Portfolio di Architettura. ITA

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indice


p. 01

CURRICULUM VITAE

p. 04

ESPAÇO ADONIRAN_TESI DI DOPPIA LAUREA MAGISTRALE

p. 24

WORK_SHARE_SAVE

p. 36

GREEN RAILS

p. 44

COLLABORAZIONI PROGETTUALI


MARCO DI PERNA architetto

7 aprile 1991, Biella (BI) Via Marconi, 6, Vigliano B.se (BI) 13856 - ITA (+39) 3405225652 (+39) 015513214 marcodiperna@outlook.it https://www.linkedin.com/in/marcodiperna01


FORMAZIONE

ESPERIENZE PROFESSIONALI

ISTRUZIONE UNIVERSITARIA

ottobre 2016 – presente

Periodo

2013 - 2016

Corso

Laurea Magistrale (LM-4) in Architettura per il progetto sostenibile

Sede

POLITO - Politecnico di Torino

Tesi

Tesi di Doppia Laurea (DD). ‘Espaço Adoniran. Proposta di una

nuova articolazione per un’area industriale di Mooca, São Paulo’

Tesi segnalata per partecipare a Young Talent Architecture Award

2016 in rappresentanza del Dipartimento di Architettura e Design del

Politecnico di Torino.

Relatori

Prof.ssa Chiara Occelli, Prof. Riccardo Palma, Prof. Haroldo Gallo

Votazione

110/110 e lode

Zerbo & Porrino | Studio di Architettura e Ingegneria Cossato (BI), Italia Collaboratore progettuale, disegnatore e assistente direzione lavori Principali attività e responsabilità: progettazione architettonica, disbrigo pratiche edilizie. novembre 2015 – ottobre 2016 (11 mesi) carpano/chiorino architetti Biella, Italia Collaboratore progettuale, disegnatore e assistente direzione lavori Principali attività e responsabilità: progettazione architettonica, disbrigo pratiche edilizie. febbraio 2016 – luglio 2016 (6 mesi)

Periodo

2013 - 2015

Politecnico di Torino - Biblioteca Centrale di Architettura “Roberto Gabetti”

Corso

Laurea specialistica in Architettura e Urbanistica

Torino, Italia. Borsa di studio per collaborazione part-time.

Progetto di Doppia Laurea (DD) Extra UE promosso da Politecnico di

Principali attività e responsabilità: digitalizzazione e archivio documenti bibliografici.

Torino in collaborazione con Università Statale di Campinas

Sede

UNICAMP - Universidade de Campinas (São Paulo, Brasil)

Tesi

Tesi di Doppia Laurea (DD). ‘Espaço Adoniran. Proposta de uma nova

articulação para uma área industrial da Mooca, São Paulo.’

Relatori

Prof. Haroldo Gallo

Votazione 9.5/10 Periodo

2010 - 2013

Corso

Laurea Triennale in Architettura

Sede

POLITO - Politecnico di Torino

agosto 2014 – marzo 2015 (8 mesi) Januário José Arquitetura Campinas, Brasile Progettista, disegnatore e assistente direzione lavori Principali attività e responsabilità: •

coordinamento realizzazione ecovillaggi ‘Ecovila Santa Margarida’ e ‘Ecovila Rural São Luiz’ presso Barão Geraldo, Campinas (São Paulo);

progettazione architettonica residenza di 200 mq, con struttura in legno, acciaio e bambù, e posteriore coordinamento del cantiere sull’isola di Boipeba (Bahia);

collaborazione alla Tesi di PhD: JANUÁRIO FLÁVIO, ‘Diretrizes para o desenvolvimento de ecovilas urbanas’ (‘Direttrici per lo sviluppo di ecovillaggi urbani’),

ISTRUZIONE SUPERIORE

Instituto de Arquitetura e Urbanismo da Universidade de São Paulo, 2015.

Periodo

2005 - 2010

Competenze e obiettivi raggiunti: studio e applicazione tecnologie costruttive sostenibili:

Diploma

Maturità di Liceo Scientifico Tecnologico

legno, bambù, terra cruda (adobe e pisé).

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giugno 2006 – settembre 2013 (7 anni)

dell’accordo di Doppia Laurea tra il corso di studi in Architettura per il Restauro e

Piva&b

la Valorizzazione del Patrimonio e la Faculdade de Engenharia Civil, Arquitetura e

Vigliano Biellese (BI), Italia

Urbanismo • UNICAMP (Brasile).

Collaboratore progettuale, disegnatore e assistente alla direzione lavori

Ruolo: assistente Prof. Haroldo Gallo

Principali attività e responsabilità: •

collaboratore progettuale e disegnatore per il progetto ‘Ri-generazione urbana e territoriale dell’ex Ospedale di Biella’ relativo al concorso d’idee ‘Riordino

LINGUE

urbanistico e riconversione funzionale del Comparto dell’Ospedale Degli Infermi di • •

Biella’ (2013);

Italiano: madrelingua

curatore elaborazione grafica illustrazioni testo PIVA&B, ‘Abitare l’esistente’, Aión,

Portoghese: conoscenza professionale completa

Firenze 2012;

Inglese: conoscenza intermedia (Certificazione IELTS 2013 - votazione 6,0)

disegnatore illustrazioni testo PIVA CESARE, ‘Le colline Gabetti e Isola’, Aión,

Francese: conoscenza base

Firenze 2011; •

collaborazione per allestimento mostra ‘Paesaggi Piemontesi_ Gabetti & Isola + Isolarchitetti + 9 architetture minori’, Cittadellarte - Fondazione Pistoletto - Biella,

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CONOSCENZE INFORMATICHE

25/05 - 06/07/2008. Software:

AutoCAD

Revit

Adobe Photoshop

•••••

25/10/2016

Adobe Illustrator

•••

“REDEEM – Reforming dual degree programmes for employability and enhanced

Adobe Indesign

••••

academic cooperation”

SketchUp Pro

• • • • •

Sede: UPC (Universitat Politècnica de Catalunya), Barcellona

Vray for SketchUp**

••••

Discussione di gruppo su Doppia Laurea e occupazione; sessione plenaria per la

Kerkythea

•••

presentazione del report REDEEM Project.

DOCFA

•••••

Ruolo: ex studente Doppia Laurea Politecnico di Torino - UNICAMP

Microsoft Office***

06/10/2016

*

Certificato ArchiCAD livello intermedio (corso L.Manelli - Graphisoft, 2016).

**

Certificato V-Ray completo (corso Sin Tesi Forma - 13 aprile 2017).

CONVEGNI

“Abbandono e riuso nella conservazione della prima opera modernista brasiliana” a cura del Prof. Haroldo Gallo Sede: Castello del Valentino, sala della Caccia - Torino Conferenza inaugurale del ciclo di incontri sul restauro in occasione della stipula

ArchiCAD

***

(BIM)*

••••• •••• ••

•••••

Certificazione ECDL (European Computer Driving Licence - CEPIS, 2010). Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 del D. lgs. 196/03.


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3 PROGETTI SELEZIONATI


01 ESPAçO ADONIRAn proposta di una nuova articolazione per un’area industriale di Mooca, São Paulo

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Universidade Estadual de Campinas. Faculdade de Arquitetura e Urbanismo. A.A. 2015 Politecnico di Torino. Dipartimento di Architettura e Design. A.A. 2015/16 Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Tesi di Doppia Laurea relatori: Prof. Haroldo Gallo, Prof.ssa Chiara Occelli, Prof. Riccardo Palma Il lavoro di tesi propone una nuova articolazione per un’area industriale del quartiere Mooca di San Paolo, un intervento di riqualificazione dell’antico complesso di capannoni Bremensis Schmidt Trost (1925). Il recupero di regioni urbane “marginali”, argomento attualissimo, tanto per il Brasile quanto per l’Italia, assume una posizione considerevole nell’ambito dell’evoluzione del sistema insediativo cittadino, poiché, mediante il riutilizzo di strutture abbandonate e il risanamento ambientale, funzionale, infrastrutturale e identitario di territori degradati, contribuisce a contenere il consumo di suolo. La riqualificazione di un’archeologia industriale appare quindi come scommessa urbana alternativa alle recenti dinamiche urbanistiche orientate a uno sviluppo estensivo; da qui, articolazione intesa come riconnessione di un lembo di città con il suo contesto territoriale e suggerimento di nuove forme sostenibili di dialogo urbano. >> _ foto area di Mooca (in verde: canale Tamanduateí e ex São Paulo Railway; al centro dei cerchi: nuova Zona di Centralità).


5


6

>>

Per l’elaborazione di questo studio, si è adottato come punto di partenza l’analisi approfondita del distretto Mooca, volta alla conoscenza della sua evoluzione in termini di patrimonio storico, culturale e urbanistico. L’organizzazione dell’indagine si basa sull’incrocio tra l’analisi dei riferimenti bibliografici, lo studio delle cartografie, della geomorfologia, delle principali tipologie edilizie mooquensi, dei piani urbanistici passati e vigenti. L’analisi ha consentito un’ottima conoscenza dell’identità del quartiere, identità che si può ritrovare ripercorrendo la storia dei due “corsi” paralleli che tagliano Mooca: il Rio Tamanduateì, fiume nascosto dalle operazioni di canalizzazione degli anni ‘50, oggi in uno stato di drastico inquinamento, e la linea ferroviaria São Paulo Railway, pietra miliare per la nascita del quartiere operaio, costruita nel 1867 per collegare la regione brasiliana produttrice di caffè al porto di Santos e ora trasformata parzialmente in linea metropolitana. Il risultato della ricerca definisce oggi Mooca quale tradizionale quartiere di classe media della città, “roccaforte” di discendenti di emigranti italiani, con un grande passato operaio alle spalle, minacciato da un rapido fenomeno di deindustrializzazione. La golena del Rio Tamanduateì su cui s’insedia il quartiere, è succube di un progressivo abbandono delle ex aree industriali dove incombono vili e purtroppo fecondi interventi di speculazione edilizia tendenti alla verticalizzazione dello skyline. L’articolato linguaggio architettonico composto da grandi capannoni industriali e villaggi operai, risultato di una filantropica strategia imprenditoriale filoeuropea impiegata a San Paolo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, viene dolorosamente interrotto dalle puntuali torri residenziali: i codomini “chiusi”, recintati, nati come fortezze a difesa di una società violenta alla ricerca di sicurezza, hanno decaratterizzato l’aspetto comunitario del quartiere e paradossalmente generato un netto aumento dei crimini nelle strade. Con la crescente scomparsa dell’archeologia industriale mooquense, si assiste non solo alla perdita di monumenti della primissima industrializzazione brasiliana, ma anche all’eclissi di un marchio distintivo di un patrimonio immateriale costituito da ricordi, processi lavorativi estinti e vite proletarie; annichilimento di una traccia fondamentale per la storia di un quartiere, modello per tutte le fasi di urbanizzazione che hanno coinvolto quei distretti paolistani considerati periferici, nelle prime decadi del Novecento, ora al centro della rete urbana metropolitana. L’idea progettuale si propone un obiettivo ben preciso: ricucire il lembo di città

in luce il ruolo delle acque fluviali. Trattasi di un intervento di conservazione “attiva” delle preesistenze, una riconversione funzionale degli immobili storici vincolati dalla legge di tutela del patrimonio culturale (Risoluzione n°14/2007 del CONPRESP), in grado di riqualificare l’area abbandonata e (ri)connettere la comunità al suo territorio tramite il compito giocato dallo spazio pubblico, luogo di collettività e rappresentazione sociale. I nuovi ambienti, pronti a sopperire alla misera offerta di spazi pubblici presenti in Mooca e a stimolare iniziative culturali, coworking e attività ricreative, saranno ricavati dall’inserimento per escavazione di nuovi “alvei fluviali” nel lotto e ricorderanno il vicino e dimenticato Tamanduateì. L’immagine del fiume “fantasma” si adagerà sul terreno, in maniera differente secondo i vari ambienti, per ospitare le seguenti funzioni: un auditorium, con 420 poltrone poste su due platee che si fronteggiano, memori della gloriosa esperienza progettuale di Lina Bo Bardi per il teatro del Sesc Pompeia; un grande spazio espositivo, a doppia altezza, con uno scavo centrale che permetterà il collegamento con l’auditorium e fungerà anche da palcoscenico, visibile da tutti i livelli dell’edificio ed in particolare dal soppalco ottenuto dalla demolizione parziale del primo piano; 2700 m2 di aree verdi attrezzate, connesse al parco lineare introdotto dalla Operazione Urbana Diagonale Sud, con annesso skatepark sul quale affaccia la “piazza ponte” e uno specchio d’acqua; una piazza del mercato, promotrice dell’enogastronomia e dell’artigianato locale. La riconciliazione del lotto con la ferrovia avverrà per mezzo di una nuova stazione metropolitana e il corrispettivo asse perpendicolare, individuato dalla linea tracciata sul terreno dalla Torre dell’Acqua, serbatoio idrico a ricordo delle svettanti ciminiere, faro nella notte mooquense, dunque emblema di rinascita urbana e resistenza alla tirannia del mercato immobiliare. Lo stesso asse attraverserà la grande tettoia delle carrozze ferroviarie polifunzionali, ricavate dal restauro dei vagoni attualmente abbandonati alle spalle di Rua Borges, diramandosi poi nelle piste ciclabili e nei cammini pedonali, posti perimetralmente al lotto e al centro del nuovo Piano per la Mobilità Intelligente (2014). Emblematica per il nuovo polo comunitario la denominazione “Adoniran”, pseudonimo di João Rubinato, artista d’origini italiane che, a partire dai primi anni ‘30, intrecciava la sua biografia con il mutevole scenario urbano di San Paolo. Come i celebri samba di Rubinato, così Espaço Adoniran vuole essere un omaggio alla nuova identità italiana costituitasi in Mooca e uno specchio della quotidianità comunitaria; intervento

oggetto di ricerca al suo tessuto urbano tramite gli strumenti locali di governance territoriale-ambientale e attraverso uno scavo nella memoria del luogo che rimetta

urbano sostenibile, in linea con le direttrici del P.D.E. (2014); manifesto per una scommessa politica e culturale; spazio pubblico per condividere e sviluppare l’identità mooquense.


_ schemi inquadramento geografico e lettura analitica del quartiere Mooca.

7


8

_ schema cronologico della costruzione. _ capannoni Sociedade Trader Comércio e Importação Ltda, 2011.


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_ schemi concettuali nuove funzioni e percorsi.


_ masterplan, fuori scala. _ prospetti e sezioni (DD’, EE’, FF’), fuori scala.

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0

2

4

6

8

10m

Sezione DD’ - Prospetto Ovest

Sezione EE’

Sezione FF’ - Prospetto Est

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_ scenario da Viaduto SĂŁo Carlos.


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_ scenario da Rua Borges de Figueiredo.


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_ modello 3d esploso ESPaço Adoniran, vista aerea. _ skatepark - sezione AA’, fuori scala.

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Sezione AA’


N 0

20

2

4

6

8

10m

_ pianta piano interrato e pianta PT padiglioni 1925-9, fuori scala. _ spazio espositivo/teatro 360° - sezione BB’, fuori scala.


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Sezione BB’


N 0

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2

4

6

8

10m

_ pianta piano interrato e pianta PT padiglioni 1925-9, fuori scala. _ auditorium - sezione CC’, fuori scala.


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Sezione CC’


02 WORK_SHARE_SAVE Campofei 2020: ecovillaggio in alta quota Politecnico di Torino. Dipartimento di Architettura e Design. A.A. 2015/16 Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Atelier Riabitare le Alpi. Progetto di ricerca applicata nel territorio del comune di Castelmagno docenti: Prof. Daniele Regis, Arch. Roberto Olivero, Prof.ssa Nannina Spanò, Prof. Alessandro Martini gruppo di progetto: Marco Di Perna, Gianfranco Di Modica, Marco Fenocchio, Salvatore Lauria

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Campofei è una borgata dell’Alta Valle Grana, appartenente al comune di Castelmagno, sita su uno strapiombo a 1489 m s.l.m. dalla quale è possibile godere di un panorama unico sulle Alpi Cuneesi. Abitata sin da epoca medioevale, dopo aver subito un repentino abbandono negli anni del boom economico, durante la corsa all’industrializzazione del fondo valle degli anni 50-60, Campofei si presenta oggi in uno stato di totale desolazione e incuria. Il bosco sta riprendendo lentamente possesso dei suoi spazi, fagocitando quel che ne rimane dei terrazzamenti e dei pascoli, cancellando il passaggio umano. A segnalare le tracce del passato antropizzato rimane un insieme di ruderi di una quotidianità interrotta: a volte non restano che mura perimetrali in pietra tradizionale a secco; nel migliore dei casi sono conservati volumi interi, un abaco di tipologie edilizie montane, forme, dettagli e tecniche costruttive, dal quale appare il valore dell’architettura alpina nel suo rapporto secolare tra il costruito e il paesaggio, l’uomo e la natura. Dall’ammirazione verso queste espressioni umane nasce Work_Share_Save, una proposta progettuale per recuperare e ripopolare Campofei entro il 2020 attraverso il modello comunitario dell’ecovillaggio. Una “nuova” forma di convivenza, intenzionale, pacifica e sostenibile, autosufficiente a livello energetico ed alimentare, alternativa agli schemi socio-economici diffusi, pertanto estremamente radicale ma in armonia e cooperazione con la natura. La prima tappa prevista per la rinascita del borgo vedrà la realizzazione della “casa comunitaria”, struttura simbolo perché contenitore dei più rilevanti ambienti ad uso collettivo. L’edificio scelto per accogliere tale funzione è il rudere situato nella parte alta del borgo, in una posizione strategicamente centrale rispetto a tutte le abitazioni. L’intervento di restauro, di stampo conservativo, mira al mantenimento della memoria storica dell’architettura, riproponendone volumetrie, gerarchie e forme originarie, benchè applica tecnologie e materiali che ne denunciano la modernità.

_ scorcio sulla Valle Grana da Campofei.


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WORK parteciazione

economia non monetaria

progettazione intenzionale

ecosostenibilitĂ

SHARE 26

autogestione

NUCLEO RESIDENZIALE

SAVE servizi comuni

NUCLEO RICETTIVO NUCLEO POLIFUNZIONALE luoghi per la comunitĂ punti panoramici percorsi pedonali percorsi carrabili parcheggio casa comunitaria

_ logo ecovillaggio Campofei2020 + masterplan fuori scala. _ vista area della borgata alpina con render della casa comunitaria.

N 0

5

10

15

20

25m


27


28

(0)

Stato di fatto >> rudere

(1)

Volumetria originale

(2)

�Nuovi� volumi >> struttura indipendente


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(3)

Apertura panoramica

(4)

“Nuove� gerarchie

(5)

Volume finale

_ concept del restauro conservativo per la casa comunitaria.


_ piante casa comunitaria, fuori scala. _ schema assonometrico sistema riscaldamento casa comunitaria.

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(PT)

N

1 0

2

3

5m 4

(P1)


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(P Soppalcato)

condotta rete idrica boiler collettore idrico stufa a legna pannello fotovoltaioco ausiliario riscaldamento a pavimento tubazioni acqua calda/fredda


_ prospetti e sezioni casa comunitaria, fuori scala. _ vista a volo d’uccello su casa comunitaria.

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1 0

(Prospetto Sud)

(Sezione AA’)

+3.58

+0.42

(Prospetto Est)

(Sezione BB’)

2

3

5m 4


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_ esploso parti tecnologiche. _ sezione tecnologica CC’, fuori scala.

0,5 0

(Sezione CC’) 1

1,5

2

2,5m


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03 GREEN RAILS nuovo polo multifunzionale nel cuore di Torino Politecnico di Torino. Dipartimento di Architettura e Design. A.A. 2013/14 Corso di Laurea Magistrale in Architettura per il progetto sostenibile Atelier il progetto sostenibile di architettura docenti: Prof. Armando Baietto, Prof. Riccardo Pollo, Prof.ssa Valentina Serra gruppo di progetto: Marco Di Perna, Luca Di Dio, Luca Fiorio

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Con il pretesto d’immaginare una rifunzionalizzazione dell’area ferroviaria di Porta Nuova, atta a valorizzare tale porzione di città, l’Atelier ha affrontato il tema del progetto urbano con un’attenzione specifica alle ricadute che il concetto di sostenibilità, nella sua accezione più vasta, ha sulla costruzione della forma urbana e sul rapporto con la città esistente. Il masterplan, delineato attraverso un lavoro collettivo in classe, propone la riconnessione delle due sponde del sedime ferroviario tramite l’interramento delle linee di treni e l’introduzione di un articolato parco verde circoscritto da nuovi blocchi polifunzionali per uno sviluppo armonioso del centro storico. Procedendo dalla scala urbana alla scala dell’edificio, si è affrontata la progettazione di un singolo lotto, l’“area-cuscinetto” posta tra l’inizio del nuovo parco e l’ingresso a sud-ovest della stazione. L’idea prevede la realizzazione di due edifici polifunzionali a forma di “L”, due braccia che accolgono l’ingresso alla storica stazione, disegnando una nuova piazza, e allo stesso tempo tracciano l’invito al nuovo parco multifunzionale. Le due strutture, ad elevate prestazioni energeticoambientali, ospiteranno negozi al piano terra, uffici al piano primo e secondo e residenze negli ultimi tre livelli. Nell’intento di integrare i tessuti edilizi sui fronti di via Nizza e via Sacchi, ora divisi dai binari, si è scelto di adottare due atteggiamenti compositivi differenti: uno più conservativo - i prospetti sulle vie principali, in continuità con il centro storico, manterranno compattezza e riproporranno il portico, elemento caro all’architettura torinese -; uno più frammentario - gli affacci sulla nuova piazza si scomporranno in centinaia di listelli colorati generando una diversa percezione estetica dell’intervento urbano, denunciandone la diversa identità e vocazione funzionale -.

_ nuova corte verde.


37


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(0)

Vuoto urbano

(1)

Nuovi percorsi >> Linee di costruzione

(2)

Contesto >> Portici, altezze, volumi


39

(3)

Gradonate >> Apertura visiva/serre bioclimatiche

(4)

“Nuovo� assetto piazza >> binari e banchine ferroviarie

(5)

Fonti rinnovabili

_ concept intevento architettonico.


10 0

40

20

30

50m 40

_ masterplan e sezioni terrioriali, fuori scala. _ la facciata verde e i nuovi portici di via Sacchi.


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_ assonometria tecnologie utilizzate. _ analisi ombreggiamento, software Ecotect. _ living ultimo piano.

UFSSB[[F WFSEJ TFSSF TPMBSJ UFSSB[[F WFSEJ TFSSF TPMBSJ SJTQBSNJP TV SJTDBMEBNFOP JOWFSOBMF SJTQBSNJP TV SJTDBMEBNFOP JOWFSOBMF

TDPOUJ TV POFSJ EJ VSCBOJ[[B[JPOF

TDPOUJ TV POFSJ EJ VSCBOJ[[B[JPOF

**

QBOOFMMJ GPUPWPMUBJDJ QBOOFMMJ GPUPWPMUBJDJ TPEEJTGBDJNFOUP GBCCJTPHOP TPEEJTGBDJNFOUP GBCCJTPHOP FOFSHFUJDP L8I BOOP

FOFSHFUJDP L8I BOOP

JOWPMVDSP FEJMJ[JP BE BMUB JOWPMVDSP FEJMJ[JP BE BMUB FïDJFO[B FOFSHFUJDB FïDJFO[B FOFSHFUJDB ¡MJWFMMP E JODFOUJWP ¡MJWFMMP E JODFOUJWP WFSJëDB %(3 WFSJëDB %(3

42

QBSFUF WFSEF QBSFUF WFSEF

QBOOFMMJ GPUPWPMUBJDJ QBOOFMMJ GPUPWPMUBJDJ JOUFHSBUJ OFMMF UFUUPJF JOUFHSBUJ OFMMF UFUUPJF

**


43


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COLLABORAZIONI PROGETTUALI


JJA 2014/ CasaBoipeba

JJA 2015/ CasaBoipeba

JJA 2015/ EcovillaggioRurale

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POLITO 2011/ TautGlassPavilion

PIVA&B 2013/ ConcorsoOspedale

PIVA&B 2008/ AmpliamentoPalazzina

CARPANO 2016/ Deposito

PIVA&B 2007/ CasaInMontagna

PIVA&B 2012/ ConcorsoCimitero


46

grazie per l’attenzione

Via Marconi, 6, Vigliano B.se (BI) 13856 - ITA

(+39) 3405225652

(+39) 015513214

marcodiperna@outlook.it


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