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Lab La simbiosi? Ancora più necessaria nell’ipovisione

Siamo pronti per i digital video?

Nel 2020 tale tipologia di comunicazione ha raggiunto 3 miliardi di persone in tutto il mondo, superando le aspettative pre pandemiche. Fare leva sulle emozioni e sull’immediatezza del messaggio sembra dunque essere la cifra per avere successo oggi, soprattutto sui canali social: potrebbe funzionare anche nell’ottica, seguendo alcuni consigli

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di Riccardo Accardi*

Oggi un filmato è molto più efficace di un messaggio di testo per la sua capacità di coinvolgere e tenere desta l’attenzione dell’utente. Anche per questa ragione i video risultano ormai onnipresenti sulle pagine social dei grandi marchi, così come delle piccole realtà imprenditoriali. Il video marketing si focalizza, infatti, sulla realizzazione di clip e sulla loro diffusione attraverso i canali di comunicazione di un’azienda, con svariati obiettivi, dalla creazione di rapporti con i clienti alla promozione di brand, servizi o prodotti. Ad esempio, il format “come fare” può essere

*Ottico e optometrista, vincitore del VisionOttica Award 2018, responsabile marketing di VisionOttica Accardi.

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considerato un tutorial per promuovere testimonianze dei consumatori o eventi in live streaming. Un video così realizzato per un centro ottico offre la possibilità di entrare in contatto con una fascia di pubblico ben precisa, facilitando anche una connessione immediata fra il potenziale cliente e il negozio stesso, e andrà a creare un canale privilegiato per la vendita sia in sede sia tramite e-commerce. Anche in questo tipo di attività, qualunque sia il target o il settore di riferimento, i prodotti sono i protagonisti: a tal proposito, è d’obbligo trovare soluzioni, nuove e creative, capaci di valorizzarli al meglio. Come è possibile, dunque, informare i clienti attirando l’attenzione sull’offerta? Sicuramente i video dimostrativi, che spiegano i motivi per i quali acquistare presso il proprio centro ottico, possono fare la differenza. Le tipologie di video che oggi funzionano sono soprattutto: • inerenti alla visibilità dei prodotti; • tutorial; • testimonianze dei clienti; • recensioni. I video dimostrativi illustrano come funziona il prodotto. Pensate, ad esempio, a come potreste far notare o conoscere a un vostro cliente direttamente da casa sua una nuova linea di occhiali che proponete in negozio. Tutti fanno pubblicità, ma in questo caso siete voi a metterci la faccia: è l’ottico di fiducia a promuovere in anteprima un brand di montature. A volte i video possono essere anche molto utili per rispondere alle domande più frequenti poste dai clienti, poiché il filmato è più immediato rispetto alla lettura di un messaggio o di un post. Create, ad esempio, dei tutorial su semplici attività quotidiane, come la pulizia degli occhiali: tutti abbiamo un panno per la loro detersione, ma sappiamo veramente qual è la tecnica migliore per rendere le lenti nitide? E, ancora, quanto può essere interessante e curioso capire come si realizza un prodotto? I contenuti how-to sono perfetti

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per i centri ottici, soprattutto per quelli che possono mostrare i propri laboratori oftalmici, con il processo di lavorazione della lente stessa e di come un occhiale viene assemblato e consegnato all’utente finale. Il video non ha solo trasformato il modo in cui le aziende commercializzano e i consumatori acquistano, ha anche rivoluzionato le modalità con cui i venditori si connettono e convertono i potenziali clienti e attraverso le quali i team di assistenza supportano e aiutano i clienti. In breve, il video è incredibilmente utile durante l’intera esperienza di acquisto, anche per aumentare la consapevolezza del marchio o per lanciare un prodotto nella sua fase iniziale. Tanto che il video marketing, oggi, è alla portata di imprese di qualsiasi dimensione.

Guardare al mercato con occhi nuovi

Ogni due o tre anni il business del canale ottico cambia in maniera importante e offre altre opportunità: quali sono i principali aspetti da analizzare per costruire già da oggi una strategia che tenga in considerazione le principali novità?

di Paolo Valentini e Michaela Gariboldi*

Più volte abbiamo trattato l’argomento di come sia importante conoscere il proprio mercato, non solo quello dei consumatori, ma anche dei concorrenti. Occorre quindi mappare il territorio di riferimento con il nome dei competitor che distano fino a 15 chilometri dal proprio negozio, cercando di capire quali sono i loro punti di forza e di debolezza. A loro vantaggio, ad esempio, potrebbe esserci l’avere a disposizione un parcheggio più grande, una posizione più visibile oppure una vetrina più ampia. Un loro punto di debolezza, invece, potrebbe riguardare il non proporre gli stessi servizi che offriamo noi, un personale non adeguatamente formato come il nostro o il fatto di non essere presenti sul mercato da più anni e quindi di non disporre di un elevato numero di clienti. In questo esercizio vanno coinvolti tutti i collaboratori, mettendo insieme quanto ognuno di loro ha da dire: in cosa siamo più forti, in cosa lo sono i nostri concorrenti? L’analisi delle anagrafiche Un altro dato che dobbiamo considerare con attenzione riguarda gli elementi anagrafici. La popolazione, infatti, varia di anno in anno e all’incirca ogni lustro emergono cambiamenti importanti. Risulta, perciò, indispensabile capire la stratificazione dei residenti nel territorio per fasce di età: uno dei dati più significativi è, ad esempio, quello relativo alla presenza di persone che creano nuovi nuclei familiari, particolarmente sensibili alle pubblicità di brand, prodotti o servizi, oppure di coloro che hanno compiuto più di 45 anni, che sappiamo essere un target cui è fondamentale far conoscere ciò che offriamo in termini di lenti progressive e quanto possiamo prenderci cura di loro dal punto di vista del benessere visivo: tendenzialmente saranno i clienti più fedeli e potranno rimanere tali per diversi decenni. Individuare il posizionamento corretto Tutti questi elementi sono utili per costruire un’adeguata strategia di posizionamento sul mercato, che può essere suddivisa in due step. • Prendiamo l’elemento su cui siamo più forti e facciamo in modo che i nostri clienti, consolidati o potenziali, lo conoscano: se il nostro core business è negli occhiali sportivi, diciamolo a tutti; se invece siamo specializzati nelle lenti a contatto o particolarmente competenti nelle progressive, tutti devono saperlo. • Facciamo un’analisi dei nostri clienti, costruiamo un’offerta su misura per loro basandoci sulla nostra unicità e comunichiamo in maniera adeguata al target di riferimento nel territorio di competenza.

* Paolo Valentini, esperto in marketing e gestione delle risorse umane, con un focus pluriennale sul mercato ottico italiano, è titolare di I-Profile Venezia. Open Source Management opera nel mondo della consulenza aziendale. I-Profile Venezia è l’azienda franchisee di Osm per le province di Rovigo e Venezia. * Michaela Gariboldi, socia di Open Source Management, è specializzata in risorse umane e management per le Pmi italiane.

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