DIRIGENTE - settembre 2013

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Editoriale a cura del presidente Manageritalia

SCOMMETTIAMO SUL FUTURO per contribuire alla ripresa A

fine luglio Manageritalia e Confcommercio hanno firmato un accordo per prorogare di un anno il contratto nazionale dei dirigenti del terziario, fino al 31 dicembre 2014*. La decisione, scaturita da un complesso lavoro di approfondimento e di negoziato, sancisce la volontà comune di dare risposte concrete e certezze al sistema economico, in nome di un obiettivo condiviso dai manager e dalle imprese: lavorare insieme per la ripresa. Si tratta di una decisione all’insegna del buon senso, visto che sostiene il livello occupazionale della categoria e, allo stesso tempo, sottolinea il ruolo impegnativo e consapevole che la dirigenza riveste all’interno del sistema produttivo, soprattutto nel difficile contesto attuale. Se alcuni segnali di ripresa non mancano, infatti, nessuno può sapere con certezza se la crisi – che dura ormai da sei anni – sia davvero verso la fine. Noi speriamo che i fragili frutti che intravediamo sui rami potranno maturare ma dobbiamo fare lo sforzo di aspettare: ne va della vita dell’albero e dei frutti che potremmo raccogliere. Crediamo ne valga la pena. La scelta di bloccare per un anno gli aumenti contrattuali si accompagna all’esigenza irrinunciabile di puntare sulla manutenzione del welfare contrattuale della dirigenza, ovvero sui nostri fiori all’occhiello, anche in vista del prossimo rinnovo del ccnl. Previdenza integrativa, assistenza sanitaria, formazione e politiche attive: questi sono gli asset più preziosi per gli associati a Manageritalia. Su questi abbiamo deciso di investire, concretamente, le poche risorse a disposizione. Proseguendo nel percorso di innovazione del modello di bilateralità avviato con Confcommercio, abbiamo stabilito di mantenere aperto un cantiere di lavoro sul tema dell’innovazione e del welfare contrattuale, in modo da arrivare alla prossima scadenza contrattuale – cioè a fine 2014 – con un solido bagaglio di conoscenze e di proposte. Tra i valori chiave su cui ci siamo concentrati, vorrei porre in evidenza la stabilità e la sostenibilità dei Fondi. Tra gli obiettivi, quello di rafforzare Managerattivo e ManagerinImpresa, progetti che integrano al meglio il ricollocamento dei manager disoccupati e le esigenze delle imprese. Il contesto in cui ci muoviamo è contrassegnato dalla complessità, dall’incertezza e dalla rapidità dei cambiamenti. Per affrontare questo scenario bisogna essere sempre più competenti, flessibili e reattivi. I manager, nel loro impegno quotidiano in azienda, lo sono. E Manageritalia, che dei manager rappresenta la voce e gli interessi, lo è. Guido Carella (guido.carella@manageritalia.it) * Il testo dell’accordo e la circolare illustrativa si trovano sul sito www.manageritalia.it >> dirigenti >> contratti >> contratto commercio.

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Sommario Copertina Eventi 6 Leader in campo 45 VII Premio Eccellenza Intervista a Giovanni Malagò Lido Vanni Economia 14 Usa-Ue: libero scambio? Consumi 22 Non possiedo, ma condivido

Diritto 48 Nozze gay?

Cfmt 63 I corsi in programma

Formazione 50 In azienda a vele spiegate

Manageritalia 64 Difendiamo le pensioni

Our point of view 55 We reward the excellence of our managers

Intervista 28 Le tasche (vuote) degli italiani Walter Passerini e Mario Vavassori

InfoMANAGER

Associazioni territoriali 66 Un’opportunità per i giovani 68 Soloperte Una pioggia di offerte

RUBRICHE 20 Territori 38 Non solo consumi

Società 32 Tutta la verità sui cibi spazzatura

56 Di buon grado 57 Arte 58 Libri

Corporate social responsibility 40 Facciamo bene

59 Letture per manager 61 Lettere

Al centro della rivista

VADEMECUM & GARANZIE 2012 ottavo e ultimo inserto LE COPERTURE PREVIDENZIALI

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato R

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

Fondo di previdenza Mario Negri

CFMT Centro di formazione management del terziario

Associazione Antonio Pastore

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Copertina

LEADER

IN CAMPO Ex giocatore di calcio a 5, manager d’azienda, dirigente sportivo. Giovanni Malagò è dallo scorso febbraio il nuovo presidente del Coni. Con un sogno: che la parola sport entri nella Costituzione, per indicare uno stile di vita, un sinonimo di benessere e progresso. A pochi mesi dal nuovo incarico, parliamo con lui delle prossime sfide nella gestione del Comitato olimpico nazionale, dei valori che lo sport riveste e delle potenzialità che potrebbe avere per aiutare il paese a ripartire.

Eliana Sambrotta


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Dalla pratica alla teoria (sportiva!) Romano, classe 1959, Giovanni Malagò ha due figlie gemelle, Vittoria e Ludovica. Sportivo, per lavoro e per passione, ha praticato il calcio a 5, vincendo tre titoli italiani con la Roma Rcb, 4 Coppe Italia e partecipando con la Nazionale ai mondiali di Brasile ‘86. Tra i numerosi incarichi dirigenziali, invece, dal 1997 è presidente del Circolo canottieri Aniene, è stato presidente del comitato organizzatore degli Internazionali di tennis ’98-‘99, della Virtus pallacanestro nel 2000-2001, del comitato organizzatore degli Europei di pallavolo 2005 e dei Mondiali di nuoto di Roma 2009. È amministratore delegato del gruppo Sa.mo.car, che si occupa di concessionari di auto di lusso e presidente della Mo.ma Italia, che si occupa di distribuzione di imbarcazioni a motore. È associato Manageritalia Roma.


Copertina Partiamo dalle Olimpiadi: cosa si

presenta una delle facce belle del

passato. Salvaguardia delle risor-

aspetta da Rio 2016?

nostro paese. Il discorso diventa

se, cercando supporti esterni al-

«È passato poco più di un anno

pericoloso se ci si sente al riparo

l’attività sportiva. Risolvere il pro-

dai Giochi di Londra, c’è ancora

da sgradite sorprese, arroccando-

blema dell’impiantistica perché

tanta strada da percorrere per ar-

si sulla posizione di élite. È invece

non si può avere un grande movi-

rivare a Rio 2016 e ritengo sia pre-

il momento di cambiare marcia, di

mento senza l’aiuto di strutture

maturo parlare di prospettive in

favorire il ricambio generaziona-

adeguate. La valorizzazione del

relazione ai risultati da conquista-

le, partendo da nuovi spunti per

territorio e il ritorno alla base per

re. L’auspicio è che il movimento

innovare il nostro modello e man-

recuperare una dimensione che

possa offrire un tangibile segnale

tenerlo competitivo».

consenta di avere solide fonda-

di competitività, ma senza l’assil-

menta e di costituire l’architrave

lo dei podi da conquistare. La co-

Che situazione ha trovato al suo

senza il quale non può esistere at-

sa più importante è ottenere un ri-

arrivo dopo 14 anni di continuità

tività di vertice. Un Coni che ri-

scontro dimostrando di aver pre-

con la presidenza Petrucci e cosa

sponda alla definizione di palaz-

so la strada giusta. Ritengo che la

ci dice dei suoi primi sei mesi di la-

zo di cristallo: aperto, trasparente,

salute del nostro movimento non

voro?

partecipato. La vera casa dello

debba far riferimento al numero

«Ho trovato un sistema collaudato,

sport italiano capace di ascoltare e

di medaglie vinte, è un concetto

che rispondeva a una certa logica.

di soddisfare le istanze e i proget-

antitetico rispetto alla mia visione.

Ho massimo rispetto per il lavoro

ti delle realtà che la compongono,

Bisogna invece risolvere i proble-

svolto da Petrucci ma ritengo fosse

grazie a capacità ed esperienza.

mi e radicare una nuova cultura».

ormai inevitabile imprimere una

Con il sogno che la parola “Sport”

svolta. Il mio riferimento non è le-

entri nella Costituzione, per indi-

gato all’operato dell’ex presidente,

care uno stile di vita, un parame-

si tratta semplicemente di una con-

tro ineludibile di civiltà e di cultu-

statazione basata sull’aspetto tem-

ra, un efficace sinonimo di benes-

porale che rischia di cristallizzare

sere e di progresso».

«Dal governo mi aspetto interventi fiscali, sull’impiantistica, sulla legge sul professionismo e poi di costruire un rapporto con il mondo della scuola»

certi meccanismi. In questi sei mesi ho iniziato a realizzare il mio

Cosa si aspetta da questo governo

programma, partendo dalla base,

in materia di politiche giovanili e

dando voce al territorio, uscendo

sportive?

dalla roccaforte per aprire il Coni

«Sono convinto ci sarà un profi-

all’esterno. Ho ascoltato, raccolto

cuo dialogo all’insegna della re-

consigli e condiviso soluzioni fina-

ciprocità, funzionale allo svilup-

lizzate a un percorso di crescita che

po del movimento. Attenzione,

Quanto è competitiva l’Italia oggi?

consenta allo sport di uscire dai

sensibilità, supporto legislativo

«Nello sport siamo sempre stati

confini, di crescere, di trovare equi-

per colmare dei vuoti e favorire

protagonisti, abbiamo talenti invi-

libri e nuove certezze».

la diffusione della pratica. Mi

diabili e tecnici di grande spesso-

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aspetto un’interazione decisiva

re. Abbiamo una tradizione sicu-

Quali sono i suoi obiettivi? E il suo

su vari temi, dall’impiantistica

ramente di livello, come testimo-

sogno?

agli interventi fiscali, fino alla

nia la storia e certificano i risulta-

«Razionalizzare e ottimizzare, una

legge ’91 sul professionismo, pas-

ti. Il movimento agonistico rap-

gestione innovativa rispetto al

sando ovviamente per il nuovo

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rapporto da costruire con il mondo della scuola. Senza non si va lontano. Fino a oggi si è parlato molto ma fatto poco, bisogna agire. Parlo anche di base strutturale: le palestre vanno rese agibili e a norma, finite le lezioni si può immaginare di fare attività con le associazioni e le società sportive, in un rapporto virtuoso pubblico-privato che consenta anche l’implementazione delle risorse. Nel cda di Coni Servizi, per la prima volta, c’è una donna, Giovanna Boda, direttore generale del Miur (ministero Istruzione, università e ricerca). Un segnale chiaro, tangibile, della volontà di materializzare una svolta». Quali discipline soffrono di più la mancanza di fondi, impianti e pochissima attenzione mediatica ri-

SPIRITO OLIMPICO

spetto all’eccessiva esposizione di

Il Coni, emanazione del Comitato olimpico internazionale (Cio), è autorità di disciplina, re-

altri, calcio in primis?

golazione e gestione delle attività sportive nazionali. È un ente pubblico che si occupa del-

«L’appeal del calcio è un dato ac-

l’organizzazione e del potenziamento dello sport nazionale e promuove la massima dif-

quisito, come le relative ricadute a

fusione della pratica sportiva. Fondato il 9 e 10 giugno del 1914 a Roma, oggi è presente

livello di seguito popolare e di im-

in 102 Province e riconosce 45 Federazioni sportive nazionali, 19 Discipline associate, 14

patto economico. Non serve indi-

Enti di promozione sportiva nazionali e uno territoriale, 20 Associazioni benemerite.

care chi ha meno possibilità, mi

A questi organismi aderiscono circa 95.000 società sportive per un totale di circa 11 mi-

piace ricordare che il Coni è la ca-

lioni di tesserati (Fonte Istat e Censis).

sa dello sport italiano e si impegnerà per supportare tutte le federazioni, oltre a ogni disciplina e a

MEDAGLIE ITALIANE AI GIOCHI OLIMPICI ESTIVI...

ogni ente, nello sviluppo delle ri-

Atene 1886 / Londra 2012

spettive attività e nella diffusione

550

della pratica agonistica. Tra gli obiettivi c’è quello di coadiuvare le realtà del nostro movimento a livello di attività di marketing e

199 ori

166 argenti

185 bronzi

... E AI GIOCHI OLIMPICI INVERNALI Chamonix 1924 / Vancouver 2010

106

37 ori

32 argenti

37 bronzi

branding, licensing e merchandising. Un’azione che va sviluppata SETTEMBRE 2013

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Copertina far sognare i giovani, con progetti capaci di aiutare l’Italia a compensare le difficoltà di altri settori, garantendo contestualmente un’opportunità professionale. Insisto sul concetto legato all’impiantistica: approvare in tempi rapidi la legge sugli stadi, che riguarda non solo il calcio ma anche e soprattutto i palazzetti polifunzionali a partire da mille posti, vorrebbe dire creare una fonte di sviluppo di grande importanza. In assoluto mi impegnerò per provare a portare qualcosa di nuovo, di diverso, che si traduca in energia, entusiasmo e progetti. Coinvolgere i privati con l’implementazione delle risorse è un’altra frontiera da esplorare per creare un circolo virtuoso che si traduca in risultati importanti. Lo sport insegna che la vita è una sfida continua, quindi l’impegno è quello di dimostrare che possiamo cambiare marcia. Spero che la mia presidenza anche aggregando l’azione di più

no olimpico, divenendo una co-

possa lasciare un segno in questo

soggetti con interessi coerenti tra

stante del fund raising del nuovo

senso».

loro, secondo una logica che

modello di gestione. E con la crea-

estenda la ricerca e l’impiego del-

zione e la diffusione di un vero

Si assiste a un maggior abbando-

le sponsorizzazioni ben oltre l’an-

brand Coni, attraverso la suddivi-

no delle attività sportive di bambi-

sione pro quota del ritorno econo-

ni e ragazzi per la contrazione del-

mico in favore delle federazioni e

le spese nelle famiglie?

Bisogna estendere la ricerca e l’impiego delle sponsorizzazioni oltre l’anno olimpico, divenendo una costante del fund raising, e creare un vero brand Coni

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delle altre entità associative. Pos-

«Le difficoltà del momento sono

siamo favorire i contatti con gli

innegabili e purtroppo investono

sponsor e con le tv, creare un cir-

tutti i settori del paese. Dobbiamo

colo virtuoso».

fare di necessità virtù, cercando di non disperdere il patrimonio di

Lo sport potrebbe aiutare a far ri-

passione e di entusiasmo che ca-

partire le aziende e il paese?

ratterizza il nostro movimento.

«L’obiettivo è fare dello sport un

Lo sport rappresenta uno stru-

elemento di traino del paese. Il no-

mento sociale di inestimabile va-

stro mondo ha le potenzialità per

lore, le istituzioni ne terranno si-


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Copertina curamente conto. I principali benefici sono fisici, incidono sul corretto sviluppo individuale e sugli aspetti relazionali. Siamo sensibili, come Coni, a studiare tutte le sinergie chiamate ad alimentare le attività. È indubbio che il supporto legislativo, attraverso eventuali sgravi fiscali, potrebbe essere una chiave di lettura fondamentale nell’economia del discorso. Fare sport non può essere considerato indice di benessere». Quanto è importante lo sport per i ragazzi, ancor più in questo momento in cui assistiamo a una certa perdita di valori? «È una componente fondamentale nella crescita di ogni ragazzo. Sport vuole dire aggregazione, condivisione, ma anche rispetto dell’avversario, lealtà, fair play. Aiuta ad annullare le distanze, a superare le

ché si fonda su disciplina e rigore,

dell’etica il primo riferimento ine-

diversità, a diventare una persona

favorendo l’inclusione sociale. È

ludibile. Dentro e fuori dal campo,

migliore. Lo sport è un’imperdibile

una grande risorsa capace di tra-

un esempio si costruisce così. I

occasione per sviluppare qualità

smettere valori autentici».

campioni hanno una grande re-

educative e comportamentali per-

«Lo sport può certamente insegnare ai manager che non esiste solo la logica dominata da valutazioni razionali, ma che spesso le scelte possono essere influenzate dall’aspetto passionale»

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sponsabilità, che va oltre il risultaSpesso l’atleta diventa un mo-

to. Non devono tradire la fiducia

dello da emulare tra i più giova-

degli appassionati, trasmettono

ni, ma si fa presto a sbagliare:

speranza e alimentano ambizioni:

che valori dovrebbe trasmettere

i giovani si identificano in loro».

uno/a sportivo/a? «Penso che si diventi campioni

Quanto conta la competitività nel-

non a caso. Chi eccelle nello sport

la vita? E nel lavoro?

sa coniugare riconosciute doti

«È uno stimolo che serve a miglio-

morali all’innegabile talento, co-

rarsi, ad allargare i propri orizzon-

nosce il sacrificio, ne fa un motivo

ti. A comprendere che si può sem-

di crescita, brilla per umiltà e ri-

pre fare meglio, senza sentirsi mai

spetto delle regole. Non cerca

appagati. Bisogna vedere il tra-

scorciatoie illecite che attentano la

guardo come nuovo punto di par-

genuinità della competizione, fa

tenza, coltivare la curiosità, l’inte-


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A sinistra Federica Pellegrini premiata da Giovanni Malagò, presidente del comitato organizzatore dei Mondiali di nuoto 2009 a Roma. Vince la finale dei 200 metri stile libero donne e batte il record del mondo, da lei stabilito il giorno prima, con il tempo di 1’52’’98.

resse per le altre realtà, cercando

dising, il branding. Lo impone la

le. Una variabile difficilmente sche-

di cogliere elementi di arricchi-

necessità di integrare la comunica-

matizzabile».

mento per rimanere sempre al

zione all’evento, la ricerca di spon-

vertice. Aprirsi al mondo, che è

sor che possano supportare le atti-

Quali doti deve avere un buon lea-

pieno di sorprese e regala innova-

vità, la modernizzazione del con-

der?

zioni costanti. Saper ascoltare e

cetto di società sportive, ormai

«La credibilità, il saper interagire in

condividere, fare tesoro dell’espe-

equiparabili a vere aziende. Questo

modo diretto e trasparente, mo-

rienza rinunciando a una visione

sviluppo richiama competenze

strando la capacità di condividere e

autoreferenziale e acritica».

specifiche, il supporto di professio-

di rendere partecipe il gruppo di la-

nisti preparati e all’altezza della sfi-

voro. È fondamentale la sensibilità

Cosa hanno in comune il mondo

de. Sviluppare il potenziale del si-

nei rapporti personali, il non lascia-

dello sport e quello del manage-

stema non vuol dire ovviamente

re nulla al caso. L’organizzazione e

ment e cosa può imparare un ma-

profanarne l’identità, né stravol-

la lealtà. L’aggredire i problemi, il

nager dallo sport?

gerne i valori sacri. Lo sport può

saper offrire la speranza e il buon

«Ormai c’è reciprocità tra i due

certamente insegnare ai manager

esempio. Certamente l’ambizione

mondi. I manager sono parte inte-

che non esiste solo la logica domi-

di raggiungere sempre nuovi tra-

grante del movimento, perché allo

nata da valutazioni razionali ma

guardi e l’umiltà di mettersi in di-

sport si legano dinamiche che ab-

che spesso le scelte possono essere

scussione. Il carisma che è una qua-

bracciano il marketing, il merchan-

influenzate dall’aspetto passiona-

lità innata. Leader si nasce».

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Economia

USA-UE

LIBERO UN Si chiama Transatlantic trade and investment partnership (Ttip) l’accordo commerciale che punta a facilitare il commercio e gli investimenti tra le due sponde dell’Atlantico e può spingere l’economia italiana ed europea fuori dalla recessione

SCAMBI

“I

N TEMPI DI CRISI mantenere il sorriso è un atto rivoluzionario”, così recitava una scritta in spagnolo comparsa su un muretto nel 2012. Purtroppo per loro, i policy maker di mezzo mondo non possono limitarsi a sorridere e continuano invece ad arrovellarsi su come uscire dalla crisi eco-

nomica più profonda dalla Seconda guerra mondiale in poi. Molto si discute su come spingere l’economia italiana ed europea fuori dalla

Emilio Rossi

recessione attuale e molti sono gli strumenti teoricamente utilizzabili. La discussione è stata finora incentrata principalmente sull’utilizzo di strumenti di finanziamento monetario da parte della Bce, della Fed e di altre banche centrali. Alla ricerca spasmodica di nuove fonti capaci di stimolare l’attività economica, i policy maker americani ed europei hanno ora “riscoperto” quello che è stato il maggior impulso alla crescita mondiale degli ultimi decenni: la leva degli scambi commerciali, ottenibile facilitando il commercio e gli investimenti tra le due sponde dell’Atlantico.

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BIO?

Dai primi approcci collaborativi

l’ambito di un mandato da parte

alle trattative diplomatiche

dei leader Ue-Usa, è stato istitui-

In realtà, l’idea di un accordo

to un “High-level working group

commerciale transatlantico non è

on jobs and growth” (Hlwg), che

del tutto nuova. Ne parlò per pri-

nel febbraio di quest’anno ha pro-

mo Henry Kissinger nel 1995 e

posto l’avvio di trattative finaliz-

Usa ed Europa avviarono nel 1998

zate alla sottoscrizione entro il

il Transatlantic free trade agree-

2014 (più realisticamente entro il

ment/area (Tafta). Purtroppo i

2015) del Transatlantic trade and

tempi non erano maturi e l’inizia-

investment partnership (Ttip), lo

tiva non trovò un momentum ade-

strumento valutato come poten-

guato a causa della crescente at-

zialmente più vantaggioso ai fini

merciali globali, il Ttip ha subito

tenzione degli Usa verso la Cina e

dello sviluppo su entrambe le

negli ultimi mesi un’accelerazio-

della contemporanea enfasi euro-

sponde dell’Atlantico. Sullo sfon-

ne sorprendente, ottenendo tra

pea verso i problemi dell’integra-

do della crescente evanescenza

aprile e giugno il via libera da par-

zione e dell’allargamento euro-

del Wto, luogo teoricamente de-

te dei governi nazionali europei.

peo. Finalmente nel 2011, nel-

putato a facilitare gli scambi com-

A metà luglio 2013 sono poi ini-

Il maggior impulso alla crescita mondiale degli ultimi decenni: la leva degli scambi commerciali tra le due sponde dell’Atlantico

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Economia ha sottolineato che i negoziati per

te sul settore agricolo, sui camion

il raggiungimento di un accordo

(22%), su alcune calzature (17%) e

complessivo e ambizioso su com-

su prodotti audio-visivi (14%). Gli

mercio e investimento dovrebbe-

Usa presentano tariffe agricole con

ro coprire tre grandi aree:

picchi generalmente minori ma con

1. Accesso al mercato: eliminazio-

eclatanti eccezioni per alcuni pro-

ne di tutte le tariffe sul commercio

dotti come ad esempio il tabacco

bilaterale, anche se attualmente

(350%), mentre impongono nume-

mediamente basse (circa il 3-4% in

rosi picchi tariffari su prodotti in-

media), implementazione del più

dustriali, per esempio nel tessile

alto livello di liberalizzazione pos-

(40%), nell’abbigliamento (32%),

sibile nei settori dei servizi e degli

nel cuoio e nelle calzature (56%).

investimenti, miglioramento del-

Tuttavia, al di là di queste eccezio-

l’accesso agli appalti pubblici.

ni, la media delle tariffe bilaterali

2. Aspetti normativi e barriere non

Usa-Ue è di circa il 3,5% (Usa) e il

tariffarie: riduzione di costi dovuti

5% (Eu): sono quindi le barriere

a ritardi amministrativi e barriere

non tariffarie e gli intralci tecnici a

tecniche (soprattutto in alcuni set-

costituire il principale ostacolo a

tori sensibili, quali automobilisti-

una maggiore integrazione delle ri-

co, chimico, farmaceutico, indu-

spettive economie. L’accesso agli

strie della salute, Ict e servizi fi-

appalti pubblici è attualmente sbi-

nanziari) con il contemporaneo

lanciato in favore degli Usa, il cui

raggiungimento di adeguati livel-

mercato è aperto alle imprese euro-

ziate ufficialmente le trattative di-

li di sicurezza dei prodotti, sicu-

pee soltanto per poco più del 30%,

plomatiche tra Usa e Ue.

rezza sanitaria e protezione am-

con regole diverse a livello federa-

bientale, al fine di proteggere la sa-

le e statale, un’applicazione non

L’impatto del Ttip

lute umana, animale e vegetale.

uniforme dell’accordo Wto sugli

e le aree di intervento

3. Norme, principi e nuove modalità

appalti pubblici, clausole “Buy

L’importanza di un accordo sul li-

di cooperazione: adozione di rego-

american” e altre restrizioni.

bero scambio tra Usa e Ue è testi-

lamentazione su argomenti di rile-

Per la proprietà intellettuale, Ue e

moniata dalla dimensione econo-

vanza globale, quali diritto della

Usa sono membri dell’Organizza-

mica delle due aree coinvolte, che

proprietà intellettuale, ambiente,

zione mondiale della proprietà in-

nel loro complesso valgono quasi

lavoro, competizione ecc.

tellettuale (Wipo) e sono firmatari

La Camera di commercio degli Stati Uniti ha stimato che l’eliminazione delle barriere non tariffarie incrementerebbe il pil combinato di Usa e Ue di circa il 3% su base annua

la metà del pil globale, circa il 30%

16

dell’Accordo multilaterale sulla

del commercio mondiale e un in-

Un taglio

proprietà intellettuale in ambito

terscambio bilaterale pari a due

alle barriere “non tariffarie”

Wto (Trips), pertanto gli standard

miliardi di euro al giorno. Nel

Attualmente le tariffe protezioni-

di protezione sono alti (anche se il

2012 l’interscambio commerciale

stiche transatlantiche sono già al-

recente scandalo del datagate

transatlantico è stato pari a 497,5

quanto basse (con una media intor-

sembra testimoniare il contrario).

miliardi di euro, con un attivo per

no al 3%), ancorché con punte ele-

L’accordo dovrebbe permettere di

parte Ue di 85,9 miliardi di euro.

vate e comprimibili in varie aree.

estendere l’armonizzazione al

Nella sua relazione finale, l’Hlwg

L’Europa impone tariffe più eleva-

trattamento dei dati, dei segreti e

SETTEMBRE 2013


ALCUNE BARRIERE NON TARIFFARIE RILEVANTI PER GLI ESPORTATORI ITALIANI NEGLI USA Gli stringenti controlli e le ispezioni sanitarie effettuate dall’Aphis (Animal and plant health inspection service - U.S. Department of agriculture). La necessità di supporto legale, con i relativi costi aggiuntivi, per avere conoscenza dettagliata della normativa e delle procedure da seguire. Gli alti costi di laboratorio per i test del prodotto che vanno effettuati a cadenza annuale.

La forte disomogeneità normativa tra i diversi stati dovuta al duplice livello regolamentare statale e federale. L’assenza di reciprocità tra normativa Usa e Ue in materia di sicurezza sul lavoro. La complessità del sistema di brevettazione e la disomogeneità delle procedure a livello federale e statale, con tempi di registrazione molto lunghi (talvolta fino a 2 anni).

delle informazioni confidenziali

teria di appalti pubblici viene si-

no sottolineati. Primo questi in-

industriali, fondamentali per al-

mulata l’eliminazione delle limi-

crementi di reddito sono conse-

cuni settori.

tazioni al 25% e al 50%.

guenza di un aumento dell’ex-

A seconda dello scenario adottato,

port di prodotti e servizi che non

Scenari alternativi all’accordo

il Cepr ha stimato che il beneficio

va a detrimento dell’attività eco-

Vari studi sono stati effettuati per

per l’economia europea ammonte-

nomica del resto del mondo, ma

valutare l’impatto dell’adozione

rebbe a una cifra tra i 68 e i 119 mi-

deriva da un aumento comples-

del Ttip. La Camera di commercio

liardi di euro l’anno mentre l’eco-

sivo della produttività e della do-

degli Stati Uniti ha stimato che

nomia americana ne ricaverebbe

manda globale derivanti dai mi-

l’eliminazione delle barriere non

un beneficio annuale tra 49,5 e 95

glioramenti tecnologici impliciti

tariffarie incrementerebbe il pil

miliardi di euro, con un reddito di-

nell’eliminazione di barriere, re-

combinato di Usa e Ue di circa il

sponibile aggiuntivo per ogni fa-

gole e burocrazia, nonché dalla

3% su base annua, fornendo nuo-

miglia europea tra 310 e 545 euro e

creazione di nuovi posti di lavo-

vi stimoli per aumentare produt-

tra 335 e 645 euro per ogni famiglia

ro qualificati e dall’incremento

tività e competitività. Mentre que-

statunitense. Sia l’Ue che gli Stati

di salari. Secondo l’80% dei po-

sta quantificazione appare al-

Uniti sperimenterebbero un au-

tenziali vantaggi viene dalla ri-

quanto ottimistica, lo studio pre-

mento del pil di circa lo 0,3-0,5%.

duzione delle barriere non tarif-

sentato nel 2013 dal Centre for economic policy rese (Cepr) su ri-

Sbocchi su nuovi mercati

chiesta della Commissione euro-

e beni meno costosi

pea sviluppa due scenari alterna-

Se da un lato queste stime vanno

tivi sull’implementazione concre-

prese con le pinze in quanto è

ta del Ttip. Gli scenari differisco-

molto difficile calcolare ex ante

no in termini di livello di ambizio-

l’impatto di tale accordo, dall’al-

ne in ciascuno dei tre pilastri so-

tro è certamente possibile intuire

pra descritti: l’eliminazione delle

le grandi opportunità per i pro-

tariffe varia dal 98 al 100%, la ri-

duttori (in termini di sbocchi su

duzione delle barriere non tariffa-

nuovi mercati) e per i consuma-

rie per beni e servizi viene simu-

tori (che accederanno a beni me-

lata al 10% e al 25%, mentre in ma-

no costosi). Due altri punti van-

Le principali voci del nostro export in termini di valore cadono in fasce daziare basse. Tuttavia, dodici linee tariffarie, tra cui il vino e l’olio d’oliva, sono interessate da dazi non ad valorem

SETTEMBRE 2013

17


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Economia

Secondo stime della Coldiretti, l’Italian sounding “scippa” al nostro paese un fatturato annuo di 50 miliardi di euro

export, sono interessate da dazi

Duomo di Milano e con tricolori

non ad valorem. A tredici linee tarif-

sulle confezioni in gran quantità.

farie, tra cui alcuni prodotti dei set-

C’è il Parmesao portoghese, il Gra-

tori alimentare, tessile e calzaturie-

na Parrano, il Real Asiago Cheese

ro, si applicano dazi misti. I dazi

prodotto in Wisconsin, il Salam

più elevati per il nostro export

Napoli rumeno, la Daniele Sopres-

(20,8% - 10%) riguardano le calza-

sata statunitense, senza alcun limi-

ture con suole esterne di cuoio, le

te alla fantasia. E all’estero molti

calzature in gomma, i prodotti del

consumatori ci cascano anche se le differenze con il prodotto originale sono ovviamente infinite. Secondo stime della Coldiretti, l’Italian sounding “scippa” al nostro paese un fatturato annuo di 50 miliardi di euro e anche scontando il conflitto d’interesse di chi ha prodotto questa stima, l’ordine di grandezza del problema rimane evidentemente enorme. Le indicazioni provenienti dal gruppo di la-

farie, ossia dal taglio a costi im-

settore tessile-abbigliamento, le

voro del Ttip appaiono rassicuran-

posti da burocrazia e regolamen-

bevande non alcoliche, i pomodo-

ti, sebbene potrebbero essere rese

tazioni varie, così come dalla li-

ri (preparati e non) e i formaggi.

più definite specificando, ad

beralizzazione dei servizi e degli

Ma come peraltro per il resto d’Eu-

esempio, attraverso quale stru-

appalti pubblici. In questo qua-

ropa, sarà la riduzione delle bar-

mento verranno garantiti il ricono-

dro complessivo si inserisce l’im-

riere non tariffarie quella da cui ci

scimento e la protezione ex lege

patto positivo che il Ttip avrebbe

si attende i maggiori benefici per

delle Indicazioni geografiche sul

sull’economia italiana.

l’Italia. Andrebbe a beneficio in

mercato americano.

primis alle piccole e medie impre-

18

Export e dazi nostrani

se, più penalizzate delle grandi dai

Più lavoro e crescita per l’Italia

Secondo quanto riportato da Conf-

costi e dagli oneri amministrativi e

L’impatto economico positivo

industria, la stragrande maggio-

burocratici. I punti di maggiore in-

per l’Italia dovrebbe quindi ri-

ranza dei prodotti italiani esporta-

teresse per l’Italia riguardano il ri-

sultare maggiore alla media eu-

ti negli Usa è colpita da dazio bas-

conoscimento delle Indicazioni

ropea, date le opportunità ag-

so (10% - 0,1%) o è duty free (tra cui

geografiche e il cosiddetto Italian

giuntive per le pmi di cui pullu-

alcuni tipi di macchinari, prodotti

sounding, ossia la messa in com-

la il nostro paese e l’effetto spiaz-

della farmaceutica e cosmetica). Le

mercio ed etichettatura di prodot-

zante rispetto ai concorrenti stra-

principali voci del nostro export in

ti che, pur senza contraffare ille-

nieri di una soluzione dell’Indi-

termini di valore cadono in fasce

galmente prodotti italiani, “ricor-

cazione geografica e dell’Italian

daziare basse. Tuttavia, dodici li-

dano” i nostri prodotti nel nome,

sounding. Forse il Ttip potrà aiu-

nee tariffarie, tra cui il vino e l’olio

nell’etichetta e con foto stilizzate

tarci a tornare a sorridere anche

d’oliva, voci importanti del nostro

del Vesuvio, del Colosseo o del

in tempi di crisi.

SETTEMBRE 2013


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••05TERRITORI

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A TU PER TU CON... TERRITORI

territori

a cura della redazione

La Campania

20

Dirigenti, quadri e dipendenti del settore privato in Campania (2011) Fonte: Elaborazioni Manageritalia su dati Inps

SETTEMBRE 2013

R

Regione dalle enormi potenzialità economiche, la Campania non riesce a sfruttare il vasto patrimonio che la contraddistingue. Le ricchezze culturali, paesaggistiche, enogastronomiche non bastano davanti a una cattiva amministrazione e alla forte presenza della criminalità organizzata. Eppure la regione vanta un’economia dal passato florido: oltre al grande apporto agricolo che ha sempre dato a livello nazionale, è stata uno dei poli più industrializzati d’Italia tra l’800 e il ‘900, preceduta solo dal triangolo industriale Milano-TorinoGenova. Il primo tratto ferroviario

Dirigenti N. Avellino 139 Benevento 102 Caserta 267 Napoli 1.577 Salerno 332 Totale 2.417

del paese è Napoli-Portici, realizzato nel 1839. Oggi, nonostante la forte disoccupazione, il dissesto economico, numerose situazioni di squilibrio, dai rifiuti alla sanità, la Campania resta la regione principale del Mezzogiorno, ospitando circa il 10% della popolazione italiana e vantando come capoluogo la città che fu fino all’Unità d’Italia la capitale del Regno delle due Sicilie, nonché la città più popolosa d’Italia fino agli anni ‘30. Il settore primario riveste un’importanza fondamentale: il territorio molto fertile fa della regione una di quelle con il maggior numero di

Quadri Dipendenti N. N. 883 71.085 435 43.446 1.516 130.882 9.773 502.893 1.893 186.123 14.500 934.429

Dir/dip % 0,20 0,23 0,20 0,31 0,18 0,26

(D+Q)/dip % 1,24 1,00 1,16 1,94 1,02 1,55


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prodotti agroalimentari tradizionali riconosciuti dal ministero delle Politiche agricole. Dai pomodori San marzano alla pasta di Gragnano, dalla mozzarella di bufala campana al vino Fiano di Avellino, numerose sono le igp, dop e docg. Anche la pesca riveste un ruolo fondamentale, seppure anche questa non sia pienamente sfruttata. L’industria, prosperosa fino alla metà del secolo scorso, ha poi risentito sempre più del divario con le regioni del Nord, naturalmente più integrate con il Centro Europa, subendo così un continuo processo di deindustrializzazione. Tra i settori principali, restano quello alimentare, meccanico, chimico, logistico e quello del cuoio e della concia delle pelli. Il terziario infine si concentra nel turismo che può contare su una ricchezza artistica e naturale che da sola attira visitatori da tutto il mondo. Nel 2012, secondo i dati diffusi da Federalberghi, la Campania ha registrato un aumento delle pre-

senze del 2,4% in controtendenza con dati nazionali negativi. Purtroppo non basta: secondo il rapporto 2013 di Bankitalia, le stime di Prometeia indicano per la Campania una contrazione del pil del 2,6% nel 2012, ancora maggiore della media italiana (-2,4%). Ormai al quinto anno di recessione, la regione mostra pesanti cali nei flussi di produzione e di investimento e tra il 2008 e il 2012 sono uscite dal mercato circa 8.400 imprese all’anno, equivalenti a un fatturato che pesa circa il 10% sull’economia regionale. Per il 2013 una consistente ripresa è prevista solo dalle imprese con un’elevata quota di export. Dall’avvio della crisi l’incidenza delle esportazioni sul valore aggiunto industriale della regione è aumentata quasi del 20%, ma resta lontana dalla media nazionale. Per accelerare questo processo bisognerebbe innovare, il che nelle imprese campane è significativamente inferiore alla media italiana, anche a parità

di settore e dimensione aziendale. Per quanto riguarda l’occupazione, tra il 2007 e il 2011 qui si è avuto il calo più intenso e prolungato del paese. Nel 2012 il numero di occupati è tornato a crescere, ma a ritmi insufficienti a ridurre l’ampio squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Il tasso di disoccupazione è quindi rimasto il più elevato tra le regioni italiane, soprattutto nella componente femminile. Sempre secondo il rapporto di Bankitalia, a parità di caratteristiche, la retribuzione oraria netta dei lavoratori dipendenti della Campania è di circa il 6% inferiore rispetto al resto del paese. La situazione in cui si trovano i dirigenti del settore privato rispecchia questo scenario. La regione conta 2.417 dirigenti su 124mila (2% del totale) e il rapporto tra dirigenti e dipendenti è solo 0,26%, quando la media nazionale è 0,84%, ma la Lombardia segna 1,6%, seppur ancora lontana da Francia e Germania che hanno 3 dirigenti ogni 100 dipendenti. A livello provinciale Napoli conta 1.577 dirigenti (0,31% il rapporto dirigenti/dipendenti) creando un abisso con Salerno che ne ha 332 (0,18%), Caserta che ne ha 267 (0,20%) e Benevento che ne ha 102 (0,23%). Per quanto riguarda i settori in cui lavorano, i dirigenti campani sono superiori alla media nazionale nei trasporti (12,6% contro 5,9%) e nelle costruzioni (5,9% contro 3,3%). Un altro forte gap emerge nella presenza femminile: 13,9% la media nazionale di dirigenti, solo 9,2% in Campania, con Benevento (18,6%) e Salerno (12,7%) le province più rosa. SETTEMBRE 2013

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Consumi

NON POSSIEDO, MA

CONDIVIDO La proprietà? Non è più un valore. Quello che più conta oggi è accumulare e condividere esperienze. Benvenuti nella sharing economy

S

HARING ECONOMY E DINTORNI. Il downshifter digitale getta la zavorra. Michael Kelly Sutton ha 26 anni e vive a New York. Negli ultimi tre anni ha acquistato solo due cose importanti: una scrivania e un divano. Il suo appartamento è quasi vuoto, stile casa Steve Jobs quando era single, anche perché ha digitalizzato tutto

quello che si poteva digitalizzare (dai libri ai dvd). Inutile chiedergli se possiede musica (magari anche solo in formato digitale tipo iTunes) perché oggi milioni di brani si ascoltano e condividono con spotify.com. E come si vive così? Meglio, perché per questi ragazzi la proprietà non è più un valore. Accumulare esperienze è il nuovo status symbol. Da ownership a usership. 100% user e 0% owner. Qualcuno parla già di una

Thomas Bialas

nuova specie umana. The O%WNERS: non possiedono nulla ma usano tutto. Ma procediamo con ordine. Le precedenti generazioni sono cresciute con una chiara cultura della proprietà. Di norma si ambiva a possedere un sacco di cose, sia per comodità sia come status symbol. La generazione Y (nati tra il 1980 e il 1995) e la generazione Z (nati dal 1995 in poi) sono invece cresciute con una chiara cultura digitale basata sulla connessione perenne. L’accesso universale immediato (tramite social media e modelli di consumo collaborativo) è meglio, per loro, della proprietà. Ma attenzione a non enfatizzare e glorificare troppo (come fanno molti media) civiltà digitale ed economia della condivisione. Diciamo le cose come stanno senza falsi idealismi. Vita precaria uguale a sharing economy. A guardare bene è forse solo una strategia di autodifesa causata da un fenomeno di sottrazione. Le nuove generazioni se lo ripetono spesso: ho meno futuro, meno sicurezze, meno lavoro, meno garanzie, meno prospettive, meno soldi e meno spazio in casa (spesso quella dei genitori) per accumulare cose.

22

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Non a caso molte aziende di noleg-

in un mondo in cui diventa diffici-

gio peer-to-peer sono state fondate

le pensare e pianificare qualcosa

tra il 2008 e il 2010, in seguito alla

per l’arco di una vita? Sono lonta-

crisi finanziaria globale e conse-

ni i tempi in cui si nasceva in un po-

guente boom della disoccupazione

sto, si cresceva, si andava a scuola

giovanile. Al netto della sottrazio-

e si conquistava una professione

ne rimane però il sharity trend, tan-

che durava fino alla pensione, pro-

to osannato e pompato dai profeti

babilmente con lo stesso datore di

della felicità (economica) digitale.

lavoro. Le biografie odierne asso-

Vediamo la tendenza più da vicino.

migliano a un complicato e mute-

Sono lontani i tempi in cui si nasceva in un posto, si cresceva, si andava a scuola e si conquistava una professione che durava fino alla pensione

vole puzzle fatto di infinite opzioLa proprietà limita la mobilità

ni di accesso (e anche insuccesso).

mainstream e appannaggio anche

La proprietà complica ulterior-

Questo ha un effetto drammatico

di grandi imprese. Nel frattempo è

mente la vita complessa. Oggi qui,

sul vecchio concetto di proprietà.

uscito per Hoepli Collaboriamo, il li-

domani lì sta diventando lo slogan

bro directory dei servizi collabora-

di un’intera generazione in peren-

Sharing è mainstream

tivi. All’ultimo “LeWeb”, la confe-

ne viaggio per trovare lavoro e si-

Ho già anticipato il tema delle

renza tecnologica tra le più impor-

stemarsi (e non solo i giovani). La

nuove economie collaborative nel

tanti d’Europa, il tema centrale è

strategia d’obbligo: mantenere

2010 in Weconomy, un libro-blog-

stato “The new sharing economy”.

bassi i costi fissi ed essere il più

movimento realizzato da Logotel

The Economist ha recentemente

possibile flessibili, leggeri e mobi-

in partnership con Cfmt. Di nuo-

pubblicato un’inchiesta dal titolo

li. Più possiedi e meno rapido sei

vo, rispetto a tre anni fa, c’è che la

“Occhi puntati sulla sharing eco-

nei movimenti. O, detto diversa-

sharing economy da fenomeno

nomy” e il Gottlieb duttweiler in-

mente: che cosa accade ai nostri ca-

d’avanguardia e di nicchia (tipico

stitut di Zurigo ha appena dedica-

ri beni e averi personali se si vive

della California) sta diventando

to uno studio al tema. Insomma, SETTEMBRE 2013

23


Consumi più che un segnale di cambiamen-

mo accedere, usare e scambiare ma

to un trend in espansione e conso-

non possedere. Ora questa tenden-

lidamento.

za (iniziata con il file sharing e social media) sta per contaminare an-

Il diktat digitale

che il mondo fisico.

Quando uscì L’era dell’accesso di Je-

Oggi la rete rende più facile e più

remy Rifkin il web era ancora acer-

economica l’aggregazione della

bo e naïf. Il fallimento della new

domanda e dell’offerta. Smartpho-

economy dipese dal fatto che le

ne con mappe e geolocalizzazione

start up di allora accolsero troppi

permettono a chiunque di accede-

“buoni consigli” dalle file della old

re a case, auto, parcheggi o bici in

economy. Ma ora siamo nella fase

condivisione in modo pratico e ra-

tura della condivisione, che dai

matura. L’economia digitale impo-

pido. Non solo. Grazie a internet e

prodotti immateriali (foto, testi,

ne i suoi non negoziabili diktat.

ai device mobili, è diventato facile

musica, video) ora passa ai prodot-

Ovvero: tutto quello che si può di-

sostituire la proprietà con l’accesso

ti materiali (case, bici, vestiti, uten-

e questo per ogni genere di prodot-

sili ecc.). Come confermano molte

to. Ma soprattutto è diventato faci-

ricerche condividiamo ogni anno il

le (anche in termini di costi, sem-

doppio di contenuto dell’anno pri-

pre più abbordabili) organizzare e

ma – perché lo vogliamo e ora pos-

amministrare servizi di sharing e

siamo. In sostanza separarsi dal

booking online su piattaforme agi-

possesso non costituisce più un

li e user friendly. Il consumo colla-

problema. La parola inglese sha-

borativo (vedi collaborativeconsum-

ring significa infatti dividere per

ption.com) di fatto apre nuove pro-

un uso condiviso e partecipato il

spettive al di là del mercato e lo sta-

cui fine è la relazione fra le perso-

to, tra il dare e l’avere.

ne. Con una conseguenza: abbia-

Vogliamo accedere, usare e scambiare ma non possedere. Ora questa tendenza sta per contaminare anche il mondo fisico

mo tutti non di meno, ma di più. La

24

gitalizzare viene digitalizzato e

Nuovi modelli di consumo

sharing economy non è altro che

ogni prodotto o servizio digitale

Il consumo collaborativo diventa

l’espansione delle nostre opportu-

viene immesso sul mercato secon-

sempre più popolare. Non solo

nità di consumo. Ciò che viene

do le regole della sharing economy.

perché è più conveniente e più fa-

scambiato e condiviso non viene

L’esplosione del fenomeno dell’ag-

cile accedere anziché possedere

dal nulla. L’economia della condi-

gregare, classificare, comparare,

prodotti che di norma usiamo po-

visione non avviene in una zona

giudicare, votare, recensire, sugge-

co, ma anche perché è una pratica

franca di nullatenenti. Cosa vuoi

rire, donare, copiare, scambiare,

sociale che rafforza le relazioni esi-

scambiare se non hai nulla da offri-

barattare, partecipare, collaborare

stenti e ne apre di nuove. Tutto ciò

re? Il vero obiettivo, anche se suo-

e condividere tutto quello che si

che facciamo (leggere, guardare,

na paradossale, è possedere di più

può condividere ha una radice

ascoltare, giudicare, commentare o

ma per meno tempo.

profonda: la rete ci abitua a pensa-

comprare) è di default condiviso

re e agire diversamente. Internet è

con amici e conoscenti. Questo

Nuovi modelli di business

un mondo privato dalla proprietà.

porta a nuove abitudini di consu-

La madre di tutti gli esempi. Se

Copyleft o meglio sharing. Voglia-

mo e con il tempo a una nuova cul-

parli di sharing non puoi non par-

SETTEMBRE 2013


lare di Airbnb. La piccola start up californiana è oggi leader mondiale negli affitti turistici. Ovviamente molti ora copiano il modello per gli stessi o altri settori: dalle auto fra privati come Buzzcar fino ad arrivare ai canili “casalinghi” come DogVacay. Imprese e produttori tradizionali non hanno ancora compreso l’enorme potenziale e raramente riescono a sfruttare la sharing economy ai propri fini. Almeno in Italia. All’estero infatti La nona giornata del ciclo fmt.day è dedicata alla sharing economy. La tendenza è nota nel mondo digitale: internet è un mondo privato dalla proprietà. Noleggiare, barattare, scambiare, scaricare, prestare e condividere senza possedere. Questo modus operandi potrebbe presto diventare realtà anche nel mondo fisico con nuovi e sofisticati modelli di business basati sull’economia della condivisione. In scena un team aperto e informale tra cui, in veste di guest speaker, Klaus Æ. Mogensen, senior futurist del Copenhagen institute for futures studies, rinomato centro per gli scenari futuri a cui aderiscono le più importanti imprese del Nord Europa. Parteciperà alla giornata un parterre di manager, giornalisti e testimonianze d’impresa fra cui Renault, LocLoc, Esterni e Marta Manieri, autrice di Collaboriamo, libro-directory dei servizi collaborativi. L’evento, riservato ai dirigenti associati, è il nono fmt.day, nuovo format evento del Future management tools, piattaforma promossa dal Cfmt per distillare e anticipare il futuro che ci attende esplorando tematiche di frontiera in un contesto informale e collaborativo.

i big player comprano o copiano le start up promettenti. General Motors ha investito in RelayRides, Avis si è comprato ZipCar, Bmw e Daimler sperimentano il car sharing con gli innovativi DriveNow e Car2go. Anche molte aziende industriali si sono dovute adeguare al trend dell’accesso. È il caso della tedesca Linde material handling il cui business model è stato per una vita produrre e vendere carrelli elevatori. Oggi buona parte del suo business deriva dal noleggio a lungo termine con punte in Spagna e Francia dell’80%. Share profit models. Condividere profitti con i clienti è un’altra promettente strada. Fra i primi a provarci, almeno nel settore musicale, il gruppo di indie rock Kaiser Chiefs, che per l’album The Future is Medieval ha creato un apposito blog dove i fan possono assemblare la propria ver-

Per informazioni: www.cfmt.it Anna Scirea (ascirea@cfmt.it) 02 5406311

sione, creare una copertina e rivenderla sui social network con un guadagno netto di una sterlina per copia venduta. SETTEMBRE 2013

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Consumi

Condividere profitti con i clienti: nel settore musicale, il gruppo Kaiser Chiefs per l’album The Future is Medieval ha creato un blog dove i fan possono assemblare la propria versione, creare una copertina e rivenderla sui social network con un guadagno di una sterlina per copia.

as a Service (SaaS), Infrastructure as

caso del settore bancario. L’ulti-

a Service (IaaS) e Talent as a Service

mo baluardo del fordismo ottuso.

(TaaS). Quasi tutto può essere af-

Non c’è niente che vada per il

fittato, condiviso o preso in presti-

verso giusto: prodotti obsoleti,

to. Sta per affermarsi il modello

servizi obsoleti, linguaggio obso-

Servolution:

Everything as a Service (EaaS).

leto, filiali (a parte qualche tenta-

la rivoluzione dei servizi

Il passaggio da ownership a user-

tivo di restyling, ma solo forma-

Una nuvola di servizi incombe

ship (accesso anziché possesso)

le) obsolete e ovviamente perso-

sulle nostre teste. Non è solo que-

influenzerà non solo produzione

nale obsoleto (stile quello della

stione di cloud o dei vari Software

e distribuzione ma anche il setto-

banca di Mary Poppins). Questo

re finanziario e assicurativo, non-

in Italia.

ché lo sviluppo della città (o me-

All’estero invece qualcosa di in-

glio delle smart city). Nuovi mo-

teressante è stato fatto da www.fi-

delli di business sorgeranno e

dor.de, www.peoplelikeu.com.au e

nuovi attori, forse provenienti da

www.simple.com. Ma non basta.

settori inaspettati, si sfideranno

La futura banca “servoluta” do-

con quelli esistenti.

vrebbe osare un format di co-ban-

Questo fenomeno è già ben chia-

king. La banca (almeno la sua

ro in due macro settori: quello

versione fisica) potrebbe assomi-

dell’auto e quello della casa. Pos-

gliare a una fabbrica che nessuno

siamo immaginarci per il futuro

più conosce. In sostanza un luo-

sofisticati mobility e housing ser-

go aggregatore di servizi finan-

vice provider che non vendono

ziari di tutte le banche (share spa-

più solo prodotti, ma piattaforme

ce) stile www.mint.com o www.mo-

di servizi e soluzioni. E non è det-

neymeets.com.

to che siano i big player. Perché

A quel punto basta un bancomat

spesso dormono della grossa. È il

per tutti i brand bancari.

FARE IMPRESA SENZA RISORSE La storia di Canonical è esemplare e dimostra una nuova verità: non bisogna possedere risorse finanziarie per avviare una grande impresa (nella fattispecie: produzione on demand di un nuovo e sofisticato smartphone su tecnologia open source Linux) e neppure prostrarsi ai piedi del bancario di turno per ottenere un prestito. Basta (si fa per dire) tentare di raccogliere in 30 giorni 30 milioni e passa di dollari con il crowdfounding, una delle leve finanziarie della sharing economy. Alla fine non ce l’hanno fatta ma resta il record: quasi 13 milioni raccolti sulla piattaforma di crowdfounding IndieGoGo.

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••07INTERVISTA.senzasoldi

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LE TASCHE (VUOTE) DEGLI ITALIANI WALTER PASSERINI

Giornalista specializzato in economia, ha ideato e diretto Corriere Lavoro, settimanale del Corriere della sera. Attualmente è editorialista de La Stampa e cura le pagine dedicate al lavoro.

MARIO VAVASSORI

Intervista

È stato fondatore e amministratore delegato di Od&M Consulting e si è sempre occupato di risorse umane e retribuzioni.

Roberta Roncelli

28

SETTEMBRE 2013

I soldi non fanno la felicità, ma aiutano. Soprattutto in momenti di crisi come questo. Il lavoro è in declino e i bassi stipendi ne sono la conferma: gli italiani che raggiungono la soglia dei mille euro al mese devono ritenersi fortunati. Una situazione in antitesi, certo, con quella di pochi top manager, le cui retribuzioni smisurate accentuano maggiormente il divario tra i ricchi e i poveri. In un contesto di generale indifferenza, negli ultimi dieci anni la forte perdita del potere d’acquisto ha colpito tutte le retribuzioni, favorendo l’arresto dei consumi e degli investimenti. Cosa fare dunque? Ne parliamo con il giornalista Walter Passerini e con il fondatore di Od&M Consulting Mario Vavassori, autori del volume Senza Soldi, in cui vengono proposti gli interventi “urgenti” che, a loro parere, servirebbero per uscire dall’impasse e rilanciare la produttività del paese.

WALTER PASSERINI

condo cui il lavoro è uno scambio

Come è cambiato il valore dei

tra alti valori e minori stipendi e in-

soldi?

fine culture espressive per le quali

«Ci sono culture diverse nell’af-

il lavoro è un’opportunità per di-

frontare il binomio soldi & lavoro:

mostrare competenze e capa-

culture strumentali che vedono il

cità, con un

lavoro come un mezzo per avere

premio ai

una retribuzione, culture etiche se-

risultati. In tempi


••07INTERVISTA.senzasoldi

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12:46

Pagina 29

di crisi prevalgono ovviamente le culture strumentali.

)

pendi variabili, a vantaggio del merito e della produttività. Tutto ciò potrebbe innescare un primo

Nel libro suggerite delle linee

circolo virtuoso per imprese,

d’azione che governo e istitu-

persone e consumi. Poi bisogne-

zioni dovrebbero intraprende-

rebbe rivedere le politiche di re-

re per ridare dignità al lavoro.

munerazione complessive, or-

Quali le sfide più importanti?

mai vecchie e desuete».

«I modi sono tanti. Bisogna ridare potere d’acquisto, la cui perdita in

Perché il lavoro è pagato poco e

questi dieci anni ha colpito le re-

le tasse sono tra le più alte d’Eu-

tribuzioni di tutti: operai,

ropa?

impiegati, quadri e di-

«Siamo riusciti in Italia a compie-

rigenti. Bisogna

re un doppio miracolo: avere le re-

ridurre i dif-

tribuzioni nette più basse d’Euro-

ferenziali re-

pa e avere il costo del lavoro più

tributivi nel

elevato d’Europa. Il lavoro è paga-

pubblico

to poco perché ha perso importan-

e nel privato,

za e valore, anche culturale, a van-

senz’altro ec-

taggio di altri fattori. E perché si è

cessivi. È fonda-

appiattito nelle fasce medie e bas-

mentale ridare os-

se, perdendo i legami con la per-

sigeno a persone e

formance individuale, di gruppo

imprese mediante

e di azienda».

un intervento strutturale sul cuneo fiscale. Ci vuole coraggio e non poche risorse».

Chi sono i sottopagati d’Italia e chi fra questi se la passa peggio degli altri?

E come si può intervenire?

«I sottopagati sono coloro che

«La riduzione del cuneo fiscale è

svolgono lavori esclusivamente

un processo che va riavviato su-

esecutivi e generici, ma anche la-

bito, stabilendo alcune tappe di

vori intellettuali e professionali.

avvicinamento. Occorre però in-

Pensiamo ai giovani laureati e ai

tervenire rapidamente in due di-

giovani professionisti. Inoltre,

rezioni: ridurre le aliquote più

sono sottopagati i lavori ad alta

basse, quelle del 23% e del 27%,

utilità e valore sociale, come gli

defiscalizzare maggiormente i

infermieri professionali e gli in-

premi di risultato, ovvero gli sti-

segnanti. La realtà è che il mondo del lavoro è schiacciato tra 700

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Intervista e 1.500 euro al mese. Difficile sti-

manuali, artigiane e imprendito-

zioni, come quello avvenuto nel-

molare la motivazione».

riali».

l’ultimo decennio, è fortemente influenzato dalla capacità del sistema

I giovani sono davvero choosy o

Come si misura l’andamento del-

produttivo di produrre ricchezza.

sono disponibili a tutto pur di tro-

le retribuzioni e quali sono i fatto-

In altri termini i trend degli stipen-

vare un lavoro?

ri di influenza prevalenti?

di hanno fedelmente rispecchiato l’andamento dell’economia».

«Tutte le ricerche, anche le più in-

«Abbiamo elaborato oltre 1,7 milio-

sospettabili, ci dicono che i gio-

ni di profili retributivi raccolti nel

vani si danno da fare. Certo, so-

corso degli ultimi dieci anni, secon-

no più fragili rispetto ad altre ge-

do alcuni criteri: il principale ri-

Conta ancora molto la differenza di

nerazioni, perché sono stati abi-

guarda il confronto con l’andamen-

genere tra uomo e donna nel mer-

tuati a non fare troppa fatica. Si

to dell’inflazione, sia quella rias-

cato del lavoro?

nota comunque una relativa di-

sunta nell’indice generale dei prez-

«La distanza delle buste paga tra

sponibilità ad andare anche al-

zi, Nic, cioè il paniere, sia quella che

donne e uomini è rimasta presso-

l’estero, non come se fosse solo

comunemente viene indicata come

ché invariata negli ultimi dieci an-

una condanna, ma per fare espe-

il carrello della spesa, cioè l’anda-

ni. Abbiamo però assistito a una

rienza. La retorica della fuga dei

mento dei prezzi dei beni di mag-

crescente capacità delle donne di

cervelli non li aiuta. Bisogna infi-

gior consumo. L’andamento verso

rimanere “attaccate” al proprio la-

ne rivalorizzare le professioni

l’alto o verso il basso delle retribu-

voro, anche con una retribuzione

MARIO VAVASSORI


SENZA SOLDI Walter Passerini, Mario Vavassori, Chiarelettere, pagg. 248, € 13,90. Una fotografia scattata da Od&M Consulting sulle remunerazioni di dirigenti, quadri, impiegati e operai nel decennio 2002-2012, con oltre 1,7 milioni di profili retributivi. L’indagine presentata è la più grande su questo tema.

stabile o addirittura in diminuzione, soprattutto negli ultimi anni. La loro resistenza è più elevata rispetto a quella dei maschi. Qual è stato in generale l’andamento degli stipendi nell’ultimo

È una vera ragnatela, secondo la

decennio? Hanno tenuto il passo

logica dello scambio: “Io do una

con l’inflazione?

poltrona a te nel mio cda e tu dai

«Mediamente tutti gli stipendi dei

un posto a me nel tuo”. E poi ci

lavoratori dipendenti hanno perso

Chi sono i manager italiani e qual

sono gli altri manager, dove rien-

tra l’8 e il 10% in potere d’acquisto;

è la differenza retributiva tra top e

trate anche voi: nel privato poco

le categorie che hanno subito mag-

non?

più di 120mila, con una retribu-

giormente il decremento sono stati

«Emergono in modo evidente due

zione media lorda annua di

gli impiegati. Il logoramento ha

tipologie: i top manager e gli altri

110mila euro».

colpito tutti ed è ancora in corso».

manager. I primi sono un mondo a parte. Una zona franca, in cui so-

Le retribuzioni dei dirigenti privati

stano, si muovono e lavorano le fi-

hanno una giusta proporzionalità

«È la quota collegata al raggiungi-

gure professionali meglio pagate,

con quelle degli altri lavoratori?

mento degli obiettivi, la parte del-

in Italia qualche centinaio. Dal fal-

«Da oltre un decennio il rapporto

lo stipendio di un dipendente an-

limento di Lehman Brothers c’è

tra la retribuzione di un dipenden-

corata ai risultati. Anche in questo

stata un’intensa emanazione di

te inquadrato come impiegato ri-

caso, soprattutto a partire dal

norme sul tema della remunera-

spetto a quella di un quadro è di

2008, la quota variabile si è ridi-

zione dei vertici aziendali (dalla

uno a due e rispetto a quella di un

mensionata in modo significativo,

Commissione europea, dal Finan-

dirigente è di uno a quattro. L’ano-

attestandosi per i dirigenti intor-

cial stability board, dagli organi di

malia non è nella retribuzione del

no al 10%. Negli anni migliori del

controllo come l’Isvap per le assi-

dirigente, considerata da alcuni co-

decennio, il 2004 e il 2005, era in-

curazioni, dalla Consob per le

me troppo elevata, ma in quella del

torno al 15%. Il calo è chiaramen-

aziende quotate, dalla Banca

lavoratore, che è troppo bassa, so-

te legato a obiettivi di fatturato,

d’Italia per il mondo del credito,

prattutto se si considera il netto».

sempre più difficili da raggiunge-

fino al recente “Remuneration sta-

re in tempi di crisi».

tement”). E i primi effetti si vedo-

Una proposta di legge della Cisl

no, ma… ancora oggi siamo in

vuole mettere un limite alle super

In quali regioni d’Italia i dirigenti

presenza di manager con il dono

retribuzioni dei top manager. Tro-

guadagnano di più?

dell’ubiquità».

va giusto che lo stato fissi un tetto

Cos’è la retribuzione variabile?

«Anche in questo caso i dirigenti risentono delle caratteristiche ter-

agli stipendi? In che senso?

«Se la proposta serve per far discu-

ritoriali del nostro sistema pro-

«È molto frequente la presenza di

tere può andare bene; se invece si

duttivo e dei servizi. Sicuramente

manager in un cda con una fun-

prefigge l’introduzione tout court

guadagnano di più nel Nord d’Ita-

zione esecutiva e in un altro cda

di nuovi limiti pensando di risolve-

lia, con una differenza con il Sud

con una funzione di secondo pia-

re alla radice le disuguaglianze so-

di oltre 15.000 euro, pari al 13%».

no o con un incarico di controllo.

ciali ci vuole ben altro».

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Società

TUTTA LA V SUI CIBI

SPAZZATURA Dolciumi, snack & co: un libro svela i retroscena dell’industria alimentare e le strategie adottate nei laboratori dei “prodotti Frankenstein”

“S

EDUCE, SEDUCE, SEDUCE tre volte…” diceva la voce di Carosello anni ’60 a proposito di una saponetta. Qui però non è di sapone che si parla, ma di altri prodotti ai quali il vecchio slogan si addice molto. Qualche mese fa è uscito negli Stati Uniti il

nuovo libro (entro fine anno si prevede l’edizione in Italia) del vincitore del premio Pulitzer 2010 Michael Moss, il cui titolo richiama lo spot di Carosello: Salt, sugar, fat: how the food giants hooked us (letteralmente “Sale, zucchero, grasso: come i giganti alimentari ci hanno agganciato”) ma più appropriato sarebbe: come le multinazionali dell’industria alimentare ci hanno sedotto.

Domenico Villani

Si tratta di un libro che denuncia le responsabilità delle grandi multinazionali alimentari per i danni alla salute e per la dipendenza provocata da prodotti di largo consumo, come ad esempio le patatine fritte confezionate, che hanno poco a che fare con le patate vere e che, tra l’altro, sono uno dei cibi ipercalorici più malsani. L’autore, dopo quasi quattro anni di ricerche, centinaia di colloqui con dirigenti e dipendenti di grandi industrie alimentari, con chimici, nutrizionisti, studiosi del comportamento, esperti di marketing e lobbisti, ricostruisce in che modo, nei laboratori delle industrie, sono stati creati in brevissimo tempo, a partire da cibi veri, dei prodotti artificiali pieni di zucchero, sale e grassi. Sebbene questi tre prodotti, nella loro forma pura, non abbiano mai mandato in estasi nessuno, opportunamente studiati, sfruttati, adattati e combinati possono produrre danni impensabili. Il trucco escogitato dalle industrie alimentari è quello di sfruttare le peculiarità di questi tre ingredienti e i risultati dimostrano una bravura notevole.

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A VERITÀ Zucchero, sale e…

I neonati reagiscono con piacere

so il sudore, e non sempre riusci-

Prendiamo lo zucchero: in natura

quando gli si mette in bocca qual-

vano a reintegrarlo. Ma l’assun-

il sapore dolce contraddistingue

che goccia di una soluzione zucche-

zione di sale stimola la distribu-

soprattutto gli alimenti ricchi di

rata, non altrettanto se la soluzione

zione della dopamina nel dience-

calorie e per i nostri antenati,

è salina, in quanto il gusto del sale

falo, un effetto che spingeva gli

avendone estremo bisogno, era

si sviluppa successivamente.

uomini delle caverne a ricostitui-

consigliabile fare un largo uso di

Ed eccoci appunto al sale: sappia-

re le loro riserve di sale. In altri ter-

tutta la frutta dolce che trovavano.

mo che nel Medioevo era talmen-

mini, il nostro corpo dispone di un

Questo aspetto della biologia evo-

te raro e prezioso che diverse fu-

sistema di ricompensa che garan-

lutiva viene associato poi al suo po-

rono le città che costruirono le lo-

tisce la nostra voglia di sale, a vol-

tenziale di assuefazione, non certo

ro fortune proprio su quello che

te anche in quantità eccessive. E

paragonabile a quello delle droghe,

veniva chiamato “oro bianco”.

l’industria ha capito da tempo co-

ma sufficiente perché la maggior

Addirittura serviva da moneta

me trarre il massimo del profitto

parte delle persone ceda alle im-

(da cui “salario”) e fu una delle

da istinti umani antichissimi.

mancabili tentazioni del gusto del

prime sostanze usate per conser-

Oggi, infatti, quasi tutti assumia-

dolce. In aggiunta, non è da trascu-

vare gli alimenti. L’evoluzione ha

mo più sale del necessario, e solo

rare il fatto che molte industrie uti-

iscritto questa predilezione per il

il 10% circa proviene dalla saliera:

lizzano come zucchero l’amido che

sale nei nostri circuiti cerebrali più

il resto si annida nei pasti precotti

primitivi. I nostri ante-

e in molti prodotti di cui sono pie-

fa aumentare e poi rapidamente scendere la gli-

nati, vivendo in un

cemia, stimolando

clima caldo, perde-

così l’appetito.

vano ogni giorno molto sale attraver-

ni gli scaffali dei supermercati.

Nei laboratori delle industrie sono stati creati in brevissimo tempo, a partire da cibi veri, dei prodotti artificiali pieni di zucchero, sale e grassi

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Società

Un prodotto che si vende in grande quantità non può essere troppo buono. Gli esperti chiamano questa legge, apparentemente paradossale, “sazietà sensorio-specifica”

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pasta è per motivi puramente bio-

legge del mercato. Ma c’è da

chimici. Ma il grasso determina an-

chiedersi se questa politica non

che la consistenza degli alimenti, la

vada limitata in qualche modo.

sensazione che ci danno in bocca.

Allora sono diverse le domande

È raro osservare persone a cui pia-

che si pongono: è giusto permet-

ce versarsi in bocca una bustina di

tere ai produttori di mettere a ri-

zucchero, ma nella giusta combi-

schio intenzionalmente, o addi-

nazione con il grasso, lo zucchero

rittura dolosamente, la salute dei

può diventare irresistibile: si pen-

consumatori, lanciando sul mer-

si al gelato o alla cioccolata!

cato prodotti che creano dipen-

Insomma, i cibi industriali sono

denza? È accettabile che il busi-

composti da tanti di quegli strati

ness plan delle moderne indu-

di grasso, zucchero e sale che sot-

strie alimentari consiste nel pro-

to è difficile trovarci ancora del ci-

durre miscele di grasso, zucche-

bo vero. A questo punto ci si può

ro e sale, per renderle disponibi-

chiedere: come mai davanti a que-

li 24 ore al giorno a ogni angolo

sti cibi è difficile resistere?

di strada e farlo sapere a tutti con una campagna promozionale ba-

Come si muove

sata sulle emozioni?

l’industria alimentare

Che fare quando gli scienziati ar-

È opportuno precisare una rego-

rivano alla conclusione che il con-

la che l’industria alimentare ha

sumo di massa di alimenti indu-

fatto propria: un prodotto che si

striali a basso prezzo ha provoca-

vende in grande quantità non

to una vera e propria pandemia:

può essere troppo buono. Gli

l’obesità?

esperti chiamano questa legge,

A queste domande Robert Lustig,

Per esempio, un’abbondante do-

apparentemente paradossale, “sa-

che insegna pediatria clinica al-

se di sale sulla superficie di certi

zietà sensorio-specifica”. Significa

l’Università della California a San

alimenti attiva il meccanismo

che il cervello umano, quando

Francisco, diventato famoso gra-

neuronale della ricompensa; bliss

viene inondato da stimoli gusta-

zie a una conferenza intitolata

point o “punto di beatitudine” è

tivi troppo marcati, reagisce atte-

“Zucchero: l’amara verità”, ri-

il nome che le aziende danno al-

nuando il desiderio di ripetere

sponde proponendo un parallelo

la dose di sale che procura il mas-

l’assunzione del cibo che li pro-

con la campagna contro le sigaret-

simo “piacere”.

voca. Se poi alla regola sopra ci-

te degli anni Sessanta. Secondo

Infine ci sono i grassi, la terza

tata aggiungiamo che il cibo non

lui la battaglia contro l’industria

esca usata dall’industria alimen-

alterato è più costoso, riusciamo

alimentare dovrebbe seguire esat-

tare. I grassi in primo luogo fan-

a comprendere il successo di me-

tamente lo stesso copione usato

no da veicolo ai sapori, perché

rendine e patatine.

per il tabacco, poiché in entrambi

molte sostanze aromatiche sono

Non si può rimproverare l’indu-

i casi, infatti, si tratta di una que-

solubili nei grassi.

stria alimentare se cerca di ren-

stione di vita o di morte, poiché

Se uno schizzo di panna liquida

dere appetitosi i suoi prodotti o

«non è che le aziende alimentari

migliora il gusto di un sugo per la

di incoraggiarne il consumo: è la

mettono sul mercato prodotti ir-

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Manager@eat, il gruppo di lavoro di Manageritalia Roma

resistibili», ma «è che questi prodotti sono tossici e la gente ne muore». Educare a una sana alimentazione Mi viene in mente una delle 64 regole per mangiare bene indicate nel “Breviario di resistenza alimentare” del giornalista, scrittore e professore all’Università di Berkley, Michael Pollan: evitare cibi con ingredienti che un bambino di terza elementare non riuscirebbe a pronunciare. Le soluzioni sopra indicate non sono risolutive e sufficienti. I fumatori, infatti, continuano a esserci nonostante le indicazioni obbligatorie sui pacchetti di sigarette e per l’industria alimentare la confusione per il continuo scambiarsi di posto dei nutrienti a ogni nuova ricerca rappresenta un’ottima

Il Gruppo di lavoro nasce nell’aprile 2011 e si pone l’obiettivo di condividere e divulgare tra i propri associati un consumo alimentare critico, consapevole e socialmente responsabile. Lo fa diffondendo la storia e l’ubicazione delle tradizioni enogastronomiche italiane, apprezzando realtà imprenditoriali di eccellenza e giovanili, prendendo coscienza delle ricadute sociali e ambientali delle proprie scelte e stili di vita.

Cosa fa Laboratori del gusto: momenti didattici gestiti da docenti qualificati sull’origine storica dei prodotti trattati, dove vengono descritte le loro caratteristiche nutrizionali e organolettiche, dove si forniscono informazioni utili a un consumo appropriato e al riconoscimento di un prodotto di qualità. Cene e viaggi a tema: incontri con prodotti e produttori locali privilegiando piccole realtà di eccellenza e giovani imprenditori coraggiosi che abbiano intrapreso la difficile strada dell’agroalimentare consapevole, sostenibile e socialmente responsabile. Eventi speciali: workshop, convegni, seminari, tavole rotonde di volta in volta stabiliti sulla base di argomenti di interesse prevalente nell’ambito dell’alimentazione, in stretta relazione al principio di consapevolezza e responsabilità sociale.

Il gruppo sta organizzando per il mese di novembre un workshop sugli sprechi alimentari. Maggiori dettagli sul prossimo numero della rivista e sul blog crisiesviluppo.manageritalia.it.

fonte di guadagno, potendo strombazzare le proprietà benefiche sull’etichetta, facendo leva sulle ultime scoperte.

Per farlo occorre cambiare comple-

gna di più con il trattamento del-

La morale è che ai giorni nostri

tamente atteggiamento e approc-

le malattie croniche piuttosto che

mangiare è diventata una cosa

cio con il cibo: una vera rivoluzio-

con la loro prevenzione.

complicatissima, sebbene sia la

ne culturale. Cambiare abitudini è

più elementare delle attività uma-

una delle cose più difficili per gli

ne. Siamo bersagliati di consigli

esseri umani, mentre è più facile la-

medici presenti nei libri di diete,

vorare con coloro i cui comporta-

nei servizi di giornali e televisivi

menti e abitudini non li hanno an-

sull’ultima scoperta dei nutrizio-

cora “costruiti”: i bambini.

nisti, da raccomandazioni del mi-

Da loro bisogna cominciare e/o ri-

nistero della Salute, da slogan sa-

cominciare, facendo però molta

lutistici ecc.

attenzione a due fattori avversi a

Una cosa è certa: qualcosa cambie-

una sana formazione: l’industria

rà solo quando i consumatori im-

alimentare investe molti soldi per

pareranno a guardare le cose da

attirare soprattutto bambini e ra-

mangiare sotto una luce diversa.

gazzi; l’industria sanitaria guada-

Una delle 64 regole per mangiare bene indicate nel “Breviario di resistenza alimentare” da Michael Pollan è evitare cibi con ingredienti che un bambino di terza elementare non riuscirebbe a pronunciare

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LE COPERTURE PREVIDENZIALI Le prestazioni previste dal nostro contratto

SUPPLEMENTO DIRIGENTE SETTEMBRE 2013

SPECIALE ASSIDIR

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Concludiamo gli approfondimenti relativi alle tutele previste dal nostro contratto. Ricordiamo che lo schema riepilogativo è stato pubblicato sul numero di ottobre 2012 consultabile anche online. In questo articolo ci concentriamo sulle coperture previdenziali a disposizione degli associati Manageritalia.

Di solito non si pensa al momento del pensionamento come a un evento “rischioso”, ma oggi più che mai questo è un aspetto su cui occorre concentrarsi per evitare di trovarsi in situazioni di difficoltà una volta cessata l’attività lavorativa. Per questo motivo il nostro contratto riserva una notevole attenzione al problema previdenziale e ha individuato due soluzioni di previdenza complementare e integrativa, riservate ai dirigenti associati in aggiunta alle prestazioni Inps previste dalla legge per tutti i lavoratori, rispettivamente prestate dal Fondo Mario Negri e dall’Associazione Antonio Pastore. La loro finalità è di colmare il “gap previdenziale”, cioè la differenza tra la pensione Inps e l’ultima retribuzione percepita come lavoratore, un divario che tende inevitabilmente ad aumentare per effetto delle riforme del sistema previdenziale che si sono susseguite negli ultimi anni.

I TRE PILASTRI PREVIDENZIALI DEI DIRIGENTI DEL TERZIARIO Lo scenario pensionistico riservato ai dirigenti Manageritalia si basa su tre pilastri rappresentati da Inps, Fondo Mario Negri e Associazione Antonio Pastore.

1. LA PREVIDENZA OBBLIGATORIA: L’INPS

L’inserto è consultabile sui siti www.manageritalia.it (comunicazione e stampa >> approfondimenti >> tutele su infortuni e altro) e www.assidir.it (sezione Dirigenti).

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SPECIALE ASSIDIR

Il primo pilastro è la previdenza pubblica gestita dall’Inps, che prevede la possibilità di accedere al sistema pensionistico tramite due strade, la pensione di vecchiaia e quella anticipata per anzianità. La pensione di vecchiaia prevede una combinazione di due requisiti, cioè un minimo di 20 anni di versamento dei contributi (anzianità contributiva) e il raggiungimento di una determinata età anagrafica, che per il 2013 è pari a 66 anni e 3 mesi oppure a 62 anni e 3 mesi per le lavoratrici dipendenti del settore privato. Per effetto della Riforma Fornero del sistema previdenziale, al pensionamento anticipato per anzianità si può accedere, indipendentemente dall’età anagrafica, solo una volta raggiunto il requisito di anzianità contributiva di 42 anni e 5 mesi per gli uomini e di 41 anni e 5 mesi per le donne. Inoltre, tutti i requisiti anagrafici e contributivi saranno soggetti a un periodico adeguamento sulla base del mutamento dell’aspettativa di vita sulla base dei dati registrati dall’Istat.


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CONVENZIONE ANTONIO PASTORE PROSECUZIONE VOLONTARIA: una scelta che si adatta alle esigenze personali La prosecuzione volontaria, oltre a non richiedere requisiti di sorta – è sufficiente avere cessato la qualifica di dirigente – è molto flessibile a livello di importo e di garanzie poiché prevede sia l’intero pacchetto di prestazioni, sia la riduzione del capitale differito sia, infine, le sole coperture assicurative. Il prosecutore volontario ha la possibilità di modificare la propria Con le ultime riforme ci si trova, quindi, di fronte a un allungamento del periodo lavorativo e contributivo, con la tendenza ad andare in pensione, in un futuro alquanto prossimo, al raggiungimento dei 67 anni di età, valore addirittura superiore a quello previsto nel resto d’Europa, dove l’età per il pensionamento di vecchiaia solo in rari casi supera i 65 anni. Non procediamo a ulteriori approfondimenti perché una trattazione esauriente della tematica è stata pubblicata nel numero di aprile 2013 di Dirigente cui rimandiamo, così come al sito internet dell’ente www.inps.it.

2. LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE DEL FONDO MARIO NEGRI Il secondo pilastro è rappresentato dalla previdenza complementare. Si tratta di una forma di accantonamento pensionistico aggiuntivo a quello pubblico, soggetto a regole generali stabilite da una serie di interventi normativi, tra cui in ultimo il decreto legislativo 252 del 2005. Il ricorso alla previdenza complementare viene promosso e incentivato dal legislatore per far fronte alle crescenti difficoltà da parte dell’Inps e, di conseguenza, dello Stato, di erogare prestazioni pensionistiche adeguate. La normativa di legge e il Regolamento specifico del Fondo Mario Negri sono molto articolati, per cui ci limiteremo a riepilogare i principali punti salienti con l’obiettivo di identificare il tipo di prestazione pensionistica, mentre ci dedicheremo analiticamente all’Associazione Antonio Pastore.

Le prestazioni Sono erogate a fronte di due requisiti. Il primo è percepire la pensione di vecchiaia o di anzianità dall’Inps. Il secondo è avere versato, alla data del pensionamento, almeno 12 anni di contributi (anzianità contributiva), termine ridotto di un anno ogni biennio (dal 2015 sarà pari a 11 anni) fino ad arrivare al valore minimo di 5 anni. È possibile, una volta maturati i requisiti per la prestazione, richiedere la liquidazione:

scelta durante il periodo di contribuzione e comunque di interrompere in qualsiasi momento, con eventuale richiesta di riscatto totale o parziale. Per aderire alla prosecuzione volontaria è necessario contattare Assidir o compilare direttamente la modulistica presente nell’area riservata del sito www.assidir.it.

al 100% sotto forma di rendita (calcolata in base al capitale maturato e moltiplicato per un coefficiente di trasformazione); parte in rendita e parte in capitale (max 50% del maturato); al 100% in forma capitale.

Un’ulteriore possibilità: versare il tfr al Fondo Mario Negri A partire dal 2007 è possibile versare il proprio tfr al Fondo Mario Negri, scegliendo anche la linea di investimento tra i comparti “garantito”, “bilanciato medio termine” e “bilanciato lungo termine”, mentre per i contributi ordinari è prevista un’unica gestione. Per maggiori dettagli sui rendimenti realizzati alla favorevole fiscalità applicata o alle anticipazioni rimandiamo a www.manageritalia.it e www.fondonegri.it, nonché ai numerosi articoli periodicamente pubblicati anche sulla rivista Dirigente.

3. LA PREVIDENZA INTEGRATIVA INDIVIDUALE DELL’ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE Il terzo pilastro dei dirigenti Manageritalia è offerto dall’Associazione Antonio Pastore, realizzato tramite una polizza assicurativa di capitale differito rivalutabile che si affianca alle altre coperture di rischio. Questa garanzia è in pratica un “piano di accumulo di capitale”: alla fine del periodo di contribuzione il dirigente dispone di un capitale che comprende i premi versati e la rivalutazione ottenuta anno per anno dall’apposita gestione finanziaria costituita da un pool di imprese di assicurazione. Del contributo complessivo annuo di € 5.267,86 versato all’Associazione Antonio Pastore la quota maggiore è proprio destinata alla polizza di capitale differito, il cui premio cambia in relazione all’età.

Gestione separata dei premi, rendimenti e certificazione Per dare la rivalutazione agli assicurati, i premi vengono investiti dalle imprese di assicurazione in apposita gestioSPECIALE ASSIDIR

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I VERSAMENTI FACOLTATIVI AGGIUNTIVI La Polizza Capitello Viste le condizioni favorevoli della polizza capitale differito della Convenzione Antonio Pastore, Assidir mette a disposizione una polizza individuale che ricalca quanto previsto dal contratto per i dirigenti in attività. I dirigenti e gli ex dirigenti hanno la possibilità di versare liberamente delle somme (una tantum o ricorrenne separata, totalmente distinta dalle loro altre attività, annualmente sottoposta a certificazione da parte di società di revisione iscritte all’apposito albo. La gestione produce un risultato finanziario che le imprese riconoscono all’assicurato con una trattenuta pari allo 0,5% (la media di mercato è tra 0,9 e 1,2%). Annualmente viene inviato agli assicurati un estratto conto che riporta la specifica dei contributi versati, la somma lorda liquidabile al 31 dicembre precedente e la rivalutazione riconosciuta all’assicurato.

Consolidamento del capitale e rendimento minimo garantito La forma assicurativa di capitale differito si distingue dagli altri tipi di investimento (fondi, azioni ecc.) principalmente per due aspetti. Il consolidamento annuale del capitale maturato: con ciò s’intende che il capitale maturato a una certa data non potrà mai essere inferiore a quello dell’anno precedente, per cui il rischio finanziario che solitamente grava sul sottoscrittore viene assorbito dall’impresa di assicurazioni. Un rendimento minimo garantito, oggi pari al 2%: se l’impresa di assicurazione ottiene dai propri investimenti un rendimento inferiore al 2%, il capitale di ogni assicurato verrà comunque aumentato del 2%.

ASSIDIR SERVIZIO CONVENZIONI PER I DIRIGENTI tel. 02277981 EX DIRIGENTI, QUADRI, FAMILIARI E PROFESSIONAL numero verde 800401345 Via A. Stoppani 6 20129 Milano info@assidir.it w w w. a s s i d i r. i t

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LE PRESTAZIONI: riscatto totale, parziale, rendita e differimento L’unico requisito necessario per poter richiedere la prestazione è l’aver cessato la propria qualifica di dirigente, per qualsiasi causa (pensionamento, cambio di attività, passaggio alla libera professione ecc.), indipendentemente dai requisiti anagrafici, dal numero di anni di contribuzione o dall’essere percettore di pensione dall’Inps. L’assicurato non più dirigente può quindi richiedere il riscatto totale del capitale, cioè la restituzione dell’intero capitale maturato, che sarà pari alla somma dei premi versati durante il periodo di contribuzione e delle relative rivalutazioni ottenute fino al momento della liquidazione. Oppure potrà richiedere la liquidazione di una parte del capitale maturato (il riscatto parziale, che può essere ri-

SPECIALE ASSIDIR

ti) che saranno rivalutate con le stesse modalità della Convenzione Antonio Pastore. Per maggiori informazioni www.assidir.it (sezione Dirigenti >> Linea Famiglia >> Versamenti Facoltativi Aggiuntivi “Capitello”) oppure numero verde Assidir 800401345. chiesto anche dai prosecutori volontari), con alcune limitazioni sull’importo e la frequenza della richiesta. L’ex dirigente può optare di convertire il capitale liquidabile in forma di rendita, di importo variabile a seconda dei percettori e della forma scelta, che può essere: vitalizia, che si estingue cioè con la morte dell’assicurato; reversibile, cioè l’assicurato indica una persona che percepirà la rendita dopo la sua morte; certa per 5 o 10 anni. Una volta raggiunta la scadenza della polizza, l’ex dirigente non è obbligato a estinguerla: la prestazione viene in questo caso automaticamente “differita”, cioè prorogata di anno in anno in modo che il capitale continui a usufruire dei rendimenti realizzati dalle gestioni separate senza ulteriore corresponsione di premi. In qualsiasi momento è possibile comunque chiedere la liquidazione del capitale o della rendita.

In caso di morte: capitale ai beneficiari Il capitale maturato dall’assicurato viene corrisposto, in caso di sua premorienza, ai beneficiari. Chi sono i beneficiari? Sono la/le persona/e espressamente designate dall’assicurato, che può stabilire anche la percentuale del beneficio in caso di pluralità di soggetti, o gli eredi legittimi o quelli presenti nel testamento con richiamo esplicito alla polizza in questione.

Trattamento fiscale I premi di capitale differito non godono di alcun beneficio fiscale, non sono pertanto né detraibili né deducibili, a differenza della parte di contributo che va dedicata alle coperture di rischio, detraibile nella misura del 19% calcolato su un massimo di 630 euro per il 2013 (decreto legge 31 agosto 2013, n. 102). In fase di liquidazione della prestazione viene tassato solo il cumulo della rivalutazione maturata durante tutto il periodo di versamento con un’aliquota del 12,50% sulla rivalutazione maturata sino al 31 dicembre 2011 e su quella successiva derivante dai titoli di stato e della “white list” presenti nella gestione separata (attualmente circa il 75% del totale); sulla rivalutazione maturata dal 2012 in poi, e derivante da altri titoli, la tassazione prevista è del 20%.


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NON SOLO CONSUMI

consumi

Remo Lucchi

IL MITO DELLE “5 A”

GfK Eurisko, fondato nel 1972, svolge indagini e studi sociali e di mercato. È parte del Gruppo GfK, uno dei più importanti network internazionali presente in più di cento paesi. GfK Eurisko svolge un’intensa attività di divulgazione, con la sua newsletter 5minuti e con il quadrimestrale Social trends, ai quali si sono aggiunti i periodici Talk e Connect, dalla sede centrale del gruppo. Nell’attività di informazione rientrano dieci seminari l’anno distribuiti tra Milano e Roma.

38

SETTEMBRE 2013

P

Per riattivare i consumi interni bisogna mettere in circolazione una maggiore quantità di denaro. Ma denaro interno non ce n’è, quindi bisogna farlo affluire dall’estero. Prima c’erano le multinazionali che facevano investimenti in Italia, ora no, e con ragionevole certezza non ci saranno in futuro, quantomeno nel breve periodo. La soluzione è cercare denaro all’estero e portarlo in Italia, non in prestito, ma per meriti acquisiti: attraverso le esportazioni. In altri termini, la speranza è legata alla capacità di essere attrattivi per quei paesi che più stanno crescendo: in Asia e America Latina, ma anche aree evolute del mondo occidentale. Quindi la strategia non può che passare per la conquista di interessanti quote di mercato nelle esportazioni in quei paesi. Puntando su mercati precisi, con prodotti/servizi che altri paesi (aziende di altri paesi) non riescono a offrire con analoga credibilità o attrattività. È una soluzione ovvia, ma raramente praticata. L’Italia

come può avere chance? Puntando sull’export nei paesi nuovi e/o ricchi, focalizzandosi sulla parte elitaria di quei mercati (in Italia i costi del lavoro sono troppo alti per poter puntare alla parte centrale del mercato). Investendo dove non si è in competizione, o dove esistono vantaggi rispetto ai competitor per qualità e/o innovatività e/o immagine e/o credibilità. Considerate queste condizioni, l’Italia potrebbe essere la candidata naturale a offrire le cose più importanti a chi quantitativamente ha già soddisfatto i propri bisogni: la qualità della vita. Le classi elitarie per cultura e non solo per reddito desiderano il meglio. Il “made in Italy” gode di credibilità per quanto riguarda gli aspetti culturali. Ora si tratta di lavorare con impegno per conferire alla credibilità contenuti inimitabili di qualità.

La sfida di Expo 2015 In preparazione di Expo 2015 sono state fatte ricerche nei principali paesi del mondo, sia del mondo occidentale che del Bric. Da tutte queste ricerche emerge che l’Italia rappresenta in modo concorde un “mito” nei mercati delle “5 A”: Alimentazione, Abbigliamento, Arredamento/design, Arte/cultura, Ambiente/territorio. Non solo, l’Italia gode di forte credibilità anche per quell’industria manifatturiera meccanica e non che ha saputo investire in innovazione e creatività. L’etichetta “made in Italy” funziona anche in questo settore. Ex-


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po 2015 rappresenta una grande opportunità in questa prospettiva di sviluppo del business estero, se il paese si impegnerà davvero nel suo complesso. Due gli obblighi per il governo: che progetti il futuro per l’Italia, e che lo promuova. In particolare: un “progetto” di medio-lungo periodo, che definisca il posizionamento più opportuno per l’Italia nella competizione internazionale, precisando obiettivi e creando/agevolando le condizioni di partecipazione. Il posizionamento più interessante potrebbe essere quello della qualità e unicità, con riferimento al made in Italy delle “5 A”: è già unico al mondo, anche se lo è soprattutto per componenti di immagine, ora bisogna fare in modo che sia percepito anche dal punto di vista della qualità intrinseca. Per l’industria manifatturiera eccellente: già esiste ed è riconosciuta come tale, ma ha un “problema” in quanto non sussiste unicità culturale come quella delle “5 A”, ed è quindi in competizione. L’unica possibilità che esca dalla competizione o la vinca è consentita dalla continua eccellenza, tramite la ricerca e l’innovazione, di prodotto e di processo. È necessario che il sistema definisca le migliori condizioni perché il mantenimento dell’eccellenza qualitativa rappresenti l’obiettivo primo: finanziamenti iper-agevolati, detassazioni… e quant’altro possa essere particolarmente efficace. Si tenga

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conto che l’ostacolo più importante per l’industria italiana è dato dalla scarsa capacità di autofinanziamento, in relazione alla modesta dimensione delle imprese.

Diventare attrattivi Oltre al “progetto” è fondamentale disegnare strategie di promozione che ne favoriscano la partecipazione. È determinante che il governo sviluppi politiche di forte attrattività per l’Italia e per il prodotto italiano sui singoli mercati esteri che si desidera conquistare. Ad esempio, creando Centri di rappresentanza commerciale dell’Italia nel suo complesso, che propongano e pubblicizzino situazioni espositive di forte richiamo sull’eccellenza italiana, non solo sulle “5 A” del made in Italy, ma anche sulle peculiarità della nostra industria manifatturiera. Quindi creare “vetrine” dell’eccellenza, talmente interessanti da indurre i media locali di ogni paese a dare risalto e a scatenare ammirazione in modo diffuso. L’obiettivo è radicalizzare il mito del made in Italy. Certo, bisognerebbe rispettare anche condizioni accessorie: è necessario che queste attività promozionali non siano accompagnate da zavorre di immagine (nefandezze italiane di varia natura). Se possibile bisognerebbe risolverle a monte, o quantomeno fornire rassicurazioni che si tratta di “anomalie gestite”. SETTEMBRE 2013

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Corporate social responsibility

FACCIAMO La fotografia del Rapporto sull’impegno sociale delle aziende in Italia: dagli investimenti nel non profit alle iniziative messe in campo, dai vantaggi competitivi a quelli in termini di immagine

BENE I N QUESTI ULTIMI ANNI siamo passati dagli imperativi economici “produci e vendi” a quelli sintetizzati in “ascolta e rispondi”. Al calcolo del pil oggi si aggiunge quello del bil (be-

nessere interno lordo) e al bilancio di esercizio si affiancano bilancio sociale e bilancio di sostenibilità. Ci stiamo insomma accorgendo che occorre innovare il nostro modo di guidare

un’impresa, i tempi sono maturi per una nuova visione dell’economia e del rapporto tra società, potere e aziende. Le nuove parole d’ordine?

Trasparenza, dialogo, attenzione, risparmio, crescita condivisa. Il profit deve collaborare con il non profit, le università e le istituzioni per il comune obiettivo dello sviluppo sostenibile, con un uso sempre maggiore della rete per scambiarsi progetti, saperi, opportunità. Questo cambiamento vede di pari passo consolidarsi il fenomeno della Corporate social responsibility, la responsabilità sociale delle imprese, e impone modifiche non da poco del comportamento manageriale, sia nella gestione del business che della visione strategica. Per farsi un’idea degli investimenti, dei terreni di attività, dei benefici che manager e imprese possono ricavare da una maggiore coscienza del plusvalore della Csr, per avere spunti e motivi di applicazione, ecco i dati dell’ultimo “Rapporto sull’impegno sociale delle aziende in Italia” che l’istituto di ricerche Swg

Roberto Orsi

ha realizzato per l’Osservatorio Socialis di Errepi Comunicazione. Aziende e impegno sociale in Italia: i dati del rapporto nazionale Il rapporto affronta l’evoluzione del fenomeno Csr, che negli ultimi

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dieci anni ha conosciuto diversi ag-

to dunque il segmento di imprese

negli anni successivi il trend si mo-

giustamenti, nonostante la crisi, o

che puntano su azioni di respon-

stra abbastanza costante, seppur

addirittura grazie a essa. Un mi-

sabilità sociale, ma quelle che le

con lievi oscillazioni, a dimostra-

liardo e 74 milioni di euro nel 2011

scelgono aumentano l’investi-

zione della progressiva adesione

(+ 100 milioni di euro rispetto al

mento e soprattutto chiedono alle

delle imprese a una cultura più at-

2009) è la cifra sostenuta dalle im-

istituzioni centrali nuovi e concre-

tenta allo sviluppo sostenibile.

prese per sostegno umanitario,

ti sistemi di incentivazione, sgra-

Il segmento che mantiene una cer-

ambiente, arte e cultura, welfare

vi fiscali e riconoscimenti.

ta costanza della scelta di investire

aziendale. Il numero di imprese

L’impennata degli investimenti in

in Csr è composto principalmente

che in Italia hanno investito in Csr

Csr si era verificata tra il 2001 e il

da imprese che possono contare su

è lievemente diminuito rispetto al

2003, quando la cultura della re-

fatturati molto consistenti e che,

2009 ma la cifra globale dei finan-

sponsabilità delle imprese ha avu-

per cultura di marketing e disponi-

ziamenti è aumentata.

to una spinta diffusiva intensa, an-

bilità economica, ma anche per

Il dato mostra che il 64% delle

che a seguito alla pubblicazione

propensione e tradizione, si con-

aziende con più di 100 dipendenti

dodici anni fa del Libro verde sulla

sentono questo tipo di interventi.

investe in Csr, contro il 69% della

responsabilità sociale delle imprese

Sul piano territoriale, appaiono

precedente indagine. Si è contrat-

della Commissione europea. Poi,

più propense e attive nel sociale le aziende nel Nordovest, a seguire quelle del Sud e delle Isole.

Il profit deve collaborare con il non profit, le università e le istituzioni per il comune obiettivo dello sviluppo sostenibile

I big investor Il trend che registra la quota in euro investita in iniziative a carattere sociale continua la sua crescita. Nel 2011 sono stati investiti in media 210.000 euro contro i 161.000 del 2009 e le prospettive per il futuro sono coerenti alla tendenza: per l’anno successivo il budget destinato alle iniziative di Csr, se confermato e concretizzato, proseguirà la crescita in positivo puntando verso 224.000 euro. SETTEMBRE 2013

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Corporate social responsibility dizioni di sicurezza e di salute, pro-

LE AZIENDE ATTIVE NEL SOCIALE CON PIÙ DI 100 DIPENDENTI (%)

muovendo la formazione e iniziati-

2001

44

56

2003

70

30

2007

65

35

2009

69

31

nella Csr proviene sia da motiva-

2011

64

36

zioni di ordine culturale ed etico

䡵 HANNO INVESTITO

ve di comunicazione e ascolto. Motivi etici e obiettivi di immagine La spinta a scegliere di operare

䡵 NON HANNO INVESTITO

(per il 37% delle aziende che hanno investito) sia dall’obiettivo imprenditoriale di qualificare l’immagine della company (36%).

nomica che prospetta una recessio-

Il trend che registra la quota investita in iniziative a carattere sociale continua a crescere

ne che non si concluderà a breve.

Un freno: la mancanza di incentivi

Inoltre, nel segmento di aziende

Gli aspetti che frenano la diffusio-

che non avevano investito nell’an-

ne della consuetudine alla Csr so-

no precedente, il 20% dichiara di

no, in prima battuta, la mancanza

aver già un budget destinato.

di ritorni immediati (37%), in secondo luogo la cultura manageria-

Le risorse interne

le (25%) e spunta la mancanza di in-

I big investor sono situati in misu-

Le aziende italiane stanno matu-

centivi di mercato (25%). Rispetto

ra superiore alla media nell’area

rando la consapevolezza dell’im-

al 2009 risulta diminuita la percen-

nordoccidentale e in quella meri-

portanza di valorizzare le risorse

tuale di chi punta il dito sulla man-

dionale/insulare. Sono imprese

interne e, soprattutto, si sta diffon-

canza di ritorni immediati (nel 2009

con un fatturato che supera i 100

dendo la cultura della sicurezza sul

era del 43,2%) e sulla cultura mana-

milioni di euro. La cifra totale tut-

luogo di lavoro, anche a fronte di

geriale (nel 2009 era del 31,1%).

tavia, come già detto, è in aumen-

controlli più serrati e di una norma-

to, confermando una logica che po-

tiva più stringente. Circa l’80% del-

Le aziende italiane e la Csr

tremmo definire “di nicchia” e che

le imprese dichiara di aver svilup-

Appare abbastanza diffuso tra le

va probabilmente interpretata co-

pato azioni a favore dei propri di-

aziende italiane il riconoscimento

me conseguenza di una crisi eco-

pendenti, volte a migliorare le con-

della funzione della Corporate so-

LE INIZIATIVE FINANZIATE (%) Solidarietà sociale e azioni umanitarie

57

Servizi per migliorare le condizioni lavorative del personale*

39

Difesa/recupero ambientale/risparmio energetico/sviluppo sostenibile

39

Mostre, manifestazioni culturali

30

Restauro monumenti e/o opere d’arte

8

* Esempio: asili nido aziendali, copertura totale o parziale delle spese di trasporto, palestra, consulenze mediche...

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LE INIZIATIVE PER IL PERSONALE (%) Migliorare le condizioni di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro

26

Certificare la qualità

26

Realizzare attività di formazione e valorizzazione

23

Migliorare la comunicazione interna

21

Monitorare il clima, le esigenze e le motivazioni

17

Valutare competenza/efficienza dipendenti per sviluppo carriere

15

Verificare/modificare sistemi di remunerazione e incentivazione

15

Realizzare iniziative sociali

12

Sostenere l’attuazione delle pari opportunità

12

Realizzare attività ricreative/culturali

10

Verificare le motivazioni alla base delle assenze

10

Servizi convenzionati a disposizione dei dipendenti e delle famiglie

9

Modificare la composizione del personale

8

Monitorare i dati relativi al turnover

8

Modificare la politica di assunzioni

5

Disincentivare le cessazioni di rapporto di lavoro

3

NON È STATA ATTUATA ALCUNA INIZIATIVA

21

cial responsibility sia come stru-

Iniziative per il personale

debbano averne un riconoscimen-

mento per incrementare il legame

Sempre più aziende decidono di

to da parte dell’azienda).

interno all’azienda sia come oppor-

avvalersi di un responsabile inter-

Nella maggioranza relativa dei ca-

tunità di sviluppo. Chi pratica la

no a cui delegare la realizzazione e

si la funzione di questo ruolo at-

Csr, nella maggior parte dei casi la

la supervisione delle attività di re-

tualmente è trasversale ai diversi

ritiene un obiettivo aziendale al pa-

sponsabilità sociale e il trasferi-

dipartimenti. In meno di due casi

ri degli obiettivi di mercato e parte

mento delle relative informazioni

su dieci è una funzione attribuita al

del sistema di gestione integrata.

ai diversi portatori di interessi (48%

responsabile del personale. Seguo-

Nel segmento di imprese che han-

contro il 42,9% del 2009). In questo

no altre figure aziendali che asso-

no già strutturato un sistema ad

segmento di imprese, circa la metà

ciano questa funzione ad altre. Nel

hoc la condivisione delle afferma-

dei responsabili dispone di una

10% dei casi è affidata a un comita-

zioni appare più solida, avvaloran-

struttura dedicata (52%). Nel resto

to etico creato appositamente.

do l’ipotesi che i dipendenti sono

dei casi il soggetto opera indivi-

sempre più attivi e partecipi alle

dualmente, spesso assommando

sorti e alle strategie aziendali. Sono

questa funzione a un’altra princi-

stakeholder interessati che ben

pale. Cresce, inoltre, la volontà di

comprendono l’importanza e i be-

attribuire un valore professionale

nefici, anche a livello di immagine,

concreto a chi possiede una specia-

delle iniziative messe in campo. Al-

lizzazione in Csr (il 54% del cam-

la domanda, infatti, se la responsa-

pione ritiene infatti che una specia-

bilità sociale rafforzi il rapporto con

lizzazione specifica abbia un valo-

i dipendenti il 45% risponde “abba-

re professionale e quindi i manager

stanza” e il 22% risponde “molto”.

e i dipendenti che se ne occupano

Chi pratica la Csr la ritiene un obiettivo aziendale al pari degli obiettivi di mercato e parte del sistema di gestione integrata

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E D I Z I O N E 2 0 13

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Venerdì 8 novembre, alle ore 20, si celebra l’eccellenza dei nostri manager. Sul palco del Teatro Dal Verme di Milano saliranno i vincitori della VII edizione del Premio Eccellenza Lido Vanni.

Vieni ad applaudirli! Al termine delle premiazioni, in onore del bicentenario della nascita del Maestro Giuseppe Verdi, si terrà un concerto con i brani operistici più famosi della produzione verdiana eseguiti dall’Orchestra Filarmonica Italiana e dalla Corale Giuseppe Verdi di Parma, accompagnata dalla voce narrante di Ugo Pagliai per un viaggio nella vita e nelle opere di uno dei più grandi compositori della nostra musica. Per informazioni e adesioni contattare Manageritalia Servizi al numero 0229516028 oppure scrivere a eventi@manageritalia.it indicando nome, cognome, recapito telefonico e numero dei posti. L’evento è gratuito. È possibile prenotare da lunedì 30 settembre. Massimo 4 posti. I biglietti verranno inviati via email entro la fine di ottobre. Vi preghiamo di comunicare tempestivamente l’eventuale disdetta in modo da far partecipare chi è in lista d’attesa.

FAI UN GESTO ECCELLENTE! Dona un respiro ai malati di fibrosi cistica. Al termine della serata fai la tua donazione.

LA MANIFESTAZIONE È PATROCINATA DA: R


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Una scelta importante… LA GIURIA 2013

ROGER ABRAVANEL Dal 1972 è consulente di McKinsey&Co, leader mondiale nella consulenza per l’alta direzione. Nel cda di prestigiose società italiane ed estere, come Luxottica e BNL/BNP, è inoltre presidente del comitato esecutivo di Pianoforte, holding proprietaria di Yamamay,Carpisa e Jacked.Membro dell’advisory board del Politecnico di Milano, nel 2010 è tra i “50 alumni che hanno cambiato il mondo”. È autore di Meritocrazia, Regole e Italia cresci o esci!. È editorialista del Corriere della Sera.

VITTORIO PARSI Insegna Relazioni internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore. È tra i fondatori e program director dell’Alta scuola di economia e relazioni internazionali e fa parte dell’advisory board di Lse - Ideas (London school of economics and political science). Dirige la rivista Idem, editorialista della Stampa e di Avvenire, collabora con Panorama.Autore di Democrazia e mercato, Interesse nazionale e globalizzazione, Lo sguardo corto, L’alleanza inevitabile e La fine dell’uguaglianza.

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IOLE SIENA

SARAH VARETTO

Dopo la laurea in lettere classiche all’Università di Urbino si specializza in archeologia. Matura le prime esperienze come coordinatrice del progetto archeologico europeo “Le Navi di Novilara”, poi nelle pubbliche relazioni. Nel 2000 l’incontro con il mondo delle mostre d’arte. Come direttore di Ingenia guida la fusione con Arthemisia, in cui è prima direttore marketing, poi ad nel 2005 e presidente nel 2009. Attiva anche all’estero, si sta imponendo come uno dei più importanti e riconosciuti referenti nel mondo dell’arte.

Direttore di Sky Tg24, il canale all news di Sky. Già redattrice e conduttrice per l’emittente Grp (Giornale radiotelevisivo piemonte), poi per Italia Maastricht su Rai3 e Pianeta economia (co-produzione RaiNews24 e International Herald Tribune Tv). Autrice e conduttrice del magazine di informazione economica Miaeconomia su La7 e, con Alan Friedman, de I nostri soldi su Rai2. In Sky dal 2003 è autrice e conduttrice di Sky Tg24 Economia e caporedattore della redazione economica. Dal 2011 è direttore del canale.

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GIORGIO DEL MARE Laureato in Sociologia dell’organizzazione, è presidente fondatore di Methodos. Membro dell’Albo degli psicologi italiani, esperto di Confindustria e di change management. Ha ricoperto incarichi di fiducia e cariche sociali in numerose imprese del terziario,di ricerca,consulenza che ha contribuito a creare. Consulente nei processi di cambiamento in numerosi gruppi industriali nazionali e internazionali. Ha gestito in prima persona progetti e processi di integrazione a valle di fusioni aziendali.

LINDA LAURA SABBADINI Direttore del Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali dell’Istat, coordinatrice del comitato per la misura del Benessere equo e sostenibile a integrazione del pil, vicepresidente della commissione scientifica Bes. All’Istat dal 1983, ha guidato in Italia il processo di rinnovamento radicale nel campo delle statistiche sociali e di genere a partire dal 1990, progettando e realizzando indagini di grande rilevanza sociale su condizioni e qualità della vita.

MARIA LUISA COPPA Negli anni Novanta inizia l’impegno sul territorio con il comune di Chivasso e con l’Associazione Commercianti. È prima vicepresidente vicaria di Ascom Torino, con delega alla provincia, e poi nel 2005 presidente, assumendo nuovi incarichi come la vicepresidenza alla Camera di commercio di Torino e in Turismo Torino. Tra il 2009 e il 2010 è nominata presidente di Ascom Piemonte e vicepresidente nazionale di Confcommercio Imprese per l’Italia. L’ultimo incarico nel 2013 è di consigliere in Fondazione Crt.


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Nel 2013 si celebra il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. È dedicato a lui, uno dei più grandi compositori della storia della musica, lo spettacolo della serata di premiazione del Premio Eccellenza.

CONCERTO DI BRANI OPERISTICI ATTRAVERSO IL RACCONTO DELLA VITA E DELLE OPERE DEL MAESTRO Musica dell’Orchestra Filarmonica Italiana - Voce narrante di Ugo Pagliai Corale Giuseppe Verdi

Orchestra Filarmonica Italiana Da oltre vent’anni propone, in Italia e all’estero, un’offerta musicale di tipo melodrammatico, sinfonico, cameristico e coreutico. Conosciuta e apprezzata non solo nei circuiti teatrali tradizionali italiani, vanta una produzione sinfonica e lirica assai vasta. Non certo marginale anche l’interesse sollevato in ambito discografico con incisione di molteplici titoli. L’Orchestra Filarmonica Italiana ha preso parte a molte manifestazioni musicali sulle reti nazionali Rai, su quella vaticana e in mondovisione. Nel novembre del 2008 viene scelta per rappresentare l’Italia (insieme all’orchestra Nazionale della Rai di Torino) dalla London Symphony Orchestra, per la formazione di un’orchestra di utenti della community di YouTube. Ultimamente è stata chiamata dalla Fondazione Pavarotti a prendere parte a Luciano’s Friends.

La Corale Giuseppe Verdi nasce nel 1905 per iniziativa del Maestro Eraclio Gerbella, insegnante della Regia Scuola di Musica di Parma, che ebbe tra i suoi allievi anche Arturo Toscanini. Da più di un secolo è depositaria dello stile e del colore vocale delle terre verdiane e interpreta la passione popolare per il Bel Canto. Con la sua pregevole attività concertistica e le sue produzioni liriche rappresenta e promuove l’eccellenza della cultura italiana in tutto il mondo. È diretta magistralmente da Fabrizio Cassi, bussetano, maestro del coro e direttore d’orchestra, stretto collaboratore del grande tenore Carlo Bergonzi.

Giancarlo De Lorenzo - Direttore

Ugo Pagliai

Studia presso il Conservatorio di Musica di Brescia, diplomandosi in organo e composizione organistica sotto la guida del maestro Franco Castelli. Studia composizione e direzione d’orchestra con il maestro Giuseppe Cataldo. Direttore stabile dal 1992 dell’Orchestra Vox Auræ di Brescia, nel 2003 gli viene affidata la carica di direttore artistico e direttore principale dell’Orchestra del teatro Olimpico di Vicenza. Dirige varie orchestre, come la Philharmonisches Kammerorchester München e la London Mozart Players, con le quali nel 2008 e 2009 effettuerà in Europa una serie di concerti. Nel 2005 dirige l’Orchestra del teatro Olimpico di Vicenza alla Barge Music di New York, dove ritorna nel 2006 per dirigere la Carnegie Hall. È direttore artistico delle stagioni musicali Concerti per una Stagione e Preludi d’estate di Brescia. Dal 2008 è direttore artistico del nuovo teatro Civico di Vicenza per la sezione musica.

Nasce a Pistoia e studia all’Accademia nazionale d’arte drammatica. Dopo il diploma fa parte della compagnia Randone-Fortunato, poi della compagnia I nuovi diretta da Guglielmo Morandi per la tv. Nel ’63-‘64 è allo Stabile di Genova, diretto da Luigi Squarzina; segue un anno allo Stabile di Roma e dell’Aquila. Torna più assiduamente alla televisione dove, dopo I corvi e Maria Stuarda, interpreta la parte di Lawrence d’Arabia ne L’aviere Ross, regia di Giuseppe Fina. Il segno del comando nel 1970 lo rende attore famoso e affermato. Tornato al teatro, nel ‘75 forma una compagnia in cui figurano anche Lilla Brignone e Paola Gassman. Seguono anni di successi. Accanto a questa intensa partecipazione alla vita teatrale, per la quale nel 1988 riceve il premio speciale Flaiano, Pagliai prosegue la sua collaborazione con la tv e il cinema.

SETTEMBRE 2013

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Diritto

NOZZE GAY? Dalle sentenze della Corte costituzionale il riconoscimento della rilevanza sociale delle unioni omosessuali. Ma tra l’Italia e l’estero c’è ancora molta strada da fare Camilla Cozzi

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SETTEMBRE 2013

I

N ALCUNI PAESI d’Euro-

La Corte di appello di Roma (sen-

pa e del mondo persone

tenza 13 luglio 2007) si era pro-

dello stesso sesso possono

nunciata per la non trascrivibilità

contrarre matrimonio. In

di questo matrimonio. La Corte di

Italia il nostro ordinamento

cassazione, pertanto, ha confer-

giuridico non lo consente e,

mato tale indirizzo, ma nel 2010

oltretutto, nel 2012 la Corte di cas-

(sentenza n. 138) ha chiarito che

sazione (sentenza n. 4184) ha stabi-

nella formazione sociale cui si ri-

lito chiaramente che il matrimonio

ferisce l’art. 2 della carta costitu-

tra persone dello stesso sesso con-

zionale rientra anche la conviven-

tratto in un paese estero (nel caso

za tra omosessuali.

concreto l’Olanda) non fosse valido in Italia. Già in precedenza un

Rilevanza sociale delle unioni gay

cittadino italiano aveva chiesto la

La Corte costituzionale infatti rico-

trascrizione in Italia del matrimo-

nosce la rilevanza sociale “del-

nio contratto con un altro cittadino

l’unione omosessuale, intesa come

omosessuale all’estero e l’ufficiale

stabile convivenza tra due persone

dello stato civile del comune com-

dello stesso sesso”, quale comuni-

petente aveva ritenuto di non po-

tà di relazione riconducibile, giuri-

ter provvedere all’annotazione.

dicamente, alla formazione sociale


L’OMOFOBIA IN AMBITO LEGISLATIVO ex art. 2 della Costituzione, nell’ambito della quale il singolo individuo sviluppa liberamente la propria personalità. Il “diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia” secondo la Corte ricomprende la necessità di un riconoscimento giuridico come coppia, di modo che “l’aspirazione a un riconoscimento” del rapporto non corrisponda a un mero desiderio di fatto, ma integri una situazione giuridica cui la Corte attribuisce

L’omofobia è la paura e l’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità. Può diventare causa di episodi di bullismo, di violenza, di mobbing. In ambito legislativo, in molti paesi europei sono previsti strumenti legislativi, di carattere civile e penale, finalizzati al contrasto dell’omofobia, intesa principalmente come discriminazione basata sull’orientamento sessuale. Il Parlamento europeo invita gli stati membri a introdurre leggi che portino al superamento delle discriminazioni che le coppie omosessuali subiscono. Nel nostro paese la legge 25 giugno 1993, n. 205, intitolata “Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa” (cosiddetta legge Mancino), integra il diritto penale italiano per quanto attiene ad alcune forme di discriminazione, ma tra queste non rientrano quelle basate sull’orientamento sessuale. In questi mesi anche in Italia si sta valutando l’opportunità di introdurre il cosiddetto “reato di omofobia”. Tale norma ha lo scopo di tutelare la dignità di ogni persona con riferimento all’orientamento sessuale e non quella di non consentire ai cittadini di esprimere la propria opinione sul tema dell’omosessualità. Il relativo progetto di legge avrebbe dovuto essere discusso il 26 luglio 2013, ma la discussione è stata rinviata.

massimo rilievo, definendola come fondamentale perché funzionale, se non condizione necessaria, alla realizzazione della perso-

ossia al Parlamento, che ad oggi

na e della condizione di coppia in

non ha disciplinato i matrimoni

modo libero e dignitoso.

gay. Peraltro in Italia anche il ri-

Tuttavia il giudice costituzionale ha

conoscimento giuridico delle

deciso di rimettere al legislatore la

coppie di fatto con una legisla-

scelta della disciplina dei diritti e

zione ad hoc sembra tardare per-

dei doveri della coppia, con ciò ridi-

ché aprirebbe la via al riconosci-

mensionando la portata della pro-

mento delle coppie omosessuali.

nuncia che attribuisce all’unione

Il nostro paese evidentemente

omosessuale il diritto fondamenta-

non è ancora pronto a percorrere

le al riconoscimento del legame.

questa strada. Il problema per-

La Corte costituzionale riconosce la rilevanza sociale “dell’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso”

tanto è di tipo culturale, prima

nio all’estero non potranno con-

Il compito spetta al Parlamento

ancora che giuridico.

siderarsi legalmente sposate in

Secondo la Corte costituzionale

Di fatto ad oggi anche se due per-

Italia, dal momento che non pos-

il compito di modificare le norme

sone dello stesso sesso contrag-

sono far eseguire validamente la

in tal senso spetta al legislatore,

gono validamente un matrimo-

trascrizione.

IL “SÌ LO VOGLIO” GAY È VALIDO? Due persone dello stesso sesso possono contrarre matrimonio in questi paesi: Belgio, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Canada, Sudafrica, Svezia, Norvegia, Danimarca, Islanda, Argentina, Uruguay, Messico (solo nella capitale), Nuova Zelanda, Francia, Brasile, in tredici stati Usa (Massachusetts, Connecticut, Iowa, Vermont, New Hampshire, New York, Washington, Maine, Maryland, Rhode Island, Delaware, Minnesota e California, oltre alla capitale nazionale Washington D.C.) e nel Regno Unito (solo Inghilterra e Galles). In Israele, Aruba e nelle Antille Olandesi, pur non essendo possibile contrarre matrimoni tra persone dello stesso sesso, vengono riconosciuti i matrimoni omosessuali contratti dove ciò sia possibile.

SETTEMBRE 2013

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Formazione

IN AZIENDA

A VELE SPIEGATE Molte le analogie tra la vita in azienda e quella in barca a vela. Obiettivo comune? Raggiungere la meta, ossia i risultati prefissati Michele Rayneri

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SETTEMBRE 2013

L

A VELA è una me-

La vela è uno degli sport più in ra-

tafora forte ed effi-

pida crescita in tutto il mondo e

cace della vita e

l’evento velico permette a tutti di

soprattutto della

essere parte attiva anziché solo

vita aziendale. Tra

spettatori.

l’azienda e la bar-

La regata differisce da tutti gli altri

ca a vela ci sono molte analogie e

tipi di gare, perché ogni barca cor-

punti in comune: un team di per-

re in modo totalmente unico. Non

sone che sfruttano velocità, tatti-

importa se si tratta di una sempli-

ca, strategia, tempismo e molte-

ce regata domenicale o di una ocea-

plici altre risorse per raggiungere

nica, tutte hanno un inizio e una fi-

assieme una meta e un obiettivo,

ne ben precisi, ma tra questi due

contro una flotta di avversari.

punti ogni barca può scegliere la


propria rotta e compiere distanze

quando le condizioni sono in

vela in regata: per conseguire il

molto diverse. Allo stesso modo il

procinto di cambiare.

successo richiedono leadership,

business può avere un inizio e un

Lo skipper più bravo è quello in

lavoro di squadra, processo deci-

obiettivo precisi, ma la sua corsa si

grado di prevedere il mutamen-

sionale rapido, capacità di risolve-

svolge su più terreni di gara con-

to delle condizioni meteo, rego-

re i problemi, obiettivi chiari e co-

temporaneamente.

lare prontamente l’andatura, le

municazione efficace e innovativa.

vele, dare le giuste direttive, ar-

La sola velocità non basta per

Le condizioni ambientali e stra-

rivare e battere tutti.

vincere. Se la barca segue la rot-

tegiche ad hoc

In azienda come in barca bisogna

ta sbagliata o se le vele sono

L’ambiente in cui si opera muta

sviluppare strategie ad hoc: a bre-

orientate erroneamente, non si

continuamente; per la vela si

ve termine come nel caso della

va a target. Ma anche strategie e

tratta di cambi di vento, onde e

singola gara, a medio termine per

tattiche perfette non possono

meteo, per l’azienda si tratta di

la regata di fine settimana e a lun-

sopperire a una bassa velocità.

affrontare continui cambiamenti

go termine per l’intera stagione di

Vincere richiede la padronanza

sul piano della competitività, del

campionato. Senza una strategia

di tutti questi elementi: prepara-

contesto economico e normativo.

chiara, la barca o l’azienda reagi-

zione, strategia, gestione, veloci-

Il manager come lo skipper deve

scono in modo casuale.

tà e tattica.

fare delle scelte, avere il controllo degli elementi e correggere er-

Leadership

rori di rotta. I bravi manager e i

e comunicazione condivisa

bravi marinai fiutano in anticipo

Le aziende sono come le barche a

La vela richiede cooperazione e una buona comunicazione, la stessa dinamica che si ha nel mondo del business per raggiungere obiettivi commerciali

È per questo che sempre più si organizzano giornate in barca a vela, per costruire e rinsaldare relazioni con i clienti, ringraziare o incentivare il proprio staff. La vela richiede infatti cooperazione, una buona comunicazione, la stessa dinamica che si ha nel mondo del business per raggiungere obiettivi commerciali. Gli eventi velici corporate aumentano l’autostima, la fiducia reciproca, il morale, cementano i SETTEMBRE 2013

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••14FORMAZIONE.RAYNERI

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Formazione Obiettivi di un team building

l’azienda e creare una squadra in

in barca a vela

grado di ispirare fiducia e corag-

La vela è un ottimo strumento per

gio gli uni con gli altri.

far crescere il proprio team in aree

Anche il contributo dell’azienda è

specifiche, con un programma su

importante, in particolare nella fa-

misura, declinato in base agli

se di pianificazione iniziale, per in-

obiettivi, che consente di svilup-

dividuare e definire i temi e gli

pare competenze e contenuti rile-

obiettivi, come il miglioramento

vanti per l’azienda; tutte le perso-

della comunicazione e dell’intelli-

ne coinvolte in un evento corpora-

genza emotiva, la gestione di crisi e

te velico acquisiscono un know-

conflitti, il problem solving, la com-

how che utilizzeranno in modo

prensione e il superamento della

rapporti e migliorano la comuni-

duraturo nell’ambiente di lavoro.

paura del cambiamento, la creazio-

cazione; sono la piattaforma

In collaborazione con formatori,

ne di una nuova squadra, ma anche

ideale per mettersi in gioco ad al-

skipper professionisti e utilizzan-

il lavoro da svolgere con elementi

to livello e permettono a tutti di

do le barche adeguate, un evento

del team che non sono stati scelti

evidenziare quelle qualità che

di team building aziendale può

personalmente, il miglioramento

talvolta rimangono nell’ombra

aiutare a sviluppare e migliorare

della produttività e l’incoraggia-

nell’ambiente lavorativo.

temi specifici all’interno del-

mento del lavoro di squadra.

Un evento di team building aziendale può aiutare a sviluppare e migliorare temi specifici all’interno dell’azienda e creare una squadra in grado di ispirare fiducia e coraggio


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••19OUR_POINT

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OUR POINT OF VIEW WE REWARD THE EXCELLENCE OF OUR MANAGERS The VII edition of the “Premio Eccellenza Lido Vanni” (Lido Vanni Excellence Award) will be held in Milan next 8th November. This award represents one of the most important initiatives organised by Manageritalia to promote the achievements of management. The award was established in 2000 with the aim of identifying among the members of Manageritalia those managers able to distinguish themselves in the professional, social, cultural, association and ethical fields, thanks to recommendations made by colleagues, relatives, other association members and companies. In 2005 the initiative also extended the award to companies registered with “Confcommercio” (Italian general federation of commerce and tourism) and to the training professionals working in the commerce management training Centre, thereby acknowledging fully the value and importance of the excellence achieved by commerce in our country. More than 400 recommendations were collected in the previous six editions (the initiative is biennial) and 42 excellent managers were awarded prizes. The “Premio Eccellenza” (Excellence Award) is dedicated to Lido Vanni, a man with high managerial, cultural and ethical qualities who was committed to and distinguished himself with prestigious responsibilities in our Organisation. Lido Vanni was one of the first persons in Italy to invite Italian managers to re-establish a moral dialogue and to further the issues of ethics also and above all in business. Lido Vanni spread the concept of an organisation of managers within Manageritalia that was advanced, pro-European, promoted managerial culture and ethical values. In addition, the event’s aim is entirely charitable. In the last editions, thanks to the contribution made by all the participants, we restored a dream to many children, by helping the research work carried out by the “Lega italiana fibrosi cistica” (Italian league for cystic fibrosis).

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DI BUON GRADO Piero Valdiserra

grado

D

DAIQUIRI

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Daiquiri è un piccolo villaggio situato nella parte orientale dell’isola di Cuba e prende il nome da un’antica parola, Taíno (la popolazione nativa dei Caraibi). La zona fu uno dei teatri principali della guerra ispano-americana del 1898 ed è molto probabile che nello stesso periodo abbia dato i natali all’omonimo cocktail. Il drink si diffuse molto rapidamente ed ebbe subito importanti estimatori: lo scrittore, e grande bevitore, Francis Scott Fitzgerald lo inserì ad esempio nel suo romanzo Di qua dal paradiso, del 1920. Con l’inizio del proibizionismo Cuba divenne il bar degli americani, che cominciarono a frequentare l’isola per bere in tranquillità e per divertirsi. Decine di traghetti settimanali, stracarichi di turisti a stelle e strisce, presero così a fare la spola fra i porti della Florida (Miami e Key West) e l’Avana. La capitale cubana diventò anche la capitale dei cocktail e prese ad annoverare fra i suoi visitatori anche molti intellettuali dell’epoca, come John Dos Passos, Ezra Pound e Graham Greene. Per non parlare del più celebre di tutti, Ernest Hemingway, al quale il Daiquiri e il “Floridita”, un locale del centro storico dell’Avana, hanno legato la loro fortuna. Sembra infatti che in questo bar lo scrittore iniziasse e finisse le sue giornate, restandovi spesso fino all’alba e sorseggiando un Daiquiri dietro l’altro. Dal 2003 al

“Floridita” una vistosa statua di bronzo rappresenta Hemingway seduto su uno sgabello e appoggiato al bancone, immortalato in una posa che deve aver tenuto spesso nelle sue lunghe permanenze cubane. Il Daiquiri è oggi uno dei cocktail più consumati al mondo per le sue proprietà corroboranti e dissetanti, adatto a ogni ora del giorno, anche se la sua preparazione lo vedrebbe impiegato meglio come aperitivo. L’Iba (International bartenders association) lo ha inserito fra i suoi cocktail ufficiali, nella categoria “indimenticabili”. A rendere famoso il Daiquiri sono stati nel tempo numerosi film di successo (Il nostro agente all’Avana, Improvvisamente l’estate scorsa, Assassinio allo specchio, Havana) e numerose varianti della ricetta classica. Come ad esempio il Banana daiquiri (con l’aggiunta di mezza banana), lo Strawberry daiquiri (con l’aggiunta di fragole frullate o di sciroppo di fragole), il Red Irish daiquiri (con l’aggiunta di rum speziato e di un sorso di Irish cream), il Janis daiquiri (con la tequila al posto del rum). Molto apprezzata è anche la categoria dei “Frozen daiquiri”, a base di ghiaccio frullato. Ci sono infine due versioni dedicate a Hemingway: il Papa doble (con doppia razione di rum) e l’Hemingway special (con il maraschino e il succo di pompelmo al posto dello sciroppo di zucchero).

COME SI PREPARA 4,5 cl di rum bianco, 2,5 cl di succo fresco di lime, 1,5 cl di sciroppo di zucchero. Gli ingredienti vengono shakerati e serviti in un bicchiere a coppa, filtrando con l’apposito colino. Non servono guarnizioni. Tutt’al più si può presentare il drink con la crusta, ossia col bordo del bicchiere inumidito dal lime e poi appoggiato sullo zucchero, in modo da formare una leggera crosticina bianca.


ARTE Claudia Corti

S

arte

EDWARD HOPPER, il pittore del silenzio

DA NON PERDERE American Modern: Hopper to O’Keeffe MoMa, New York dal 17 agosto al 26 gennaio

Siamo nel 1925 e un’imponente dimora in stile vittoriano lambita dai binari di una ferrovia ci trasmette una strana sensazione di inquietudine: perché non si scorge nessuno? Proprio i binari troppo vicini all’abitazione suggeriscono la possibilità che i proprietari siano “vittime del progresso”, costretti a vendere la propria casa (immagine a fianco). Eppure questa, riscaldata dal sole e perfettamente in ordine con i suoi comignoli rossi, non dà l’impressione di essere abbandonata; esiste in tutta la sua mole, è tangibile eppure inaccessibile: non si intravede neppure una porta d’ingresso, possiamo solo immaginarla nell’ombra del portico, così come possiamo fantasticare sui suoi abitanti, dal momento che alcune finestre sono aperte a metà solleticando in eterno la curiosità dell’osservatore. È l’America di Edward Hopper, l’America che non ti aspetti, l’America della solitudine e del silenzio, così in contrasto con il rumore e il colore di una nazione che proprio nei primi decenni del Novecento cambia volto grazie alla costruzione di intere città fatte di grattacieli e fabbriche così lontane e diverse dalla “nostra” inquietante dimora. È l’America delle automobili, ma le pompe di benzina dipinte da Hopper sono deserte, è l’America del

divertimento e dei locali notturni, ma i suoi caffè sono vuoti o con pochissimi avventori immobili e silenziosi, è l’America della velocità, ma sui binari non corrono mai i treni. Metodico e poco incline al cambiamento, sia nella vita privata che sul fronte artistico, Hopper resterà sempre fedele alle inquadrature fotografiche degli impressionisti, e particolarmente di Degas, che tanto lo avevano colpito durante i soggiorni giovanili a Parigi. Il mondo immortalato da Hopper non ha niente di eroico e i suoi personaggi sono vittima di un’attesa perenne, ignari protagonisti di scene di vita ordinaria. I suoi scenari ricordano per molti aspetti la pittura metafisica di Giorgio De Chirico, con cui Hopper condivide la tendenza ad accostare elementi esposti alla luce ad altri immersi nell’ombra, spesso frutto di fantasia o di dimensioni temporali diverse. Il risultato è quello di creare aspettative e curiosità nello spettatore che ormai da generazioni di fronte alle case isolate, ai fari svettanti in un cielo dai contorni indefiniti, alle finestre semi aperte, si chiede cosa ci sia al di là di quella linea invisibile ma che sembra invalicabile. Dove sia il confine tra realtà e fantasia, in un’atmosfera sospesa e incerta, e proprio per questo irresistibile.

CURIOSITÀ Agli attenti lettori l’inquietante dimora in stile tardo impero avrà suggerito una sensazione di déjà vu: nel 1960, infatti, Alfred Hitchcock si ispirò proprio all’opera di Hopper per ambientare il celeberrimo film Psycho e ricreare la casa in cui l’assassino Norman Bates compiva i suoi efferati delitti.

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LIBRI Davide Mura

Puntare in alto Un metodo in dieci tappe per cogliere il meglio di sé e trasformarlo in una formula vincente. Il “segreto” svelato dal consulente manageriale Richard Koch? Focalizzarsi su obiettivi decisamente ambiziosi, anziché farsi bloccare dai problemi spiccioli che si incontrano tutti i giorni, superando un diffuso senso di inferiorità che paralizza i nostri sogni. Il saggio è rivolto soprattutto ai manager, con un invito a rifiutare gli standard consolidati in azienda per adottare approcci nuovi, come quello che si ispira al principio 80/20, secondo cui un numero esiguo di eventi dà origine alla maggioranza degli effetti. È facile usare il 100% del tuo cervello se sai come farlo, Richard Koch, Newton Compton, pagg. 284, € 9,90.

Una modella viene uccisa e un ex soldato in Afghanistan divenuto detective privato cerca di risolvere il mistero. Il romanzo ha un tiepido debutto, ma il successo di vendite arriva dopo un colpo di scena: Robert Galbraith non esiste, l’autore del libro è in realtà una donna e il suo nome è nientepopodimeno che J.K. Rowling, la mamma di Harry Potter, la scrittrice vivente più famosa che ha venduto oltre 400 milioni di copie di libri in tutto il mondo. La Rowling ha dichiarato candidamente alla stampa: «Ho sperato di mantenere questo segreto ancora un po’… la “trasformazione” in Robert Galbraith è stata un’esperienza liberatoria». The Cuckoo’s Calling, Robert Galbraith, Mulholland Books, pagg. 464, € 26.

libri

Il bilinguismo: un’opportunità per i bambini

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In un mondo sempre più in movimento, dove le persone di nazionalità, cultura e lingua differenti si incontrano e non di rado si sposano e fanno figli, si pone la questione della lingua da utilizzare con i bambini. La linguista Barbara Abdelilah-Bauer affronta il bilinguismo precoce mettendosi nei panni dei genitori. In quale lingua comunicare con il neonato? Tutti i bambini possono diventare bilingui? Quale tipo di scuola scegliere? Nel libro vengono passati in rassegna i numerosi pregiudizi nei confronti del bilinguismo, soprattutto da

SETTEMBRE 2013

L’ispirazione non basta

Indovina chi l’ha scritto

Un blocco della vis creativa non ci voleva proprio per il giovane scrittore di successo Marcus Goldman. Donne, macchine, un appartamento da sogno a New York: tutto potrebbe evaporare se non si dà una mossa e non sforna un altro romanzo. Per trovare conforto e raccogliere dei consigli il ragazzo raggiunge il suo amico ed ex professore Harry Quebert, rappresentante dell’intellighenzia americana. Quebert ha amato una ragazza molto giovane scomparsa misteriosamente e nel suo giardino riappaiono le sue ossa. Il ginevrino Joel Dicker, 28 anni, inchioda il lettore per più di settecento pagine. La verità sul caso Harry Quebert, Joel Dicker, Bompiani, pagg. 775, € 19,50.

parte di chi ricopre un ruolo pedagogico chiave come gli insegnanti, che a volte scoraggiano questa capacità per via del timore che l’apprendimento della lingua del paese dove si vive possa essere compromesso da un’altro idioma percepito come antagonista. Ecco allora che la consapevolezza da parte dei genitori dell’opportunità di crescere un bambino con un vocabolario più ricco dei suoi coetanei diventa decisiva. Molti i suggerimenti pratici, frutto dell’esperienza diretta. Guida per genitori di bambini bilingui, Barbara Abdelilah-Bauer, Raffaello Cortina, pagg. 158, € 16.


LETTURE per MANAGER

...per manager

Marco Lucarelli

Ogni minaccia nasconde un’opportunità Quando si parla di Cina e India adottiamo istintivamente un atteggiamento difensivo. Le economie di questi paesi sono viste solo come una minaccia, le risposte sono difensive: maggiore protezionismo, abbassamento dei costi di produzione interni con focus su quelli della forza lavoro. È necessario un cambio radicale del punto di vista dal quale guardare alla competizione. Questo ci spiega il libro Un premio da 10.000 miliardi. Come conquistare i nuovi consumatori di Cina e India (edizione Rizzoli Etas). Gli autori, manager della prestigiosa società di consulenza Boston Consulting Group, ci spiegano come Cina e India rappresentino una straordinaria opportunità nei prossimi anni. 10.000 miliardi di dollari è la cifra annua che i nuovi consumatori di questi paesi saranno disposti a spendere per abbigliamento, cibo, istruzione, viaggi, beni di consumo. “Dal 2010 al 2020, il reddito annuo pro capite aumenterà in media da circa 4.400 a 12.300 dollari in Cina e da 1.500 a 4.400 in India. Di conseguenza, la classe agiata in Cina crescerà da 24 milioni a 91 milioni di famiglie, la classe media aumenterà da 109 a 202 milioni di famiglie e la classe bassa si contrarrà da 260 a 138 milioni di famiglie”. Una nuova middle class desiderosa di consumare, di accedere a quel mondo di prodotti fino ad oggi prerogativa dei soli consumatori occidentali. E poi un numero consistente di nuovi ricchi sempre più esigenti, alla ricerca del lusso e del brand distintivo, da sfoggiare come status symbol.

Perché Cina e India sono diventate delle potenze economiche?

䡵 adozione di un’economia di mercato che ha cancellato brutalmente ogni forma di assistenzialismo garantito dallo stato; 䡵 investimenti in ricerca, tecnologia, scolarizzazione. Gli studenti più promettenti hanno studiato all’estero per acquisire competenze. Queste scelte hanno permesso a Cina e India, negli ultimi vent’anni, di entrare tra le prime potenze economiche più importanti del mondo.

Perché leggerlo Il libro affronta il tema di Cina e India non come competitività da subire ma come mercato potenziale da aggredire. Chi sono questi consumatori? Che cosa desiderano? Quali saranno le loro abitudini di consumo? Il libro Un premio da 10.000 miliardi risponde a queste domande fornendo una serie di dati economici proiettati su scenari futuri di consumo e supportati da brevi interviste sul campo ai nuovi consumatori cinesi e indiani.

Cina e India negli ultimi vent’anni hanno dato una svolta al loro sistema economico anche grazie a una serie di decisioni strutturali importanti. Citiamone alcune: 䡵 apertura agli investitori stranieri. Cina e India hanno creato i presupposti (tecnologici, logistici, fiscali) che hanno reso l’investimento nei rispettivi paesi appetibile alle grosse compagnie internazionali; 䡵 liberalizzazione e privatizzazione di tutti quei settori partecipati dall’apparato statale (con le conseguenti ingerenze politico-affaristiche); SETTEMBRE 2013

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LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)

La prosecuzione volontaria ai fondi contrattuali

lettere

Sono dirigente di azienda commerciale da circa dieci anni, a breve dovrei interrompere il rapporto di lavoro e impiegarmi come libero professionista. Mi è stato detto che è possibile continuare a mantenere l’iscrizione ai fondi contrattuali ma avrei bisogno di informazioni più precise in merito alla procedura da seguire e ai relativi costi. B. M. - Milano La normativa che regolamenta tutti i fondi contrattuali per i dirigenti del terziario prevede la possibilità di proseguire volontariamente l’iscrizione, a seguito della cessazione del rapporto di lavoro. Sono generalmente previste due condizioni: la prima aver maturato almeno un anno di anzianità contributiva; la seconda che tale facoltà sia esercitata entro un anno dalla data di risoluzione del rapporto di lavoro o dal termine del periodo del preavviso, o della relativa indennità sostitutiva. L’Associazione Antonio Pastore (previdenza integrativa individuale e coperture assicurative) ha recentemente esteso a 18 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro il termine di presentazione della domanda di prosecuzione volontaria. Tuttavia, se si presenta la domanda entro il termine di sei mesi dalla cessazione le coperture assicurative vengono attivate senza la necessità di sottoporre preventivamente l’iscritto ad accertamenti medici. Per il Fasdac (fondo di assistenza sanitaria integrativa “Mario Besusso”), la durata della prosecuzione volontaria non può essere inferiore al triennio, salvo che nel frattempo non si conseguano i requisiti per

l’assistenza in qualità di pensionato o non si rientri in servizio. Il triennio si intende tacitamente rinnovato salva disdetta formalizzata con lettera raccomandata r/r, spedita entro i 30 giorni precedenti la scadenza del medesimo. Se si interrompono i versamenti volontari, l’unica possibilità per iscriversi nuovamente ai Fondi è rientrare nel contratto collettivo tramite l’instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro dipendente con la qualifica di dirigente del terziario. Per tutti i Fondi, la misura dei versamenti volontari è pari all’importo integrale della contribuzione fissata per i dirigenti in servizio dai contratti collettivi, costituito dalla quota a carico dell’azienda e da quella a carico del dirigente. L’Associazione Antonio Pastore prevede anche la possibilità di una contribuzione ridotta, nel caso si preferisca versare un minore importo nella Garanzia capitale differito, oppure attivare esclusivamente le coperture assicurative, senza alcun accantonamento di capitale. Per ulteriori informazioni e per l’invio della domanda di prosecuzione volontaria, le consigliamo di rivolgersi all’Associazione territoriale Manageritalia presso cui lei è iscritto. SETTEMBRE 2013

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ASSOCIAZIONI S ERVIZI S ANITÀ CONTRATTO PREVIDENZAFORMAZIONE

••21infoMANAGER

CFMT

I CORSI IN PROGRAMMA AREA CONTROLLO DI GESTIONE E FINANZA Il controllo di gestione: logiche e strumenti Come programmare obiettivi e azioni e monitorare il loro verificarsi. Genova, 23-24 ottobre - Milano, 13-14 novembre Preparare l’azienda per l’affidamento bancario

à novit

Da Basilea 2 a Basilea 3, quali sono le regole con cui le banche fanno il rating delle aziende. Padova, 8 novembre

GESTIONE RISORSE UMANE La tempesta perfetta: problem solving e decision making Come risolvere problemi in situazioni complesse. Ancona, 30 ottobre - Torino, 13 novembre

Social branding e internal employer branding

à novit

Cos’è l’internal branding. Milano,

31 ottobre

MARKETING E ORGANIZZAZIONE FORZE DI VENDITA Digital brand reputation e trustability

à novit

Paradigmi, strumenti, tecnologie e metodi per costruire fiducia verso la marca. Milano, 24 ottobre

La negoziazione nelle trattative commerciali complesse Come apprendere le tecniche per portare a termine trattative commerciali ad alta complessità. Milano, 29-30 ottobre

STRATEGIA E ORGANIZZAZIONE Fare la differenza

à novit

Come la leadership eccellente migliora i risultati di business. Milano, 25 ottobre - Firenze, 6 dicembre

Lean organization Come semplificare e ridurre gli sprechi. Milano, 30-31 ottobre

ACCADEMIA DELLE CAPACITÀ MANAGERIALI Un progetto per incrementare il possesso delle capacità chiave indispensabili per il raggiungimento dei risultati richiesti dal ruolo manageriale. La gestione dei conflitti Trasformare i conflitti in contrasti sani. Milano, 24-25 ottobre

Gestire i team La ricchezza di lavorare in team. Roma, 4 novembre

Il pensiero prospettico Viaggiare nel futuro per valorizzare il presente. Milano, 14-15 novembre

CFMT • SEGRETERIA CORSI MILANO Luigia Vendola - tel. 0254063137 Serena Buzzi - tel. 0254063101

ROMA Daniela Lignini - tel. 065043053

La partecipazione ai corsi è gratuita per tutte le aziende e i dirigenti che versano annualmente i contributi.


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MANAGERITALIA

DIFENDIAMO LE PENSIONI Un aggiornamento sugli interventi dopo la mancata perequazione dei trattamenti pensionistici superiori di tre volte al minimo Inps Luca Abbatelli

DIMINUZIONI VALORE PENSIONI PERIODO 2008-2016 (sospensione perequazione 2008, 2012, 2013)

PENSIONE 2007: € 3.773 ggiorniamo i nostri lettori sulle iniziative promosse da Manageritalia in difesa delle pensioni penalizzate dalla sospensione della perequazione per il 2012 e 2013. Come noto, nel 2011 (art. 24, comma 25, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, cosiddetto decreto “Salva Italia”, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214, cosiddetta “Riforma Monti”) il governo, per fronteggiare la situazione di crisi, ha sospeso la perequazione dei trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il minimo Inps (oltre € 1.441,58 per il 2012 e € 1.486,29 per il 2013). Il tema è stato e continua a essere discusso sul nostro blog pensioni.manageritalia.it. Sono crescenti le proteste dei pensionati “interessati” dal provvedimento, per i quali la sospensione si traduce in un danno permanente sulla fonte di reddito, molto spesso unica (vedi box a lato, che evidenzia l’impatto della mancata perequazione anche su pensioni medie, con una perdita nel quinquennio di oltre 6.000 euro). Manageritalia, insieme a Federmanager, ha promosso l’avvio di sei giudizi presso i tribunali del lavoro di alcune regioni italiane, con l’obiettivo di sollevare la questione di legittimità costituzionale dei provvedimenti contestati. Il giudizio di legittimità presso la Corte ha natura incidentale. Per poter essere proposto, necessita di un “pre-giudizio”, ovvero di un giudizio ordinario all’interno

A

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SETTEMBRE 2013

Importo mensile pensione per effetto sospensione 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 3.773 3.881 3.905 3.960 3.960 3.960 4.051 Importo mensile pensione senza sospensione 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 3.830 3.940 3.964 4.020 4.114 4.222 4.314 Perdita complessiva al 2016: - € 18.858

2015 2016 4.143 4.235 2015 2016 4.409 4.505

PENSIONE 2011: € 3.022 Importo mensile pensione per effetto sospensione 2012 2013 2014 3.022 3.022 3.092 Importo mensile pensione senza sospensione 2012 2013 2014 3.097 3.182 3.254 Perdita complessiva al 2016: - € 9.489

2015 2016 3.163 3.236 2015 2016 3.329 3.405

PENSIONE 2011: € 2.734 Importo mensile pensione per effetto sospensione 2012 2013 2014 2.734 2.734 2.798 Importo mensile pensione senza sospensione 2012 2013 2014 2.802 2.881 2.948 Perdita complessiva al 2016: - € 8.745

2015 2016 2.864 2.931 2015 2016 3.016 3.086

PENSIONE 2011: € 2.052 Importo mensile pensione per effetto sospensione 2012 2013 2014 2.052 2.052 2.102 Importo mensile pensione senza sospensione 2012 2013 2014 2.106 2.167 2.220 Perdita complessiva al 2016: - € 6.875

2015 2016 2.153 2.206 2015 2016 2.273 2.328


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Manageritalia e Federmanager hanno promosso l’invio di sei giudizi presso i tribunali del lavoro di alcune regioni italiane, con l’obiettivo di sollevare la questione di legittimità costituzionale dei provvedimenti contestati. La prima udienza utile è attesa, salvo rinvii, entro la fine di ottobre.

del quale proporre l’eccezione di incostituzionalità della norma contestata. La valutazione relativa alla non manifesta infondatezza dell’eccezione è affidata, in funzione di filtro, a un giudice ordinario, che soltanto qualora adeguatamente convinto disporrà la sospensione del giudizio e il rinvio alla Corte. La prima udienza utile è attesa, salvo rinvii, per la fine del mese di ottobre, e le novità che seguiranno verranno comunicate attraverso il blog. Ricordiamo che già nel 2008 Manageritalia ottenne un rinvio ai giudici della Corte costituzionale, per tentare di difendere le pensioni di importo superiore a otto volte il minimo Inps, per le quali era stata disposta la sospensione della perequazione. Nella sentenza di rigetto (sentenza pubblicata nel 2010, la n. 316), la Corte costituzionale osservava, fra le motivazioni, che l’importo elevato dei

trattamenti sottoposti alla sospensione della perequazione era tale da poter comunque garantire un’idonea difesa dal fenomeno inflattivo. In altre parole, la Corte riteneva che la misura delle pensioni potesse soddisfare i principi di adeguatezza indicati nella Costituzione, anche in assenza di perequazione. Rispetto al passato, la mancata perequazione 2012-2013 coinvolge un maggior numero di pensionati, anche i titolari di pensioni non certo elevate. Questa differente circostanza aprirebbe un vulnus alle argomentazioni sostenute nel 2008 dalla Corte, perché i trattamenti pensionistici mediobassi, impoveriti dalla sospensione della perequazione, potrebbero definirsi inadeguati a sostenere il fenomeno inflattivo. Ancora, rispetto al passato, la reiterazione della sospensione della perequazione sia per il 2012 sia per il 2013 contrasterebbe

Ne parliamo anche sul blog pensioni.manageritalia.it

con il carattere di temporaneità ed eccezionalità della misura restrittiva attribuita alle norme del 2008. Al momento, dunque, non resta che confidare nella sensibilità e disponibilità di uno dei giudici ordinari che prenderanno in esame le cause, sempre nella consapevolezza che anche l’eventuale accoglimento dell’eccezione, benché già l’apprezzabile risultato, non consentirà di comprendere quello che soltanto in seguito verrà deciso dai giudici di legittimità: se e quando esista il diritto alla rivalutazione dei trattamenti pensionistici.

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MANAGERITALIA

ASSOCIAZIONI TERRITORIALI

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UN’OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI Manageritalia Veneto, Cida e Federmanager Veneto promuovono la seconda edizione del concorso “Manager anch’io!” all’interno delle Giornate di Galileo

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17-09-2013

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anager anch’io!” è la sezione de Le Giornate di Galileo dedicata agli studenti delle università del Veneto che ha l’obiettivo di avvicinare i giovani alla conoscenza delle carriere manageriali.

“M

Attraverso una project competition verranno premiate le tre migliori idee-progetti sui temi della gestione aziendale. Ciascuno dei tre vincitori riceverà una borsa di studio di 1.000 euro.

A chi è rivolto Il concorso è rivolto a tutti gli studenti iscritti a un corso di laurea magistrale delle università del Veneto nell’Anno accademico 2013-2014. Possono inviare la loro candidatura anche gli studenti che hanno già partecipato alla prima edizione del concorso, presentando un progetto diverso da quello dell’anno scorso. Coloro che non risulteranno in regola con questi requisiti saranno esclusi dalla competizione.

Contenuti delle idee-progetti “Manager anch’io!” consiste nello sviluppo di una breve idea-progetto che risponda a un’esigenza aziendale. Sono ammesse idee-progetti contestualizzate in

qualsiasi ambito settoriale e che riguardino realtà grandi o piccole, profit o non profit, private o pubbliche. È importante che l’idea-progetto sia focalizzata su una specifica area, funzione o processo aziendale, che sia orientata all’ottenimento di miglioramenti in termini di efficacia, efficienza, qualità o benessere organizzativo. Solo a titolo di esempio, le idee-progetti possono riguardare aspetti quali la gestione delle risorse umane in ambito multiculturale; un nuovo packaging di prodotto in grado di influenzare i comportamenti di acquisto; un ripensamento dei flussi logistici per ridurre l’impatto ambientale.

Scadenze Le domande devono essere inviate tramite email entro le ore 24 di domenica 27 ottobre all’indirizzo managerancheio@manageritalia.it. Per il modulo di compilazione della domanda, il regolamento e maggiori informazioni vai sul sito www.manageritalia.it alla pagina dell’Associazione territoriale Veneto nella sezione “Iniziative associative e tempo libero”, oppure partecipa alla discussione sul blog crisiesviluppo.manageritalia.it.

MANAGER ANCH’IO SU

LE GIORNATE DI GALILEO È una iniziativa annuale promossa da Manageritalia Veneto, Cida e Federmanager Veneto per diffondere la cultura manageriale tra le giovani generazioni, per favorire il confronto tra manager, imprenditori, professionisti e policy maker e per contribuire all’innovazione delle pratiche manageriali.

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17-09-2013

12:37

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MANAGERITALIA

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Hanno collaborato a questo numero FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Thomas Bialas, futurologo, è responsabile del progetto Future Management Tools di Cfmt. (22)

I NOSTRI

BLOG

artistico, ed è guida turistica per le province di Milano, Pavia, Monza e Brianza. (57)

Camilla Cozzi è avvocato, esperta di diritto della fami-

Marco Lucarelli lavora nella direzione Strategy di una multinazionale tlc dove si occupa di operatori virtuali. Cura anche la rubrica #letturexmanager sul blog crisiesviluppo.manageritalia.it. (58)

Per i pensionati di oggi e di domani

CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO

ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

Direttore responsabile: Guido Gay Coordinamento: Roberta Roncelli Redazione: Davide Mura, Luca Padovani, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: 20129 Milano - via Antonio Stoppani 6 tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it

Piero Valdiserra è direttore marketing e relazioni esterne di uno dei maggiori gruppi italiani operanti nel beverage alcolico. È anche sommelier, nonché fondatore e presidente del club enogastronomico bolognese Gaudio (marketing@ rinaldi.biz). (56)

Le opinioni espresse dagli autori impegnano esclusivamente la loro responsabilità

Domenico Villani è sommelier, maestro assaggiatore

Grafica THE GRAPHIC FORGE snc 20129 Milano - via Antonio Stoppani 4 tel. 0229404920 - www.graphicforge.it

e docente Onaf, maestro assaggiatore Onas e assaggiatore Onav. Organizza corsi ed eventi enogastronomici e tra le altre attività collabora con Gambero Rosso e con l’azienda speciale della Camera di commercio di Roma. Fa parte del Gruppo di lavoro di Manageritalia Roma Manager@eat. (32)

Luca Abbatelli, ufficio legale. Daniela Fiorino, ufficio sindacale.

Concessionario pubblicità PUBLIMASTER 20146 Milano - via Winckelmann 2 tel. 02424191 - fax 0247710278

Stampa ALL GRAPH SYSTEM srl 28100 Novara - via Verbano 138 tel. 0321477625 - infoags@tiscali.it Registrazione Tribunale di Milano n. 142, del 24 aprile 1974

da Manageritalia pensioni.manageritalia.it

FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI

Editore: Manageritalia Servizi srl

Roberto Orsi ha creato e dirige l’Osservatorio Socialis

Emilio Rossi è EconPartners, Oxford Economics. (14)

Conversazioni tra uomini e donne sulle pari opportunità

FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI

Remo Lucchi è presidente onorario di GfK Eurisko (38) per lo studio, l’analisi e la promozione del fenomeno della responsabilità sociale e dello sviluppo sostenibile delle imprese, della Pa, delle non profit e università. È presidente e ad di Errepi Comunicazione, società di consulenza specializzata in campagne di informazione su argomenti quali Csr, non profit, scienza e salute, arte e cultura. (40)

donne.manageritalia.it

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

glia e delle persone, esercita presso lo studio legale associato Ciriello-Cozzi. (48)

sionato, armatore e fondatore della società Blue Project specializzata nel noleggio di barche da regata e dell’organizzazione di team building, incentive e corporate events in barca a vela a livello nazionale e internazionale. (50)

Oltre la crisi, per cogliere opportunità e sviluppo

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Claudia Corti è laureata in lettere, indirizzo moderno

Michele Rayneri è esperto di marketing,velista appas-

crisiesviluppo.manageritalia.it

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA

(64) (61)

Associato all’USPI Unione stampa periodica italiana Accertamenti diffusione stampa La diffusione di settembre è di 35.504 copie


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