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Soluzione chimica Il fondatore di Maire Tecnimont spiega come produce plastica riciclata a basso costo per tutti
Milano. "Trenta impianti come questo potrebbero essere la svolta decisiva per il problema dei rifiuti di plastica". Nel suo ufficio in cima al grattacielo che domina la stazione Garibaldi di Milano, Fabrizio Di Amato mostra le immagini dello stabilimento costruito dal suo gruppo vicino a Brescia: qui gli scarti del materiale più odiato del momento si ritrasformano in materia prima e possono rientrare nel ciclo produttivo. Di Amato è il presidente e il fondatore del gruppo Maire Tecnimont, un colosso dell'impiantistica quotato alla Borsa di Milano, presente in circa 45 paesi,con un organico di circa 6.300 dipendenti, oltre a circa 3.000 professionisti della divisione elettro-strumentale. Costruisce o rinnova impianti di raffinazione e petrolchimici in giro per il mondo con l'obiettivo di renderli più efficienti. Nel 2018 ha realizzato un fatturato di oltre 3,6 miliardi di euro con 117,4 milioni di utili netti. Appassionato di chimica (ha una laurea honoris causa conferitagli dal Politecnico di Milano),Di Amato spiega che oggi la plastica vergine deriva dal gas metano e dalla nafta: negli impianti petrolchimici si separano le singole molecole degli idrocarburi per "rimontarle" nei polimeri che diventeranno quelle piccole palline che poi riforniscono l'industria di trasformazione della plastica. "Il nostro obiettivo è realizzare degli impianti che invece di usare gli idrocarburi, utilizzano rifiuti di plastica". Di Amato mostra due bocce piene di sferette di plastica: a parte il colore, sembrano identiche: "La differenza sta nel fatto che la prima è plastica vergine ricavata da idrocarburi di origine fossile, l'altra proviene dall'impianto di Brescia che ritrasforma i rifiuti di plastica in nuovi polimeri". L'impianto si trova a Bedizzole(Brescia), "il più avanzato ed efficiente in Europa nel riciclo di materiale plastico",commenta Di Amato."Si approvvigiona di scarti e materiali plastici post-consumo prevalentemente industriali. Può trattare ogni tipo di plastica ed è in grado di separare il materiale nei singoli polimeri. Dopo la selezione delle plastiche in ingresso per tipologia e colore e la loro triturazione in scaglie, viene effettuato il compounding, ovvero la fase di miscelazione che permette di mettere a punto il materiale, sotto forma di `palline', con le caratteristiche adatte per la tipologia di oggetto che dovrà essere stampato dai clienti. La logica innovativa consiste nel partire dalle esigenze di formulazione dei clienti per produrre un composto che risponde alle richieste del mercato". L'impianto è in grado di produrre oltre 40 mila tonnellate all'anno di polimeRitaglio
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ri riciclati: in altre parole, ridà vita all'equivalente della plastica gettata da un milione di persone in un anno, con un'efficienza di riciclo del 95 per cento. "Grazie alla nostra leadership nella realizzazione di impianti di produzione di polimeri da idrocarburi, con la nuova società NextChem possiamo svolgere un ruolo da acceleratore dell'economia circolare", aggiunge Di Amato. Che dice: "Noi facciamo polimeri da 70 anni e sappiamo che cosa serve al mercato.E'questa la differenza tra noi e tra chi raccoglie e seleziona i rifiuti". E se gli si chiede quanto costa la plastica che viene fuori dall'impianto di Bedizzole, convinti che sia più cara di quella vergine, la risposta è spiazzante:"La plastica che vede in questa boccia costa di meno di quella derivante dagli idrocarburi. Ed è di ottima qualità. Del resto,un barile di petrolio è più caro di un barile di rifiuti". L'impianto, spiegano alla Maire Tecnimont,è basato su tecnologie proprietarie e il processo di trattamento assicura un prodotto finito di qualità elevatissima, consentendone il suo utilizzo per manufatti in grado di entrare in mercati "premium" ad alto valore aggiunto (up-cycling). Partendo infatti dalle esigenze del mercato a valle, l'obiettivo è quello di produrre una plastica riciclata con caratteristiche chimico-fisiche e proprietà meccaniche in grado di colmare il gap qualitativo tra questa e la plastica vergine. Il risultato è che l'impianto guadagna senza usufruire di incentivi pubblici."Il nostro piano - aggiunge Di Amato-è di licenziare a terzi la tecnologia per impianti di questo tipo, oppure proporsi per la realizzazione chiavi in mano. Il cliente-tipo è un produttore di plastica, un gruppo petrolchimico o una municipalizzata. Abbiamo già riscontrato un notevole interesse, potremmo costruirne subito una serie". E alla domanda su quanti impianti di questo tipo sarebbero necessari in Italia per risolvere il problema dei rifiuti di plastica e il presidente risponde che "ne basterebbero una trentina". Guido Fontanelli
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TECNICA [IMPIANTI]
Nextchem, società del Gruppo Maire Tecnimont, presenta il nuovo impianto MyReplast di Bedizzole (BS)che ha una capacità di produzione annua di 40 mila tonnellate di polimeri riciclati. L'obiettivo è accelerare l'industrializzazione della chimica verde.
aire Tecnimont ha presentato il nuovo impianto di NextChem, il più avanzato ed efficiente in Europa nel riciclo di materiale plastico, parte del progetto di Green Acceleration del Gruppo presentato l'anno
Visione strategica e valore del riciclo 61
RIVISTA DELLE MAI ERIE PLASTICHE
scorso. l'impianto, situato a Bedizzole, in provincia di Brescia, è basato su tecnologia proprietaria ed è gestito da MyReplast Industries, controllata di NextChem, la società del Gruppo Maire Tecnimont che con 60 dipendenti e 8 controllate sta gestendo 24 iniziative tecnologiche per accelerare l'industrializzazione della chimica verde. L'impianto MyReplast Industries si basa su un modello di business economicamente sostenibile, senza ricorso ad alcun tipo di incentivo pubblico, ed è unico in Europa per
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Lo stabilimento MyReplast a Bedizzofe IBSj Fabrizio Di Amato, presidente e fondatore del Gruppo Moire Tecnirnont
9r1 capacità produttiva, flessibilità di trattamento e qualità del prodotto finito. L'impianto, infatti, è in grado di produrre oltre 40 mila tonnellate all'anno di polimeri riciclati, trattando varie tipologie di rifiuto plastico in ingresso, sia nell'ambito del post-consumo industriale (componenti di autovetture, scarti di produzione di packaging alimentare e industriale), sia nel campo post-consumo urbano (materiale proveniente dalla selezione della raccolta differenziata urbana). Il processo tecnologico di trattamento assicura un prodotto finito - il polimero riciclato - di qualità elevatissima, con un'efficienza di riciclo del 95%, in base ai dati diffusi. Attraverso un approccio innovativo basato sullo sviluppo prodotto, l'impianto di MyReplast Industries migliora le proprietà del materiale plastico in entrata (up-cycling), consentendone il suo utilizzo per manufatti
in grado di entrare in mercati "premium" ad alto valore aggiunto. Dal prodotto alla gestione del rifiuto L'approccio seguito da Maire Tecnimont punta, quindi, a implementare la logica "dal prodotto alla gestione del rifiuto": partendo infatti dalle esigenze del mercato a valle, l'obiettivo è quello di produrre una materia prima seconda con ca-
IL PROCESSO TECNOLOGICO DI TRATTAMENTO ASSICURA UN PRODOTTO FINITO DI QUALITA ELEVATA
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RIVISTA DELLE MATERIE'LASTICHE 7= 63
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TECNICA [IMPIANTI]
GREEN CHEMISTRY IS NOT A FLAGSHIP PROJECT
A sinistro:Pierroberto Folgiero, amministratore delegato del Gruppo Maire Tecnimont, durante la presentazione di NextCleem A destra: il taglio del nostro con il sindaco di Bedizzole Giovanni Cottivi e l'assessore all'Ambiente e Clima della Regione Lombardia Raffaele Coetaneo
ratteristiche chimico-fisiche e proprietà meccaniche in grado di colmare l'usuale gap qualitativo tra questa e la plastica vergine (proveniente direttamente dagli idrocarburi di origine fossile). L'operazione ha previsto un finanziamento non recourse erogato da Intesa Sanpaolo, attraverso il nuovo fondo dedicato alla Circular Economy pensato per il sostegno strutturato a questo tipo di iniziative industriali. Attraverso questo investimento, NextChem dispone, inoltre, di un reference plant su scala industriale da poter replicare per i propri clienti in relazione alle importanti opportunità di mercato a livello internazionale. L'Unione Europea, in particolare, ha fissato tra i propri obiettivi quello di aumentare
dall'attuale 5% al 17% entro il 2025 la quota di plastica riciclata sul totale della produzione continentale e per raggiungere tale incremento, pari a circa 12 milioni di tonnellate, serviranno tra soli sei anni ben 175 nuovi impianti di riciclo e selezione, con una capacità pari a 50mila tonnellate ciascuno. Inoltre, dal punto di vista territoriale le opportunità di mercato sono maggiori in prossimità dei centri di produzione e raccolta del materiale che funge da "carica" per l'impianto. Il settore della produzione di plastica riciclata si presta al modello del project development, sia per la dimensione contenuta dell'investimento rispetto agli impianti tradizionali di produzione di plastica, sia per il contenuto tecnologico specifico.
A sinistra: big bag di materiale nella zona di ingresso A destra: l'impianto di produzione
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-.i RIVISTA DELLE MATERIE PLASTICHE
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I ricic o meccanico della plastica Nel 2016 la produzione di plastica (da sempre prodotta da idrocarburi) ha raggiunto i 300 milioni di tonnellate a livello mondiale e i 60 milioni di tonnellate a livello europeo. Di queste, solo il 5% circa viene effettivamene riavviato al processo di produzione di beni tramite il riciclo, mentre una quota significativa di rifiuti plastici sono invece dispersi nell'ambiente, o destinati a incenerimento o discarica (per mancanza di impianti di riiclo). La transizione energetica in atto sta orientando i principali player di settore - sia produttori che acquirenti di materie plastiche - verso approcci produttivi più sostenibili, che prevedono schemi di riciclo più virtuosi ed efficaci secondo i principi dell'Economia Circolare. Il riciclo meccanico è, ad oggi, il processo più diffuso per il riavvio dei rifiuti plastici verso un riutilizzo nel settore di consumo. In Italia il numero di impianti è ancora senibilmente inferiore rispetto alla disponibilità di materia prima derivante dalla raccolta differenziata urbana (post onsumer)e industriale.
Di conseguenza, Maire Tecnimont affianca al tradizionale approccio da contrattista un nuovo modello di business da realizzatore, co-developer ed operatore di impianti. Coinvolgimento del territorio Alla presentazione erano presenti circa 200 persone tra membri della comunità imprenditoriale e finanziaria, operatori del settore e rappresentanti delle istituzioni, tra cui l'assessore all'Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, ed il sindaco di Bedizzole, Giovanni Cottini. Fabrizio Di Amato, presidente e fondatore del Gruppo Maire Tecnimont, ha commentato: "Grazie alla nostra leadership nella realizzazione di impianti di produzione di polimeri da idrocarburi, con NextChem possiamo svolgere un ruolo da acceleratore dell'Economia Circolare, contribuendo alla crescita di un nuovo ciclo economico ed occupazionale che ha bisogno di visione d'insieme, competenze industriali e capa-
L'UNIONE EUROPEA HA FISSATO L'OBIETTIVO DI AUMENTARE AL 17% ENTRO IL 2025 LA QUOTA DI PLASTICA RICICLATA
cità imprenditoriali. In questo campo l'Italia può ambire a guidare la transizione verso la chimica verde, grazie alla sua grande tradizione di ricerca, tecnologia e di industria". Pierroberto Folgiero, amministratore delegato del Gruppo Maire Tecnimont, ha aggiunto: "Nell'ottica di una nuova economia sostenibile della plastica, l'impianto MyReplast rappresenta uno step importante nella strategia di Green Acceleration del Gruppo. Applicare le competenze da tecnologi e impiantisti al nuovo business del riciclo meccanico offre, infatti, interessanti opportunità in un settore che ha bisogno di industrializzare il ciclo di rigenerazione di questa tipologia di materiali. Ci confermiamo ancora una volta first mover come developer nel settore, dalla fornitura di tecnologia, alla realizzazione di impianti". ■
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Sopra: fase di selezione del materiale in ingresso Sotto: l'impianto di trattamento del materiale
DELLE MAIERIE PASTICHE ^
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Ingegneria Maire Tecnimont per ExxonMobil Con riferimento al contratto rimborsabile relativo alla realizzazione di unità di processo e relative unità associate per il complesso petrolchimico di Baytown della Exxon Mobil, già annunciato il 15 novembre 2018, Maire Tecnimont comunica che ExxonMobil ha raggiunto la decisione finale di investimento relativa alla costruzione del complesso petrolchimico, situato a circa 25 miglia a est di Houston, in Texas, negli Stati Uniti. L'in-
dei prodotti finali di uso quotidiano. Lo scopo del lavoro comprende anche l'implementazione di un'unità da 350.000 tonnellate/anno perla produzione di alfa olefine lineari, che consente ad ExxonMobil di entrare nel mercato delle alfa olefine lineari, sostanze chimiche liquide utilizzate in numerose applicazioni.
vestimento totale del progetto è circa USD 2 miliardi. !l progetto sarà realizzato da un consorzio composto da Tecnimont, in qualità di leader, e da Performance Contractors, un genera! contractor statunitense con una solida esperienza nell'area. Lo scopo del lavoro del consorzio include l'implementazione di nuove unità di processo innovative, tra cui un'unità da 400.000 tonnellate/anno di polimeri ad alte prestazioni Vistamaxx, che produce polimeri che offrono livelli superiori di elasticità, morbidezza e flessibilità, attributi che contribuiscono a ridurre la .uantità di materiale utilizzato e ad aumentare le .restazioni
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Maire Tecnimont lancia “Evolve – il Podcast”: il primo podcast in Italia tratto da un magazine aziendale per condividere la cultura d’impresa Maire Tecnimont lancia il primo progetto di podcast aziendale basato sui contenuti del proprio corporate magazineEvolve, uno strumento innovativo pensato per dialogare con tutti gli stakeholder. La rivista, nata a fine 2017 in occasione del decennale della quotazione in Borsa del Gruppo e sviluppata con il supporto di Cultur-e, ha l’obiettivo di accompagnare il cambiamento culturale in azienda leggendo le discontinuità in atto nello scenario globale e offrendo spunti di riflessione sulle attitudini imprenditoriali e manageriali necessarie per interpretare i cambiamenti come opportunità. A questo fine Maire Tecnimont ha identificato 8 “Mottos”, ovvero dei mantra valoriali che sono approfonditi ciascuno in un numero monografico di Evolve: una sorta di bussola del cambiamento con cui ogni singolo dipendente possa orientarsi da protagonista nel proprio lavoro quotidiano. Con il progetto “Evolve – Il Podcast” Maire Tecnimont, compie una ulteriore evoluzione non solo di messaggio, ma di media, trasformando gli spunti della rivista in un podcast, seguendo il trend di fruizione che in Italia negli ultimi tre anni è triplicata passando dagli 850.000 ascoltatori abituali del 2015 ai 2,7 milioni del 2018 (fonte Nielsen). “Evolve - Il Podcast”, sviluppato con il supporto di Doing – Part of Capgemini, si presenta come il primo branded podcast italiano tratto da un magazine aziendale, e prevede la produzione e diffusione di episodi, della durata di 20 minuti ciascuno, che raccontano gli articoli principali del numero. Gli episodi distribuiti su Spotify, Itunes, Spreaker, oltre che sui canali web e social del Gruppo, permettono una fruizione più diffusa e semplice nello spazio e nel tempo dei contenuti della rivista. La voce narrante femminile, quale segno di attenzione verso il gender gap, si alterna alle voci originali degli autori-protagonisti. Arricchiscono il racconto alcuni brani audio originali di archivio tratti da notiziari, film o pubblicità d’epoca, che restituiscono con immediatezza ed emozione alcuni passaggi chiave dello sviluppo storico-culturale dei temi trattati. In questo primo episodio, il punto di riferimento è stato “Take the Challenge!”, il motto che invita a coltivare la passione per i risultati e per le sfide in mare aperto: la sfida più grande è quella della transizione energetica, da leggere come una grande opportunità per chi ha l’energia imprenditoriale e
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manageriale per partecipare a questa grande trasformazione. Il podcast si focalizza sul racconto della nuova età dell'oro per la chimica, anche attraverso il contributo audio dell’AD di Gruppo, Pierroberto Folgiero. “Il successo del fenomeno podcast è segno di quanto stia diventando importante il racconto orale per le aziende”, ha dichiarato Carlo Nicolais, Responsabile relazioni istituzionali e comunicazione del gruppo e direttore della rivista. “Con Evolve abbiamo cercato di andare oltre il magazine aziendale “vetrina”, per creare uno strumento alto di confronto culturale. Con il Podcast vorremmo ora aprire questa strada nuova della narrazione aziendale.”
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ItalìaOggi
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Finanziamento da 62,5 niln di euro
Maire T., bond per l'ambiente aire Tecnimont prosegue nel progetto di green acceleration lanciato nel 2018 attraverso un finanziamento per supportare gli investimenti in tecnologie rispettose dell'ambiente. Lo strumento, un Esg Linked Schuldschein Loan, del valore nominale di 62,5 milioni di euro, è suddiviso in due tranche con durata media di cinque anni, rimborso totale a scadenza e un tasso medio del 2,3%. Il costo dello strumento prevede variazioni, anche in diminuzione,legate al raggiungimento di obiettivi di riduzione di emissioni di anidride carbonica del gruppo. Una quota del finanziamento, pari a 20 milioni, è destinata al rifinanziamento di un bond esistente, con la riduzione del costo in misura superiore a 110 punti base e l'estensione della scadenza di circa tre anni. Le iniziative volte alla mitigazione dei cambiamenti climatici, in linea con l'impegno in materia di transizione energetica, sono legate a varie tipologie di emissioni: quelle derivanti da attività direttamente controllate dal gruppo (per esempio, attività industriali di riciclo della
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plastica e nel settore della chimica verde); emissioni indirette dovute alla produzione di energia acquistata e usata dal gruppo, come gli interventi di efficientamento energetico; altre emissioni indirette. La società ha precisato che questa operazione conferma l'impegno rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nella transizione verso un'economia basata sull'uso di risorse rinnovabili. In tale contesto è nata NextChem, società del gruppo che sviluppa e gestisce le iniziative tecnologiche a supporto della transizione energetica e della chimica verde, proponendosi come partner per l'industrializzazione di innovazioni tecnologiche che contribuiscono alla riduzione delle emissioni. «Sono molto orgoglioso di questa operazione», ha commentato l'amministratore delegato Pierroberto Folgiero, «che conferma gli sforzi attuati dal nostro gruppo per intraprendere e portare avanti comportamenti virtuosi in grado di contribuire a una crescita responsabile e al conseguimento di uno sviluppo sostenibile». -© Riproduzione riservata—.1
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QUAITOPUTUL[ROuousixi~ DIGITAL TOOLS
DIGITAL MINDSET
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4.0 IN PRATICA
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Digitale: un podcast racconta la nuova chimica Gaia Fiertler 15 dcemt.re 2019
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Maire Tecnimont il gruppo italiano di ingegneria impiantistica nel settore petrolchimico, affida alla voce del suo amministratore delegato il racconto di come stia cambiando la chimica, con le nuove sfide di sostenibilità e l'impegno a tutto tondo nell'upcycling e nelle nuove nuove plastiche da biomasse.
4.0.' È stata tra le prime in Italia a credere nel concetto di smart working con investimenti
1415IS páR4CER
milionari in infrastrutture digitali, formazione di capi e collaboratori e ripensamento sc~_r
degli uffici in chiave smart nella torre Garibaldi a Milano.
~ ~-~l il 4/2019 3/2019 2/2019
Ed è oggi tra le prime ad affidare a un nuovo strumento digitale. il podcast che consente la trasmissione radio di contenuti diffusi via Internet scaricabili e archiviabili
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in un lettore Mp3, la storia della chimica nel dopoguerra, la sua evoluzione e le sfide di oggi per una concreta sostenibilità ambientale. 4/2018 Ë Maire Tecnimont, contractor da 3.6 miliardi di euro di fatturato, un portafoglio ordini di 6,6 miliardi di euro e 9.100 professionisti impegnati in oltre 45 paesi attraverso 50 società operative, quotata alla Borsa di Milano dal 2007. A parlare della sfida in corso nella "transizione energetica" è l'amministratore delegato e direttore generale Pierroberto Folgiero, che racconta in modo semplice e accattivante la strategia del Gruppo. Ed è solo la prima puntata. Ritaglio
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Nelle prossime si affronteranno altri concetti che stanno guidando il Gruppo nel cambiamento epocale in corso. Il podcast, infatti, seguirà nella modalità di comunicazione audio lo sviluppo dei contenuti della rivista "Evolve", che Marie Tecnimont pubblica in versione cartacea e digitale da due anni in italiano e in inglese, perla diffusione di una nuova cultura aziendale, basata su imprenditorialità diffusa e senso dí responsabilità individuale, gli stessi valori impliciti nel concetto di smart working.
La strategia di comunicazione di Maire Tecnimont «La rivista affronta, con ricchezza di contenuti e freschezza grafica, i valori che più ci stanno a cuore per affrontare il cambiamento e le sfide dell'oggi e del domani», racconta Carlo Nicolais, responsabile delle relazioni istituzionali e della comunicazione del Gruppo Maire Tecnimont. «Sono otto i nostri motti. che vorremmo diventassero la bussola del nostro lavoro: essere adattivi, resilienti, sentirsi imprenditori nel proprio lavoro, accettare le sfide del cambiamento e cosi via. Alla fine si tratta di una rivista di change management, dove su ogni numero entriamo nella complessità dei Carso Nicolais
singoli motti, riassumibili in un nuovo atteggiamento verso la professione. La nostra,
infatti, è una società fatta di persone, dove il successo è dato dalla qualità, l'impegno, il valore e il cervello delle persone. Come società di ingegneria e di coordinamento del contracting, siamo un'azienda leggera che muove grandi numeri e una intera filiera. In pratica, nei lavori a commessa ogni persona fa la differenza ed è necessaria l'assunzione di responsabilità individuale per arrivare al risultato finale nei tempi previsti e secondo i requisiti richiesti, perché ogni fase del lavoro e ogni ruolo hanno un impatto sull'insieme, dal contabile all'ingegnere in cantiere». Proprio per radicare ancora di più questa visione dell'organizzazione e della popolazione aziende, di recente il Gruppo ha implementato un piano di azionariato diffuso verso i propri dipendenti. «Per favorire una cultura aziendale adatta ai tempi», prosegue Nicolais, «come comunicazione abbiamo attivato una serie di iniziative che puntano a rendere e a far sentire ogni dipendente "accountable" e imprenditore. Siamo partiti dalla rivista, che oggi integriamo con il nuovo media, il podcast la nostra scommessa per essere percepiti anche da un altro pubblico, quello dei più giovani, sintetizzando in una pillola di 20 minuti che cosa facciamo e dove stiamo andando. Il nuovo mezzo è un modo più appassionante di raccontarci in una strategia multicanale, per un pubblico più veloce abituato al digitale, visto anche il successo che sta avendo il podcast in Italia». Ritaglio
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Già presente sui social media con microstorie, ora Maire Tecnimont lancia dunque la nuova avventura dei podcast, realizzato con il supporto dell'agenzia digitale Doing-Part of Capgemini, disponibile sulle piattaforme di diffusione più seguite: Spotify, Spreaker, Castbox, Itunes.
Perché proprio il podcast In origine era il verbo, poi vennero i cantori e la tradizione epica orale, poi i menestrellí medievali fino alla radio del Novecento che oggi, in versione digitale, vive un po' anche nei podcast, contenuti da ascoltare e non da guardare. Il fenomeno è in forte crescita, in tre anni gli ascoltatori abituali in Italia sono passati da 850mila a 2,7 milioni (fonte: Nielsen 2018). Forse per l'aumentata mobilità che si presta all'ascolto, forse per l'evoluzione dei canali digitali e la facile fruizione sui device mobili, forse per una reazione all'eccesso di video e immagini su tutti ì canali social, di fatto i podcast stanno funzionando bene per approfondire temi di proprio interesse, per seguire inchieste giornalistiche, per migliorare le lingue. Un'occasione da non perdere quindi anche per grandi aziende che hanno come strategia quella di aprirsi all'esterno, di diffondere una nuova cultura aziendale all'interno, ma anche costruire una reputation di un certo tipo all'esterno, fornendo informazioni corrette e complete, per esempio, sulle possibilità offerte dalla plastica e da un suo responsabile riutilizzo. Maire Tecnimont di recente ha investito in un impianto avanzato di riciclo, in provincia di Brescia, che recupera fino al 95% del materiale plastico, ed è impegnata nella ricerca di nuovi materiali bioplastici.
Nuovi servizi digitali ai clienti per recuperare efficienza e produttività La strategia digitale del Gruppo Maire Tecnimont è comunque a 360 gradi, provocatoriamente definita "Beyond digital", ossia oltre la retorica sulla digitalizzazione, visto che si stima che il 75% degli investimenti a oggi effettuati non siano riusciti a incontrare le aspettative delle imprese in termini di risultati ottenuti (fonte: Bcg Henderson institute' BCG analysis - More than 300 companies in different industriesfor more than 5yeors). «La nostra visione della digitalizzazione passa attraverso una profonda ottimizzazione di tutti i processi interni, ma anche la creazione di un'offerta aggiuntiva di servizi digitali ai nostri clienti. Interpretiamo la digitalizzazione non da "dreamer", ma da "doer', ovvero con l'approccio pragmatico del contrattista di ingegneria abituato a misurarsi sul campo con la complessità», prosegue Pierroberto Folgiero. Vierreber[o r-ofspero
La digital vision di Maire Tecnimont punta infatti a rafforzare in modo ancora più efficace il proprio ruolo di "orchestratore digitale" delle oltre 6mila aziende della propria catena di fornitura, offrendo ai clienti nuovi servizi e consentendo recuperi di efficienza e di produttività sia in fase di realizzazione, sia di gestione dell'impianto. Ritaglio
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Ad esempio,l'applicazione di soluzioni digitali a un impianto petrolchimico può generare un recupero di efficienza stimato tra il 4 e il 7%,grazie a una molteplicità di fattori. L'intelligenza artificiale e la enorme disponibilità di dati rendono oggi possibile ricreare un "gemello digitale" dell'impianto, che consente di ottimizzare continuamente i consumi di energia e le varie fasi del processo chimico in tempo reale. Inoltre, applicando la manutenzione predittiva si riducono sensibilmente i costi di manutenzione e conduzione dell'impianto. Ancora, le tecnologie di geolocalizzazione consentono il coordinamento da remoto delle attività in campo e i simulatori - per il personale in cantiere e per gli operatori dell'impianto in marcia - incrementano i profili di sicurezza e accelerano la curva di apprendimento dei tecnici con recuperi di produttività. Infine, la programmazione digitale integrata tra cliente, contrattista e fornitore consente di minimizzare i ritardi di fabbricazione dei componenti e ottimizza la spedizione e consegna in cantiere.
1131 MaireTecnimont
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Institutional Relations & Communication February 2019