LUCI 70

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LUCI 70


LUCI 70 L’evoluzione delle lampade e degli apparecchi di illuminazione negli anni dai ’50 ai ’70 testimonia del profondo cambiamento che il design industriale ha impresso negli anni successivi alla nascita della prima industria di massa ai prodotti di consumo, sia dal punto di vista estetico che funzionale e strutturale. Negli anni ’50 emergeva una visione quasi “meccanicistica” del prodotto: azionamenti e congegni erano posti in vista, e l’uso dei materiali metallici richiamava la natura “industriale” del prodotto. Nelle lampade degli anni ’50 prevaleva quindi l’utilizzo dei metalli (alluminio, ottone, lamiere di ferro e acciaio), mentre l’oggetto industriale era articolato in una netta suddivisione tra le parti funzionali: struttura, movimento e diffusore del fascio luminoso. Tra la fine degli anni ’50 e i ’60 nascono nel nostro Paese quelle che diverranno alcune tra le più importanti aziende del settore dell’illuminazione a livello internazionale. Marchi come la HARVEY dei Fratelli Guzzini (1958 - Recanati), FLOS (1959 - Merano), ARTEMIDE (Roma 1960) inaugurano una nuova stagione progettuale, che apre alla modernità gli spazi della casa e dei luoghi di lavoro e di ritrovo. Negli anni ’60 e ’70 la casa diviene così il luogo per elezione in cui si manifesta il cambiamento del prodotto industriale, che passa dalla visione meccanicistica degli anni ’50 alla lettura in molti casi utopica e radicale degli anni ’60 e ’70, sospinta anche dalle innovazioni tecnologiche e sociali di quegli anni.


Alcuni prodotti prendono ispirazione dalle forme e dalle suggestioni della “Space Age”, il periodo caratterizzato dalla competizione tra USA e URSS per la conquista dello spazio e culminato, il 20 luglio del 1969, con l’allunaggio della Missione Apollo 11. Le immagini televisive di quegli anni convogliano dentro casa le inedite luminescenze provenienti dallo spazio, cui corrispondono i fasci luminosi di una nuova generazione di lampade e corpi illuminanti. Il nuovo materiale che sposa le superfici sferiche e aerodinamiche di queste lampade è la plastica, in tutte le sue famiglie e composizioni (in particolare i metacrilati). La sua estrema conformabilità, la sua semitrasparenza e traslucidità lo rendono l’interprete ideale di un nuovo mondo di forme e colori, in cui struttura e funzione del prodotto industriale si integrano con risultati spesso rivoluzionari. LUCI 70 raccoglie una selezione di lampade e apparecchi illuminanti dalla fine degli anni ’60 a tutti gli anni ’70, tratta dalla Collezione Bortolussi. Si tratta di una testimonianza significativa della sfida raccolta in quegli anni dal design industriale, che seppe contribuire alla ridefinizione dello spazio domestico attraverso una nuova generazione di prodotti, divenuta fonte di ispirazione e sperimentazione per nuove forme, colori e materiali. Massimo Malaguti


Vico Magistretti Eclisse,1965 ARTEMIDE


Joe Colombo Flash, 1968 OLUCE


Joe Colombo Flash, 1968 OLUCE

Simon Karlow Norm 69,1969 NORMANN COPENHAGEN


Angelo Mangiarotti Cnosso,1969 ARTEMIDE Joe Colombo Flash, 1968 OLUCE


Mario Bertorello Delta, 1970 JM RDM


Olaf Von Bohr Diego Valenti Laura, 1970 METAL FRAMES


Carlo Forcolini Polifemo, 1970 ARTEMIDE


Achille Castiglioni Noce, 1972 FLOS


Achille Castiglioni Relemme 7475, 1974 FLOS


De Pas, D'Urbino, Lomazzi Valentina, 1975 VALENTI


Ernesto Gismondi Sintesi, 1975 ARTEMIDE


Bruno Gecchelin Mezzaluna, 1975 SKIPPER


Kazuhide Takahama Kazuki I, 1976 SIRRAH


Ettore Sottsass Valigia, 1977 STILNOVO


Vico Magistretti Atollo, 1977 OLUCE


Perry King, Santiago Miranda Jill A 380, 1978 ARTELUCE


Gianfranco Frattini Abele, 1979 LUCI


Gianfranco Frattini Ignazio, 1979 LUCI


Bruno Gecchelin BIS A 700, 1979 ARTELUCE


Ingo Maurer Lampampe, 1980 INGO MAURER


Achille Castiglioni, Pio ManzĂš Parentesi, 1970 FLOS

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