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Su “EN” di Mariangela Guatteri domenica, 30 agosto 2009 | Di Fabio | Sezione: Profili
di Fabio Orrico
Uscito nella bella collana della casa editrice d’If i miosotis, EN di Mariangela Guatteri fa l’effetto di un monolito in un paesaggio urbano. Una costruzione liscia e imprendibile, perfettamente autosoddisfatta e inattaccabile. Che cos’è EN? È un poema amoroso, enigmatico e preciso che, anche graficamente, alterna zone di pensiero dense, grumose ad improvvise ellissi dove i testi si appoggiano magri. Il vertice emotivo del libro, a me sembra, è il testo Tum-tum, una poesia dal tono crudamente colloquiale, dai versi lunghi, che illumina magnificamente quel nodo di carne e sangue, di dolcezza anche violenta, che è il nucleo dell’ispirazione della Guatteri: “Tramuto, mentre ti tengo il polso come / impugnando un coltello; mi apro i pori, uno ad / uno. Tu entri e la tua voce mi sostiene la spina / dorsale, mi sollecita il muscolo del cuore”. È in queste pagine che in maniera quasi cristallina la Guatteri ci permette di penetrare nell’officina della sua riflessione con affondi come “Mi si spalanca un tempio e una cripta, piena di / colonne, ai piedi. Il luogo del nostro rito dove / offriamo noi stesse a noi stesse e il tempo storico / inizia a sparire”. Una poesia del tempo congelato e della crisi che vive nel fuoco del presente e che seziona senza pietà e rimorso parti della realtà fino a ridurre il campo a due persone, e poi con sempre maggiore estremismo solo cicatrici, pori, lembi, tagli che formano ritratti e connotati umani. Mariangela Guatteri, EN ed. d’If collana i miosotis Condividi: