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N. 10 OTTOBRE 2013
LA RIVISTA DI MANAGERITALIA INTERVISTA LUCA PATANÈ, PRESIDENTE CONFTURISMO
TURISMO
CONSUMI QUANDO IL FRIGORIFERO NON C'ERA
QUANTO È
COMPETITIVA L’ITALIA? MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)
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Sommario
Editoriale 4 Legge di stabilità nuova = delusione vecchia Copertina 6 Turismo, questo sconosciuto
Iniziative Manageritalia 43 L’eccellenza secondo… 48 Made in Switzterland: 34a Coppa di sci Manageritalia Business 44 Ascoltare il web
14 Intervista a Luca Patanè Puntiamo sull’Expo
Fondo Mario Negri 65 La tassazione delle prestazioni erogate dal Fondo Assidir 70 Click.family
Fisco 52 Contro l’evasione
Our point of view 19 Csr: Manageritalia and the earthquake in Abruzzo
InfoMANAGER
Fasdac 72 Le 4 regole per una pratica corretta
Responsabilità sociale 22 L’Aquila quattro anni dopo
RUBRICHE 20 Osservatorio legislativo 34 Non solo consumi
Consumi 26 Quando il frigorifero non c’era
58 Di buon grado 59 Arte
Lavoro 36 Linee guida per l’Europa
60 Libri 61 Letture per manager
N. 10 OTTOBRE 2013
LA RIVISTA DI MANAGERITALIA
63 Lettere
INTERVISTA LUCA PATANÈ, PRESIDENTE CONFTURISMO
CONSUMI QUANDO IL FRIGORIFERO NON C'ERA
64 ... al fin della licenza, io tocco
TURISMO
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato R
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali
Fondo di previdenza Mario Negri
CFMT Centro di formazione management del terziario
Associazione Antonio Pastore
QUANTO È
COMPETITIVA L’ITALIA? MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)
OTTOBRE 2013
3
Editoriale a cura del presidente Manageritalia
LEGGE DI STABILITÀ NUOVA = DELU I
l disegno di legge di stabilità per il 2014
sociali a carico dei lavoratori e delle imprese
(una legge di puro galleggiamento, così è
raggiunge il 53,5%.
stata definita) è già fonte di delusione. Una
Se veramente volessimo dare sollievo a fami-
delusione trasversale che accomuna presso-
glie e imprese, il cuneo fiscale andrebbe ridot-
ché tutte le organizzazioni sindacali e im-
to di almeno 10 miliardi; la cifra considerata
prenditoriali: dalla Cgil fino a Confindustria
dal governo (2,5 miliardi) è irrilevante. Per al-
e Confcommercio. Vengono aiutati (in ma-
linearlo alla media Ue servirebbero circa 40
niera addirittura risibile) i redditi bassi e,
miliardi, per allinearlo a quello tedesco addi-
tanto per cambiare, vengono mortificati i
rittura 50.
redditi medi. Per questi ultimi non solo non
In questi mesi sono emerse diverse proposte di
viene alleggerita la pressione fiscale ma ven-
taglio al cuneo e hanno riguardato tutte quel-
gono adottate, come al solito, una serie di mi-
le voci che compongono la forbice fiscale e
sure sfavorevoli sulle pensioni e sui redditi
contributiva e quindi l’Irpef, l’Irap o i contri-
oltre una certa soglia (contributi di solidarie-
buti previdenziali.
tà, blocco della perequazione oltre sei volte
Confindustria ha proposto, ad esempio, di to-
il minimo, esclusione dall’assegno per l’in-
gliere il costo del lavoro dalla base imponibi-
dennità di accompagnamento ecc.). E sia ben
le Irap.
chiaro che non stiamo parlando né delle fa-
Il governo si sta orientando, nell’ambito del-
migerate pensioni d’oro né di retribuzioni ol-
la legge di stabilità, all’aumento della detra-
tre la soglia della decenza.
zione Irpef per il lavoro dipendente (e alla
Qual è il messaggio? Che in Italia il merito con-
concessione di contributi alle imprese che fan-
tinua a essere penalizzato.
no nuove assunzioni).
Lo Stato nei fatti impedisce ai lavoratori di mi-
Quanto ai lavoratori, ne avranno beneficio (si
gliorare e crescere sul piano retributivo. Non
fa per dire, dato che si parla al massimo di 14
incoraggia sul piano fiscale la retribuzione va-
euro in più in busta paga) solo le classi di red-
riabile, non favorisce chi porta valore aggiun-
dito più basse. Per quelle medie e medio-alte
to alle aziende.
il vantaggio fiscale sarà risibile o nullo.
Eppure la pressione fiscale per le imprese e le
Eppure la legge di stabilità doveva far regi-
famiglie è ormai insostenibile.
strare un’inversione di tendenza, doveva da-
In Italia il cuneo fiscale ha un’incidenza del
re una boccata di ossigeno alle retribuzioni,
47,6%, mentre la media Ue è del 41,5% e la me-
doveva far ripartire i consumi. Queste alme-
dia Ocse è del 35,6% (dati 2012).
no erano le premesse e le promesse, a quanto
Il dato italiano peggiora ulteriormente se si
pare rimaste tali.
considerano anche l’Irap e le trattenute Inail:
La diminuzione della pressione fiscale do-
in tal modo l’incidenza di tasse e contributi
vrebbe essere a nostro avviso più tangibile,
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USIONE VECCHIA come più tangibili e selettivi dovrebbero es-
degli incentivi alle imprese; la digitalizzazio-
sere i tagli.
ne dei sistemi informativi delle pubbliche
La proposta che abbiamo formulato come diri-
amministrazioni; interventi sulla spesa sani-
genti è che venga operata una riduzione delle
taria farmaceutica per la trasparenza dei con-
aliquote Irpef con effetto redistributivo a fa-
sumi sanitari; una diversa distribuzione tra
vore dei lavoratori dipendenti. In particolare
politiche attive e passive del lavoro e un
proponiamo che venga diminuita l’aliquota
maggior controllo. Insomma, i tagli devono
del 23% (scaglione da 0 a 15.000 euro). Tale
essere molto selettivi e riguardare tutti quei
modifica non avvantaggerà coloro che sono
sussidi improduttivi erogati alle imprese (ma
incapienti, per i quali si possono prevedere al-
anche ai lavoratori) senza una progettualità,
tre misure sul piano sociale, ma comportereb-
ma solo come forme di sostentamento.
be un maggior reddito disponibile per i lavo-
All’inizio di ottobre, in occasione della crisi
ratori dipendenti.
di governo, abbiamo pubblicato sui princi-
Secondo i nostri calcoli la riduzione dell’ali-
pali quotidiani nazionali un Appello ai par-
quota Irpef minima dal 23 al 22% costa circa
lamentari per fermare la crisi e per “non spe-
4,5 miliardi di euro all’anno.
gnere i già deboli segnali di ripresa”. Abbia-
Per reperire le necessarie risorse non propo-
mo chiesto ai nostri governanti di darci un
niamo i soliti tagli lineari alla spesa pubblica,
“progetto paese” in cui credere e in cui im-
che creano iniquità e inefficienza del sistema.
pegnarci come manager.
Basta con le leggi finanziarie con due articoli,
Chiediamo ora al governo di consentire al
mille commi e settecento decreti attuativi che
mondo produttivo di “fare impresa”, di im-
si sa già che non vedranno mai la luce.
pegnarsi nel recuperare efficienza al sistema
Puntiamo su un obiettivo forte (aiutare fami-
paese, in particolare con la lotta all’evasio-
glie e imprese) e tagliamo lì dove veramente
ne, tema sul quale da un po’ sembra sia sta-
serve, dove si annidano sprechi e inefficienze
ta messa la sordina.
di sistema, dove vengono erogati contributi a
In poche parole, le misure che chiediamo so-
pioggia (versamenti alle imprese, sussidi al
no tutte a favore della crescita del paese e del
reddito) senza controllo, indiscriminatamen-
riconoscimento, anche economico, del merito.
te e senza un investimento per il futuro.
Non demonizziamo chi si impegna in azien-
Per coprire il mancato gettito dovuto alla no-
da, guadagna e dichiara i propri redditi in ma-
stra proposta di riduzione del cuneo (ripetia-
niera trasparente. Non sono loro quelli che
mo che costerebbe 4,5 miliardi) abbiamo in-
portano alla rovina il paese, anzi.
dicato solo quattro interventi (non cinquanta) che darebbero più efficienza al sistema:
Guido Carella
una radicale razionalizzazione del sistema
(guido.carella@manageritalia.it) OTTOBRE 2013
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Copertina
TURISMO, QUESTO Abbiamo il maggior numero di siti riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità, ma quanto siamo competitivi a livello mondiale? Perché non riusciamo a sfruttare al massimo le potenzialità del nostro turismo?
SCONOS
“P
ERUGINO, CHI ERA COSTUI?”: parafrasare Manzoni riferendosi a un pittore del calibro di Pietro Vannucci è forse azzardato. Ma il suo luogo di origine, Città della Pieve, è certamente un “Carneade” del turismo nazionale, nonostante i suoi nume-
rosi tesori monumentali e artistici (ovviamente del Perugino, ma anche del Pomarancio, di Simone Martini, del Pellicciaio…), le chiese e i conventi, la rocca, i tetti rossi, la vista dall’alto sulla Val di Chiana, insomma un luogo sconosciuto ai più, del tutto fuori dai circuiti turistici nazionali e dei tour operator, ma che in qualsiasi altra nazione al mondo sarebbe celebrato e utilizzato come uno dei maggiori centri di attrazione turistica. Invece in Italia questo delizioso paesello dell’Umbria ha vissuto un effimero momento di gloria solo in coincidenza della fiction televisiva Carabinieri, girata proprio lì – portando turisti che
puntavano solo a visitare il “Bar Pippo” e altri scorci del set. Di quanti “Carneadi - Città della Pieve” è dotato il nostro paese? Certamente svariate decine, probabilmente qualche centinaio. E se nell’abbondanza dell’offerta potenziale sta certamente uno dei punti di forza del nostro sistema turistico, allo stesso tempo la sfida di come sfruttar-
Emilio Rossi
ne al meglio le enormi risorse diventa sicuramente più complessa. Offerta inadeguata Il settore è in definitiva lo specchio del paese: ne riflette le grandi potenzialità e le problematiche profonde. L’offerta ricettiva turistica italiana conta circa 150mila unità per oltre quattro milioni di posti letto. La struttura del settore è fortemente frammentata, con tantissimi piccoli operatori a gestione familiare e tutte le implicazioni conseguenti. A fronte di una certa flessibilità gestionale sono inevitabili la scarsa propensione all’investimento, la difficoltà a fare sistema e a promuovere efficaci azioni di lobby per una strategia settoriale nazionale. Questa frammentazione, poi, in-
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OSCIUTO...
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Copertina la impresa e allontana la capacità di trovare soluzioni strategiche e fi-
Una caratteristica italiana è la possibilità di offrire tutte le tipologie di destinazione turistica a distanze relativamente ridotte. La nostra offerta ricettiva conta circa 150mila unità per oltre 4 milioni di posti letto
nanziarie. Gli operatori del turismo soffrono inevitabilmente anche di importanti carenze del nostro paese nel suo complesso: le infrastrutture, soprattutto quelle di trasporto, non sono all’altezza, la conoscenza delle lingue straniere è scarsa (l’inglese dei siti online è spesso molto scadente), quindi inserirsi nei circuiti dei grandi tour operator internazionali diventa più difficile. Anche i forni-
duce a una scarsa managerialità
tori di servizi al business, come
complessiva che inevitabilmente
società di software, commerciali-
acuisce la portata degli effetti nega-
sti, studi legali…, non essendo
tivi dei comportamenti della picco-
esposti alla concorrenza estera hanno normalmente un rapporto
TABELLA 1 2000
2012
Incremento 2012-2000
qualità/prezzo non competitivo, se paragonato ai loro omologhi stranieri; i finanziamenti dalle
ITALIA: PRINCIPALI FLUSSI TURISTICI PER PAESE DI ORIGINE (migliaia) 13.150
9.629
-3.521
banche sono spesso più costosi di
Francia
6.034
4.845
-1.189
quelli dei competitor stranieri, la
Svizzera
3.091
3.422
331
burocrazia è complessa, la fiscali-
Regno Unito
2.285
3.259
973
tà molto elevata, la criminalità un
Austria
4.885
3.180
-1.704
freno all’investimento e all’attra-
Stati Uniti
1.595
2.840
1.245
zione di turisti in parte del paese.
Spagna
1.368
2.541
1.173
Insomma, la litania dei problemi
TOTALE
32.408
29.717
-2.692
dell’economia italiana trova la
Germania
ITALIA: 5 PRINCIPALI FLUSSI TURISTICI TOTALE DA PAESI EMERGENTI (migliaia) 32.408 29.717
-2.692
Polonia
447
1.250
804
Repubblica Ceca
572
1.004
432
Russia
164
922
758
Romania
60
773
712
Ungheria
250
447
198
1.492
4.396
2.904
TOTALE Fonte: Tourism Economics
sua evidenza tangibile proprio nel turismo. Non è un caso che l’Italia risulti solo ventesima nel Competitiveness index pubblicato da Tourism Economics, una sintesi che tiene conto di vari indicatori che hanno un impatto sul settore quali il quadro normativo, l’ambiente, le infrastrutture, le risorse umane,
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naturali e culturali. Ed è appena
possesso di un reddito sufficiente
Offerta mondiale allargata
il caso di evidenziare che il ven-
e della libertà di movimento pre-
Allo stesso tempo, l’offerta di de-
tesimo posto è raggiunto solo
cedentemente negata, si è affac-
stinazioni internazionali è aumen-
grazie al migliore posizionamen-
ciata all’idea della vacanza al-
tata a dismisura. Il turismo è con-
to relativo agli indicatori delle ri-
l’estero. Un esempio di questo fe-
siderato volano strategico dello
sorse culturali e naturali.
nomeno di cambiamento nella do-
sviluppo economico in quasi tutti i
manda di turismo è illustrato nel-
paesi emergenti, inclusi quelli me-
In arrivo dai paesi emergenti
la tabella 1, che riporta il flusso di
no sviluppati, ma che hanno perce-
Purtroppo, l’idea che l’Italia si
entrata di turisti in Italia per pae-
pito la possibilità di migliorare il
“venda da sé” non è più persegui-
se di origine (ossia quanti tede-
proprio tenore di vita, come ad
bile. I cambiamenti di portata sto-
schi, francesi, americani ecc. sono
esempio larga parte dell’Africa.
rica degli ultimi 25 anni hanno
venuti a visitare il nostro paese).
Perfino i ricchi paesi esportatori di
mutato radicalmente anche le di-
Mentre il flusso di turisti dai pae-
petrolio del Medio Oriente hanno
namiche del turismo mondiale.
si tradizionalmente fruitori delle
individuato nel turismo un settore
Eventi come la caduta del muro di
bellezze del nostro paese è com-
strategico di diversificazione delle
Berlino e la comparsa sui mercati
plessivamente diminuito di quasi
loro economie e hanno investito in-
mondiali dei paesi emergenti han-
due milioni e 700mila unità (-8%)
genti disponibilità finanziarie nel-
no cambiato la struttura della do-
tra il 2000 e il 2012, i turisti prove-
la costruzione di aree turistiche di
manda e dell’offerta di questo set-
nienti dai paesi dell’Est europeo
alto livello.
tore. Una nuova fetta di turisti, va-
sono aumentati, nello stesso pe-
La tabella 2 conferma che i paesi
lutabile in alcune centinaia di mi-
riodo, di quasi tre milioni, presso-
emergenti sono stati effettiva-
lioni di persone, finalmente in
ché triplicando di numero.
mente in grado di appropriarsi di OTTOBRE 2013
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Copertina (ha fatto peggio solo la Francia, che però partiva già nel 2000 da un dato molto elevato di visitatori; in altri termini, i francesi avevano già fatto in precedenza i compiti in casa propria...). Non sono solo i paesi emergenti a erodere le nostre quote di mercato, ma anche i nostri concorrenti tradizionali europei. Occorre fare sistema… Questi cambiamenti hanno varie implicazioni. Se è vero che le destinazioni italiane più prestigiose (Venezia, Roma, Firenze, Pompei ecc.) continueranno a vendersi senza problemi e vedranno aumentare la potenzialità degli arriproprio i paesi emergenti (Tur-
vi, è anche vero che la loro capaci-
chia, Malesia, Russia e Cina). E
tà ricettiva ha limiti superiori in-
questo sia per il numero di turi-
valicabili, pena il deterioramento
sti che vi si sono recati sia per
dei siti stessi. Una caratteristica
l’ammontare della spesa da que-
peculiare italiana è la possibilità
sti sostenuta. Ad eccezione della
di offrire tutte le tipologie di desti-
Turchia, l’incremento della spesa
nazione turistica a distanze relati-
in quei paesi è più che proporzio-
vamente ridotte: arte, cultura,
nale all’aumento di turisti: in al-
montagna, mare, laghi, colline,
tre parole, il modello di business
terme ed enogastronomia, tutte di
è stato orientato verso il turismo
altissimo livello. Solo Francia e
di fascia media e alta. È impor-
Stati Uniti hanno questa possibili-
tante notare che questi trend
tà, peraltro negli Usa solo affron-
vengono confermati anche per il
tando grandi distanze di trasferi-
prossimo decennio.
mento. Non a caso l’Italia è il pae-
una buona fetta della crescita del
Dalla tabella 2 si evince anche
se al mondo con il più alto nume-
business turistico, aumentando
che l’Italia, oltre a perdere a favo-
ro di siti riconosciuti dall’Unesco
quindi la concorrenza a cui è sot-
re della Cina il quarto posto in
come Patrimonio dell’umanità (49
toposto il nostro sistema.
classifica detenuto nel 2000, è il
siti). Diventa quindi necessario
Tra i dieci paesi a più alta capaci-
paese con il minor tasso di cresci-
non solo incrementare la capacità
tà di attrazione di visitatori, in-
ta della spesa dei turisti, nonché
ricettiva dei nostri siti più noti in
fatti, i tassi di crescita più eleva-
il penultimo in quanto a incre-
modo sostenibile, ma fare sistema
ti dal 2000 al 2012 li mostrano
mento percentuale di presenze
collegando le grandi mete nazio-
La capacità ricettiva italiana è costituita per il 43% da hotel a tre stelle, per il 31% da hotel a quattro stelle e solo per il 3% da hotel a cinque stelle: offrire quasi solamente alberghi non è più sufficiente
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OTTOBRE 2013
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TABELLA 2 2000
2012
Incremento 2012-2000
Variazione % 2012-2000
Previsione 2020
Variazione % 2020-2012
MONDO: TOP 10 DESTINAZIONI TURISTICHE (arrivi in migliaia) 1 Francia
77.190
82.629
5.439
7%
93.925
14%
2 Stati Uniti
51.238
66.944
15.706
31%
100.427
50%
3 Spagna
46.403
58.358
11.955
26%
69.966
20%
4 Cina
31.229
57.733
26.504
85%
92.414
60%
5 ITALIA
41.181
46.360
5.179
13%
55.340
19%
6 Turchia
9.586
34.532
24.946
260%
52.975
53%
7 Germania
18.983
30.432
11.449
60%
36.282
19%
8 Regno Unito
23.212
29.256
6.044
26%
39.463
35%
9 Russia
20.518
26.054
5.536
27%
52.317
101%
10 Malesia
10.222
25.032
14.810
145%
44.390
77%
MONDO: TOP 10 DESTINAZIONI TURISTICHE (spesa in miliardi di US$) 1 Francia
29
46
16
56%
56
24%
2 Stati Uniti
90
138
48
53%
207
50%
3 Spagna
29
54
25
86%
62
14%
4 Cina
16
49
33
209%
137
178%
5 ITALIA
26
39
13
49%
46
17%
6 Turchia
8
23
16
208%
35
49%
7 Germania
14
31
18
129%
41
32%
8 Regno Unito
19
30
11
55%
53
78%
9 Russia
3
10
7
217%
27
170%
10 Malesia
5
20
15
304%
44
123%
Fonte: Tourism Economics
nali ai luoghi meno conosciuti e
no nei paesi nostri concorrenti.
Offrire quasi solamente alberghi
alle opportunità che offrono per
Ulteriori motivazioni all’urgenza
non è più sufficiente quando il bu-
allargare l’offerta dei tour opera-
del miglioramento competitivo
siness model che altri paesi stan-
tor nazionali e stranieri.
sono i cambiamenti dei gusti, del-
no perseguendo ormai da anni è
le abitudini e della distribuzione
quello attento al turismo di media
…e offrire
del reddito nei paesi avanzati.
e alta fascia, con l’offerta di un nu-
strutture all’avanguardia
I voli low cost e il web hanno cam-
mero sempre maggiore di porti
Un’altra implicazione che ha in
biato radicalmente il modo di
turistici adeguati, di resort attrez-
larga parte la sua origine nei cam-
viaggiare del turista. La capacità
zati con spa, piscine di dimensio-
biamenti dell’offerta a livello glo-
ricettiva italiana è costituita per il
ni appropriate, campi da tennis,
bale è la necessità di misurarsi
43% da hotel a tre stelle e per il
golf, sport acquatici ecc., facil-
con le strutture di qualità elevata
31% da hotel a quattro stelle, solo
mente individuabili sul web e rag-
a prezzi competitivi che si trova-
per il 3% da hotel a cinque stelle.
giungibili a basso prezzo con i voOTTOBRE 2013
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Copertina li low cost e con costi del noleggio
SITI NAZIONALI RICONOSCIUTI DALL’UNESCO DAL 1979 A OGGI • Arte rupestre
della Val Camonica • Centro storico di Roma,
proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura • Chiesa e convento
domenicano di Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo di Leonardo da Vinci • Centro storico di Firenze • Venezia e la sua laguna • Piazza del duomo a Pisa • Centro Storico di San
Gimignano • I Sassi e il parco
delle chiese rupestri di Matera
• Costiera amalfitana • Area archeologica
di Agrigento • Villa romana del casale
di piazza Armerina
auto inferiori anche del 70% rispetto a quelli prevalenti in Italia. Perfino a Cuba sono stati recentemente aperti due resort di alta fascia. In altri termini, diventa sempre più urgente la capacità di offrire nuove strutture e infrastrutture capaci di rispondere alle esigenze più sofisticate del turista di
• Villaggio nuragico di Barumini
fascia media e alta. Per di più
• Parco nazionale del Cilento
un’offerta moderna consentirebbe
e Vallo di Diano, Paestum, Velia e Certosa di Padula
anche di affrontare l’ormai anno-
• Centro storico di Urbino • Zona archeologica e
basilica patriarcale di Aquileia
so problema della stagionalità del flusso turistico. E queste considerazioni ovviamente non si appli-
• Villa Adriana (Tivoli)
cano solamente ai turisti stranieri,
• Isole Eolie
ma anche a quelli nazionali attrat-
• Assisi, basilica di San Francesco
ti ora da offerte più competitive
e altri siti francescani
all’estero.
• Vicenza e le ville del Palladio
• Verona
• Centro storico di Siena
• Villa d’Este (Tivoli)
Verso Expo 2015
• Centro storico di Napoli
• Le città tardo barocche
Cosa manca a livello di paese nel
• Crespi d’Adda • Ferrara, città del Rinascimento,
e il Delta del Po • Castel del Monte • Trulli di Alberobello • Monumenti paleocristiani di
Ravenna • Centro storico di Pienza • La Reggia di Caserta
con il parco, l’acquedotto Vanvitelli e il complesso di San Leucio • Residenze sabaude
della Val di Noto • Sacri Monti del Piemonte
e della Lombardia • Necropoli etrusche
di Cerveteri e Tarquinia
ben note a tutti gli esponenti del-
di Pantalica • Genova, le Strade nuove
e il sistema dei Palazzi dei Rolli • Mantova e Sabbioneta • La ferrovia retica nel paesaggio
dell’Albula e del Bernina • I longobardi in Italia:
• Aree archeologiche di Pompei,
Ercolano e Torre Annunziata
ri, vecchi e nuovi? La dimensione
• Siracusa e le necropoli rupestri
• Portovenere,
civica e piazza Grande
nere al passo con i suoi competitoe le potenzialità del settore sono
• Dolomiti
• Modena: cattedrale, Torre
settore turistico italiano di rima-
• Val d’Orcia
• L’Orto botanico di Padova
Cinque Terre e isole
suo complesso per consentire al
luoghi di potere • Siti palafitticoli preistorici
delle Alpi
la classe dirigente del paese, compresa quella politica. Nel 2012 il peso complessivo del settore sul pil nazionale è stato del 5,4%, cifra che sale al 10,4% se si considera l’indotto (dopo aver raggiunto il picco del 13,6% nel 2000), una cifra che vale la metà dell’intero settore manifatturiero. Sono in molti ormai a chiedere che la questione
• Ville medicee
del turismo venga considerata
• Etna
una priorità nazionale. Uno degli ultimi atti del governo
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OTTOBRE 2013
••02COPERTINA.ROSSI
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Monti è stata la presentazione del piano strategico nazionale messo a punto dall’ex ministro del Turi-
in vista
smo, Piero Gnudi. A fronte di queste attività, la speranza di una crescita della competitività comples-
Tre elementi chiave che potrebbero essere affrontati rapidamente:
siva del settore potrebbe quindi
1. l’eccessivo peso delle regioni che ostacola lo sviluppo di un piano naziona-
oggi essere ben fondata. Una sfida
le. Le numerose iniziative promozionali prese dalle varie regioni senza co-
che potrebbe essere il test della vo-
ordinamento tra loro rischiano di essere controproducenti a livello nazio-
lontà reale di usare il turismo co-
nale. Le reazioni locali al Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale ne
me volano di sviluppo è l’Expo
sono una dimostrazione;
2015, con le potenzialità che esso rappresenta di veicolare flussi turistici sia nelle zone vicine a Milano che in altre parti del paese. È un’occasione da non perdere sia
2. un’iniezione di managerialità nella gestione delle aziende turistiche, nell’individuazione di sinergie, nel coordinamento tra le iniziative e nella progettualità del miglioramento dell’offerta;
3. l’avvio immediato di un processo che coinvolga la Rai e tutti i media indirizzato alla presa di coscienza da parte di tutti gli italiani del valore dell’im-
per il business che si potrebbe
menso patrimonio naturalistico e artistico del paese, un processo che con-
creare sia per testare sul campo le
sentirebbe ai vari luoghi “Carneade” sparsi per il paese di non dover aspet-
metodologie di possibili collabo-
tare di ospitare una fiction televisiva per essere scoperti!
razioni e sinergie lungo tutta la value chain del settore.
䡵
OTTOBRE 2013
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••03INTERVISTA.PATANE
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Intervista
LUCA PATANÈ
PUNTIAMO SULL’EXPO
È da alcuni mesi presidente di Confturismo. Nel 2001 diventa presidente di Uvet American express corporate travel, polo distributivo di servizi turistici nel mercato italiano e presente nei mercati francese, svizzero e rumeno. Dal 2012 è anche presidente di Federviaggio.
Roberta Roncelli
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OTTOBRE 2013
Milanese e amante della sua città, Luca Patanè è da pochi mesi presidente di Confturismo. Di esperienza nel settore ne ha da vendere, ma non solo. Dopo una lunga chiacchierata insieme scopri quanto entusiasmo e passione mette nel suo lavoro, ingredienti indispensabili per vedere il proprio business sotto una luce positiva. Fa il suo ingresso nel mondo del turismo nel 1989 in Uvet, di cui il padre era socio fondatore, fino a diventarne presidente, carica che detiene tutt’ora. Abbiamo parlato con lui dell’Italia, delle sue bellezze culturali e paesaggistiche conosciute in tutto il mondo. Gli abbiamo chiesto perché il turismo, il petrolio del nostro paese come è stato definito da molti, non riesce a sfruttare tutte le sue potenzialità. Una cosa è certa, e lo ribadisce più volte, sia in veste imprenditoriale che istituzionale: serve più managerialità nelle imprese e, fondamentale, bisogna uscire dallo scetticismo e puntare al cento per cento su un grande business, l’Expo 2015. L’Italia potrebbe fare del turismo
smo. Le faccio un esempio: un tu-
una delle sue principali fonti di
rista per entrare in Italia paga più
reddito, però non è così. Perché?
di 50 euro di tasse, che vanno da
«Perché il paese non ci crede dav-
quella di soggiorno sugli alberghi,
vero. È molto semplice. Non ci
a quella sui rumori che causano
credono in primis i politici e non ci
gli aeroporti, a quella per entrare
crede il paese perché non investe
nei centri storici… Non è così che
in maniera importante sul turi-
si fa, bisogna rendere fruibile il
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paese. E comunque questi soldi “estorti ai turisti” non vengono mai reinvestiti nel settore, non vanno ad alimentare l’industria turistica. Non vengono spesi per migliorare i servizi alberghieri oppure per alimentare meglio i flussi di alcune città». Cosa dobbiamo fare allora per cambiare registro e ampliare l’offerta turistica? «Il nostro è un settore molto complicato, ci vuole grande knowhow, ci vuole formazione, ma anche apertura, e bisogna capire come proteggere un nostro patrimonio, che è dato dalle persone che vengono nel nostro paese, ma soprattutto di quanto queste spendono e fanno crescere il pil. Da questo punto di vista è molto importante che ci sia una focalizzazione “primaria” sul turismo. Non c’è oggi e non c’è mai stata». Di turismo si parla tanto ma non si investe. Forse non c’è mai stata un’idea sistemica? «Per me l’Expo potrebbe essere l’occasione giusta per fare un sistema vero e incrementare le entrate. Se possibile anche per creare organizzazioni più grosse, robuste e strutturate. La mia azienda ci sta puntando tantissimo, ma io non rappresento solo la mia azienda, ne rappresento migliaia, quindi da questo punto di vista spero che se ne giovi tutto il sistema. Il 2015 è la più grande opportunità che ci sia capitata». OTTOBRE 2013
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Intervista
«Siamo a Milano, una delle città più attrattive del mondo: ha un brand a livello mondiale che hanno poche altre città in Italia»
Non siamo un po’ indietro con i lavori? «Tutti hanno questa impressione. Invece sono state fatte molte co-
maniera intelligente, possono si-
ficoltà, facendo prevalere il più
se. Siamo indietro per le metro-
curamente diventare un flusso
delle volte l’egoismo: “fallisci tu,
politane forse, ma cosa importa?
importante».
così sono più forte io!”. Tutto questo alla lunga ha indebolito il set-
Scusi la brutalità… Siamo a Milano, una delle città più attrattive
E le infrastrutture?
del mondo. Milano ha un brand a
«Sono molto importanti, però non
guatamente attingere alle risorse
livello mondiale che hanno po-
sono la sola cosa. In Italia abbiamo
professionali che uscivano dalle
che altre città in Italia. Questo
costruito troppi aeroporti. Questo
università perché mancava, e
evento va visto come una festa
ha finito per indebolire sia l’intero
manca tutt’ora, un legame tra uni-
per la città e vissuto quindi come
sistema aeroportuale che la com-
versità e turismo».
gioia e grande opportunità di
pagnia di bandiera».
cambiamento e di lavoro. Guar-
Come si affrontano questi pro-
diamo il bicchiere mezzo pieno e
Sicuramente non riusciamo a fare
facciamolo diventare colmo!».
sistema e abbiamo scarsissima
«Prima di tutto attraverso un
managerialità all’interno delle
maggior collegamento con le
aziende turistiche…
università. Ci sono molti corsi di
Quindi per ampliare l’offerta turi-
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tore che inoltre non ha saputo ade-
blemi?
stica lei punta soprattutto sul-
«Vero, il turismo ha secondo me
laurea in turismo, ma i giovani
l’Expo?
un peccato d’origine: è nato sul-
laureati quando approdano in
«Sì, ma non solo. Tutto il mondo
l’onda di una crescita economica
un’azienda si rendono conto di
degli eventi crea interesse. Ci so-
durata fino al 2007. Molte aziende
non avere niente in mano. Poi ci
no dei driver importanti che ab-
hanno avuto crescite vertiginose
vogliono idee e managerialità,
biamo sfruttato poco negli anni,
senza dover fare molto per soste-
perché l’Italia, che deve puntare
ma che avrebbero portato un
nerle. Con l’arrivo e il perdurare
a un’offerta di qualità, è un pae-
grande beneficio. Pensi al cam-
della crisi però molte di queste so-
se dove l’industria turistica si è
pionato mondiale di calcio del
no fallite perché non avevano ba-
troppo legata al prezzo: quasi
2014 in Brasile che tipo di flussi
si manageriali all’interno. Azien-
tutti quando devono fare un
avrà. Ma anche gli eventi sporti-
de spesso a conduzione familiare
viaggio vanno su internet e cer-
vi minori, se gestiti bene col ter-
che non hanno avuto il coraggio di
cano il prezzo migliore. La batta-
ritorio, localizzati e promossi in
fare sistema in un momento di dif-
glia sui prezzi rischia però di
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maniera insufficiente. Ho citato due problemi endemici che non posso risolvere io. Quello che invece vorrei fare è far diventare centrale l’Expo anche per Confturismo. È la sfida più importante di oggi, domani, dei prossimi due anni. Puntiamo tutti sull’Expo, su un evento concreto». Quale potrebbe essere il contributo o il supporto del management e
«Nel turismo penso ci sia bisogno di maggiore managerialità e internazionalizzazione: più contatti con l’estero, più confronto, più studio dei modelli stranieri per capire cosa si può applicare in Italia»
di Manageritalia? danneggiare l’industria turistica,
«Non è una domanda facile. Le
perché le aziende non investono
aziende sono in grande trasfor-
za di servizio. O meglio, portare
più. Terza cosa, bisogna lavorare
mazione. Penso che nel turismo
gli albergatori calabresi in Roma-
sul proprio entusiasmo e raccon-
ci sia bisogno di maggiore mana-
gna dove si vende bene la regio-
tarlo. Penso che non ci sia un set-
gerialità e internazionalizzazio-
ne nonostante un mare poco invi-
tore più bello e interessante del
ne: più contatti con l’estero, più
tante. Oppure mettere insieme i
turismo. Questo non lo racconta
confronto, più studio dei model-
casi migliori con i casi peggiori
nessuno. Se io gestisco flussi,
li stranieri per capire cosa si può
per farli migliorare. La globaliz-
vendo prodotti, racconto storie e
applicare in Italia e poi dobbiamo
zazione in questi anni è sempre
arricchisco l’immaginario delle
cercare di esportare le eccellenze
più spinta, quindi bisogna anda-
persone con le mie esperienze, io
che abbiamo nel turismo. A me
re a cercarsi il business fuori se
penso di fare il lavoro più bello
piacerebbe mandare in vacanza
non se ne ha abbastanza qua. Ci
del mondo. Bisogna rendere viva
gli albergatori italiani negli alber-
vuole una certa rete di
e tangibile l’esperienza che il
ghi stranieri a vedere la differen-
contatti per so-
cliente potrà vivere, fargliela assaporare». Come vuole contribuire Confturismo al rilancio del settore?
Confturismo
«Stiamo pensando a qualcosa di
È l’organismo di coordinamento più rappresentativo del settore, nato
nuovo da suggerire al governo.
nel 2000 su iniziativa di Confcommercio per promuovere a tutti i livelli
L’idea sarebbe di “produrre”
gli interessi delle imprese operanti nel turismo, valorizzarne l’imma-
qualcosa che possa servire alla
gine e favorire le relazioni tra le organizzazioni. Fanno parte del sistema
politica. È necessario che il go-
Confturismo e delle organizzazioni associate oltre 220mila imprese tra
verno diminuisca le tasse. Secon-
alberghi, agenzie di viaggio, campeggi, bed & breakfast, villaggi turi-
do me poi c’è un problema di fi-
stici, residenze turistico-alberghiere, bar, ristoranti, stabilimenti bal-
scalità grosso sul turismo. Un al-
neari, discoteche, ostelli della gioventù, per oltre 1 milione di addetti
tro problema importante è l’abu-
e circa 25 miliardi di euro di fatturato.
sivismo, che viene perseguito in OTTOBRE 2013
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Intervista stenerlo e andare all’estero. E
gna, a Santo Stefano. Avendo aper-
volte è più importante che ripete-
quindi ci vuole un po’ di politica,
to il 20 luglio ho avuto solo dieci
re i soliti luoghi comuni».
di managerialità e di knowhow
giorni per sistemarlo e renderlo
che voi potete trasmettere».
fruibile. Non mi sono mai occupa-
Le persone hanno prenotato su
to direttamente di villaggi, ma ho
una promessa?
Come sta cambiando la domanda
deciso di fare questo tentativo e so-
«Abbiamo raccontato la formula
turistica?
prattutto di seminare una nuova
alla nostra rete di agenzie di viag-
«La gente adesso cerca emozioni e
formula per capire l’appeal e l’ap-
gio e poi il passaparola ha fatto il
ha bisogno di socializzazione. Do-
proccio che ne avrebbe avuto. Una
resto. Ho avuto clienti che hanno
po cinque anni di stanchezza e di
formula che consisteva nel far di-
prenotato per una settimana e poi
crisi vuole cominciare a relaziona-
ventare ogni giorno unico nel suo
si sono fermati tutto il mese».
re, socializzare, avvicinarsi ad al-
genere e che contemplava format
tri. Quindi, un’offerta turistica che
diversi di intrattenimento affidati a
in questo momento si basa sulla
noti professionisti: dai concerti al-
«Sì, queste sono delle belle storie
socializzazione è vincente».
le commedie, agli sketch. Il tutto
da raccontare, storie vere, che fun-
insieme alla capacità di portare le
zionano. Non bisogna essere sem-
È una sua intuizione imprendito-
persone a emozionarsi, divertirsi e
pre depressi nella vita. Questo
riale o l’ha sperimentato?
aprirsi con gli altri: il vero motore
esperimento ha funzionato, forse
«Ho fatto una prova quest’estate e
di una socializzazione che ne di-
non sarà episodico, perché ci sono
ne ho desunto che è assolutamen-
venta l’obiettivo finale».
delle strategie per aprire una linea
te vero. Ho aperto un albergo abbandonato di 300 camere in Sarde-
Una bella soddisfazione…
di risorse di questo tipo con una Risultato?
formula nuova».
«Dopo cinque giorni abbiamo
«A me piacerebbe mandare in vacanza gli albergatori italiani negli alberghi stranieri a vedere la differenza di servizio»
avuto overbooking fino a fine ago-
Bene, ci ritroviamo fra due anni e
sto, il passaparola è stato “mo-
vediamo se l’Expo sarà una gran-
struoso”. Non riuscivamo più a
de opportunità come dice?
soddisfare le richieste. Siamo riu-
«L’Expo fa determinate cose, il re-
sciti a dare corpo all’esperienza
sto devono farlo le istituzioni, ma
che promettevamo, e l’hanno ca-
anche le aziende. Le sfide vanno
pita e apprezzata. Ho capito che
prese. Il messaggio che va comuni-
avere il coraggio di fare una speri-
cato è che bisogna rimboccarsi le
mentazione nuova e cogliere un
maniche, non arriva niente gratis.
bisogno latente della gente molte
Tutti devono fare la loro parte». 䡵
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OUR POINT OF VIEW Corporate social responsibility: Manageritalia and the earthquake in Abruzzo The “Ricominciamo da te” (Let’s start from you) initiative has now ended; it was launched in 2009 to support students and to contribute to the recovery of L’Aquila area that was badly affected by the earthquake. Infact, the nine “Laurea Manageritalia” (Manageritalia Degree) prizes with a value of one thousand euros each were assigned to nine students from the University of L’Aquila and this award has used up the solidarity fund of 98 thousand euros that had been set up in the framework of the “Ricominciamo da te“, an initiative promoted by Manageritalia in partnership with the Associazione librai italiani (Association of italian booksellers) of Confcommercio (Italian general confederation of commerce, tourism and services) and with the Cambiaso Risso insurance group of Genoa. The nine students were chosen via an announcement of selection among the students who had enrolled in the 2009/2010 academic year (the one after the earthquake) and had gained a three-year degree in accordance with the scheduled programme, with the highest final mark and the best average mark in the examinations. The project has led to the distribution of 882 book vouchers over a period of three years, each book voucher had a value of 100 euros which the students used in L’Aquila’s three University bookshops, providing an important economic support to small service companies which ran the risk of closing. Infact, due to the earthquake, these bookshops have lost their commercial premises in the historical centre and have transferred their business elsewhere. The support given to the students represents a small, but tangible contribution to the life of the University that is the town’s economic and social driving force. The number of enrolled students has not only remained the same but has even increased despite all the post-earthquake expectations.
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OSSERVATORIO LEGISLATIVO
osservatorio
a cura di Manageritalia
PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO LETTA SUI GIOVANI Progetto Youth guarantee: Cida incontra Giovannini l 7 ottobre scorso Manageritalia ha partecipato in rappresentanza di Cida a un incontro voluto dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini per porre le basi del Piano italiano per la Youth guarantee. Per attuare in modo efficace questo programma sulla garanzia europea per i giovani è istituita presso il ministero del Lavoro una struttura di missione che opererà in via sperimentale, in attesa della nuova definizione del ruolo che spetterà, in materia, ai servizi per l’impiego (secondo il programma dal 1° gennaio 2014 ed entro il 2020 gli stati membri dovranno realizzare degli interventi qualitativamente validi a sostegno dell’aumento dell’occupazione giovanile). La struttura di missione dovrà definire le linee guida nazionali per la programmazione degli interventi di politica attiva, individuare i criteri per l’utilizzo delle relative risorse economiche, promuovere, coordinare e valutare gli interventi di competenza dei diversi enti. Il piano dovrà stabilire un percorso di azioni concrete per raggiungere l’obiettivo fissato: garantire che i giovani ricevano un’offerta qualitativamente buona d’impiego, di formazione continua, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dall’uscita dal ciclo scolastico o dall’inizio del periodo di disoccupazione. All’incontro il ministro del Lavoro
I
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OTTOBRE 2013
ha raccolto le proposte delle parti datoriali. Cida è intervenuta affermando innanzitutto che i giovani rappresentano un’immensa risorsa che non viene utilizzata e che l’Europa non può permettersi di sprecare e che, come Organizzazione dei manager, siamo i primi chiamati ad applicare le normative sul lavoro approvate dal governo. Abbiamo proposto una migliore distribuzione delle risorse impiegate per le politiche del lavoro (oggi vengono spesi 27 miliardi, di cui 21 circa per i sussidi al reddito) in maniera da potenziare le politiche attive e investire sul sistema dei servizi per l’impiego, oggi del tutto insufficiente per garantire la nuova occupazione
dei giovani, a maggior ragione per realizzare la Youth guarentee. Cida ha poi richiamato l’attenzione sulla necessità di evitare la dispersione delle competenze manageriali, citando il dato dei 56mila dirigenti fuoriusciti dal mondo del lavoro. Poiché i due segmenti del mercato del lavoro giovani/anziani sono tra di loro interconnessi e non si può agire solo su uno dei due fronti trascurando l’altro, Cida ha rilanciato la proposta della staffetta intergenerazionale. Cida ha successivamente inviato un documento al ministro del Lavoro contenente le proposte avanzate in occasione dell’incontro, elaborato in collaborazione con Manageritalia.
INDAGINE CONOSCITIVA SULLA TUTE LA
Presentato documento congiunto di Fasdac e altri fondi sanit e commissioni riunite Bilancio e Affari sociali della Camera dei deputati hanno avviato nel mese di giugno 2013 un’indagine conoscitiva sulla sfida della tutela della salute tra nuove esigenze del sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica. Tale indagine intende analizzare la sostenibilità dei costi del Servizio sanitario nazionale, l’adeguatezza delle azioni finora messe in campo per il controllo della spesa sanitaria e tutti gli elementi di criticità connessi con l’andamento di tale spesa, ma anche valutare il livello di omogeneità su tutto il territorio nazionale dell’accesso alle cure e della qualità delle prestazioni sanitarie erogate. Tra i soggetti chiamati alle relative audizioni ci sono anche i fondi sanitari. Il Fasdac (nella persona del presidente Claudio Trucato),
L
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Procedura infrazione della Corte di giustizia europea contro l’Italia sulla mobilità dei dirigenti
el mese di settembre le organizzazioni dei manager sono state chiamate dal ministero del Lavoro in quanto la Corte di giustizia europea ha avviato una procedura di infrazione contro lo Stato italiano per aver escluso la categoria dei dirigenti dalla procedura sui licenziamenti collettivi ex lege 223/91 (procedura d’infrazione 2007-4652). La contestazione mossa contro
N
l’ordinamento italiano riguarda non solo l’esclusione dei dirigenti dalla consultazione e informazione sulla procedura di mobilità e dai limiti numerici dei lavoratori dipendenti previsti dalla suddetta legge, ma più in generale l’applicazione ai dirigenti della procedura di mobilità nel suo complesso. Il ministero del Lavoro si sta adoperando per giungere a una soluzione condivisa con le parti socia-
UTE LA DELLA SALUTE ALLA CAMERA
fondi sanitari integrativi insieme a Casagit (Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti), Faschim (Fondo di assistenza sanitaria per i lavoratori dell’industria chimica e farmaceutica) e Fondoest (Ente di assistenza sanitaria integrativa del commercio, turismo e servizi), ha incontrato il 12 settembre scorso il presidente della Commissione affari sociali, onorevole Pierpaolo Vargiu (Scelta civica per l’Italia), per sottoporgli la posizione congiunta dei fondi sui temi oggetto dell’indagine conoscitiva. In quell’occasione i fondi hanno presentato un documento unitario con alcune proposte sul piano normativo e sul piano fiscale. Il documento è stato acquisito agli atti dell’indagine conoscitiva. Auspichiamo che le proposte avanzate dai fondi siano recepite nel documento finale della commissione.
li, in maniera da evitare una sanzione all’Italia. Tuttavia le parti datoriali hanno proposto un testo per la modifica della legge 223/91 volto a definire una procedura di licenziamento del personale dirigente del tutto inedita. Tale procedura è stata giudicata dalle organizzazioni della dirigenza del tutto inaccettabile perché la scelta del licenziamento conseguirebbe, secondo l’impostazione di Confindustria e delle altre parti datoriali, a generiche “esigenze tecnico-produttive e organizzative del complesso aziendale”. Abbiamo quindi richiamato l’attenzione del ministero del Lavoro sugli accordi presi in occasione della riunione tenutasi a settembre. La proposta delle parti datoriali non è stata adottata. Si attende quindi una nuova ipotesi di mediazione tra le diverse posizioni. Ricordiamo che la procedura di infrazione avviata dalla Corte di giustizia non era rivolta a modificare le modalità di licenziamento del personale dirigente, bensì soprattutto a garantire a tale categoria un’adeguata informazione e consultazione. Cida ha pertanto respinto le suddette proposte di parte datoriale e ha chiesto che sia ripristinato il documento proposto dal ministero del Lavoro di modifica alla legge 223/91. Ciò anche alla luce del fatto che tale testo era già stato sottoposto in via informale alla Commissione europea. OTTOBRE 2013
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Responsabilità sociale
L’AQUILA
QUATTRO ANNI DOPO Assegnati nove premi di laurea Manageritalia da mille euro l’uno a nove studenti universitari dell’Aquila. Si conclude così Ricominciamo da te, iniziativa nata nel 2009 per sostenere l’università e contribuire al rilancio del territorio colpito dal sisma
C
ON L’ASSEGNAZIONE di nove “Premi di laurea Manageritalia” del valore di mille euro l’uno a nove studenti dell’Università dell’Aquila, si è esaurito il fondo di solidarietà di 98mila euro che era stato costituito nell’ambito di Ricominciamo da te, l’ini-
ziativa promossa da Manageritalia in collaborazio-
ne con l’Associazione librai italiani di Confcommercio e con il gruppo assicurativo Cambiaso Risso di Genova (vedi box). I nove studenti sono stati selezionati tramite bando tra coloro che, iscrittisi nell’Anno accademico 2009/2010 (quello successivo al terremoto), hanno conseguito la laurea triennale nei tempi previsti, con il voto finale più alto e la migliore votazione media negli esami. Ricominciamo da te Si conclude così un progetto che ha portato, nell’arco di tre anni, alla distribuzione di 882 buoni libro dal valore di 100 euro ciascuno. I buoni sono stati spesi dagli studenti nelle tre librerie universitarie dell’Aquila, dando un importante sostegno economico a piccole aziende del terziario che rischiavano la chiusura. A causa del terremoto queste librerie hanno perso i propri locali commerciali nel centro storico e si sono trasferite altrove. Il sostegno agli studenti rappresenta un piccolo, ma concreto, contributo alla vita dell’università, motore economico e sociale della città. Su una popolazione residente nel Comune di circa 70mila persone,
Niccolò Gori Sassoli
infatti, gli iscritti erano 24.756 nell’Anno accademico 2008/2009. Nonostante tutte le previsioni post-terremoto, il numero di iscritti non solo ha tenuto ma è addirittura aumentato: nell’anno in corso gli immatricolati sono stati, infatti, quasi 26mila.
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I VINCITORI DEI PREMI NOME
AREA/CORSO DI LAUREA
TITOLO TESI
Danilo Blasiotti
Sanitaria/Educatore sanitario
Attualità del pensiero di Paulo Freire
Pasquale Di Lorenzo Scienze motorie/Scienze motorie e sportive
Adattamento delle abilità motorie con variazioni del sistema percettivo
Giampietro Di Paolo
Scienze matematiche, fisiche e naturali/Informatica
Uso di Twitter e GitHub per analizzare la correlazione tra umore e produttività nello sviluppo di progetti open source
Marco Fattori
Ingegneria/Ingegneria elettronica
Progettazione e realizzazione dello stadio di gestione e comunicazione di un SAD multicanale
Aldo Loddi
Economia/Economia e amministrazione delle imprese
Analisi economica degli investimenti: confronto fotovoltaico - eolico
Anna Montuori
Psicologia/Psicologia
Dalla dipendenza affettiva al gaslighting
Serena Riccitelli
Biotecnologie/Biotecnologie
Oligopeptidi nelle applicazioni cosmetologiche Matrixyl
Giada Sciumé
Scienze della Formazione/Scienze dell’investigazione
La pedofilia: dinamiche socio-culturali e aspetti di un narcisismo deviato
Erika Volpe
Lettere/Lettere
P.D. James and the feminine tradition of detective fiction
L’Università, motore della città
versità riguarda l’alloggio degli
«Un trend nettamente in rialzo
studenti. Buona parte di loro, pri-
sul quale ha influito non solo la
ma del 6 aprile 2009, viveva nel
sospensione del pagamento delle
centro storico. Con la ricollocazio-
tasse universitarie decisa dal go-
ne delle strutture si sono “disper-
verno nel 2009, ma anche la varie-
si” tra le periferie e i paesi circo-
tà dell’offerta formativa, sia nel
stanti. Altre priorità su cui concen-
settore umanistico che in quello
trarsi sono l’adeguamento dei ser-
scientifico, e l’ottima qualità degli
vizi, in primis mensa e trasporti.
standard, nella didattica come
Per risolverli, spiega di Orio «sarà
Ferdinando di Orio
nella ricerca» afferma il rettore
fondamentale porre l’accento sul-
rettore uscente Università dell’Aquila
uscente Ferdinando di Orio. A te-
l’importanza che l’università rive-
stimoniare l’appeal dell’ateneo
ste sul territorio. Dobbiamo con-
c’è il fatto che oltre il 40% degli
solidare i rapporti con il mondo
Fare rete e dare risposte
iscritti non è residente in Abruz-
produttivo, nel quale far confluire
Si tratta di fare rete, insomma. Di
zo e che molti di loro non arriva-
i risultati della ricerca scientifica e
unire gli sforzi dei diversi attori
no solo dalle regioni limitrofe ma
rafforzare le sinergie con le altre
economici e sociali per elaborare
anche da lontano, come Piemonte
istituzioni universitarie abruzze-
una visione e una progettualità co-
e Friuli-Venezia Giulia.
si, allo scopo di rispondere in mo-
muni. È l’auspicio che formula an-
Non a caso uno dei problemi più
do efficace alle nuove esigenze
che Celso Cioni, direttore di Con-
urgenti da affrontare per garanti-
dell’offerta formativa in ambito
fcommercio dell’Aquila. «Abbia-
re la vitalità e la crescita dell’uni-
nazionale».
mo molte risorse a disposizione
«Porre l’accento sull’importanza dell’università per il territorio e consolidare i rapporti con il mondo produttivo»
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••05GORI_SOCIALE
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Pagina 24
Responsabilità sociale ma dobbiamo aumentare la colla-
ad amministrazioni di segno op-
borazione reciproca, puntando so-
posto, non hanno saputo accordar-
prattutto sulla condivisione del la-
si e questo ha rallentato la ripresa.
voro e della conoscenza. La vostra
«Dobbiamo impegnarci per dare
iniziativa è stata importante per-
risposta alle tante energie che so-
ché ha valorizzato proprio questo:
no emerse dopo il terremoto e che,
il fosforo, la conoscenza, la cultu-
a distanza di quattro anni, rischia-
ra. Partendo dai giovani, dal no-
no di sopirsi» continua Cioni «il
stro futuro». Un futuro che si pre-
nostro sistema produttivo è ricco
senta con luci e ombre. La ricostru-
di potenzialità ma anche molto
«Avremmo potuto far restare insieme i negozi storici, magari con affitti calmierati, creando un punto di riferimento di cui si sente la mancanza» Mario Di Felice associato a Manageritalia
zione è effettivamente iniziata ma
fragile e frammentato».
si è perso più tempo del dovuto.
L’Aquila, così come il resto del-
Molti ritengono che la classe poli-
l’Abruzzo, ha un enorme patrimo-
tica locale avrebbe dovuto fare di
nio. Cultura, turismo, artigianato,
pulsante della città, è seguita la di-
più: Comune e Regione, in mano
agroalimentare, servizi. Per valo-
sgregazione dei punti di riferimen-
rizzarlo in nome dell’interesse ge-
to della vita pubblica, come gli uf-
nerale, in modo sostenibile e lungi-
fici e le attività commerciali. Senza
mirante, servono nuove capacità
una vera pianificazione, mossi so-
di visione e di pianificazione.
prattutto dall’interesse privato e
«Dare risposte alle tante energie emerse dopo il terremoto che, a distanza di quattro anni, rischiano di sopirsi»
immediato, sono stati costruiti picLa parola a un associato
coli agglomerati di negozi. Nei
«Sono capacità di cui, in questi pri-
dintorni della città antica sono og-
mi anni di ricostruzione, si è senti-
gi sparsi dei minicentri commer-
ta una grande carenza» spiega Ma-
ciali privi di struttura organica e
Celso Cioni
rio Di Felice, associato a Manageri-
poco attrattivi». Esperto di gestio-
direttore Confcommercio L’Aquila
talia di origine aquilana. «Alla di-
ne e organizzazione, già direttore
struzione del centro storico, cuore
dei più importanti punti vendita di
••05GORI_SOCIALE
22-10-2013
13:20
Pagina 25
Standa, Coin e Rinascente, oggi
to delle strade adiacenti, ancora
lizzato dall’Associazione di Ro-
consulente nel settore moda, Di Fe-
chiuse, ancora zona rossa. Solo
ma insieme a Confindustria il 29
lice ritiene che sarebbe stato meglio
qualche bar è aperto regolarmen-
maggio a Pescara, al momento si
unire gli sforzi. «Se si fosse costrui-
te. I clienti sono quasi tutti operai
cerca di replicare l’esperienza di
to un unico polo avremmo potuto
e tecnici impegnati nei restauri. «È
Smi/Stm (Servizio manager nel-
far restare insieme i negozi storici,
evidente che la ricostruzione del
le imprese/Servizio temporary
magari con affitti calmierati. Si sa-
tessuto sociale e urbanistico dovrà
manager) maturata in Calabria.
rebbe creata un’alternativa all’uni-
procedere di pari passo con quel-
A seguire questi sviluppi è, in par-
co vero centro commerciale pre-
la dell’economia» dice il libraio
ticolare, il gruppo di lavoro Inno-
sente all’Aquila, quello di Pile.
Alfredo Murgo «la disoccupazio-
vazione organizzativa per le imprese
Avremmo limitato questa polve-
ne è forte, le imprese sono in diffi-
del Piano operativo nazionale
rizzazione, che ha grandi ripercus-
coltà e molti scelgono di andare a
2012-16 della Federazione. L’o-
sioni sul tessuto sociale della città,
cercare lavoro altrove. Chi resta
biettivo è quello di creare nuovi
oggi privo di punti di riferimento».
stringe i denti e va avanti, nella
collegamenti tra associati e pmi
speranza che i propri figli potran-
per diffondere competenza e cul-
Ricostruzione
no un giorno di nuovo godere la
tura manageriali.
Secondo diverse persone che vivo-
bellezza della città».
no e conoscono l’Aquila, per vedere la città ritornare a girare attorno
L’impegno di Manageritalia
al proprio centro storico (che ne
continua
continua a essere punto di riferi-
Manageritalia è al lavoro per dare
mento imprescindibile) dovranno
un seguito al suo impegno per
passare almeno 10-15 anni.
l’Abruzzo, continuando a puntare
Facendo una rapida passeggiata
sulla professionalità, sul merito,
in centro si nota il contrasto tra la
sulla capacità di fare rete.
frenesia dei cantieri aperti lungo i
Dopo l’incontro sul business col-
due assi viari principali e il deser-
laborativo e i contratti di rete rea-
䡵
«È evidente che la ricostruzione del tessuto sociale e urbanistico dovrà procedere di pari passo con quella dell’economia» Alfredo Murgo libraio
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Consumi
QUANDO
IL FRIGORIFE NON C’ERA Dal frigo all’immondizia: ogni europeo produce in media 180 chili di rifiuti alimentari all’anno.Tra nuovi stili di vita e abitudini alimentari, cosa è cambiato negli ultimi decenni?
A
PPARTENGO ALLA GENERAZIONE che ha vissuto il momento dell’arrivo del primo frigo in casa. Ricordo benissimo quando lo portarono, la marca e come era fatto, con il piano superiore di fòrmica che faceva anche da piano di lavoro, vista l’altezza di 90 cm. Una volta i primi
acquisti importanti (e di un certo valore) rappresentavano un momento quasi celebrativo. Ero troppo piccolo per avere coscienza di come era stata la vita senza frigorifero, ma vivendo in una città a circa 700 metri sul livello del mare posso immaginare che il problema della conservazione del cibo da ottobre a maggio non si ponesse: c’era il terrazzino che sopperiva alla mancanza dell’elettrodomestico bianco, oltre a una cantina seminterrata. In ogni caso, dai racconti dei miei, non c’era alcuno spreco anche senza frigo. Vivevo in una famiglia di cinque persone, con una madre casalinga che provvedeva a fare la spesa e ad amministrare l’economia domestica; ricordo che c’era un menu molto vario: ogni giorno una pietanza diversa, e tutto ciò che mia madre preparava si esauriva
Domenico Villani
nella stessa giornata. Insomma, per il netturbino che veniva a svuotare il secchio dell’immondizia sino alla porta di casa, al terzo piano, senza ascensore, c’era poco lavoro, quasi esclusivamente i resti della pulizia delle verdure, pesce e carni bianche (allora i polli venivano “macellati” in casa). Nostalgia? Forse, ma non si può fare a meno di porsi una domanda: come mai quando non c’era il frigo non c’era spreco e oggi che abbiamo a disposizione frigo, congelatore e dispositivo per il sottovuoto, si stima che ogni europeo produca in media all’anno circa 180 kg di rifiuti alimentari? C’è da chiedersi quindi quali sono stati i fattori che maggiormente hanno contribuito a creare tale situazione. Per spiegare le trasformazioni avvenute in questi ultimi sessant’anni, prenderò in considerazione due aspetti che, secondo me, sono stati determinanti.
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OTTOBRE 2013
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ERO Cambia l’assetto familiare Il primo cambiamento avviene quando buona parte delle donne aggiunge al lavoro di casa quello fuori casa. Sino ad allora l’esercizio dell’economia domestica veniva svolto con una programmazione giornaliera meno vincolante di quella di oggi. Ciò permetteva alle donne casalinghe di curare l’approvvigionamento alimentare più facilmente e con una cadenza quasi giornaliera. Indubbiamente il nuovo assetto familiare implicava dei cambiamenti nell’organizzazione domestica, di conseguenza occorreva pensare a diverse modalità per rispondere alle nuove esigenze. Purtroppo però si stava già esaurendo l’epoca in cui il futuro illuminava l’orizzonte sociale e personale e ispirava l’azione. Infatti la prima, e forse l’unica, risposta, tranne rare eccezioni, ai problemi che si creavano con i coniugi entrambi lavoratori, fu la nascita dei supermercati. Grandi negozi self service dove trovare tutto, dalla verdura alla carne, in confezioni pronte per la cottura. Ricordo l’apertura del primo supermercato. Anche in questo caso un momento celebrativo. Sembrava che terminata la fase di curiosità dovesse tornare come prima, inOTTOBRE 2013
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Consumi cosiddetta massaia e il negoziante, cessa completamente anziché rin-
Il cliente sceglie, sulla base delle sue conoscenze, informazioni, esperienze ecc., mentre il consumatore viene cercato e scelto da chi vende
saldarsi ed essere utilizzata per reciproci vantaggi. In sostanza il ruolo del titolare dell’esercizio doveva cambiare e assumere quello che oggi probabilmente prenderebbe il nome di food planner (alla stregua del wedding planner) e il suo marketing doveva consistere nella scelta di vendere quello che lui e i suoi vicini (leggi anche clienti) rappresentavano culturalmente. Così
vece, come sappiamo, i super-
finisce che la spesa viene relegata
market ebbero ben presto il so-
al sabato mattina presso il super-
pravvento sui piccoli esercizi
mercato, con un approvvigiona-
commerciali. Si pensò che fossero
mento di durata settimanale, se
L’abbreviazione q.b. è l’indicazione
più adeguati alle nuove esigenze:
non più lungo. Risultato: acquisti
che troviamo nelle ricette accanto
ampia e libera scelta.
meno consapevoli, asettici, stan-
ad alcuni ingredienti, ma soprat-
Come spesso succede, le rivoluzio-
dardizzati, qualità medio-bassa,
tutto accanto ai condimenti e che
ni sociologiche che non vanno ef-
quantità superiori all’effettivo fab-
sta per: “quanto basta”. L’indica-
fettivamente incontro alle esigenze
bisogno e quindi destinate a resta-
zione significa che la quantità del-
comuni, diventano vincenti so-
re inutilizzate per essere poi elimi-
l’ingrediente da usare deve essere
prattutto per demerito di coloro
nate alla scadenza, se non prima.
adeguata alla quantità della pie-
che, direi istituzionalmente, do-
28
tanza che dobbiamo preparare.
vrebbero cogliere i cambiamenti in
La “nascita”del consumatore
Un quantitativo diverso pregiu-
atto per proporre adeguate misure
Inizio anni ’80: in una convention
dica la riuscita della ricetta.
che tengano sempre al centro del-
della multinazionale americana
Nel preparare le ricette riusciamo,
l’attenzione i bisogni comuni e rea-
dove lavoravo, viene comunicata
bene o male, a trovare la giusta mi-
li delle persone. Mi spiego con un
“un’innovazione” per cui l’attività
sura, grazie all’attenzione, all’ac-
esempio: gli orari e i servizi degli
commerciale non doveva più rivol-
curatezza che mettiamo e anche
esercizi sotto casa, anziché tener
gersi al customer (cliente), ma al
all’esperienza, al buon senso e so-
conto dei nuovi orari di lavoro del-
consumer (consumatore). Appa-
prattutto alla conoscenza.
la famiglia e delle loro nuove esi-
rentemente si trattava solo di una
Il “quanto basta” rappresenta an-
genze, non registrarono alcun
differenza terminologica, una delle
che una testimonianza della ricer-
cambiamento importante.
cosiddette “americanate”; invece
ca del buon gusto, se pensiamo, ad
Non si vide la possibilità di offrire
non era così, se si pensa che non si
esempio, agli abiti su misura. I ma-
nuovi tipi di servizi che, oltre a ri-
parlava di beni di prima necessità
nager hanno estrema dimestichez-
spondere ai nuovi bisogni, avreb-
ma di beni mobili, insomma auto-
za con tale concetto, dovendolo
bero anche incrementato il busi-
mobili, prodotti dalla società che
applicare ogni giorno nella gestio-
ness. Quella relazione fiduciaria,
poi diede il nome al modo di pro-
ne delle risorse aziendali, tanto che
molto radicata, che esisteva tra la
durre su larga scala. Sino ad allora
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Il Gruppo di lavoro di Manageritalia Roma organizza il workshop
QUANTO BASTA: UN PRINCIPIO ETICO CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE 30 NOVEMBRE 2013 - dalle ore 9,15 alle 14 Tempio di Adriano - Roma
dalla loro ottimizzazione e dalla perfetta conoscenza del “quanto basta” dipendono le sorti dell’azienda.
PROGRAMMA DELLA GIORNATA 䡵
Si può affermare che si tratta di un principio con cui abbiamo a che fare quasi quotidianamente e la sua applicazione vincente è frutto della conoscenza e della logica. E allora: perché nei nostri acquisti di prodotti alimentari questa nostra “sapienza” si smarrisce? Mancanza di conoscenza, di logica, di entrambi o
Interventi di: Salvatore Caronna, deputato del Parlamento europeo, titolare nella Commissione sviluppo regionale e membro supplente nella Commissione agricoltura. Catherine Dickehage, private sector partnerships director World food programme. Federica Corsi, policy officer Oxfam Italia. Marta Leonori, assessore a Roma Produttiva. Chiara Pastore, University of York - School of politics, economics and philosophy e responsabile del progetto Feed York.
qualcos’altro? 䡵
Obiettivi: portare all’attenzione degli associati, ma non solo, un tema di alta rilevanza sociale. Condividere gli obiettivi delle associazioni/fondazioni/personalità che abbiano fatto del problema degli sprechi la propria mission. Orientare gli associati, le loro aziende e le loro famiglie verso comportamenti e stili di vita responsabili ed etici.
䡵
Presentazione dei risultati di un’indagine sul tema del convegno effettuata presso mense aziendali e associati Manageritalia: Roberto Orsi, presidente e amministratore delegato Errepi Comunicazione, direttore osservatorio Socialis, docente facoltà di Economia, Tor Vergata. Racconto sceneggiato, tratto dell’articolo di Domenico Villani “Quando il frigorifero non c’era”: Angela Sajeva, attrice, narratrice e insegnante di tecniche teatrali e di narrazione.
䡵
Tavola rotonda con la partecipazione di: Laura Ciacci, rappresentante Slow Food. Maria Marino, docente di fisiologia Università Roma Tre. Domenico Salvoni, responsabile marketing e comunicazione Gruppo Maiorana. Gabriel Battistelli, direttore Coldiretti Roma e Rieti. Gianfranco Masiero, responsabile acquisti Starwood per la regione del Mediterraneo.
䡵
Presentazione dei vincitori del Concorso effettuato presso alcune scuole superiori di Roma.
䡵
Intervento del rinomato chef Fabio Campoli.
䡵
Buffet a base di prodotti di eccellenza e/o provenienti dalla filiera del recupero sprechi alimentari.
Conduttore: Federico Quaranta, giornalista e conduttore di Decanter su Radio2 Rai, di Linea verde orizzonti e giudice de La prova del cuoco su Rai1.
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Consumi occupata da coltelli, di tutti i tipi, e quando dico di tutti i tipi non mi riferisco semplicemente alle loro diverse dimensioni, mi riferisco al fatto che c’erano per svariati tipi di alimenti, e nell’ambito dello stesso prodotto per le diverse varietà, esempio: un coltello per sbucciare le pere william, uno per le kaiser, uno per le conference e così via. Più che concentrato a sbrogliare la faccenda di quale potesse fare al mio caso, ero preso da una sensazione di sbigottimento che si alternava a quella di divertimento. Comunque, incuriosito, mi misi a contare quanti tipi di coltelli ci fossero: 67 e per difetto. Non so se Compresi appieno le differenze
per indecisione oppure per un fat-
quando, di lì a poco, negli Usa mi
to culturale, non comprai alcun
capitò di dover andare in un
coltello. Il giorno dopo pensai
grande magazzino per acquistare
che, forse, se non mi fossi fatto
un coltello da cucina. Superfluo
prendere dalla situazione invero-
sottolineare la grandezza del-
simile, probabilmente, per non
l’esercizio commerciale; per farla
sbagliare, ne avrei comprati alme-
breve chiesi a un addetto dove
no cinque, per utilizzarne solo
potevo trovarlo e gentilmente
uno e lasciare gli altri quattro im-
l’addetto mi indicò una corsia che
ballati. In questo caso sarebbero
si intravedeva abbastanza lunga;
stati i quattro coltelli inutilizzati a
per cui, ingenuamente, chiesi
scegliere me. Se anziché di coltel-
esattamente in che punto della
li si fosse trattato di un prodotto
il termine “consumo” era poco dif-
corsia erano posizionati i coltelli
alimentare, il non “usato” sareb-
fuso, limitato a ciò che effettiva-
e lui, molto sorpreso dalla mia
be stato il classico spreco alimen-
mente era sottoposto a usura e/o
domanda, mi confermò che quel-
tare e avrebbe preso la strada del
logoramento: ruote di un’auto,
la era la corsia giusta.
secchio dell’immondizia.
scarpe, vestiti ecc. L’utilizzo del
Pensai che forse c’era stato un frain-
nuovo termine, “consumatore”,
tendimento tra il mio inglese e il
Più quantità meno qualità
operava un’inversione sostanziale:
suo americano e lasciai perdere, di-
L’effetto combinato dei due fat-
il cliente sceglie, sulla base delle sue
rigendomi verso la corsia indicata
tori presi in considerazione ha
conoscenze, informazioni, espe-
dall’addetto. Non ci volle molto per
quindi conseguenza su due ele-
rienze ecc., mentre il consumatore
capire che non c’era stato alcun
menti che contraddistinguono
viene cercato e scelto da chi vende.
fraintendimento: tutta la corsia era
gli acquisti: la qualità e la quan-
Come mai prima non c’era spreco e oggi che abbiamo a disposizione frigo, congelatore e dispositivo per il sottovuoto ce n’è in abbondanza?
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Consumi tendenza è quella di considerare
di gestire gli acquisti. Non c’è
il cibo, che è il bene più essenzia-
dubbio che la quantità è una con-
le per la nostra esistenza, come
seguenza della qualità: maggiore
qualcosa da consumare, quindi
qualità implica minore quantità e
senza un’adeguata attenzione al-
non per un fatto economico – o
la qualità e a ciò che c’è dietro un
perlomeno non solo – ma fisiolo-
prodotto alimentare.
gico. Un prodotto di alta qualità
Mi viene in mente la fatidi-
infatti sazia molto prima di un
ca frase che ci viene
prodotto di scarsa qualità e sen-
detta quando vo-
za appesantire.
gliamo far riparare
Alcuni studiosi prevedono che il
un oggetto: “convie-
fenomeno dello spreco alimenta-
ne comprarne uno
re arriverà a livelli altissimi nei
nuovo anziché riparare
prossimi anni, il che significa che
quello vecchio, tanto la
dovremo gestire situazioni emer-
differenza del costo è mi-
genziali. Per sottrarsi alla “tiran-
nima”.
32
nia del momento” ben vengano
Già per un oggetto qual-
tutte le iniziative che cercano di
siasi questo approccio la-
trovare una collocazione al su-
scia perplessi se si pensa al-
perfluo alimentare, affinché non
la brevità della sua vita e all’im-
prenda la via della pattumiera
patto ambientale per smaltirlo,
(food sharing), ma occorrerebbe
figuriamoci quando viene appli-
soprattutto bloccare il declino
cato al cibo. Come accennavo
culturale e indirizzare le energie
prima, c’è un altro elemento che
affinché lo spreco non venga af-
contraddistingue gli acquisti e
fatto prodotto.
che è strettamente legato alla
Per operare i necessari cambia-
qualità: la quantità.
menti potrebbe essere sufficiente
Una volta si diceva che dietro al
coniugare gli aspetti positivi del
tità. Anche non volendo parlare
frigo strapieno c’erano delle moti-
periodo pre-frigo (quando nelle
di involuzione della qualità, va
vazioni sociologiche: una specie
case non era ancora presente il
tuttavia detto che attualmente i
di rivalsa nei confronti del perio-
frigo) con quelli post-frigo, sen-
prodotti di qualità non sono
do bellico in cui si era sofferto la
za bisogno di pianificare e mette-
quelli maggiormente diffusi, ba-
fame, per diventare successiva-
re in atto cambiamenti struttura-
sti pensare alla proliferazione dei
mente anche una dimostrazione
li. L’esperienza infatti suggerisce
fast food, dove l’elemento deter-
di opulenza e dello status symbol.
che non esistono cambiamenti
minante non è rappresentato dal-
Ma al di là di motivazioni socio-
strutturali senza cambiamenti
le caratteristiche organolettiche
logiche, il fatto che una moltitu-
banali, anzi sono questi ultimi a
degli alimenti, bensì dal breve
dine di persone muoia per man-
far scaturire i cambiamenti cultu-
tempo necessario per ordinare e
canza di cibo e acqua sarebbe già
rali. Esempio: considerare l’agri-
per mangiare, fattore che tra l’al-
sufficiente per far riflettere mag-
coltura come stile di vita e non
tro è caratterizzante del nome. La
giormente sulle nostre modalità
come un’industria.
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䡵
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••07NONSOLOCONSUMI
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NON SOLO CONSUMI
consumi
Giuseppe Minoia
AUTUNNO, TEMPO DI CAMBIARE
GfK Eurisko, fondato nel 1972, svolge indagini e studi sociali e di mercato. È parte del Gruppo GfK, uno dei più importanti network internazionali presente in più di cento paesi. GfK Eurisko svolge un’intensa attività di divulgazione, con la sua newsletter 5minuti e con il quadrimestrale Social trends, ai quali si sono aggiunti i periodici Talk e Connect, dalla sede centrale del gruppo. Nell’attività di informazione rientrano dieci seminari l’anno distribuiti tra Milano e Roma.
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OTTOBRE 2013
Obama non possono che diventare gli interrogativi da “pensiero forte” dei cittadini, di fronte ai quesiti etico/politico/planetari che si possono/devono affrontare anche lontano dalla città. I quotidiani servono ancora? Sì, ma devono essere in grado di porre con chiarezza e profondità le questioni cruciali che sono politico-geografiche, economico-sociali, psicologico-comportamentali.
L
La scorsa estate e anche l’avvio dell’autunno sono stati infuocati, ricchi di fatti che si sono inseguiti senza lasciare respiro, fatti (non fattoidi) decisivi per i nuovi equilibri e conflitti del pianeta. Dalla Turchia all’Egitto sino alla Siria, con le testimonianze sull’impiego di armi chimiche verso popolazioni inermi, dall’America di Obama bloccata per giorni alla tragedia di Lampedusa. Spesso i quotidiani hanno ritenuto i propri lettori solo attratti dai racconti che inevitabilmente scadono nel gossip, forse hanno pensato che il lettore sia meno sensibile ai grandi temi della storia. Ma questi atteggiamenti non trovano riscontri nel lettore forte, che è di fatto teso e impegnato come sempre nel suo contratto di lettura. Possiamo addirittura ipotizzare il contrario: che il lettore forte di quotidiani, proprio nel periodo delle ferie, sia più pretenzioso nelle attese perché con più tempo e “testa” per gli approfondimenti. In questo senso, i dilemmi di
Approfondire per formare un’opinione I quotidiani non possono limitarsi al racconto, ma devono diventare sempre più costruzioni di punti di vista che servono tutto l’anno per diventare esperti. Pertanto, non basta “coprire” i conflitti e ricorrere alla mozione degli affetti di fronte agli sbarchi dei rifugiati. Occorre, da esperti, spiegare che cosa implica, per loro e per noi, essere rifugiati oggi, quali conseguenze deriveranno dai conflitti nello scacchiere che comprende l’Italia nel Mediterraneo. Occorrono think thank che approfondiscano di più per aiutarci a costruire il punto di vista non ingenuo sulla complessità del quadro in cui siamo immersi. Può tutto questo essere risolto da internet? I dati esistono solo per chi sa fare data mining, e gli esperti autorevoli che spiegano mettendoci la faccia sono tuttora fondamentali. Questo per ribadire che stanno accadendo fatti che meritano di essere rac-
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contati, ma soprattutto “criticati” nelle loro implicazioni. E che ai fatti seguono inesorabilmente cambiamenti forti e deboli che riguardano valori quali la libertà e la democrazia, la difesa dei diritti fondamentali dei soggetti deboli, uomini e donne, nelle loro aspettative di vita, differenti in relazione alle origini. Con riflessi sulla politica e sulle attese verso i partiti e il governo, ma anche o soprattutto verso il mondo della produzione di beni e servizi.
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Fiducia nelle istituzioni Personalmente, quanta fiducia hai nei confronti di...?
2013 % “hanno fiducia” (punteggi 6-10)
Pmi
64
Mezzi di comunicazione
52
2011
Diff. % vs 2011
73
-12
63
-17
Grandi aziende
45
57
-20
Associazioni imprenditori
44
55
-20
Unione europea
44
63
-31
54
-36
46
-38
36
-51
24
-51
Stato italiano
Cambiamenti da cogliere
Sindacati
Ecco, ad esempio, alcuni segnali colti dai giornali che hanno dedicato troppi “titoli di prima” alla storia italiana per eccellenza: si sta sempre più studiando il modo di favorire il lavoro femminile, detassandolo e offrendo servizi, come gli asili, indispensabili per poter favorire l’occupazione delle donnemadri; il baratto continua a crescere di importanza, dai supermercati in cui si paga con buone azioni (volontariato come moneta) alla share economy che sta trasformando le relazioni, anche tra genitori e figli. Sino ai comportamenti duali, di coppia (dual earner, dual career), che significa ribaltone nei ruoli tradizionali domestici. Infine, i dati Istat che ricordano che il “posto fisso” tende a diventare minoranza: il contratto stabile, secondo l’Istat, è al 53,6% degli occupati. Potremmo proseguire con la citazione di altri segnali, ricordando ad esempio che in Gre-
Banche Partiti politici
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METODOLOGIA: • Tracking settimanale • Periodo rilevazione 18 marzo-2 giugno 2013 • Interviste personali domiciliari con l’ausilio di un pc multimediale (metodo Capi) • Campione rappresentativo della popolazione italiana dai 14 anni in su • 250 interviste settimanali per un totale di 2.500 casi © GfK Eurisko 2013 | Fonte Map (Monitoraggio atteggiamenti politici)
cia da settembre si possono acquistare e consumare prodotti che sono oltre la data di scadenza. Il cambiamento è inarrestabile, il “mulino” continua a macinare e la farina che esce è sempre diversa. Comunque gli orientamenti, considerando il casa e il fuoricasa, si modificano come evolvono i valori, anche quelli più forti di giustizia, di libertà e di uguaglianza. Il cambiamento deve essere anticipato, monitorato, possibilmente cavalcato, senza eccessivi rischi,
ma anche con l’ebrezza di correre incontro al nuovo. Mai come oggi è necessaria un’immaginazione sociopsicologica in tutti noi che studiamo le persone e i fatti, le opinioni e i valori, le ricadute forti e deboli di tutto questo. Gli uomini e le donne cambiano e chiedono di essere capiti nei loro bisogni e desideri. Gli spostamenti progressivi delle idee e dei valori richiedono più attenzione dal mondo dei media, ma anche dalla produzione di beni e servizi. OTTOBRE 2013
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Lavoro
LINEE GUIDA
PER L’EUROPA
La sfida del lavoro si gioca in Europa. L’Italia però è il paese con il minor investimento in servizi di ricollocazione, la maggiore dispersione scolastica e il minor numero di laureati
L
A SITUAZIONE OCCUPAZIONALE ITALIANA va ricondotta necessariamente al contesto europeo, sul quale si declina sempre più il mercato del lavoro. Il lavoro si sposta, colloca e organizza sempre meno su scala nazionale, soprattutto per i più giovani. Capire chi e cosa funziona nell’Europa del lavoro e chi
e cosa non funziona è dunque determinante. Nella cultura politica e sindacale diffusa nel nostro paese questa consapevolezza non è forse abbastanza sentita: le scelte e le politiche di questi anni non solo non sono state declinate spesso in senso europeo, ma in alcuni casi abbiamo fatto il contrario. Il funzionamento del mercato non crea di per sé occupazione e non esaurisce certo l’ambito degli interventi delle politiche e degli incentivi per favorirla. Tuttavia, è anche evidente come, se il mercato del lavoro non funziona, sia difficile crearne di nuovo: la prima creazione di nuovo lavoro sta nel far incontrare la domanda e l’offerta che c’è e da qui nel promuovere un sistema che per-
Romano Benini
metta alla scuola di formare i giovani alle esigenze delle imprese, alle imprese di puntare sul valore del capitale umano e di investire per questo scopo, ai poteri pubblici di riconoscere nella capacità delle persone e nella competitività delle imprese i due obiettivi di fondo dell’intervento pubblico nell’economia e nel welfare. La situazione italiana Se le cose stanno così, l’Italia è ancora messa male. Nelle scorse settimane l’Unione europea ha evidenziato i dati sul funzionamento del mercato del lavoro nel sistema europeo: l’Italia è al 24° posto su 27 nazioni, mentre per la competitività il dato è ancora peggiore, siamo il paese industriale dell’Occidente in cui conviene meno investire. Esiste in questa fase economica, che vede il tramonto del vecchio modello industriale, una precisa logica che collega questi due aspetti: un paese che non sa far funzionare il mercato del lavoro, che non promuove la capacità delle persone, diventa meno competitivo, in quanto la competitività in
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un sistema di qualità dipende an-
dici di riferimento e gli
che da questo fattore. La valuta-
incentivi, persi peraltro
zione che riguarda il mercato del
anche questi in regole e
lavoro italiano comprende in pri-
procedure complicate e
mo luogo un giudizio sul funzio-
diverse da regione a re-
namento dei sistemi regionali del
gione, che allontanano
lavoro: la comparazione europea
ancora di più le impre-
in questo senso è impietosa e mo-
se dal voler assumere.
stra come la governance delle politiche per l’occupazione attribui-
Il contesto europeo
ta dal “titolo V della Costituzio-
mento in servizi per il lavoro, la
Così come l’Italia opera sul merca-
ne” alle regioni ha prodotto in me-
maggiore dispersione scolastica e
to europeo, l’Unione europea ope-
dia pessimi risultati. Sono solo tre
il minor numero di laureati. Al
ra in un contesto competitivo con
le regioni italiane in cui il funzio-
tempo stesso siamo il paese in Eu-
gli altri sistemi economici avanzati,
namento del mercato del lavoro
ropa con le maggiori disomogenei-
come il Giappone, la Cina e gli Sta-
migliora il dato economico ed è un
tà interne: il tasso di disoccupazio-
ti Uniti, e con i sistemi in via di svi-
punto di riferimento per le impre-
ne giovanile passa dal 6% della
luppo, come i paesi del Bric. Lo sta-
se. A loro volta, le imprese italiane
provincia di Bolzano al 50% della
to di salute complessivo, il livello e
non brillano per capacità di inno-
Sardegna o della Calabria. In nes-
la qualità della vita, in Europa in
vazione e le logiche che muovono
sun paese europeo esiste una di-
la selezione e la valorizzazione del
versità così estrema tra i territori.
personale, compresi i manager,
È evidente quindi come l’attuale
premiano in Italia la fedeltà alla
crisi, che nasce come crisi finan-
proprietà rispetto al talento, mol-
ziaria per diventare oggi una crisi
to più di quanto accada nelle altre
occupazionale, richieda un’azio-
democrazie occidentali.
ne strategica che riveda le regole e
L’Italia ha alcuni record negativi in
i principi stessi di un sistema che
Europa per quanto riguarda la di-
è stato riformato più volte, senza
soccupazione giovanile e femmini-
mai funzionare. Forse perché le ri-
le e la presenza di neet, giovani che
forme che servono riguardano le
non studiano e non lavorano. Sia-
regole del gioco, le responsabilità
mo il paese con il minor investi-
e i poteri più che gli istituti giuri-
Il funzionamento del mercato del lavoro non crea di per sé lavoro e non esaurisce l’ambito degli interventi delle politiche e degli incentivi per l’occupazione
OTTOBRE 2013
37
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Lavoro questi anni non è stato molto ridimensionato né dalla crisi né dal-
Occupazione: LE POLITICHE ATTIVE DI MANAGERITALIA
l’entrata dei nuovi paesi a Est (alcuni dei quali come la Polonia e i pae-
MANAGERATTIVO
si baltici hanno avuto una fase di
A fine 2009 Manageritalia e Confcommercio stipulano l’ac-
sviluppo nonostante la crisi). Il
cordo quadro che prevede la realizzazione nell’arco del
punto di debolezza dell’Unione eu-
biennio 2010-2011 di iniziative di formazione affidate al
ropea in questi anni è invece pro-
Cfmt (Centro di formazione management del terziario) per il
prio il lavoro: dal 4% di tasso di di-
riposizionamento dei manager non più occupati e a supporto
soccupazione austriaco o olandese
delle imprese del terziario.
si passa al 25% greco o spagnolo.
Al termine dei due anni, il progetto viene prorogato in sede di rin-
L’Europa del lavoro appare ancora
novo del ccnl fino alla fine del 2013. In questo ambito nasce Managerattivo, che include i percorsi formativi esistenti e si apre a nuove iniziative che favoriscono l’incontro tra le competenze ma-
Il Regno Unito ha un servizio per l’impiego che piazza milioni di lavoratori, ma spende complessivamente sul lavoro molto meno dell’Italia, perché finanzia l’occupazione e non la permanenza nella disoccupazione
nageriali e le esigenze di sviluppo delle imprese italiane. L’obiettivo è valorizzare e sostenere il riposizionamento professionale dei dirigenti non occupati e favorirne l’incontro con le pmi che intendano cogliere opportunità di sviluppo e di crescita. In questo percorso si affianca il manager, che ripensa e ridisegna le proprie capacità e competenze e riflette sulla strada da intraprendere per ricollocarsi al meglio sul mercato. Si tratta dunque di un supporto valido e innovativo per la competitività delle imprese. Un’iniziativa concreta per migliorare il dialogo tra imprenditori e manager e sviluppare una maggiore capacità e diffusione della managerialità, contribuendo alla competitività dell’economia italiana. Su 598 dirigenti che hanno seguito i percorsi proposti da Manageritalia, quelli rioccupati sono stati 465, pari al 78%. Alcune di queste storie sono state raccontate nel libro Out of office, a cura di Massimo
un obiettivo lontano. La mancata
Del Monte, Carlo S. Romanelli, Gian Piero Scilio (Franco Angeli).
coesione sul lavoro rende l’Europa
Per un approfondimento sul progetto: www.managerattivo.cfmt.it
più debole nel confronto internazionale. L’Italia, con le sue profon-
MANAGERIN IMPRESA
de differenze interne, che ben poco
Managerinimpresa è il programma Managerattivo per supportare le
hanno a che vedere con le vocazio-
piccole e medie imprese nella realizzazione di progetti di sviluppo del
ni produttive del territorio, quanto
loro business. Come? Mettendo a disposizione la consulenza di pro-
più col malgoverno e l’assenza di
fessionisti con competenze elevate e certificate, derivanti spesso da
verifiche, è quindi sul lavoro debo-
carriere in multinazionali e grandi aziende italiane, al momento non
le tra i deboli. Il nuovo Quadro di
occupati. Si parla di un bacino di oltre 700 manager che hanno par-
sostegno europeo metterà a dispo-
tecipato al percorso “Comincio… da tre!” di Managerattivo e che
sizione dal 2014 più di 300 miliardi
rappresentano una fonte di proposte professionali qualificate per le
di euro per favorire coesione e oc-
piccole e medie imprese italiane, nei confronti delle quali Manageri-
cupazione. Sono questi i punti de38
OTTOBRE 2013
••08LAVORO.BENINI
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boli dell’Europa e ancora di più dell’Italia. Vediamo come si dovrebbe intervenire, seguendo l’esempio di nimpresa svolge
quella parte dell’Europa in cui il la-
una funzione di
voro, nonostante la crisi, sembra
promotore di una
ancora funzionare.
cultura della managerialità, come
I principi di intervento
fattore chiave per la
I sistemi del lavoro in Europa fun-
competitività sul merca-
zionano in base a scelte chiare e
to oggi.
precise. Il dibattito da fare non è su
Attraverso le realtà territoriali,
quali siano le scelte necessarie, ma
Managerattivo ha avviato un road-
sui motivi che impediscono a mol-
show nazionale per presentare il programma Managerinimpresa,
te nazioni e regioni, tra cui l’Italia,
raccogliere le adesioni da parte delle aziende interessate e avviare
di non fare quanto va fatto. Queste
dunque con loro il processo, dall’identificazione delle esigenze di svi-
sono le indicazioni che l’Unione
luppo, attraverso l’individuazione del manager più idoneo, all’idea-
europea ha stabilito e che vengono
zione del progetto in collaborazione con il manager stesso, fino al-
sostenute dai più di 300 miliardi di
la condivisione e all’avvio del piano di sviluppo in azienda e alla fi-
euro destinati per la coesione e il
nalizzazione del contatto. L’inserimento del manager in azienda è
lavoro dal Quadro comunitario di
correlato alle specifiche esigenze del progetto per un periodo mas-
sostegno 2014-2020.
simo di sei mesi, indicativamente due giorni alla settimana fino al completamento dell’obiettivo.
La sinergia fra scuola e imprese Far incontrare il percorso scolastico e quello lavorativo è in Eu-
BANDI DI ITALIA LAVORO
ropa una regola seguita e spesso
A fine maggio sono stati pubblicati sul sito di Italia Lavoro – la società
obbligatoria. I percorsi di ap-
del ministero dell’Economia e delle Finanze – i bandi “Manager to
prendimento sono seguiti da
work”, che hanno l’obiettivo di incentivare e reinserire nel mercato del
orientatori e l’educazione, anche
lavoro ex dirigenti e quadri disoccupati. A questo scopo Italia Lavoro
durante la scuola superiore e pri-
destina circa 10 milioni di euro. Ricordiamo che l’iniziativa prevede due
ma dell’università, prevede sem-
linee di intervento: l’erogazione di un bonus a favore delle imprese che
pre percorsi di formazione degli
assumono ex dirigenti e quadri disoccupati e un contributo per colo-
studenti in azienda. Il sistema più
ro che decidono di rioccuparsi attraverso l’autoimprenditorialità.
rigoroso è quello tedesco, ma in
Ad oggi sono state accolte circa 100 domande per il bando sull’autoim-
genere gli stage costituiscono un
piego e poche unità per il bando sul reimpiego da parte delle aziende.
obbligo per ogni offerta formati-
Di queste 100 domande, 36 provengono da nostri associati che han-
va di livello universitario. In Ita-
no voluto cogliere la sfida dell’autoimprenditorialità.
lia questa regola non è obbligato-
Saranno organizzati incontri a livello territoriale ed è previsto un conve-
ria e l’incentivazione del tirocinio
gno a livello nazionale per una diffusione capillare dell’informazione a li-
cambia da regione a regione. In
vello imprenditoriale.
ogni caso all’estero l’orientamento al lavoro permette di limitare OTTOBRE 2013
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Lavoro
L’Italia ha alcuni record negativi in Europa per quanto riguarda la disoccupazione giovanile e femminile e la presenza di neet, giovani che non studiano e non lavorano
la presenza di opportunità di impiego che non incontrano giovani preparati e formati più di quanto accada in Italia. Quando un lavoratore perde il posto Esiste una regola aurea che conviene a tutti: la condizionalità. All’estero chiunque perda o cerchi lavoro ha diritto a un’inden-
40
nità, che è condizionata dalla
voro molto meno dell’Italia, per-
ma degli incentivi per le assunzio-
partecipazione a interventi di at-
ché finanzia l’occupazione e non
ni. In Europa gli incentivi si distri-
tivazione al lavoro gestiti dai ser-
la permanenza nella disoccupa-
buiscono tra i diversi soggetti: le
vizi per l’impiego. Al disoccupa-
zione. Anche l’Italia ha regole
imprese che assumono, i disoccu-
to quindi conviene attivarsi, al-
per la condizionalità, ma ha un
pati che cercano lavoro e i servizi
trimenti perde l’indennità, allo
sistema di servizi del tutto inade-
per il lavoro che fanno incontrare
Stato conviene attivare il disoc-
guato e su cui non si è investito.
domanda e offerta. I sistemi che
cupato e fargli avere un nuovo
Le politiche per l’attivazione sono
funzionano meglio sono quelli in
lavoro, così smette di erogare
varie, dalla formazione ai corsi di
cui i servizi che fanno incontrare
l’indennità e risparmia. Il siste-
ricerca di lavoro, agli strumenti di
imprese e lavoratori ricevono per
ma più efficiente per l’attivazio-
formazione lavoro, fino alla rimo-
questo un beneficio, una remune-
ne al lavoro è quello inglese, che
tivazione del disoccupato: il pun-
razione a risultato. In questo mo-
vede impegnato un servizio ca-
to centrale per le politiche di atti-
do viene data qualità all’interven-
pillare con più di centomila ope-
vazione è dato dal fatto che siano
to. Inutile dire che il sostegno al-
ratori che seguono il reimpiego
interventi fatti sulla singola perso-
l’intermediazione non è mai stata
dei disoccupati. Il Regno Unito
na e che ci siano strumenti per ve-
una scelta italiana, che prevede
ha un servizio per l’impiego che
rificare il loro impatto concreto.
questo meccanismo solo in alcuni
piazza milioni di lavoratori, ma
Infine, completa l’intervento sulle
sistemi regionali, come quello del-
spende complessivamente sul la-
politiche del lavoro europee il te-
la Lombardia.
OTTOBRE 2013
䡵
••08LAVORO.BENINI
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••09ECCELLENZA
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Pagina 43
E D I Z I O N E 2 0 13
••09ECCELLENZA
L’eccellenza secondo... L’8 NOVEMBRE AL TEATRO DAL VERME DI MILANO scopriremo i vincitori della VII edizione del Premio Eccellenza Lido Vanni
La serata, che avrà inizio alle 20 ed è aperta a tutti gli associati Manageritalia, si concluderà con un concerto con i brani operistici più famosi della produzione verdiana eseguiti dall’Orchestra Filarmonica Italiana – diretta dal Maestro Giancarlo De Lorenzo – e dalla Corale Giuseppe Verdi di Parma, in onore del bicentenario della nascita di Verdi. In attesa di scoprire chi saranno i vincitori, ecco cosa significa “eccellenza” per alcuni dei giurati del premio. MARIA LUISA COPPA
GIORGIO DEL MARE
LINDA LAURA SABBADINI
Presidente Ascom Piemonte e vicepresidente nazionale Confcommercio Imprese per l’Italia
Fondatore e presidente di Methodos
Direttore del Dipartimento per le statistiche sociali e ambientali dell’Istat
Eccellere vuol dire “distin-
L’eccellenza nasce dentro al-
È eccellente da un punto di
guersi” per “doti superiori”
cuni di noi come slancio pas-
vista manageriale chi rie-
dal coro (mi si permetta di
sionale, forza intensa verso
sce a ottenere, date le ri-
usare questo termine anche
un ambito su cui proviamo
sorse a disposizione, il
in considerazione dell’o-
pulsioni attrattive, motivazio-
massimo risultato, in un
maggio che il Premio inten-
ni, bisogni di espressione del
processo di innovazione
de tributare al Maestro Giuseppe Verdi) valoriz-
massimo talento personale. È l’energia che inve-
permanente. E, considerando che parte delle
zando le proprie doti culturali e professionali al
stiamo nel voler raggiungere la perfezione come
risorse sono Persone, aggiungerei che un in-
servizio di obiettivi specificatamente d’impresa o
desiderio dominante dentro la nostra mente.
grediente dell’eccellenza è anche la capacità
sociali, in senso più lato. Senza mai dimentica-
L’eccellenza, dove è nata, diventa risultato di ec-
di valorizzare le risorse umane, tenendo conto
re, però, il fattore umano, quella capacità non co-
cezione, opera superiore, prodotto invidiabile non
delle differenze di genere. L’eccellenza del ma-
mune di guidare persone, associazioni e azien-
solo per le abilità e il talento profuso ma anche
nager dunque si deve misurare non solo in ter-
de, in un perfetto equilibrio di rapporto manage-
per i valori agiti che hanno consentito di concilia-
mini strettamente contabili di contributo al fat-
riale e leadership, sempre improntato ai valori
re vincoli e obiettivi fuori dal comune. L’eccellen-
turato dell’azienda, ma anche di apporto alla
dell’onestà e dell’esempio personale. Valori da
za manageriale è un ambito di questo slancio
generale qualità dell’ambiente di lavoro e dun-
preservare con decisione pur in tempi di crisi e
passionale ed è anche un risultato riconoscibile
que anche in termini di motivazione e soddi-
con ricadute spesso negative anche sul piano
solo dalla condizione di aver creato valore per una
sfazione dei collaboratori.
etico e sociale.
pluralità di soggetti e non solo per il bilancio di impresa.
LA MANIFESTAZIONE È PATROCINATA DA: R
••10tecnologia.SEVERINI
21-10-2013
15:36
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Business
ASCOLTARE IL WEB Vuoi conquistare il mercato? Ascoltalo sul web! Mai quanto oggi le aziende hanno un’opportunità imperdibile: sfruttare gli strumenti digitali per raggiungere l’enorme massa di popolazione in rete per costruire una relazione produttiva Valeria Severini
44
OTTOBRE 2013
O
GGI uno dei canali
ressante nel momento in cui
più importanti per
un’azienda italiana ha l’opportu-
fare business è quel-
nità di inserirsi nel panorama di-
lo digitale. In parti-
gital del mondo. Solo per fare
colare, il social commerce rappre-
qualche esempio, in Asia gli in-
senta la soluzione più innovativa
ternauti nel giugno 2012 hanno
e travolgente grazie alla quale le
superato il miliardo; nell’Ameri-
aziende italiane possono fare bu-
ca del Nord i 273 milioni; in Afri-
siness anche all’estero. Ma perché
ca i 167 milioni (fonte Internet
questo è vero oggi e non lo era in
world stats). A tutto ciò si ag-
passato? Cosa è cambiato nel pa-
giunge un’altra considerazione
norama digitale degli ultimi anni?
importante: se fino al 2010 oltre il
Anche se non ce ne siamo accorti,
90% del traffico verso siti di
tutti noi siamo stati i protagonisti
ecommerce proveniva dai moto-
di una vera e propria rivoluzione
ri di ricerca (e comunque la po-
che ha portato, tra il 2010 e il 2013,
polazione internauta era sensi-
a una crescita degli internauti nel
bilmente più piccola), oggi circa
mondo di circa il 42%. Se nel 2010
la metà dei visitatori proviene
la popolazione internet mondiale
dai social media (un 50% di flus-
si aggirava intorno a 1,9 miliardi
so si mantiene costante dai moto-
di utenti, nel marzo 2013 abbiamo
ri di ricerca).
superato i 2,7 miliardi (fonte Inter-
In altre parole, sono cambiate le
net world stats).
tecnologie e i luoghi di relazione
Cosa significano questi dati? Og-
tra utenti e aziende, e si tratta di
gi per la prima volta le aziende
un fenomeno in continua espan-
possono sfruttare gli strumenti
sione: le persone desiderano en-
digitali e raggiungere l’enorme
trare in relazione con le aziende
massa di popolazione che naviga
in luoghi digitali “nuovi” e con
la rete per costruire con questa
modalità sempre più mobili. Il
una relazione produttiva. Tale si-
mobile, insieme ai social media,
tuazione diventa ancora più inte-
è un’altra grande evidenza e op-
••10tecnologia.SEVERINI
21-10-2013
15:36
Pagina 45
portunità per le aziende: circa la
molto semplice ma fondamenta-
metà del traffico internet avviene
le: prima di agire ascoltiamo cosa
oggi via mobile, in ogni luogo e
avviene intorno a noi, interpre-
in qualsiasi momento.
tiamolo e poi pianifichiamo una strategia e mettiamola in atto.
Una strategia
Questo principio può essere ap-
di social intelligence
plicato in modo funzionale anche
Quindi, come fare? Come utilizza-
al mondo digitale e all’esplora-
re questo potenziale digital per al-
zione di nuovi territori nei quali
largare il proprio business anche
costruire un business aziendale.
oltre i confini nazionali, verso pae-
Stiamo parlando della social in-
si interessanti e potenzialmente
telligence, di analisi
remunerativi? Una cosa è certa:
e ricerche che,
occorre avere una strategia solida e ben definita per non sbagliare rotta e per andare incontro a realtà straniere che spesso
sono poco conosciute nelle loro dinamiche e caratteristiche digitali. Il web raggiunge qualsiasi continente, per sua natura non ha confini, ma
con il sup-
ogni realtà locale ha caratteristi-
porto dell’adeguata
che anche digitali che la contrad-
tecnologia, permettono di com-
distinguono. Conoscerle può dav-
prendere quanto, dove e con
vero fare la differenza sulla riusci-
quale “sentiment” si parla nel
ta di un business model.
web delle aziende, dei loro pro-
Ecco allora che la tecnologia e
dotti o di tematiche specifiche.
l’esperienza sul campo possono
Come abbiamo detto, il mondo
venire a sostegno delle aziende
digitale è globale per definizio-
che decidono di sfruttare la pre-
ne, ma per fare business non ba-
senza online di oltre 2,7 miliardi
sta più presentare il proprio pro-
di persone. I segreti del mestiere
dotto, non è questo che si aspet-
sono racchiusi in un processo
tano i consumatori digitali: è
Le persone desiderano entrare in relazione con le aziende in luoghi digitali “nuovi” e con modalità sempre più mobili
OTTOBRE 2013
45
••10tecnologia.SEVERINI
21-10-2013
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Pagina 46
Business locali ben precise; conoscerle permette alle aziende di fare scelte strategiche di posizionamento sui singoli canali, anche sulla base del paese individuato come potenzialmente interessante. Pensiamo a Twitter: la sua rilevanza e penetrazione nel Regno Unito è molto più forte rispetto a quanto non lo sia per il momento in Italia; in Cina il vuoto di Facebook e Twitter è stato colmato da Weibo: un social network ibrido che registra più di 300 milioni di iscritti e le cui logiche agli occidentali possono sfuggire, tanto che la registrazione può avvenire non tramite inmercati esteri e in quelli emer-
dirizzo email, ma attraverso il
genti. Per esempio, è possibile ri-
proprio numero di telefono, a te-
levare quali sono gli argomenti
stimonianza del fatto che ogni re-
di cui si conversa in rete; quali so-
altà ha le sue peculiarità che per
no i toni delle conversazioni e gli
essere sfruttate devono prima es-
stili di comunicazione utilizzati;
sere conosciute e comprese.
chi sono gli influencer; quali con-
Un altro esempio interessante è
tenuti sono più adatti alla comu-
quello dei forum: in Italia esiste
nicazione dell’azienda rispetto a
infatti un’evidente prevalenza di
un determinato target; chi sono i
forum dal taglio femminile e dedi-
competitor, quanto si parla di lo-
cati alle mamme, a prova del fatto
ro e come se ne parla; quanto e
che la fisionomia di un paese si ri-
necessario raccontare una storia,
con che aspettative si parla di
flette anche nelle sue scelte e ten-
la migliore possibile, per colpire
mercati e prodotti simili al pro-
denze digitali.
il target del paese di riferimento.
prio. Questo significa capire qua-
È per questo che è fondamentale
le storia raccontare e in quale mo-
Conversazioni mirate
capire qual è la realtà digitale al-
dalità, per essere davvero compe-
Fare un ascolto della rete signifi-
l’interno della quale posizionare
titivi sul mercato che si desidera
ca andare ancora più nel detta-
i contenuti migliori.
conquistare.
glio rispetto a tutto questo: signi-
Ascoltando il web e interpretando i risultati si possono avere informazioni preziosissime non solo su quanto sta accadendo in Italia, ma anche nei mercati esteri
fica capire qual è la storia giusta
Ascoltando il web, e interpretan-
46
do i risultati dell’ascolto, si pos-
Le differenze tra i paesi
da raccontare, il cosiddetto story-
sono avere informazioni prezio-
Per fare qualche esempio, i social
telling, e quale il giusto tone of voi-
sissime non solo su quanto sta ac-
network sono un fenomeno sì
ce e i canali da utilizzare. Per
cadendo in Italia, ma anche nei
globale, ma con caratteristiche
esempio, l’esperienza della social
OTTOBRE 2013
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21-10-2013
15:36
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intelligence ci insegna che se ci
l’onda delle emozioni già presen-
muoviamo nel settore alimentare
ti e instaurare una relazione,
è bene non parlare del prodotto in
aprire una conversazione e crea-
sé, ma creare un racconto che
re network intorno al proprio bu-
metta al centro dell’attenzione le
siness. Dopotutto, la rete è fatta
ricette nelle quali il prodotto vie-
di persone che interagiscono e
ne utilizzato; se parliamo di og-
comunicano tra di loro; è questo
gettistica per la casa, decliniamo-
che si aspettano dalle aziende,
la nelle occasioni d’uso relative;
un dialogo e un confronto aper-
se il focus è l’energia, raccontia-
to, nei luoghi dove essi si trova-
mo una storia di tutela ambienta-
no e secondo le modalità tipiche
le ed eco-sostenibilità.
della propria realtà digitale.
Ma ancora, andiamo a scoprire
Le aziende oggi devono non solo
anche grazie al bagaglio strategi-
dove le persone sul web conver-
attrarre potenziali clienti verso il
co-informativo della social intel-
sano di più, chi sono gli infuencer
proprio ecommerce, ma devono
ligence che possiamo davvero
e dove gli acquirenti compiono le
anche avvicinarsi al loro pubbli-
aprire le porte verso un mercato
proprie scelte d’acquisto: in que-
co di riferimento cavalcando
estero… comodamente seduti al-
sto modo è possibile cavalcare
l’onda delle relazioni digitali: è
la nostra scrivania.
Fare un ascolto della rete significa capire qual è la storia giusta da raccontare, il cosiddetto storytelling, e quale il giusto tone of voice e i canali da utilizzare
䡵
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INIZIATIVE MANAGERITALIA
MADE IN SWITZERLAND 34a COPPA DI SCI MANAGERITALIA E SETTIMANA BIANCA
DAL 16 AL 23 FEBBRAIO
A ST. MORITZ, CANTON GRIGIONI, SVIZZERA
S
Sarà al 100% elvetica l’edizione 2014 della Coppa di sci Manageritalia. L’appuntamento di quest’anno infatti si terrà a St. Moritz, una delle stazioni di villeggiatura e sport invernali più rinomate al mondo. A 1.856 metri di altitudine, nel cantone dei Grigioni in Alta Engadina, si trovano infatti ottime piste, innumerevoli proposte sportive, clima asciutto e frizzante, boutique, mondanità e tanti eventi culturali che ne fanno una destinazione unica nel suo genere.
Per maggiori informazioni www.manageritalia.it oppure 0229516028
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OTTOBRE 2013
A due passi dalle piste da sci Gli iscritti alla settimana bianca pernotteranno all’Hotel Reine Victoria, situato a 80 metri dalla stazione di partenza della funivia Signal, che porta direttamente sulle piste di Corviglia e Piz Nair, vicino alla stazione termale di St. Moritz Bad. L’hotel è all’interno di un raffinato palazzo d’epoca nello stile svizzero di fine ’800, un ambiente dagli spazi comuni raffinati, impreziositi con stucchi e specchi di fine secolo.
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Q U O T E D I PA R T E C I PA Z I O N E
••17SCI.2014
SOLO SOGGIORNO ADULTI in doppia standard in doppia uso singola 3° e 4° letto in camera unico vano 3° letto in camera doppio vano
Pacchetto sciatori 1.050 1.155 735 893
non sciatori 790 895 553 672
free 525 788
free 395 593
BAMBINI* da 0 a 2 anni non compiuti** da 2 a 12 anni nc in camera unico vano in 3° e 4° letto da 2 a 12 anni nc in camera doppio vano in 3° letto
* Le tariffe dei bambini si intendono se in camera con due adulti ** Finkly card obbligatoria: 11 euro al giorno da pagare in loco, che comprende culla, seggiolone, latte fresco e pappe adeguate. Le camere saranno consegnate alle ore 17 (primo pasto in entrata: cena) e dovranno essere rilasciate entro le 10 del giorno di partenza (ultimo pasto in uscita: pranzo). LA QUOTA NON SCIATORI COMPRENDE 䡵 7 notti con trattamento di pensione completa, bevande incluse, presso il ristorante dell’hotel; 䡵 animazione diurna e serale, Birba Club (4-12 anni) a orari prestabiliti; 䡵 massaggio di 30’ al centro benessere previa prenotazione in hotel e disponibilità. LA QUOTA SCIATORI COMPRENDE 䡵 tutto quanto indicato nella quota NON sciatori più skipass per 6 giorni; 䡵 disponibilità di maestri per 5 giorni. IL SERVIZIO ESCLUDE Assicurazione medico-bagaglio, assicurazione annullamento, gli extra e tutto quanto non citato nella voce “la quota comprende”.
PENALI PER ANNULLAMENTI Fino a 30 giorni lavorativi prima della partenza: 10%; da 29 a 21: 25%; da 20 a 11: 50%; da 10 a 3: 75%; da 2 giorni prima della partenza: 100%.
••17SCI.2014
21-10-2013
15:37
Pagina 50
Informazioni utili Hotel Reine Victoria**** via Rosatsch 18, 7500 St. Moritz, Svizzera Tel. +41 081 8375830 email: hotelvictoria@th-resorts.com COME RAGGIUNGERCI In auto: da Milano direzione Lecco-Chiavenna-Passo Maloia-St. Moritz. In treno: stazione di Tirano, quindi trenino Bernina Express per St. Moritz oppure stazione di Chiavenna con pullman per St. Moritz.
Modalità di prenotazione e versamento della quota di partecipazione Inviare la sola scheda di prenotazione, pubblicata nella pagina a fianco, senza effettuare il pagamento. Manageritalia Servizi, ricevuta la scheda, provvederà al più presto a confermarvi la prenotazione o, nel caso fossero già esaurite le camere, ad avvertirvi dell’inserimento del vostro nominativo nella lista d’attesa. Una volta avvenuta la conferma da parte di Manageritalia Servizi, spetterà a voi provvedere, entro massimo 5 giorni, al pagamento con bonifico bancario (in un’unica soluzione) intestato a: Hotelturist Spa presso Banca Monte Paschi Siena - Filiale 50 Iban IT 03W0103012150000004832325. Swift: PASCITMMXXX. Causale: Reine 007 Manageritalia.
LE PRENOTAZIONI SONO APERTE FINO AL 15 GENNAIO 2014
NON VENGONO ACCETTATE PRENOTAZIONI TELEFONICHE.
REGOLAMENTO Gara in programma: slalom gigante in due manche (sabato 22 febbraio). Partecipanti: possono gareggiare gli iscritti a Manageritalia, i loro familiari e ospiti, tesserati Fisi e non (questi ultimi dovranno provvedere personalmente alla propria assicurazione). Eventuali tesserati Fisi dovranno comunicare all’atto dell’iscrizione il punteggio e la categoria di appartenenza. Responsabilità. Nessuna responsabilità verrà assunta per quanto possa accadere a concorrenti o a terzi durante allenamenti o gare.
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OTTOBRE 2013
21-10-2013
scheda di prenotazione
••17SCI.2014
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Fisco
CONTRO L’
EVASIONE
Quali sono i principali mezzi utilizzati dall’amministrazione fiscale per combattere l’evasione e soprattutto quanto sono efficaci? Ivan Centomani
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OTTOBRE 2013
«L’
EVASIONE
ficaci per contrastare l’evasione
FISCALE di-
fiscale? Vediamone alcuni, i più
storce la con-
importanti, nel concreto.
correnza tra
imprese, accresce l’onere fiscale per i
L’autodichiarazione
contribuenti onesti, esaspera le di-
del contribuente
suguaglianze. Per contrastarla va-
Come sappiamo, il nostro siste-
rie misure sono state adottate, quali
ma fiscale è basato, per la mag-
la limitazione all’utilizzo del con-
gior parte dei tributi, sul mecca-
tante, il potenziamento e la condivi-
nismo (perfetto sul piano teorico)
sione delle basi dati a disposizione
dell’autodichiarazione e, quindi,
delle diverse amministrazioni inte-
sulla collaborazione del contri-
ressate, il rafforzamento delle dispo-
buente chiamato ad “autoliqui-
sizioni di contrasto alle frodi dell’Iva
dare” le imposte dovute, dichia-
[...]. In una fase che costringe gli ita-
rando al Fisco gli elementi da cui
liani ad affrontare sacrifici quotidia-
poi discende la relativa base im-
ni, il tenace perseguimento degli
ponibile. In tale meccanismo, pe-
evasori e la facilitazione dell’adem-
rò, l’amministrazione finanziaria
pimento degli obblighi fiscali per i
non conosce l’effettiva realtà eco-
contribuenti onesti costituiranno
nomica del contribuente e per
iniziative importanti per conseguire
farlo si avvale di tutta una serie
una maggiore giustizia sociale […]
di poteri autoritativi (cosiddetti
e creare un nuovo rapporto tra con-
“poteri istruttori”), che però
1
tribuenti e Fisco» .
comportano l’intromissione nella
Ma esistono davvero le basi per
sua sfera giuridica e soggettiva,
creare un nuovo rapporto tra Fi-
di fatto comprimendola, seppur
sco e contribuenti? E, soprattutto,
temporaneamente. Di tale “intro-
i poteri a disposizione dell’ammi-
missione”, poi, l’amministrazio-
nistrazione finanziaria (intesa co-
ne finanziaria si rende artefice
me Agenzia delle entrate e Guar-
anche quando a dover essere con-
dia di finanza) sono realmente ef-
trollata non è solo la reale situa-
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zione economica del contribuen-
normali evoluzioni del sistema
te ma il rispetto da parte di que-
processuale tributario attuale, i cui
st’ultimo degli obblighi strumen-
codici di riferimento sono variati in
tali previsti per legge, quali
funzione della “fase accertativa”,
l’emissione di fatture, ricevute,
visto che l’esigenza del legislatore
scontrini o documenti accompa-
è sempre stata solo quella di alleg-
gnatori della merce venduta o ac-
gerire il contenzioso e fare cassa
quistata, «la cui violazione configu-
nell’immediato (vedi aumento del-
ra di per sé fattispecie sintomatiche
l’Iva al 22%).
di pericolo per l’Erario e come tali
Se da un lato, però, l’esercizio del-
2
Il nostro sistema fiscale è basato sul meccanismo dell’autodichiarazione, ma si avvale anche di poteri autoritativi
autonomamente sanzionate» .
l’attività istruttoria deve svolgersi
tiva ritenuta più efficace e adegua-
Nonostante siano passati oltre
nel rispetto dei principi costituzio-
ta al caso concreto, rientra nella sfe-
quarant’anni dall’introduzione in
nali di legalità (ossia di corrispon-
ra discrezionale degli organi veri-
Italia dell’Iva e dall’approvazione
denza dell’attività amministrativa
ficatori (Agenzia delle entrate e
del decreto sull’accertamento delle
alle prescrizioni di legge), impar-
Guardia di finanza).
imposte sui redditi, i poteri istrut-
zialità e trasparenza (art. 1, legge
tori del Fisco non hanno mai subi-
212 del 2000, cosiddetto Statuto dei
to alcuna sostanziale modifica nel
diritti del contribuente), dall’altro
corso del tempo, fatta eccezione
la scelta di quali poteri utilizzare,
per alcuni piccoli adattamenti alle
in relazione alla metodologia ispet-
1
2
Tratto dal discorso tenuto il 17 giugno 2013 dal ministro dell’Economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni in occasione della chiusura dell’anno di studi 2012/2013 della Scuola di polizia tributaria della Guardia di finanza. A. Fantozzi, Corso di diritto tributario, Torino 2003.
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Fisco
3
Le metodologie di controllo
indagini sugli aspetti sostanziali
rie di interventi legislativi susse-
A tal proposito, dal 1971 ad oggi
della posizione fiscale del contri-
guitisi nel corso degli ultimi anni,
sono state predisposte dall’am-
buente, riducendo al minimo i
tali poteri sono stati estesi anche
ministrazione finanziaria circa
controlli formali.
all’accertamento delle imposte di
100 diverse metodologie di con-
La disciplina madre in materia di
registro, ipotecarie e catastali e al
trollo, appositamente suddivise
controlli è contenuta nella legge
controllo sulla corretta percezione
per singole attività economiche,
4/29, oltre che nelle singole leggi
dei finanziamenti pubblici sia na-
al dichiarato scopo di uniformare
di imposta, nello Statuto dei dirit-
zionali che comunitari.
i comportamenti operativi degli
ti
uffici e assicurare ai controlli stes-
212/2000) e nei codici penale e di
I poteri di controllo
si uno standard qualitativo più
procedura penale, ma le attribu-
dell’amministrazione finanziaria…
elevato, aumentando la proficui-
zioni e i poteri istruttori ricono-
L’esercizio di tali poteri inoltre
tà dei risultati e indirizzando le
sciuti all’Agenzia delle entrate e
può essere effettuato in due mo-
alla Guardia di finanza sono es-
di. Il primo in via diretta, ossia
senzialmente previsti dagli artt. 51
nei confronti del soggetto passi-
e 52 del dpr 633/72 e 31, 32 e 33 del
vo d’imposta sottoposto a con-
dpr 600/73, che disciplinano ri-
trollo attraverso azioni “invasi-
spettivamente l’Iva e le Imposte
ve”: accessi, ispezioni documen-
sui redditi. Attraverso poi una se-
tali3 e verifiche presso i propri lo-
Molti confondono il concetto di “ispezione” con quello di “ricerca”, che consiste nella materiale individuazione (anche contro la volontà del contribuente, in sede di accesso) di libri, registri e documenti necessari ai fini della verifica stessa. In base alle circolari dell’Agenzia delle entrate, inoltre, l’ispezione documentale si estende anche al riscontro del regolare funzionamento degli apparecchi misuratori fiscali.
del
contribuente
(legge
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cali di pertinenza sia commercia-
permanenza nei locali degli
li che non. Oppure anche attra-
agenti verificatori, inoltre, non
verso azioni “non invasive”: invi-
può superare i 30 giorni lavorati-
ti a fornire dati e notizie o a tra-
vi, prorogabili per altri 30 nei ca-
smettere atti e documenti.
si di particolare complessità del-
Il secondo modo è in via indiret-
l’indagine, individuati e motiva-
ta, ossia nei confronti di terzi con
ti dal dirigente dell’ufficio o del-
cui il soggetto risulta aver avuto
la Guardia di finanza.
rapporti di carattere economico-
Ai sensi dell’art. 52 del dpr
professionale (nel cui ambito
633/72, l’accesso nei locali adibiti
rientrano anche le indagini finan-
all’esercizio di arti e professioni,
ziarie, meglio conosciute come
poi, deve essere eseguito in pre-
“accertamenti bancari”).
senza del titolare o di un suo dele-
Le leggi finanziarie per cercare nuove risorse fiscali hanno dato maggiore spazio a sistemi di constatazione basati su elementi presuntivi di reddito o su indizi di capacità contributiva
gato. Per ogni accesso inoltre de… diretti e invasivi...
ve essere redatto un apposito
ti di assicurazione «dati, notizie
Riguardo ai primi poteri, l’esem-
“processo verbale”, sottoscritto
e documenti relativi a qualsiasi
pio principale è offerto dalla clas-
dal contribuente o da chi lo rap-
rapporto intrattenuto o opera-
sica verifica fiscale, che consiste,
presenta, che ha il diritto di aver-
zione effettuata, ivi compresi i
come definito dalla circolare
ne una copia (e ciò non perché,
servizi prestati» e le «garanzie
1/2008 della Guardia di finanza,
contrariamente a quanto ritenuto
prestate da terzi» relativamente
«in ogni indagine di polizia tribu-
da molti, tale documento abbia un
ai loro clienti. In tali casi, però, è
taria diretta a controllare gli aspet-
effetto diretto nei suoi confronti,
necessaria l’autorizzazione del
ti più significativi e salienti della
ma perché sulla base dello stesso
direttore regionale dell’Agenzia
posizione fiscale del contribuente
può compiere le proprie valuta-
delle entrate o del comandante
ispezionato, agli effetti della de-
zioni strategiche ed eventualmen-
regionale della Guardia di finan-
terminazione e/o calcolo delle ba-
te iniziare il suo confronto con
za. Gli stessi funzionari dell’am-
si imponibili e del versamento
4
l’amministrazione finanziaria) .
ministrazione finanziaria hanno anche la possibilità, tuttavia, di
delle imposte sui redditi, dell’Iva, dell’Irap e degli altri tributi».
… indiretti
rilevare direttamente questi ele-
In tale ambito, il contribuente ha
Tra i poteri indiretti di maggiore
menti presso i menzionati istitu-
il diritto di essere informato del-
rilevanza si evidenziano invece,
ti. Dati ed elementi acquisiti nel-
le ragioni e dell’oggetto della ve-
come sopra accennato, le indagi-
le ispezioni bancarie sono posti a
rifica e di farsi assistere da un
ni finanziarie (previste dagli artt.
base delle rettifiche se il contri-
professionista abilitato alla dife-
51 del dpr 633/72 e 32 del dpr
buente non dimostra che ne ha
sa in Commissione tributaria,
600/73), attraverso le quali l’am-
tenuto conto nelle dichiarazioni
nonché di essere informato dei
ministrazione finanziaria ha la
o che non si riferiscono a opera-
propri diritti e doveri in occasio-
facoltà di richiedere a banche,
zioni imponibili.
ne della verifica. Se il contribuen-
poste e intermediari finanziari,
te lo richiede, l’esame dei docu-
imprese e organismi di investi-
menti può essere effettuato pres-
mento collettivo del risparmio,
so l’ufficio dei verificatori o del
società di gestione del risparmio
professionista che lo assiste. La
e società fiduciarie, società ed en-
4
È importante sottolineare che, in base all’art. 52 del dpr 633/72, i documenti per i quali (in occasione di accesso da parte dei funzionari dell’amministrazione finanziaria) è rifiutata l’esibizione non possono essere presi in considerazione a favore del contribuente in sede amministrativo-contenziosa (salvo il caso in cui ciò sia avvenuto per causa a lui non imputabile).
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Fisco un Testo unico delle leggi tributarie possa risolversi il problema, ma è sbagliato perché non può bastare un semplice riassunto o una sintesi – a volte inutile se non pericolosa – delle norme tributarie esistenti. Occorre piuttosto un aggiornamento dell’impalcatura dell’accertamento e del processo tributario dalle fondamenta, sempre in linea con i principi costituzionali e comunitari. Quello che non funziona infatti non sono i poteri ma ciò a cui gli I reparti speciali
considerazioni di carattere genera-
stessi servono (o dovrebbero servi-
della Guardia di finanza
le sulla validità dell’impianto
re). Le leggi finanziarie degli ulti-
In tale ottica, sono stati anche po-
istruttorio di questi ultimi anni.
mi tempi, infatti, per cercare nuo-
tenziati alcuni reparti speciali della
Innanzitutto, come sopra accen-
ve risorse fiscali hanno dato mag-
stessa Guardia di finanza, con spe-
nato, i poteri istruttori sono stru-
giore spazio a sistemi di constata-
cifico riferimento al Nucleo specia-
mentali alla verifica da parte del-
zione basati su elementi presuntivi
le spesa pubblica e repressione fro-
l’amministrazione finanziaria
di reddito o su indizi di capacità
di comunitarie, che adesso può
dell’effettiva realtà economica
contributiva ma nonostante ciò,
svolgere analisi, ispezioni e con-
del contribuente e finalizzati,
delle costatazioni effettuate, solo
trolli sui programmi di investimen-
quindi, alle successive fasi del-
una percentuale insignificante è
to ammessi alle agevolazioni con-
l’accertamento e dell’eventuale
andata a buon fine, ossia quella re-
template dal decreto legge 83/2012
contenzioso.
lativa ai casi più eclatanti, e in tale ottica non servono altri poteri ma
“Misure urgenti per la crescita del
56
paese” e attingere, anche per via te-
Stop
bastano quelli che già ci sono.
lematica, alle informazioni detenu-
a indizi ed elementi presuntivi
Forse sarebbe più opportuno
te nelle banche dati del ministero
Se in Italia esiste quindi un pro-
concentrare l’attenzione su quel-
dello Sviluppo economico, dagli
blema di cassa e di effettivo recu-
le forme di evasione che rendono
enti previdenziali e assistenziali,
pero a tassazione delle somme ac-
più agevole e proficuo per le cas-
nonché accedere alle banche dati
certate non è dovuto alla scarsa
se erariali il successivo accerta-
dei soggetti pubblici o privati che,
efficacia dei poteri istruttori, ma
mento/processo.
su mandato del ministero dello Svi-
al meccanismo impositivo nel
Gli stessi sistemi, nella sostanza,
luppo economico, svolgono attivi-
suo complesso (cui poi i poteri
costruiti su elementi presuntivi di
tà istruttorie e di erogazione di fon-
vengono adattati). Sarebbe quin-
capacità contributiva sono, infatti,
di pubblici, nonché alla documen-
di necessario rivedere l’idea stes-
già condannati ab origine a cadere
tazione in loro possesso connessa
sa del nostro sistema tributario,
alla prima seduta dinanzi alla
alla gestione delle risorse finanzia-
affinché non sia (come al solito)
commissione tributaria, visto che
rie pubbliche. A questo punto, pe-
una semplice fotocopia di quello
per provare l’evasione non sono
rò, non possiamo omettere alcune
precedente. C’è chi pensa che con
sufficienti indizi ma prove.
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䡵
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DI BUON GRADO Piero Valdiserra
grado
N
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KIR
Nacque nel 1876 nel dipartimento della Côte-d’Or, in Borgogna, e fu ordinato sacerdote nel 1901. Partecipò alla Prima guerra mondiale nei servizi sanitari e al ritorno fu insignito della Croce di guerra. Nel 1924 divenne responsabile delle opere diocesane e nel 1931 fu nominato canonico. Durante la Seconda guerra mondiale favorì la fuga di molti prigionieri; arrestato per due volte dalla Gestapo, riuscì miracolosamente a evitare la fucilazione. Nel 1945, per le sue imprese patriottiche, ottenne la Legion d’Onore, e alla non più verde età di 69 anni fu eletto sindaco di Digione e deputato all’Assemblea nazionale di Parigi. Mantenne la carica di deputato fino al 1967 e quella di sindaco fino alla morte, avvenuta nel 1968. Il suo nome? Félix Adrien Kir. Esuberante e passionale, Kir aveva un’oratoria torrenziale e colorita, e non disdegnava di apprezzare, proporre e promuovere i prodotti della sua terra. Fra cui il tradizionale blanc cassis, ottenuto mescolando il vino bianco locale e la crème de cassis di Digione, ricavata dalla macerazione in alcool del ribes nero. La predilezione del prete – sindaco – deputato per questa bevanda divenne col tempo proverbiale, la stampa ne prese atto e ribattezzò il blanc cassis, tra la soddisfazione generale, e per sempre, con il nome di Kir. Il Kir è un cocktail semplice, frutto dell’incontro fra due ingredienti storici
della Borgogna (regione che vanta peraltro un’indiscussa e nobile tradizione alcolica): la crème de cassis, ottenuta dal ribes nero che cresce spontaneo e abbondante nella zona, e il Bourgogne Aligoté, un vino bianco secco da consumarsi preferibilmente giovane. Un incontro non casuale, considerando che una giusta proporzione di corposa crema di ribes nero dona carattere e colore al paglierino brillante del vino e ne affievolisce senza troppe sbavature dolciastre il gusto acidulo. Per non parlare di quando il vino è di qualità non eccelsa e lo scuro liquore di ribes può intervenire a “mascherare” ogni eventuale imperfezione sensoriale… Come e più della sua versione originale, il drink ha conosciuto un grande successo mondiale nella variante Kir royal, in cui lo Champagne prende il posto del vino bianco. Altre interpretazioni molto richieste, e diffuse, sono: il Kir imperial (a base di Champagne e crema di lamponi), il Kir pétillant (con spumante), il Kir cardinal (a base di Bordeaux), il Kir communard (a base di vino rosso di Borgogna), il Kir on the sky (con Vodka e sprizzo di lime), il Kir normand (con sidro di Normandia), il Kir breton (con sidro di Bretagna), il Kir mûre (con liquore di more), il Kir pêche (con liquore alla pesca). Non mancano declinazioni più fantasiose, come ad esempio il Kir beer (con birra lager o light ale) o il Pink russian (in cui addirittura il posto del vino è preso dal latte).
COME SI PREPARA Il cocktail fu annoverato nelle codificazioni Iba del 1987 e del 1993. Questa la sua ricetta ufficiale di oggi: 9 cl di vino bianco secco, 1 cl di crème de cassis. Si prepara direttamente nella flûte , versando prima il liquore di ribes e completando con il vino bianco molto freddo.
ARTE Claudia Corti
Q «Fare denaro è un’arte. Lavorare è un’arte. Un buon affare è il massimo delle arti»
arte
ANDY WARHOL
DA NON PERDERE Warhol. Dalla collezione di Peter Brant Milano, Palazzo Reale dal 24 ottobre al 2 marzo
«Quel che c’è di veramente grande in questo paese è che l’America ha dato il via al costume per cui il consumatore più ricco compra essenzialmente le stesse cose del più povero. Mentre guardi alla televisione la pubblicità della Coca Cola sai che anche il presidente beve Coca Cola, Liz Taylor beve Coca Cola, e anche tu puoi berla». Attraverso poche parole Andy Warhol, l’icona della Pop Art americana, riassume il contenuto della sua produzione artistica. Profondamente convinto che l’arte sia un bene da consumare, esattamente come qualsiasi altro prodotto, e che “spendere sia più americano che pensare”, ha portato gli scaffali di un supermarket nei musei e nelle mostre. Figlio di un minatore cecoslovacco emigrato negli States, diventa in breve l’emblema del sogno americano: è americano quando rifiuta in blocco ogni conoscenza della storia dell’arte europea, ed è ancor più americano quando decide che l’arte debba nascere dalle immagini prodotte dai consumi di massa. È arte ciò che si trova nei supermarket alla portata di ogni tasca, dalla Coca Cola al detersivo Brillo, alla zuppa Campbell. Dai prodotti pubblicizzati in televisione e nei giornali ai miti dell’epoca: sono celebri i ritratti di Liz Taylor, di Elvis, di Jackie Kennedy ripetuti all’infinito, insistenti come un messaggio pubblicitario, perché in fondo sono
“oggetti” da consumare anch’essi. Ma è soprattutto il volto di Marylin declinato in molteplici colori vivaci a rendere Warhol, se possibile, ancor più celebre. A differenza degli altri vip ritratti, per Marilyn cambiano i colori ma non la posizione o l’espressione. Nonostante avesse a disposizione centinaia di immagini dell’attrice, sicuramente più provocanti e sensuali, quando Warhol decide di dipingerla la prima volta nel 1962 ricorre alla sola foto scattata per promuovere il film Niagara; questo perché Marilyn è già morta, e a lei non si addice più la varietà della vita: è stata uccisa dagli stessi media che continuano a riproporne all’infinito lo stereotipo, capelli cotonati, trucco perfetto e labbra sensuali contratte in un sorriso eterno. A chi chiede se siano da ricercare valori simbolici nella scelta dei colori adottati di volta in volta Warhol risponde «è la bellezza, e lei è bella, e se qualcosa è bello i colori sono belli, ecco tutto», ribadendo ulteriormente come per lui l’arte non fosse affatto questione di stile o tecnica. È la definizione stessa della sua professione a porre Warhol in una dimensione innovativa tanto quanto la sua arte: pittore, scultore, produttore, regista, redattore, grafico pubblicitario... È un artista, e artista nell’accezione di Warhol è «chiunque sappia fare bene una cosa, cucinare per esempio»!
CURIOSITÀ Così come il messaggio pubblicitario, anche l’opera d’arte doveva essere riproducibile all’infinito; è per questo che Warhol adotta la tecnica della serigrafia industriale. Fotografa l’oggetto e sviluppa l’immagine su diapositiva; proietta la diapositiva su una tela bianca e traccia i contorni dell’oggetto a matita, rendendo l’immagine una vera matrice che verrà replicata in molteplici colori acrilici.
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LIBRI Davide Mura
Vincere una corsa a ostacoli Esperta di management e leadership femminile, Odile Robotti parte dal presupposto che in Italia è ancora complicato per una donna impostare un percorso di carriera lineare, ma che non ci si deve piangere addosso. Ecco allora una serie di consigli pratici legati alle sue esperienze di coaching. Se gli ostacoli sono ancora ben presenti nell’organizzazione del lavoro e in una cultura aziendale tutta da rivedere, si può cominciare dagli obiettivi personali e da un piano di vita che si intreccia inevitabilmente con la propria professione, senza scoraggiarsi alle prime difficoltà. La prima domanda da porsi è: chi vuoi diventare? Il talento delle donne, Odile Robotti, Sperling & Kupfer, pagg. 320, € 17.
In una società e un’economia “liquide”, in cui tutto cambia, i manager come fronteggiano le nuove sfide in azienda? I due consulenti manageriali hanno raccolto i risultati e le dichiarazioni di capi d’azienda di multinazionali e pmi emersi dall’indagine condotta da Gso Company in collaborazione con Assolombarda, Il Sole 24 Ore e la scuola di economia e relazioni internazionali dell’Università Cattolica Aseri. La chiave per innovare passa dal business alle persone: i numeri uno, infatti, non sono monadi ma leader capaci di costruire una squadra e una rete di cervelli e di eccellenze in grado di fronteggiare i problemi. Il salto di qualità dei numeri uno, Marina Capizzi, Ulderico Capucci, pagg. 149, € 21.
libri
La marchesa serial-killer
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Tra le opere meno note di Alexandre Dumas, c’è la serie di racconti intitolata Les crimes célèbres. La storia di Marie-Madeleine d’Aubray, marchesa di Brinvilliers, è senz’altro una di quelle più intense. La nobildonna, descritta come una strega dissoluta dai contemporanei, aveva una certa dimestichezza con i veleni, aggiunti a brodi, biscotti e pasticci di carne. Polveri e liquidi tossici venivano sperimentati direttamente sui suoi domestici, che accusavano all’improvviso dolori lancinanti. I più efficaci erano quelli che non lasciavano traccia. Per vivere con il suo amante, Godin de Sainte-Croix, la donna fece fuori suo padre e due fratelli, cercando di uccidere il
OTTOBRE 2013
Domestiche imperfezioni
La vittoria del team
Il compositore Oskar, a Los Angeles per divorziare dalla moglie, affida il suo elegante appartamento, in una città dell’Europa dell’Est, al vecchio amico di università di Londra. La casa è arredata in maniera ricercata e una serie di bigliettini collocati in ogni angolo danno precise istruzioni su come gestire i mobili, il pianoforte, i due gatti e soprattutto il prezioso parquet di quercia francese sbiancato. A partire da una macchia di vino, tutto precipita. Il romanzo è una riflessione sugli ambienti in cui viviamo, sul rapporto tra le case e le persone e sulle ossessioni riversate sugli oggetti che ci circondano. Istruzioni per la manutenzione del parquet, Will Wiles, Neri Pozza, pagg. 287, € 16,50.
marito, una sorella, una cognata e una nipote. La figura storica è nota perché fu a causa sua che a Parigi si aprì l’affare dei veleni, un processo sui traffici tra la corte di Versailles e i bassifondi della capitale. Dopo essersi nascosta a Liegi, la marchesa de Brinvilliers viene catturata. La tortura, il boia, le confessioni che emergono lentamente: il lettore sembra assistere alla scena e di fronte al pentimento della marchesa prova un po’ di pietà per la “sventurata”. Dumas si sofferma sull’interrogatorio e sulle ultime ore di vita di un personaggio complesso e apparentemente imperscrutabile. L’avvelenatrice, Alexandre Dumas, Leone Editore, pagg. 120, € 9.
LETTURE per MANAGER
...per manager
Marco Lucarelli
Cambiare in meglio Alcuni libri traggono in inganno. Strillano in copertina titoli invitanti per spingere all’acquisto d’impulso. Spesso, però, nascondono una povertà di contenuti, in poche parole, soldi buttati. Un libro dal titolo Un piccolo passo può cambiarti la vita sembrerebbe ricadere proprio in questa categoria. Se ci soffermiamo sul sottotitolo, però, ecco salire la curiosità: Il metodo Kaizen applicato alla realtà di tutti i giorni (edizioni Vallardi, 2013). Com’è possibile trasferire una metodologia applicata al mondo della produzione industriale a quello della crescita individuale? L’autore, Robert Maurer, psicologo e professore universitario statunitense, ci spiega come applicare il metodo Kaizen nella vita di tutti i giorni.
Cos’è il metodo Kaizen Kaizen significa “cambiare per il meglio” in lingua giapponese. Un processo di miglioramento continuo del ciclo produttivo perseguito grazie ai suggerimenti di tutte le persone che ci lavorano. Piccole cose che si potrebbero fare meglio, un passo alla volta. Approccio questo che possiamo adottare anche nel nostro quotidiano, per gestire situazioni problematiche: cambiare lavoro, trattare con un collega difficile, fare una presentazione davanti al management. Situazioni complesse che non riusciamo a superare per colpa del nostro cervello.
Perché il nostro cervello frena il cambiamento? Nel cervello coesistono tre differenti stadi evolutivi: 䡵 il cervello rettiliano è la fase primitiva, quella dei nostri antenati: puro istinto di sopravvivenza, regolazione dell’organismo e delle sue funzioni vitali principali; 䡵 il sistema limbico regola invece le emozioni, positive o negative, tramite l’amigdala innesca i comportamenti di attacco o fuga di fronte ai pericoli; 䡵 la neocorteccia costituisce la fase evolutiva più avanzata del cervello, quella del pensiero complesso, della ragione, della capacità di astrazione e pensiero.
stesse che allertavano i nostri antenati di fronte al pericolo dei predatori. Solo che adesso i pericoli si chiamano stress, paura di cambiare, ricoprire una nuova posizione.
Il metodo Kaizen applicato ai nostri comportamenti Come “convincere” il nostro cervello ad accettare il cambiamento senza essere bloccato dalla paura? Attraverso piccoli miglioramenti successivi che abituino il cervello a cambiare, pensando in piccolo, senza gesti eclatanti, diminuendo così il rischio e la paura di sbagliare. Un metodo, il Kaizen, da adottare tutti i giorni mediante piccoli comportamenti migliorativi che portano a traguardare, passo dopo passo, l’obiettivo più grande che ci eravamo prefissati.
Perché leggerlo È un interessante contributo alla crescita personale, al miglioramento delle proprie capacità decisionali adottando un metodo proveniente dalle operation industriali. Approccio questo che attribuisce concretezza ai consigli e alle parole dell’autore.
Di fronte a una situazione che ci obbliga a uscire dalla nostra “confort-zone” ecco attivarsi quelle parti del cervello meno evolute comandate dall’amigdala. Le OTTOBRE 2013
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LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)
Il termine per impugnare il licenziamento del dirigente
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Vorrei sapere se è previsto un termine per impugnare il licenziamento e se è applicabile anche ai dirigenti. V.C. - Bergamo I termini entro i quali occorre impugnare il licenziamento, a pena di decadenza, sono indicati all’art. 6 della legge 604/66 e successive modifiche che, per i licenziamenti intimati dopo il 18 luglio 2012, stabilisce quanto segue: «Il licenziamento deve essere impugnato a pena di decadenza entro sessanta giorni dalla ricezione della sua comunicazione in forma scritta, ovvero dalla comunicazione, anch’essa in forma scritta, dei motivi, ove non contestuale, con qualsiasi atto scritto, anche extragiudiziale, idoneo a rendere nota la volontà del lavoratore anche attraverso l’intervento dell’organizzazione sindacale diretto a impugnare il licenziamento stesso. L’impugnazione è inefficace se non è seguita, entro il successivo termine di centottanta giorni, dal deposito del ricorso nella cancelleria del tribunale in funzione di giudice del lavoro o dalla comunicazione alla controparte della richiesta di tentativo di conciliazione o arbitrato, ferma restando la possibilità di produrre nuovi documenti formatisi dopo il deposito del ricorso. Qualora la conciliazione o l’arbitrato richiesti siano rifiutati o non sia raggiunto l’accordo necessario al relativo espletamento, il ricorso al giudice deve essere depositato a pena di decadenza entro sessanta giorni dal rifiuto o dal mancato accordo».
La nostra Federazione, in via cautelativa, ha sempre ritenuto preferibile fare rispettare i suddetti termini anche ai lavoratori con qualifica di dirigente ai quali non si applica, in via generale, la legge 604 del 15 luglio 1966. In proposito, segnaliamo una recente sentenza del Tribunale di Milano, la n. 2797 del 16 luglio 2013, che ha accolto l’eccezione di decadenza formulata dall’azienda e ha affermato che anche i dirigenti hanno l’onere di impugnare il licenziamento entro il termine di 60 giorni dalla ricezione della comunicazione in forma scritta, e a pena di inefficacia dell’impugnazione, di depositare il ricorso presso la cancelleria del tribunale in funzione di giudice del lavoro, entro il successivo termine di 180 giorni (o di 270 giorni, per i licenziamenti comminati prima dell’entrata in vigore della legge 92/2012, cosiddetta Riforma Fornero). Secondo il giudice l’ampia e generica formulazione utilizzata dalla norma che aveva introdotto i suddetti termini (l’art. 32, comma 2, della legge 183/2010, cosiddetta Collegato Lavoro), riferendoli a “tutti i casi di invalidità del licenziamento”, porta a ritenere che l’art. 6 della legge 604/1966 si applichi anche alle ipotesi di nullità e/o ingiustificatezza del licenziamento del dipendente con qualifica di dirigente.
NOTA BENE Segnaliamo una precisazione riguardante la lettera Prosecuzione volontaria ai Fondi contrattuali pubblicata su Dirigente n. 9/2013, pag. 61. «La normativa che regolamenta tutti i fondi contrattuali per i dirigenti del terziario prevede la possibilità di proseguire volontariamente l’iscrizione, a seguito della cessazione del rapporto di lavoro. Sono generalmente previste due condizioni: aver maturato almeno un anno di anzianità contributiva e che tale facoltà sia esercitata entro un anno (per il Fasdac il termine è di 6 mesi) dalla data di risoluzione del rapporto di lavoro o dal termine del periodo del preavviso, o della relativa indennità sostitutiva».
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... AL FIN DELLA LICENZA,
io tocco! Guido Gay
io tocco!
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Il 17 settembre, di martedì, la complessa manovra per il riassetto della nave dava finalmente un risultato positivo. La Concordia “svetta” ora in tutta la sua grandiosità, diritta, imponente, monumentale. Gioia generale di un universo abituato a vederla tristemente semiaffondata. Ma c’è anche chi ne ha sofferto. È il comandante Schettino che, nella sua qualità di responsabile, anelava a vederla completamente affondata. A proposito, come è finito o come procede il processo a suo carico? Perché trascinarlo in tribunale quando il suo obiettivo era quello di interrompere la triste visione di una grande nave semiaffondata affondandola?
Il fungo e il capo Tutti ricordano quella storiella che sembra scritta da Fedro. Un omino in frak con una bombetta nera si aggira fra le radici delle grandi piante di un bosco. A un tratto, dietro un albero, si imbatte in un fungo di proporzioni gigantesche (per lui, alto 20 centimetri). Si arresta, si toglie la bombetta e, titubante, chiede: «Ma lei è un fungo o funge da fungo?» E il fungo: «Fungo». Morale: bisogna rendersi conto che siamo piccoli uomini di fronte all’immensità del creato e alle
cose che si attendono da noi. Figuriamoci – avendo sbagliato una pratica – quanto ci si senta schiacciati di fronte alle dimensioni del nostro capo-ufficio che sovrasta il nostro tavolo da lavoro con severo cipiglio. Altro che fungo, per quanto enorme!
Il linguaggio del corpo C’è una teoria secondo la quale il linguaggio del corpo rivelerebbe il livello di sincerità di un individuo. Partendo dagli occhi del mio interlocutore, che se non mi guardano ma fissano il vuoto indicano che starebbe mentendo. Uno studio dell’Università di Edimburgo sostiene che questa teoria è scientificamente falsa e che il movimento degli occhi non è un chiaro indice del grado di verità o di menzogna delle asserzioni di chi ci sta parlando. Purtroppo, però, questa tesi ha indotto alcuni esperti di reclutamento del personale ad avvalersene per scoprire la veridicità o falsità delle risposte dei candidati durante il colloquio di selezione. Sono molti altri gli indizi nell’osservazione dei movimenti del candidato che ci aiuterebbero a valutarne la sincerità secondo la teoria della “lettura” del linguaggio del corpo. “A me gli occhi”, dunque, non servirebbe a valutarne la sincerità.
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ASSOCIAZIONI S ERVIZI S ANITÀ CONTRATTO PREVIDENZAFORMAZIONE
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LA TASSAZIONE DELLE PRESTAZIONI EROGATE DAL FONDO L’evoluzione della normativa fiscale e i diversi criteri della tassazione delle prestazioni in base alla loro tipologia Riccardo Pisani
evoluzione della normativa fiscale della previdenza complementare ha seguito un percorso non facile. Per arrivare alla struttura attuale le norme hanno subito diverse rivisitazioni. Fino all’aprile del 1993 l’integrale deducibilità dal reddito imponibile del contributo a carico del datore di lavoro e la non concorrenza alla formazione del reddito di quello versato dal lavoratore, si accompagnavano alla tassazione delle prestazioni su base ordinaria. La disciplina era affidata a scarne disposizioni normative, accumulatesi in modo frammentario nel corso degli anni. Nel 1993 il governo ha dato alla materia la prima disciplina compiuta e organica, emanando il decreto legislativo 124. Purtroppo, la normativa è stata fortemente influenzata dalle difficili condizioni della finanza pubblica che hanno obbligato il legislatore a una serie di vincoli economici, soprattutto in materia fiscale. A completamento e piena attuazione della normativa, sono stati necessari due interventi legislativi, uno alla fine dello stesso anno e uno due anni più tardi (la cosiddetta riforma Dini). Infine, cinque anni dopo è stata emanata una corposa circolare esplicativa. Un complessivo riordino della disciplina fiscale della previdenza complementare da parte del legislatore è stato introdotto nel 2000, con entrata in vigore il 1° gennaio 2001, con la nuova normativa delineata nel decreto legislativo 47. La normativa tributaria deputata alla disciplina della previdenza complementare raggiunge la fase finale della sua lunga evoluzione nel 2005, con l’emanazione del decreto legislativo 252, entrato in vigore il 1° gennaio 2007 e tuttora vigente. Il decreto ridisegna il regime tributario delle prestazioni erogate dalle forme di previdenza complementare, assoggettando a una forma di imposizione sostitutiva gli importi maturati a far data dall’entrata in vigore dello stesso decreto (1° gennaio 2007). Le due riforme rivestono non poca importanza, anche perché delimitano tre distinti periodi storici in cui maturano altrettanti montanti che verranno utilizzati per il calcolo delle prestazioni (vedi grafico a pagina seguente).
L’
Il regime fiscale Il regime fiscale delle prestazioni erogate dal Fondo Negri, così come da tutta la generalità dei fondi pensione, è particolarmente complesso e articolato per i vecchi
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iscritti, in quanto trovano applicazione, pur se in via transitoria, norme scritte in periodi storici diversi. È notevolmente semplificato invece per gli iscritti dopo il 1° gennaio 2007. Le agevolazioni fiscali contenute nel decreto 252, per vari motivi non potevano essere riconosciute anche retroattivamente. Si possono quindi verificare casi in cui sono applicate fino a tre tipologie diverse di tassazione alla medesima prestazione: quella ordinaria, che segue il principio di progressività dell’imposta (riferita al montante M1), quella operata separatamente (riferita al montante M2) e quella mediante l’applicazione della ritenuta a titolo di imposta (riferita al montante M3), sostanzialmente più bassa rispetto alle altre due.
tati a imposta sostitutiva dell’11%; 2. proventi esclusi dal risultato della gestione; 3. quota pari al 12,5% della rendita sul montante maturato fino al 31 dicembre 2000; 4. somme percepite in dipendenza della garanzia di rendimento minimo o di rimborso dei contributi versati, con riferimento al singolo iscritto; 5. contributi non dedotti; 6. quote di contributo obbligatorio a carico dell’iscritto, non eccedenti il 4% della retribuzione, versate fino al 31 dicembre 2000.
pazione al fondo, a partire dal 15°. L’Agenzia delle entrate ha chiarito che per “anno completo di partecipazione” deve intendersi un periodo di 365 giorni decorrenti dalla data di iscrizione alla forma di previdenza complementare e che il periodo di partecipazione anteriore al 2007 è utile per un massimo di 15 anni. Almeno il 50% del montante finale accumulato delle prestazioni pensionistiche (al netto di eventuali somme già percepite a titolo di anticipazione e non reintegrate al momento di accesso alla prestazione) deve essere erogato in rendita periodica.
Quindi, l’ammontare maturato sul proprio conto individuale “partecipa” alla formazione dell’imponibile della prestazione spettante, al netto degli importi elencati sopra.
Prestazioni interamente in capitale
Gli importi imponibili Gli importi erogati dal Fondo a titolo di prestazione non sono totalmente assoggettati a tassazione: la regola generale prevede che le prestazioni pensionistiche sono imponibili per il loro ammontare complessivo al netto della parte corrispondente ai redditi esenti o già assoggettati a imposta, tra cui: 1. rendimenti conseguiti già assogget-
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M2 1° gennaio 2001 (d.lgs. n. 47 del 18 febbraio 2000)
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M3 1° gennaio 2007 (d.lgs. n. 252 del 5 dicembre 2005)
Prestazioni in rendita Per tutti gli iscritti deve essere considerata separatamente la rendita derivante dal montante maturato fino al 31 dicembre 2006 (del quale quello maturato fino al 31 dicembre 2000 è imponibile all’87,5%) e quella a partire dal 1° gennaio 2007: la prima subisce una tassazione ordinaria, con applicazione delle aliquote in vigore nell’anno in cui è erogata la prestazione; alla seconda è applicato il nuovo regime introdotto dal decreto 252 che prevede l’applicazione della ritenuta a titolo di imposta del 15%, con riduzione dello 0,3% per ogni anno completo di parteci-
Tutti gli iscritti al Fondo hanno, in deroga alla norma generale, la facoltà di chiedere che la prestazione sia erogata interamente in capitale: in questo caso, però, la prestazione è assoggettata al regime fiscale più penalizzante in vigore fino al 31 dicembre 2006 (e cioè la tassazione separata con applicazione dell’aliquota ricalcolata dal Fondo – cosiddetta “aliquota interna” – per i “nuovi iscritti” e con applicazione di quella cui è stato assoggettato il Tfr, e limitatamente al montante maturato fino al 31 dicembre 2000, per i “vecchi iscritti”; per tutti gli iscritti, il montante maturato dal 1° gennaio 2001 è assoggettato a tassazione separata con applicazione dell’aliquota interna); nel solo caso in cui la rendita derivante dalla conver-
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sione di almeno il 70% del montante maturato dal 1° gennaio 2007 risulti inferiore al 50% dell’assegno sociale, l’iscritto ha la facoltà di chiedere, per la parte maturata dal 1° gennaio 2007, l’applicazione del più favorevole regime fiscale di tassazione in via sostitutiva al 15% con le eventuali riduzioni. A tale proposito, occorre ricordare che, per chi non rientra in quest’ultima casistica e per tutti coloro che risultano cessati al 31 dicembre 2006, al montante maturato dal 2001 al 2006 non si applica l’esenzione dei redditi già assoggettati a imposta sostitutiva dell’11%.
Prestazioni parte in capitale e parte in rendita Se la prestazione è liquidata parte in capitale e parte in rendita, occorre distinguere i seguenti casi:
Liquidazione dell’intera prestazione parte in capitale e parte in rendita 䡵 al montante maturato fino al 2006 si applica il precedente regime fiscale, ossia con tassazione separata per la parte in capitale (vedi paragrafo “Prestazioni interamente in capitale”) e tassazione ordinaria per la parte in rendita; 䡵 al montante maturato dal 1° gennaio 2007:
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– se l’intera prestazione è liquidata 50% in rendita e 50% in capitale, in entrambe le parti è applicato il più favorevole regime fiscale di tassazione in via sostitutiva al 15%; – se la prestazione in capitale è liquidata in percentuale maggiore, la rendita è assoggettata alla ritenuta a titolo di imposta del 15% e il capitale subisce il meno favorevole regime fiscale in vigore fino al 2006.
Liquidazione della prestazione 䡵 montante maturato fino al 2006 chiesto interamente in capitale: si applica il precedente regime fiscale a tassazione separata (vedi paragrafo “Prestazioni interamente in capitale”); 䡵 montante maturato dal 1° gennaio 2007: – se è liquidato 50% in rendita e 50% in capitale, su entrambe le
parti è applicato il più favorevole regime fiscale di tassazione in via sostitutiva al 15% (con riduzioni); – se è liquidato in percentuale maggiore in capitale, la rendita è assoggettata alla ritenuta a titolo di imposta del 15% (con riduzioni) e il capitale subisce il meno favorevole regime fiscale in vigore fino al 2006.
Anticipazioni e reintegri Una norma contenuta nel decreto 252 stabilisce che tutti gli iscritti a una forma pensionistica complementare possono chiedere, in alcuni
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casi e con precise modalità, un’anticipazione della posizione previdenziale maturata. Il Fondo opera in deroga alle disposizioni di legge generali: in qualsiasi momento, per sostenere spese sanitarie per sé, coniuge e figli, a seguito di gravissime situazioni, per terapie e interventi straordinari, l’iscritto può chiedere il 100% dell’accantonamento costituito mediante il conferimento del Tfr. Anche per l’acquisto o la ristrutturazione della prima abitazione per sé o per i figli, si può chiedere il 100% dell’accantonamento costituito mediante il conferimento del Tfr, decorso un periodo di otto anni di iscrizione a forme di previdenza complementare. Per altre diverse esigenze, invece, si può chiedere, dopo otto anni di iscrizione a forme di previdenza complementare, fino all’80% dell’accantonamento costituito mediante il conferimento del Tfr. Agli importi riferiti al periodo dal 1° gennaio 2007 è applicata la ritenuta a titolo di imposta del 15% (con possibilità di riduzione come già visto) in caso di erogazione per sostenere spese sanitarie, e una ritenuta del 23% negli altri casi. Le anticipazioni erogate vanno imputate prioritariamente agli importi maturati fino al 2000, poi agli importi maturati dal 2001 al 2006 e, per l’eccedenza, a quelli maturati dal 2007 (metodo Fifo). In sede di tassazione si applicano i regimi fiscali pro tempore vigenti. Le somme erogate a titolo di antici-
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pazione, solo a far data dal 1° gennaio 2007 e con riferimento a montanti maturati da tale data, possono essere reintegrate mediante versamenti in unica soluzione o contributi periodici. La norma generale contenuta nel decreto 252 prevede che sulle somme eccedenti il limite di deducibilità (€ 5.164,57) è riconosciuto all’iscritto un credito di imposta in misura pari all’imposta versata al momento dell’erogazione dell’anticipazione; tuttavia, dal momento che ai contributi versati al nostro ente si applica, in deroga e per tutta la durata del periodo transitorio, il più favorevole regime fiscale di completa deducibilità, senza, cioè, alcun limite, per quanto riguarda il Fondo Negri nessun credito di imposta può essere riconosciuto in sede di reintegro delle anticipazioni. Il ripristino della posizione contributiva avviene mediante imputazione pro quota ai vari elementi che hanno composto l’anticipazione (contributi dedotti, contributi non dedotti, rendimenti già tassati ecc.).
Riscatti Chi non ha maturato il diritto di accedere alle prestazioni pensionistiche del Fondo, può chiedere il riscatto della propria posizione individuale maturata. Il decreto 252 precisa che può essere chiesto un importo fino al 50% in caso di cessazione del rapporto di lavoro che comporti l’inoccupazione protratta per almeno 12 mesi e non oltre i 48,
o per ricorso a procedure di mobilità o cassa integrazione. Oppure può essere richiesto l’intero ammontare in tre casi: per cessazione del rapporto di lavoro che comporti l’inoccupazione protratta per oltre 48 mesi, per l’inabilità permanente che comporti una riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo, o in caso di decesso dell’aderente prima della maturazione del diritto di accesso alla prestazione. Anche in questo caso il Fondo Negri opera in deroga alla norma, prevedendo la possibilità di chiedere fino all’intera posizione maturata: tuttavia, limitatamente al montante maturato dal 1° gennaio 2007, gli importi erogati eccedenti i limiti consentiti dalla legge subiscono una tassazione più penalizzante, con applicazione di un’aliquota secca del 23%. Secondo la regola generale, i montanti maturati a far data dal 1° gennaio 2007 sono soggetti alla ritenuta a titolo d’imposta del 15% (sempre con possibilità di riduzione). In caso di riscatto per cause diverse da quelle esposte sopra, ai montanti maturati dal 1° gennaio 2007 è applicata una ritenuta nella misura del 23%. Gli importi riferiti ai montanti maturati fino al 31 dicembre 2000 sono tassati separatamente, mediante applicazione dell’aliquota del Tfr per i “vecchi iscritti” e di quella interna per i “nuovi iscritti”. Così come quelli maturati dal 2001 al 2006, a eccezione del caso di cessazione del rapporto di lavoro prima di aver maturato i requisiti per il
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I RISCATTI IN BREVE 䡵 Montanti maturati fino al 31 dicembre 2000: tassazione separata, con applicazione dell’aliquota Tfr per i “vecchi iscritti” e di quella interna per i “nuovi iscritti”. 䡵 Montanti maturati dal 1° gennaio 2001 al 31 dicembre 2006: • pensionamento o cessazione del rapporto di lavoro per mobilità o per altre cause non dipendenti dalla volontà delle parti (ad esempio: dissesto finanziario del datore di lavoro, fallimento o altra procedura concorsuale): • tassazione separata (vedi paragrafo “Prestazioni interamente in capitale”); cessazione del rapporto di lavoro prima dei requisiti • per il pensionamento nel regime obbligatorio di appartenenza: • tassazione ordinaria. 䡵 Montanti maturati dal 1° gennaio 2007: • cessazione dell’attività lavorativa per ricorso da parte del datore di lavoro a procedure di mobilità, cassa integrazione ordinaria o straordinaria: • ritenuta a titolo d’imposta al 15% (con riduzioni) sul 50% del montante maturato; • ritenuta fissa del 23% sull’eventuale ulteriore porzione di riscatto richiesta; • ritenuta fissa del 23% sull’intero importo erogato, nel caso di riscatto richiesto nel quinquennio precedente la ma-
pensionamento nel regime obbligatorio, in cui agli importi erogati è applicata la tassazione ordinaria (vedi box qui sopra).
I vantaggi della previdenza complementare del Fondo Negri La complessa rifor ma nor mativa della previdenza complementare in Italia ha indubbiamente apportato notevoli vantaggi di natura fiscale all’intero sistema: il suo sviluppo era uno dei principali obiettivi che il legislatore si era posto nel 2004, a distanza di 10 anni dall’importante riforma del sistema previdenziale pubblico. La tassazione in via sostitutiva delle prestazioni maturate dal 2007 ha
turazione dei requisiti per l’accesso alle prestazioni del Fondo; cessazione dell’attività lavorativa che ha comportato • l’inoccupazione per un periodo di tempo non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48 mesi: • ritenuta a titolo di imposta al 15% (con riduzioni) sul 50% del montante maturato; • ritenuta fissa del 23% sull’eventuale ulteriore porzione di riscatto richiesta; • ritenuta fissa del 23% sull’intero importo erogato nel caso di riscatto richiesto nel quinquennio precedente la maturazione dei requisiti per l’accesso alle prestazioni del Fondo; cessazione dell’attività lavorativa, che ha comportato • l’inoccupazione per un periodo superiore a 48 mesi, oppure a causa di un’invalidità permanente che ha comportato la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo: • ritenuta a titolo d’imposta al 15% (con riduzioni) sull’intero ammontare erogato; • ritenuta fissa del 23% sull’intero importo erogato, nel caso di riscatto richiesto nel quinquennio precedente la maturazione dei requisiti per l’accesso alle prestazioni del Fondo; • altre cause, diverse dalle precedenti: • ritenuta fissa del 23% sull’intero importo erogato; • decesso dell’iscritto: • ritenuta a titolo d’imposta al 15% (con riduzioni) sull’intero ammontare erogato.
semplificato sensibilmente i procedimenti di calcolo e snellito il metodo di erogazione. Il regime fiscale introdotto è inoltre notevolmente più favorevole dei precedenti: il sistema basato sulla tassazione separata, con applicazione dell’aliquota media degli ultimi 5 anni e con un prelievo generalmente non inferiore al 32%, è stato sostituito da uno costituito dal prelievo del 15%, con possibilità di riduzione fino al 9%. Gli iscritti, pertanto, potranno contare, indipendentemente dai rendimenti futuri, su differenze impositive certamente positive. Facciamo un esempio numerico. Ipotizziamo che un dirigente di 40 anni che percepisce un reddito lordo iniziale di € 90.000 annui, crescente in misura pari all’inflazione, si iscriva
oggi al Fondo Negri con apporto di Tfr. Ipotizziamo anche un rendimento del Fondo del 3% annuo e un tasso d’inflazione atteso del 2% annuo. I risultati sono sorprendenti: al raggiungimento dell’età pensionabile la tassazione finale del Tfr destinato alla previdenza complementare è pari a circa un terzo di quella che risulterebbe nel caso in cui lo stesso Tfr fosse lasciato in azienda. Un’ultima considerazione: il Fondo Negri, nel momento in cui eroga la prestazione, in rendita o in capitale, è sostituto di imposta, quindi opera e versa le ritenute fiscali di legge. Per lo stesso motivo, l’anno successivo è tenuto alla compilazione del modello Cud di certificazione dei redditi corrisposti e delle ritenute operate.
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Un anno di successi per la polizza online “Responsabilità civile della famiglia” riservata agli associati Manageritalia
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olti genitori, zii o nonni di bambini che vanno a scuola avranno avuto la sorpresa, quest’anno, di scoprire che i loro figli o nipoti non utilizzeranno più libri di carta ma gli e-book, i libri digitali. Questo è sicuramente un cambiamento epocale del nostro modo di vivere: è la conferma di come le tecnologie hanno preso sempre più piede nella vita quotidiana di ognuno di noi. Tecnologie che sostituiscono i supporti tradizionali e che modificano radicalmente il modo in cui vengono svolte operazioni che, in passato, richiedevano la nostra presenza in orari e in luoghi fissati da altri anziché da noi. Se ce ne fossimo dimenticati, è l’ecommerce che porta il negozio all’interno del nostro ufficio o della nostra casa e noi siamo già abituati a utilizzare questi sistemi per dare disposizioni alla banca, pagare il canone Rai, prenotare viaggi aerei, alberghi e auto, comprare libri ecc. In questo scenario, l’anno scorso è nato “e-commerce Assidir”, un servizio progettato e realizzato per venire incontro alle esigenze di “rispar miare tempo” degli associati Manageritalia.
Un servizio in grado di portare un consulente assicurativo virtuale presso ognuno di noi, semplicemente utilizzando il nostro pc o il nostro tablet, a qualsiasi ora del giorno e della notte, ovunque ci troviamo.
i dettagli vedi box a destra e consulta il sito www.assidir.it da cui è possibile scaricare l’intera documentazione informativa.
Click.family, la prima polizza online di successo
Le modalità di utilizzo sono semplicissime e non è necessario né un corso di formazione né un libretto di istruzioni: è sufficiente mettersi davanti al proprio pc, tablet e, dopo essere entrati nell’area riservata di Assidir, scegliere nel menu di sinistra “preventivi online”. Il sistema, da qui in avanti, vi guiderà ad ogni passo per l’elaborazione di un preventivo e la sua semplicità di utilizzo è certamente una delle chiavi del successo che click.family ha avuto in questo suo primo anno di vita. Si prende visione della descrizione
Il primo passo del progetto è stato una copertura tanto semplice quanto necessaria: l’assicurazione “del capofamiglia”, che riguarda l’importante problema della responsabilità civile verso terzi denominata click.family. Una tutela di ampio respiro per eventuali richieste di risarcimento per i danni che il contraente e i suoi familiari conviventi possano avere involontariamente causato ad altre persone nella vita privata e in qualità di proprietario di casa. Per
Come elaborare un preventivo e stipulare click.family
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La responsabilità civile della famiglia Click.family è una polizza che copre il contraente e il suo nucleo familiare convivente dalle richieste di risarcimento di danni causati, involontariamente, ad altre persone. Vale per la sfera della vita privata in generale e non riguarda quindi quella professionale, né le responsabilità obbligatorie per legge (ad esempio rc autoveicoli) né, infine, richieste di risarcimento in campo penale. La casistica degli eventi coperti è innumerevole ed è impossibile delimitarla. Facciamo solo alcuni esempi: la proprietà e la conduzione dell’abitazione principale, la responsabilità per gli atti dei figli minori, per danni causati dal proprio animale o causati nel tempo libero (sci, bicicletta e così via). È la polizza più semplice e che costa meno, nonostante preveda massimali assicurati molto elevati, ma è la più necessaria: tutela una famiglia da impreviste e imprevedibili perdite economiche, il cui valore può arrivare in alcuni casi a cifre altissime (immaginate se sulla pista da sci urto e procuro una frattura a una celebrità!).
PERCHÉ SCEGLIERE CLICK.FAMILY DAL SITO ASSIDIR? Perché offre agli associati Manageritalia un costo di assoluta convenienza, ma soprattutto le migliori estensioni di garanzia, non sempre tutte presenti nelle coperture offerte sul mercato, come:
del prodotto, si dà l’ok alla presa visione del fascicolo informativo click.family e dell’informativa sulla privacy, si confermano o variano i dati anagrafici. A questo punto, si entra nel vivo del preventivo: scelta del massimale, eventuali estensioni della copertura standard e questionario di adeguatezza (fornendo le informazioni necessarie per valutare la corrispondenza della polizza che si sta elaborando rispetto alle specifiche esigenze assicurative). Infatti, in caso di incongruenze o di incompletezza delle informazioni, il sistema segnalerà immediatamente la criticità e, se non si interviene modificando quanto inserito in precedenza, non si può ricevere il preventivo richiesto: un sistema come quello di Assidir, nato per fornire un servizio agli associati privo di errori, non consenti-
䡵 responsabilità civile per la proprietà e/o conduzione di abitazioni secondarie, compresi i danni al fabbricato causati involontariamente dall’affittuario; 䡵 danni causati a terzi da scoppio ed esplosione dovute a fughe di gas a uso domestico; 䡵 responsabilità come committente di lavori domestici di straordinaria manutenzione; 䡵 responsabilità per la proprietà, oltre che di animali domestici, di animali da sella; 䡵 responsabilità della terza persona cui l’assicurato ha dato in affido il proprio cane; 䡵 responsabilità dei figli studenti dell’assicurato che prendono in affitto un appartamento in Italia e/o in Europa; 䡵 danni derivanti dagli infortuni degli addetti ai servizi domestici, compresi baby sitter, anche se prestatori di lavoro occasionale; 䡵 massimali assicurati idonei per un livello di tutela di prim’ordine.
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rà quindi di proseguire oltre. Ma nessun problema: si riceverà un messaggio di avviso coi riferimenti utili di Assidir per trovare una soluzione. Se, invece, le informazioni fornite saranno sufficienti e congruenti, il preventivo, numerato e riconoscibile, verrà conservato in memoria per un massimo di sessanta giorni, durante i quali si potrà, in qualsiasi momento, rivederlo online. Quando si vorrà, si potrà passare alla fase di ordine della copertura e verrà permesso di entrare nelle videate di “acquisto”.Anche in questa fase il sistema dà conto di cosa stiamo facendo e, in occasione dei “momenti chiave”, provvederà a inviare a tutte le controparti interessate un’email di conferma di ciò che è stato fatto. Per effettuare il pagamento del premio, e perfezionare così l’acquisto on-
line, sono state scelte due carte di credito con un’utenza estremamente ampia nel mercato italiano: MasterCard e Visa. Entro pochi giorni dall’acquisto vi giungerà comunque a casa il contratto assicurativo cartaceo da sottoscrivere, inclusa la copia da restituire ad Assidir. È bene inoltre ricordare che la decorrenza della copertura assicurativa parte dalle ore 24 del giorno in cui è andato a buon fine il pagamento del premio. Infine, volendo sintetizzare in poche parole le peculiarità della polizza click.family, possiamo asserire che è grazie alla bontà del prodotto, alla semplicità di sottoscrizione e condizioni particolarmente vantaggiose che ha reso così ampia la famiglia degli assicurati in un solo anno dalla sua presentazione.
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LE 4 REGOLE PER UNA PRATICA CORRETTA
FASDAC
Nel 2013 sono state semplificate alcune regole per la presentazione di una pratica in forma indiretta. Seguiamo passo per passo cosa si deve fare per chiedere un rimborso
1. Un solo evento di malattia per ogni assistito La pratica deve riferirsi a un solo evento di malattia per ogni singolo assistito. Fanno eccezione le pratiche per la richiesta di rimborso di soli medicinali e di soli ticket (vedi box qui sotto). Oltre alla documentazione di spesa (fatture, ricevute ecc.), l’iscritto dovrà aver cura di raccogliere la documentazione sanitaria (certificati medici, cartella clinica ecc.) analiticamente indicata nelle Norme per il conseguimento delle prestazioni Fasdac 2013 per ciascuna tipologia di prestazione (accertamenti diagnostici, ricoveri, cure odontoiatriche ecc.).
2. Sei mesi per la raccolta e la presentazione della documentazione di spesa La pratica deve essere chiusa e presentata alla propria Associazione territoriale Manageritalia entro sei mesi dalla data del primo documento di
spesa del 2013. Rimane il termine di 24 mesi se il primo documento di spesa è anteriore al primo gennaio 2013. Se ad esempio il primo documento di spesa per una visita specialistica è datato 5 giugno 2013, la pratica potrà raccogliere ulteriori spese successivamente sostenute per il medesimo evento di malattia e assistito (accertamenti diagnostici, farmaci ecc.) ed essere presentata per il rimborso al massimo entro il 5 dicembre 2013.
3. Fotocopie dei documenti al posto degli originali Poiché il Fondo si accinge ad adottare un sistema di lettura ottica denominato Ocr (Optical character recognition) per il riconoscimento e l’acquisizione automatica dei dati contenuti in ciascun documento (sanitario e di spesa), è importante che le fotocopie siano solo in bianco e nero e di buona qualità (il contrasto tra il testo e lo sfondo deve essere il più possibile marcato).
4. Come chiedere il rimborso
PRATICHE DI SOLI MEDICINALI Contrariamente alla disciplina generale, possono essere presentate richieste di rimborso per soli medicinali anche se relativi a diversi eventi di malattia. Tali richieste sono sottoposte a un’unica franchigia di 51,65 euro, a prescindere dall’importo ammissibile. Per questa tipologia di pratiche vige la disciplina generale del termine di sei mesi per la raccolta e la presentazione dei documenti di spesa.
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Deve essere presentata una specifica richiesta mediante la compilazione dei moduli P01/M (per le pratiche mediche) e P01/D (per le pratiche odontoiatriche). I moduli devono essere debitamente compilati e firmati dal titolare iscritto al Fasdac (dirigente in servizio, prosecutore volontario, pensionato diretto, pensionato indiretto) anche se le spese sono state sostenute per un proprio familiare.
Il modulo per il rimborso delle cure odontoiatriche P01/D deve essere compilato anche dall’odontoiatra per la parte di sua competenza.
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Hanno collaborato a questo numero FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
I NOSTRI
BLOG
Romano Benini, giurista, è esperto e docente di Politiche del lavoro presso l’Università La Sapienza di Roma. Consulente tecnico di alcune istituzioni e agenzie per il lavoro e della Cna nazionale, è consigliere di Cna Impresasensibile. È giornalista pubblicista e saggista, cura il magazine workmag.it, la rivista giuridica Leggi di lavoro ed è autore del format Rai Okkupati. (36) Ivan Centomani è comandante del gruppo frodi comunitarie del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di Finanza. (52) Claudia Corti è laureata in lettere, indirizzo moderno artistico, ed è guida turistica per le province di Milano, Pavia, Monza e Brianza. (59) Marco Lucarelli lavora nella direzione strategy di una multinazionale tlc dove si occupa di operatori virtuali. Cura anche la rubrica #letturexmanager sul blog crisiesviluppo.manageritalia.it. (61)
crisiesviluppo.manageritalia.it
Oltre la crisi, per cogliere opportunità e sviluppo
Giuseppe Minoia è presidente onorario di GfK Eurisko. (34)
Valeria Severini è ceo di Freedata Labs, società di consulenza in ambito digitale che supporta le aziende nello sviluppo del social media business e del social commerce nel mondo. (44)
Conversazioni tra uomini e donne sulle pari opportunità
Piero Valdiserra è direttore marketing e relazioni esterne di uno dei maggiori gruppi italiani operanti nel beverage alcolico. È anche sommelier, nonché fondatore e presidente del club enogastronomico bolognese Gaudio (marketing@ rinaldi.biz). (58) Domenico Villani è sommelier, maestro assaggiatore e docente Onaf, maestro assaggiatore Onas e assaggiatore Onav. Organizza corsi ed eventi enogastronomici e tra le altre attività collabora con Gambero Rosso e con l’azienda speciale della Camera di commercio di Roma. Fa parte del Gruppo di lavoro di Manageritalia Roma Manager@eat. (26)
da Manageritalia Daniela Fiorino, ufficio sindacale. (63) Niccolò Gori Sassoli, ricerca e innovazione. (22) pensioni.manageritalia.it
Per i pensionati di oggi e di domani
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
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FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI
FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO
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Editore: Manageritalia Servizi srl
Emilio Rossi, esperto di strategie per l’internazionalizzazione e analisi economiche, è presidente EconPartners e senior advisor di Tourism Economics. (6)
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MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA
dal Fondo Mario Negri Riccardo Pisani, servizio fisco e controllo gestione. (65)
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