CONOSCI LA FABBRICA DOVE FIORISCONO I COLORI?

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CONOSCI LA FABBRICA DOVE FIORISCONO I COLORI? Il colorificio Dolci nel cuore di Verona


Della presente edizione sono state stampate 2000 copie. 100 di queste sono numerate, con una copertina dipinta a mano da Mariella Muraro Dolci. Questa copia è la numero


CONOSCI LA FABBRICA DOVE FIORISCONO I COLORI? Il colorificio Dolci nel cuore di Verona Daniela Rosi

1910•2020


Cartoline postali dell’azienda. Nella parte superiore sono visibili le ragioni sociali di diversi periodi. Primi del Novecento.

Company postcards. Top shows corporate entity names for various time periods. Early 1900s.

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Cartoline postali dell’azienda. Primi del Novecento.

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Company postcards. Early 1900s.


Alberto e Giuliano Dolci bambini. Foto Silvio Tommasoli.

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Alberto and Giuliano Dolci as children. Photo by Silvio Tommasoli.


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Alberto remembers that there came a time in which the ball mills that had been regularly used no longer produced a significant output. They were thus substituted with turbo dispersers he himself had invented and that converted linear motion to circular motion. This new system upped production from six or seven hundred kilos per day to the same amount in just half an hour. The machine remained in use for about twenty years, from 1980-2000. When the turbo disperser began to be used, tempera pastes were popular and continued to be until about ten years ago. Demand for them was in the form of natural earth pigments and powdered tempera paints. Alberto was married to Lorenzina Recchia and the couple had one daughter, Annamaria, and a foster son named Moreno. Neither child chose to take part in the family business. In 2005, he sold his shares to Giuliano and Andrea, while continuing to work as an external consultant and mainly handling management issues. In 2006, the corporate entity name thus became simply Dolci Colori, under the ownership of Giuliano and Andrea. Until then, the entity name had remained the same as it had been in 1988 (Dolci di Mario Dolci e figli s.n.c.), when Mario had ceded the business to his sons, Alberto and Giuliano, and had registered the company as an SNC or general partnership enterprise. Aside from his activities as an entrepreneur, Alberto also pursued his hobbies and interests, just as his father before him. These he had cultivated since childhood and they included model making, from which he derived his subsequent interest in nautical activities and flying, as well as his greatest passion of all - radio-frequency engineering - which eventually evolved into an interest in computer science. He smiles as he remembers making his own television upon getting married. His father instilled a love of mountaineering in him that he never abandoned, while nonetheless finding the time to also frequently perform volunteer work. From 1989 to 2013, he accompanied many groups of young people to all the World Youth Days that were held during that period. He has also always been especially interested in photography, with a special focus on landscapes and nature.

Alberto ricorda che, a un certo punto, i mulini a palle regolarmente usati non davano una produzione significativa e quindi si passò a un turbo dispersore inventato da lui, che trasformava un movimento lineare in un movimento circolare. Con questo sistema si passava da una produzione di 6/7 quintali al giorno, alla stessa produzione di 6/7 quintali ogni mezz’ora. Questa macchina è rimasta in funzione per una ventina di anni (dal 1980 al 2000). Quando il turbo dispersore ha iniziato a funzionare andavano di moda le tempere in pasta, moda rimasta in uso fino a una decina di anni fa. Prima le richieste erano di terre e di tempere in polvere. Alberto, sposato con Lorenzina Recchia, ha avuto una figlia, Annamaria, e un figlio in affido, Moreno. Nessuno dei due è entrato nell’impresa. Nel 2005 ha ceduto le sue quote a Giuliano e Andrea, rimanendo come collaboratore esterno sempre occupandosi principalmente della parte gestionale. Nel 2006, la denominazione sociale passerà perciò da quella che era stata adottata nel 1988 e cioè “Dolci di Mario Dolci e figli s.n.c.”, quando Mario aveva ceduto ai figli, (già così registrata nel 1983 quando si era trasformata in s.n.c. ed erano entrati nell’impresa di Mario anche i figli Alberto e Giuliano), in “ Dolci Colori” con Giuliano e Andrea come proprietari. Accanto all’impegno di imprenditore, Alberto, seguendo l’esempio del padre, non ha mai rinunciato alle sue passioni, coltivate già a partire dall’infanzia, come il modellismo, dal quale è derivato il successivo interesse per la nautica e il volo e per la sua più grande passione: la radiotecnica, sfociata in tempi più moderni nella passione per l’informatica. Ricorda sorridendo di quando si è costruito da solo il suo primo televisore in occasione del matrimonio. Ha svolto molta attività di volontariato. Dal 1989 al 2013, ha accompagnato tantissimi gruppi di giovani a tutte le Giornate Mondiali della Gioventù. Ha coltivato uno speciale interesse per la fotografia, specialmente rivolta al paesaggio e alla natura.


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The female branch

Le Donne

One could say that the participation of Dolci female family members in the life of the company has followed evolving social norms, from an era in which most women remained at home and focused on childcare and housekeeping, to one in which most women have won their freedom and independence, and are able to work outside the home. A woman born in the nineteenth century, or in the early decades of the twentieth century, belonged to an epoch in which well-to-do women rarely worked, except for very few exceptions. As head of the household, it was the husband’s responsibility to support his family and it was both a duty and a point of pride. Women who were instead born in the latter half of the twentieth century have often affirmed their independence by finding employment outside the home, in keeping with their educational level and personal ambition. Given the above considerations, up to now it has been the male branch of the Dolci family that has kept the business going. Nonetheless, two women in the family have contributed to the life of the company, albeit without actually being under its employ. They are Mario’s wife, Maria, and Giuliano’s wife, Maria Gabriella. As we have seen, Maria’s contribution to factory life was to prepare a meal for all of the company’s employees one day per week, along with participating in every mountain excursion that was organized for workers and employers alike. She immediately proved especially suited to her role as the wife of an entrepreneur. Among other things, she was well acquainted with the business world, given that she was the daughter of wealthy shopkeepers; her parents were the owners of a widely known grocery store. She was a very elegant, distinguished, and modern woman. She was also a stylish dresser, with a personal flair, and often herself designed and sewed the fine outfits she wore. Among the family mementos that remain are a series of pen and pencil hat and lace designs she drew herself. She was a frequently photographed member of the Dolci clan and the family album abounds with pictures of her.

Si può dire che la partecipazione delle donne della famiglia Dolci alla vita dell’impresa abbia seguito l’evoluzione del costume sociale: dalla donna che rimaneva a casa ad accudire i figli e a occuparsi delle faccende domestiche alla donna emancipata e indipendente con un proprio lavoro fuori casa. Una donna nata nell’Ottocento o nei primi decenni del Novecento apparteneva a un’epoca in cui una signora benestante difficilmente lavorava, salvo rare eccezioni. Spettava al marito il compito di mantenere la propria famiglia, era un dovere e anche un punto di orgoglio. Le donne nate invece nella seconda metà del Novecento hanno spesso cercato la loro indipendenza scegliendo un lavoro fuori casa coerente con il loro titolo di studio o con le loro aspirazioni. A portare avanti l’impresa fino ad oggi è stato quindi il ramo maschile della famiglia Dolci. Nonostante ciò, qualche ruolo in favore della fabbrica, sia pure dall’esterno, lo hanno giocato sia Maria, moglie di Mario, che Mariella, moglie di Giuliano. Maria, come abbiamo visto, contribuiva alla vita della fabbrica cucinando per tutti i dipendenti un giorno a settimana ed era sempre presente a tutte le gite aziendali in montagna. Si dimostrò fin da subito una donna particolarmente adeguata al ruolo di moglie di un imprenditore. Tra l’altro, conosceva bene il mondo del commercio, essendo figlia di negozianti abbienti: i suoi genitori avevano una bottega alimentare molto rinomata. Era una donna molto elegante, distinta e modernissima. Vestiva in modo originale, con capi raffinati, spesso disegnati e realizzati da lei stessa. Si sono conservati, fra le memorie della famiglia, dei modellini a biro e a matita di cappelli e ricami realizzati da Maria di suo pugno. Fu una donna molto fotografata e nell’album della memoria famigliare lei è la persona che compare di più.


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Maria Spera - moglie di Mario, mamma di Alberto e Giuliano e nonna di Andrea al Lido di Venezia negli anni Trenta.

85 Maria Spera – Mario’s wife and Alberto and Giuliano’s mom – at the Venice Lido during the Thirties.


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A sinistra: Maria al Lido di Venezia.

Left: Maria at the Venice Lido.

A destra: Maria su Ponte Pietra a Verona. Maria era una donna moderna e molto elegante. Diversi suoi vestiti venivano da lei stessa disegnati e cuciti.

Right: Maria on the Ponte Pietra bridge in Verona. Maria was a very elegant, modern woman. She designed and sewed many of her outfits herself.


Mariella Muraro, moglie di Giuliano e mamma di Andrea. Qui mentre prepara le cartelle colore. Un’attività che svolge ormai da 25 anni.

Mariella Muraro, Giuliano’s wife and Andrea’s mom. Here she’s making the color sample sheets she’s been making for 25 years now.

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Machinery and equipment

Le macchine e l’ambiente di lavoro

After the war, all company machinery began to be produced in-house. Armed with a knowledge of the basic principles of pigment milling, Mario, flanked by a permanently employed blacksmith who worked within the factory, designed and ordered the manufacturing of machines that were fully adapted to meet the high standards required of a fine quality product. During this period, the company’s machinery began to include all types of mullers, along with rod mills and hammer mills. As the sixties approached, ball mills were introduced as well and nowadays they are used for mixing purposes and for preparing lots to be kept as color samples for future reference, which ensures the paint adheres to the chromatic standards that have been set. All these machines, including those that were subsequently purchased, have continued to undergo a constant process of innovation, with a special focus on reducing energy consumption. During the eighties, bag-filling machines were introduced. Normally the raw pigments arrive at the factory packed in big bags, each weighing 1000 kilos. During the same period, filling machines for both solids and liquids were added to the array of equipment, while in 2002 a tintometer was also introduced, which is still in use to this day. There are currently four tintometers, of which one is manual and three are electric. In 2017, a cutting-edge tintometer capable of performing sophisticated functions was introduced. The tintometers were also paired to their respective planetary mixers. Specific colors may be obtained by means of

Dopo la guerra tutte le macchine vengono direttamente costruite in ditta. Conoscendo i principi base per la macinazione delle terre, Mario, affiancato da un fabbro operativo stabilmente all’interno della fabbrica, progetta e fa costruire le macchine con tutti gli adattamenti necessari alle esigenze di finezza e qualità del prodotto. Entrano a far parte del parco macchine in questo periodo tutte le “molazze”, i mulini a pioli, e a martelli; verso gli anni Sessanta si aggiungono i mulini a palle, oggi usati per miscelazioni e messa a punto dei lotti per il mantenimento dello standard cromatico. Tutte queste macchine, e le macchine acquistate in seguito, nel tempo sono state sottoposte a continui processi d’innovazione, anche con forte attenzione all’abbattimento dei consumi. Negli anni Ottanta vengono introdotte delle macchine confezionatrici per il riempimento dei sacchi. Normalmente, le terre grezze arrivano in fabbrica dentro a “big bag” del peso di 1000 kg. Sempre a partire dagli stessi anni si aggiungono le macchine riempitrici per solidi e liquidi. Dal 2002 fa la sua comparsa il tintometro, ancora oggi in uso. Oggi i tintometri sono 4. Uno manuale e tre elettronici. Nel 2017 è entrato un tintometro di ultima generazione in grado di effettuare prestazioni molto sofisticate. Questi precisissimi strumenti di misurazione del colore sono affiancati dai relativi mixer planetari. Per ottenere un colore specifico si risale alla formula corretta attraverso l’uso dello spettrofotometro, in grado di lavorare sulle singole richieste del cliente. Dal 2000 al 2015 sono stati sostituiti anche i turbo dispersori con tipi ad alte prestazioni. Nel 2010 si sono introdotti miscelatori dispersori per materiali densi e miscelatori dispersori per pitture fluide. Inoltre è in funzione una pressa per far defluire dalla macchina il materiale denso. È in uso anche un mulino a microsfere per ottenere produzioni di pigmenti finissimi. Sono inoltre presenti macchine pesatrici e riempitrici dei secchielli.


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Marchio e scatola Blu Oltremare in cartoncino. Prodotto utilizzato anche come sbiancante ottico per la biancheria. Prodotto a partire dal 1945.

Ultramarine Blue trademark and cardboard box. The product was also used as an optical fabric whitener. It began to be produced in 1945.

Il design del Temperone nasce negli anni Sessanta. L’epoca in cui la televisione italiana affida gli spot a giovani artisti emergenti come Pino Pascali.

The Temperone was designed in the Sixties. This was an era in which Italian TV commissioned ads to promising young artists like Pino Pascali.

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Amministrazione

Elisa Mignolli

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Posso dire di aver constatato che il mondo del colore non attira persone ordinarie. Arrivano qui personaggi molto curiosi, gente davvero interessante e anche molto divertente. Si imparano tante cose, anche da Giuliano che spesso ci introduce ad argomenti che non conosciamo. Colore preferito: blu

Administrative Staff

Elisa Mignolli I have to say I’ve come to realize the realm of pigments doesn’t attract ordinary people. I must admit some real characters have shown up here; people who are truly interesting and also lots of fun to be with. We learn many new things, especially from Giuliano, who often discusses topics we know nothing about. Favorite color: Blue


Amministrazione

Silvia Piubelli Mi piace molto rapportarmi con i clienti esteri. Dialogando con loro si imparano modi diversi di pensare. Dopo ogni telefonata, mi rimane sempre la curiosità di sapere che volto si celi dall’altra parte. Colore preferito: magenta

Administrative Staff

Silvia Piubelli I really enjoy dealing with foreign clients. Talking to them teaches you different ways of thinking about things. After each phone call, I’m left with the curiosity to discover what face is hidden on the other end of the line. Favorite color: Magenta

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Operai coloristi reparto pigmenti e prodotti in polvere:

Mohamed Tayed Kismoune

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Per me è sempre un piacere quando qualcuno viene a visitare la fabbrica, specie quando arrivano le scuole. È bellissimo vedere tanti bambini, tanti ragazzi pieni di entusiasmo e curiosità. Colore preferito: blu

Color Technicians for the Pigments and Powder-Based Products Department

Mohamed Tayed Kismoune For me it’s always a pleasure when someone visits our factory, especially when the schools do. It’s great to see so many children, so many young people full of enthusiasm and curiosity. Favorite color: Blue


Operai coloristi reparto pigmenti e prodotti in polvere:

Francesco Zampieri Sono qui da quasi trent’anni e ne ho viste delle belle ma, forse, la cosa che più mi ha colpito è stato quando due visitatori giapponesi, vedendo le mie scarpe di lavoro tutte sporche, coperte da una miriade di colori, me le volevano comprare. Alla fine, le scarpe non gliele ho date ma gli ho dato i guanti. Colore preferito: tutti. Tutti i laccati sono bellissimi ma, se proprio devo esprimere un colore, dirò magenta Color Technicians for the Pigments and Powder-Based Products Department

Francesco Zampieri I’ve been here almost thirty years and I’ve seen it all, but maybe what struck me the most was the time two Japanese visitors noticed and wanted to buy my dirty work shoes, which were covered with a rainbow of colors. I ended up not giving them the shoes, but my gloves instead. Favorite color: all of them. All the enamels are beautiful, but if I have to choose one, I pick Magenta

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Operai coloristi reparto pigmenti e prodotti in polvere

Marco Albertini

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Lavoro qui da molti anni e sono successe tante belle cose, quella però che ricordo con più piacere è stato il festeggiamento del centenario del Colorificio Dolci. Per me è stato emozionante esserci. Colore preferito: terre gialle

Color Technicians for the Pigments and Powder-Based Products Department

Marco Albertini I’ve worked here for many years and I’ve had some great experiences, but the one I most fondly remember was the Dolci company’s centenary celebration. Being able to participate was a very emotional experience for me. Favorite color: Yellow Earth Pigments


Operai coloristi reparto pitture

Stefano Fante Lo spettacolo più entusiasmante è quando in fabbrica arrivano i bambini. Impazziscono di gioia alla vista di tanti colori, specie di fronte a quelli più sgargianti. Colore preferito: giallo

Color Technicians for the Paint Department

Stefano Fante The most exciting event is when kids come to the factory. They are overjoyed at the sight of so many colors, especially the flashiest ones. Favorite color: Yellow

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Operai coloristi reparto pitture

Dias Theivendran

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Sto bene qui: mi piace il lavoro che svolgo e mi piacciono sia lo spazio fisico che l’ambiente umano che mi circonda. Colore preferito: bianco

Color Technicians for the Paint Department

Dias Theivendran I feel at ease here: I enjoy my work and I like both the workplace environment and the people I’m surrounded by. Favorite color: White


Operai coloristi reparto pitture

Mircea Grofsorean Quando arrivano in visita i bambini è bellissimo, una vera festa. Scorrazzare fra i colori li diverte tantissimo e fanno una gran confusione. E… le maestre ancora di più. Colore preferito: viola

Color Technicians for the Paint Department

Mircea Grofsorean It’s wonderful when children visit; it’s a real party. They thoroughly enjoy scampering about among all the colors and they make an awful ruckus… not to mention the teachers! Favorite color: Purple

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In alto: Gloria Girelli Bruni Metamorfosi m # “Rivelazione”, 05, 2011. Tempera mista con ossidazioni, terre naturali, ossidi e porporine su tavola, cm 60 x 180.

Top: Gloria Girelli Bruni Metamorfosi m # “Rivelazione” May, 2011. Tempera mixed with oxidations, natural earths, oxides, and glitter powders on canvas 60 x 180 cm.

In basso: Gloria Girelli Bruni. Metamorfosi m # 31, “Attesa”, 2019 Tempera mista con ossidazioni, terre naturali, ossidi e porporine su tavola, cm 52 x 162.

Bottom: Gloria Girelli Bruni Metamorfosi m # 31, “Attesa,” 2019. Tempera mixed with oxidations, natural earths, oxides, and glitter powders on panel 52 x 162 cm.

A destra: Gloria Girelli Bruni Metamorfosi m # 00, “Andare Oltre”, 2010. Tecnica mista con ossidazioni su tela, Pigmenti naturali, ossidi e porporine, cm 80 x 80. Right: Gloria Girelli Bruni Metamorfosi m # 00, “Andare Oltre,” 2010. Mixed techniques with oxidations on canvas, natural pigments, oxides, and glitter powder 80 x 80 cm.


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Lime plaster finish

Intonachino a calce

A fine-grain plaster finish composed of aged slaked lime putty and marble dust of varying granular size. All the finishes are pigmented with natural earths that offer stunningly beautiful, semi-transparent hues. Lime products are also breathable, resistant, and especially suited for historic buildings.

Intonaco fine composto da grassello di calce stagionato, polveri di marmo di varie granulometrie. Tutte le finiture sono colorate con terre naturali che conferiscono dei toni di particolare bellezza e semitrasparenza. I prodotti a calce sono inoltre traspiranti, resistenti e particolarmente indicati per edifici di interesse storico.

Petra

Petra

Petra is an interior and exterior coating that is formulated with pure aged and screened slaked lime putty, select carbonates, and marble dust. It allows one to obtain relief, rough, or smooth surfaces according to the way it is processed and can also be finished with an infinite variety of glazes.

Petra è un rivestimento per interni ed esterni a base di puro grassello di calce stagionato e filtrato, selezionati carbonati e polveri di marmo. Petra permette di ottenere superfici a rilievo, grezze o levigate, a seconda della lavorazione, con infinite possibilità di finiture con velature.

Dolci terre

Dolci terre

This is the basic product to be used if one wishes to obtain highly distinctive, decorative finishes with an antique look. The product is washable and resistant to impacts and abrasions, as well as withstanding exposure to weather and light, which makes it ideal for both interior and exterior applications.

Rappresenta il prodotto di base per ottenere finiture decorative di grande fascino e a effetto antico. Il prodotto presenta una buona resistenza ai lavaggi, agli urti, all’abrasione, sopporta adeguatamente l’esposizione alla luce e alle intemperie, il che lo rende idoneo all’applicazione in interni ed esterni.

Decosable

Decosable

An eco-friendly, water-based product that can be used for interiors and exteriors and confers special light effects and a sandy texture.

È un prodotto decorativo ecologico all’acqua per interni ed esterni che dona particolari riflessi di luce e un effetto sabbiato.

Esempio di intonachino con finitura a calce.

Example of a lime plaster finish.


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Scrivere la storia e documentare il presente di un’impresa di lungo corso, com’è il Colorificio Dolci, non mi sarebbe stato possibile senza l’apporto di molte persone. Voglio perciò qui ringraziare i tanti che, a diverso titolo, hanno dato il loro prezioso contributo per la realizzazione di questa monografia: Davide Antolini. Federico Ferrarini. Maria Girelli Bruni. Gloria Girelli Bruni. Maria Victoria Martinez. Giorgio Forti. Fabio Iemmi. Giuseppina Rossignoli. Guglielmo Stangherlin. Alfonso Puca. Eric Brissaud. Raffaello Bassotto. Cataldo Albano. Marco Ambrosi. Margarita Tsagkaropoulou. Patrizia Serpelloni. Vittorio Cecchini. Ilaria Forti. Lea Tommasi. Gianpietro Rinaldi. Renzo Zardini. Åke E:son Lindman. Guido Pietropoli. Umberto Polazzo. Piero Angi. Lapo Sagramoso. Marta Bassotto (Archivio fotografico Bassotto). Giovanni Brighenti. Fotoliber Lugagnano di Sona, Verona. Stefano Signorini. Franca Tosi. Tommaso Cinti. Palazzo Ducale di Mantova. Comune di Bassano del Grappa, VI. Marta Montanari, Myra Bar, San Zeno, Verona. Eleonora e Marcantonio Sagramoso, Ristorante Le Cedrare, Illasi, VR. Simone Tomiozzo. Alice Bettolo. Ilaria Dalla Giustina. Casa Dei Beni Comuni. Vito Corvasce, Archikiller Edizioni. Ezio Ratti. Eye Lab Design. Guido Pigozzi. Matzal Vukic. Christine Régnier. Tiziana Sartori, OMI (Osservatorio Monografie d’Impresa, VR). Tiziano Stradoni (Museo di Storia Naturale, VR). Diego Arich. Massimiliano Valdinoci. Francesco Bletzo. Mauro Valentini. I ragazzi che si sono prestati come modelli: Andrea, Agostino, Chiara, Eleonora, Federico, Giovanna, Giulia, Martina, Michele, Lorenzo e le loro famiglie. Archivio L’Arena, Verona. Un grazie particolare a Maria Teresa Estrafallaces per l’accoglienza, le foto e le notizie che hanno contribuito a ricostruire la figura del nonno materno, Arturo, fondatore del Colorificio. Grazie a Roberto Zorzin per la consulenza geologica e per la bibliografia delle terre coloranti veronesi e a Elena Astolfi per la bibliografia sul colore. Grazie a Filippo Bonfante per la lettura dei testi. Grazie ad Alberto Delser, proprietario di Delser Manor House Ars Hospitandi, per averci accolto nei suoi spazi. Grazie a Luisa Rama per i tanti ragionamenti condivisi, per i suggerimenti e per tutto il suo prezioso lavoro grafico. Grazie a Francesca Giusti per la solerzia e le puntuali traduzioni in inglese. Un grazie speciale ad Andrea Chinellato per le critiche severe e per le belle intuizioni.

Un grazie particolare a Carlo Biesuz per la collaborazione e per tutto il prezioso materiale messo a disposizione. Naturalmente, il più grande ringraziamento, di cuore, va alla famiglia Dolci per avermi dato fiducia e avermi permesso di raccogliere la loro bella storia. Grazie ad Alberto che, seppur restio a scoprirsi, alla fine mi ha dato tutto quello che mi serviva e mi ha molto aiutata nel restauro delle vecchie foto. Grazie a Giuliano, la memoria storica. È a lui che devo gran parte della ricostruzione di tutte le vicende della fabbrica, le datazioni e il recupero di tutti i materiali d’archivio. Grazie ad Andrea, sempre positivo, disponibile e pieno di entusiasmo per le cose e le persone che orbitano attorno al magico mondo del colore. Grazie a Mariella, per la sua presenza sempre discreta e accogliente e per i suoi caffè che ti fanno sentire a casa. È stato per me davvero molto bello lavorare con loro. Daniela Rosi

Giuliano, Daniela Rosi e Andrea. Verona, 2020. Giuliano, Daniela Rosi, and Andrea. Verona, 2020.

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Giuliano e la piccola Alice. Giuliano and little Alice.

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Qui il libro finisce e la storia continua…

Here the book ends and the story continues…



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