile considerare come appropriata la contaminazione che sussiste tra l’industria di produzione di beni di consumo, l’architettura e i beni artistici. Aggirandosi per le gallerie, le aziende, le accademie e i musei, luoghi dove l’architettura si esprime al vertice, la sensazione che si coglie è quella di una netta polarizzazione dei punti di vista tra gli attori del sistema a vario titolo coinvolti e toccati da questo processo di contaminazione: da una parte diffidenza nei confronti del mondo della produzione, quasi un terrore atavico dato dall’idea che l’economia possa sfruttare l’arte e l’architettura al fine di impreziosirsi e arricchirsi di quel potere simbolico che essa, sola al mondo, è in grado di sprigionare, lasciandola impoverita e imbrigliandola in un’ottica di mercato; dall’altra parte, invece, una crescente apertura alla contaminazione di modelli e prospettive produttive, con la proliferazione di progetti d’inserimento dell’arte nelle aziende e nelle filiere di produzione, dall’organizzazione di mostre nelle fabbriche e negli studi professionali, fino all’affiancamento di artisti ad artigiani e progettisti. La possibilità di ripristinare i nessi che sono andati perduti tra economia, architettura e arte merita di essere annoverata come una delle principali leve dalle quali trarre slancio per rinnovare un tessuto economico, una filosofia un’aziendale. Ecco allora la nostra idea, iniziata quattro anni fa, di rendere fruibili al massimo i bellissimi giacimenti artistici, stilistici, culturali e simbolici ambientando in essi la nostra comunicazione di prodotto. Le nostre sedute non rinnegano la propria natura commerciale, né intendono collocarsi nell’area dell’arte, si tratta di oggetti di consumo che si possono rendere ambasciatori della cultura, del bello, coniugando in modo chiaro e non ambiguo il valore d’uso e quello estetico del prodotto stesso. Il design, l’arte, l’architettura sono una realtà in cui non necessariamente artisti, designers ed imprenditori vedranno le proprie competenze specifiche liquefarsi e perdersi nella relazione, quanto più, forse, uscirne rafforzate. Libero Gregoletto Presidente Luxy S.p.A.
1
It has always been difficult to consider the contamination that exists between the consumer goods industry, architecture and fine arts. Wandering through galleries, companies, academies and museums, places where architecture is at its top, the sensation that is captured is that of a clear polarization of views between the actors of the system involved in various ways and affected by this contamination process: on one hand there is distrust towards the world of production, almost an atavistic terror given by the idea that the economy can exploit art and architecture in order to embellish and enrich itself by using the symbolic power that the art, alone in the world, is able to release, leaving it impoverished and grasping it into a market perspective; on the other hand, an increasing openness to the contamination of models and production prospects, with the proliferation of art insertion projects in companies and production chains, organization of exhibitions in factories and private studios, till supporting artisans and designers. The possibility of restoring the links that have been lost between architecture, art and economics deserves to be counted as one of the main levers from which to draw the renovation of an economic net, a business philosophy. Here is our idea, begun four years ago, to make the most beautiful artistic, stylistic, cultural and symbolic fields available to us, placing in them our product communication. Our chairs do not deny their commercial nature, nor do they intend to place themselves in the art area, they are consumer goods that could be ambassadors of culture and beauty by combining in a clear and unambiguous way the value of use and the aesthetic value of the product itself. Design, art and architecture are a reality in which not necessarily artists, designers and entrepreneurs will see their own specific skills liquefying and getting lost but they will be strengthened. Libero Gregoletto President Luxy S.p.A.
Museo Museo della della Centrale Centrale e Immaginario Immaginario scientifico scientifico di di Montereale Montereale Valcellina Valcellina PN PN Italia
L’ex centrale idroelettrica “Antonio Pitter” è uno splendido esempio di architettura industriale dei primi del Novecento restaurata ed oggi museo inserito nel circuito museale dell’immaginario scientifico che ha cinque sedi in Friuli Venezia Giulia. La storia del Museo inizia alla fine dell'800 con un progetto che prevedeva di illuminare Venezia con tre centrali idroelettriche. Il progetto viene avviato agli inizi del 900 e la centrale entra in funzione nel 1905 dando per la prima volta l’energia elettrica atta ad illuminare Venezia e Piazza San Marco in particolare. La centrale viene dismessa nel 1988 e esattamente dopo 100 anni dalla sua entrata in funzione parte il piano di recupero che la porterà ad essere il Museo della Centrale inaugurato nel 2007. Abbiamo ambientato in questo Museo la presentazione di Amarcord Amarcord design Mirco Tezze e Air Design.
The ex hydroelectric power plant “Antonio Pitter” is a wonderful example of industrial architecture of early twentieth century restored and today a museum inserted in the museum circuit of the scientific imagery, which has 5 venues in Friuli Venezia Giulia. The Museum’s history begins at the end of 19th century with a project, which intended to illuminate Venice with three hydroelectric power plants. The project started at the beginning of the 20th century and the first power plant started to work in 1905 giving for the first time the electricity to illuminate Venice and Saint Mark’s Square in particular.The plant was closed down in 1988 and exactly 100 years after its inception, begins its recovery plan, which will lead to the Museum of the Power Plant inaugurated in 2007. We have set up in this Museum the presentation of Amarcord Amarcord design Mirco Tezze e Air Design.
2
3
4
5
6
7
8
9
Museo Museo d’Arte d’Arte Moderna Moderna di di Trento Trento e Rovereto Rovereto MART MART TN TN Italia Italia
Dal 2002, il Mart di Rovereto ha sede nell’edificio realizzato su progetto dell’architetto ticinese Mario Βotta, in collaborazione con l’ingegnere roveretano Giulio Andreolli. Βaricentro dell’edificio è la grande cupola di vetro e acciaio che sovrasta la piazza centrale d’accesso al Museo. La copertura, in dialogo costante con la luce, sviluppa una superficie di 1.300 metri quadri, ha un’altezza massima di 25 metri e un diametro di 40 metri, esattamente come il Pantheon a Roma. Per le facciate, in richiamo alla quinta Settecentesca di corso Βettini, Mario Βotta ha scelto come materiale di rivestimento la pietra gialla di Vicenza.
Since 2002, the Mart of Rovereto has been located in the building that was ralized from the project by architect Mario Βotta from Ticino, in collaboration with the engineer Giulio Andreolli from Roveretto. The center of gravity of the building is the large glass and steel dome overlooking the central square of Museum entrance. The cover, in constant dialogue with light, developped an area of 1,300 square meters, has a maximum height of 25 meters and a diameter of 40 meters, just like the Pantheon in Rome. For the façades, in reference to the Quinta Settecentesca in Βettini Avenue, Mario Βotta used to face yellow stone of Vicenza.
Il MART è stato il palcoscenico di Light, Light, Taylord Taylord e Pratica.
MART was the stage for Light, Light, Taylord Taylord e Pratica.
10
11
Light
12
13
14
15
16
17
Taylord
18
19
20
21
22
23
Pratica
24
25
Fabbrica Fabbrica Cerea Cerea VR VR Italia
Fabbrica è diventata oggi area espositiva del comune di Cerea e nacque nel 1908 come fabbrica di concimi chimici, raggiungendo negli anni l’estensione di 36 mila metri quadri. Abbandonata nel 1988, in seguito al trasferimento della produzione, fu rilevata nel 1995 dall’Amministrazione comunale. Il primo obiettivo del progetto di recupero fu la ristrutturazione dell’edificio più antico, vincolato dal Ministero dei beni Culturali ed Ambientali in quanto sito di archeologia industriale successivamente seguito da una ristrutturazione globale dell’area.
Fabrica has now become the exhibition area of the town of Cerea and was established in 1908 as a chemical fertilizer factory, reaching over 36.000 square meters in the years. Abandoned in 1988, due to the transfer of production plants, it was taken over in 1995 by the municipal administration. The first objective of the recovery project was to renovate the oldest building, bound by the Ministry of Cultural and Environmental Heritage as a site of industrial archeology followed by a global restructuring of the area.
Fabrica Cerea è stata lo scenario per la presentazione di Diseguale Diseguale e Memoria design R&S Luxy. Memoria
Fabrica Cerea has been the scenario for presenting Diseguale Diseguale and Memoria Memoria design R&S Luxy.
26
27
28
29
30
31
Museo Museo Universalmuseum Universalmuseum Joanneum, Joanneum, “Friendly “Friendly Alien” Alien” Graz Graz Austria
Lungo il fiume Mur è impossibile non osservare la massa blu dell’”alieno” che si stacca dal rosso dei tetti del centro storico di Graz. Ma la miglior percezione si ha circumnavigando lentamente il volume del Museo poiché si può percepire la sua forma ludica e sentirsi quasi sopraffatti dall’effetto sorpresa generato dai contrasti materici e dalle morbidezze debordanti. La superficie esterna dell’oggetto di giorno si presenta in tutto il suo travolgente blu. La notte invece la superficie si trasforma totalmente con l’illuminazione ed è stata realizzata dallo studio berlinese realities:united. Lo spazio interno, costituito da due grandi sale espositive sovrapposte: space01 e space02 è quanto di più lontano dal modello di “ambiente neutro” che caratterizza molti dei luoghi concepiti per esporre arte contemporanea. L’architettura è stata curata da Peter Cook e Colin Fournier.
Along the River Mur it is impossible not to observe the blue mass of the "alien" that arises over the red roofs of the historic center of Graz. Only to go slowly around the volume of the Museum, you can perceive its funny form and feel almost overwhelmed by the surprise effect generated by contrasts of different materials and soft mellowness. During the daytime, the outside surface of the object is standing in all its rousing blue. Instead, during the night, the surface is completely transformed by the lighting realized by the berlin studio Realities: united. The interior space, consisting in two large overlapping showrooms: space01 and space02, is further farther from the "neutral environment" model that characterizes many of the places to exhibit contemporary art. The architecture was handled by Peter Cook and Colin Fournier.
Il Museo Universalmuseum Joanneum è stato il palcoscenico di Epoca design Stefano Getzel
The Universalmuseum Joanneum Museum was the stage of Epoca Epoca
32
33
34
35
36
37
38
39
Tesse Tesse della della Schiera Schiera della della Novissima Novissima dell'Arsenale dell'Arsenale di di Venezia Venezia Italia
Nell’arsenale di Venezia fin dal XII secolo venivano costruite le galee della Repubblica di Venezia, considerato il più grande complesso produttivo del Medioevo e la prima vera grande fabbrica moderna. In esso lavoravano migliaia di uomini, addetti alle diverse attività e le galee venete venivano costruite in serie, anticipando i metodi della catena di montaggio. Gli storici edifici e gli spazi produttivi hanno mantenuto la loro funzione fino all’inizio della prima guerra mondiale. Con il contributo del CNR "Centro Nazionale delle ricerche", il più grande ente pubblico di ricerca scientifica italiana, viene recuperata l’area nord grazie ad una soluzione che ha dimostrato com’è possibile intervenire in modo rispettoso della storia e della cultura del luogo trasformando la struttura in un’attività produttiva nuova. Oggi all’interno delle Tesse della Schiera della Novissima all’Arsenale c’è la sede ISMARCNR "Istituto di Scienze Marine di Venezia".
In the Venetian arsenal, since the XII century, were built the galleys of the Republic of Venice, considered the largest production complex of the Middle Ages and the first real large modern factory. There were thousands of men working on the various activities and the Venetian galleys were built in series, anticipating the assembly line methods. Historic buildings and production spaces have maintained their function until the beginning of the First World War. With the contribution of the CNR (National Research Center), the largest public scientific research institute in Italy, the North area has been recovered thanks to a solution that has shown how it is possible to intervene in a respectful way to the history and culture of the place, transforming the structure into a new production activity. Today, the “Tesse della Schiera della Novissima” at the Arsenal is the home of the ISSMARCNR "Institute of Marine Science in Venice".
All’Arsenale abbiamo ambientato la presentazione di Italia, Italia, design Favaretto and Partners.
At Arsenale we set the presentation of Italia, design Favaretto & Partners. Italia,
40
41
42
43
44
45
46
47
Cantina Cantina Tramin Tramin Termeno Termeno Italia
La nuova sede di Cantina Tramin, inaugurata all’avvio del 2010 esprime la filosofia dell’azienda stessa grazie a una sintesi architettonica in cui convivono passato e futuro, legno e ferro, vetro e cemento, trasparenza e oscurità. Il progetto firmato da Werner Tscholl ha saputo innestare il nuovo intervento sul corpo originario della Cantina senza sottrarre neanche un metro di terreno alle amate e preziose vigne. La struttura si fonde idealmente con l’ambiente circostante: il gesto architettonico si rivela in una scultura di grande impatto che evoca nella forma e nel colore le viti di Termeno..
The new Tramin wine cellar site, inaugurated at the beginning of 2010, expresses the philosophy of the company itself thanks to an architectural synthesis where past and future, wood and iron, glass and cement, transparency and darkness coexist all together. The project signed by Werner Tscholl knows to insert the new intervention on the original body of the Cellar without stealing even one meter of ground to the beloved and precious vineyards. The structure blends ideally the surrounding environment: the architectural gesture is revealed in a sculpture of great impact that evokes the Termeno grapevine by shape and color.
La sede delle Cantine Tramin è stata il palcoscenico di LLounge LLounge air design
The Tramin wine cellar was the stage of LLounge LLounge air design
48
49
50
51
Un Un Tempio Tempio per per gli gli Dei Dei di di Pietra Pietra – Padiglione Padiglione espositivo espositivo
L’architettura di Manuel Aires Mateus è fatta di forme scultoree che si tagliano pure e conchiuse in se stesse, accessibili soltanto attraverso rari tagli netti o fessure sottili. Il principio generatore di tali opere, spesso litiche, è quello della continuità di superficie, di una piena omogeneità di stesure materiche che si estendono piatte, o si ripiegano, a creare corpi solidi, chiaramente leggibili come volumi di accentuata tridimensionalità o come semplici setti murari, sempre costruiti per comunicare un carattere di permanenza. Un Tempio per gli Dei di Pietra è la ricerca di una muralità litica piena e continua, che si erge a delimitare un sistema complesso di spazi.
Manuel Aires Mateus aarchitecture is made of sculptural shapes that stand out and self contained, accessible only through uncommon cuts or thin slits. The generating principle of such works, often lithic, is based on the continuity of the surfaces, on a full homogeneity of substantance coat extending flat or folding up to create solid bodies, clearly legible as volumes of accentuated three dimensionality or as simple wall blocks , always built to communicate a character of permanence. A Temple for the Stone Gods is the search for a full and continuous lithic border that delimits a complex system of spaces.
Abbiamo ambientato la presentazione di Meraviglia Meraviglia design Favaretto and Partners nel Tempio per gli Dei di Pietra
We set the presentation of Meraviglia Meraviglia in the Temple of the Gods of Stone
52
53
54
55
56
Luxy promuove una mostra itinerante “Sedute “Sedute d’arte” d’arte” di un gruppo d’artisti dell’area Veneziana che hanno reinterpretato le sedute Luxy. La mostra ha fatto tappa all’inaugurazione della nuova sede Luxy a Lonigo, alla Festa della Sedia di Manzano, Arte in Fiera Dolomiti a Longarone, Grafitec a Roma e Villa Pisani Βonetti. Un ringraziamento speciale a tutti questi bravissimi artisti. Le prime due sedute fanno oggi parte della collezione permanente del Museo Museo internazionale internazionale e biblioteca biblioteca della della musica di Βologna e del Museo musica Museo del Βottone di Santarcangelo di Romagna RN. ottone
Luxy promotes an art exhibition "Art "Art Chairs" Chairs" created by a group of artists of the Venetian area who have reinterpreted Luxy chairs. The exhibition was held at the opening of the new Luxy HQ in Lonigo, during the Manzano Chair Festival, at the Art Fair in Longarone Dolomites, at Grafitec in Rome and at Villa Pisani Βonetti in Lonigo. Special thanks to all these great artists. The first two chairs are now part of the permanent collection of the International International Museum Museum and and Music Music Library Library of Βologna and the Βutton Museum of Santarcangelo di Romagna RN. Museum
A lato solo alcune delle opere tratte dalla collezione "sedute d'arte".
On the side only a few works from the Collection “Art Seating”
57
photos photos art art direction direction photos concept concept and and managment
Andrea Andrea Pancino Simona Simona Amaglio Air Air Design
thanks thanks to to our our designers: designers:
Air Air design, design, Favaretto Favaretto and and Partners, Partners, Itamar Itamar Harari, Harari, Massimiliano Massimiliano e Doriana Doriana Fuksas, Fuksas, Stefano Stefano Getzel
a special special thanks thanks to to
all all our our customers
thanks thanks to to the the Luxy Luxy team Alberto, Alessandro T., Alessandro Β., Alessandro M., Alice, Andrea R., Andrea P., Andrea M., Andrea P. Armido, Βesnik, Carlo F., Carlo G., Catia, Claudia, Claudio, Concetta, Cristina, Darko, Davide, Denis, Domenico, Dougie, Durim, Elena, Elena Chiara, Emanuele, Erica Β., Erica Β., Fabrizio, Federica, Federico, Fernando, Filippo, Franca, Frank, Gabriele, Gianluca, Giuseppe, Ilaria, Iznor, Joe, John, Juan, Juan Josè, Kevin, Laura M. Laura M, Luca D.Β., Luca S., Luigi, Manjola, Manuel, Marta, Marzia, Matteo, Maurizio, Mauro, Michele, Mosè, Nicola F., Nicola G., Nicoletta, Nicolò, Pamela, Paola C., Paola F., Paolo, Patricia, Patrik, Patrizia, Pierre, Pietro, Policarpo, Riccardo, Roy, Sabrina, Sandra, Sandro, Simonetta, Tina, Toni, Umberto, Valentina, Walter.
58