Parole senza fili
Progetto P.O.N. 0009707 del 27/04/2021 - FSE e FDR Apprendimento e socialità - De Nicola’s Summer Camp Modulo: Scrittori d’estate ICS De Nicola - Sasso - a.s. 2020-2021 Dirigente Scolastica: Alessandra Tallarico Tutor: Paola Ristoratore Esperta Esterna: Maria Clara Esposito “Parole senza filo” Editor, grafica e impaginazione: Maria Clara Esposito Copertina: Serena Iodice Pubblicato a Torre del Greco, nel luglio 2021
Prefazione Ciò che state per leggere è il risultato finale del progetto P.O.N. “Scrittori d’estate”, un progetto di scrittura creativa inserito nelle attività del Summer Camp dell’ICS De Nicola-Sasso di Torre del Greco. Il progetto ha visto un gran numero di partecipanti, della scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado, dunque ragazzi dai 6 ai 14 anni. Le attività quindi sono state plasmate sulla base dell’età e delle predisposizioni dei singoli gruppi. Con i gruppi della scuola Primaria ci si è soffermati sulla creazione di rime, filastrocche, poesie, che hanno lasciato ampio spazio a momenti di introspezione, necessari per raggiungere la profondità che le composizioni poetiche necessitano. In collaborazione con il concomitante progetto di canto, “Coro d’estate”, i bambini hanno inoltre lavorato anche sulla canzone Napule è, di Pino Daniele, riflettendo sui versi e costruendo una coreografia di parole, ispirate alla canzone stessa.
I ragazzi della scuola secondaria hanno invece lavorato sulla narrazione e, partendo da alcuni giochi di scrittura, atti a stimolare l’immaginazione, hanno realizzato un breve racconto che tocca sia i temi dell’integrazione che dello smaltimento dei rifiuti. Il lavoro si è svolto in una modalità che definirei da “telefono senza fili”, da cui il titolo della raccolta, ovvero ogni gruppo ha continuato il lavoro del gruppo precedente, sia per quanto riguarda la scrittura che per quanto riguarda le illustrazioni. L’ esperimento non consentiva di confrontarsi con i compagni, per permettere all’immaginazione di fluire libera, senza condizionamenti. Ma è risaputo che, certe storie, certi personaggi, se ben concepiti, si scrivono da soli, conservando senso e coerenza. L’esperta esterna Maria Clara Esposito
Rime e Filastrocche
IO
Io ascolto il cielo quando c’è la tempesta Io vedo la musica, le note e i suoni uscire da una voce Io so com’è fatto il vento se chiudo bene gli occhi Io mi chiedo quando finisce il covid, ma non ho una risposta Io spero di essere una supereoina, per salvare il mondo Io sogno la libertà, ma non ce l’abbiamo già? Io immagino di volare come fanno gli aquiloni Io amo il mondo e tutte le persone che ci vivono Mi piacciono gli uccellini, così dolci, così carini. Io posso toccare un segreto, se qualcuno me lo rivela C’è gioia nel cuore, se viviamo con amore.
Gruppo Azzurri
Mio fratello ha un gran castello Costruito con un rastrello Decorandolo tutto a pastello È diventato un po’ pazzerello Alice Colantonio 5^C (Gruppo Neri)
A mio fratello Gli è andato il cervello Perché la mamma Gli ha tirato un rastrello Proprio mentre Costruiva un castello.
Il Castello è caduto E mio fratello è dispiaciuto Ma vedrete che lo ricostruirà È proprio un gran cocciuto! Cira Magliulo 5^C (Gruppo Neri)
La mia cagna è di razza È davvero un po’ pazza Ieri ha rotto una tazza Mentre giocava con una mazza. Federico Carella 5^C (Gruppo Neri)
La sua famiglia Ha fatto mille miglia Per vedere la figlia Che adesso bisbiglia Battendo le ciglia. Arianna Cozzolino 5^D (Gruppo Neri)
Mia mamma è come una gemma E quando le dico “mamma” Si accende come una fiamma. A lei piace la pizza Ma frullata nella tazza Per questo la prendo per pazza. Mikita Ferrante 5^E (Gruppo Neri)
Mia cara mamma, tu sei la mia fiamma ma quando mi dici “smamma” il mio cuore si flemma. Tu sei la cosa più preziosa, la mia gemma. E il tuo cibo è il mio stemma. Francesco Cozzolino 5^E (Gruppo Neri)
Filastrocca Strana In mezzo all’erba saltava una rana Alla ricerca di una banana Ma saltando finì dentro una frana. Lì trovò un prato di fiori Con stupendi colori E fortissimi odori Degli altissimi gigli Nascondevano conigli Che passeggiavano coi figli Senza far sbadigli. Gruppo Gialli
Racconti
Un alieno sperduto Gruppo Rosso e Verde
C’era una volta, un alieno di nome Omar, proveniente dal pianeta SASI, che si ritrovò un bel giorno catapultato sulla terra. Mentre navigava lo spazio con la sua navicella spaziale, il veicolo si surriscaldò a causa della troppa velocità e scoppiò. Dopo qualche giorno si svegliò in un luogo sconosciuto. Si incamminò quindi alla ricerca dei suoi simili, ma non ne trovò. Non trovò nessuno col suo bel fisico a forma di pera e gli occhi grandi sopra le antenne e il terzo sulla fronte. Ma trovò strani esseri con soli due occhi, senza antenne, con braccia e gambe e un curioso colorito roseo, diverso dal suo bel verde sgargiante. - Che brutti questi esseri!-, pensò.
Al vederlo, tutti scappavano da lui, e dispiaciuto e spaventato dalle urla, Omar si incamminò verso un posto più desolato. Trovò un parco e si rifugiò lì. Qui incontrò il piccolo Mattia, un bimbo molto curioso che, al vedere Omar, non si spaventò affatto. Anzi, si avvicinò e si presentò. Che felicità provò Omar, era sempre stato affascinato dagli esseri umani e non ne aveva mai visto nessuno da vicino!
I due cominciarono a parlare, fecero amicizia e col tempo sarebbero diventati migliori amici, quasi fratelli. Mattia lo portò a casa sua. Dopo un’iniziale genitori…
preoccupazione
dei
- Ma sporca? Fa la cacca a terra? La
pulisci tu? Si lava? – chiese la mamma.
… pian piano anche loro lo accettarono e impararono a volergli bene.
Era il mondo esterno a non accettarlo. Per farlo uscire, Mattia gli procurava ogni giorno vestiti e accessori che lo mimetizzassero col mondo esterno. Non gli riusciva benissimo!
Ma l’intento di Mattia era far scoprire a tutti che bravo e simpatico alieno fosse Omar.
Andando in giro, Omar vedeva ovunque cumuli di spazzatura inutilizzata. - Che buon odorino! – esclamò Omar estasiato. - Odorino? Che puzza, vorrai dire- rispose Mattia! - Ma no!!! Che dici? Nel mio pianeta, la spazzatura la amiamo! Perché viene usata al posto dei mattoni per costruire case e palazzi e, bruciata in particolari macchinari, diventa energia elettrica. - Davvero? Ne vuoi un po’? Qui in città ne abbiamo abbastanza! - Perché no! E cominciò a raccoglierla. Ma si rese subito conto di non poterla portare nel suo pianeta, perché la navicella spaziale era rotta. Capì dunque la sua missione su quel pianeta: aiutare gli umani a scoprire che la spazzatura è una risorsa. Insieme a Mattia, organizzò per la popolazione degli incontri in cui spiegare come riciclare i rifiuti e, durante la notte, con gli stessi rifiuti, creò un macchinario per trasformare la spazzatura in energia elettrica, come quello utilizzato sul pianeta SASI.
Durante i primi incontri la cittadinanza era ancora titubante nei suoi confronti, ma quando scoprirono che Omar era così bravo, creativo, gentile con tutti, cominciarono ad ascoltarlo. Non solo! La popolazione capì che potevano arricchirsi tramite lo smaltimento di rifiuti! - È sempre così che li convinci! – disse ironico Omar a Mattia.
Col tempo, però, il macchinario in funzione, cominciò ad emettere una puzza insopportabile e tanto fumo nero! La popolazione non riusciva più a respirare e, soffocata da tanto fumo, cominciò a lamentarsene.
Tutte le colpe venivano addossate all’alieno. - È tutta colpa sua! - Lui non ha il naso! Non si accorge della puzza! - È diverso da noi! Sul suo pianeta la puzza è un profumo! - Deve andare via! - E portati via pure la nostra spazzatura. Cominciarono a perseguitarlo e Omar fu costretto a nascondersi di nuovo.
Mattia, dispiaciuto da tutto ciò, decise di parlare con la popolazione. - Omar mi ha spiegato tante cose, e ora c’è bisogno del vostro aiuto, non del vostro odio. Tutto quello che gettate via, può essere riutilizzato. I resti di quello che mangiate, la buccia della frutta, gli escrementi, gli scarti di cucina, foglie e erba, legno e liquami. Raccogliete tutto e portatelo a noi. - disse Mattia con fermezza e coraggio.
La popolazione, insicura e un po’ titubante, iniziò a raccogliere tutto e portò i rifiuti all’alieno.
Omar lavorò per giorni e giorni, mescolando tutto quello che poteva essere utile, e creò uno stano composto da usare come fertilizzante. Distribuì un po’ di fertilizzante a tutti che fu piantato in tutti i pezzetti di terreno della città.
Ben presto fiori, piante, alberi cominciarono a crescere rigogliosi e profumatissimi.
L’aria diventò di nuovo respirabile. Le persone smisero di tossire in continuazione e un bel profumo inebriante copriva e allontanava la puzza di spazzatura. Tutti erano contenti e ringraziarono l’alieno e Mattia!
Ma c’era ancora un problema: l’alieno era triste, voleva tornare a casa sua, i suoi amici alieni e la sua famiglia sentivano sicuramente la sua mancanza. Ma purtroppo la navicella spaziale era rotta. I cittadini che avevano imparato a conoscere e a voler bene a Omar, si impietosirono, e decisero di aiutarlo. Con i rifiuti inutilizzati, pezzi di ferro, computer inutilizzati, tablet rotti, lavatrici, oblò, automobili, frigoriferi, tubi, rubinetti, elettrodomestici vari, costruirono una bellissima navicella spaziale per Omar. Gli organizzarono una festa a sorpresa e consegnarono il regalo a Omar.
Omar, commosso da tanto affetto, cominciò a piangere da tutti e tre gli occhi. Ma era ora di tornare a casa. Salì i primi gradini della scaletta e si voltò: - Non posso lasciarvi qui! – con la voce tremante – Come farete senza di me? E come farò senza di voi…e la vostra buonissima spazzatura? Mattia cercò di confortarlo, con voce singhiozzante per il dispiacere: - I tuoi amici e la tua famiglia ti aspettano, noi ce la caveremo, senza di te, riusciremo a rispettare le regole dell’ambiente che ci hai insegnato. Abbiamo anche imparato a costruire navicelle spaziali, possiamo costruirne altre e venirti a trovare! Gli elettrodomestici qui non mancano! - Portatemi anche la vostra spazzatura! A noi non basta mai! E partì verso l’universo sconfinato.
DOPO VENT’ANNI Il piccolo Mattia era ormai grande, aveva studiato tanto lo spazio, i pianeti e gli altri universi e diventò un astronauta della Nasa. La sua prima missione fu proprio sul pianeta SASI per andare a trovare il suo amico Omar.
Quando atterrò sul pianeta trovò città e metropoli completamente costruite su rifiuti. I palazzi erano fatti di bottiglie di plastica e le strade di lattine di alluminio. Ma non solo, parchi e aiuole pieni di piante e fiori adornavano e profumavano il paesaggio.
Mattia ci mise un po’ di tempo ma alla fine trovò la casa di Omar. Bussò alla sua porta fatta di bottiglie di plastica e, quando Omar aprì, Mattia si tolse il casco e finalmente i due amici si riabbracciarono.
Fine
Una Supereroina Unicorno
Sono una Supereroina, sulla fronte ho un unicorno e so volare. Quando il mondo e i bambini che lo abitano diventano grigi, io li aiuto a farli diventare colorati.
Se un giorno il mio corno scomparisse, il mondo e i bambini tornerebbero grigi. Mi sa che avete proprio bisogno di me! Sofia de Biase, 2^E (Gruppo Rossi)
Fine
Napul’è
di Francesco De Gregori, Pino Daniele
Napule è mille culure Azzurro, bianco, rosso Mare, cielo, fuoco Napule è mille paure Paura di perdersi, di cadere in un buco nero Napule è a voce de' criature Bambini felici e solitari, come tutti noi Che saglie chianu chianu E tu sai ca' non si sulo arrabbiati, rumorosi, scatenati, liberi Napule è nu sole amaro Come il caffè, come la rabbia, come l’odio chiuso dentro al cuore Napule è ardore e’ mare sabbia, conchiglie, stelle di mare, coralli rubini Napule è na’ carta sporca E nisciuno se ne importa E ognuno aspetta a’ sciorta Per la nostra terra che si ammala Aizate ‘a voce, alluccate!!! Napule è na’ camminata Int’e viche miezo all’ate Mi sento di essere tutto, di essere tutte le cose
Napule è tutto nu suonno E a’ sape tutto o’ munno Ma nun sanno a’ verità sono troppo piccolo e non vorrei sapere, non vorrei vedere Napule è mille culture giallo come il sole nero come il buio (Napule è mille paure) viola come la violenza che questa la musica cancellerà Napule è nu sole amaro Rosso sangue (Napule è addore e’ mare) pelle bruciata, occhi vivi, profumo di salmastro Napule è na’ carta sporca La mia lingua aggressiva, urlata, arrabbiata (E nisciuno se ne importa) estranei, incomprensibili suoni Napule è na’ camminata (Int’ e viche miezo all’ate) estranei, incomprensibili noi Napule è mille culure (Napule è mille paure) Napule è nu sole amaro (Napule è addore e’ mare) pieni di gioia, di vita, di libertà.
Ringraziamenti Si ringraziano i piccoli partecipanti del progetto “Scrittori d’estate”, che hanno contribuito alla realizzazione di questa raccolta. Gruppo Azzurri Costabile Rebecca Damagini Gaia De Simone Claudia Di Gennaro Antonio Frulio Rosa Micera Martina Romano Arianna Romano Francesco Paolo Sorrentino Ludovica Tarallo Nicola Uva Vittoria Vaiano Christian Gruppo Bianchi Arvotti Sofia Caputo Teresa Carillo Diletta Crispino Emanuela Cuciniello Gabriella Del Gatto Matteo Gallo Salvatore Giuseppe Bertonati
Mangone Michele Salvati Giulia Sorrentino nunzio Tropeano Stella Vaiano Giuseppe Vitiello Raimondo Gruppo Gialli Cartenuto Emiliana Castiello Giuseppe Cirillo Antonino D’urzo Antonella Frulio Alfredo Garofalo Simone Iannelli Martina Mazza Pasquale Musso Angelica Francesca Maria Palomba Ilenia Perreca Arianna Prospero Gabriele Salvati Simone Vitiello Francesco Gruppo Neri Carella Federico Castello Emmanuel Neri Colantonio Alice Neri Cozzolino Arianna Neri Cozzolino Francesco D’Alesio Chiara Ferrante Mikita
Magliulo Cira Oliva Linda Onorato Mattia Vituperio Christian Zeno Francesca Gruppo Rossi Aliberti Angela Amendola Giovanni Andrei Liberato Rispoli Balzano Francesca Cuciniello Salvatore D’Aniello Francesco Di Donna Vincenza Di Donna Vladimir Di Rosa Matteo De Biase Sofia Esposito Martina Mellone Federica Nocerino Claudia Oliviero Anna Preziuso Beatrice Rivieccio Salvatore Scognamiglio Riccardo Sorrentino Enrico Maria Ultimo Mariachiara
Gruppo Verdi Ascione Adelaide Carillo Chiara Consolato Giorgia Concetta D’Angelo Benedetta Di Donna Bianca Di Grezia Maria Luna Di Lorenzo Chiara Frulio Raffaele Iodice Serena Marrone Francesco Nocerino Ciro Pierini Ascione Cristiano Savonardo Sabrina Sicignano Alfonso Stellato Rebecca Anna Varo Giorgia Vitiello Anna Laura Si ringraziano, inoltre, la Dirigente Scolastica, i coordinatori di progetto, il Prof. Giuseppe Romano e Stefania Esposito, per l’opportunità e i collaboratori scolastici per la disponibilità. Grazie ancora a tutti i docenti, tutor ed esperti, per la collaborazione e i sorrisi dietro le mascherine. Grazie a tutti!
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un ponte per il nuovo inizio , MINISTERO DELL'ISTRUZIONE
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