CHIRURGIA REFRATTIVA di Carlo Bellucci
Lavoro presentato al XXIII Congresso Nazionale AICCER Milano 17-19 Marzo 2022
La Distrofia della membrana basale epiteliale e la chirurgia refrattiva della cataratta
L
a distrofia epiteliale della membrana basale (EBMD), anche chiamata map-dot-fingerprint o distrofia di Cogan, rappresenta la distrofia corneale di più frequente riscontro clinico, essendo presente in circa il 2-6% della popolazione.1 Tale condizione patologica è dovuta a una abnorme crescita della membrana basale epiteliale che risulta quindi ispessita e di aspetto irregolare che a volte può apparire addirittura duplicata. Tale membrana basale alterata può insinuarsi all’interno dell’epitelio corneale, portando alle manifestazioni cliniche caratteristiche della EBMD, che possono manifestarsi secondo 3 pattern che spesso coesistono: Le “map” (più frequenti) che appaiono come aree grigiastre a carta geografica, i “dots” che si manifestano come opacità tondeggianti e le “fingerprint” che appaiono come linee curve concentriche tra loro tipo impronta digitale (Figura 1).2 Di norma queste alterazioni si manifestano intorno alla terza-quinta decade di vita, e alle volte solamente dopo interventi di chirurgia oculare. Esse sono tali da presentare un ampio spettro di sintomi, esordendo spesso con una sintomatologia aspecifica e insidiosa come discomfort oculare e fotofobia, fino a manifestarsi con vero e proprio dolore dovuto a erosioni corneali ricorrenti, magari a seguito di un trauma corneale superficiale anche banale a cui però, date le peculiari alterazioni della membrana basale, segue una riepitelizzazione inadeguata. Tali condizioni patologiche, inoltre, possono avere notevole impatto sulla qualità della visione, pur mantenendo una elevata acutezza visiva (indice quantitativo della visione).3
28
LA VOCE AICCER 2/2022
Queste tipiche manifestazioni della EBMD possono non essere così evidenti all’esame alla lampada a fessura, risultando alle volte appena accennate. L’utilizzo di un fascio luminoso molto obliquo durante l’esame obiettivo può rendere più facile la loro visualizzazione. Tali alterazioni invece, anche se iniziali, risultano quasi sempre evidenti ad un’analisi condotta
Figura 1. Aspetti clinici della EBMD.