Bancaforte

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XV N. • Maggio - Giugno •e Poste s.p.a. - Spedizione intoAbbonamento -03 353/2003 in04 L.4 27/02/2004 comma 1, DCB - Roma anno ann o XV XV - N. anno 3 • Magg M Maggio agg g - io gg o - 3Giug G Giugno iugno iug no o 201 2010 0 0 • Poste Poste 2010 Itali It Italiane aliane ali ane ss. s.p.a. .p.a p.a..Italiane - Sp Spedi Spedizione edizio edi zio one n in A Abb Abbonamento onamen ona mento men Postal Pos Postale tale tal e - D.L. D.L. Postale 353 353/2003 53 3/20 /2003 0D.L. (conv. (co n in LL. 27/02/2004 nv. 27/02 27(conv. /02 2/20 /2004 n°46) n 6) art.1, n°4 art.1, .1 comma con°46) mm art.1, mma 1, 1 DCB DC CB - Roma Roma

S I C U R E Z Z A

BANCAFORTE MAGGIO/GIUGNO 2010

RAPINE CONTINUA IL TREND POSITIVO: -19% NEL 2009

• T E C N O L O G I E

AIUTI ALLE FAMIGLIE LE NOVITÀ SULLA MORATORIA DEI MUTUI

INVESTIMENTI ICT LE BANCHE SI CONFERMANO AL PRIMO POSTO

I N N O V A Z I O N E

LA RIVISTA DELL’ABI

N. 3

MULTICANALITÀ GLI OVER 55 SCELGONO L’HOME BANKING

Leggere un libro, guardare un film, divertirsi con un videogame, navigare sul web, gestire le mail... Tutto con un tocco di dito e su un’unica tavoletta. Ma l’Italia è pronta alla rivoluzione?

iPad


maggio / giugno 2010

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EDITORIALE

Banche e sicurezza, la prevenzione premia BANCAFORTE A S I C U R E Z Z A

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MAGGIO/GIUGNO 2010

RAPINE CONTINUA IL TREND POSITIVO: -19% NEL 2009

T E C N O L O G I E

I N N O V A Z I O N E

LA RIVISTA DELL’ABI

AIUTI ALLE FAMIGLIE LE NOVITÀ SULLA MORATORIA DEI MUTUI

INVESTIMENTI ICT LE BANCHE SI CONFERMANO AL PRIMO POSTO

N. 3

MULTICANALITÀ GLI OVER 55 SCELGONO L’HOME BANKING

iPad

Leggere un libro, guardare un film, divertirsi con un videogame, navigare sul web, gestire le mail... Tutto con un tocco di dito e su un’unica tavoletta. Ma l’Italia è pronta alla rivoluzione?

Bancaforte la Rivista dell’ABI sulla sicurezza, le tecnologie e l’innovazione anno XV n. 3 - maggio/giugno 2010

dispetto della crisi economica e delle facili previsioni degli analisti che paventavano l’aumento inesorabile di rapine e furti, la criminalità comune arretra in maniera significativa. Dopo un periodo di espansione che ha toccato il suo apice nei mesi successivi all’indulto del 2007, nell’ultimo biennio i reati predatori mostrano una flessione e si riduce il loro impatto sulla vita dei cittadini, come emerge anche dalle statistiche del Ministero dell’Interno. E in questo contesto favorevole, le rapine in banca mostrano una diminuzione molto forte. Per la prima volta, dopo più di 15 anni, nel 2009 il numero di rapine si attesta ben al di sotto dei 2.000 casi, riportandoci su valori che non si registravano dai primi anni ’90. Ma il dato è più rilevante se si considera che questa tendenza si registra nonostante un ventennio di continua crescita del numero di filiali bancarie. Dopo la liberalizzazione del 1992, abbiamo assistito infatti alla triplicazione degli sportelli, legata all’evoluzione delle banche verso un modello più diffuso sul territorio, più visibile e prossimo al cliente. E non possiamo nasconderci che questa evoluzione, oltre che tradursi in nuove opportunità di sviluppo, determina un’inevitabile crescita delle minacce criminali che è più complesso tenere sotto controllo. Ciò nonostante gli andamenti di lungo oltre che di breve periodo testimoniano l’efficacia delle strategie adottate. La riduzione dei danni alle persone e la crescita delle probabilità di identificazione e arresto dei rapinatori sono il risultato delle politiche adottate dal sistema bancario negli ultimi vent’anni. E non avrebbero potuto realizzarsi senza il sistematico contenimento delle giacenze di contante, l’automazione della gestione del cash, la diffusione di tecnologie avanzate per il controllo degli accessi o la videoregistrazione. E infine senza il ruolo determinante delle Forze dell’Ordine. Di questo e altro si occupa il Convegno ABI “Banche e Sicurezza” del 10 e 11 giugno. Un evento concepito anche quest’anno in chiave operativa per continuare a produrre idee e soluzioni utili alla prevenzione.

Marco Iaconis


SOMMARIO BANCAFORTE - anno XV V - n. 3 - maggio maggio/giugno 2010 La Rivista dell’ABI sulla Sicurezza le Tecnologie e l’Innovazione

Pubblicità ed Eventi Maria Teresa Ruzzi (tel. 06.6767.259) Arianna Ciolli (tel. 06.6767.549) Carla De Simone (tel. 06.6767.356) Fax 06.6767.646 e-mail: bancaforte@bancariaeditrice.it Abbonamenti e Ufficio traffico pubblicitario Antonella Mucciolo (tel. 06.6767.297) bancaforte@bancariaeditrice.it Bancaria Editrice Divisione di ABIServizi S.p.A. Via della Cordonata, 7 - 00187 Roma Tel. 06.6767.391-2-3-4 - Fax 06.6767.397 Bancaforte - Periodico bimestrale Anno XV - N. 3 www.bancariaeditrice.it e.mail: bancaforte@bancariaeditrice.it Registrazione Trib. Roma n.94 del 4/3/1996 ISSN 1124-3821

Tutti i diritti sono riservati. I testi e le immagini non possono essere riprodotti senza autorizzazione. Le opinioni espresse dagli autori non rappresentano necessariamente la posizione dell’ABI o della direzione della rivista.

COVER STORY INTRATTENIMENTO TOTALE Per leggere un e-book, guardare un film, controllare mail e ascoltare musica. L’iPad ci porta nel futuro

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SPORTELLI AUTOMATICI

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SICUREZZA

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RAPINE IN PICCHIATA Continua a calare il numero degli attacchi agli sportelli bancari: nel 2009 sono scesi a 1.744.

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Direttore Giovanni Sabatini Direttore Editoriale Nicola Forti Direttore Responsabile Marco Iaconis Redazione Alessandro Zollo (coordinatore), Luisa Bajetta, Rita Camporeale, Luigi Capaldo, Alessandro Carletti, Ildegarda Ferraro, Liliana Fratini Passi, Pierfrancesco Gaggi, Angelo Giuliani, Giovanni Lefosse, Giorgio Mieli, Flavio Padovan, Rossella Pratelli, Raffaele Rinaldi, Alessandra Romualdi, Maria Teresa Ruzzi, Gianna Zappi Art Direction Enrico Redaelli Editing e videoimpaginazione Mattia Schieppati, Cinzia Ferrero, Clara Ciocchini, Alessandro Villa Copertina: Illeader Stampa Agem - Caltanissetta

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SOCIETÀ

ITALIA AL SICURO? Calano i reati e aumentano gli arresti. E cresce anche l’attenzione verso nuove misure di sicurezza come i body scanner

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REGOLE DI BASILEA

BANCOMAT AMORE MIO Le operazioni agli Atm sono in forte crescita, per un ammontare di oltre 120 miliardi di euro

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BASILEA, DA 2 A 3 Si sviluppa il dibattito sulle proposte di revisione verso Basilea 3: obiettivi, effetti e timori

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BANCAFORTE

>> CREDITO E FAMIGLIE LA RATA NON È PIÙ UN INCUBO Entra nel vivo il Piano Famiglie varato dall’ABI per la sospensione della rata del mutuo per le famiglie in difficoltà

FORUM FOR RUM ABI LAB

PROTAGONISTE DELL’INNOVAZIONE Le banche si confermano il primo settore in Italia per investimenti in ICT (6,8 miliardi di euro, un quarto del totale) e si propongono in rete con le amministrazioni pubbliche per offrire nuovi servizi integrati.

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BANCAFORTE

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BANCHE E CLIENTI

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I SESSANTENNI ALLA SCOPERTA DELL’HOME BANKING La banca via Internet e i nuovi canali sono sempre più usati da un nuovo target.

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POLITICHE SOCIALI Il contratto garantisce importanti tutele sul fronte dei fattori di rischio e mira a un equilibrio armonico tra lavoro e vita privata

PRIVATE EQUITY

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RIPARTENZA CON L’ HI-TECH 2009: anno difficile per Private Equity e Venture Capital. Ma crescerà grazie al mercato dell’ICT

INVESTIMENTI E TU, CHE TIPO SEI? Un’indagine ABI - GfK U Eurisko ha individuato E tre tipologie di investitori in base ai diversi profili di rischio: l’esploratore, l’amministratore e l’affettivo

LAVORO

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48 CSR

SIAMO TUTTI STAKEHOLDER Nascono i Circoli della responsabilità, un sistema di relazioni basato sulla partecipazione sinergica dei diversi attori sociali. I casi di Emil Banca e Unipol

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BANCHE E IMPRESE

PATTICHIARI

IL CONTO È CHIARO Dal 26 maggio i documenti di trasparenza contengono un unico indicatore sintetico di costo del conto corrente.

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SERVIZI CBI: SE LI CONOSCI LI USI Multibanca o monobanca? Un’indagine mostra il gradimento dei servizi integrati alle imprese

COMITATO SCIENTIFICO

COMITATO TECNICO

MARZIO BARBAGLI Università di Bologna GIUSEPPE CORASANITI Magistrato, docente La Sapienza ISABELLA CORRADINI Themis Crime CORRADO FAISSOLA Presidente ABI FRANCO FONTANA Dir. Scuola di management Luiss DONATO MASCIANDARO Università Bocconi ANTONIO MOCCALDI Direttore Ispesl ROBERTO MORI SERGIO PIVATO Direttore Space - Bocconi ERNESTO SAVONA Università Cattolica

VALBERTO BAGGIO Imq FULVIO BERGHELLA Oasi ANTONIO CARRUBBA Banca d’Italia LUIGI CASANO Confindustria LEOPOLDO CONFORTI Acica VINCENZO DELACQUA Icim ROBERTO DE ROSA Aipsa FRANCO DISCHI Assosicurezza RAFFAELE MADDALONE Assovalori

62 RUBRICHE

CLAUDIO MANGANELLI Cnipa ANGELO MARCELLO Aipros CARLO MORI Carabinieri CLAUDIO MORO Assvigilanza SILVANO ONGETTA Aiea GIANCARLO PEZZUTO Guardia di Finanza GIOVANNA ROCCA Min. Lavoro ALFONSO ROMALDO Assografici CLAUDIO SOLUSTRI Aniab RAFFAELE ZANÈ Assiv


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COVER STORY

Intrattenimento Cinque secoli dopo Gutemberg, l’iPad sdogana l’e-book anche presso il pubblico di massa. E porta su un unico device tutta la tecnologia che facilita la nostra giornata: web, mail, musica, foto, video, agenda e documenti. Tutto con il tocco di un dito. Cambierà le abitudini degli italiani?

di MATTIA SCHIEPPATI

L

a Divina Commedia? “Pesa” poco meno di 700 KB, all’incirca come quattro fotografie delle vacanze scattate con la propria macchinetta digitale. L’Iliade? 1,5 mega. Il Conte di Montecristo, che appoggiato sul comodino appare come un tomone abbastanza imponente? 990 KB. Anche chi di informatica è asso-

lutamente digiuno rimane impressionato nel pensare, fatte due facili equazioni, come tutta la monumentale libreria che campeggia in salotto possa essere compressa e racchiusa in uno strumento un po’ più piccolo di un foglio A4 (24x19 cm), spesso 13,4 millimetri e che pesa circa 500 grammi. E che, oltre ad annullare l’ingom-

bro di decine di volumi rendendoli fruibili in modo nuovo e affascinante, è in grado pure di contenere e riprodurre con qualità hi-fi tutti i cd che prendono polvere sulla mensola (e la library di mp3 che avete collezionato in questi anni di download), di immagazzinare e riprodurre decine di film. Si collega via wi-fi o via


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totale

7 rappresenta l’ennesimo salto di qualità della stirpe “i”, che ha visto in pochi anni nascere l’iPod (lettore musicale di file mp3), e poi l’iPhone, modello avanzato di smartphone. APPLE SFIDA L’EDITORIA Dopo aver sconvolto il mondo della musica tradizionale e la telefonia, con questo nuovo strumento Apple lancia la sua sfida frontale al mondo dell’editoria. Dopo anni di tentativi ed errori nel settore del libro digitale, di device sempre annunciati come rivoluzionari ma rivelatisi gingilli con scarso appeal e destinati a pochi appassionati (quanti dei vostri amici possiedono un Kindle, l’e-reader prodotto da Amazon e arrivato in Italia abbastanza in sordina?), ecco che la potenza commerciale e il fascino che da sempre circondano qualsiasi trovata di Steve Jobs possono ora fare la differenza.

Carta d’identità dell’iPad Dimensioni Schermo da 9,7 pollici (24,3x19,0 e uno spessore di x1,3 cm) con retroilluminazione a Led e supporto al multi-touch. Pesa 680 grammi. Autonomia dichiarata Fino a 10 ore di video, 140 ore di riproduzione audio e fino a un mese in stand by. Memoria Tre le varianti lanciate, da 16, 32, o 64 GB. I dati vengono memorizzati su un disco flash e non vi è alcuna possibilità di espanderlo. Connessione Previste due versioni: la base dispone solo di connessione Wi-Fi, l’avanzata si connette sia via Wi-Fi che in modalità 3G. Funzioni standard Come l’iPhone e l’iPod Touch, l’iPad è in grado di girare solo con software scaricati dall’App Store, e

include queste applicazioni di base: Safari, Mail, Foto, Video, YouTube, iPod, iTunes Store,App Store, Maps, Note, Calendario e Contatti. iPad può visualizzare l’anteprima dei file di mail tramite Quicklook ed offre la ricerca globale Spotlight. Costo Si va dai 499 euro del modello da 16 GB con connessione Wi-Fi ai 799 euro del top di gamma, il 64 GB con connessione Wi-Fi e 3G. Difetti L’iPad non è in grado di operare in situazione multitasking (con più e diversi programmi lanciati contemporaneamente, per esempio mail e riproduzione musicale, ecc). Non visualizza siti Internet in versione flash (linguaggio di programmazione ormai comune nei siti 2.0). Non è dotato di fotocamera. Non ha una porta Usb.

Cosa fa? Quasi tutto. Come sa bene chi già ha in tasca un iPhone, le applicazioni scaricabili dall’Apple Store dedicato sono oltre 150mila. Oltre alla lettura di e-book, all’ascolto di musica e alla gestione delle mail, con l’iPad si può gestire l’attività lavorativa di base attraverso l’applicazione iWork: presentazioni, documenti e fogli elettronici, agenda contatti. Il tutto in modalità touchscreen. Ma, messo da parte l’ufficio, si apre un mondo: dalla gestione sofisticata del proprio album di fotografie e filmati, ai videogames, dalla funzione Maps (che fa da navigatore satellitare) alle guide di viaggio (o dei ristoranti consigliati), ai dizionari multilingua e ai programmi di traduzione simultanea.

connessione 3G a internet, riceve e spedisce mail, fa da navigatore se siete in auto, permette di scaricare e leggersi tutti i giornali del mondo, di gestire la propria agenda di impegni e appuntamenti, e svolgere aattraverso applicazioni dedicate decine e decine di altre cose. Insomma, non si può ancora dire che sia ormai possibile portarsi tutto il sapere dell’umanità in tasca, ma poco ci manca. Protagonista di questo miracolo è, come accade ormai abbastanza spesso negli ultimi 20 anni, il signor Steve Jobs, il rivoluzionario profeta del digitale (e del marketing) che ha fondato la Apple e ha cambiato il modo di intendere il rapporto uomo-computer. La sua ultima “profezia”, presentata nel corso di un evento show lo scorso gennaio, in vendita negli Stati Uniti da inizio aprile e sbarcata in italia a fine maggio, si chiama iPad. Prodotto che


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COVER STORY aziende che producono software, giochi, musica, film, libri, giornali. L’iPad è un’opportunità per queste aziende: per immaginare prodotti innovativi, in versione digitale, e per trovare una maniera intelligente per venderli», commenta Luca De Biase, responsabile di Nova, l’inserto-osservatorio di tecnologia e web de Il Sole 24 Ore. «Ma il lancio dell’iPad, è stato soprattutto un invito agli editori: progettate nuovi prodotti, e vendeteli su questa piattaforma che, probabilmente, avrà un gran numero di entusiast consumatori. E gli editori che sti scommeet scommetteranno sulla diffusione dell’iPa ad potranno cominciare a dell’iPad rip pe ripensare il loro rapporto con g gli strumenti di fruizione e d distribuzione digitale: non p preoccupata passività, più ma attiv iv creatività». attiva

ferenza: ha tutte le carte in regola per essere lo strumento che manderà per sempre in pensione, dopo sei secoli di onorato servizio, il libro a stampa. Dopo Johann Gutemberg da Magonza, Steve Jobs da San Francisco. «L’iPad è un oggetto che conquista il cuore dei consumatori; connesso facilmente a un servizio di vendita online, può diventare un canale straordinario di sviluppo per le

DOWN DOWNLOAD IMMEDIATO Mettendo in atto un meccanismo di business ormai più che rodato, l’azienda di Cupertino ha infatti lanciato, collegata a iPad, la libreria virtuale iBookstore: un clone di iTunes su cui, invece della musica e dei telefilm, si possono comprare libri elettronici pubblicati nel formato standard ePub. Un canale di vendita, gestito direttamente da Apple, che lascia però

la libertà agli editori di fissare il prezzo dei propri titoli (ma con l’obbligo, naturalmente, di riconoscere ad Apple una percentuale sulla vendita). Una formula che sta cominciando a mettere in crisi, per esempio, l’attuale leader al mondo nella vendita di e-book, ovvero la libreria virtuale di Amazon, che invece aveva imposto il suo schema di prezzi fissi e messo a punto quello che è stato, fino a oggi, il lettore di e-book numero uno del mercato, il Kindle. Tecnicamente, a differenza degli e-reader proposti finora, che utilizzano per la visualizzazione delle “pagine” la tecnologia dell’inchiostro elettronico (sistema che riproduce per luminosità e sensazione visiva il contrasto della pagina stampata), lo schermo dell’iPad scommette sul led, ma aggiunge una finezza davvero strabiliante: le pagine dell’ebook che si sta leggendo vengo-

Anche per i giornali un destino digitale Attentissime alle (miracolose) opportunità che l’iPad presenta anche le case editrici che pubblicano quotidiani e riviste. Proprio al culmine di una crisi senza fine che sta colpendo la carta stampata, con cali di vendita in edicola e di investimenti pubblicitari senza precedenti, si fa concreta la possibilità di elaborare edizioni elettroniche di quotidiani e periodici (bypassando così i costi di produzione base di un giornale, acquisto della carta, stampa, distribuzione, resi ecc.). «I tablet

possono rappresentare la salvezza dei giornali», ha dichiarato Rupert Murdoch, «e sono la nostra ultima occasione per uscire dal modello del “tutto gratis” cui il web ci sta costringendo». In effetti, la possibilità di scaricarsi in qualsiasi momento sul proprio e-reader l’edizione del proprio giornale, a un prezzo sensibilmente inferiore rispetto a 1,20 euro dell’edicola e con in più contenuti “vivi” come gallery di foto personalizzabili, video e notizie in aggiornamento, fa gola a editori e pub-

blico. Già daa ffine sarà disponilico G iàà d ine giugno sa ràà d ispon bile la versione per iPad di Repubblica (con una base di accesso gratuito e poi contenuti esclusivi a pagamento) e il Corriere della Sera dovrebbe arrivare con lo stesso tempismo; anche la Gazzetta dello Sport approfitterà dei Mondiali del Sudafrica per lanciare la propria edizione su tablet.

Perché iPad è uno strumento che garantisce “l’intrattenimento totale”, dalla lettura di un libro al videogames, dalla musica al cinema, fino alle svariate applicazioni di servizio che consentono di gestire, senza più la necessità di avere un tablet pc, buona parte della propria attività professionale, dalla posta elettronica sincronizzata alla produzione di documenti grafici e di testo. Ma mentre a questi servizi siamo, più o meno, tutti abituati, su una cosa l’iPad promette di fare la dif-


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Concorrenza agguerrita: chi si spartirà la Pad-generation? KINDLE Se ormai il Kindle, perr anni indicato come me l’e-reader del fu-turo, sembra orrmai preistoria, conn l’arrivo dell’iPad è cominciata la grannde sfida tra giganti nti della tecnologia perr dividersi il mercato to di d quella che è già stata ata ribattezzata la “generazioerazzione Pad” dei device. ce. Ecco E quali sono le alternative ern ative più credibili al gioiello ello di casa Apple. HP SLATE È firmato HP-Microsoft rosoft quello che, a oggi, si propone one come il più acerrimo concorrente rentte dell’iPad. Lo Slate, presentato to dal d presidente di Microsoft, Steve quasi eve Ballmer, B q in coincidenza con l’annuncio dell’iPad, è basato sul sistema operativo Windows 7; sulla carta è molto più forte e flessibile del gioiello di casa Apple, ed è anche più economico. Munito di un processore da 1,6 GHz, 1 GB di RAM, lettore di SD, porta USB, fotocamera integrata e 32 GB di memoria, fornisce tutto ciò che l’iPad non ha: possibilità di upgrade dello storage, plug-in di flash, programmi installabili. È anche più piccolo e offre uno schermo da 8,9 pollici multi-touch. Considerando il prezzo, 549 dollari, contro i 499 dollari di partenza dell’iPad modello base (da 16 GB), la sfida è aperta.

zioni in tut tutto e per tutto simile a quello che il prod produttore asiatico ha aperto per gli ute enti d utenti dei suoi smartphone.

SAMSUNG S-PAD Solo indiscrezioni circondano invece i progetti di Samsung in questo settore. Stando a notizie non confermate riportate da alcuni giornali asiatici e poi riprese dai siti hi-tech di tutto il mondo, l’azienda avrebbe in serbo per l’estate il lancio della sua tavoletta multimediale. Dovrebbe chiamarsi S-Pad, utilizzare il sistema operativo Android di Google e uno schermo a tecnologia Amoled (con una qualità d’immagine superiore ai tradizionali display Lcd), e poter così operare anche come lettore di libri elettronici. Dotato di connettività Wi-Fi e 3G, potrebbe anche essere uno dei primi dispositivi in assoluto a lavorare con i neonati processori Atom “Moorestown” a bassissimo consumo energetico. Altra prerogativa del mini computer di Samsung, per cui si dice sarà disponibile una docking station per facilitarne l’uso casalingo, sarebbe l’accesso diretto a un negozio di applica-

BLA ACKBLACK-PAD Pronta a scendere in questo agone P aanche RIM (Research InMotion), il colos colosso canadese che ha inventato il Bla Blackberry, già unico vero conccorre corrente all’iPhone nel campo dellaa tele telefonia smartphone. L’indiscrezzione ione rriportata dal sito BlackBerry LLeaks eaks e pparla infatti a chiare lettere di uun n prog progetto a cui starebbe lavorando llaa ccasa ccanadese che potrebbe conccretizzarsi rettizzars in un vero e pro propprio rio prod iare re prodotto da lanciare ssul ul m merca ma-mercato nella primavvera ve ra del 22011. BlackPad Pad d o Co obalt questi i prere-Cobalt, sunti nom el nomi in codice del Black kberr in formato o Blackberry tavol letta avrebbe in n tavoletta, dote un d display touch-screen da 8,9 pollici e una versione ad hoc del sistema operativo equipaggiato sugli attuali smartphone del produttore. GOOGLE TABLET E anche Google esordirà presto sul mercato dei tablet. A confermare la notizia è stato, lo scorso 11 maggio, l’amministratore delegato di Verizon Wireless, Lowell McAdam, al Wall Street Journal. Il numero uno dell’operatore di Tlc americano ha spiegato che Verizon sta lavorando col colosso di Mountain View alla realizzazione di un pc tablet. Anche se non sono stati riferiti altri dettagli (come, per esempio, quale sarà la casa produttrice dell’hardware, il sistema operativo o la data di lancio sul mercato). «Stiamo cercando tutto quello che Google ha in cantiere», ha detto McAdam, «e che potremmo utilizzare in un tablet».


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COVER STORY

La connessione alla library di titoli di iBookstore avrà sui libri lo stesso effetto che iTunes ha avuto nel campo della musica?

no “girate” con un trascinamento del dito in modalità touchscreen, come si stesse voltando davvero la pagina di un libro cartaceo. L’effetto, quando lo si prova la prima volta, è sorprendente, e il pubblico l’ha capito subito: sono un milione di iPad venduti negli Stati Uniti nel primo mese, e un milione e mezzo gli e-book scaricati dagli utenti nello stesso periodo. Secondo le analisi degli advisor di Gartner, a fine 2010 i device venduti nel mondo

potrebbero arrivare a 10 milioni, e di conseguenza anche la quota di libri elettronici venduti salirebbe in modo esponenziale. Ma la cosa importante è questa: per la maggior parte la fascia di clientela che acquista e-book su iPad fa parte della categoria dei non lettori abituali. Ovvero gente che acquista meno di tre libri cartacei all’anno, e che invece grazie alla comodità e al fascino dell’e-book acquista titoli in formato elettronico. Allargando così in modo significativo il mercato dell’editoriale, senza cannibalizzare la vendita di libri cartacei. L’ITALIA? PRONTA PER NATALE Gli editori italiani, in verità, si sono fatti prendere un po’ in contropiede. È stato solo in occasione dell’ultimo Salone del Libro di Torino (fine aprile) che i tre maggiori gruppi editoriali italiani, Feltrinelli, Messaggerie Italiane con Gems e Rcs Libri hanno annunciato la nascita di Edigi-ta (Editoria Di-gitale Italiana), la prima piattaforma italiana

Un testimonial particolare: John Elkann A spendersi in prima persona come “utente particolare” (in quanto è anche editore de La Stampa, fortemente lanciata nella nuova sfida digitale), per spiegare come l’iPad cambierà la quotidianità è stato il presidente Fiat John Elkann, che il 26 maggio, a due giorni dall’arrivo del device in Italia, ha spiegato al Sole 24 Ore la sua esperienza di utilizzatore dell’iPad. «È decisamente più comodo di un pc portatile», ha detto Elkann, «e ne sostituisce in gran parte l’uso. Il suo vantaggio sta innanzitutto nella facilità di consultazione

delle mail, merito dello schermo molto ampio, che permette di visualizzare al meglio gli allegati». Ottimo strumento di lavoro, oltre che di svago, dunque. «Per ora lo uso a casa, in ufficio, negli hotel e negli aeroporti, dove è disponibile la copertura wi-fi». Niente libri da leggere nell’attesa del volo, dunque? Risponde il numero uno Fiat: «Non so dire se finirò per fare a meno dei libri. In fondo, il libro di carta è ancora così comodo e pratico, che sarà difficile farne a meno ancora per molto tempo».

dedicata esclusivamente alla distribuzione degli e-book. Entro il prossimo autunno, Edigita sarà in grado di offrire oltre duemila libri in formato ePub compatibile con l’iPad di Apple (e altri dispositivi), ai quali si aggiungeranno 1.400 titoli di cui 400 novità assolute del Gruppo Mondadori, che da tempo ha annunciato il rilascio degli e-book. Edigita include oltre quaranta sigle editoriali (tra cui Adelphi, Bompiani, Fabbri, Garzanti, Laterza e Longanesi), ma sarà aperta a tutte le case editrici interessate allo sviluppo digitale del libro. «Con questa alleanza facciamo massa critica per coprire i costi di un investimento e lungo termine, visto che il break-even non è previsto prima di cinque anni», spiega Stefano Mauri, presidente di Gems, «ma soprattutto ci permetterà di interloquire da una posizione più forte con imprese globali come Amazon e Google». Più avanti di tutti, in Italia, sembra essere Ibs.it (Internet Bookshop, il can canale italiano di vendita di libri e aaudiovisivi online che da solo gesstisce il 50% dell’intero mercato), cche sempre durante il Salone di To Torino ha annunciato di avere già di disponibile un catalogo di 400 titoli in formato ePub e Pdf, ma che lo svi sviluppo sarà molto rapido. «Entro fin fine giugno arriveremo a oltre 2mila tito titoli, 10mila entro la fine dell’anno no», dichiara Mauro Zerbini, a.d. di Internet Bookshop. «Il settore dell’e-book in Italia, come in Francia, ha scontato alcune resistenze sia di natura tecnologica che linguistica. Ma in ogni caso, a fronte di dati riscontrati in ambito europeo e internazionale, crediamo che, entro la fine del 2011 le vendite di libri elettronici costituiranno almeno il 5% delle vendite online di libri». Una fetta di mercato infinitesimale, certo, ma anche gli amanuensi, nel ‘400, si dimostravano molto scettici di fronte al torchio inventato da Gutemberg. BF


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SICUREZZA

RAPINE Continua a calare il numero degli attacchi agli sportelli bancari: nel 2009 sono stati 1.744, il 19,3% in meno. Proseguendo la tendenza positiva che era già emersa nel 2008 di GIOVANNI GIOIA

“A

nche i rapinatori di banche sono in crisi! Un crollo così drastico degli eventi criminosi e un valore così basso dell’indice di rischio non si erano mai verificati dal 1990 ad oggi”. Solo un anno fa commentavano così il forte decremento delle rapine, indice di un successo raggiunto sul piano della prevenzione e della sicurezza. Cosa possiamo dire oggi che i dati OSSIF, il Centro di Ricerca dell’ABI sulla sicurezza anticrimine, testimoniano che nel 2009 le rapine consumate sono state 1.744 (era dal 1995 che non si scendeva sotto quota 2.000), e il decremento rispetto allo scorso anno è stato del 19,3%? Se è difficile raggiungere un risultato così importante, ancor più arduo è ottenerlo di nuovo. Lo ha confermato anche il Ministro dell’Interno Roberto Maroni nel corso dell’incontro organizzato da OSSIF nel dicembre 2009, preannunciando il calo di

oltre il 6% di tutte le tipologie di reato nel corso del 2009 (cfr. anche l’articolo di p. 20): “..in ambito bancario il calo delle rapine è un dato estremamente positivo, che acquista ancor più valore alla luce del fatto che ottenuto a seguito di un anno, il 2008, già caratterizzato da un decremento di oltre il 27%”. Netto è stato anche il calo dell’indice di rischio, pari a 5,1 rapine ogni 100 sportelli (contro 6,4 del 2008) e del danno economico complessivo, pari a 36,8 milioni di euro, sette in meno rispetto allo scorso anno. Un leggero incremento si è invece verificato nel bottino medio che ha superato la soglia dei 21 mila euro, anche se in realtà la maggior parte delle rapine è sta-

ta caratterizzata da importi più bassi: nel 29% dei casi il bottino non ha superato i 5 mila euro (media di appena 2.300 euro) e nel 36% dei casi è stato compreso tra 5 e 15 mila euro (media di 9.300 euro). AZIONI ANTICRIMINE Le azioni che le banche stanno sviluppando per contrastare il fenomeno rapina sono molteplici: dalla limitazione dell’uso del contante a una magg giore automazione a allo sportello e a un u più diffuso delle uso t tecnologie, da una maggiore attività di informazione e formazione del personale ad un’intensificazione della collaborazione con le Forze dell’ordine. Bisogna anche sottolineare i

DAL 2007 UN CALO SIGNIFICATIVO 3.200 3.000

15 10,5

9,3

2.958

2.800

2.683 -1,8

2.468

2.200 2.000 1.800 1.600 1.400

1,9

2.464

-8,4

10

7,1

2.735

-1,7

2.600 2.400

2.972

2.906 2.774

0

1,4

-5

2.427

2.257

-10

2.160

-15

-15,2 Rapine (scala sn) Var % rispetto anno precedente (scala dx)

5

1.744 -19,3 -27,3

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

-20 -25 -30


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IN PICCHIATA continui investimenti delle banche per la sicurezza anticrimine (+8,3% nel 2008) di cui circa la metà sono destinati proprio alla prevenzione antirapina. Tali investimenti sempre più si orientano verso sistemi tecnologicamente avanzati: nel 2009 è ad esempio aumentato nelle filiali bancarie l’utilizzo dei dispositivi di erogazione automatica delle banconote (17,5% c o n t ro i l 1 0 , 3 % d e l 2008) e dei rilevatori biometrici (7,7% contro il 6%).

LA MAPPA DELLE RAPINE PROVINCIA PER PROVINCIA Milano: 265 Torino: 93

Bologna: 70

nessuna rapina fino a 14 da 15 a 29 da 30 a 70 oltre 70

Roma: 161

Napoli: 70

ricondurre proprio all’eccessiva presenza di contante. Il nostro paese, infatti, è ancora in ritardo nell’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici: basti pensare che il 90% dei pagamenti avviene ancora in contanti, contro il 78% della Germania, il 69% del Belgio, il 67% dell’Olanda, il 65% della Gran Bretagna e il 59% della Francia.

-19,3% ANALISI DEL TERRITORIO Come di consueto la regione maggiormente colpita è stata la Lombardia con 445 episodi (-22,7%) seguita dal Lazio con 209 (+9,4%), la Sicilia con 177

SINERGIA VINCENTE È sempre più intensa inoltre la sinergia tra ABI e banche da un lato e Prefetture e Forze dell’ordine dall’altro, avviata con l’obiettivo di migliorare la prevenzione con un efficace scambio di informazioni. Il “Protocollo d’intesa per la prevenzione della criminalità in banca” è a oggi operativo in 94 province e dagli ultimi dati della Polizia Criminale di fonte SDI emerge come la percentuale di autori di rapine scoperti è salita al 46,8%, anche grazie alle immagini fornite dalle banche. Ma l’attenzione deve rimanere sempre alta. Recenti studi affermano che la principale causa delle numerose rapine in Italia è da

Rapine consumate


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SICUREZZA LE RAPINE IN ITALIA NEL 2009 N° rapine

ITALIA 1.744 ABRUZZO 48 Chieti 11 L’Aquila 3 Pescara 20 14 Teramo BASILICATA 5 Matera 2 Potenza 3 CALABRIA 18 Catanzaro 3 Cosenza 4 Crotone 1 10 Reggio Calabria Vibo Valentia 0 CAMPANIA 119 Avellino 9 Benevento 7 Caserta 24 Napoli 70 Salerno 9 E. ROMAGNA 151 Bologna 54 Ferrara 5 Forlì-Cesena 15 Modena 16 Parma 7 Piacenza 5 Ravenna 8 Reggio Emilia 23 Rimini 18 FRIULI-V. GIULIA 8 Gorizia 1 Pordenone 3 Trieste 0 Udine 4 LAZIO 209 Frosinone 11 Latina 20 Rieti 9 Roma 161 Viterbo 8 LIGURIA 58 Genova 37 Imperia 4 La Spezia 3 Savona 14 LOMBARDIA 445 Bergamo 22 Brescia 45 Como 21 Cremona 11 Lecco 12 Lodi 12 Mantova 5 Milano 265 Pavia 27 Sondrio 0 Varese 25 MARCHE 53 Ancona 16 Ascoli Piceno 12 Macerata 11 Pesaro e Urbino 14

N° rapine /

100 sport. 5,1 6,8 6,0 1,9 11,3 7,3 2,0 2,4 1,8 3,4 2,8 2,0 2,7 7,1 0,0 7,2 6,6 7,4 11,4 8,4 2,4 4,2 6,3 2,2 4,2 3,1 1,9 2,2 2,4 5,5 6,1 0,8 0,9 1,3 0,0 0,8 7,5 5,3 10,5 10,6 7,7 3,8 5,9 6,9 3,2 2,2 7,4 6,7 2,8 4,6 5,6 3,7 5,1 7,3 1,5 10,3 7,9 0,0 5,1 4,3 4,2 4,3 4,5 4,3

Bottino

medio 21.097 22.032 18.808 47.782 16.604 26.801 30.797 67.534 6.305 14.053 19.033 16.436 4.375 12.574 0 30.713 15.682 13.761 13.109 40.292 31.366 21.089 15.909 23.447 44.836 22.429 9.287 59.750 14.808 18.398 15.071 18.544 10.374 9.275 0 27.538 26.496 12.425 22.753 19.497 28.077 31.253 16.884 9.345 45.354 34.453 24.910 14.865 15.989 12.196 11.557 7.590 10.268 33.173 22.924 15.741 15.480 0 6.520 27.806 44.356 23.224 19.052 19.698

Fonte: OSSIF. In grassetto le città con oltre 6 rapine ogni 100 sportelli.

N° rapine

MOLISE 7 Campobasso 4 Isernia 3 PIEMONTE 144 Alessandria 9 Asti 12 Biella 1 Cuneo 20 7 Novara Torino 93 Verbano-Cusio-O. 0 Vercelli 2 PUGLIA 50 Bari 22 4 Brindisi Foggia 12 Lecce 6 Taranto 6 SARDEGNA 16 Cagliari 4 0 Carbonia Iglesias Medio Campidano 2 Nuoro 3 Ogliastra 2 Olbia Tempio 2 Oristano 1 Sassari 2 SICILIA 177 Agrigento 11 Caltanissetta 10 Catania 50 Enna 5 Messina 15 Palermo 32 Ragusa 10 Siracusa 30 Trapani 14 TOSCANA 128 Arezzo 6 41 Firenze Grosseto 2 Livorno 6 Lucca 24 Massa Carrara 5 Pisa 20 Pistoia 5 Prato 10 Siena 9 TRENTINO-A. ADIGE 9 Bolzano 6 3 Trento UMBRIA 17 Perugia 9 Terni 8 0 VALLE D’AOSTA Aosta 0 VENETO 82 Belluno 0 23 Padova Rovigo 2 Treviso 9 Venezia 25 Verona 18 Vicenza 5

N° rapine /

Bottino

4,8 3,6 8,8 5,3 3,0 7,4 0,8 3,8 3,2 8,1 0,0 1,5 3,5 3,6 3,3 4,9 2,2 3,4 2,4 1,9 0,0 4,9 4,6 7,7 2,7 1,2 1,5 9,8 6,5 9,7 13,3 7,2 6,3 7,5 7,9 23,4 8,0 5,0 2,5 5,8 1,2 2,8 9,0 4,4 7,0 2,6 6,9 4,0 0,9 1,4 0,5 3,0 2,1 5,9 0,0 0,0 2,2 0,0 3,5 1,1 1,3 4,7 2,4 0,8

20.031 22.613 16.589 12.939 13.938 29.233 27.480 14.012 14.359 10.076 0 20.811 21.818 14.579 7.884 38.442 35.033 11.185 37.199 13.782 0 27.000 23.792 141.730 18.959 12.860 40.217 19.050 19.787 13.681 12.055 12.339 18.554 30.158 17.636 14.688 35.187 33.129 41.167 33.447 72.606 33.976 39.113 5.551 29.681 32.254 38.553 18.463 16.802 21.169 8.067 18.619 26.067 10.239 0 0 23.978 0 25.971 20.000 51.793 22.058 15.334 7.059

100 sport.

medio


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*

SICUREZZA

si è invece avuta LE VIE DI ACCESSO DEI RAPINATORI una recrudescenLe ricerche za del fenomeno Foro parete/ Finestra/ pavimento indicano che la della stessa entità vetrina (+23%). Seguono 3% 3% principale causa le province di To(86.678) (52.709) delle rapine in Italia rino con 93 rapine (-16%), Napoli è dovuta all’eccessiva con 70 (+4,5%) e presenza del contante Bologna con 54 ( - 11 , 5 % ) . S i s e nelle filiali. gnalano in parIngresso ticolare il forte 94% decremento regi(17.937) (-26,3%) e l’Emilia Romagna con strato nella regio151(-26%). In totale, il decrene Puglia (-63,8%) mento delle rapine ha caratteed in particolare rizzato ben 14 regioni su 20 – oli n p ro v i n c i a d i tre al Lazio, solo Liguria, ToscaBari (-75,6%) ed I valori in parentesi indicano na, Sardegna, Molise e Calabria anche i risultati gli importi in euro del bottino medio. hanno subito un incremento – e positivi registrati Fonte: OSSIF. 66 province su 107. in piazze imporAnche a livello provinciale le tanti come Veroaree più critiche si sono conferna (-41,9%), Palermo (-39,6%), invece compiute in Sardegna mate quelle di Milano con 265 Reggio Emilia (-37,8%), Catania (oltre 37 mila euro di media) rapine e Roma con 161. (-15,3%), Bologna (-11,5%). e, tra le province con almeno 6 Tuttavia mentre nel capoluogo rapine subite, nelle zone di TreLA SARDEGNA FRUTTA DI PIÙ lombardo il risultato è comunque viso (quasi 52 mila euro), Forlì Considerando invece l’indice di da ritenersi positivo, in quanto (44,8 mila euro), Ancona (44,4 rischio, ottenuto rapportando frutto di un calo del 23% rispetto mila), Arezzo (41,2 mila) e Nale rapine agli sportelli bancari allo scorso anno, nella capitale poli (40,3 mila). esistenti, la situaNel 2009 sono state registrate anzione più critica che 364 rapine non portate a terLE ARMI PIÙ UTILIZZATE si è confermata mine, pari al 17,3% delle rapine essere quella sicitotali. Nel 2008 tale percentuale liana (9,8 rapine era stata pari all’13,2%, pertanto ogni 100 sportelli nell’ultimo biennio è diminuita Armi da fuoco il dato regionala probabilità per i malviventi di 24% le), in particoconcludere i loro attacchi. (36.172) lar modo nelle Taglierini/ IL MODUS OPERANDI aree di Siracusa coltelli A dominare la scena sono stati (23,4), Catania 48% soprattutto microcriminali. Ma (13,3) e Caltanis(15.910) dalle analisi effettuate emergosetta (9,7). ComMinacce no delle modalità di condotta, plessivamente in 24% fortunatamente non numerose, 39 province è sta(17.518) che fanno senza dubbio pensare to registrato un ad azioni di gruppi professioindice di rischio Armi finte/ nisti che organizzano in modo più elevato della improprie scientifico i loro attacchi. media nazionale 4% In oltre i due terzi dei casi le (5,1). I valori in parentesi indicano (17.990) rapine sono state compiute duL e r a p i n e c h e gli importi in euro del bottino medio. rante la mattina, lasso di tempo hanno “fruttato” Fonte: OSSIF. nel quale si sono avute anche le di più sono state


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SICUREZZA perdite medie più lievi (circa 16 mila euro). Ma si deve registrare anche un 13% di rapine, avvenute in prossimità degli orari di apertura o chiusura delle filiali, che hanno fruttato mediamente dai 41 mila ai 68 mila euro. Nel 94% dei casi l’accesso in filiale dei malviventi è avvenuto tramite l’ingresso principale, mentre nel restante 6% dei casi è avvenuto o tramite irruzione attraverso le finestre o le vetrine o addirittura tramite dei fori nelle pareti o nel pavimento, passando attraverso i condotti fognari. Si tratta di casi in cui i malviventi entrano in filiale in orario notturno per attendere l’ingresso dei dipendenti la

mattina seguente. Tali casi sono stati caratterizzati da importi decisamente più elevati (dai 52 agli 86 mila euro). Hanno agito prevalentemente in coppia (51% dei casi) o da soli (33%), in un periodo di tempo non superiore ai 3 minuti (62% dei casi). È emersa una correlazione direttamente proporzionale tra i seguenti fattori: numero dei rapinatori, durata dell’evento e bottino complessivo asportato. Con riferimento ai rapinatori, infatti, le rapine condotte da un solo malvivente sono state caratterizzate da una media inferiore agli 11 mila euro contro una media di oltre 71 mila euro per le rapine condotte da più di 3 rapinatori

(4% dei casi). Anche per quanto riguarda la durata dell’evento si passa da una media inferiore ai 13 mila euro per le rapine avvenute in meno di 3 minuti, a una media superiore ai 64 mila euro per le rapine durate più di 12 minuti. Con riferimento infine al tipo di armi utilizzate, in quasi la metà dei casi i malviventi hanno agito utilizzando piccole lame o taglierini. Continuano ad aumentare le rapine effettuate con le sole minacce (24% dei casi), mentre quando sono state utilizzate armi da fuoco (un altro 24% dei casi) sono stati sottratti bottini più consistenti (oltre 36 mila euro di media). BF

L’appuntamento Banche e Sicurezza 2010 Si svolgerà a Roma il 10 e 11 giugno la nuova edizione di “Banche e Sicurezza”: 2 giornate di approfondimento, dibattito e networking, che delineeranno lo stato dell’arte delle strategie di protezione e mostreranno le più innovative metodologie e le ultime novità tecnologiche per la difesa dei patrimoni bancari. La Security sta diventando un asset che trascende il concetto di protezione in senso stretto per rivelarsi elemento tecnolo nologico e organizzativo in grado di abilitare nuo nuove opportunità di bus business, e le banche son sono tra i principali mo motori del processo. Pr Proprio su questa co consapevolezza è stata progettato Banche e Sicurezza 2010, divenuto un appund ttamento annuale iirrinunciabile per il sistema bancario italiano. Il Convegno, organizzato da ABIEventi insieme a OSSIF e ABI Lab, è focalizzato sui seguenti temi:

del contante: framework sul ricircolo delle 1 Gestione banconote; prossimo Decreto Min Interno sulla “capacità tecnica”; lotta alla contraffazione; attività Ucamp per la prevenzione delle frodi; regole e tecnologie per un cash management efficiente; prevenzione delle frodi sugli assegni; nuove procedure web di segnalazione dei falsi. Sicurezza anticrimine: mappa dei rischi e nuovi modelli di analisi del rischio-rapina; Security Governace; analisi dei costi associati all’evento rapina; novità D.lgs 81; supporto dei dati di operational risk; analisi di filmati reali su furti, rapine e attacchi ai portavalori; controllo degli accessi; collaborazione tra banche e Forze dell’Ordine. Fraud Management: iniziative delle autorità di vigilanza per la prevenzione e il contrasto delle frodi; furto di identità elettronica; frodi informatiche e azioni di contrasto; frodi sulle carte di pagamento; network interbancari di monitoraggio delle frodi; collaborazione con le Forze dell’Ordine; attività della Centrale Allarmi per attacchi informatici; best practices internazionali; case studies e tecnologie innovative. Sicurezza informatica: attività dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali; adempimenti in materia di amministratori di sistema; Computer Forensics; impatto della PSD sulla sicurezza informatica; utilizzo dei documenti di identità elettronica nelle transazioni bancarie; best practices e stato dell’arte internazionale; social network: rischi e opportunità. Maggiori informazioni su www.abieventi.it.

2 3

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OCCHIELLO SOCIETÀ

ITALIA

Calano i reati e aumentano gli arresti. Ma cresce anche l’attenzione verso nuove misure anticrimine: a Fiumicino e Malpensa sono entrati in funzione i body scanner per i voli verso gli Stati Uniti. E il giro d’affari delle imprese di sicurezza mostra segnali positivi

di ILDEGARDA FERRARO

al sicuro? E

merge un quadro sostanzialmente tranquillizzante. Almeno in termini di trend. I dati del Ministero dell’Interno chiariscono che nei primi sei mesi del 2009 i reati sono stati 1 milione e 297mila. Un dato che corrisponde a una discesa di oltre il 6% rispetto all’anno precedente. Tra le prime elaborazioni, riportate dal Sole 24 Ore, emerge poi che gli arresti sono saliti di quasi il 5%. In sintesi in Italia scendono i reati e salgono gli arresti. Ciò non toglie che i dati sulla criminalità restano comunque importanti. Come ha chiarito Il Sole 24 Ore,

«il ritmo della criminalità appare sempre sostenuto, con una media giornaliera di oltre 7mila delitti e 440 persone che varcano la soglia del carcere». La media quotidiana dei reati ha fatto registrare una riduzione del 6% rispetto all’anno precedente, mentre quella degli arresti corrisponde ad un incremento del 5%. Quest’ultimo dato rende più pesante e complessa la questione carceri. L’aumento della popolazione dietro le sbarre aggrava una situazione già preoccupante. Se 1 milione e quasi 300mila reati non deve far abbassare la guardia,


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è anche vero che il trend di costante discesa non può che rassicurare. Scendono furti in casa, borseggi, scippi e frodi, al tempo stesso sono aumentati usura e omicidi. BODY SCANNER: I PRIMI COMMENTI Mentre si consolidano queste tendenze, vengono avviate nuove procedure di sicurezza. Agli aeroporti di Fiumicino e di Malpensa sono diventati operativi i primi body scanner per i voli verso gli Stati Uniti. Dopo i normali controlli e l’attesa del proprio turno, si entra nella cabina e si alzano le braccia. Occorrono pochi attimi e il controllo è effettuato. Nel caso che il body scanner riveli qualcosa di sospetto, l’operatore può chiedere di procedere alla verifica. L’installazione delle prime apparecchiature è stata accompagnata dalle rassicurazioni sull’assenza di rischi per la salute, alla luce delle emissioni ben al disotto del limite di pericolo. In questo senso il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha più volte ribadito che «il sistema scelto comporta una esposizione cinquanta volte inferiore rispetto a quella potenzialmente

pericolosa». Insieme alle rassicurazioni, la fase di avvio dell’uso dei body scanner è stata comunque accompagnata da polemiche iniziali e da un serrato dibattito. Ormai, passato il primo momento, l’operatività delle apparecchiature è entrata nella normale routine dei controlli. Carlo Capoccioni, responsabile funzione Relazioni Esterne dell’ABI, è appena tornato da a: «Sì, mi New York e racconta: ntrollo, sono sottoposto al controllo, n ho ma devo dire che non fquasi percepito la differenza rispetto allaa solita verifica cui sia-mo abituati. Quello chee ggio pesa non è un passaggio uestione diverso o in più. La questione uperare è che ormai occorre superare ve. E certutta una serie di prove. Gli aeroporti di Milano Malpensa e di Roma Fiumicino sono stati i più reattivi, attivi, e si sono dotati di body-scanner y-scanner che effettuano o controlli approfonditi ai gate delle partenze internazionali. rnazionali.

I NUMERI SULLA CRIMINALITÀ IN ITALIA 3.000.000

2.933.146

Delitti commessi

2.900.000

2.771.490

2.800.000

2.709.888

2.700.000 2.600.000

2.579.124

2.569.309

2.500.000 2.400.000 2.300.000

2005

2006

2007

2008

2009

Fonte: Ministero dell’Interno. Il totale dei delitti comprende: delitti contro la persona, omicidi volontari consumati, violenze sessuali, furti e rapine.

to può essere stancante. D’altro canto, tutto quello che serve alla sicurezza non può che essere benvenuto». Il body scanner in uso ai nostri aeroporti è un’apparecchiatura ad emissioni elettromagnetiche, che individua oggetti su di una persona sulla base di un controllo che dura 6 secondi. La tutela della privacy viene assicurata dalla circostanza che solo in caso di rispost positiva viene risposta ripro riprodotta una figura st standard e non l’immagine di chi ha attraversato la macchina. LA SICUREZZA, CHE B BELL’AFFARE Sicurezza non è solo Sicure l’anali di quanto acl’analisi i cade intorno a noi, ma anche un business strategico con aziende che produ producono apparati di te alta tecnologia. Stefano Cavig Caviglia, su Economy, evi ha evidenziato che «se c’è un settore in cui le aziend aziende non si stanno chiede chiedendo se la crisi è finita è quello della sicurezza. Non ne hanno il tempo, impegnate come sono a ttestare nuovi prodotti, partecipare a gare o stri stringere accordi interna ternazionali per prepararsii all’appuntamento con il boom». «Le stime degli analisti», aggiunge Economy, «attribuiscono a questo mercato a livello mondiale un aumento di oltre il 13% da qui al 2012, per arrivare al 40% nel 2018». Sempre secondo le stime riportate dal settimanale, in Italia la crescita dovrebbe essere più contenuta, ma comunque vigorosa. Si passerebbe dai 38,9 miliardi del 2009 ai 41,2 del 2012 (+5,9%), per toccare i 46,9 nel 2018 (+20%). BF


FORUM ABI LAB

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Le banche si confermano il primo settore del Paese per investimenti in ICT (6,8 miliardi di euro, un quarto del totale) e si propongono in rete con le amministrazioni pubbliche per offrire nuovi servizi integrati e migliorare la soddisfazione del cliente. Al Forum ABI Lab 2010 idee e testimonianze per lo sviluppo

di FLAVIO PADOVAN

marzo / aprile 2010

Protagoniste dell’ innovazione D

ue giorni nel futuro, ma con un taglio sempre concreto e operativo. Non cambia la sua ricetta vincente il Forum ABI Lab, il più importante appuntamento annuale per l’innovazione nel mondo bancario e finanziario. E a Milano, per la sesta edizione, ha riunito istituti di credito, aziende fornitrici di soluzioni ICT, autorità ed esperti nazionali e internazionali per fare il punto sui temi strategici che deve affrontare il settore e per lanciare una nuova sfida, la “banca estesa”. «È un modello di banca multimodale, che estende i propri confini verso la clientela e si fa tramite tra le esigenze delle pubbliche amministrazioni e i clienti retail e corporate», spiega Giovanni Sabatini, Direttore Generale ABI ed attuale Presidente ABI Lab. Per realiz-

zarlo sono necessarie un’infrastruttura tecnologica avanzata, un know-how adeguato, nuove modalità di relazione e il passaggio da una logica tradizionale di supporto agli enti pubblici a una visione integrata di servizi B2PA2C mediante l’utilizzo di soluzioni innovative come, ad esemp Reti Amiche. pio, A un anno dalla firma d Protocollo per la del p partecipazione del sistema bancario al Piano e-Gov, molte iniziative sono state lanciate per far evolvere il quadro normativo, coinvolgere gli istituti di credito, definire le piattaforme di sistema, avviare le sperimentazioni. Tra queste, l’importante accordo tra Regione Toscana, ABI e ANIA per la gestione di flussi documentali dematerializzati tra PA, imprese, banche e assicurazioni.


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IL RAPPORTO ABI LAB Il Forum è tradizionalmente occasione di condivisione, scambio e confronto di conoscenze e best practice tra i consorziati ABI Lab, per renderle patrimonio condiviso all’interno della Community. Anche quest’anno la parte convegnistica è stata ricca di relatori qualificati (oltre 70) che hanno presentato idee, sperimentazioni e case study, testimoniando il fermento vitale che anima il settore nonostante la congiuntura negativa dell’economia. Tra i momenti più attesi della manifestazione la diffusione dei dati del Rapporto annuale “Scenario e trend del mercato ICT per il settore bancario”, importante bilancio dell’anno appena passato e attenta analisi delle principali tendenze tecnologiche, organizzative e di sviluppo del futuro. Molte le novità emerse dall’indagine 2010, in un quadro complessivo che vede comunque il mondo bancario confermarsi ancora una volta come il

vo del comparto produttivo Paese che investe di più 008 il in tecnologia. «Nel 2008 ll’insettore ha destinato all’innovazione circa 6,75 mi% in liardi di euro, il 4,6% più rispetto all’anno pre009 cedente. Mentre nel 2009 asi, – dichiara Romano Stasi, BI Segretario Generale ABI na Lab – si è avuta una forte rifocalizzazionee d degli investimenti ed è stato dato maggior peso a quelli volti al conseguimento di efficienze e contenimento di costi». Importanti anche le voci connesse alle evariazioni del perimesione e quelle tro societario post fusione derivanti dalla ridottaa elasticità che caratterizza il cash out ICT, dovuta all’importanza strategica di questa infrastruttura per la continuità del business, che fanno stimare un livello complessivo di spesa per il 2009, ancora non consolidato, pari a quello del 2008 o in leggera decrescita. Secondo il Rapporto ABI Lab, nel 2010 la difficile congiuntura economica si farà sentire anche sul budget ICT, che sarà oggetto di iniziative volte alla riduzione dei costi di funzionamento, ma in un quadro di conferma degli investimenti previsti per l’anno in corso, «dimostrando ulteriormente e in modo chiaro – sottolinea Stasi - il valore che le banche attribuiscono alle tecnologie per migliorare l’efficienza dei servizi». PRIORITÀ PER IL 2010 Tra i progetti che la maggior parte delle banche sostiene di voler realizzare quest’anno, primeggiano quelli inerenti la compliance (PSD, SEPA, antiriciclaggio, trasparenza, ecc.), una sfida importante in particolare per gli istituti di minori dimensioni, mentre le realtà più grandi danno molto valore agli investimenti per il rinnovamento dello sportello e di evoluzione del par-

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Pierfrancesco Gaggi, Vice Presidente di ABI Lab.

Nell’Area dimostrativa del Forum i leader dell’ICT hanno fatto provare le migliori soluzioni dedicate alla banca estesa e alla relazione con il cliente

co Atm. In sensibile crescita rispetto al 2009 l’attenzione verso Crm e intercanalità, a dimostrazione della grande rilevanza che le banche, di tutte le dimensioni, attribuiscono alla gestione integrata dei rapporti con la clientela. Tra le principali priorità identificate non manca la costante attenzione alle problematiche di sicurezza, unita al miglioramento dei processi interni e della piattaforma tecnologica. Per quanto riguarda la capacità di innovazione, la risposta alle esigenze dei clienti è considerata dalle banche il fattore più rilevante per innescare

i processi creativi e di cambiamento. Un terzo delle banche, infatti, coinvolge direttamente la propria clientela nella fase di sviluppo di nuovi servizi, anche grazie a strumenti di dialogo e confronto interattivo come le community online e i social network. Inoltre, il 65% ha costituito vere e proprie unità dedicate al coordinamento dei progetti innovativi, puntando su un top management in grado di supportare il cambiamento e su un ambiente aziendale creativo e recettivo per avvicinare le banche italiane alle migliori esperienze internazionali.

Cartoline dal futuro S

i accorge che vi siete avvicinati e vi invita ad entrare. Il volto che vi accoglie è quello sorridente di una persona vera, pronto a rispondere alle vostre domande e ad aiutarvi se volete svolgere un’attività. È cordiale e disponibile tanto che, una volta che vi siete fatti riconoscere attraverso il login o l’inserimento di una card, muta atteggiamento a seconda di alcune vostre caratteristiche (età, nazionalità, lingua, professione, sesso, tipologia di bisogno, ecc.) per adattare stile di comunicazione, velocità di interazione e terminologia. Capisce quando parlate e vi guida nell’utilizzo degli strumenti di cui dispone, tra cui una penna digitale biometrica con cui apporre firme digitali (in via di certificazione per questo utilizzo). Non è, ovviamente, una persona in carne e ossa quella con cui vi state interfacciando e non è nemmeno un freddo avatar, ma una soluzione diversa che ben presto potrebbe diventare familiare a molti. Si chiama Hi-PA! ed è l’innovativo Sportello Virtuale che DigitPA sta sviluppando con aziende partner per sperimentare le potenzialità della

tecnologia di videointerattività “Instant Box” e degli schermi 3D per dare vita a un’interazione naturale e compiuta tra uomo e macchina, capace di generare anche un elevato impatto emozionale. Farà parte della selezione “Italia degli Innovatori” in mostra nel Padiglione italiano dell’Esposizione Universale di Shanghai 2010, dove sarà presentato con due applicazioni studiate per i ministeri della Salute e del Turismo. Al Forum ABI Lab è stato possibile testarne un prototipo in anteprima, portato da DigitPA per far provare al mondo bancario quello che potrebbe diventare un modello per i punti interattivi di Reti Amiche. E proprio l’integrazione pubblicoprivato per l’erogazione di servizi migliori al cittadino, alla base dell’iniziativa lanciata del Ministero della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e del nuovo modello di banca estesa, è stato il tema scelto da ABI Lab per gli espositori dell’Area Dimostrativa del Forum. Nelle sale di Palazzo Mezzanotte si sono così potuti vedere e provare sistemi tecnologici all’avanguardia, soluzioni


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innovative e prodotti di ultima generazione già pronti per essere adottati nelle filiali o utilizzati dai clienti. Una vera e propria passeggiata nel futuro proposta dalle società leader dell’ICT nel settore bancario che ha permesso ai partecipanti di avere un quadro completo e autorevole su quelle che saranno le tendenze e le migliori pratiche relative all’utilizzo dell’IT nel mondo delle banche nei prossimi anni. Descriviamo di seguito alcuni dei prodotti più innovativi presenti nell’Area Dimostrativa, rimandando al sito di ABI Lab (www.abilab.it) per ulteriori approfondimenti.

Area dimostrativa curata da:

Media Partner:

MOTORI SEMANTICI PER LA REPUTATION Cosa si dice sul web di una singola banca, dei prodotti che offre e del livello di servizio? Qual è la reputation del brand? Qual è il sentimento che prevale sui canali di contatto e sulla stampa? Quali sono i motivi di reclamo? Per ottenere risposte a queste domande, strategiche per il management degli istituti di credito, AlmavivA Consulting ha realizzato innovative soluzioni semantiche, in grado di monitorare e gestire la reputazione, il social media marketing e la relazione con i clienti. Un’attività oggi sempre più importante perché le opinioni e i trend si formano sul web e la condivisione delle informazioni è incontrollabile. La piattaforma IrideAware proposta da AlmavivA Consulting utilizza un potente motore semantico/ontologico di seconda generazione che classifica le informazioni strutturate (database) o destrutturate (email, web, contact-center, blog, ecc.) provenienti da qualunque fonte, monitorando la reputation e catturando le differenti opinioni e i temi di interesse. Inoltre, IrideAware interpreta il sentiment, cioè la percezione o l’orientamento emotivo su determinati temi o prodotti, identifica gli opinion maker, pesa e segmenta le fonti, individua aree di rischio su cui intervenire prioritariamente. Tutto con un elevato grado di perso-

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nalizzazione e adattamento alle esigenze aziendali e ricercando automaticamente i contenuti in linguaggio naturale e in modalità multilingua. UN SISTEMA PER ACQUISIRE SOLO I DATI UTILI Il prototipo Paper Bridge di Adobe è già utilizzato da due banche, un sistema innovativo che, facendo da ponte tra la carta e il digitale, promette di rivoluzionare in termini di tempo e costi i processi di acquisizione delle informazioni fornite dai clienti. «C’è molto interesse verso la nostra soluzione perché è una risposta efficace a un’esigenza diffusa, ottenere informazioni utili al business direttamente dai documenti originali. I risultati positivi che stanno ottenendo i due istituti che ci hanno chiesto di provare il prodotto dimostrano le ottime performance di Paper Bridge, che elabora automaticamente molte migliaia di pagine l’ora, acquisendo dati strutturati a partire da documenti digitali o cartacei non strutturati, senza richiedere l’intervento di personale. Una velocità di estrazione e riconoscimento che», sottolinea Andrea Valle, Enterprise Solution Development Manager, Adobe Systems South-West Europe «migliora non solo i tempi di lavorazione interni, ma anche quelli di risposta verso i clienti, aumentandone quindi la soddisfazione». La soluzione di Adobe trova applicazione in molti ambiti bancari, come l’automazione dei processi di pagamento, di fatturazione elettronica, di istruttoria fidi, di erogazione finanziamenti. La tecnologia utilizzata è il risultato di più di 10 anni di ricerca nel campo dell’estrazione, acquisizione e analisi di informazioni non strutturate portata avanti anche con la collaborazione di ricercatori del CNR e dell’Università della Calabria. Paper Bridge si avvale della piattaforma Adobe LiveCycle così da offrire una soluzione integrata completa di Business Process Management per la gestione documentale.


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In alto, Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano, in cui si è svolto il Forum.

FORUM ABI LAB FIRMA DIGITALE TRAMITE I DISPOSITIVI OTP Il mondo bancario guarda con sempre maggiore attenzione ai sistemi paperless per migliorare l’efficienza del backoffice e per rendere più semplice e immediata l’interazione a distanza con il cliente. EMC e InfoCert hanno presentato nell’Area dimostrativa di ABI Lab una soluzione completa e flessibile che permette di utilizzare per la firma digitale i dispositivi Otp (One Time Password) che molte banche hanno già consegnato ai loro clienti per le funzionalità di homebanking. Finora la sottoscrizione da remoto di nuovi servizi aggiuntivi costringeva a scaricare il Pdf del contratto, a stamparlo, firmarlo e spedirlo via posta. Con la soluzione di EMC e InfoCert è sufficiente utilizzare la chiavetta Otp e, in tempo reale e in massima sicurezza, si ottiene lo stesso risultato con un vantaggio evidente sia per il cliente sia per la banca, come dimostra l’esperienza di Artigiancassa (Gruppo BNL) che ha già sperimentato con successo il sistema. Per gli istituti che non hanno ancora distribuito i dispositivi Otp, si stanno studiando sistemi di generazione di password integrati nei cellulari di ultima generazione, che dovrebbero rendere ancora più semplice e diffuso l’utilizzo tra la clientela retail. Grazie alla piattaforma EMC Documentum xCP e alle soluzioni verticali di InfoCert è possibile anche la completa dematerializzazione del processo di backoffice delle banche con vantaggi immediati in termini di minori costi, tempi più celeri e ottimizzazione delle risorse umane e degli spazi nelle filiali liberate dalla carta. LO SPORTELLO INTERATTIVO DIVENTA “SMARTER” Ritirare i contanti, versare un assegno, decidere un investimento confrontandosi con il consulente più esperto, firmare il contratto, controllare la posizione Inps e ottenere immediatamente il certificato anagrafico. Tutto attraverso una postazione selfservice

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della propria banca. È uno dei possibili scenari futuri realizzabili grazie al progetto Smarter Bank, “la banca più intelligente”, che IBM ha lanciato per migliorare la relazione tra istituti di credito e clienti attraverso una più ampia e ricca offerta di servizi in modalità self service e la partecipazione all’iniziativa Reti Amiche del Ministero della Pubblica Amministrazione e l’Innovazione. “Crediamo che la capacità di integrare i servizi bancari con quelli della PA sarà un elemento differenziante e di valore per la clientela, in grado di accrescere il livello di soddisfazione e di fidelizzazione” spiega Maurizio Brun, Director Financial Services Sector IBM Italia. Il primo sportello interattivo è stato reso operativo negli uffici IBM di Segrate in collaborazione con una banca e con il Comune di Milano, e sta suscitando forte interesse da parte di numerose banche, che lo vedono come una risposta flessibile e immediatamente realizzabile a molte esigenze particolari, ad esempio per coprire i picchi di servizio di una filiale estiva, per presidiare territori poco popolosi, per riuscire a dialogare in modo efficace con target di clientela straniera. SOLUZIONI DI CORPORATE & RETAIL BANKING Cedacri ha messo in primo piano una soluzione di front-end per l’erogazione dei servizi di corporate banking interbancario in grado di migliorare l’integrazione e l’efficienza dei processi interni delle aziende. L’applicazione “Corporate & Retail Banking” consente infatti alle aziende di beneficiare delle funzioni CBI e CBI2 congiuntamente all’accesso alle informazioni online e ai vari servizi a valore aggiunto distintivi della banca (finanziari e commerciali) perché in accesso diretto al sistema informativo dell’istituto. Peculiarità della soluzione Cedacri è l’utilizzo di tutte quelle tecnologie che possano facilitarne l’utilizzo e l’immediata operatività: sviluppato in logica web 2.0, Corporate & Retail Banking


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ABI LAB IN BREVE ABI Lab è il Centro di Ricerca e Innovazione per la Banca, costituito nel 2001 per creare un contesto di incontro e confronto tra banche e partner ICT e per realizzare attività di ricerca e sviluppo sulle tecnologie innovative nel campo della gestione dei processi, dei canali e della sicurezza in banca. L’attività nel 2009 쏄 12 tavoli di lavoro su temi strategici. 쏄 55 riunioni, 1.100 partecipanti. 쏄 5.350 copie dei Rapporti di ricerca. La Community 쏄 151 banche, 68 partner ICT, ABI, Poste Italiane. 쏄 1 Forum annuale. 쏄 8 Workshop. 쏄 6 giornate di approfondimento. Il Portale www.abilab.it 쏄 Oltre 2.400 utenti del mondo bancario, tecnologico, accademico e istituzionale.

rende tutto semplice attraverso interfacce evolute che consentono il drag&drop, l’hypertextual combo, la gestione grid ordinabile per colonna e personalizzabile dinamicamente, il passaggio di oggetti tra più finestre applicative sovrapposte o affiancate, la disponibilità di diagnostica nell’acquisizione di file esterni (bonifici, stipendi, ecc.). Inoltre, l’azienda può importare i dati dai propri gestionali, alimentando automaticamente i moduli senza inutili ridigitazioni, effettuare direttamente correzioni ed esclusioni o inclusioni di item nella distinta, procedere attraverso workflow autorizzativi anche complessi, trasmettere alla banca per l’esecuzione secondo regole e tempi richiesti. Corporate & Retail Banking ha ricevuto un’ottima accoglienza da parte dei clienti di UGF Banca che, dopo il successo di vendita registrato nei primi tre mesi, ha deciso di migrare alla nuova piattaforma entro la fine di luglio i 10mila clienti che utilizzavano la vecchia postazione corporate. MULTICANALE E WIDGET BASED: IL REMOTE BANKING EVOLUTO Telecom Italia ha presentato una piattaforma innovativa ideata per offrire un remote banking evoluto. La soluzione proposta è “widget based”, semplice e potente, e consente l’utilizzo di tutti i canali (web, mobile web, applicazioni mobili, cellulari di fascia medio-bassa, Atm e Totem) assicurando sempre una user experience ottimale. L’interfaccia è infatti in grado di riconfigurarsi e di accogliere diverse combinazioni di servizi e di offerte in funzione del profilo dell’utente e delle sue scelte di personalizzazione, che avvengono semplicemente trascinando le iconewidget all’interno della propria area preferenze. L’interazione friendly permette di fornire al cliente in modo proattivo le informazioni e i servizi più utili per le sue esigenze, con una navigazione zoom-in e zoom-out più efficace rispetto al “drill down” ri-

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chiesto tradizionalmente per l’accesso ai contenuti sul web. Per la banca la flessibilità multicanale garantita dalla piattaforma Telecom Italia si traduce nella possibilità di focalizzare la propria attenzione solo sui servizi, senza doversi preoccupare delle varie tecnologie su cui possono venire fruiti dagli utenti. ACQUISTI SICURI SE LA CARTA VIRTUALE ARRIVA SUL CELLULARE Utilizzare il cellulare come strumento sicuro per i trasferimenti di denaro Person to Person (P2P), per il ritiro dei contanti dagli Atm e per effettuare pagamenti senza rischi, non solo su internet, ma anche nei negozi tradizionali. Lo permette la soluzione V-Mac (Virtual Mobile Account Card) di Uniteam, una piattaforma innovativa la cui componente lato web è già stata adottata da CartaSi per il servizio SiPay. Con V-Mac l’acquirente non deve più consegnare la propria carta al venditore, ma solo il codice “one shot” che gli viene inviato al cellulare dal sistema dopo la verifica dei fondi e che rappresenta una vera e propria carta virtuale, utilizzabile nei Pos con la procedura “Card not present”. In questo modo nessuno, oltre il titolare, ha più accesso ai dati della carta originale, e di conseguenza si annullano i rischi di clonazione o uso fraudolento. Stesso meccanismo per il ritiro di contante presso gli Atm già predisposti e per gli acquisti su internet, mentre per i pagamenti P2P è sufficiente aprire un conto virtuale per trasferire somme di denaro a iscritti e non iscritti attraverso una semplice email. Grazie alla piattaforma ideata da Uniteam si risparmiano le fee dei circuiti internazionali e si permette alle banche e ai gestori di servizi interbancari di fornire un servizio a valore aggiunto ai propri clienti. Altro vantaggio di V-Mac è l’elevata sicurezza che garantisce alle transazioni, evitando che i gestori di esercizi commerciali o e-shop abbiano accesso ai dati personali degli utilizzatori e ai numeri di carta di credito. BF


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SPORTELLI OCCHIELLO AUTOMATICI

BANCOMAT AMORE MIO Le operazioni agli Atm sono in forte crescita, per un ammontare di oltre 120 miliardi di euro. Questo grazie all’offerta di servizi sempre più differenziati e complessi a disposizione della clientela

di GAIA SABINO

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li sportelli automatici delle banche si trovano ormai a ogni angolo di strada e sono diventati strumenti sempre più evoluti. Basti pensare che sono oltre 43 mila, rispetto ai 41 mila del 2007, e oltre un terzo (35%) è web based, cioè basato sui protocolli Internet per garantire alti livelli di efficienza nell’uso e nella velocità di aggiornamento dei dati. Anche i servizi offerti sono sempre più differenziati e articolati: secondo i dati raccolti dall’Osservatorio e-Committee dell’ABI, infatti, accanto ai servizi informativi di “base” come saldo e movimenti di conto corrente, gli sportelli automatici delle banche italiane offrono un portafoglio di servi-

zi di consultazione sempre più ricco. Dalla disponibilità residua di prelievo su conto corrente (42%, con un aumento del 5% rispetto al 2007) alla situazione del conto titoli (58%; +15%); dai movimenti delle carte di credito (39%; +28%) alla possibilità di attivare servizi di avviso e alerting via Sms (33%; +15%). In crescita, seppur lieve, anche il servizio di verifica della situazione assegni (21%; +1%), mentre un discorso a parte merita la consultazione della posizione mutui e finanziamenti che nonostante richieda un alto livello di personalizzazione, superiore a quello che può essere offerto tramite terminale - oggi viene offerta dall’11% degli Atm.

DAI PRELIEVI ALLE MULTE, ECCO COME GLI ITALIANI UTILIZZANO GLI SPORTELLI BANCOMAT 0% Prelievi Ricariche telefoniche Cash advance Ricarica altre prepagate Pagamento canone TV Ricarica (Ddt, Pay TV) Donazioni Pagamento Mav Pagamento Rav Bollettini postali utenze Versamenti contante Versamenti assegni Alerting Bonifici Domiciliazioni Prelievi in valuta Serv. comunali (es. multe)

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FUNZIONI AL TOP Quanto ai servizi dispositivi, i più diffusi agli sportelli automatici delle banche italiane restano anche per il 2008 il prelievo (100%), la ricarica delle prepagate telefoniche (94%) e il cash advance (84%). E tuttavia, all’Atm è possibile effettuare tante altre operazioni che


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SPIN S PIN 2 2010 – FINALMENTE PSD! SSi svolg svolgerà a Roma, al Palazzo dei Conggressi ressi il 17 e 18 giugno, la XIII edizione z ion di SPIN, l’importante evento ssuu si sistemi e servizi di pagamento iinternazionali, nte organizzato dall’ABI, i ccollaborazione con il Gruppo Itain llia ia SWIFT. L’agenda dei lavori – artticolata ic in sessioni plenarie, streaam m parallele di approfondimento, workshop tecnico-operativi – prevewor de numerosi interv interventi su temi di grande attualità: 쏄 PSD: nell’anno del recepimento in Italia della direttiva, il mercato è pronto a cambiare? In che modo si rimodellerà? Quali conseguenze avrà la PSD sull’intero processo dei servizi di pagamento e sui flussi informativi? Quali sono esattamente i modi di recepimento della direttiva nel nostro ordinamento? 쏄 SEPA: l’area unica dei pagamenti in euro mira a offrire ai cittadini europei la possibilità di esegui-

milioni di ricariche di prepagate. L’ammontare complessivo delle operazioni agli Atm nel 2008 ha superato i 120 miliardi di euro (+8,6%): i prelievi hanno contribuito per il 95% (114 miliardi), mentre i pagamenti, seppure in

crescita, restano ancora marginali (1,4% pari a 1,7 miliardi). L’importo medio delle operazioni è stato di 157 euro per i prelievi, 156 euro per ricaricare le prepagate e 86 ltri per bollette e altri pagamenti. BF

TUTTE LE NOVITÀ SUI SISTEMI DI PAGAMENTO

PER SAPERNE DI PIÙ

semplificano la vita di tutti i giorni: pagare il canone TV (49%) e i bollettini postali delle utenze (28%), versare contanti e assegni (11%), ricaricare le schede per accedere ai servizi offerti sul digitale terrestre e le pay TV (47%) e fare donazioni (45%). Circa il 56% degli sportelli automatici, inoltre, è dotato di un kit antifrode per prevenire la clonazione delle carte, mentre nel 2008 sono più che raddoppiati gli Atm accessibili ai diversamente abili (46% contro il 22% nel 2007). Nel 2008, oltre 36,5 milioni di carte pari al 70% delle attive sono state utilizzate all’Atm almeno una volta. Di queste, 26 milioni sono Bancomat, 7,9 milioni carte di credito e 1,6 milioni carte prepagate. Nello stesso periodo, agli sportelli automatici delle banche sono state fatte circa 958 milioni di operazioni (+21% rispetto al 2007) pari a 20 per carta. Di queste, 725 milioni sono prelievi, 119 milioni ricariche telefoniche, 47,5 mila operazioni di anticipo contante, 20 milioni pagamenti e 11,7

re pagamenti per beneficiari esteri, utilizzando un singolo conto bancario e un insieme di strumenti di pagamento armonizzati. Si parlerà di strumenti e infrastrutture di pagamento, standard tecnici e prassi operative, legislazione, stakeholder e nuovi servizi. 쏄 CBI: per dibattere e tracciare le linee di sviluppo strutturali, tecnologiche, strategiche e di business del CBI. 쏄 Securities: per illustrare e discutere le proposte di regolamentazione, allo studio a Bruxelles, atte a rafforzare il mercato dei derivati tramite l’utilizzo delle controparti centrali per ridurre il rischio di controparte e sistemico e migliorare il livello di trasparenza degli scambi di tali strumenti. 쏄 Il futuro delle infrastrutture italiane alla luce degli scenari internazionali. L’Area Espositiva, inoltre, accoglierà i maggiori player del settore che presenteranno agli intervenuti tutte le novità del mercato. Per info: www.abieventi.it

Il nuovo volume unisce esperienza sul campo e rigore metodologico per offrire una panoramica completa e aggiornata della struttura, l’evoluzione e gli schemi concettuali del sistema dei pagamenti. Dal progetto SEPA alle novità della PSD, il libro affronta numerosi temi di attualità. Innanzitutto spiega le interrelazioni tra il sistema dei pagamenti, la politica monetaria e il controllo della liquidità, e quelle tra la vigilanza sugli intermediari finanziari e la sorveglianza sul sistema dei pagamenti, nell’ordinamento italiano e della Ue. Una parte del libro è dedicata ai passaggi più importanti dell’adeguamento del sistema dei pagamenti in Italia e in Europa degli ultimi 20 anni, con gli occhi di chi ha vissuto il processo dall’interno. Nello sviluppo dei nuovi strumenti elettronici, viene sottolineata l’importanza del fattore sicurezza,

condizione cruciale per la prevenzione dalle frodi e per la tutela dei consumatori. Un libro completo ma semplice, e, che rappresentaa un importante punto di riferimento per lo sviluppo dei requisiti professionali di contenuto economico, giuridico e tecnologico per un settore spesso poco conosciuto in maniera sistematica. Gianni Bonaiuti, Roberto Valcamonici IL SISTEMA DEI PAGAMENTI: ECONOMIA E REGOLE Bancaria Editrice 2010, pp. 324, € 30


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REGOLE DI BASILEA Si sviluppa il dibattito sulle proposte di revisione verso Basilea 3. Ecco una panoramica sugli effetti dell’ipotesi di riforma, alla luce del rapporto strategico tra banche e imprese

di FRANCESCO DI MARCO

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alutare attentamente l’impatto sistemico della revisione degli accordi di Basilea, spostando il focus dal dibattito attorno alle ricadute sui soli operatori finanziari. Questo il messaggio che l’ABI ha diffuso a inizio maggio in occasione del convegno “Basilea 3. Banche e imprese verso il 2012”. «La ripresa è ancora fragile e un’applicazione non sufficientemente graduale e troppo rigida delle nuove norme potrebbe comprometterla», ha osservato il direttore generale dell’ABI Giovanni Sabatini, secondo cui è «necessaria un’attenta analisi dell’impatto dei nuovi standard non soltanto sulla stabilità degli intermediari ma anche sulle ricadute sul sistema economico in generale». RAPPORTO DI FIDUCIA Il rapporto tra banche e imprese si conferma dunque a maggior ragione strategico, se è vero che la crisi profonda non ancora superata «richiede - ha poi sottolineato Sabatini - comunicazione e dialogo quotidiano e un comune impegno con l’obiettivo di far recuperare competitività e crescita al Paese». A tale scopo l’ABI ha realizzato la Guida “Conoscere il Rating” assieme alle altre associazioni imprenditoriali che fanno parte dell’Osservatorio

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NON C’È SENZA Giovanni Sabatini, direttore generale dell’ABI, e a destra Giovanni Carosio, vice direttore generale della Banca d’Italia, sono intervenuti al convegno dell’ABI su Basilea 3.

permanente sui rapporti bancheimprese. «In una situazione come l’attuale – ha proseguito Sabatini il giudizio sull’affidabilità dell’impresa espresso dal rating non può essere solo il frutto di un’analisi quantitativa, ma deve essere anche il risultato congiunto della capacità dell’impresa di rappresentare e valorizzare le informazioni di natura qualitativa che la caratterizzano e della capacità della banca di utilizzare al meglio tali informazioni attraverso un rapporto aperto e costruttivo che alimenti la fiducia reciproca». UN PROBLEMA FISCALE Detto delle iniziative concrete che vedono alleati istituti e aziende sullo sfondo della riforma degli accordi di Basilea, resta comun-

que elevata l’attenzione del qu sett settore bancario nei confronti d della proposta di riforma. «No «Non voglio usare la parola preo preoccupazione, ma la futura Ba Basilea 3 - ha affermato il numero uno dell’ABI Corrado Faissola in occasione di un convegno della Camera di commercio statunitense in Italia che si è tenuto lo scorso marzo a Milano - rende molto attente le banche italiane sul suo impatto per alcuni aspetti che ci riguardano in particolare». Le banche puntano il dito soprattutto sulle norme fiscali, «che riconoscono solo in minima parte la deducibilità delle rettifiche su crediti». Un problema, ha spiegato Faissola, che viene avvertito maggiormente in Italia rispetto ad altri paesi europei, perché la nostra industria bancaria non deve solo fronteggiare lo stock passato di rettifiche, ma anche quello nuovo indotto dalla recessione e dalle perduranti difficoltà delle imprese in uno scenario di ripresa che ritarda, nonché le specificità della normativa fiscale nazionale sulle svalutazioni dei crediti. «Il settore bancario - ha aggiunto Faissola - è molto sensibile ai cambiamenti delle regole e conto che tali cambiamenti avvengano in modo graduale. E con qualche compensazione, se necessario».


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REGOLE CONDIVISE Il vicedirettore generale della Banca d’Italia Giovanni Carosio, anch’egli intervenuto al convegno ABI su Basilea, ha fugato nell’occasione ogni sospetto di intenzioni “punitive” nei confronti delle banche, che non dovranno subire reazioni «eccessivamente rigoriste», peraltro in un frangente economico complesso. Allo stesso tempo, Carosio ha messo in guardia su un’applicazione indiscriminata di nuove e più severe regole. «Affinché i benefici della revisione in atto possano effettivamente concretizzarsi, è fondamentale - ha dichiarato definire standard credibili e, almeno in Europa, criteri condivisi per il loro enforcement. Se così non fosse, ne risulterebbero penalizzati soprattutto gli operatori appartenenti alle giurisdizioni tradizionalmente più rigorose». Gli istituti italiani, entrati nella crisi in condizioni migliori rispetto ad altri sistemi concorrenti, temono

35 di subire ora una penalizzazione percepita come ingiusta. «L’auspicio è di uscire dalla crisi almeno nella condizione analoga a quella in cui siamo entrati», ha affermato Faissola. Quanto alle sollecitazioni, giunte da più parti, in merito alla necessità di rafforzare il capitale degli istituti, Faissola ha allora precisato che «il patrimonio è essenziale per fare banca, ma occorre mettere gli istituti in condizione di remunerare questo patrimonio». L’AUDIZIONE ALLA CAMERA Da Faissola, insomma, sono giunte alcune importanti sottolineature che evidenziano gli aspetti più rilevanti del giudizio su Basilea 3 sviluppato in forma più ampia nel corso dell’audizione tenuta dal presidente dell’ABI davanti alla commissione Finanze della Camera a febbraio. L’audizione si è sviluppata in tre momenti: un punto aggiornato sulla fase attuale e sulle prospettive del contesto macroeconomico ita-

Le novità di Basilea3 ABI Basilea3 ABI nasce con l’obiettivo di fornire a banche e imprese gli strumenti per affrontare in maniera efficace le più recenti novità regolamentari che stanno portando a Basilea 3. Il prodotto illustra le principali novità, senza però tralasciare gli aggiornamenti legati a Basilea 2, divenendo quindi un punto di riferimento per tutti i professionisti nella comprensione delle principali innovazioni normative e nella scelta degli strumenti più efficaci per affrontare le nuove sfide. I documenti di prossima pubblicazione: 1. i position paper dell’ABI e della Federazione Bancaria Europea (FBE) sui documenti di consultazione di dicembre 2009 del Comitato di Basilea e di febbraio 2010 della Commissione Europea 2. una selezione degli atti del Convegno ABI “Basilea 3. Banche e imprese verso il 2012”. Punti di forza: 쏄 Esclusività: oltre 40 documenti prodotti dagli esperti ABI dal 2008 ad oggi, il vero valore aggiunto dell’opera 쏄 Efficacia: contenuti e soluzioni ai dubbi interpretativi sulle Disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche emanate dalla Banca d’Italia 쏄 Praticità: un supporto all’implementazione della normativa attraverso un costante aggiornamento Su www.bancariaeditrice.it sono disponibili tutte le informazioni per sottoscrivere l’Abbonamento 2010 a Basilea3 ABI BlueBook e ABI Online, con prezzi bloccati al 2009 (a partire da € 256, prezzo Associati ABI).

liano e internazionale; la descrizione delle modifiche proposte agli accordi di Basilea 2; una rassegna delle principali iniziative messe in atto dall’industria bancaria negli ultimi mesi. «A testimonianza - ha osservato Faissola in merito all’ultimo dei tre punti - che il settore, pur convinto della decisiva importanza delle modifiche regolamentari, non ha tirato i remi in barca nell’attesa di cambiamenti ma, compatib bilmente con un difficile quadro g generale, ha fornito credito alle aattività produttive e ha posto in eessere molte iniziative per far fronte alle situazioni di maggior disagio di imprese e famiglie». Nel commentare le proposte di revisione di Basilea 2, Faissola ha sottolineato l’importanza di uno studio di impatto complessivo, tanto più necessario alla luce della «complessità della normativa interessata e dell’esigenza di ridurre effetti indesiderati. Solo successivamente sarà possibile dare compiuta definizione alle nuove disposizioni, cui far seguire la loro graduale introduzione». Appare insomma necessario uno stretto raccordo tra le diverse regole, al fine di conseguire assieme l’obiettivo della stabilità del sistema finanziario e quello, non meno rilevante, del rilancio macroeconomico. BF


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CREDITO E FAMIGLIE

Il Piano Famiglie varato dall’ABI prevede la sospensione del pagamento delle rate di mutuo sulla casa per le famiglie in difficoltà. Un importante aiuto in un periodo di crisi che sta dando risultati positivi. Una Guida dell’ABI illustra tutte le novità del Piano

LA RATA siano sorti timori per la capacità delle famiglie italiane, in particolare per quelle a basso reddito, di far fronte agli oneri del debito.

di PAOLO AGNESE

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duzione del reddito disponibile, la Banca d’Italia, nell’ultima “Indagine conoscitiva sul credito al consumo”, ha evidenziato come

DUE ANNI DI DISCESA 8 Tasso medio sui mutui casa TAEG (%)

n un contesto internazionale caratterizzato da una ripresa che prosegue a ritmi discontinui e disomogenei tra i vari paesi, la situazione economica italiana continua a registrare una crescita ancora piuttosto debole. Con riferimento al settore delle famiglie, l’indebitamento è cresciuto notevolmente negli ultimi anni. Tale incremento è dovuto prevalentemente all’aumento dei prestiti bancari a medio e a lungo termine, favorito dal netto calo dei tassi di interesse sui prestiti per l’acquisto delle abitazioni. Il livello di indebitamento delle famiglie italiane, comunque, continua ad essere nettamente inferiore rispetto a quello delle famiglie dei principali paesi europei e degli Stati Uniti. Ciò, evidentemente, costituisce un indubbio punto di forza per il nostro paese. Tuttavia, per effetto del prolungamento della crisi economico-finanziaria e, soprattutto, della contrazione dell’attività economica, del peggioramento del mercato del lavoro, e della conseguente ri-

IL PIANO DELL’ABI L’industria bancaria italiana, autonomamente ed in partnership con il Governo, le regioni, i comuni, la Conferenza episcopale italiana e le parti sociali, al fine di limitare gli effetti della crisi, e anche in conseguenza dei suddetti andamenti ha messo in atto, negli ultimi mesi, numerose iniziative a sostegno delle famiglie in difficoltà, con lo scopo di garantire: 쏄 il miglioramento delle possibilità di inclusione finanziaria di soggetti cosiddetti “non bancabili” (accesso al credito); 쏄 l’attenuazione degli obblighi contrattuali per coloro che – con contratti di credito in essere – si trovano in condizioni temporanee di difficoltà nell’adempimento dei rimborsi (sostenibilità del credito); 쏄 la riduzione del costo del finanziamento, per gravare meno sulle uscite familiari (condizioni del credito). L’ABI ha perciò elaborato un

6 4 2 2003

Fonte: Banca d’Italia

2004

2005

2006

2007

2008

2009 ‘10


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non è più un incubo per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione dell’abitazione principale, al verificarsi di determinati eventi in grado di ridurre la capacità di rimborso dei mutuatari.

dall’ABI e da numerose associazioni dei consumatori un documento tecnico, che costituisce la piattaforma base nella quale sono descritte le modalità tecniche per ottenere la sospensione del mu-

LE MODALITÀ TECNICHE Al riguardo, è stato sottoscritto o

Diamo credito alle famiglie in difficoltà La nuova Guida informativa realizzata da Bancaria Editrice “Diamo credito alla tua voglia di ripartire. 6 risposte concrete alle famiglie in difficoltà” è nata nell’ambito del Tavolo di attuazione del Piano Famiglie dell’ABI, a cui partecipano importanti stakeholders tra cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero del Lavoro, l’ANCI, la Conferenza delle Regioni, la CEI e 13 Associazioni dei Consumatori. La Guida spiega tutte le iniziative a sostegno delle famiglie colpite dalla crisi e contiene vere e proprie istruzioni per l’uso, per consentire al lettore di capire agevolmente in cosa consistono le misure, a chi sono rivolte, i passi da compiere per usufruirne. Arricchita da esempi pratici e concreti e da un glossario dei termini tecnici maggiormente utilizzati, la Guida presenta le novità riguardanti: 1. la Sospensione del pagamento delle rate del mutuo per le famiglie in difficoltà (Accordo ABI Associazioni dei Consumatori); 2. l’Anticipo da parte della banca dell’indennità di cassa integrazione guadagni straordinaria (Convenzione ABI, Confindustria e Sindacati); 3. il Prestito della Speranza per il reinserimento lavorativo di chi ha perso l’occupazione (Accordo Quadro ABI - CEI); 4. il Prestito per i nuovi nati (Accordo ABI - Presidenza del Consiglio, Dipartimento delle Politiche per la Famiglia); 5. il Prestito per lo studente (Accordo ABI - Presidenza del Consiglio, Dipartimento della Gioventù); 6. il Prestito garantito dai fondi di prevenzione dell’usura (Accordo ABI – Ministero dell’Interno).

NASCE UN WEB TOOL L Inoltre, in relazione one alla Sospensione one delle rate del mutuo, è stata predidisposta un’applicaazione web-based: d: i l We b To o l “Sospensione Mutui”. Si tratta di uno strumento innovativo, studiato per essere facilmente inserito nei siti internet et delle banche, costituito o da: 쏄 un video educativo personalizzabile che illustra alla clientela il funzionamento della sospensione delle rate attraverso una serie di brevi “pillole informative” personalizzabili da parte della banca; 쏄 una simulazione della sospensione delle rate, personalizzabile da parte della banca, che permette al cliente di inserire direttamente sul sito internet della banca le informazioni relative al suo mutuo (importo, tasso di interesse, mese in cui avviene la sospensione, ecc.) e di calcolare gli effetti dello slittamento della rata e del piano di ammortamento. Per info e prenotazioni : www.bancariaeditrice.it comunicazione@bancariaeditrice.it

progetto a sostegno del mercato del credito retail, denominato Piano Famiglie che si prefigge, tra gli altri, l’obiettivo di accrescere la sostenibilità finanziaria delle operazioni di credito ipotecario alle famiglie, adottando una misura di sospensione del pagamento delle rate di mutuo


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CREDITO E FAMIGLIE IN ITALIA IL LIVELLO DI INDEBITAMENTO RESTA BASSO 160 Debito delle famiglie (in % del reddito disponibile)

tuo. In particolare, il documento in oggetto definisce l’ambito di applicazione, le caratteristiche dell’intervento, le circostanze che determinano l’avvio della sospensione, l’arco temporale entro il quale devono verificarsi gli eventi che determinano l’avvio della sospensione, l’arco temporale entro il quale il cliente può richiederne l’avvio, le modalità di richiesta di sospensione da parte del cliente. Per quanto concerne, ad esempio, le caratteristiche dell’intervento, durante il periodo di sospensione del mutuo gli interessi contrattuali pattuiti continuano a maturare, ma il cliente beneficiario può decidere di rimborsarli a partire dal pagamento della prima rata successiva

140 120 100

Altri debiti finanziari Spagna Prestiti per acquisto abitazioni Germania

Area euro

Francia

80 60

Regno Unito Stati Uniti

Italia

40 20 0 2003 2008 2003 2008 2003 2008 2003 2008 2003 2008 2003 2008 2003 2008

Fonte: Banca d’Italia

alla ripresa dell’ammortamento. La misura di sospensione delle rate, dunque, ha la finalità di sostenere quella parte della clientela bancaria in diffi-

Par ABI Online, Pareri strumento indispensabile str

coltà a causa dell’attuale crisi che, colpendo la produzione e l’occupazione, sta impattando direttamente sulle famiglie italiane, riducendo la capacità di accesso al credito e la sostenibilità del debito. Le conseguenze di ciò, evidentemente, sono ancora più gravi quando si tratta di un bene fondamentale come l’abitazione principale.

A seguito s dell’Accordo per la sospensione delle rate del mutuo, nell’ambito del più ampio Piano rat RISCONTRI POSITIVI Famiglie, sono pervenuti all’ABI numerosi quesiti Fa Dalle prime statistiche elaborassulle modalità applicative dello stesso. Le risposte te dall’ABI, relative al periodo aai quesiti sono ora a disposizione degli abbonati ai d’avvio delle iniziative previste Pareri ABI Online, in una nuova sezione: “Piano P dal Piano Famiglie, emergono riFamiglie – Sospensione Rate Mutui”, contenente Famig sultati molto positivi. In meno di ad oggi 46 nuovi pare pareri. Questa sezione si aggiunge all’altra di grande due mesi, le banche hanno sospeattualità, li à creata neglili ultimi l i i mesi, sulla Sospensione dei Debiti delle Pmi, con so i rimborsi dei mutui per circa 140 pareri. un miliardo di euro ad oltre dieciPareri ABI Online è lo strumento di consulenza su tutti gli aspetti legali e tribumila famiglie. Le principali cause tari dell’attività bancaria che raccoglie le risposte ai più interessanti quesiti delle che hanno determinato la necesbanche elaborate dagli esperti dell’ABI. Con grandi vantaggi: sità di ricorrere a questa opportu쏄 un potente e veloce motore di ricerca; nità sono state la sospensione dal 쏄 14 anni di archivio storico per più di 1.200 pareri; lavoro o la riduzione dell’orario e 쏄 accesso 24 ore su 24 con password; la cessazione del rapABBONAMENTO 2010 쏄 aggiornamenti in tempo reale con avviso porto di lavoro suborvia e-mail. Per abbonarsi ai Pareri ABI Online: Bancaria Editrice, www.bancariaeditrice.it tel. 06.6767.562/394 fax 06.6767.397 pareri@bancariaeditrice.it.

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dinato. La maggior parte delle domande ammesse è al Nord Italia (58%). Seguono il Sud e le Isole (23%) e il Centro (19%). BF


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BANCHE E CLIENTI

I sessantenni alla scoperta C

onsultano i motori di ricerca, leggono i giornali online, organizzano viaggi e impegni per il tempo libero e guardano video su YouTube. Non solo: tra le attività sempre più cliccate dai sessantenni spunta l’home banking. Lo rivela l’ultima indagine ABI sulla relazione banca-cliente, realizzata dall’ufficio Marketing e Customer Satisfaction in collaborazione con GfK Eurisko, e presentata nel corso del convegno ABI Dimensione Cliente 2010, che si è svolto a Roma il 25 e 26 marzo scorso. In un anno, dal 2008 al 2009, tra gli home banker la fascia degli over 55 è quella che è cresciuta di più (arrivando a sfiorare un quinto dei navigatori). Dal 2002 al 2009, in generale, i clienti bancarizzati sono più che raddoppiati nell’uso del canale Internet, dal 11% al 30%. L’e-banking, da sempre strumento giovane per definizione, si apre così a nuove fasce di clientela. Non più considerato come oggetto ostile, la banca via Internet comincia a essere percepita anche dai più adulti come mezzo per rendere più semplice la vita, attraverso cui potere realizzare da casa quelle azioni solitamente svolte allo sportello: consultare e gestire il proprio conto, pagare bollette e multe, fare bonifici, confrontare le offerte disponibili e raccogliere informazioni su servizi e prodotti. MATURI IN CRESCITA Secondo la rilevazione ABI, sebbene i clienti online delle banche continuino a essere prevalentemente giovani (il 35% dei clienti ha meno di 35 anni, valore pressoché stabile negli ultimi anni), i clienti maturi che navigano in

Non più considerata come oggetto ostile, la banca via Internet comincia a essere usata anche dai più maturi come mezzo per rendere più semplice la vita. Una recente ricerca mostra che quasi un quinto degli home banker ha superato i 55 anni

di SARA AGUZZONI

rete rappresentano la fascia di clientela per età con il più alto tasso di crescita rispetto al 2008: del 16% per la clientela tra i 55 e i 64 anni, del 25% per quella tra i 65 e i 74 anni (ma si passa dal 4 al 5%), rispetto a una crescita media dei bancarizzati online di +11%. In particolare, gli home bankers, che risiedono prevalentemente nel nord del paese, sono in genere clienti di cultura elevata: circa il 48% di essi ha infatti un’istru-

zione media superiore e il 20% è laureato. L’home banking piace soprattutto agli uomini (nei due terzi dei casi), ma continua a conquistare quote rosa. EFFETTO PASSAPAROLA Dati interessanti emergono anche dal punto di vista delle potenzialità fornite dalla rete: i clienti che navigano in rete tra i siti delle banche raccolgono informazioni e fanno shopping around, confrontando i

INTERNET BANKING: CRESCE LA FASCIA OVER 35-44 anni 26%

45-54 anni 20%

55-64 anni 14%

65-74 anni 5% 25-34 anni 31%

18-24 anni 4%

Nel 2009 è cresciuta del 3% la componente degli over 55


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dell’HOME BANKING e nel luogo preferito dal cliente. Contemporaneamente è stata ampiamente sviluppata l’offerta complessiva in termini di altri canali diretti (phone banking e mobile banking). Grazie a queste nuove soluzioni, i clienti hanno modificato i loro comportamenti di accesso alla banca, intensificando l’uso di tutti i canali (sia fisici sia a distanza), facendo emergere una nuova tipologia di clientela: quella “intercanale”. Conquistato dalla disponibilità di più modalità per parlare con la propria banca, il cliente inter-canale si muove infatti fra i canali a seconda delle sue esigenze e delle operazioni da svolgere. Secondo la rilevazione ABI, il 76% di chi si interfaccia con la banca, utilizza uno dei canali fisici e, in base all’operazione da svolgere, si avvale almeno di un canale a distanza (Internet, call center o Atm); questi clienti dinamici sono cresciuti del 17% negli ultimi 5 anni. BF

prezzi di prodotti e servizi in misuprocessi IT delle banche cambiano ra più che doppia rispetto al cliente quindi profondamente le relazioni che utilizza solo i canali tradizionacon i clienti. I grandi investimenti li (38% versus 16%). Alta inoltre la effettuati dal sistema per aprire i percentuale dei clienti tecnologici, clienti all’internet banking consenche tramite il passaparola condivitono una grande libertà di accesso dono informazioni e notizie sulle ai servizi finanziari, 24 ore su 24 offerte di prodotti TUTTI I MODI PER PARLARE CON LA BANCA e servizi finanziari della propria banca Servizio di banca con parenti, amici Agenzia/sportello telefonica/call center e colleghi: quasi il 11% 90% 49% (il 38% per la clientela “tradizionale”). Il passaparola è l’effetto di Canali Canali a 16% 76% 7% fisici distanza una soddisfazione 92% 82% elevata che i clienti hanno per l’uso del canale (l’80% dei clienti online è Promotore/ Internet banking/ ampiamente sodconsulente home banking disfatto del servi21% 30% zio). CLIENTI “INTER-CANALI” Le trasformazione dei modelli e

Clienti che usano solo i canali fisici

Clienti che usano sia i canali fisici che quelli a distanza

Fonte: indagine ABI - GfK Eurisko 2009 su un campione di bancarizzati.

Sportello bancomat 78%

Clienti che usano solo i canali a distanza


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INVESTIMENTI

E TU, CHE TIPO SEI? Un’indagine condotta da ABI – GfK Eurisko ha individuato tre tipologie di investitori in base ai diversi profili di rischio: l’esploratore, l’amministratore e ll’affettivo. affettivo. Ecco come si ricon riconoscono no

di ILDEGARD ILDEGARDA DA FERRARO

L’

esploratore, l’amm l’amministratore m e l’affettivo. La fen no fenomenologia dell’investitore si arr ri arricchisce di 3 eleem figure e di nuovi elementi. Dalle prime anticipazioni anticipazio on qualitatidell’indagin ne ABI – GfK ve dell’indagine Eurisko, pre es presentate nel on corso del co convegno ABI Dimensio Di i Dimensione Cliente 2010, emergono infatti tre famiglie di investitori, nettamente identificabili in termini di caratteristiche personali e di profilo di rischio. L’analisi è focalizzata sui clienti “affluent”, che sono circa il 20% del totale, considerando fra questi chi ha un patrimonio tra i 50 e i 300mila euro e con un portafoglio diversificato in attività gestite e amministrate. L’ESPLORATORE Tra i tre paradigmi fondamentali di rapporto con gli investimenti emerge innanzitutto l’esploratore, per il quale una parte del patrimonio può essere destinata all’emozione. In questo caso il cliente non tralascia la dimensione della responsa-

bilità, ma punta anche alla ricerca continua del miglior rendimento possibile. Per l’investitore esploratore, pur evitando scommesse sul patrimonio e quindi all’interno di un comportamento responsabile, ha rilievo accettare un maggior grado di rischio per puntare a ottenere un maggior rendimento. Messa quindi al sicuro la parte più rilevante del patrimonio, l’esploratore ne destina una piccola parte, in genere un 10–15%, a un rendimento più alto. Questa figura ha una buona cultura finanziaria, segue i mercati e i titoli con un aggiornamento quasi quotidiano. Non solo decide in piena autonomia quando acquista in filiale, ma spesso fa anche trading on line. L’esploratore ha un profilo di rischio tra il medio e l’alto ed è in genere uomo. L’AMMINISTRATORE La seconda figura è l’amministratore, per il quale il patrimonio mobiliare richiede gestione e manutenzione come quello immobiliare. La cura chezza finanziadella propria ricc ricchezza ta come c ria viene vista ronun dovere da affr affronserrcita tare come si esercita ltri termini, un ruolo. In altri vieene gestito con il patrimonio viene onttrollato, richieprudenza, e controllato, ion ne”, per evitare de “manutenzione”, accaato. L’amminiche venga intaccato. stratore sente chee occorre essere preparati, chee ci vuole compemaziione. Raggiuntenza e informazione. na certa c culge dunque una ia, segue s tura finanziaria, ura e si informa, matu matura

una certa autonomia decisionale, anche se la banca o il promotore continuano ad essere un riferimento importante. L’obiettivo di non mettere a rischio il patrimonio, lo porta ad agire con prudenza. La conseguenza è un livello di rischio generalmente basso o medio. L’AFFETTIVO Il paradigma dell’affettivo ha come punto nodale la condivisione. In questo caso il cliente cerca una guida per la gestione del suo patrimonio, tende a rendere affettivo il rapporto con il gestore/promotore, che diventa una figura cruciale. Il rapporto ha una forte componente di fiducia costruita nel tempo. L’afdecisio in fettivo oscilla tr tra la decisione re autonomia e la delega al referenopin nione ha comunco te, la cui opinione valorre elevato. que un valore L’investito ore ha una cultuc L’investitore ra finanz ziaria più basica, b finanziaria ede pochi e chiari ma possie possiede criteri gu uida per orientarorie guida si, anche se è poco prop propenso ad aggiornar rsi costante aggiornarsi costantemente. L’affettivo o ha un prof profilo di rischio b asso o med basso medio ed è caratt erizzato da una caratterizzato fort fortee presenza femminile. BF m


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LAVORO

La contrattazione collettiva garantisce ai bancari importanti tutele sul fronte dei fattori di rischio e mira a un equilibrio armonico tra lavoro e tempo per le attività personali. Come la cura dei figli o l’impegno in attività di volontariato

di GIORGIO MIELI

N

egli ultimi anni in tutti gli ambiti professionali è cresciuta l’attenzione alle modalità per conciliare al meglio i tempi di vita privata e i tempi di lavoro (balanced life at work): la contrattazione collettiva costituisce uno degli strumenti più efficaci per introdurre, anche su questo fronte, regole socialmente condivise. Per quanto riguarda le banche, il riferimento è il capitolo dedicato alle “Politiche sociali e di salute e sicurezza” contenuto nel Contratto nazionale firmato nel 2007. Come indica la premessa di questo capitolo, “le Parti individuano come valori condivisi la tutela della salute, della sicurezza e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori sui luoghi di lavoro, il rispetto dell’ambiente e concordano sulla necessità di consolidare e diffondere comportamenti e applicazioni consapevoli e coerenti, con un’attenzione ad un approccio globale ai fattori di rischio, nell’ambito delle relative norme di legge e contrattuali”. PERMESSI E ASPETTATIVA Il settore del credito ha dimostrato concretamente di avere le carte in regole in materia di po-

POLITICHE

le attenzioni litiche sociali. Si sono evitate le fin troppo frequenti dichiarazioni d’intenti, per apprestare delle tutele contrattuali volte ad assecondare le esigenze dei lavoratori, che vanno al di là di quelle già fornite dalla legge. Tra queste, la previsione in base alla quale possono essere accordati permessi per motivi personali o familiari e un periodo di aspettativa non retribuita, ulteriori rispetto a quelli previsti dal legislatore. L’impresa infatti può concedere brevi permessi retribuiti per giustificati motivi personali e familiari, così come adeguati perio-

Il Contratto nazionale prevede diverse soluzioni che vanno incontro alle necessità di chi deve assistere figli piccoli.

di di congedo, anche retribuiti. L’art. 51 del contratto, peraltro, prevede la possibilità di accordare periodi di aspettativa non retribuita per soddisfare la necessità di assistenza del figlio, di età compresa fra i tre e gli otto anni, che sia affetto da patologie di particolare gravità, idoneamente certificate.


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SOCIALI:

del contratto

sotto il profilo psicologico. Si è così posta l’attenzione sui lavoratori affetti da tbc, nonché da malattie di carattere oncologico o da sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids), per i quali sia stato disposto il ricovero in sanatorio o nei casi di accertata necessità di cura. In questi casi è stato previsto un aumento del periodo di comporto del 50% con “un minimo di 12 mesi ed un massimo di 30 mesi complessivi”. Così come si raccomanda di valutare con la massima considerazione, per accordare le medesime tutele, la condizione dei dipendenti affetti da patologie di analoga gravità. Alla scadenza del cosiddetto periodo di comporto, qualun-

ASSENZA PROLUNGATA Un’ulteriore conseguenza di questi stati patologici è la prolungata assenza dal lavoro che, di per sé, ha anche spesso delle successive ripercussioni sulla vita professionale. Si può essere perso il contatto con l’attività lavorativa, possono essere intervenute delle riorganizzazioni dell’attività stessa, così come vi può essere stato l’avvento di nuove attività con le quali il lavoratore sarà tenuto a confrontarsi quotidianamente. Per questi motivi, nei casi di assenza per periodi significativi a causa di maternità, malattia o infortunio, il reinserimento in servizio è facilitato, in presenza di mutamenti organizzativi o di nuove attività nel frattempo intervenuti, dalla ammissione dei lavoratori a forme di aggiornamento professionale. Le tutele apprestate dalla contrattazione collettiva sono finalizzate a garantire il lavoratore anche nel caso in cui lo stesso sia tenuto a convivere con situazioni in grado di creare un particolare disagio, non solo relative a stati morbosi. A tal fine è previsto che le imprese valuteranno la situazione dei dipendenti affetti da malattie di

MALATTIA E INFORTUNI Una particolare attenzione è inoltre riservata all’ipotesi in cui il lavoratore si assenti per malattia o infortunio accertati. L’intervento della contrattazione, finalizzato alla tutela del malato, ha perseguito essenzialmente l’obiettivo di assicurare al lavoratore la conservazione del posto di lavoro e dell’intero trattamento economico. Sulla determinazione del periodo di comporto il settore del credito si è distinto prevedendo periodi di comporto assolutamente significativi anche nel confronto con i contratti collettivi di altri settori. Si è peraltro voluta riservare una maggiore tutela ai lavoratori affetti da malattie particolarmente invalidanti, sia sotto il profilo fisico sia

que esso sia, il lavoratore potrà richiedere di essere collocato in aspettativa non retribuita. Tale periodo di aspettativa è aumentato nel tempo, al fine di favorire la riabilitazione e il recupero sociale, qualora lo stesso sia richiesto da lavoratori dipendenti nei confronti dei quali sia stato accertato, da una struttura sanitaria pubblica, lo stato di tossicodipendenza o di alcolismo cronico, e sempre che questi ultimi si impegnino a sottoporsi ad un programma terapeutico e di riabilitazione.


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LAVORO

Periodi di aspettativa e flessibilità oraria vengono garantiti a chi è impegnato in attività di volontariato.

particolare gravità (trattamenti di emodialisi, affetti da neoplasie, ovvero da patologie di analoga importanza), ai fini delle conseguenti necessità di cura. A ciò si aggiunga anche che, nel caso adozione di particolari modalità orarie, l’impresa può valutare le richieste dei lavoratori con «gravi e continuativi disagi di carattere obiettivo dovuti a pendolarismo, a menomazioni fisiche od a necessità di assistenza a familiari portatori di handicap, o a ulteriori situazioni analogamente meritevoli di particolare considerazione…», i quali siano interessati a non modificare il proprio precedente orario di lavoro e ad essere adibiti alle prestazioni per le quali è stato adottato un orario extra standard.

curativa per long term care. Si tratta di una particolare tipologia di assistenza che mira a dare risposta all’insorgenza di eventi ed imprevisti invalidanti dell’individuo, tali da comportare uno stato di non autosufficienza. Le prestazioni previste sono infatti finalizzate a sopperire al rischio di non autosufficienza dell’individuo, in via complementare o autonoma rispetto a quelle offerte dal Servizio Sanitario Nazionale, e sono erogate in forma di assistenza alla persona e/o di prestazioni di servizi, anche mediante il rimborso delle spese sostenute direttamente durante l’ intero periodo in cui permane uno stato di non autosufficienza dell’ avente diritto, nei limiti, termini e modalità previsti.

LONG TERM CARE Nella prospettiva di favorire una solidarietà di sistema, vi è stata la significativa introduzione nel settore, con decorrenza 1° gennaio 2008, della copertura assi-

IL VOLONTARIATO Il contratto collettivo, inoltre, prevede una serie di disposizioni del contratto volte a favorire delle iniziative con valenza sociale. Vanno sottolineati, in particolare,

il valore sociale e la funzione che è stata riconosciuta all’attività di volontariato come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, favorendo gli appartenenti a determinate organizzazioni nella fruizione di forme di flessibilità oraria. Così come è addirittura previsto che l’impresa possa riconoscere, compatibilmente con le esigenze di servizio, un periodo di aspettativa non retribuita anche per lo svolgimento di attività di volontariato. Sempre nell’ottica della sostenibilità sociale del settore deve valutarsi l’impegno assunto dalle Parti a garantire, a qualsiasi livello di responsabilità nell’organizzazione aziendale, comportamenti improntati alla tutela della dignità delle donne, degli uomini e delle unioni di fatto, nonché al rispetto delle convinzioni religiose e delle disabilità. PARI OPPORTUNITÀ Proprio sul fronte della tutela delle pari opportunità deve riferirsi di un’attenzione costante profusa dall’ABI, la quale è impegnata su più fronti – in sinergia con il Ministero del Lavoro e con la Consigliera Nazionale di Parità – per affermare la conformità della normativa di settore alle tutele previste per legge, nonché favorire l’adozione delle best practices in materia. L’attenzione dell’Abi sui temi sociali è più in generale confermata anche dall’adozione, già nel 2004, del “Protocollo sullo sviluppo sostenibile e compatibile del sistema bancario”, in cui le Parti sociali hanno ravvisato l’opportunità di sviluppare una più ampia riflessione sulle tematiche connesse al miglior utilizzo delle risorse umane, con l’obiettivo di orientare l’evoluzione delle imprese bancarie verso uno sviluppo socialmente sostenibile e compatibile. BF


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RESPONSABILITÀ SOCIALE Nascono i Circoli della responsabilità, un sistema di relazioni basato sulla partecipazione sinergica dei diversi attori sociali che consolidino il valore di azioni di CSR. Ecco i due casi di Emil Banca e Unipol

di MARISA PARMIGIANI

L

a crisi è l’occasione per ripensare le priorità e le modalità dello sviluppo economico e sociale, e ripropone l’esigenza di creare uno spazio pubblico di negoziazione tra bisogni e interessi individuali e bene comune. Rimettendo al centro del discorso la persona come portatrice, oltre che di bisogni, anche di valori ed espressione di cultura. In questo contesto è stata da tutti gli attori pubblici evocata un’assunzione di responsabilità, per la quale ciascun attore sociale è chiamato a rispondere delle proprie scelte (e non scelte). CONTENITORI APERTI Sia dall’esperienza che dall’analisi teorica si concretizza la proposta dei “Circoli della responsabilità”: una modalità di affrontare e superare i problemi attraverso un sistema di relazioni basato sulla partecipazione sinergica fra i diversi attori sociali, rispetto al quale pianificare, realizzare e valutare azioni pubblico/ private che consolidino una cultura diffusa della responsabilità sociale. Questo modello di sviluppo responsabile nasce però di una visione strategica di competitività territoriale sostenibile, che fa del

SIAMO TUTTI

stakeholder territorio il punto di valutazione dei processi di scelta e di reciproca responsabilità nel fare insieme. Un territorio a geometria variabile, inteso come coincidenza di interessi, condivisione di valori e cultura di comunità e di impresa. Lo sviluppo di Circoli della responsabilità è ritenuto uno strumento molto importante ai fini della creazione condivisa di valore sociale e di condizioni di competitività responsabile, a partire dal riconoscimento reciproco dei diversi soggetti che si configurano quali stakeholder gli uni degli altri. Si tratta quindi di contenitori aperti, poliedrici e mutevoli. E proprio per questo in grado di far circolare in modo virtuoso competenze, esperienze, innovazione ed investimenti. Per esplicitare meglio il modello, proponiamo due casi del mondo bancario-assicurativo aderenti a Impronta Etica diversi per dimensioni (una banca strutturalmente locale e il quarto gruppo bancario assicurativo d’Italia) e per interpretazione del concetto di territorio, ma entrambi attenti alla promozione del terzo settore non solo come soggetto attivo ma soprattutto come promotore di cultura e sensibilità.

1

CASO

Emil Banca è una banca di credito cooperativo, per sua stessa natura da sempre attenta ai valori della centralità della persona, della partecipazione, della responsabilità, dello sviluppo sostenibile del territorio. Per tradurre tale sensibilità in impegno concreto, Emil Banca ha attivato una serie di progetti, fra i quali il servizio di Ethical Banking, con cui offre la propria intermediazione tra i “risparmiatori responsabili” e le organizzazioni del settore non-profit che hanno necessità di finanziare lo sviluppo dei propri progetti. La banca seleziona alcuni progetti di utilità sociale e propone ai piccoli investitori di investire su di essi. I risparmiatori hanno così la possibilità di scegliere il progetto su cui investire, mentre la banca rinuncia agli utili sul denaro raccolto e interviene sul tasso di interesse percepito, riducendolo o addirittura azzerandolo.


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stitori scelgono in maniera autonoma fra i vari progetti in base alle proprie preferenze e viene loro garantito un rendimento minimo. Essi vengono inoltre mantenuti costantemente informati sullo stato di avanzamento del progetto che hanno scelto di supportare. Questa iniziativa rappresenta un importante strumento per supportare lo sviluppo del terzo settore, che costituisce già oggi uno dei pilastri fondamentali del nostro sistema di welfare. Il circolo virtuoso attivato in questo caso muove dalle esigenze concrete degli attori in gioco (il credito per il nonprofit e l’investimento per i risparmiatori) ed arriva a creare condizioni di sviluppo per la comunità locale, incrementando il capitale sociale e relazionale sul territorio. L’attività svolta sino ad oggi, infatti, ha consentito di supportare alcuni importanti progetti sul territorio emiliano-romagnolo, dimostrando come sia necessario superare la mancanza di una visione unica per lo sviluppo sociale ed economico locale. Quest’ultima è spesso dovuta alla difficoltà di interazione tra molti soggetti che non sembrano avere consapevolezza di appartenere ad unico territorio e sentirsi partecipi di una crescita collettiva, di un’idea di bene comune condivisa da banche, imprese, pubblica amministrazione e cittadini. IL VANTAGGIO È PER TUTTI Emil Banca ha inteso così rafforzare la sensibilità su questo aspetto del sistema del credito. La difficoltà maggiore di implementazione è rappresentata da una sorta di barriera culturale, che si può riscon-

trare a vari livelli e che il circolo virtuoso attivato intende abbattere: 쏄 spesso infatti gli stessi operatori bancari sono reticenti a proporre ai clienti un prodotto a basso ritorno economico, perdendo di vista il suo potenziale in termini di massimizzazione del valore sociale prodotto sul territorio; 쏄 il risparmiatore, non conoscendo i benefici sociali che potrebbe produrre per la comunità stenta a prendere in considerazione tale opportunità; 쏄 i membri delle stesse organizzazioni senza scopo di lucro, che non sono abituati a entrare in contatto con le banche e che tendono a non proporsi come potenziali beneficiari; 쏄 la Pubblica Amministrazione, infine, che non incentiva ancora adeguatamente (con convenzioni o protocolli di intesa) l’accesso al credito per il privato sociale. Ethical banking ha permesso ad Emil Banca di ottenere vantaggi innanzitutto reputazionali, di fidelizzazione della clientela, di legittimazione sociale.

2

CASO

Unipol Gruppo Finanziario ha da tempo una relazione consolidata con Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – impegnata nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, nell’ambito della propria iniziativa di promozione della legalità. Negli ultimi anni questa relazione si è sviluppata e caratterizzata sempre più come supporto complessivo all’attività di Libera, ma con una particolare attenzione al

LA FINANZA “UTILE” Per fare in modo che il prodotto fosse effettivamente oggetto di interesse, Emil Banca ha avviato un riflessione interna di sensibilizzazione e condivisione, cercando di declinare al proprio interno il concetto stesso di finanza etica e arrivando a tradurlo in finanza utile. All’interno del modello di Ethical Banking proposto, Emil Banca rappresenta semplicemente un intermediario fra due soggetti che altrimenti non entrerebbero mai in contatto fra loro: i risparmiatori e le organizzazioni del terzo settore. La banca seleziona i progetti da finanziare e supporta l’organizzazione beneficiaria affinché il progetto scelto possa avere una conclusione positiva. Questa forma di accompagnamento rappresenta uno degli elementi di forza del programma: le organizzazioni del terzo settore costituiscono infatti soggetti di norma estremamente deboli , considerati non bancabili (a causa della mancata produzione di profitti) e soprattutto incapaci di progettare interventi sostenibili sotto il profilo finanziario. Una volta che il progetto è stato selezionato, la banca lo propone ai propri risparmiatori, rinunciando alle spese di istruttoria e quasi completamente a quelle di intermediazione. I piccoli inve-

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RESPONSABILITÀ SOCIALE sostegno alle cooperative Libera Terra, costituite da giovani che lavorano nei poderi confiscati ai boss della mafia, grazie alla legge Rognoni-La Torre e alla grande mobilitazione popolare con cui è stata appoggiata. L’idea che anima la relazione UGF-Libera è quella di mettere a disposizione dell’organizzazione i diversi strumenti e canali che possiede per avviare con diversi soggetti circoli virtuosi che accrescano la sensibilità al tema, incentivino il supporto economico, consolidino le esperienze in atto facendone volano di diffusione. I RISULTATI Questo si è concretizzato in: 쏄 supporto economico allo sviluppo dell’Associazione e delle sue attività attraverso contributi a fondo perduto, ma soprattutto tramite l’operazione di “1 euro per polizza”. Nell’ambito di ciascuna nuova polizza sottoscritta tramite le convenzioni stipulate con diverse organizzazioni sindacali e di rappresentanza sociale (Cgil, Cisl, Uil; Cna, Confesercenti, Cia, Legacoop, Spi Arci e Sunia), viene destinato 1 euro alle cooperative Libera Terra. Nel progetto è stata attivamente coinvolta la rete degli Agenti Unipol; 쏄 la concessione, attraverso la controllata Unipol Banca, di crediti in forma agevolata, pur in assenza della possibilità per

le cooperative di fornire garanzie, in quanto la proprietà dei beni confiscati dati in gestione rimane al demanio; 쏄 la compartecipazione all’Agenzia Cooperare con Libera Terra, creata dalle cooperative di Legacoop per sostenere dal punto di vista tecnico, professionale e manageriale, le giovani cooperative;

쏄 la partnership con l’Università di Benevento per la realizzazione del primo Master per la gestione dei beni confiscati alla mafia; 쏄 la partecipazione alla costituzione attraverso la Fondazione Unipolis della Fondazione Libera Informazione, insieme a l’associazione Articolo21 e alla Federazione Nazionale della

Chi è Impronta Etica? Impronta Etica è un’associazione senza scopo di lucro per la promozione e lo sviluppo della responsabilità sociale d’impresa. Nata nel 2001 per volontà di alcune imprese emiliano-romagnole già impegnate su questo fronte e testimoni dell’attenzione del mondo cooperativo verso il tema della RSI, l’associazione ha lo scopo di favorire lo sviluppo sostenibile, creando un network tra imprese e organizzazioni che intendono l’impegno sociale come parte essenziale della propria missione. L’attività di Impronta Etica è improntata a mantenere collegati gli associati tra essi, metterli in relazione con analoghe istituzioni nazionali, farli partecipare attivamente ai network internazionali che trattano di business ethics e accountability.

Stampa. L’obiettivo è quello di allargare l’informazione e la conoscenza dei fenomeni mafiosi e criminosi per far crescere la consapevolezza della gravità della penetrazione della mafia nella società e dei condizionamenti che essa determina, nell’economia, nelle istituzioni. L’attività si è concretizzata nella realizzazione di un sito web e una radio, e seminari di formazione per giornalisti. UN TEMA MOLTO ATTUALE UGF, mettendo in campo una molteplicità di strumenti e di azioni, ha svolto un ruolo di intermediazione fra Libera e i diversi soggetti da essa espressi, le cooperative di giovani in particolare, per supportarli rispetto alle esigenza di crescita. Attraverso la gestione di una relazione aperta con l’associazione, UGF ha compreso quali fossero le sue principali necessità (risorse, contatti, competenze, visibilità e cultura condivisa), condividendo le modalità più efficaci per rispondervi, favorendo l’allargamento della rete dei rapporti e la costruzione di ulteriori strumenti di intervento, senza limitarsi al semplice sostegno filantropico. La scelta di sostenere attivamente Libera costituisce per UGF un elemento che contribuisce a rafforzarne il profilo di impresa responsabile, attenta ai bisogni e alle esigenze della comunità, su un tema come quello della legalità e della sicurezza delle persone, delle imprese e della società che è alla base della sua stessa ragion d’essere come gruppo assicurativo, bancario e finanziario. L’impegno sulla formazione dentro e fuori l’organizzazione è essenziale per la sostenibilità nel tempo del progetto e rappresenta un’opportunità per gli altri attori coinvolti di ampliare le proprie conoscenze e sfere d’interesse. BF Marisa Parmigiani, Segreterio Generale Impronta Etica


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PRIVATE EQUITY Il 2009 è stato un anno difficile per il Private Equity e il Venture Capital italiano, con un forte calo dei capitali investiti a causa della crisi. Ma la prospettiva di sviluppo di nuovi settori ad alto contenuto tecnologico permette di essere ottimisti

di ROBERTO DEL GIUDICE

D

opo anni di continua e significativa crescita, gli effetti della crisi finanziaria internazionale si sono fatti sentire anche sul mercato italiano del private equity e venture capital, caratterizzato nel 2009 da un rallentamento delle attività di investimento e raccolta, mentre i disinvestimenti sono stati fortemente influenzati dalle svalutazioni delle società in portafoglio. In particolare, i dati resi noti da AIFI, è l’Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital, mostrano che i capitali investiti nel corso del 2009 si sono attestati a quota 2,6 miliardi di euro, in diminuzione del 52% rispetto all’anno precedente, quando erano stati superati i 5 miliardi. Anche il numero di operazioni realizzate, pari a 283, ha subito un rallentamento, ma limitato e pari al 23%.

BUY OUT E AIUTI ALLE IMPRESE Come negli anni precedenti, la maggior parte delle risorse è stata destinata al segmento dei buy out, cioè ad operazioni di maggioranza, che nel corso del 2009 hanno attratto 1,7 miliardi di euro. Nonostante questo dato rap-

Ripartenza presenti il 67% dell’ammontare complessivamente investito, va evidenziato come il comparto dei buy out abbia risentito in modo significativo della crisi, data la scarsa disponibilità di debito, che ha reso difficoltoso l’utilizzo della leva, normalmente presente in questo tipo di investimenti. Sempre in termini di ammontare, il 2009 è stato caratterizzato da un’importante crescita del peso degli interventi volti a rilanciare imprese in difficoltà: le operazioni di turnaround, infatti, per la prima volta si sono collocate al secondo posto in termini di risorse investite, pari a 416 milioni di euro, grazie soprattutto all’intervento nel capitale di rischio di Safilo da parte del fondo internazionale Hal Investments, operazione di ammontare elevato che testimonia che anche le imprese più grandi stanno iniziando a comprendere l’importanza di questi interventi, in Italia ancora poco diffusi, e a rivolgersi ad operatori specializzati per affrontare le difficoltà. In termini di numero di deal rea-

lizzati, invece, anche nel 2009 si è confermato il primato dell’expansion, volto a supportare imprese già esistenti, con 112 operazioni, in calo del 16% rispetto all’anno precedente, mentre l’ammontare investito è stato pari a 371 milioni di euro. QUALCUNO CRESCE… All’interno del generale contesto di crisi, uno dei segmenti che si è dimostrato comunque brillante è stato quello dell’early stage (investimenti effettuati nelle prime fasi di vita di un’impresa, con operazioni di seed e di start up), con investimenti che hanno superato i buy out in termini di numero di operazioni, pari a 79, subendo una contrazione limitata e pari al 10% rispetto all’anno precedente. Il rallentamento è stato inferiore a quello degli altri segmenti anche dal punto di vista dell’ammontare, con 98 milioni di euro investiti, in calo del 15% rispetto al 2008. Come prevedibile, nell’attuale contesto di crisi finanziaria globale l’attività di raccolta di nuovi fondi ha risentito in modo signifi-

GLI INVESTIMENTI DI PRIVATE EQUITY, NEL 2009 L’INVERSIONE DI TENDENZA Numero

Ammontare (euro mil.)

5.458

4.197

3.731 3.065

2.615

281

292

2005

2006

302 2007

372 2008

283 2009


con l’HI-TECH

zionali, sicuramente il ritorno alla raccolta da parte degli operatori rappresenterà un’importante sfida nei prossimi mesi. IL MERCATO È CAMBIATO Anche l’attività di disinvestimento è stata fortemente condizionata dalle turbolenze dei mercati, tanto che l’85% dell’ammontare disinvestito (1,5 miliardi di euro su un totale di 1,8 miliardi) è stato rappresentato da write off, vale a dire

svalutazioni, totali o parziali, delle società in portafoglio. Anche in termini di numero, le svalutazioni hanno rappresentato la principale tipologia di uscita dalle società, con il 39% delle 143 dismissioni complessivamente realizzate. Al di là degli aspetti quantitativi, la crisi ha generato importanti cambiamenti nel mercato del private equity e venture capital, non soltanto in Italia, ma anche a livello internazionale.

cativo delle difficoltà dei mercati e nel 2009 i capitali raccolti sono stati inferiori al miliardo di euro, diminuendo del 58% rispetto all’anno precedente, quando già si erano manifestati i primi effetti della crisi di liquidità. Nonostante l’incremento del peso delle risorse di origine estera costituisca un segnale positivo, che testimonia un rinnovato interesse nei confronti del nostro mercato da parte degli investitori interna-


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PRIVATE EQUITY Innanzitutto si sta osservando una diminuzione della dimensione media delle operazioni, con la scomparsa dei cosiddetti mega deal, e una crescente attenzione nei confronti delle imprese di piccole e medie dimensioni, tipiche del tessuto imprenditoriale italiano. A testimonianza di quanto detto, nel 2009 il 77% del numero di investimenti effettuati nel nostro mercato ha riguardato società con meno di 250 dipendenti, mentre l’anno precedente questa percentuale era stata pari al 71%. LARGO ALLE PMI Allo stesso tempo, la scarsa disponibilità di debito e la conseguente difficoltà di ricorso alla leva finanziaria stanno rallentando le operazioni di buy out, che costituiscono il segmento maggiormente colpito dalla crisi finanziaria mondiale. Dall’altra parte, invece, aumenta il peso delle operazioni di minoranza, finalizzate a sostenere programmi di crescita delle imprese,

lasciando inalterata la guida imprenditoriale. Va sottolineato che in Italia sono tantissime le imprese di dimensioni medie, a conduzione familiare, leader nei propri settori, che necessitano di essere guidate nel processo di apertura verso nuovi mercati o di essere aiutate nei processi di ricambio generazionale e per le quali il private equity può costituire un importante strumento di supporto. I cambiamenti stanno riguardando anche il lato della raccolta, con la riduzione della dimensione media dei fondi e il contemporaneo ridimensionamento dei costi di gestione e delle relative fees dei fondi di investimento. A questo si aggiunge, dal lato dei disinvestimenti, l’incremento del periodo di permanenza dei fondi all’interno della compagine azionaria delle imprese target, a causa delle difficoltà incontrate nella cessione delle partecipazioni. Di conseguenza, gli operatori sono maggiormente concentrati sulle

PER SAPERNE DI PIÙ

YEARBOOK 2010: IL MERCATO E I PROTAGONISTI È disponibile la nuova edizione dell’Yearbook AIFI, la guida più completa nel panorama librario per conoscere l’andamento del settore del Private Equity e del Venture Capital in Italia. Ricco di informazioni, statistiche, analisi e ricerche elaborate da AIFI con la collaborazione delle più importanti società di consulenza (PricewaterhouseCoopers, Kpmg, Deloitte, Ernst & Young), l’Annuario presenta: 쏄 nella prima parte il trend del mercato italiano, seguito dall’analisi del contesto normativo-economico che regola questo settore. Completano inoltre il panorama del private equity e venture capital tre ricerche monotematiche dedicate rispettivamente: alla performance aggregata del settore, alle aspettative dei players, al mercato delle venture backed Ipo;

쏄 nella seconda parte le schede dettagliate dei 121 membri associati e dei 118 aderenti ad AIFI AIFI YEARBOOK 2010 Bancaria Editrice, 2010, pagine 308, 30 euro

imprese in portafoglio, con l’obiettivo di farle crescere dimensionalmente, innovarle ed internazionalizzarle. Del resto, proprio in una situazione difficile come quella attuale, i fondi hanno dimostrato di non abbandonare le aziende in portafoglio, tanto che il 63% delle operazioni realizzate nel corso del 2009 ha riguardato proprio società già partecipate. SEGNALI POSITIVI Il mercato del private equity e venture capital, dunque, sta cambiando, ma di certo non mancano elementi che fanno guardare con ottimismo al prossimo futuro. Per prima cosa ci sono alcune operazioni in fase di realizzazione che si chiuderanno entro la fine dell’anno. E questo non riguarderà soltanto settori tradizionali, ma si apriranno anche nuovi campi di intervento, come quello dei servizi finanziari, delle infrastrutture e dei segmenti delle utilities e dell’ambiente. Già nel corso del 2009, infatti, si è osservato un incremento significativo dei capitali destinati a settori non tradizionali e ad alto contenuto tecnologico e l’importanza di questi comparti è destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni. Di certo le risorse per effettuare nuovi investimenti non mancano, con gli operatori italiani che hanno ancora a disposizione oltre 6 miliardi di euro, senza contare quanto normalmente investito ogni anno in Italia da parte di fondi pan europei e operatori captive. Esistono, quindi, solidi fondamenti per ritenere che, in questa difficile crisi, gli operatori italiani di private equity e venture capital riusciranno ad adattarsi con successo al mutato contesto economico-finanziario e a sostenere, così, la ripresa del nostro sistema imprenditoriale. BF Roberto Del Giudice, Direttore Ufficio Studi e Ricerche AIFI


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PATTICHIARI

Dal 26 maggio i documenti di trasparenza contengono un indicatore sintetico di costo del conto corrente: grazie a un solo numero, il cliente può conoscere l’onere del servizio per determinati profili di utilizzo

IL CONTO LITÀ R LA QUA

PE IMPEGNI

di MASSIMO ROCCIA

I

l mercato dei servizi finanziari retail offre a 30 milioni di clienti circa 5 miliardi di transazioni all’anno su una gamma di 5.000 diversi prodotti attraverso una rete di 100.000 punti di contatto tra sportelli, promotori finanziari, canali remoti. Una potente architettura tecnologica e gestionale consente la produzione e la distribuzione efficiente dei servizi a costi competitivi; tuttavia, purtroppo, i prodotti risultano ancora (spesso) intrinsecamente complessi e talvolta incompatibili con il livello di cultura finanziaria della clientela. Una modalità per accrescere i profili di correttezza ed efficienza dei mercati dove si scambiano beni ad alta complessità ed intrinseca forte asimmetria informativa – come quello dei servizi finanziari retail - non può non passare per quegli approcci, originati tipicamente “bottom up” dall’interno dei singoli settori e fortemente empirici, che mirano a rimuovere le imperfezioni del mercato e creare forti meccanismi di incentivo tra gli operatori. È il senso di quell’approccio empirico che la financial regulatory

reform, annunciata dall’amministrazione americana, ha messo alla base delle linee di riforma della tutela dei consumatori. UN VANTAGGIO PER I CLIENTI E IL MERCATO Una ragione per l’affermazione dei sistemi di autoregolamentazione sta poi nella concentrazione presso l’industria, oltre che dell’interesse/incentivo, anche delle conoscenze tecniche necessarie al disegno e alla gestione degli stessi servizi. Disegnare, condividere tra centinaia di operatori, implementare su decine di migliaia di punti di contatto e gestire 24 ore su 24 sistemi di interoperabilità tra un operatore e l’altro del mercato in un mercato dominato da alcuni milioni di operazioni all’anno richiede competenze e poteri di enforcement tecnico che certamente “si accumulano” più facilmente presso quei soggetti iperspecializzati del

settore che praticano di fatto la gestione della rete e che assumono rispetto a questo compito elevati livelli di responsabilità, e quindi di accountability, di “incentivo” e di investimento specifico. Sin dal 2003 l’industria bancaria italiana e il Consorzio PattiChiari hanno creduto fortemente nel modello dell’autoregolazione quale strumento privilegiato per presidiare aspetti essenziali dell’interazione finale con la clientela – semplicità informativa, comparabilità, mobilità, sicurezza, facilità d’accesso – permettendo un miglior funzionamento dei meccanismi di mercato, facilitando le funzioni di selezione degli operatori più efficienti e incentivando gli investimenti specifici sulla qualità e competitività dei prodotti e delle reti. L’INDICATORE UNICO Nel 2009 il lavoro svolto da PattiChiari ha ricevuto un importante


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È CHIARO EDUCAZIONE

FINANZIARIA

Le due iniziative portanti promosse da PattiChiari in questi anni: gli Impegni per la qualità, l’insieme di strumenti e regole per semplificare i rapporti tra banche e clienti; e i programmi di sviluppo di educazione finanziaria per le scuole e i cittadini.

riconoscimento da parte di Banca d’Italia con il recepimento all’interno della nuove Istruzioni sulla “Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti” di strumenti realizzati nell’alveo dell’autorego-

lamentazione. In particolare, dal 26 maggio è pubblicato sui documenti di trasparenza predisposti in base alla normativa di Banca d’Italia un indicatore sintetico di costo del conto co corrente, attualmente presente solo sul sito PattiChiari, d dove il cliente potrà capire, ccon un solo numero, il costo d del servizio per determinati p profili tipo di utilizzo. L L’industria bancaria italian na sarà quindi l’unica in Eu Europa ad offrire una inform mativa sintetica ed omogene nea sui costi dei conti corren renti sia allo sportello sia su in internet con la possibilità pe per il cliente di effettuare un fac facile confronto attraverso un format standard. Questa è la d dimostrazione evidente di com come etero regolamentazione e autoregolamentazione pos possano convivere e cooperare rare, ciascuna all’interno dei propri chiari ambiti, nel comune obiettivo di favorire sistematiche condizioni di efficienza e di integrità del mercato. BF

AUTOREGOLAMENTAZIONE: UN FATTORE DI STABILITÀ TRA GLI INTERMEDIARI Il recepimento nell’eteroregolamentazione di metodologie ideate e sviluppate nell’alveo dell’autoregolazione – quali i profili di utilizzo tipo e gli indicatori sintetici di costo – costituiscono un importante successo dell’industria e in particolare del Consorzio PattiChiari, che sin dal 2005 utilizza questi strumenti nel motore di confronto dei conti correnti: il recepimento da parte di Banca d’Italia dell’approccio metodologico sviluppato da PattiChiari è la riprova che l’autoregolazione ha prodotto in sette anni un risultato concreto per i clienti attraverso la comparabilità e la semplicità. Le iniziative di autoregolamentazione, soprattutto se intraprese a livello di categoria e concordate con le associazioni dei consumatori, contribuiscono a definire

e diffondere modelli di comportamento funzionali al miglioramento dei rapporti con la clientela e, come concretamente dimostrato dalla Banca d’Italia, costituiscono anche un importante fattore di stabilità dei singoli intermediari e del sistema finanziario nel suo complesso. I correntisti dispongono sui fogli informativi allo sportello delle stesse informazioni che fino ad oggi erano accessibili su Internet attraverso il motore di confronto PattiChiari. Il motore PattiChiari e la nuova disciplina di Banca d’Italia sono una best practices riconosciuta unica al mondo: i profili sono stati elaborati tenendo conto dei risultati di un’indagine statistica effettuata nel 2009; sono stati coinvolti l’ABI e il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Cncu).


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BANCHE E IMPRESE

Nell’utilizzo del CBI, le aziende medio-grandi scelgono la modalità multibanca, mentre le microimprese preferiscono l’opzione monobanca. Ma ci sono anche differenze tra Nord e Sud. È quanto emerge da un’indagine del Consorzio CBI per mappare il gradimento dei servizi alle imprese

L

o scenario macroeconomico degli ultimi anni ha spinto il sistema bancario a modellare una nuova offerta di servizi integrati e a valore aggiunto, a supporto delle imprese e della PA. In tale contesto, il Consorzio Customer to Business Interaction – CBI ha favorito importanti sinergie tra i propri consorziati e gli stakeholder del Servizio CBI (Corporate Banking Interbancario), sviluppando una moderna infrastruttura di rete per l’erogazione di servizi in linea con le mutate esigenze della clientela. Per comprendere il posizionamento attuale del Servizio CBI, il Consorzio ha realizzato una survey in collaborazione con la società Resolving SF. IL POSIZIONAMENTO Il Servizio CBI è utilizzato da circa 800 mila imprese italiane, clienti dei circa 680 consorziati CBI (95% del sistema bancario italiano, incluse Poste Italiane e Cartalis). Tenuto conto che circa il 95% del-

SERVIZI CBI: le aziende presenti in Italia (oltre 4.800.000) è rappresentato da microimprese, con meno di dieci dipendenti, si può innanzitutto affermare che, mentre per le imprese più grandi, poco più di 300.000, il livello di copertura del CBI è praticamente totale, rimane ancora molto spazio per quello che riguarda il mondo della microimpresa. Per quanto attiene alla modalità di colloquio con la propria banca di riferimento, dalla ricerca emerge che la modalità multibanca, rappresentativa di oltre il 30% del campione, è largamente diffusa in aziende medio-grandi e appartenenti al mondo dell’industria, della Gdo e delle telecomunicazioni dislocate prevalentemente al Nord-Est.La parte complementare del campione (circa il 70%), che utilizza la modalità monobanca, è invece in larga misura costituito da microimprese localizzate prevalentemente al Sud, e con livelli di fatturato inferiori ai 2 milioni di euro (15% del campione intervistato). Tale modalità risulta particolarmente diffusa presso liberi professionisti, artigiani e microimprese (85% del cluster intervistato) e nel settore del largo consumo. A livello geografico, si rileva una maggiore conoscenza dei servi-

Le 2 opzioni 쏄 Multibanca: servizio che consente attraverso la piattaforma CBI di gestire il rapporto con diverse banche mediante un’unica postazione telematica. 쏄 Monobanca: servizio che permette all’azienda di relazionarsi con una sola banca mediante canale telematico.


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se li conosci li usi PROFILO DELLA CLIENTELA MULTIBANCA N. ADDETTI

Oltre 250 7,7% 50-250 17,5%

FATTURATO

Oltre 50 10,2%

(in milioni)

Meno di 10 37,3%

10-50 37%

Meno di 2 37,7%

10-50 22,5% SETTORE MERCEOLOGICO

Altro 20% Autonomi 16%

2-10 29,6% Industria 34,6%

Largo consumo 0,3%

Commercio TLC 3,4% 18,8% Chimico/Farm. 2,5% Trasporti 1,5% GDO 3,1%

I SERVIZI INFORMATIVI I principali servizi appartenenti all’area informativa presentano livelli di conoscenza e utilizzo molto elevati, accompagnati da una valutazione finale che riconosce un’elevata soddisfazione della clientela intervistata Il servizio maggiormente conosciuto e utilizzato è la rendicontazione giornaliera del conto corrente, che gode altresì una valutazione particolarmente positiva da parte

dei clienti (in media un punteggio pari a 7,9). Altri strumenti molto conosciuti in questo ambito sono le altre informative quali, in ordine di utilizzo, l’estratt conto periodico, la to q quietanza F24 e l’esito d bonifici. dei I servizi informativi c maggiore indice di con g gradimento sono quelli le legati a obblighi fiscali, cioè la quietanza dei pagamenti F24 (8,21), a cui seguono i servizi di consultazione del conto corrente: rendicontazione (7,86) e estratto conto periodico (7,81). Infine le attività legate ai processi di pagamento quali esito bonifici, giroconti e girofondi (7,78), esito bonifico Italia (7,78) e avvisi insoluti Ri.Ba (7,64). I SERVIZI DISPOSITIVI La seconda grande area indagata, quella dispositiva, registra livelli

Una ricerca con 2.000 aziende L’analisi, condotta attraverso la metodologia Cawi (Computer Assisted Web Interview), si è basata su un questionario compilato da un campione di 2.000 aziende, così strutturato: 쏄 area geografica: Nord Ovest (38,3); Nord Est (20,0), Centro (21,5), Sud e Isole (20,2); 쏄 addetti: meno di 10 (63,2), da 10 a 50 (23,4), da 50 a 250 (8,6), oltre 250 (4,8); 쏄 fatturato: fino a 2 mil./euro (67,7), da 2 a 10 mil. (17,0), da 10 a 50 mil. (10,0), oltre 50 mil. (4,8).

zi dispositivi al Nord rispetto al Centro e al Sud. Tale differenziale negativo, alquanto consistente rispetto alla media nazionale per dieci funzioni su tredici, è rappresentativo della diffusione prevalente, in quest’area geografica, delle soluzioni monobanca rispetto a quelle multibanca.

di soddisfazione che oscillano tra il 7,50 e 8,03 con l’eccezione del servizio relativo all’emissione assegni circolari che ha avuto una valutazione di 7,25. Il bonifico Italia è l’unico servizio dispositivo il cui grado di utilizzo (87,8%) sembra essere direttamente correlato con il grado di conoscenza (93,5%) ed il livello di soddisfazione (7,83). Il grado di soddisfazione, misurato in relazione alle funzioni con almeno il 50% di utilizzo, vede come prodotto a maggiore gradimento il pagamento stipendi con un indice di 8,03, seguito dal pagamento F24 con un punteggio pari a 8,00. Seguono con valori molto ravvicinati il giroconto a 7,97, la Ri.Ba con 7.85, il bonifico Italia con 7,83 e il bonifico estero con 7,68. Anche servizi poco utilizzati come bollettino freccia e Aea (Allineamento elettronico archivi) sono apprezzati sopra la media da chi li utilizza. Trattandosi di una scala da 1 a 10 ci troviamo di fronte a risultati


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BANCHE E IMPRESE sistema bancario sembrano abba90 stanza simili per le due soluzioni moRendicontazione saldi e movimenti c/c 7,86 La valutazione va da 1 (per niente soddisfatto) 80 no e multibanca. I a 10 (pienamente soddisfatto) Estratto conto periodico 7,81 modelli prevalenti 70 sono infatti quelli Esito Quietanza pagamento F24 8,21 bonifici, legati a una forfetizEsito bonifico Italia 7,78 giroconti, 60 zazione delle spese girofondi Avvisi insoluti RI.BA 7,64 7,78 o a canoni fissi senEsito pagamento stipendi 8,04 Esito pagamenti tasse, sanzioni, Rendicontazione 50 za ulteriori comtributi locali non F24 7,93 di portafoglio 7,76 missioni. Quest’ulAvvisatura effetti 7,93 Rendicontazione 40 tima è la modalità Incassi 7,85 conti anticipi 7,38 più utilizzata (30%) Esito bonifico estero 7,70 Esito assegni 30 nelle offerte multicircolari Esito 7,14 banca. Sono invece bollettino Consultazione dossier titoli 7,71 20 bancario meno presenti le Freccia 7,70 Rendicontazione incasso proposte con pagabollettino bancario 7,22 10 menti variabili in Aea/Iban 7,91 funzione dell’utiliz0 zo del servizio. Tra 5 20 35 50 65 80 95 i driver per la scelConoscenza (%) ta di un prodotto, l’impresa si affida molto positivi, soprattutto in reper i servizi informativi che per principalmente alla banca di rilazione all’immagine tradizionalquelli dispositivi, esiste una certa ferimento (60% del campione nel mente associata ai servizi bancari. omogeneità generale tra le diffemonobanca). Nell’ambito dell’ofrenti aree geografiche: le soluzioni ferta multibanca la competizione SOLUZIONI MONOBANCA monobanca, sono infatti spesso ritra banche gioca un ruolo fondaI servizi monobanca presentano, volte alle microimprese, maggiormentale: solo poco più della metà rispetto al multibanca, una magmente radicate nel meridione. degli utenti di corporate banking giore omogeneità nei livelli di cointervistati ha scelto la soluzione SCELTA DEL PRODOTTO noscenza e di utilizzo. Solo uno proposta dalla propria banca abiI modelli di pricing adottati dal dei nove servizi in esame è al di tuale, orientandosi diversamente sotto del 50% di quota sia per la conoscen...E IL GRADIMENTO DEI SERVIZI DISPOSITIVI za che per l’utilizzo 100 (consultazione dossier La valutazione Bonifico Italia 7,83 titoli), mentre cinque 90 va da 1 (per niente soddisfatto) prodotti sono al di soa 10 (pienamente soddisfatto) 80 Pagamento tributi (F24) 8,00 pra dell’80% per cono70 Pagamento stipendi 8,03 scenza e del 70% per RI.Ba 7,85 utilizzo: i servizi di 60 consultazione estratGiroconto 7,97 50 to conto, pagamento Bonifico estero 7,68 40 Girofondo 7,95 e esito bonifici e paRid 7,50 30 gamento e esito F24. Richiesta anticipo Mav 7,61 fatture 7,58 Questi ultimi presen20 Emissione assegni circolari 7,25 tano livelli di soddiBollettino bancario 10 Aea/Rid 7,85 sfazione molto elevati Freccia 7,91 0 da parte dell’utenza, con punteggi media0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 mente superiori ad 8. Conoscenza (%) Si rileva infine che, sia Utilizzo (%)

Utilizzo (%)

L’APPREZZAMENTO DEI SERVIZI INFORMATIVI...


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verso proposte concorrenti. Tale evidenza mostra che l’elasticità dell’offerta di servizi ad alto valore aggiunto è direttamente proporzionale al maggiore grado di awareness della domanda. CUSTOMER SATISFACTION I servizi di Corporate Banking Interbancario hanno conquistato in questi anni la fiducia della clientela corporate, che ne apprezza i costi contenuti e la facilità d’uso oltre che l’estrema affidabilità. Ciò contribuisce a far diventare il Servizio CBI indispensabile per l’operatività di una qualsiasi azienda. Il grado di soddisfazione generale dei servizi erogati raggiunge dei buoni livelli, evidenziando comunque una differenza evidente tra le tipologie di utenti: un maggiore grado di soddisfazione viene espresso dagli utenti monobanca, rispetto ai multibanca, i quali sembrano percepire una maggiore facilità di utilizzo di uno strumento caratterizzato da funzionalità più semplici e ad accesso più immediato. Iniziano a farsi strada i nuovi servizi in area gestione documentale, che, sebbene non ancora ampiamente conosciuti dal campione (circa il 30%), rientrano nella richiesta di servizi competitivi. Tuttavia, alcune aziende “potenziali” multibanca, e alcune aree degli attuali utenti multibanca, non hanno recepito l’effettivo valore aggiunto che il Servizio CBI può apportare al loro business, alla luce soprattutto del fatto che le aziende con un elevato fatturato presentano dei livelli di soddisfazione e di eccellenza inferiori rispetto alle performance dei prodotti utilizzati. Il Servizio CBI è sempre più riconosciuto come un vero e proprio asset a supporto della competitività delle imprese. Le banche, consapevoli di tale evidenza, sono infatti sempre più attente a monitorare

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Da Madrid nuovo slancio per la fattura elettronica paneuropea “La fine dell’inizio”. Con queste parole Bo Harald, chairman dell’Expert Group on e-Invoicing, ha sintetizzato i risultati della conferenza che si è tenuta a Madrid il 27 e 28 aprile per la presentazione del Final Report sulla fattura elettronica e per analizzare l’esito della consultazione pubblica avviata sul documento. Un evento importante che ha messo a confronto esperti e stakeholder continentali per tirare le somme sul lavoro svolto finora e tracciare una road map per la diffusione della fattura elettronica paneuropea. Abbiamo chiesto a Liliana Fratini Passi, Segretario Generale del Consorzio CBI, tra i 31 membri scelti dalla Commissione europea per l’Expert Group e relatrice alla Conferenza di Madrid, di fare il punto sull’evoluzione in corso in questa complessa materia. D. Possiamo affermare che il bilancio conclusivo della Conferenza di Madrid è positivo? A suo parere sono emersi elementi incoraggianti? R. Si, certo. È andata molto bene, a dimostrazione che il lavoro svolto negli ultimi due anni dall’Expert Group on e-invoicing è stato solido e produttivo. Sono stati presentati alle amministrazioni pubbliche dei paesi europei e agli stakeholder i risultati raggiunti e descritte le direttrici per sviluppare l’European Electronic Invoicing Framework.Tre i punti cardine: omogeneità di trattamento tra fatture cartacee ed elettroniche, neutralità tecnologica per salvaguardare gli investimenti già effettuati nei diversi paesi, armonizzazione e semplificazione delle regole di fatturazione elettronica. Oggi lo scenario operativo, tecnologico e normativo non è omogeneo in Europa perché possiamo dire che ognuno dei 27 Stati membri ha recepito in modo diverso la direttiva europea. Una situazione che va superata adottando standard comuni. A Madrid la Commissione europea ha espresso grande interesse per la proposta italiana di un Stakeholder Forum europeo per proseguire i lavori rendendo concrete le indicazione contenute nel Final Report. Secondo noi potrebbe essere uno strumento utile per cercare di definire una strategia armonica di convergenza, così come è avvenuto nell’esperienza italiana. D. Come definirebbe il contributo dell’Italia? R. Determinante, sia come feedback al documento dell’Expert Group sia a livello propositivo. Il nostro paese è avanti grazie all’esperienza maturata a livello nazionale con l’infrastruttura del CBI e con la normativa che impone l’obbligo per i fornitori della PA di adottare la fattura elettronica. A questo proposito confidiamo in una rapida pubblicazione del secondo decreto attuativo con il quale devono essere definite le regole tecniche e gli standard applicativi. D. Tra quanto tempo si concluderà il processo di armonizzazione degli standard europei per la fattura elettronica? R. Tra sette anni. Così almeno abbiamo ipotizzato nel Final Report, puntando tra l’altro sull’aiuto determinante delle amministrazioni pubbliche, perché secondo noi il B2G sarà un boost necessario per arrivare in tempi brevi al B2B.

i livelli di conoscenza, utilizzo e soddisfazione dei servizi offerti alla propria clientela al fine di cogliere nuove opportunità derivanti dai continui mutamenti del mer-

cato dei servizi finanziari e di migliorare gli attuali livelli di servizio erogati. BF Cristian Falasca, Davide De Santis, Fabio Sorrentino, Marina Schicchi


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R U B R I C H E AZIENDE NEWS a cura di Arianna Ciolli e Flavio Padovan

ANCHE UNA GUIDA TURISTICA SULLE SIM DI NÒVERCA

Informazioni e notizie fornite dal Touring

Una cassetta di sicurezza 24 ore su 24 Una cassetta di sicurezza accessibile dal cliente 24 ore su 24, senza che sia necessaria la presenza del personale della banca. È SafeStore Auto, l’innovativo sistema self-service realizzato da Gunnebo che la Banca di Cavola e Sassuolo ha scelto per sette delle sue filiali. Modulare e totalmente automatizzato, SafeStore Auto permette agli istituti di credito di rinnovare e rendere redditizio il servizio di cassette di sicurezza, trasformandolo da semplice completamento di gamma a proposta innovativa e caratterizzante. La modalità di fruizione è simile a quella del Bancomat: all’interno di un locale sicuro appositamente predisposto, la cassetta di sicurezza viene consegnata dal sistema al cliente e poi ripresa in custodia automaticamente dopo l’utilizzo. Il sistema creato da Gunnebo, disponibile in diversi modelli per soddisfare le esigenze di agenzie di ogni dimensioni, è caratterizzato da un eccellente rapporto tra ingombro e capienza e da un aspetto estetico particolarmente curato per integrarsi anche in contesti architettonici di pregio.

C

resce l’offerta di servizi innovativi di Nòverca, l’operatore mobile virtuale nato

dalla collaborazione industriale tra i gruppi Acotel e Intesa Sanpaolo. Per l’estate 2010 sarà infatti disponibile su tutte le Extended Sim 2.0 di Nòverca una Guida turistica, utile per orientarsi e ricevere informazioni sulle più belle località d’Italia direttamente

sul cellulare. Il servizio georeferenziato, realizzato in collaborazione con Touring Editore, fornisce una mappa con indicazioni e notizie sul luogo o sul sito storico-culturale scelto senza necessità di dover scaricare un’applicazione specifica.

SIA-SSB PREMIATA PER LA CAPACITÀ DI INNOVAZIONE

Il riconoscimento ai Cards & Payments Awards

È

di SIA-SSB la «migliore strategia ed innovazione» nel settore delle carte e dei pa-

gamenti. Il riconoscimento internazionale le è stato attribuito nell’ambito del “Cards and Payments Europe Awards 2010” consegnati a Madrid da VRL, società di ricerca e analisi attiva nel settore dei servizi finanziari e professionali. La giuria ha scelto

di premiare SIA-SSB «per la capacità di utilizzare l’innovazione tecnologica e per l’eccellenza nei modelli operativi e di business, rifocalizzando le proprie attività su aree strategiche in un momento di profonda recessione economica».

AXWAY FINANCIAL EXCHANGE VINCE AL PAYFORUM

Migliore soluzione per gestire le transazioni SEPA

È

stato attribuito ad Axway Financial Exchange l’Innovative Payments Trophy 2010 di PayForum come migliore soluzione nella categoria “Area unica

dei pagamenti in euro”. Il riconoscimento premia la capacità di Axway di sviluppare un prodotto particolarmente creativo e utile, in grado di gestire la transazione da modelli di pagamento nazionali a SEPA tramite una piattaforma di scambio multi-channel, multienterprise, multi-format e multi-service. Axway

Financial Exchange abilita la gestione centralizzata dei flussi finanziari, assicurando il controllo della qualità e la completa visibilità end-to-end nello scambio dati. Inoltre, dispone di un’ampia gamma di funzionalità specifiche per i direttori finanziari e i responsabili degli uffici tesoreria e transazioni bancarie.

PEGASYSTEMS LEADER DEL MAGIC QUADRANT DI GARTNER

L’innovativa tecnologia Build for Change

È

Pegasystems leader del Magic Quadrant 2010 di Gartner dedicato a “CRM Customer Service Contact Centers”.

Alla base del riconoscimento, il successo dell’innovativa tecnologia “Build for Change” che numerose aziende in tutto il mondo utilizzano per migliorare l’assistenza ai clienti, velocizzare e ottimizzare i processi di gestione delle attività aziendali, incrementare la redditività e

lo sviluppo. Queste soluzioni sfruttano la potente suite SmartBPM tBPM che h include Customer Process Manager per il customer service multicanale e numerosi altri framework per assistenza medica, assicurazioni e servizi finanziari.


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R U B R I C H E AZIENDE NEWS

SAS E SEC SERVIZI INSIEME PER NUOVE SOLUZIONI SUL MERCATO FINANCE

Pochi indicatori sintetici per valutare il rischio

S

ec Servizi ha siglato un importante accordo con SAS per l’impiego della Banking

Intelligence Architecture, il framework di business intelligence di ultima generazione. Grazie a questa partnership i clienti di Sec Servizi, consorzio di istituti finanziari e fornitore di servizi ICT, potranno adottare processi di valutazione del rischio

basati sull’evidenza di pochi indicatori sintetici, risultati di complessi e articolati modelli matematici implementati e risolti dalla tecnologica SAS. L’iniziativa è rivolta alle banche di piccole e medie dimensioni, un target cha ha forti esigenze di ade-

guamento alle normative e che richiede supporto in questo periodo di transizione. L’accordo tra Sec Servizi e SAS prevede la predisposizione di strumenti evoluti di analisi e gestione del rischio, tema strategico nella conduzione del business.

SULL’IPHONE LA GESTIONE DELLE CAMPAGNE DI VENDITA

Pronta la versione iC-Crm per smartphone

È

disponibile per iPhone anche la versione completa di iC-Crm, l’innovativo sistema di Campaign

Management per il mondo del business prodotto da Newsoft. Il sistema è composto da una componente “server” che permette all’azienda di p re d i s p o r re e l a n c i a re campagne di vendita in real-time e da un software client nativo iPhone. Quest’ultimo

permette al venditore di organizzare in modo chiaro e semplice il proprio lavoro, fornendogli potenti funzioni di pianificazione e gestione dei contatti, un’agenda dinamica dotata di alert, un flessibile modulo di reportistica, una scheda cliente personalizzabile

e una sezione Portafoglio dotata anche di funzioni statistiche. Il flusso di export in formato XML permette la gestione dei dati sul proprio computer, sia tramite Excel sia con l’interfaccia dedicata (scaricabile gratuitamente dal sito www.icmobile.it).

AL VIA OSSERVATORIO PER LE PAYMENT INSTITUTIONS

Uno strumento per mappare il mercato europeo

N

asce il primo Osservatorio di ricerca dedicato alle “Payment Institutions”, i nuovi soggetti autorizzati

a operare nel mercato di servizi di pagamento dalla PSD - Payment Services Directive, entrata in vigore il primo marzo scorso. L’iniziativa, realizzata da SIA-SSB in collaborazione con Capgemini e CeTIF - Università Cattolica, si propone di offrire supporto agli Istituti di pa-

gamento (provenienti da settori diversi quali GDO, telecomunicazioni, petrolifero, multiutility, media, PA, ecc.) attraverso analisi di mercato del mondo dei pagamenti, indagini e studi sui requisiti richiesti e su aspetti organizzativi, informatici, di business e di vigilanza del nuovo

contesto di riferimento. Tra i principali progetti previsti, il lancio di una survey focalizzata sulle Payment Institutions volta ad analizzare i driver della domanda e dell’offerta, i potenziali servizi, la tipologia di clientela, le motivazioni e le aspettative dei fruitori finali.

PIANIFICAZIONE E CONTROLLO PER LE GRANDI BANCHE

Dalla partnership Cedacri-Zeb nasce Value Manager

U

n’innovativa soluzione integrata di Pianificazione e Controllo per rispondere in modo specifico alle esigenze di istituti di medie

e grandi dimensioni. La propone Cedacri in partnership con Zeb, società tedesca specializza nell’offerta di sistemi software per il mercato finanziario. Value Manager, questo il nome dell’applicazione, presenta diversi punti di forza. Innanzitutto è una piattaforma integrata e modulare, che consente

una gestione di gruppo oltre che di singola banca, di attualizzare tutti i cash flow e di beneficiare della massima flessibilità nell’analisi e nell’attribuzione dei costi. A queste caratteristiche si aggiunge la possibilità di eseguire analisi di dettaglio sui singoli rapporti, in modo guidato e con tecniche che

assicurano la massima affidabilità sui dati. Grazie a un front end potente e flessibile, con Value Manager è inoltre possibile pubblicare un tableau de bord per la direzione e report standard e personalizzati, che indirizzano in maniera intuitiva e immediata le analisi della struttura centrale e periferica.


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R U B R I C H E LIBRI

IL RISCHIO DI REPUTAZIONE E DI NON CONFORMITÀ A cura di Mario Anolli e Federico Rajola Bancaria Editrice 2010, pp. 188, € 30

L’

introduzione della funzione compliance da parte dell’autorità di vigilanza ha rappresentato un importante passo nel processo di trasformazione del sistema dei controlli interni. Le novità regolamentari, infatti, hanno portato a un rafforzamento dei requisiti di organizzazione e prudenziali. In un contesto quindi di grande sensibilità al tema dei rischi, Bancaria Editrice ha appena pubblicato un nuovo volume sulla compliance, a cura dei professori Mario Anolli e Federico Rajola dell’Univesità Cattolica di Milano. Il volume, partendo dai risultati di ricerche effettuate dal CeTif, analizza i seguenti temi: le caratteristiche, la collocazione e la valutazione del rischio di reputazione all’interno del sistema dei rischi della banca; la reputazione e il rischio reputazionale; i modelli di governance; l’inquadramento giuridico; i ruoli, le responsabilità e i modelli organizzativi della funzione compliance nelle banche; gli strumenti e i metodi per la conduzione operativa della funzione. L’analisi è inoltre arricchita dall’esperienza della Federazione Lombarda delle BCC che analizza un interessante esempio di organizzazione della funzione compliance all’interno delle banche di credito cooperativo. Un testo fondamentale per i compliance officer e anche per coloro che operano nell’ambito del sistema dei controlli interni di banche, assicurazioni e altri intermediari finanziari.

IL FUTURO DEI CONFIDI IN ITALIA A cura di Maurizio Baravelli e Paola Leone Bancaria Editrice 2010, pp. 344, € 35

Q

uali scelte strategiche dovranno compiere i Confidi per continuare a svolgere il loro compito di mediatori radicati sul territorio nel rapporto banche-imprese? A questa e ad altre domande risponde il nuovo volume pubblicato da Bancaria Editrice, curato dai professori Maurizio Baravelli e Paola Leone dell’Università La Sapienza di Roma. Alla luce della nuova normativa sui Confidi e alla conseguente necessità di riformulare i modelli strategico-organizzativi dei Confidi, il libro affronta i seguenti argomenti chiave: aspetti normativi: la legge quadro su i Confidi, le recenti disposizioni di Vigilanza, gli strumenti previsti da Basilea 3, la control governance, i nuovi principi contabili Ias/Ifrs; modelli strategico-organizzativi: la trasformazione in intermediario ex art. 107, l’adeguatezza patrimoniale, la valutazione dei Confidi rispetto a variabili ambientali, le soluzioni strategiche per chi non sceglie la strada del 107; modelli di rating: le opportunità per il rafforzamento del ruolo dei Confidi nel rapporto banca-impresa e le difficoltà nella creazione di un sistema di rating per la quantificazione delle probabilità di default garanzie: efficienza, accesso al credito per le Pmi, sostegno pubblico, politiche per lo sviluppo dettate dalla normativa nazionale e regionale. Il volume è corredato di un’Appendice nella quale vengono analizzate alcune esperienze degli operatori del business delle garanzie.

a cura di Alessandro Carletti

IL METODO DEI RATING INTERNI A cura di Francesco Cannata Bancaria Editrice 2010, pp. 322, € 30 sce la terza edizione del volume di Francesco Cannata, sostanzialmente rivista e aggiornata per tener conto delle proposte di modifica delle regole di Basilea 2 dopo la crisi finanziaria. Il Comitato di Basilea, infatti, ha formulato un’articolata proposta di revisione della regolamentazione prudenziale delle banche, finalizzata a correggere le imperfezioni del quadro vigente e a rafforzare la stabilità del sistema finanziario: da una più severa e omogenea definizione di patrimonio di vigilanza al rafforzamento delle regole sui prodotti strutturati e sul trading book; da regole quantitative sul rischio di liquidità a un pacchetto di misure volte a contenere l’indebitamento del sistema finanziario. Sebbene l’impalcatura e la filosofia sottostante il metodo dei rating interni (IRB) per il rischio di credito ne escano sostanzialmente confermate, le novità e i cambiamenti sono rilevanti, soprattutto quelli miranti a favorire una più efficace attuazione della regolamentazione. Grazie all’esperienza diretta dell’autore in Banca d’Italia, la nuova edizione del volume offre un’analisi ragionata della disciplina di Basilea 2 prima e dopo la crisi, focalizzando l’attenzione sull’utilizzo da parte delle banche dei metodi basati sui rating interni per il rischio di credito. Il volume è strutturato in tre parti: la prima delinea il quadro d’insieme: si descrivono la disciplina prudenziale di Basilea 2, avendo come punto di riferimento la normativa elaborata nelle sedi internazionali, e i principali cambiamenti che si sono resi necessari alla luce della crisi; la seconda è dedicata al metodo dei rating interni: il filo conduttore è rappresentato dalle Disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia che, nel recepire la normativa internazionale, hanno adattato quest’ultima alle prassi e alle esigenze del mercato e degli operatori italiani; la terza parte riporta l’esperienza operativa della Banca d’Italia nei primi due anni di applicazione della disciplina, maturata nell’ambito delle attività di riconoscimento prudenziale dei sistemi di rating delle principali banche italiane. Il volume è corredato di tre Appendici di approfondimento e di un utile Glossario sui termin più diffusi.

E


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