Rassegna Stampa 5 aprile 2017

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Mercoledì 5 aprile 2017

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POTENZA-SICIGNANO IL VIADOTTO LESIONATO COSTRINGE ALLA DEVIAZIONE. L’ANAS RASSICURA SULL’APERTURA DI UNA BRETELLA, MA SUI TEMPI DI RIPRISTINO DELL’ARTERIA È NOTTE FONDA

È il Raccordo delle proteste Strada interrotta tra Vietri e Balvano. L’alternativa è un tratturo al buio l Il tratto che gli automobilisti in transito sul raccordo autostradale Sicignano-Potenza sono costretti a percorrere tra gli svincoli di Balvano e Vietri, a causa della chiusura del tragitto originale in conseguenza di una lesione comparsa sul viadotto Marmo, è un coacervo di strade provinciali e comunali che non solo rallenta l’andatura comportando disagi sui tempi di percorrenza, ma è anche pericoloso. Sui social sono state numerose le segnalazioni da parte di automobilisti e semplici cittadini che hanno voluto dar voce al malcontento. In particolare, è stato segnalato, in alcuni tratti di sera si viaggerebbe completamente al buio, mentre in altri la carreggiata sarebbe particolarmente disconnessa. MIOLLA A PAGINA II>>

DROGA

Spacciatori nel Melfese 37 a giudizio l Il 19 giugno comincerà il processo a carico di 37 persone accusate di essere le «nuove leve» dello spaccio di droga nel Vulture-Melfese. Lo ha deciso ieri il Gup potentino Luigi Spina, accogliendo la richiesta di processo avanzata dalla procura che già a fine marzo del 2015 aveva stroncato il traffico nell’ambito dell’operazione denominata «Myriam». RIVELLI A PAGINA III>>

CAOS La strada alternativa al Raccordo è già intasata [foto Tony Vece]

L’OBIETTIVO: IMPEDIRE ALLA CONTAMINAZIONE DI ESPANDERSI VERSO LA FONDOVALLE

Regione, lettera-diffida all’Eni «Subito una barriera idraulica lungo il Centro oli di Viggiano» l La Regione invia una lettera-diffida all’Eni in cui chiede di realizzare immediatamente una barriera idraulica lungo tutto il confine del Centro oli di Viggiano per impedire alla contaminazione di espandersi verso la Fondovalle. La missiva è il frutto di un incontro tra Regione e Arpab: oltre alla realizzazione di uno sbarramento lungo il confine del Cova, Eni dovrà realizzare con la massima urgenza, una seconda linea, «mediante emungimento da quattro piezometri posizionati a monte della Statale 598». La Regione ha intimato ad Eni di predisporre urgentemente anche le misure già indicate nel parere dell’Arpab del 28 marzo scorso come: l’emungimento tramite pozzi che «dovrà essere effettuato in continuo, identificando la modalità realizzativa più idonea in termini di portate della falda da intercettare e di corretta gestione impiantistica»; fornendo «al più presto possibile i risultati del monitoraggio, con cadenza almeno bisettimanale, delle acque di drenaggio che defluiscono immediatamente a valle della Statale 598 (Fossa del Lupo) al fine di poter evidenziare eventuale trend di contaminazione in atto». SERVIZIO A PAGINA VII >>

PETROLIO Il Centro oli di Viggiano, cuore pulsante della produzione Eni [foto Tony Vece]

POTENZA

POTENZA

Parco ex Cip Zoo lettera-denuncia al governatore

Parcheggi in città ticket introvabili e pochi parcometri

L’INTERVENTO A PAGINA XII>>

POTENZA

di P. PEDICINI, G. LEGGIERI, G. PERRINO MOVIMENTO 5 STELLE

LAGUARDIA A PAGINA V>>

MELFI

Inchiesta Eipli Basilicata a tavola tornano in libertà un concorso Di Noia e Cerverizzo per gli Alberghieri SERVIZIO A PAGINA IV>>

ANALISI NEL PERTUSILLO UN PIANO CONGIUNTO

SERVIZIO A PAGINA XIX>>

DIGA Il Pertusillo sotto osservazione L’INTERVENTO A PAGINA XII>>

CULTURA UN GRAVE DANNO

La corrispondenza di Sinisgalli è andata dispersa l È andata dispersa la ricca corrispondenza che il poeta ingegnere Leonardo Sinisgalli ebbe con i tanti grandi personaggi della cultura italiana ed europea a cominciare dai collaboratori della sua celebre rivista bimestrale «Civiltà delle Macchine»: da Ungaretti a Moravia , da Gadda a Giuseppe Luraghi, da Argan a Gillo Dorfles. Un grave danno per la cultura. ROCCO BRANCATI IN NAZIONALE A PAGINA 19>>

ACCUSATORI «SERIALI» DALL’UOMO DEL PONTE AGLI AMBIENTALISTI È SOLO ALLARMISMO? di MASSIMO BRANCATI

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isionario. Allarmista. L'avevano etichettato in tutti i modi, con il chiaro tentativo di demolire le sue teorie sullo stato di salute, a dir poco precario, dei viadotti lungo la Basentana e il Raccordo Sicignano-Potenza. La chiusura del «Marmo» per lesioni riscontrate sulle travi conferma che certe richieste di intervento non erano... campate in aria. Nicola Bonelli, imprenditore edile in pensione, l'«uomo del ponte», come l'avevamo ribattezzato, è il prototipo del cittadino attento, osservatore della realtà, attivo di fronte a criticità e negligenze. Quel cittadino che le istituzioni, colte in fallo, tendono a marginalizzare, chiudendolo in una bolla di scarsa credibilità. Fino a farlo passare per esaltato e farneticante. Di fronte alle insistenze di Bonelli sulla precarietà della rete viaria hanno agitato lo spettro della querela coinvolgendo anche il giornalista che si è prestato al ruolo di cassa di risonanza. Esattamente come è stato fatto, in tutti questi anni, con chi, sul fronte ambientale, ha continuamente denunciato inquinamento e pasticci vari: dal ten. Giuseppe Di Bello, messo in castigo per aver segnalato i guai del Pertusillo e poi riabilitato dalla Cassazione (e ora chi paga per il suo mobbing vestito da demansionamento?), al segretario regionale dei Radicali, Maurizio Bolognetti, catalizzatore di vituperi (e carte bollate) di Arpab, compagnie petrolifere e società impegnate nell'eolico, capace di sgamare piccole e grandi trame oscure e velenose. In tutti i sensi. Fino ad Albina Colella, docente di geologia all'Università di Basilicata, animata da una solida passione civile e oggetto di diffide sulle sue accuse circa gli inquinanti di Costa Molina 2 e i possibili effetti sui terremoti dell’attività estrattiva. La controffensiva di regime – per dirla con il sociologo e scrittore Manuel Freytas ha sempre tentato di screditare le informazioni di chi non tira il fiato e continua a denunciare fatti, circostanze, episodi, anche a costo di risultare stucchevole agli occhi dell’opinione pubblica. Un flusso di segnalazioni catalogate sotto la voce «complotto»: ne sa qualcosa Bolognetti quando, cinque anni fa, parlò di Pertusillo inquinato e la Regione reagì con tutto l’apparato per dargli addosso. Con tecnica manipolatrice si bollano gli autori come pazzi, deliranti, fuori dalla realtà. Arrivando, a bordo della macchina del fango, perfino a creare le condizioni per mettere l'un contro l'altro chi è sintonizzato sulla stessa lunghezza d'onda della denuncia ambientalista. Divide et impera. Potremmo, invece, riunire sotto l'unica bandiera dell'informazione alternativa e senza filtri Bonelli, Bolognetti, Di Bello, Colella e tanti altri. A cui va riconosciuto il merito di far venire alla luce rumori e sospetti che il sistema tende a ovattare e occultare. Nel tentativo di mettere tutto a tacere e di contrapporre agli allarmi il mantra del «tuttappostismo».


Anno 6 n. 59 (1.204) - Mercoledì 5 APRILE 2017

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Redazione Foggia,Via G. De Troia 35 mail: redazione@ilmattinodifoggia.it

Diretto da Antonio Blasotta

Cosa voleva di più Renzi? Una lucana R

affaella Piarulli, originaria di Palazzo San Gervasio, vice presidente della Provincia di Potenza, è la donna di cuori di Matteo Renzi in Basilicata: a lei ha af idato la sua mozione in base alla quale il 30 aprile si sceglierà il segretario nazionale del PD. Raffaele ha deciso di raccontare al nostro giornale la sua esperienza politica. VERONICA D’ANDREA A PAGINA 10

di Puglia e Basilicata Il Governo dimezza la ricerca in Puglia I

l piano dei tagli ideato da Renzi produce conseguenze devastanti in Puglia con la chiusura di 4 sedi Crea per la ricerca in agricoltura. Lo di L’Abbate (M5S). SERVIZIO A PAGINA 4

IL CASO LETTERA DI INTIMIDAZIONE PER ARGINARE I DANNI PRODOTTI DAL PETROLIO

Pittella mette l’Eni alle corde La Regione chiede di predispore con immediatezza misure anti-inquinamento IL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA A FOGGIA. LO STATO CʼÈ

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l governatore della Basilicata chiama l’Eni alle sue responsabilità per l’inquinamento ambientale prodotto con le estrazioni petrolifere e invia a Descalzi una lettera di intimidazione chiedendo con urgenza misure immediate di contenimento dei danni. SERVIZIO A PAGINA 3

SUCCESSO ALLA BIT

MILANO, BEATO CHI TI PUGLIA

BLASOTTA ALLE PAGINE 6 E 7

A fine mese arrivano 15 uomini dei ROS per contrastare il malaffare

Criminalità, Roberti schiera la cavalleria «Attenti all’olio: è sicuro «Il Codice degli appalti solo quello nostrano» è da modificare» I

La Puglia in primo piano a Milano con un grande successo di pubblico e di operatori turistici alla Borsa Internazionale del Turismo. SERVIZIO a pag 3

mportante visita della Commissione parlamentare d’inchiesta ieri in provincia di Foggia sulle contraffazioni e le adulterazioni. A rischio la iliera dell’olio. La Mongiello: «Consumate solo quello nostrano». SERVIZIO A PAGINA 7

C

onfartigianato della Basilicata punta il dito sulla ferraginosità delle norme che bloccano le opere pubbliche. Esempio eclatante ne è l’appalto milionario all’ospedale San Carlo di Potenza. SERVIZIO A PAGINA 12


_Basilicata_ _Primo Piano Basilicata _

Mercoledì 5 aprile 2017

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PETROLIO E AMBIENTE “Subito un modello idrogeologico di tutta l’area interessata dal quale si possano evincere dati quantitativi sui moti di filtrazione”

“Barriera idraulica sul confine” Lettera della Regione all’Eni: impedire alla contaminazione di espandersi dal Cova verso il Fondovalle POTENZA - Viale Verrastro non perde la battuta e prova a restare sul pezzo. Con una lettera inviata lunedì sera, al termine dell’incontro con Arpab presieduto dal presidente Marcello Pittella, presente l’assessore all’Ambiente Francesco Pietrantuono, la Regione Basilicata ha intimato ad Eni di “predisporre con immediatezza” tutte le misure idonee ad evitare che la contaminazione proveniente dall’area Cova di Viggiano possa espandersi in direzione del Fondo valle. “In particolare – si legge nella nota – oltre alla realizzazione di un barrieramento idraulico lungo il confine del sito Cova, Eni dovrà realizzare con la massima urgenza, una seconda linea, mediante emungimento da quattro piezometri posizionati a monte della Statale 598 (Sest15, Sest 16, Sest17 e Sest 54)”. La Regione, inoltre, ha intimato ad Eni di predisporre urgentemente anche le misure già indicate nel parere dell’Arpab del 28 marzo scorso come: l’emungimento tramite pozzi che “dovrà essere effettuato in continuo, identificando la modalità realizzativa più idonea in termini di portate della falda da intercettare e di corretta gestione impiantistica”; fornendo “al più presto possibile i risultati del monitoraggio, con cadenza almeno bisettimanale, delle acque di drenaggio che defluiscono immediatamente a valle della Statale 598 (Fossa del Lupo) al fine di poter evidenziare eventuale trend di contaminazione in atto”. Infine, nella lettera inviata lunedì sera, la Regione Basilicata ha chiesto ufficialmente ad Eni di predisporre “con immediatezza un modello idrogeologico di tutta l’area interessata dal quale si possano evincere dati quantitativi sui moti di filtrazione”.

La conferenza stampa di lunedì con Pittella, Pietrantuono e Iannicelli

METAPONTO - Definire un progetto-protocollo comune e condiviso, tra Regione, Arpab, tecnici M5S, per effettuare campionature e analisi congiunte, qualora ci fosse un nuovo allarme idrocarburi che dovesse investire le acque dell’invaso del Pertusillo. E’ questo, in estrema sintesi, l’esito dell’incontro che si è svolto lunedì nella sede del Centro ricerche Arpab di Metaponto. La riunione era stata concordata dopo una serie di iniziative da parte dei consiglieri regionali del M5s, Gianni Leggieri e Gianni Perrino, e dell’europarlamentare Piernicola Pedicini che aveva scambiato varie comunicazioni formali con il direttore generale di Arpab Edmondo Iannicelli. Al confronto erano presenti: Achille Palma, direttore del Centro ricerche Arpab di Metaponto, nonché coordinatore del Progetto di monitoraggio delle acque; vari ricercatori dell’Arpab; la professoressa Albina Colella, docente di geologia dell’Università di Basilicata; Carmine Ventre, direttore del laboratorio Centro Analisi Biochimiche e esperto di fiducia del M5S, oltre a due collaboratori dello staff di Pedicini. Nelle circa tre ore di incontro, il direttore del Centro ricerche Palma e i ricercatori hanno spiega-

Il confronto tra i ricercatori dell’Arpab e il M5s a Metaponto

scopo dell’Arpab è quello di definire lo stato di qualità delle acque presenti, per cui tecnicamente il campionamento avviene nei punti di massimo mescolamento delle acque. Le responsabilità non sono quindi attribuibili ad Arpab, che non ha il compito di controllare gli scarichi e i depuratori, ma di coloro che ne autorizzano la presenza”. La prof. Colella ha evidenziato che il campionamento trimestrale dell’acqua del Pertusillo non è sufficiente e sarebbero necessari monitoraggi più frequenti. Su questo i rappresentanti di Arpab hanno risposto che la ”responsabilità è della Regione che è titolare del progetto”. Carmine Ventre, esperto del M5S, si è soffermato sui rapporti di prova delle analisi, spiegando che Arpab non emette rapporti di prova e che essi sarebbero necessari per comprendere in modo corretto le analisi effettuate. Poi ha evidenziato che i costi delle analisi di Arpab sarebbero fuori mercato. Sulla questione dei costi il direttore del Centro ricerche Achille Palma ha risposto che questi aspetti dipendono dalla Regione, responsabile del progetto di monitoraggio. Dopo l’incontro visita nei laboratori del Centro ricerche.

“L’eutrofizzazione può dipendere da scarichi di impianti civili e industriali”

“Algatura in netta diminuzione”

L’Arpab collabora col M5s: monitoraggio congiunto sul Pertusillo to le attività svolte dal Centro ammettendo evidenti ritardi relativi nelle procedure di controllo previste dal Piano regionale di tutela delle acque. ”Gli interventi di monitoraggio hanno sottolineato - sono stati fatti ma in modo discontinuo e non è mai stata fatta un’attività di controllo omogenea. La frequenza del monitoraggio è variabile: in genere trimestrale su parametri chimici e sostanze prioritarie. Per le acque profonde invece le analisi, come da progetto, avvengono ogni sei mesi”. Rispetto all’invaso del Pertusillo, i ricercatori hanno reso noto che Arpab ha pubblicato sul proprio sito una relazione pochi giorni fa. ”Nel-

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la relazione - hanno specificato - viene spiegato che il fenomeno delle alghe, già accertato in precedenza e che provocava la colorazione scura dell’acqua della diga, è in netta diminuzione e si sta depositando sul fondo. Inoltre, i campionamenti eseguiti sui sedimenti hanno rilevato una presenza di idrocarburi che non può essere attribuita ad una causa specifica. Il primo campionamento del Pertusillo - hanno detto - è avvenuto a giugno 2016. Poi, nel merito dell’episodio delle chiazze scure, verificatosi a febbraio 2017, hanno effettuato due rilevamenti: il 27 febbraio 2017, per questo rilevamento i dati sono già stati pubblicati sul sito, e

il 7 marzo 2017. Per il rilevamento del 7 marzo hanno precisato - i dati non sono ancora pubblici e se ne sta occupando un altro team di Arpab”. In relazione alla presenza delle alghe, alla domanda sulle possibili cause di questa proliferazione, i ricercatori dell’Arpab hanno sostenuto che la crescita algale è dipesa dalla presenza di azoto e fosforo. Tra le varie e differenti cause possibili, ma non certe, l’eutrofizzazione dell’acqua potrebbe essere dovuta agli scarichi in acqua di impianti civili e/o industriali. Tali scarichi - hanno specificato - non trovano correlazione con gli idrocarburi”. Infine, hanno sottolineato che ”lo

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Idrocarburi. Pittella scrive a Eni per intimare alla compagnia: contaminazione non si espanda al fondo valle di Viggiano Con una lettera inviata ieri sera, al termine dell’incontro con Arpab presieduto dal presidente Marcello Pittella, presente l’assessore all’Ambiente Francesco Pietrantuono, la Regione Basilicata ha intimato ad Eni di “predisporre con immediatezza” tutte le misure idonee ad evitare che la contaminazione proveniente dall’area Cova di Viggiano possa espandersi in direzione del Fondo valle. “In particolare” si legge nella nota “oltre alla realizzazione di un barrieramento idraulico lungo il confine del sito Cova, Eni dovrà realizzare con la massima urgenza, una seconda linea, mediante emungimento da quattro piezometri posizionati a monte della Statale 598 (Sest15, Sest 16, Sest17 e Sest 54)”. La Regione, inoltre, ha intimato ad Eni di predisporre urgentemente anche le misure già indicate nel parere dell’Arpab del 28 marzo scorso come: l’emungimento tramite pozzi che “dovrà essere effettuato in continuo, identificando la modalità realizzativa più idonea in termini di portate della falda da intercettare e di corretta gestione impiantistica”; fornendo “al più presto possibile i risultati del monitoraggio, con cadenza almeno bisettimanale, delle acque di drenaggio che defluiscono immediatamente a valle della Statale 598 (Fossa del Lupo) al fine di poter evidenziare eventuale trend di contaminazione in atto”. Infine, nella lettera inviata ieri, la Regione Basilicata ha chiesto ufficialmente ad Eni di predisporre “con immediatezza un modello idrogeologico di tutta l’area interessata dal quale si possano evincere dati quantitativi sui moti di filtrazione”. © 2006-2016 TRM Network Articolo completo: http://www.trmtv.it/home/scienza-e-salute/ambiente/2017_04_04/136624.html


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