IUAV FacoltĂ di Architettura Corso di laurea magistrale in Architettura per la sostenibilitĂ Tesi di laurea
Marco Cestarolli
Strategie sostenibili per lo sviluppo di insediamenti sull’acqua Susteinable strategies for floting villages developement 2011/2012 Benno Albrecht Sara Marini
Venezie di nome Città o paesi che si chiamano Venezia, ma non necessariamente simili ad essa Venezie di... Città o paesi che vengono definiti come la Venezia di un luogo, per le loro somiglianze morfologiche Venezie embrionali Insediamenti galleggianti o su palafitte, associabili a Venezia per le loro caratteristiche tecnologiche e il modo di vivere sull’acqua.
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in questa pagina Mappatura delle “Venezie nel mondo” in this page Mapping of “Venice around the world”
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Introduzione Questo lavoro di tesi è il prodotto di un percorso di ricerca che in varie fasi ha analizzato il significato della precarietà o temporaneità in architettura, e il ruolo che può giocare in rapporto alle problematiche contemporanee derivanti da forti cambiamenti climatici e socio-economici. Un analisi storica delle soluzioni temporanee messe in campo nell’architettura veneziana nel corso dei secoli, in risposta a problemi di varia natura, ha posto l’interrogativo sulla possibilità di attualizzare questo atteggiamento. Venezia, non identificata per il suo valore simbolico, ma analizzata nella sua evoluzione storica ci fornisce un modello di gestione urbana molto particolare. Fin dalla sua fondazione ha dovuto combattere contro un ecosistema estremamente ostile, scarso di materie prime e insalubre, che è stato reso vivibile solo attraverso secoli di antropizzazione del territorio e grazie ad un attento sistema di gestione delle risorse (a volte a scapito di popolazioni limitrofe ma sicuramente innovativo per l’epoca). A livello urbano Venezia ha risposto dinamicamente e rinnovandosi costantemente a una gran quantità di problematiche sempre nuove e atipiche, mettendo in campo dispositivi architettonici d’avanguardia (ponti temporanei, palificazioni, solai snodabili,ecc...) e sistemi legislativi e normativi molto avanzati (troviamo per esempio nei regolamenti urbanistici fin dal 1400 il concetto di “occupazione dell’aria” per le strutture “parassite” oltre a quello canonico dell’occupazione del suolo per gli edifici.). Anche la “globalizzazione” derivante dalle sue fitte relazioni commerciali è sempre stata interpretata come un opportunità, facendo del suo carattere cosmopolita e della sua apertura culturale un punto di forza. Ai problemi di congestione e mobilità Venezia ha saputo rispondere inventando nuove tipologie di spazio pubblico, nuovi sistemi per lo spostamento, oppure nuovi modi di fruizione delle stesse strutture. In conclusione la Serenissima si è ridisegnata, sia morfologicamente che istituzionalmente, più e più volte
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Introduction This work is the product of a research project that at various stages analyzed the meaning of precarious or temporary architecture, and the role they can play in relation to contemporary problems resulting from severe climate and socio-economic changes. A historical analysis of the temporary solutions fielded in Venetian architecture over the centuries, in response to a variety of problems, posed the question of the possibility of updating that this attitude. Venice, not identified for its symbolic value, but analyzed in its historical evolution provides us with a model of urban management very special. Since its foundation had to fight an extremely hostile ecosystem, lack of raw materials and unhealthy which has been made livable only through centuries of human settlement of the area and thanks to careful management of system resources (sometimes at the expense of neighboring populations but certainly innovative for its time). At the urban level Venice responded dynamically, constantly renewing himself, to a lot of problems with new and atypical, fielding cutting-edge architectural devices (temporary bridges, pilings, articulated slabs, etc ...) and legal and regulatory systems very advanced (for example, we find in the zoning regulations since 1400 the concept of “air occupation” for structures “parasitic” in addition to the standard form of land use for buildings.). Even the “globalization” derived from its dense commercial relationships has always been seen as an opportunity, doing its cosmopolitan character and its cultural openness a strength. To problems of congestion and mobility Venice has responded by inventing new types of public space, new systems for displacement, or new ways to use the same structures. In conclusion, the Serenissima was redesigned, both morphologically and institutionally, again and again over the centuries to cope with the new tasks.
nella pagina seguente Vivere sull’acqua, di Toni Demuro in the next page Living on the water, by Toni Demuro
nel corso dei secoli per far fronte alle nuove incombenze. Questa flessibilità, sia nell’approccio che nella struttura fisica, fornisce lo spunto per elaborare dei modelli che possano rispondere efficacemente alle necessità di oggi. Dopo aver testato questa visione sulla Venezia attuale attraverso un progetto di strutture temporanee ed itineranti l’attenzione della ricerca si è rivolta agli altri luoghi nel mondo che presentano condizioni analoghe a Venezia. Situazione questa che è sempre più comune; a causa dell’innalzamento delle acquee e dell’erosione costiera. Da ciò il tentativo di mappare le “Venezie nel mondo” e di ricercare, in altri luoghi, le condizioni originali che hanno prodotto Venezia. Il fatto che le problematiche degli insediamenti costieri siano in forte aumento unito al potenziale urbano che si puo riscontrare in queste situazioni, fanno di questi luoghi un condensato di conflitti e valori che se gestiti opportunamente possono generare delle soluzioni innovative, andattabili e di facile applicazione. In quest’ottica Ganviè serve appunto come banco di prova di questa convinzione: in un ambiente estremamente delicato riscontriamo contemporaneamente la presenza di fortissime problematiche e di potenzialità di adattamento ad esse. Il tentativo è quello di convertire la precarietà e la fragilità di questo ambiente in un punto di forza che permettà una facile introduzione di strategie di adattamento.
This flexibility,both in the approach both in the physical structure, provides an opportunity to develop models that can respond effectively to the needs of today. After testing this view on Venice current through a project of temporary structures and itinerant research attention has turned to other places in the world that have similar conditions to Venice. A situation that is becoming more common as a result of rising of sea level and coastal erosion. From this the attempt to map the “Venezie in the world” and to seek, in other places, the conditions that produced the original Venice. The fact that the problems of coastal settlements are growing strongly, united to the urban potential that you can find in these situations, make these places a condensation of conflicts and values which if managed properly can generate innovative, adaptable and easy to apply. In this perspective Ganvie serves just as a test of this conviction: in an extremely delicate at the same time we find the presence of strong challenges and potential for adaptation to them. The attempt is to convert the precariousness and fragility of this environment in a strength that allows an easy introduction of adaptation strategies.
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Venezie nel mondo Quando l’uomo, circa 100.000 anni fa, ha colonizzato per intero l’ Africa, la sua espansione ha cominciato a riversarsi sui continenti limitrofi e nell’arco di un tempo molto breve, se paragonato alle tempistiche dell’evoluzione e alle ere geologiche, ha raggiunto tutte le aree della terra. Negli ultimi 80.000 anni l’uomo si è stanziato in ogni fascia climatica del globo, dando prova della propria capacità di adattamento, colonizzando ambienti apparentemente inadatti e sfavorevoli alle necessità del genere umano. Uno di questi è l’acqua. Ovviamente tutte le civiltà si sono sviluppate in base alle risorse idriche del luogo; ma alcune, per esigenze di difesa, di accesso alle risorse o scarsità di suoli, hanno scelto di vivere sull’acqua, fondando intere comunità tramite insediamenti galleggianti o palafitte al di fuori del naturale elemento umano. Ancora oggi troviamo a quasi ogni latitudine un gran numero di siti basati su questa tipologia abitativa, che nel corso degli anni si sono più o meno strutturati, assumendo caratteri precari o stanziali, differenziandosi per soluzioni tecnologiche e tipologiche, ma mantenendo il loro connubio con l’acqua generando un paesaggio urbano assolutamente atipico. Di questi casi l’esempio più classico e più articolato è sicuramente Venezia, che attraverso il suo elaboratissimo paesaggio urbano e all’immaginario che si è costruito intorno ad esso è diventata il simbolo di questa esperienza umana. Questo è vero a tal punto da che nel mondo possiamo trovare innumerevoli “Venezie”, con di versi gradi di autenticità e più o meno ispirate all’originale. Possiamo riscontare una categoria di Venezie copiate, che si riferiscono all’immaginario romantico e scenografico dell’originale; come per esempio la ricostruzione di Venezia a Las Vegas, o il quartiere Venice di Los Angeles, dove troviamo una versione “brandificata” e completamente svuotata del suo senso, in linea con un processo molto comune di restituzione visiva di un luogo, che diventa
Venice around the world When the man, about 100,000 years ago, colonized the entire Africa, its expansion began to flood on the neighboring continents in a very short time compared to the timing of evolution and it has reached all areas of the earth. Over the past 80,000 years, man has lived in every climate area of the globe, demonstrating its ability to adapt, colonizing unfavorable environments apparently unsuitable to the needs of mankind. One of these is water. Of course, all civilizations based its developed on the water resources of the place, but some, for reasons of defense, access to resources or scarcity of soils, have chosen to live on the water, founding communities through settlements on floating stilts outside the natural human element. Even today we find in almost all latitudes a large number of sites based on this type of housing, which over the years have been more or less structured, taking temporary or permanent character, as opposed to typological and technological solutions, while maintaining their union with the water to produce an urban landscape absolutely atypical. Of these cases, the classic and certainly more complex example is Venice, through its urban landscape and elaborate imagery that is built around it has become the symbol of this human experience. This is true to the point that in the world we can find countless “Venice”, with different degrees of authenticity and more or less inspired by the original. We can rediscover a category of Venice copied, referring to the imaginary romantic and dramatic of the original, such as the reconstruction of Venice in Las Vegas, or the Venice district of Los Angeles, where there is a brand version and completely emptied of its sense, in line with a very common process of visual form of a place that becomes exportable and universal, but without its system of social relations and needs, thanks to which it has undertaken that particular morphology. Another category of “Venice” are all those cities that have independently developed
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in questa pagina Forme esempio di “Venezie” nella pagina a fianco Venetian resort, Macao
in this page Examples shapes of “Venice” in the next page Venetian resort, Macao
Suzhou
Venecia
31°18’N 120°36’E
05°58’N 75°44’O
Cina
Venezia di...
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10 465 994 ab.
Colombia
Venezia di nome
13.978 ab.
Venezia embrionale
Halong Bay
Bruges
20°54’N 107°12’E
51°12’N 03°14’E
Vietnam
1600 ab.
Venetian resort, Macao
Belgio
Venezia evoluta
116 982 ab.
Cina
Venezia copiata
22° 8’ N, 113° 33’E 3000 suite
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in questa pagina
Trend visibilità
Legenda: grafico di identificazione Tipologie di “Venezie”
Forma Somiglianza con Venezia
nella pagina a fianco
per:
Grafici di identificazione dei villaggi galleggianti attraverso alcuni indicatori
1.Nome 2.Aspetto
in this page
3.Soluzioni tecnologiche
Legenda: identification graphics
4.Dinamiche urbane
Typologies of “Venice”
5.Dimensione
in the next page Identificatin graphics of floting villages trought some drivers
Livello rischio ambientale
nome marchio tecnologia modo di vivere aspetto formale dimensioni dispositivi urbani
Venezie di...
Venezie copiate
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Venezie di nome
Venezie embrionali
Venezie evolute
esportabile ed universale, ma privo del suo sistema di relazioni sociali e delle necessità grazie alle quali ha assunto quella particolare morfologia. Un altra categoria di “Venezie” sono tutte quelle città che autonomamente hanno sviluppato tecnologie urbane simili, come canali, palificazioni o ponti, ma che hanno trovato una declinazione propria e un identità locale specifica. Anche se spesso vengono identificate come le Venezie di..., sempre cercando di associare, per ragioni turistiche, un immaginario prodotto in un luogo ad un altro anche molto differente, queste città, come Amsterdam o tante altre del nord Europa, hanno caratteristiche peculiari proprie molto evolute e strutturate che le renderebbero paragonabili alla Venezia originale più sul piano della modalità di fruizione della città o del significato architettonico originale che non su quello della loro apparenza. Una terza categoria in cui possono essere raggruppate una parte di questi “casi urbani” è quella che si potrebbe definire delle Venezie in divenire, ovvero tutti quei villaggi, collocati soprattutto nelle fasce equatoriali e tropicali, costruiti su palafitte o su piattaforme galleggianti che sono l’espressione più pura del vivere sull’acqua. Nella maggior parte dei casi i villaggi su palafitte si collocano all’interno di sistemi lagunari o di delta fluviali che ne favoriscono l’economia locale generalmente legata alla pesca. E’ questa la tipologia di insediamento che più interessa questo lavoro di tesi: la loro natura precaria e a volte estremamente temporanea, unita alla loro dipendenza economica da ecosistemi molto delicati la rende molto vulnerabile ma allo stesso tempo predisposta al cambiamento.
similar urban technologies, such as canals, bridges or pilings, but who have found their declination and a specific local identity. Often identified as the Venice for... and always trying to associate, for tourism, an imaginary product in one place to another very different, these cities, such as Amsterdam or many others in northern Europe, have characteristics own highly developed and structured which would render more comparable to the original Venice in terms of ways of using the city or the original architectural significance. A third category that can be grouped some of these “cases urban” is what you might call the becoming Venice, which are all those villages located mainly in equatorial and tropical and built on stilts or floating platforms which are the purest expression of life on the water. In most cases the villages on stilts are confined to lagoon systems or river deltas that favor the local economy generally tied to the fishing This is the type of town that most interests this thesis: their nature extremely precarious and sometimes temporary, coupled with their economic dependence on a very delicate ecosystems makes it very vulnerable but at the same time prepared to change.
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in questa pagina Mappatura delle “Venezie nel mondo” nella pagina a fianco Tipologie di “Venezie” in this page Mapping of “Venice around the world” in the next page Typologies of “Venice”
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in questa pagina Esempi di isediamenti sull’acqua: Halong bay, Vietnam Chiloé, Chile Madan, Iraq Makoko, Lagos in this page Examples of floting settlements: Halong bay, Vietnam Chiloé, Chile Madan, Iraq Makoko, Lagos
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Venezie embrionali
in questa pagina Mappatura delle “Venezie embrionali” e definizione dell’area interessata, che si estende tendenzialmente tra i due tropici in this page Mapping of “embryonic Venezie” and definition of the area of interest, which extends between the two tropics
Area di rilevamento
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Venezie in divenire Le Venezie in divenire sorgono in ecosistemi lagunari spesso situati nella fasce tropicali che sono fra i più delicati e quindi tra i primi a risentire dei cambiamenti climatici. L’innalzamento delle acque genera ripercussioni molto più sensibili nelle aree costiere dove le quote del terreno sono di poco al di sopra del livello del mare e dove l’alternanza delle maree e delle correnti sono all’origine dell’ecosistema. Anche l’aumento o la diminuzione delle precipitazioni influiscono in maniera diretta su questi ambienti che sono legati ai sistemi fluviali e ai bacini scolanti posti a monte. Un altro fattore che determina una grossa problematica per l’economia locale degli insediamenti sull’acqua è quello del crescente inquinamento delle acque. Determinata in parte dall’inquinamento prodotto dalle città lungo i fiumi a monte, e che riversandosi in essi arriva ad intaccare gli ecosistemi a valle, e in parte dai villaggi stessi che per la loro natura non “infrastrutturale” non sono dotati di sistemi di raccolta e smaltimento dei rifiuti e reti fognarie, questa degradazione degli ambienti naturali in cui sono immerse le “Venezie” ne provoca un impoverimento economico oltre al calo del livello di salubrità. A questo risultati normalmente seguono fenomeni migratori e di abbandono, oppure fortissime trasformazioni economiche e morfologiche. La valenza patrimoniale di questi siti e la necessità di preservarla è indubbia; tuttavia il loro inserimento nelle liste dell’UNESCO ha procurato una maggior visibilità a livello internazionale trasformando alcuni di questi luoghi in nuove mete turistiche. Considerando in oltre che nelle condizioni politico-economiche degli stati in cui la maggior parte degli insediamenti analizzati si trova, è difficile che le prescrizioni di protezione dell’UNESCO si possano tradurre in efficaci azioni a livello locale, la loro ascrizione alle liste di protezione diviene quasi più un pericolo che una soluzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico, culturale e paesaggistico.
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Becoming Venice The becoming Venice rise in lagoon ecosystems often located in the tropics, which are the most delicate and the first to feel the effects of climate change. The rising waters generates repercussions much more sensitive in coastal areas where the level of the ground are a little above the sea level, where the changing of the tides and currents are at the origin of the ecosystem. The increase or decrease in rainfall affect directly these environments that are related to river systems and draining basins. Another factor that determines a big issue for the local economy of the settlements on the water is that of the growing water pollution. Determined in part by pollution produced by the cities along the rivers ahead and in part from the villages themselves, which by their nature do not “infrastructure” are not equipped with collection systems and disposal of waste and sewage systems, this degradation of the natural environment in which they are immersed the “Venice” causes an impoverishment in addition to the economic decline in the level of healthiness. At this results normally follow migration and abandonment, or strong economic and morphological transformations. The heritage value of these sites and the need to preserve is undoubted but their inclusion in the list of UNESCO has provided greater visibility at the international level by transforming some of these places in new tourist destinations. In addition to the political and economic conditions of the countries in which most of the settlements is analyzed, it is difficult that the requirements of protection of UNESCO can be translated into effective action at the local level, their ascription to the lists of protection becomes hardly a danger to the conservation of the architectural heritage, culture and landscape.
nella pagina a fianco Legende delle mappe tematiche nelle pagine seguenti Mappe che documentano l’aumento dei rischi per le popolazioni costiere, in particolare nelle aree con presenza di villaggi galleggianti. in the next page Legends of thematic maps in the next pages
Maps documenting the increased risk for coastal communities, especially in areas where the floating villages are.
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in questa pagina Mappatura delle “Venezie nel mondo” nella pagina a fianco Tipologie di “Venezie” in this page Mapping of “Venice around the world” in the next page Typologies of “Venice”
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in questa pagina Mappatura delle “Venezie nel mondo” nella pagina a fianco Tipologie di “Venezie” in this page Mapping of “Venice around the world” in the next page Typologies of “Venice”
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in questa pagina Mappatura delle “Venezie nel mondo” nella pagina a fianco Tipologie di “Venezie” in this page Mapping of “Venice around the world” in the next page Typologies of “Venice”
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in questa pagina Innallzamento del livello delle acque e conseguente spostamento degli insediamenti e alterazione degli ecosistemi Superficie soggetta ad inondazione con un incremento di 6 metri del livello del mare in this page Rising water levels and consequent displacement of settlements and alteration of ecosystems Surface subject to flooding with an increase of 6 meters of sea level
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Oltre a questo vi è un altro fattore che ha determinato l’aumento dei flussi turistici verso mete di questo genere: negli ultimissimi anni assistiamo ad una ricerca sempre più smodata di mete turistiche alternative e almeno apparentemente remote. Il fatto che ormai il mercato turistico e in generale i nuovi trend di consumo, siano volti ad offrire “esperienze” più che prodotti concreti, ha fatto si che di riflesso si sviluppasse molto anche il ramo del turismo di “avventura”. Il genere di siti che sono qui trattati sono esattamente il target ideale di questo genere di turismo e possono essere facilmente ricondotti ad un immaginario molto comune di città fantastiche, quasi oniriche, sospese nel vuoto, legate alle loro tradizioni d’altri tempi, inserite in un contesto paesaggistico in cui sarebbe difficile immaginarsi un insediamento umano. Queste mete turistiche danno inoltre la sensazione di raggiungere il modello originale a cui si riferisce tutti l’immaginario del classico “resort” con le finte capanne sospese con palafitte sull’acqua cristallina; immaginario che, per la nuova fascia turistica che richiede esperienze più “local” e informali, risulta scomodo. Anche il fatto che l’economia locale di questi luoghi sia di per se già in crisi (come abbiamo già visto: a causa della sua stessa natura precaria e dei cambiamenti climatici) permette al mercato turistico di attecchire molto facilmente e rapidamente. Ciò comporta, come in un circolo vizioso, l’ulteriore perdita di identità locale e la graduale scomparsa delle economie tradizionali oltre agli usi e costumi. A tutto questo si aggiunge il fenomeno per cui questo genere di insediamenti non sono affatto predisposti ad assorbire questi nuovi flussi e tutte le infrastrutture che si portano dietro, necessarie allo sviluppo del turismo. L’assenza di piani regolatori e la debolezza dei governi locali lasciano gioco facile alle speculazione e all’urbanizzazione abusiva.
In addition to this there is another factor that led to the increase of tourism to places like this: in the last few years we are witnessing an increasingly unrestrained search of alternative tourist destinations and apparently remote. Now the tourist market in general and the new consumption trends are designed to provide “experiences” rather than concrete products, has meant that the reflection is very well develop on the tourism of “adventure”. The sites that are discussed here are exactly the ideal target for this kind of tourism and can easily be traced back to a common imaginary of cities, dream-like, suspended in the air, tied to their traditions of the past, included in a landscape in which it would be difficult to imagine a human settlement. These tourist destinations also give the feeling of achieving the original model to which it refers all the imagery of the classic “resort” with fake huts with stilts over the water suspended crystalline imaginary for the new tourist strip that requires more experience local and informal experience. The fact that the local economy of these places is in itself already in crisis (as we have already seen because of its very nature precarious and climate change) allows the tourist market to take root very easily and quickly. This implies, as in a vicious circle, the further loss of local identity and the gradual disappearance of traditional economies as well as customs and traditions. All of this is the phenomenon that such settlements are not prepared to absorb these new flows and all the infrastructure that they bring with them, necessary for the development of tourism. The absence of zoning regulations and the weakness of local governments allow easy game to speculation and illegal urbanization.
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in questa pagina Aumento del turismo alternativo e “d’avventura” nella pagina a fianco Aumento del volume dell’industria turistica dal 2010 e conseguente infrastrutturazione e perdità di identità dei siti in this page Increase of alternative and “adventure” turism in the next page Increase in the volume of the tourism industry since 2010 and consequent loss of local identity
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Nell’ipotesi utopica in cui la protezione dell’UNESCO potesse essere efficace, assisteremmo comunque ad una cristallizzazione di questi luoghi, che si svuoterebbero a causa della scomparsa dei mezzi di sostentamento tradizionali; lasciando una crisalide vuota di significato a testimonianza del patrimonio dell’umanità. Per aver prova di questo basti pensare a quanto sta accadendo nella Venezia originale in cui tutti i trend fanno pensare ad una trasformazione verso un modello di città-museo. E’ quindi indubbio che queste “Venezie nel mondo”, in tempi più o meno ravvicinati e in forme più o meno radicali, subiranno nei prossimi anni delle fortissime pressioni umane e ambientali a cui seguiranno altrettanto importanti trasformazioni. Tuttavia questi fenomeni, visti in una certa ottica, possono essere assunti come delle potenzialità: il fatto che questi luoghi vivranno episodi di sviluppo urbano ci dà la possibilità di provare a produrre nuovi modelli di città che si basino su logiche e dinamiche completamente differenti se non opposte a quelle consuete. Anche la situazione per cui dei paesaggi considerati patrimonio dell’umanità siano soggetti ad un cambiamento inarrestabile ci fornisce l’occasione di ragionare su nuove forme di protezione del patrimonio, che possano essere più elastiche ed adattabili ai nuovi fattori che si stanno palesando, e che possano contenere l’idea di patrimonio “in divenire”, dove non si protegge solo l’immagine di un luogo ma soprattutto il suo significato e le regole su cui si basa e che gli hanno permesso di esistere. Ed è esattamente su questi punti che ci viene in aiuto lo studio dell’esperienza di Venezia.
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nella pagina a fianco
Rifiuti portati dalla marea a Ganviè, Benin
The utopian assumption that the protection of UNESCO could be effective, however, there will be a crystallization of these places whit a loss of traditional livelihoods, leaving an empty chrysalis, proof of the heritage of humanity. Just think of what is happening in original Venice in which all the trends suggest a transformation to a model of a city-museum. There is no doubt that these “Venice in the world”, in more or less close together and in a more or less radical, will suffer in the coming years of strong human and environmental pressures to be followed by equally important changes. However, these phenomena, seen in a certain point of view, can be taken as the potential: the fact that these places will experience episodes of urban development gives us the opportunity to try to produce new models of cities that are based on logic and dynamics quite different if not opposite to those usual. Although the situation in which the landscapes considered heritage are subject to change unstoppable gives us the opportunity to think about new forms of capital protection, which can be more flexible and adaptable to new factors that are revealing, and may contain the idea of heritage “in becoming”, where not only protects the image of a place but also its meaning and the rules on which it is based and which allowed him to exist. And it is precisely on these points that comes to our aid the study of the experience of Venice.
in the next page Waste carried by the tide to Ganvie, Benin
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in questa pagina Mobilità alternativa Dinamiche urbane su più livelli nella pagina a fianco Temporaneità / precarietà Divisione pubblico / privato in this page Alternative mobility Multilayer living in the next page Temporaneity / precarity Public / private division
Risorse
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Abitazioni Private
Mobilità
Spazio pubblico
Vita privata Lavoro / socialità
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in questa pagina Mappatura della Net Primary Productivity, ovvero dell’assorbimento di Co2 e attività fotosintetica. Risulta particolarmente alto il valore nelle zone dove maggiormente si concentrano i villaggi in esame in this page Net Primary Productivity mapping, or the absorption of CO2 and photosynthetic activity. Is particularly high the value in areas where the highest concentration of villages in question is
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in questa pagina Scuola galleggiante a Makoko Lagos, Arch. Kunlé Adeyemi Catalogo di soluzioni per la gestione urbana degli insediamenti sull’acqua in this page Floting school in Makoko, Lagos, by Kunlé Adeyemi architect Catalog of solutions for the management of urban settlements on the water
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Strategie Nelle situazioni ambientali analoghe collocate in occidente abbiamo visto mettere in gioco grandissime opere infrastrutturali per contenere queste problematiche. Queste soluzioni non sono pensabili per la categoria di insediamenti qui presi in esame, che si trovano spesso in paesi che non hanno le capacità economiche per metterle in atto, oppure gli insediamenti stessi non hanno rilevanza tale da giustificare queste opere di difesa. Le possibili strategie da mettere in atto in questi contesti si devono basare su una gestione dello sviluppo che valorizzi le dinamiche urbane già presenti nel territorio e alle forti dinamiche sociali che costituiscono un importante patrimonio umano. La gestione dello sviluppo può essere affidata agli enti locali presenti nel territorio e vicini alla popolazione che hanno la possibilità di trovare soluzioni adatte ai singoli contesti e facilmente utilizzabili dalla popolazione. La crescita del settore energetico può essere la chiave per il miglioramento degli standard di vita della popolazione e la sostenibilità energetica il mezzo per l’indipendenza economica e politica delle comunità locali. Queste politiche energetiche sono inoltre fondamentali per assicurare l’accesso ai servizi di base a tutti gli abitanti, valorizzando le dinamiche già presenti nel territorio per far fronte ai rapidi cambiamenti che interessano oggi questi insediamenti. Ci troviamo di fronte quindi al dato di fatto che questa particolare strategia insediativa nei prossimi 50 anni subirà fortissime modificazioni ovunque si trovi nel mondo, in primo luogo a causa delle problematiche ambientali, che stanno venendo però amplificate da una serie di fattori umani quali crescita demografica, espansione urbana e nuovi flussi turistici.
Strategies In similar environmental situations placed in the West we have seen put into play huge infrastructure to accommodate these issues. These solutions are not conceivable for the category of settlements examined here, which are often located in countries that do not have the economic capacity to implement them, or the settlements themselves are not sufficiently large to justify these works of defense. The possible strategies to put in place in these contexts must be based on a development management that enhances the urban dynamics already present in the area and the strong social dynamics that are an important human heritage. Development management can be entrusted to local authorities in the area and close to the people who have the ability to find solutions adapted to individual contexts and can be easily used by the population. The growth of the energy sector can be the key to the improvement of living standards of the population and energy sustainability means for economic and political independence of local communities. These energy policies are also essential to ensure access to basic services to all residents, enhancing the dynamics already present in the area to cope with the rapid changes in today’s settlements. We are faced with the fact that this particular settlement strategy over the next 50 years will suffer strong changes anywhere in the world, primarily because of environmental issues which are being amplified by a number of factors such as human population growth, new urban expansion and tourist flows.
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in questa pagina Sezione concettuale: Il layer intermedio si inserisce nel tessuto urbano connettendolo ai servizi nella pagina a fianco Concept: Amplificazione del sistema di distribuzione urbana su piÚ livelli con l’introduzione di servizi e spazi collettivi in this page Conceptual section: The middle layer is inserted into urban fabric connecting it to services in the next page Concept: Amplification of the urban distribution system on several levels with the introduction of services and public spaces
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in questa pagina Trasporto in piroga Ganvié, tra terra e acqua nella pagina a fianco Abitazioni tradizionali a Ganviè Sistema insediativo e strutture per la pesca in this page Canoa transport Ganvié, between land and water in the next page Traditional housing in Ganvié Settlement system and facilities for fishing
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500 m
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in questa pagina Mercato Galleggiante Dispositivi urbani Ipotizzati in this page Floting market Urban devices assumed
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Il caso studio di Ganvié (Benin) La zona costiera del Benin, è composta da un complesso sistema lagunare in cui si sono sviluppati una serie di villaggi interamente costruiti su palafitte sospese sull’acqua. Ciò è avvenuto storicamente per esigenze di difesa da altre tribù che migravano verso la costa dall’interno della regione costringendo le popolazioni locali a stabilirsi al di fuori della terra ferma. Questi insediamenti hanno sviluppato nel tempo dei raffinati e delicatissimi sistemi di sussistenza legati all’attività della pesca, che si basa su un complesso meccanismo di alternanza della salinità dell’acqua e sulla proliferazione in determinati periodi dell’anno di una particolare pianta che serve da esca per i pesci. Il principale di questi villaggi è Ganviè, che conta una popolazione di circa 40.000 abitanti, paragonabile quindi a quella dell’area storica di Venezia, ma che a differenza di quest’ultima non presenta un precisa forma urbana e sono quasi del tutto assenti quei dispositivi fisici che normalmente identificano una città. Ganviè appare come una sorta di sprawl, composto da abitazioni singole o raccolte per gruppi familiari, spesso adiacenti ad un isolotto affiorante che sembra essere l’equivalente del giardino privato di pertinenza delle case singole occidentali. Questi nuclei abitativi privati sono inseriti, o meglio sovrapposti, ad uno spazio pubblico sconfinato composto dalla superficie del mare. La vita pubblica e tutte le dinamiche urbane si svolgono per mezzo di imbarcazioni, producendo uno sdoppiamento di livelli funzionali in cui ad una quota zero troviamo tutto il tessuto delle relazioni sociali e commerciali, le funzioni legate all’economia e alla mobilità. Ad una quota superiore ci sono tutte le abitazioni private più qualche edificio di pubblica utilità o di carattere istituzionale. L’intero abitato si compone in modo anamorfico in base alle necessità dettate dall’attività di pesca e a seconda dell’altimetria delle acque.
The case study of Ganvié (Benin) The coastal area of Benin, is composed of a complex lagoon system in which it has developed a number of villages built entirely on stilts suspended in the water. This has happened historically for defense from other tribes that migrated to the coast from the region, forcing local people to settle outside the mainland. These settlements have developed over time of refined and delicate livelihood systems linked to fishing activity, which is based on a complex mechanism of alternation of the salinity of the water and on proliferation in certain periods of the year of a particular plant that serves as fish bait. The main of these villages is Ganvié, which has a population of 40,000 inhabitants, thus comparable to that of the historical area of Venice, but unlike it does not have a precise urban form and are almost entirely absent those physical devices that normally identify a city. Ganvie looks like a sort of sprawl, made up of individual houses or gathered for family groups, often adjacent to an island that seems to be the equivalent of the private garden of the relevance of the individual houses. These private housing are inserted, or rather superimposed, to a public space boundless compound from the surface of the sea. Public life and all the urban dynamics take place by boat, resulting in a doubling of functional levels in which at the sea level we find the social relations and commercial functions related to the economy and mobility. At a higher level there are all private homes and a few buildings of public utility or of an institutional nature. The entire village is composed so anamorphic according to the needs dictated by fishing and depending altimetry water.
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Questi fattori divengono le direttrici dello sviluppo urbano non essendoci, come in una classica città occidentale, delle infrastrutture per la mobilità lungo cui possa svilupparsi la città o dei centri catalizzatori intorno ai quali addensarsi. Tutto intorno al villaggio si sviluppano poi le strutture per la pesca (sorte di recinti di rami immersi in acqua) che ci mostrano come l’intero paesaggio sia fortemente antropizzato pur non risultando stridente con il contesto naturale.
These factors become the guiding principles of urban development because there isn’t, as in a classic western town, infrastructure for mobility along which can be developed in cities catalysts around which thicken. All around the village then develop facilities for fishing (sort of fences branches immersed in water) that show us how the whole landscape has changed by man although not resulting odds with the natural environment.
Problems The particular urban structure of Ganvie is extremely vulnerable to the pressures of tourism that are leading on the site a number of infrastructure (hotels, restaurants, shops, etc. ...) that if not planned properly and could compromise its particular morphology and ergonomics. The rising waters will push the town to the interior in search of the ideal dimensions for the construction on stilts or produce an elevation of the same, in addition to significantly affect the equilibrium of the lagoon, which as we have seen is based on a gentle circulation of saline water and sweets, consequently compromising the fishing capacity of the local population. Global warming is also producing inside the lagoon which is located in the village, a massive proliferation of some species of algae that further compromise the habitat of the local fish. Finally, the strong increase in tourism and the resulting increase in infrastructure, leads the economy of this village to slip by a system of subsistence and local trade one related to tourism and its allied industries. This may be an opportunity to improve the diven- survivability of the settlement.
Problemi La particolare struttura urbana di Ganviè è estremamente vulnerabile alle pressioni turistiche che stanno portando sul luogo tutta una serie di infrastrutture (alberghi, ristoranti, negozi, ecc...) che se non pianificate adeguatamente potrebbero stravolgerne la particolare morfologia e ergonomia. L’innalzamento delle acque spingerà invece l’abitato verso l’interno alla ricerca delle quote ideali per l’edificazione delle palafitte o produrrà una sopraelevazione delle stesse; oltre ad intaccare sensibilmente l’equilibrio dell’ecosistema lagunare che come si è visto si regge su un delicato ricircolo di acque saline e dolci, compromettendo di riflesso le capacità di pesca della popolazione locale. Il riscaldamento globale inoltre, e quindi quello delle acque, sta producendo all’interno della laguna in cui è situato il villaggio, una fortissima proliferazione di alcune specie di alghe che compromettono ulteriormente l’habitat della fauna ittica locale. Infine, il forte aumento del turismo e il conseguente aumento di infrastrutture, porta l’economia di questo villaggio a slittare da un sistema di sussistenza e commercio locale ad uno legato al turismo ed al suo indotto.
Questo fenomeno può tare l’occasione per non far venir meno le capacità di sopravvivenza dell’insediamento.
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nella pagina a fianco Struttura tradizionale per la pesca Migrazione degli insediamenti nella laguna nella pagina seguente Evoluzione del sistema costruttivo tradizionale e introduzione di nuove forme di urbanizzazione in the next page Traditiona device for fishing Migration of settlements around the lagoon in the next page Evolution of the traditional building and intrroduzione of new forms of urbanization
1959 245 hm2
10 Km
1970 148 hm2
1981 312 hm2
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Soluzioni progettuali Il progetto si organizza attorno ad una struttura estensiva di servizi e infrastrutture che permettono a tutti gli insediamenti esistenti e a quelli futuri di usufruire dei servizi di base che un ambiente urbano può offrire. La distribuzione dell’energia elettrica permetterà di migliorare la qualità di vita degli abitanti e il livello di sicurezza degli insediamenti. Sfruttando la proliferazione delle alghe, è possibile istallare sistemi di produzione energetica basati sulla combustione di biogas ottenuto dalla fermentazione delle stesse. Gli impianti si compongono di coltivazioni estensive di macro alghe, piattaforme lignee di stoccaggio ed essicazione delle stesse, un impianto di digestione anaerobica che trasforma per fermentazione le alghe in gas che viene poi stoccato in serbatoi che alimentano i generatori. Ipotizzando degli adeguati sistemi di incentivazione si può immaginare che la popolazione locale si occupi della raccolta grazie alla trasformazione delle barene da pesca in coltivazioni delle alghe e del loro trasporto agli impianti di produzione energetica. Questo sistema permette di ottenere quindi una fonte rinnovabile di energia che produce intorno a se anche un senso di comunità e un insieme di relazioni sociali generati dalla sua gestione collettiva. L’indipendenza energetica potrebbe poi portare alla capacità economica di introdurre alcuni dei dispositivi che permettano di aumentare la resilienza della città ai cambiamenti climatici e di assorbire positivamente le nuove pressioni “globali”. La creazione di una rete fognaria renderà il sistema lagunare più salubre diminuendo il rischio di malattie e l’inquinamento che, oltre a danneggiare l’ecosistema, è pericoloso per le persone che vivono e si nutrono in questo ambiente. Nello scenario qui presentato si immagina come la città potrebbe dotarsi di sistemi di mobilità pubblica via mare che la mettano in comunicazione con le grosse città lungo la costa (e con aeroporti e reti autostradali).
Project solutions The project is organized around an extensive structure of services and infrastructure which give to all the existing and future settlements the basic services that an urban environment can offer. The distribution of electricity will improve the quality of life of the inhabitants and the security of the settlements. Taking advantage of the proliferation of algae, it’s possible to install energy production systems based on the combustion of bio-gas from the fermentation. The implants are composed of extensive crops of macro algae, wooden platforms storage and drying of the same, a structure of anaerobic digestion that transforms for fermentation algae into gas which is then stored in tanks that feed the generators. Assuming the appropriate incentive systems, we can imagine that the local population is concerned with the collection thanks to the transformation of the salt marshes by fishery cultivation of algae and their transportation to energy production plants. This system allows therefore a renewable source of energy which produces around him a sense of community and a set of social relations generated by its collective management. Energy independence could then lead to the economic capacity to introduce some of the devices that increase the resilience of cities to climate change and positively absorb new “global” pressures. The creation of a sewer system will make the lagoon system more healthy, reducing the risk of disease and pollution, as well as damaging the ecosystem, which it is dangerous for the people who live and feed in this environment. The scenario presented here can imagine how the city could equip themselves with systems of public mobility by sea that put in communication with the major cities along the coast (and therefore with airports, train stations and motorway networks). The introduction of squares and floating public spaces could generate greater comple-
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in questa pagina Diagramma di funzionmento delle reti infrastrutturali in this page Diagram of infrastructural networks
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in questa pagina Coltivazione di macroalghe Sistema di trasfomazione della biomassa algale in energia nella pagina a fianco Quantificazione dell’energia producibile in this page Macroalgae colture System for trasfoming algae in energy in the next page Quantification on energy produced
Nutriment Algae colture
Transport Dygestion Drying Oveflow
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E
Ch4
Engine
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L’introduzione di piazze e spazi pubblici galleggianti potrebbe generare maggior complessità urbana inserendo un nuovo spazio tra l’acqua e le abitazioni. L’inserimento di un livello intermedio tra pubblico e privato diviene una sorta di collante urbano che connette i diversi ambienti degli insediamenti. Questi luoghi sono progettati come delle nuove polarità attorno alle quali si organizza il tessuto urbano e che regolano la misura dell’espansione degli insediamenti futuri. Preso atto del continuo aumento demografico e turistico che interessa quest’area e della necessità della creazione di alloggi, il progetto propone una parziale regolarizzazione dei nuovi insediamenti potenziando la struttura tradizionale. Le nuove strutture composte di più livelli sono progettate come incubatrici o contenitori di servizi: all’interno della struttura modulare trova spazio di espressione la spontaneità e la stratificazione tipica di queste realtà e del loro patrimonio storico. La forma della struttura non risulta cosi prestabilita ma si adatta e si evolve in base alle necessità della popolazione. Come gli abitanti, anche i turisti verranno accolti in queste strutture, evitando l’impatto di centri turistici limitrofi e mettendo a contatto diretto i visitatori con le logiche dell’abitato. L’istituzione di mercati coperti galleggianti accessibili tramite vie perdonali potrebbero poi portare a ibridare il turismo con l’economia locale. Questi sono solo alcuni dei dispositivi che si può immaginare che nascano sul territorio e che nel loro intorno produrranno sistemi di microeconomie, nuovi tessuti relazionali, divenendo nuovi catalizzatori per lo sviluppo urbano.
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xity urban inserting a new space between the water and the housing. The inclusion of an intermediate level between public and private becomes a sort of glue that connects the different urban environments settlements. These sites are designed as new poles around which organizes the urban fabric and regulating the measure of expansion of future settlement. Took note of the increasing population and tourism affecting this area and the need for the creation of housing, the project proposes a partial regularization of settlements reinforcing the traditional structure. The new structures composed of multiple levels are designed as incubators or containers of services within the modular structure is space of expression of spontaneity and stratification typical of these realities and their heritage. The shape of the structure is not so predetermined but adapts and evolves according to the needs of the population. As the inhabitants, even the tourists are welcomed into these structures, avoiding the impact of neighboring tourist centers and making direct contact with visitors to the logic of the town. The introduction of markets covered floats accessible by pathways could then lead to hybridize tourism to the local economy. These are just some of the devices that we can imagine that arise in the area: the systems will produce micro-economies, new fabrics relational, becoming new catalysts for urban development and increasing complexity.
in questa pagina Sistema costruttivo tradizionale nella pagina a fianco Modulo base per le nuove palificazioni in this page Traditional building system in the next page Basic peace for the new pilings
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Tecnica costruttiva Il progetto propone una tecnica costruttiva che rielabora quella dell’architettura locale delle palafitte lignee. Questa scelta è dovuta alla reperibilità dei materiali lignei in loco a basso costo e alla facilità di apprendimento della nuova tecnica da parte della popolazione locale che può essere considerata autosufficiente per la costruzione e il mantenimento delle nuove strutture. Le palafitte sono progettate a partire da una struttura modulare di legno composta da pali verticali e travi reticolari bidimensionali che ospitano al loro interno la rete di distribuzione dell’elettricità e dello smaltimento dei rifiuti. L’assemblaggio di questi moduli compone un’unica grande struttura reticolare abitabile su più livelli. La distribuzione in diversi piani, oltre ad economizzare lo spazio e l’impatto ambientale degli insediamenti, permette di dare spazio alle funzioni pubbliche come i negozi e gli spazi culturali e aggregativi e ai alle abitazioni private. Questa disposizione salvaguarda la privacy e la sicurezza degli abitanti incentivando però la vita pubblica e il senso di comunità tipico dello stile di vita africano. L’affiancamento di due moduli compone un sequenza di due parti abitative separate da uno spazio di connessione. In questa intercapedine del doppio modulo sono collocati gli elementi di connessione orizzontali e verticali (come passaggi pedonali e scale) e gli impianti per la raccolta dell’acqua piovana fondamentale per la vita quotidiana degli abitanti. Questo spazio può essere inoltre assorbito dalle abitazioni stesse ed essere utilizzato per l’impiantistica domestica.
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Constructive system The project proposes a constructive system that revises the local architecture on stilts. This choice is due to the availability of wood materials on site at low cost and the ease of learning the new technique by the local population that can be considered self-sufficient for the construction and maintenance of new structures. The stilts are designed from a modular structure composed of wood tree vertical trunks and two-dimensional truss which house inside them the electricity distribution network and waste disposal. The assembly of these modules comprises one large space grid structure on several levels. The distribution into different floors, as well as saving space and the environmental impact of the settlements, can give way to public functions such as shops and cultural spaces and private homes. This solution protects the privacy and security of the inhabitants, however, encouraging public life and the sense of community typical of the African style of life. The set of two modules composes a sequence of two parts of housing separated by a connection space. In this space in the double module are placed the elements of horizontal and vertical connection (such as walkways and stairs) and equipment for the collection of rainwater essential for the daily life of the inhabitants. This space can also be absorbed from the building and be used for the domestic plant.
nella pagina a fianco Modulo insediativo di base e sistema di assemblaggio in the next page Base constructive module and way of aggregation
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in questa pagina Esempi di nuovi ambienti urbani nella pagina a fianco Spaccato assonometrico: in evidenza l’organizzazione su piÚ livelli in this page Examples of new urban situation in the next page Axonometric cutaway view: emphasize the organization on several levels
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in questa pagina Integrazione del progetto nell’ambiente in this page Integration of the project in ecosystem
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in questa pagina dida dida nella pagina a fianco dida dida in this page english in the next page english
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Conclusioni Con questo scenario non si vuole proporre una pianificazione rigida di un luogo specifico, ma si cerca di esemplificare come attraverso un atteggiamento disilluso riguardo alla possibilità effettiva di mantenere perfettamente intatti questo genere di paesaggi urbani, ciò possa mutarsi in opportunità di produrre nuovi paesaggi patrimoniali in futuro, basandosi sulle potenzialità fornite dai nuovi meccanismi del mondo globalizzato. Il tentativo è anche quello di riuscire a passare da una pianificazione e progettazione che esporta prodotti finiti, ad una che fornisce input e strumenti per lo sviluppo autonomo e spontaneo che è l’unico modo per creare luoghi, intesi nella loro accezione più ampia, ovvero spazi più o meno fisici in cui si concentrano le reti relazionali. La spontaneità e la progettazione parziale divengono il fulcro di questo lavoro, immaginando che questo modo di agire possa produrre interessanti risultati, non solo dal punto di vista formale, ma pricipalmente per la loro facilità di declinazione. Innescare dei processi piuttosto che esportare prodotti ha il vantaggio di fornire soluzioni perfettamente adattabili ai contesti e alle problematiche. L’attenzione si sposta quindi dal progetto al meccanismo, facendo della spontaneità, dell’irregolarità un valore fondamentale, che non è solo espressione di una specifica cultura ma rispecchia un atteggiamento potenzialmente positivo per la risoluzione di innumerevoli problemi. Al giorno d’oggi la pianificazione e la progettazione si trovano in difficoltà nel tenere conto di tutte le nuove dinamiche e modificazioni che avvengono sul territorio. Risulta quindi più efficace disegnare degli atteggiamenti, che contemplino al suo interno soluzioni specifiche anche molto differenti tra loro,in modo tale da cercare di regolare dei processi di carattere generale. Influenzando di conseguenza tutta la serie di sottoprocessi che li compongono, fino ad arrivare alla fitta rete di relazioni sociali.
Conclusion In this scenario, you do not want to propose a rigid planning of a specific place, but we try to illustrate how through an attitude disillusioned with the possibility to maintain effective perfectly intact this kind of urban landscapes, this could turn into an opportunity to produce new landscapes assets in future, based on the potential provided by new mechanisms of the globalized world. The attempt is also to be able to move from a planning and design exporting finished products, to providing input and tools for selfdevelopment and spontaneous that is the only way to create places, understood in the broadest sense, ie more or less physical space where some of the relational networks. The spontaneity and partial design become the focus of this work, imagining that this kind of behavior can produce interesting results, not only from the formal point of view, but mainly for their ease of declination. Trigger processes rather than exporting products has the advantage of providing solutions that are perfectly adaptable to the contexts and issues. The focus then moves from the project to the mechanism, making spontaneity, irregularity a fundamental value, which is not only an expression of a specific culture but reflects a potentially positive attitude to solve many problems. Nowadays the planning and design have difficulty in taking into account all the new trends and changes that occur in the area. Is therefore more effective drawing attitudes, that cover inside specific solutions even very different from each other, in such a way as to try to regulate the processes of a general nature. Thereby influencing the whole series of subprocesses that compose them, up to the network of social relations.
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