Alla deriva
Agatha Christie Collection esce il Sabato. Per non perdere anche un solo numero della raccolta Le suggeriamo di recarsi sempre presso la stessa edicola, ed informare l’edicolante della Sua decisione.
Pubblicazione edita da: Malavasi editore S.r.l.
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P
ochi tra i lettori di queste righe possono dire di non aver mai avuto nessun tipo di problema lavorativo perché mantenuti da un ricco e anziano parente. Non è quello che possono invece dire i famigliari del milionario Gordon Cloade, inglese ormai anziano che muore improvvisamente durante una violenta esplosione su Londra.
rosaleen (Eva Birthistle)
Manca il testamento e tutta la sua enorme fortuna finisce nelle mani della giovane moglie Rosaleen, ex attrice e donna dal passato torbido. Ostacolata da tutti i membri della famiglia la giovane attrice prende possesso dell’eredità ma si mette in una situazione di estremo pericolo perché toglie i viveri ai “parassiti” di Cloade, pronti a combattere fino alla fine (e anche ad uccidere) per impedire all’ultima arrivata di tenersi i soldi di famiglia. Rosaleen non ha che una persona dalla sua parte, il fratello tornato recentemente dall’America. Basterà lui, da solo, a proteggerla dalla vendetta dei Cloade. E che relazione aveva con Rosaleen un misterioso individuo trovato assassinato in una locanda? 3
Poirot viene convocato da uno dei parenti di Cloade e inizia le sue indagini scoprendo che il passato della bella Rosaleen non è l’unico ricco di ombre. C’è qualcun’altro disposto a prendere quei soldi, qualcuno pronto ad uccidere, come infatti puntualmente avviene. La caccia all’assassino è ufficialmente aperta. “Alla deriva” è uno dei romanzi meno conosciuti di Agatha Christie ma di cui tutti i critici hanno sempre parlato con toni di lodi. E’ infatti un giallo a scatola cinese dove, appena si crede di aver capito cosa stia succedendo, un fatto imprevisto sconvolge tutte le ipotesi fatte e anche Poirot sembra arrivare alla soluzione finale più per intercessione divina che per le sue straordinarie doti di investigatore. Il meccanismo del giallo è quello tipico della Christie: tutti sono sospettati e tutti avrebbero avuto l’opportunità di commettere il delitto. Uno l’ha fatto e in quasi 200 pagine di romanzo c’è una sola frase che potrebbe mettere il lettore detective sulla strada giusta. “Alla deriva” appartiene inoltre ad un periodo transitorio della vita di Poirot. Solo, senza l’aiuto del capitano Hastings e ormai prossimo alla tanto paventata pensione, Poirot agisce in secondo piano, è più spettatore dei fatti che partecipe ed è abbastanza chiaro che già nel 1948 Agatha Christie era un po’ annoiata della sua presenza. La scrittrice ha però una grande capacità nello descrivere il lato surreale della ricca borghesia inglese, quella che non le andava a genio soprattutto quella che trascorreva giorni interi senza fare nulla. La famiglia Cloade è un po’ l’archetipo di questa classe media, abbastanza ricca da non dover lavorare seriamente ma non così ricca da possedere titoli nobiliari o rendite. Poirot, che ragiona con la mentalità della sua ideatrice, passò la vita tra persone con le quali non ebbe mai rapporti di sincera amicizia. Rispetto, riconoscenza ma nessuno di loro lo considerò mai un pari e forse lui stesso non avrebbe mai voluto essere parte di un mondo così effimero. Quando Poirot viene cercato da una delle signore Cloade perché trovi il primo marito di Rosaleen, con lo scopo di invalidare il matrimonio, lui intuisce subito di avere a che fare con una donna arrogante, viziata e maniaca dello spiritismo. Lo spiritismo era molto di moda nell’Inghilterra a cavallo tra il XIX° e XX secolo e c’erano centinaia di persone che credevano veramente di poter parlare con le anime dei morti attraverso i medium che in quel tempo occuparono le scene dei 4
Hercule Poirot (David Suchet), il maggiordomo George (David Yelland)
David Hunter (Elliot Cowan), Lynn Marchmont (Amanda Douge)
salotti vip. Agatha Christie non fu mai attratta dallo spiritismo mentre un suo famoso collega, nonché creatore di Sherlock Holmes, ne diventò un fedele sostenitore arrivando a credere perfino ad altri fenomeni soprannaturali come la presenza delle fate. Sir Arthur Conan Doyle fu infatti l’esatto opposto della sua creatura. Scrisse parecchio sull’argomento e fu sempre convinto che lo spiritismo fosse una realtà al di fuori di ogni dubbio. Questo gli costò l’amicizia con il mago Houdinì, suo amico per qualche anno che, al contrario, non solo ammetteva di usare dei trucchi nei suoi spettacoli ma che diventò uno dei primi detective del paranormale, smascherando decine di imbroglioni che raggiravano la gente dicendo di poter parlare con l’aldilà. Poirot è molto terreno nei suoi ragionamenti, non crede alla presenza di spiriti e spiritelli e la sua mente superiore lo aiutò a risolvere alcuni casi in cui l’ombra del soprannaturale sembrava l’unica spiegazione possibile come il “Mistero della tomba egizia”. Eppure in “Alla deriva” è uno spirito guida a suggerire ai Cloade di interpellare un certo H.P. che li avrebbe potuti aiutare. Due iniziali che oggi sono molto più legate alla saga di Harry Potter piuttosto che al segugio Poirot ma forse la Rowling, dando vita al simpatico maghetto inglese, ha voluto citare a suo modo un personaggio come Hercule Poirot di cui si è sempre detta lettrice appassionata. 6
STARRING DAVID SUCHET
TRAGEDY CAN BE MURDER
Drama: 95 minutes
TiToLo oriGiNALe Taken at the Flood TrATTo DAL roMANzo Taken at the Flood (1948) ProDuTTore Trevor Hopkins reGiA Andy Wilson CAST Hercule Poirot - DAVID SUCHET Adela Marchmont - JENNy AGUTTER Rowley Cloade - PATRICk BALADI Rosaleen - EVA BIRTHISTLE David Hunter - ELLIOT COWAN Lynn Marchmont - AMANDA DOUGE Frances Cloade - PENNy DOWNIE Pebmarsh - RICHARD DURDEN Beatrice Lippincott - CLAIRE HACkETT DurATA 94 minuti ca. © 2005, A Granada Production and Agatha Christie Ltd (a Chorion group company) © 2006, Malavasi Editore s.r.l.
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