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BLACK TRDUT XXL CDLMIC - ASTORE TX BOLO E MAGNEX TRABUCCO - EPOCA AT 2012 FERRARI ARTICE IT€5,50

Pesca alla passata . ^

Pésca da ?\w

2O12 !£*•="«

ITINERARIO ITALIA: APERTURA NEL BUSSENTO


^fjXTREMEI

BLACK TROU Canna per la pesca alla trota in torrente viene prodotta in carbonio altissimo modulo U.L.A. PRO PORCE CARBON HM 60, si tratta di un nuovo tessuto che permette di avere un canna affidabile, rigida e allo stesso tempo di diametro contenuto. Tutto il corpo della canna è rivestito di una finltura che diminuisce sensibilmente l'attaccarsi del nylon sulla canna stessa e riduce sensibilmente la tensione superficiale. Viene commercializzata sia montata con anelli e blocchi teleregolabìli sia nuda, quest'ultima mirata al pescatore più esigente o per un montaggio personalizzato.

AMTI SUDING

'CARBON OINT

INE


RIVERGE COLPO Questo eccezionale fluorocarbon, ormai consolidatosi sul mercato da decenni, è proposto esclusivamente in diametri sottili che vanno dallo 0.065 mm allo 0.15 rum. Realizzato con il particolare processo S.C.C., che dona al monofilo un'incredibile morbidezza, il RIVERGE è l'ideale per la pesca in mare e in acque interne, dove una naturale presentazione dell'esca è fondamentale per aver la meglio su pesci difficili e sospettosi.

RiVERGE TROTA

Questo fluorocarbon presenta le stesse caratteristiche del RiVERGE COMPETIZIONE, ma non avendo subito il processo S.C.C., è dotato di una rigidità superiore del 15%. Questa caratteristica serve ad evitare torsioni durante lanci e recuperi ripetuti, proprio come avviene nella disciplina della trota lago, mantenendo comunque tutte quelle qualità e quei vantaggi, specifici del fluorocarbon. Studiato appositamente per questa tecnica, si oppone alla tenace dentatura della trota, grazie anche alla sua eccezionale resistenza all'abrasione. Il fluorocarbon più richiesto sul mercato, dagli agonisti della trota lago e della trota torrente.

COLAAIC:


ebbraioHHH In questo numero... I PROVE TEST

36

TRABUCCO-ASTORE TX BOLO 6 MAGNEX ARTICO-EPOCA AT 2012 FERRARI _^__^__ di Angelo Borgatti

48

SOLO ME NE VO...PER IL TORRENTE

ALLÌNGLESE CON PRECISIONE SVIZZERA

di Francesco Capomassi

di Luca Caslini

PESCA AL COLPO EDIT]DRIALE_

5

NEWS

6

54

di Matteo Maggi ^^^^^^^^

A ALLA PASSATA _

14

A

16

LEDGERJNG

18

d; F. Carnevale e F. Di Veronica

88

32 58

RITORNO AL FUMÉ di Massimiliano Nepori

PASSATA DA BRIVIDO

FISHING LADIES di Daniela Ferrando

di Davide Galeotti

ITINERARIO.ITALIA

62

THEGROUNDBAITCONES TROTA TORRENTE 2D

68

IBPJAJ5B5ENTE

74

di Stefano Boschiazzo

& MONTATURE 24 TROTA TORRENTE CARPFISHIiSlG NEWS di Alfonso Vastano

26

PJASTIJRE_6 PESCI di Alfonso Vastano

28

GARA di Matteo Maggi

30

SI APRE!

CARPFiSHING

100

d; Alfonso Vastano

TRA APERTURA E TRATTI SPECIALI

di Francesco Guazzi

BUSSENTO, APERTURA PERSONALIZZATA

LA CURA DEL PESCE

RICOMINCIALMENTURA di Carlo Bergamelli

22

96

d; Antonio Farro

di Roberto Ferrano

ARTIFICIALI di Stefano Passare///

APERTURE

78

AGONISMO a cura della redazione

104

9.§NIRD..L'AGQNISMQ.

106

d; Alessandro Scarponi VETRINE

112

di Robert Fra

114

32 di Mauro Zavaldi e Luca Ciuffardi

Pesca In.

in collaborazione con IIM


Anno 27 - n. 2 febbraio 2012 Direttore Responsabile: Ugo Passaiacqua

Direzione editoriale: Francesco Capomassi - francesco.capom3ssi@alice.it Alfonso Vastano - alfonso.vasiano@aiice.it

Coordinamento editoriale: Daniela Ferrando - ferrando.daniela@aiice.it Stefano Falciani - stefano_falciani@vìrgi!io.it Stefano Passarelli -stefano.pdssarelli@iiscdli.it Alessandro Scarponi - scarponi.a@aiice.it

Hanno collaborato a questo numero: Alessandro Scarponi, Remando Carnevale, Francesco Guazzi, Francesco Di Veronica, Luca Ciuffardi, Mauro Zavaldì, Roberto Ferrano, Stefano Passarelli, Daniela Ferrando, Angelo Borgatti, Matteo Maggi, Davide Galeotti, Antonio Farro, Carlo Bergamelli, Stefano Boschiazzo, Massimiliano Nepori, Luca Caslini, Robert Fra, Stefano Corsi. Foto in studio: Francesco Capomassi & Alfonso Vastano

Pesca In .ia XX Settembre, 60 - 50129 Firenze "elefono 055 485731, 055 499629 - fax 055 4626720 E-mail: info@ediservice.it - www.ediservice.it Progetto grafico e impaginazione: Aldo Raveggi

Videoimpaginazione: Waika srl fgrafica@waika.it).

Basta solo voler fare... Al difficile momento economico europeo, ma soprattutto nazionale, vogliamo contrapporre tutta la nostra voglia di riemergere e tutta la nostra splendida italianità/ Bombardati come siamo da miriadi di poco rassicuranti notizie che ogni giorno trivellano le menti annichilendone i pensieri e con essi la voglia di fare in ogni dove, rifuggiamoci sentitamente in quell'anfratto tranquillo e solitario che è la nostra amata zona di pesca, in ogni sua tecnica. Ah una bella giornata di pesca che possa per un lungo momento distendere corpo e mente proiettandoli di filata in una dimensione ricca d'acque e pesci... Ah una bella giornata di pesca che s'apre con la voglia di stare fuori, isolati da tutti e tutto, col solo pensiero di fissare sponda, galleggiante e filo. Utopia? No, anzi, è tutto realizzabile e quasi a portata di mano, basta solo "voler fare" evitando di lasciarsi trascinare via da quella diffusa negatività che in più di un'occasione smorza e regredisce l'animo. E così febbraio capita a fagiolo perché tradizionalmente, con l'apertura della stagione di pesca alla trota in torrente, sancisce in qualche modo anche l'inizio delle nostre nuove avventure di pesca, qualunque esse siano, visto che a breve per così dire la primavera incalzerà e con essa tutto un mondo in ripresa fatto di tecniche, gare, manifestazioni e avvenimenti alieutici. Prima però fermiamoci un attimo a guardare novità ed attrezzature presso la Fiera di Bologna che come ogni anno da diverso tempo ospita il Fishing Show, appuntamento ideale per incontri, visite, nuove conoscenze e scambi d'opinioni. Impegno e sforzo economico da parte delle aziende espositrici non sono da meno e i prodotti esposti rappresentano il frutto di una lunga stagione di pesca che adesso viene orgogliosamente presentata al pubblico, per cui è sempre un momento d'incontro importante e che rende valore a tutto l'ambiente. Ci saremo anche noi di Pesca In, ovviamente, e allora vi aspettiamo nu\eros: e pimpanti, carichi di positività e di voglia di smuovere le acque a tutto campo, senza timore e senza troppi problemi.

Concessionaria di pubblicità:

~&W SRL - Trends & Words Communication Direzione Generale:

"91.02.57429501 -fax 02.57429512 iralano@trends-wGrd5.it Sede Bologna:

~el. 051 0933900 - fax 051 0933904 :;ologna@trends-words.it

EDISERV1CE srl - Via XX Settembre, 60 - 50129 Firenze Telefono 055 485731, 055 499629 - fax 055 4626720 e-mail: info@ediservice.it - web: www.ediservice.it Prezzo di copertina: € 5,50

Numeri arretrati: € 11,00 3 er la richiesta di numeri arretrati, versamento in ccp n. 42759290 intestato a Ediservice srl Ufficio abbonamenti: Licosa S.p.A. .'ia Duca di Calabria, 1/1 - 50125 Firenze :el. 055.6483201-fax 055.641257 e-mail: laura.rnori@licosa.com Abbonamento annuo (12 numeri): Italia € 50,00 Europa e Paesi del Bacino Mediterraneo € 88,00 Americhe e restanti Paesi dell'Asia e dell'Africa € 112,00 Versamento da effettuare su ccp n. 343509

Stampa: Mediagraf Spa - IMoventa Padovana (PD) Concessionaria per la distribuzione Italia:

Messaggerie Periodici SpA Via G. Carcano, 32 - 20141 Milano Concessionaria per la distribuzione all'estero: Johnsons International News Italia S.p.A. Via Valparaìso, 4 20144 - Milano - Tei. 02.43982263 - Fax 02.43916430

Elenco inserzionisti Antiche Pasture pag. 27, Artico IV cop., Berti Sport pag. 31, Blue Springs pag. 87, Carpitaly pag. 53, Colmic II0 cop./3, Ditta Bazza pag. 57, Effevuemme pag. 67, Fiera di Vicenza III0 cop., Fishing Show pag. 29, Leader pesca pag. 19, Lineaeffe pag. 21, Milo pag. 15, Paioli Sport pag. 73, Passione Pesca Tv pag. 111, Pianeta Pesca pag. 13, Sagip pag. 35, Time Out pag. 17, Trabucco pag 8/9, World Fishing pag. 47

Besealn


m P i) psscaiora Canale Villoresi lorne si evince dalle folto allegate, vorrei cortesemente s e g n a l a r e lo scempio che ogni anno, al finire della stagione irrigua, si verifica lungo le sponde del canale Villoresi, canale che collega il Ticino con L'Adda, quando viene messo in asciutta nel periodo invernale. Posso garantire e documentare il fatto grave che il pesce viene lasciato morire nelle pozze che giorno dopo giorno vanno in secca fino ad estinguersi. Deflussi minimi vitali? Recupero del pesce? Perche eseguire un'asciutta totale? Opere di manutenzione non vengono eseguite se non ad intervalli decennali. Il pesce rimasto nelle poche pozze formatesi viene principalmente raccolto da extracomunitari che lo prelevano per mangiare, ma nessun volontario o guardia che lo preleva per eseguire ripopolamenti in altre zone dove necessiterebbe, pensare che però ben si premura il consorzio Villoresi che ha in gestione le acque menzionate ad affiggere cartelli con sopra riportato l'importo delle

sanzioni, con tanto di revoca della licenza di pesca, a chi magari recupera il pesce per reimmeterlo in bacini idrici di pubblico accesso. Ma perché tutto questo pesce, di elevata qualità, è destinato a morte certa ogni anno? Il canale viene aperto indicativamente a marzo e messo in asciutta totale a metà settembre! Vi garantisco che all'interno del canale è presente un ecotipo ed una varietà di fauna autoctona da far invidia a molti dei nostri fiumi italiani come lucci autoctoni e di ceppo est europeo, persici reali, cavedani, alborelle, e per alborelle intendo quelle vere, non minutaglia in genere, triotti, vaironi, tinche, barbi nostrani e altri ancora. La qualità delle acque è elevata e non stenterei a credere che nella parte più alta, nel Ticino dove pesca l'acqua appena fuori dal Lago Maggiore, non siano presenti marmorate e lacustri, così come nella parte più a monte, dove sfocia in Adda, non sia presente qualche bella marmorata che risale dall'asta fluviale. Chiedo per cortesia, di sensibilizzare as-

sociazioni di settore e autorità interessate affinchè ancora di nuovo non si debba più ripetere questo scempio ormai perdurante da diverso

tempo. Grazie per l'attenzione, rimango a disposizione per chiarimenti e per tutt: l'appoggio necessario. Matteo Mo:

PER LE VOSTRE SEGNALAZIONI A "STRISCIA IL PESCATORE": francesco.capomass/@a//ce./f - alfonso.vastano@alice.it

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MANIFESTAZIONI E AVVENIMENTI

2° Fiera

Ila 2° svolta presso il complesso fieristico di Carrara Fiere a Marina di Carrara, grande successo di visitatori che sono quasi raddoppiati rispetto all'anno precedente, mentre più che triplicati gli espositori che hanno proposto articoli da pesca a prezzi davvero convenienti. Imponente 'attività della Federazione Italiana Pesca

Sportiva che ha tenuto una sessione della Consulta Federale e una sessione del Consiglio Federale, mentre la Fipsas di Massa Carrara ha organizzato un incontro con la Commissione Acque Interne oltre al convegno per approfondire il Progetto Shark per difendere alcune specie di squalo dall'aggressione dell'uomo. Anche quast'anno il programma della manifestazione è stato corposo con eventi, gare, convegni, dibattiti, mostre e tantissime altre attività. Si è svolta inoltre l'Assemblea Straordinaria del Club Italiano Pescatori a Mosca. Anche noi eravamo presenti con lo stand della Casa Editrice e con tutte le nostre riviste perché Mondo Pesca è davvero

un evento al quale non potevamo mancare. Durante Mondo Pesca sono stati molti gli appuntamenti agonistici che hanno coinvolto grandi e piccini. Sabato si è aperta la kermesse con la gara di trota dei più piccoli alla quale hanno partecipato 63 bambini dai 4 ai 14 anni, kermesse che è proseguita la domenica con il trofeo di Canna da riva e il Campionato regionale di surfcasting. In fiera invece si è svolta la gara di costruzione mosche artificiali sia per il mare che per l'acqua dolce. Alla premiazione di tutte le gare hanno contribuito, come ormai di consuetudine, sia la FIPSAS che tutti gli espositori presenti in fiera ai quali vanno i più sentiti ringraziamenti. Daniele Ferrando

LBF Castelli Romani Cup I o scorso 11 dicembre si è ries 11' con un totale di 25,100 [svolta presso l'Eko lago kg, seguito da Massimiliano di Aprilia, in provincia di LatiPaciotti con 23,800 kg che ha na, la prima LBF Castelli Roma- avuto in premio una Team Daini Cup, gara di pesca a tecnica wa Ledger 11' e terzo classififissa feeder organizzata dalla cato Leandro Barchiesi che ha sezione castellana di LBF Italia. vinto un Preston Innovation La gara, a settore unico di 25 Inception 3000. concorrenti, che ha visto la partecipazione di agonisti prove5 nienti da diverse regioni del Centro Italia, Lazio, Toscana, LecJgering & Barbel Fishing Italia Umbria e Campania, è destinata a diventare una La pesa complessiva al termine classica di fine anno dell'agodella gara ha registrato un tonismo del centro Italia, in forte tale di 240 kg di pescato circa crescita e con un'età media dei su 4 ore per 24 agonisti, con partecipanti non oltre i 35 anuna media di 10 kg a testa. L'appuntamento è per il prosni. Al termine delle 4 ore di gara ha prevalso Manuel Giovansimo anno. nangeli che si aggiudicato Cup e una Preston Innovation C-SeFrancesco Di Veronica

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Caccia & Country I salone di Caccia & i Country Expo 2011, organizzato dalla Fiera di Forlì, ha aperto le sue porte lo scorso 10 e 11 dicembre e ha visto la partecipazione di un buon numero di pescatori, principalmente della pesca al colpo, interessa-

ti a visionare i prodotti presentati in anteprima da alcune aziende del settore pesca che quest'anno per la prima volta hanno deciso di partecipare a questo evento. In particolare Tubertini, Colmic, Trabucco e Maver, ben conosciute nel

Colmic

I

azienda fiorentina ha deciso di stupire davvero per il 2012 presentando le nuove roubaisienne, la 5033, la 4022, la 3022, la 960 e la 760. Su di tutte spicca la 5033, una canna con un profilo sottile e con una rigidità e reattività davvero impressionanti. Questa canna è stata di recente testata dai campioni dell'Oltrarno anche in situazioni davvero impegnative ed ha superato brillantemente la prova. Esaltano i

mondo della pesca, hanno messo in mostra i nuovi prodotti per la stagione in corso, prodotti che indubbiamente hanno trovato l'apprezzamento del pubblico che li ha così potuti saggiare giudicandoli molto interessanti. Oltre alle

rinforzi in titanio nei punti dove la canna viene maggiormente stressata, caratteristica che dona all'attrezzo un'affidabilità senza eguali. Le canne inglesi della linea Real si arricchiscono della Real 30 e della Real No Limits, attrezzi, la No Limits in particolare, di grandissima potenza accompagnati da una maneggevolezza incredibile. Molto interessanti le "mini" bolognesi della serie Lareo, canne prodotte in 5 misure dalla 3,90 alla 4,50 mt. Queste canne, una volta chiuse, sono in grado

2D11 canne, su tutte le roubaisienne e le bolognesi, anche le stazioni di pesca, ovvero i cosiddetti panieri, hanno trovato un grande riscontro, specie perché tradizionalmente caratterizzati dall'elemento qualità assicurato dal Marie in

di stare anche in valigia e sono quindi perfette per essere portate in viaggio. Per quanto riguarda i panieri presentati, il Fenix 40, il Fenix 70 e Axel (modulabile). Questi panieri dal look accattivante hanno finlture di pregio e sono rivolti ad una vasta gamma di pescatori, agonisti e non. Sempre in tema di panieri presentata una novità assoluta, un paniere a 4 gambe in grado di essere piazzato molto velocemente e di garantire una stabilità davvero impressionante anche sulle rive più impervie.


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:a Italy, oggi molto determinante per l'eventuale acquisto. I visitatori hanno potuto traslocare da uno stand all'altro per vedere l'essenziale dei prodotti che sono il risultato di una continua ricerca supportata dall'elemento tecnologico atta a migliorare ogni anno la produzione che

non trova competitori di pari livello nel mondo. I produttori italiani, oltre alle attrezzature, hanno presentato le nuove pasture per ogni tipo di pesca, con miscugli di prodotti di alta qualità, decisamente aromatici per ogni pesce. Un occhio di riguardo i pescatori l'hanno avuto anche

per i galleggianti progettati dalla consolidata esperienza dei vari campioni di pesca al colpo che ogni casa annovera, testati per assicurare le migliori prestazioni durante le competizioni. Galleggianti di alta qualità, usciti direttamente dai laboratori di produzione delle aziende che trova-

gambe da 30 mm e i piedi antifango di grandi dimensioni con fori per il fissaggio ornire al pescatore tutto il meglio a terra lo rendono estremamente affidabiche egli possa desiderare, questo è le. Per quanto riguarda le roubaisienne 10 slogan della Paioli-Maver ed anche per presentate molte novità: la serie Competi11 2012 la casa bolognese ha proposto tion Power con la 1.41, la 1.31 e la 1.21, grandi novità. Su tutte il nuovo paniere la serie Competition Match con la 1.9, la S4, un brevetto esclusivo Maver con sole 4 1.5 e la 1.3, serie con le stesse mandrinagambe che ci permette di piazzarci velo- ture delle canne dal 2009 in poi che ci percemente in tutte le situazioni di pesca. Il mette di avere una canna con le nuove nuovo S4 è leggerissimo poiché costruito tecnologie e di conservare il nostro vecin alluminio, ma è anche estremamente chio attrezzo come muletto, e la serie "E" robusto dati test con pesi di 250 Kg! Le 4 con la E3, la E2, la E1 e la E River Carp. Per

Maver

I

no anche sui mercati esteri un grande interesse. Il pubblico amante della pesca, in occasione del salone Caccia & Country Expo, ha potuto visitare anche altre sezioni della fiera con stand dedicati al tempo libero e in particolare alla caccia.

Alessandro Scarponi e Luca Caslini

quanto riguarda la serie "E", queste canne sono state studiate appositamente per non farle soffrire quando peschiamo con la punta in acqua ed in caso di ferrata ci troviamo a far compiere all'attrezzo un movimento brusco ed innaturale. Altra interessante novità sono i galleggianti della linea ZeroCell, i Pisa ed i Carp. Questi galleggianti sono costruiti con materiali estremamente robusti ed hanno la particolarità di un taglio laterale per il passaggio del filo che li rende particolarmente adatti anche alle pesche più gravose.

Pfescaln

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Tubertini I oltissimi i visitatori che hanno fat|to tappa allo stand della casa bolognese che per l'occasione ha omaggiato tutti con una sacca porta bigattini ed un simpatico calendario. Oltre a ritirare il gradito omaggio, i visitatori hanno potuto testare con mano le novità 2012 su tutte la nuovissima roubaisienne Evola 9000, un prodotto altamente performante che, grazie alle nuove mandrinature, permette al pescatore di avere un attrezzo rigido, affidabile e maneggevole. Presentate anche le altre

Trabucco lèr 1 il 2012 la casa parmigiana ci 1 presenta le nuove roubaisienne della linea GNT che sono la 835 e la 635. La 835 Competition è una canna ali rounder molto leggera e bilanciata e si dimostra davvero all'altezza della situazione quando ci sono da pescare pesci difficili come cavedani o breme, ma se c'è la necessità di mostrare i muscoli non ha di certo paura e, togliendo la vetta ed innestando la mini prolunga, riesce dav-

roubaisienne, la Evola Carp Team, muletto della 9000, e la serie Extreme con la Match 7700, la Carp 6500 e la Carp 5000. Grande entusiasmo anche per le nuove inglesi, le T-Match 2, proposte in cinque modelli in grado di soddisfare tutte le esigenze dell'agonista e la serie T-Match Elite, una serie di canne ultrasottili, leggere e precise in fase di lando, ideali per la pesca delle brenne in quanto abbinano alla potenza una grande delicatezza che consente di agevolare il recupero dì pesci dall'apparato boccale delicato. Straordinariamente belle ed eleganti le nuove bolognesi della linea

Level Tech, su tutte le 8100CT, can leggerissime e con grande energia. giallo Tubertini spicca inoltre sulla nuo linea di buffetteria, con una serie com pleta che va dai foderi per le canne borsoni per l'attrezzatura e porta nass tutti caratterizzati da un elegante ab namento giallo-nero che caratterizza agonisti amanti di questo marchio. E p restare sempre in giallo-nero, present anche i panieri Kobe 32 e Simo 32, c ratterizzati da estrema leggerezza grandissima affidabilità grazie ai piedi ragno che garantiscono ottima pre anche sui pendii più scoscesi.

vero a cavarsela anche in situazioni difficili. La 635 Match Carp è la canna ideale se decidiamo di insidiare pesci extra large o se peschiamo in situazioni dove la quantità e dimensione dei pesci mette davvero a dura prova l'attrezzo come nei carpodromi o pescando ad esempio nell'Arno pisano. Nonostante la sua robustezza, la 635 Match Carp, una volta presa in mano, si dimostra comunque un attrezzo ottimamente bilanciato. Per quanto riguarda le canne bolognesi, Trabucco ci presenta la nuova serie At-

tractive, canne davvero performanti dall'ottimo rapporto qualità-prezzo, e serie Astore composta dalla Astore TXL dalla sorella più potente la Astore TPV

per la pesca in mare. Per quanto rigua da la serie Astore, una particolarità da

senso teleregolabili, infatti i pezzi inf riori si possono bloccare all'interno d calcio della canna permettendoci così pescare anche a distanze inferiori in ca di necessità.


NOTIZIE: LJ to questa parte trovate un riepilogo di tutte le attività e conveaB dazione e gli indirbzt per contattarci e inviare le vostre foto t

LADIES] ài OanWa Ferrando

U VOSTRATOSTA:VhXXSettembre60-50129-I Indirà/o inaii: alfonso.vastano@alice.it fishingladies81ibero.it - ferrando.danielagalice.ì

Vi aspettiamo in fiera

C/C Postale: l'esca in Mare Fishingladies JEAN: IT-09-V-07601- 02800-000091171 Orrtuj Fislting Lnclies su Factrlx CONTENZIONI NEGOZI E ATTIVITÀ VOMÌ «IH

nche quest'anno saremo presenti con la nostra Associazione al Carpitaly nello stand dell'Ed'iservice dove aspettiamo tutte le donne pescatricì perché sono davvero tante e in continuo aumento. Il carpfishing è una tecnica molto apprezzata dal mondo femminile perché gli consente di trascorrere ore spensierate in compagnia dei partner condividendo la stessa passione e con una uguaglianza di ruoli che non sempre è così scontato ottenere. Ci piacerebbe invece vedere coppie di sole donne amanti della pesca delle quali ad oggi non abbiamo notizia. Invitiamo dunque le nostre lettrici a segnalarci, magari con una bella foto, un sodalizio così interessante. Per tutte le socie, che potranno diventarlo anche in fiera, sarà possibile abbonarsi alla rivista Carp & Catfishing con un prezzo eccezionale annuo di 14,00 euro.

Armena D'Aria (Mirtina Franca, TA)

Bernardoni Screio snc (GaUmzo. FI) Blu Marlin (Rio Marina. Isola d'Elba) BluC Marlin (S. Piero a Grado, PI)

Blue Shark (viareggio.ao Boat & Fishing di Sandre Onofaro (Roma)

Captato Hook (noma) Ceilter Soort (Marina di Gioiosatonica.RC) Clan(Mornago.VA)

Da sempre caccia pesca e armi (San Marza» sul Sarno, SA)

Dal Tasso Pesca Monica. GR) Dimensione Pesca (Montata) di castro, vi) DlllO B&B (giace. »C) G&L (San Cavino Monreale. VS) Hotell Gill (Grotuslie. TA) Hobby Center (San Vincenzo, li!

Hotel Alba Regina (Torre lapiiio. u) Hotel Ristorante Da Elio (Piegare, PG) II granpescatore (Lavmio. soma) JuraSSJC Caf p (Polena Picena, MC)

Katzuya Tackle Shop (Quartucciu. co Laoescaiosiiaijdo.RM) Maccan Gian Luca (Aibinìa. GR)

FL nella storia pesca da molto tempo non è solo appannaggio del sesso forte. Nel secolo scorso delle vere e proprie pioniere hanno influenzato le matite di disegnatori e cartolinisti che hanno creato biglietti e calendari con questo tema. Sul web ci sono immagini di pescatrici di altri tempi completamente attrezzate con canne e mulinelli per la pesca sia in mare che in acqua dolce. Va saputo che anche la famosa Principessa Sissi nel film riceve l'aiuto da una canna da mosca galeotta per prendere all'amo non solo i pesci ma anche il suo adorato prìncipe Franz. Come si può vedere nella storia recente la pesca al femminile è sicuramente stata eccezionale, ma non certamente un tabù. Ad oggi la pesca per molte donne è un modo per condividere una passione con il proprio compagno, in uno scambio alla pari

che consente a entrambi di esprimersi al meglio pur con le dovute differenze. Un'occasione per divertirsi insieme in modo giocoso e con un po' di competizione che può dare al rapporto un pizzico di sale in più. Non sono comunque poche le donne che si avvicinano a tecniche non di coppia come la pesca al colpo, la trota lago e torrente, lo spinning e la mosca e ci fa piacere vedere che anche dal punto di vista editoriale lo spazio a loro dedicato aumenta su tutte le riviste di settore.

PICTORÌAJ REV1EW

Max Pesca (Tavagnacco, LB) MC Nautica (lorvaianiea. RM) Mottola Sport (Lusciano, CE) Mondo Pesca (Davoli Marina. CZ) Nencmi Soort (Oilenzano. H)

Nuovo Pescatore (viterbo) Passione pesca (safaro) Pesca e Basta (Marinclla di Sarzana, SP)

Pesca Moda Sport (vogherà) Pesca Project (pMoia) Pianeta Pesca (ostia Lido. Roma) Pianeta .Mare (Castrorilkri. cs) Planet Snort (Davoli Marina, a) Plavmarket (lienan» Sabbiatore, ID) Predator (San Giorgio .Ionico, TA)

Rota-Tuttopesca (Pisa)

Shark (Piombino. Ut SurfcaSting(Lavinio, Roma)

Todaro Sport (ladispoii. RM) Tutto Pesca (Latisana. UDÌ

www.seabasspfofishing.com SPONSOR: CO.«m.S. (Ante, Roma) Abbonamento a Pesca da Terra -12 numeri euro 2 Abbonamento a Pesca in Mare -12 numeri euro 4: Abbonamento a Pesca in -12 numeri euro 45,00 Abbonamento a Carp & Cat&hing - 4 numeri cui

MODULO D'ISCRIZIONE: COGNOME: RESIDENTE A: CELLULARE O NUMERO FISSO:

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La quota associativa di € 30,00 può essere pagata:

D in contanti D con assegno bancario intestato a Fishing Ladies D versamento su ccp 91171397 intestato a Fishing Ladies Inviare il presente modulo e la quota associativa a: Fishing Ladies - via XX Settembre 60 - 50129 Firenze

TAGLIA

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TESSERA ^APPELLINO

MAGLIETTA


Curiosità, notìzie, tecnica e ap~

ostri esperti

per"biqatti lao, vorrei chiedere delle informazioni per una sessione di pesca in un carpodromo in inverno a rouba. Volevo sapere se, essendo consentita la pesca solo con bigattini e mais, ci sono additivi o polveri da mettere nei bigattini che possono andare bene in inverno, magari mettere delle polveri o spezie nel sacchetto dei bigattini il giorno prima della sessione di pesca, o anche del pellet tritato adatto. Grazie ^anticipo. Francesco

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Ciao Francesco, esistono molti additivi da aggiungere ai bigattini, virtualmente tutti quelli che ti vengono in mente. I miei bigattini, a prescindere dalle esigenze specifiche comuni a molti, sono la maggioranza i carpodromi che non ammettono sfarinati e pellet, non vanno mai in acqua così come escono dal frigo del negoziante per via dell'odore di ammoniaca con la quale sono igienizzati. Talvolta è così forte da farci ritrarre all'annusarli: ecco che l'aromatizzazione diventa pratica per me obbligatoria. Puoi aromatizzare in due modi sostanziali. Il primo è usando la pastura, 100/150 gr per kg di bigattino, tritandola se è a grana grossa o media per renderla più fine e versarla nella sacchetta o in una bacinella un paio di giorni prima di usarli, il venerdì sera per la domenica mattina. In questo modo la pelle del bigattino rimane intrisa dell'odore della pastura: più riesci a renderla fine più aromatizza il bigattini. La pastura, essendo un mix di prodotti, ha un tono olfattivo mediato dalla presenza dei vari ingredienti, senza un preciso spunto ma con un aroma appena dominante. Se vuoi essere molto più deciso nell'aromatizzazione puoi usare gli additivi comunemente usati per la pastura ma nati anche per aromatizzare i bigattini. Van Den Eynde produce una serie di additivi molto usati con i quali aromatizzare i bigattini, il Big Fish, il Brasem, la Melassa ma anche Fragola, Tuttifrutti, Touche eco, additivi a base dolce/fruttata. Se ne usa un cucchiaio e mezzo due per


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%^U^iiiiiJiP^m Bigattini aromatizzati con pastura dolce rossa. Infiniti sono gli additivi utilizzabili oltre alle pasture, Brasem, Melassa, Tuttifrutti, Fragola, Vaniglia, Cannella, Curcuma, Curry oppure pasture a base di farina di pesce, finanche le pellet ammollate, fatte asciugare e tritate.

ogni kg di bigattini. Ci sono poi gli additivi salati/speziati, curry, aglio, curcuma, cannella, che dovrai usare in proporzione minore, un cucchiaio fino ad uno e mezzo per kg di bigattini, avendo questi ultimi un'impronta più spiccata. Quanto alle pellet, puoi tritarle e usarle in farina, ma io ti consiglio per l'aromatizzazione di affidarti a pasture a base di pellet tritate. Compiendo 'operazione di cui sopra, te ne indico alcune di comprovata affidabilità: la Van Den Eynde Expanda Gold e la Sonubait Mali Crush, due pasture a base di farina di pesce con halibut pellet e fishmeal pellet tritate, 'Expanda, halibut pellet e ca-

napa 'Mali Crush, ma a catalogo Sonubait troverai tutte le pasture a base di farina di pesce. Rispetta le proporzioni di 100/150 gr per kg di bigattini. Non conoscendo il tuo carpodromo non so dirti in anticipo quale aromatizzazione può rendere di più. In genere le carpe di piccola taglia e i carassi preferiscono il dolce, le carpe e i pesci di taglia in genere lo speziato o il pesce, così come di norma in estate rende di più il dolce, lo speziato in inverno, ma questo lo scoprirai solo provando. Se devo essere onesto, ti direi anche di, qualora usassi bigattino incollato, unirvi un pugno di Sonubait Feed pellet da 1-2 mm.

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PRODOTTO DA TIME OUT ITAUA SRI Via j. Nardi, 2 - 50132 Firenze Italia Per informazioni: info@timeout.it


a cura di Roberto Ferrano

Le foto più curiose, le catture più emozionanti e i pesci più strani presi nei mari e nei fiumi di tutti i continenti.

Canada selvaggio Biigh Reef I luoghi più produttivi del Canada per insidiare i predatori si trovano nel Northwest Territories, dove i laghi più rinomati sono il Great Slaves e il Great Bear, ma anche in Sascatchewan dove i più famosi sono 'Athabasca e lo Wollaston. E' proprio da quest'ultimo che ci giungono le belle immagini di una trota di lago, di un artic grayling e di un luccio catturati sul finire di questa stagione. I laghi di queste regioni sono completamente ghiacciati per la maggior parte dell'anno, e solo da maggio a settembre sono pescabili. I pesci qui hanno un tasso di crescita lentissimo, ma ad ogni modo queste acque ospitano pezzi molto considerevoli. Un pesce di circa 8-10 kg può avere anche 15 o più anni di età. La passata stagione, giugno/agosto, ha visto un numero di catture impressionanti. Già all'inizio delle prime settimane di giugno sono stati catturati molti esemplari di lucci e trote di peso superiore ai 10-12 kg, per poi passare in luglio dove si sono toccate punte di 14 kg. Il più grosso luccio della stagione è stato uno stupendo esemplare di oltre 16 kg, mentre la più grossa trota di lago era prossima ai 18 kg. Le immagini ci sono state fornite dal Wollaston Lake Lodge, www.wollastonlakelodge.com.

In passate edizioni di questa rubrica abbiamo già pubblicato racconti di pesca provenienti dai più sperduti e remoti reef australiani. Il capitano Damon Olsen, proprietario e gestore della Nomad Sportfishing, ci aveva raccontato di pescate mirabolanti in reef lontanissimi dalla civiltà. Bene, anche questa volta la sua ultima awentura di pesca esplorativa è stata coronata da catture da capogiro. Damon ha deciso di andare ad esplorare con un gruppo di clienti lontanissimo Bligh reef, in una zona dove probabilmente nessun essere umano aveva mai avuto la fortuna di pescarci. L'obbiettivo primario erano spinning ai grossi GT e jigging ai colossali dogtooth tuna. Subito dal primo giorno si è capito che sarebbe stata una settimana da paura. I primi lanci hanno immediatamente catturato una tripletta simultanea di grosse cernie. Il secondo lancio ha regalato un giant trevally di oltre 30 kg; roba da non credere. Nelle quattro ore seguenti è accaduto l'inimmaginabile: praticamente dalle 9,30 alle 14,00 si è avuto un numero incredibile di attacchi sui grossi popper che venivano lan-

Halibut Alaska Nella passata rubrica vi abbiamo mostrato il più grosso halibut atlantico mai pescato con canna e mulinello catturato in Norvegia. Ora invece ci spostiamo nella parte pacifica, nella vera e propria patria mondiale dell'halibut: l'Alaska. Nella pesca in mare qui questo pesce rappresenta la preda numero uno, sia per quantità che per taglia. La cattura di questi pesci in queste acque è piuttosto facile, grazie ormai a numerosissime barche charter che pescano qui da decenni. Il più grosso halibut della stagione

è stato catturato da Kent Carmichae nel golfo dell'Alaska a circa 90 miglia dalla cittadina di Pelican. Questo mostro ha segnato il peso di 466,20 Ib, cioè ben 211 kg per una lunghezza di 2,38 mt, battendo l'attuale record dell'Alaska che era solo 459 Ib! Un altro interessante halibut è stato catturato al largo di Steward e pesava 316 Ib, 143 kg; il pesce ha fatto guadagnare $10.000 al fortunato pescatore che stava partecipando all'Alaska Trophy Halibut.

ciati. Ben 62 giant trevally dal peso variabile tra gli 8 e i 22 kg sono stati catturati e rilasciati, senza contare poi anche gli innumerevoli squali, cernie e spanish makerel, oltreché le non poche rotture. Pensate che in due occasioni due diversi GT hanno sono quasi f saltati in barca nell'intento di attaccare i popper che venivano recuperat velocemente. Roba da pelle d'oca! In-1 fine, per non farsi mancare nulla, è stato preso anche ur enorme dogtooth tuna. Maggiori informazion circa i charter della Nomad Sportfishing possono essere trovati al seguente sito web: www.nomadsportfishing.com.au


Redtail catfish Jean Francois Helias dalla lontana Thailandia ci informa di una cattura veramente over. Con alcuni pescatori russi stavano pescando nel piccolo lago di Rachaburi, nei pressi della capitale Bangkok. L'intento era pescare a spinning e con il vivo per catturare redtail catfish e gar alligator. Una canna con innescata un'esca viva si è

animata e dall'altra parte del filo un grosso esemplare di pesce gatto aveva abboccato. La lotta è stata epocale in quanto questi pesci sono dotati di una forza fuori dal comune anche per via della taglia XXL del pesce. Infatti, una volta portato a riva, è stato pesato ed è risultato 30 kg per una lunghezza di 124 cm. Il pesce ha anche stabilito il nuovo lengh record IGFA per la specie. Come sempre il pesce è stato successivamente rilasciato inerme. Per poter pescare questi mostri con Jean Francois Helias potete contattarlo tramite il suo sito web: www.anglingthailand.com.

spetto è nella mi attrezzatura. Match Team ^ Attrezzatura dedicata a chi se ne intende. A chi vuole il massimo dai propri strumenti negli attimi più importanti di una giornata di pesca. Best Fisher Match Team "1 marchio

Islanda, West Rangà La maggior parte di voi avrà sentito parlare, come migliori località per la pesca del salmone atlantico, di Norvegia, Svezia e Finlandia, invece per gli appassionati di pesca a mosca l'Islanda, insieme alla penisola di Kola in Russia, sono considerate le migliori destinazioni mondiali per la pesca al salmone atlantico. Il West Rangà è uno dei più famosi e rinomati fiumi della lontana Islanda: si trova a circa 90 km a sud decapitale Rekjavik e a farla da padroni qui sono ogni estate i salmoni atlantici. Questa notorietà arriva non solo dalla gran quantità di pools dove si può pescare, ma anche dall'altissimo volume di pesci che viene catturato ogni anno. Poche settimane fa sono stati resi noti i dati sulle catture degli ultimi anni che vedono come medie delle cifre sicuramente inarrivabili per molti dei più blasonati fiumi per la pesca al salmone. Il mese di agosto è certamente il migliore, con una media di oltre 100 salmoni catturati giornalmente praticamente per tutte e quattro le settimane. Luglio è il secondo mese migliore con medie di 40-50 pesci al giorno per le prime due settimane, per poi salire fino ad oltre 80 dopo la metà del mese. Il segreto di questo fiume è sicuramente la stabilità del volume dell'acqua: non ci sono piene improvvise e non ci sono periodi di particolare siccità che possono compromettere l'annuale risalita di questi splendidi pesci. Inoltre, la gestione del fiume, come di tutti i fiumi islandesi, è veramente accurata e meticolosa. Tenete presente che non più di venti pescatori possono pescare contemporaneamente ogni giorno. Il peso medio dei salmoni catturati non è mai gigantesco come nella penisola di Kola, ma sono il numero elevato delle catture che attraggono qui tutti gli anni moltissimi appassionati. Spesso la stagione è così tanto prenotata che bisogna accaparrarsi il posto molti mesi prima. Maggiori informazioni possono essere richieste tramite il sito web www.lax-a.net.

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artificiali

a cura di Stefano Passatelli

Montature, astuzie e innovazioni per le esche artificiali

HalfendHalf •

., J ncora un dressing preso in prestito Lefty Creh. Quando due mostri sacri come i dall'affascinante mondo del fly fi- Clouser e Creh interagiscono, non possono shing: questa volta realizzeremo insieme far altro che dar vita ad un artificiale di alta una costruzione che racchiude in sé due efficacia, ed in effetti l'Half end Half semtecniche ben distinte tra loro, il Clouser bra non avere limiti nei confronti dei preminnow di Bob Clouser ed il Deceiver di datori, siano essi di mare o di acqua dolce.

COSA OCCORRE • Amo: jig head • Filo di montaggio: 6/0 uni mono • Coda: long strung hackle red • Corpo: flashabou olografico + buktail bianco • Ala: buktail rosso • Colla: cianoacrilica 20

Pescaln

PRESSING • 1 - 2 - 3 - 4 Posizionare la ji: sul morsetto, portarsi con i montaggio all'altezza della dell'amo, quindi fissai hackle rosse per lato a l'accortezza di montarle ir contrapposto le une alle ah • 5 Fissare un bunch di t bianco su entrambi i lati. • 6 - 7 Portarsi con il •' montaggio verso la tt piombo, quindi posiziona generoso bunch di buktail b • 8 - 9 - 1 0 Ribaltare il jig, • alcuni strands di flaiolografico light yellow, ribaltarlo. • 11 -12 Posizionare un L buktail rosso, fissarlo con i montaggio, quindi, dop: effettuato alcuni nodi di cicompattare con una go: cianoacrilica. • 13 L'Half and Half è uh. volendo possiamo creare un i contrasto cromatico colorano: smalto la testa del jig.


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World

a cura di Francesco Guazzi

Fusione Campionato italiano Fipsas e Italy Bass | ome ormai preannunI ciato da tempo, sta prendendo corpo la tanto attesa fusione tra i due tornei i t a l i a n i più p r e s t i g i o s i : il Campionato Italiano FIPSAS e il Torneo Bass The Series. Sabato 3 dicembre si è infatti svolta a Firenze la riunione tra gli organi principali che daranno vita al Campionato Italiano di Bass Fishing 2012. Erano presenti tutti i protagonisti principali: il Presidente Acque Interne FIPSAS Antonio Gigli, il Consigliere Na-

ITAtfBflSSftSSOCUfflON

zionale FIPSAS Maurizio Natucci, il Presidente IBASS Daniele Mari, il Vicepresidente IBASS Gianni Rizzo, il Presidente IBA Eddy Peruzzo ed il Coordinatore Michele Fanfani. La riunione è stata la tappa definitiva per gli accordi di

massima che daranno vita ad un unico Grande Tournament che decreterà sia la coppia Campione d'Italia che il rappresentante italiano IBASS per la sfida Bass del Federation Nation USA. All'ordine del giorno anche il Tor-

TOUBNAMENT NEWS

neo TMT il cui vincitore potrai fregiarsi del titolo di Campio-l ne Italiano di categoria. Le formula ed il regolamento che dovrà essere poi inserite nella normativa FIPSAS 201 2 saranno resi noti con un comunicato ufficiale.

Internet Stbass | ome tutte le altre real|tà, anche il mondo del bassfishing ha come principale mezzo di divulgazione internet. A livello nazionale, con una piccola ricerca possiamo trovare vari forum, blog e siti che parlano principalmente di questa nostra meravigliosa passione. Tra tutti oggi vogliamo porre in evidenza il sito Web del Bassclan, www.bassclan.it, e relativo forum, http://bassclan.forumcommu-

nity.net/. Storico club di Milano, il Bassclan annovera tra i suoi iscritti numerosi campioni di questa disciplina. Durante l'anno vengono organizzate innumerevoli iniziative che spaziano dall'organizzazione -di competizioni, alla divulgazione dei principi della nostra pesca verso i più giovani, all'organizzazione di serate formative con l'intervento di personaggi di spicco del mondo del bassfishing. Il sito ed il fo-

Varet» 6 «ciò Giallonera! ^iVP ,..,( m .. Th* Sèri»* Ssìsflna- Fc ntoint " . «Violato ancora sugli

rum sono da anni punto di riferimento per il movimentc del bassfishing italico, in particolare il forum che, con oltre 1500 utenti registrati, offre un panorama di discussioni molto ampio e completo. Al sue interno si potranno trovare varie sezioni che spaziano da mondo dell'agonismo alla realtà del belly boat, oppure ac un'area test piuttosto che ac una specifica per quello che riguarda lebassboat e tanto altro ancora. Un forum ed ur sito realmente interessanti che meritano di essere visitati.

INTERNET

WORLD


NEWS INSIDE THE BASS FISHING

PACA JIG - NEI BAII I ono arrivati in Italia i nuovissimi Paca Jig di Net Bait che si lancia dunque in nuovi campi al di fuori delle esche morbide. Progettato da William Davis, il Netbait Paca Jig è nato per pescare nelle zone più difficili e intricate abbinandosi perfettamente con i colori e le dimensioni del Paca Chunk Netbait,

Testa conica, elegante ed equilibrato, il Jig Paca penetra attraverso la copertura pesante con facilità e la verniciatura di ottima qualità resiste molto bene alle frequenti collisioni con rocce e pontili. Il gonnellino in silicone pulsa in acqua in modo molto realistico e l'amo Mustad Ultra

Rippin'Rap

Rapala D

I Rippin'Rap è un'esca che appartiene alla famiglia dei lipless, ovvero si tratta di un crank bait senza paletta dal profilo stretto e la forma corta e slanciata. Le vibrazioni vistose accentuate dal sistema rattlin'BB lo rendono irresistibile e capace di essere lanciato molto lontano. E' dotato di ami VMC Black Nickel, occhio olografico 3D extra grande, finiture realistiche. Lunghezza 7 cm, peso 24 gr.

Point garantisce ferrate sicure e recuperi del pesce senza sorprese. Il Paca Jig è anche dotato di rattling System, il che ne amplifica il potere adescante in condizioni di bassa visibilità.

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a cura della Redazione

PRO 92 e PRE

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uesti galleggianti appartengono alla serie dedicata alla pesca della carpa in lago. Si tratta complessivamente di materiali robusti e studiati per l'esigenza di ottenere performance sempre ottimali anche dopo lunghe sessioni. Le

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antenne hanno diametri opportunamente sostenuti e le derive sono in fibra di vetro o in carbonio. La flessibilità e la resistenza di questi galleggianti permettono al pescatore di disporne tranquillamente anche dopo numerose catture.

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PRO 92 E' un galleggiante con deriva in carbonio ed antenna in plastica piena. Nel corpo è praticato un piccolo foro all'interno del quale passa il monofilo, in modo da rendere al galleggiante tutta la sua intera robustezza. E' adatto alla pesca di grossi pesci come carpe e breme.

PRO 104 E' un galleggiante con antenna in plastica piena, deriva in carbonio e sistema di filo passante internamente. Molto robusto, è adatto alla pesca di pesci di grosse dimensioni in acqua ferma o lenta.

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Pfijscaln


1) Geron - Barbiere 2) Carolo.G - Carolo -159 Colli Eu 3) Passarin - Filippi - 34 Silea 4) Furghieri - Bocchi - 28 Rio Salis 5) Montresor - Pollini 6) D'Attolico - Vivian - 50 Verona 7) Caron - Zoncapè -116 Padova 8) Manfrin - Polo -157 Cona 9) Bonetto - Moino - 34 Silea 10) Grazioli - Miralo -166 Milane

Finale settimo trofeo CFI H resso il campo gara delle Valletto di Ostellato ha avuto luogo la finale del trofeo CFI del 2010. Una manifestazione importante e seguita ormai da anni dagli iscritti che anche in questa edizione hanno partecipato con oltre 120 coppie alle fasi semifinali. Il campo gara, che ha ospitato le 34 coppie classificate dalle rispettive semifinali e provenien-

ti da tutta Italia, si sviluppava per una lunghezza di circa 3 km. Importante sottolineare che nello spirito che ormai da anni anima le nostre manifestazioni le pesature delle catture avvengono esclusivamente da parte delle coppie vicine e per il salpaggio dei pesci ci si può aiutare tra tutti i partecipanti. Questa è stata una finale dagli aspetti particolari, rinvia-

ta per ben due volte a causa maltempo e vicissitudini varie, e che anche questa volta portava con sé lo spettro di forti piogge che potevano compromettere le possibilità di accesso al campo gara. Ma comunque ci si è organizzati anche contro il possibile maltempo. Un ringraziamento particolare ai titolari e ai ragazzi del Villaggio Natura per aver messo a

Una cattura eccezionale I n siluro di taglia eccezionale, ben i 242 cm, è stato catturato in Francia, e nello specifico in una regione meridionale della Camargue, nelle vicinanze di Arles, da Yuri Grisendi in una battuta di pesca insieme a suoi amici Philìppe e Seabastien. Ma a rendere questa bellissima cattura ancora più prestigiosa è stato il fatto che si è trattato di un siluro albino e in questo caso, anche se non regolarmente registrato, in maniera ufficiosa, si può asserire che trattasi di un novo record del mondo. In sostanza, un pesce assai raro, di taglia introvabile nelle nostre acque, che si caratterizza per la colorazione completamente bianca e gli oc-

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Beseato

chi rosa, un vero gigante buono che stupisce per la sua grande maestosità e bellezza. Complimenti quindi all'amico Yuri

nostra disposizione il loro me: zi. Ostellato è stato avaro a catture, la metà delle coppa non ne ha effettuato e per altre la media è stata moh. bassa. Questo a dimostraziord della difficoltà in cui sì sor trovati i nostri ragazzi e dell'ir pegno che hanno dovuto me*J terci. Un grazie sìncero a tir loro e a Gianni, Luca e AlessJ che mi hanno aiutato ne! preparazione del campo gara // Presidente Nazione Agostino Zurr

per la cattura eccezionale e per lo st che come sempre lo contraddistingue, che lo ha fatto rinunciare all'omologazi: ne del record in favore della salute e '™ columità della stupenda preda.


UND SGUARDO AL MERCATO

Sacchetti PVA - Stonfo utte le volte che ci troviamo nella mente a contatto con l'acsituazione di dover effettuare qua, svolgono a pieno e una pasturazione mirata e limitata poscon efficacia il loro siamo utilizzare, rinforzando il potere compito, permettendo una preciadescante della boilies, un sacchettìno in PVA da legare al terminale e che si sa pasturazione sul luogo di pesca. andrà a depositare proprio intorno al'esca senza disperdere il suo potere Sono disponibili in vaadescante. Quelli commercializzati della rie grandezze per molteplici tipi di esche: 70 x 110 Stonfo consentono questa operazione e 'uso in svariati altri mm, 70 x 200 mm, 80 150 mm, 110x180 casi. Perfettamente STONFO") ) 140x200 mm. Ogni idrosolubili, cioè che contiene 10 sacchetti. si dissolvono rapida-

MX Carp - Dkuma I

n questa occasione vogliamo presentare la MX Carp 3,5 Ib dell'Okuma, una canna potente che consente di ottenere notevoli gittate pur garantendo un estremo divertimento nel recupero della preda. Il fusto è in due pezzi per una lunghezza totale di 3,90 mt ed è costruito

in carbonio alto modulo, molto robusto e potente come si addice ad una canna con potenza 3,5 Ib. L'azione è parabolica progressiva e consente il recupero efficace anche di pesci di peso notevole. Di ottima qualità la componentistica e in particolare gli anelli,

tutti a doppio ponte, e la placca porta mulinello a vite, robusta e ampia, adatta ad ospitare mulinelli di grossa taglia. Le legature sono perfettamente eseguite, di colore nero, e vanno a completare il look sobrio ed elegante della canna.

STRIKE+Trota, nasce dopo anni di test, grazie ad un procedimento di produzione innovativo: un macchinario immette a caldo molecole di aria al suo interno, rendendo il prodotto unico nel suo genere, più elastico e galleggiante di qualsiasi prodotto similare. Abbiamo inserito un mix di aromi di pesce concentrato con aggiunta di feromoni per avere un una pasta ente catturante. Viene venduto nel suo elegante espositore da banco in 42 vasetti da 80gr. in 7 colori differenti.

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Via Galileo Galiiei.8 Zona ind. S. Agostino 51100PIST01A Tei, 0573.934775 Fax 0573.935248 www.antichepasture.it e-mail: donatant@tin.it


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pesci

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di Alfonso Vastano 1 l'i

mais na volta quando |si parlava di mais si pensava esclusivamente alla pesca della carpa e dei ciprinidi, ma tutto ciò è stato superato grazie soprattutto all'avvento del mais colorato e aromatizzato. La Pescaviva, dal 1977, ha seguito la corrente e ha immesso sul mercato per prima tutta una serie di mais che possono essere molto efficaci nella cattura, oltre che delle carpe, di pesci gatto, trote, ma anche cefali, con un impiego dun-

que non solo in acqua dolce ma anche nel salmastro. Attualmente la Pescaviva è l'azienda che ha a catalogo la maggiore gamma di mais aromatizzati e colorati con 4 diverse colorazioni, rosso,

• naturale (co/ore giallo vivace) Più dolce di quello destinato al consumo umano, è selezionato appositamente per la pesca • aroma aglio (colore giallo vivace) Inconsueto ma dalle notevoli qualità adescanti: questo aroma, con il suo gusto forte, scatena la curiosità di carpe, tinche e scardole. • aroma anice (colore giallo vivace) E 1 un aroma molto attraente per tutte le specie, particolarmente efficace per carpa e tinca. Valido anche per breme, barbi e cavedani. • aroma banana (irò/ore giallo vivace) Altro eccellente richiamo e uno dei più validi. Le tinche amano la banana ma si dimostrerà attraente per tutte le maggiori specie, breme e grosse carpe comprese. • aroma ciliegia (colore rosso brillante) La ciliegia è forse la migliore esca fra tutte per il cavedano. Il suo richiamo è validissimo anche per carpa, tinca e breme. • aroma cioccolato (irò/ore rosso brillante) II cioccolato è uno degli aromi di maggior successo di tutti i tempi. Il gusto penetrante e inconfondibile fa di questo aroma un'esca formidabile per le grosse carpe e le tinche. Validissimo soprattutto in primavera quando i pesci sono alla ricerca di calorie. • aroma crem caramel (colore arancione intenso) Questo tipo di mais emana effluvi delicati ma che rimangono in sospensione per parecchio tempo, richiamando in particolare

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Bescaln,

arancione, marrone e giallo, ancora più brillante in confronto al giallo naturale, 16 aromatizzazioni nel formato tradizionale, 1000 grani per ogni scatola, 6 nel formato monodose, 500 grani per

'attenzione dei grossi ciprinidi di fondo. Superbo richiamo per la carpa e la tinca, anche breme e cavedani ne vanno pazzi. • aroma formaggio (colore giallo vivace) Questo è un aroma ideale per le specie di fiume come cavedano e barbo. L'aroma al formaggio sarà accattivante per tutte le specie anche in pieno inverno. • aroma fragola (colore rosso brillante) Un richiamo irresistibile per le carpe che, oltre al persistente aroma dolciastro di questo frutto, sono attratte dal colore rosso intenso dei grani. Un'esca da utilizzare in acque ferme, (aghetti, canali ecc. nel periodo primavera-estate, adattissimo per la pesca alle carpe. Un classico per carpa, tinca e breme. • aroma gamberetto (colore rosso brillante) Nato per la pesca e per la pastura in acque marine o salmastre, questo mais si è rivelato ottimo per la pesca di trote e carpe in laghetto sostituendo egregiamente le uova di salmone. • aroma mandorla (colore arancione intenso) Un sapore marcato e stuzzicante, indicato per i ciprinidi di grossa taglia. Attirerà certamente carpe, tinche e breme. Un asso nella manica da usare con fiducia là dove i pesci si abituano troppo alle solite esche. • aroma miele (co/ore giallo vivace) Piace praticamente a tutti i ciprinidi per la sua estrema dolcezza ed il

ogni scatola, oltre all'insuperabile Mais Bianco Naturale. Vediamo insieme le prò prietà e le preferenze dei pesci per questo storico ma sempre innovativo prodotto.

suo apporto calorico, essenziale nei mesi tardo autunnali. • aroma scopex (colore giallo vivace) Molto cremoso e succoso, viene usato con grande successo anche nel carpfishing. Questo mais aromatizzato è altamente catturante e capace di vincere le diffidenze dei ciprinidi più svogliati, come carpe e tinche smaliziate. • aroma trout pellet (colore marrone) Richiamo superbo, si sono catturati grossi pesci di tutte le specie. Specialmente efficace per carpe, tinche e breme, è valido anche per la trota in autunno e in inverno. • aroma tuttif rutti (co/ore arancione intenso) Mix di sapori dai frutti del sottobosco come mora, mirtillo e lampone che stuzzica l'appetito dei ciprinidi per il suo sapore dolce e al tempo stesso lievemente aspro. E' noto come uno dei più grandi aromi di tutti i tempi per la carpa. Particolarmente valido anche per tinca, breme, cavedano e barbo. • aroma vaniglia (colore giallo vivace) Attirerà tutte le maggiori specie, soprattutto quelle che amano il dolce come tinche, carpe, breme e cavedani. L'utilizzo più produttivo si verifica nel periodo estivo.


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Gara

Notizie, recensioni, consigli dai migliori campi gara di pesca al colpo

a cura di Matteo Magi www.nsningmania.it

• Quando il canale viene riempito durante il mese di aprile è alta la possibilità che la superficie dello stesso sia ricoperta da cannette che possono favorire la pesca a galla.

Cavo lama a Ponte Bore H

arlando del Cavo Lama è d'obbligo specificare sempre in quale campo gara si sta andando a pescare. Sicuramente il più famoso di tutti è quello definito "Centrale", dove si svolgono sempre le manifestazioni più importanti ma di cui parleremo tra un paio di mesi. Un campo gara che negli ultimi anni sta regalando una buona pescosità in ogni periodo dell'anno, sia con il livello inferiore ai 50 cm, sia nel periodo di massimo riempimento, è il tratto a destra di Ponte Borelle. Rispetto ai campi più famosi del canale, qui la larghezza del Lama è minore, tanto che, utilizzando la roubaisienne, è possibile raggiungere la sponda opposta

montando le lenze su cinque pezzi di canna. La distanza tra le due sponde infatti risulta tra i 16 e i 20 mt. La profondità è leggermente inferiore rispetto ai campi di Ponte Ascona e del Centrale, attestandosi intorno ai 2-2,5 mt con il centro del letto come classico punto più profondo. La sponda è completamente in erba. La pesca si svolge a filo dell'acqua e per il posizionamento del panchetto è consigliato avere a disposizione una pedana per una migliore stabilità. La particolarità di questo tratto del canale emiliano è determinata da una folta presenza di cannette palustri su tutta la sponda: ogni postazione è stata ricavata in mezzo a queste

piante dal fusto alto oltre due metri che si I allungano in acqua fino a 4-5 mt da riva, Ciò determina anche 'impossibilità di vedere i pescatori nei posti immediatamente vicini al proprio. Il canale presenta ur periodo di asciutta tra ottobre ed aprile, ma nonostante ciò la pescosità è sempre I buona, con i carassi a farla sempre da pa-1 droni, con la possibilità di catturare qualche carpa o raro pesce gatto. Di norma le corrente è assente, ma ci possono essere I situazioni particolari in cui il Consorzio che controlla il Cavo Lama decide per 'apertura di alcune chiuse determinandc '-. dei movimenti di corrente. La pesca regi-B na rimane quella con la canna ad innesti,!

Quando il canale viene asciugato la pesca è consentita ed il pesce non risente affatto dell'abbassamento di livello rimanendo presente in quantità sul campo gara. Accanto: la presenza dei carassi è dominante nel canale e non sono rare situazioni con un pescato medio superiore ai 5 kg.


\a a galla che sul fondo. La I :\a In

partendo a metà canale con lenze su tre pezzi con grammature non superiori a 1 gr, per poi spostarsi successivamente verso la sponda opposta con lenze montate su cinque pezzi per riuscire a calare 'esca al di sotto della vegetazione che lì si trova. Pescando sul fondo sono utili galleggianti di peso fino a 2 gr. Per quel che riguarda le esche, non ci sono preferenze a seconda della profondità cui si decida di pescare: cagnotti, mais o vermi rendono alla stessa maniera. Diverso è il discorso della pasturazione: in superficie sono consigliabili ripetute fiondate di cagnotti, mentre pescando sul fondo è necessario scodellare costantemente qualche palla di pastura ed avere a disposizione dei cagnotti da incollare per la ricerca delle carpe. Di norma la taglia dei carassi è di poco maggiore sul fondo, ma se ne catturano molti meno rispetto ad una

profondità 15/20 mi

Girella «

P "t(ì u

Finale appoggiato

pesca a galla. Una tecnica alternativa può essere la canna fissa da 5-6 mt appena al di fuori delle cannette, mentre la canna all'inglese è poco utilizzabile vista la ridotta larghezza del canale in questo tratto. Oltre alla pedana è indispensabile avere con sé un rullo a V a causa della presenza di un piccolo argine alto un paio di metri alle spalle della propria postazione, ed il falcetto. La strada in terra battuta ed erba che scorre parallela al canale risulta essere difficoltosa da percorrere in condizioni di forti piogge. Coordinate Google : 44.830217,10.933517


*<.

T

ra te attività che rivestono un ruolo fondamentale nella preparazione di un corso d'acqua prossimo all'apertura della pesca ai Salmonidi vi è sicuramente il ripopolamento con materiale "pronta pesca". Seppur da tempo siano noti i possibili danni a carico dell'ittiofauna autoctona dovuti alle operazioni di ripopolamento ittico, è comunque innegabile come l'attuazione delle pratiche di immissione risulti fondamentale per favorire la pesca dilettantistica su larga scala. Queste attività risultano

Basca In,

strategiche in tutti quegli ecosistemi che permettono lo svolgimento in massa della disciplina alieutica senza particolari restrizioni di sorta, mentre giocano un ruolo minore in altre realtà parallele come i tratti No Kill o le riserve a regolamentazione speciale ove l'immissione per favorire il prelievo non viene generalmente presa in considerazione.

Criteri etici e scientifici Effettuare delle semine nei tipici periodi invernali pre-apertura pone gli enti e i gestori di

fronte ad una serie di scelte e di problematiche da affrontare sia in fase di organizzazione che di attuazione. Solitamente si tende ad effettuare le semine alcuni giorni prima del'apertura con l'intento di ripopolare un corso d'acqua per buona parte della sua lunghezza, favorendo le zone che risultano più accessibili sia ai pescatori che agli operatori che effettuano questa azione. Affinchè lo sforzo richiesto dalla preparazione di un corso d'acqua prossimo alla frequentazione da parte dei pescasportivi possa soddisfare le

attese di tutti, sarà necessaric che venga attuato secondo seri criteri scientifici ed etici. I pi>B mi sono dettati dalla scienze attraverso apposite metodiche di trasporto, acclimatazione e rilascio; i secondi solo da buon senso e dalla volontà e far riuscire un'iniziativa asse gradita ai pescatori. Un corcetto che va definitivamente chiarito consiste nel fatto che pesci provenienti da allevamenti non sono uguali a que naturali. Seppur simili nel ; morfologia e nella livrea, e animali allevati si differenziar: da quelli selvatici per una for


Febbraio è un

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di fermo e

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dì mano, Testo e foto di Mauro Zavaldi e Luca Ciuffardi

www.bioittica.it

Alcuni momenti molto importanti che precedono la fatidica giornata di apertura della stagione di pesca al pregiato salmonide: si caricano i secchi e le gerle per il difficoltoso trasporto iungo il torrente, immettendo e distribuendo così nei vari punti di interesse alieutico il pesce. Solitamente si tende ad effettuare le semine alcuni giorni prima dell'apertura con l'intento di ripopolare un corso d'acqua per buona parte della sua lunghezza, favorendo le zone che risultano più accessibili sia ai pescatori che agli operatori che effettuano questa azione.


La gestione dell' "apertura"

La pianificazione di una semina non è una cosa del tutto semplice da realizzare: ci sono diversi fattori ambientali che si legano e che devono essere valutati prima di metter in mot: la macchina organizzativa che eseguirà le operazioni finali, ovvero il trasporto e l'immissione del delicato pesce. Non serve a nulla infatti arrivare agli ultimi istanti che precedono l'apertura con il camion e scaricare le trote in pronta pesca ammassandole tutte in poche buche.

damentale caratteristica ecoetologica: non aver mai conosciuto l'ambiente naturale. Questa mancanza, legata ad una vita passata in un ambiente artificiale, li priva di quegli istinti principali essenziali per soprawivere nell'ambiente naturale; i pesci di allevamento sono infatti i meno favoriti nell'ambiente fluviale che li sottopone immediatamente alle severe leggi della sopravvivenza. Tale mancanza va tenuta in considerazione durante lo svolgimento di una semina per l'apertura, considerato che la stessa si svolge in una stagione dalle mutevoli condizioni ambientali. Dovranno essere così valutati alcuni fattori che interferiscono con la buona riuscita dell'operazione: le condizioni del tempo, del sito di rilascio e

le modalità di trasporto e inserimento dei pesci in acqua. Quando si pianifica una semina, il fattore meteo-climatico e idrologico deve essere monitorato attentamente per scegliere il momento migliore. Il pensiero di rilasciare pinnuti in condizioni fluviali non ottimali, come nei periodi di piena o di forte disgelo delle nevi, è un'idea sbagliata che porta solitamente a due risultati negativi: il primo è il trascinamento dell'ittiofauna verso valle, mentre il secondo è l'aumento delle probabilità di vere e proprie perdite numeriche tra gli individui immessi a causa delle avversità ambientali stesse. Oltre a tutto questo, i risultati consisteranno di conseguenza anche in pescatori scontenti e in investimenti economici che non avranno prodotto i risultati auspicati. L'inserimento nel corpo idrico delle trote deve essere effettuato con meticolosità e rispetto: i pesci vanno introdotti appoggiando il secchio in acqua ed evitando di svuotare lo stesso da altezze inapproprìate.

Un buon anticipo La pianificazione temporale di questa attività dovrà quindi essere programmata con un margine di tempo tale da poter effettuare i ripopolamenti nei momenti migliori; è inutile infatti arrivare all'ultimo minuto con il camion pieno di trote, il corso d'acqua in piena e l'apertura ormai alle porte. In questi casi il risultato è solitamente poco redditizio.

sce minor consumo di ossigeno in vasca, probabilità superiori di sopravvivenza e maggior capacità di ripresa a seguito del rilascio. La densi:; in vasca non deve superare 50 kg/m3 di acqua poiché I pesci stipati oltre ques:; quantità possono essere sottoposti a pericolose condizic-l ni traumatiche o anossicra con risultati negativi in termJ ni di sopravvivenza futur: L'acclimatazione riveste J

I fattori meteo-climatico e idrologico devono essere monitorati per scegliere il momento migliore Come sopra descritto, anche le metodiche di semina vanno considerate attentamente per una buona riuscita della stessa. A tale proposito si riassumono una serie di accorgimenti tecnici e pratici da attuare per ridurre al minimo le perdite ed evitare di indurre sfavorevoli condizioni di stress nei confronti dell'ittiofauna. Il primo di questi suggerimenti riguarda il periodo antecedente al trasporto degli animali verso i siti di rilascio: è fondamentale che tutti i pesci siano tenuti preventivamente a digiuno dall'allevatore, dai tre ai quattro giorni prima del viaggio. Le operazioni di carico e trasporto rappresentano eventi molto stressanti per la fauna ittica, e il digiuno garanti-

ruolo importante affinchè e animali si adattino ai par: metri chimico-fisici dell'a: qua del fiume, e l'inserirne--! to nel corpo idrico degli ste: si deve essere effettuato cr meticolosità e rispetto. I pe sci vanno introdotti appo: giando il secchio in acqua e: evitando di svuotare lo stess da altezze inappropriate cw tipicamente caratterizzano J operazioni di introduzione : fauna ittica effettuate cr fretta e scarsa considerazi: ne. L'insieme di tutti ques~ accorgimenti, adeguatane te applicati durante le opere zioni sul campo, garantirà : sopravvivenza di un gran n J mero di pesci assicurando e: sì un'apertura ricca di cattire di soddisfazioni sia per mondo alieutico che per comparto gestionale.


Black Trout XXL - Colmic Una

per Trout si

H

ronta per la stagione che incalza qualunque essa sia, agonistica o amatoriale, questa canna per la pesca della trota in torrente dell'azienda fiorentina si distingue per l'eleganza serigrafica, sobria e accattivante, ma soprattutto per le caratteristiche tecniche dei materiali che vi sono stati utilizzati. E' una canna di otto elementi che misura 10,20 mt con un peso di 697 gr, dunque complessivamente leggera ma doverosamente robusta e capace di comandare l'azione di pesca oltrechĂŠ controllare le sollecitazioni tipicamente espresse dalla trota, specie nei confronti dei due ultimi terminali.

Tecnologia • Pro Porce Carbon Si tratta di un materiale innovativo che Colmic impiega nella realizzazione delle sue migliori attrezzature. Una

COLJVI1C CHAMPION QUAL1TY IN FJSHINO TACKLE

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e il

di per

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ed


ANTI SUDILO GRIP

Power Ooulsfe Tape T

stratificazione di tessuto di carbonio super alto modulo caratterizzato da una resistenza alla compressione e alla trazione notevolmente superiore rispetto al carbonio al-

afna$f>acf etnea

to modulo tradizionale. U.L.A.F. Pro Porce è un particolare processo di stratificazione che crea una sottilissima lamina di carbonio composta da fibre orientate in tre

direzioni. Lo speciale trattamento e l'esclusiva resina Filler Inside ad alta densità, già impiegata per l'impregnazione del carbonio U.L.A.F., donano un'elasticità superiore,

Considerazioni finali Distribuito da: Interamente estesa la canna conferisce all'azione di pesca una diffusa maneggevolezza e capacità di controllo della montatura che può essere collocata e lavorata con precisione, senza apparenti sbavature. Certamente il nuovo tessuto del fusto ne ha conferito una affidabilità superiore che si tramuta in rigidità delle sezioni, ma al tempo stesso flessibilità e sensibilità, specie nei confronti degli ultimi quattro elementi che in caso di necessità di riduzione della lunghezza, per i sotto sponda o nei tratti meno agevoli, lavorano bene manifestando vibrazioni sino al vettino assolutamente nella normalità. La canna deve garantire rigidità ma anche capacità di tenuta del pescato nel sollevamento e così caratteristiche di assorbimento dei movimenti veloci e molto repentini. Dalla placca fino al tappo a vite una speciale resina conferisce all'utilizzo dell'elemento e alla gestione intera della canna una solida presa e contatto con il braccio del pescatore, senza fastidiosi scivolamenti. Anellature, tappo di chiusura di eventuale appoggio in acqua e placca porta mulinello inseriti.

Scheda tecnica Modello: Black Trout XXL - Azienda: Colmic - Lunghezza: 10,20 mt - Peso: 697 e 647 gr, con ingombri rispettivamente di 176 e 161 cm - Diametro: 37 mm - Sezioni: 8.

Colmic Spa Località Ruota al Mandò 50066 - Reggello - FI Tei. 055 8657079 Fax 055 8657174 www.colmic.it

JDINT LINE riducendo il peso fino ad oggi necessario per aumentarne la capacità di assorbimento dagli urti. • Joint Line Come si evince dalle foto, la canna è stata dotata di un sistema di riferimento per permette di allineare le sezioni superiori sull'asse di maggiore rigidità.

• ASG Questo è un particolare trattamento superficiale del carbonio che rende le sezioni porose, riducendone notevolmente l'attrito. Maggiore scorrevolezza e in situazioni di pioggia questo non permette al nylon di attaccarsi al fusto. • XTreme Colmic colloca questo attrezzo nella spedale sezione dedicata ai prodotti di alto contenuto tecnico indicati per agonisti e amatori esigenti, con grande esperienza e ottimo profilo personale.


Test

a cura della Redazione

SET BOLOGNESE

Astore TX Bolo & Magrif una in arrivo, dal con in

ma al il nuovo mulinello

per la

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CARBON

NANO-TER

• Astore TX Bolo Astore è una canna dal carattere versatile, ideale sia per la pesca in acque interne sia nel salmastro, dagli scogli o dalla banchina. Si tratta di una bolognese che è stata ben lavorata sulle conicità degli elementi per ottenerne un'adeguata rigidità, potenza e affidabilità. Il risultato è quello di un attrezzo complessivamente sottile, leggero, ben bilanciato ma con un'azione adatta a quelle particolari situazioni dove bisogna lasciare poco spazio di movimento alla preda e dove la reattività è tutto. In acque interne è perfetta per la pesca a distanza con

38

Basca In

lenze medio pesanti, in mare è l'attrezzo giusto per la pesca dagli scogli o dalla banchina. L'abbinamento con il nuovo mulinello Magnex completa l'attrezzo con un insieme giusto ed equilibrato.

Fusto, anelli e placca porta mulinello I passanti sono SIC a ponte singolo e la placca porta mulinello è fissata su tre punti ed è di tipo a scatto con scorrimento orizzontale. Il fusto è in carbonio alto modulo CX2 Carbon Nano-Tech. Sulla parte terminale una speciale verniciatura permette un adeguato grip sul fusto.

• Magnex Magnex è stato realizzato con un design estremamente accattivante e moderno, unitamente ad un interessante pacchetto tecnologico di cui è dotata questa serie. Frutto di un progetto tutto giappo-

nese ed elaborato con i p;. avanzati software di grafie 3D per annullare inutili attrti, il tutto racchiuso in un rapo X-Tra Tough leggerissimJ ma rigido per eliminare ogni vibrazione. Gli ingranagc LLG ruotano su 5 cuscinetti -,


ÌTrabucco sfere LLF ed un 1 cuscinetto a rulli unidirezionale. Il rotore, V-Shaped, è assistito dal sistema IRSS per prevenire la chiusura accidentale dell'archetto, mentre l'archetto di diametro maggiorato (Power Baii) bilancia la rotazione, ma all'interno è cavo per ridarne il peso. La bobina è tornita dal durallumio e finemente lavorata per ridurne al minimo il peso. La frizione è stata

denominata Advanced Power Drag, proprio per sottolinearne le caratteristiche di precisione, potenza e progressione. Questa risulta infatti completamente sigillata e lavora su dischi maggiorati assistiti da un cuscinetto LLF. Un concentrato di tecnologia e prestazioni, adatto sia alla pesca in acque dolci sia in mare dallo spinning, alla bolognese, alla trota.

Scheda tecnica Modello: Magnex - Azienda: Trabucco - Misure disponibili: 1000/2000/3000/4000 - Pesi: rispettivamente 269/279/310/322 gr Velocità di recupero: 5.5:1 (72)/5.5:1 (78)/ 5.0:1 (86)/ 5.0:1 (92) - Capacità della bobina: rispettivamente 0,18/215 - 0,18/240 0,25/245 - 0,30/195 mm/mt - Cuscinetti: 5 in acciaio Long Life System + 1 in acciaio a rulli unidirezionale - Corpo: X-tra Tought Antiritorno: infinito One-way System Controllo della rotazione: senza oscillazioni - Rotore: V-Shaped - Manovella: in alluminio forgiata con sistema One Touch Rullino: AS antitwist System - Frizione: frontale con dischi in PTFE maggiorata e stagna - Bobina: in alluminio tornita CNC Machine - Pomello: ergonomico.

JTJ Scheda tecnica

JTJ Considerazioni finali La canna è rigida e ben strutturata. Nella sua estensione completa dimostra ottimo bilanciamento e leggerezza. La distanza della placca dal pomello di chiusura del terminale è al punto giusto. Il fusto gestisce brillantemente la preda anche la più combattiva: di fatto il controllo dell'azione di pesca è agevolato dalla risposta dell'attrezzo che lavora bene sotto sforzo. L'abbinamento con il muli-

nello della serie Magnex è un'ottima scelta considerate le peculiarità costruttive dell'oggetto che permettono solidità ed impiego in ogni condizione della giornata di pesca. Scatto di apertura e chiusura dell'archetto preciso, ottima fluidità delle ingranaggerie interne, presa ergonomica della manovella, bobina in alluminio alleggerita anche da un doppio perimetro di forature.

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Modello: Astore TX Bolo - Azienda: Trabucco - Materiale: CX2 Carbon Nano-Tedi - Anelli: Sic - Placca porta mulinello: a scatto - Misure disponibili: 5,00/6,00/7,00 mt - Ingombro: 145/150/150 cm - Peso: 187/280/340 gr - Elementi: 5/6/7.

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Pesca In

: :


Epoca AT 2012 Fé I Non un momento migliore per stiamo AT ED12 Ferrari, una da torrente commercializzata da Artico, un che si al top in iamo nel pieno della stagione della I trota torrente, una tecnica molto affascinante che raggruppa una buona quantità di appassionati, veri cultori di questa splendida disciplina. In questa logica abbiamo preso in esame la nuova Epoca AT 2012 Ferrari, una nuovissima serie di canne realizzate da Artico in collaborazione con alcuni tra più grandi campioni del settore. Un vero e proprio gioiello di tecnologia in grado di soddisfare 'agonista e l'appassionato più esigente e ricercato.

Caratteristiche Molto reattiva, questa canna è realizzata in carbonio multistrato V.AR.AM prodotto in esclusiva per Artico, abbinato con unidirezionale Ferrari e ultraleggeri Mitsubishi, una soluzione che consente di ottenere attrezzi che raggiungono un'elevata rapidità d'azione abbinata ad un'eccezionale bilanciatura, un aspetto quest'ultimo sempre molto importante. In sostanza, si è ottenuto la massima affidabilità raggiungendo nello stesso

Epoca

tempo un'incredibile sensazione di legcrezza. Tutto questo lavoro che comprer:studio, progettazione e realizzazione, frutto di processi rigorosamente artigiar:e, cosa importantissima, made in Italy, . ulteriore valore aggiunto di grande rilevaJ za che conferisce all'attrezzo una cura n ticolare che i tecnici della Artico riservane! tutte le fasi di lavorazione. Ottima 'ane.a tura, perfettamente inglobata nel fusto t-m mite legature di eccellente qualità, funz naie e resistente la placca porta mulinellc

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lari - Artico

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baionetta ed eccellente il look. In sostanza, tutte queste caratteristiche consentono alla serie Epoca 2012 Ferrari di collocarsi al top nel settore delle canne per la pesca della trota in torrente.

Considerazioni finali Sicuramente si tratta di un prodotto di alta qualità, destinato ad un pubblico in grado di apprezzarne le grandi caratteristiche tecniche. E' quindi logico pensare che saranno gli agonisti i principali fruitori di questo prodotto, essendo abituati a pretendere il massimo dalla propria attrezzatura in ogni situazione e spesso anche in condizioni di estrema difficoltà. Ebbene, la nuova Epoca AT 2012 Ferrari offre tutte queste garanzie e stupisce per potenza, rapidità, affidabilità e leggerezza, tutte doti tipiche dei grandi attrezzi.

Scheda tecnica Modello: Epoca AT 2012 Ferrari Azienda: Artico - Materiale: carbonio multistrato V.AR.AM - unidirezionale Ferrari e ultraleggeri Mitsubishi - Ingombro: 155 cm per la 10,20 mi; 165 cm per la 11,50 mt e la 13,00 mt. Epoca AT 2012 Ferrari, nella misura di 10,20 mt, viene prodotta anche nella versione Light che si differenzia per la calciatura più sottile, soli 35 mm, e l'azione più continua.

Artico Sri Via Malignarli 2 - 33170 Pordenone Tei. 0434 598205 - Fax 0434 572889 inio@artico.it - www.artico.it


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Testo e foto di Angelo Borgatti

1 galleggiante è probabilmente il componente fondamentale e caratterizzante della pesca al colpo e l'accessorio che ne determina il fascino particolare. Leggere l'acqua ed il comportamento del pesce in relazione alla nostra esca ed azione di pesca sono le prerogative principali per le quali questo piccolo ma immancabile attrezzo è stato pensato e creato sin dagli albori della pesca sportiva. Con il passare degli anni e con le molteplici evoluzioni che il nostro sport ha vissuto, sono nate e si sono sviluppate nuove e diverse specialità che hanno eli-

Pesca In

/

minato completamente il segnalatore d'abboccata o lo hanno sostituito con altri meccanismi o accorgimenti tecnici; i galleggiante, però, rimane un caposaldo irrinunciabile per la maggior parte dei pescatori sportivi di qualsiasi livello. L'agonismo, come in ogni sport, ha svolto la funzione di traino nella scoperta di nuovi materiali, forme e soluzioni tecniche; questo concetto è valido anche nella pesca al colpo nella quale si è giunti alla realizzazione di modelli di galleggianti sempre più evoluti e tecnici, rispondenti alle esigenze del risultato sportivo. La pe-

sca della breme, di recente comparsa nel nostro Paese, ha portato le aziende italiane del settore a proporre modelli sempre più specifici per la pesca a questo pesce che ha tra le sue caratteristiche la sospettosità e la timidezza oltre all'innata propensione a stazionare esattamente sopra la zona pasturata. Se a queste caratteristiche vi aggiungiamo il particolare modo di mangiare delle abramidi e dei gardon, ecco che si comprende come l'esigenza di modelli di galleggianti dall'elevata sensibilità sia una necessità irrinunciabile per avere successo nelle catture.

Come mangiano? Vogliamo accennare a//e differenze nel modo di cibarsi, e quindi di abboccare, delle breme rispetto a gardon?

1 Frigieri - Generalmente gardon, indipendentemente! dalla taglia, mangia in calata : a filo fondo, e questo spiega \à con q impiegare galleggianti pi. sensibili e di forma allungata con antenne sottili. Per mo: aspetti ricorda la pesca ai cave I dani o alle scardole. La breme I invece, varia il modo di marvi giare a seconda della taglia ;


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dalla stagione. In presenza di bremettine piccole spesso le troveremo staccate dal fondo e dovranno essere insidiate con galleggianti da calata; le breme di grossa taglia, invece, preferiscono alimentarsi sul fondo, disponendosi quasi in verticale rispetto ad esso. • Gabba - In Italia, però, occorre precisare che nella stagione calda a volte anche le breme grosse tendono a staccarsi dal fondo mangiando in calata, ma è una condizione tipicamente italiana. Per le breme, comunque, le due taglie di pesci si comportano in ma-

niera solitamente opposta a seconda della stagione. Quando le grosse mangiano sul fondo, le piccole mangiano staccate e sul movimento dell'esca e il contrario. Credo sia un comportamento dipendente dalla loro fisiologia, probabilmente per un discorso di competizione alimentare che porta le due taglie a non convivere tra loro. Può succedere, però, di confondere la sensibilità di un galleggiante con la capacità che esso ha di eseguire una determinata azione di pesca, quella che noi vogliamo fargli compiere in relazione alla situazio-

ne ed alle condizioni in cui operiamo, segnalandoci le eventuali abboccate. In questo caso, però, oltre alle caratteristiche fisiche dei materiali entrano in gioco elementi quali la forma del corpo del galleggiante ed il suo baricentro, determinato anche dalla natura e dalla lunghezza di antenna e deriva. In definitiva, non sempre un galleggiante molto sensibile può andare bene in tutte le situazioni, ma occorre comprendere quale modello è meglio impiegare, e con quali caratteristiche, in relazione alle condizioni di quel corso d'acqua, con quei pesci, in quello

specifico momento. Dalla combinazione di tutte queste variabili il fiorire di svariati modelli di segnalatore pensati e realizzati cercando di tener conto delle caratteristiche fisiche dei vari materiali e del miglior compromesso nelle loro interazioni, tentando di coniugare conoscenze fisiche ed esperienze sul campo. Per quanto riguarda il mercato italiano, questi modelli sono stati pensati e sviluppati per lo più dalle esperienze dei nostri campioni più famosi di ieri e di oggi, sui campi di gara esteri, dove breme e gardon sono da sempre tra le specie più insi-


L'importanza delia forma

Jacopo Falsini e Ferruccio Gabba Sono componenti della Nazionale Seniores da almeno tre lustri, entrambi Campioni del Mondo a squadre, sia con la maglia azzurra che per Club, oltre che detentori di svariati titoli nazionali. Da tantissimi anni sono i testimonial ed i primi collaudatori di materiali e soluzioni tecniche innovative di importantissime aziende del settore. Nel campo specifico dei galleggianti, entrambi per i rispettivi marchi, ne progettano le nuove serie o ne promuovono le migliorie di quelle esistenti, oltre che seguirne le varie fasi di lavorazione.

Ferruccio Gabba, leader della Lenza Emiliana libertini e colonna della Nazionale; i fianco Jacopo Falsini, Azzurro e trascinatore dell'Oltrarno Colmic. specifica competenza nel settore. Essi non sono naturaimente gli unici in grado di fornire queste indicazioni alla vasta platea degli appassionati, ma possono comunque essere considerati tra le fonti maggiormente attendibili in questo campo. diate in competizione. Curiosando però nelle sezioni "galleggianti" di famose case straniere, ho potuto constatare come questo importante complemento sia stato sviluppato all'estero anche in forme per noi piuttosto inusuali o comunque molto poco impiega-

Da sinistra: modelli con lunghe antenne in vetro, ideali in caso di onde; altri due modelli antivento speciali con riporto sull'antenna in carbonio; due forme molto allungate, in catalogo ad importanti aziende estere; altri tre modelli "stranieri" dalle forme molto allungate e con baricentri diversi; una tipica forma da breme; un cilindro molto raccolto; una delle forme preferite dal grande Guido Nullens.

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Pescala

te nei nostri corsi d'acqua e campi gara. Per addentrarmi in un campo minato, tanto affascinante quanto insidioso come quello delle forme dei galleggianti per queste specie di pesci, mi sono awalso dell'immensa esperienza di alcuni grandi campioni e della loro

All'estero per la pesca delle breme si impiegano anche galleggianti dalla forma diversa da quella a cui siamo solitamente abituati, spesso allungati e con lunghe derive ed antenne, mentre da noi trovano più consensi

le forme più raccolte, tordeggianti... • Frigieri - Prima di entra-nello specifico dell'argome^I to, vorrei fare una precisaz J ne. Frequentando i campi i gara all'estero ho potuto ccm statare ed avere conferma c la versatilità degli agonisti >; liani rispetto agli omologhi :paesi più forti, inglesi, francesi belgi, ecc. che hanno fattoi storia del nostro sport. QuJ pescatori hanno sostanziai mente due approcci opposi spetto al discorso galleggia te, e lo possiamo verificare e.

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Sino Sacci Più volte Club Azzurro e Nazionale, è produttore di galleggianti di alta fascia da oltre due decenni. Dal suo laboratorio di S. Giorgio di Piano (Bo) escono molti dei galleggianti che pescheranno poi sui campi di gara europei, con i marchi di molte note aziende italiane ed estere del settore.

Gino Sacci con una breme del Canai Bianco; a destra, Rudy Frigieri durante il Memorial Van den Eynde 2011.

Rudy Frigieri

rante una gara internazionale quando spesso gareggiano fianco a fianco. A questo proposito ti posso citare l'esempio del recente mondiale di Ostellato: in quest'occasione, con una pesca pressoché a senso unico sulle breme, si sono visti i grandi campioni inglesi impiegare modelli di galleggiante con antenne più corte e discretamente grosse ma tarate a pelo d'acqua, "a macchia", mentre i concorrenti di scuola franco/belga montavano i loro galleggianti con antenne sottili e sottilissime, mantenuti fuori acqua però almeno 1 o 2 cm. Sono proprio scuole di pensie-

Azzurro, Campione del Mondo per Nazioni e per Club, C.T. delle Nazionali Seniores e Juniores, oltre che un grande esperto di strategia agonistica e di tecnica è un profondo conoscitore dei pesci transalpini, della loro alimentazione ed ha svolto prove intensive sul campo su questo argomento, contribuendo ad un importante miglioramento tecnico dei nostri agonisti in questo settore. ro contrapposte, derivanti dalle rispettive esperienze maturate nei paesi d'origine. In questo noi siamo molto più adattabili alle varie situazioni e nei nostri panieri potrai trovare modelli dalle forme e fogge diverse proprio perché ci adattiamo a situazioni differenti,

A

mentre loro sono generalmente monotematici. • Gabba - Innanzitutto occorre precisare che stiamo parlando di insidiare questi pesci, e le breme in particolare, con il ver de vase, l'esca principe in questa pesca, perché con il bigattino il discorso è diverso. Faccio questa precisazione perché se il ver de vase, durante la fase di calata dell'esca viene in qualche modo toccato anche da un pesce piccolo, subisce un danneggiamento spesso irreparabile e diventa inefficace una volta giunto sul fondo e quindi aspetterei inutilmente una mangiata improbabile. Ecco perché voglio avere la pos-

sibilità di percepire qualsiasi contatto ricevuto dal mio ver de vase, per essere sicuro che questo sia integro ed attirante sul fondo e allora il galleggiante e la sua forma diventano molto importanti. Con il bigattino, invece, più robusto e attirante anche se non perfetto, posso sperare di catturare ugualmente e quindi il mio galleggiante può essere un attimo meno sensibile, meno sincero. • Falsini - Generalmente per la breme si usano ovunque forme a goccia più o meno allungata, con collarino più o meno accentuato ma sempre forme a goccia. Nel nord della

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L'importanza della forma Francia ed in Belgio si vedono invece anche delle forme più dlindriche, cosiddette a sigaretta. Ma sono gli unici posti dove li ho visti impiegare, mentre ad esempio dagli inglesi non ne ho mai visti montare. Quella forma belgi e francesi la usano molto per la pesca al gardon, un pesce dal comportamento particolare, molto sospettoso, che tende a risputare il ver de vase se non è presentato in maniera naturale, per cui spesso viene pescato filo fondo. Il gardon richiede generalmente un'entrata in pesca della lenza abbastanza lenta per leggere bene 'ultima parte della calata, ma un assestamento dell'antenna rapido; ecco che questa forma risulta particolarmente adatta allo scopo.

vincere con 50 bremettine da 10 gr, mentre all'estero è una condizione certamente più frequente. È naturale, quindi, che la taglia dei pesci da insidiare sia determinante anche sulla forma del galleggiante oltre che sulla sua portata e al tipo dell'antenna. In Francia, Belgio, Olanda, ma non solo, ci si trova spesso in condizioni di scarsa pescosità o con pesci di piccola taglia e quindi gli agonisti di quei paesi si sono evoluti per quelle condizioni, lo stesso mi sono dovuto adattare molte volte a queste necessità.

• Frigieri - Dovendo pescare in condizioni di scarsa pescosità e con pesci medio/piccoli, la • Gabba - Principalmente so- forma più affusolata ci da una no le condizioni dei campi ga- maggiore sensibilità o la possira e la tipologia dei nostri pe- bilità di leggere meglio quanto sci da gara rispetto a quelli succede sottacqua. del resto d'Europa a dettare In questi casi molto spesso si questa scelta. In Italia abbia- realizzano lenze con fili molto mo una taglia media maggio- sottili e pallini molto piccoli; in re di quella che si riscontra più questi pesci all'estero, sonel resto d'Europa e già que- prattutto i gardon, mangiano sta è una discriminante im- in calata, un po' staccati dal portante. Nel nostro Paese fondo, e quindi abbiamo bisodifficilmente troviamo un gno di modelli dalle forme più campo dì gara dove si possa allungate, maggiormente rastremati nel punto dì inserzione dell'antenna. Occor'

46

Pesca In

re in definitiva una forma che segua maggiormente tutta la calata della lenza per segnalare meglio possibile quanto succede in questa fase.

ricerca di forme differenti che consentono entrate in pesca dell'esca più graduali. Un altro fattore importante da considerare nella realizzazione dei loro

Forme differenti che consente un'entrata in pesca dell'esca più graduale... I • Bacci - lo lavoro molto e da anni con importanti aziende estere del settore, collaborando a stretto contatto con alcuni grandi campioni con i quali studiarne i modelli più adatti alle caratteristiche di acque e pesci dei loro paesi. E' sostanzialmente l'area franco/belga ed olandese che ha estremizzato per prima alcuni aspetti delle forme dei galleggianti, introducendo da tempo derive in acciaio ed antenne sottilissime, quasi capillari. Va anche detto che generalmente la pescosità nei loro campi di gara è molto ridotta e spesso pescano a brevi distanze, 4/5/6 pezzi, condizione che permette loro di vedere anche antenne da pochi centesimi di millimetro. Questa pesca a corta distanza, su pesci estremamente diffidenti, ha influenzato anche la Gocce, cilindri, supposte, palline: l'universo "forma" è quanto mai ricco di variazioni sul tema!

modelli è la costante presenze di vento, anche forte, che he portato a studiare forme ed accessori idonei a sopperire e problema." Sostanzialmente, quindi è la mancanza di pesci come i gardon o dal comportamento analogo che no' ci fa impiegare modelli d, versi dal fiaschette. Vedo comunque che n tuo porta lenze tu ne ha montati diversi di ques: galleggianti... • Falsini - Certamente pesa come i gardon in Italia sor rari. Questa forma a sigareJ la stiamo usando in casi in I occorre fare un elevato nurr J ro di catture, come ad esr pio in Fissero per la pesca e: 5/6 pezzi di canna alle b mettine, o ad Ostellato, ne finali del 2010, per pesci corto sempre delle picc:-abramidi quando c'erano ;: fare oltre 100 pesci. Tornando al tema "forrr; possiamo riassumere qu che la forma tondeggia-» trova la sua massima indM zione per una pesca J 'esca sul fondo, pi. meno appoggiata, ma stanzialmente ferma, n~tre le forme più allungate lindriche o romboidali, nas no per una pesca più din ca, per esplorare meglio • gli strati d'acqua con 'esc.-j movimento. Ma 'azione I segnalatore dipende rr dai suoi complement • turali che sono deri\ antenna.


PESCA ALLINGLESE

AH inglese con prec I n una classica battuta di pesca a rouba a volte capita di doversi allontanare dalla linea dei 13 mt, magari perché i pesci sono stati disturbati dal passaggio di macchine e persone o per trovare un fondale più idoneo alla pescata. Sarebbe bello poter pescare a distanza con la stessa precisione che abbiamo pescando più corti, ma questo evidentemente non è possibile. Esistono però alcuni accorgimenti che magari non ci faranno pescare esattamente "in un secchio", ma comunque ci permetteranno di stringere il nostro campo d'azione aumentando notevolmente le probabilità di catturare qualche pesce. Parlavamo di fondo, quindi cominciamo a sondare il nostro picchetto. Pescando con molto piombo sulla lenza l'operazione è abbastanza facile, basta abbassare tutti i pallini ed aumentare il fondo finché il nostro galleggiante non rimarrà starato. A quel punto il fondo sarà dato dalla distanza tra waggler e piombi. Ma nel caso pescassimo con una lenza "libera" o poco piombata come possiamo fare? Personalmente preparo sempre una canna bolognese abbastanza lunga dove monto un galleggiante di dimensioni generose con un piombo ancora più grande che lo faccia affondare. Lanciando nella zona prescelta per pescare, se il galleggiante affonda significa che il fondo non è sufficiente e vado ad aumentare poco per volta finché il galleggiante non risulta perfettamente in pesca. In caso di vento è possibile utilizzare una tecnica simile montando su una canna all'inglese di buona potenza un galleggiante scorrevole so-

Pescai»

vra tarato con una grossa torpille e agire come sopra spostando i nodo di stop dello scorrevole. Personalmente, quando sondo con la bolognese faccio anche strisciare un po' avanti e indietro il piombo sul fondo per assicurarmi che non ci siano incagli. Non c'è niente di più odioso che cominciare a pescare e scoprire che nel luogo prescelto c'è un attacco sul fondale. Questa canna per sondare la possiamo poi utilizzare con successo anche per la pasturazione iniziale, durante la quale saremo sicuramente agevolati avendo un punto di riferimento fermo e ben visibile.

A tiro di fionda A che distanza dobbiamo pescare? Esclusi i fiumi e i canali più stretti dove peschiamo sfiorando la sponda opposta, negli altri casi ce lo possiamo far suggerire dalla fionda. Infatti è un concetto sbagliatissimo pensare che una fionda di grande potenza ci permetta di lanciare la stra pastura a tutte le distanze. Non è vero che la fionda che arriva lungo arriva anche corto, perché inevitabilmente finiremo con imprecisi pescando alle brevi distanze. Se vogliamo essere precisi dobbiamo sfruttare al limite le capacità della fionda. Tirando al massimo gli elastici vedrete che le vostre palle di pastura cadranno sempre alla

stessa distanza. Potete provare anche a casa: mettetevi in un campo e provate a lanciare delle palle di pastura alla massima potenza. Queste cadranno tutte nello stesso punto e vi segnaleranno la distanza alla quale dovrete pescare. Aprite allora la canna per sondare e segnate con pennarello o con la clip ferma filo la distanza dì pesca. Se qualcuno vi vedrà con canna da pesca e pastura nel bel mezzo di un campo potrà pensare che siete diventati matti, ma di questo ne parleremo nei prossimi numeri della rivista. Ora che abbiamo i nostri riferimenti possiamo regolare alla stessa distanza anche le

canne che utilizzeremo per la pesca ed il gio-1 co è fatto. Quindi come dicevo dobbiamo avere diverse] fionde, ognuna per una d;stanza di pesca, ma non basta. Infatti è importante che le palle di pastura siano tutte della stessa dimensione. I: che non ho le mani molt: grandi sono solito preparare! prendendo un pugno di pastura e stringendolo. Se facendo così vi dovessero venrdelle bocce troppo grane! potete usare solo le prime ìm dita della mano. Giocare su J dimensione delle palle di p.stura può essere utile anche I quando, a causa del pe-


sione svizzera La

soprattutto di una battuta, ed

da riva, è fondamentale,

al successo che ha con il "tubo" sĂŹ

la a punto e le

negli ultimi ea di cattura it Testo e foto di Luca Caslini

Lanciando in posizione eretta riusciremo ad andare qualche metro piĂš lontano rispetto al lancio da seduti

Il campione del mondo Andrea Fini ha dimostrato in diverse occasioni di saperci fare anche con la canna inglese tra le mani.


All'inglese con precisione svizzera

Sequenza di un lancio perfetto: gli elastici tarati al millimetro agevolano lanci di questo tipo.

Diversi modi di segnare la distanza dì pesca Esistono sostanzialmente tre modi per segnare la distanza di pesca, tutti con pregi e difetti. Il più semplice è certamente quello di utilizzare la clip ferma filo presente sulla bobina del mulinello. In questo modo siamo sicuri di fermare il nostro lancio sempre alla stessa distanza. In caso di cattura di grosse prede però rischiamo di non essere in grado di cedere filo finendo inevitabilmente con la rottura della lenza. Segnare il filo con il pennarello ci permette di ovviare a questo inconveniente, ma il colore

durante la pescata tende a cancellarsi e dobbiamo magari rimarcarlo per evitare di trovarci all'improvviso senza riferimento. Un altro modo ancora può essere quello di annodare un pezzettino di filo colorato al filo del mulinello. Così facendo siamo sicuri di avere un segnale indelebile, attenti però che se il nodo non è fatto bene il segnale potrebbe spostarsi. Inoltre se decidessimo di togliere il segnale l'operazione potrebbe rivelarsi difficoltosa e rischieremmo di rovinare il filo in bobina.

'

so specifico del composto che utilizziamo oppure a causa del vento, i nostri calcoli dovessero risultare sbagliati di qualche metro. Un altro suggerimento per giocare sui metri può essere quello di pasturare da seduti oppure in piedi. Le distanze raggiunte pasturando in posizione eretta saranno leggermente superiori. Vi suggerisco di controllare sempre gli elastici delle fionde e di sostituirli quando nei punti di maggiore usura co-

minciano a fare delle piccole crepe. Ricordo la mia prima gara nel Brian quando dopo mezz'ora di gara avevo già rotto tre fionde. Quell'episodio mi fece perdere notevolmente la concentrazione ed influì negativamente sul risultato finale.

Punti di riferimento Parlando ad esempio di Brian, o di Anita o della Piuma, come facciamo in questi casi ad

essere precisi con la fionda? Basta tagliare gli elastici un centimetro alla volta fino a che, tirando al massimo, questi non fanno arrivare la palla di pastura alla distanza voluta. In linea di massima ricordiamo che gì vono avere uj^a-ronghezza a riposo compresa tra 20 e 30 cm, questo per fare in modo che, una volta in tensione^ permettano di allungare bene il braccio che sostiene la fionda e di portare lo scodellino


Pescare "in un secchio" a 4D rat di distanza non è semplice più o meno all'altezza del corpo. Regolata la distanza e la fionda, dobbiamo ora regolare la direzione di pesca. -Per fare questo dobbiamo prendere un punto di riferimento sulla sponda opposta e lanciare sempre in quella direzione. Nel caso pescassimo in acqua corrente, dobbiamo prendere due punti di riferimento: uno dove lanciare galleggiante, uno un po' più a valle dove lanciare la nostra pastura. Infatti, se utilizzassimo lo stesso punto di riferi-

mento, la nostra lenza andrebbe perfettamente in pesca solo dopo aver passato la zona pasturata. Potrà sembrare banale, ma consiglio di prendere come riferimento un punto ben fermo. Lasciando stare le battute su anatre o persone, ho visto personalmente un super campione prendere come riferimento un rifiuto incastrato sulla sponda opposta, ma durante la gara il vento ha fatto spostare questo segnale lasciando i

Quando la pesca si fa difficile allontanarsi e pescare all'inglese può risultare la scelta vincente.


All'inglese con precisione svizzera

Ad Ostellato la pesca all'inglese sta tornando ad essere vincente, soprattutto nelle giornate di scarse catture. nostro campione senza il suo indicatore.

Piccoli accorgimenti Parlavamo di vento e di corrente, situazioni che non aiutano la precisione, ma anche in questi casi alcuni piccoli accorgimenti ci possono agevolare. In entrambi i casi meglio ascoltare quanto dicevano i latini: "melius abundare quam deficere", ovvero un galleggiante di qualche grammo in più ci permetterà

di essere più stabili nella zona di pesca. Per quanto riguarda la corrente, dobbiamo dire che, se questa è sostenuta, la pesca all'inglese diventa impossibile, ma nei casi di corrente lenta possiamo aumentare leggermente l'appoggio sul fondo, magari anche di qualche pallino, e lasciare leggermente starato il galleggiante. Così facendo la nostra lenza pescherà dragando il fondale e rallenterà leggermente la sua corsa permettendoci di insidiare i pesci più

grossi. Quelli che abbiamo riportato sono solo alcuni piccoli accorgimenti, semplici da realizzare, ma che renderanno la vostra prossima uscita di pesca all'inglese certamente più proficua. Non dimentichiamo però che la miglior ricetta è l'allenamento, quindi il consiglio più saggio che vi posso dare è quello di andare spesso a pescare, sperando che, grazie a questi suggerimenti, le prossime uscite di pesca possano risultare ancora più divertenti. E

Allontanandoci da riva e stringendo il campo d'azione potremo ottenere risultati sorprendenti


PESCA AL COLPO

U-«

I Lago di Como ha la forma di un uomo, una gamba a Lecco e I quell'altra a Como, il naso a Doli maso ed il sedere a Bellagio" e aggiungerei io un corpo composto al 100% d'acqua in cui nuota una quantità indefinita di cavedani. Ecco come si potrebbe riassumere in poche parole la descrizione del Lario. Per i tanti che si stessero chiedendo da dove nasce questa frase, si tratta di un detto tipicamente comasco, ben conosciuto dagli abitanti della zona lariana. Con il periodo invernale il forte freddo obbliga gran parte dei pescatori a rifugiarsi nei carpodromi o, per chi non è amante del genere, rimanere forzatamente a casa. Nel nord della Lombardia però esistono i grandi laghi prealpini che permettono a chi abita in zona di rimanere in allenamento su quelle pesche che durante l'anno non vengono quasi mai prese in considerazione, sia che si svolgano con la canna fissa o con quelle all'inglese o bolognese, tipologie di pela meraviglia del Lago di Como non è rappresentata solo da un paesaggio unico a! mondo, ma anche dagli stupendi cavedani che lo popolano.

v

sca conosciute da quei pochi pescatori che hanno sempre frequentato questi laghi.

Un lago pescoso Per iniziare questo viaggio alla scoperta della pesca sui laghi prealpini ho scelto di recarmi sul più profondo d'Italia con i suoi

410 mt di profondità: come si può già ca: re dall'introduzione, il Lago di Como. F a dieci anni fa il Lario era uno dei laghi : ricchi di pesce della Lombardia. Ogni J menica decine e decine di pescatori CT regione e non si recavano sia in sponda ; chese che comasca in cerca di alborella triotti. Oggi la popolazione ittica si è ridr di gran lunga e, a parte i predatori, nelle ; que del lago sono rimaste ben poche s> eie tra cui spiccano pighi e cavedani. Il p ; sembra aver preso il posto dell'alborellar j l'ultimo triennio, favorito da numerose™ ghe andate a buon fine, mentre il caveda è l'unico pesce che continua a soprawi\5» e riprodursi in grande quantità, con eseplari anche di taglia superiore ai 3 kg, J


xmina non dì poco la pesca. In condizioni d questo tipo diventa quasi impossibile utilizzare la tanto amata roubaisienne.

Cavedani smaliziati

mensioni queste per il "caveden" che sono diventate quasi rare in molti corsi d'acqua. Ciò sicuramente è favorito da alcuni fattori quali l'impossibilità di essere attaccati dai predatori acquatici e non, svassi e cormorani, e la scarsa fama tra i pescatori del luogo come pesce prelibato da mangiare.

Una pesca difficile Ma la pesca in lago è tutt'altro che semplice, completamente differente da quella che si pratica in fiumi o canali. Basti pensare che si svolge in un bacino ampio decine di chilometri quadrati, con una massa d'acqua immensa, non paragonabile con nessuno dei posti in cui si svolgono le gare in

acque interne. Pescare in lago potrebbe significare pesca in acqua ferma, ma così non è; laghi delle dimensioni come quello di Como presentano delle correnti quasi paragonabili con quelle presenti in mare, e delle sesse interne che, determinate dal cambiamento di pressione atmosferica, possono condizionare o meno il comportamento dei pesci e owiamente dell'esca una volta in acqua. La conformazione del lago è tale che la riva si trova quasi a metà di un costone che presenta il suo punto più basso sul fondale e quello più alto in cima alla montagna. Per questo motivo in gran parte del perimetro del Larlo la profondità aumenta vertiginosamente, sin da pochissimi metri da riva, un fattore questo che deter-

I cavedani comaschi sono molto più furbi di quelli dei fiumi e difficilmente si fanno ingannare dalle lenze, specialmente se vedono una canna sopra la loro testa. Motivo questo che obbliga all'utilizzo di tecniche alternative come la canna all'inglese o la bolognese. Per questo caso particolare, insieme all'amico Fabio, abbiamo optato per una pesca all'inglese ad una distanza di circa 20 mt da riva. Prima di recarsi sul lago è opportuno essere bene a conoscenza delle condizioni atmosferiche e del livello del lago. Una giornata troppo limpida è controproducente per la pesca in quanto il pesce può facilmente distinguere un'esca libera da un'esca attaccata ad un filo. La prova è stata proprio la stessa giornata che ci ha visti protagonisti sulla sponda comasca del lago; fintante che il cielo è rimasto coperto da uno strato di nuvole, il pesce è rimasto attivo, entrando continuamente sulla fiondata di cagnotti, regalandoci veloci mangiate ma poche catture. Nel momento in cui, con il passare delle ore, la nuvolosità ha lasciato spazio ai raggi del sole, il pesce ha diminuito sempre più la sua attività, finendo con lo scomparire completamente. Altro fattore di grande importanza per la pesca con l'inglese è il moto ondoso. E' preferibile una condizione di lago leggermente mosso piuttosto che completamente piatto. Il motivo lo spiego fra poco.

Tecnica e montature Ho parlato del lago di Como in generale e ho anche parlato delle condizioni più favorevoli per la pesca; ora non manca altro che spiegare come si costruisce la lenza. Partiamo dal caso di una pesca a galla, tra i 2 e i

Pesca In

,rr


Il Lario, bello e difficile Questi cavedani sono attenti ai dettagli: un cagnotto puntato a metà sarà più attrattivo di uno a penzoloni, con galleggianti ultrasensibili e modificati per pescare con le onde. A lato: fiondare è fondamentale in lago.

ZOOM Pesca a galla

3/5 mt

5 +1

grammi

Cavedani all'inglese sul lago: vi presenta la vera università della pesca! 4 mt, com'è stato durante questa uscita. Anche se l'area di pesca scelta è inferiore ai 4 mt di profondità, è sempre meglio utilizzare una montatura scorrevole: classica girella appena sotto il galleggiante, spezzone di filo di almeno 2,5 mt di nylon assolutamente trasparente dello 0,11, seconda girella e finale non più corto di 50 cm. Il motivo di questo spezzone risiede nella diffidenza dei cavedani che in lago vedono il nylon affondante nero; inoltre è sconsìgliabile lo spezzone in fluorocarbon in quanto Tre, massimo quattro pesci, dopodiché sarà opportuno cambiare zona per prenderne altri.

questo filo ha la tendenza a far scivolare i piombini. Fluorocarbon che al contrario è estremamente importante per la realizzazione del finale da abbinarsi ad ami di misura e peso molto ridotti. Per la pasturazione cagnotti in fionda. Se non si stessero pescando i cavedani, la velocità di discesa della nostra esca non avrebbe avuto grande importanza, ma così non è. L'esca, in questo caso i cagnotti, deve portarsi verso la profondità desiderata alla stessa velocità dei cagnotti fiondati. Forse è esagerato dire alla stessa velocità, ma almeno in modo molto lento, motivo per cui è richiesta una montatura morbida, realizzata con piccoli piombini cui la misura più grossa non deve superare il n.8. Il galleggiante, da almeno 5 gr, deve portare circa 1 gr. Il punto in cui si riesce ad arrivare con la fiondata è l'area di pesca designata. Nel caso invece si decida di pescare in profondità, il finale deve essere completamente appoggiato sul fondale che deve essere necessariamente in piano per almeno 40 cm, in modo che il pesce trovi la nostra esca tra i cagnotti incollati precedentemente usati per la pasturazione. La montatura non differisce più di tanto rispetto a quella descritta poco sopra; si scosta solamente il peso del galleggiante che può arrivare a 10+4 gr e di conseguenza la grandezza dei pallini da applicare. La lenza deve essere sempre costruita in 2 mt, ma non bisogna dimenticare di applicare maggiore peso al di sotto del galleggiante, in modo da far sì che la discesa non sia eccessivamente lenta. Differenze sostanziali tra i due metodi risiedono nella tipologia di esca: come spesso avviene, a galla il cagnotto si innesca a metà, mentre pescan-

Giretla 5P11

10 cm 20 cm

» PIO P10

30 cm

P10 40 cm

P10 40 cm P10 f Girella

Finale 50 cm

Amo il.20/22

Ecco la lenza usata da Fabio per la realizzazione di questo servizio: come vedete è molto semplice.

do sul fondo l'esca deve essere volumir J sa, composta da due o tre cagnotti pre:ribilmente bianchi. Questa scelta nor casuale in quanto a profondità elevate m cromia delle esche risulta tutta identica pesce, motivo per cui non è fondamenta utilizzare finali in fluorocarbon ma norr (issimi nylon. E' una volta entrati in pe: che il movimento ondoso risulta basì!: per la cattura del pesce: il susseguirsi de* onde determina uno spostamento dall M to verso il basso e viceversa di alcuni ce~ metri sia del galleggiante che di tutta I montatura, in modo da ingannare il pes: Un comportamento della lenza molto • mile a quello che si ha quando si pesca mare: se tra un'onda e l'altra il galleggia te rimane sottacqua più del tempo do-m to, quello è il segnale di abboccata. I sembrare facile, ma così non è, in qua™ la mangiata può awenire immediatame te dopo che il galleggiante si è imme": dando il tempo al pesce di mangiare sa za rimanere attaccato. Serve altro per mostrare quanto sia alto il coefficiente I difficoltà per questa tecnica?


.

.

PESCA ALLA PASSATA n questa stagione il rischio di fare uscite a vuoto è molto alto, la temperatura dell'acqua è di poco superiore allo zero ed i pesci sembrano spariti, ma noi sappiamo bene che non lo sono, semplicemente rallentano l'attività rimanendo in uno stato di semi letargo per consumare il minimo di energia possibile. La pesca alla passata in questo periodo è molto difficile perché il pesce non risponde alla pasturazione ma si localizza, quindi sta al pescatore individuarlo e gettare i bigattini in maniera che, trasportati dalla corrente, arrivino in prossimità dei punti che sì reputano migliori, poche larve gettate a modo e la speranza che la nostra passata porti l'esca davanti alla bocca del pesce. Le abboccate in questo periodo sono molto timide, il pesce cerca riparo sul fondo dove trova una temperatura più mite e aspetta che qualche boccone gli passi davanti al muso piuttosto che andarselo a cercare, così facendo il segnale che ci trasmette il galleggiante in fase di abboccata è debole e si confonde con 'affondamento causato dai continui incagli sulle foglie cadute dagli alberi che in inverno tappezzano il fondo: è tra queste che i pesci si nascondono trovando un po' di tepore.

1

Due montature diverse Mi accompagna in questa uscita uno specialista di questa pesca, Erio Marzocchi che pesca in fiume fin da quando era un bambino e conosce tutti i segreti per pescare i cavedani. Scegliamo un punto del fiume che ci permetta di pescare uno di fronte all'altro, una buca bella grande, con un fondale di circa 3 mt al centro che degrada man mano fino ad arrivare ad 1 mt nel punto in cui defluisce. Brìo si piazza a valle per sfruttare la vena di corrente in uscita, io invece mi sistemo in testa alla buca per pescare nel

punto più profondo. La mia lenza è composta da un galleggiante da 0,30 gr con una piombatura tutta a pallini del 13 scalata a stringere verso il galleggiante per una lunghezza di 50 cm, con un finale lungo 30 cm dello 0,08 legato ad un amo del 25, la solita lenza da cavedani che uso nella maggior parte delle mie uscite. Erio invece pesca in modo completamente diverso: monta un galleggiante da 0,20 gr di forma ovale con una piombatura formata anche lui da pallini del 13 ma tutti raggnippati a formare un bulk a 20 cm dal nodo di giunzione dov'è pinzato un altro pallino del 13; finale dello 0,06 lungo 16 cm legato ad un amo del 25. Una strana piombatura quella di Erio per insidiare i cavedani, ma quando gli chiedo perché pesca in quel modo mi risponde che se voglio prendere qualche pesce mi conviene copiare la sua piombatura. Naturalmente il mìo orgoglio di pescatore mi impedisce di dargli ascolto, ma dopo mezz'ora di pesca mi sorgono i primi dubbi perché Erio ha già catturato due cavedani di taglia media ed io ancora niente,

Una taratura particolare Osservandolo attentamente mentre effettua la passata noto che il galleggiante, senza essere trattenuto, gli procede in maniera corretta, cioè con 'antenna in posizione perpendicolare alla superficie dell'acqua, mentre il mio non naviga tanto bene, e per farlo lavorare in maniera decente ho bisogno di trattenerlo in continuazione, il risultato è che Erio incanna un'altro bel cavedano, mentre io rimango a zero. Mi decido a modificare la piombatura imitando quella dell'amico visto che cattura con continuità, ma oltre a due piccoli pesci non vado: un barbo ed un cavedano

Le

gelate notturne hanno la temperatura in

drastico, ma la passione che nutriamo per la

è talmente forte che non ci

fermiamo davanti a nulla, e

il fiume

il Erio Marzocchi, vincitore del interprovinciale in fiume [FO, ci come

i

in inverno. *

Testo e foto di Davide Galeotti


y


Passata da brivido Sottili, sottilissimi...

In inverno il pesce si localizza, di conseguenza il pescatore lo deve cercare. Per fare ciò è indispensabile un equipaggiamento essenziale per potersi spostare agevolmente lungo il fiume.

appena di misura. Decidiamo di spostarci per trovare un posto migliore, saliamo lungo il fiume per almeno 7/800 mt prima di incontrare un'altra bella buca con circa 2,5 mt di fondo, ci posizioniamo e incominciamo a pescare, ma anche qui la musica non cambia, qualche pesce Erio lo cattura, mentre io niente. Mi awicino il più possibile per capire bene la tecnica dell'esperto amico e, osservando attentamente la sua passata, noto che 'antenna del segnalatore rimane fuori dall'acqua 1,5 cm circa, comunque ben visibile. Chiedo spiegazioni in merito, ma per far parlare un pescatore bisogna torturarlo, allora incomincio con "non vedi che ti manca un pallino dell'otto?" e poi "lo vuoi vedere bene il galleggiante vero?" ed ecco che l'amico provocato si sbottona e mi spiega.

"Con questa piombatura pe sco con tutto il finale da 16 e appoggiato, radendo il fon: con 'ultimo pallino. Se il se gnalatore fosse tarato a bo : ogni qualvolta 'esca incontra: se un ostacolo, mi segnalere: be un'affondata, mentre :: gliendo un piccolo pallino de : portata del galleggiante ottego i vantaggio che quest'i" mo affonda solo sulla mane ta del pesce" e aggiun "questa piombatura va mc~ bene in acque mosse, perd entra in pesca velocemente consente una buona stabi "i al galleggiante". Erio si def sce un purista della pesca a! I vedano e nel suo bagaglio sono solo lenze leggere e sottilissimi, tanto che quan gli chiedo con che finale s pescando mi risponde "ade:, ho legato lo 0,05". Natir; mente non mi dice nello spe:l fico la marca del filo, ma rantisco che è un buon filo e-: che dopo poco attacca un a vedano oltre il chilo e lo ad J mestica nel giro di dieci min. una vera lezione di pesca. • torno nella mìa posizione ~m l'acqua spinge un po' ed il cM leggiante da 0,30 gr serr; un po' leggero. Insisto mett J do in pratica quello che m spiegato Erio e dopo poco un'abboccata. Per la verità -i è sembrata più un'affonc causata da un incaglio sul f do, ma nel momento in cu tirato per disincagliare l'è: mi sono trovato in canna pesce enorme che è partite progressione verso la spor opposta e mi ha spezzato naie, sicuramente un barb: i una carpa.

Una fatica premiata II sole cala velocemente ecl non ho catturato ancora niq te di importante: pazienze i pesca ogni tanto regala qj che delusione, ma non mi --: batto. Decido di cambiare lenza interamente sostitie


dola con una più pesante. Prima di iniziare ii lavoro getto due manciate di bigattini 3 mt a monte del punto dove ho agganciato il grosso pesce. Scelgo un galleggiante sferico da mezzo grammo sulla lenza diretta dello 0,10 alla quale lego un amo del 23. Compongo la piombatura con una scalata di pallini stretta in 20 cm con l'ultimo pallino distante dall'amo 15 cm, una lenza fatta allo scopo di pescare bloccato nel punto dove in precedenza aveva abboccato il pesce. Immergo la lenza appena preparata dandole un appoggio mìnimo al fondo, circa 6/7 cm, e trattenendola in maniera decisa, tanto che per evitare di fare uscire il bulbo del galleggiante devo tenere sott'acqua la punta della canna. Costringo in questo modo il galleggiante a pescare in maniera corretta, bloccato sulla zona voluta. Così a coronamento dell'impegno profuso ottengo finalmente un'abboccata decisa

nella quale ferro pronta.re~:e e mi trovo agganciato un grosso barbo che impegna in una lotta aspra, un pesce che, a dispetto della bassa temperatura, è ancora vispo e in forza e mi fa sudare sette camicie prima di arrendersi. Un solo pesce in una giornata, ma talmente bello da regalarmi una soddisfazione e un sorriso in una fredda giornata d'inverno. C Nel bagaglio del bravo pescatore ci deve essere anche il rispetto verso la natura ed i suoi abitanti i quali, dopo una foto di / rito, vengono subito restituiti al loro

Davide

0,50 grammi

Diretto 0,10

Scalata pallini n.12 20 cm

Amo WB 400 Colmio n, 23

Finale 15 cm

Amo Tubertini serto 28 n. 26 S.

Finale 0,05 "

20 cm Pallino 13 in appoggio al fondo

Due lenze uguali tra loro potrebbero dare a due pescatori che pescano nello stesso posto risultati diversi!

:-• . - - - 1


Quando vidi per la prima VOMÌ un groundbait autocostruito, mi i venne da sorridere che funzionare loro fìshery. Poi venne l'inverno e di farmene uno anch'io per in giorni in cui in carpodromo è fare Fu così che in una mattina di gennaio montai un "conetto" una da 8 mm. Presi fui contento ritmica mangiate, uno dei principali problemi dell'inverno a o di pasturazione. Fui che iniziai a farlo provare ai di club in diversi con anche co! freddo più intenso. I ie Testo e foto di Francesco Di Veronica e Fernando Carnevale


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1 na delle regole basilari dell'invertronco di cono con due aperture, una pic1 I no è di ridurre tutto ciò che ècola ed una grande. Pressandovi all'interI I possibile. I diametri dei finali, lano della pastura fin quando non ve n'en^^ misura dell'amo, la taglia dei fee- tra più ed estraendone il contenuto, quelder, la dimensione dell'esca, la sensibilità lo che si ha è un cono di pastura molto dei quiver ecc. ecc. Ciò è dovuto al fatto dura ma facilmente disgregabile in acqua, che le carpe, riducendo il loro metaboli- poiché aggredita da quest'ultima da ogni smo, sono restie ad alimentarsi, specie lato, al pari dì una pallina di pastura. Utiquando le temperature scendono intorno lizzando un ago è possibile, sganciando il ai 4°C, allora è impensabile uscire con un finale dalla lenza madre attraverso un grosso feeder carico di pastura e tre grani moschettone o una clip quick change nedi mais sull'amo e sperare di fare pesce. cessari per usare i conetti, passare il cono Questi lascia il posto ai tre approcci tipici con la pastura dal foro maggiore e unitavi dell'inverno: le piccole retine in pva, il 'asola del finale far arrivare l'esca fino al piombo secco e le miao gabbiette. Dei foro piccolo del cono. Arrivati a questo tre l'esperienza mi ha fatto più volte con- punto premendo sull'esca o sull'amo se statare come la maggior parte di chi pe- questa è morbida, è possibile togliere la sca a feeder usi di gran lunga cage feeder pastura avendo come risultato il cono con di piccola taglia e spesso non di piccolissi- all'estremità il nostro innesco. Una volta ma come in alcuni contesti dovrebbero, nell'acqua il cono di pastura a ridosso delmossi per lo più dal convincimento psico'esca si scioglierà e creerà strettamente a logico secondo il quale rinunciare a dare ridosso di essa un richiamo più efficace di un po' di pastura è come far mancare un feeder. qualcosa alla nostra pescata. Effettivamente le mini gabbiette consentono di Groundbait cone o feeder? portare una piccola quantità di pastura sul fondo senza saziare il pesce, ma se Per capire la differenza tra un conetto ed pensiamo a come lavora una gabbietta, un cage feeder o groundbait feeder è neabbiamo sempre bisogno di spostarla per cessario soffermarsi ancora sugli effetti

far arrivare l'esca nel mezzo della pastura. Questo crea due ordini di problemi: il primo è il movimento sul fondo, che può disturbare il pesce e in inverno è molto facile che accada, in secondo luogo non garantisce quella precisione necessaria, poiché la pastura si dispone su una scia e non siamo sicuri se il movimento del feeder sia abbastanza o non troppo ampio da aver portato l'esca proprio su di essa. E' una questione di centimetri, ma quei centimetri in inverno, quando un pesce fa solo un'aspirata sulla pastura e poi se ne va, sono tremendamente importanti. I groundbait cones sono il mezzo migliore per rendersi conto di quanto quel poco spazio conti e quanto dobbiamo cercare di ridurloal minimo.

Cos'è? Un groundbait cone è un piccolo accessorio in plastica lungo non più di 2-2,5 cm, che serve a confezionare intorno all'esca un piccolo cono di pastura. In realtà è un

Le tre diverse misure dei Guru Cones: per avere un'idea delle dimensioni, il più grande è innescato con una boilies da 8 mm, il medio con due soft pellet da 6 mm, il più piccolo con un chicco di mais.

derivanti dall'uso dell'uno o dell'altro. Un feeder ha la funzione di creare una zona pasturata sulla quale pescare: attraverso di esso, essendo precisi, si crea una zona di un metro per un metro dove il pese può pascolare e sul quale presenteremo l'esca. All'interno di questa frase ci sono due condizioni che all'aumentare del freddo vengono meno, il pascolare e il metro per metro. In inverno il pesce può non muoversi, e se lo fa in un metro per un metro starà un istante sulla zona pasturata e non necessariamente nei pressi dell'esca. Usando un conetto si ottiene una presentazione molto differente, cioè un solo nucleo di pastura con l'esca in mezzo. Quando una carpa si avvicina, se decide di dare una sola aspirata quella sarà nel 90% dei casi sull'esca. Quindi se in un metro per un metro la probabilità che facendo un'aspirata soltanto prenda l'esca è del 5%, con il cono, riducendo a 4 x 4 cm quello spazio, ma anche a 2 x 2 con il cono più piccolo, diventa del 90%. Se c'è da fare quattro pesci in una giornata, con un groundbait cone è

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The groundbait cones

Come riempire i groundbait cones Foto 1 - Scegliere il cono della misura ideale; ogni confezione ne contiene tre di diversa misura più l'ago. Foto 2 - Poggiare il cono sulla pastura e riempirlo usando pollice ed indice. Foto 3 - Compattare bene la pastura all'interno finché il cono non è carico fino alle estremità. Foto 4 - Ecco come si presenta il cono correttamente riempito. Foto 5 - Inserire l'ago nel cono dall'apertura più larga e farlo uscire da quella stretta. Foto 6 - Tolto il finale, attaccarne l'asola all'ago e chiuderlo. Foto 7 - Tirando l'ago far passare il finale all'interno del cono fino a poggiare la punta dell'amo nella pastura. Foto 8 - Con un dito penetrare l'amo all'interno del cono fino ad avvertire il movimento della pastura. Con esche dure è possibile far pressione sull'esca stessa. Foto 9 - Quando la pastura si smuove, tirare il finale, estrarre il cono e unirlo alla montatura. Foto 10 - Ecco tre groundbait cones pronti all'uso.

possibile farli tutti e quattro. L'ammontare di pastura è talmente piccolo che è possibile anche lanciare in diverse zone del lago alla ricerca del pesce senza rischiare di preparare linee diverse con aree di alimentazione troppo ampie.

Un'altro vantaggio che abbiamo usando il conetto è un forte effetto antigroviglio, poiché 'amo è nascosto nella pastura, durante il volo non ha nessuna possibilità di impigliarsi sulla lenza madre; non ricordo un

Dai 3 kg in x il Cone large inizia a diventaperfetto.

-


Poco e concentrato, questo è il GroundbaitCone groviglio usando i groundbait cones. In secondo luogo, il cono e il piombo secco con cui si usa riducono di molto il rumore causato dall'entrata in acqua rispetto ad un feeder classico, quindi se il carpodromo ha acque basse questo rappresenta sicuramente un vantaggio. Presentazione e quantità sono le chiavi del successo dei conetti, ci resta solo da scegliere la migliore pastura e l'esca.

Dopo aver testato i groundbait cones in molti carpodromi, per realiz- |£" zare l'articolo siamo andati in una fredda giornata al complesso dei laghi di Farfa, dove c'è un bel carpodromo. Ci siamo posizionati a metà lago, qui 'acqua raggiunge la profondità massima a circa 20 mt. Il fondo è di circa

made groundbait cones • Foto a - Prendere un semplice cono per roubaisienne. • Foto b - Tagliarne l'apice con un seghetto. • Foto e - 11 cono self made è pronto per l'uso.

• Eccola presentazione che si ottiene con il Gfoundbait Cone large, una macchia di pastura con sopra l'esca, A fianco un conetto realizzato con un cono da roubaisienne.

Pesca In

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The groundbait cones Un pesce dopo l'altro a mettere a dura prova l'attrezzatura anche sotto un forte temporale.

Sweet Fishmeal e un conetto per il carpodromo invernale |r, ; ,

2 mt e bisogna far piano, ogni tonfo può portare via il pesce e lasciarci l'in;.'.'. ; ' tera giornata a secco. Aperte le due Shimano Beastmaster Commerciai BX 11'6", abbiamo optato per una pastura a base di farina di pesce dolce con l'aggiunta di un po' di brasem, una delle pasture che più usiamo per carpe e breme, grana medio/fine e a disgregazione veloce, ideale per pescare con il cono, la Dynamite Bait Swim Stim Match Sweet Fishmeal, un pacco è sufficiente per entrambi per un'intera sessione. Il rig è molto semplice, un piombo quadrato su una Korum feedabead, un Preston Quick Change standard e il cono medio. Dopo il primo lancio un'attesa di cinque minuti, ed un lungo amur viene a far visita alla canna di Mando, un ottimo inizio decisamente. Dopo un quarto d'ora circa è una regina intorno ai 2 kg a cadere sul grano di mais giallo, boilies rossa da 10 Una grossa specchio non ha resistito ad una piccola boilies. La montatura è molto semplice, un Guru Squared Lead su un running rig con Korum Quick Change.

Basca In

mm e mais singolo si sono divisi la scei™ Le mangiate si sono da qui susseguii per l'intera giornata con una regola r ~ incredibile: nonostante un violento tenl porale durato una mezz'ora, 25 regiiJ da 1,5 a 5 kg dalla bellissima livrea ec J perfetta salute per circa 80 kg, un or mo risultato invernale grazie ai grò. dbait cones.

Self made groundbait coneE Fino a poco tempo fa gli unici grò. dbait o pellet cones erano prodotti : GuruTackle, mentre oggi ce n'è una \ sione della Preston che non necess» dell'uso di aghi da innesco e che sarà poco disponibile, essendo una novità ; J il 2012.1 conetti della Guru sono vene, in confezione da tre di diverse misure cui una davvero piccola e forniti di ap: sito ago. Di colore arancio, sono dc:r di due sporgenze ai lati per poter meg tenerli con le dita per 'estrazione de» pastura. Non è facile reperirli nei ne: negozi, e al solito bisognerebbe rivolc: si agli store inglesi. C'è però un modo molto semplice I prepararsi un conetto self made cm 'ausilio di un cono per l'elastico da r:. baisienne, basterà con un seghetto, • gliare il cono dalla parte chiusa e rea


zare un groundbait cones funzionale al pari del prodotto di fabbrica, con la possibilità, prendendo coni di diverse misure, di realizzarne altrettanti per quantità via via minori di pastura, il tutto al costo di pochi euro. G

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ossiamo prendercela con molte cause che possono avere complicato lo svolgimento di questa disciplina, ma alla fine 'entusiasmo ha sempre il soprawento sugli innumerevoli problemi e ci trascina in una nuova e sempre imprevedibile awentura. Finora abbiamo scherzato, ci siamo dedicati alle alternative invernali solo per restare collegati al mondo della pesca, ma ora si fa sul serio, adesso si va a pesca alla trota, quella con la T maiuscola, quella con la parata di stelle rosse sui fianchi o con le più rare striature marmoree, quella che solo quando te la ritrovi tra le mani ti rendi conto quanto sia bella.

Una festa attesa Celebrare l'apertura, oltre a soddisfare le nostre volontà tecniche, è anche socializzare, ritrovare gli amici, rivedere persone lungo i fiumi che non incontravamo più dalla scorsa stagione, del resto certe persone le ritrovi solo 11 e basta. L'aper, tura ha anche un altro fattore che la rende unica: il primo giorno sembra tutto più facile. Le trote sono reduci da un periodo tranquillo e insidiarle può risultare meno complicato, sempre considerando che questo non è sicuramente il momento ideale per pretendere trote euforiche. Sappiamo benissimo che le basse temperature rallentano anche il metabolismo animale e di conseguenza le nostre ìpotetiche prede risentono di questo fattore, ma sinceramente a noi non interessa più di tanto, an-

zi, consapevoli del problema ci comporteremo in modo tale da ovviare a questo particolare negativo con degli accorgimenti utili a rendere la nostra apertura un giorno che ci lascerà una carica positiva per tutta la settimana.

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Una scelta oculata Ma cosa fare, come ci si deve muovere, quali sono i comportamenti che bisogna attuare per far rendere al massimo il primo giorno di pesca? La nostra penisola ci offre scenari molto diversi, sia a livello locale ma specialmente a livello nazionale. I corsi d'acqua dell'Appenninici si differenziano anche parecchio dai simili delle Alpi e Prealpi, sia per la conformazione, sìa per le caratteristiche ambientali, e più ci si sposta verso il sud, più influisce il fattore climatico, essendo questo di norma più mite e di conseguenza anche la temperatura dell'acqua risulta più temperata anticipando l'inizio del risveglio dell'attività biologica. Se questo ragionamento fosse esatto, gli amici trotaioli del centro e specialmente del sud sarebbero avvantaggiati rispetto ai fratelli del nord nell'affrontare il giorno dell'apertura, ma per fortuna non è sempre così e vi spiego il perché. Può essere vero che le trote del centro sud rispondano meglio in questo periodo, ma la vastità dei corsi d'acqua che offre un'ambiente come il comprensorio alpino e prealpino è tale da poter permettere al pescatore un'attenta analisi prima d'identificare il corso d'acqua per pescare il giorno dell'apertura. Bisogna fare anche una premessa, esistono due fasce di pescatori, gli affezionati e gli awenturieri. I primi hanno un rag-


Ricomincia l'avventura

Nelle foto in sequenza la bella cattura effettuata dall'autore certamente non in condizioni molto semplici, dato lo spot particolarmente intricato che si può vedere nel riquadro numero due. Molto bello invece il classico fondone con il masso prospiciente (riquadro 3) che cela una tipica tana da trota, individuata appena fuori in caccia nella zona più ombrosa.

gio d'azione limitato a corsi d'acqua conosciuti, e probabilmente facilmente raggiungibili da casa, sprecando meno tempo per il viaggio e sicuri che il posto scelto offre le caratteristiche ideali per affrontare un'apertura in modo sicuro, memori d'innumerevoli esperienze che resistono nell'indelebile memoria d'ogni pescatore. Gli avventurieri, al contrario, sono sempre in cerca di nuove esperienze, di nuovi sti-

moli e, se sono bravi, calibrano le proprie scelte in base ad una serie di fattori.

Fattori determinanti Nel caso dell'apertura, i fattori da tenere in considerazione sono molteplici: la bassa temperatura, la poca portata d'acqua dei torrenti, la pressione piscatoria. Questi sono solo alcuni ma sufficienti per mirare le nostre scelte. Sappiamo benissi-

mo che i fiumi di fondo valle consentono d'insidiare trote che vivono in un ambiente meno rigido delle consorelle dei torrenti alpini, avendo i fiumi, di norma, una portata d'acqua superiore e con temperatura più accettabile. Queste caratteristiche consentono un'alimentazione invernale sufficiente a mantenere le trote un po' più attive e di conseguenza 'azione di pesca può risultare più effi-

levane più attive data la buona massa d'acqua e cibo


cace. Il rovescio della medaglia potrebbe essere il fatto che questi luoghi di solito sono raggiungibili con una certa comodità e di conseguenza, specialmente nel giorno dell'apertura, ci si può ritrovare nelle postazioni migliori in compagnia di molti altri pescatori. Per carità, può essere anche bello condividere questo giorno, ma la pressione potrebbe compromettere, in senso di catture, la nostra azione di pesca. Il torrente di montagna offre caratteristiche assai diverse e direi in questo caso un po' più penalizzanti rispetto a fiume. In corsi d'acqua di questo tipo non ci si può permettere assembramenti di pescatori, 'intimità del torrente invernale è molto più -, accentuata rispetto ai fiumi e non rispettarla significa un totale insuccesso della nostra prima uscita stagionale. Per questo motivo, se decidiamo di affrontare un torrente, cerchiamo di essere il più possibile discreti e possibilmente i primi a risalire il corso d'acqua. Ogni torrente ovviamente ha le proprie caratteristiche e quelle attenzioni che

ho riportato poc'anzi sono inversamente proporzionali alla pendenza e alla portata d'acqua dello stesso. È ovvio che un torrente con una pendenza accentuata, con molti sassi e pietre dove l'acqua crea molte schiume e dove le tane sono protette anche da quest'effetto della natura, è meno condizionato dal passaggio di pescatori, proprio perché le trote nelle tane, e credetemi in questo periodo nei torrenti alpini ne troverete veramente poche in caccia allo scoperto, hanno una visibilità limitata e l'azione di pesca risulta più facile da sviluppare. Detto questo si possono già trarre le prime considerazioni: • In un torrente con poca portata d'acqua e poco scosceso dobbiamo cercare di essere i primi, altrimenti è meglio spostarsi in un altro tratto. • I fiumi garantiscono una maggiore possibilità d'abboccate e di trote di taglia, ma la pressione piscatoria è sicuramente superiore. • I torrenti d'alta quota con pendenze rilevanti sono di solito difficili da raggiungere e da percorrere, e, più si va in quota, più esiste il concreto ri-

schio di ritrovarsi tra la neve, chiedendo al pescatore un impegno fisico superiore. Il vantaggio può essere dato dal fatto che anche il giorno del'apertura possono essere poco frequentati.

la tecnica migliore In base alle proprie caratteristiche ogni pescatore mirerà le scelte, prestando attenzione a non stravolgere le proprie attitudini tecniche. Ma, a proposi-


Ricomincia l'avventura to di tecniche, come si fa ad identificare la più redditizia in base al corso d'acqua in cui ci troviamo? Qui l'argomento, come potete immaginare, è di una proporzione tale che descrivere dettagliatamente per ogni condizione, e ne esistono veramente tante, quale montatura ed azione abbinare potrebbe veramente diventare un poema, quindi quello che mi limiterò brevemente a cercare di descrivere sarà il ragionamento che ci porterà a comportarci in una certa maniera piuttosto che un'altra, ad usare una montatura leggere piuttosto che pesante e via dicendo. È inutile dire è meglio la corona o il galleggiante o la spirale se non si arriva personalmente a questa scelta. Ognuno di noi deve essere in grado di scegliere una montatura e sviluppare un'azione di pesca non perché l'ha letto su di un giornale o gli è stato consigliato da un chicchessia pescatore, ma perché le sue valutazioni fatte in quello specifico momento in quel tratto di corso d'acqua con quelle particolari caratteristiche gli fanno capire che è meglio utilizzare quella montatura piuttosto che un'altra e questo solo per arrivare allo scopo di presentare 'esca nel modo che ritiene sia il più redditizio possibile in quello specifico momento. Lo ripeto, non è sempre

cercare d'imitare lo scorrere naturale dell'esca la soluzione migliore, anzi in questo periodo di basse temperature molte volte è proprio la comodità del boccone ad indurre la trota ad azzannarlo, e quello che ognuno di noi deve comprendere è come presentare l'esca per invogliare l'apatica trota. A volte è sufficiente un piombo da pochi grammi, mentre in altre occasioni servono piombature anche di decine, ma la forma può essere irrilevante se il risultato finale è lo stesso. Le mie capacità mi possono permettere d'accompagnare e trattenere l'esca sul fondo sotto una corrente utilizzando una corona di 30 pallini del n°4, perché sono in grado di manovrare la canna in maniera tale da concedere all'esca quest'azione. La stessa manovra può essere sviluppata utilizzando una biglia da 10 gr o un pendolino o una spirale, quello che conta è riuscire a fermare o lasciar scorrere lentamente l'esca sul fondo, per come poi lo faccio sarà solo frutto delle mie capacità, e quello che conta è appunto questo, sapere cosa far fare all'esca.

Indizi rivelatori A questo punto vengono spontanee alcune domande: ma chi mi dice

La montatura più adatta alle condizioni del territorio in cui si sta pescando, valutando tutti gli aspetti del momento Chiudiamo il servizio con un primo piano di questa bella trota dall'aspetto quasi minaccioso con ancora in bocca amo ed esca. A volte basta una sola cattura per ripagare con soddisfazione di tutta la fatica della giornata di apertura.

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Pescala,

qual è il giusto movimento che l'esca deve compiere? Come faccio a capire quando pescare da fermo o in passata? Quali sono le condizioni che mi permettono di capire come comportarmi? La risposta è semplice e scontata. Esiste solo una creatura che può darci questa risposta, e questa creatura è la trota. Ebbene sì, sono loro che indirettamente ci dicono come dobbiamo comportarci, ma molte volte siamo sordi, non sentiamo, non ci accorgiamo che ci mandano dei segnali per fard capire come pescare. Sarà capitato a tutti di svolgere un'azione in una certa maniera, magari facendo passate più o meno veloci senza sentire nessuna abboccata e, a causa di un incaglio, la montatura si appoggia sul fondo e dopo diversi strattoni finalmente il piombo si stacca e con naturale meraviglia costatiamo che abbiamo allarmato una bella trota. Se siamo sordi continueremo a fare le nostre passate a velocità costante, se invece sapremo ascoltare cambieremo

azione di pesca, perché prob=bilmente in quel frangente • trote prediligono esche lente J addirittura ferme. In altre occasioni può succedere che peschiamo in passata o in legge": trattenuta ma la trota aggrec sce sull'esca solo quando a fina passata 'alziamo dal fondo -_ la recuperiamo. Oppure, me" tre stiamo pescando con escha di una certa consistenza e nr otteniamo risultati, e scrutar» do vediamo trote che con e sinvoltura si alzano dal fone: per catturare piccoli animale" trasportati dalla corrente, I recepiamo il messaggio ci acqueremo ad innescare piccoa esche. Questi sono solo alciesempi, ma possono servire al capire che veramente le troll c'inviano messaggi e sta sole ~noi essere in grado di decifrali. È solo frutto della nost': concentrazione e ovviamene di un bagaglio tecnico acc mulato. Essere in grado di cc legarci all'incredibile mone: delle trote è meraviglioso e : qualità di questo collegame" to sarà l'ago che determine-J il risultato di molte nost'avventure.


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*""i r rZJ ' '" *s^P»* gpgpp^g ~ ..g^" .„,^ «„, I j Come si possono dimenticare le notti dì sul deltorrenteaspettane;: : prime luci dell'alba. Questa è la

dell'apertura

torrente, e tuttavia l'istituzione dì

tratti

alla trota, dello = : l'anno

non patirne troppo l'assenza.

C

ari lettori di Pesca In, dopo quattro lunghi mesi di attesa finalmente riprende la pesca alla trota in torrente, specialità che pratico fin da quando ero bambino, emozionato com'ero al freddo delle lunghe notti di attesa sul greto del torrente aspettando con ansia le prime luci dell'alba, bellissimi ricordi che però stanno scemando sempre di più, i tempi cambiano rapidamente e con essi, ahimè, stanno radicalmente mutando abitudini e mentalità di pesca. Come tutti sapete, ormai sono stati aperti dei tratti invernali dov'è possibile pescare praticamente tutto l'anno non solo le trote iridee ma anche le farlo, e questo permette di praticare la pesca al-

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fortuna^ •ft Testo e foto : . ;

la trota in torrente per trecentosessantacinque giorni l'anno, lo stesso frequento questi corsi d'acqua, in quanto mi sono reso conto di quanto siano una buona palestra per iniziare la stagione agonistica che ormai incalza e soprattutto per testare novità e mettere a punto le nuove canne da pesca. In questo articolo di apertura di stagione trattiamo dunque dell'importanza di essere appunto riusciti ad ottenere dalle varie amministrazioni interessate la possibilità di pescare in alcuni tratti di torrente classificati come acque di categoria "B", ossia dov'è possibile immettere trote pronta pesca per organizzare competizioni e pesca amatoriale, anche in periodo di chiusura.

::-iazzo

Savona pioniera La sezione FIPSAS e I E denza di Paolo Ghis: T di questa iniziativa : :- : ora finalmente sia" : due campi gara be' • chilometri di fiume :^ riale aperti tutto l'a r -: ginate bene i benefic : ottenere con questa ;; eie per chi ama fare le : caso non deve rime-^ mesi senza pescare, r~lamente allenare cos ;: amatoriale che ogni te' qualche ora a questa s.: essere costretto a frec.

:resijtrice lied a >/ere -que ~ato~ ma:otuti spee nel -que -quil: care senza :i la-


ghetti dedicati alla pesca turistica. Ricordo molti anni fa quando le varie aziende presentavano le nuove canne da pesca ed era impossibile testarne le loro peculiarità in quando non esistevano né laghetti né tantomeno fiumi aperti, e dunque si ricorreva agli allevamenti di trote chiedendo di fare delle prove in vasca per capirne almeno la resistenza alle tipiche sollecitazioni del salmonide più o meno similari in una sessione di gara. Ora finalmente questi test possono essere fatti con calma e in più volte, provando tranquillamente tutta l'attrezzatura sul campo e con acqua corrente.

Una vera fuoriclasse Come potete vedere dalle immagini di questo articolo, è stata testata l'ultima creazione dell'azienda Artico di Pordenone, ovvero la nuova Epoca Top 2012, costruita con materiale Ferrari e da me personalmente progettata. Finalmente un test pratico dove, proprio grazie a

questi particolari tratti di torrente in cui appunto la pesca è rimasta aperta, sono riuscito con diversi tentativi a creare quella che ritengo sia la canna da pesca più bella che io abbia mai potuto adoperare negli ultimi anni. La nuova Epoca 2012 non è nient'altro che l'evoluzione delle due precedenti Epoca 9080 ed Epoca top 555, canne che mi hanno permesso di vincere le ultime due edizioni del campionato italiano individuale e le ultime due edizioni dell'elite per squadre di società con la Garisti 93 di Finale Ligure con la squadra composta da Andrea Corradini, Rossano Briano e Alessio Fabiani. Le differenze sostanziali della Top 2012 rispetto alle altre due sono numerose: innanzitutto cominciamo nella presentazione delle misure disponibili che sono la 10,20 mt composta da nove sezioni rispetto alle otto delle versioni precedenti. Questo permette di avere i primi tre elementi di punta più corti che garantiscono una maggiore rigidità e un rischio di rotture quasi pari a zero, e so-

prattutto la possibilità di avere un attrezzo maneggevolissimo durante la pesca vicino alla sponda, in quando con i soli tre elementi aperti sì recuperano 40 crn dalle precedenti versioni. La 11,50 mt viene presentata anch'essa in nove sezioni e dieci per la 13,00 mt; la caratteristica fondamentale di questi due attrezzi è la quasi reale lunghezza dichiarata dalla casa, la verniciatura degli elementi che quindi diminuisce molto 'usura dovuta allo sfregamento e delle fascette di carbonio inserite sugli innesti che evitano la chiusura della canna durante l'azione di pesca e nello stesso tempo, in caso di pioggia, non permettono alle sezioni di rimanere bloccate una dentro l'altra. Il nuovo materiale usato per la costruzione della TOP 2012 è il Carbon Composite Prepreg che, unito ad una particolare resina, ci ha permesso di creare un attrezzo specifico per le competizioni ad altissimo livello, con caratteristiche di rigidità, peso, bilanciatura e robustezza mai visti prima d'ora.


aLC Delle bellissime trote catturate dall'autore in un tratto spedale del fiume BormĂŹda di Murialdo, una zona di pesca e campo di gara molto conosciuto dai pescatori amatoriali e soprattutto da chi calca le sue rive per agonismo.

Una fruttuosa palestra Le foto di questo articolo sono state scattate nel tratto di fiume Bormida di Murialdo, campo gara storico per chi mastica l'agonismo del torrente, ed è proprio da qua che voglio ricollegarmi ad un precedente testo da me scritto dove dicevo che una competizione va preparata prima del fischio d'inizio. A dicembre, durante una gara invernale, mi sono accorto che la mia lontananza dai campi gara per un certo periodo offuscava quelle io chiamo tattiche di gara, ossia partenza, primo spostamento veloce, fase di ricerca

e poi finale con il recupero di qualche trota difficile, lo sostengo che un buon agonista per sviluppare tutti questi sensi non possa permettersi di stare troppo lontano dai campi di gara, e ritengo di poter dimostrare tutto quello che dico. Lavorando all'interno di un negozio di articoli per la pesca che cura l'agonismo, mi trovo troppe volte ad ascoltare discorsi del tipo "la pesca inizia l'ultima settimana di febbraio, io prima non vado per etica ..." accetto tranquillamente in silenzio queste battute, ma dentro di me penso a quante parole sono state spese per riuscire a praticare il nostro sport quando vogliamo noi e non quando ce lo impongono gli altri. Ma la cosa piĂš dolorosa giun-

La pesca dovrebbe essere tutto l'anno, specie per chi ha interesse agonistico e necessitĂ di continuo allenamento


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* Forza allora, via con la discesa in campo nella nuova stagione di pesca, magari con rinnovate attrezzature e soprattutto con molta voglia di pesca e attività all'aria aperta, a contatto con la bellezza di fiumi e torrenti.

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\è quando al termine del-

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le prime gare questi personaggi, con la testa bassa, cercano scuse di poco conto su risultati che non arrivano, ed è qui che penso quanto mi ha aiutato la pesca invernale e i suoi speciali tratti aperti tutto 'anno. Forza, allora, al via una bellissima apertura di pesca alla trota in torrente con le vostre nuove attrezzatura e con tutta la voglia di prendere pesce e stare al'aria aperta a contatto con 'acqua che scorre sotto lo stivale, e mi raccomando, vi aspetto tutti sul prossimo numero di Pesca In dove apriremo il campo con le tattiche di gara! C

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, hi ben comincia ha mulinello giusto. Ogni particolare delta nostra attrezzatura ha un peso importante nelle catture in torrente. A seconda delle caratteristiche costruttive, il mulinello può fare la differenza in termini di presta-

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zioni e di resa. Ăˆ proprio ad esso, oltre al luogo scaramantico in cui inaugurare la riapertura della stagione, che va riservato un occhio di riguardo prima di partire: in commercio c'è 'imbarazzo della scelta e la vantazione va fatta soprattutto in rela-

zione alla canna che si intende utilizzare per ottenere un perfetto equilibrio tra peso e dimensioni. Se troppo leggero o troppo pesante, un mulinello può spostare il baricentro della canna, facendola sbilanciare oppure affaticando velocemente il nostro

braccio. Nel corso degli ultimi anni le abitudini dei trotisti sono gradualmente cambiate. I tradizionali mulinelli a bobina scoperta sono stati rimpiazzati dai modelli a bobina chiusa che permettono di raccogliere o cedere il filo in tutta tranquillitĂ per-


Trucchi a sagraci par inaugura, con successo la nuova stagione di pesca alla croia in torrente. ^f "feijo 3 -foio di Rubare Fra

che ne consentono un controllo diretto durante l'ingresso o 'uscita. Non fornendo appigli, impediscono l'attorcigliamento del filo e, soprattutto nei torrenti larghi quanto la lunghezza della canna, consentono un'azione di pesca estremamente semplice e

lineare. Tra i migliori prodotti che garantiscono questi vantaggi ci sono il Daiwa 125M e il Sarfix Royal Project che, a differenza di altri modelli presenti sul mercato, permettono di effettuare lanci decisamente più lunghi, in quanto la bobina è decisamente più

larga, e di liberare il filo semplicemente premendo un pulsante: oltre a lanciare in assoluta libertà, l'azione sportiva viene velocizzata. Il Sarfix presenta anche una leva di controllo sul manico che consente di mantenere quasi completamente aperta la fri-

zione del mulinello e successivamente bloccarla, sveltendo notevolmente la fase successiva alla cattura, li mulinello a bobina coperta è la scelta giusta per chi ancora debba acquistarlo: dopo poche uscite sarà un compagno inseparabile di cui non potrete più

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ve essere adeguata a tutte le situazioni di •pesca che sul torrente cambiano repentinamente fare a meno. Per i pescatori che non vogliano affrontare questa spesa perché dispongono già di un modello a bobina aperta, il consiglio è quello di evitare 'eccesso di filo. A differenza delle catture in lago, dove la bobina va riempita completamente, nella pesca in torrente è buona abitudine avere a disposizione poco più del filo necessario per evitare che in fase di recupero si formino dei grovigli.

Particolare attenzione va prestata anche al filo da montare perché da esso dipende la qualità delle nostre prestazioni: se non è quello corretto, può compromettere le performance del migliore tra i mulinelli in commercio. Per la pesca in torrente va utilizzato un filo colorato, quello giallo fluorescente è il più visibile, e molto elastico, perché un'eventuale rigidità provoca maggiori attorcigliamenti.

Vademecum dell'apertura E per quanto riguarda le esche? Per ingolosire la regina dei torrenti, il lombrico e le camole del miele sono la scelta giusta. Nel primo caso l'ideale è utilizzare un grosso lombrico di terra. In questo periodo dell'anno l'acqua è ancora piuttosto fredda e le trote sono poco propense alla caccia, per cui un grosso

verre E: : : : : :--? i. "ido può o ,:?~e :- r ~ ::- e i loro acce::; -_: : - 'ì's dì farlo ruoiare. ;„;•;: . ogiiamo effettuare _ ~ ;:ione di movimento b : s:;~a orivilegiare un lomb" :: : più ridotte dimens z~ :ne consente di farle -::eare su sé stesso pir ~ì': - a i d o l o lentamer:e ',e 3 seconda ipotesi, r.e:e e ::s5 bilità sono press: : ~ e " - :e, anche se pe" e ;::_e J'edde di


Pesca e poi? Per chi vuole assaggiare il Piemonte, Rivarolo è il tipico esempio di comune dove l'occhio vuole la sua parte ma anche la pancia rimane appagata. Per mogli e figlie c'è la caratteristica Via Ivrea, una delle strade più eleganti del Canavese, che in passato era chiamata Via Maestra perché rappresentava il centro vitale della città. Sotto il suo lungo porticato si possono ammirare le vetrine di celebri esercizi commerciali misti a chiese barocche e palazzi di origine medievale, per poi addentrarsi tra i numerosi vicoli dove si respira ancora l'atmosfera ottocentesca delle carreggiate in questa s:a^o"5 e o'eferibile utilizzare delle camole colorate che, più di quelle classiche, possono interessare la trota apatica a p c e ^ a uscita dal perioc: -/e" a e. Gli inneschi migliori sono quelli che permettono all'esca di ruotare, secche ~uovendosi moke e a-.:: ~eglìo dedicare qualche s:an:e in più alla prepara: —e cer ottenere risultati se-C-5-denti. Un'ottima \Q-~- ;~e con il minimo movimele :e esca è quella che si c : ; e - e a ^ o o e r a n d o una sola camola infilata qua-

pietra. Dopo una bella scarpinata si può scegliere tra un ampio ventaglio di locali dove gustare la tradizionale cucina piemontese: carne cruda, finanziera, bagna cauda, fritto misto, vitello tonnato e poi i piatti locali a base di funghi, castagne e formaggi. La giusta conclusione per una giornata di pesca insieme alla famiglia. Luoghi di interesse storico e artistico il Castello di Malgrà, la Chiesa di San Michele Arcangelo, la Chiesa di San Giacomo Apostolo, la Chiesa e Convento di San Francesco d'Assisi e la Chiesa della Confraternita del S.S. Nome di Gesù. si del tutto oppure cucita sull'amo. È più difficoltoso ottenere lo stesso effetto con una coppia di camole, per quanto il classico innesco testa contro testa, dove le camole sono infilzate l'una all'opposto dell'altra, rimanga il migliore. Ricapitolando: il segreto per catturare splendidi esemplari di trota sin dal primo giorno è quello di non avere fretta e curare al massimo l'innesco. Dopo la pausa invernale non è male un bel ripasso all'attrezzatura

che deve essere adeguata a tutte le situazioni di pesca che sul torrente cambiano repentinamente. Un aiuto può arrivare anche dalla scelta del luogo che deve es-

sere tranquillo e non eccessivamente frequentato: solo in queste condizioni le trote non sono disturbate e risultano meglio disposte ad abboccare al vostro amo. C Camole colorate Sa.Gi.P. e mulinello Daiwa 125M, all'apertura possono fare la differenza.

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Ancora un anno da riprendere in mano e condurre per tutta la stagione piscatoria. Su e giù per fiumi e torrenti a caccia con gli dentro l'acqua fino alla cintola. E' lo più e più per ed è lo "ft

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e' ouristi dell'intraTiCT.abile domenica d: -ebbraio, quello de.;,'apertura della stagione z; cesca alla trota in torren:e -appresenta certamen:e M particolare momentc e: piacere più che di pesca Scarno la verità, la calata ce. 'orda barbarica nelle pare acque è come sem-

pre molto fastidiosa e a volte anche irritante. Si vorrebbe un pezzette di fiume tranquillo ed esente da orme sulle rive, così da poterselo sondare in tutta serenità e perlomeno senza il tarlo che qualcuno sia già transitato poco prima, per cui addio trote. Ma la prima giornata di pesca al famoso salmonide, checché se ne

Testo e foto di Francesco Capomassi

voglia, rimane in ogni caso un "trout happening" da passare con pazienza, pur tuttavia senza nulla togliere all'occasionante di qualche bella cattura. Il ricordo di passate aperture con copiose immissioni di pesci di taglia gradevoli al lanciatore rimane ahimè solo un ricordo; bisogna fare i conti con le casse

vuote di comuni e provìncie e non da meno con la situazione generale del paese che guarda a ben altre cose. Le acque libere e di vocazione ai salmonidi sono tenitori sicuramente da esplorare, considerato che un certo lavoro di immissione di avannotti è stata comunque affrontata nel tempo e il pesce dovrebbe es-


Qui a sinistra una bella serie di cucchiaini rotanti della liba che da anni produce un classico tutto italiano. Sono prodotti estremamente semplici e molto funzionali. serci, ma alla fine sono le acque a regime di riserva o i tratti che hanno una qualsiasi forma di controllo o di permesso quelli che rappresentano un interesse per via della presenza più che certa del pesce. Non per questo intendiamo la pesca come una cosa facile e immediata, tipo da vaschetta col tappo, ma scendere in acqua con la sensazione di lanciare nel nulla o di far fare il bagno all'artificiale alla fine rende l'uscita molto frustrante. E' importante avere a disposizione

Un discreto livello d'acqua aiuta senz'altro pescatore e pesce che si muovono in caccia all'unisono Pesca In

aree fluvie : - " v : - e dove una sepp^' - ~: -:"na dì controllo e : :-~:; :_ r ante tutto l'anr: _-: : :- :- ce'sazione a chi esce * :-::; oer la sua apert- -- : --- : - e d i a f frontare un pi ::": cmunque pope aM : ? :.- "onidi. certamer:e n : i •?: r- irretire ma cor..-: _ e : -esenti. E poi, s e s i e - ;: - :::- ì± altri pescator re :- e : "ale ti sono passe: ; 3" : : affiancano, pc:: • :•:".= soesso basta anc-e . • : ; - : = cattura per riemc r e:_" ~: ? : mata.


Rotanti ondulanti & minnow

con un inverno un po' parco di piogge, e con una corrente meAd ogru" a cipria scelta, dia, il rotante permette di tuttavia ro fi :'è dubbio che il pescare in tutta tranquillità, cucchiaino -::ante è sempre disponendo di capacità di la scelta ~ ; :re e quella più lancio e anche di ottima teimmed:a:a se ~on più facile nuta in acque improvvisada ges: 'e. "e^e'do presente mente più vorticose o molto che s: ces: -- - acque sostanbasse. Certo sarebbe quasi zialme^e --.- yoppo alte, meglio utilizzarlo appieno in tutta a :- ~c o a'te dell'austagione primaverile o preestiva, laddove alla dinamicità tunno e s: sa ~olto mite e

continua del rotante si può contrapporre una più diffusa presenza delle trote in acque

aperte o in piena corrente. Il problemino, infatti, per chi pratica lo spinning è quello di

Rotanti e —:,', -:no le due anime dello spinning: in questo caso l'esca metallica è stata velocemente sostituita a favore di un Rapala da 5 cm Originai per affrontare con successo uno slargo i;:: .= -ediamente profondo. Il rotante rimaneva un po' troppo in superficie e la trota lo inseguiva senza troppo interesse.


•olo me ne vo'...pe • Con t'ondulante termina praticamente la scelta delle esche da torrente, nel senso più classico e anche tradizionale. Il magico cucchiaio lavora bene a scendere e a favore di corrente, una scelte alternativa alle altre due possibilità, senza dimenticare l'asso nella manica, ovvero la gomma.

Se si è presa anche una sola trota, va bene, anzi benissimo! Non è necessario fare a tutti costi bottino

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potere avere una certa attività in acqua di questo predatore che, se si ostina a rimanere sotto i sassi, annichilito dalla situazione stagionale, specie le alloctone, difficilmente si può pensare di stanarlo con il solo passaggio di un qualsiasi rotante, certamente non a tiro di bocca, ma come s p e s s o accade, piuttosto lontano o troppo alto dalla tana di appostamento. Idem anche per i minnows, visto che altrimenti bisogna impiegare piccoli crank o pesciolini dotati di una sufficiente paletta per scendere un po' sotto. Ecco dunque che le tipiche trote da immissione, spalmate in acqua qualche giorno prima dell'apertura, possono fare la differenza perché hanno necessità di predare e non sono sostanzialmente spaventate dal passaggio dei pescatori, inoltre, prediligono molto i tratti a ridosso delle cascate d'acqua meglio ossigenate e più fresche, per cui

si può bene cesca-e a debita distanza. C=c :a molto sovente di p ' e - : 5 r e appena dopo i lanci ci r^alcun altro che si m u c , e a o p e n a più avanti. A . t r ~ e ~ : i bisogna n e c e s s a r . a ~ e " : e rifugiarsi nella gomma c r e, innescata con opportune micro testine piombate o più direttamente con amo si^go.o e split shot a qualche :e-~. "etra di distanza, pe'~e::e oì fare uno spinning ic r ::, con sistematiche tocche z lente passate a contatto :cr ciottoli del fondale, e ~^ez io in fronte a massi, anfra;: e tane. E' una ges: :ne della pesca che cambia _ n pochino la situazione ce a propria attrezzatura, p e r c n é con il cucchiaino s c e s c a benissimo con una te a canna da 1,80 o 2,10 mi, z cerde dal tratto scelto, mer.-e con il solo utilizzo delle es:~e gommate è meglio sa re ci lunghezza, 2,70 mt, in rodo da disporre di una capac:a ci posa e soprattutto o controllo del-


esca n -e:e5sa r amente dete"~ -~-\z :a : : ;c lavoro di lare: =-:_:;-:. Tutta, z ;:er_'a : assica è e rirre-e : _ e E ::~ : 'o-tante. Si'.a

le, cintola, giubbino corto e dotato di multi tasche, pòchette o scatole porta esche contenute e molto facili da raggiungere e gestire; la classica forbice appesa al giubbi-

MUOVA LINEA Di ARTIF1

no o le pinze in tasca e qualche accessorio di riserva come i moschettoncini completi di girelle e un paio di bobine di filo di ricambio. Abbigliamento e accessori molto

PER LO 5PIMN

pratici e minimali, come si vede, il resto è tutta una bella camminata in risalita o in discesa, dipende dai gusti, per cui buona apertura di stagione a tutti. G


dì un sì

di un

così lungo

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o quasi... Altri pinnutì non meno non

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ma si contìnua da

a non considerarlo affatto. *

Testo e foto di Stefano Corsi

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on esiste sulle carte ittiche nonostante nuoti nelle nostre acque da più di un secolo! Di ripopolamento non se ne parla neanche e chi lo fa deve farlo assumendosi il rischio di una denuncia penale. La trota invece prima dell'apertura viene massicciamente ripopolata per assicurare catture fini a sé stesse e dare la sensazione per un giorno che i nostri fiumi e torrenti siano pieni di vita. I primi giorni di marzo buche e raschi torneranno deserti come al solito. Ci sono alcune realtà ben gestite, ma parliamo di eccezioni confermanti la regola. Aprire o non aprire, questo è il dilemma che ogni anno martella i mìe; pensieri per una quindicina di giorni precedenti la fatidica ultima domenica di febbraio. Alia rr.e, poi, ci vado sempre e cosi c r obabilmente farò anche q.es: anno. L'apertura è uno o' cuegli avvenimenti ai e.a . —nostante tutto, risu::e e rinunciare, anche se ^-'- '- classifica dei miei pese c~ scanning la regina viene sucera:=, come nelle carte, dai ree zì asso: il blackeil luccio. Cic-icr.cstante sono disposto a fa r e c^che sacrificio per lei. Non q_elo di svegliarmi prilla ce aloa però, lo apro al bjio se : al tavolo da poker, io BC'Z quando ormai gli altri c'ijccr.o, le canne, lo

faccio a spinning e con tutta calma. Non ha senso bivaccare sul fiume dalla sera prima per assicurarsi l'esclusiva di quella buca dove si sa che hanno scaricato una camionata di trote autoctone che si fanno fregare come polli e che come loro finiranno arrostite. Non mi interessa pescare gomito a gomito con certi pescatori sportivi super attrezzati. I miei stivali arrivano a calcare la sponda quando questa porta i segni di molti carrarmati passati in precedenza. Percorrendola poi è facile trovare altre prove dell'invasione: scatole di esche, pacchetti di sigarette, resti di falò e grigliate, l'immancabile sacchetto di plastica e comodissime piazzole ricavate a colpi d'accetta dove prima c'erano inutili alberelli e cespugli...Si fanno anche begli incontri tipo il Tizio in giacca a vento rossa, molto mimetica, che ti domanda quante ne hai prese. Un po' più avanti Caio che, soddisfatto, passa al figlio Sempronio l'ennesima cattura dicendogli " nun te la fa scappa che stasera se magna". La scenetta cambia di poco, solo il dialetto, se si svolge più a nord o a sud. Così puntualmente sarà anche quest'anno.

Alternative fruttuose Per trovare un po' più di tran-

quillità l'unico sistema è quello da me adottato di arrivare al'ora di pranzo, oppure di scegliere acque alternative alle solite. Chi ha la fortuna di conoscerne si può orientare su micro torrenti di montagna, molto scomodi da raggiungere e quasi sconosciuti. Qui riuscirete a pescare in solitudine e a fare qualche cattura selvaggia, magari non di taglia gigantesca, ma che, rapportata all'ambiente, risulterà molto appagante, colori della livrea di queste trote vere poi sono fantastici. Un problema potrebbe essere quello delle condizioni dell'acqua che con piogge abbondanti nei giorni precedenti potrebbe risultare impescabile. Una scelta azzeccata potrebbe essere quella di effettuare l'apertura in acque non da trote. Ne esistono tantissime e, anche se non classificate a salmonidi, ne ospitano tanti: fiumi che ricevono le acque di torrenti, il tratto finale di molti torrenti appenninici o il primo tratto di pianura di molti fiumi, i tratti a valle delle riserve. Qui troverete trote scese a valle e che si sono ambientate perfettamente e che oltretutto sono molto meno disturbate. Le catture di solito non saranno numerose ma in questi ambienti, con un po' di fortuna, potrete allamare pesci molto grossi. Nei fiumi inoltre è normale l'in-

contro con altre specie come cavedani, lucci e persici reali. Solitamente troveremo poi livelli e temperatura dell'acqua ottimali.

Acque di risorgiva Le migliori condizioni le troveremo senz'altro nei chalk stream e nelle acque di risorgiva. Le catture di questo articolo sono state realizzate lo scorso anno all'apertura in un fiume con queste caratteristiche. Queste sono le mie acque preferite, anche se devo fare un bel po' di strada per pescarci. Vale la pena però, perché è possibile la cattura di pesci grossi e perché avremo la certezza di trovare condizioni ottimali. La temperatura dell'acqua in questi ecosistemi non subisce brusche variazioni, i livelli sono costanti e non c'è il rischio di trovare "acqua di neve". Scordatevi qui di pescare da soli, questi sono tra gli ambienti più battuti, la loro conformazione però da molto rifugio ai pesci e quindi troverete sempre qualche bella trota. Gli esemplari adulti seminati pronta pesca sono i primi ad essere sterminati, ma qualche vecchia "nonna" resiste anche di stagione in stagione. Si tratta di ambienti difficili e che richiedono un approccio perfetto. Ricordatevi che a volte può vale-

Aprire o non aprire, questo è il dilemma che ogni anno si pone spesso ad ogni pescatore in questa ultima domenica di febbraio. Un rito e una tradizione che alla fine vengono rinnovati anche se ultimamente in forma minoritaria specie dal popolo dei giovani spinningofili, attratti come sono dall'ecletticità di due predatori di classe come il luccio e il bass.


Aperture

Qui a sinistra una bella serie di esche artificiali consigliate dall'autore: piccoli crank e minnow dotati di differenti timoni dì profondità, utili per sondare i versi strati =:qua, e poi a -e-guìre le esche :c±hecon ::= tipo grufa o '=d e lisce tipo -:jì';ìne, alcune innescate con i -.ertine :~ibate.

re la pena accucciarsi ed aspettare piuttosto che aver fretta di lanciare. Molto meglio un solo lancio fatto bene, dopo aver studiato 'ambiente ed aspettato il momento opportuno, che cento fatti a vanvera.

Trote di lago Un'altra apertura possibile è quella in lago. Penso che quest'anno sarà la mia scelta. Parlo di bacini artificiali. Scarterei quelli ad alta quota, spesso

ancora ghiacciati, e quelli ripopolati il giorno prima dove non trovereste neanche lo spazio per lanciare. Qui potremo dedicarci alla caccia grossa, anche molto grossa. In alcuni, come quello in cui io andrò, è possibile pescare dalla barca e dare un sapore diverso all'apertura.

Esche e inneschi Qualunque sia però la vostra ouverture, parliamo un po' di

pesca, faremo delle considerazioni valide per tutto l'inizio della stagione della trota, dato che le prime settimane sono tutte aperture protratte. Arrivare così tardi sul fiume, o peggio, sul torrente, significa dover insidiare pesci che, nonostante sia l'ora di pranzo, ormai hanno deciso nella maggioranza dei casi di stare a dieta. Dobbiamo cercare di stanare trote impietrate, rifugiate letteralmente sotto i sassi, negli anfratti delle buche o sotto i

rami e gli altr : sciti a pe mo st:~ con escmente e distanza si obb ;; casi 'u: oppo':^ come : : bes in s esche ;:' giore : ; e, esse~ :

cnchidove • sono riu533 dobbia3gressività :e ripetutacochissima 33cca. Quadi in questi z morbide ciombate shad e tu£3 di queste e una mag~ovi mento una mi-


nore prcbac: i:à di incaglio ed un più correr^c catch & release. Un'esca cavvero micidiale in queste coedizioni è rappresentata dai i/a-.Yorm della Maria. Si tratta di una serie di piccolissime escne realizzate in materiale biodegradabile, molto morbide e cento volte più resistente ae s'icone, da innescare sulle apposite testine Beak head. Potete scegliere tra modelli dn~ :DO anguillina

o modelli con codina curly tipo grub o shad. Sotto le brìglie o dove l'acqua corre un po' di più proverete con queste imitazioni innescate su una testina di peso adeguato, le Beak head vanno da 0,5 fino a 3 gr, che farete scodinzolare allegramente e muoverete con leggeri scarti a destra e a manca davanti al muso della trota. Potrete fare anche delle piccole passate sfruttando la corrente, lanciando a monte e trattenendo. Ferrate ad ogni arresto della lenza. Il modello Dart squid però è dawero unico. Si tratta di un'esca dal profilo molto particolare. Sembra una barchetta con una piccola codina o un piccolo soft jerk. Va innescato al contrario di come farebbe qualunque lanciatore, cioè con la parte piatta rivolta verso il basso. Questo ne fa un'esca che in acqua ha por'tanza e che ricade planando. Spesso succede di dovere pescar da postazioni sopraelevate e di far lavorare la nostra insi-

te esche Lipless, ovvero senza paletta, sono una validissima alternativa alle classiche dotate di timone. Se ben manovrate, infatti, dimostrano un adescamento dawero elevato riuscendo a staccare praticamente il predatore dalla zona di appostamento fino agli strati più superficiali.

dia in uno spazio ristretto, cosa impossibile per qualunque artificiale. Con il Ma-worm riuscirete a sondare con un solo lancio ogni anfratto della possibile tana. Calato vicino all'ostacolo lo richiamerete a piccoli colpetti e rilasci. Il piccolo jig schizzerà imprevedibilmente da una parte all'altra planando ogni volta in direzione diversa e rimanendo quanto a lungo volete nella strike zone. Naturalmente lo utilizzeremo in punti con acqua quasi calma o di scarsa corrente, anche da postazioni elevate e naturalmente stando ben nascosti. E' divertentissimo da usare nella pesca a vista dove ci godremo con gli occhi l'attacco, a volte rabbioso, altre volte portato con tutta calma, specialmente se si tratta di grossi esemplari. Con me oltre a queste esche porto anche una scatolina con un po' di piccoli crank, jerk galleggianti, affondanti e suspending, e piccoli lipless. Adoro gli MC 1, piccoli crank bait della Maria disponibili in tre misure e tre modelli diversi per paletta shallow, normale e deep. Il crank si muove benissimo in questi ambienti e, se manovra-

to ad arte, vi consente di esplorare minuziosamente tutto il fondale. I piccoli jerk sono la classica imitazione di pesciolino e perciò non devono mai mancare. Maggiore utilizzo lo hanno di solito i modelli affondanti, ma non trascuriamo i galleggianti per i raschi con acqua bassa. I modelli suspending invece ci permettono delle soste durante il recupero anche prolungate e risultano utilissimi su trote svogliate ed apatiche. I lipless ci regaleranno abboccate di reazione e ci consentiranno le gittate più lunghe. Owiamente anche se io non ne uso, restano sempre validi i classici rotanti ed ondulanti. Lo spinning è un'arte nobile e antica, anche se ora la pratichiamo con esche studiate al computer e va esercitata con il massimo rispetto delle nostre prede. Smettiamola di pensare "tanto se non la porto via io lo farà qualcun'altro". Se tutte le trote fossero rilasciate potremmo fare l'apertura ogni giorno della stagione e non come ora che il giorno dopo non c'è più un pesce... No...l'anno prossimo non la faccio l'apertura... C

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redo che nessuno di noi si presenterà in ritardo. Il giorno del'apertura, oltre che per la rituale e propiziatoria pescata, serve principalmente per riabbracciare una serie di emozioni delle quali l'inverno ci ha parzialmente derubato. Le gelide ma incantevoli acque dei torrenti, nelle quali abita la nostra regina, sono il luogo ideale dove far volteggiare le prime mosche. In questo periodo solitamente i corsi d'acqua sono

molto in salute, incorniciati sovente da una vegetazione discreta e caratterizzati da una buona portata d'acqua. Le temperature sono ancora troppo ostili per osservare qualche schiusa degna di considerazione, anche se nelle ore più calde qualche effimera potrebbe fare capolino, facendoci pregustare l'attimo tanto atteso della bollata, vera delizia del pescatore a mosca, indipendentemente che la nostra tecnica prediletta sia rivolta alla superfide o all'utilizzo di artificiali sommersi. Il fiume sì dona a noi senza alcun limite, chiedendo a ogni nostro passo e lancio il rispet-

to che gli è dovuto. Presentiamoci quindi a lui in modo discreto e poco invasivo, cercando di entrare in acqua il meno possibile, senza lasciare rifiuti e curando in modo particolare le prede che ci donano, adoperando terminali non troppo sottili, ami con ardiglione schiacciato o addirittura barbless, cercando di slamarli direttamente in acqua e limitando loro la permanenza fuori dall'elemento vitale, avendo la cura massima di manipolarli sempre con mani bagnate. Tutti questi piccoli accorgimenti renderanno l'esercizio della nostra passione di certo più sportivo e allo stesso tempo corretto nei confronti della natura.

Tecnica - -£=:=.ta ragionar A ciasc-- : : : ::-a. Sono sempre 5:;:: '.-. : : - one che non esir.e-: : -:: ::nemi da seguire - :~~: ~ ~ e ~ o rigidi comane;"-: - --. :_3li obbedire, pii~:r : r:r:"o diverse situazic" : -. : ::- : _este nela loro se~: ; •;- : "rniranno input re:e: : : :e~ nterpretarlo ne ~ : : " ::o possibie. Ma •:.--' — segnali da decifrare --_ :• : •-_ al meglio quale s e ; 7 re: :- :iùefficacealmc^e- : _: -soostepiù : .esiti sono concreie ; i racchiuse ••= e:: icabile e compli:;-? . : • • : ::tà degli elemerr. r-. • . • ' : /ita a tutto, aria e: ::^ recando in

Un trenino di mosche capace di coprire ogni posso» situazione di pesca.

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essi ogni ragionevole segnale di attività, dalla presenza d'insetti in superficie alla percezione di una bollata, dallo studio delle correnti e del consequenziale tragitto che il cibo trascinato a valle, percorre. Tutti strumenti a nostro favore per carpire il massimo risultato dal

nostro primo e tanto agognato giorno di pesca, un ritorno al fiume nel segno della semplicità e della massima sportività. In virtù della situazione climatica odierna, però, occorrerà testare diverse soluzioni prima di poter iniziare a raccogliere i frutti di questa giornata di pesca. Come-detto sopra, febbraio non è certo solito elargire giornate piacevoli, tutt'altro. Forti di questa

considerazione, concentrerei i nostri sforzi nella messa in pratica della tecnica di pesca sommersa per gli strati d'acqua meno profondi e la ninfa per sondare con chirurgica precisione le zone caratterizzate da una profondità maggiore o una corrente più sostenuta. Questa scelta ci permetterà di portare direttamente gli artificiali nella zona di stazionamento dei pesci, facilitando quindi

la propensione all'abboccata, poiché non saranno costretti a sprecare energie preziose per salire costantemente in superficie. Nelle foto di quest'articolo ho selezionato quelle che a mio parere possono essere delle valide compagne di pesca, tre imitazioni che si somigliano molto a livello costruttivo ma che divergono sostanzialmente per il modo d'impiego. La prima in alto è una costruzione

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jig: 'amo dall'occhiello posto verso il basso, con un angolo di 90°, permette a questo artificiale di lavorare in posizione re-

verse, limitando in questo modo la probabilità di rimanere incagliati nelle asperità del fondale. In fine la cosa arancione

ha la funzione spesso risolutiva di attrarre e incuriosire le nostre prede. La seconda altro non è che una variante attratti-

[approccio discreto alla zona di pesca aumenta l'effettiva possibilità di successo

va della -'e~:ìa ":esantail, capolavoro — :"s del grandissimo ~----< ia.vyer. Chiude il trenir: ;-J :=.e più leggero e se \ : '-" : anche più curioso, s rar.3 : _n emergente leggere ::st'-:s su amo Klima, ques: : v;.ano in commercio c'=: :E~ente pre-assemblai e - : .e-se misure e colori, '::-.--; ateralmente in corrisc-:-;e-zi dei torace il disegno : --= oiuma jungle cock, a-.~ : ~- -. re merita davvero di esse'e ;-:vato, soprattutto c _ a ^ i : - e":e pare funzionare, .- ;-;;-a di salvezza che pore::e :a~ibiare in un attimo e;:: ; :j7ta la nostra uscita e :e::; Sa vo che il regolarne-:: —- o permetta, consiglio: _: —are due artificiali per, : \z ~:ntando quello dal pe:; : . elevante sul bracciolo : :-;::er, in maniera da las; =• z ~ro libero di fluttuare :e"~e:tendoci di sondare e .-" r.aii d'acqua e capire ree ;a~r-:e a che altezza le ncr/e .'-le si stanno alimentar:: - ;_el preciso momento


Fluorocarbon Atlas e nylon Kamoufil • JMC Con un mercato sempre in continua evoluzione, non c'è certo occasione di annoiarsi. Le innovazioni sono all'ordine del giorno e di soluzioni tecniche al servizio del pescatore se ne contano ormai a migliaia. Il mondo dei monofili, poi, in quest'evoluzione non è certo secondo a nessuno. Sempre alla continua ricerca di caratteristiche performanti, quali trasparenza e resistenza, la JMC lancia sul mercato Atlas, un prodotto 100% fluorocarbon che vi impressionerà per una tenuta al nodo davvero notevole. Altra punta di diamante della ditta JMC è senza dubbio il Kamoufil, monofilo realizzato nella doppia colorazione nero/verde. Questa particolarità, oltre che renderlo assolutamente invisibile in acqua, evita ogni possibile riflesso della luce del sole. A differenza di quanto si possa pensare, il kamoufil può essere impiegato senza timori anche nella realizzazione dei tippet. Questi prodotti JMC sono visionabili e direttamente acquistabili all'indirizzo internet: http://www.flyfishingstyle.com

La canna polivalente L'argomento in questione è troppo invitante per non citare il nome di Francesco Palù: innovatore per professione, è senza dubbio uno.dei capostipiti della pesca a mosca in Italia. Una vita spesa alla divulgazione di quella che luì stesso definisce la "Pam a 360°", coadiuvato in questa missione dalla più brillante delle sue invenzioni, la canna teleregolabile, uno strumento in grado di poter variare con un semplice gesto per lunghezza e azione, conferendoci quindi la

possibilità di passare agilmente dalla pesca a secca alla ninfa e perché no allo streamer. Rivoluzionario. Se questa prima soluzione vi ha convinto e siete interessati ad approfondire l'argomento, visitate il sito internet http://www.flyfishingpalu.com dove, oltre alle canne potrete osservare le sue meravigliose mosche che hanno fatto ormai il giro del mondo. Oltre a questa prima soluzione, sicuramente la più polivalente in assoluto, una canna di 9 piedi per coda cinque farà di certo al nostro caso e ci permetterà senza problemi di va-

La mosca del mese NOME: Tornado AMO: Knapek #12 barbless SOTTOCORPO: filo di piombo , CORPO: pelo di lepre verde SCHIENA: strisciolina in lattice marrone RIGAGGIO: tinse! oro fine TORACE: pelo sost/foca verde HACKEL: pernice naturale TESTINA: perlina silver in tun del 3

riare tecnica di pesca al momento desiderato. Una canna ad azione intermedia ci permetterà di avere una buona reattività per la pesca a mosca secca e una sensibilità accettabile nell'interpretazione della sommersa.

[enigma del finale "ibrido" Se per certi versi è possibile identificare una canna ibrida che ci permetta di variare tecnica in qualsiasi momento, non si può sostenere la stessa cosa per il finale. Inutile rilevare che un finale per la pesca a II recupero di un bel esemplare catturato a ninfa lunga in una lama piuttosto difficile. Sotto: una trota di generose proporzioni riprende le forze dopo essere stata ingannata da un'imitazione di tricottero assai voluminosa.

secca dovrà avere caratteristiche particolari e divergenti da uno ideale per la ninfa o per lo streamer. Il metodo più semplice per far fronte a questa soluzione è quella di munirsi di un secondo mulinello o di una bobina di scorta sulla quale montare un finale diverso, pronto per essere utilizzato con un'operazione di pochissimi minuti. Questo escamotage eviterà inutili e talvolta irreversibili aggiustamenti del finale, limitandone col tempo l'efficacia. Adottate sempre la semplicità in pesca e sarete ripagati abbondantemente a ogni lancio. C


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tura person Sono soprattutto Sete, "lisciano, Picentino, Calore e Tanagro i fiumi della provincia di Salerno c"E.r~::~o presi d'assalto all'apertura della trota e nei giorni immediatamente successivi dalla gente dE : - r - - E da chi arriva da fuori. Tali corsi d'acqua, però, non sono gli unici della zona popolati da salmonidi, ITE :.::": sciuti in quanto più facilmente raggiungibili dai pescatori della stessa regione. *

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i tratta dunque di fiumi più accessibili dove corrono un po' tutti, ma non per questo poco meritevoli di considerazione o da evitarsi addirittura in occasione dell'ultima domenica di febbraio, in quanto non è certo il gran pienone ad impedire di realizzarvi la prevista quota di cinque capi giornalieri e di assaporare, così, le prime emozioni dell'annata. A partire dai piccoli affluenti del Sele, del Tanagro e del Calore, sono pure altri però i ruscelli popolati da trote e di cui vale la pena andare alia scoperta. Il riferimento è ai vari Lam-

bro, lettafora, Palistro e Faraone, al Cornea, al Fasanella, all'alto Babolato, al Rio di Casaletto ed all'Imperatore soprattutto, dove le catture di riguardo fanno parte della quotidianità. Ci sono poi tante risorgive come quelle di Prato Comune, delle Fontanelle e del Rio Freddo che, con le loro acque trasparenti e la fitta vegetazione sulle sponde, sono, è vero, di un poco più difficile approccio, ma che non negano, però, qualche magnifica cattura, spesso più di qualcuna, a chi sa come affrontarle al meglio. Si può dire, insomma, che chi conosce bene questi posti anche

Testo e •':-.; r - - : : -io Farro

all'apertura può rii:: la pescata senza tre:: senza il rischio di rinata, con il solo one'z : qualche chilometro - : na o d i un po' dist'E::-

analizzare : lamenti e ::caasdutz mente, di a macchi-

Un posto da fave.= Personalizzare la pe::? so? Nel senso che n:- : nella ressa, che sia .:paesaggistico, il por: l'acqua sia di buon; :

-, che sen: ; a buttare o il profilo :he anche e che ci sia


A sinistra un bel tratto d'acqua con due ampie pescaie che si susseguono e che celano trote pronte per la giornata d'apertura. Qui a fianco un bel pezzo appena preso sotto una delle due cascatene.

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Bussento, apertura personalizzata qualche bella trota disposta a lasciarsi catturare, indipendentemente dal fatto che si decida poi di trattenerla o di liberarla nuovamente. Con i tempi che corrono bisogna convenire, a onor del vero, che non sono poi tantissimi i corsi d'acqua che soddisfano adeguatamente tutte le condizioni cui si è appena fatto cenno, ma questo non significa che non ve ne siano affatto. Per chi non sa da che parte andare, un'idea per un'apertura all'insegna dei richiamati requisiti potrebbe essere il tratto terminale del Bussento, quel fiume che scende dal Monte Cervati e che, dopo avere sfiorato Sanza, Caselle in Pittari, Morigerati e Torre Orsaia, si va a riversare nel Tirreno in prossimità di Policastro. Da non confondere col Basente che scorre in Basilicata e nemmeno col mitico Busento di Alarico che, insieme al Caronte, s'immette nel Crati all'altezza di Cosenza. Per dissipare eventuali dubbi circa la validità sotto il profilo naturalistico non solo del fiume ma dell'intera zona, sembra opportuno precisare che si sta parlando del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, riserve della biosfera e patrimonio dell'umanità consacrato come tale dall'Unesco. Di un territorio, cioè, che, sede fra l'altro di una quindicina di musei, di siti archeologici di

grandissima rilevanza storica e della Certosa di San Lorenzo di Padula, col più grande chiostro in assoluto, ancora conserva sufficientemente integro il suo carattere selvaggio ed il cui mare, che è quello degli Infreschi, Palinuro e Camerata, è al primo posto in assoluto nelle varie classifiche di qualità stilate ogni anno dalle più accreditate associazioni ambientaliste. Non a caso, infatti, il Bussento resta uno dei pochi corsi d'acqua in Italia in cui siano ancora presenti la lontra ed il gambero, l'ormai rarissimo astropotamobius papilles italicus: dell'una capita sovente di notare sulla sabbia le impronte fresche che essa lascia prima di andare a rintanarsi e dell'altro i gusci vuoti, sul fondo, sputati dalle trote. Per rendersi conto della grande tranquillità che regna tutt'intorno non resta che andarci: anche all'apertura basteranno infatti le dita di una sola mano per contare eventuali altri pescatori. E che dire delle trote, se non che trattasi di pesci selvatici, con una livrea molto bella, di buona pezzatura e con delle carni rosee come quelle del salmone? E del resto le immagini proposte, che si riferiscono all'apertura dello scorso anno e che non si è riusciti ad arricchire con esemplari di ben maggiore pezzatura, ma non perché non ce ne fossero, Non solo pesca al tocco ma anche spinning: il tratto di fiume proposto dall'autore è un bellissimo scorcio naturale che si snoda nel contesto del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, riserve della biosfera e patrimonio dell'umanità, consacrati come tali dall'Unesco.

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confermano in pieno tutto quello che si è detto.

Un regime particolare La sua singolare bellezza., la scarsa pressione di cui esso è far.c oggetto e la buona quantità di trote c'-.e 'e popolano le acque non sono le unic^e rete positive che caratterizzano il B^sse^o nel suo tratto terminale dove la pesca, abbastanza difficile di primo mature., soprattutto al tocco, diventa a una cer'c-a estremamente facile ed oltremocc redditizia. Perché nel tratto termina e" Fer:hé difficile sul fare del giorno e poi più faci'e ed assai più redditizia? In prirro L,:30 perché la presenza di trote fine a e::" metri dal mare caratterizza la ce-e'a :a dei corsi d'acqua del Cilento. Trova": s n un Parco, il Bussento, purtrcc:: : ce r fortuna, non è tutto aperto alla cesca e sono solamente due i tratti in cui si può andare liberamente con la canna, quello compreso fra Ponte Inferno e "c-:e Farnitani e gli ultimi 3 km che va— : Zz conte della ferrovia al mare. L a s c a ' ; : pressoché completamente libe r c secondo, è sul primo che si concenra": _" po' tutti i pescatori di Sansa, Case ie in Pittari e quelli provenienti dal v : -o Vallo di Diano. Per quanto attiene ",e:e alle difficoltà, v'è da dire che are:- orima di Caselle tutta l'acqua di q^es:: nume viene trattenuta da uno sba'ra~e-to artificiale, che forma il lago d Sa:e~a, per essere convogliata, attravers: acoosite tubazioni, alla sottostante ce-ya.e idroelettrica di Sicilì, dalla quale . e~e ooi rilasciata ad intervalli regolari. Ir co' più a valle dello sbarramento ar : r a n c altre polle ed il fiume, arricchito i:enormente dall'apporto del Rio di Casa erto, riacquista così buona parte della s-'a originaria consistenza. L'apertura ce e paratoie della centrale, che awiene normalmente due volte al giorno, intorno alle 8,00 di mattina e verso sera dal lunedì al sabato e un po' più tardi la dome" ca r comporta una repentina escursione di livello che può superare anche i 15 mt3 ai secondo. Occhio quindi alle foglicene secche trasportate dall'acqua ed alle pietre se non si vuoi rischiare di rimanere bloccati per tutto il tempo della piena sulla sponda sbagliata e perdere cos ; l'occasione di una bellissima pescata.


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i Magica piena Finché non aumentano i livelli, sono i tratti in corrente e le grosse buche i posti in cui a spinning e con minnows è possibile realizzare qualche cattura. Al tocco e finché l'acqua resta trasparente diventa tutto più difficile; con canne però di almeno 10 mt di lunghezza, fili sottili, montature assai leggere e se si ha buona capa., cita di lancio, an| 3CQU3 che col verme, .. prima che auulVOflta mentine i livelli, qualche cattura, ma non più di qualcuna, si riuscirà ad effettuarla. Pure là dove sembrava che di pesci non ci fosse neppure l'ombra, con l'arrivo della piena e come per magia, incominciano a farsi sentire le prime tocche, e non

è improbabile che in una sola buca si riescano a realizzare le cinque catture consentite dal retOCCO 6 flRC

resta tutto più gelamento provinciale. Siccome di trote di buona pezzatura non ne mancano di certo, un'altra buona idea, per non smettere di pescare, potrebbe essere quella di fare un po' di selezione. G


"1^ I egli ultimi anni il car|\ pfishing in Italia ha ; %| subito una grossa I il evoluzione e oggi possiamo affermare con assoluta certezza che molti appassionati di questa tecnica possono competere alla pari con i migliori pescatori del mondo. Ma se sul piano tecnico sono stati fatti passi da gigante, non sempre possiamo dire

che la stessa cosa sia avvenuta per quanto riguarda 'etica. Sono ormai diversi anni che il carpfishing è entrato con prepotenza nel mondo della pesca sportiva, e oggi conta moltissimi appassionati che si dedicano a quest'affascinante disciplina con passione, tanto che la nostra tecnica è una delle poche, se non l'unica, che fa registrare un continuo

Finalmente il recupero è giunto al termine e l'ambita

è sul nostro

Iniziano ora tutte

operazioni che e che

incuranti

condizioni carpa.,,

tk Testo e foto di Alfonso Vastano

aumento di praticanti, specialmente tra le nuove generazioni. Purtroppo, però, questa straordinaria evoluzione non è sempre stata accompagnata da un'altrettanto presa di coscienza sul piano squisitamente etico dei nostri carpisti. In questa disciplina, infatti, il totale rispetto della natura e del pesce sono regole fondamentali che vanno sem-

pre osservate, e non c'è niente di più gratificante per un buon carpista di veder tornare libero nel suo ambiente un bel pesce dopo una foto di rito. Tutto questo, però, non è facile da raggiungere, e non centriamo 'obiettivo se non attuando un comportamento, atteggiamenti e operazioni che mirino specificatamente alla


salvaguardia del pesce durante tutte le operazioni, utilizzando attrezzature e accessori adeguati. In altre parole, spesso durante il combattimento la carpa si provoca piccole ferite e un notevole stress legato al recupero, cerchiamo quindi, nei limiti del possibile, di effettuare alcuni piccoli interventi che possono dare sollievo al pesce e risultare utili prima del rilascio.

Un buon materassino Per garantirci tutto ciò è assolutamente indispensabile 'uso di un materassino, ampio e bene imbottito, preventivamente bagnato, che servirà a non rovinare la delicata cute del pesce e a salvaguardarlo da eventuali piccole cadute. Oggi in commercio ne

esistono moltissimi, di svariate forme e realizzati con materiali diversi; nella scelta, però, è necessario prestare la massima attenzione ad alcune caratteristiche indispensabili affinchè venga garantita l'incolumità del pesce durante tutte le operazioni che andremo a compiere. In primo luogo la misura: assicuriamoci che sia molto ampio, in grado di ospitare anche prede di

grossa taglia. A seguire l'imbottitura: scartiamo tutti i materassini poco spessi, bensì privilegiamo i modelli ben imbottiti, soffici e realizzati con tessuto liscio e privo dì qualsiasi accessorio che al contatto con la cute del pesce potrebbe risultare deleterio e provocare ferite. Infine, ma non certo per importanza, la forma e la funzionalità: ottimi quelli muniti di sponda, cosiddetti a barca,


La cura del pesce

fi Un paziente " Damcoiare Ancora più delicato, l'amur va trattato con la massima cura. Se con le carpe possiamo attendere qualche minuto in più, con questo paziente tutte le operazioni devono svolgersi ancor più velocemente, ridonandogli la libertà prima possibile. Inoltre, tutte le volte che non è strettamente necessario, al contrario di quanto non si faccia con le carpe, evitiamo di porlo nel carp sac. Infine, ricordiamoci erte l'amur è soggetto, durante il periodo che lo teniamo fuori dell'acqua, ad inghiottire una grande quantità di aria che poi trova molte difficoltà ad espellere, ed è proprio questo inconveniente che gli impedisce di guadagnare velocemente il fondo dopo il rilascio. Durante questa operazione, quindi, per aiutarlo a prendere il largo, ossigeniamolo lentamente e massaggiamogli delicatamente il ventre per aiutarlo ad eliminare l'aria, poi, appena avvertiamo che ha ripreso vigore, lasciamolo lentamente tornare al suo ambiente.

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Pascala

ideali per la messa in sicurezza della carpa in tutte le operazioni, compreso il trasporto da e verso il lago.

Facciamo in fretta Lo sappiamo e lo facciamo tutti, la foto è un rito a cui non possiamo rinunciare, tuttavia spesso, troppo spesso, per colmare questo nostro legittimo desiderio ci scordiamo che mentre per noi passano minuti felici, per la nostra carpa sono istanti di sofferenza spesso interminabili. Questa considerazione ci deve far riflettere e deve servirci da monito, affinchè tutte le operazioni relative le nostre foto siano effettuate con celerità e nel miglior modo possibile, rispettando alcune regole di

base che eviteranno al pesce inutili sofferenze. In rimo luogo poniamo la carpa nel materassino, bagnando abbondantemente entrambi, aspettiamo che si calmi ricordandoci che per far questo spesso è sufficiente coprirgli gli occhi per un po', poi iniziamo le operazioni legate alle foto. E' questo il momento più delicato, quello in cui il pesce potrebbe scivolarci dalle mani e sbattere violentemente a terra. Per limitare questo inconveniente dobbiamo sempre agire bassi, afferrare il pesce delicatamente

ma con decisione assicurandoci sempre che rimanga abbondantemente umido durante tutta 'operazione che in ogni caso deve durare poco. In sostanza, evitiamo di Utilizziamo sempre un buon materassino e, quando è possibile, rimettiamo in acqua il pesce subito.


Piccoli interventi sanìtari Certo, lo fanno in pochi e spesso la nostra attrezzatura non contempla nessun prodotto adatto al caso. Tuttavia non bisogna scartare l'ipotesi di poter intervenire sulle inevitabili lesioni provocate dal recupero e dalla manipolazione del pesce con piccole operazioni sanitarie che possono risultare assai utili e prevenire deleterie infezioni. Il primo intervento riguarderà la bocca dove l'amo, durante il recupero, avrà sicuramente provocato una ferita; esistono in commercio prodotti specifi-

ci, disinfettanti e cicatrizzanti che sono veramente ottimi. Capita poi che, a causa della guadinatura, il pesce perda alcune squame. Se non disinfettati, in quei punti possono sorgere in seguito, una volta tornato in acqua, infezioni o micosi anche gravi: è buona norma quindi spargere sull'abrasione dei prodotti idonei. In commercio se ne trovano di eccel-

lenti, idrorepellenti, in confezione spray per uso veterinario, in mancanza di ciò della comunissima tintura di iodio andrà benissimo.

Piccoli interventi ma di grande rilievo, spesso indispensabili per la salute del pesce scattare un numero di foto esagerato, di distrarci con inutili chiacchiere che ci fanno perdere tempo prezioso e, quando non strettamente necessario, non passiamo il pesce da un carpista a un altro, un'operazione sempre assai rischiosa. Detto questo, ricordiamoci che tanto maggiore sarà la taglia del pesce, molto più alti saranno i rischi di provocargli lesioni. I motivi sono svariati, alcuni dei quali legati alle difficoltà legate alla manipolazione, tuttavia il peso stesso del pesce a secco, ovvero fuori dall'acqua, agisce in modo deleterio sugli organi interni e questo potrebbe provocargli lesioni che nei casi

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più gravi potrebbe portarlo al decesso. Ecco perché, specialmente con le carpe di grossa taglia, bisogna essere ancora più veloci e, in tutte quelle situazioni che è possibile, è preferibile compire le operazioni di foto direttamente in acqua, dove il peso si annulla, il pesce soffre meno e ogni rischio di incidente è ridotto al minimo. Ricordiamoci che purtroppo è capitato e capiterà che alcune carpe muoiano dopo il rilascio a causa di una cattiva manipolazione: questi piccoli accorgimenti, insieme con una buona cura del pesce durante tutta la sua permanenza fuori dell'acqua, faranno sì che ciò accada il meno possibile, e che il nostro "amico" possa tornare libero a nuotare nel suo ambiente, pronto a regalarci, nuove emozioni. C

m

Manipoliamola con cura e, fatte le foto di rito, rilasciamola nel suo ambiente, pronta a donarci nuovamente grandi emozioni.

Bfescaln

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51;

gare

L ' i i è =-edazione

Campionato Nordest I Trofeo Nordest nasce nell'anno 2003 da un'idea del sottoscritto Massimo Gaietto. All'epoca lo scopo era di coinvolgere società de Veneto in un trofeo sociale regionale, allora invitai alcune società a riunirsi e proposi la denominazione in Campionato Intersociale Nordest. Fin dall'inizio la proposta fu accettata, l'unico dubbio da parte delle società era "Ma in quanti concorrenti saremo?". L'idea quindi sembrava presuntuosa e irraggiungìbile, ma la mia voglia di fare andava oltre al numero dei concorrenti. In quel momento il sottoscritto non aveva una fissa dimora, una sede per lavorare al progetto, per cui gli amici del'A.p.s. Del Montagnanese mi offrirono la loro, una sede ampia e accogliente per riunire le società nelle varie assemblee. Quando due anni dopo proposi ad altri amici 'idea di fare una società tutta nostra anche lì, sembrava troppo ambiziosa. Il mio unico dubbio era come l'avessero presa gli associati del

».,,

Del Montagnanese: credevo di perdere la loro amicizia, invece anche lì si sono dimostrati dei veri amici, anzi hanno incoraggiato il progetto. Allora nel 2005 fondammo l'A.D. Pescatori Nordest con un gruppo tut-

to nuovo di persone che non avevano mai fatto gare di pesca, ed è ancora oggi l'attuale organigramma: presidente Massimo Gaietto, vice presidente Sandro Guerra, consiglieri Giuliano De Vecchi, Roberto

; T __3"i. Trova•-. ----- \\:_:e~:ica for---- zi è gra::~a-.:esesia- : :cg:. In quel ; - :~e la deno-


minazione del Trofeo da Campionato Intersecale Nordest a Campionato Nordest, cambiammo perché la denominazione era ed è più semplice da scrivere e da leggere, ma la natura della manifestazione con gli anni non è mai cambiata. Il nostro scopo è quello di riunire pescatori di qualsiasi categoria e confrontarsi tutti insieme in un unico ambito sociale, per alcuni rimettendo in gioco le loro prestazioni acquisite nelle varie categorie FIPSAS in modo tale da stimolare i meno blasonati con i più titolati. Il Trofeo è una manifestazione fine a sé stessa, ma con panorama regionale il Nordest Italia. La particolarità sono i settori che non sono da dieci concorrenti ma da cinque, ai tre premi di settore aggiungiamo quelli di squadra che formano le vincite di giornata e in aggiunta premi finali con l'ufficialità dì una cerimonia. Quindi tutta l'attività, regolamento, classifiche, settori, statistiche e altro ancora si trovano nel sito www.venetopesca.it, pertanto il concorrente lì troverà tutte le risposte o curiosità. Negli anni il Trofeo ha avuto un costante aumento di concorrenti, fu l'anno in cui l'oro subì un importante e notevole aumento di quotazione quindi lasciammo le medaglie oro e inserimmo le quote in Euro. In quel momento i concorrenti presero l'alternativa con distacco perché dissero che

CLAUDIO CAMPION - MASSIMO GAIETTO - LIVIO BARISON - GIOVANNI RASCACCI la soddisfazione della medaglia va oltre qualsiasi altro premio, lo concordo con loro ma francamente diventava sempre più difficile sostenere i premi con l'oro, allora decidemmo di continuare sulla strada intrapresa, ed è ricominciato un costante aumento di partecipazione. Oggi le società iscritte al Trofeo provengono dalle province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza con la media di un centinaio di concorrenti a prova su un campionato di sei prove. Oltre al lavoro della Pescatori Nordest, va sottolineata la collaborazione di alcune società, la S.p.d. Tartaro (Trecenta - RO), l'A.p.s. Il Torrione (Legnago VR) e l'A.p.s. La Casaleonese (Casaleone - VR) e delle sezioni provinciali APSEAS di Padova, Rovigo e Verona.

9° Edizione Domenica 30 ottobre 2011 sul corso d'acqua Canai Bianco in località Trecenta - RO, con la sesta prova della manifestazione si è concluso il Campionato Nordest. La manifestazione ha visto i vice campioni del Nordest dello scorso anno, la S.p.d. Tartaro (Trecenta - RO), aggiudicarsi il titolo di Campioni 2011 nella classifica progressiva a squadre con 42 punti e un totale del pescato di 39,335 kg. Quest'anno la società ha conservato la leadership sin dalle prime prove, una stagione particolarmente concentrata sull'obbiettivo finale raggiungendolo già alla quinta prova. Pertanto i complimenti vanno ai componenti della squadra A così composta per tutte e sei le prove: Danilo Bertasi, Walter Berengan, Alberto Ravagnani e Giuseppe Rossi. La seconda piazza con il titolo di vice campione va alla società vicentina la S.p.s. Amo Club Lonigo Maver (Lonigo - VI) con 56 punti e un pescato di 28,235 kg. Un plauso ai componenti della squadra A Daniele Dian, Andrea Menondn, Andrea Battistella e Fausto Fossato sostituito in due prove rispettivamente da Livio De Antoni e Diego Frigo. La S.p.s. La Torre Maver (Lendinara - RO), campioni dello scorso anno, con 59 punti e un pescato di 33,555 kg sono scesi di due gradini dal podio, classificandosi appunto al

terzo posto, anche loro con la squadra A composta da Mario Avanzi, Paolo Pavan, Paolo Panin e Donato Chioatto assieme a Giovanni Zorzetto che ha sostituito Donato alla quarta prova. Nella classifica progressiva individuale il titolo di Campione del Nordest accompagnata da sei primi e un pescato di 13,690 kg va ad Grazio Melotto dell'A.d.Pescatori Nordest (Merlara - PD). Una stagione perfetta la sua, più di così non si può fare: su nove edizioni per il momento solo in due sono riusciti ad aggiudicarsi il titolo di campioni con il massimo punteggio disponibile, Grazio e Paolo Panin nella stagione 2010. Secondo classificato Danilo Bertasi della S.p.d. Tartaro con cinque primi ed un quarto e con 8,820 kg. Terza piazza se l'è aggiudica Antonio Rabbachin con cinque primi e un quinto e 11 ,820 kg della S.p.s.Piacentina (Piacenza D'Adige - PD). Venerdì 25 novembre alla cerimonia presso il ristorante La casa bianca di Casale di Scodosia - PD si sono ufficializzati i campioni del Nordest Italia: erano presenti circa un centinaio di commensali tra atleti e simpatizzanti, ospiti della serata i responsabili del settore A.I. Provinciali, per l'APSEAS di Padova Livio Barison, per la sez. di Rovigo Giovanni Rascacci e per l'APSEAS di Verona Claudio Campion. Massimo Gaietto

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agonismo

nenti di •«* Recensioni e approfondimenti *Jt aaonismo. agonismo, a cura di Alessandro Scarne Scarponi, da MatchFishing italy.

MATCH IÌJEISHIN

Una repubblica con poca acqua ma tanta voglia di pescare I

a Serenissima Repubblica di San Marino è un piccolo stato ai confini con la regione Marche e Romagna. San Marino rappresenta l'unico esempio in Italia di città-stato indipendente, del tipo di quelle fiorenti nell'età comunale, sopravvissuta all'unificazione del Paese. L'indipendenza della Repubblica ha origini antichissime, tanto che San Marino è ritenuta la più antica repubblica del mondo. La tradizione fa risalire la sua fondazione al 3 settembre 301 d.C. quando il Santo Marino, un tagliapietre dalmata dell'isola di Arbe fuggito dalle persecuzioni contro i cristiani dell'imperatore romano Diodeziano, stabilì una piccola comunità cristiana sul Monte Titano, il più alto dei sette colli su cui sorge la Repubblica. In questo paese abbiamo tanti amici, ovviamente pescatori ed in particolare agonisti della pesca al colpo che incontriamo non solo nelle gare più importanti in Italia, ma anche nei vari eventi internazionali. Abbiamo incontrato Graziano Muraccini, presidente della locale federazione pesca, per una intervista a tutto campo sull'attività di pesca. Presidente, San Marino è la Repubblica più antica del mondo, ma forse in fatto di pesca è anche la più piccola, ci

PescaIn

può dare i numeri della federazione da lei guidata? Oggi abbiamo circa 350 iscritti su una popolazione di 30.000 abitanti nella Repubblica di San Marino. La pesca è sempre stata un'attività molto sentita, anche se c'è da dire che paradossalmente non abbiamo acque interne né tantomeno il mare. Però il mare è a due passi, lo vediamo tutti i giorni aprendo la finestra di casa. Chi pratica però 'agonismo sono solo un centinaio di persone, tra mare e acque interne, che comunque in rapporto al numero complessivo di abitanti è sicuramente molto rilevante. Gli altri 250 iscritti alla federazione pesca sono pescatori amatoriali che frequentano abitualmente il lago di Faetano, 'unico lago gestito dalla federazione stessa. Tra questi troviamo anche molti ragazzi giovani perché questa è la nostra politica che si sviluppa in uno stretto rapporto con le scuole elementari di San Marino. Per esempio nei mesi di aprile e maggio portiamo tutte le scuole di San Marino qui al lago nell'ambito dell'iniziativa "Giochiamo allo Sport". Dalle scuole elementari arrivano ogni anno circa 300 alunni ai quali facciamo delle proprie vere lezioni didattiche sull'ambiente, 'acqua e la pesca, insomma una vera giornata della pesca che spesso si trasforma in una festa.

Mi pare di capire che vi muovete sulla falsariga di quello che fa la federazione pesca francese la quale ogni anno organizza una giornata nazionale della pesca dove tutte le famiglie possono frequentare laghi, fiumi o canali anche senza licenza, ovviamente con il coordinamento della federazione allo scopo di promuovere la pesca come sport in stretto contatto con la natura. Si anche per noi la finalità è la stessa, cioè valorizzare la pesca, non tanto l'agonismo che è l'ultimo dei nostri pensieri, e l'amicizia, quindi creare aggregazione sociale praticando in modo amatoriale la pesca sportiva. Certamente un'attività così impegnativa sul versante dei giovani vi avrà portato anche delle soddisfazioni negli ultimi anni? Certo, e pensare che solo alcuni anni fa il settore giovanile non esisteva, non avevamo più un bambino, ma solo qualche ragazzo trainato dai genitori e nulla più, tanto che ci siamo rimboccati le maniche e piano piano siamo cresciuti fino a raccogliere importanti successi a livello internazionale. In particolare abbiamo vinto un argento a squadre in Belgio nel 2008


e un argento individuale con Jacopo Angelini con l'Under 18. Abbiamo saputo da poco che è vostra intenzione candidarvi per organizzare un grande evento intemazionale, ce ne vuoi parlare Presidente? Si certamente, abbiamo avanzato la nostra candidatura per organizzare a San Marino nel 2013 il congresso mondiale della CIPS (Federazione mondiale della pesca). Stiamo facendo bene, abbiamo dato ampie garanzie organizzative e pertanto siamo fiduciosi di ottenerla. Tra poche settimane andremo in Spagna dove ci sarà il congresso mondiale nel quale ci sarà la votazione per l'assegnazione di questo evento internazionale. In cosa consiste il vostro impegno? Sicuramente come numeri contiamo molto meno di tanti altri paesi più importanti del nostro, però occorre dire che la nostra Federazione non è mai mancata a qualsiasi evento internazionale di pesca sia in acqua dolce che in mare distinguendoci anche con risultati importanti come la conquista della medaglia d'argento ai

mondiali per Nazioni nel 2008 a Spinadesco e il settimo posto nell'ultimo mondiale di Ostellato. Presidente, come va l'attività agonistica nel vostro stato? Beh direi molto bene, abbiamo finalmente una sede tutta nostra collocata presso il lago di Faetano, svolgiamo durante tutto l'anno campionati nazionali sammarinesi di ogni disciplina, trota, carpa, colpo, e poi ci sono i vari campionati tra le squadre. Nel 2011 la squadra che ha vinto lo scudetto sammarinese è stata ancora una volta la Cannisti Dogana la quale, dopo il mondiale per Club in Serbia dove si è classificata quarta assoluta, potrà replicare anche nel 2012 in Portogallo. La squadra della Cannisti Dogana, che ha vinto il campionato a squadre di San Marino nel 2011 per la 23°ma volta nella sua storia, era formata da Marco Scarponi, Simone Rosti, Sergio Scarponi e Renzo Francioni. Poche settimane fa avete partecipato vincendo ad un quadrangolare di pesca in /aghetto con formazioni importanti come i campioni d'Italia dell'Ol-

trarno Colmic, una squadra dell'Amo Santarcagiolese e una selezione dei disabili. Insomma fate sempre sul serio... Cerchiamo di pescare come sappiamo, anche se va detto che l'evento di cui parli si è svolto presso il lago Le Querce a Masrola di Borghi (FC) che conosciamo molto bene, comunque i ragazzi della nazionale di San Marino sono agonisti davvero forti che pescano in Italia nei massimi campionati nazionali. E del mondiale di Ostellato cosa diciamo? Si quello di Ostellato per noi è stato un bel mondiale, anche se speravamo in cuor nostro in un risultato migliore. Abbiamo fatto un mondiale a due velocità, male il sabato in gara 1 e molto bene alla domenica in gara 2. Nella prima manche abbiamo sbagliato alcuni particolari che ci hanno fatto perdere diverso pesce. Una volta sistemato il problema, nella seconda manche siamo andati meglio, recuperando diverse posizioni per chiudere al 7° posto assoluto su 36 nazioni partecipanti che hanno un blasone anche più importante del nostro.

Ritagliare e/o fotocopiare il tagliando, e inviarlo per fax allo 055.4626720 o spedirlo a: Mservice srl - via XX Settembre, 60 - 50129 Firenze

Desidero ricevere i raccoglitori per gli anni: Pesca in Mare

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l'agonismo

Invece con i giovani a Pisa com'è andata? Con i giovani, che ringrazio ancora per 'impegno profuso, c'è da dire non potevamo fare più di tanto, perché i ragazzi non avevano mai pescato sul fiume Arno e in particolare i pesci gatto e i cefali. Abbiamo schierato due formazioni, l'under 18 e la 22, seguite da amici della Toscana che ringrazio ancora per tutto 'aiuto che hanno assicurato, ma la pesca per noi purtroppo non

era particolarmente congegnale. Pescare carpe e carassi è una cosa, pescare gatti e cefali è un'altra. Quest'anno poi, per la prima volta, abbiamo anche partecipato con una squadra nazionale a mondiale di trota lago che contiamo di valorizzare anche per il futuro. Bene Presidente allora non ci rimane altro che farvi i migliori auguri e tanti complimenti per il lavoro che state portando avanti.

[Amo Forlivese vince il campionato 1 1 lago del Pino, bacino forlivese gestito dalla ! FIPSAS, è stato il palcoscenico dell'ultima prova del campionato di Trota lago di serie "B" Emilia Romagna. Un campionato combattuto fino all'ultima prova con il risultato incerto visto il minimo scarto risultante tra le squadre che capeggiavano la classifica progressiva. Tre squadre raccolte in appena 4 penalità: Top Pesca Maranello Tubertini (Modena)) 35,5, Sps Amo Forlivese Tubertini (Forlì) 39, Asd Valmarecchia Soffritti Tubertini - Sa.Gi.P. (Rimini) 39,5: queste le formazioni a contendersi il titolo prima dell'ultima prova. Domenica 20 novembre alle prime luci dell'alba tutto è pronto per ospitare questa importante gara alla quale hanno partecipato 60 garisti in pesca e 60 pronti a disputare i! turno successivo. La gara è suddivisa in 12 spostamenti che in realtà diventeranno 24. L'inizio della gara è da brivido, le catture risultano piuttosto scarse, a parte qualche picchetto all'inizio del campo gara. La maggior parte dei concorrenti inizia a cercare le trote nei primi 50 cm d'acqua, ma le abboccate sono veramente centellinate nonostante diverse bollate sul lago evidenzino chiaramente trote in caccia a pelo acqua. Come al solito non ci si scoraggia e si inizia a cercare le trote addirittura sul fondo portandone 'esca in prossimità; così ad una profondità di circa 2 mt si effettuano diverse catture e la gara inizia a prendere identità: sul fondo le trote attaccano l'esca ma con un occhio alle bollate perché su quelle la trota attacca in maniera decisa e non è mai sola. E' necessario pescare con molta

attenzione e ben concentrati, perché i picchetti esterni di campo gara regalano catture copiose premiando i concorrenti più fortunati nel sorteggio, ma al centro del lago, per ottenere un piazzamento degno, bisogna pescare nel vero senso della parola. Alla squadra Top Pesca Maranello Tubertini (Modena) non è andata bene ed ottiene 28,5 penalità, veramente tante, ma che permettono comunque di guadagnare la promozione nel trofeo di A/3 per il 2012. Vince la gara l'Amo Forlivese Tubertini (Forlì): Giovanni Pazzini primo di settore, Franco Cimatti primo di settore, Alessandro Borghesi primo di settore e Maicol Cainca sesto di settore; si aggiudicano con 9 penalità la vittoria di tappa. Le nove penalità ottenute nella gara permettono agli atleti forlivesi di laurearsi campioni regionali. Brava la squadra forlivese, ma bravissima tutta la Romagna della trota lago che completa il podio del Campionato Regionale 2012. Seconda assoluta la Asd Valmarecchia Soffritti -Tubertini - Sa.Gi.P. (Rimini) con Alessandro Raggini, Christian Di Caprio, Marco Muratori, Patrik Ghiselli. Terminano con onore il Campionato aggiudicandosi due vittorie di tappa Rimini e Piacenza dove oltre alla vittoria di giornata hanno ottenuto il top-score del Torneo (7,5 penalità). Terza assoluta la Red90 Maver (Ravenna) con Silvano Benini, Nicola Matteucci, Andrea Pipitoni, Wanes Pennelli. Alla squadra rivelazione del torneo va il grande merito di aver creduto ed aver voluto sino alla fine questo podio ottenuto all'ultima prova con tenacia ed umiltà.

Vince la 1° edizione l'Aps Irpinia LLX resso il rinomato lago Le due Isole di Capua Caserta si svolta, sul finire del 2011, la seconda prova della Coppa Campania Colmic. Il lago ha fatto registrare il tutto esaurito a dimostrazione che quando la pescosità è assicurata i pescatori non fanno mancare la loro presenza. C'era molta curiosità e tanta attesa per la seconda prova di questo interessante minitorneo: i risultati della prima prova vedevano a sor-

presa al comando il Team vesuviano Madrenatura inseguito da altre formazioni molto agguerrite. Ma la sfida più interessante era quella per la classifica individuale con gente come Tonino Di Resta, vincitore della classifica individuale del regionale A, Gennaro Conte, ventunenne speranza di Brezza, Peppe Zurillo, espertissimo e foltissimo agonista di san Prisco, o Abramo Piantiloso, praticamente imbattibile alle


II pesca Mercato

Gli affari conclusi per il 2012

| gni anno con l'arrivo dei mesi invernali un'attività, quella agonistica, si ferma mentre un'altra entra nel vivo. Stiamo parlando del Pesca Mercato, owero dei trasferimenti di agonisti da una società ad un'altra. Come succede in questo periodo, le varie società di pesca si danno un gran da fare per acquisire nuove pedine utili per rafforzare le squadre da schierare nei campionati dell'anno successivo. Anche il 2011, che si è chiuso da poche settimane, ha fatto registrare diversi cambi di maglia per molti agonisti. Il "botto", owero il nome di grido che lascia una squadra per passare ad un'altra, non c'è stato, ma alcune pedine importanti nel panorama agonistico nazionale hanno preso la via di nuove società. Per esempio come non citare il passaggio di Moreno Ravaglia dalla GPO Imolese Tubertìni alia lenza Emiliana Tubertini. Questo forte agonista, che ha vinto il campionato italiano individuale nel 2011, è sulla cresta dell'onda già da diversi anni e questo passaggio nella Lenza Emiliana completa il suo percorso di crescita. Ravaglia, tra 'altro, è anche componente della nazionale seniores divenuta campione del mondo nel 2011. Poi si trasferiscono anche personaggi di primo piano come Gino Bacci, Michele de Gioia, Massimo Vezzalini, Marco Genovesi, un bel mercato a volte dettato da ragioni di sponsor, a volte per amicizia con qualcuno, altre volte per il credo in progetto di sviluppo di una società. Vediamo nel dettaglio i trasferimenti che hanno interessato il pesca mercato del 2011-2012: Cristian Sarzi Braga, passa dalla Cps Salso Marlin Tubertini al Team Master Trabucco; Roberto Tenerini passa dal Pesca Club Arcs Perugia alla Lenza Vanghese (nuova società di Perugia); Simone Ferioli da Asd Unione Pescatori Casumaresi Maver (FÉ) a Garisti Darlo Albieri Tubertini Ferrara; Michele Finetti da Asd Unione Pescatori Casumaresi Maver (FÉ) a Gari-

sti Dario Albieri Tubertini Ferrara; Enrico Aguiari da Asd Unione Pescatori Casumaresi Maver (FÉ) a Garisti Dario Albieri Tubertini Ferrara; Massimo Nalin da Canne Estensi Milo (FÉ) a Garisti Dario Albieri Tubertini Ferrara; Valter Martino dall'Aps Capua ali'Asd Le 2 Isole (CE); Francesco Tortora dalla Lenza Club Cellole all'asd Le 2 Isole(CE); Fabio Ramini dal Crai 1 "Maggio Marcegaglia Team Daiwa alla Lenza Mantovana; Fabrizio Magrini dal Crai 1 "Maggio Marcegaglia Team Daiwa al Team Crevalcore; Fabio Porro dalla Lonatesi alla Albiatesi; Marco Genovesi da II Vairone alla Montecatinese; Maurizio Santini dalla Borghigiana alla Montecatinese; Maurizio Giusti da A.P.S. Iucca alla Montecatinese; Mirko Govi, Carloalberto Pignatti, Vincenzo Rodolfi, Mauro Felicani, la squadra al completo, passa dal Team Crevalcore Sarfix alla Lenza Club Mogliano Preston (TV); Antonio Di Martino e Matteo Tosi dalla Bassa Lodigiana Senna alla Garisti Lodigiani Trabucco; Carlo Mosconi dall'Acida Club alla Garisti Lodigiani Trabucco; Manuel Cancelli dalla Canne Estensi Milo alla Pesca Sport Ferrara Tubertini Parco; Fabio Del Prete dalla Minerva Rossoblu Team Bazza alla Fenice Amo D'oro Perla Verde Colmic; Andrea Rossi dalla River Club Tubertini ai Cannisti Sandonatesi Colmic; Alberto Fasolato dalla River Club Tubertini al Team Crevalcore Tubertini; Massimo Toretta dalla Fuego ai Pescaluna; Mario Mandelli dalla Bassa Lodigiana Senna alla Cps Salso Marlin; Renzo Laffi dalla Pesca Sport 2000 Nft alla Dipendenti Comunali Lerc; Paolo Masi dalla Bellariva alla Borghigiana Maver; Francesco Bonaveri dal Vairone (RE) alla Lenza Aglianese; Gino Bacci e Loris Macchiavelli dalla Minerva Rossoblù Team Bazza al Vairone Maver; Virginio Salmitraro e Baldini da Lenza Zeccone 2000 passano al Graffignana Milo; Franco Bocca-

Due Isole, che avevano ottenuto un primo nella prima prova. Il colpo d'occhio è fantastico: 120 concorrenti di fila sdraiati dolcemente sulle sponde del lago con una partecipazione di pubblico veramente inaspettata e trenta squadre a darsi battaglia in una competizione che sembra una vera e propria festa di colori e attrezzature. Alla fine la Coppa Campania Colmic viene vinta dalla squadra "B" dell'Aps Irpinia LLX di Avelline, Bruno Sica, Carmine Sica, Gianluca Esposito, Nicola Calianò, secondi i bravi pescatori della mitica Sele Battipaglia del grande Franchetto Pisapia, terza ancora una squadra di Avelline, la "A" dei Cannisti Club del indo-

fogli dalla Gsp La Valle Milo (VR) alla Garisti Dario Albieri Tubertini (FÉ); Valerio Dassi dalla Lenza Emiliana alla Lenza Aglianese; Marco Bertossi dalla Apsd Sangiulianesei 81 Colmic alla Gps Seregnese Hydra; Giuseppe Mazzeo dalla Lambro 90 alla Gps Seregnese Hydra; Natale Roberto dalla Lecchese alla Gps Seregnese Hydra; Michele De Gioia dall'Oltrarno Colmic ai Cannisti Sandonatesi; Rossi Massimo dalla Fuego al Groane Milo; Sergio Pace dalla Lecchese Milo al Groane Milo; Matteo Magagnin dalla Fili Campana al Groane Milo; Giorgio Viganò da II Barbo al Groane Milo; Adriano Brocchini da Tolentino 79 Me a Amo Santarcangiolse Fc; Mirco Della Bartola da Pesca Sport Ferrara a Amo Santarcangiolse Fc; Lorenzo Sarti da Pesca Sport Ferrara a Amo Santarcangiolse Fc; Domenico Arduini da Cannisti Castelmaggiore Bo a Amo Santarcangiolse Fc; Angiolo Laurentini da Lenza Aretina Fin-Tes (Maver) a Poi. Oltrarno (Colmic); Paolo Modenese dai Diavoli Passa all'Eridania 91; Simone Galli e Roberto Bargagli dalla Valdelsa al Bar Sport Fornacette; Luca Bini dalla Lenza Montecatinese alla Valdera; Antonio Tramonti dalla Lambro 90 Colmic alla Gps Seregnese Hydra; Fabrizio Toccafondi dalla Borghigiana all'Oltrarno Colmic; Massimo Vezzalini dalla Asd Noi alla Città Del Rubicone Daiwa; Gabriele Bandini dalla Seregnese Hydra alla Città Del Rubicone Daiwa; Michele Naro da II Borghetto Maver al Team Bazza.

mito Tonio Stabiano. Grande sfida invece per la classifica individuale tra Piantiloso, Zurillo, Di Resta e Belviso. Alle fine la spunta meritatamente Peppe Zurillo nonostante la lotta persa con un amur gigantesco che gli rompe più volte la canna e 'attacco di Luigino Piantiloso che agiva nello stesso settore e che ha insidiato fino all'ultimo pesce la vittoria; secondo Abramo che perde pur avendo totalizzato due primi per il minor peso complessivo; terzo Tonino Di Resta che ormai non è più una sorpresa, quarto Fabrizio Belviso di Pontecagnano fuori dalle premiazioni individuali per mezza penalità; merita un bravo speciale Aldo Aromatico di Avelline.

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l'agonismo ••* Sul gradino più alto Massimo Braccagni e i Cannisti Senesi

opo la kermesse di I mondiali giovanili, andati in onda sulle sponde dell'Arno pisano nel settem-

bre scorso, con l'ultima prova disputata a Calcinala anche il campionato provinciale di Siena si è concluso decretan-

do vinti e vincitori per la stagione 2011. Ben cinque gare disputate su altrettanti campi di gara, cominciando dall'Ar-

no ad Arezzo per poi passare all'Elsa a Granaiolo, al fiume Arbia, al canale di Ostellato e infine all'Arno pisano, hanno dato vita a un bel campionato avvincente e ricco di colpi di scena, dall'esito incerto fino alla fine, II titolo di campione provinciale individuale se lo aggiudica meritatamente Massimo Braccagni della società APD Poggibonsi che, proprio al'ultima gara, vincendo il proprio settore, riesce a superare in classifica 'altrettanto bravo Gabriele Maremmi della società A.P. Cannisti Senesi. Per quanto riguarda invece la classifica a squadre, vince il campionato provinciale la squadra "B" dei Cannisti Senesi portando così il titolo in società per il quinto anno consecutivo.

A.S.Q Team Blue Marlin (Tubertini) Re di Roma complessi sportivi del Tre Denari e della Mezzaluna hanno ospitato 'ultima prova del trofeo di serie C5 anno 2011. Gli agonisti romani che sono accorsi numerosi sulle sponde dei due laghetti sportivi situati vicino 'Aurelia nelle immediate vicinanze di Roma, hanno potuto godere della buona pescosità dei tre laghi. Il più pescoso è risultato il Mezzaluna dove si sono potuti cimentare anche con la pesca a galla. Buona anche la resa del lago grande del Tre Denari dove la taglia dei pesci è stata eccellente, mentre più difficile da interpretare è apparso il bacino piccolo del Tre Denari che ha costretto i concorrenti ad applicarsi con una pesca raffinata. In ogni caso, vista la media del pescato che si è attestata

sui 5 kg con un assoluto di oltre 22 kg ottenuto in prima zona da Gino Fratini, la prova ha regalato soddisfazioni anche a chi non ha conseguito un risultato importante ai fini della classifica di settore. I Pokers Tor Lupara portano a casa la vittoria di tappa, mentre per quel che riguarda la classifica finale è stato un trionfo del Team Blue Marlin (Tubertini) con 3 squadre a riempire il podio. A seguire 'A.S.D. Cavedano Genzano (Fly), crollata sul filo di lana e l'A.P.S. Nuova Velletri Storione (Trabucco) che insieme al Team Blue Marlin (Tubertini) saranno premiate dalla FIPSAS Roma nella classifica finale. La vittoria fi-

nale è stata appannaggio, come preventivabile, di squadre che hanno nelle loro fila il giusto mix tra nuove leve e agonisti di provata esperienza che dopo anni passati nelle serie superiori, per vari motivi, hanno preso parte al campionato

promozionale. La classifica individuale è stata vinta da Angelucci della Blue Marlin (Tubertini) che ha preceduto Fratini del Team Dama Romana (Colmic) e Bartomioli sempre del Team Blue Marlin (Tubertini).


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Le tabelle sono realizzate in collaborazione con IIM 5

Febbraio E012 • I valori riportati nelle tabelle si riferiscono alle ore del culmine di alta marea in alcune località italiane. Essendo, però, estrapo-

lati esclusivamente da componenti astronomici, possono essere soggetti a piccole variazioni dovute a fenomeni meteorolo-

gici, e in particolare alla pressione atmosferica ed al vento. A tale proposito, quindi, è possibile rilevare sul luogo piccole differenze rispetto ai valori riportati. Le maree di seguito trascritte sono ad esclusivo utilizzo per la pe-

sca sportiva. Le ore di previsione sono espresse tenendo conto dell'ora solare del nostro fuso orario, quindi durante i mesi estivi, quando è in vigore l'ora legale, è necessario aggiungere un'ora ai dati della tabella.

Dati tratti dalle pubblicazioni ufficiali edite dall'Istituto Idrografico della Marina. Obblighi di legge assolti. Autorizzazione alla riproduzione in corso. La presente pubblicazione non sostituisce la documentazione ufficiale ai fini della sicurezza della navigazione (D.P.R. 435 deH'8/11/1991 art. 136) GIORNO

IMPERIA

GENOVA

LA SPEZIA

LIVORNO

NAPOLI

CAGLIARI

PALERMO

I /M 2/G 3/V 4/S

3.45- 14.46 5.49- 16.21 6.37- 17.37 7.12- 18.30 7.45- 19.14 8 . 1 6 - 19.55 8.50-20.35 9.23-21.14 9.58-21.55 10.33-22.37 11.10-23.21 1 1 .50 - 0.11 - 12.34 1 . 1 4 - 13.27 2.46- 14.42 4.44- 16.23 6.04- 17.46 6 . 5 8 - 18.44 7.41 - 19.30 8.18-20.07 8.51 -20.42 9.22-21.14 9.49-21.44 10.15-22.14 10.41 -22.46 1 1.07-23.21

3.06- 14.55 4.25- 16.07 5.26- 17.08 6.13-18.01 6.54- 18.46 7 . 3 3 - 19.26 8.09-20.07 8.47-20.48 9.24-21.30 10.01 - 2 2 . 1 2 10.41 - 2 2 . 5 8 11.25-23.51

3.53- 15.49 5.25- 17.12 6.30- 18.19 7.17-19.10 7.58- 19.53 8.33-20.32 9.08-21.10 9.44-21.50 10.21 - 2 2 . 2 8 10.58-23.10 11.36-23.53 12.19-0.45- 13.08 1.43- 14.06 2.58- 1 5 . 1 8 4.28- 16.44 5.50- 18.03 6.54- 19.05 7.45- 19.55 8.27-20.37 9.07-21.17 9.42-21.53 10.16-22.26 10.49-23.00 1 1.18-23.32 11.48 — 0.06- 12.17 0.46- 12.50 1.37- 13.33

0.01 - 12.15 0.41 - 12.50 1 . 3 3 - 13.34

4.04- 1 5 . 3 1 5.30- 16.51 6 . 3 3 - 18.01 7.17- 18.55 7.54- 19.39 8.30-20.17 9.05-20.57 9.39-21.35 10.14-22.16 10.50-22.57 11.28-23.44 12.10 — 0.37- 12.57 1.37- 13.52 2.54- 15.02 4.20- 16.26 5.40- 17.46 6.45- 18.51 7.37- 19.44 8.23-20.28 9.02-21.10 9.40-21.46 10.14-22.21 10.47-22.55 1 1.16-23.30 1 1.46- 0.06- 1 2 . 1 3 0.47- 12.41 1.41 - 1 3 . 1 4

3.29- 15.21 5.08- 16.46 6.20- 18.01 7.08- 18.55 7.46- 19.39 8.22-20.19 8.57-20.57 9.32-21.35 10.07-22.14 10.43-22.55 11.22-23.39

0.55- 1 3 . 1 1 2 . 1 2 - 14.25 3.37- 15.46 4 . 5 3 - 16.58 5.54- 17.58 6.44- 18.48 7.26- 19.32 8.06-20.12 8.41 -20.50 9.15-21.25 9.47-22.00 10.17-22.35 10.47-23.12 11.16-23.55 1 1.50- 0 . 5 2 - 12.32

4.04- 14.42 5 . 3 8 - 16.17 6.26- 17.32 7.03- 18.26 7.34- 19.10 8.07- 19.51 8.39-20.30 9.13-21.10 9.47-21.50 10.24-22.32 1 1.01 - 2 3 . 1 9 1 1.42- 0.1 1 - 12.28 1 . 1 6 - 13.25 2.45- 14.42 4.25- 16.17 5.45- 17.41 6.42- 18.42 7.29- 19.30 8.09-20.10 8.44-20.46 9.16-21.19 9.46-21.50 10.13-22.19 10.38-22.50 1 1.02-23.23 1 1.27 — 0.03- 1 1.57 0.57- 1 2 . 3 3

3 . 4 3 - 15.44 5 . 1 6 - 17.05 6.26- 1 8 . 1 2 7 . 1 5 - 19.03 7.54- 19.48 8.31 -20.26 9.06-21.05 9.41 - 2 1 . 4 4 10.16-22.23 10.53-23.03 11.33-23.48 12.15-0 . 3 8 - 13.02 1.35- 13.59 2.50- 15.10 4.19- 16.35 5.44- 17.53 6.49- 18.55 7.40- 19.46 8.23-20.30 9.01 - 2 1 . 0 8 9.38-21.44 10.10-22.19 10.42-22.53 1 1.14-23.26

0.03- 12.03 0.55- 12.41

3.37- 14.27 5.24- 16.00 6.08-17.10 6.42- 18.01 7.15- 18.44 7.46- 19.25 8.17-20.03 8.50-20.42 9.25-21.23 10.00-22.05 10.39-22.50 11.18-23.39 12.03-0.43- 12.58 2 . 1 2 - 14.13 4.05- 15.49 5.25- 17.10 6.21 - 18.08 7.07- 18.55 7.45- 19.35 8.18-20.12 8.50-20.44 9.18-21.17 9.47-21.48 10.13-22.21 10.40-22.55 1 1.08-23.37 1 1.38-3.31 - 12.16

GIORNO

Porto EMPEDOCLE

MESSINA

TARANTO

BRINDISI

ORTONA

ANCONA

TRIESTE

VENEZIA

I/M 2/G 3/V 4/S 5/D 6/L 7/M 8/M 9/G 10/V 11/S 12/D 13/L 14/M 15/M 16/G 17/V 18/S 19/D 20/L 21 /M 22/M 23/G 24/V 25/S 26/D 27/L 28/M 29/M

2.04 - 1.35- 12.01 1 . 5 5 - 13.08 2 . 1 8 - 13.49 2.43- 14.23 3.10- 14.56 3.37- 15.28 4.05- 16.01 4 . 3 3 - 16.37 5.03- 17.14 5 . 3 3 - 17.55 6.04- 18.46 6.40-20.00 7.29-22.17 9.33-0.42- 12.17 1 . 3 5 - 13.23 2.10- 14.02 2.41 - 14.35 3 . 1 0 - 15.03 3.35- 1 5 . 3 1 3 . 5 8 - 15.55 4.17- 16.19 4.34- 16.41 4.49- 17.05 5.00- 17.32 5.08- 18.05 5 . 1 2 - 19.01 4.57-22.30

7.01 -20.03 8.42-21.10 9.38-21.58 10.21 -22.41 11.00-23.19 11.39-23.57 12.16 — 0.34- 12.52 1.10- 13.31 1.47- 14.08 2.24- 14.48 3.02- 15.28 3.43- 16.16 4.33- 17.19 5.54- 19.10 8.03-20.46 9.18-21.48 10.10-22.35 10.52-23.14 11.30-23.50 12.05-0 . 2 3 - 12-38 0.55- 13.10 1.26- 13.43 1.58- 14.16 2.29- 14.50 3.02- 15.25 3 . 3 5 - 16.05 4 . 1 6 - 16.57

10.13 —

15.32 —

2.44 —

0.02- 12.19 0.57- 13.16 1.37- 13.56 2 . 1 2 - 14.30 2.43- 15.02 3 . 1 6 - 15.33 3.46- 16.05 4 . 1 6 - 16.39 4.48- 17.14 5.20- 17.51 5.54- 18.35 6 . 3 2 - 19.32 7.24-21.07 9.18-23.16

0.23- 1 1.44 1 . 1 0 - 13.05 1.44- 13.50 2.16- 14.26 2.46- 15.00 3 . 1 6 - 15.33 3.47- 16.08 4.17- 16.44 4.49- 17.21 5.20- 18.03 5.54- 18.51 6.30- 19.55 7.19-21.26 8.53-23.14 1 1.19 — 0 . 3 3 - 12.53 1 . 2 5 - 13.48 2.04- 14.26 2.39- 15.01 3.10.- 15.33 3 . 3 9 - 16.03 4.05- 16.30 4.30- 17.00 4 . 5 3 - 17.28 5 . 1 3 - 18.01 5.30- 18.37 5.41 - 19.33 5.20-21.19

2.03 — 2.09 —

3.33 — 3.58 — 4,44 — 6.12 — 0.27-7.38 0.15-8.47 0.20-9.42

2.43 — 4.37-20.35 5.58-20.33 6.53-20.46 7.36-21.07 8.14-21.28 8.50-21.53 9.25-22.21 10.01 -22.50 10.38-23.21 11.16-23.53

3.47 — 5.46-21.57 7.15-21.57 8.08-22.08 8.51 - 2 2 . 2 8 9.30-22.48 10.06-23.12 10.41 - 2 3 . 3 9

5/D 6/L 7/M 8 /M 9/G 10/V ] 1/S 12/D 13/L 14/M 15/M ló/G 17/V 18/S 19/D 20/1 21 /M 22/M 23/G 24/V 25/S 26/D 27/1 28/M 29/M

VÌÌ4

1 1.33 --

12.13 —

11.53 — 0.34- 13.03 1 . 2 1 - 13.47 2.00- 14.22 2 . 3 3 - 14.51 3.02- 15.21 3.31 - 15.49 3.57- 16.16 4 . 2 3 - 16.42 4.48- 17.12 5 . 1 2 - 17.42 5.37- 18.19 6.04- 19.10 6.40-21.05

CIVITAVECCHIA

2.25- 1 3 . 1 5 2.44- 13.59 3.04- 14.36 3.26- 15.1 1 3.47- 15.47 4.09- 16.23 4.30- 17.03 4.50- 17.47 5.08- 18.41 5.18-20.01 5.09-23.21 0.43 — 1 . 1 6 - 12.45

1.462.142.403.053.283.494.074.224.334.374.303.52-

13.47 14.23 14.54 15.22 15.49 16.15 16.42 17.09 17.40 18.18 19.20 12.03

11.43 —

0.32- 10.33 0.49- 11.22 1.09-12.10 1.32- 13.02 1.56- 14.06 2 . 2 3 - 15.44 2.52 — 3.24 — 4.04 —

5.1 1 - 13.19 6.50-23.23 8.09-23.39 9.1 1 - 2 3 . 5 5

10.02 — 0 . 1 3 - 10.49 0.30- 11.31 0.45- 12.10 0.57- 10.06 1.10- 13.42 1 . 1 9 - 14.53 1.31 - 1.42 —

11.58 — 0.31 - 12.53 1.16- 14.34 2.23- 18.10 4.11 - 19.23 5.49- 19.57 6.53-20.28 7.40-20.55 8.18-21.21 8.53-21.46 9.25-22.10 9.56-22.30 10.24-22.51 10.50-23.12 1 1.18-23.32 1 1.49-23.53

12.27 — 0.17- 14.33

12.02 — 0.28- 12.49 1.26- 13.43 2.37- 14.52 4.08- 16.19 5.36- 17.42 6.41 - 18.48 7 . 3 2 - 19.37 8.14-20.21 8.51 - 2 1 . 0 0 9.26-21.35 10.00-22.10 10.32-22.44 1 1.01 - 2 3 . 1 7 11.32-23.51 12.01 -0.31 - 12.35 1.21 - 1 3 . 1 7

11.16 — 0.07- 11.50 0.37- 12.28 1.09-13.10 1.44- 14.05 2.29- 15.53 3.35- 19.55 5.29-20.48 7.08-21.19 8.10-21.48 8.57-22.16 9.35-22.41 10.09-23.05 10.40-23.26 1 1.08-23.46

11.35 — 0.06- 12.01 0.25-12.27 0.44- 12.57 1.06- 13.33 1.31 --


i '

I

l

PESCARE SHOW Salone internazionale della pesca sportiva

Fiera diVicenza 18 - 20 Febbraio 2012 www.pescareshow.it Biglietti Intero: € 14,00 - Ridotto: € 8,00 Riduzioni: Possessori di Licenza di caccia e di pesca

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