LA RICERCA DI UN METODO ETICO PER LA COSTRUZIONE DELLA BELLEZZA
Marco Malacarne
DOSOLO - MN - ITALY 340 - 3549699 marco.malacarne16@gmail.com
Rielaborazione grafica dell’immagine “Bambino giapponese”, tratta da E.N. Rogers, Esperienza dell’architettura, ripubblicato a cura di L. Molinari, Skira, Milano 1997, p. 73.
E’ servire le persone. Ogni giorno, ogni notte. In nome di una Bellezza, silenziosa, elegante, Bianca. L’Architettura
ESPERIENZE
2015-16
WORKSHOP - Parma Città Futura Assieme a Francesco Nicolini e in collaborazione con il Prof. Dario Costi coordina e partecipa al workshop tenutosi al Parma Urban Center sui temi della rigenerazione urbana intitolato “Parma Città Futura”. Visiting Critics: Francesco Collotti, Emilio Faroldi, Vincenzo Melluso e Nicola Di Battista. TUTOR al Laboratorio di Progettazione 2 . Dal 2015 è tutor alla didattica del Professor Dario Costi presso l’Università degli Studi di Parma - DICATeA - Facoltà di Architettura. WORKSHOP - Ciudad Comprendida Como Campus . Nel 2015 è selezionato come primo studente dell’Università di Parma per la partecipazione al workshop “Ciudad Comprendida Como Campus” tenutosi in Spagna nella città di Granada. Obiettivo del workshop la redazione di un progetto di Architettura che pensi ad alcune strategie per risollevare ed integrare in alcune porzioni di città le funzioni universitarie.
2015
COLLABORAZIONE - domus . In collaborazione con la più antica rivista d’architettura, partecipa, come studente selezionato, alla Design Week di Milano 2015 e 2016 in occasione dell’inaugurazione dei padiglioni della Triennale. Per l’occasione collabora con Redattori della rivista DOMUS e contribuisce alla redazione di articoli e postweb per il sito “lovesdomus” pubblicati anche su “domus WEB”. http://loves.domusweb.it/set-architects-tra-paesaggio-ed-elementi-essenziali/ marco-malacarne http://loves.domusweb.it/chen-xiangjin-architettare-una-sedia/ http://loves.domusweb.it/chamberworks/
PARMA URBAN CENTER . Dal 2015 collabora con l’associazione culturale Parma Urban Center. L’associazione si occupa di studiare e lavorare sulle questioni e sulle problematiche della città di Parma.
2014
MOSTRA DOMUS 991 . In occasione del numero 991 di Domus, partecipa all’allestimento di una mostra itinerante sulla struttura della rivista diretta da Nicola Di Battista, presso l’Università di Parma.
COLLABORAZIONI
2015-16
Collaborazione con lo studio di architettura MC2AA, di Dario Costi e Simona Melli Architetti, Parma. . Dal gennaio 2015 è collaboratore dello studio MC2 come progettista. Partecipa a concorsi di Architettura, progetta allestimenti per mostre, convegni e presentazioni e collabora con Smellof.design, start-up innovativa e blog di design e architettura attraverso la scrittura di articoli sul tema “ABITARE IL PAESAGGIO”.
2014
Tirocinio / stage presso lo studio di architettura IOTTI+PAVARANI ARCHITETTI, Reggio Emilia. . Nel 2014 è collaboratore interno dello studio reggiano per un’esperienza di tirocinio. Durante il periodo si occupa dello studio dell’involucro architettonico dei nuovi uffici operativi del gruppo Reale Mutua, Torino inaugurati nel 2016, occupandosi dell’elaborazione della tecnologia di dettaglio dell’involucro architettonico. Collaborazione con lo studio di architettura RBA di Riccardo Belfanti, Dosolo. . Nel 2014 collabora per un breve periodo con Riccardo Belfanti partecipando al concorso “LegnoCase” La collaborazione porta poi ad un piccolo intervento di recupero di un locale ristorativo svolto in autonomia.
2013
Tirocinio / stage presso Alberto Gozzi Architettura . Nel 2013 è collaboratore interno dello studio viadanese che ha visto in passato alcune collaborazioni con di Aldo Rossi e Aires Mateus. Durante il periodo di tirocinio ha modo di approfondire alcune tematiche del progetto dell’abitare.
PROGETTI
pag. 19
UNA COSA A LATO Tra una cosa di fianco e una a lato progetto di un edificio per la residenza e l’ufficio
pag. 23
UNA CASA NERA Abitare il paesaggio progetto per un’abitazione monofamiliare
pag. 29
UN VOLTO DI PIETRA Reale Mutua Headquarters disegno della tecnologia di dettaglio
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OCCHI CHE VEDONO Città-paesaggio progetto per un edificio per la residenza e l’ufficio
pag. 39
UN MONUMENTO FUNEBRE Architettura delle emozioni progetto per una grande cappella funeraria
pag. 43
UN ALLESTIMENTO LITURGICO Architettura delle emozioni studio per un allestimento liturgico per la Chiesa di Moletolo
pag. 49
UN PROGETTO PER GRANADA Città compresa come campus un progetto di luci e ombre per la città di Granada
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UN INTERNO RINNOVATO Progetto Realizzato intervento di recupero di un piccolo locale ristorativo
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AEMILIA Tesi di Laurea recupero del livello ipogeo di Piazza Garibaldi e di Via Mazzini
Progetto di un edificio per la residenza e l’ufficio
Vista dell’aggancio al corpo ottocentesco e direttrice verso la Chiesa di Santa Lucia
UNA COSA A LATO Il progetto si inserisce in un ambito cittadino dalla complessa stratificazione urbana. Di fondazione romana, Parma, assume un’importanza strategica nell’asseto “infrastrutturale” della Via Emilia. E’ importante chiarire la vicenda storica che caratterizza l’area di intervento per muoversi all’interno del progetto con maggiore consapevolezza. In particolare, il fronte est del complesso affaccia su Via Cavour, antico Cardo del Castrum di fondazione romana. Tutto il corpo risente di relazioni di “vicinato” riprendendo allineamenti di facciata e raccordando gli elementi degli apparati decorativi degli alzati a lato. Un rivestimento in U-Glass trasforma un corpo pieno in una casa di vetro, pronta ad illuminarsi per le notti di una città che vive a qualsiasi ora. Alcune aperture interrompono il fitto rivestimento lasciando spazio a visioni interne indirizzate alle emergenze architettoniche vicine: la Steccata e la Chiesa di Santa Lucia.
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The project is part of a city area with a complex urban stratification. Parma, which was founded by the Romans, has a strategic importance in the “infrastructural” layout of the Via Emilia. It is important to clarify the historical events which characterize the area of focus in order to act with more awareness inside the project. Especially, the eastern front of the building overlooks Via Cavour, ancient Cardus of the Castrum with Roman foundation. All the structure is influenced by “neighbourhood” relationships referring to façade alignments and joining up the decorative systems elements of the elevations at the side. A U-Glass covering transforms a full structure in a glass house which is ready to shine during the nights of a city living every hour. Some openings interrupt the thick covering making space to the internal view of the important nearby architectures: the Steccata and the Church of Santa Lucia.
Progetto di un’abitazione monofamiliare
UNA CASA NERA
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con Arch. Riccardo Belfanti
Abitare la casa nel paesaggio, particolare della grande apertura sulla cucina
Il progetto nasce all’interno di un contesto agricolo padano, ai margini di un centro abitato della pianura, situata in aperta campagna e caratterizzata da un contesto paesaggistico rilevante di forte impatto. Filari di alberi, campi di grano, macchie arbustive, orti, case sparse e fossi delineano l’orizzonte caricando il luogo di suggestione. Il volume architettonico si inserisce astrattamente all’interno di questo paesaggio arricchendolo nel prestarsi al suggerimento di canoni, rapporti e teatralità dell’architettura contadina. Il tentativo di inserire e portare all’interno una parte di paesaggio che circonda la casa è supportato da una grande apertura sul soggiorno che lo inquadra e lo proietta verso la campagna. Un patio protegge un arbusto vicino alla zona notte consentendo di illuminare il lato nord della casa, mantenendo una fruizione alle stanze accentuatamente privata. L’articolazione interna degli ambienti, nella relazione sentita tra pieni e vuoti che compongono gli alzati, cerca una sua dimensione qualitativa dell’abitare la casa per l’uomo.
The project was created within an agricultural Po context, outside the urban area of the Po Plain, placed in the open country and characterized by a significant landscape context with a strong impact. Rows of trees, wheat fields, shrubs, gardens, scattered houses and ditches delineate the horizon filling up the place with charm. The architecture abstractly inserts within this landscape enriching it in suggesting canons, relationships and theatricality of the rural architecture. The attempt to insert and bring into the house the part of the landscape which surrounds this house is supported by a huge opening on the living room framing and projecting it towards the countryside. A patio protects a shrub nearby the sleeping area, allowing the enlightening of the northern side of the house maintaining markedly private the use of the rooms. The internal structure of the places looks for an its own qualitative dimension in the home living through the relationship felt between full and empty spaces which compose the elevations.
Planimetria generale e vista del taglio verticale sul patio retrostante
Alzati architettonici e vista della grande apertura orizzontale sul soggiorno
Disegno della tecnologia di rivestimento
UN VOLTO DI PIETRA
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Progetto Architettonico di Iotti+Pavarani Architetti con Sara Montanari (Foster+Partners) Stefano Mombelli (LevelArchiviz) Il progetto dell’involucro architettonico dei nuovi uffici operativi del gruppo Reale Mutua cerca di instaurare un dialogo intenso con il contesto dei fronti adiacenti alla ricerca di un’integrazione di materia, colori, proporzioni, allineamenti e tuttavia anche a generare un punto di gravità nell’ambiente urbano, attraverso un’organizzazione dei fronti che sia rigorosa e sensibile, facendo affidamento a forme semplici, dotate di una più lunga permanenza nel tempo e capaci dunque di sottrarsi alla mutevolezza delle mode. L’edificio dovrà continuare a risultare contemporaneo e allo stesso tempo intimamente connesso al luogo, come se fosse lì da sempre, a comunicare solidità e permanenza nel tempo, cioè quei valori che Reale Mutua rappresenta, sia per la città di Torino che nel panorama nazionale.
Vista del complesso architettonico
The architectural structure project of the new operating offices of the insurance group Reale Mutua tries to establish an intensive dialogue with the context of the spaces nearby in order to reach an integration of materials, colours, proportions and alignments. It also tries to generate a gravity point in the urban area through an organizations of the façade which is strict and sensible relying on simple forms with a longlasting permanence and able to not modify itself according to trends. The building has to continue to be contemporary and at the same time intimately connected with the place, as if it had been always there in order to communicate solidity and permanence in time, which is to say those values represented by Reale Mutua, both for the city of Turin and in the national context.
Una vista foto-inserita e alcune fotografie del plastico di studio
Progetto di un edificio per la residenza e l’ufficio
OCCHI CHE VEDONO
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con Luca Rivieri (Studio Enrico Cervi)
Un area di respiro, situata nel centro di Parma, caratterizzata da un forte abbraccio stradale è oggetto di un progetto di riqualificazione che ha nel suo cuore la costruzione di una palazzina per la residenza e per il commercio. Il corpo, che apparentemente si divide in quattro torri, rimane collegato al centro dai sistemi di salita e ridiscesa. All’interno più tipologie residenziali si alternano nei piani, dando vita ad un’apparente vibrazione caotica delle aperture sui fronti a cui susseguono aritmicamente i pannelli del rivestimento. Essi, nel loro taglio, ricercano, forse pretenziosamente, un rimando all’opera del maestro Paul Klee. Il paesaggio entra nelle abitazioni attraverso questi grandi occhi che osservano la città inquadrandola in cornici murarie. Il piano terra offre servizi commerciali alla città, accerchiato da grandi parterre verdi ed un rigoglioso giardino privato per le residenze. Vista di un interno. La città come quadro fisso e mutevole allo stesso tempo
A breathing area is object of a requalification project with the aim of building an apartment house for living in and for commerce. This area is placed in the centre of the city of Parma and characterized by a significant road network. The body is apparently divided into four towers but it remains connected with the up and down systems. Inside, various residential constructions alternate in the floors, originating an apparently uncalibrated vibration of the openings on the façades. In their own structure, they look for references to the work of the artist Paul Klee, maybe with claim. The landscape enters into the houses through these big eyes which observe the city inserting it in walls frameworks. The ground floor offers commercial services to the city. It is surrounded by big green parterres and a luxuriant private garden for residences.
Inquadramento urbano e vista del complesso residenziale dal livello stradale
Vista verso gli ingressi ai negozi commerciali e alzato architettonico
Progetto per una cappella funeraria nel paesaggio
L’avvicinamento all’architettura come tramite per la riflessione spirituale
UN MONUMENTO FUNEBRE Inoltrarsi in spazi che accolgono momenti della vita tanto straordinari quanto delicati per l’uomo è, per l’architettura, uno dei compiti più belli e difficili che ci sia. Il pensare a come costruire uno spazio di riflessione fatto di ricordi oltre che di materia viene al centro di un progetto come questo. La dimensione infinita della campagna assume un valore fortemente religioso, di respiro e sosta dalla vita frenetica di ogni giorno. Offrire un momento in cui valga la pena fermarsi, ascoltare e riflettere. Il progetto è qui risolto con un volume compatto in pietra messo in evidenza da una promenade naturale per raggiungerlo. Esso si disvela cosi nella sua tridimensionalità lasciandoci scorgere attraverso delle bucature ‘medievali’ un’intimità protetta scolpita e trafitta internamente dalla luce proveniente dall’esterno. Il piano ultimo è un omaggio alla dimensione, grande e sconfinata della terra. Un confronto romantico che in qualche modo, forse ricorda i grandi dipinti di Caspar David Friedrich.
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Entering into spaces which are the background of extraordinary as well as delicate lifetime moments is one of the most beautiful but difficult task for architecture. The aim of a project like this is to thinking about how to build a reflection space made of memories not only of matter. The dimension of the countryside without an end assumes a strongly religious value. A moment of breath and relax from the stressful everyday life. This structure offers a moment in which it is worth to stop, hear and think. The project presents a compact stone volume highlighted by a natural promenade for reaching it. The project reveals in its threedimensionality allowing seeing through medieval openings an intimacy which is internally protected, carved and pierced by the light from the outside. The latest aim is an homage to the huge and boundless dimension of the earth, a romantic comparison which in some way maybe reminds to the great paintings of Caspar David Friedrich.
Viste sul paesaggio dalla terrazza e di insieme. Alzato architettonico e planimetria d’insieme.
Studio per un allestimento liturgico nella Chiesa di Moletolo
UN ALLESTIMENTO LITURGICO
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Dario Costi - MC2AA con Francesco Nicolini
La Chiesa di Moletolo è un piccolo luogo di culto appena fuori la città di Parma. L’adeguamento funzionale ed architettonico dell’allestimento liturgico è il tema di questo progetto che apre numerose questioni che non toccano solo l’ambito progettuale. Infatti lo studio del collocamento spaziale, e della forma dei nuovi oggetti, si riempie di approfondimenti e pensieri che collegano l’esperienza progettuale con il senso e i significati spirituali e religiosi. Al furto del tabernacolo originale la Comunità di Moletolo può reagire con una rinnovata veste dell’allestimento liturgico che reinterpreti in chiave contemporanea la memoria del luogo ed il significato dei simboli. Il progetto interpreta le indicazioni tratte dalla riflessione sugli spazi del rito del liturgista Crispino Valenziano.
Schizzo iniziale di riflessione sul significato religioso delle forme e del loro posizionamento
The Church of Moletolo is a small place of worship just outside the city of Parma. The functional and architectural adaptation of the liturgical setting is the theme of this project which opens numerous issues not only concerning the design area. In fact, the study of the spatial placement and the form of the new objects fills up of analysis and thinking which connect the project experience with the sense and the spiritual and religious meanings. The Community of Moletolo can react to the theft of the original tabernacle with a renewed form of the liturgical setting which reinterprets the memory of the place and the meaning of the symbols in a contemporary way. The project interprets the indications coming from the reflection on the rite spaces of the liturgist Crispino Valenziano.
Vista verso gli ingressi ai negozi commerciali e alzato architettonico
Vista verso gli ingressi ai negozi commerciali e alzato architettonico
Un progetto per la città di Granada
LUCI E OMBRE DI UNA CITTÀ
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Tutor Francisco Noguera Capogruppo Marco Malacarne Team Ricardo Bovina Maicol Cavani Akkad Giulia Dalal Belen Munoz De La Torre Chiara Fassino Luca Lori Teodora Ninova Cammino, alla ricerca di incontri e di altre esperienze di vita. Il ritratto, nasce da un’intimità fragile e silenziosa, che traduce l’identità introversa della città in un incontro di luce e ombra.
L’architettura è “liberata” dal calore di una luce intensa e straordinaria
Caminando, en busca de encuentros y otras experiencias de vida. El esbozo, fue dibuja dopor ina intimidad fragil y tranquila, que traduce la identitad introvertida de una ciudad en un juego de luces y sombras
Alcuni schizzi che tracciano linee immaginarie in corrispondenza del mezzogiorno sugli alzati della cittĂ disegnandone una meridiana urbana
Una planimetria della cittĂ di Granada e una serie di cartoline che raccontano la mia visione di questa cittĂ
Intervento di recupero e rinnovamento di un piccolo locale
Un esterno del locale da cui sbirciare furbescamente l’interno
UN INTERNO RINNOVATO Questo intervento realizzato tratta di un piccolo rinnovamento e recupero di un locale di paese. Anticamente parte di un complesso sistema religioso che accorpava molti dei volumi di Villastrada esso viene riproposto come bar alla fine degli anni ottanta. Lo spazio è confuso, colmo di ornamenti e manca di una illuminazione adeguata. Si tratta quindi di riuscire a ripulire da ogni ornamento privo di senso artistico e semplificare le linee di questo locale prendendosi cura di un pavimento ‘complicato’ degli anni settanta tanto caro ai committenti. Tutto l’arredo è stato progettato e realizzato tenendo conto di questa premessa. Pezzi di carpenteria pesante compongono i nuovi tavoli principali insieme agli sgabelli. Tutti i ripiani sono in legno dal tono chiaro ed anonimo. La parete che tiene insieme i contrasti tra nuovi e antichi oggetti è stata ripulita dagli ornamenti e lasciata in pietra grezza, pronta a testimoniare il correre del tempo. La struttura del retrobanco viene progettata a sbalzo nel muro per semplificare i lavori di pulizia. La luce, incornicia poi con toni teatrali queste nuove e complesse relazioni.
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This project deals with a small work of renovation and recovery of a bar in a small village.It was part of a complex religious system which incorporates many structures of Villastrada and it was redefined as a bar of the end of the eighties. The space is confused, with many decorations and without an adequate lighting. The aim is to be able to clean it from any decoration which does not have any artistic sense and simplify the lines of this bar taking care of a “complicated” floor of the seventies which was very important for the customers.All the furniture has been designed and realized paying attention to this precondition. Heavy carpentry pieces compose the new main table together with the stools. All the shelves are made of wood in clear and anonymous tone. The wall which assembles the contrast between new and old object has been cleaned and left in rough stone, in order to show the passing of the time. The back bar structure is designed cantilevered in the wall in order to facilitate the cleaning work. The light acts as a framework with theatre tones on these new and complex relationships.
Coincidenze svelate tra nuovo e antico. Dialoghi e contrasti
Progetto di tesi di Laurea
AEMILIA
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con Francesco Nicolini
Il mondo sotterraneo, che meglio di qualsiasi altro esprime una condizione fondamentale di riferimento per l’uomo, è, nella memoria, una percezione originaria del costruire. Ognuno di noi, pensando ad una prima forma di costruire pensa allo scavare.1
1. Francesco Venezia, Teatros y antros. El retorno del mundo subterràneo a la modernidad, Quaderns d’Arquitectura i Urbanisme, n.175
Nell’accompagnare il sentimento di rigenerazione urbana avviato da Parma Città Futura, Aemilia si inserisce, con gli stessi criteri, in quel tratto di città che sta tra il Pons Lapidis, il ponte di origine tardoromana che all’epoca permetteva di oltrepassare il corso del torrente Parma e che oggi si trova al di sotto di Via Mazzini, e Piazza Garibaldi, foro della città romana, centro dei poteri politici e religiosi. Dall’ex Oratorio di San Quirino passando per Via Romagnosi fino a Piazza Ghiaia e dal Ponte di Mezzo fino a Piazza Garibaldi si interviene chirurgicamente sull’assetto urbano ridefinendolo dove occorre con un nuovo impianto funzionale strutturato e incentrato sul ridisegno della viabilità superficiale, sul raccordo delle diverse quote della città, sul recupero della rovina antica e su un livello di calpestio ipogeo che accompagna due importanti progetti allestitivi museali sui temi dell’archeologia urbana e sulla storia romana di Parma. Aemilia è un processo di rigenerazione
urbana che tenta di riprendere in mano quel paesaggio sotterraneo dimenticato dalla città, che matura il suo tempo sotto la viabilità urbana di oggi e strati di terra e detriti. Il nostro progetto ha l’ambizione e l’incoscienza di accendere una discussione sul tema del recupero di queste porzioni di città, sul loro riutilizzo e sulla loro potenziale riconversione a spazi di uso quotidiano. Lo scavo diviene per noi l’operazione regina del fare. Un gesto che permette di riscoprire frammenti archeologici dalla dimensione monumentale, appartenuti ad un epoca lontana ma al tempo stesso vicini al senso d’appartenenza alla città. Desideriamo condividere la visione di un’idea di città che riscopre la propria stratigrafia prendendosene cura e che ha la forza e la voglia di riattivare romantiche relazioni col passato andate oggi perdute, evadendo da semplici schemi funzionali e sfociando in un complesso sistema che rigeneri la città attraverso la sua stessa cultura. Abbiamo cercato di guardare le cose dall’alto, di sorvolare il progetto senza mai addentrarci oltre la soglia dello stile e della moda. Abbiamo cercato di porci i giusti quesiti come guida delle nostre decisioni, provando talvolta ad interrogare la città su questa o quella questione. Abbiamo sorvolato con ali del sogno uno straordinario mondo in cui è l’architettura, di nuovo, a prendersi cura della città.