Donne da corsa - anteprima e sommario

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MICHAEL J. LAZZARI

GIULIANO MUSI

IN FORMULA 1, RALLY, PROTOTIPI, INDYCAR E NASCAR, DALLE PIONIERE A DANICA PATRICK E MICHELA CERRUTI

PREFAZIONE DI MICHELA CERRUTI E ANGELO STICCHI DAMIANI


Ogni sforzo è stato compiuto nel tentativo di raggiungere i detentori dei diritti dei testi e delle immagini incluse nel volume. Gli autori restano a disposizione degli eventuali aventi diritto che non è stato possibile rintracciare.

Copyright Š 2014 Maglio Editore Piazza del Popolo, 3 - 40017 San Giovanni in Persiceto (Bo) T. 051 3169624 info@maglioeditore.it maglioeditore.it Progetto graico: Maglio Editore ISBN 978-88-97195-43-6 Prima edizione: dicembre 2014


Indice

Eroine al volante, vincenti ma spesso ignorate

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Donne, il sogno è vincere, non battere gli uomini

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Prefazione degli autori

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Ringraziamenti

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DONNE DA CORSA Bertha Benz, la prima donna “da corsa”

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Le gare delle “pioniere”

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Donne pilota tra ine Ottocento e primo Novecento

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Donne pilota ino agli anni ’50 Anne Cécile Rose-Itier (1890-1980)

25 32

Le italiane vincenti Maria Antonietta Avanzo Anna Maria Peduzzi (pseudonimo La Marocchina) Contessa Paola Della Chiesa Ada Pace (pseudonimo Sayonara)

36 36 39 43 45

Le donne che hanno corso in Formula 1 ino a oggi In sintesi le cinque più forti Maria Teresa de Filippis (detta Pilotino) Maria Grazia (detta Lella) Lombardi Giovanna Amati Desiré Wilson (Sudafrica) Divina Galica (Gran Bretagna) Danica Patrick (USA) Sarah Maria Fisher (USA)

51 53 54 67 73 79 82 84 85


Le ultime leve rosa Susie Wolff Stoddart (Inghilterra) Simona de Silvestro (Svizzera) Veronica Valverde (Porto Rico)

86 86 94 97

Le italiane che sognano la Formula 1 Valentina Albanese Alessandra Brena Michela Cerruti La Formula E punta sulle donne pilota Alessandra Neri Vittoria (Vicky) Piria

98 100 101 103 106 107 108

Le italiane di qualitĂ ma meno conosciute Tamara Vidali

109 110

Le straniere di alto livello Pippa Mann (Inghilterra) Beitske Visser (Paesi Bassi)

111 113 114

Le donne e la Formula 1 Il parere di Bernie Ecclestone Quello di Jenson Button e Ron Dennis... ...e di Stirling Moss Formula 1: donne frenate dalla struttura isica e dalla minor resistenza alla forza g La forza g che si scatena negli impatti in Formula 1 Dalla Formula 1 alla MotoGP

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Le campionesse del Rally Michèle Mouton (Francia) Fabrizia Pons Jutta Kleinschmidt (Germania) Patricia Ann Moss-Carlsson (Inghilterra)

127 127 141 145 147

Donne nelle gare di velocitĂ e durata Sabine Reck Schmitz (Germania)

152 155

Donne che hanno corso la Mille Miglia

154

Donne alla Targa Florio

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Fonti

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118 124 125


Eroine al volante, vincenti ma spesso ignorate

Parlare dell’altra metà del cielo, in un mondo come quello dell’automobilismo sportivo da sempre considerato al maschile, non è cosa facile anche se, nella storia del nostro sport, sono stati innumerevoli gli esempi di donne che si sono affermate anche ad alti livelli, in Italia e nel mondo. Ma per anni questa presenza importante è stata praticamente lasciata nell’oblio assoluto e, solamente ora, grazie a questa opera si può procedere a una sua totale riscoperta. Una storia bella, una storia lunga, fatta nel passato da tante piccole “eroine” che hanno sidato dificoltà oggettive, come quelle rappresentate dalle strutture stesse della vettura da corsa e dalla loro “rudezza”, e ora fatta di tante realtà diverse che declinano la presenza femminile nel mondo dei motori in tanti ruoli di primaria importanza. Da Bertha Benz alla nostra Cerruti, impegnata nella nuova Formula E elettrica, di tempo ne è passato moltissimo, un tempo comunque scandito dalle grandi imprese di altre donne capaci anche di mettere dietro tutti in discipline diverse, sia in pista che nei rally. Il valore di ogni opera letteraria, anche e soprattutto nel mondo dei motori, è anche quello di essere trasmissione nel tempo di storia, cultura, tradizione. Ringrazio quindi gli autori per essersi cimentati in questa prima, coraggiosa, opera che spero sia in futuro seguita da altre, sempre dedicate alla complessa presenza dell’universo femminile del mondo dei motori. Angelo Sticchi Damiani Presidente Automobile Club d’Italia

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Donne, il sogno è vincere, non battere gli uomini

Siamo a Beijing, venerdì 12 settembre, giorno precedente l’attesissimo debutto mondiale del nuovo campionato di Formula E. Finalmente le macchine sono state scaricate dai container e, sotto la tenda del Team Trulli, si inizia a lavorare, organizzare, discutere di tutto ciò che c’è da fare e non fare nelle successive importanti 48 ore. In alto, sulla parte frontale della tenda, compaiono il mio faccione e quello di Jarno, con i nostri rispettivi nomi, in stile Formula 1 (“WOW!” penso io...). In questo scenario, mentre chiacchiero con i miei meccanici, mi si avvicina uno dei responsabili della comunicazione del campionato e mi chiede: “Tu sei la responsabile PR del team? Dovrei lasciarti il programma del weekend. Assicurati che i piloti e il team ne prendano visione per restare aggiornati sugli orari e gli eventi di domani, per favore”. Io ci penso un attimo, poi rispondo: “No, non sono la responsabile PR del team, ma spesso le do una mano, lasciami pure i depliant, glieli farò avere appena la vedo”. Mat, uno dei miei meccanici, segue tutta la scena e ride, facendomi notare che, mentre il ragazzo mi parlava come fossi l’addetta alle pubbliche relazioni, lo stava facendo proprio sotto la mia faccia gigante stampata sulla tenda. Non che sia la prima volta che una cosa del genere capita. Spesso vengo scambiata per l’addetta alla logistica, per il direttore sportivo, per la responsabile stampa e immagine. Solitamente non mi sorprendo, ma la scossa mediatica che questa Formula E ha dato in giro per il mondo negli ultimi mesi, anche per il fatto che – caso raro – ci siano ben due piloti donne sulla griglia di partenza, mi aveva portato a pensare che, forse forse, questa volta avrebbero abbinato la mia faccia al ruolo di pilota. Invece no, troppo dificile. 8


Io per esempio ce l’ho fatta e, essendo donna, statisticamente conto. Non sostengo che tutte possano riuscirci, al contrario credo avvenga una rigida selezione, in base alla voglia, alla determinazione, al sacriicio, alla forza e alla propria predisposizione naturale, che dobbiamo essere in grado di dimostrare e concretizzare. Stessa selezione che, tra l’altro, avviene anche tra i piloti uomini che però, essendo più numerosi e sicuramente più agevolati dalla struttura isica, superano tutto questo con più facilità. Ed ecco che il numero di donne invece diventa piuttosto esiguo, perché come accennato precedentemente, già di partenza siamo poche. Eppure, anche se poche, ci siamo. Noi donne siamo ben note per fare tante cose per amore. Ecco, per noi il Motorsport è proprio come un’intensa e bellissima storia d’amore. E come in ogni storia d’amore, non abbiamo paura di combattere e soffrire per conquistare ciò che amiamo. E così in macchina, quando riusciamo a spegnere il cervello e seguire il nostro istinto come i nostri amici uomini, mantenendo la nostra capacità di ragionare e controllare, allora può succedere qualcosa di speciale. Donne, colleghe, se pensate di non poter vincere, non ce la farete mai. Vi dovrete accontentare del quinto, decimo, sedicesimo posto. Abbiate il coraggio di crederci. Ogni volta che qualcuno negli ultimi anni mi ha chiesto: “qual è il tuo obiettivo in questa stagione? Cosa pensi di riuscire a ottenere?”, io ho iniziato a rispondere: “voglio vincere una gara, so di poterlo fare”. Ho ricevuto in risposta facce sorprese e risatine. Ma a ine stagione inora chi ha riso di più sono sempre stata io. Michela Cerruti Pilota in Formula E

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