Giorgio armani per web

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UnivesitĂ degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli Dipatimento di Architettura e Disegno industriale Corso di Laurea: Design per la moda Corso: AbilitĂ Informatiche Docenti: Prof.ssa Alessandra Cirafici Prof. Angelo Esposito Marroccella Candidato: Maria Giorgia Cutuli Matricola: A03000659


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UnivesitĂ degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli Dipatimento di Architettura e Disegno industriale Corso di Laurea: Design per la moda Corso: AbilitĂ Informatiche Docenti: Prof.ssa Alessandra Cirafici Prof. Angelo Esposito Marroccella Candidato: Maria Giorgia Cutuli Matricola: A03000659


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Biografia

Giorgio Armani, stilista e imprenditore, nato a Piacenza l’11 luglio 1934. Abbandonati gli studi di medicina, nei primi anni ’60 viene assunto come merchandiser a La Rinascente di Milano. Nel 1965 e nei sette anni successivi diventò lo stilista per la linea Cerruti della Hitman. Lavora, successivamente, anche per Gibò, Montedoro e Sicons. Il giovane Armani si fa notare in occasione di una sfilata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze, con una collezione per la Tendresse, in stile Bauhaus, con prendisole e chemisier dalle linee estremamente pulite, nei soli toni del bianco e del blu. La firma di Giorgio Armani è la giacca: sarà lui a rivisitare sulla donna l'abbigliamento maschile più classico. Smonta e ricrea il capo, elimina le tele di sostegno interne e l’imbottitura, sposta i

glossario Armani. Nel 1986 i primi favolosi abiti da sera, accompagnati da piccole

bottoni, modifica le spalline. Nel 1975 dà vita assieme a Sergio Galeotti alla società Giorgio Armani S.p.A con una linea maschile e una femminile, ready-to-wear. Inizia così la grande stagione milanese dell’alta moda pronta, ovvero un prêt-à-porter disegnato da uno

stilista. Negli anni ’80, si afferma il tailleur pantalone, altro elemento iconico del


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Stile

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Rigore minimale e forme sinuose, attraverso colori, tessuti e proporzioni creano la quintessenza della bellezza; questo è lo Stile di Giorgio Armani.

Le donne del primo periodo Armani sono avvolte da linee fluide, e ricordano Marlene Dietrich e Greta Garbo. Nel gioco maschile-femminile, il tailleur si declina in gessato - con pantaloni morbidi e leggermente appoggiati alla silhouette - anche in versione sensuale con niente sotto. Spesso il

completo si accompagna a scarpe basse, un classico per lo stilista. Sul finire degli anni ’80, avviene un altro cambiamento nella donna Armani. Abbassata la guardia dell’androginia, ora sceglie abiti che con-

fermino il suo essere femminile e sensuale. L’eleganza Armani fine anni ‘80 e anni ‘90 richiama etnicità orientali: frange e perline, cheongsam in collezioni d'ispirazione cinese. La passione per la cultura nipponica viene confermata nel 2000 e, ancor prima, nel 1981, attraverso richiami ai costumi dei samurai ispirati ai film di Kurosawa. Un trend ripreso anche nella linea Privé


8 delle gonne lunghe frangiate, rivestendo la donna con morbidi e lunghi paletot. In questo periodo Armani crea una nuova palette di colori abbinata a preziosi tessuti.

p.e. 2009 , con raso, shantung, gonne midi dalle stampe orientali.

“Una donna in un cappotto maschile è molto più sensuale di una donna in abito da sera” -Giorgio ArmaniL’alta moda Armani si ispira al Giappone con disegni e fantasie floreali che richiamano kimono reinventati nelle forme. Abiti bustier in velluto rasato e giacche con spalle a pagoda indos-

sati da Du Juan, la top cinese, sua musa. Tornando alla collezione principale, Armani resta fedele allo stile iniziale, riconfermando nella collezione del 1992 il tailleur e nel 1994 abbinando alle giacche

Una fusione tra nuances neutre come il beige, cipria, marrone, grigio e il sabbia che diviene il celebre greige. Verso il nuovo mil-


9 Lo stile Armani si consolida con interpretazioni avveniristiche, fluttua tra rigore e dolcezza. Come per la P.E. 2012 dove l’eleganza si compone di delicato romanticismo con orli asimmetrici e ancora tagli in sbieco.

lennio, la giacca si emancipa dal completo comparendo senza revers con maniche a kimono, portata sugli abiti a giorno. Armani, come Picasso ha i suoi "periodi" e il suo periodo blu arriva nel 2011. Giacche petit, pantaloni, tuniche, oltremare, cobalto e blu notte. Negli anni il blazer si accorcia o diviene marsina, in un gioco di proporzioni e morbidezze. Mutano l’abbinamento dei capi, la ricostruzione delle forme e i volumi.


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GOSSIP E CURIOSITA GIORGIO ARMANI


12 Giorgio Armani, intervistato da Libero Quotidiano, parla del mondo e del suo mondo:"E la città che ho scelto per vivere e lavorare, che ha accolto me e la mia famiglia nel primo dopoguerra. E' una città dura, ma generosa. Difficile, ma con enormi possibilità. Sempre proiettata verso il futuro, sempre attenta a quello che succede nel mondo, e che cerca di essere perfetta. E' la sua ambizione, e quando non ci riesce, soffre", dice Giorgio Armani raccontando Milano.” Gli viene chiesto se il capoluogo lombardo sia tornato a essere la capitale morale. Giorgio Armani spiega: "Non

mi è mai piaciuta questa definizione perché sembra creata apposta per inasprire il confronto con Roma. Direi che Milano è la nuova capitale anche perché in questi anni ha ritrovato energie e slancio e la spinta a progettare il proprio futuro. Mentre Roma mi sembra sotto choc". Non ci sono dubbi, Per Giorgio Armani, che ne ha fatto la propria casa, Milano è la nuova capitale d'Italia, o forse lo è sempre stata.


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Giorgio Armani dice addio alle pellicce: 'Basta a pratiche crudeli nei confronti degli animali' Giorgio Armani dice addio alle pellicce nelle sue collezioni che a partire dalla stagione Autunno/Inverno 2016-2017: "Sono lieto di annunciare il concreto impegno del Gruppo Armani alla totale abolizione dell'uso di pellicce animali nelle proprie collezioni", ha dichiarato lo stilista. "Il progresso tecnologico raggiunto in questi anni ci permette di

avere a disposizione valide alternative che rendono inutile il ricorso a pratiche crudeli nei confronti degli animali - ha aggiunto - Proseguendo il processo virtuoso intrapreso da tempo, la mia azienda compie quindi oggi un passo importante a testimonianza della particolare attenzione verso le delicate problematiche relative alla salvaguardia e al rispetto dell'ambiente e del mondo animale". Ha deciso di dire addio all’uso delle pellicce Giorgio Armani. “Una svolta destinata


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16 a fare il giro del mondo”, il commento della Lega Antivivisezione: “Una decisione che fa onore alla Maison Armani e rafforza la strada già tracciata e consolidata dalla LAV in anni di campagne antipellicce in tutto il mondo, in favore della moda etica, responsabile e sostenibile, e dunque senza utilizzo di animali - ha dichiarato Simone Pavesi, Responsabile LAV Moda Animal Free.

Donatella Versace, lite con Armani. Risponde a Giorgio che ha raccontato di quando Gianni

gli avrebbe detto: ‘Tu vesti le suorine, io le zoccole’ Donatella Versace non rimane in silenzio. Alla stilista non è andato giù che il famosissimo collega in un’intervista esclusiva concessa al Sunday Times Magazine abbia raccontato un episodio legato al suo rapporto professionale con il fratello Gianni Versace. Giorgio Armani al giornale ha sottolineato che Gianni un giorno, parlando, gli avrebbe detto: “Giorgio tu vesti le suorine, io le zoccole”


17 Donatella Versace risponde: "Ho trovato estremamente rude e senza gusto che il Signor Armani abbia ancora una volta messo parole in bocca a mio fratello, soprattutto perché purtroppo non è più con noi per poter rispondere". La lite tra i due non accenna a spegnersi. Lo stilista, poi, ci tenne a chiarire: "La giornalista americana mi aveva chiesto come erano i miei rapporti con Gianni Versace. Io le ho raccontato che non erano approfonditi, che ci salutavamo da

lontano. Fino a che un giorno sotto il sole di Roma, era una delle prime edizioni di 'Donna sotto le stelle', aspettando le prove, ci siamo messi a parlare del nostro lavoro. 'Come va?... Certo è dura....' e alla fine Gianni disse che l'importante era che ognuno di noi avesse scelto la propria strada. "Vedi - mi disse - tu vesti le donne eleganti e un pò suorine, io le zoccole". Un momento, gli dissi, non è che ci può essere una via di mezzo? E ci mettemmo a ridere". "Credo che avesse


18 usato quella parola, sono passati tanti anni, ma lo disse con molta simpatia - aggiunse Giorgio Armani - Come dire a una che sulla passerella ha un atteggiamento da zoccola, cioè aggressivo. La moda di Versace è nota per essere una moda anche aggressiva, una moda che impone alle donne un certo atteggiamento, alcune cercano quell'atteggiamento, che è totalmente diverso dal mio. Come disse Anne Wintour, io magari vesto più le mogli che le amanti. Comunque era un

modo per prenderci un pò in giro, tra noi stilisti si può anche scherzare. Io l'ho raccontato alla giornalista per spiegarle il rapporto con Gianni, che da quel giorno è stato diverso, l'ho visto più disarmato, più normale. Era una frase che doveva restare riservata, 'off the record', come mi aveva promesso".


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Brand Image

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SITI E SOCIAL


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https://www.facebook.com/ARMANI/


Oggi, Giorgio Armani

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è presidente e CEO dell’omonimo gruppo che si estende da Hong Kong alla 5th Avenue, con 10 linee: - Giorgio Armani Line; -Giorgio Armani Privé; Armani Collezioni; -Emporio Armani; -AJ | Armani Jeans; -A/X Armani Exchange; -Armani Teen; -Armani Junior;

-Armani Baby; -Armani Casa home interiors. La Giorgio Armani S.p.a. è una delle ultime compagnie privately-owned del settore moda, che si occupa del lifestyle contemporaneo a 360 gradi, dall’abbigliamento agli accessori, dalla cosmesi all’arredamento, passando per gli hotel di lusso. Risale, infatti, al maggio 2005 l’accordo con Emaar Properties per creare una catena di Armani Hotels & Resorts, al momento a Dubai e a Milano. Nel 2011 Giorgio Armani è il primo a lanciare su territorio cinese lo shopping on line per il marchio Emporio con il sostegno di Yoox. Un duraturo successo, quello di

Grand'Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica.

Giorgio Armani, immortalato sulla copertina di TIme nel 1982; insignito, nel 2008, della Légion d’Honneur francese, nominato

Nel 2000, il museo Guggenheim di New York ha celebrato l’influenza culturale di Armani, anche attraverso il suo stile nel cinema e nelle arti performative: ha vestito Richard Gere in American Gigolò, Catherine Deneuve in Speriamo che sia femmina. Sono suoi gli abiti ne Il tè nel deserto di Bernardo Bertolucci e i costumi disegnati per l’Elettra di Strauss e, nel 1980, per Janis Martin in Erwartung di Shonberg alla Scala di Milano. Forte il suo legame con il mondo delle celebrities: da Sofia Loren e Claudia Cardinale a, tra le tante, Lady Gaga e Alicia Keys.


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26 Pre-collezioni Primavera Estate 2018 aLCUNI sCATTI DELL’ULTIMA COLLEZIONE DI aRMANI.


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PUBBLICAZIONE E LINK


A CURA DI: MARIA GIORGIA CUTULI


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