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Progressione miopica: il Covid è un ulteriore fattore di rischio? di Chiara Battisti Laureata in Ottica e Optometria all’Università degli Studi Roma Tre
Le prove che gli effetti della pandemia possano influenzarla sono ancora limitate e saranno necessari altri studi, ma alcune ricerche indicano che il tasso di questo difetto visivo nei giovani è aumentato e che l’incremento dell’esposizione ai dispositivi digitali e il confinamento hanno dato il proprio contributo
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no studio pubblicato lo scorso ottobre da Lancet Digital Health, che ha analizzato i dati di oltre tremila articoli focalizzati sull’uso di device, ha dimostrato come i bambini che utilizzano i dispositivi elettronici già dal primo anno di vita hanno tutti un rischio più elevato di sviluppare la miopia rispetto a quelli che non lo fanno. In particolare, sono più soggetti i piccoli di 1-2 anni per esposizioni maggiori di 60 minuti. È stato quindi ipotizzato che i primi 12 mesi di vita potrebbero essere il periodo più sensibile per l’associazione tra uso di device e miopia prescolare: la funzione visiva di base si sviluppa, infatti, subito dopo la nascita e la crescita dell’occhio è massima durante questo intervallo e rallenta con l’età. Tale impatto sembrerebbe destinato a diventare sempre più rilevante: già
nel 2019 era passato dalla media di 5 ore e 7 minuti al giorno, rispetto alle 4 ore e 18 minuti del 2016. Ora, complice la pandemia, è aumentato in media di circa 30 ore a settimana in più. Ma quanto ha influito il Coronavirus sull’aumento della progressione della miopia nei bambini? I dati riportati da uno studio condotto su oltre 12 mila studenti dai 7 ai 18 anni, nella provincia di Zhejiang, in Cina orientale, che ha valutato l’influenza del Covid-19 sulla progressione miopica nell’arco di intervalli di sei mesi, tra pre e post pandemia, indicano che la prevalenza complessiva di tale difetto visivo è aumentata dal 52,9% nel giugno 2019 al 53,9% a dicembre 2019 e al 59,3% nel giugno 2020. La prevalenza di miopia elevata è passata dal 4,1% a giugno 2019 al 4,2% a dicembre 2019 e a quasi il 5% a giugno 2020: ne è stato osservato un incremento
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N62022