Osservatorio geologico ed avifaunistico Bivacco A.Agnolin Concept progettuale e prima analisi del sito.
Arch. Matteo Basso + Arch. Chiara Becciu_ In collacorazione con Ing. Alberto Bertoia
Amici della Montagna San Giovanni di Casarsa admsangiovanni.it admsangiovanni@hotmail.com
BivaccoAgnolin
Visto che il destino ci ha prematuramente privato di un caro amico, sulla strada dell’esperienza vissuta dai nostri genitori, fondatori del gruppo “Amici dell montagna�, abbiamo sentito l’esigenza di lasciare un segno nel territorio a ricordo di Alessandro Agnolin. Amici della Montagna San Giovanni di Casarsa
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Questa relazione, scritta in collaborazione tra Mach architetti e il gruppo Amici della montagna, è una presentazione del concept del progetto Osservatorio geologico ed avifaunistoco Bivacco A. Agnolin. Una prima analisi del contesto motiva la scelta dell’ubicazione. A seguito la descrizione degli aspetti architettonici. Introduzione_Amici della Montagna L’istituzione Le attività Le iniziative promosse Il progetto bivacco Agnolin Analisi del territorio Matrice SWOT Valore naturalistico e paesaggistico Aspetti geologici Accessibilità Vocazione turistica del territorio Strategie Progettuali Matrice SWOT Sfruttare trasformare Affrontare Evitare_il progetto architettonico Quadro economico
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Casera Francescutto, Forni di Sopra 6
L’associazione Amici della Montagna San Giovanni di Casarsa
L’istituzione Nel dicembre del 1989, sul sentiero che saliva al Clapsavon si prese la vita di Elidio Francescutto, persona nota e attiva nella vita associativa di San Giovanni di Casarsa. Negli anni a venire nacque l’idea di promuovere un’azione concreta a ricordo di Elidio. Così nel 1992 con atto notarile, un gruppo di amici istituisce “Amici della Montagna”, associazione apolitica, senza scopo di lucro, di natura ricreativa e culturale con sede a San Giovanni di Casarsa. L’obbiettivo era quello di ristrutturare un vecchio ricovero per i vitelli raggiungibile da Forni di Sopra attraverso il sentiero Cai N° 210, in località Mamaiou, vicino al luogo dell’incidente in cui perse la vita Elidio. I lavori di ristrutturazione della Casera hanno occupato i quattro anni a seguire e sono terminati con l’inaugurazione del fabbricato e l’intitolazione del Bivacco ad Elidio Francescutto il 3 settembre 1995. Da allora i soci del gruppo si impegnano costantemente nel mantenimento del bivacco, della Casera e dell’area circostante lasciando lo spazio a diposizione della comunità e di chi ne faccia richiesta.
Le attività Le attività dell’Associazione non si limitano solo alla gestione del bivacco. Tutt’oggi sono innumerevoli le gite in montagna, gli appuntamenti, le serate a tema che vengono organizzati nell’arco dell’anno con lo scopo di: - diffondere e promuovere lo sviluppo turistico della montagna friulana; - incrementare sviluppo della scienza e della cultura di montagna; - educare al rispetto di ambiente e patrimonio naturalistico; - promuovere ecologia.
Le iniziative promosse Negli anni sono molte le iniziative portate a compimento dall’associazione. Troi da li fous_Meduno In collaborazione con l’Amministrazione comunale di Meduno è stato recuperato un sentiero storico chiamato “Troi da li fous” nei pressi di Navarons di Meduno che conduce sopra alla forra “Fous di Marcat” resa famosa per gli avvenimenti storici del 1864. Tra l’ottobre e l’inizio di novembre di quell’anno ci fu infatti un tentativo insurrezionale contro gli austriaci da parte della cosiddetta “banda di 7
Navarons”. Fra le armi usate per combattere contro gli austriaci furono utilizzate anche le bombe “all’Orsini”, che venivano costruite dai patrioti in una fucina posta all’interno della forra. Ogni anno questo sentiero è meta di una visita di istruzione storico naturalistica per i ragazzi delle classi terze delle scuole medie di Casarsa. Lungo le sponde del Fiume Lin_Casarsa della Delizia In Comune di Casarsa, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e le scuole medie, è stato realizzato un percorso storico naturalistico chiamato “Lungo le sponde del Fiume Lin” che porta a scoprire ambienti naturali e luoghi caratteristici del nostro territorio comunale. Premio Rino Castellarin Da quattro anni, per i ragazzi delle scuole medie, nel mese di maggio viene organizzato il concorso scolastico “Rino Castellarin”. Attualmente l’associazione è rappresentata da 120 iscritti.
Il progetto Bivacco Agnolin Qualche anno fa un socio fondatore dell’associazione, forte dell’esperienza maturata con la ristrutturazione della Casera Francescutto, ha proposto di costruire in montagna un manufatto, un segno tangibile che porti il nome di Alessandro Agnolin, ragazzo molto presente nella comunità di San Giovanni, portato via da una slavina nei pressi di Forni di Sopra all’età di vent’anni. Questa idea si è concretizzata con la proposta di realizzare un bivacco in montagna, parte di mondo che Alessandro amava moltissimo. L’idea è stata recepita e fatta propria da un gruppo di ragazzi, amici di Alessandro. Il luogo dove far sorgere in manufatto è stato identificato nella zona detta di Pian delle Streghe, comune di Forni di Sotto, a 2218 metri di altitudine press le pendici del gruppo del Bivera e Clapsavon. Il luogo è stato scelto sia per le sue caratteristiche naturalistiche e ambientali sia per il suo valore paesaggistico. Il primo aspetto privilegia le affinità con gli interessi di Alessandro, studente universitario di scienze ambientali profondamente legato alla montagna. L’ubicazione invece è un segno di continuità con quanto fino ad oggi realizzato dell’Associazione: la casera Francescutto. La casera, ristrutturata e gestita dai soci, si configura infatti come il campo base per la 8
logistica legata alla costruzione e alla manutenzione del Bivacco Agnolin. E’ questo il modo piÚ sicuro per garantire un futuro all’associazione, un nuovo progetto, un passo in avanti, che in senso figurato segna un passaggio generazionale.
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Analisi del territorio
Di seguito si riporta la matrice SWOT in riferimento all’analisi del territorio. Vengono identificati sia la potenzialità del territorio che eventuali problematiche messe in atto dal progetto del bivacco
PUNTI DI FORZA • valore paesaggistico • valore naturalistico • aspetti di interesse geologico • vocazione turistica • attività sportiva in ambiente • abete bianco OPPORTUNITA’
DEBOLEZZE • scarsità di punti d’appoggio nell’area di progetto • •
difficoltà di manutenzione incuria
MINACCE
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Valore naturalistico e paesaggistico
Ortofoto
L’area del Pian delle Streghe si trova in comune di Forni di Sotto, a circa 2200 m sul livello del mare, al confine tra i comuni di Sauris e Forni di Sopra, nella porzione di territorio identificata con l’UTI CARNIA.
Bivacco A. Agnolin
UTI CARNIA 12
Punto di forza dell’area è la vicinanza con il sito DOLOMITI UNESCO sistema 4, Dolomiti friulane e d’oltralpe.
Bivacco A. Agnolin
Comuni interessati dal perimetro DOLOMITI UNESCO
Il Pian delle Streghe si trova all’interno del sito di importanza comunitario SIC Monti Bivera e Clapsavon” ZSC IT3320007.
Bivacco A. Agnolin
Comuni interessati dal SIC 13
Carta del sito Natura 2000 Sito di Importanza Comunitaria “Monti Bivera e Clapsavon” ZSC IT3320007 Comuni interessati Sauris; Forni di Sopra; Forni di Sotto Superficie totale 1832,00 ha
Sito di Importanza Comunitaria “Monti Bivera e Clapsavon” Il Sito di Importanza Comunitaria “Monti Bivera e Clapsavon” è situato nelle Alpi Carniche meridionali e ricopre un’area di circa 1830 ettari, situata tra i comuni di Sauris, Forni di Sopra e Forni di Sotto. Comprende tutto il gruppo montuoso del Bivera, la cui vetta principale raggiunge quota 2474 m s.l.m. e i monti Zauf (2246 m s.l.m.) e Lagna (2134 m s.l.m.); a nord è delimitato dal torrente Lumiei, affluente del fiume Tagliamento. Il gruppo del Bivera, caratterizzato da estese falde di detrito e che dà il nome al geosito di rilevanza nazionale “Successioni triassiche del Monte Bivera”, domina l’area circostante costituita da rilievi minori e dalla morfologia più dolce, ricoperti da prati e boschi. Aspetti faunistici Il Sito è particolarmente interessante sotto l’aspetto ornitologico, per la presenza di numerose specie di interesse comunitario. Tra le più importanti ricordiamo il fagiano di monte, la coturnice e la pernice bianca negli ambienti di prato pascolo e il gallo cedrone, la civetta capogrosso e numerose specie di Picidi negli ambiti forestali. Il territorio del sito è inoltre frequentato da almeno una coppia di Aquila reale. Anche tra i mammiferi va segnalata la presenza di specie di alto valore ecologico: l’orso bruno, con probabile utilizzo dell’area anche come sito 14
di svernamento, e la lince. Tra gli anfibi, è presente la salamandra alpina, mentre tra gli invertebrati sono degni di nota due lepidotteri, Euphydryas aurinia e Parnassius apollo, accanto a un coleottero cavernicolo endemico, Oryotus tragoniae. Aspetto floristico La maggior parte del territorio compreso nel SIC (47% circa) è occupato da vegetazioni di tipo alpino e subalpino legate alla presenza di rupi e ghiaioni, che caratterizzano il paesaggio vegetale dei monti Bivera, Clap Savon e Lagna. Le mughete (10%) sono ben diffuse sui conoidi detritici e sulle balze rocciose alle pendici settentrionali e meridionali dei monti Bivera e Clap Savon. Le praterie alpine e subalpine a zolla discontinua, dominate da Carex firma e Sesleria caerulea, sia dei suoli mediamente evoluti, dominate da Sesleria caerulea e Carex sempervirens risultano anch’esse molto diffuse. Peculiari sono anche le praterie silicee alpine e boreali ed i nardeti presenti presso il passo del Zauf, Sella Tragonia ed il Col di S. Giacomo, ed i pascoli pingui presenti nell’area delle casere. Il generale abbandono dell’utilizzo del territorio ha favorito la diffusione delle brughiere e delle formazioni ad alte erbe a discapito delle praterie e dei pascoli pingui. Il 30% circa del SIC è occupato da boschi, si tratta in prevalenza di peccete montane ed alpine, lariceti primari e faggete. Particolarmente importanti per la presenza di specie rare sono le formazioni vegetali delle torbiere presenti presso Sella Tragonia, Chiansaveit e Pian delle Streghe.
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Aspetti Geologici L’area Bivera-Clapsavon-Pian delle Streghe è considerata un geosito di interesse nazionale ed è parte, con il massiccio del Pramaggiore e del Verzegnis, del geoparco Carnia Alta Valle del Tagliamento. Dagli studi della facoltà di geoscienze dell’Università di Trieste si evnce che sulle pareti orientali del Monte Bivera, e sui rilievi vicini, è molto ben esposta la successione triassica (dallo Scitico all’Anisico-Ladinico) che caratterizza la Carnia occidentale, qui pressoché continua per un lungo tratto compreso fra due rami della linea tettonica di Sauris. Non a caso il 15 settembre 1976 si trovavano in zona Giulio Pisa e Riccardo Assereto, due geologi che trovarono la morte, assieme al piccolo Andrea Assereto di 11 anni, sotto una scarica di massi dal Monte Bivera dove stavano effettuando rilievi geologici a seguito del terremoto del precedente mese di maggio. Sul versante occidentale affiorano lembi limitati della formazione ladinico superiore dei Calcari Rossi ad Ammoniti, noti anche come Calcari del Clap Savon in quanto affioranti, più ad occidente, sull’omonima cima. All’interno di questa unità è presente una ricca fauna fossile ad invertebrati (soprattutto ammonoidi), e più rari resti di vertebrati marini (in località Pian delle Streghe).
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Accessibilità
Stralcio carta Tabacco n. 02 posizione bivacco e tracciato nuovo sentiero
L’area di Pian delle Streghe è in posizione baricentrica rispetto alle vallate di Forni di Sotto, Forni di sopra e Sauris. E’ raggiungibile tramite quattro itinerari diversi tramite dislivelli che vanno dai 700 ai 1400 m con tempi di percorrenza medi di 3 ore e mezza.
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Sentiero CAI 212 Da Forni di Sotto, Loc Sant’ Antonio passando per Casera Costa Baton in direzione forcella Rancolin si prosegue per il sentiero 212-213, e attraverso un canalone si giunge al Pian Delle Streghe. Dislivello 1340 m ca Tempo di percorrenza 4:30 h circa Sentiero CAI 234 Da Sauris di Sopra si imbocca il sentiero 209, 1300 circa per sentiero 234 e 234A passando per casera Giaveada si raggiunge la forcelletta del Pian delle Streghe (quota 2232 m.) Dislivello 1000 m ca Tempo di percorrenza 3:30 h circa Sentiero CAI 210-212 (lato nord Bivera) Nella strada tra Sauris e Laggio, in località Col Marende si imbocca il sentiero 210 da Casera Razzo, poi per il sentiero 212 passando per la forcella Bivera si scende al Pian delle Streghe. Nota Storica: Sabato 17 settembre 2016, sono stati intitolati i sentieri CAI 212 e 213 a Giulio Pisa e Riccardo Assereto Dislivello 600 m ca Tempo di percorrenza 3:30 h circa Sentiero CAI 210-212 (lato ovest Bivera) Da Forni di Sopra per sentiero 210 passando per Casera Montemaggiore e Bivacco Francescutto si prosegue per sentiero 213/212/234° al Pian delle Streghe. Variante: dal Bivacco Francescutto, nel corso del 2017, verrà ripristinato un vecchio sentiero che si mantiene in quota aggirando le pendici meridionali del Clapsavon e che raggiungere direttamente l’area del Pian delle Streghe, evitando 400 m di dislivello. Dislivello 1300 m ca (con variante 900) Tempo di percorrenza 4:00 h circa (3:00 circa con variante)
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Vocazione turistica del territorio La zona montana ed in particolare il comune di Sauris rappresenta un forte potenziale per il flusso turistico. In particolare il territorio della Carnia è meta di escursionisti e sportivi.
Documento Il turismo in Friuli Venezia Giulia 2014
La vallata a nord del Bivera è attraversata da itinerari escursionistici di fama internazionale: - Via Alpina, http://www.via-alpina.org/it/
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- Carnia Trekking, https://www.carnia.it/itinerario-vacanza/tra-pascoli-e-vettesui-monti-di-sauris/identificatore/365. Il flusso turistico estivo è incentivato da numerose iniziative ed eventi, promossi dai rifugi della zona: - Note in rifugio - Gira rifugi In particolare tra le varie iniziative ricordiamo il Trail delle Orchidee. Organizzato nel mese di luglio, da alcuni anni, conta circa 500 partecipanti, è una gara di Trail running che consiste in una corsa in alta montagna, tra Carnia e Cadore in Alta Val Lumiei, un percorso ad anello (92% su sentieri e strade sterrate) sul bordo della splendida conca del Lago di Sauris, di Km 46 e D+3000, con partenza ed arrivo al Passo Pura. Il percorso prevede in passaggio nell’area del Pian delle Streghe nelle vicinanze del luogo scelto per la realizzazione del Bivacco Geologico “A. Agnolin”. Qui il dettaglio della tappa che descrive il passaggio sul pian delle streghe: Tratto 3 - Km 6,8 D+810 D-800 Da Casera Giaveàda si risale per il 234A dapprima in ameno bosco di larici, quindi per prateria fiorita. La salita, divenuta più ripida, conduce al Pian delle Streghe, altopiano morenico formatosi alle pendici del Monte Bìvera. I segnavia disegnano un percorso dapprima irregolarmente pianeggiante, quindi in discesa, successivamente in ripida salita su ghiaione fin a congiungersi con il 212 che sale da Forni di Sotto.
Bivacco A. Agnolin
http://www.traildelleorchidee. com/?page_id=3318 20
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Strategie progettuali
Di seguito si riporta la matrice SWOT in riferimento alle strategie progettuali, poi approfondite nei rispettivi capitoli.
PUNTI DI FORZA • • •
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OPPORTUNITA’
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vocazione turistica attività sportiva in ambiente abete bianco
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• •
• valore paesaggistico valore naturalistico aspetti di interesse geologico
scarsità di punti d’appoggio nell’area di progetto
SFRUTTARE valorizzazione attività produttive circostanti con manufatto prodotto in vallata materiale e realizzazione a km 0
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TRASFORMARE nuovo punto di interesse potenziamento rete sentieri con conseguente miglioramento della fruibilità dell’area
AFFRONTARE gestione unica con Ca- • sera Francesutto favorisce una manutenzione continuativa
EVITARE minimizzare le possibili situazioni di degrado con progetto consapevole
•
MINACCE
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difficoltà di manutenzione • incuria
DEBOLEZZE
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Sfruttare valorizzazione attività produttive circostanti con manufatto prodotto in vallata materiale e realizzazione a km 0
Al fine di valorizzare le materie prime locali e le imprese del territorio, nella logica di un progetto sostenibile che minimizza le risorse per il trasporto di materiale si è deciso di operare con l’abete bianco, una specie forestale nobile che, in Fvg, vive nei boschi misti che occupano una superficie di circa 20 mila ettari, presente nei boschi carnici. L’ Abete Bianco o “albero della luce”, la pianta più alta in assoluto tra le conifere, è quella che per prima riceve la luce all’alba e per ultima luccica al sole del tramonto. Le sue chiome argentee, soprattutto con le fredde temperature invernali, aumentano lo scintillio luminoso e la sua magicità. E’ simbolo di forza e di speranza e già nell’epoca precristiana veniva issato nei paesi e nelle case durante il solstizio e preparato come ringraziamento o l’albero “della cuccagna” per essere scalato dai giovani adolescenti delle comunità rurali nel mese di Maggio. E’ noto per le sue caratteristiche di resistenza meccanica.
immagini e informazioni http://www.legnolandia.com/ azienda/abete-bianco
Non solo la materia prima, ma anche la lavorazione verrà gestita in loco, Legnolandia sarà il gestore dell’appalto per la costruzione e l’installazione del bivacco.
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Trasformare nuovo punto di interesse potenziamento rete sentieri con conseguente miglioramento della fruibilità dell’area
Un nuovo punto d’appoggio nell’area migliora la fruibilità generale e garantisce un maggior livello di sicurezza per chi decida di intraprendere la scalata alle cime del Bivera e del Clapsavon. Di seguito vengono elencati le nuove possibilità date dalla realizzazione del Bivacco-osservatorio: • viene inserita una postazione attrezzata per mezzi di soccorso durante gli eventi sportivi, ricordiamo che la configurazione atipica dell’area si presta all’accesso dell’elicottero • rispetto ai tracciati di Cammino delle Dolomiti e trekking Carnia il nuovo sentiero può configurarsi come variante che attraversa il Massiccio del Bivera • un riparo in alta quota facilita la pianificazione di percorsi turistico-escursionistico ad esplorazione del geosito dell’Alta Valle del Tagliamento.
M. BIVERA
M. CLASAVON PIAN DELLE
STREGH
E
Analisi rete percorsi-rifugi
itinerari internazionali
sentieri CAI
casere/rifugi esistenti
bivacco A.Agnolin
M. ZAUF
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EVITARE Minimizzare le possibili situazioni di degrado con progetto consapevole
Il progetto dell’osservatorio-bivacco _L’uomo come unità di misura I’ubicazione in alta montagna rende necessaria una riflessione sull’essenzialità del costruire. Il bivacco è nato come alternativa al più comodo rifugio nei primi anni del 900, è per sua natura un elemento minimo, privo di comfort. E’ riparo e protezione da un esterno inospitale, una specie di avamposto isolato nella vastità della natura che lo circonda. La sua ragione implicita è quella del transito, del cammino, dell’esplorazione, dell’estraniamento dall’artificio, dell’abitare per il breve tempo della permanenza. Per questo il punto di partenza del progetto è stato lo studio degli spazi minimi, essenziali e misurati sulle necessità di chi li occupa. Ripararsi Mangiare Dormire L’eliminazione del superfluo ha guidato la definizione della forma. Lo sviluppo in altezza permette di occupare minor quantità di suolo e di articolare il volume interno.
Schemi estratti da Progettare e costruire, Neufert 27
Ripararsi La posizione rispetto al crinale della montagna garantisce visibilità all’arrivo del sentiero e allo stesso tempo viste panoramiche su vallate e massicci vicini. Il volume è il più compatto possibile, senza aggetti o nicchie esterne in modo da limitare manutenzioni e accumuli di neve. L’asse dell’edificio è quello NordSud, ciò per offrire il lato pù smussato verso Nord e posizionare porta di ingresso a Sud.
Fotoinserimento 28
Il manufatto è pensato per essere rimovibile e realizzato “a secco”, verrà posato su un telaio metallico ancorato alla roccia sottostante. Il legno di abete bianco che costituisce interno e struttura proverrà da foreste delle vallate vicine gestite in modo sostenibile. Il rivestimento esterno sarà in fogli metallici non riflettenti posati su intelaiatura fissata direttamente alla struttura principale realizzata in Smartlam: pannelli in legno lamellare di abete bianco con irrigidimenti in frassino.
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Viste interne 30
Mangiare All’ingresso viene predisposto un vano per riporre zaini e scarponi, sopra di esso trovano spazio due cuccette. PiÚ avanti, il tavolo è illuminato dalla finestra che inquadra il Clapsavon e offre dai 3 agli 8 posti, a seconda che venga ridossato alla parete o portato verso il centro stanza. + osservare A differenza della configurazione tipica del bivacco si è pensato di attrezzare il manufatto che possa essere utilizzato come piano di lavoro per gli studiosi che frequentano la zona.
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Vista interna 32
Dormire Sono previste 6 cuccette di cui 5 fisse ed una ribaltabile. Le linee inclinate di copertura e pareti rispondono all’esigenza di rimuovere spazio superfluo. Da tutte le cuccette si può guardare verso esterno grazie alle due finestre posizionate su livelli diversi.
Prospetto e sezioni 33
La porta si apre verso la vallata di Forni, la posizione a Sud garantisce un più rapido scioglimento della neve, l’inclinazione pari al 30% della copertura è pensata opposta al lato ingresso per evitare caduta della neve o stillicidio di acqua piovana verso l’entrata. Una riserva idrica, integrata sotto il canale di gronda, recupera l’acqua piovana e ne consente utilizzo dall’esterno per caduta senza ausilio di pompe.
Vista dall’interno del bivacco 34
Prospetto e sezione 35
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Quadro economico
Previsione di spesa: Costi di presentazione delle pratiche Realizzazione e installazione (presunto) Attività di promozione per raccolta fondi tot
100,00 € 50.000,00 € 500,00 € 50.600,00 €
Sono state avviate alcune attività al fine di coprire i costi di realizzazione e installazione (elicottero). Il progetto è stato presentato alla comunità locale durante la running trace Trail delle Orchidee. Rimanenza gestione associazione amici della montagna da finalizzare alla costruzione del bivacco Iniziativa raccolta ferro Donazioni I semestre 2017 Autofinanziamento con vendita di gadget legati all’evento (trail delle Orchidee) tot
10.000,00 €
2.500,00 € 1.000,00 € 1.000,00 € 14.500,00 €
Inoltre a seguito della delibera comunale che autorizza Amici della Montagna alla costruzione dell’Osservatorio geologico e avifaunistico, bivacco A.Agnolin è stato messo appunto un programma raccolta fondi: Avvio raccolta crowfonding Sponsor legati alle attività escursionistiche Sponsor legati attività costruttiva (sono state contattate 3 aziende, siamo in attesa di risposta) tot In aggiunta sono stati contattati vari enti ed associazioni della zona.
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