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NADIR ZORTEA, PASSIONE E RESILIENZA

Se c’è una bella persona, quella è Nadir Zortea Un ragazzo con la testa sulle spalle, che ha lasciato la sua famiglia a 14 anni per inseguire la sua passione, il calcio, consapevole dell’amore che questa scelta comportava per mamma Vania e papà Franco. Cresciuto a Cicona, gli si sono aperte le porte del mondo e ha saputo cogliere l’occasione per prendersi il meglio del futuro. Poi, con quella che lui stesso definisce resilienza, è riuscito ad arrivare al vertice della serie A, difensore dell’Atalanta: miraggio per molti, arrivo per pochi Emergere tra i migliori non è mai facile, comporta delle scelte e delle rinunce E lui non nasconde che sono stati più i momenti difficili di quelli facili. “Ma è così che si diventa grandi” Grandi in tutti i sensi, dal divenire adulti, al trovare il successo, all’essere d’esempio. Soprattutto quest’ultimo è da sottolineare: nessun grillo per la testa, duri e costanti allenamenti, ottimizzazione dei tempi, capacità di trovare il giusto equilibrio tra allenamento e riposo per raggiungere la performance migliore Nessuna cura maniacale, solo corretta tabella di marcia, anche nell’alimentazione quando non seguita dal team di squadra. È capace, infatti, di prepararsi una buona cenetta, ma la cucina non è tra le sue passioni, “è una necessità”, per questo ragazzo in piena forma fisica: 83 chili per 1 metro e 87 di altezza

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