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premontato
All’ottico piace vincere facile?
di Angelo Magri
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La quarta edizione del Progressive Business Forum ha regalato ai delegati presenti alla Camera di Commercio di Firenze e a quanti hanno seguito in diretta streaming l’evento due ricerche esclusive, commissionate da b2eyes a Toluna e Kiki Lab, società specializzate in indagini di mercato. A queste si aggiunge un’altra anteprima assoluta all’appuntamento del 19 giugno scorso: lo studio Ipsos realizzato insieme al Centro Studi della Scuola Internazionale di Ottica e Optometria. La platea dell’evento organizzato dall’editore di questa testata ha così beneficiato di un quadro generale dell’atteggiamento del consumatore italiano, nonché del comportamento degli ottici e della classe medica nei confronti della soluzione regina per i presbiti. Una più dettagliata descrizione dei risultati delle prime due ricerche è possibile leggerla nelle pagine successive di questo numero. In estrema sintesi, è emersa la figura di una sorta di ottico double face: fa più domande, si interessa di abitudini, stile di vita e utilizzo dell’occhiale, perché sono cresciute la consapevolezza del prodotto e la capacità di proporre opportunità visive in base alle esigenze di chi ha acquistato una montatura con lenti progressive negli ultimi sei mesi in Italia. Di tutt’altro genere, invece, lo scenario se chi entra in negozio è una persona tra i 45 e i 55 anni che già utilizza un premontato: secondo l’indagine basata su 150 clienti misteriosi, neppure due ottici su tre hanno parlato di lenti progressive, anzi alcuni di loro hanno addirittura suggerito un premontato senza fare approfondimenti. Inoltre solo l’8% del campione ha lasciato al cliente un volantino o una brochure con informazioni sulle progressive, mentre soltanto il 15% presentava nel centro ottico una comunicazione su tale tipologia di lenti. Come ha ricordato Nicola Di Lernia, che ha condotto l’edizione 2022 del Progressive Business Forum, con il supporto della giornalista scientifica Michela Vuga, il principale ostacolo a una maggiore penetrazione di questa gamma di soluzioni oftalmiche sul mercato interno, cresciuta da poco meno del 20% a quasi il 22% dal pre pandemia a oggi, ma ancora lontana dall’auspicabile obiettivo del 30%, è rappresentato dai premontati, stimabili in circa cinque milioni di pezzi venduti ogni anno. Prima si incolpavano gli oculisti, rei secondo il pensiero diffuso nell’area ottica optometrica di suggerirli ai propri pazienti presbiti per scarsa conoscenza, ragioni di prezzo o altri motivi. Dopo tre anni di attività del Forum e una maggiore consapevolezza, ampiamente dichiarata, da parte della classe medica riguardo alla validità dell’occhiale progressivo, gli alibi del retail si stanno ridimensionando. E gli esiti di queste ricerche mettono spalle al muro quei professionisti della visione che, per pigrizia, inadeguatezza o comodità, gli preferiscono l’occhiale monofocale. A tutti piacerebbe vincere facile. Ma qui c’è il rischio che si perda tutti: ottico, industria e, non ultimo, il consumatore finale.
Addio a Leonardo Del Vecchio, una vita per gli occhiali
a cura della redazione
Il fondatore di Luxottica è morto il 27 giugno: al suo funerale erano presenti oltre cinquemila persone tra familiari, dipendenti degli stabilimenti bellunesi, autorità locali e alcune delle più importanti personalità imprenditoriali italiane, a dimostrazione dell’importante figura che ha rappresentato non solo per il nostro settore ma per l’intero paese
Famiglia e azienda, o «fabbrica, come amava chiamarla lui», ha detto il figlio Claudio nel suo discorso di ricordo, intrecciate sulle Dolomiti: l’ultimo saluto al fondatore di Luxottica è stato una perfetta sintesi della sua vita. Nato nel 1935 a Milano da emigrati di origini pugliesi, dopo la prematura morte del padre viene affidato al collegio dei Martinitt, uscito dal quale, a 14 anni, trova occupazione come garzone presso la Johnson, fabbrica specializzata nella produzione di coppe e medaglie, dove di giorno lavora mentre la sera frequenta la scuola a Brera. L’ingresso nel mondo degli occhiali ha luogo quando, alcuni anni dopo, decide di trasferirsi in provincia di Belluno, ad Agordo: Del Vecchio ha 26 anni ed è così che inizia l’avventura di Luxottica, prima come terzista e poi, a partire dai primi anni 70, come produttore di occhiali finiti. Da lì in poi la crescita della società è inarrestabile, attraverso un serrato processo di internazionalizzazione e di acquisizioni, per arrivare nel 2017 alla combination con Essilor, matrimonio che dà vita a EssilorLuxottica. «Ho conosciuto Leonardo Del Vecchio oltre sessant’anni fa, quando lavorava con i fratelli cadorini Toscani e Da Cortà ed era fornitore di
Leonardo Del Vecchio è deceduto a 87 anni: aveva dato vita all’azienda di Agordo nel 1961
aste per Safilo e per altre aziende del Cadore. Decise poi di produrre l’occhiale completo e di andare avanti da solo - racconta Vittorio Tabacchi, ex proprietario di Safilo - Tutti e due venivamo dalla fabbrica: il nostro comune obiettivo era diventare migliori delle aziende tedesche di montature, che negli anni 70 e 80 avevano la leadership nel settore. Del Vecchio, senza inventare niente, puntava sulla grande abilità di ispirarsi a qualcosa o a qualcuno. Ma era soprattutto un genio imprenditoriale e finanziario, che si è creato da solo, senza mai alcun aiuto dallo Stato: per me era più bravo di tante figure mitiche del capitalismo italiano, non credo ci siano stati altri imprenditori paragonabili a lui». Anche Nicola Del Din, amministratore delegato di Blackfin, a Taibon Agordino, era legato al patron di Luxottica. «Leonardo Del Vecchio rappresenta un riferimento importante non solo per il settore dell’occhialeria, ma per tutto il panorama imprenditoriale italiano - commenta Del Din - Al di là dei meriti come uomo e imprenditore, sento un profondo senso di gratitudine nei suoi confronti: se non ci fosse stata Luxottica oggi non esisterebbe neppure Blackfin, dato che la nostra storia ha origine con mia mamma Maria Luisa Pramaor, che fu una delle sue prime dipendenti». Anche Mido e Anfao esprimono enorme cordoglio per la scomparsa del fondatore di Luxottica, che ha ricoperto l’incarico di presidente dell’associazione di categoria per tre mandati, dal ’75 al ’77, dal ’79 all’81 e dal ’95 al ’97. «È stato tra i primi a credere alle potenzialità dell’evento Mido, con la partecipazione fin dalla prima edizione dell’eyewear show nel 1970 - spiegano dalla struttura confindustriale, presieduta da Giovanni Vitaloni - Del Vecchio rappresenta l’esempio dell’imprenditore moderno, che ha saputo coniugare una spiccata capacità di leadership all’attenzione per il personale aziendale, creando un “modello Luxottica” riconosciuto unanimemente come sistema virtuoso di welfare sociale partecipato». Anche il retail nazionale è rimasto colpito dalla scomparsa dell’imprenditore agordino di adozione. «Ho due ricordi personali di Leonardo Del Vecchio, legati allo stabilimento Luxottica di Agordo - dice Andrea Afragoli, presidente di Federottica - Il primo risale a una visita aziendale di una ventina di anni fa, quando insieme ad alcuni colleghi lo incontrai casualmente nei corridoi dell’unità produttiva, mentre parlava con maestranze e capireparto. La seconda, invece, a una decina di anni fa, quando alla reception degli uffici c’era un mazzo di fiori per lui da parte di una famiglia di dipendenti. In entrambi i casi mi è sembrato di avere davanti la figura non solo di un uomo del fare, ma soprattutto di un imprenditore buono e paterno, particolarmente amato dai suoi collaboratori e dal suo territorio».
EssilorLuxottica: Milleri è il nuovo presidente
Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione dell’azienda subito dopo la morte di Leonardo Del Vecchio: l’incarico è stato affidato all’attuale amministratore delegato del gruppo e braccio destro dell’imprenditore scomparso, per la durata residua del mandato. «Francesco Milleri (nella foto) mantiene inoltre l’attuale carica di amministratore delegato di EssilorLuxottica», precisa la società. Il Consiglio ha altresì deciso di prendere in considerazione i vantaggi di nominare un lead director tra i propri amministratori indipendenti, per i quali rappresenterà un punto di riferimento e una figura di coordinamento. «Entro la fine dell’anno verrà presa una decisione definitiva in merito», sottolinea l’azienda. Il Consiglio ha inoltre confermato Paul du Saillant come viceamministratore delegato di EssilorLuxottica e nominato per cooptazione tra i propri membri Mario Notari, in qualità di amministratore non indipendente nel Cda del gruppo.