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e i suoi eroi romani nati sul Lago di Como

di Paolo Annoni

foto Massimiliano Colombo

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Massimiliano Colombo sa raccontare bene le storie, è uno scrittore affermato, probabilmente il migliore in Italia, pur in una nicchia di mercato, quella del romanzo storico ambientato in epoca romana. Ma nonostante i suoi libri siano best seller tradotti in inglese e spagnolo, Como e il Lario, territorio che lui non manca di inserire nelle pagine delle sue opere, non gli hanno ancora tributato la giusta attenzione. Proviamo a colmare questa lacuna con un’intervista, nella speranza che presto possano seguire occasioni pubbliche di confronto e racconto, magari per gli eventi che accompagneranno la mostra sulle monete d’oro trovate in città. Perché no? Intanto Massimiliano continua a scrivere e studiare. “Scrivo la sera, in pausa pranzo, in treno nel viaggio da Como verso il lavoro – Colombo si occupa di logistica e sicurezza in un istituto di Credito in Svizzera – Ho questa passione per la Roma Antica fin da piccolo”. Massimiliano Colombo nasce a Bergamo nel 1966, ma si trasferisce con la famiglia a Como in tenera età. “Da bambino costringevo i miei a portarmi a

Roma – ricorda – e ancora oggi appena posso parto per la Capitale”. La passione per la vita di legionari romani, ausiliari, principales, aquiliferi e centurioni, ma pure della vita militare nel periodo Napoleonico si ravviva durante il servizio militare da paracadutista a Pisa. Studia le uniformi, divora libri specifici, visita con passione musei in particolare a Roma e a Parigi. L’idea di scrivere il primo libro arriva però durante una vacanza in Grecia, vent’anni fa. “Ricordo di aver comprato in edicola un romanzo ambientato nell’Antica Roma. Mi sono detto: Ma queste storie non hanno nulla a che vedere con la realtà dell’epoca. Mancava pure il sentimento nei personaggi. La vita non può essere sempre descritta come in un film americano. Si sconfinava pure nel fantasy, con la magia – ricorda Colombo - Io avrei potuto fare di meglio. Avevo studiato il De Bello Gallico fin nella versione analizzata dagli esperti dell’Esercito Italiano. Anche all’epoca di Cesare chi combatteva era soprattutto un uomo, con le sue paure i suoi problemi. Così mi sono detto: ora scrivo io, e mi sono immaginato il personaggio dell’Aquilifero”. Un militare che pur di non consegnare l’aquila della sua legione è disposto a morire. “Avevo il finale del racconto e il personaggio, dovevo costruire tutta la storia”. E Massimiliano fa crescere così i suoi personaggi del suo libro, tra i quali una donna che i lettori finiscono per amare. Fare pubblicare un libro, anche un bel libro, che alla fine uscirà con tre titoli diversi e tre edizioni solo in Spagna non è però mai un’impresa facile. Ma Massimiliano Colombo, come il suo Aquilifero, non è uno che si arrende facilmente. Così è disposto anche a pagare per vedere in stampa la sua opera. Le recensioni sono eccellenti. Colombo viene invitato a partecipare agli eventi di rievocazione delle storia romana e diventa ben presto un’autorità in materia. “Si tratta però sempre di una nicchia di lettori” sottolinea lo scrittore, che fa seguire al primo successo editoriale un’autentica escalation di libri. Nel 2009 Piemme acquista i diritti dell’Aquilifero e ripubblica il libro nell’autunno del 2010 con il titolo: “La legione degli immortali”, al quale segue, nel 2011 “Il vessillo di Porpora” e nel 2012 “Draco, l’ombra dell’Imperatore”. L’anno successivo Colombo sbarca in Spagna con tutte le sue opere. A Spagna e Sudamerica l’autore dedica il prequel de “La Legione degli immortali”: “Centurio” che arriverà in Italia un anno più tardi con il nuovo editore Newton Compton. Lo stesso iter avviene per “Stirpe di Eroi”. Nel 2021 ecco “Triumphus”, la storia della Guerra Gallica rivissuta dalla fossa del carcere Tulliano da Vercingetorige, ovvero “Il prigioniero di Cesare”. “In questa storia e anche in altri due libri ho messo Como” dice lo scrittore osannato in Spagna e Sudamerica, in particolare in Cile, ma un po’ meno a queste latitudini. Forse si attende solo che qualcuna delle sue storie diventi un film. Andate a vedere i video realizzati dal regista e amico Angelo Guarracino sul sito massimilianocolombo.eu all’idea di film non manca molto.

“Ama il tuo sogno se pur ti tormenta” diceva D'Annunzio – ricorda Colombo – che proprio in queste settimane sta completando la traduzione in inglese di una delle sue opere.

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