ilCatone 9

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ilcatone@libero.it NUMERO 9 ANNO 1 www.ilrefuso.com

VERDE

NATAL i portafogli sono a secco, le piante anche, mentre a Copenaghen si fa Clima ai Castelli si torna al Banco dei Pegni DICEMBRE -GENNAIO 2010 distribuzione gratuita


Primo piano fronte del no

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fai te

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Primo piano

cronaca i bocciati castellani

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acqua sparita

cronaca

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cronaca my hospital

17 giustizia di carta teatro

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speciale

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riapre al tuscolo

spose nostre cultura

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spazio aperto ridateci ETNICA

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daybyday agenda

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direttore responsabile Paola Bolaffio capo redattore Ilaria Romano progetto grafico Marco Morici in copertina: Tribunale di Velletri foto di Paola Bolaffio redazione: via dei Mattei, 11B 00030 Colonna tel. 06.943.400.43 ilcatone@libero.it resp. amm. Miriam Trobbiani pubblicità ass. pro. soc. “il Refuso” info@ilrefuso.com sponsor Ernesto Stacchiola stacchiola@ilrefuso.com www.ilrefuso.com sito a cura di Massimo Pastori registrazione n. 4/09 del 3/2/09 presso il Tribunale di Velletri chiuso in tipografia il 16.07.2009. Tutti i diritti sono riservati. Vietata la riproduzione anche parziale. edito da via B. di Pontegrande 7b Monte Porzio C.

Tanti aug...no vabbè Verde Natale, avrebbe dovuto essere quello del 2009 post Copenaghen. Verde dopo il nobel ad Obama, verde per necessità del pianeta, verde perché non abbiamo alternative se non la marcia indietro. Eppure in Danimarca, dove il ministro cinese Zhenhua Xie ha criticato l’offerta di Obama di tagliare le emissioni del 17% entro il 2020 (ovvero 1/5 di quanto dovrà fare l’Europa), dove difficilmente si spera di arrivare ad un accordo che sia vincolante per i paesi più inquinanti, e dove il sindaco Alemanno annuncia un piano farlocco per una altrettanto farlocca città sostenibile, c’è aria di fallimento. Figuriamoci qui da noi. Mentre si discute di clima e di ambiente, il governo insieme all’Enel individua i siti per le centrali nucleari e, ancor più vicino, nell’area tra Castelli e Valle del Sacco, si fanno passare in sordina autorizzazioni a scempi ambientali. Qualcosa per fortuna si muove: un ancor debole ma sempre più gonfio fronte del no cerca di combattere contro il cemento, per la tutale delle sue acque, per la salvaguardia dei boschi e dei vigneti, contro i veleni degli inceneritori, per la raccolta differenziata, per l’energia sostenibile, contro l’inquinamento, anche acustico, contro il razzismo, per il trasporto su ferro... E’ di questo fronte del no, fatto da gente comune cui, talvolta, qualche colore politico si incolla cavalcandone il consenso, quello di cui si occupa la prima parte di questo Catone. La parte centrale è invece dedicata all’altra faccia di questo Natale, il Natale al Verde, quello della crisi, di Babbo Natale che va a impegnarsi la collana della nonna, quello dei Comuni che parlano di dissesto per giustificare immobilismo e dei Comuni che il dissesto ce l’hanno certificato ma si rimboccano le maniche, quello delle mafie che quando c’è crisi s’ingrassano. Verde Natale (fallito) e Natale al Verde (pienamente riuscito) sono dunque i due fili conduttori di questo numero. Fili tenuti insieme dal segnale che negli ultimi tempi si fa sempre più chiaro: per molti è arrivata l’ora di dire basta. paola bolaffio

Stampa: TEOS GRAFICA srl, v. sassuolo 00040 Pomezia (RM) Ogni collaborazione è da intendersi a titolo gratuito. Foto e articoli non verranno restituiti.

A questo numero hanno collaborato: Giulia Attiani, Lara Attiani, Tullio Berlenghi, Simone Campanella, Marco Caroni, Andrea Cicini, Cucco’s, Daniela Da Milano, Hélène Duval, Eleonora Fioramonti, Manuel Manchi, Marco Morici, Mario Mucedola, Gaia Mutti, Ilaria Romano, Ernesto Stacchiola, Miriam Trobbiani, Lorenzo Vanzo, Lucia Zonfrilli


PRIMOpiano

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PERCHÉ

COPENAGHEN FALLIRÀ I tempi della comunità internazionale per affrontare i problemi sono incredibilmente lunghi. Più lunghi del tempo che ci sta mettendo l’umanità a modificare – con le sue attività – gli equilibri del nostro pianeta. Equilibri, badiamo bene, che non bisogna salvaguardare per rispettare astrattamente il nostro “ambiente”, ma, molto più semplicemente, perché è in gioco la sopravvivenza dell’umanità stessa. Il pianeta, da parte sua, andrebbe avanti senza problemi anche se la temperatura dovesse salire di qualche grado. La vera difficoltà, nell’affrontare la questione, sorge dal fatto che la comunità internazionale è organizzazione ben più complessa di una normale società di individui, in cui è sufficiente una norma per imporre ad ognuno un comportamento virtuoso (magari in Italia non è esattamente così, ma non è il caso di sottilizzare). Nella comunità internazionale non vi è un organismo di governo che possa dettare delle regole. Le regole vanno concordate tra i singoli attori e devono essere condivise. E, soprattutto, sono gli stati più forti – soprattutto sotto l’aspetto economico – a poter influenzare in un senso o nell’altro i processi decisionali. Il taglio delle emissioni di gas serra – che è l’argomento di cui si discute dal vertice di Rio de Janeiro del 1992 – è un impegno che può avere effetti negativi sulle economie dei singoli stati e nessuno ha troppa voglia di fare da battistrada, poiché potrebbero essere penalizzate le proprie imprese. Senza contare che non si può neppure pensare di prescrivere la medesima riduzione percentuale a stati industrializzati e a stati in via di sviluppo, considerato che i secondi incidono molto meno sul dato complessivo di sostanze climalteranti prodotte. I delegati riuniti a Copenaghen sono ben consapevoli delle difficoltà e dei problemi, ma un cauto ottimismo aveva accompagnato l’attesa dell’inizio dei lavori. Due le considerazioni che giustificavano un atteggiamento fiducioso: l’ormai indiscussa evidenza scientifica della correlazione tra l’attività antropica e i mutamenti climatici e il mutato quadro politico internazionale, con l’epocale cambio di rotta degli Stati Uniti che passavano dal pervicace negazionismo dell’era Bush alla disponibilità all’approfondimento ed al confronto dell’amministrazione Obama. Ad essi va aggiunto il ruolo di stimolo ricoperto dall’Unione Europea, che ha sempre dedicato grande attenzione alle politiche ambientali e che, con le conclusioni della Presidenza del Consiglio Europeo dell’ottobre scorso, ha posto in rilievo l’esigenza di pervenire – al vertice di Copenaghen – ad un accordo giuridicamente vincolato che si basi sul protocollo di Kyoto e ne riprenda gli elementi essenziali. Purtroppo, però, le buone intenzioni non bastano. E a Copenaghen la distanza tra i “big” sembra difficilmente colmabile. Al di là dell’ammirevole sforzo dell’Unione Europea, che ha visto paesi come Francia e Germania avviare coraggiosamente politiche di sostenibilità ambientale, il nodo principale è da attribuire al braccio di ferro tra USA e Cina, i due paesi responsabili di circa il 40% circa della CO2 emessa a livello globale (circa 7 miliardi di tonnellate ognuno). Con la piccola differenza che gli Stati Uniti, con circa 300 milioni di abitanti, hanno meno di un quarto della popolazione cinese (1.300 milioni). Appare oggettivamente problematico arrivare alla stessa produzione procapite di CO2 ed è evidente la necessità di raggiungere un compromesso, come sostiene dall’inizio della conferenza il ministro dell’ambiente danese Connie Hedegaard. Sapendo che è in gioco il nostro futuro bisognerebbe che chi siede intorno al tavolo faccia ricorso a tutto il buonsenso di cui dispone. Merce purtroppo rara anche tra i capi di stato e di governo. *responsabile Commissione Ambiente

Ufficio Legislativo PD della Camera, scrittore.

TULLIO BERLENGHI*


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PRIMOpiano L’onda corta del no

Se n’è accorto anche Maroni, che ha messo sul tavolo del Consiglio dei Ministri le sue proposte per inasprire le misure anticontestazione (su piazza, come sul web). Al di là del NoBDay e del prossimo appuntamento fiorentino del popolo viola a gennaio, quello che monta non sembra un’ocenanica onda anomala, piuttosto una buriana mediterranea, onde corte, alte, strette, tante. Corrono sul web, dove, a sentire il ministro dell’Interno, “c’è una proliferazione di gruppi che attuano vera e propria istigazione a delinquere”. Parla dei gruppi, molti finti, che plaudono il lancio della madunina, ma non solo, evidentemente, visto che è già da tempo che si tenta “in sede parlamentale di introdurre norme efficaci in tal senso”, ossia nel senso di “individuare insieme alla polizia postale e ai responsabili dei social network, soluzioni idonee con tali esigenze”. Sa di censura. Così come sa di strapotere “l’inasprimento delle misure anticontestazione”. “Ormai il dissenso è diventato un reato”, commenta a caldo l’assessore all’ambeinte della Regione, il castellano Zaratti, parlando dell’intervento della polizia al corteo degli studenti di qualche giorno fa”. La febbre sale. E se ne registrano segnali anche nel tranquillo quotidiano della nostra provincia. Il comitato No Inceneritore conta sempre più aderenti e la sua voce è sempre più forte. Nasce l’asseociazione Differenzia-ti, che intasa il web di sacrosante iniziative a tutela dell’ambiente, compresi civilissimi e competentissimi convegni che chiamano a raccolta magistrati, amministratori, forze dell’ordine, scienziati e cittadini (il 18, doveva essere al Tribunale di Velletri, ma poi la sede è diventata indisponibile, quindi al Museo Civico Mastroianni di Marino). Quelli “Salviamo il Lago Albano” non mollano. Nati da pochi mesi, hanno costruito ormai una rete capillare di difensori delle acque nostre che comprende 2322 iscritti. Luca Nardi fa da coordinatore, ma tutti sono attivi su segnalazioni e denunce sul loro account, da Enrico del Vescovo di Italia Nostra Castelli, a Angelo Cristofanelli, frascatano dogc, passando per giornali locali, studenti, musicisti, politici del Pd come del Pdl, di sinistra come di destra. La Retuvasa, ovvero Rete Tutela valle del Sacco, sprizza energia come una centrifuga. Comunicati gonfi di denunce ben documentate, banchetti e raccolta firme, interviste anche alle tivvù, per difendere il loro territorio offeso da acque inquinate, tangenziali, gassificatori, bretelle, industrie. Il comitato per ridurre il traffico aereo a Ciampino è addirittura una “assemblea permanente no fly”. Nascono comitati antirazzisti, nascono associazioni che vogliono parlare della tutela del territorio contro Roma che avanza, gruppi di cittadini che si battono per la legalità, o che baccagliano contro questa o quella decisione della giunta comunale. Discussioni e manifesti, incontri ed assemblee. Per ora le mobilitazioni e le manifestazioni sono appannaggio delle organizzazioni più strutturate (vedi i no inc, retuvasa, no fly). Qualcuno, come sempre, approfitta dell’onda. Qualcun altro, come sempre, l’onda se la inventa. Ma qui di onde ce n’è un mare. PAOLA BOLAFFIO E molte sono vere.


PRIMOpiano Semplicemente contro

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No all’inceneritore di Albano, no all’aeroporto di Ciampino. No alla discarica di Grottaferrata e no anche al riassetto del Parco dei Castelli romani. Il fronte del no dilaga, si espande. E travolge tutto e tutti. Un’onda per lo più trasversale che però, spesso e volentieri, la strumentalizzazione politica prova ad incanalare lungo una dicotomia rossonero ormai ampiamente anacronistica ma, purtroppo, ancora sufficientemente efficace. Il senso di reazione dei cittadini, dopo troppi anni di immobilismo, di soprusi amministrativi, di disastri ambientali, di assenza di programmazione è comunque forte. Dal metropolitano allo strettamente locale. Contro l’inceneritore di Albano il fronte dei contrari è andato montando di mese in mese, raccogliendo anche qualificate rappresentanze istituzionali, senza che però ancora sia stata messa la parola fine ad una questione che si trascina da tempo. Di ampiezza identica, quello che è ormai “l’affaire aeroporto di Ciampino”, affare sì, se possibile, ancor però più complicato. Perché a fronte di associazioni, cittadini e processioni di ambientalisti pronti alla parata di scudi contro la vertiginosa crescita del secondo scalo romano, ad un livello istituzionale superiore si approda ad un limbo decisionale che tiene evidentemente conto del forte impatto, occupazionale ed economico ma ancor più strategico, che l’aeroporto riesce a suscitare. Con buona pace dei cittadini di Ciampino, Santa Maria delle Mole e Marino, su tutti, che a contar gli aerei che passano sulle loro teste avrebbero ormai bisogno del pallottoliere. Ampiamente strumentalizzate le questioni che attengono al locale in senso stretto: a Frascati chi vuole la ricostruzione della piscina di via Fausto Cecconi è tutt’ora considerato di destra, chi invece sposa il progetto dell’asilo è filo amministrativo e quindi di sinistra. Chi pensa con la propria testa non può farlo, perché un’etichetta bisogna comunque cucirsela addosso. Così come chi continua a dire no ad una mobilità ormai prossima al collasso lungo le direttrici principali (dalla Tuscolana, all’Anagnina, all’Appia), ma anche in questo caso – cavalcata dal centrodestra – l’onda ha un colore e quindi sembra quasi perdere di legittimità. Che dire poi del piano di riassetto del Parco dei Castelli? E della riperimetrazione del parco dell’Appia Antica? In questo caso interessi trasversali, urbanistica e poteri forti rendono il ‘no’ un crogiuolo di posizioni inestricabile. Ma il fronte dei contrari, attraversato dall’onda del “No B day” che ha lambito anche i Castelli, penetra pure gli stessi schieramenti politici. E il ‘no’ dilaga, dopo aver serpeggiato a lungo nel Pd frascatano, anche nel Pdl di Monte Porzio dove l’anima aennina si oppone a quella forzista. Ma questa, davvero, sarebbe tutta un’altra storia. MARCO CARONI


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PRIMOpiano Un mese senz’acqua

“In via cautelativa, con decorrenza immediata e fino a nuova disposizione è vietato il consumo dell’acqua per uso umano erogata dall’acquedotto comunale”. Questo il contenuto dell’ordinanza del Sindaco di Colleferro datata 30 ottobre 2009. Per trenta giorni gli abitanti di questa cittadina a sud di Roma non hanno potuto usufruire dell’acqua – né per bere, né per lavarsi – a causa della contaminazione di un pozzo della rete idrica comunale. Sembrerebbe un episodio “strano” in pieno terzo millennio, ma purtroppo è ancora possibile che la griglia di un pozzo, in questo caso il numero 7, si deteriori e permetta l’infiltrazione, a causa di un terreno ormai saturo, di liquami – escherichiacoli, enterococchi e coliformi - finiti poi nell’acqua dei rubinetti. Molte le polemiche nate intorno alla vicenda, scaturite dalla situazione di constante emergenza ambientale che Colleferro. La paura che l’acqua fosse contaminata da sostanze chimiche e tossiche è stata in un primo momento reale. Paura di essere “contagiati”, di aver usufruito di acqua impura. Fortunatamente, come spiegano dal dipartimento d’igiene della ASL RmG “si è trattato di un inquinamento microbiologico, che non ha a che fare con il malessere ambientale della Valle del Sacco”. Dal punto di vista della comunicazione però, forse qualche pecca c’è. Il primo avviso alla popolazione risale a fine ottobre ma il danno è di certo avvenuto qualche settimana prima. Questo ritardo nell’allerta è una delle critiche più dure che la Rete per la Tutela della Valle del Sacco ha mosso all’amministrazione di Colleferro: “gli avvisi alla cittadinanza sono stati affissi dopo che i cittadini avevano fatto uso dell’acqua inquinata per alcuni giorni e con loro anche esercizi commerciali o luoghi come la piscina, le palestre, i campi di calcio. Inoltre sul sito del comune la notizia era un breve comunicato inserito tra i festeggiamenti per il prossimo carnevale e altre amenità. Il rischio è stato sottovalutato: i medici di base e le ASL non sapevano cosa rispondere ai cittadini che esprimevano la propria preoccupazione”. Tuttavia, dalle file dell’amministrazione, arriva una spiegazione a questo ritardo: “esistono dei tempi tecnici tra l’individuazione del danno, i prelievi e la possibilità di comunicare ai cittadini – dichiara Vincenzo Stendardo, consigliere d’opposizione di Colleferro – per cui è normale che ci sia stato uno scarto di tempo tra la scoperta della falda infetta e la pubblicazione dell’ordinanza. Credo però che, poiché Colleferro è una cittadina particolare dal punto di vista ambientale bisognerebbe essere più che vigili di fronte a un incidente come questo. Le istituzioni locali devono potenziare la comunicazione con i cittadini: in certe situazioni non bastano comunicati stampa o manifesti. Bisogna entrare in tutte le case. Anche sfruttando il potere della Rete”. E in tutte le case è entrata a gran voce la notizia della tornata potabilità dell’acqua. È il 28 novembre. Manifesti, avvisi ed anche qualche megafono. “Incredibile – dichiarano da ReTuVaSa – quanta risonanza ci sia stata per la risoluzione dell’emergenza. Perché questo sistema non è stato usato anche nei giorni precedenti quando tutti si domandavano cosa si dovesse fare?”. I cittadini, in ogni caso, potranno tornare ad utilizzare l’acqua e non dovranno pagare la tassa idrica per il mese di novembre (“i 10 euro di sconto promessi – si legge in una nota di quei giorni firmata ReTuVaSa - sono ridicoli di fronte alla gravità della situazione e sembrano una presa in giro. La soluzione alternativa è una: non lavarsi!”). E adesso? Il pozzo incriminato è stato isolato e si è potenziata la fonte degli altri pozzi che alimentano Colleferro. Tuttavia il problema resta, è insito nella terra stessa della cittadina. Per questo motivo sia la Asl che parte del gruppo consiliare di opposizione hanno proposto la creazione di un nuovo acquedotto sostitutivo della vecchia rete. “Abbiamo anche avviato una raccolta firme – conclude Stendardo - e presentato una pro-


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posta di delibera che illustra le reali possibilità (per esempio attraverso l’ACEA ATO2) di realizzazione dell’acquedotto alternativo. Dobbiamo trovare nuove falde a cui attingere, lontane dalle rive del fiume… anche perché il terreno della Valle del Sacco è profondamente contaminato e, se stavolta è andata bene, la prossima infiltrazione potrebbe essere davvero dannosa”. Al momento, dunque, “l’emergenza acqua” sembra risolta ma è indubbio che quella di Colleferro è una situazione sempre più delicata, le cui soluzioni sono difficili da trovare… e anche dall’ “alto” sembrano trovarsi in difficoltà di fronte a tanti e gravi problemi. ELEONORA FIORAMONTI

La valle che scotta 16 febbraio 2009. L’On. Ermete Realacci e l’On. Renzo Carella presentano una interrogazione parlamentare ai Ministri dell’Ambiente, delle Politiche Sociali, dell’Economia e delle Politiche Agricole. 16 dicembre 2009. Sono passati 10 mesi e quell’interrogazione non ha ancora ricevuto una cenno di risposta. Due i solleciti protocollati dagli stessi deputati (a giugno e ad ottobre), ma di repliche da parte di almeno uno dei quattro Ministeri nemmeno l’ombra. Cosa ci sarà di così scottante, di così spinoso, nel contenuto di questa interrogazione? Le sei pagine dell’atto descrivono nei dettagli una delle più importanti emergenze ambientali della nostra regione - l’inquinamento della Valle del Sacco - ripercorrendo le tappe di un lungo iter – dagli anni ’50 - di analisi, ricerche, processi e dati che portano a molte domande.. o forse ad una soltanto: perché? I fattori che hanno contribuito a creare questa disastrosa situazione sono diversi e vanno dalla grande pressione antropica che ricade sul fiume Sacco (ben 52 i comuni che consegnano i loro scarichi in questo corso d’acqua e nei sui affluenti) ai numerosi scarichi industriali che contaminano le acque dello stesso fiume (e l’aria), al crescente abusivismo edilizio che caratterizza il territorio. Nel corso dei decenni l’inquinamento acquifero si è insediato anche nel terreno circostante contaminando in questo modo terreni, raccolti e pascoli. Tutti questi fattori si sono poi trasferiti dall’acqua, dalla terra e dall’aria direttamente all’uomo, causando malattie, infezioni e morti. L’interrogazione parlamentare però parte da un dato quanto mai attuale: uno studio della ASL RM/E nel 2008 ha dimostrato che un numero elevato di persone che vivono o lavorano nell’area della Valle del Sacco presentano nel sangue livelli superiori alla media di beta esaclorocicloesano, un fitofarmaco bandito perché potenzialmente nocivo per la salute umana e animale e altamente inquinante. Questa sostanza non può essere espulsa con facilità dall’organismo… forse solamente dalle donne in allattamento, e quindi, di conseguenza, trasmesso ai figli. Sembra fin troppo evidente che non si tratta di una scoperta dell’ultim’ora. Già nel 1977 vennero condotte delle indagini epidemiologiche che ricalcavano questo stesso stato di cose. Indagini non pubblicizzate e che, di fatto, hanno celato per trent’anni la realtà e peggiorato le condizioni di vita degli abitanti della zona. Perché nonostante le indagini compiute, nonostante il processo e la condanna di una delle fabbriche più inquinanti della zona - la Snia Bpd, per aver smaltito rifiuti in maniera illegale - non si è proceduto ad una bonifica concreta e costante del territorio? Per anni rifiuti tossici sono stati bruciati senza una logica, a volte sono stati scaricati nelle acque, a volte sotterrati. Oggi su quei terreni sorgono abitazioni, giocano dei bambini, vengono coltivati degli orti, pascolano delle greggi. Perché tutti sanno ma nessuno si assume la responsabilità di risolvere effettivamente l’emergenza? A che punto è la bonifica avviata nel 2005? Ed oggi, alla luce di questi nuovi dati allarmati perché non darsi una mossa? E’ questo quello che l’interrogazione chiede da dieci mesi a quattro Ministri che però si nascondono dietro un imbarazzante silenzio. Forse EF l’argomento trattato non è meritevole della loro attenzione?


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PRIMOpiano fronte comune

Il vecchio edificio della facoltà di Fisica della Sapienza ha ospitato, il 3 dicembre, l’assemblea pubblica organizzata dal coordinamento contro l’inceneritore di Albano, introdotta da Gino Del Ferraro e Daniele Castri, alla quale hanno partecipato Alfonso De Stefano e Filippo Valenti per la città di Aprilia, Daniele Picerno in rappresentanza dell’Assemblea permanente Nofly di Ciampino, i rappresentanti del comitato di Malagrotta, Alfredo Spagna per la ReteNoPonte, e la conclusione di Giorgio Ferrari per il comitato antinucleare salute-ambiente-energia. Nell’incontro si è ripercorso l’iter giuridico-istituzionale dell’impianto che dovrebbe sorgere in seguito a un ampliamento della preesistente discarica di Roncigliano, per un totale di 175mila tonnellate di rifiuti. L’obiettivo dell’assemblea è di creare un fronte comune sensibilizzando altri cittadini. L’incenerimento dei rifiuti produce nano polveri, diossine, ed altre sostanze tossiche che, se inalate o assunte con il consumo degli alimenti contaminati, in poche ore raggiungono tutti gli organi attraverso il sangue. Questo significa che i cittadini dei Castelli e delle zone limitrofe potrebbero avere cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto o ictus; in più gli inceneritori vengono finanziati da ingenti fondi pubblici attraverso un aumento del 7% sulla bolletta ENEL, e consumano grandi quantità di acqua – ad Albano 42mila litri l’ora – che verrà sottratta dalle falde acquifere del territorio, già abbastanza disastrate. I vari processi della discarica inquinano le acque che “dovrebbero” essere depurate, ma la depurazione non avviene mai al 100%, con conseguente pericolo di alimenti contaminati, con gravi danni per l’economia locale. Dopo il blocco del 9 dicembre a Roncigliano (vedi sopra), il 15 gennaio si terrà un’ulteriore assemblea per concordare la data di un’eventuale iniziativa da tenersi a Roma intorno alla prima settimana di febbraio per manifestare tutti insieme. Insieme alla gente, perché è dalla gente che parte il fronte del no. Non sono i politici o i personaggi famosi che fanno promesse su promesse e poi non concludo nulla, sono cittadini, semplici cittadini: dallo studente al pensionato, dal giornalaio al barista. Persone normali, che nessuno ha aiutato. I cittadini di Malagrotta, e questo è solo un esempio, stanno lottando da più di 10 anni e hanno comprato da soli tutti gli strumenti per il rilevamento dell’inquinamento delle polveri sottili (a norma europea) e inizieranno a breve ad effettuare rilevamenti e analisi, ancora da soli. Gente che studia, s’informa, impara, capisce e protesta, per la salute della sua terra e LUCIA ZONFRILLI e GAIA MUTTI dei suoi figli.


PRIMOpiano Inceneritore: coro per la sospensione

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9 dicembre, ore 5.30 del mattino, i camion, che come ogni giorno dovrebbero lasciare i rifiuti alla discarica di Roncigliano, trovano ad aspettarli quasi 150 persone che protestano contro l'inceneritore bloccando l'accesso all'interno. Il "blocco" costringe gli autisti (pacificamente accondiscendenti) ad annullare corsa e deposito. Presenti ovviamente le forze dell'ordine, con loro nessuno scontro neanche verbale, fungono anzi da intermediari per il Coordinamento No Inc Albano che richiede un contatto diretto con il vicegovernatore del Lazio Montino. Il presidio, che impedisce il funzionamento della discarica, rimarrà almeno fino all'ora di pranzo, spuntando un incontro in Regione con Parroncini, assessore con delega per i rifiuti, il tecnico Fegatelli che ha firmato l’AIA (autorizzazione integrata ambientale) e un altro dirigente, Di Francia. Qual è la richiesta? Che si firmi la sospensiva dell'AIA almeno fino al 23 Marzo 2010, ossia fino alla terza sentenza del TAR sulla costruzione dell'inceneritore. La data corrisponderebbe, giorno più giorno meno, a quella delle elezioni regionali. Un progetto di tale portata, quale il gassificatore “più grande d’Europa” non dovrebbe esser portato avanti da un’amministrazione provvisoria, che dovrebbe occuparsi esclusivamente dell'ordinaria amministrazione. Dalla trattativa non viene fuori motlo: il 10 dicembre in Regione l'unico impegno preso è verbale: Parroncini promette di chiedere a chi sta costruendo di non far progredire il cantiere fino a marzo. Nel frattempo arrivano le dichiarazioni del presidente della giunta regionale Bruno Astorre e quelle di un folto gruppo di consiglieri regionali (Enrico Fontana e Anna Evelina Pizzo (SeL), Ivano Peduzzi (Federazione Sinistra), Fabio Schietroma (Socialisti), Giuseppe Celli (Liberali e Rete Riformista cittadini), Claudio Bucci (IdV), Giuseppe Mariani (Lista civica per il Lazio), Tonino D’Annibale e Carlo Ponzo (Pd), tutti concordi nell’opportunità di una sospensione dei lavori fino alla sentenza del Tar. SIMONE CAMPANELLA

Consumiamo e buttiamo, consumiamo e smaltiamo. Fin lì siamo tutti d’accordo. Le realtà sono divise: raccolta differenziata e non. Sicuramente è più facile per chi ancora butta tutto insieme. Città che dicono di sì alla differenziata, altre che si rifiutano categoricamente. A Marino, ad esempio, il sindaco Adriano Palozzi ha sempre rivendicato un ottimo servizio di raccolta stradale e la sua amministrazione non ha intenzione di avviare il “Porta a Porta”. Un gruppo di cittadini dice sì al PaP vedendo i comuni limitrofi all’opera. E’ nato un comitato, un gruppo per l’iniziativa popolare, sostenuto dal consigliere comunale Sandro Caracci, capogruppo Pd. Questo comitato nasce per favorire la sottoscrizione da parte degli elettori della proposta di regolamento per la gestione dei rifiuti urbani che sostituisca quello vigente, che risale agli anni ’50, introducendo il PaP al posto del vecchio sistema. Proprio a fianco, Grottaferrata da qualche mese ha avviato il PaP sul 100% del territorio. Secondo il piano regolatore sembrano individuate zone destinate a centro ecologico, ma a seguito dell’approvazione del Consiglio Comunale per la realizzazione di un “ecocentro” in via Vecchia di Velletri, al confine tra Rocca di Papa, Grottaferrata e Marino, si è costituito un comitato denominato “Noecodiscarica”, formato dagli abitanti delle zone attigue. Il no parte dall’amministrazione di Rocca di Papa, che contesta la variazione dell’area da “zona agricola” a “zona per servizi di pubblico interesse”, contro i futuri problemi di inquinamento e incremento del traffico che coinvolgerebero anche Rocca. Situazione non facile per il gestore Manutencoop che si occupa dello smaltimento nelle due città con due diverse modalità di raccolta. Divergenze anche ad Ariccia che da fine novembre ha avviato il Pap, ora diventato oggetto di scontro politico tra maggioranza di centro-sinistra e opposizione guidata dal Pdl. I “no” dunque si fanno sentire. Comunicati, comitati, che sembrano spesso spinti dalla politica a contestare le scelte delle amministrazioni. Ma saranno reali emergenze ed esigenze dei cittadini o un “no” spinto da forze politiche che fanno sempre e comunque HD opposizione?


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no corridoio & no bretella

A tracciarci il ritratto del fronte dei No Corridoio - il comitato che dice no al corridoio intermodale RomaLatina e alla bretella CisternaValmontone che dovrebbe collegare Pontina e A1 - è Gualtiero Alunni, portavoce di un comitato spontaneo, autofinanziato, composto da cittadini e da volontari sensibili, ma anche da proprietari di aziende agricole e case che verrebbero espropriate per far spazio all’asfalto. Centinaia, distribuiti su tutto il territorio da Cisterna a Labico. Un comitato che cerca di avere un dialogo e di aprire contraddizioni con tutti i soggetti coinvolti, sostenuto a gran voce da “Italia Nostra” a livello nazionale e spalleggiato da istituzioni come il comune di Pomezia e Ardea, che minacciano un ricorso alla corte di giustizia europea qualora il progetto venisse approvato. Dice no anche l’opposizione del comune di Labico, dove la bretella cambierebbe profondamente il paesaggio. Il Comitato è organizzato su nodi territoriali, con assemblee periodiche. In alternativa al progetto regionale di corridoio e bretella, il comitato propone metropolitana leggera e potenziamento e messa in sicurezza della rete stradale esistente. In area Casilina, i sindaci di San Cesareo, Colonna e Monte Compatri hanno detto “no” al progetto provinciale di corridoio della mobilità tra Palestrina e la futura stazione metro di Pantano. Secondo la Provincia il corridoio, destinato ai mezzi pubblici, snellirebbe di molto il traffico lungo l’asse viario. “Non risponde alle esigenze del territorio. Lungo la Casilina vorremmo fare piste ciclabili” è in sintesi la posizione dei sindaci. Sicuri sicuri che il cittadino medio andrebbe davvero a Roma in bicicletta? IR

USI ED ABUSI Negli ultimi decenni si affaccia nella provincia Sud di Roma, con forza ed evidenza, la questione degli abusi edilizi, una continua attività che va modificando il territorio, tracciando nuovi solchi ben delimitati su quei terreni che sono stati per secoli agricoli. Enrico Del Vescovo, presidente di Italia Nostra Castelli Romani, ha organizzato il 4 dicembre scorso un incontro a Grottaferrata, coinvolgendo la cittadinanza in un dibattito assieme agli ospiti Paolo Berdini, autore del libro La città in vendita, urbanista e redattore del piano d'assetto del Parco regionale dei Castelli Romani, Franco Medici, consigliere del Parco e docente di Tor Vergata, ed Emanuele Loret che ha fatto ricerche sul territorio in questione, portando alcune testimonianze grafiche sui cambiamenti avvenuti negli ultimi anni. Berdini introduce così la problematica: "Nella zona dei Castelli la popolazione è in aumento dal 2001 e lo sfruttamento delle risorse energetiche, e più specificatamente idriche, non è più proporzionato al territorio" Se è vero che i Castelli sono una zona splendida, è vero anche che il piano regolatore di Roma comincia a coinvolgere i suoi vicini più prossimi che al contrario stanno aspettando da venti anni un piano regolatore provinciale, fondamentale per la programmazione urbanistica castellana. Molti sindaci e assessori hanno detto ad alta voce, fin dagli anni '90, che non si sarebbe aggiunto un mattone, ma negli ultimi 10 anni grazie alla tecnologia satellitare e ai resoconti dei vari condoni possiamo contare facilmente nuove migliaia di chilometri quadrati di cemento. I comuni puntualmente a corto di soldi si trovano a sistemare il bilancio con le concessioni ed i permessi edilizi. L'amministrazione pubblica italiana non ha certo mai brillato, ma eccoci di nuovo ad individuare con facilità le colpe della dirigenza politica che lascia l'urbanistica quanto l'amministrazione in generale priva del rapporto con l'authority/garante permettendo lo sfaldarsi del concetto di bene comune e di Stato, come SIMONE CAMPANELLA fosse un'istituzione arcaica ormai superata.


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Ciampino: basta volare

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Due gatte tricolori, anche loro piuttosto sensibili al rumore, e una finesta affacciata sulle code degli aerei. Ciampino, la “zona gialla” del rapporto Sera (che sta per Studio sugli Effetti del Rumore Aeroportuale) presentato a inizio dicembre a cittadinanza e stampa. La “zona rossa” a più alto tasso di decibel, nel rapporto commissionato dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio e condotto dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale in collaborazione con la Asl RmH e i comuni di Ciampino e Marino, “coincide con l’aeroporto stesso”. Ma anche qui non si scherza: rumore medio tra 65 e 75 decibel, e “quando passa un aereo si arriva oltre gli 80”. Tra la finestra e la pista, un’altra fila di case che fa parzialmente da cuscinetto, ma gli aerei si sentono benissimo, e i loro rombi - uno ogni pochi minuti - punteggiano la conversazione. Il salotto è quello di due attivisti del Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino. Nato tra 2004 e 2005, il Comitato è una delle due realtà del fronte del no a Ciampino. L’altra è l’Assemblea permanente No-Fly. Comune il disagio: i rumori dello scalo, su cui insistono circa 160 voli giornalieri contro il massimo di 60 consigliato dal Cristal, il primo studio sul rumore concluso la scorsa primavera. Diverse le opinioni su come affrontare il problema. Moderato, per così dire, il Comitato, che punta alla riduzione dei voli e cerca di allargare la sua base di consenso tra i concittadini schierandosi in sinergia con i sindaci di Ciampino e Marino, che con azioni anche scenografiche - l’ultima, la denuncia al ministro dei Trasporti Matteoli, il 26 novembre - richiamano l’attenzione sul “caso Ciampino”. Una “moderazione” che ha permesso al Comitato di raccogliere “400 firme per gli esposti sul rumore”. L’Assemblea No-Fly, più ecologista e decisamente anti-voli, vede nell’operato dei sindaci un chiudere la stalla dopo la fuga dei buoi, “visto che nel 2001-2002 quando l’aeroporto stava iniziando la sua crescita esponenziale nessuno ha fatto niente per impedirlo”. Del resto, contesta No-Fly, “Ciampino guadagna dai diritti aeroportuali, pare strano che il sindaco voglia davvero rinunciarci”. “E’ chiaro che la salute dei cittadini è la mia prima preoccupazione”, ribatte Perandini. In entrambi gli schieramenti, comunque, abitanti di Ciampino, delle frazioni di Marino più esposte al rumore del cono di volo - “anzi, a Ciampino gli aerei decollano e poi vanno via, qui da noi il rumore del passaggio dura di più”. E c’è anche chi viene da Roma: dal Municipio X in particolare, ugualmente sotto la traiettoria degli aerei. I sindaci, dal canto loro, dopo una diffida a Matteoli per chiedere l’immediato spostamento di parte dei voli su Fiumicino, lo hanno denunciato. Critici i No-Fly: “l’ennesima presa in giro, un atto che risulterà inutile e allunga i tempi di soluzione del problema. Intanto la gente non ne può più”. Decisamente schierato, da sempre, l’assessore regionale all’Ambiente Filiberto Zaratti, specie dopo che lo studio Sera ha dimostrato che gli abitanti di Ciampino e Marino più esposti al rumore aeroportuale hanno il 70% in più di probabilità di soffrire di ipertensione rispetto a chi vive in zone più silenziose: “spostare subito i voli, prima di ILARIA ROMANO tutto la salute dei cittadini”.


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città dei ragazzi

L’ecoenergia di Valmontone

Lo scorso 2 dicembre presso l'aula consiliare di Zagarolo in Palazzo Rospigliosi si è tenuta una riunione di maggioranza, organizzata da “Protesta civile”, un comitato spontaneo di cittadini attivi interessati alla difesa dei diritti dei residenti nel territorio comunale e alla gestione del territorio. All’ordine del giorno, la discussione sulla costruzione di un imponente impianto turistico in località Pallavicini, “consistente in due torri volte ad ospitare strutture alberghiere, centri commerciali, multisale ed altro”. Per il raggiungimento dello stesso, in base a quanto dichiarato dal comitato, “sarebbe prevista la realizzazione di una nuova viabilità ed un anello di collegamento all'autostrada”. Tale progetto avrebbe visto la luce nei primi anni del 2000, progetto di cui, tra l’altro, la cittadinanza sarebbe all’oscuro. “Chiediamo al governo locale di spiegare le logiche di questo progetto e l'integrazione di questo alla salvaguardia del nostro centro storico e delle zone soggette ad espansione”, tuonano i componenti del comitato. La risposta del Comune, interpellato dal nostro giornale, è questa: “Il progetto non riguarda un impianto turistico, ma prevede la costruzione di convitti per gli studenti del Polo universitario americano di Zagarolo (Università Popolare – UPTER, ndr), con relativi servizi annessi per gli studenti. La realizzazione è pero’ ancora lontana, e sicuramente verrà attuata dalla prossima amministrazione”, replica Daniela Urtesi, segretaria generale. LUCIA ZONFRILLI

in ritardo anche sulle classifiche Fanalino di coda, il Lazio, in tema di investimenti per la “cura del ferro”. Il dato, pubblicato da Pendolaria 2009 di Legambiente e ripreso da Il Giornale, è sconfortante: la Pisana ha messo a disposizione lo 0,l3 per cento del bilancio regionale per potenziare il servizio ferroviario. In effetti, i nostri pendolari confermano. Decisamente migliori, invece, i dati sullo sviluppo delle energie rinnovabili: mentre pochi paesi europei d’area Ocse risultano aver realizzato efficaci politiche di stimolo alle rinnovabili, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) dichiara che l’Italia è tra i paesi che nell’ultimo triennio ha dimostrato sensibili segnali di ripresa soprattutto nel fotovoltaico”, settore nel quale il Lazio, grazie alle sue politiche regionali, risulta leader. Il sindaco Alemanno rende noto a Copenaghen il suo progetto “Roma città a impatto zero”: entro il 2020, dice, “andrà a regime il programma di risparmio energetico. Trasporti sotterranei, rete di distributori di idrogeno misto a metano per autoveicoli, colonnine per la ricarica di auto elettriche, minicentrali energetiche sui tetti, pannelli fotovoltaici negli ospedali, sui tetti delle scuole, sui capannoni industriali. E l’attivazione di 100 mila punti luce Led”. A far le pulci al progetto, i Verdi, sempre da Copenaghen: “E’ un’operazione di puro green washing”. Qualche esempio: “Il nuovo stadio che Alemanno chiama free carbon, in realtà è uno scempio urbanistico: 3 mila appartamenti più spazi commerciali in un’area agricola senza connessioni col trasporto pubblico”. Un altro: “Energia, Alemanno ha modificato la norma del regolamento edilizio che imponeva quote significative di energie pulite su tutte le nuove costruzioni, regola che ora non varrà per gli alberghi, ad esempio, che invece dei pannelli solari si installeranno caldaie a gas”. Certo, è difficile credere ad un Alemanno illuminato d’ambiente, mentre il governo insieme ad Enel lavorano al nucleare. Individuati, pare, i siti: Montalto di Castro, Borgo Sabotino, Garigliano, Trino Vercellese, Caorso, Oristano, Palma e Monfalcone.


PRIMOpiano

L’ecoenergia di Valmontone

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Mentre i cittadini di Malagrotta, Ciampino, Albano, e degli altri comuni dei Castelli continuano a lottare per eliminare o bloccare la costruzione di ecomostri voluti dai signorotti dell’immondizia, a Valmontone è già partito il progetto “Energiamia”, promosso dall’amministrazione comunale per favorire l’uso delle energie alternative; il progetto prevede la costruzione di pannelli fotovoltaici sui tetti sia delle case che degli edifici commerciali, delle scuole, della Città della Sport e, per il momento, anche di due chiese. Più di 150 le richieste da parte di cittadini e commercianti interessati, che avranno la possibilità di risparmiare sulla bolletta e potranno usufruire di questa energia alternativa pagando solo i costi per l’istruttoria. I primi impianti saranno costruti a partire dai primi mesi del 2010, è stato deciso durante l’assemblea pubblica di novembre, alla quale hanno partecipato più di 200 persone. Un progetto valido, ecosostenibile, che si preoccupa della salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini. Oltre a Energiamia è prevista anche la realizzazione di un parco per lo sfruttamento dell’energia eolica in località Le macere; tale progetto è già in fase avanzata, il 3 dicembre si è tenuta una prima Conferenza di Servizi. “Fare di Valmontone una città virtuosa – hanno affermato il sindaco Angelo Angelucci e l’assessore al Patrimonio del comune Ruggeri – dal punto di vista energetico è un obiettivo strategico del nostro programma di governo, per favorire lo sviluppo del territorio compatibile con la salvaguardia dell’ambiente. GAIA MUTTI

Hitech è verde Il 3 dicembre, in un lussuosissimo hotel romano, sono state premiate le aziende più “verdi” con l’Award Ecohitech. Alessandro Cecchi Paone e Stefano Apuzzo, direttore di Ecoqual’It, hanno consegnato i premi. La parola poi è andata a Davide Filizola, sindaco di Torraca (SA), prima LED City al mondo. Che ha fatto nella sua città? Prima, la creazione di un master in collaborazione con la Seconda Università di Napoli sulle legislazioni ambientali e tecnica delle fonti energetiche rinnovabili; poi il corso di laurea in Scienze Politiche, coordinamento e cooperazione sulle fonti energetiche rinnovabili; l’installazione di sei impianti fotovoltaici; la piscina semiolimpionica e fisioterapica sostenibile; il parco eolico ed infine la realizzazione della LED City, cioè il rimpiazzo delle fonti di luce classiche con la tecnologia LED. Funzionano a 24V, le lampadine normali a 220V – e dunque portano a un immenso abbattimento dei costi di manutenzione, ovvero soldi in cassa, sonanti. Prermiati i “grandi”, da Whirlpool Europe a Ricoh, Samsung, Indesit e Fujitsu, ma anche Ceramiche Supergres, per aver avuto l’idea di una piastrella in gres porcellanato che riutilizza il vetro dei tubi catodici dismessi e recuperati da Remedia, e una piccola azienda di Larina, la ES Components, che offre servizi e prodotti ambientali: si è inventata un sistema di recupero dei pannelli solari dismessi e di altre componenti elettroniche, come tubi catotici ad esempio, per poi farne altri sistemi di produzione MANUEL MANCHI e MARIO MUCEDOLA energetica e tecnologica. E’ nato il “Comitato Solidale Antirazzista di Zagarolo e dintorni”, per “per contrastare il razzismo che si sta diffondendo in Italia”. Promozione della cultura dell’accoglienza presso le popolazioni locali, incontri pubblici e dibattiti a tema, feste culturali, cineforum, pubblicazioni, mostre, pedagogia interculturale, ecc. Per info: marco.ralli@fastwebnet.it


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Sosta salata

Regalo di natale di alcuni Comuni che dal 16 al 31 dicembre, in pieno periodo di spese natalizie, offriranno gratuitamente ai loro cittadini i mezzi pubblici, per limitare il traffico veicolare e l’emissione concentrata sulle strade di CO2. E’ il caso di Frascati che per i 15 giorni natalizi mette a disposizione il servizio di trasporto pubblico locale grazie ad un finanziamento dell’assessorato alla Mobilità della Regione Lazio. Mezzi che raggiungono i quartieri periferici, il centro urbano e il polo di Tor Vergata. “Abbiamo a cuore le problematiche della mobilità e potenziato il servizio di trasporto che oggi può contare su 5 importanti linee e 72 corse giornaliere”, hanno sottolineato il sindaco Stefano Di Tommaso e l’assessore ai Lavori pubblici e ai Trasporti Romualdo Paoletti. Sempre in termini di viabilità, l’amministrazione conferma la gratuità per i residenti e delle agevolazioni per i residenti di periferia dei parcheggi in zona blu. “Nell’obiettivo di decongestionare il traffico, di migliorare la sicurezza dei pedoni e di ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico- dice l’assessore Paoletti- si è deciso di portare a 2 Euro l’ora la tariffa nelle piazze più pregiate del centro storico, come in piazza San Pietro, davanti alle Scuole Pie, sulla piazza del Gesù, in via Roma, via Montegrappa e via Mazzini. Nelle zone esterne la tariffa oraria rimarrà invariata a 0,50 Euro”. Anche a Valmontone, dal 16 a 31 dicembre, la città aderisce all’iniziativa della Regione per l’uso gratuito dei trasporti pubblici. Rinominata l’iniziativa “Natale verde” in sostegno alla campagna di sensibilizzazione che punta a garantire l’incremento dell’uso dei mezzi pubblici per ridurre l’inquinamento delle macchine. “Abbiamo deciso di aderire all’iniziativa della Regione - hanno detto il sindaco Angelo Angelucci e l’assessore al cittadino al Patrimonio Renato Ruggeri - perché la tutela dell’ambiente e la costruzione di un futuro eco-sostenibile sono punti irrinunciabili del nostro programma.” Ad Ariccia stessa iniziativa di natale: “Abbiamo aderito con entusiasmo” afferma l’assessore ai Trasporti Mauro Serra Bellini. A Monte Porzio Catone l’umore è diverso. Nessuna agevolazione per i trasporti pubblici durante il periodo natalizio, in compenso è arrivata una sorpresa per l’anno 2010: una serie di parcometri per la sosta a pagamento da sistemare lungo la via Roma e il parcheggio Osea Fiorelli con una tariffa di 1 euro ogni ora con frazionamento. Parcheggi parzialmente a pagamento anche in via Aldo Moro, in via Costagrande. In via IV Novembre sarà adottata una tariffa fissa di 80 centesimi. “Il comune ha deliberato - dice il presidente dell’associazione commerciante- ma non ha rilasciato all’associazione commerciante nessuna documentazione relativa alle decisioni che si applicheranno a breve – e aggiunge - Non siamo per niente contenti del modo col quale abbiamo saputo dell’iniziativa comunale. L’abbiamo letto sul giornale. E c’era scritto che eravamo stati proprio noi, l’Ascom, a volerlo. Non è così. Noi avevamo denunciato il fallimento del disco orario, questo sì, ma non volevamo essere invasi dal parcheggio a pagamento. Sono i residenti di Monte Porzio che si fermano nei negozi, chi altro?” “Al Comune mi hanno risposto che tanto i parcheggi liberi sono abbastanza, c’è la zona Cronisti e il Tuscolo –dice un commerciante di via Roma – all’epoca avevo detto di si al parcheggio a pagamento, ma l’assessore mi aveva detto che si trattava soltanto di via Roma. Avrei detto di no se avessi saputo che anche via Aldo Moro sarebbe stata pazialmente a pagamento. Lì non ci sono tante attività ma molti residenti. Noi residenti avremo delle agevolazioni come a Frascati o nessun esonerato?”. Insomma una serie di nuovi servizi pubblici, per le feste natalizie, ma anche, in certi comuni, l’adozione o l’incremento delle zone a pagamento. In tempi di crisi e di tagli, i Comuni cercano soluzioni per avere introiti e poter offrire servizi. Certo, la pillola è amara, quando a pagare sono in pratica, esclusivamente i cittadini residenti e senza scelta. HELENE DUVAL


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bus da notte bianca

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Il Catone è appassionato di mezzi pubblici e collettivi in genere, lo sapete. Quindi non potevamo lasciarci scappare la “prima” di Notturnobus, servizio “privato ed esclusivo” di trasporto notturno che nei weekend fa la spola dalle piazze principali di Frascati, Albano, Velletri e Nettuno ai quartieri più vivaci della movida romana. Partenze dai capolinea castellani in due orari. Direzioni, il centro “classico”, piazza Venezia e Trastevere, e le discoteche della zona di Mercati Generali ed Eur. Due fasce orarie anche per il ritorno da Roma ai Castelli, con partenze tra le 2 e le 4. E’ possibile salire - e naturalmente scendere al ritorno - anche nelle città che Notturnobus attraversa: Genzano, Ariccia, Marino, Grottaferrata, Ciampino, Anzio, Pomezia. Ideato da Marco Onorati, titolare della marinese Onorati Incentive, dopo una breve sperimentazione Notturnobus ha ripreso il via l’11dicembre scorso, con grandi novità: l’estensione del servizio a tutti i fine settimana dell’anno e lo spostamento delle rotte nel periodo estivo quando, seguendo i flussi della movida, i bus accompagnerano i passeggeri sul litorale romano. Pensato per i giovani, per evitare loro i rischi della guida e della notte, Notturnobus è per tutte le età. Piace come alternativa all’auto e come “supplente” dei mezzi pubblici extraurbani notturni, dopo una cert’ora inesistenti. Ne sa qualcosa Francesco di Marino, commesso di un McDonald’s del centro di Roma, che il venerdì e sabato stacca dal lavoro a mezzanotte e una volta arrivato alla stazione di Ciampino ha tre alternative: dormire in stazione e aspettare il primo treno della mattina dopo, farsela a piedi per 10 chilometri di via dei Laghi, di notte, o prendere un taxi, 40 euro. Durante il viaggio inaugurale gli luccicavano gli occhi: “stasera sarò a casa alle 3, parecchio prima del solito. Dieci euro? Li spenderò volentieri per qualche ora di sonno in più”. Già, 10 euro: tanto costerà il biglietto di andata e ritorno, da fine dicembre in poi. Tanto se paragonato ai costi di bus pubblico diurno e treno, dicono i passeggeri della prima notte. Ma per molti è anche “il giusto prezzo per una serata senza dovermi preoccupare di parcheggio, traffico, code, di come guidano gli altri... e si arriva al centro in metà tempo”, perché l’autobus può attraversare tante zto “proibite”. Notturnobus permette anche di non rischiare la patente e la sicurezza per un bicchiere in più, anche se in viaggio, fra l’altro, cade un luogo comune: non è il bus “degli ubriaconi”: chi lo sceglie ha voglia di viaggiare tranquillo e socializzare. “Di solito guido sempre io e gli altri dormono - dice Gabriele, 27enne di Albano. - Stasera ho conosciuto gente, chiacchierato, e non sono stanco”. “Certo bisognerebbe promuoverlo - suggerisce qualche passeggero. - Ci vorrebbero incentivi pubblici per far costare meno il biglietto, più controlli sulle strade...” Intanto Notturnobus entra nelle scuole superiori dei Castelli insieme alle forze dell’ordine, per informare sulla sicurezza stradale. E ci si chiede come mai i “bus della movida”, servizio sperimentato con successo in altri paesi europei e anche in tante città italiane, debbano essere una - lodevole - idea di privati mentre il pubblico, dopo qualche esperimento estivo, non ha, al momento, ritenuto opportuno farne un’abitudine per arginare le stragi del sabato sera. Apprezzato dai 25-35 enni, e com’era prevedibile dai genitori, Notturnobus ha ottenuto il patrocinio di diversi comuni dei Castelli. Orari, percorsi, fermate intermedie sono sul sito www.notturnobus.it. Attiva la infoline 06.9342730, per prenotazioni, segnalazioni e domande. ILARIA ROMANO


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Sosta salata

Pochi soldi, poca comunicazione, poca sensibilizzazione, uguale poca partecipazione. I Bilanci Partecipati, si sa, funzionano così. Forse per questo, a Monte Porzio Catone, i risultati del terzo esperimento di BP, quello appena concluso, non sono stati eccellenti come lo scorso anno. Gli atti partecipativi di quest’ultimo esercizio di democrazia sono stati, in numero, quasi un terzo di quelli della passata edizione, quando MPC ha toccato il record nazionale del 14,3% della popolazione coinvolta. Quattordici i progetti presentati - non male come dato, ma del resto la città è già alla sua terza esperienza, i cittadini già sanno come funziona un BP. Il dato critico, piuttosto, è stato quello dei consensi dati ai progetti presentati. Al di là delle sottoscrizioni obbligatorie (tra le 10 e le 20 firme ciascuno), pochi i voti arrivati. Due le note dolenti: il sito web, che è stato chiuso praticamente poche ore dopo l’apertura perché risultato vulnerabile (quasi nessuno, quindi, ha potuto votare online), e la mancanza di punti di partecipazione su strada, in un primo tempo assicurati da volontari consiglieri comunali e associazioni del territorio che però, poi, non hanno più potuto dare la loro disponibilità. Il budget messo a disposizione dal Comune, in questi tempi di ristrettezze economiche, non poteva assicurare una sensibilizzazione capillare. I 7500 euro stanziati dalla Regione a sostegno della comunicazione per il Bp monteporziano, infatti, non sono bastati per garantire il coinvolgimento di una buona fetta di cittadinanza. Tre, alla fine, i progetti approvati, sui quattro previsti (per la tematica ambientale, nessuno). Si tratta di un centro giovani (10 mila euro), di un progetto presentato dal direttivo del centro anziani, “Riscoprire vecchie ricette” (che ha preso 160 voti dai 460 iscritti al centro e a cui sono destinati 10 mila euro), e di un progetto culturale, “Ciac, si sta insieme”, presentato dalll’associazione che gestisce la ludoteca comunale (5000 euro). Altro comune che si appresta a sperimentare il BP pare sia Rocca Priora. Comune dissestato, pochi soldi, niente personale, ma a quanto pare la buona volontà del sindaco e della giunta, assessore al bilancio in testa, di lavorare per instaurare un dialogo costruttivo e continuo con la cittadinanza. “Le risorse sono poche, perché abbiamo promesso ai nostri elettori di risanare il Comune nell’arco di tre anni. Ma quel poco che resta, lo vorremmo condividere con la cittadinanza”, dice l’assessore Massimo Fedeli. “Ci stiamo lavorando. Se ci riusciamo, si tratterebbe comunque di un primo esperimento. Vorremmo proporre ai cittadini delle tre zone del territorio, il centro storico, Colle di Fuori e Piani di Caiano delle idee e dei progetti che riguardino la loro area. E vorremmo pure ricevere dai cittadini delle indicazioni sulle priorità sulle quali lavorare nel futuro”. L’’obiettivo è quello di camminare insieme, “rimettere in piedi il Comune, la nostra bella città e il suo variegato territorio, con l’aiuto di tutta la comunità”. HELENE DUVAL


politica

che delusione

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Marco Masserotti, esponente An monteporziano, ha appoggiato la lista Gori alle ultime comunali. Non avuto incarichi, non era neppure nella lista, ma non ha sollevato pubbliche obiezioni. Gli bastava condividere il programma della variegata coalizione. “Ci ho creduto. Li ho sostenuti. La parte politica del sindaco è quella che fisiologicamente mi dovrebbe appartenere”. Ora però il vento è cambiato. Sull’account creato su Facebook, Masserotti scrive: “Il neo sindaco Luciano Gori, ma che cosa sta facendo per la sicurezza? Non e’ che siamo finiti dalla padella alla brace?”. Una spaccatura? “Una delusione sonora. Pensavo che Gori fosse un uomo di valori, ho creduto ai discorsi fatti prima dell’elezione”. Invece? “Invece mi pare che questa giunta stia lavorando per cementificare Monte Porzio, per farla diventare la periferia di Tor Bella Monaca, senza un progetto di economia sociale di mercato, ma solo capitalismo spinto”. Mi spieghi meglio. “Non ho certezze, perché in realtà nessuno mi comunica nulla. Finché sono servito a qualcosa, mi chiamavano quattro volte al giorno. Adesso è silenzio. Ma la politica, come la vedo io, è quella che pensa a dare sostegno reale al proprio territorio, alle piccole imprese, alle famiglie, alla sicurezza, ai commercianti che sono cresciuti in paese investendo soldi e sudore. Invece qui, a quanto pare, l’obiettivo sono palazzine e centri commerciali. Se si vuole mettere una barca a vela sul crinale di una montagna per interessi personali, io non ci sto. Non posso appoggiare gli appetiti personali”. Si sente tagliato fuori? “No, continuo per la mia strada. Loro portano avanti i loro progetti senza farmelo sapere. Evidentemente era già tutto deciso, solo che al rappresentante di An era meglio non dirlo. Ma io vado avanti nella politica alla quale ho sempre creduto, quella sociale. Un esempio: lo sportello di consulenza legale gratuita è sempre aperto. Mi si può chiamare al mio cellulare (348.5132912)”. Non è che si sappia molto, in effetti, delle politiche monteporziane. Ma l’addetto stampa è al lavoro da pochissimo tempo... “Sulla sicurezza non mi risulta che sia stato fatto nulla. I furti d’auto e negli appartamenti continuano. Politiche sociali? Non se ne sa. Però si preoccupano di dare uno stipendio a chi gli ha scritto qualche articoletto sul giornale locale”. Il 14 gennaio c’è l’udienza del Tar sul ricorso del centro sinistra monteporziano escluso dalle elezioni. “Se non fosse che inevitabilmente diventerei l’ultimo samurai, direi che aveva ragione Sergui Urilli. Politicamente, ovvio, non siamo vicini. Ma umanamente devo ammettere che è di un’altra pasta, è coerente. Ha sempre detto che vuole il verde, che vuole preservare le caratteristiche monteporziane. E che altri, invece, la vogliono trasformare in Tor Bella Bis, rischiando di mettere in mezzo alla strada imprese locali e relative famiglie”. PAOLA BOLAFFIO

A pagina 3 del foglio informativo distribuito dai Verdi-Bianchi-Rossi di MPC, lista esclusa dalle ultime comunali e ora appesa al filo della speranza della sentenza Tar prevista per il 14 gennaio, si parla a chiare lettere di un progetto di un megastore in via Pilozzo, temuto dai commercianti monteporziani. Scrivono i VBR: “Nello scorso giugno la Società Pam Supermercati ha presentato al Comune di MPC la richiesta di costruire una grande superficie di vendita al dettaglio di 2200mq più servizi, più 6055mq adibiliti a parcheggio. Il tutto in località Pilozzo, sui terreni dell’azienda agricola Casal Pilozzo”. La Pam ci aveva già provato in marzo, chiedendo ai VBR allora al governo della città una superficie coperta di 3260 mq. Il Comune negò l’autorizzazione, all’epoca, “perché il PRG non prevede così grandi insediamenti commerciali”. 1600 mq di vendita di alimentari sono molti di più della superficie totale di tutti gli alimentari monteporziani messi insieme. Molti esponenti dell’attuale giunta comunale, in campagna elettorale si dichiararono contrari al megastore. Ma cosa risponderà davvero l’amministrazione attuale all’ultima richiesta della PAM?


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cronaca

ok al Distretto Eccellente

Approvato dalla Regione Lazio il Piano del Fistretto delle Eccellenze che contiene le linee guida per lo sviluppo agroalimentare dei Castelli Romani e Monti Prenestini. “Con la delibera - spiega Rodolfo Salvatori, direttore generale della XI Comunità Montana, ente capofila e promotore, insieme alla PRovincia di Roma e al Parco regionale Castelli, di un partenariato che conta oggi 40 tra enti pubblici e privati - la Regione assume il Piano a documento di programmazione impegnandosi in qualche modo a dotarlo di risorse per l’attuazione, attraverso le varie misure di cofinanziamento del Piano di Sviluppo Rurale. Da oggi tutti i nostri imprenditori del settore, per il solo fatto di operare su un territorio di Distretto Agroalimentare di Qualità avranno priorità nell’assegnazione di risorse del PSR sulle loro proposte di investimento”. Grande soddisfazione per l’esito della delibera anche dal presidente della Comunità Montana Giuseppe De Righi e dal consigliere provinciale Sergio Urilli, veri “padri” del Distretto delle Eccellenze. “Un grande lavoro di squadra - dice De Righi - Ringraziamo l’assessore regionale all’Agricoltura Daniela Valentini per la competenza e la sensibilità dimostrati verso il progetto, Bruno Astorre, Carlo Ponzo, Sergio Urilli e Franco Posa, che tanto si sono adoperati a sostegno di questo progetto”. E’ mejo er vino de li Castelli de questa zozza società. Sembra essere d’accordo Luca Maroni, il celebre sommelier italiano, che nell’Annuario dei migliori Vini Italiani 2010 - presentato pochi giorni fa presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma - segnala il Frascati “Donnaluce” di Poggio Le Volpi, azienda monteporziana, come il miglior vino bianco d’Italia. L’ARSIAL esprime soddisfazione, per il ritorno del Lazio come protagonista grazie ad un vino che è “l’espressione più classica del territorio regionale”, come afferma Massimo Pallottini. Tremila anni di storia. Già tremila anni fa, infatti, il Frascati inondava le tavole delle corti e della nobiltà. Per ripercorrere le tappe della storia enologica capitolina, il Comune di Roma, in collaborazione con Colline Romane, mette in mostra “Il Vino di Roma, 300 anni di storia, tradizioni e cultura” alla Domus Talenti dal 17 dicembre al 10 gennaio. Il territorio di produzione del Frascati comprende interamente i comuni di Frascati, Grottaferrata e Monte Porzio Catone e limitatamente il comune di Montecompatri. Secondo i dati del Consorzio Tutela Frascati DOC però, ben il 45% dei terreni di produzioni, corrispondenti a circa 700 ettari, si trovano sul territorio capitolino, tra il municipio VIII e X di Roma. Ed è proprio per questo motivo che Stefano Di Tommaso, primo cittadino frascatano, si è rivolto a Gianni Alemanno, scrivendogli ben due lettere per invitare il suo collega ad intraprendere alcune iniziative condivise volte a valorizzare il vino Frascati DOC e salvaguardare tutta la filiera vitivinicola, che non sta passando un momento florido a causa della crisi. Il primo passo potrebbe essere quello di premere sui ristoratori romani affinché propongano innanzitutto il Frascati DOC, il vino più rappresentativo di Roma. Tutto ciò sarebbe anche un aiuto fondamentale per gli operatori commerciali, di cui un terzo lavora proprio sul suolo romano; e sempre in quest’ottica prende forma l’altra proposta, ovvero quella di un tavolo di concertazione tra le autorità civili e una rappresentanza di viticoltori ed aziende vinificatrici, per studiare iniziative – come la recente settimana del Frascati DOC, che ha presentato una rassegna di alcune delle migliori selezioni di vini Frascati, con un ottimo riscontro di pubbilco – che puntino sulla valorizzazione di questo fiore all’occhiello del territorio dell’Urbe. Nella stessa direzione si è mosso Mauro De Angelis, presidente del Consorzio di Tutela del Frascati DOC, che si è rivolto allo stesso Alemanno, invitandolo a collaborare al fine di focalizzare azioni strategiche e sinergiche per la salvaguardia dell’eccellenza di questo vitigno particolare, un patrimonio di storia, cultura e professionalità che coinvolge oggi tanti operatori MARIO MUCEDOLA nell’area cittadina e dei Castelli Romani.


cronaca

che faccio a Natale?

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Eventi natalizi in tutta l’area dei Castelli Romani, dai presepi ai mercatini, da Babbo Natale alla Befana. Partiamo dai presepi, viventi, artistici, giganti e caserecci: ad Albano fino al 6 gennaio sarà possibile visitare il presepe artistico nella Villa del Vescovio, tutti i giorni dalle 5 fino alle 11; a Colonna dal 20 dicembre al 31 gennaio si terrà la nona rassegna di “Presepi in grotta” presso piazza Vittorio Emanuele II. Il 19, laboratorio con i bambini della Gulluni e i nonni del centro anziani, pieces teatrali con attori bambini e cerimonia per i 160 anni del Comune. Il 20 alle 10, la Messa celebrata dal Vescovo Mpns. Martinelli, alla sìpresenza dei sindaci castellani e dei loro Gonfaloni; a Lanuvio mostra di presepi e inaugurazione del presepe nel Fontanone, visitabile fino a gennaio; a Lariano, dal 21 dicembre si terrà la seconda edizione dei presepi larianesi, mostra/concorso con premiazione il 5 gennaio; a Monte Compatri, dal 19 dicembre al 6 gennaio, sarà possibile partecipare al concorso “disegna il tuo presepe”, per tutti i ragazzi dell’I.C. scolastico di Monte Compatri; tutti i lavori saranno esposti per il periodo delle feste nel palazzo Annibaldeschi; ancora a Monte Compatri dal 25 al 27 dicembre sarà possibile vedere presepi e degustare vini nello stesso tempo, più di 70 presepi in 18 cantine, con musica ed enogastronomia tipica e ammirare il presepe gigante sulla scalinata del Parco Calahorra. A Monte Porzio Catone fino al 6 gennaio si terrà la 12° mostra internazionale dell’arte presepiale, per le vie del Centro Storico, presepi provenienti da tutte le Regioni d’Italia e dal Mondo; si potranno ammirare le opere esposte immergendosi in un'atmosfera particolare e suggestiva. Inoltre come ogni anno verrà allestito in Duomo il famoso presepe scenografico ed il presepe vivente per le vie del Centro Storico a cura del Gruppo Scout di Monte Porzio. A Capodanno, grande concerto a Villa Mondragone (vedi pag37); a Nemi, dal 25 dicembre al 3 febbraio 3 grandi presepi scenografici arricchiranno il paese. Per quanto riguarda i mercatini segnaliamo NATALEtiQUO, un mercatino itinerante di Natale con prodotti, servizi ed articoli artigianali, biologici, equosolidali ed ecologici,fino al 6 gennaio, e il mercatino natalizio di Ariccia, dal 19 al 27 dicembre. A San Cesareo, Museo Stazione di Colonna, per tutto il mese di dicembre plastici in movimento, giocattoli, presepe artigianale di Ambrogio Giurin (ex capostazione) con l’esposizione di un modellino Marklin degli anni 30 in metallo. E grande pista del ghiaccio in piazza Giulio Cesare. A Lanuvio, il 27 dicembre Babbo Natale in carrozza incontra i bambini nella piazzetta Stragonello; nello stesso giorno sia a Lanuvio che a Genzano sarà allestito un teatrino di marionette per i bambini; ancora a Lanuvio tombola di beneficenza per i bambini e a Rocca di Papa una Maratonina natalizia e passeggiata in Mountain Bike con partenza da piazza della Repubblica; il 31 dicembre a Marino grande festa di Capodanno, con animazione, musica, cenone e divertimento; il 3 gennaio sia a Monte Compatri che a Monte Porzio Catone presepe vivente. Infine per il giorno dell’epifania, tantissimi incontri con la Befana: a Genzano, il 5 gennaio ci sarà la lettura animata “Si è arrabbiata la Befana!” di immagini e musica per i bambini, con laboratorio di calze presso la biblioteca comunale; il 6 gennaio ad Ariccia la Befana scenderà dal campanile di San Nicola; a Lanuvio ci sarà un corteo a cavallo dei Magi e al termine si distribuiranno calze a tutti i bambini; a Monte Porzio Catone invece la befana incontrerà i bambini per la processione con il santo bambino, seguita dalla santa messa; si aspetta il suo arrivo anche a Velletri per tutti i bambini; mentre a Rocca di Papa si giocherà con Babbo Natale e la Befana, ci saranno spettacoli, divertimento e infine la premiazione della letterina a Babbo natale; a Nemi discesa acrobatica della befana dal castello, con animazione, calze doni e premi; a San Cesareo, calza per tutti dall’Amministrazione comuGAIA MUTTI nale.


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Concorso sotto l’albero

Avviata la IV edizione del concorso giornalistico-ambientalista per bambini e ragazzi italiani (e italiani all’estero) dai 5 ai 18/19 anni. Le scuole, gli istituti, i singoli giornalisti nell’erba delle edizioni precedenti hanno appena ricevuto la scheda di adesione, il regolamento e le scadenze per l’anno 2010. Il Refuso ideatore del concorso nazionale rimanda al sito www.giornalistinellerba.org per scaricare tutta la documentazione e lascia sotto l’albero delle buone notizie: il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca aiuta il concorso divulgandone presso tutte le scuole del territorio la sua partenza ufficiale, la Presidenza del Consiglio Regionale offre il suo sostegno e il giornalista e scrittore Alessandro Cecchi Paone sarà presente alla premiazione prevista per maggio/giugno 2010: “Vi confermo la mia piena disponibilità a darvi una mano a titolo amichevole e a partecipare alla premiazione. Complimenti per quello che fate e tanti cari auguri ai piccoli GnE”. Vi ricordate il tema dell’anno scorso? Era Rinnovabilissimo e la terza elementare del’istituto comprensivo di Zagarolo proponeva questa filastrocca: “Energie Rinnovabili sicuramente riutilizzabili, vento, acqua, tanto sole, non saranno solo parole ma un aiuto sempre ci daranno se le useremo tutto l’anno, per una Terra più pulita e salveremo la nostra vita.” Avevano ragione di insistere su queste tematiche perché quest’anno il concorso tratta l’acqua e il sole; Per i piccoli e “i medi” GnE, l’acqua. Dai 5 ai 9/10 anni dunque “Mi scappa l’acqua”: attraverso leggende e storie del territorio per raccontare a loro modo l’acqua come origine della vita. Dai 10 ai 13/14 anni “Diritto d’acqua”, per parlare del valore crescente dell’acqua, le preoccupazioni sulla sua qualità e quantità, l’acqua privata e pubblica, ect. Ai più grandi dai 14 ai 18/19 anni il tema del sole, “Yellow e Megliou”, l’amministrazione locale cosa sta facendo per favorire la ricerca e la sensibilizzazione, la diffusione degli impianti, l’adeguamento ai parametri nazionali e internazionali in tema di energia solare? Quattro le sezioni, per ciascuna fascia d’età. Dal supporto cartaceo (articoli, interviste, reportage, inchieste), ad altri supporti (interviste in video, radiofoniche ossia audio, inchieste, reportage, fotoreportage), ma anche una sezione giornali e telegiornali completi e una sezione dedicata alla “creatività”, disegni, dipinti, collage, cartelloni, vignette e strisce, poesie, racconti. spot-pubblicità progresso, video arte. Per la sezione internazionale, studenti all’estero, gli elaborati dovranno essere in lingua italiana. Importante dunque leggere attentamente il regolamento, perché chi invia un elaborato dovrà indicare la sezione di concorso a cui intende partecipare e compilare la scheda di partecipazione in ogni sua parte, pena l’esclusione dalla selezione. Si può partecipare singolarmente, in gruppi, per classi e chi concorre insieme al gruppo o classe, può presentare un lavoro individuale oltre a quello proposto insieme ai compagni. Gli elaborati possono essere inviati per posta (con ricevuta di ritorno), via e-mail richiedendo conferma alla redazione dell’avvenuta consegna della posta elettronica, o consegnati a mano, entro e non oltre martedì 9 marzo 2010 (in caso di spedizione postale fa fede il timbro postale) a: IL REFUSO – via dei Mattei 11/b–00030 Colonna (Roma) o su info@giornalistinellerba.org HELENE DUVAL


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Natale Verde? Natale al Verde? L’abbiamo chiesto per strada, abbiamo spulciato qualche dato, siamo andati ad impegnarci al banco dei pegni (roba da romanzo). Nella Florida della provincia romana credevamo di essere tutti abbastanza ricchi, perlomeno benestanti, ed abbiamo scoperto un po’ di dati sconcertanti. Ha iniziato a parlarne il comune di San Cesareo, nei mesi scorsi: “aumentano le famiglie che fanno fatica ad arrivare a fine mese, i disoccupati, i nuovi poveri. É una situazione drammatica per decine di persone che si rivolgono quotidianamente ai nostri uffici. Spesso la richiesta è un piccolo contributo per una bolletta che non riescono a pagare, altre volte un aiuto più consistente per evitare lo sfratto. Si tratta di casi estremi, di situazioni di disagio grave ma che purtroppo continuano ad aumentare nel corso degli anni”. San Cesareo, da gennaio all’autunno 2009, ne ha contati 60. A Frascati, dove il comune investe in sociale il 18% delle sue risorse, i dati devono ancora essere elaborati, ma le assistenti sociali confermano: le povertà avanzano, sono molte le famiglie monoparentali, o monoreddito, o di anziani che non riescono ad arrivare a fine mese e sono a rischio di esclusione sociale.


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Gioielli da impegnare?

L’entrata è sul retro. La filiale “quella vera”, ben segnalata, affaccia su una delle vie più nobili e negoziose di Albano, ma per trovare il banco dei pegni di Unicredit Banca di Roma ad Albano - una delle poche agenzie di pegno del Lazio - che da fuori, dietro le vetrate fumé, pare un retrobottega dell’altra, bisogna conoscerla. Ci si arriva da internet, con qualche ricerca, o con il passaparola, come abbiamo fatto anche noi. Un salto, per un giorno, nel mondo del credito a pegno: semplice, veloce, “chiavi in mano”. Anzi, soldi: in mano, anzi in tasca, in pochi minuti, anche per chi non ha garanzie da offrire alle banche “normali”. Si porta un gioiello e si esce coi contanti nel giro di pochi minuti. A restituire il denaro e riscattare il bene ci si pensa poi. Una scritta semicancellata accanto alla porta d’ingresso dice “no all’usura di stato”. Eppure “il credito a pegno è nato per combattere l’usura”, ci spiega un funzionario: impegnare un prezioso, meglio che chiedere agli strozzini. Qui la procedura è veloce, facile, discreta: i principali vantaggi del pegno, del resto. Che richiamano agli sportelli, specie in tempo di crisi, un numero di persone crescente: i dati dell’anno 2009 devono ancora venire, ma il funzionario che ci accoglie stima la crescita di clienti in +15% circa, negli ultimi 18 mesi. Di solito sono le donne a presentarsi agli sportelli, ma non mancano gli uomini; età media tra i 35 e i 40, ma “viene gente di ogni età e di ogni tipo”. Se prima la gran parte dei clienti era rappresentata da chi non aveva garanzie sufficienti da offrire alle banche “normali”, gli anni recenti hanno visto aumentare i lavoratori dipendenti: colletti bianchi, insegnanti, lavoratori con una busta paga che non basta più per certe abitudini: “la vacanza, il regalo da fare... cose a cui non si vuole rinunciare, ma che ora è più difficile far rientrare nel budget mensile”. Le storie non sono richieste, ma nell’affollamento di certe giornate - “in media facciamo 25 nuovi pegni al giorno” - inevitabilmente qualche racconto oltrepassa i vetri dietro cui siedono gli stimatori, i periti incaricati di accettare o rifiutare gli oggetti “impegnandi” e di stabilire l’importo dei relativi crediti. I periodi caldi, stimatori e impiegati di banca li conoscono: l’inizio della scuola, delle vacanze, la fine dell’anno. Un paio di giorni prima di Natale, per esempio: è uno dei picchi, sia per impegnare beni che per riscattarli, grazie alle tredicesime. I “beni” sono soprattutto gioielli: oro - “è aumentato molto”, - diamanti, pietre, oppure argento “un chilo per volta”. Ogni tanto pellicce, ma con cautela: “non sono più di moda”, e poiché il destino dei pegni non riscattati è quello di finire all’asta, la banca evita di doverci perdere accumulando beni difficili da rivendere. Anche perché, in caso di “rimanenze”, gli stimatori dei beni non battuti rispondono personalmente della perdita causata alla banca, e sono tenuti a riacquistarli. Per lo stesso motivo da qualche anno sono esclusi dal pegno oggetti come le macchine fotografiche. E la stimatrice rifiuta il dignitoso orologio svizzero che le porgiamo: “mi spiace, in metallo non li prendiamo”, anche per i troppi falsi sul mercato. Chi invece porta oggetti “ammissibili”, esce dalla filiale con in tasca in media 1/3 del loro valore commerciale. Il pegno - un oggetto singolo, o un lotto di più oggetti - può restare nei caveau della banca per tre anni. Ogni tre o sei mesi, a seconda della polizza stipulata, scattano gli interessi: il 15%, da corrispondere nelle date prescritte. Per il riscatto totale del bene c’è tempo fino a un mese dopo la scadenza della polizza. Poi si va all’asta. Ma il 95% dei beni vengono riscattati, dicono gli impiegati. E’ interesse di tutti, del resto: del cliente, che rientra in possesso di un oggetto che all’occorrenza potrà essere impegnato di nuovo, e della banca, per lo stesso motivo. C’è chi ricorre al pegno in momenti di difficoltà, poi riscatta, poi torna. Ma c’è anche chi porta i suoi gioielli prima di partire in vacanza: qualche soldo in più e la sicurezza che mentre si è via saranILARIA ROMANO no custoditi. “Ho impegnato i gioielli di mia madre - dice Rosita (il nome è di fantasia), 50 anni, separata. - I miei figli non lo sanno. Si metterebbero a lavorare e invece io ci tengo che studino. Al riscatto ci penserò, adesso pensiamo a pagare le tasse universitarie. Se mi sono vergognata? Ma no”.


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Babbo Natale a dieta di LORENZO VANZO e GIULIA ATTIANI

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A Natale si sa sono tutti più felici, c’è chi compra regali, chi organizza i pranzi e le cene e chi parte per le vacanze alla ricerca della tranquillità sulle innevate montagne o le soleggiate spiagge di isole lontane. Quest’anno però sembra è diverso, la crisi pesa nelle tasche di tutti. Ecco qualche testimonianza di un Natale sotto l’insegna del risparmio. Andrea Biancucci di 25 anni mette a disposizione per fare i regali più o meno lo stesso budget, circa 100 euro, dei natali passati.. Però, quest’anno “si deve risparmiare sulla benzina e sulla televisione. Io non ho neanche comprato il decoder!”. Per lui, che ci tiene alla tradizione, rimane invariato anche il menù del cenone della vigilia: fritti misti di verdure e soprattutto pesce: “orata, dentice con patate… a mia madre piace cucinare e si sbizzarrirà anche quest’anno”. “Cosa ho chiesto a Babbo Natale? La discografia completa dei Deep Purple!”. Cambiano, al variare dell’età le abitudini natalizie. il signor Naghi, di 61 anni quest’anno farà regali solo ai più piccoli:“se ci si vuole bene, tra i grandi basta il pensiero”. “Anche per il cenone non sono necessari troppi sfarzi: alla fine dei conti la festa dura un giorno solo. Quello che conta davvero è stare tutti insieme in tranquillità, è questo che chiedo io a Babbo Natale quest’anno”. Sono pochi quelli che andranno in vacanza altrove nel periodo natalizio, c’è chi lavora, chi invece ammette che partire è fuori dalla portata delle proprie tasche. Non si bada a spese a casa di Gaia Bellini,“abbiamo anche comprato le palle nuove quest’anno! D’altra parte il Natale è sempre il Natale!”. Giulia Capanna, 20 anni, lavorerà invece il giorno di Natale per cui “si mangerà quello che passa il convento”. “Faccio un po’ meno regali, così risparmio per le feste e per la mia prima settimana bianca”. Emanuele Bassotti, 22 anni, che si è comprato la moto a luglio, chiede a Babbo Natale gli stivali da motociclista, ma rinuncia alla settimana bianca. Chi non si fa scupoli nel fare regali è Mohamed Hamed Marco, 25 anni, che spende circa 500 euro. “In pratica - gli fa eco il signor Naghi che lo sta a sentire - prende il suo stipendio e lo gira tutto per fare regali”. Bè sì, ammette Marco. “Sono fatto così”. Anche se quest’anno pure lui ha accusato la crisi e dichiara di essersi contenuto: “spenderò in doni certamente meno degli anni passati”. Anna è di tutt’altra pasta. Lei, 43 anni, deve fare i conti con le bollette, con i libri di scuola dei figli, con le potature degli alberi del giardino. “Troppe spese a cui non puoi dire di no, quindi si risparmia su tutto il resto, cenone compreso. Quest’anno il pesce sarà un pasticcio di tonno e patate”. E Babbo Natale? “Ai bambini abbiamo spiegato che quest’anno porterà solo un dono ciascuno”. Ma se chiedono un mega-regalo? “Babbo Natale riterrà giusto ridimensionare le loro richieste per aiutare tanti bambini nati in più nel mondo”. Su una cosa sono tutti d’accordo: la spesa del cenone si fa dove si risparmia, supermercati, discount.


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“Sull’orlo del dissesto”

“Per fronteggiare la crisi finanziaria il 65% dei Comuni ha ridotto le rette e le tariffe dei servizi per le famiglie colpite da problemi occupazionali e, mediamente, le spese sociali sono aumentate dell’8% rispetto al 2008. Ma questo sforzo non basta. La domanda di servizi sociali crescerà quest’anno del 20%. Ciò richiederebbe un impegno ulteriore di 1,6 miliardi di euro complessivi, a fronte di una contrazione dei bilanci comunali di 3 miliardi l’anno per i prossimi tre anni, a causa del blocco delle entrate, della riduzione dei trasferimenti e del rinnovo del contratto del pubblico impiego. Come faranno i Comuni a reggere l’impatto della crisi sul territorio?” Se la domanda se la fa Paolo Testa, esperto di sviluppo organizzativo e analisi delle politiche pubbliche, repsonsabile innovazione di Cittalia, la donazione di ricerca dell’Anci, c’è da temere il peggio. E il peggio, infatti, sta arrivando. I Castelli romani sono ancora una sorta di oasi, rispetto a tante realtà molto più disastrate. Ma la crisi si sente. E i cittadini lo sanno: il 63% è convinto che le situazioni di povertà nel proprio Comune siano aumentate nell’ultimo anno e che la crisi abbia avuto dirette ripercussioni sulle amministrazioni locali. Il 95% è convinto che le leve per uscire da questo periodo di recessione siano in mano ai governi centrali. La responsabilità che la gente e gli esperti attribuiscono ai Comuni è la scarsa capacità reale di produrre risorse, un po’ per incompetenza specifica, un po’ perché l’interesse più forte, sopratutto nelle realtà più piccole, è quello di mantenere il consenso elettorale e amicale. Proprio per dare un sostegno in materia di economia ai comuni, la Provincia ha lanciato un servizio di assistenza tecnico professionale in materia di prodotti derivati. Era l’indomani della dichiarazione sconfortante del prefetto di Roma: “La maggior parte dei Comuni della Provincia è sull’orlo del dissesto”. La Provincia è stata capace di sanare il suo, acquisendo una “particolare expertise nella gestione attiva dell’ indebitamento comprendente la valutazione delle posizioni finanziarie, nel calcolo del market value delle operazioni di finanza innovativa, nell’analisi di output, nelle analisi dei rischi/rendimento dei prodotti finanziari presenti sul mercato e rivolti agli Enti Locali”. Quanti comuni si saranno avvalsi di questo servizio? Quanti avranno solamente capito di cosa si parla? Non è una carta di povertà, ma un modo per risparmiare a Natale. Alla convenzione per la Family Card della Provincia di di Roma hanno aderito 361 aziende e attività commerciali (278 nel Comune di Roma e 83 nella provincia) e l’Amministrazione provinciale punta a superare le mille adesioni entro gennaio 2010. Supermercati, ipermercati e discount, panifici, ottici, centri sportivi, librerie (sconti in media del 10%), ristoranti, concessionarie auto, taxi 6645 (circa 1200 autovetture con sconti dal 5 al 10%), parrucchieri, casalinghi, giocattoli, cinema, dentisti e molte altre ancora. La tessera, nominativa e da esibire insieme ad un documento, è valida fino al 31 dicembre 2011 ed è rivolta alle famiglie residenti nella provincia. (Info www.provincia.roma.it/familycard -06/67665248). Riduzioni fiscali per favorire la denuncia delle estorsioni. Questa l'arma che la Provincia di Roma, coinvolgendo altri dieci comuni del territorio, ha deciso di mettere in cambo attraverso la firma di un Protocollo d'intesa per combattere usura e racket. Entro 90 giorni, i comuni di Civitavecchia, Ariccia, Allumiere, Anticoli Corrado, Morlupo, Frascati, Tivoli, Valmontone, Pomezia e Palestrina, firmeranno un regolamento per il riconoscimento di agevolazioni per tributi locali in favore dei cittadini che abbiano fornito all'autorita' giudiziaria elementi decisivi per l'individuazione degli autori di richieste usurarie. Dalla Provincia un sostegno politico ma anche economico, lo stanziamento di un contributo straordinario che garantira' fino al 70% delle agevolazioni corrisposte, per un massimo di mille euro per gli anni 2010 e 201. Cifra simbolica, ma - promette Zingaretti - da incrementare nel prossimo bilancio.


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Chi riscuote per sé

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“Professionalità e dinamismo contraddistinguono Tributi Italia S.p.A., azienda specializzata nella gestione delle entrate degli Enti locali”: così recita il sito web di Tributi Italia, tra le società leader in Italia nella riscossione delle imposte degli enti pubblici, cancellata nella giornata del 14 dicembre, dopo la sospensione provvisoria del 30 novembre, dall'Albo dei riscossori da parte della commissione ministeriale Finanze della Camera dei deputati. Il motivo? I milioni di euro che la società incassava a titolo di Ici, Tarsu o Tosap non venivano riversati ai Municipi ma venivano trattenuti sui suoi conti correnti. Oltre alle conseguenze per la società e per i 1.053 dipendenti, la cancellazione ne avrà anche per i centinaia di comuni che lavorano con Tributi Italia. Solo nel Lazio i paesi colpiti sono una quindicina, tra cui piccoli centri del frusinate e località come Aprilia, Civitavecchia, Nettuno e Pomezia che, con i suoi 18 mln di ammanco, è il comune che ha subito il danno maggiore. Meno grave la situazione ai Castelli; l’unico comune colpito risulta essere Albano Laziale, che avanza un credito di circa 242 mila euro nei confronti della società: “La situazione è grave ma non disperata - si fa coraggio Tommaso Nuovo, assessore al Bilancio - noi abbiamo in corso soltanto una richiesta di accreditamento per le quote non versate dell'imposta sui cartelloni pubblicitari”. Dopo una riunione con lo staff legale di Tributi Italia, si è deciso di fare ricorso al Tar. Si tratta, pero’, dell’ultima spiaggia, come dichiara Saggese, patron della società “Dopo non resterà che portare i libri in Tribunale e poi il fallimento”. LUCIA ZONFRILLI

L’Ater regala. E il Comune rivende Comuni in dissesto, in crisi, in difficoltà. Come far fronte, se non al potenziamento, almeno al mantenimento dei servizi? Il Comune di Monte Porzio, mentre certamente studia altre strategie finanziarie, intanto un’idea se l’è fatta venire. Quella di acquisire gratuitamente dall’Ater un po’ di case. E’ il caso di sette appartamenti in via Dante Alighieri, proprietà dell’Agenzia che un tempo si chiamava Istituto Autonomo Case Popolari e che ancora oggi ha per mission quella di rispondere alle emergenze alloggiative delle famiglie in difficoltà. Il consiglio comunale, unanime, ne ha deliberato a fine novembre l’acquisizione a titolo gratuito. Un bel patrimonio, non c’è che dire. Soprattutto a Monte Porzio, dove i prezzi al metro quadro sono diventati proibitivi. L’intento del Comune, espresso nella stessa riunione di consiglio, è quello di far cassa rivendendo gli appartamenti ai vecchi assegnatari. Che saranno sicuramente entusiasti di dare il loro lauto contributo per il Bene Comune. Quasi due milioni di euro di risarcimento. Questo deve il Comune di Zagarolo a quello di San Cesareo, secondo quanto stabilito dal giudice del Tribunale di Tivoli, sezione distaccata di Palestrina, che in questi giorni ha deciso sull’annosa questione della ripartizione territoriale e patrimoniale tra i due comuni che si sono scissi nel 1990. La questione è nata perché il comune di Zagarolo non avrebbe attuato una delibera della giunta regionale del 1995 con la quale si stabiliva il definitivo piano di ripartizione tra i due comuni e l’ammontare delle somme spettanti a ciascuno. San Cesareo, dopo aver diffidato il comune di Zagarolo, si è visto riconoscere dal giudice le sue ragioni.


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Gap, resistenza attiva al carovita

Tutto è iniziato in una calda mattina di luglio con la pasta, il caffè, le patate. E qualche curioso che si avvicinava per capire cos’era quel banchetto in via Toscana, nei pressi delle case popolari di Genzano. Il Gap (gruppo di acquisto popolare) è partito in sordina, diventando però nel giro di poco tempo un appuntamento mensile familiare per gli abitanti del quartiere, che ogni volta, grazie al passaparola, sono di più a fare la fila per acquistare anche riso, uova, olio extravergine d’oliva, frutta e verdura, salumi, biscotti… Quella di Genzano, organizzata dall’associazione Terra Sociale, non è un’iniziativa isolata. Dalla fine del 2008 in un numero crescente di località italiane vengono organizzati i gruppi di acquisto popolare, che consentono di acquistare generi di prima necessità a prezzi calmierati. Associandosi come consumatori si riesce infatti a ridurre sensibilmente i prezzi dei generi di prima necessità salvaguardando la qualità. Come? Contrattando il prezzo direttamente con il produttore, saltando ogni tipo di intermediazione: è quello che si intende quando si parla di filiera corta, che elimina cioè tutti quei passaggi che gonfiano i prezzi dei beni di consumo. La tendenza a servirsi, per quanto possibile, di produttori locali riduce inoltre i costi di trasporto, che influenzano il prezzo quanto più la merce arriva da lontano. Il Gap si ispira al lavoro fatto dai Gas (Gruppi di acquisto solidale) in questi decenni, che hanno svolto un lavoro molto importante in termini di innovazione sul versante dei consumi critici. “Stiamo cercando di utilizzare il Gap non solo come occasione di risparmio – spiega Stefano Paterna di Terra Sociale – ma anche come veicolo di informazioni utili su temi collegati alla salute e all’economia. Bisogna prendere coscienza che i generi di prima necessità come il grano devono essere posti al riparo dalla speculazione finanziaria che impoverisce i produttori e i consumatori dei nostri paesi e affama le popolazioni del Terzo Mondo”. Per questo Terra Sociale ed il Gap di Genzano sostengono la nascente campagna ‘Fuori il grano dalla Borsa’, che intende fissare i prezzi di questi generi alimentari a partire dai bisogni popolari e non dalle fluttuazioni dei mercati finanziari. “Chiediamo inoltre al nostro Comune di aprire uno spaccio popolare per calmierare i prezzi dei generi di prima necessità e promuovere un regolamento comunale per l’istituzione di un mercato per produzioni di qualità locali, agricole e artigianali e del mercato equo e solidale contro il carovita”. DANIELA DA MILANO E’ stata la prima a lanciare un allarme. La Caritas Diocesana di Frascati, diretta da don Baldassare Pernice, la scorsa estate aveva segnalato che un 25% dei pasti distribuiti alla mensa serale erano consumati da italiani. Non “imbucati”, ma realmente bisognosi. E che il fatto rappresentava una novità, visto che da sempre a fruire del servizio mensa erano prevalentemente gli immigrati. Il punto: le povertà, vecchie ma anche nuove, in un’area, quella dei Castelli, che all’esterno - ma anche all’interno - rimanda un’immagine complessiva di benessere e buon tenore di vita. Prima ancora, al pranzo di Natale 2008 offerto dalla Caritas, si era già notato qualcosa del genere, racconta don Baldassare: molti italiani, famiglie o singoli, spesso anziani a cui la pensione non basta più, e che vivono nuovi disagi. Altro segnale: sono italiani la maggior parte dei fruitori dei piccoli prestiti del fondo di solidarietà diocesano: di importo ridotto, servono a pagare le bollette, i conti, a far fronte a problemi economici contingenti. Un sostegno, perché no nsi debba andare a chiedere prestiti altrove. Il fatto che ne abbiano fatto richiesta soprattutto italiani indica forse una maggiore consapevolezza nel rivolgersi ad un servizio di ascolto. Ma è anche un dato grezzo, che forse avvalora la tesi IR che le esigenze, e i tenori di vita, stanno cambiando.


palude?

Le mafie ci sguazzano

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La mafia non è un’emergenza, semplicemente perché non bisogna mai abbassare la guardia. La mafia non è solo nel meridione. La mafia è una realtà che nelle province del Lazio arriva a contare 61 cosche provenienti da altre regioni: 25 di ‘nrgangheta, 17 di camorra, 14 di cosa nostra, 2 della sacra corona unita, 3 altri clan criminali. 268, nella sola provincia di Roma, i beni confiscati - a Grottaferrta 9, a Frascati 3, a Marino 8, 2 ad Albano, 2 a Valmontone (uno sarà sede di un osservatorio sulla legalità), 8 a Velletri (dati dell’Osservatorio tecnico-scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio). Per il futuro, chissà: un emendamento della Finanziaria 2009 potrebbe consentire la vendita all’asta dei beni confiscati, che in questo modo potrebbero rientrare nelle mani della malavita. Segnale di debolezza dello stato, hanno avvertito i tanti fronti del no alla mafia. A novembre Fillea-Cgil di Roma e Lazio ha organizzato il convegno “Le mani giuste sulla regione”: interventi illustri - da Piero Luigi Vigna, già procuratore nazionale antimafia, a Luigi De Ficchy procuratore capo di Tivoli - per parlare di infiltrazioni mafiose nel settore delicato dell’edilizia, “cavallo di Troia delle mafie dele regioni del centro-nord”. Le mafie in uno speciale sulla crisi, che c’entra? C’entra, eccome, perché “la crisi economica sta aumentando la fragilità di sistema e peggiorando il modello delle difese favorendo incursioni illegali”, avverte Roberto Cellini, segretario generale FilleaCgil di Roma e Lazio. Fra i segnali da tenere d’occhio, i ribassi su base d’asta - anche perché “certi prezzi può garantirli solo chi non garantisce i propri lavoratori”, altro punto dolente della crisi. Piero Luigi Vigna ha tracciato l’elenco delle “minime precauzioni” per scongiurare infiltrazioni mafiose negli appalti. “La mafia ha interesse a penetrare nel cuore delle imprese che nascono legali: per presentarsi con un volto rispettabile e per avvalersi di know how che non possiede”. La mafia “non agisce mai in prima persona – continua Vigna. – Si dovrebbe chiedere certificato storico delle camere di commercio e ogni indicazione utile a individuare i titolari, come per le norme antiriciclaggio”. Le cordate di imprese, i subappalti, “vinci tu, poi dai incarico a me che ho partecipato alla gara senza vincere”, sono uno dei meccanismi che possono nascondere infiltrazioni mafiose. Informazione sui pericoli di infiltrazione delle mafie in sede di appalto, rotazione dei funzionari in posizioni “sensibili”, gare d’appalto sempre pubbliche e alla presenza delle imprese in gara, tracciabilità dei movimenti finanziari, gli altri elementi che Vigna mette sul piatto della discussione. “In Sicilia – conclude – abbiamo proposto che tra due imprese a parità di punteggio sia preferita quella che può dimostrare di aver demolito costruzioni abusive o ristrutturato beni confiscati a mafiosi. Per incentivare i percorsi nella legalità”.

Strano episodio, quello di cui Giovanni D’Agostino, consigliere comunale con delega alla sicurezza di Monte Porzio Catone, ha parlato nell’ultimo consiglio comunale. Racconta D’Agostino di aver trovato un biglietto nella buca delle lettere di casa sua nel quale lo si invitava a “stare lontano dai cantieri edili”. Un’intimidazione? D’Agostino dice di credere piuttosto ad uno stupido scherzo. Ma è pur vero che in consiglio comunale ci tiene a dire che “farà il suo lavoro senza dare fastidio a nessuno, come ha sempre dimostrato”. Che, insomma, ha sempre chiamato i capi area e gli assessori, a risolvere le eventuali questioni sollevate dai cittadini. E che, per quanto lo riguarda, lui “va sempre incontro a tutti”. Per carità. “nessuno mi ha mai detto che stavo andando troppo in là, perché si sa che io vado dove può arrivare la legge. Poi, insomma, lo so, bisogna anche essere permissivi, non si può essere troppo fiscali”. Discorso ingarbugliato, quello di D’Agostino ai colleghi consiglieri. Discorso che conclude ribadendo che lui, nei cantieri, non ha ancora fatto niente se non chiedere delucidazioni in tema di sicurezza. E che, se qualcuno avesse qualcosa da dirgli, meglio farlo vis à vis, piuttosto che rischiare di far prendere uno spavento a moglie e figli. Ovvia, poi, la solidarietà e la comprensione di tutti i consiglieri. Che lettura dare all’episodio?


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cultura

Meno malea che c’è CIAC

Sabato 12 andiamo a Genazzano a vedere una mostra, naturalmente sapevamo già della validità dell’intervento, ma rimaniamo talmente sorpresi che mentre sono ancora lì chiamiamo il mio capo, “per favore, dacci una pagina intera per scriverne”. Le abbiamoo fatto vedere il catalogo, subito convinta. Già perchè a Genazzano da un bel pò di anni è nata un’organizzazione che tiene e mantiene vivo il bellissimo Castello Colonna, il CIAC appunto, e che sforna mostre di arte contemporanea di elevata qualità, e a questo appuntamento, a nostro avviso, ha fatto un salto in avanti che merita tutto il viaggio in macchina, direi quasi obbligatorio se siete come noi abitanti affamati di cultura in quel sud romano a volte troppo spesso costellato di mostre d’acquerelli e degustazioni vinesche. Ma veniamo alla mostra. Punta finale di un borgo medievale delizioso, circondato dai monti prenestini che in inverno si colorano splendidamente, in perfetta atmosfera natalizia, il Castello di Genazzano ospita ben tre mostre: la prima Mario Ricci, vedo bene vedo male, che convince in tutti i suoi lavori (forse un pò meno nei dipinti) toccando punte altissime in tutte le installazioni ambientali. Troviamo all’ingresso del Cortile uova appese agli archi della facciata interna, che ricordano scultoreamente la metafisica dell’uovo celebre del Masaccio, occhi ruotanti che inquetano, appesi interrogativamente al soffitto di una sala visibile solamente dal piano superiore, un Arcipelago di polveri colorate su sfere di ottone che galleggiano all’interno della cappella privata dei Colonna. E poi ancora la straziante “Mio padre ed io” con il negativo/positivo alle sue spalle “Io e mio padre”, altre stanze altre uova, stavolta come serpenti che sbucano dal terreno o da un muro. Questa mostra non si può raccontare, andateci, perché a tutto tondo un esperienza, dal viaggio che si fa per arrivare al paese a quello a piedi per raggiungere il maschio castello. Oltre a tutto ciò, il CIAC inaugura uno spazio per giovani, una stanza aperta sul cortile che permette uno sfogo artistico ai più promettenti. Qui troviamo una promessa, sicuramente, del futuro Romano, Zaelia Bishop, con la sua evocativa anticamera delle ceneri, che strizzando l’occhio a quell’estetica magico/decadente alla Tim Burton, ci entusiasma sin dall’inizio del percorso museale. Accanto, sempre nel cortile, si apre un’altra sala con le foto dell’immensa Anna Magnani, scatti relativi a scene dei suoi film migliori. All’inaugurazione abbiamo assistito anche alla performance di Elio Castellana, sinceramente non molto convincente ma dagli ottimi spunti per proseguire un lavoro incentrato sulla tematica di contrasto cinema/disegno. Non voglio dirvi altro sulla mostra, e lasciarvi tutta l’attesa di un’esperienza che vale la pena di vivere. Ditemi cosa ne pensate sul sito, possiamo aprire un MARGOT dibattito interessante. castello-colonna.it, dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20


cultura

Mondragone Futurista

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Sul finire del centenario futurista, Villa Mondragone sforna una mostra dall’accademico titolo “Futurismo Romano”. Curata dall’università Tor Vergata , che trova sede proprio nella villa, la mostra ha tutti i numeri di cui si vanta. All’appello rispondono i quadri di Balla, Prampolini, Depero, Dottori, con notevoli esempi di grafica, (bozzetto per la casa d’arte di Bragaglia).

Ma la mostra si pone uno scopo ulteriore, quello scientifico, di indagine e di ricerca, perché proprio nella mostra vengono presentati degli inediti, come il famoso Motociclista di Dottori, di cui era scomparsa ogni traccia. Altra chicca sono i due meravigliosi tessuti ricamati su disegni di Balla e Depero, esempio senz’altro curiosi di arte applicata, nonchè i bozzetti per costumi e scenografie di Prampolini. A lasciarci un po’ perplessi è la sezione multimediale, con un video malconcio e musica futurista amplificata da casse low-fi non molto consone ad esaltarne le qualità, memori pur vero di un wagner, stando alle cronache, alquanto annoiato in una serata rumoristica dal gruppo organizzata, dubitiamo che in questa sede sarebbe ricreduto. Immancabili gli originali delle poesie, perchè si sa, futurismo significa anche arte globale. Il lungo corridoio della mostra risulta alla fine ben curato. Saggi introduttivi accompagnano il catalogo aprendo nuove letture sull’argomento ormai esaurito dalla precedente letteratura. Una mostra che fa onore alla villa, che già di per se è una magnifica struttura seicentesca. MARGOT

Futurismo romano. Balla, Depero, Prampolini, Dottori dal 1 dicembre 2009 al 31 gennaio 2010 a Villa Mondragone Via Frascati 51 Monte Porzio Catone. ingresso libero villamondragone.it

Margot la fa breve: UNIVERSOLO Da uno su nove, nove su uno vai bene e stavolta è unosolo: elín hansdóttir. Gioca con i colori, RGB, e tutta una stanza gialla specchiantesi in tredimensioni. Nei pressi di quel largo argentina, la viuzza si chiama via degli specchi, suonate, entrate, godetevi le due installazioni. Non vi costa niente, muovete il culo! unosunove.com - via degli specchi 20, Roma


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Meno male che c’è CIAC

Questo libro è bello perché c’è il bosco. Sugli alberi ci sono tanti uccellini, foglie e ciliegie. Mi piacciono le figure che sono tra due pagine. Parla di quando sono nato e ogni giorno imparo qualcosa. Parla pure delle cose che un bambino non sa nacora. Da neonato un bambino non sapeva he la luce si accendeva e si spegneva. Neanche io lo sapevo. Un bambino non sa ancora che se una cosa è alta si può mettersi in punta di piedi. C’è la luce spenta però mi piace questo libro. Certe cose non sono come devono essere. La pelle delle persone è verde, gialla, rossa e i capelli sono certi marroni, certi gialli, certi verdi, certi rossi, certi bianchi. Mi piace una figura che parla di alberi e a scuola studiamo molte cose sugli alberi. Certi alberi non sono fatti come devono essere, sembrano un cactus, i rami sono verdi e non marroni. Però le figure sono fatte di fantasia. Isabel Minhòs Martins e Maddalena Matoso, Quando sono nato (Topipittori, € 14) LARA ATTIANI, 6 ANNI Questo libro è carinissimo, parla di una bambina e di suo padre che non si incontrano mai, anche se fanno tutto quello che possono fare un padre e una bambina. È illustrato con delle immagini colorate. In una pagina c’è un racconto sul papà e la bambina in un momento insieme, e nell’altra ci sono delle figure che illustrano alcune parole del testo. Mi fa pensare a delle bambine che chiamano il loro padre per raccontargli la storia e per scacciare i mostri sotto il letto. Secondo me questo libro è molto speciale perché tutti i libri per bambini sono con la bambina e la mamma o la nonna, ma in questo c’è il papà. Questo libro non è soltanto per bambini, è anche per adulti. Per esempio alcune parti sono scritte con caratteri troppo piccoli e bambini non le sanno leggere invece gli adulti fin troppo. Leggendo questo libro forse le persone crederebbero più nell’amore e nella fantasia che c’è in ogni bambino, si scriverebbero più libri sui papà! Mauro Mongarli e Claudia Carieri, Non si incontravano mai (Topipittori, €14) CUCCO’S

piccole guide, non solo musei L’idea è carina: una collana di guide turistiche per ragazzi, “Non solo musei” ma anche ville, centri di ricerca scientifica, passeggiate per storie di popoli e tradizioni, il tutto introdotto e accompagnato da racconti e ricche illustrazioni. Pensate per i più giovani e per le loro famiglie, le quattro guide al sistema museale territoriale Museumgrandtour aspirano a diventare “manuali per la progettazione di gite scolastiche”, negli intenti della Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini che le ha commissionate alla casa editrice milanese Carthusia. I volumetti cartonati e pieghevoli, 16 pagine ciascuno, oltre ad essere in vendita negli shop locali sono infatti distribuite in tutta Italia: un modo per far conoscere i Castelli al di là dei loro confini, e per invitare al viaggio. Museumgrandtour è la prima realtà museale ad entrare nelle pagine della neonata collana “Non solo musei”, grazie ad un progetto finanziato dalla legge regionale 42/97. Coloratissimi, i quattro libriccini presentano il patrimonio artistico e culturale dell’area lungo quattro percorsi tematici: arte, storia, scienza, antropologia. Su una faccia del pieghevole una storia fantastica, nata dalla fantasia delle autrici Sabina Colloredo, Luisa Mattia, Sonja Riva, Emanuela Nava e illustrata da Manuela Bertoli; sull’altra una presentazione sintetica del “da non perdere” in zona, a cura del comitato scientifico diretto da Giovanna Cappelli. Accattivanti le storie. Un po’ ingessato, invece, il testo che dovrebbe invitare i ragazzi a curiosare nel patrimonio locale. L’idea, dicevamo, è interessante. IR Il prodotto, come i suoi giovani lettori, può crescere.


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Mondragone Futurista

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Il quore nel palazzo, con la q che vuol correggere, scivola rapido pagina dopo pagina, tra i buoni sentimenti e le parole schiette dell’autrice al suo primo romanzo. Quarantenne, sindaca di una città tra la collina e il mare, eletta dalla sua gente perché nuova, perché vera, non di plastica come il partito che l’ha preceduta al governo cittadino, la protagonista del romanzo Giulia Parisi assomiglia in troppi tratti alla scrittrice che l’ha plasmata. Persino il cane, somiglia al suo. Donna che scrive sms con le k e senza vocali, donna di passioni ed entusiasmi, ingenua a volte, come lo sono le donne sane e poco avvezze ai meccanismi scuri dell’affarismo politico, donna d’amore, ma solo quando ha tempo di accorgersene, presa com’è dal suo dovere, dal suo dover portare a termine le promesse alla sua gente. Donna di principi, ma anche donna pratica, ché le donne, si sa, vincono sugli uomini proprio per quel loro sapersi - doversi - districare tra mille impegni. Donna a tutto tondo. Donna che non molla. Donna in politica, a governare per cinque anni tanto dura la storia del romanzo - tra bufere giudiziarie, sociali, mediatiche e sentimentali. Il quore del palazzo è lei, insieme alle sue “tigri”. Con un Q più dura della C, perché ce n’è bisogno. L’autrice? Patrizia Prestipino, oggi assessore alle politiche giovanili della Provincia di Roma. Donna che non molla, pure lei. (edilet 2008) PB

LE RANE FANNO IL LIBRO 101 domande al Reticente del Consiglio. Altro che le dieci di Repubblica. Queste le hanno metidate la Rana e gli altri Rospi dello stagno di Rassegna Stanca, pagine strepitose di commento quotidiano alle notizie quotidiane, una resistenza attiva fatta coi tasti del computer da 5000 mani su FB. Il libro è pubblicato: Caro Papi Natale, il titolo uscito dopo una lunga consultazione tra le rane, con la postfazione di Umberto Bossi, ovvero ciò che disse del presidente del Consiglio in un raro periodo di lucidità. Una cinquantina di pagine, cinque capitoli, da “Papino, ovvero il cantante, le scope elettriche, il nuovo miracolo italiano”, a “Chi ha incastrato Papi Rabbit”; poi, il Papi quotidiano, il Pap(p)one e il Papocchio, ovvero un po’ di interrogativi sfusi. Si comincia così: “Caro Papi Natale, anche quest’anno non ho assunto stallieri, non subìto 106 processi, non sono stata nella dacia di Putin e nemmeno nella escort di Tarantini, non ho avuto Capezzone come portavoce, non ho costruito il Ponte sullo Stretto, il Mose e quattro centrali nucleari (se è per questo nemmeno Lei), non ho fatto lifting e tricotrapianti, non ho una canottiera come quella di Bossi, non ho sei televisioni (e nemmeno sei schermi tv) non mi sono iscritta alla P2, non ho pagato tangenti, non ho evaso il fisco, non ho esportato capitali e non me ne faccio nulla di scudo fiscale, lodo, processo breve, legittimo impedimento e immunità parlamentale, non ho creato un milione di posti di lavoro (intendenva dire in meno?)... e così avanti... Lo so, sono stata una buona a nulla, non merito un regalino, ma siccome lei è buono, caro Papi natale, mi permetto di farle 101 domande (e potevano essere molte di più) a nome mio e di qualche migliaio di amici”. La prima: Qual è il numero esatto di scope eletrriche che ha venduto per mettere da parte il gruzzoletto necessario a costruire Milano? Sotto l’albero, assolutamente. (link per ordinarlo: http://www.andmybook.it/2009/12/09/caropapi-natale-101-domande-al-reticente-del-consiglio/) PB


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cultura

Non solo fontane: Manieri e l’acqua romana

Si nasce da un Vulcano, noi della costa Laziale, poi arriva più o meno prepotentemente Enea, nella storia ufficiali, e sente che lì sorgerà una città, e ci arriva guarda caso risalendo il tevere dalle coste tirreniche. Questa la versione ufficiale per i romani, in realtà Roma nasce sull’isola Tiberina, dall’incontro scontro tra i popoli Sabini e i Latini, scambi prolifici, amalgame di razze che da sempre si saluta come cosa buona e giusta, ma l’uomo invecchiando si sa, perde saggezza. Dall’acqua alla pietra è un libro splendido, ricercato e pur leggero nell’evolversi della scrittura. Dal rapporto contorto con il suo fiume dirompente e straripante, ai primi porti nati sulle rive selvaggie, ai battesimi più o meno pagani, agli acquedotti, alla fonte meravigliosa di Agrippa ancora funzionante (la Trevi barocca che il mondo ci invidia). Sembra una favola, ed invece è storia, a volte anche disgraziata, come quella del porto di ripetta, magnifico epilogo di uno sviluppo urbano che fu dei borghese, distrutto dalle forificazioni ottocentesche, necessistate da un’immagine capitale che la città prendeva in consegna da Torino. Un libro che parla sotto l’ombra benefica di Giano, padrone delle soglie, quindi del famoso passaggio tiberino, travagliato di attraversamenti distrutti dalla forza delle correnti quando non dalla sbadataggine restauratrice. Un libro che ci fa ricordare dell’importanza di un rapporto acqua pietra, fautore vettoriale di uno sviluppo cittadino, andato ormai coincidere con la lontananza acquatica dei muraglioni, nonchè alla caduta simbolica di semplice passaggio veicolare. Ci si dimentica del Tevere, ma ancora di più ci si dimentica di un rapporto tra due sponde, che furono due popoli e dello sviluppo antico e sacro che dal fiume parte, dalla sua direzione si sviluppa perpendicolarmente, e che al fiume oggi si accosta mostrando le marmitte angoscianti del contemporaneo girovagare. MARGOT Mario Manieri Elia, Roma, dall’acqua alla pietra (Carocci, 17,50€)

The Sixth family, Vito Rizzuto e il collasso della mafia americana (Curcio 2009), dei giornalisti Adrian Humphreys e Lee Lamothe, è la ricostruzione in dettaglio dei legami tra la famiglia dei Padrini che guidano oggi Cosa Nostra Usa e gli appalti per il Ponte sullo Stretto. A parlare è un ex funzionario della DIA e il libro negli Usa è già un best seller


cultura Il Nobel che fa il blogger

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“Colpe? sento dire che tutti ne abbiamo, che nessuno può vantarsi di essere innocente, ma mi sembra che simili dichiarazioni apparentemente dispensatrici di giustizia alla pari, non sono altro che spurie recidive mutanti del cosiddetto peccato originale, servono appena per diluire e occultare, in una immaginaria colpa collettiva, la responsabilità dei veri colpevoli”. A dirlo è Saramago, dalle pagine di Il Quaderno, appena uscito per Bollati Boringhieri e già in vetta alle vendite. Raccolta di un anno “di un blogger”, come lo chiama Eco, che straripa di genuinità, affrontando qualsiasi tema dell’attualità mondiale, dalla metafisica religiosa al cowboy Bush che governa il mondo come fossimo un allevamento di buoi, o al nostro Berlusconi, censore di film, fino alla speranza chiamata Obama, al rispetto razziale, ai suoi amici scrittori. Parla di tutto e la sensazione è di avere la fortuna di prendere il caffè con lui come faremmo con un fidato amico. Straparla di Ratzinger, del problema Dio, della crisi economica, si esprime su Gaza (apertamente filopalestinese). Non siamo abituati a leggerlo così. Divertito e divertente, ma soprattutto arrabbiato e arrabbiante, ce l’ha con tutti, specialmente con i potenti, “i popoli non hanno eletto i loro governi perché li portassero al Mercato, ma è il Mercato che condiziona in ogni modo i governi perché gli portino i popoli”. Dobbiamo sentirci onorati, onorati di avere la traduzione di questo blogger che si è calato nella vita di tutti i giorni, permettendoci di prendere un caffè con lui e chiacchierare di tutto. “Il nostro antenato delle caverne direbbe: è acqua. Noi, un pò più saggi, avvertiamo: sì, ma è inquinata”. Sono pillole riflessive, una al giorno non fa mai male, e come ogni buona pillola risultano amare, sempre vere, ma amare. MARGOT José Saramago, Il Quaderno (Bollati Boringhieri, 15 €)

“Tutti abbiamo bisogno di qualcuno con cui piegare le lenzuola. Qualcuno che ci tiri bene su il collo della giacca. Qualcuno che metta su l’acqua per il tè. Qualcuno che asciughi i piatti mentre li laviamo”. Se avete dubbi, aprite da qualche parte a caso Un anno a Walnut Tree, di Roger Deakin. Tra le pagine di questo zibaldone di scritti dello scrittore, autore radiofonico, regista inglese scomparso nel 2006, considerato un maestro del cosiddetto nature writing contemporaneo, prima del legame con la natura e dell’ecologismo che marca ogni gesto, a colpire è la dimensione relazionale che l’autore intrattiene con piante, animali, persone, elementi naturali: una rete di “considerazione, la parola più usata dai miei genitori”, “questo fondamentale senso di attenzione per gli altri alla base del vero ambientalismo”. Ambientalista, ma non antiprogressista né misantropo, fine osservatore, dalla sua fattoria di Walnut Tree Deakin entra in comunione col mondo naturale e umano, trasferendo in una scrittura apparentemente rapsodica il suo manifesto per una vita “resistente” e migliore, nonostante tutte “le cose che mi fanno arrabbiare”. “Perché scrivere? Uno scrittore dev’essere animato dal forte desiderio di cambiare le cose, non deve soltanto analizzarle e descriverle per come sono. Il mio desiderio è quello di promuovere la consapevolezza dell’importanza degli alberi, facendoli comprendere più a fondo, in modo che le persone non pensino solo agli ‘alberi’, come in genere fanno, ma a ogni singolo albero, a ogni tipo di abero”. IR Roger Deakin, Un anno a Walnut Tree (Edt, € 18)


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cultura

eventi in bianco

I Castelli Romani imbiancati dalla neve naturale e artificiale delle vetrine addobbate, coccolano i loro abitanti nel mese di dicembre con una ricca kermesse di eventi, feste, rappresentazioni teatrali, sagre, mostre ed iniziative, che nulla hanno da invidiare alla movida romana. Il calendario è fitto anche nel mese di gennaio così da rendere meno indolore il rientro dalle vacanze. Quindi, quest’anno l’alternativa a panettoni, pandori e tombolate infinite c’è …. basta solo scegliere bene. A Frascati, le scuderie Aldobrandini inaugurano il 19 dicembre la mostra di Roberta Coni “La materia dello sguardo” a cura di Lorenzo Canova, personale di una giovane artista che concentra la sua opera pittorica sul ritratto, e che rimarrà esposta fino al 3 gennaio. Mercoledì 30 dicembre dalle 15,30 in poi, “Street Show”. Le vie del centro storico si animeranno di majorette provenienti dagli stati uniti accompagnate da bande musicali del Lazio. “Black out! Personaggi e contro personaggi” al teatro Villa Sora il 23/24 gennaio nell’ambito della rassegna Isole nella corrente per la regia di Laura Teodori e Emiliano Reggente. Si chiama “Passaggi musicali” ed è alla sua prima edizione. Il festival nasce dalla coesione di musicisti diversi per provenienza e formazione ,che operano per ricostruire percorsi musicali tradizionali, contaminati e innovativi: il 16 gennaio al Farenight, Michele Martino “sonorità Mediterranee” e il 30 il trio popolare Colavecchi, Mazziotti, Friselli. Appuntamento da non perdere ad Abano il 9 gennaio :“Il Sorriso della solidarietà IV” al teatro Alba Radians, serata di beneficenza organizzata da Rsd sorriso Onlus, patrocinata dall’amministrazione comunale. Una raccolta fondi per la costruzione di una residenza sanitaria per disabili gravi, a cui parteciperanno cabarettisti, illusionisti , cantanti e dj uniti da unico obiettivo. Il teatro Alba Radians ha in cartellone per la stagione teatrale 2009-2010, nomi importanti come quello di Amanda Sandrelli che il 10 gennaio sarà protagonista insieme a Blas Roca Rey, Eleonora Ivone e Simone Colombari di “Con il piede giusto”, il 16 gennaio è la volta di “Taxi a due piazze” commedia di Alex Papitto. il mese di gennaio si chiude con uno spettacolo brillante di Paolo Poli il 30: “ Sibillari”. Rocca Priora si mobilita per i festeggiamenti di Sant’Antonio Abate con un ricco carnet di appuntamenti che termineranno a fine gennaio, il nuovo vescovo Monsignor Martinelli celebrerà la Santa Messa del 9 gennaio, il 17 sarà la volta dell’ “ XI Sagra del tozzetto e delle cellette”tutti in piazza dalla mattina, per godersi l’esibizione della banda musicale,il raduno dei carri, la corsa ad anelli, gli stand gastronomici, le degustazioni di olio offerte dall’XI comunità montana dei Castelli Romani e Prenestini, e concludere la giornata con musica in piazza e spettacolo pirotecnico.I festeggiamenti si chiuderanno il 24 con la “Sagra dello scottone e il caratteristico pranzo sociale. La scuola diventa “teatro”, da anni ormai il liceo “James Joyce” in collaborazione con il comune di Ariccia propone una serie di spettacoli di importanti professionisti, per sensibilizzare i giovani all’arte teatrale,in programmazione il 23 gennaio “Ricorda con rabbia” di John Osbome, 24 gennaio i “Musicanti di Brema” di Michele La Ginestra. Il teatro domina ad Ariccia, al comunale Gian Lorenzo Bernini, spettacoli di teatro, cabaret e creatività, 6 gennaio ” Swing and sing” concerto del coro in maschera di Ariccia, 30 gennaio ore 21, “Strategia per due prosciutti” di R.Cousse, con Martino D’amico a cura dell’associazione teatrino dei Fondi di San Domenico.Villa Mondragone a Monteporzio ospita la mostra: “Futurismo romano. Balla, Depero, Prampolini, Dottori, 4 grandi nomi , grandi maestri esposti fino al 31 gennaio. Artigianato è la parola chiave dell’iniziativa promossa dal consorzio Castelli Romani “Arti e mestieri nel Borgo”, il 10 gennaio le vie del centro storico di Monteporzio ,saranno popolate da prodotti d’artigianato artistico, dell’alimentazione, del legno, dell’arredo e della moda. Si festeggia il 17 genna-


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io a Colonna la festa di S.Antonio, il comitato organizzatore, attento da anni ai festeggiamenti, anche quest’anno ricorderà il santo attraverso la processione, i giochi popolari, la lotteria a premi e la caratteristica benedizione degli animali. Fino al 6 gennaio alla Ferrovia del Museo della Staziona a Colonna:” plastici in movimento”con laboratori, giochi, proiezioni di film, esposizioni, tutto rigorosamente a misura di bambino. Importante iniziativa umanitaria organizzata dall’Associazione del Teatro Aurora,a Velletri: il 1° festival del teatro amatoriale. L’intero incasso dell’iniziativa sarà devoluto alla ricostruzione del teatro de L’Aquila, 17 gennaio “La tragedia di Macbeth di Shakespeare” .In cartellone per la stagione teatrale 2009-2010 al teatro civico di Rocca di Papa, curata dall’associazione Terre Sommerse e Spacciatori di lenti,vi segnaliamo il 26 dicembre, “Il piccolo principe” , il 27 “Romeo e Giulietta”e infine il 17 gennaio “Ali in libertà….Fabrizio de Andrè, un ricordo affettuoso per non dimenticare un poeta musicale del nostro secolo.“Punti di vista cinema”: un cineclub promosso dal circolo culturale Laghetto, per incontrarsi e discutere, confrontandosi su grandi successi cinematografici; i prossimi appuntamenti : 5 gennaio “ Profumo. “Storia di un assasino” ( di T.TYkwer, 2006), 12 gennaio “ Motel Woodstock” ( di A.Lee 2009) 16 gennaio: Persepolis ( di M. Satrapi, V.Paronnaud, 2007), 23 gennaio “Lebanon” ( di S.Maoz, 2009).

“Assemblea Condominiale” a Palestrina

Lo spettacolo teatrale arriva a Palestrina - il 2 gennaio alle 21 e il 3 alle 18 all’Auditorium Pierluigi - per riscuotere il successo già avuto al Teatro Sette a Roma nel novembre scorso. È stato recensito con tutti i favori della critica e di tutti i maggiori quotidiani, tenendo costantemente strapiene le sale. Il testo è di quel Gerard Darier che spopola nella scena parigina,tradotto da Antonella Questa. Proprio a Parigi, all’esordio, ha dovuto raddoppiare il numero delle repliche previste, riscuotendo applausi, risate e recensioni entusiaste. Il pubblico avrà l’occasione di allietare i propri rancori vicinali, ridere sui paradossi, i vizi e il “grottesco quotidiano capace di aprire squarci di cattiveria insospettabile”, in un ritmo tanto serrato e coinvolgente, da far venire il dubbio che si stia veramente partecipando ad una riunione di condominio in casa propria, con i problemi e le necessità di ciascuno, le voci che si sovrappongono, in cui tante parole portano a poche e irrilevanti soluzioni concrete. Spettacolo da non perdere, con l’impicciato signor Vignoli, idraulico ed amante dell’amministratrice Cristina, il prof. Parigi col suo unico polmone, la moglie casalinga Sonia Vignoli, il giovane musicista gay e la parrucchiera MANUEL MANCHI neo orfana.

Foto&Vino

“Settantacinquecielle”, questo il titolo della mostra fotografica di Stefano Compagnucci che si apre il 20 dicembre (fino al 6 gennaio) nei locali del Museo del Vino di Monte Porzio Catone. 15 ritratti “attimi sospesi nel tempo dell’universo variegato e multiforme legato alla produzione del vino dei Castelli, perennemente sospeso tra pratiche trafizionali e realtà moderne”. In collaborazione con l’enoteca Le Vie dei Canti, di Frascati, l’inaugurazione - 20 dicembre ore 18 - sarà accompagnata da una performance live di jazz e una degustazione dei vini Doc Frascati.


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Spose Ciclone nostre Luisella

Assessore alla Cultura a Colonna... “consigliere delegato”. Prima esperienza in politica? “Si” Anni? “45 anni”. Luisella Pasquali ha progetti ambizioni per la sua città: “Voglio darle quella secchiata di cultura di cui ha bisogno”. Come è sbarcata a palazzo? “Mi hanno telefonato, mi hanno chiesto se volevo concorrere, ho accettato la sfida con me stessa, volevo vedere se ero in grado di amministrare”. In realtà, lei, professoressa, di persone ne ha sempre “amministrate”... “circa 100 l’anno, avolte anche di più. Colonna è alla vigilia di un risveglio, dunque? “Colonna è sempre stata una città di cultura, solo che si è un po’ addormentata. Avevamo una compagnia teatrale filodrammatica, tempo fa. Recitavo anch’io. Andava benissimo, avevamo persino le prenotazioni”. Poi? “Poi è finita e.. si sa... ci si disabitua alla cultura”. Una cultura antica, quella di Colonna. “Risale ai tempi romani, anzi preistorici. Ma quel che pochi sanno, e che invece diventerà un nostro cavallo di battaglia, è che abbiamo avuto qui, Gabriele D’Annunzio, che il 28 luglio 1883 ha sposato qui la figlia del duca di Gallese, la donna dalla quale nel 1890 si separò subito dopo il suo tentativo di divorzio”. Una storia da raccontare. “Oh sì. Pensi che la separazione era stata prevista dai genitori di lei, che non andarono al matrimonio. Mentre vennero i genitori di lui”. Abitavano...? “Nella Villa di Colonna, in pieno centro storico. E nel cortile che vedo dalla mia finestra, lui duellava”. Ma D’annunzio ne parla di Colonna? “Nessuna traccia autografa. Abbiamo cercato ovunque. Ma ad attestare la sua presenza c’è la nota di una maestra che puniva i suoi alunni perché avevano sgonfiato le gomme della sua auto e la testimonianza del suo attendente che lo andava a prendere alla vecchia stazione, quando tornava da Roma”. Parliamo di oggi e dei suoi progetti. “Bé, ci rifaremo. Quando vai ad Antigua ti invitano a non perdere il suo mulino. E sono due pale. Quando vai a Frascati, ti raccontano che c’è passato Joyce e se ne fanno parchi, celebrazioni, colonne... Qui da noi è vissuto un personaggio straordinario, e finora nessuno se n’è interessato”. Tocca a lei... “Sto creando una associazione culturale, che sarà presieduta dalla nostra Antonietta Chiariello, scrittrice di fama, premio letterario Franco Delpino di Santa Margherita Ligure. E stanno per partire tante iniziative, la prima delle quali il 19 febbraio”. Dove, cosa, come? “Un aperitivo letterario alle Cantine Cardone, in centro. Faremo questa carezza alla cultura insieme a scrittori delle nostre parti come Strabioli, Dario Ronzani. Ciambelline del forno Michelini e il vino ottimo della nostra terra”. Poi? “Quarantott’ore dopo, altro appuntamento. Il 21 il sistema museale castellano, di cui facciamo parte con il nostro museo della Stazione, propone un momento contemporaneo. Noi organizziamo un convegno su uno dei vagoni che probabilmente D’Annunzio ha preso. Titolo, “D’Annunzio viaggiatore viaggiante”. E’ un torrente impetuoso, la consigliera delegata. “Vogliamo fare tante cose anche in collaborazione con l’Università Gabriele D’Annunzio di Rieti e altre associazioni culturali. A breve partirà “In Coming Colonna”, per favorire il microturismo, valorizzando le nostre risorse. Abbiamo un museo, quello della ferrovia, unico nel lazio, una chiesa straordinaria con dipinti strordinari con la conchiglia più grande d’Europa; abbiamo San Rocco, il palazzo baronale, dove si farà uno spazio museale; abbiamo ottimo vino, ottimoi dolci e ottima ristorazione. Siamo vicino a Roma e a Valmontone, meta prossima di turismo internazionale, che darà risveglio anche economico. C’è un gran lavoro da fare. Ma è ora che Colonna esca dal silenzio”. Tutto questo, con le poche risorse dei piccoli comuni? “Amo definirmi un prestigiatore, non un amministratore. Sicuramente la Provincia ci aiuterà. Per esempio ci offre due spettacoli, uno per le scuole e uno per l’estate. Poi ci sono risorse europee, regionali... E poi ti inventi le soluzioni. Io arrivo dall’oratorio dove si facevano tante cose con niente. Tutto è facile quando hai soldi. Ma quando non hai niente, diventi PB bravo a creare dal niente”.


musica

pianoforairport

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“Intro 0:35. Overturn 4:15. I tempi del prossimo disco sono scritti col gesso su una lavagnetta appesa alla parete. «D’inverno l’odore di muffa, d’estate coltiviamo le zanzare». Nella piccola sala prove dei PianoForAirport, giovane band rock alternative della provincia di Roma, ricavata nella cantina di una casa in mezzo al bosco, c’è un po’ di tutto. Casse, aste per i microfoni, un divano, poster e bandiere. Venti minuti per montare gli strumenti. Poi le prove possono iniziare. «Senti questo protopezzo», «Ho trovato un sito dove i jewel box li danno a poco». «Cercati su Myspace quel gruppo che abbiamo sentito ieri». Lollo, Massimo, Berna e Marco. Studenti. Tutti sui 20 anni. Sono in una band più o meno da quando ne avevano 16“. Sono dei Castelli Romani. Uno, Massimo Pastori, è nel team del Refuso, ma da un po’ di tempo a questa parte è troppo impegnato in sala registrazione. Sta uscendo il primo album. Entro capodanno, saranno famosi. Nel frattempo, l’Unità, in un articolo dell’11 dicembre, li recensisce.

1° gennaio, concerto a Mondragone

Concerto di Capodanno in grande, quest’anno, a Villa Mondragone. La Sala degli Svizzeri del centro congressi di Tor Vergata, villa Mondragone appunto, ospiterà il 1° gennaio alle 18, musicisti grandi (non solo d’età) e piccino per un concerto che mette insieme due tradizioni, quella operistica italiana (in programma l'ouverture dal “Signor Bruschino” di G. Rossini, il preludio all'atto primo di Traviata di Verdi e alcune celebri arie d'opera come “Una voce poco fa” dal Barbiere di Rossini e il duetto “Parigi, o cara” dalla Traviata e “Questa o quella.” da Rigoletto) e quella più “capodannesca” autro-ungarica” dei walzer e delle polke della famiglia Strauss (Pizzicato polka, il walzer “Vita d'artista” la polka “Lampi e fulmini” e l’immancabile “Sul bel Danubio blu”). Alla piccola Vienna monteporziana, in “scena” con i musicisti dell’orchestra sinfonica New Philarmonia diretta dal M° Silvano Mangiapelo (coordinatore della scuola di musica comunale Iseo Ilari), partecipano anche i giovani coristi diretti dal M° Luigina Parisi, docente all’Istituto Don Milani di Monte Porzio. In programma, a conclusione del concerto, una novità esclusiva: l’esecuzione della “Fantasia su temi popolari natalizi” per soli coro e orchestra composta da Mangiapelo. (costo biglietto €10, in vendita nelle tabaccherie monteporziane). Avvicinare i giovani alla lirica e alla musica sinfonica, allargare la platea di appassionati e portare il tradizionale repertorio operistico anche nei teatri delle periferie e delle province. Questi gli obiettivi della rassegna "L'opera a teatro", organizzata dal Teatro dell'Opera di Roma e Agis Lazio e patrocinata dal Consiglio regionale del Lazio, che coinvolgerà anche il teatro "Capocroce" di Frascati. «Abbiamo promosso questa iniziativa – ha spiegato il presidente del Consiglio Bruno Astorre, nel corso della conferenza stampa di presentazione – perché crediamo nell'idea che un modo così alto di fare cultura possa sposarsi con tutto il territorio della nostra regione. Si tratta di un progetto unico nel suo genere che, grazie ai prezzi contenuti, permetterà di avvicinare alla tradizione operistica giovani e famiglie, abbattendo quelle barriere che troppo spesso allontano il pubblico dai circuiti teatrali colti». 23 teatri, 30 appuntamenti, da Natale a maggio, concerti la domenica mattina e concerti serali, brani sinfonici, operistici e da camera. Ha aperto la kermesse, il 14 dicembre, il concerto al teatro "Principe" di Palestrina. Ultimo appuntamento del programma di Natale al teatro "Capocroce" di Frascati il 5 gennaio.


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dove trovate il catone

Monte Porzio Catone: Comune/ Uff. Urp, Roberto’s Bar, Pizzeria Boccaccia, p.zza Porzio Catone- Team Styling, via Verdi- Godi Popolo, Arc Caffè, Edicola/tabaccheria, p.zza del mercato- Forno Nonno Andreino, via Oberdan - Ottica Vision, Bar Roma, Fashion Dog, Macelleria Gianni, Ada alimentari,via Roma- Filmone, p.le Marconi- Tecnocasa, via Costagrande- Edicola, via Romoli- Edicola, p.zza Trieste- Farmacia Costanzo, via Frascati- Tabaccheria, via del Tuscolo- Bar Neroni, Luciani Legnami, Edicola/tabaccheria, via Frascati Antica- Snack Bar, Decamano, via Frascati (zona Armetta) Cocciano: (Frascati): Colors, via Spinetta- centro commerciale Eurospin. Frascati: Comune/ Uff. URP, Frascati Point, p.zza Marconi - Edicola, via Celli(Ombrellino)Edicola, Bar dei Glicini, p.zza Roma - Libreria Cavour, Illy Caffè, p.zza San Pietro - Galleria Cafè, P.zza del GesùFarmacia Carafa - Imperium bar, via del MercatoBar/edicola Stazione, My box, l.go Panizza - Edicola, l.go Pentini - Milletti Pasticceria, via P. Amedeo- Cartucce Ink, Tabaccheria, Edicola, Mozzarelle, via Gregoriana - Rari Nantes, via Cesare Minardi- Gran Caffé Conti, via Tuscolana 1677, Vermicino- Cartoleria, via Bezzecca. Grottaferrata: Comune, Edicola, l.go del Popolo - Al Buongust, Edicola, corso del Popolo - Biblioteca Comunale, Caffetteria di Poggio Tulliano, p.zza di Poggio Tulliano. Albano: Comune, Edicola corso Matteotti- Edicola, via Mare- Edicola, via Italia- Derby Bar, Caffetteria, Bar Pasticceria L’Angolo delle Meraviglie, Bar Toni corso Matteotti- Bar, p.zza Giuseppe Mazzini- Circolo Enrico Berlinguer/caffe' culturale, p.zza San Fagiolo Genzano: Comune, Edicola, viale fratelli Rosselli - Edicola Ricevitoria, corso Antonio Gramsci- Gran Caffè Nazionale, p.zza Frasconi- Norcineria Lommi, p.zza 4 Novembre- Bernardi Ottica, corso Don Minzoni- Edicola, p.le Cina. Ariccia: Comune, Edicola, via Appia Nuova- Edicola Cartoleria, via degli Olmi- Gelateria Bambi, via delle Cerquette. Nemi: Comune, p.zza del Mnicipio- Biblioteca comunale Giornali “Il mio Giornalaio”, Edicola, p.zza Roma- Gran Caffè Le Delizie, via del Plebiscito- Bar delle Fragole, corso V. Emanuele.


dove trovate il catone

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Finocchio (Roma): Comune- ristorante il Villaggio del Wok, panificio, bar dello sport, nuova Smg parquet, via Fontana Candida- kebab Il Pasha, Benzinaio Agip, Edicola fronte stazione Pantano, fabbrica porte Orvi, Macelleria Coop, bar palestra Evolution, via Casilina direzione Colonna.

Colonna: Comune, Ufficio URP, Black Point Bar/Gelateria, p.zza Vittorio Emanuele II- Carpe Diem Bar, Loredana Parrucchiera, Mariella Bomboniere, Edicola, Pizzeria Due Pini, Pasticceria di Alessandro Scardella, La boutique della Casa, Pizzeria da Vincenzo & Sabrina, Mef abbigliamento, Veterinario Dott. Minniti, via Frascati - bar Il Dio Nettuno, via F.lli Colagrossi. Rocca Priora: Comune e URP, p.zza Umberto I- Bar Pucci, p.zza V. Emanuele- Biblioteca, via della Rocca- edicole, cartolibreria, Tuccio bar, un pezzo di pizza, via degli OlmiAlbergo Villa la Rocca, via dei Castelli- XI comunità montana, via della Pineta- Bar, via Tuscolana Colle di Fuori (Rocca Priora): Biblioteca via Lega- Bar, via Cena. San Cesareo: Comune/ uff. URP- p.le delle AutonomieBiblioteca comunale, viale dei Cedri- Bar Danesi, l.go della Villa di Cesare- Edicola, via Filippo Corridoni. Monte Compatri: Comune, p.zza del Mercato- URP, corso Martini- Biblioteca, via Annibaldeschi- Snack Bar, Edicola, p.zza Garibaldi- Ortofrutta p.le Busnago- Cristal Bar, via Serranti- Planet pizza, Alimentari Gaffi, Tecnocasa, p.zza Mastrofini- Speedy Pizza, via Battisti. Zagarolo: Comune, Bar, p.zza Marconi- Biblioteca, Museo del giocattolo, URP, Palazzo Rospigliosi, via LiberianaCartolibreria, pizzeria Viola, Bar, via Fabrini- Edicola, bar, stazione, via della stazione. Palestrina: Comune e URP, via del Tempio- Biblioteca, via Carmine- Cartolibreria edicola, Panificio De Angelis Massimo, corso Pierluigi da Palestrina – Edicola, Bar, Pizzeria, p.le Kennedy- – Albergo Stella, Bar, p.le della liberazione- Non solo pizza, via Palestrina nuova- Bar Torresina, zona Torresina. Roma: Edicola Fontana di Trevi Libreria Arion Romanina, Centro commerciale la Romanina.


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cantaporcellino

Stamattina guardavo dalla finestra e c’erano già appese le stelle comete rosse con la scia bianca, quelle fatte di luci che si accendono ad intermittenza, una si ed una no. Ed i soliti cinque bulbi fulminati che rendono il complesso ancora più antiestetico. Mi ricordo delle foto che erano gli anni ’80 e loro già esistevano. Sta già arrivando Natale, quindi. Che poi tutta ‘sta gioia, per fare gli auguri a un bimbo che nessuno conosce, che è? A parte che io i bambini li odio tutti, ma poi quando sono nato io mica c’era la cometa sull’ospedale. E i primi a venirmi a trovare sono stati i miei nonni, che mi hanno portato quelle orride tutine di ciniglia. Solo che era un settembre bollente. Invece questo qua è nato in una grotta, al freddo e al gelo, e i suoi genitori, incoscienti, l’hanno esposto al mondo così, nudo. Metti che passava Michael Jackson? Che poi, sto povero Cristo, sempre nudo. Nasce nudo, muore nudo, e sfasciato di sangue. E mai un cazzo di raffreddore! Ma tu vedi un poco la Madonna, mica è giusto! E poi, ‘sti genitori degeneri (a parte che se mia moglie usciva incinta ed io non l’avevo mai toccata, succedeva un quarantotto), fanno entrare nella grotta cani e porci. E pure pecore. E non ultimi quei tre (forse, dicono pure quattro, ma non è buona educazione fare le visite senza portare niente, perciò l’hanno eliminato) brutti ceffi venuti chissà da dove a portare i regali alla creatura. -Ma chi siete, che volete? -Siamo Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, siamo venuti ad adorare Gesù. -E non me lo potevate dire prima, che pulivo la casa? -Marì, nel deserto il cellulare non prende… -Vabbuò, vi conosco. Comunque non compriamo niente. -Ma…cos’hai capito? -Che mi volete vendere lo scatolone fabbricone che tenete in mano. -Marì, mannaggia alla Madonn… -SCOSTUMATO! 71, ‘OMM ‘E MERD! -Marì, senti a me. Io ho portato l’oro, al piccino, visto che siete morti di fame. Quello ha portato l’incenso, perché siamo partiti di fretta e quello si è trovato in casa… -…e quello nero? -Ha portato la Lasonil. -Eh? -Eh, la Lasonil. Che ti pensi che è facile scendere dalla montagna in ginocchio? -Uh me stessa! E non si poteva mettere in piedi? -E che ne so, il presepista così l’ha fatto. Comunque senti Marì, possiamo entrare, che gia c’ho la cervicale, poi se resto al freddo, domani mattina è peggio, non mi sono portato nemmeno un’Oki. -Vabbuò dai. PEPPI’! PEPPINO! STACCATI DAL DIGITALE TERRESTRE E PREPARA UN CAFFE’ AI SIGNORI… E via dicendo. Che poi tra un po’iniziano pure con le pubblicità del Bianco Natal. Ma dove? Che domenica scorsa il telegiornale diceva che al sud la gente andava al mare… Mò ci manca solo quell’altro, il sarchiapone. Deficiè, c’hai una certa età, e tieni pure una trippa che sopra ci puoi fare il Camel Trophy col motocross, mi pari Karl Marx “prima della cura”, dove ti avvii a scendere dal camino? Ma suona il citofono, che tanto la gente ti apre lo stesso. E poi, dico io, ci sono gli incentivi per le Eco4, la vuoi rottamare quella slitta? Si, ha il suo fascino, ma le renne puzzano di olio bruciato, non so se mi spiego. Che poi ti ho chiesto per sette anni SETTE la pista delle Ferrari, l’ultima volta l’anno scorso, mai una volta che me l’hai fatta trovare. Vedi di non presentarti proprio quest’anno che sparo prima a te e dopo alle renne. Piuttosto fai venire Snegurocka, almeno pareggiamo i conti. Anche se poi alla fine il Natale fa comodo a tutti. Feste, negozi chiusi, mangiate interminabili, lo stare insieme; le uniche a soffrire sono quelle povere ragazze vestite da “Babbe Natale”, che girano con i pattini e le minigonne. Brrr! Maledetto sistema, mi ha detto una persona importante. Vallo a spiegare a tutti…


TRENI tutti gli orari sono consultabili sul sito www.trenitalia.com

COLLE MATTIA-ROMA TERMINI 05.29 - 06.17* - 06.41 - 07.11° 07.19 - 07.52- 08.13* - 08.54 10.57* - 12.17 -14.09* - 15.17* 16.23* - 16.55* - 17.48° - 18.17 18.35°- 19.11 - 19.35° - 20.1220.35° - 21.19* - 21.47° - 22.08* 23,.13 ROMA TERMINI-COLLE MATTIA 05.15°- 5.34 - 06.25 - 06.45 07.25*- 08.25* - 09.20 - 10.20* 12.20 - 12.47 solo fest - 13.20 14.20 - 15.00°- 16.00 - 15.20* 16.20 - 17.00° - 17.20 - 18.00° 18.20 - 19.00° - 19.20 - 20.25* 21.20* - 22.20* * anche festivo ° no il sabato

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FRASCATI-ROMA TERMINI 05.10 - 06.26 - 07.30 08.29* - 09.29 - 10.34*° 12.29* - 13.48 - 14.29* 15.29 - 16.29* - 17.29 18.29* - 19.29 - 20.46* 21.35 - 22.29° ROMA TERMINI-FRASCATI 03.38°° - 05.47 - 06.3207.32* - 08.25 solo sab. 08.42 no sab - 08.37 solo sab. - 09.52*- 11.52* - 12.52 13.52*14.52 -15.52*16.5217.52* -18.5219.52*- 20.52 - 21.52 *anche festivo/ °cambio Ciampino °°part. Rm Tib e cambio Ciampino

ALBANO LAZIALE- ROMA TERMINI 05.54 °- 06.32- 07.02 - 07.39 - 08.20 # - 10.19 - 10.23 + - 11.19 - 13.35 # - 14.20 - 15.24# - 15.20 - 16.20 - 17.24# - 17.20- 18.20 - 19.20 19.24# - 20.20 - 21.24# - 21.20 - 22.13 ROMA TERMINI- ALBANO LAZIALE 05.39 - 07.20 # - 08.37 # - 10.00 - 10.20° -12.10 # - 13.06 - 14.06 # - 15.06 - 16.06 # - 17.06 - 18.06 # - 19.06 - 20.06 # - 21.06 ZAGAROLO- ROMA TERMINI 05.22 *- 06.07 - 06.31*- 06.46 - 07.01(*) (**) - 07.09 * - 07.24 - 07.42 * - 08.03 -08.48 * - 09.10* - 10.48 - 11.53 - 12.07 * - 13.59* 14.02+ - 14.49 - 15.07* - 16.16 -16.46 - 17.10 * - 17.25(*)(**) 17.52 - 18.07 *- 18.25(*) (**) -18.49 - 19.00 *- 19.38 (*) (**) - 20.02 *20.25(*) (**) - 21.09 - 21.37 (*) (**) - 21.58 - 23.03 * ROMA TERMINI- ZAGAROLO 05.15(*) (**) - 05.34* - 06.25 - 06.45 * - 07.25 -07.54 * - 08.25 09.20 * - 10.20 - 12.20* - 12.47 - 13.20 * - 13.42 - 14.20 * - 14.47 15.00 (*) (**) - 15.20 - 16.00 (*) (**) - 16.15 * -16.20 * - 16.47 17.00(*) (**) - 17.20 * - 17.47 - 18.00 (*) (**)- 18.20 * - 18.47 - 19.00(*) (**) - 19.20 * -19.47 - 20.25 - 21.20 - 22.20

* Esclusa Domenica - ** Escluso Sabato - ° Cambio a Ciampino Anche Festivi - + Solo Festivi

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Il Catone non è responsabile di variazioni degli orari o delle corse mancate.


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BUSSSS

tutti gli orari sono in vigore fino al 23/12/09 al 6/01/10 dal 7/01/10 orari invernali normali e sono scaricabili su www.cotralspa.it

da ROMA a ROCCA PRIORA 6.00 (l/s) - 6.25 (l/s) - 7.00 (l/s) - 07.30 (l/s)- 8.00 (l/s) - 8.30 (l/s)- 9.00 (l/s) 9.45 (l/s) -10.20 (l/s) - 11.00 (l/v- tv) 11.20 (l/s)- 11.50 (l/s) - 12.10 (l/s)12.50 (l/s) -13.20 (l/s) -13.45 (l/s) 14.10 (l/s) -14.30 (l/s)- 14.30 (l/s bu NO MPC)- 14.50 (l/v da tv)- 15.20 (l/s) - 15.50 (l/s) -16.20 (l/s) -16.50 (l/s)17.00 (l/s gf NO MPC) - 17.20 (l/s)17.45 (l/v da tv)- 18.15 (l/s)- 18.50 (l/s)- 19.15 (l/s)- 19.40 (l/s)- 20.20 (l/s)21.00 (l/s)- 21.45 (l/s)- 22.50 (l/s) DOMENICA E FESTIVI : 07.00- 08.30- 10.00- 11.30- 13.0014.30- 16.00- 17.30- 18.15- 19.0019.45- 20.30- 22.00- 22.30

da ROCCA PRIORA a ROMA 5.00 (l/s) - 5.30 (l/s) - 5.50 (l/s) - 6.10 (l/s)- 6.30 (l/s)- 6.55 (l/s)- 7.25 (l/vtv)- 7.30 (l/s) - 7.50 (l/s)- 8.00 (l/s) 8.35 (l/s) - 9.00 (l/s) - 9.30 (l/s)-10.30 (l/s)- 11.30 (l/s)- 12.20 (l/s)- 13.05 (l/s)13.30 (l/s)-14.00 (l/s)- 14.45 (l/s)- 15.25 (l/s) - 16.10 (l/s ) -16.25 (l/s gf -bu) 17.00 (l/s) -17.50 (l/s) - 18.45 (l/v tv) 19.30 (l/s bu)- 20.00 (l/s)- 21.30 (l/s) DOMENICA E FESTIVI: 06.00- 07.00- 08.00- 08.45- 09.3010.30- 12.00- 13.30- 15.00- 16.3018.00- 19.00- 20.00 - 21.00- 21.30

l/s = Si effettua dal lunedì al sabato - l/v = Si effettua dal lunedì al venerdì frs =l Frascati gf = Grottaferrata - tv = Tor Vergata bu = Buero, no MPC tempo di percorrenza: 40 minuti circa l’intera corsa

da COLONNA a FRASCATI 6.20 (l/v)- 6.30 (l/s)- 14.30 (l/s) - orari non festivi da FRASCATI a COLONNA 6.40 (l/s)- 10.30(l/s)- 13.40 (l/s)- 16.30 (l/s)17.00(festivo)- 20.00 (l/s) da VELLETRI (stazione) a FRASCATI (comune) 6.25 - 7.05 - 7.40 - 8.10 - 8.55 - 9.45 - 10.25 - 11.10 - 12.10* - 12.45 (per Nemi) - 12.55- 13.35 - 14.30 - 15.15 - 15.55- 16.35 - 17.05 - 17.40* - 17.45**18.10**(per Nemi)- 18.40 - 19.35 da FRASCATI (comune) a VELLETRI (stazione) 7.00 - 7.45 - 8.20 (per Rocca di Papa) - 8.50*- 9.00** - 9.45 - 10.15 - 11.05 12.00- 12.45 - 14.15 - 14.35 (per Rocca di Papa) - 14.50 - 16.00 - 16.40 - 17.05 - 17.50 - 18.30 - 19.15 - 19.20* (per Rocca di Papa) - 19.50

linea Genzano, Ariccia, Albano, Castel gandolfo, Marino, Grottaferrata dal lunedì al sabato * Escluso SAB - ** Si effettua solo di SAB

Bus da Cocciano a Tor Vergata 6.40 - 7.25 - 8.55 - 11.30 - 13.00 - 14.00 -15.00 - 16.50 da via La Malfa a Policlinico di Tor Vergata - Passa a p. Marconi 10’ dopo la partenza e da stazione Fs di T. Vergata dopo 20’ Ritorno: 7.15 - 9.30 - 12.05 - 13.35 - 14.35 - 15.35 - 17.35 (passa da Stazione Tor Vergata dopo 15’, da p. Marconi dopo 20’) Da Cocciano via La Malfa a Stazione Tor Vergata: 6.05 - 6.40 - 7.25 - 8.55 - 11.30 - 13.00 - 14.00 - 15.00- 16.50 Ritorno: 6.20 - 7.30 - 9.45 - 12.20 - 13.45 - 14.45 - 15.45 - 17.40


BUSSSS da PALESTRINA a ROMAanagnina 5.10 - 5.19 - 5.50* - 6.00* - 6.15 - 6.20 - 6.29* - 6.45* - 6.50 - 7.20 - 7.457.45* - 7.50 - 8.00 - 8.20 - 8.30* - 8.40 - 9.20 - 9.50 - 10.10* - 10.55 - 11.20* - 12.05* - 12.30 - 12.35* - 13.05* 13.15 - 13.25* - 13.45 - 13.50 - 14.00* - 14.20 - 14.25* - 14.50 - 14.50* 15.33 - 15.40 - 15.55 - 16.40* - 17.10 - 17.25 - 17.50* - 18.40* -18.40** 19.35 - 20.20 - 21.25 FESTIVI 5.30 - 5.55 - 7.45 - 7.50 - 10.00 11.15 - 12.35 - 14.30 - 15.50 - 16.50 18.20 -19.20 - 20.25 - 21.20 linea San Cesareo, Tor Vergata - partenza via degli Arcioni

da PALESTRINA via degli Arcioni a ROMA Ponte Mammolo 5.25* - 5.25- 5.35 - 6.10* - 6.15* - 6.20 - 6.55 - 7.15 - 7.35 - 8.55 - 11.00 12.35 - 13.30 - 14.00* - 14.15* - 14.30 - 15.10* - 15.30 - 16.35 - 17.30 - 19.05 FESTIVI 7.05 - 9.20 - 16.40 - 18.40 da PALESTRINA via Togliatti a ROMA ponte Mammolo 5.38 - 6. 13* - 6.23 - 7.18 - 8.58 11.03 - 12.38 - 13.33 - 14.33 - 15.13* - 15.33 - 16.38 - 17.33 - 19.08 FESTIVO: 16.43 linea Osteria Osa - Gra Prenestina Roma via Togliatti

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da ROMAanagnina a PALESTRINA 6.15 - 6.40 - 7.00 - 7.05 - 7.40 - 8.05 - 8.40 - 9.10 - 9.45 - 10.15 - 10.45 11.35 - 11.40 - 11.55* - 12.15* - 12. 40 - 12.55**- 12.55 - 13.20* - 13.35 13.40 -13.55*- 14.15* - 14.20* - 14.35 - 14.55 - 15.45 - 16.05* - 16.15 16.25* - 16.30 - 16.50* - 17.25 - 17.30* - 17.45* - 17.55* - 18.15 - 19.05 19.30 - 19.55 - 20.30* - 21.05 - 21.20 - 22.00 - 23.05 FESTIVI 7.15 - 7.45 - 9.30 - 9.55 - 11.30 - 13.00 - 14.30 - 15.45 - 17.15 - 17.45 - 18.15 - 20.00 - 20.45 - 21.45 - 22.30 linea Tor Vergata - San Cesareo, arrivo via degli Arcioni da ROMA Ponte Mammolo a PALESTRINA via degli Arcioni 7.00 - 8.15* - 9.15 - 10.15 - 11.20* 12.00 - 12.50 - 13.50 - 14.25* - 14.40 - 16.05* - 16.35* - 16.45 - 17.15* 17.45 - 18.15 - 18.45 - 19.25 - 20.35 FESTIVI 8.30 - 10.00 - 11.00 - 18.30 - 20.45 da PALESTRINA A FRASCATI 7.10 - 13.10 da FRASCATI A PALESTRINA 8.12 - 14.02 linea Zagarolo, S.Cesareo, Monte Compatri, Monte Porzio * Escluso Sab

da VELLETRI a ROMA Laurentina metro B 5.55* - 6.15 - 6.35 (no festivo) da ROMA Laurentina metro B a VELLETRI 14.40 - 16.40* - 17.40* - 18.30* Linea Genzano, Ariccia, Albano, Ciampino, Gra.

** Si effettua Sab

Il Catone non è responsabile di variazioni degli orari o delle corse mancate.

da VELLETRI a ROMA anagnina 4.15 - 4.55 - 5.10 - 5.25 - 6.00 - 6.10 - 6.15 - 6.20 - 6.25 - 6.35 - 6.45 6.55 - 7.05 - 7.15 - 7.25 (solo SAB)- 7.35* - 8.05 - 8.15 - 8.25 - 8.45 - 9.10 - 9.25 - 9.55 - 10.25 - 10.45 - 11.20 - 11.30 - 11.50 - 12.05 - 12.25 - 12.40 - 12.55 - 13.10* - 13.25 - 13.40** - 13.45* - 13.55 - 14.25 - 14.30 - 14.35 - 14.55 - 15.15 - 15.50* - 15.55 - 16.15 - 16.30 - 17.05 - 17.50 (solo SAB) - 18.00* - 18.15 - 18.30* - 18.40 - 19.25 - 20.15 - 20.55 - 21.55 FESTIVI: 5.25 - 6.00 - 6.55 - 7.25 - 7.55 - 8.25 - 8.55 - 9.25 - 9.55 - 10.25 - 11.00 - 11.55 - 12.55 - 13.55 - 14.55 - 15.20 - 16.00- 16.25 - 16.55 17.25 - 17.55 - 18.25 - 18.55 - 19.55 - 20.55 - 21 .55 (subaugusta feriale e festivo 23.00) Linea Genzano, Ariccia, Albano, S,Maria Mole, Ciampino da ROMA anagnina a VELLETRI 5.15 - 6.00 - 6.25 - 6.50 - 7.00 - 7.15 - 7.30 - 8.00 - 8.30 - 9.00 - 9.30 9.45 - 10.00 - 10.20 - 10.40 - 11.00 - 11.30 - 11.50 - 12.10 - 12.45 - 13.00 - 13.10 - 13.20 - 13.45 - 14.00 - 14.15 - 14.30 - 14.45 - 15.00 - 15.30 15.45 - 16.00 - 16.15* - 16.30 - 16.45 - 17.00* - 17.30 - 17.40 - 18.00 18.15 - 18.40 - 19.00 *- 19.15 - 19.30* - 19.40* - 20.00 - 20.10* - 20.30 21.10 - 21.40- 22.10 - 23.15 FESTIVI: 6.40 - 7.40 - 8.30 - 9.00 - 9.30 - 10.00 - 10.30 - 11.00 - 11.30 12.05 - 12.40 - 13.35 - 14.50 - 15.40 - 16.30 - 17.00 - 17.30 - 18.00 - 18.30 - 19.00 - 19.30 - 19.50 - 20.50 - 21.40- 22.40 - 23.40 (subaugusta feriale e festivo 00.25) * Escluso SAB - ** Si effettua SAB


44 Carnevali Farmacia Ghelfi San Nilo Farmacia

FARMACIE grottaferrata

Piazza Vittime Del Fascismo, 15

06-9459218

Corso Del Popolo, 7

06-9411660 06 9459317

dal 26.12.2009 al 01.01.2010

Via V. Veneto, 50

06-9459926

dal 23.01.2010 al 29.01.2010

dal 09.01.2010 al 15.01.2010

Via G. Quattrucci, 06-94546447 dal 16.01.2010 al 22.01.2010 15 Viale S. Nilo, 73/75

06-94546389 dal 02.01.2010 al 08.01.2010

Servizio Notturne Comunale piazza Garibaldi, 53 Marino - 06-9386794

frascati

Piazza Ges첫, 13

Carafa

06-9420141

Via Matteotti, 7

06-9417273

Comunale

Piazza San Pietro,

06-9420265

Aramini

Marini Spaziani

Polinari

Califano Costanzo Comunale Giannini

Mayro Subrizi

dal 23.01.2010 al 29.01.2010 dal 02.01.2010 al 07.01.2010

dal 16.01.2010 al 22.01.2010

Via Marini Francesco, 1

06-94298075 dal 08.01.2010 al 15.01.2010 06-9426333 dal 16.01.2010 al 22.01.2010

Via degli Olmi, 77-Rocca Priora

06-9470006

Via Frascati, 19 Monte Porzio

06-9449657 06-9447238

Casilina Km 23,400 Laghetto P.za Mastrofini, 25 Monte Comp.

06-9476192

Via Coccei, 2

P.za V. Emanuele 6 - Colonna

06-9438023

Tuscolana Km 27,900 Rocca Pr.

06-9406451

P.za Borghese, 3 Monte Porzio

06-9485030 06-9449010

dal 26.12.2009 al 01.01.2010

dal 16.01.2010 al 22.01.2010

dal 09.01.2010 al 15.01.2010

dal 19.12.2009 al 25.12.2009

dal 23.01.2010 al 29.01.2010

dal 30.01.2010 al 05.02.2010

dal 02.01.2010 al 08.01.2010


NUMERI Comune di Albano: Corso Matteotti, 117 Comune di Ariccia: Piazza San Nicola Comune di Colonna: P.zza V. Emanuele II Comune di Frascati: P.zza G. Marconi 3 Comune di Genzano: Via I. Belardi, 81 Comune di Grottaferrata: P.zza E. Conti Comune di Marino: L.go Palazzo Colonna, 1 Comune di Monte Compatri: P. Mercato, 1 Comune di Monte Porzio: Via Roma, 5 Comune di Nemi: P.zza del Municipio, 9 Comune di Palestrina: Via del Tempio, 1 Comune di Rocca di Papa: Corso Costituente, 26 Comune di Rocca Priora: P.zza Umberto, 1 Comune di San Cesareo: P.le dell'Autonomia, 1 Comune di Zagarolo: P.zza G. Marconi, 2 Prenotazioni CUP Sistema Bibliotecario Castelli Romani Ospedale S. Sebastiano di Frascati Ospedale S. Giuseppe di Albano Ospedale San Giuseppe di Marino Policlinico Tor Vergata Enel - Segnalazione guasti Italgas - Guasti e Dispersioni Acea Ato 2: Via A. Mancini 5 Frascati Carabinieri Gruppo Frascati Commissariato di PS di Frascati Agenzia delle Entrate di Frascati Centro per l'Impiego Casa dell’associazionismo e del Volontariato Comunità Montana Castelli romani e prenestini Cinema Multisala “Politeama” - Frascati CO.TRA.L. Roma 800.150008 Anagnina: Drogatel: Farmacia notturna Frascati Aeroporto Ciampino Centro Servizi per l’Immigrazione ASL ROMA H direzione sanitaria Parco Regionale dei Castelli Romani Croce Rossa Ambulanza Caaf Cgil Vigili del Fuoco - Frascati Vigili del Fuoco – Velletri Protezione Civile Regionale

45

06.93295224 06.934851 06.9473101 06.941841 06.937111 06.945401679 06.936621 06.94780403 06.942831 06.9365011 6.95302201 06.9428611 06.942841 06.958981 06.957691 80.33.33 06.93956063 06.94041 06.932.71 06.93293032 06.20901 803500 800.900999 800 130330 06 9416966 06.9428671 06.9401931 06.94015468 06.9472237 06.9470820 06.9401705 06.7222153 167-016600 06.65951 06 94298100 06.93271 06.9479931 06.9447388 06.941.76.84

06.9420000

06 9630120

347.2779690 803 555


46

calendario

dicembre - gennaio

fino al 3 gennaio La materia dello sguardo - personale di Roberta Coni Scuderie Aldobrandini - Frascati fino al 6 gennaio 'Settantacinquecielle'- Mostra fotografica di Stefano Compagnucci Museo Diffuso del Vino –Monte Porzio Catone fino al 31 gennaio Futurismo romano. Villa Mondragone - Monte Porzio Catone fino al 28 febbraio Mostra di arte contemporanea CIAC - Castello Colonna di Genazzano fino al 6 gennaio Plastici in movimento, giocattoli, presepe artigianale Ferrovia Museo della Stazione di Colonna (SAN CESAREO) - Colonna

29 29 1

2 3 5

ore 22 Innuendo - tributo Queen Geronimo's Pub (SANTA MARIA DELLE MOLE) - Marino ore 22 Happy 2010 con U2 Celebration Geronimo's Pub (SANTA MARIA DELLE MOLE) - Marino ore 09 - 02 Aperitivo con mostra su Totò Vinoteca Trinca –Frascati ore 18 Concerto di Capodanno Sala degli Svizzeri di Villa Mondragone – Monte Porzio Catone e 3 gennaio ore 21 e 18,30 “Assemblea Condominiale” Auditorium Pierluigi - Palestrina 3 gennaio (h 9- 20) Mostra-Mercato di Arte Contemporanea Via Mentana- Frascati 5 gennaio “L’opera a teatro” Teatro Capocroce – Frascati


calendario

gennaio

47

ore 18 “Swing e Sing” Teatro Comunale 'Gian Lorenzo Bernini' - Ariccia Nuove aperture del complesso monumentale Villa Imperiale Villa di Adriano - Palestrina Trenino delle meraviglie Vie cittadine e Piazza Tommaso Frasconi - Genzano ore 21.15 “Motel Woodstock” Centro Culturale Laghetto - Montecompatri

ore 17.45 Conferenza 'Gomorra' di R. Saviano Sede Pro Loco - Ciampino ore 18 Rassegna di Gruppi Jazz dell’Ateneo - Auditorium 'E. Morricone' della Facoltà di Lettere e Filosofia – Tor vergata ore 17 'La morte a Venezia' (1912) di Thomas Mann - Sala Conferenze del Museo Archeologico di Villa Ferrajoli - Albano ore18 Ensemble giovanile di Roma: Gershwin e Copland Auditorium 'E. Morricone' della Facoltà di Lettere e Filosofia Tor Vergata ore 22 Freska night: serata reggae/ska Stazione Birra (MORENA) – Ciampino “Black out! Personaggi e contropersonaggi” Teatro Villa Sora - Frascati ore 18 A Frederic Chopin - nel bicentenario della nascita (18102010) Chiesa S. Maria della Rotonda – Albano ore 18 Giornata della Memoria: Oratorio Auschwitz Teatro Comunale 'Gian Lorenzo Bernini' – Ariccia

Il Catone non è responsabile per eventuali cambiamenti nelle date e negli orari degli appuntamenti segnalati. Le informazioni pubblicate sono state riportate sulla base di quanto a conoscenza della redazione prima della chiusura delle pagine in tipografia.

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