Il Sistema Turistico Locale Marca Fermana ha realizzato il nuovo materiale informativo per la promozione del territorio. Esso comprende due guide: l’una incentrata sulla presentazione del territorio fermano, l’altra che pone la sua attenzione all’ospitalità del territorio attraverso le strutture ricettive presenti e censite. La prima, suddivisa in dieci itinerari, offre al turista un paesaggio che spazia dal mare alle colline ed arriva, con suggestive atmosfere e magici paesaggi, ai Monti Sibillini. Sono itinerari finalizzati a rendere al visitatore un agevole e affascinante percorso che passa attraverso aspetti naturalistici legati tra loro da un filo conduttore che li accompagna e li accomuna tra storia e arte. La quinta Provincia coniuga con innata semplicità e naturalezza tutto questo, con una ricca e gloriosa tradizione e con le peculiarità di ciascuna città, in un unicum complesso e quanto mai ricco di passato che nel tempo ha saputo proiettarsi al futuro. Sin dal primo itinerario, l’antica memoria dei Comuni ivi elencati trova la sua giusta emozione: la presenza dell’uomo ha nel tempo modificato gli aspetti nel rispetto della conservazione degli elementi naturali e culturali. Sono tappe raggiungibili attraverso facili strade, percorribili in pochi minuti: per chi giunge dal mare, la costa conta ben 25 km di lunghezza; si alternano borghi fortificati, torri e strutture di epoche diverse. L’itinerario dei Teatri permette di ritrovare, attraverso strutture antichissime e più recenti, il valore di aggregazione sociale e l’evoluzione di una società che nel tempo ha saputo mantenere viva un’antichissima tradizione. La dolcezza poi di un paesaggio armonico, dalle colline degradanti, è divenuto nel tempo uno scenario ritratto fin dal ‘400 da grandi artisti, provenienti da paesi lontani e che hanno lasciato opere di gran pregio che ci permettono di scoprire, attraverso un altro itinerario, in un gioco di colori e di particolari accuratissimi, un territorio ed il suo sistema urbano tra Medioevo e Rinascimento fino a ritrovare opere molto più recenti di figure simboliche ed astratte. Si vuole inoltre far apprezzare, attraverso le “Botteghe degli antichi mestieri” una terra che mantiene la sua identità anche grazie ad attività tradizionali: dalla lavorazione della ceramica a quella della paglia prende vita un artigianato artistico che basa la sua opera sulla lavorazione di materiali caratteristici che però ben convivono con le più moderne tecnologie. La forza di questo territorio sta nell’altissima specializzazione di un comparto produttivo in tutte le sue fasi, da quello artigianale a quello industriale di cui il distretto calzaturiero detiene il primato ed ha raggiunto altissimi livelli qualitativi scaturiti da eccellenze sapienti ed intuitive, apprezzate non solo in Italia ma anche all’estero. Non posso che augurare ai visitatori che vorranno scegliere questa terra come loro meta, di cogliere attraverso gli itinerari proposti, meraviglie insolite, colori ancora vivi, squarci di cielo limpido, campagne rigogliose, boschi non deturpati e nel contempo gustare sapori di prodotti ancora genuini che fanno delle nostre tavole invitanti banchetti. Il Presidente del Sistema Turistico Locale Guglielmo Massucci
REGIONE MARCHE
Provincia di Fermo
fondazione cassa RISPARMIO di FERMO
SISTEMA TURISTICO LOCALE MARCA FERMANA Tel. 0734.511197 • Fax 0734.221621 e. mail: segreteria@marcafermana.com www.marcafermana.com
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ITINERARIO 1 ITINERARIO 1
Oltre LO sguardo l’emozione del paesaggio Dalle terrazze sul mare a quelle dell’entroterra
ITINERARIO 1 Il tema del paesaggio trova nel Fermano un contesto di antica memoria; la cosciente e costante presenza dell’uomo ha infatti modificato gli aspetti, garantendo la conservazione degli elementi naturali e culturali. Moltissimi sono i borghi dalle cui terrazze è possibile ammirare le varietà del paesaggio fermano, dove la lunga tradizione mezzadra ha disegnato le colline con precisione geometrica. Si susseguono così declini armoniosi e borghi fortificati. Il nostro itinerario ci invita a tornare un po’ viandanti e a perderci fra le tante strade che si susseguono da colle a colle. La nostra prima tappa è Torre di Palme che si raggiunge facilmente dall’uscita autostradale di Porto San Giorgio–Fermo. Costeggiando la Statale Adriatica verso Sud, si imbocca il bivio alla nostra sinistra e raggiungiamo in pochi minuti il borgo: una splendida terrazza sul mare che, nelle serene giornate d’estate, ci meraviglia con lo spettacolare paesaggio dell’Adriatico. Proseguiamo verso sud-ovest per la SP35 arrivando a Lapedona: borgo situato prevalentemente in collina, di origini romane, famoso per i pro-
dotti agricoli piceni come olive, pere e mele. Continuando la SP35 e voltando a sinistra per la SP2, il primo paese che incontriamo lungo la Valle dell’Aso è Altidona. Il centro storico, di origini medioevali, è attraversato da una via principale che taglia il paese per la sua lunghezza. Per poter ammirare il suggestivo panorama, uno dei punti più consigliati è il Torrione di Guardia situato in Piazza Cesare Battisti. Ritornando lungo la statale adriatica/ SS16 e costeggiando Pedaso, procediamo verso Sud e una breve deviazione a destra ci porta verso Campofilone, meta gastronomica per i suoi tipici maccheroncini. Verso nord, dopo un tratto della SP238, svoltiamo a destra e arriviamo a Moresco, uno dei borghi più belli d’Italia, che dalle sua mura medioevali ancora intatte, apre lo sguardo al paesaggio collinare. A pochi passi il paese di Monterubbiano, antichissima cittadina picena fra le più elevate della parte litorale. Siamo al centro della valle dell’Aso e possiamo apprezzare la bellezza di una fertile campagna disegnata dai campi e colorata dagli alberi da
frutta; in primavera gli innumerevoli peschi tingono di rosa l’intera vallata lasciandoci un’immagine mozzafiato. Raggiungiamo il borgo di Monte Vidon Combatte dal cui affascinante centro storico medievale possiamo ammirare le colline della Valle dell’Aso e fra le sue peculiarità paesaggistiche, la Macchia Pelagallo che ospita farnie, una fra le specie più rare del territorio marchigiano Riprendendo la SP56, raggiungiamo Ortezzano, riconoscibile da lontano per la sua trionfante torre dalla merlatura ghibellina. Per la sua conformazione in epoca romana fu luogo ideale per la costruzione di ville rustiche; solo in età farfense fu munito di mura castellane. L’ultima tappa del nostro percorso ci porta verso la valle del fiume Ete, per raggiungere Monte Giberto, dove l’attuale centro urbano sorge su un ridente colle panoramico con vista a 360°, circondato da verdi colline. Questa strada ci ha fatto ripercorrere sentieri poco conosciuti e meravigliosi paesaggi, come se volesse ricordarci che “un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi” (Proust).
itinerario percorribile in 2 giorni 2
Dalle terrazze sul mare 3
a quelle dell’entroterra
ITINERARIO 2 ITINERARIO 2
ITINERARIO 2
Monte Urano
merillo 4
tefalcone
teatri storici del fermano
Un itinerario fra i teatri del Fermano, in cui le diverse arti hanno trovato splendidi esempi di fusione, permette di comprendere l’evoluzione sociale di luoghi nati da esigenze culturali proprie della vita urbana. La splendida seduzione nasce dall’immaginarli in piena attività, gremiti di gente ed in continua trasformazione. Lo spirito dell’itinerario è quello di ritrovare il valore di aggregazione sociale in un momento di vita culturale ed inizia dal Teatro Vittorio Emanuele di Porto San Giorgio. È un luogo facilmente raggiungibile a pochi minuti verso nord dall’uscita autostradale: costruito da Giuseppe Luccatelli nel 1815, ci mostra il tema dell’armonia cosmica nella sua splendida volta dipinta con cielo notturno, costellazioni ed il velario centrale sostenuto da un delicato intreccio di corde (Tel. 0734.672470). Il nostro viaggio prosegue a Fermo, dove troviamo il più grande Teatro lirico della Regione Marche: il Teatro dell’Aquila, con i suoi 5 ordini di palchi e una platea dalla capienza complessiva di circa 1000 posti. Inaugurato nel 1790, è stato da sempre il centro dell’attività cittadina e del comprensorio. Di notevole pregio il dipinto
del soffitto raffigurante i “Numi dell’Olimpo”, il sipario che ci mostra “Armonia che consegna la cetra al genio fermano” e lo splendente lampadario a 56 bracci in ferro dorato e foglie lignee. Per la valorizzazione di questo bene, viene organizzato un ricco cartellone di prosa e concertistica, con attenzione anche ai giovani (Tel. 0734.284295). La diffusione di questi centri è molto intensa nell’area fermana. In circa 25 minuti seguendo le indicazioni per Monterubbiano e la SP56 arriviamo a Petritoli, dove si trova uno dei teatri tra i più eleganti delle Marche, il Teatro dell’Iride (Tel. 0734.658141). Situato ad ovest del borgo, al suo interno si apre una magnifica cavea con imponenti colonne corinzie. Seguendo le indicazioni per Monte Giberto, in pochi minuti si arriva a Grottazzolina e lì troviamo il Teatro Ermete Novelli: costruito nel 1973 per iniziativa di privati e poi rilevato dal Comune, è caratterizzato da un’ampia platea e una balconata che gira attorno al perimetro della sala (Tel. 0734.632772). Procedendo lungo la SP239 e seguendo le indicazioni per Contrada Croce alla nostra destra, arriviamo
a Montegiorgio dalla cui sommità, chiamata comunemente Pincio, possiamo godere di un bellissimo panorama che spazia dal mare Adriatico ai Monti Sibillini. Qui troviamo il Teatro Domenico Alaleona, intitolato al celebre compositore cittadino. La sua costruzione risale al 1770 ed è famosa per la sua sala interna con una serie di cariatidi in stucco bianco e oro che sostengono i palchi della cavea (Tel. 0734.961441). Pochi km ci separano da Falerone: come poter rinunciare ad un viaggio irreale nel passato, che ci porta alle antiche tradizioni degli spettacoli romani? All’interno del Parco Archeologico dell’antica città di Falerio possiamo visitare il Teatro Romano, che si staglia isolato in mezzo alla campagna, al termine di un vialetto ombreggiato, ed inoltre possiamo ammirare due cisterne e l’anfiteatro. (Tel. 333.5816389). Il nostro itinerario ci lascia nell’epoca romana, ma vogliamo segnalarvi la presenza di altri spazi teatrali: Santa Vittoria in Matenano, Teatro del Leone (0734.780111), Sant’Elpidio a Mare, Teatro L. Cicconi (0734.859110), Porto Sant’Elpidio, Teatro delle Api (0734.902107), Montegranaro, Teatro la Perla (0734.893350).
itinerario percorribile in una giornata teatri storici
del fermano
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ITINERARIO 3 ITINERARIO 3
ITINERARIO 3
Monte Urano
Smerillo Amandola
Montefalcone Appennino
Verso la porta dei Monti Sibillini
itinerario percorribile in 3 giorni
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L’itinerario ci porta verso Amandola, la porta dei Monti Sibillini con i suoi molteplici percorsi naturalistici; il paesaggio ci rimanda come un’eco ai fantastici mondi di fiabe ed incanti e ci ricorda le magiche storie di Antoine De La Salle e del Guerrin Meschino, le profezie della Sibilla e le fiabe delle Fate. La leggenda narra che nell’antro della Sibilla vivesse la profetessa che raramente rivelava i suoi segreti; è così che cavalieri erranti giungevano da tutta l’Europa nella speranza di carpirne un oracolo. Dall’uscita autostradale di Porto San Giorgio, in circa 40 minuti possiamo arrivare a Monteleone di Fermo seguendo la SP87 e la SP112, svoltiamo a destra per la SP66 e ancora una volta a destra per la SP61 fino alla SP53. Nella risalita verso Monteleone di Fermo di sicuro incontreremo ciclisti e giocatori di “Ruzzola”. Il suo territorio offre aspetti paesaggistici molto particolari: lungo i due torrenti, l’Ete e il Lubrico, possiamo infatti trovare i vulcanelli fangosi, ossia modeste eruzioni melmose del sottosuolo. Non meno suggestivi sono i calanchi, solchi profondi prodotti dall’erosione sul terreno argilloso, in particolare
lungo la Valle dell’Ete. Seguendo le indicazioni per Montelparo, arriviamo al “Murello”: così viene chiamato questo piccolo borgo che come una nave che punta dritta verso oriente, ha di fronte a se l’immenso panorama del Monte dell’Ascensione e dei Sibillini. Guarda inoltre verso Santa Vittoria in Matenano, il cui centro storico conserva l’antico tracciato medievale e le caratteristiche costruzioni in mattoni. Sicuramente da non perdere sulla vetta del Monte Matenano, il complesso del “Cappellone degli Innocenti” e il Santuario della Collegiata di Santa Vittoria. Raggiungiamo Montefalcone Appennino, la nostra prossima tappa, seguendo la SP42 e la SP49. Da sempre i fossili hanno attirato l’interesse di molti: salire fino a Montefalcone a raccogliere “conchiglie” è stato, e lo è tuttora, un hobby praticato da molti. Nel 1996 nasce il Museo Comunale dei Fossili e dei Minerali (Tel. 0734.79136) presso Palazzo Felici, che conserva fossili locali e minerali da tutto il mondo. Espone una ricca collezione di arte e natura e, nel giardino pertinente, si può visitare una serra con 400 piante grasse.
A pochi minuti, sulla SP50, arriviamo a Smerillo, un piccolo borgo dalla mille proposte: nel 1987 è stato istituito il Centro di Educazione Ambientale “Bosco di Smerillo” (Tel. 0734.79423) che organizza moltissime attività legate all’astronomia, alla natura ed anche allo sport. Si pratica infatti l’orienteering: un’attività che prevede la scelta di obiettivi da raggiungere attraverso l’uso di carte topografiche con segni convenzionali. Vince chi impiega il tempo minore, non è sempre il più veloce, ma chi è in grado di orientarsi. Tornando verso la SP239 arriviamo finalmente alla nostra meta: Amandola ed entriamo nel Parco dei Monti Sibillini. Ci troviamo a 500 mt. s.l.m. sul versante sud orientale dei Monti Sibillini, in una splendida posizione panoramica. Adagiato sulla sommità di tre colli, borgo ricco di storia e di natura trae il suo nome dalla pianta del mandorlo. Nella Casa del Parco, all’interno del Chiostro di San Francesco (Tel. 0736.848598) possiamo raccogliere tutte le informazioni necessarie all’accesso e alla visita, e non possiamo perdere l’occasione di acquistare gadgets, guide, mappe e pubblicazioni del Parco.
Verso la porta dei Monti Sibillini
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ITINERARIO 4 ITINERARIO 4 Monte Urano
Smerillo Montefalcone Appennino 8
Passi di pietra fra borghi e castelli del fermano
itinerario percorribile in 2 giorni
ITINERARIO 4 Un itinerario per andare alla ricerca di antichi manieri e affascinanti borghi ancora permeati di storia e lontani dai ritmi frenetici della città, seguendo il lento percorrere fra campanili e torri, di colle in colle. Le vicissitudini storiche hanno lasciato una copiosa diffusione di rocche e castelli in tutta la regione. In ogni piccolo borgo si narra di guerre, trattati, battaglie, lotte e fazioni, ma anche di una popolazione dedita al lavoro e al culto religioso. Questo percorso offre una cordiale accoglienza in territori sereni e impregnati delle preziose testimonianze del passato. Da Fermo, per la SP239 in circa 20 minuti arriviamo a Torre San Patrizio: il primo insediamento risale al VI sec., il castello dalla forma affusolata viene costruito intorno al ‘400 sulla sommità di un piccolo colle. Si accede alle mura fortificate dalla Porta da Sole e, una via principale attraversa tutta la lunghezza con brevi vie perpendicolari, isolati e case a schiera; non possiamo non perdere la vista dall’ampio balcone sui Monti Sibillini. Fuori le mura, possiamo trovare Villa Zara dove visse Margaret Collier: questo paesaggio fece da scenario al suo famoso libro “La nostra casa sull’Adriatico”. Seguendo Contrada Bora arriviamo a Rapagnano. Qui il castello fu conteso per anni fra Fermo e Mon-
tegiorgio, fino alla conquista di Carlo Malatesta. La cinta muraria assume una forma ovoidale, un torrione con coronamento aggettante e merli guelfi indica la collocazione della Rocca. I compatti isolati si aprono per dare spazio alla piazza centrale, probabilmente costruita nel ‘700. A soli cinque minuti troviamo Magliano di Tenna. La leggenda narra che intorno all’anno mille un capitano di ventura di nome Malleano fondò il castello. Posto su un’isolata altura che domina la bassa valle del Tenna, mantiene l’aspetto medievale, con le sue mura e le torri inglobate nell’incasato. Per arrivare a Grottazzolina attraversiamo la SP239. Il suo castello fu edificato dai monaci farfensi intorno al X sec. e fu successivamente inglobato negli ampliamenti del centro abitato; all’interno la cinta muraria scomparse insieme al Palazzo Comunale e rimangono delle tracce del Palazzo Azzolino. Seguendo Contrada Capparuccia e Contrada Fonte in pochi minuti arriviamo a Ponzano di Fermo. La sua storia è segnata dalla presenza farfense, dal profondo legame con la città di Fermo e dall’importanza dei corsi d’acqua per i quali furono combattute molte battaglie. Al borgo medievale, chiuso da mura, si accede con una rampa che unisce il vecchio
castello all’antica Chiesa di Santa Maria, da notare il Palazzo della Comunità il cui ingresso è ornato da un raffinato arco in cotto. Seguendo per Monte Giberto lungo Contrada Maltignano, con soli dieci minuti arriviamo a Petritoli. Anche qui dobbiamo ai farfensi la nascita di un castello che ebbe grande importanza strategica sulla Valle dell’Aso. Il paese si è strutturato nei secoli attorno alla parte più antica posta alla sommità del colle. Il centro della vita è nella zona della Rocca: qui è stata eretta la Torre Civica che, con i suoi 40 metri d’altezza, ci regala un panorama impareggiabile. Circa un quarto d’ora ci separa da Moresco, seguendo Contrada San Savino e la SP56. Il fascino di questo luogo sta nel fatto che il suo aspetto sembra essersi fermato nel tempo; il castello è rimasto infatti quasi come nel Medioevo. La forma è ellissoidale e dall’alto sembra una nave che ci porta verso l’Adriatico; delle due torri rimanenti, possiamo visitare la più antica dalla forma eptagonale, alta ben 25 metri; l’altra viene chiamata la Torre dell’orologio. Qui si conclude il nostro viaggio che ci ha riportato come cavalieri erranti nelle leggende, nei miti e nelle fiabe dei castelli fermani.
FRA BORGHI E CASTELLI 9 DEL FERMANO
ITINERARIO 5 ITINERARIO 5 Monte Urano
Smerillo
mandola
Montefalcone Appennino
BOTTEGHE DEGLI ANTICHI MESTIERI
itinerario percorribile in 3 giorni
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ITINERARIO 5 Una terra che ancora oggi mantiene la propria identità sulle attività tradizionali. Dalla lavorazione della ceramica a quella della paglia, ancora oggi si ricorda l’operosità del popolo fermano. L’artigianato artistico del territorio si basa su attività di lavoro di antiche tradizioni eseguite con materiali caratteristici, che convivono con le più moderne tecnologie. In questo piccolo territorio operano più di 200 aziende, ed in alcune di esse è possibile acquistare ceramiche, cappelli di tutti i tipi e per tutte le età, ma anche sciarpe, borse e altri prodotti. Procedendo dalla SP239, verso la SP48 in direzione di Montappone, raggiungiamo Massa Fermana e l’inizio del nostro itinerario all’interno del Museo del Cappello e degli Antichi Mestieri di Strada (Tel: 0734.760258), situato al pian terreno dell’antico castello. Sicuramente è il miglior modo per conoscere le tipiche lavorazioni ed i macchinari usati, prima di girovagare per fare qualche acquisto. Ritornando verso Montappone possiamo divertirci all’interno della Mostra del Cappellaio Pazzo e del Museo del Cappello (Tel: 0734.760426). Fra pagliette, cilindri e feluche possiamo trovare l’ultimo cappello indossato da Federico Fellini. Siamo immersi nel cammino dei cinque nodi: cinque paesi, ormai socialmente annodati nel Distretto del cappello, che hanno
intessuto i loro rapporti sulla tradizione dei fili di paglia. Monte Vidon Corrado è così vicino che è un peccato non andarci. In questo piccolo borgo misteriose Amalasunte, Numeri Magici, Angeli Ribelli e Lune Gialle ricordano il geniale pittore Osvaldo Licini (Centro Studi Osvaldo Licini e Casa dell’artista Tel: 334.9276790). È uno dei luoghi in cui si concentra la famosa lavorazione della paglia fin dal ‘700. Proseguendo per Falerone, famosissima per il suo Parco Archeologico, abbiamo l’occasione di rivivere le tradizioni culturali: ogni seconda domenica di agosto infatti, viene organizzato il ballo della ‘Nzegna, dove si danza in tondo a carri votivi di grano per ringraziare l’abbondante raccolto. Per raggiungere Servigliano, proseguiamo per la SP239 e possiamo ammirare la sua fondazione settecentesca, di impianto urbanistico elementare e razionale. Una curiosità: il paese è diviso in rioni che la terza domenica di agosto si sfidano nel Torneo Cavalleresco. A pochi km Belmonte Piceno, una tappa obbligatoria per chi è alla ricerca di rarità: il centro storico conserva infatti un’antica architettura Paleocristiana, la Chiesa di Santa Maria in Muris, una piccola struttura di origine benedettina con il tipico torrione di vedetta. Da Belmonte passiamo alla vicina Monsampietro Morico, nota
per le attività tradizionali dell’uncinetto e del tombolo. è un piccolo borgo dell’entroterra fermano che sorge su una ridente collina sulla riva del fiume Ete Vivo. Percorrendo un breve tratto, arriviamo alla frazione di Sant’Elpidio Morico prima di raggiungere Montottone, chiamato “lu paese de li coccià”. Qui la ceramica fa da padrone tra le tradizioni e anche i piccoli laboratori di vasai che mostrano cocci, terracotte e maioliche fatti a mano, diversi l’uno dall’altro e intrisi di una bellezza imperfetta. A pochi minuti di strada, raggiungiamo Monte Rinaldo, territorio di frontiera nel Medioevo, le cui radici affondano in epoca romana e sono ancora visibili nel Santuario Tardo Repubblicano. Il nostro itinerario si conclude con la visita di Montelparo, dove piccole viuzze in pendenza si raccordano con ripide scalinate. Arriviamo al termine con una particolare curiosità da visitare: il Museo degli antichi mestieri ambulanti (Tel: 0734.780141) che ci riporta ancora una volta a vivere le attività tradizionali ed il loro antico fascino. Se per tornare alle vostre mete passate per Porto San Giorgio, vi consigliamo di fare una breve deviazione a Marina Palmense dove si trovano botteghe che tramandano la tradizione del vetro e del ferro battuto.
BOTTEGHE E ANTICHI MESTIERI
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ITINERARIO 6 ITINERARIO 6 Monte Urano
Smerillo
a
Montefalcone Appennino
ARCHEOLOGIA PICENA e ROMANA NELLA MARCA FERMANA alla ricerca delle testimonianze più antiche
itinerario percorribile in 3 giorni
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ITINERARIO 6 L’esistenza di Fermo fin dall’età del bronzo è documentata da reperti archeologici rinvenuti nelle tre necropoli picene scavate intorno alla città e, a giudicare dalla loro consistenza, testimoniano che si trattava di un grosso centro piceno-villanoviano. Ancora oggi si possono osservare le mura megalitiche precedenti all’arrivo dei romani, che avvenne nel 264 a. C., quando fondarono l’importante colonia dal nome Firmum Picenum. Visitando il Museo Archeologico attualmente sito nel Palazzo dei Priori, in Piazza del Popolo, si possono ammirare reperti di età picena, cippi e sculture di epoca romana per poi proseguire la visita delle grandi cisterne romane, vasto complesso sotterraneo realizzato tra il 40 e il 60 d.C. per raccogliere e depurare l’acqua piovana, testimonianza tra le più pregevoli della grande ingegneria idraulica dell’architettura romana. Girando sempre all’interno del centro storico si possono osservare i resti del teatro romano e le piccole cisterne, sale nelle quali anticamente era stato allestito il primo Antiquarium di Fermo. Proseguendo l’itinerario e attraversando il fiume Tenna ci si immette sulla S. P. 239, detta Strada Faleriense, che ci conduce direttamente alla città di Falerone, esistente già nel sec. VI
a. C. L’attuale Piane di Falerone nacque nel 29 a. C. con il nome di “Falerio Picenus” quando Ottaviano decise di costruire una piccola città capoluogo della centuriazione della media Valtenna dove stabilire una colonia di suoi soldati veterani. Divenne un importante centro, dotato di teatro e anfiteatro, di numerose ville patrizie, di terme, di monumenti sepolcrali e di impianti idrici all’avanguardia. Si possono visitare il Parco Archeologico (unico nella provincia di Fermo) e il Museo Civico Archeologico sito nel paese alto, in collina, esattamente in piazza della Libertà. Riattraversando il fiume Tenna sulla sponda sud si trova Belmonte Piceno, importantissimo centro di età picena, dove è stata rinvenuta una ricchissima necropoli che ci ha restituito “Il signore dei Cavalli”, uno degli oggetti più ammirati del mondo Piceno. Proseguendo verso sud si giunge a Monsampietro Morico, sito lungo il fiume Ete che merita una visita per le sue antiche vestigia e, proseguendo Montelparo anch’esso interessante esempio di centro antico. Scendendo verso la valle del fiume Aso è assolutamente obbligatorio fermarsi a Monte Rinaldo con la sua
splendida Area Archeologica che si trova in località La Cuma, dove sono visibili i resti (tempio e porticato) di un monumentale santuario di età tardo-repubblicana (II-I sec. a. C.). È uno dei complessi culturali ellenistici più importanti della regione e successivamente si consiglia la visita al Museo Archeologico che raccoglie i reperti dell’area. Scendendo lungo la valle dell’Aso nella provinciale di fondovalle si arriva a Monterubbiano, altro interessante centro piceno-romano dove si può visitare il Museo Archeologico e per finire, attraversando il fiume Aso si giunge a Campofilone in cui, appena fuori dalla periferia è ancora presente una cisterna di epoca romana a doppia camera, ed è visitabile la raccolta di reperti piceno-romani presso i locali della parrocchia della chiesa di S. Lorenzo, posta in sommità del piccolo centro storico, allestita dall’appassionatissimo studioso di archeologia nonché parroco Don Vincenzo Galiè. A cura dell’ Arch. Liliana Anconetani Consigliere Nazionale di Archeoclub d’Italia via Pian della Noce n. 5/A 63017 Porto San Giorgio (AP) tel/fax 0734.672757 - tel. 337.633188
archeologia picena 13 e romana nella marca
ITINERARI 8-10 e ITINERARI 7- 8 - 9 14
7. Crivelli, Pagani, Fontana e Licini: il fermano con gli occhi degli artisti itinerario percorribile in 3 giorni
8. LA COSTA... VIVI IL NOSTRO MARE itinerario percorribile in 5 giorni
itinerario percorribile in 2 giorni
10. IL GUSTO DEL FERMANO
itinerario percorribile in 3 giorni
Monte Urano
Smerillo Amandola
Montefalcone Appennino
ITINERARIO 7
9. La calzatura: made in marca fermana Caratteristica di questa zona delle Marche è la dolcezza del paesaggio: colline degradanti al mare con alle spalle montagne alte e rotonde. Uno scenario di grande armonia è spesso ritratto nella storia sul fondo di pale e dipinti di grandi pittori come Crivelli, Pagani, Licini e Fontana. I fratelli Carlo e Vittore Crivelli, originari della Dalmazia, ma affascinati dalle novità padovane del ‘400, raggiungono le Marche negli anni sessanta dello stesso secolo, lasciando opere caratteristiche che ci permettono di scoprire il territorio e il sistema urbano tra Medioevo e Rinascimento, in un gioco di rimandi fra città ideali e reali, quasi un viaggio a ricomporre il quadro d’insieme dell’età dei Crivelleschi. Le loro opere si contraddistinguono per un’estrema cura di particolari che emergono da brillanti fondi oro; il gusto per il colore e il disegno minuzioso di origine fiamminga accentuano la drammaticità dei soggetti. Per seguire questo percorso sulle tracce degli scorci che hanno ispirato i due artisti potremmo visitare in particolari alcuni centri del fermano: Fermo, Sant’Elpidio a Mare, Massa Fermana e Falerone.
Sulla scia della famosa mostra “Vincenzo Pagani, un pittore devoto tra Crivelli e Raffaello” del 2008 a Fermo, possiamo scoprire questa zona attraverso le sue opere: un museo diffuso fra i tanti borghi del fermano in cui ha trascorso tutta la sua vita attivamente. Nato a Monterubbiano, intorno al 1490, ricevette la sua prima formazione nella bottega del padre, di cui seguì le orme. Le sue opere sono prevalentemente su soggetti religiosi e si rifanno alle suggestioni crivellesche ed alle novità della pittura umbra. Un itinerario suggestivo ci porta in tutto il fermano: da Fermo a Porto San Giorgio, proseguendo per Altidona, Moresco, Monterubbiano, Ortezzano, Montottone, Montelparo, Santa Vittoria in Matenano, Massa Fermana fino a Francavilla D’Ete. L’artista Luigi Fontana (1827-1908): pittore, scultore e architetto nato a Monte San Pietrangeli, ha operato intensamente nel Fermano. Allievo del Palmaroli e del Minardi, i suoi soggetti sono prevalentemente animati da principi religiosi. Numerose sono le opere che possiamo ammirare fra il suo paese natale, Fermo, Montegiorgio e Grottazzolina. Monte Vidon Corrado è invece la
patria per eccellenza del famoso artista Osvaldo Licini (1894-1958), la cui attività di portata internazionale si spinge soprattutto nella città di Parigi. È considerato uno dei maestri dell’astrattismo europeo: dopo un breve periodo figurativo, nel 1930 comincia ad eseguire opere astratte fino a realizzare figure simboliche come le Amalusunte o gli Angeli Ribelli, per ritornare in seguito alle forme geometriche. In onore del suo famoso concittadino è stato fondato nel 1986 il Centro Studi “Osvaldo Licini” dove è possibile visitare la casa e spesso hanno luogo mostre ed eventi. Una particolarità si trova a Montegranaro presso la Cripta di Sant’Ugo, custode di un ciclo di affreschi strepitoso, datato 1299 e seguenti. Uno dei più belli del comprensorio, dove presepi e crocifissioni, adorazioni di magi e visite al sepolcro, miracoli del Santo e decollazioni, sfilano sulle lunghe pareti, tracce del bel tempo che fu. Sono talmente tante le testimonianze lasciate nel nostro territorio dagli artisti che lo hanno vissuto che sarebbe impossibile elencarle. Vi segnaliamo pertanto i paesi dove potrete ritrovare le opere e vi invitiamo ad approfondire nelle pagine di ogni paese.
IL FERMANO VISTO CON GLI OCCHI 15 DEGLI ARTISTI
ITINERARI 8 e 9 Itinerario 8 LA COSTA... VIVI IL NOSTRO MARE La parola chiave è divertirsi: la costa è uno dei tesori di questo territorio che collegata alla proverbiale accoglienza e alla collocazione dei migliori alberghi e villaggi turistici multi servizi, fanno di questa zona un’unica grande destinazione balneare. Lungo circa 25 km di costa, facilmente raggiungibili dalle due uscite autostradali di Civitanova
LA COSTA... vivi il nostro mare 16 made in marca fermana
ITINERARIO 10 Marche e Porto San Giorgio, si uniscono i lidi di ogni paese, ognuno con caratteristiche variegate ed identificabili. Ce n’è per tutti i gusti: dalla trama sassosa di Porto Sant’Elpidio, alla sabbia finissima di Lido di Fermo e Porto San Giorgio. Le acque chiare e pulite hanno ricevuto il riconoscimento della Bandiera Blu, raggiungono una temperatura mite già a maggio e il clima è ancora piacevole nel mese di Settembre. Ad animare i veri ritmi della spiaggia sono i numerosi chalet che si trovano lungo la costa e che mantengono ancora oggi uno spazio gradevole fra un ombrellone e l’altro oltre alla classica accoglienza organizzano molte attività per rendere piacevole e divertente il soggiorno di adulti e bambini. Non mancano però zone di spiaggia libera dove è possibile recarsi con la propria attrezzatura. Ma passiamo ad una descrizione più dettagliata iniziando da Porto Sant’Elpidio: dopo una grande pineta i cui alberi sembrano sculture piegate al vento, inizia la parte nord del lungomare con i suoi chalet dove si può mangiare ottimo pesce. Di mattina si può assistere ad un vero spettacolo, quando verso le 7:30 inizia il mercato ittico e il pescato viene venduto sui banchi di una decina di casotti in legno nella zona centrale del lungomare. Questo è costeggiato per tutta la sua lunghezza da una pista ciclabile, che risulta comoda ed agevole agli sportivi, ma anche a tutti coloro che vogliono passeggiare in tranquillità e godere del panorama ma-
rittimo. A breve sarà collegata con la vicina Lido di Fermo, già unita a Porto San Giorgio. La cittadina costiera è uno dei principali porti dell’Adriatico con i suoi 856 posti per imbarcazioni. Tutta la zona è meta della movida fermana; ci si dà appuntamento nei numerosi chalet sulla spiaggia per un aperitivo trendy o una serata divertente all’insegna del ballo sulla sabbia. Proseguendo sulla dorsale adriatica la costa sabbiosa lascia lo spazio a pinete e palme secolari ed è qui che si concentrano villaggi turistici dotati di impianti sportivi e una attrezzata pista ciclabile di 3 km che termina in un grandissimo parco giochi. Con Marina Palmense, Marina di Altidona, fino a Pedaso arriviamo all’ultima località della costa fermana dove piccoli lembi di spiaggia ghiaiosa ci immergono in un mare cristallino e dai ricchi fondali. Ogni anno presso tutti gli uffici informazione della costa possiamo trovare l’Agenda delle manifestazioni: una guida pratica e facile per conoscere tutti gli eventi della Marca Fermana e vivere le novità e le tradizioni del luogo. Itinerario 9 La calzatura: made in marca fermana L’economia del territorio è principalmente basata sul distretto calzaturiero. è qui che si producono le migliori calzature, grazie soprattutto alle piccole e medie imprese radicate sul territorio, questo settore ha raggiunto livelli qualitativi altissimi nati dalla conoscenza
del saper fare. La forza della nostra terra sta nell’altissima specializzazione del comparto produttivo in tutte le sue fasi, nel passato a livello artigianale ed oggi nell’industria. Questo settore si è sviluppato negli anni ’60, fino a diventare l’economia trainante negli anni ’80 e raggiungere il successo del brand made in Marche conosciuto in Italia e all’estero. Il cuore del distretto palpita fra i paesi di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Monte Urano, Montegranaro e Monte San Pietrangeli leader mondiali di questo settore, che saranno le tappe del nostro percorso. Avremo la possibilità di vedere direttamente in fabbrica come si realizza la produzione di scarpe e apprezzare il curioso Museo della Calzatura di Sant’Elpidio a Mare (info: 0734.810008): la struttura nasce con l’obiettivo di valorizzare l’enorme patrimonio produttivo, ma nello stesso tempo di custodire l’aspetto storico di questa tradizione territoriale. Questo aspetto culturale viene tramandato anche grazie alla Scuola Calzaturiera. Ed ora non possiamo non farci tentare dai tantissimi outlet che vendono i propri prodotti a prezzi di fabbrica direttamente negli spazi espositivi. Anche le più piccole aziende ne hanno uno e si può instaurare un filo diretto fra il produttore e il consumatore. Possiamo trovare calzature di tutti i generi per uomo, donna e bambini; dai classici mocassini ai sandali gioiello all’ultimo grido. Buono shopping!
In questo caso non possiamo consigliarvi un solo itinerario, poiché la gastronomia è il filo rosso conduttore di tutto il territorio e in ogni piccolo paese potrete trovare tipicità ed eccellenze. Quando visitate questa zona fate particolare attenzione alle iniziative del “circuito delle erbe”, che con esperienza pluriennale organizza: conferenze, corsi didattici, degustazioni ed eventi. Sono attualmente 5 i comuni che promuovono questa iniziativa, capofila è il Comune di Monte San Pietrangeli, segue in ordine di eventi Francavilla D’Ete, Smerillo, Montefiore dell’Aso e Petritoli. Vi consigliamo di assaggiare piatti appartenenti alla tradizione locale come le erbe spontanee in mesticanza, la zuppa di erbe e cereali o le particolari tagliatelle di ortica. Da non trascurare sono i piatti nati dal genio creativo ed innovativo di chi opera in questo circuito: le donzellette Monsampietrine (Monte San Pietrangeli), il salame all’erba Luigia (Montefiore), i dolci petritolini (Petritoli) i fiori d’acacia fritti (Smerillo), per finire con le freschissime insalate composte da erbe e fiori spontanei. Dalla cucina tradizionale emerge il circuito della “cucina degli orti” promosso dai comuni di Massignano, Montottone, Sant’Elpidio a Mare, Spinetoli e Moresco, dove ritornano preziosi piatti a base di ortaggi: gli asparagi, le taccole, il carciofo. Troverete piatti come asparagi in salsa di olive, salamino di verdure,
zucca in vellutata di sedano, la frittura dell’orto. Dove la terra incontra il mare: crostini di tonno e ravanelli, gamberi in salsa di sedano e pomodorini, involtini di melanzane ed alici, tutti accompagnati dagli ottimi vini che in questa terra si producono. Un altro circuito più recente, ma altrettanto famoso è quello “dei cinque nodi”: i paesi di Massa Fermana, Montappone, Monte Vidon Corrado, Falerone e Servigliano, già tradizionalmente legati dalla lavorazione della paglia, hanno rivisitato e riproposto piatti tipici del territorio come la cucina romana e quella francescana. Il piatto che simboleggia il loro legame è sicuramente “La zuppa dei cinque nodi” preparata con cinque diversi cereali. Il re fra gli animali è sicuramente il maiale, da queste parti si dice che di lui “non si spreca niente”. La salata, cioè la salatura e l’insaccatura delle carni allevate in casa, era un rito festoso che veniva organizzato con molti giorni d’anticipo, in genere nel mese di dicembre. Oggi viene proposto per i turisti in alcune strutture agrituristiche e in tutte le tavole della zona; tra gli antipasti potrete assaggiare il famoso ciabuscolo, la lonza, i fegatelli o fegatini, la coppa, le salsicce ed altri salumi. Fra i primi più famosi sicuramente i maccheroncini di Campofilone e naturalmente i Vincisgrassi, una sorta di lasagne dalle origini incerte: per alcuni sono state create nel ‘700 in onore del generale austriaco Windisch Graetz, per
altri la paternità va attribuita a Antonio Nebbia ed al suo trattato “Princsgrass”. Non dimentichiamoci la costa e il famoso brodetto di cui non esiste una ricetta universale, ma si può quasi dire che c’è un trucco per ogni campanile. È un piatto che mette insieme le diverse tipologie di pescato per formare una zuppa di pesce, in genere al pomodoro. Nelle tavole dei molti ristoranti sul mare troviamo anche un’ampia varietà di antipasti e fra i secondi grigliate, fritture e la rana pescatrice al forno. Anche nel fermano possiamo assaggiare delle ottime olive all’ascolana, farcite e fritte. In genere vengono abbinate ai cremini: crema pasticcera fatta a cubetti, panata e fritta. Fra le varie produzioni di olio, degno di nota è il piantone di Falerone. A tavola scegliete un vino della zona, fra i più conosciuti il bianco Falerio dei Colli Ascolani e il Rosso Piceno. Ogni festa un dolce; è così che il calendario, con le sue ricorrenze religiose e con la memoria degli antichi lavori contadini, si vede anche in cucina. Uno dei dolci più sostanziosi è sicuramente il frustingo che viene anche chiamato fristingo o pristingolo. Si prepara nel periodo natalizio e, anche se apparentemente povero, è ricco di ingredienti nati dalla capacità nell’elaborazione. Cicerchiata, frittelle e sfrappe: la tradizione vuole che la prima frittura venga cucinata il giorno di Sant’Antonio, il 17 gennaio, e si prosegue fino al Carnevale. Pizze dolci, pizze al
formaggio e la ciambella sono dedicate invece ai festeggiamenti pasquali. Autunnali sono invece i vari biscotti e ciambelloni che si uniscono a castagne e vino cotto. Per assaggiare i tanti prodotti tipici della zona vi consigliamo di guardare fra le manifestazioni di ogni singolo comune, soprattutto d’estate ogni serata ha la sua sagra. Realizzato in collaborazione con: Noris Rocchi (Circuito delle Erbe), Maria Teresa Quintozzi (Circuito dei 5 nodi), Roberto Ferretti (Agritur Aso).
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proveniente mira un polittico della tavola si am dona, attripe nna Manù di La in trono dalla Chiesa Mado ine rg Ve la ra che raffigu tidona. buito al Cortese, Al di i or lati i Santi protett , (sec. con Bambino e ai dia or ric se Mi lla donna de donMa Chiesa della Ma lla de a stodita una statu plare di XVII), dove era cu em es e bil za ez pr dia, ap na della Misericor sec. oggi nella policromo del XV scultura in legno o. iac Cir n Sa ria e Chiesa di Santa Ma in località Maridi Loreto situata Chiesa S. Maria e. na di Altidona . o antico del paes ricordia nel borg se Mi lla de a ies Ch in campagna. Chiesa del Manù 2
AGOSTO 1° FINE SETTIMANA DI TA CON LUMACHE SAGRA DELLA POLEN PERIODO NATALIZIO PRESEPE VIVENTE
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GIOVEDì GRASSO POLENTA IN PIAZZA 1° MAGGIO LA SAGRA DELLA NUTEL 1-2-3 MAGGIO LLA SS. CROCE FESTEGGIAMENTI DE DI agosto ultime settimane e della pizza birra della sagra di settembre prima settimana SAGRA DELLA rana di ottobre prima settimana castagnata in piazza di dicembre primo sabato e domenica TE APRE LE PORTE AL NATALE” ON LM “BE IZIO TAL NA O MERCATIN
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e Fontana decorata con figure di sanIl centro stoti, tendaggi lone rico di Campofi e marmi prea di una ziosi dal suo sorge sulla cim te il mare ien pic os pr a, allievo Nicola ett collin Dei na 200 mt. s.l.m. Achilli. Adriatico, ad appe ittica caratteno ell so a a nt an nt pia a Fo un e presenta no di iluppatisi all’inter che gli afsv an ini es pa i de a ristic freschi della intorno al sec. XI. mura castellane lla Chieda va ro nt ce al e Chiesa di San il paes e La via che taglia rina; le due strad Ma Patrizio. rta Po a o sa Abbaziale fin e alle mura lel ral pa hé Ca m po fil on e erc iche (p te secondarie ellitt ono continuamen ng oggi famoso è ve ), rte pa in conservate solo uenza, tutte le eg ns co vo eseguita di ’uo , all oli e e vic ini”, tipica pasta -torri) nc se ca ero ch no tagliate da viuzz ac era “m e oi nt donne del su i e originariame a maestria dalle si per case del paese (ch zoidale. Il paese e a mano con rar finissimi nt pe in tra me ta tal no lia to me tag o nta più dioevo, sottilissima viene me a lto gli risultano con pia ll’a sfo ne La si to e. es borgo, forma l pa è sviluppato da un n Bartolomeo. Ne benedettina di Sa zia di ba to ’Ab va all sco no attor sto al ve ro è stato sottopo volXII Sec. il monaste via degli Orti, con La . 42 13 al o fin e as a, rin rim vi Ma e o rta rm Po Fe e di dei Pini e il Torrion Porta da Sole ta a botte, il viale e Porta da Bora sono segni evidenti del passato. La Chiesa Abbaziale, ricostruita nella seconda metà dei XIX sec., è a croce greca. È stata affrescata dal
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DI AGOSTO PRIMA SET TIMANA Campofilone” “Maccheroncini Di dei Sagra nazionale FERRAGOSTO FESTA DEL MARE DI AGOSTO ULTIMA SET TIMANA lla birra de ta Fes y Orto Part 31 novembre Festa di Halloween
NUMERI UTILI NI: UFFICIO INFORMAZIO 932951 • Tel. 0734.932775 – 2 I, O RT BE UM PIAZZA fogli di carta. Ai ordinatamente su fili dorati disposti no una rinomata an ni og ne dedicata osto. maccheroncini vie Ag di lla prima decade sagra nazionale ne
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Il centro romano a di Falerio sorgev Tenna, l de lle va lla ne me in un alla sinistra del fiu e intenial or rit ter comprensorio tato già in età presamente frequen nio (N.h. III, 111) Pli da ata Cit . romana a, i suoi Regio V auguste a. Le tra i centri della Velin bù tri lla ne ti rit abitanti erano isc o lo status di colonia rettan iscrizioni ne attes oviri. La città, monumendi du ta da un collegio ll’età augustea, fu un centro da talizzata a partire c. d.C. Con la crisi dell’impero se fiorente fino al IV
di rla del Comune l XIV sec. che si pa Euf(X sec.). È solo ne ecento è tra i sostenitori degli o, qu a signoria su Ferm Falerone; nel Cin ivo di imporre un freducci nel tentat . so ma senza succes nE DA NON PERDER nti, pittoresco portico quattroce rca Loggette dei Me che accoglieva i pellegrini. i XIV tesco a due ordin nato, di origine romanica (XIIInrtu Chiesa di San Fo ascimentale. Al suo interno è co arin “M le la rta te po ran n co gu c.) raffi se di Vittore Crivelli servata una tavola Bambino, e due Angeli” (1479). il te an or Ad a pinacoteca che ac donn bastiano, piccola Ex Chiesa di S. Se Marino Angeli raffigurante “Stim Frà coglie l’opera di
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lerio e la città nza anche per Fa iniziò la decade lmente abbandonata in favore antica fu gradua i che garantivano maggiore nt o infine dei colli circosta orio fu conquistat sicurezza. Il territ (un’importante iscrizione seo dai Longobardi ervata presso il Mu dell’epoca è cons logico). Successivaeo ch Ar Civico venne spostamente la cittadina amministrata fu e a llin co in ta signori a per secoli da vari l concominciare da Mainardo te
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LUGLIO E AGOSTO AL TEATRO ROMANO STAGIONE TEATRALE OSTO 2ª DOMENIC A DI AG ca contadina la contesa de la ‘nzegna olkloristica dell’epo Rievocazione storico-f FINE AGOSTO PICENO FESTIVAL MUSIC ALE 26 DICEMBRE O FALERIO PARCO ARCHEOLOGIC PRESEPE VIVENTE -
NUMERI UTILI NI UFFICIO INFORMAZIO 55525 à • num. verde 800.2 Libert Piazza della .). Arcangelo” (XV sec esco e San Michele c.) e Chiesa di San nc Fra n Sa di te ma se tre Margherita (XIII Chiesa di Santa longobarda, è realizzata con pie ne igi or di , edifici romani da te Paolino ien en ov pr ateriale di fiume e con ma teri romano-gotici con torre qu rat in rovina. Ha ca spiovente. o drangolare ad un
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battere moneta. ed ebbe diritto di da Alarico, poi a es pr fu Nel 408 e fu unita al Dui passò ai Longobard a. hi andò alla Chies quindi con i Franc Marca a ell qu di cato di Spoleto, ro nt ce sec. divenne il a Verso la fine del X c., quando passò se solo nel XIII se tin es si e ch ne libea en div Ferman 99 11 l Ne . rca di Ancona 33 far parte della Ma si nel 1214. Nel 14 feudo degli Esten i elpo e rib ne si mu ale co ro alla qu Francesco Sforza tto la so , to en subì la signoria di ec qu Cin rò, per tutto il o lò, rimanendo pe del XVII sec. Ferm norotti. Dagli inizi sig ri va di nel 1808 fece tirannia a; ies Ch a all nte legata l è indissolubilme me capoluogo de Regno d’Italia co o im ssa pr ne l an de rò rte hia pa si dic l Tronto e nel 1861 dopo Dipartimento de cancellata subito o, rm Fe di di tà cia cit vin ica ge Pro nt leg l’a La n . e co lia rg so ita ’Ita all itu lo, nte Sàbu nuovamente ist ro Sulla cima del mo à d’Italia, è stata da sempre il cent è nit . o l’U 04 rm 20 Fe . io na gg ma nato il 19 ma Fermo, colonia ro r la sua lunga sto approvata dal Se l comprensorio pe istiche, art oric più importante de sto ze za di testimonian e E lla citria, per la presen ziative turistiche DA NON PERDER 1442 nel cuore de ustriali e per le ini ind tà ivi att i di mare polo, iniziata nel tes Po estivi l sin per le gg de su a ice zz fel più i a Pia gh un orio risulta ’altro uno dei luo rmo, nz Fe se di ta o e rien a Lid culturali. Il territ es zz di pr lle tà, rap lle ampie spiagge ettacolo di rara be suggestivo di zione offrendo uno sp e colline: si va da ro o, rfe nt pe rm ce a Fe al all , di se no en co rina Palm l ico in cui s’inseris Casabianca e Ma erone a picco su gore architetton tive della città. occato su uno sp e rg so fra le più significa ico re iat tu dr Torre di Palme, arr ut str ll’A e su un ica alc ram no pa e mare; in posizion C. divenne co. Nell’anno 264 a. anche Capodarco lonia romana nome col Firmum Picenu m
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FEBBRAIO RNEVALE NEL REGNO DI RE CA marzo delle marche dei prodotti tipici Tipicità: festival MAGGIO POSTACCHINI” ICO INTER. “ANDREA CONCORSO VIOLINIST E GIUGNO/SET TEMBR E SOTTO LE STELLE GUSTAFERMO: ESTAT e agosto i giovedi di luglio quariato e artigianato Mostra Mercato Anti 15 agosto dell’Assunta CAVALCATA E Palio 16 agosto , Capodarco internaz. per dilettanti Gran Premio ciclistico OT TOBRE-APRILE A E PER RAGAZZI LIRICA, CONCERTISTIC STAGIONE DI PROSA, la 1528 è antistante Rocco, eretto nel Loggiato di San . 05 15 al cco risalente Chiesa di San Ro lazzo degli Studi nale, presso il Pa mu Co ca te io Bibl al Palazzo dei tta ge log con una (1511) collegato fra le prime e e ca delle March Priori, è la più ric re 400.000 olt i, dic co 8 12 er va dieci d’Italia: cons cinquecentine. volumi e 18.000
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XIX sec., tra cui alcune di importanza straordinaria quali il Polittico di Andrea da Bologna (1369), le preziose tavole con le storie di Santa Lucia di Jacobello del Fiore (1410),“L’AdorazioESI ELL Pietro ne dei pastori” del fiammingo E. B VIA
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TORRE MATTEUCCI 7 CORSO CEFALONIA 8 BIBLIOTECA/SALA DEL MAPPAMONDO
successivamente rimaneggiato, ospita sulla facciata una Statua bronzea di Sisto V realizzata nel 1590, sede della Pinacoteca Civica e la Sezione Archeologica Picena. Pinacoteca, custodisce opere che vanno dall’epoca medievale sino al
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PIAZZA DEL POPOLO
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MUSEO DIOCESANO 6
LARGO PalazzoS.dei Priori, edificato nel 1296 e GIULIANO
i reperti della Fermo pre-romana, fra della città, dove si erge la Cattedrale cui cinturoni, urne e monili di epoca insieme ad un ampio piazzale picena. adibito a giardino. Teatro dell’Aquila, uno dei maggiori Cattedrale, dalla PIAZZA teatri d’Italia, realizzato su progetto splendida facciata DANTE di Cosimo Morelli, fu inaugurato nel r o m a n i c o - g o t i c a
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Sala del Mappamondo, dallo splendido soffitto ligneo ricco di motivi ornamentali barocchi, è così denominata per la presenza di un grande globo, opera del cartografo veneziano Silvestro Amanzio Moroncelli datato 1713.
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VIA Paolo Rubens (1608), “La Pentecoste” XXV APR VILLA di Giovanni Lanfranco (XVIIVERDE sec.), oltre LE ad altre importantissime come la “Madonna col Bambino” di Francescuccio di Cecco Ghissi (seconda metà XIV sec.) e due opere di Vincenzo Pagani (XVI sec.). Sezione Archeologica Picena, espone
RRIERA
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1790. È strutturato su 5 ordini di palchi EI e una platea per LIL una capienza comGA . G plessiva diIAcirca 1.000 posti. Da vedere V il dipinto del soffitto di Luigi Cochetti raffigurante i Numi dell’Olimpo con le Grazie e le Ore e al centro, il lampadario a 56 bracci in ferro dorato. Piazzale del Girfalco, è il belvedere
romanico-gotica, conserva all’interno gli scavi con
i suggestivi mosaici del tempio pagano preesistente, un sarcofago paleocristiano del IV sec. ed una “Icona di Maria Vergine”, lavoro grecobizantino del XI sec.: tra i vari monu menti fu-
nebri quello di Giovanni Visconti da Oleggio. Palazzo Azzolino e Palazzo Vitali Rosati, entrambi progettati nella prima metà del XVI sec. da Sangallo il Giovane. Chiesa di Sant’Agostino, di origine romanico-gotica risalente alla metà del ‘200, incorpora l’Oratorio di S. Monica, con affreschi trecenteschi, il gotico “reliquiario della S. Spina” del 1374 e un affresco di Vincenzo Pagani. Chiesa di San Francesco, di stile gotico quattrocentesco, custodisce nella cappella il “Monumento funebre di Euffreducci”, di Andrea Sansovino del 1527 ed interessanti affreschi del sec. XV. Villa Vitali, sede dei Musei scientifici: preziose collezioni naturalistiche di uccelli imbalsamati sono visibili presso il Museo “T. Salvadori”; il Museo Polare “S. Zavatti”, unico nel suo genere, conserva la documentazione di numerose spedizioni ed oggetti della civiltà polare; il Museo della meteorite “Fermo”, terza nel mondo in ordine di peso,
caduta nelle campagne fermane nel 1996. Cisterne Epuratorie Romane, stupendo complesso architettonico composto da trenta vani collegati
NUMERI UTILI
NI COMUNE UFFICIO INFORMAZIO 34.223376 07 . TEL E PIAZZA DANT 6 - TEL. 0734.228738 LO, I.A.T. P.ZZA DEL POPO
tra loro e disposti su tre file parallele, è un monumento unico nel suo genere in Italia, perfettamente conservato risalente al I sec. d. C. Chiesa di San Zenone, edificata nel XII sec. conserva un portale costruito assemblando diversi elementi architettonici di recupero di epoca romana. Museo Diocesano, custodisce paramenti sacri e argenterie; notevole il pastorale di Sisto V e un messale miniato del XV sec.. Chiesa di Sant’Agostino, (Torre di Palme), conserva una “Madonna col Bambino e
MUSEI DI FERMO - TEL. 0734.217140 P.ZZA DEL POPOLO, 1 S a n t i ”, polittico di V. Crivelli della fine del XV sec. e un’ opera di V. Pagani. Chiesa di S. Maria a Mare, (Torre di Palme), risale al XII sec. e conserva tracce di affreschi trecenteschi ed una “Madonna e Santi” un tempo attribuita al Pagani.
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ADIZIONALI
MANIFESTAZIONI TR
di giugno fine maggio - primi e di campo a riscoperta delle erb cuochi in erba - All primi di luglio festa de lo vatte
E DA NON PERDER e di San Pietro ial cch rro pa a Chies o del Sacconi. ett og pr su ata edific e di San Rocco Chiesa parrocchialPagani. anc l Fra de i di ch llo res Il caste con 2 aff be nna delle Grazie villa d’Ete sareb Chiesa della Madorescata. aff te la pregevolmen sorto secondo ini, branze - Villa Sagr ini r pe e ion diz rale del ‘900. Parco delle Rimem tra ltu Cu a ric sto nte rco secolare e Fo pa rvi n se e co du di a tiv zia sfuggiti ai loro pa me droni, ma il no i è tipico dei borgh di 3 che godevano particolari esen 2 zioni o franchigie in ragione della 1 posizione loro VIALE ROMA
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NUMERI UTILI NI UFFICIO INFORMAZIO 34.966131 ANUELE II, 34 • TEL. 07 PIAZZA VITTORIO EM
maggio prima domenica di giovanni XX III festa del beato papa di giugno alla 1ª domenica Lunedì successivo festa del patrono
che ribattezzò l il castello co OT GR di me no ” primi di agosto I primi inAZZOLINA “i giorni di azzolino TA i an rievocazione storica a erv ns co sediamenti um che algono nel territorio ris tuttora. Dal XIV agosto me co C., sapori A. secolo Grottaz all’ottavo secolo sagra degli antichi ohe arc va vi tro sca si gli o a lin ian zo on testim ai primi di gennaio tra il da metà dicembre logici effettuati sotto il dominio rVe . natale insieme 1948 ed il 1953 della città di Ferseso la metà del X . Il castello di mo ato NUMERI UTILI colo fu poi edific i Grottazzolina fu ns rfe Fa te ci NI en na dai mo rip et ut am UFFICIO INFORMAZIO 1443 imo II, 56 • Tel. 0734.63 pato e sacil castello: il pr l cu Emanuele oc C.so Vittorio de l ne to gia erna dovuta nucleo abitato eg int ch la decorazione nomizolina. Notevole ortato l’ordine paese da essi de ttista (1684), taz rip Ba ot fu Gr ni 65 an 14 ov il Gi o; po S solo do iesa di caafnato Montebell corso degli anni e Fermano. Grottazzolina fu fortifi al Fontana. La Ch eesistente chiesa romanica, si poco dopo llo Azsu una pr il quale vi ste ci, ita Ca rte del Senato uc Il tru pa e. red os da es ric Uff pa l tto stesso Fermo Olivero di a più ampia de lo ta dal Signore di di cannoni; fu eretta a libero Comu faccia sulla piazz ll’orgoglio cittadino e testimone il ria ro de passò sotto lità nt de lo uil ce fon bo nq al a e tra sim un ì sa o, erg itu si lin ero ist zo ni, rsi dieci anni di op ria di antiche origi a la dominazione nel 1537. Trasco per ordine del Papa, sotto la giu una vitalità storic bano. La piazzetta è dedicata all ra ur ata co to rn an en ve ne dei Canonici ò, go iam rn fu to ed a e ns es lin ll’i zo pa de taz ot Gr di 00 . o. Dal 16 ldo Licini della Cattedrale raverso Posdizione di Ferm memoria di Osva città di Fermo, att ri 47 Castelli dalla glia di Castelfidardo entrò Fermo, che ne mu alt I me co ALD in MON po la batta 60, VIA tarono il nome destà e Vicari. Do o d’Italia e dal dicembre del 18 i. nic no Ca gn i cia Grotta de I a far parte del Re anuele II tolse a Fermo la Provin ALD IV MON Em VIA Nel 1208 Ottone o, Grottazzolina en quando Vittorio Pic li co As 2 zo di Az a 1 quell concesse ad unificandola con tonomo. nd’A rca au LE ma NUE ne la EMA mu ste ORIO Co d’E ne C.SO VITT en div di 3 cona. Alla morte il ZINI costui azioMAZ on int PERDERE VIA n N co NO o DA nic possesnale in stile Roma ssante torre merIl Palazzo Comu ere so della presenta una int TA DI 15 MINUTI ale IA ev G dio a locale per la EG me tiv ne SS era op PA co A a a N un c U r Ma pera di SS. lata frutto dell’o imo dopoguerra. La Chiesa del NA fu riconA GROT TAZZOLI zione del pr ciata in stile tru fac a os ric un n co ovanni 8) 76 (1 rio lsa fermato Ro scu e e e chiesa di S. gi Sacramento o affreschi, tele zzo azzolino ern la int pa o su 1 al a. da Papa e err classico, contien rrocchiale dal secondo dopogu e campanaria munale e torr di Onorio III pa o co a nt o ies zz me Ch la nu la È pa mo re. ior tu 2 nsiderevole, magg al figlio o to 27 Ha una mole co SS. sacramen Azzolino 3 chiesa del
TA DI 15 MINUTI UNA PASSEGGIA d’ete A francavilla SAN ROCCO 1 CHIESA DI II ORIO EMANUELE 2 PIAZZA VITT san pietro 3 Chiesa di
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ato come possedillo risulta menzion strategica. Il caste 85 viene riscattato nel 1157 e nel 13 mento vescovile del capitano conquista da parte da Fermo dopo la centro si a. della Campan Il di ventura Averardo o, oggi ffin Ru alla chiesa di S. sviluppò intorno onale lig po nto impia scomparsa, con un una di e ti rla me ni dotato di sei torrio teres rgo bo il d; sola porta a su o orn int to pa lup no si è svi al XVI sec.
dal 14 al 16 agosto del maialino san rocco e sagra festa del patrono di settembre prima settimana - festa del vino cantina fa lu vurgu
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Si no dice che intor capitano un , lle mi no all’an me Malleano di ventura di no datore del il to fon o Majano, sia sta nità di Magliano mu Co lla Castello. De di Brandimarte e ion az abbiamo una cit ponimo deriverebbe il to che chiarisce come dei “Manli”. Nel periodo mana dalla famiglia ro sare, Magliano po di Giulio Ce Romano al tem dei primi inno ”u un ita di “Firm farfense poi gravitava nell’orb to en i. Fu un insediam en Pic i nt me dia te il Medioevo se vo di Fermo. Duran usurpato dal Vesco nteso da Montegiorgio e Fermo. e co di venne lungament amente castello diventa definitiv o fin no ma fer o A partire dal 1293 rn ve resterà sotto il go no, con il quale an Fermo. Magliano sso ste llo de biscito a al 1860, dopo il ple ovincia di Fermo ed unita a quell la pr a stonz sce no co viene soppressa la r grave danno pe dalla distruziodi Ascoli Piceno. Un ne è stato arrecato mu Co to es qu castello aveva rica di ico nt L’a . dio un incen ne dell’archivio in ne restano sei torri, ma ora cui una soltanto due, di . ale on ag es
struita nel XVIII esta costruzione qu di va er sec., cons affresco un temun n una cappella co ienz ce o Pagani. Ch po attribuito a Vin ie, costruita nel az Gr lle de a nn va sa della Mado la del ‘400, conser preesistente edico i tra i quali una XVIII sec. su una ch chi cinquecentes nell’abside affres fu. e” on ssi “Crocifi un monumento o” vi si conserva , Chiesa “San Filipp sta Carducci, architetto fermano Batti ). 19 (19 o rm nebre di Giovan Fe di ultore Salomoni ad opera dello sc
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E DA NON PERDER a venerata staall re olt a pit os le, e dei Chiesa Parrocchia Quirico, protettor a del patrono S. , due ne no lig an a em ett Al tu e tro attribuita a Pie Il territorio, ch ola tav una a e un , o ini cc Ro bamb rmo e Sebastiano e S. si estende tra Fe iesa di Ch tte raffiguranti S. c. ole se tav XIV l tan de dis ca no” di arte locale le il fiume Aso a po “Madonna in tro rfetto e sobrio sti rta tracce della zza centrale, in pe pia lla ne lò, no dorato za dal mare, po co leg Ni in S. ilari alt civ e lla qu de quindi o interno cin una colonizzazione e barocco, ha al su più o damascato ed un soffitto ligne la testimonianza , nrse ato co Fo izz te . or en na rm ma alm ma ro tu e tà l cippo e De Magistris (at ciò è espressa da un organo d’altare di Simon ad la re pa olt to , ragguardevole di va le) er na ns palazzo comu gistrato locale co servata presso il o nzo, con pregevofunerario di un ma Chiesa di S. Lore Nell’alto medioev a. le. ian na llid mu ca co la so ligneo to uo sc di sotto il loggia fondarono dorato, un Crocifis naci Avellaniti vi Callido. barocchi in legno Mo no i ari e eta alt i li Ga ard no di ob so 0 ng o, ‘70 i Lo e, in stile romanic e un organo del c. ies l borgo se ch I i ne , cu XV m) l le ve de lli ti Ni alcuni caste gli Angeli (o ad c. gli insediamen de se I ria XII l Ma Ne S. a della di te. ies a va er Chies chi del XV sec.. Ch ttuale paese, tuttora ben cons , conserva affres gante, onati e nasce l’a no ele nd lla ba lto ste ab mo ca o ima on sim la ng os sparsi ve del XI sec., picco nù 264 s.l.m.) e in pr a di t. Ma ies (m a Ch ta nn va re. do ele ma Ma il paese e il (anch’essa ben sulla collina più a metà strada tra di avvistamento li capitelli va na rre tro igi to si or de med an ca gr ne so a to lon tà di un nel maes sec., con co ro. rmata nel tempo S. Pietro del XII nel civico cimite conservata e trasfo zo). è ora inglobata , ren co Lo iri n Sa Qu di S. ta e gia omo panile della Colle Chiesa di S. Giac capitelno TA va er IA ns G co si EG o al suo intern UNA PASS rati, un’elegante ti u variamente deco li min ci15 I D 1 volte a crociera cripta sorretta da n capitelli co a lapedona e nin lon co lindriche su ina e importanti opere 1 porta mar nzo di diversa foggia re lo n sa di iesa Alemanno. Porta ch tro 2 Pie a 2 attribuite unale m co imponente con o ta zz en la 3 pa Marina, si pres da lò co ni n uto sormontato 4 3 4 chiesa di sa un arco a sesto ac ia o ar 5 a. m a llin nt ibe llan sa gh ra te di Cas 5 chiesa geli o ad nivem una merlatu ta, Borgo parte rimaneggia degli an Porta da Sole, in le. na 5 zo Comu SP 3 loggiato del Palaz ivale sotimmette sotto il c. con portico og se I XV l de le na rilievi e sso ba n Palazzo Comu co cippo funerario un va tro si ale qu to il le. a romano-imperia 28 iscrizioni di epoc
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15 luglio s. quirico festa del patrono di luglio TERZO fine settimana sagra degli gnocchi di agosto SECONDA settimana LLINA” SSICA “MUSICA IN CO CLA A SIC MU CONCERTI DI di settembre ultimo fine settimana cotto vino festa del
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: ufficio informazioni i nn , 60 • tel. 0734.760258 a Largo Carlo Alberto ov via garibaldi Gi Dalla Chiesa
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E DA NON PERDER 8 E 9 agosto ) A - SAGRA MonSan Paolo (1071 di a nic ma ro LO MAGNà DE ‘NA OT (sec. XVI) a e ies at Ch Ab nio to ’An nt po Sa ca e le tro ua Pie att n o, ANA DI AGOSTO Chiesa di Sa ) sampietro Moric ULTIMO FINE SET TIM entato “biFrancesco (1513 div n ) io Sa 00 or di rit a -13 INO ter ies 00 IED Ch un (12 SP luogo di SAGRA DELLO dell’ex nna del Carmine presso il Muper l’annessione Chiesa della Mado focale” nel 1868 rico 00 – Carlo Crivelli) Mo (14 io sco pid lle ’El ive nt Cr Sa di Trittico NUMERI UTILI comune autonomo fu rifondato nell’an’elpidio nt Sa o , )ipi 99 cio nic uc (16 NI idi alias Sant’ Elp chele Arcangelo UFFICIO INFORMAZIO o Morico e .773632 Chiesa di San Mi e a Monte Rinald ne militaiem . 0734.773140 - 0734 ins Tel • , 33 71 I, 10 no zio Umberto ca di vo a Via n ies o co Ch Moric esso la o (centro Crivelli (1496) pr Sant’Elpidio Moric tiva e parrocchia Trittico di Vittore consistenza abita ne zio elo na ng mi ca no ristica che perse Ar de San Michele asferendo” la sua nell’anno 1407, “tr iniore, Sant’Elpidiuccio), da un vic llo rste pe ca al piccolo di Fermo. Tale cato dal vescovo condottiero incari ore di interpretazione epigrafica a r err il Vi sonaggio, che pe altri non era che o Maugero Melo, fu detto Malugero ik)elo, figlio del normanno DragoM( etto pugliese Ermanno e Calabria. Costr Via VIllanova 1 nte della Puglia (a co , SP 45 età illa av era Alt ten di in ne no Piazza Cesare Via Ete ma fer l ne i po e Piazza li fu po Battisti C.so Umberto Na no a an re Erm Piazza e), a ripara dr ero Melo pa lug l Ma de ta Roma rte violen 3 2 seguito della mo a col diminutivoVic. del Notaro minato fin da allor sicuramente deno zzello. Questi partì per la Prima Via Giacomo nu Matteotti vezzeggiativo Ma – e quasi morì nel corso di essa. 99 10 l e ne na – a ag iat mp 5 co Croc ac e ch o ric o Mo vo SP 4 Via Ub giricsi Quanto all’aggetti Monsampietro, og a o ardi nim p o leo pa Le il a complet ato da un esso non sia deriv può ritenere che MINUTI Malugero Melo, di e gli mo a ric SSEGGIATA DI 15 PA presunta Mo A N urbica di U a nt pia la e ch morico bensì dal fatto rico (proprio come A monsampietro questo centro sto Mo e o ald Rin e quella di Mont 1 CASTELLO a dell’oppiDI SAN PIETRO rico, come quell riMo io CHIESA PARROCCHIALE 2 dum Sant’Elpid O e E SANT’ANTONI co, e come quell MUNALE CO O di tanti altri 3 PALAZZ omo Giac
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E DA NON PERDER ad nio, del XIII sec. to ’An nt Sa Porta rli me nata da arco ogivale coro n e troniere, co l de e cc tra
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a, custodisce opere Pinacoteca Civic altri, bassorilievi ed s tri gis ni, De Ma di Vincenzo Paga Convento di S. l da tina provenienti di scuola fioren Francesco. erva o e Ruffino, cons Lorenzo, Silvestr i nt lli, Sa ive i Cr de a ies Ch Carlo marchigiana di la prima opera su ta za a 1468 e realiz firmata e datat o di i conti Azzolin de e ion iss comm n il co na ico “Madon Fermo: il politt sta, tti Ba ni an ov Gi i nt Bambino tra i Sa Nel o e Francesco”. Lorenzo, Silvestr cintola lla de na on ad presbiterio la “M lo sicanti” del fratel con Angeli mu grestia sa lla ne re ala gn Vittore. Da se o a di Sebastian anche una tel nanza (XVII mu Co di Ghezzi sec.).
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nto dove viene Il primo docume risale al 1050, a an rm Fe citata Massa risdizione del giu la quando era sotto erarie Resti di epigrafi fun Vescovo di Fermo. passato. o tic an un di e tracc romane sono le famiglia dei parteneva alla Nel XIII sec. ap o da Massa ed il ri come Guglielm Brunforte; memb ono ricordati ng ve a, rte ghibellin nvolsero il figlio Valerio di pa sco e isodi di guerra ch a Fermo. rsi per gli efferati ep tte me tto so do tornò a ndosi a tte ne paese fino a quan an sua autonomia la rse nel pe 08 en 18 Nel definitivam te r riacquistarla Montappone pe 1816.
r-) fu paleonimi in Mo centri storici con ma for e lar co rti pa una caratterizzata da origine picena. a ur sic i as qu di a cuneo,
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E ce DA NON PERDER Giorgio, custodis le di S. Maria e S. n co na on ad Chiesa Parrocchia “M cio, ola del Pomaran XV sec.. l de una tela della scu rio uia liq Re e una Croce le Bambino e Santi” nto, con porta ntissimo Sacrame Sa l de io stemma or llo Orat da to sta vra cotto so i trecentesco in alcuni affresch ita; all’interno rn ate tra nfr ino co mb Ba lla de na con il tra i quali “Madon uiti cinquecenteschi oneamente attrib err ” gio or Gi e sta tti Ba ni an ov Gi . SS i a Vincenzo Pagani. re to lva
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tico paese arroc Montefalcone, an ria na are di pe ’alta ru cato sul ciglio di un di 758 ca ad un’altitudine fossillifera, si collo monill’o de ale ion rte merid sec. d. mt. s.l.m. nella pa X l da fin e fu compreso mo monte. Il paes dal 1214, e e ns rfe Fa ato l presidi C. nei territori de nale, per più di ne la Libertà Comu anno in cui otten cupazioni da parrio di guerre ed oc 100 anni fu scena di Ascoli Piceno. tà Cit lla rmano e de aordinario pate dello stesso Fe str o re al visitatore un al Montefalcone off la, dal Gran Sasso i Sibillini alla Maiel dal verde, ato nd norama: dai mont co Cir o. tic il mare Adria a Monte Conero ed canza in tutto relax r chi cerca una va e pe ch ale sco ide bo go Il luo ra. il è cultu tura, la storia e la la varietà di r pe contatto con la na , ne lco Fa e del Mont rricopre gran parte tetta e Sito di impo Area Floristica Pro fos e are le no so specie vegetali è sse a. Degne di intere . ari nit ore eri mu inf Co e za tan ocen erti risalenti al Pli idenza res i, lic silifere ricche di rep Fe zo laz o, presso Pa Nel centro storic ssibile visitare il e al XVII sec., è po fossili locanobiliare risalent sezioni dedicate ai le ere, ai Polo Museale, con tte tu di e o nd il mo iardino li, ai fossili da tutto “G il è o se e al Mu minerali. Pertinent rpenti se i ier e con sent Tronelli” che scend e. Presso nt mo l de pe ru nati lungo la inoltre esposto Palazzo Fenici è onna con il Polittico “Mad /1480) bambino” (1475 del Pittore Pietro Alamanno.
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da Mogliano e trutto da Gentile Montappone fu dis 71. Nel 1808, ntapponesi nel 13 ricostruito dai Mo si unirono ia, tal d’I o l Regn con l’avvento de quelli di ne Montappo al Municipio di Corrado. on Vid e nt Mo e Massa Fermana dominio il ato ristin Quando venne rip ne fu sede po ap nt Mo io, pontific del distretto, del governatore a prima trasferito a Falerone, poi
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La struttura museale è anche sede di un Centro di Educazione zato Ambientale, attrez e gruppi orgae ch es lar sco a didattici per fornire servizi e si ergono l’antico più alta del paes nizzati. Nella parte sua unica torre recentemente ree la dal castello farfense tivi. Poco lontano larmente sugges quistato ac , no ca staurati e partico es nc fra rge il convento centro abitato so enc Fra n da Sa sco d’Assisi nel 1223, a pochi passi dalla miracolosa fonte fatta scaturire 49 SP dal Santo, dalla 4 a S org sg P 50 quale Loc alità un’acqua limpiTiro Via A Se da e fresca. gno re sa Ce isti Via Batt
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Montegiorgio. Podestà con un Nel 1827 ebbe Massa Fermana. dizione anche su
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Largo Concordato
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TA DI 20 MINUTI UNA PASSEGGIA NE APPENNINO A MONTEFALCO O
SAN MICHELE ARCANGEL 1 CHIESA DI PENNE SAN PIETRO IN 2 CHIESA DI 3 CASTELLO SCALORUM S. MARIA IN CAPITE 4 CHIESA DI
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ADIZIONALI
FEBBRAIO vero dei Monti Sibillini Festival del Tartufo OSTO 2ª DOMENIC A DI AG Duranti Studi Fortunato Programma Centro DI SET TEMBRE PRIMA SET TIMANA cucciola Sagra della TUTTO L’ANNO CAI Escursioni con il
NUMERI UTILI NI UFFICIO INFORMAZIO 36-859101 07 . Via Roma, 21 TEl
ardo Leopardi, appartenne Leop efortino nella ia igl fam ssa ste nt Alla ie Istoriche di Mo e autore di “Memor si definisce “Patrizio Recanatese” e ch ), 83 (17 isce all’inUn ra. Marca” ter o) tin or (Montef rio patrimonio, cittadino di essa artistico del prop teresse storico e , che gli deriva dalla suggeico llezze paquello naturalist ografica e dalle be stiva posizione ge dintorni, sono da visitare i esaggistiche. Ne ontespino (sec.VI-XI), la M dale Sant’Angelo in di derivazione feu serie di case-torri l’orrido dell’Infere rinascimentale, dall’eremo a to naccio sovrasta onardo ed il loggetta di S. Le adonM lla de Santuario na dell’Ambro.
O T R E B I G MONTE secondo una mplice nta compatta, se caratteristica pia l’abitato ere erg nv co fa e ma elegante ch vie e cui si diramano in una piazza da viuzze.
ADIZIONALI MANIFESTAZIONI TR Fine agosto Festa del grano di settembre Prima settimana delle Grazie Madonna Festa della di ottobre Seconda settimana Festa d’autunno
a del XVII sec. scuola marchigian ini Battista, ricostru an ov Gi Chiesa di San terno a l’in r pe a izz ter rat ta nel 1771, si ca esca; abside settecent croce greca con 76. 18 l de ci Pa o an particolare l’org
Il Comune di Monte Giberto, già i e abitato dai Picen e ien rit si ni, dai Roma nel XI ni igi or E e su le di affon DA NON PERDER ll’armonica sette ento degli zo Comunale, da laz sec. Fu possedim Pa facca es nt ssò ce pa c. se I l XII abati farfensi; ne ciata in cotto, sotto il al suo interno dominio di presente è Fermo, diuna Sala delle ve nt an do ne volte polivaun “Castello”, lente di e fu munito Chiesa di una cinta Sant ’Antonio, con muraria antica chiesa torquattro gentilizia del rioni, due dei 1721 quali esistenti Chiesa Pare restaurati. rocchiale di in Seguì San Nicolò, tutto le conserva una vicende ltima raffigurante l’“U di Ferpregevole tela tina, un ren am fio av la te uo for sc di un mo di cui fu Cena” del 1602 gano t. La sua licromo e un or posto verso oves uppo ligneo po gr l ne 97. struttura edilizia del Callido del 17 azie, a Maria delle Gr nt Sa XVIII sec. si rinno di rio ua nt Sa disto cu , ano nd ria va profo culto ma espressione del gurante raffi ea or mente, rm ma a sce una scultur uita n Bambino”, attrib una “Madonna co c. e se XIV l all’arte pisana de diversi dipinti di
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Montefortino rsorge sulla do , a cir lle co un di le sa , di fronte ca 700 mt. s.l.m. rio dei na sce o allo splendid sua storia risale La ni. illi Sib i nt Mo una , come attesta all’epoca romana iente dalla fortezen ov pr antica lapide Nel 1084 trutta nel 1442. za del Girone, dis ne e si da un proprio comu si erige a libero nel 1126. In epoca moderto statuto, modifica to Pontificio, nella giurisdiSta na fa parte della di Fermo. Nel 1860 votò l’ansi zione della dioce d’Italia di Vittorio Emanuele II. nessione al regno dei più significativi insediamen o i Montefortino è un ntana e del Parco Nazionale de à Mo ti della Comunit SP 8 2 S 3
Sib ilntagne mo lle de tro tea lini. L’anfi . ngono i 2000 mt n cime che raggiu faè spettacolare, co Pizzo Berro, Ma la presenza più e il , la profetessa ch come la Priora o del Monte Sibilla una scinosa è quella di Cristo. La figura della Sibilla è bepredisse la nascita stiana e medievale della dea Cy ” na trasformazione cri n il capo turrito ed infatti “coro al co le, rappresentata tura rocciosa che corre intorno cin tra è chiamata una La grotta della Sibilla ha ispirato o nt monte omonimo. polare fin dal Medioevo, il racco a dizione colta e po de la Sale, il Paradiso della Regineine del francese Anto tto il meschino di Andrea da Barb de a raf ino err Gu , illa Sib il Guerrino di un a. Meschino detto rino, il poema il ascimentale come Tullia d’Aragon di finata poetessa rin ede un significativo patrimonio go ssi Montefortino po i nel territorio, ma anche un luo lle us beni culturali diff ervazione e alla manutenzione de na deputato alla cons coteca Civica intitolata a Fortu na to opere d’arte: la Pi 63), romantica personalità di pit rte -18 d’a ere op di ta to Duranti (1797 nis raffinato collezio e en mi hé bo re onare al Comune. che provvide a do de della Pinacoteca è un pregev se i ard op Le e cinquecente iar bil Palazzo no a ur ett rte di archit lissimo esempio Sir Desiderio Leopardi creato Co a dello Sta e or rat cu sca, appartenne e 33 15 Palatina nel no. tuto di Monteforti
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del 1325, opera rtale di travertino un magnifico po ella Farfense: annessa alla chie. Capp no L’ i m del maestro Gallo . Non tutti gli studiosi concorda co es nc Fra pianto n metà del ‘400. a di Sa im sa pr lla de re l con pittu urbanistico de nel definirla tale, i compartimenti della volta a crocie ne nserrte attripa in i ch Vi sono illustrate res centro storico co meaff , lla vera croce puttura ra la leggenda de tonio Alberti da Ferrara. Nella ca va l’originale str amento An ie di igl ola fam nd i scu l’a bil a e all no gu iti di se bu dievale che esenti i sepolcri pr lle o co ra uit l co str de i an co nt no a: rsa so on ve pella Domenico Alale altimetrico dei tre uale del paese egiorgesi. Teatro , del quale resta l’antica torre att nt ma Mo for La e. rg su cui so zo civico ni i, la cui sull’area del palaz rete del Teatro. Edificato negli an opera dei Farfens 26 – ebbe origine ad Giusepni 10 ad una pa an tto ta gli ite ssa ne rch do ad ll’a ata da nt me se 84 e progettato presenza è docu benedettini accolsero i tra il 1870 e il 18 itolato al musicista montegiorge naci lo int co è pic ni, 1054. Questi mo egiorgio intorno alla Chieun ati è bb Sa tro pe Mont (1881-1928). Il tea al na ed ) leo co Ala es o primi abitanti di nc nic Fra Dome de (l’attuale S. sa di S. Maria Gran ndo, col passare del tempo, na mi Il ter . de co afi to, gr en demo conv ica e incremento floridezza econom egiorgio coinvolta, al fianco di nt Mo de Pontificio; la città secolo XIV ve tra Impero e Stato e poi di Rinaldo Fermo, nelle lotte o, nia di Mercennari visubì la breve tiran ccessivamente la città seguì le Su e. erd ev nt l’unificazione n Co da Mo io. ific nt Po llo Stato 00 3 cende generali de parte del Regno d’Italia. Nel 19 far ne del 1860 entra a io di Alteta, fino ad allora comu 2 or rit 4 acquisisce il ter 1 autonomo. PORTA S.NICOLO’
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ADIZIONALI
23 aprile patrono festa di san giorgio 3ª domenica di agosto delle grazie festa della madonna e sagra degli strozzapreti 3ª domenica di settembre addolorata festa della madonna 21 novembre del soccorso tradizionale fiera novembre-aprile di prosa stagione teatrale novembre aprile stagione concertistica
NUMERI UTILI NI UFFICIO INFORMAZIO 2067 34.952066 – 0734.95 VIA ROMA, 1 • Tel. 07 o corazioni in stucc neoclassica. Le de oni, i dipinti della gioiello dell’arte lom Sa e di Salomon zo bianco e oro sono anni Picca. Palaz sta ascolano Giov volta sono dell’arti c., la sua imponente facciata domi se eIII nt XV ce l de tte se ri: re ssa pe Pa ti. Le superstiti tem na Piazza Matteot ca quadreria alienata intorno alla ric lla de rte sche, pa ia patrizia, sono ‘900 dalla famigl ne. prima metà del mu Co consiliare del visibili nella sala
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domenica di carnevale carnevale montegranarese di giugno ultima settimana veregra street festival
ia. OT TOBRE unificazione d’Ital oso INO PATRONO si illustri: Giuli are FESTA DI SAN SERAF ran o eg ar nt an mo gr I e nt M on te ce do ta, ris XV ), giu novembre-aprile prosa Conventati (sec. internazionale San di passerella eo maceratese; la ten l’A sto va so stagione teatrale più es a pr 40 l panoram ntegranaro (15 Montegranaro Mo da dell’accessorio, ne lle de no e Serafi inale e la novembre-aprile a italiano. Il paes con o Svampa, card del sistema-mod nasce 1604); Domenic stagione concertistica -1907); 51 ra, (18 rie tu ! na lza me log ca fir Bo grandi vocazione e l’operosa arcivescovo di e mo uo llin co ), III. 57 lle XV de -19 lo co dicembre (1882 La dolcezza per il fin dalla fine del se Giovanni Conti ssemblea no i punti di forza merc Atino di natale e del distretto presidente dell’A e attività agricola so le vic co , co pic liti di Centro propulsor po ole 41 ric (18 ag i è de ian uc ien o, Cr az an ro Le igi rch sand visitatore. iluppo Costituente; Ales calzaturiero ma NUMERI UTILI oriscono lo sv i produttivi più dimensioni fav sicista e poeta. ma mu for ), la 12 re 19 ca uno dei sistem ac NI COMUNE int e. nza UFFICIO INFORMAZIO livello mondial dell’agricoltura, se gio, girasoli ag 0734.897932 . importanti a for e TEL li e NI nz rea ZZI ce tra : MA es PIAZZA anale e ma del paesaggio tteti, N PERDERE fru NO ti, DA so ne ito vig Tradizione artigi ep e ra str ti cu . 0734.897932 ’Ugo con lo ate del settore, e ortaggi, ulive UFFICIO TURISMO TEL La Cripta di Sant SS. ncheggiate da tra le più qualific il Portale del i impiegati, strade vicinali fia e ial i, os 0734.893350 ch ter . rtu res ma TEL to a A i aff RL de ram PE di e no LA ciclo TEATRO dei dettagli fattori i, connotano il pa e San Serafino e lar sco tti co ce tu se an e a”, Fr erc n rm qu Sa , “fo rd stival. Il qualificato Salvatore Chienti a no ntilizi attenzione alla Veregra Street Fe vallata del fiume Pietro; i palazzi ge di strada, ntraddistinto il i n co lla ist Sa l da a re art su cc gli mp ro ate se de ba nc al o la i tiv e ian che hann a sud, spala rinomato fes , r Luciani, Cruc a quella dell’Ete ranarese. e internazionale spazia Conventati, Ranie prodotto monteg rilievo nazionale che, verso ovest, bano di case tà e di a ur ali ell to qu di qu su a a all tes o na re, un ma ne ma zio a setti emergono da La spiccata voca una si tiene nell’ultim i vicoli e le tra, secondo un fino ai Sibillini. n disgiunta da zze, ssate l’una all’al romana do pia ad le ine r rig pe l’o o all’eleganza, no a à, gn nt vit va o. giu creati suggestiv La tradizione o fortissima storico che si nastro sinuoso e con il toponim tato per strade del centro fanno di Perla, luogo depu di Montegranaro La un a magica ro è un at Te in ma Il a trasformano di Veregra, atografici, vant em cin oli se ac treet.it) ett fen ras gli sp stagione documento far ribalta. (www.vereg una importante te fa ort en Sp lo lm llo ua e de ch att a io un dell’829 Un Villagg o invernale), storia. lcio e di teatrale (period zi ca az di rag o r mp pe nascere alla (ca tro gna di tea libero pista apprezzata rasse issimo Nel secolo XIII è baseball, concertistica di alt ne 87 gio 13 sta a l un ne e lla ile, de b ci a l mi c i “A Comune, c gli da ta della livello programma cui direttore diviene feudo pista di Montegranaro” il gli di de a na sic zia Mu ne re il ve op ric , sa famiglia Ro Di co subisce artistico, Frances ll’Orchestra S. Zeno, nel 1443 gli Primo Oboe de de di olo ne ru zio na mi rchestra la do ll’O de e i dello Cecilia di Roma Sforza e quind . Scala fino alla Filarmonica della Stato Pontificio, 37
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E DA NON PERDER , ovanni Battista Gi n Sa di a Chies a croce un ta va er ns co all’interno è sbalzato firmata astile in argento Montelparo nel da da Bartolomeo e tavole, “Madon 1524 mentre du lve cri la uo sc di , na” e “S.Giovanni” ione è fissata al lesca la cui dataz l no conservate ne quattrocento, so le. na Palazzo Comu
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nsso o della Mado Chiesa del Crocefi uita nel str co , dia or ric na della Mise disce maniche e custo 1526, ha parti ro opera e nt ssa ere int più al suo interno la resco , del 1546, un aff di Orfeo Presutti . le” rsa ive Un o izi raffigurante il “Giud
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ntrafArroccato sul co e il o Viv te l’E fra forte oele nt , Mo torrente Lubrico ria sto lla ne tra ne di Fermo en dei Farfensi e con la presenza diviene comune Medioevo. nel Vanta ancora resti di mura castellane e il nucleo abitato presenta immutati aspetti di sa-
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raggiunge livelli di eccellenza assoluta. La Premiata Sutor Montegranaro è in A1 e sta dando al mondo della pallacanestro risultati esaltanti.
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campi di basket all’aperto, tutto ciò per significare quanto le pratiche sportive siano frequentate dalla popolazione. Ad una presenza tanto numerosa di impianti, segue una prestigiosa attività sportiva che in diverse discipline
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atletica, bocciodromo, arena per spettacoli all’aperto, il tutto su un’area attrezzata a verde con ampi parcheggi), un palazzetto dello sport con tre palestre, la palestra di S. Liborio, un campo di calcio, campi da tennis,
ADIZIONALI MANIFESTAZIONI TR Fine agosto Festa del grano di settembre Prima settimana delle Grazie Festa della Madonna ottobre di Seconda settimana Festa d’autunno
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TA UNA PASSEGGIA A DI 15 MINUTI I MONTELEONE D FERMO OI 1 PIAZZA UMBERT ONE MAR 2 CHIESA DI S. MUNALE 3 PALAZZO CO OVANNI BATTISTA GI S. 4 CHIESA DI
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metà gennaio abate - festa di s. antonio sagra del baccal à
fine luglio nzo insieme - Ex montelparesi a pra ondurre le deno pranzo del ritorno tesi alla quale ric i de i nt me re. Una delle ipo cu do nto a mune fa riferime nome di metà agosto minazione del Co ve viene citato il do XII c. se l de si gosagra della polenta lon ne igi or monaci farfen di proprietario, forse o tic iean ch ” lla do de an “Elpr sistenza metà novembre è testimoniata l’e nvento barda. Fin dal 1259 pranzo dell’anziano con annesso il co o, ran mu Ca in sa di Santa Maria za dal paese. Le tan dis ca po a situata 24 dicembre dei Francescani, ce concentriche se te costruite in fas discesa della stella del to en am nd abitazioni sono sta l’a guendo struttura colle. In base alla NUMERI UTILI onosciric no so ro, nt del ce NI: Tel. 0734.780141 li, ipa inc pr i cle UFFICIO INFORMAZIO bili i tre nu oag to quello del conven quello di stiniano ad ovest, e queld su a San Gregorio vella No ria Ma a nt Sa lo di lloco vò tro ve ad est, do il ghetto e ch an ne zio ca ebraico.
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venerdì santo processione notturna STE GIORNO DI PENTECO azione storica SCIò LA PIC A - Rievoc LUGLIO TERZA DOMENIC A DI O CINI A RUBBIANELL STI RO AR I GL SAGRA DE di luglio ultima domenica SO TA CON LO STOCCAFIS LEN PO LLA DE A GR SA DI LUGLIO ULTIMA DOMENIC A IATI A RUBBIANELLO GL LTA SAGRA DEI MA AGOSTO PRIMO MARTEDì DI CA STI RU A CEN
Fra perle le ferdell’entroterra ne di mu Co il e rg so mano Già dai primi Monterubbiano. distingueva come del Novecento si nze mare e monca va r pe a meta turistic sizione: a 463m po ice fel ti grazie alla sua ll’Adriatico. La da ria ea d’a slm e a 6 Km in lin ici nel Neolitico ma il le rad sua storia affonda ista anche ruolo da protagon testimoun o ut 10,12 E 13 agosto av ha o me borg co , ale TELLE FRITTE ev dio me e a an rom SAGRA DELLE TAGLIA he nelle epoc o archeologico. se mu l ne ti en es pr niano i reperti ico centro fortifi parlare di un un In realtà, per poter re l’ultimSoP 2trentennio del XII sec., NUMERI UTILI de 0734.257396 cato bisogna atten fusione degli abitati di tre castelli: NTO E TRIESTE, 1 • TEL. la r ca pe o rifi INFORMAZIONI: VIA TRE rm ICIO Fe UFF da a es quando si ve nt Co e Montotto. o Orbanium, Coccaro sizione strategica, Monterubbian zione storica Morto, la rievoca e po ch re lia rza cu Sfo pe co a es sione del Cristo nc e le varie sa- DA NON PERDERE es la su eologite oc Fra os pr di ec ne nt nio Pe mi lla o de con Museo Arch o, tto il do iò la Pica” nel giorn ano la cucina locale. Una tra Polo Culturale San Francesco Botanico cade nel 1433 so trutturazione del sistema difensiv “Sc lla de n il 2 a ris gre che valorizz ditorium e Orto IATELLE ra fortificate. Co provvede adSPun è quella delle TAGL storia co, Biblioteca, Au 75) circa 2 Km di mu le più importanti la (18 to ni caratterizzato da fat ga Teatro Pa ico che ha le (XVI sec.) FRITTE, il piatto tip so, è diventato un’imTA Palazzo Comuna r ca 01 20 UNA PASSEGGIA l del paese: nato pe (1562) Da ti ri. es to On ita zo vis i laz r Pa pe ti, con l’Assuna portante attrattiv tà è insignita del mar- Chiesa di Santa Maria ei Lettera ni MINUTI A 40 I D ali ga Largo Pa loc V. ta di es ) qu 39 inoltre Cesare Battisti NO scimento zione della Vergine (15 ro Arancione”ricono 66) MONTERUBBIA l Ca chio “Bandiera iba per i centri Chiesa di Sant’Agostino (12 ale nt 1 bie Ann n am a e o rd V. tic o Via 38) ris Larg tu (12 tà ni O be ali Le an . qu ov o no di Gi tti . lia lm Via anne Giov ria dell’o Chiesa dei SS l Touring Club Ita 1 chiesa di s. ma dell’entroterra de ricettive, offrendo ser- Cimitero Monumentale (1875) o o sc re ce tu ut an str fr n se ro sa ta lico neoclassic nume 2 chiesa di rantiscono al turis Giardino pubb Largo (1872) cucina locale, ga di” e i ar Montegrappa viz op te. Le ni en o ga gli om co pa “Giac Via S Piazza iliare ed ac 3 teatro tefan 2 3 Iacinti o Mir un’atmosfera fam coli le Via Ga lazzo comuna pa Piazza del rib 4 ald ati 4 5 C Mercato Viale Oreste i Via del maria dei letter Murani Piazza T. orso 6 ero a di s. Cassies a ch Piazz5 Ita Calz. Onesti lia anni o Cent ’agostin Via Francesco Largo Garulli 6 chiesa di sant Sforza Via 41 Se Corso Italia cr SP 2
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E DA NON PERDER o arco a sesto acut n co le, so l de Porta orio Maeg Gr n Sa di a TA ies del XIV sec.. Ch penUNA PASSEGGIA San Pietro, la stu A i gno e Chiesina di , in TI elo U ng iz al IN ca M Ar ar Michele DI 30 M E. da Chiesa di San mpanile ca il O ale R de en PA ot Vi pr EL ONT Via Santa MariaM stile gotico che Viale Piazzale Novella E. ta ai visitatori tre Bramante O verso il cielo e presen MAGN Via O ORI GREG cui uno gotico e le SAN di Catigliano DI e, e ion u 1 CHIESA an 3 portali d’eccez Em zie i. Il suo interno O Via tal Via ra en o i G DI S. Le Cas azie PIETR or da altri due rinascim tell Gr CHIESINA itt gli Largo tra o V2 guranti n a Marconi Co Vi ARCANGELO è ricco di affreschi del ‘500 raffi 5 Via e “Pietà” la CHIESA LS. MICHELE 4 Roma Via Cata 2 Piazza ”, ne 3 sio fis to ce ro n e nov Cavour 1 rgim alcuni santi, la “C etta LE o lazzo Pa Il . iso nt PORTA DA SO 27 15 R l e e 4 o”, de im V.l rg e il “Padre Etern iso Largo G. eziosa racpr MUNALE a Con CO un SP 61 O ce eR dis Leopardi l sto . trad V 5 PALAZZ a Comunale cu e. Rongon E TORRE CILINDRICA e colta di pergamen 40
fu segnata da al Regno d’Italia 1860 l’annessione o edilizio con la costruzione novament Pagani un consistente rin lassico, il Teatro numentale neoc ica, il ist art o ric sto a del Cimitero Mo zz o. Oltre alla belle cc kloriRo fol n e, Sa os rco igi Pa rel e il ioni re legato a tradiz re con la solen ive centro è da semp riv fa e ch e, tronomich stiche ed enogas
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Il centro abitato, situato i fiumi su una collina tra nta origini va o, Viv Ete e o As l suo territorio, molto antiche. Ne te rinvenute necro infatti, sono sta ole valotev no di ti er rep poli picene con
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febbraio Carnevale Monturanese 25 aprile “Alex Langer” festa al parco fluviale giugno/settembre Estate monturanese venerdì di agosto venerdì luglio/primo dei produttori monturanesi Mercatino della calzatura
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NI: UFFICIO INFORMAZIO TEL. 0734.969125 • 1 I, PIAZZA UMBERTO n dell’Ospedale co a della Madonna ; da ali rzi Ma ammirare la Chies r ca Os no re monsanpietri del Buondipinti del pitto della Madonna rio ua nt Sa il e visitare anch cuore.
sta gi ounale Arlecchim Co ro at Te ne al Ci ne di spettacolo ggio di ogni anno. da ottobre a ma no è o an Ur ici deE Monte DA NON PERDERgli scorci medievali del paese, tipano, su cittadiigi no so rch si una piacevole verdi e ma ro ra ter Nume le II-XIII urbani dell’entro na adagiata trarchigiane, a gli agglomerati ll’antico castello medioevale (Xnova, ma de e rta o llin Po cle co la nu ti , il an do os tti ar tu rip Civica, Il Balu azza Leopardi. mare Adriatico ed pi sec.), con la Torre dieci minuti dal gici Monti Sibillini. , piazza Cortile, a di San Rocco (XVI ni co ar ma i M da za az Km i pi ies to Ch vis a poch la ha sse lo e ogetere ch , a storia Arcangelo, su pr Di particolare int Dopo la centenari a di San Michelesta Carducci e Giuseppe unito alla città di ies ed Ch me la e sie c) as a se ist e di 8.500 protagon Giovan Batti neo e produttivo paesor to degli Architetti erno si trovano il Crocefisso ligla ConFermo, oggi è un territ io di apsa o int un su lla su Al Ne . i. de on na cc ta ten Sa es on si re L.F e Urano off anenRosario di abitanti, che chi lo visita, Mont la Madonna delzo Comunale sono invece perm pena 16,5 Kmq. Ativa in continua espansione (nuPalaz re Ludovico l to de pit e l iar de sil o oli ut lza i dipinti ad una realtà prod i suoi spacci aziendali di ca e temente esposti /1943). no lla Porta merosi infatti soed ottima gastronomia locale (chai (1858 lin no ag Sp nella sommità demanuale. igi ture), una tipica to della migliore cucina march le o Pubblico (situato ente gi am lo let ro L’o mp co e e Tra git nt ziona e piacevole. ripercorre il tra Nova) è ancora fun un clima sereno spicca il “Mercana) unitamente ad ristiche tu e i , ral si” ltu ne cu ra i nttà parco”: manifestazion tura dei produttori montu to nel itolato ad Alex La Monte Urano la “ci Lungo Tenna” int merose persone di le via flu o tino della Calzaluglio ed il primo venerdì di agos arc “p l nu Da da o ex rn Al le gio di ni via ì an og gr parco flu tutti i venerd ger e frequentat,oal “parco del sole” il primo e più cia di l paese, la festa al vin no Pro ma lla centro storico de , fer il de le tutto oltaico comuna atuita Langer il 25 aprile de impianto fotovwi-fi” connessione internet grpaese. all’aperto duo l te arc de en “p e am al tiv os ut o or od rm rig Fe eventi e caro e nelle zone pr una ricca serie dionturanese, infine l’interessant della nel centro storic teatro, musica) i, rante l’Estate Me (cinema ssa d’e Via Ad tellone cultural ria tic
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rici I primi dati sto i do an qu o al X sec., sul paese risalgon il no iro bil sta i) rn tillo (Te monaci di Feren a San tivo dedicandolo ita ab o cle nu o prim stello ca il 64 11 l e il nome. Ne Pietro, da cui pres pitolo dei Ca al ssa aro rb derico Ba fu donato da Fe rante le lotdrale di Fermo. Du tte Ca lla de i nic Cano ese, che era pa l ne iò ug ibellini si rif te tra Guelfi e Gh tin ren a De Alleis, nobile famiglia fio di parte Guelfa, la nome di Sancti o” itiv rato il “prim dando all’agglome fu l’unico Comune embre del 1443 di Petri Alleis. Nel dic mese all’assedio istere per oltre un res a o e nt rch ve Ma ter lle ’in de grazie all , allontanato poi Francesco Sforza e Via Dantino . Alighieri ntura Piccin del Capitano di ve Giovanni
LUNEDì DI PASQUA MMAUSSU FESTA E FIERA DI MA VENERDì DI PASQUA NTO RIC A DEL VENERDì SA RIEVOCAZIONE STO DI GIUGNO ULTIMA DOMENIC A RIC A DEL 1400 O - RIEVOCAZIONE STO TR PIE N PALIO DI SA GLIO 3ª DOMENIC A DI LU TURA BIA EB TR LA festa del settembre DI 2ª DOMENIC A del buoncuore festa delLA madonna
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glia, inviaad o ett str si vide co o fratello su a to aiu di io re un messagg “Corri seguente frase: Corrado con la nseco e” att idon Comb Corrado che Gu guito il se In . ria sto a gnandola cosi all tato si sarebbe tramu nome Guidone, in “Vidon”. a gu lin lla de e con l’evoluzion
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NUMERI UTILI rrado è sorto in Monte Vidon Co sizione strapo NI: in le va die UFFICIO INFORMAZIO epoca me la comunicazione tra di sse ll’a . 0734.759348 su , Tel • ica 7 teg piazza licini, in uno sperone ti, ien Ch il e a nn valle del Te io dai domina il territor panoramico che pasel qu Di re. ma Sibillini al o, nim po to il sato resta llo riferibile al “caste in di Guidone” ed raor “C di seguito li di do”, uno dei fig ima pr la e e, on ler Fa un in è e menzion 1229, documento del cercò quando Fermo i can co ne la coalizio inastelli vicini per arg npa es di tà lon vo re la San Giuca du o, ald rmine, Chiesa di sione di Rin Madonna del Ca lla Chiesa de le, a ra ce ies ru tri Ch o ma a di San Liberat di Spoleto; la ies Ch le, ra ru e en sepp medievale è fortem strut di San Filippo. te leggibile nella taTA on tura urbana, impr UNA PASSEGGIA ato as inc ico nt ll’a Tr ta su Viale ento E DI 15 minuti le le 1 del castello feuda do Piazza della atria , Vitto ali m. vidon corra a cui mura poligon e on 3 ri or ate in Guglielmo Ob castello/t Piazza Cesare erd 1 Via tualmente inglob an Battisti licini tarde, 2 ldo centro studi o. 2 costruzioni più Piazza Osva V -X n vito Licini risalgono al XIV 3 chiesa di sa lli be Ri i secolo. tic
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luglio terza domenica di - Festival canoro per bambini il capitello d’oro LUGLIO-agosto “La Cuma” presso l’Area Archeologica a all’interno erit ins ed Rassegna teatrale AT l’AM laborazione con
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Collegiata. 00, sco, risale al 13 Ecclesiastico iesa San France Ch to to en Sta nv lo co il ne iesa è a Montotto del annesso alla ch sotto il governo o en Pic ro Ag in so si omonimo. io Farnese. In es a, il principale Cardinale Radocc i a Fermo one Porta Marin ett rri gg To so lli a alla ste Ca i che lo connettev a riunirono tutti accesso al paese ci anni, fu residenz Grande die n via be r la o pe e, ers es rav Pa e il no. città di Fermo att si ri che si susseguiro Marina conservata dei vari governato lli vicini ste ca i è chiamato Porta tti tu su nfigurazione co a su La supremazia re. lla sse integra ne III. ne lustro e bene tutto il secolo XV diede a Montotto passato sono i medievale fino a te tan or mp ll’i de Testimoni
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agosto festival canoro E: la brocca d’oro DA NON PERDER fin ie, az Gr lle de a Chiesa Madonn ma di NUMERI UTILI costruita a for dall’origine fu sull’altare a erv ns NI COMUNE co UFFICIO INFORMAZIO croce greca, sec. - TEL. 0734.775135 co a muro del XV 34 , res aff un e emanuele v. ior gg c.so ma la “Vergine rappresentante , a nel secolo XV mbino e gli Cisterna, costruit in trono con il ba v’è nulla n no ini vic ti”. lli an ste in tutti i ca angeli music Maria murata con una Santa di simile: essa fu Chiesa tà. ne igi or a di una grande cit di grandiosità degn Ausiliatrice, si te en am tic an medievale, a di Santa chiamava Chies on GesùV.ia Trento bu l de 1Via Circo Maria Via San 5 nva o con un Piazza G. rat co Francesco llaz Leopardi ion L’ingresso è de ina e tto rta Mar co in le Viale Po 6 ricchissimo porta Piazza Viale Trieste a Piazz 4 Cifola Via dei 2 Marconi Mario Vasari a 3 Largo della Via Piazz risalente al 1515. Roma Fontana Castello Apostolo, Via del Chiesa San Pietro Falco ti ssa pa secoli Via Circonv questa chiesa nei Via Galile allazione o Galilei del comune era di proprietà . nia va Pie di ed aveva il titolo TA dificata con Nel 1762 fu rie UNA PASSEGGIA de an Gr lla de e la costruzion MINUTI rl Inte
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Tra il mare Adriatico e la catena Appennini degli le no do ten es si e llin co fertili o, dell’antico Picen fiumi intersecate da due di e torrenti. Fra rupe, a a un questi, su di e, sorge din itu alt di 7 27 m. o al secolo Montottone. Fin nominazione XV ebbe la de (Monte di nis to Ac di Mons poi con ita tu Attone), sosti ntottone. Mo di na ier od a quell tino III les Ce pa Pa Nel 1191 dettini ne Be ci investì i mona porale e tem nio mi do del ntottone; spirituale su Mo arca di tri pa nel 1221 il a Pietro tte de ce eia uil Aq no, il ma fer vo sco IV, ve tone in feudo. ot nt Mo castello di ntottonesi Nel 1397 i Mo contro il no aro ell rib si rmo; nel Fe di ne comu ssarono pa 1405 il sotto do m in io d i
GIUGNO Onore Festeggiamenti in Grazie delle Madonna della
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organizzata in col to di Fermo, dalla tri Antichi Uniti) conteso dal duca fu o a del circuito TAU ( Tea ev nt Sa dio me ina l vic ne lla de tiera”, e ns rfe Fa ia di agosto e dall’Abbaz seconda domenica Il paese sorge città di Ascoli e bistecca di castrato nMo di a e spiedino te . no or ria hia to dello raff cc Vit nt Bu sagra su un co do i castelli di rio i. pe or to rit es ter ria qu sti sto di a va no ti su So in ques di settembre 485 mt s.l.m. e la il 1000 erano già ultima domenica metà del radici nel pe- torso che verso esi, nella seconda tipicità Pa e ri alt me affonda le proprie rco Fe o, a archeologia ald deva da Fermo ed pocui testimonianza Monte Rin secolo XIII, dipen riodo romano, la l’e l’importante per 30 novembre 33 a13 ific l nt ne ide ssò re mo pa può esse distrutto succes, no hia cc fiera di sant ’andrea pio Bu di tem llo so ste dio ca an no ca gr an l tir ne ro, ta po ca Fu da 78 o 13 su e nel sivamente nel venuto alla luc NUMERI UTILI “La Cuma” di Fermo. territorio in loc.tà tracce di nseguenti scontri co i NI: e te pu dis le tante UFFICIO INFORMAZIO Poiché asi sempre unitamente alle ano originati qu 4 • Tel. 0734.777121 in gran niv , gi ve og ati nuovo ra fuco arm ti an es borgo , qu via ville romane renti i confini, reno franoso soper questioni ine . Successivamente, 39 da distrutta per il ter Ss. Sacramento parte inesplorate te stabiliti nel 15 fu e en o, os ion am rip siz itiv di po fin e a de le su a ies rono a, la del Car- ma di terremoto. Ch cco, in età longobard Spoleto, uditore ività prattutto in caso nella metà del ‘700 in stile baro Mario Favonio di o sviluppo in att a uit str rese possibile un n co , no ndo la tradirio e i. co sa nt rp se Ro Ca me e e ch rta ale ce so din i fis ial ce ole cro di agricolo-commerc nsenserva un notev zione della rocca E ca. Dai ruderi dell’i a DA NON PERDER pubblicano (II–I sec a. co ne venne ritrovato dopo la distru iesa del Ch , comuni per l’epo nz no ina via re zio vic o Fla e lle rd , posto ne . Leonardo Santuario ta lturale diamento romano cchiano. Chiesa Ss : il complesso cu ntorso: conserva tificati uero i centri for C.) in loc.tà Cuma porticato, da un tem- Bu ifisso, Chiesa di S. Maria in Mo a della Neve, l oc dell’Indaco, nacq ne Cr iesa della Madonn è costituito da un rettangolare di incerrisalgono al sec. VI, reschi del ‘400. Ch seo Civico Archeologico del io del territorio che aff go ific lon ed e un he da tic e e go tal pio en asioni località Cuma. Mu L’estremità occid urato nel 2008 periodo delle inv ta destinazione. modifiche allo scopo in uario Ellenistico la Cuma, inaug seo ospita i nt o Sa mu bit Il barde. . nsu so co er ifis le av ra nto Piceno e i e aperto ad presso la ex Chiesa del Croc del porticato semb ersi anni di scaDopo l’insediame chiuso su tre lat l territorio, la storia quella del vi- di ricavare un ambiente porticato si collocano i resti materiali, rinvenuti durante i div gica. I reperti n quiste romane de al olo ccia comunque co il conte nor- Est verso l’interno. Vicino . Probabilmente località ter- vo presso la locale area arche e generi dell’abitato s’intre rico, quando sono di epoche renzioni del tempio Mo da tro fon pie lle am ode ns Dr di mp lio co cino Mo fig e i lo, nt Me ere diff Malugero manno pugliese terre dove materiale dono EGGIATA raggiunse queste SS PA A N nio U mo gone d’Altavilla, tri ma tto ni co , l ite Da ch a. ar ric Mò 2 rta sposò una ce nome DI 30 minuti decorativo e li ed a quello di nacquero tre fig poO llo ste LD SP 55 ca A Str N un votivo. RI dò a affi TE da o a MON pe zan Rinaldo il Conte rO tez rte 3 Or ritorio comuina zza er ar m a no 1 rt ap po d sto nell’attuale ter aldo. a 1 Str eologica nale di Monte Rin 2 area arch consiMonte Rinaldo, Strad eologico ch ar eo us 3 m 46 derato “di fron- a per Montelparo
Ludovico ona e nel lm Migliorati da Su Malatesta di l da ti dia se as 1415 vennero ati si morte del Miglior Cesena. Dopo la iesa Ch lla de al Rettore assoggettarono nio passò mi do il 33 14 l della Marca e ne igi . Nel 1537 Pier Lu ì a Francesco Sforza tu sti co o, rm verno a Fe Farnese, tolto il go
ADIZIONALI
MANIFESTAZIONI TR
resti d e l l e quali stellane entro le poderose mura ca tato. mu im é ch so es pr il paese è rimasto
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E DA NON PERDER ostolo, di stile e San Pietro Ap ria Ma a 20; Chiesa di Sant e terminata nel 19 ta nel 1898, venn rattema la neogotico, inizia uo Pedaso, dusc di a tel acra famiglia”, hi custodisce una “S rante il Mediotrutto dai Tedesc o nel 1877 e dis uit str a a co ev , rg sca. Faro evo, so durante l’ultim i ico po nt r l’a pe n a co guerr Castello sul essere ricostruito . colle prospisuccessivamente ciente il mare Ex sede comu pressi nei nale con torre l dirupo del ed orologio, ne o. “la ric sto ato chiam centro o Cupa”. Come Osservatori l gli altri castelli Astronomico, su si , ne rro Se e fermani sulla Mont r costa, aveva il caratterizza pe ertaen vis di av o di nt a torre l’impia za sul mare con un a XVIII ruolo di sorveglian gia fotovoltaic 77. Sul finire del 18 l ne o far in ata rm , a sfo nt ato tra as me o ali inc nt me che lo l vecchio i continui crolli de ve ten do po re, un ma sec., a seguito de ad il re go olt lun pparsi in basso, ilu sv di gi a og ia to nc ra en mi co co va an te strum rinaro che conser nasce il borgo ma zione. rva se os o. tic nis ba l’iniziale assetto ur G. Via ini Ross
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dal 12 al 15 agosto sagra delle cozze ’8 dicembre dal 20 novembre all per anziani - Spettacoli e giochi d’argento 3 settimane da dicembre a marzo rassegna teatrale
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fine giugno patrono festa di san pietro luglio di secondo sabato AL CENTRO STORICO gran concerto bandistico terzo venerdì di luglio lungomare dei cantautori sul concerti e convegni
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Contrada ed vanza strategica sulle alture di rile lli ste ca ro sse ve ere C. nne munitVoia tezanii, nel 927 d. bitato dalle freanche Castrum Or l’a re ge eg ot per pr mari rmanni iea Roalt No di mura castellane i, en rac V di Ungari, Sa zano, tez Or di quenti scorrerie he ric li. Le vicende sto to nemici occasiona e quelle dello Sta no elle del ferma 55 te a far parte fino qu no iro gu SPam poi, se en itiv fin trò de Pontificio, di cui en d’Italia. alla riunificazione
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Via atolia t’An San quando nel 1537 Via avia o iò profondamente mb 7 i ca es ott tol ne arc tri zio pe ua i sit e Petr M ch La Via cente per l’aiuto os on ric il i III, tol tri olo Pe a rì pa Pa nfe pa co a, im o pochi anni pr MINUTI la ADIZIONALI gli avevano offert e mantenne così MANIFESTAZIONI TR SSEGGIATA DI 30 PA A munità petritoles N co U e La II . XV rra il Te o di ng titolo colo. Lu fino alla fine del se 24 giugno stelli A PETRITOLI ’ANDREA nuova autonomia battista patrono nque uno dei “ca mu co giovanni ase san di rim i tol festa tri Pe ro lo me co nu se e III all e XV il 1 CHIESA DI SANT zie in particolar di luglio MUNALE i” del fermano, gra a lle truppe ior tur de gg eti vo seconda domenica mi ma 2 PALAZZO CO rri lla l’a de IN PIAZZA n a Co ric . ose qui attive Rievocazione sto DI SANTA MARIA de o un , CHIESA ne 3 nto festa delle cove se istituzioni religi Ca di de FABIANI se ne en div i tol del Tronto. 4 ANTICA STAMPERIA AGOSTO napoleoniche Petri ROSATI i del Dipartimento TERZA DOMENIC A DI venne ntri amministrativ n ce no 5 PALAZZO VITALI to i A ot es NN nc gli DO fra i MA da o us ’IRIDE diff festa delLA DELL ne O zio olu 6 TEATR ificio e con il riLo spirito della riv SANTA ANATOLIA e dello Stato Pont di ottobre 7 PIEVANIA DI i fu infatprima settimana DI OBOE (2010) con la restaurazion tol LE no tri NA EN Pe me o: TRI ZA rm EN Fe di CAD ONALE A del vescovo 8 TORRE CIVICA CONCORSO INTERNAZI torno del controllo ento marchigiano centri del Risorgim li ipa o nta Maria inc ipp pr Fil E i BR de me o co ti un za, Chiesa di Sa NOVEMBRE/DICEM a molti cittadini locali del Piceno ie e az ich Gr tip le. ine na di Santa cuc zio lea a lle de ed anche na tato all’Assemb Assunta, Chies ERBA OLIO - Circuito uoni, eletto depu . res rti e Ma 49 18 ad l ria Mannocchi Tornab Ma bblica Romana de aarm tuente della Repu ri sti nt Co NUMERI UTILI sco li ag ò 41 81 i, che partecip • Tel. 0734.65 NI: p.zza MAZZINI, 22 Costantino Tamant toli entrò a fare UFFICIO INFORMAZIO i garibaldini, Petri de file le tra e ch ti an 61 la città co18 l Da . rio ita l nuovo stato un de rte te artistica viva pa ran ed du e to ral usamente abita ità politica, cultu diff ac viv già a io un or e rit rico e negli si bb ter i sto no Situato in un ifici del centro storico di Petritol oggi in diversi ed , l’odierno centro re piceno, ra no r co klo pe ma an fol , l Ro do de ro an re pe qu lto l’Im l’Alto Medioevo, i da un grande cu tic go cia lun metà del las o i a i, itt nd im ns pr scr ma rfe lla for Fa venne in particolare i i eventi storici de ci, Gl sti i. na ch oc mo nn gli animi ini Ma ne i ord igi opera di vari villaggi, Petrosa, Lu ndi segni indelebil di tre precedenti l’aiuto ai lo lasciarono profo co are se nc llo XX ste ma ca ero un si verificò l’unione fec che diede vita ad i quali però non i, via es lla or, con tol tro Vid tri Pe di pe e i o ini de ian nia Petra avente l comune trevig rtanza strategica, quant’anni ghi provenienti da a cin ofu i tiv pr im tra ult dalla grande impo nis gli mi Ne am autonomia te gemellato. rzialmente ampia amen- cui è attualmen una grande impo ssando successiv ato a mantenere pa inu l e nt ne io co e or so ha rit i ll’A ter tol l de tri di su Pe ica nella valle lo dell’episcopato sociale che econom sia te sotto il control za bì su tan te en oraneam Fermo. Contemp . rie di diversi fermano numerose scorre a all ti en int i ier eserciti stran zrito- DA NON PERDERE Santa Maria in Pia conquista del ter atolia, Chiesa di An a nt Sa di a . ies rio fermano Ch 50
O I G R O I G N A S PORTO
Po r t o San Giorgio come sorse timo rit ma scalo rmo. Fe ina della vic lo designa hio cc Ve il nio Pli dei Fermani come castello rum”. Nei no “Castellum Firma mpare col co li va die me i nt docume mi ed è indicato nome di Portus Fir e lle carte nautich nei portolani e ne marittimo di alo sc me co antiche ffici nza. Centro dei tra primaria importa da o rm Fe di e ra roter marittimi dell’ent te es qu tra e, e si ch e per Venezia, fec ichevole ’am un e iss bil sta due città, si ariche le invasioni barb alleanza. Dopo e le
n t i co n s e g u e zona lla ne no iro bil ad distruzioni, si sta a vit ro de die che alcuni pescatori 1164 passò l ne e ch , to ita un centro ab omo Canonici del Du al capitolo dei ttero de ce ti es qu 1260 di Fermo. Dal o che Comune di Ferm detto castello al contro le za tez for a un ile lo trasformò in re e sentinella vig na incursioni dal ma ma fer e ion giurisdiz della potenza e ni turche, sio ur inc le te Vis sulla costa. Fermo Adriatico, specie nell’ San rto Po re cinge decise di ne. lla ste ca di mura Giorgio Congregazione la Nel 1741 rto stabilì che Po se Fe rm an a fos gio Gior S a n un considerata
1782 il da Fermo e nel castello distinto ssesso po il se es io conc Governo Pontific nna all’Ete. Te l da o nn va e ch dei territori
E DA NON PERDER a nel logio, costruit Torre dell’Oro nella piazza sè di a str mo 1840, fa bella principale. I sec. nne eretta nel XII Rocca Tiepolo, ve tilizio for ico ist ter rat ca e rappresenta un rale dei porti del lito posto a difesa possesso di i po e nn ve Di marchigiano. che vi mini d’armi castellani e di uo e nuov fecero edificare costruzioni. Comunale, Palazzo torre, con
ADIZIONALI
MANIFESTAZIONI TR
23 APRILE IO FESTA DI SAN GIORG A DI LUGLIO PRIMO FINE SETTIMAN TA FES IN O PRO LOC LUGLIO DELLA GIGANTE) FESTA DEL MARE (PA LUGLIO/AGOSTO ND RA DELLE TRIBUTE BA COVERLAND - LA TER IO E AGOSTO I MERCOLEDì DI LUGL Z JAZ VIALE CAVALLOTTI
NUMERI UTILI I.A.T.: VIA OBERDAN,
TEL 0734678461
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Teatro Comunale, costruito nel 1815 su disegno di Giuseppe Locatelli da Tolentino, ha sul fronte esterno una lastra di pietra che reca la frase “castigat ridendo mores”. Bonaparte
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a Sport, la bibliotec for l’In ”, ini Cu “Carlo nmagiovani, la Fo Culturale dazione nti di Città Alcuni ritrovame ge onlus “Pro tto indicano la cortile è Il . ra” epoca picena ltu Cu e lazioni sin dal rnice presenza di popo la suggestiva co nto medieme dia se teatrali oli ac ett sp di IX sec. a. C. L’in bene, a presenza dei quali, ad esempio vale è dovuto all fondata e, oc Cr a nt Sa di dell’ania az i bb ell ll’a qu de ni E tti ER al e de donato DA NON PERD 1823 per voler Festival costiero era stato ta, edificata nel nuale nell’886. Il tratto intorno al a dell’Annunzia ies ma conserva una , Ch ro, 35 do 10 l ca ne an io na le Br già az re o rn sa te rm Ce In Fe le di ina vo da rd vesco del Ca into su tela della Vergine”, dip Teatro per Ra“Annunciazione II). XV c. gazzi. (se i nt Mo la Nico 60, fu vedetio, costruita nel 15 log Teatro delle ro ll’O de rre To re. ma il rso Api, inauve ta ta avanza nda metà gurato ificata nella seco ed o, ell ch i ru Ba Villa tempi antichissim da to ita n e l l ’O t ab o sit del ‘700 su un furono rinve19 19 e 17 19 tobre l i de ual(durante gli scav ’Età del ferro), att all i 2006, nt ale ris e nn nute capa è circondata da le, na mu con una capienco tà mente di proprie come orto ato tel tu e, nt za di 420 posti, reggia rie un giardino lussu per la caccia e va tta rre è certamente il to a un e di riferimentanico, in cui sorg o bo nt pu o ios tig luogo di spetpa a un pres esentanti che fontane. È diventat ottenne dai rappr tutta la regione an di na tacoli più motic sco i nis Gl . 1250 Sant’Elpidio eg rto nv ere un proprio po to per l’attività co . av ze di à ren olt nfe io, fac co derno dell’inla la erc li pa comm dida sa r il controllo del in virtù della splen frazione Corva, si in tera Regione, en a, tri con Fermo, pe idi at elp lor gli do e i Ad re più aspr rata dal ne uario Madonna ve nt , Sa ine tirg anche per le divennero semp Ve for lla di de to il permesso ’immagine sacra un va er e. ns co ion ebbero per ques ariz avanzatissiad una Sua appa l Cinquecento, gr nto III sec. in seguito ficare il Porto. Ne ce XV tto al me tecno, ll’O ca de afi i gr nn demo nei primi dece ata ific izie alla crescita ed , fam rri lla a Mu da logie che all ri Villa ercio e Ireneo Aleand crescente comm infatti etto dell’architetto a aog pit co nt ie ne . Str pr Os . su lla ne de mu e Co costruzion ora proprietà del e è , he ldi tic iba e las ch Sin a sco a e gli litich da Aprutin Servizi Sociali, Po i settori Cultura, co l l e g av a onoo, gli interessi ec l’Abruzzo a Loret . Porto sta co lla su te en o progressivam 52. mici si spostaron nomo solo nel 19 ne comune auto en div io pid cittadina e ac Sant’El viv la to fat ica che ne ha La ripresa econom dovuta alla diffualla pesca, ma è ata leg è n no le attua ermarsi dell’attivicalzaturiera e all’aff sione dell’attività are. tà turistica balne
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edificio neoclassico progettato da Aleandri nel 1826, circondato da un vasto parco e decorato da bassorilievi. Porto, realizzato per la pesca e per fini turistici, con circa 1000 posti barca, si pone tra i maggiori dell’Adriatico.
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settecentesco. Conserva un “San Giacomo fra due Santi”, dipinto ad olio su tela di Gaetano Gandolfi (1775). Chiesa del Suffragio, è una costruzione del XVII sec.. All’interno vi è una Crocefissione di Vincenzo Pagani ed opere di Trevisani e Milani.
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ce di Marmo per l’a è presente il Font oreo rm ma o Sull’altra navata ert rep alente al 1584. Un qua benedetta ris porta con la memo Adriani Papae” ci ni ipi “P a Patto l de do con scritt or ric l ne tà dell’VIII sec., ed ria alla seconda me figlio Pipino Vi Carlo Magno, suo tra ito a L rli nc sa a me n co e or di alleanz o ut ac sto e to con fornici a se il Papa. Torrione, a principale del eretto sull’entrat è a, llin ibe gh str di parte nta Maria, co uparrocchiale di Sa o Castello. Chiesa e vi si conservan stile neoclassico pa che ram ita nel 1792, è in lla de di pie ‘700. È situata ai dei dipinti del ‘600 e Castello. Chiesa hio incasato del cc ve l ne l 1827. ne a immette uit str co o), Giuda (Torchiar SS.mi Simone e al XV sec. e con(Torchiaro): risale sso re ng Porta d’I Castello. Fonte ico nt ’incasato dell’a o sente l’accesso all l XVI sec. ha subit ata nel catasto ne Moscogna, già cit i. ion raz diverse ristruttu successivamente M
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E DA NON PERDER rpo rco (sec. XII). Il co Chiesa di San Ma nato mi do è ta cia fac centrale della torre quadall’imponente l 1400. La de e lar go dran divisa in è a Chies tre navate
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dal 6 al 9 agosto vocazione storica il narraporto - Rie SET TEMBRE dal 24 AGOSTO al 6 O Marozzi-Martellini LCI CA DI XX I Trofeo dal 16 al 25 ottobre XX Festa di San Crispino
LUGLIO/AGOSTO - Musica classica MONIE DELLA SERA” 5ª Ed. FESTIVAL “AR di luglio ultima settimana vocazione storica Comune, 1570” - Rie Libero a “Da Castello agosto prima domenica di pastora divina della festa
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luglio e agosto passeggiate marchigiane dal 9 al 18 luglio del Teatro per Ragazzi XX Festival Internazionale
picPonzano è un che lle co un su to ca colo centro arroc me ia la sua fisionom conserva intatta i cle nu tre de ren ne comp dioevale. Il Comu o iar rch To go e le Frazioni di urbani: il Capoluo età rorti archeologici di pe Re ia. bano e Capparucc ur o cle presenza di un nu rta po e mana indicano la ch o nt me più antico docu sin dal 300 d. C.. Il contenuto è ed 59 10 al o risale o il nome di Ponzan Vescovo di Ferm Longino dona al i cu n si co c. tto se I ll’a VII l ne rco. Ne alla Chiesa di S. Ma se rti cu a un terreno vicino un o nd za ci di Farfa organiz insediano i mona Maria Mater Domi iesa dedicata a S. ch a un aro iam ch a ia costruend nc mi co metà del XVI sec. sani: nella seconda 1570 Ponzano as di S. Marco. Nel a ies Ch ando qu le si anche na mu Co à lla vera Libert pora l’ebbrezza de divide, separa il n Motu Proprio, co V, Pio il Papa one della Città izi isd o dalla Giur Castello di Ponzan Ponzano di denominazione di di Fermo. L’attuale 62. 18 to os ag nta il 24 Fermo è stata assu
separate da colonne e pilastri; nel sipresbiterio è po o fag rco sa un to ziona e ch na ma di epoca ro no so ra ist sin ta va In fondo alla na funge da altare. del 1290 ed un’ac a monumentale an mp ca bue. di ta tes visibili una a un ta 66 su cui è scolpi quasantiera del 15
25 aprile patrono festa di san marco di giugno seconda domenica di gesù - Capparuccia festa del sacro cuore
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14 giugno Marchigiana XII 100 Chilometri giugno 26 Ugo Renzi dal 15 al dell’Adriatico - Vi Memorial VI Torneo di basket A DI LUGLIO SECONDA DOMENIC D’AMARE .C. D.O FALERIO UNA GLIO ULTIMO SABATO DI LU T OR SP LLO FESTA DE
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un percorso “benessere” per il jogging all’interno della pineta, di campi di bane ico sket, di piattaforme a mare peria Rattività ub V di vario genere, non ultime quelle relative ai concerti estivi, parchi giochi per i bambini.
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Lungomare, una passeggiata, affiancata da una pista ciclabile protetta, corre dall’estremo sud al nord per l’intera lunghezza della cittadina, circa 7 km.,
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Vi si svolge un’intensa stagione di prosa, musica, teatro comico, dialettale, per ragazzi. Ospita inoltre convegni e congressi di respiro nazionale.
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la cui costruzione, in varie fasi, è iniziaio pulsanti ta nel 1999. È uno dei cuori agg 4M Via 2 della “movida” elpidiense con la molRosa titudineia Mdei onte locali (la maggior parte V fanno anche ristorazione) aperti perlopiù tutto l’anno. È attrezzata con te Mon
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Rapato gnano fu abita na. Inma ero pr età in località S. Titorno al 1880 in ti materiali va ro rit ero nn ve burzio tevole imno di C. a. c. piceni del VI se l Vescovo de to en dim portanza. Fu posse circondato da mura fu o an gn di Fermo. Rapa Montegioreso tra Fermo e ed il castello, cont enne posdiv le, ria r ordine impe ni dopo an gio, nel 1229, pe i ch est’ultimo, ma po ltima, in t’u sedimento di qu es qu Di o. rm ato da Fe , tranne rti so venne riconquist le ito gu o ha sempre se cento ro att Qu l seguito, Rapagnan ne do e parentesi, quan latesta. Ma che per una brev rlo Ca da ato ed espugn venne assediato
di maggio seconda domenica battista patrono giovanni san di festa luglio SAGRA DELL’OC A FESTA DEL GRANO E 8 DICEMBRE mercatino di natale
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• Tel. 0734.510404 NI: p.zza siccone, 3 UFFICIO INFORMAZIO
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MANI e le quattro à luglio l pittore de e tel tiE metà giugno – met es ER all DA NON PERD enzo Andolfi”, varnc Ga Vi festival . av jazz rlo “C Ca ra tu ’elpidio nsant e ha Museo Della Calza trasformazioni ch dini. Nel conNel cuore delle to in modo da poter illustrare le luglio il museo ospita li, co se i tto secondo sabato di de pe ilo os rso ch pr co i stilisti lzature ap- tro Marche, a poch o le calzature nel nazionale per giovani ca so bìt le cor su e Con no dit è a sto cu ies a, modidea ch no tic so ria lla ve ad de do a, sta ne os co zio igi metri dalla anche una se lità della sfera rel predi luglio a Mare. La sua partenute ad importanti persona e XIII, Papa Giovanni inserito un ultima settimana no on sorge Sant’Elpidio ga Le or pa ne Pa so III, zio zio XX tru ni dis an la ov medioevo n Gi à co pa citt Pa zio me origine ha ini Clua- co realizzato nel di agosto città romana di seconda settimana barbarica della erà a 1794 dal mapp ilu sv si ve do - Rievocazione storic ti ien Ch l secchio no de Contesa Del estro Gaeta na, alla foce d. C. la lo co se I XII al o o fin Callido.Teatro agosto dall’alto medioev Santa Croce. tutti i venerdì di benedettina di igi Cicconi, Lu si i tiv CCO ita RO potente Abbazia ab BA L ti DE en NOTTI coli gli insediam a di musica barocca con la facciata uno di Nel corso dei se Rassegna concertistic le colline vicine: era op rso 70 ve e 18 l ch de an no ’El 1ª sett. di settembre estenderan Castello di Sant ultima sett. di agostoe del celebre arri sarà proprio il esenta tuttora questi nuovi cent pr si o e ne ch Ire tà tronali tto cit PA ite ch feste ttuale pidio, cuore dell’a ia, il palazzo comu Aleandri. Chiedi settembre con la cinta murar tà del me a all prima settimana no ben conservato or an Int . Fr sa di San tre porte cittadine csport le sta di e rre mo to no giorno la to un le, au o na tato cesco, è un io a Mare è diven ivilegio di tivi, ma anche di ottobre XIII sec. Sant’Elpid o, ottenendo il pr lti campioni spor dei più antichi rm mo Fe ti prima domenica di di e di tan rp llo di le e ro sca nt ua le Fo Paolo II; candosi dal co Walcott e Dario fatti ecBANO il rapporto conflitt nu rek UR via De ma ING tta Sir tu iEKK , TR me Civ rto a co l po ec l ne Premi Nobe lla acolo. Pinacot poter costruire un cruento epilogo del clesiastici de naggi dello spett ha trovato il suo e a ad entrare cantanti e perso llo stesso edificio cc NOVEMBRE-APRILE ne res tra rp con Fermo stessa ata so Le pit di tà. os no cit è ro , iE DANZA mani riusci isodio ca “Vittore Crivelli” convento dell’ord ep o li ro tic ibi alt an STAGIONE DI PROSA vis 1377, quando i fer Un un . ra sia co co os rla a ferro e fuo tà del ‘700 dal an o della Calzatura, 89 se me 17 l a Mu ne nd leco cò se he rifi in città e a mette lla tic ve si ini restaurato ne e antica di an la storia cittadina lla raccolta di art ele allo stato ne dei Filipp no insignificativo per Mare, sempre fed eppe Valadier. Ne NUMERI UTILI a pannelli sene fan igius io Gi 18 pid re da ’El e leb nt to pp ce Sa os tru e mp or all co e quando ere ch ico ist litt ire res tu po r il pe il i re e ars i” ala nt gn arm : Sa se e tte da ve ine do no ufficio turistico pontificio, i. Attualmen so riamente la zione della Verg bendo gravi dann ato alla “Incorona entrambe opere di Crivelli. La na a doveva dic . 0734.810008 ride ter TEL • l 91 ne , napoleoniche, su e c.so baccio go, sono inclus llezione chies n la “Visitazione”, co co ca co ric a tti tri un te, se d’E ba gli te, oltre al Capoluo poranea” racco azio- essere più frazioni di Casette ce “Sezione Contem prestigiosi autori di fama intern potorio comunale le re, Castellano, Lu di erni sa con l’im na ma int sci i fir Ca az a i, sp i ere ied Gl . op ap 35 di 17 l da di copertura Mostr un fal de è ri re lla Ne de Ma o a sta ipp ’Elpidio Chiesa di San Fil o e soffitti con cc le. na stu co sopra e Cretarola. Sant a i po ua ion sci nn raz no pa ivi e co ani (sec. a ca o numerose deco Rip tan sta en tti es centro tra i più att Ba hipr arc an ov ro gli lzaturie attribuiti a Gi di i resti de ti del Distretto Ca dipinti a tempera alizio della Vergine i telli. os Sp e. lo es no rat ce ala gn Ma – se nt Fermano XIX). Tra le tele si ippo di Nicola Mo l’Estasi di San Fil 57 Alessandro Ricci,
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suo utilizzo sono ancora tante. La torre, che nel Medioevo ha rappresentato la testimonianza più alta della presenza dei Gerosolimitani, assumendo una forte connotazione mistico-religiosa, con l’età moderna è divenuta il simbolo della civitas, l’elemento in cui riflettere i valori condivisi della municipalità.
Via Sabina
il Giovane (XVI sec.), Pomarancio (XVII sec.) e Nicola Monti (fine XVIII sec.); il monumentale altare ligneo dell’Annunciazione di Angelo Scoccianti (1702) e il prezioso organo costruito dal Callido nel 1765. All’interno è stato allestito il Museo della Collegiata. Torre Gerosolimitana o dei Cavalieri di Malta. Seppur costruita in posizione chiaramente strategica intorno al ‘200, le sue caratteristiche non la rendono una torre con scopi difensivi, tant’è che le ipotesi sul
PIAZZALE GRAMSCI
E l DA NON PERDER 71, sulla cima de molizioni del 17 mme Ri lle de In seguito alle de rco Pa llo scenario del zione, che colle, solitaria ne a della Resurre ies Ch la la ofi pr rtili e l’eleto branze si ne lon co centrale con tra presenta un altare si en Cristo, e da qui gante statua del ti, detta anen oc Inn gli de a nella Cappell , posta nse. La Collegiata che oratorio Farfe ione uz str co e nt a impone più in basso, è un tre navate e a o nt pia im n neoclassica co ricorle tele esposte va croce latina; tra Battini an ov ne di S. Gi data la predicazio io corso mp L’a zi. ez Gh o sta di Sebastian ipale isce l’arteria princ Matteotti costitu e strada di vo ro rit di o og del Castello. Lu egua di si qualifica alla str rappresentanza, camale qu lla a capo de una lunga piazza ll’Abate de sca te en ec Tr peggia l’alta Torre Porta ole esempio di Odorisio, pregev
AGOSTO Cena medievale CENA DEL MONACO -
NUMERI UTILI comune: TEL. 0734.630108 via garibaldi, 59 • . Lungo il corso anche Torre civica torre merlata, ma del Palazzo dei i tal en tti rinascim si notano i prospe a di S. Agostino zo Melis, la Chies laz Pa , rre To lla De a attualmente il Mu nvento che ospit entesco. ec qu con l’annesso co cin tro ios pregevole ch nicipio ed offre un una successione minori, data da vie lle de a ur sit reso armonico La tes tto tu il , rci azi verdi, sco dà una sensaeterogenea di sp , ne matiche del matto cro lità na to lle da e di silenzio. mento, di misura zione di raccogli
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Ne ll’a nraceni Sa i re no 898, ment l’Abbazia o an ev gg tru dis depredavano e trasferì tro dalla Sabina si di Farfa, l’Abate Pie fortifiLa o. nfratelli nel Picen imi del insieme ai suoi co pr ai o an ten Ma sul Colle cazione, edificata a di forte valore lse di una positur va av si X, lo co se iose reliquie di ez pr le 4 lse nel 93 difensivo, e acco toria in MateVit a rtire Sabina. Sant ma , o ria to Vit a nt Sa Co floridezza e del su ntre della sua l’apic ad Monte a nano raggiunse
poando qu e ial or rit ter tere nse, un orgadel Presidato Farfe de se ne en div tive giuridiga nel 1357 ero pr pie tivo con am ero Comulib nismo amministra to io Piceno. Divenu or rit o ter il tto tu che su a Vittoria era dotat il Castello di Sant l 1446. ne già ie ne nel secolo XIII, tar tu oprie norme sta di un corpo di pr Vittoria, alla metà nastero di Santa Mo il so es pr Sempre Marino Angeli si Frà di azie all’opera del secolo XV, gr rattere e di note torica di solido ca pit la uo sc a un formò poca. ll’arte Picena dell’e vole incidenza su
Contrada ldo lestro da i rso tt Ra Via Pa Co tteo
PALAZZO MUNICIPALE PERINSIGNE COLLEGIATA TORRE GEROSOLIMITANA BASILICA LATERANENSE DELLA MISERICORDIA CHIESA DI SANT’AGOSTINO NUOVO CHIESA DI SAN FRANCESCO PINACOTECA/MUSEO DELLA CALZATURA CHIESA DI SAN FILIPPO TEATRO CICCONI
VIA PORTA CANALE
UNA PASSEGGIATA DI UN’ORA A SANT’ELPIDIO a mare
riconsacrata a Sant’Agostino (nuovo). La chiesa presenta sulla facciata un portale rinascimentale del 1505 con splendide candelabre; all’interno conserva solenni altari decorati con stucchi e dorature ed un coro ligneo del XVIII. Basilica Lateranense di Maria Santissima della Misericordia, tele di Andrea Boscoli, Andrea Lilli, due splendide cantorie lignee intagliate e dorate, con a destra il prezioso organo del grande maestro veneto Pietro Nacchini
ittoria v santa in matenano
del 1757 e, a sinistra, quello dell’allievo e continuatore della scuola organaria veneta Gaetano Callido del 1782; Perinsigne Collegiata, la maggiore chiesa della città racchiude importanti e rare opere d’arte come il sarcofago romano (IV sec. d.c.) in marmo pario; le tele di importanti artisti come Palma
Via Roma
Chiesa di Sant’Agostino Nuovo, a seguito del saccheggio operato dai fermani nel 1377 l’antico convento agostiniano (S. Agostino vecchio), eretto ove oggi restano i ruderi della chiesa della “Madonna dei Lumi”, fu ricostruito dentro la città, inglobando l’originaria chiesa di Sant’Antonio Abate (XIV sec.)
ADIZIONALI
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i km di sentier stata è , ici ist ral natu nistica protetta. a classificata area fau ntro storico; chies tro e Paolo nel ce alità loc in la, Chiesa di San Pie co Ni n a; Chiesa di Sa in località di Santa Caterin Pietro Martire, n Sa di a ies Ch n Martino Sa tà Ceresola; ali loc a Parrocchiale, in Castorano; Chies al Faggio.
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E roccia DA NON PERDER spaccatura nella La Fessa, una enici. oc pli di fossili arenaria ricca ntale, bie Am e ion az Centro di Educ li, Pinacoteca Museo dei fossi poranea e em nt co rte d’a , Bosco di ini mb dei ba con 10 illo Smer
ADIZIONALI
maggio prima domenica di à in marcia per la solidariet agosto prima domenica di festa de lo vatte dal 13 al 16 agosto di mezza estate sogno di una notte fica gra ato em cin a Rassegn ottobre terza domenica di piazza in castagnata
NUMERI UTILI
Largo 4 Novembre
: ufficio informazioni .79423 nobili, 11 • Tel. 0734 corrado amedeo via . 0734.780231 croce azzurra: Tel
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Sm er ill o non si sa mai un se esiste, o se è m’è co o ers div , miraggio oi anni pigri da tutto, coi su un presente to mo im che dilatano tre ret Tra mu ti di pie vivo e surreale. è la forma a tat mu im ni, calcinati e liche lle anni, a che ha più di mi dell’aria su una tel lunghe e br allaga le case, om lvenza, e quando la luce so dis in ti an ist iamano lungo rà sui tetti avidi ch sa e ch a raccontare ciò sospesi come sfida sole ha un ni Og i. ion vis cata di una strada lastri sili ritmano l’eco nti di melodie fos i suo diadema, e ca a pista che l’oas dace, attesa di un di una quiete au o in eterno. rsi tramanda di etern eressanti perco bientali, gli int am e tiv rat rci di alta sco Le att gli i, ram no sconfinati pa rità naturalistici, gli iete e la salub straordinaria qu la ole , ne tev tio no es di gg su meta di Smerillo una r il relax. pe dell’aria, fanno ale ide ro nt tica e un ce appetibilità turis a quale “Sito di Comunità Europe lla da ato du ivi Ind di protezione na zo me co a nitari importanza comu speciale”.
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PIAZZA ROMA
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GIUGNO e ambientali roso culturali, archeologici vicenda del gene III Mostra del libro sui beni co rievocano la XV l res Ne lle ). va se ca fen eo far rn to nità dall’Abbazia llo di Servigliano no fatto alla comu AGOSTO e Giostra dell’anello Il nome Ser- do lo la collina del medievale caste bile a causa deldi Castel Clementino cavalleresco co sta se rre Torneo ina re ali ra ris nie vigliano si fa a franare in ma orta l’esodo e agosto Rullo, comincia l terreno, ciò comp tutti i lunedì di luglio quariato e dell’artigianato a Publio Servilio deva le infiltrazioni di acqua ne Solo nel 1771 un chirografo ’anti . dell sse 58 po 17 l serale ale da tar qu os sin Mercatino tribuno, il degli abitanti polazione di sp ve qui: Servilianus, papale dà l’autorizzazione alla po in un luogo do ra, terreni proprio nu or pia int in ili SET TEMBRE ue tab nq lius. Da ra oggi tava du - Mostra mercato proprietà di Servi ibili ancora lungo si. Ci si spos finisce e disegna quello che è anco zione Servigliano si mostra da de vis ci ti fon ac res a i Br . su La rch l’a o. an a. gli an no al 29 a. C. rvi ten Se a provinciale Ma elementare e nto urbanistico di il tratto di strad la gente di Servigliano l’impia esca si basa su una geometria NUMERI UTILI lli delle città o nt de ev ce mo tte dio i se su 22 • Tel. 0734.658141 Me o il rat an li bo ag ela Durante lo tto , go pe no ZIONI: p.zza MAZZINI, ris tan ma MA ta ret cu OR va un de , INF ele il IO e ale e FIC o ion ion UF rd siz raz ca a che da si sposta in po e tuale incasato n l’incrocio tra il a, lungo la strad ti romani e all’at un latifondo ideali del ‘500, co uali Porta Marina a Porta Navarra ino al fiume Tenn La sua costruzione venvic o tichi stanziamen ta att fin to res o ua lle irit na sit da zo Sp o o ta nn nt es la. va che co. Qu Amando da Porta Sa ta tardo settecentes a e viene inglobata dai monaSan Mar- Fermo conduce ad prima metà del XVII sec. Collegia bard alla Collegiata di li. Al nella era ata lat let e iell ut mp i fino ad età longo rfa dopo la pp co ial ca ne ter n Fa co. Molti dei ma itea navata unica co ci dell’Abbazia di gno. Sul lestruzione di San Marco, è laterali ci sono la Sagrestia, il Cim 3 Ma lizzati per la co ne rlo te zio Ca va ita na di ab lle tta di de en nfi se ov ca sco pr posto rroco ed alcune castrum e Fermo del nuovo centro edifici l’abitazione del Pa l 1779 vi furono trasferite le religame tra questo nti che ne testihi ro, tic an gli da gono e de di me quie dei corpi ndonati privata. Nell’ottobr rimangono docu che vennero abba o rapporto e la fervigliano Se n Sa moniano lo strett ione rinnovava i. e smantellat laz Martire e di San deltà che la popo scovo della cital Ve Gualtiero Abaperiodicamente E DA NON PERDER Maria cce ancora visibili 1 te dal vecchio tà. Oggi, le sole tra architettonica a nt Sa di a ra Chies nater Servigliano. dell’antica struttu es i va ev br tro i si un no no alc del Pia ba ur di Servigliano so o etr die rim me pe 2 muraria mente al tratti della cinta uito su na abitata era no. L’edifio è costr abivale. L’attuale zo la tture e i stu bil ti no en i ed ers ec div pr frazionata tra na. Nel come San tative di età roma ori di parte conosciuta lav i ta no du ro ce zia a ini niv 1746 Gualtiero ve l’edificio llo di ampliamento e IATA DI G nel 1450 al caste bate EG SS forma PA lla A ne N o U ll’A costruit Servigliano da RVIGLIANO fu SE osto da una A mp TI co U le, IN ua att M di Farfa (dal 1969 15 altari. MARCO giochi medienavata con sette MinoLLEGIATA SAN i at Fr i de 1 CHIESA CO to vali e un aven nv Co edificio PODESTà vincenri Osservanti è un iostro, 2 CASA DEL ch n te co ni pia a due O 3 COMPLESSMARIA DEL PIANO 60 DI SANTA
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17 MARZO O PATRONO FESTA DI SAN PATRIZI SET TEMBRE TERZA DOMENIC A DI e materiali per l’agricoltura fiera ornitologica 19 SET TEMBRE al canoro per bambini TORRO D’ORO - Festiv di ottobre ultima domenica - Enogastronomia d’autunno aromi antichi eri a degli antichi mesti e rievocazione storic
17 luglio Il caCENA MEDIEVALE stello di Morelle E va lla piazzet9 e 11 AGOSTO DA NON PERDER sco, proteso sulla stello, situata ne con le Vongole sul mare, Chiesa di Santa Maria in Ca e intatto un ien nt Sagra della Polenta ma le, dell’Aso, con vista na mu Co zo e laz TOBRE nt Pa lla ne il de un’impo ZA DOMENIC A DI OT ta antistante Pagani. Chiesa è dominato da TERZO GIOVEDì E TER co di Vincenzo rla ra res me aff mu a n c. lle co Salute se de XII co l no rti della de po all’ester torre eptagonale Festa della Madonna ale Salute, collocata ttratta struttura ellissoid Madonna della e della Vergine so gin ma ’im un di Ottobre tura ghibellina. Ha a, a di ern erv i int Ultimo Week-End cittadine, cons dagli Imperator no ad una corte E noclaste ordinate I ter IER e si sviluppa intor ico o XV AC ni su BR l o, L zio Su lm DE a. tru A ll’O zz GR dis de SA e all zione di pia di Santa Maria a 2 ies ine i Ch a nt li. che ha assunto fun nn rta po do po Ma SP Costantino na, sorgevano im del Pagani con la ILI UT io, XIV ritorio, in età roma RI se di am enti sec., conserva un affresco log ME ro NU ll’o de rre croce. To . 0734.259983 ed in età la Maddalena ai piedi della è affiancata ZZA CASTELLO, 15 • TEL ccesso al paese ed UFFICI COMUNALI: PIA nti go ta Ep longobarda sec., sovrasta la porta d’a Mo ecentesco. Torre qu Via cin co rti ca po e di e curtes tamento e da un elegant me torre di avvis 3 2 stra mona- nale, XII sec., costruita co fia situato nei So ti a SP nt Sa di Mon ro at Te . Via tri feu me ne 25 ce a ci tre sti co res aff difesa, è alt no ter ’in n all dali. Uno di pressi del centro storico, co ’interno pici Sala Cosiliare all nt essi si affer- tesco di autore ignoto e la del Pagani Mo nnari” con tavola Via Ge o izi , atr tti “P tu o, a cc su ec Ro ot , mò renzo cola Pinac mbino e Santi Lo diventando “Madonna in trono con Ba ”. vo sco Ve unico luogo Sofia e Nicola da Bari ipa a La R Strad Piazza di residenza di a Marina par ia Rom o po i e V L della hell ic Via t 1 Mis Piazza Via ello 2 polazione SP 5 AlcCasteo Speranza lde tà rie Via ta prop Largo San gelini nzo An rno c., il castello diven li, rete sparsa. Nel XIII se 2 Lorenzo Via Lore Pad nti dai vincoli feuda to Via ca ran Mo Aff o. ia rm V SP 2 da e ri terno ssa la città di Fe Padre Via Ma di un consiglio MINUTI Moresco è retto da CinqueSSEGGIATA DI 20 PA A to da Fermo. Nel N na U mi no o ari vic len un l suo massimo sp e cento, periodo de A MORESCO ce di molte chies his icc arr si ’OROLOGIO dore, di e ) urbane 1 TORRE DELL (soprattutto extra ONALE e rd 1869 pe lmo 2 TORRE EPTAG opere d’arte. Nel a Maria dell’O nt le Sa na Di mu sa co ie ia lute 3 Ch Sa a l’autonom ll de a Madonna e diventa frazio63 4 Chiesa dell SOFIA 5 TEATRO DI SANTA M
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di aprile Ultimo Week-End madonna dell’olmo scampagnata alla
TA DI 20 MINUTI UNA PASSEGGIA zio A torre san patri SOLE 1 PORTA DA CO 2 PALAZZO MUNALE . SALVATORE 3 CHIESA DEL SS ROSE MADONNA DELLE 4 CHIESA DELLA O SAN FRANCESC 5 CHIESA DI ZARA VILLA MUNALE 6 PARCO CO
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gli iato e bruciato da itanti, fu sacchegg Patrizio nell’elenab oi su i de a es n N o n dif roviamo Torre Sa rza. Nel 1550 rit nenti allo Stato di si sa con Sfo lle “città, terre e castelli” apparte mo; tutto ciò si de no co to au n ale no qu precisione a qualità di comune in o, rm Fe ta nasci anno, prima della igini protrasse fino al XVIII sec.. ellanìa diroccata dedicata a o le or hia capp a di Cristo, risalgan la Zara è una vecc rmata in residenz , ma reperti Vil Venanzo. Fu ristrutturata e trasfo suggestive sono tia tri Pa s rri Tu della di San larmente nenti il corredo ra inglese. Partico affacciano archeologici perti dei VII-VI secc. a. da una signo loggiato su cui si il ed e rat ad a qu en tte di circa tre pic rre a to rco e mb pa du to un le he in qualc La villa è immersa l 1934 in località o. de arc rzo ad a. e ma l vit an ne rsi rsi ti pe rco C., rinvenu giochi e pe “San Pa, con chiosco, parco trizio”, ci ettari confer“MadonNON PERDERE se, conserva una mano la DA Madonna delle Ro 66. lla 14 l de a de ies Ch tesi della Pietro Alima S a n Santi”, affresco di a ies Ch sua vetu- na e , esco nc Fra n Sa a stà. Per Chies re, Chiesa San Patrizio. to m o l t o Salva tempo si non hanno più notizie; ciò fa pensare che anch’essia so era op ad gio lin il periodo caro risorto durante ssi monaci o ste gli de o tto ro di qualche signo quali impressero più tardi, i o. Nel vescovi fermani, quello di un Sant oprio al nome storico, pr n co , ilia Sic di 1258 Manfredi, re e ad iem ins ò, ett editto lo assogg dominio di Feral ni, mu co altri olo Turris mo denominand Nel 1443 tii. tri Pa ti nc Sa ail castello, malgr do l’eroica
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gli itinerari Dalle terrazze sul mare a quelle dell’entroterra Teatri storici del fermano Verso la porta dei Monti Sibillini Fra borghi e castelli del fermano Botteghe degli antichi mestieri Archeologia picena e romana nel fermano Il fermano visto con gli occhi degli artisti Vivi il nostro mare - Made in Marca Fermana Il gusto nel fermano
i comuni della marca fermana ALTIDONA AMANDOLA BELMONTE PICENO CAMPOFILONE FALERONE FERMO FRANCAVILLA D’ETE GROTTAZZOLINA LAPEDONA MAGLIANO DI TENNA MASSA FERMANA MONSAMPIETRO MORICO MONTAPPONE MONTEFALCONE APPENNINO MONTEFORTINO 64
MONTE GIBERTO MONTEGIORGIO MONTEGRANARO MONTELEONE DI FERMO MONTELPARO MONTERUBBIANO MONTE SAN PIETRANGELI MONTE URANO MONTE VIDON CORRADO MONTE VIDON COMBATTE MONTE RINALDO MONTOTTONE ORTEZZANO PEDASO PETRITOLI PORTO SAN GIORGIO PORTO SANT’ELPIDIO PONZANO DI FERMO RAPAGNANO SANT’ELPIDIO A MARE SANTA VITTORIA IN MATENANO SERVIGLIANO SMERILLO TORRE SAN PATRIZIO
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35 36 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 52 54 55 56 58 59 60 61 62
i comuni della VALDASO pag. 63
MORESCO
Per i testi si ringraziano tutte le Amministrazioni Comunali, i membri del consiglio direttivo, Liliana Anconetani (Archeo Club), Noris Rocchi (circuito delle erbe), Maria Teresa Quintozzi (circuito dei 5 nodi), Roberto Ferretti (Agritur Aso). Itinerari e coordinazione testi: Cristina Fabi, Elisa Quagliarini Grafica & AD: Ottava Musa srl • Stampa: Prima Solutions sas • Le foto appartengono ai legittimi proprietari finito di stampare aprile 2012