Avventura sull’albero
I.C. Giacomo Leopardi – Plesso Montessori Progetto PON - FSE “In corsa per l’Europa” Modulo “Libera…mente con i libri” Anno scolastico 2018-2019 Dirigente scolastico: Olimpia Tedeschi Esperta esterna: Maria Clara Esposito Tutor: Ylenia Buono Storia e Illustrazioni: Ametrano Angela, Aprea Alice, Ascione Luca, Carillo Noemi, Carillo Santa, Cirillo Michele, Di Donna Carlotta, Di Maio Raffaella, Esposito Simone, Gaviglia Sara, Mazzariello Barbara, Migliore Claudio, Palomba Lucrezia Maria, Parlato Mariagrazia, Raiola Benedetta, Scognamiglio Gaia, Staiano Alessia, Ultimo Samuel, Ventimiglia Gabriele Giuseppe. Editor e Supervisione testi: Maria Clara Esposito Grafica e Impaginazione: Mariagrazia De Silva
Prefazione Il libretto che state per leggere è il risultato finale del progetto PON dal titolo “Libera…mente con i libri”, un percorso in cui la parola letta e scritta è stata utilizzata come strumento di libera esplorazione e di crescita. I bambini si sono confrontati con le fiabe classiche e con racconti più contemporanei, hanno imparato che dietro ad ogni narrazione c’è uno schema fisso e che i personaggi seguono un percorso fatto ad ostacoli che si basa su regole precise. Ma le regole, si sa, devono fare i conti con la creatività, la fantasia e tutta l’incandescente interiorità dei bambini, che non vede l’ora di esplodere. Ne viene fuori una storiella meta-narrativa, che riflette proprio sul processo creativo, sulle evoluzioni della fantasia, che fanno fatica ad incanalarsi in un paradigma rigido. Eppure le fasi dello storytel-ling classico, come per magia, sono state rispettate. Forse perché, al di là di ciò che certamente i bambini hanno imparato, la narrazione è qualcosa di primigenio e costitutivo dell’essere umano. Il mio augurio, quindi, agli splendidi bambini che hanno dato vita a questo racconto è: continuate a narrare, ad ascoltare storie, a scriverle, a divertirvi con la vostra immaginazione che, come diceva Einstein, “vi porterà dappertutto”.
L’esperta esterna Maria Clara Esposito
C’erano una volta...
... tre fratellini molto vivaci di nome Alex, Bobby e Wendy.
Un giorno giocando col pallone in casa, ruppero un vaso e, sgridati dalla mamma, andarono a giocare fuori in giardino.
Un calcio troppo forte al loro pallone, lo fece finire sul ramo di un albero. I tre bambini, allora, si arrampicarono sull’albero per recuperare il pallone. Che fatica fu arrivare fin sopra, ma che meraviglia quando furono lì in alto: si vedeva il mare! Sopra a quell’albero si stava proprio bene, tirava una bella arietta fresca e il panorama era bellissimo, tanto che Wendy suggerì di rimanere lì, dove nessuno li avrebbe sgridati.
-Va bene! - rispose Alex. - Ma a cosa giochiamo qui sopra? - chiese Bobby – oltre al pallone non abbiamo giocattoli e non possiamo correre, altrimenti rischiamo di cadere! -Non abbiamo bisogno di giocattoli – rispose Wendy – abbiamo la nostra immaginazione. Per esempio: guarda lì, c’è una balena! - indicando verso il mare.
- Dove? Dove? – chiesero i due fratellini! - È lì! È lì! – rispose Wendy, ridacchiando. - Ma io non vedo niente! Uffà! – disse Bobby, imbronciato. - E sforzati un poco, guarda meglio! Immagina! – incoraggiava Wendy. - Ah sì! La vedo! Eccola! – replicò Bobby, che finalmente cominciava a stare al gioco. - Ma è gigante, ci mangerà! – intervenne Alex, per prendere in giro il fratellino pauroso.
Allora Bobby, per la paura di essere mangiato, tentò di scendere dall’albero, rischiando di cadere. Ma subito fu acchiappato dai due fratelli.
- Ma cosa fai, scemolino! Non hai capito che la balena è immaginaria? Non ti mangerà! – gli disse Alex. - E allora immaginiamoci qualcosa di meno pauroso! – rispose Bobby. - Per esempio, guarda su quell’albero, ci sono delle scimmiette! Ti stanno rubando la palla! – disse Wendy continuando il gioco di fantasia. - Scimmiette dispettose! Dobbiamo recuperarla subito! – disse Bobby.
- Ma stanno scappando verso il mare! Non le acchiapperemo mai! – urlò Alex, fingendo disperazione.
- Ci vorrebbe una nave! – suggerì Wendy. - Buona idea! Ecco, guarda questo ramo, è curvo come una barca, diventerà la nostra nave! – rispose Alex. - Siiii! Una nave di pirati! All’arrembaggio!!! – replicò entusiasta Bobby.
I tre bambini a bordo della nave della loro immaginazione, cominciarono a navigare per mari sconosciuti. All’improvviso incontrano un calamaro gigante. - Mamma mia che paura, è proprio brutto. – disse Bobby. - Non è gigante! È colossale! – aggiunse Alex. - Corpo di mille balene! Scappiamo, ci insegue! – ribatté Wendy. Il calamaro gigante li inseguiva e i tre bambini tentavano con tutte le forze di non farsi raggiungere sfruttando la forza del vento che si gonfiava nelle vele, ma alla fine il calamaro li raggiunse: - Non abbiate paura di me! Vengo in pace! Non voglio farvi del male! Voglio essere vostro amico, portatemi con voi! – disse loro il Calamaro.
- Non portiamolo con noi! Mi fa paura! Ci sta mentendo, non vuole essere nostro amico! – esclamò Bobby. - Se mi porterete con voi - disse il Calamaro - vi svelerò un segreto!
Allora i tre fratellini si convinsero e lo fecero salire sulla nave.
- Ecco, accontentato, ora svelaci questo segreto! – gli disse Wendy con aria di sfida.
- Detto fatto, cari amici! La vedete quell’isola lontana? Lì sopra si nasconde un ricco tesoro, pieno di monete d’oro. È tanto tempo che nuoto per raggiungerlo, sono diventato un nuotatore abbastanza veloce, ma con l’aiuto di una nave lo raggiungerò più in fretta. E sono disposto a dividere il bottino con voi! – raccontò il Calamaro.
- Interessante – rispose Wendy – con tutti quei soldi potremmo ricomprare il vaso rotto per la mamma, così ci perdonerà! - Buona idea! Coraggio, pirati! A tutta dritta verso quell’isola del tesoro! – li incoraggiò Alex. La traversata verso l’isola fu lunga e l’isoletta, da lontano, appariva piccola piccola.
Ad un certo punto, mentre erano in mezzo al mare, il cielo si annuvolò e le onde si incresparono. Stava arrivando uno spaventoso temporale e i tre fratellini non erano marinai cosÏ esperti.
Ma il calamaro disse loro di non preoccuparsi, ci avrebbe pensato lui a tenerli in salvo visto che conosceva il mare da quando era nato.
La nave, però, era in completa balia delle onde e prendeva acqua da tutte le parti. Rischiavano di annegare! - Calamaro! Calamaro! Aiutaci! – urlavano i tre bambini. Il Calamaro invece di aiutarli, tentò di farli annegare, gettandoli giù dalla nave: il suo scopo era quello di rubare la nave e dirigersi verso l’isola del tesoro da solo, in modo da non doverlo condividere con nessuno.
Ma proprio nel momento in cui i tre bambini stavano cadendo in acqua, la Balena passò a salvarli. Nuotò proprio sotto di loro e li prese in groppa, portandoli lontano dal Calamaro traditore, che rimase arrabbiatissimo e solo sulla sua nave.
Il temporale, intanto, cominciò a placarsi, ma le vele della nave si erano strappate con il forte vento. Era davvero un problema per il Calamaro che dovette ridurre la velocità .
I bambini, invece, in groppa alla Balena, approfittarono della difficoltà del calamaro: - Vai, Balena, nuota veloce! Dobbiamo raggiungere l’isola del tesoro prima del Calamaro! – la incoraggiavano i tre bambini. - Ce la metto tutta, ragazzi! - rispose la Balena. E, per aiutarli, fece uno scorreggione arcobaleno che diede loro la spinta!
- Ma non sarai mica un unicorno! - dissero i bambini, sopresi. - Forse in un’altra vostra fantasia lo sono stata! Ma ora sono qui per aiutarvi e nuoterò più veloce della luce! – rispose la Balena.
Calamaro e Balena si inseguivano e si rincorrevano lungo il tragitto che portava all’isola, arrivando quasi contemporaneamente! Approdati sull’isola, tutti corsero verso lo scrigno che nascondeva il tesoro, soprattutto il Calamaro che ne conosceva bene la posizione! - Calamaro, vecchia canaglia, sempre a dare fastidio tra i mari! - gli urlò la Balena! - E’ da tempo che cerco di ottenere questo tesoro, non me lo ruberai tu e questi tre piccoli furfantelli! - rispose il Calamaro. - A chi dici furfantello! Noi siamo bravi bambini che hanno commesso un errore! Il tesoro ci serve per ripagare il vaso della mamma! A te, invece, a cosa serve? - chiese Wendy.
- Io voglio solo diventare ricco, come un Re! E starmene bello tranquillo su quest’isola con le mie monete d’oro. – rispose, senza vergogna, il Calamaro. - Pensi sempre a te! Come sei egoista! I bambini vogliono compiere un bel gesto nei confronti della loro mamma. E tu vuoi distruggere il loro desiderio. – lo rimproverò la Balena. I tre bambini erano quasi in lacrime, tutta quella fatica per nulla e la loro mamma non li avrebbe perdonati. - Potremmo dividere il tesoro in parti uguali suggerì Alex.
Il Calamaro non fece neanche in tempo a rispondere che si sentÏ qualcuno ridere alle loro spalle. Si girarono e trovarono le Scimmiette Dispettose a banchettare con le monete d’oro! - Ahahahha, che tonti! Queste sono solo monete di cioccolato! Volete favorire? - svelò una delle scimmiette, porgendo una moneta di cioccolato in segno di offerta.
Dopo un’iniziale delusione, tutti si fecero una grande risata e corsero verso lo scrigno pieno di cioccolato condividendo tutte quelle buonissime monete.
L’atmosfera diventò più serena e in un attimo PUF! I tre bambini si ritrovarono di nuovo sull’albero.
- Che bella storia che abbiamo inventato! Ci siamo proprio divertiti! – disse Wendy. - Parla per te, io ho avuto un sacco di paura! – rispose Bobby.
- Ma un attimo, cos’è questo? Lo scrigno pieno di monete di cioccolato! Ma cosa ci fa qui? Non era tutta una fantasia? – si accorse all’improvviso Alex. - Non so spiegarmelo, ma questa cioccolata è proprio buona! – replicò Wendy, con la bocca sporca di cioccolato.
I bambini scesero dall’albero portando con sé il loro tesoro. Lo diedero in dono alla mamma che, commossa dal regalo, li perdonò per il vaso rotto, con la promessa di non giocare più in casa col pallone.
- Tranquilla mamma, forse il pallone, non ci servirà più. – confessò Wendy. I tre bambini raccontarono le loro avventure immaginarie alla mamma e tutti insieme divorarono le monete di cioccolato.
C’è un’Isola-che-non-c’è per ogni bambino e sono tutte differenti” Sir James Matthew Barrie