Grafica, Questione di Carattere
Storia della scrittura e del carattere tipografico
Marianna Guerra ABAMC Grafica d’arte per l’illustrazione a.a. 2014/15 Storia del Disegno e sella Grafica
PerchĂŠ non facciamo una fantasia sull'alfabeto... fantastico, imprevisto, con lettere tutte diverse di dimensioni, di forma, di materia, di colore; buttate per aria con allegria -Bruno Munari-
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Le origini della scrittura Ogni scrittura è un deposito di informazioni, molto tempo prima della sua nascita, la memoria umana è servita allo stesso scopo. Nella maggior parte dei casi si trattava della memoria di un gruppo appositamente preparato e selezionato, al quale la società affidava questo compito. La trasmissione orale ha bisogno di contatti personali, spesso a seconda della natura e della complessità delle informazioni, fra due o più individui che devono essere presenti fisicamente nello stesso tempo e luogo. Nel caso della scrittura l’informazione viene immagazzinata meccanicamente su un oggetto indipendente da essa e ha la possibilità di essere recuperata, trasmessa impaginata in ogni tempo e in ogni luogo. Fondamentalmente tutti i tipi di scrittura appartengono ad uno dei gruppi seguenti: Scrittura di pensiero Scrittura di suoni
Scrittura di Pensiero Trasmette direttamente un’idea attraverso il segno, il disegno di una gamba significa “gamba” o “andare”, il disegno di un albero vorrà a sua volta significare “albero”, “fresco” o “vita” più alberi può significare “foresta” e così via, in ogni lingua. Le idee possono essere trasmesse visivamente attraverso vari mezzi: tramite oggetti, disegni e astratti e/o geometrici, rappresentazioni pittoriche di esseri viventi, attraverso la decorazione o la modificazione di oggetti può essere raggiunto un livello di raccolta di informazioni considerevolmente alto.
Vaso Moche Perù, 200a.C.-750 d.C. I Moche, popolazione pre-inca del Perù usavano fagioli segnati con puntini, linee parallele e/o combinazione di entrambi per comunicare; borse di pelle riempite con questi fagioli sono state rinvenute in tombe moche. Venivano anche spesso raffigurate scene dipinte su vasi di ceramica, in cui le figure in corsa erano frequentemente ritratte mentre trasportavano tali oggetti.
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5 Cintura Wampum America settentrionale Le cinture Wampum degli Irochesi del Nord America combinavano disegni e colori per la trasmissione di messaggi. Le tinte scure indicavano la solennità e gravità suggerendo l’idea di pericolo, ostilità, tristezza e morte, mentre il bianco rappresentava la felicità e il rosso la guerra.
Quipu Perù L’uso di corde annodate era ugualmente molto diffuso: sebbene normalmente siano state un mezzo di enumerazione, sono menzionate in connessione con lo svluppo della scrittura. I più noti sono i Quipu dell’antico Perù. I Quipu erano un mezzo altamente efficace per la memorizzazione di informazioni e l’amministrazione.
Winter Count America del Nord I Winter Count degli indiani del Dakota forniscono un conteggio cronologico della storia più recente del gruppo e costituiscono una sorta di annali per l’intera comunità. Possono abbracciare un periodo massimo di sessant’anni, ogni anno viene caratterizzato da un evento eccezionale e memorabile.
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Scrittura di Suono La scrittura fonetica è di gran lunga più complessa, l’idea deve essere tradotta prima nei suoni di una particolare parola o frase, poi questi suoni devono essere resi visibili in forma di segni scolpiti, dipinti o incisi sulla superficie di un oggetto definito; questi segni visivi a loro volta devono essere ritradotti nei suoni della stessa lingua e da questa la parola, la frase e l’idea originaria devono essere ricostruite nella mente del lettore. Nel corso del tempo alcuni tipi di materiale sono stati usati in un dato momento a questo fine: pietra, legno, metallo, pelli di animale, foglie, ossa, conchiglie, argilla, cera, ceramica, seta e cotone, tra i più noti. La pietra ha il vantagio di essere indistruttibile garantendo la permanenza dell’informazione.
Tipologia di Materiale Scrittorio Molti antichi sistemi di scrittura, come quelli impiegati in Egitto o in India, all’apparenza sembrano già perfettamente formati, perchè li incontriamo su materiali non deperibili come la pietra, ma quasi tutti i tipi di scrittura sono stati preceduti da quella su materiali deperibili, come le tavolette di cera romane. Il materiale determina anche, in larga misura, gli strumenti necessari per la scrittura e viceversa. La connessione tra raccolta di informazioni e tecnologia esisteva già quando gli scribi sumeri si accorsero che l’argilla umida era adatta a ricevere e conservare singoli segni cuneiformi.
Osso oracolare cinese del periodo Shang Le ossa di animali, soprattutto quelle delle specie più grandi, venivano impiegate in molte zone di Asia ed Africa. L’avorio ricavato dalle zanne degli elefanti rappresenta una variante rara e comunque molto costosa. L’avorio era impiegato in Egitto e nel Medio Oriente dei tempi bibblici.
Libro invocazione e divinazione Libro di invocazioni e divinazione, in corteccia di betulla, del tipo impiegato dagli stregoni bank di Sumatra.
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Tondo con affresco romano Rappresenta una donna con libro e stilo (cosiddetta “Saffo”) proveniente da Pompei. La pietra e i geroglifici La pietra, garantisce la permanenza delle informazioni registrate. In Egitto e in Mesopotamia le iscrizioni su pietra n forma monumentale, predisposte su lastrae, risalgono al IV millennio a.C. Il mondo antico, l’Asia dal Vicino Oriente alla Cina, Roma Imperiale e tutte le maggiori civiltà hanno seguito questo esempio.
I Greci e i Romani si servivano di tavolette scrittorie di cera per prendere appunti, formate da un sottile bordo rettangolare con una superficie leggermente incavata, riempita di cera nera utilizzzate con uno stilo metallico, appuntito all’estremità, un certo numero di tavolette legate insieme formavano un libro, o come veniva originariamente designato, un codex.
Papiro e Pergamena
Tavoletta d’argilla scritta con un calamo
Le pelli animali erano state utilizzate fin dai tempi preistorici.
Infine ci sono materiali ideati per la scrittura: argilla, pergamena, papiro e carta. Le tavolette di argilla impiegata nell’antica Mesopotamia, rappresentano il primo tipo considerevole di materiale scrittorio prodotto con mezzi artificiali, fino a quando il papiro e la pelle non divennero preminenti. A causa della loro importanza per la vita sociale ed economica dell’antica Mesopotamia, le tavoeltte venivano poi deposte in speciali biblioteche.
Se non viene sottoposta a conciatura e a trattamenti la pelle si deteriora velocemente, ma una volta che sia stata trattata può essere trasformata in uno dei più resistenti e malleabili materiali di scrittura. Solo un lato della pelle lavorata è realmente adatto alla scrittura e per questo si sviluppò il formato del rotolo. Nonostante i suoi numerosi vantaggi, la pelle era chiaramente inferiore al papiro, e i tentativi volti al suo miglioramento portarono alla scoperta della pergamena.
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L’alfabeto e la sua Storia Il più antico utilizzo di segni scritti, risale alla Mesopotamia, utilizzati al fine della numerazione. Si pensa che la prima scrittura puramente alfabetica sia stata sviluppata intorno al 2000 a.C. per i lavoratori di origine semitica nell’Egitto centrale. Nei successivi cinque secoli si diffuse in altre popolazioni. Oggi la gran parte degli alfabeti del mondo discendono, direttamente o meno, dal sistema egizio-mesopotamico, ad eccezione degli alfabeti che derivano dal sistema cinese, che ha origine circa nel 1200 a.C.
L’alfabeto Egiziano Nel 2700 a.C. gli egizi svilupparono un insieme di circa 22 geroglifici per rappresentare ciascuna delle consonanti del loro linguaggio più una 23ª che sembra rappresentasse la vocale iniziale o finale in una parola.
L’alfabeto Fenicio Quello fenicio era un alfabeto puramente consonantico, il che significa che era un sistema di scrittura composto da lettere consonanti della lingua. Mentre alcune evoluzioni di questo alfabeto iniziarono a rappresentare tutti i suoni di un linguaggio, comprese le vocali. Questo alfabeto divenne uno dei maggiori sistemi di scrittura, diffuso dai commercianti fenici attraverso Europa e Medio Oriente, dove venne impiegato per una grande varietà di linguaggi.
Storia della Scrittura e del Carattere Tipografico L’alfabeto Cinese La tradizione cinese divide i segni scrittori in sei gruppi: Immagini di oggetti, circa 600 segni. Immagini simboliche, rappresentazioni di parole astratte attraverso segni derivati da altre parole a loro legate nel significato. Composti simbolici che si possono ottenere da una ripetizione duplice o quadruplice dello stesso segno. I segni che sono sorti da derivazione e inversione o da una significativa rotazione di
altri segni. I segni indicanti suoni, attualmente il gruppo più importante che consistono di due elementi: un elemento determinativo, che indica il significato e il concetto generale, l’altro elemento è un rebus fonetico che fornisce il suono dell’intero segno. I derivati mostrano alcune somiglianze con elementi precedentemente espressi e sono spesso ambigui.
L’alfabeto Giapponese In base alle scoperte archeologiche, il Giappone ancora all’età della pietra entrò a contatto con la civiltà cinese. Dall’inizio dell’era cristiana la scrittura cinese fu nota in Giappone sebbene inzialmente solo ad una ristretta cerchia di persone. A metà del VI secolo il Buddismo divenne la religione ufficiale del Giappone, da allora smpre più studiosi giapponesi si recarono in Cina per i loro studi più avanzati. Furono anche
adottate scrittura e tecnica cinesi: pennello, inchiostro e pietra per inchiostro. La scrittura logografica cinese si adattò alla lingua giapponese polisillabica con l’aiuto di un sistema sillabico che completò la scrittura stessa, il passo successivo fu la modificazione e la semplificazione di questi caratteri fonetici per formare un sillabario prefissato.
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L’alfabeto Aramaico L’alfabeto aramaico è un alfabeto consonantico, usato per la scrittura delle lingue: aramaica, ebraica, siriaca e mandaica. Esso si sviluppò dall’alfabeto fenicio, divenne la scrittura ufficiale dell’impero persiano, sembrerebbe essere il padre di quasi tutti i moderni alfabeti: -alfabeto ebraico -alfabeto siriaco -alfabeti georgiani
L’alfabeto Cirillico L’alfabeto cirillico è l’alfabeto usato per scrivere varie lingue slave in paesi di religione ortodossa (il russo, l’ucraino, il bielorusso, il serbo-bosniaco, il bulgaro, il macedone, il serbo e il ruteno) e lingue non slave parlate in alcune delle ex-Repubbliche dell’Unione Sovietica e nell’odierna Federazione russa. È il terzo alfabeto ufficiale dell’Unione europea. Le versioni moderne oggi in uso in vari paesi dell’Europa orientale derivano da un primo alfabeto comune, ma hanno subìto nei secoli diverse modifiche, sia nella grafìa sia nella pronuncia.
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Storia della Scrittura e del Carattere Tipografico L’alfabeto greco L’alfabeto greco è un sistema di scrittura originariamente usato per scrivere la lingua greca. È composto da 24 lettere, e risale al IX secolo a.C.; deriva dall’alfabeto fenicio, nel quale a ogni segno era associato un solo suono. Le lettere dell’alfabeto greco sono molto utilizzate oggi per numerosi altri scopi.
L’alfabeto latino L’alfabeto latino (detto anche alfabeto romano), tecnicamente chiamato script latino, è un insieme di grafi usato dalla maggior parte dei sistemi di scrittura del mondo, tra i quali l’alfabeto della lingua latina, l’alfabeto italiano, l’alfabeto inglese, l’alfabeto turco, l’alfabeto vietnamita, il sillabario cherokee e molti altri sistemi di scrittura europei ed extraeuropei, che lo hanno adottato durante il XX secolo. Gli antichi Romani usavano solo 23 grafi, oggi sono 26. Questa in realtà è la versione moderna ed estesa del repertorio latino originario, non conoscendo la 〈J〉 e la 〈W〉, di origine anglosassone, mentre la lettera 〈U〉 fece la sua comparsa agli inizi del Rinascimento.
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L’invenzione della Carta Stando ai documenti cinesi, la carta fu inventata da Cai Lun, nel 150 d.C.; in realtà, sembra che Cai Lun sia stato il supervisore più che un inventore. L’invenzione della carta fu l’esito di un processo evolutivo basato sulla conoscenza della fabbricazione di “carta” di seta. La corteccia dell’albero veniva tagliata in pezzi e immersa in acqua per un lungo periodo di tempo, tali pezzi venivano in seguito triati in un mortaio, per separare l’interno della corteccia dall’esterno, che era poi rimosso. La polpa era successivamente mescolata con calce e soda, riscaldata sul fuoco per almeno otto giorni e nove notti fino a che le fibre fossero completamente amorbidite; questo
impasto veniva poi tirato e lavorato e infine imbiancato. L’imbiancatura era rimossa attraverso ulteriori lavaggi, l’impasto ottenuto veniva collocato in una grande vasca, per evitare che i fogli si incollassero l’uno all’altro. Per fabbricare i fogli, veniva immersa nella vasca un’inteliatura, su di essa veniva estratto il foglio e infine sollevato dalla vasca, quindi ben asciugato su legname riscaldato o pareti di mattoni.
>> Fabbricazione della carta, processo completo.
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La diffusione della Carta nel mondo La carta raggiunse l’Europa circa un millennio dopo la sua invenzione, attraverso un processo tortuoso. In origine il processo di fabbricazione fu un monopolio di stato strettamente controllato e durante i primi seicento anni questa tecnica fu nota solo in Cina. Nel 751 d.C. Il governatore musulmano di Samarcanda fece prigionieri moltissimi Cinesi, alcuni dei quali esperti nella fabbricazione di carta e rivelarono sotto tortura i segreti della tecnica. Per i successivi 100 anni circa, la carta di Samarcanda costituì un articolo d’esportazione ad un prezzo alto quanto quello della carta cinese.
Differentemente della carta cinese, dove veniva usata corteccia di gelso, questa implicava l’utilizzo di stracci di lino. Nel XII secolo gli Arabi introdussero la carta in Spagna e in Sicilia, la carta veniva definita come pergamena di panno. Nel 1492 i Musulmani lasciarono la Spagna e l’arte di fabbricare la carta passò nelle mani meno esperte degli artigiani cristiani. Nel 1338 fu fondato un laboratorio di produzione della carta in Francia, nel 1390 tale produzione raggiunse la Germania, nel 1498 l’Austria e nel 1690 l’America. Fino al XIX secolo il processo di fabbricazione rimase fondamentalemente lo stesso e per ragioni economiche il legno fu introdotto sostituendo gli stracci.
>> Fabbricazione della carta, nel Medioevo.
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La figura dello Scriba L’Antico Egitto e la Mesopotamia segnarono l’apogeo della professione dello scriba, poiché il contributo dello scriba era essenziale alla sopravvivenza economica e politica della società. Tra gli Aztechi del Messico la conoscenza della scrittura era in gran parte nelle mani dei sacerdoti.
Nella grecia micenea, la classe degli scribi serviva i grandi capi guerrieri. Sebbene scrittura e istruzione fossero considerate importanti nella Roma imperiale, la posizione dello scriba fu spesso ambivalente, in molti casi poteva trattarsi di uno schiavo, spesso di origine greca.
Tra gli Israeliti la posizione dello scriba fu inizialmente molto influenzata da modelli egizi, il ruolo più ambito era quello dello scriba reale. Nel Giudaismo gli scribi divennero professionisti esperti della scrittura del rotolo della Torah, allo scriba non era consentito scrivere a memoria, ma doveva copiare il testo da un modello scritto e prima di cominciare doveva fare un bagno rituale per prepararsi in modo speciale, per poter scrivere il nome di dio.
Durante il VII e l’VIII secolo il Cristianesimo cominciò a diffondersi lungo le vecchie linee di comunicazione, portando con se la Bibbia, in questo contesto fu una figura di somma importanza.
L’Islam mostrò grande rispetto per lo scriba, specie se era un abile calligrafo e se si dedicava alla scrittura del Corano.
Tutti i più grandi monasteri in Irlanda, Gran Bretagna e nel continente avevano i propri speciali scriptoria, in cui monaci consacrati, di grande ingegno, lavoravano come scribi, miniatori e rilegatori. Molto del lavoro era un’attività di gruppo, le ore erano lunghe, sopratutto durante i mesi invernali. Come nell’antica Mesopotamia le classi dominanti erano spesso analfabete.
>> Capolettera ornato
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Carlo Magno, il cui nome è sempre stato associato a una delle più eleganti scritture, la minuscola carolina, cercò accanitamente di dominare l’arte della scrittura, non progredì molto oltre la capacità di trascrivere il proprio nome; altri personaggi nobili si limitarono all’uso di tre croci al posto della firma. Ci furono naturalmente eccezioni, Enrico I di Inghilterra era noto per la sua competenza nell’arte della scrittura, in seguito Massimiliano I d’Austria fu un abile calligrafo.
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Col progredire del Medioevo, la vita economica e politica divenne sempre più complessa, creando l’esigenza di una più ampia diffusione di istruzione. Gli scriptoria monastici cessarono di essere il centro principale della produzione libraria, il mercato dei libri si estese.
L’introduzione della stampa estese la lettura e la scrittura ad un pubblico più ampio. La scrittura divenne una questione pratica con la diffusione dell’educazione elementare in Europa occidentale e in America, l’alfabetizzazione universale divenne lo scopo definitivo della scrittura che cessò di essere una virtù rara.
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L’invenzione dei Caratteri Mobili La data del 23 febbraio 1455 segna una delle pietre miliari sulla strada del progresso umano. Quel giorno a Magonza, in Germania, vedeva la luce la stampa a caratteri mobili. L’uomo a cui è attribuito il merito di questa invenzione è Johann Gutenberg. Fino ad allora i libri venivano copiati a mano, tecnica che richiedeva molto tempo e un notevole costo. Questa nuova tecnica non solo accorciava i tempi di realizzazione ma rendeva possibile la stampa di più copie di uno stesso libro a basso costo il che permetteva a un gran numero di lettori di ogni estrazione sociale di accedere ad informazioni fino ad allora alla portata di pochi eletti. Il primo libro che Gutenberg pensò di stampare fu la Bibbia, un’opera in quel tempo talmente costosa che solo alcuni privilegiati ne possedevano una copia. Quel giorno furono date alla stampa ben 180 copie di quel prezioso
libro ognuna delle quali constava di 1.282 pagine, ciascuna con due colonne di 42 righe, per questo motivo quell’opera è stata anche denominata la “Bibbia a 42 linee”. Il grande vantaggio della stampa a caratteri mobili è costituito dalla possibilità di scomposizione e di riutilizzo degli stessi caratteri per altre composizioni, nonché dalla possibilità di stampare un grande numero di copie identiche, in brevissimo tempo, rispetto ai libri manoscritti. Per ogni lettera, occorre fabbricare un punzone
di metallo molto duro, recante all’estremità la lettera incisa a rilievo. Questa matrice serve a incidere una matrice di metallo meno duro dove la lettera viene impressa in un incavo, in quest’ultima matrice si possono quindi fondere in quantità desiderate i caratteri tipografici. Il metallo impiegato nella fusione è la lega di piombo, stagno e antimonio.
La composizione a caratteri mobili, avviene mettendo in sequenza carattere dopo carattere, riga dopo riga. L’operazione del comporre rimane lenta, costosa e inadeguata all’aumento della produzione editoriale, questo problema verrà in parte risolto successivamente con l’avvento della composizione meccanica (linotype e monotype).
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Varie fasi per la produzione di un carattere tipografico 1) Punzone 2) Punzonatura 3) Punzonatura 4) Matrice ottenuta dalla punzonatura. 5) Fusione del carattere mediante l’introduzione del metallo fuso nella staffa contenente la matrice.
>> Composizione a caratteri mobili
>> Caselle per singole lettere
>> Composizione a caratteri mobili manuale
>> Carattere bastoni, caratteri mobili
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La stampa nelle città tedesche Verso la fine del XV secolo, l’attività tipografica si diffonde di città in città, solo in alcune di esse però assume una certa importanza. In tutta la Germania e nei Paesi ad essa legata culturalmente, l’uso del carattere gotico è una costante. La Riforma, che produce volumi di carattere teologico in quantità enorme rispetto a quelli di carattere umanistico, contribuisce ad incentivarne l’impiego.
Fraktur ABCDEFGHIJKLM NOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmn opqrstuvwxyz 0123456789 ’()*+,-./:;<=>?@ Fraktun Il Fraktun, disegnato agli inizi del XVI secolo, rimane il carattere il carattere più usato nel paesi della Riforma per i successivi quattrocento anni.
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La diffusione della Stampa in Europa In seguito, gli allievi di Gutenberg e di Schöffer si disperdono in Europa, contribuendo alla diffusione della stampa. In un primo tempo la diffusione avviene nelle città tedesche dei dintorni, l’espansione avviene per cerchi concentrici e fra le prime città figurano Subiaco, dove ha sede una antica abbazia, Venezia e Roma. Dopo alcuni decenni la stampa a caratteri mobili è diffusa in tutta l’Europa, mentre in Oriente e nei nascenti paesi americani si affermerà più lentamente. Nascono degli specialisti: disegnatori di caratteri, gli incisori, i fonditori dei tipi e i torcolieri. I tipografi diventavano anche editori e le tipografie luoghi di incontri e scambi culturali. Inizia a farsi strada verso la fine del Quattrocento, l’idea che si possa scindere il lavoro del tipografo da quello dello stampatore.
La diffusione della stampa in Italia Nella biblioteca dell’Abbazia di Subiaco, sono conservati i primi incunabili stampati in Italia. I libri prodotti in questi laboratori eccellono per qualità ed accuratezza. A Roma è attivo un’altro tipografo tedesco, Ulrich Hain, senza dubbio il primo in Italia a stampare un libro illustrato. Dopo Roma anche Venezia, è meta di tipografi tedeschi. Venezia diventa, un importante centro di produzione libraria, in questo contesto si forma una delle maggiori figure rinascimentali di tipografo-editore: quella di Aldo Manuzio.
Aldo Manuzio Il più importante editore- stampatore del Rinascimento. A lui si deve l’affermazione definitiva del carattere latino su quello gotico e alla diffusione dei testi classici. La sua attività di tipografo inizia intorno al 1495; per la progettazione dei suoi caratteri si avvale dell’opera del bolognese Francesco Griffo, che aveva disegnato varie serie, tra queste una nuova serie di caratteri inclinati, derivanti dalla scrittura corsiva. Con questi corsivi, che gli anglosassoni chiamano “italics”, Manuzio stampa la sua famosa serie di libri classici.
>> Aldo Manuzio
>> Carattere Aldino >> Marchio della casa editrice Manuzio
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Garamond criticavano il Chiesa Cattolica. Ma in realtà era un capro espiatorio, sacrificato al posto del suo cliente Margherita di Navarra , una sorella del re e sostenitore entusiasta di Lutero. I potenti teologi della Sorbona erano semplicemente troppo codardi per intraprendere qualsiasi azione nei confronti della pubblicista aristocratica se stessa. >> Claude Garamond
Parigi, la vigilia di Natale, 1534. Come innumerevoli famiglie dilettava nei volti felici dei loro figli, 35 anni, Claude Garamond stava vivendo il momento più terribile della sua vita. Stava guardando con le lacrime agli occhi come il suo maestro, la stampante Antoine Augereau fu bruciato sul rogo, insieme con i suoi libri. Erano tempi turbolenti, nelle prime fasi del Rinascimento francese, piene di fede nel pensiero intellettuale, per iscritto, nei libri e nell’umanesimo. La Bibbia è stata in fase di stampa in lingua volgare per la prima volta, le bollette che protestano contro la messa annunciavano la Riforma, tesi di Lutero circolavano, e lotte di potere religioso erano all’orizzonte. Augereau è stato accusato di scrivere opuscoli che
La strada di Parigi GrandRue Saint-Jacques era un luogo di ritrovo per editori e stampatori di mentalità aperta. Uno di questi è stato Antoine Augereau, che ha tenuto il parere che le nuove idee necessitano di nuovi caratteri tipografici. Il suo apprendista Claude, che aveva già dimostrato la sua attitudine in molte occasioni, ha accettato questa sfida. Nel 1530, sotto la supervisione di Augereau, ha inciso il suo Cicerone (12 punti) carattere per il famoso stampatore Robert Estienne . Il suo lavoro ha ricevuto grande ammirazione. Quasi 100 anni più tardi, intorno al 1620, è stato riprodotto dalla stampante svizzero Jean Jannon sotto il nome di Garamond , e rapidamente ha raggiunto fama mondiale. Dopo la morte di Augereau, Claude Garamond ha aperto il
proprio laboratorio nel Rue des Carmes , dove ha perfezionato il suo tipo romano. Su suggerimento del rettore della Sorbona, Jean de Gagny , ha progettato un corsivo per il suo Cicerone del 1530, il futuro Garamond. Fino ad oggi, questo corsivo è considerato da molti designer di tipo ad essere l’epitome della perfezione estetica. Dopo la morte di Garamond nel 1561, parte del suo repertorio tipografico passò in possesso della Imprimerie Royale. La maggior parte delle matrici e punzoni, tuttavia, sono stati acquistati da Christophe Plantin di Anversa. Il modello per le interpretazioni attuali della Garamond: il carattere di campione Egenolff-Berner dal 1592. Dopo quasi 200 anni di oblio, questi sono stati rivitalizzati nel 1928, sulla base dei vecchi campioni della fonderia Egenolff-Berner, e sono indicati come i “Garamond punches”. Molte fustellatrici, fonderie e type designer da allora hanno preso Garamond come modello per i propri caratteri. Due esempi di questo sono di Tony Stan ITC Garamond e carattere romano di Jan Tschichold Sabon. Tra i Garamonds
digitali disponibili, quello di Adobe è considerato uno dei migliori. Le caratteristiche principali di questo carattere sono: la “e” con la chiusura interna molto alta, la “a” ristretta con la chiusura interna molto bassa, le maiuscole sono molto più grandi rispetto alle minuscole, le aste piuttosto leggere ma con chiaroscuri accentuati, alcune volute irregolarità nel disegno e nell’allineamento.
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Garamond
ABCDEFGHIJKLMN OPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmn opqrstuvwxyz 0123456789 ’()*+,-./:;<=>?@ >> Carattere tondo inciso a Parigi da Claude Garamond nel 1531. Le caratteristiche principali di questo carattere sono: la “e” con la chiusura interna molto alta, la “a” ristretta con la chiusura interna molto bassa, le maiuscole sono molto più grandi rispetto alle minuscole, le aste piuttosto leggere ma con chiaroscuri accentuati, alcune volute irregolarità nel disegno e nell’allineamento.
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Didot Il Settecento francese è dominato, nel campo dell’arte tipografica, da due grandi famiglie di tipografi-editori: I Fournier e i Didot. Per l’eccezionale livello qualitativo della stampa, per l’alto prestigio della carta, per l’estrema accuratezza nella revisione dei testi, le edizioni prodotte da questi grandi colossi della tipografia non possono in alcun modo essere pargonate ad altre produzioni, se non a quella di Giovanni Battista Bodoni, attivo a Parma verso la fine del secolo. Prima di Napoleone si incoronò imperatore il 2 dicembre 1804, aveva biglietti d’invito realizzati dai migliori stampatori della città, il Offizin Didot . A tempo di record, di 40 anni, Firmin Didot creato il carattere “Romain de L’Empereur” (imperatore romano), che è stato utilizzato solo una sola volta. Il carattere esclusivo è stato il primo ad includere le virgolette in una forma che è ancora in uso oggi nel mondo di lingua inglese:. Il “guillemets anglais”, un 66 e 99 in quota minuscola Firmin Didot aveva rilevato tipografia
del padre con il suo fratello maggiore Pierre nell’anno rivoluzionario del 1789. Pochi anni dopo si sono trasferiti nelle stanze dell’ex Imprimerie Royale al Louvre, dove si produceva belle edizioni in folio delle opere di Virgilio, Orazio e Lafontaine, ambientato in una rielaborazione perfezionata di il tipo di Didot dal nome del loro padre, François Ambroise. Il font Roman impeccabile neoclassico presto divenne predominante in tutta Europa.
>> Foto: Firmin Didot collezione di famiglia
>> Questa medaglia d’oro è stata presentata al Firmin Didot da Napoleone in una mostra industriale nel 1801.
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Didot ABCDEFGHIJKLMN OPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmn opqrstuvwxyz 0123456789 â&#x20AC;&#x2122;()*+,-./:;<=>?@ >> Il Didot, si distingue da tutti i precedenti per i tratti regolari, per il forte contrasto tra gli spessori delle aste e per le grazie molto nette e sottili.
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Bodoni Il ventiseienne incisore Giambattista Bodoni , figlio di una stampante italiano, stava andando via da Roma, per un viaggio di due settimane alla Cambridge University Press . Nel suo bagaglio aveva con sé il suo attuale libro preferito: il Nuovo Testamento, stampato dalla “perfezionatore di tipo romano neoclassico” John Baskerville , direttore della sala stampa. Bodoni sperava di completare il suo apprendistato come un incisore di caratteri sotto la sua supervisione. Ma prima aveva addirittura raggiunto il confine con l’Austria, un attacco di febbre portato la spedizione di una brusca fine: Bodoni aveva la malaria. In una casa di cura del Nord italiano ha recuperato più velocemente di quanto i medici previsto, ma non ha fatto nuovi piani, spendendo il suo tipo di taglio tempo invece. Dopo una visita a Parma, ha assunto la carica di direttore della Stamperia Reale lì nel 1768, commissionato da numerosi duchi amanti dell’arte per farne uno dei più grandi tipografie italiane. Bodoni lavorato sul Manuale Tipografico fino alla sua morte nel 1813 . E ‘stato completato dalla vedova nel 1817 e pubblicato in una tiratura
di 250 copie. Nel 1771, con lo scopo di tenerlo alla sua corte, il duca Ferdinando di Borbone-Parma ha dato il permesso Bodoni di stabilire un ufficio stampa privata al palazzo. Lì, ha ben presto iniziò a produrre fogli ed edizioni speciali di classici, che ha attirato grande attenzione in tutta Europa, perché Bodoni impostare quasi ogni edizione in una nuova carattere tipografico. Lo ha portato il titolo di “stampante per Re e Re di stampanti” Bodoni corse Stamperia Reale per più di 40 anni fino alla sua morte nel 1813. Nel corso dei cinque anni che seguirono, la sua vedova Margherita gradualmente organizzato la grande ricchezza di tipo che si era creato. La tipografia ha lavorato quasi esclusivamente sulla conservazione dell’eredità del marito. Infine, nel 1817, ha pubblicato due volumi “Manuale Typografico”, in una tiratura di soli 250 esemplari. Con 142 alfabeti ei corsivi corrispondenti, caratteri di script e ornamenti, continua a impegnarsi interpreti di Bodoni a questo giorno. Quando si usa il “tipo reale” è importante notare che le sue forme armoniose e netto
contrasto tra bianco e nero richiedono un’attenta gestione. Bodoni non è il tipo di carattere di burocrati carta mischiare. Né è particolarmente pratico. Ma quando si tratta di presentare un testo importante per il suo massimo vantaggio, si fa bene a imparare da Bodoni stesso e utilizzare un sacco di spazio bianco, linea generoso leader e una dimensione di carattere di almeno 10 punti.
Il carattere tipografico inciso da Bodoni sintetizza tutte le conquiste di disegno di caratteri precedenti, espressione fedele dello stile neoclassico individuabile nella sua armonia. Le più importanti caratteristiche sono: I chiaroscuri molto contrastati, la linearità geometrica del disegno e la larghezza costante delle aste. Questo carattere è stato inciso dalle case più importanti del nostro secolo.
>> Uno dei 142 verticale font Bodoni nel Manuale Typografico (Image: Octavo / Bridwell Library)
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Bodoni
ABCDEFGHIJKLM NOPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmn opqrstuvwxyz 0123456789 ’()*+,-./:;<=>?@ >> Il carattere tipografico inciso da Bodoni sintetizza tutte le conquiste di disegno di caratteri precedenti, espressione fedele dello stile neoclassico individuabile nella sua armonia. Le più importanti caratteristiche sono: I chiaroscuri molto contrastati, la linearità geometrica del disegno e la larghezza costante delle aste. Questo carattere è stato inciso dalle case più importanti del nostro secolo.
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I Caratteri Tipografici nel 900 Times New Roman Akzidenz Grotesk Futura Helvetica
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Times New Roman Il direttore del quotidiano di Londra The Times , William Lints-Smith , aveva sentito dire che il tipografo rispettato Stanley Morison (40) è stato impressionato dalla qualità di stampa del suo giornale. Il 1 ° agosto 1929, si trovassero seduti uno di fronte all’altro, presso gli uffici editoriali, discutendo una riprogettazione della carta. Morison, che era stato consulente artistico per il produttore di attrezzature composizione Monotype per i sei anni precedenti, ha colpito il giornalista con i suoi argomenti, e sotto l’impulso del momento Lints-Smith gli ha offerto un lavoro come consulente. Il primo conflitto delle volontà sorse quando Morison ha annunciato che il periodo successivo al “Times” nella targhetta del giornale non sarebbe sopravvissuto il suo redesign. Lints-Smith ha consultato con gli editori e, una settimana dopo, ha dato il suo consenso. Verso la fine del 1930, dopo gli esperimenti infruttuosi con le macchine da stampa, Morison ha deciso che il
giornale aveva bisogno di un nuovo carattere tipografico della propria . Nel gennaio 1931 ha presentato due progetti: un Perpetua rielaborato e un Plantin modernizzato. Un gruppo di esperti ha deciso su quest’ultima, che ben presto divenne famoso in tutto il mondo come “Times New Roman” e ha sostituito il suo predecessore “Tempi Old Roman”. Il relatore per parere tempi Victor Lardent creato una prima versione del nuovo tipo di carattere in base alla Morison di specifiche. Specialisti al Monotype poi rivisto il progetto per l’incisione e la colata. L’edizione Times of 3 ottobre 1932 è stato il primo ad essere pubblicato nel nuovo font, inizialmente per uso esclusivo di un anno. Monotype poi concesso in licenza i suoi tempi per Linotype e intertype macchine linea di colata. Il primo libro ambientato in tempi fu pubblicato nel 1934, e negli Stati Uniti il tempo riviste, Vita e fortuna passa al successo nuovi font. macchine da stampa nuove e migliori varietà di carta hanno portato nei primi anni
1950 a Times ‘di Londra di nome-giver abbandono il tipo di carattere. Ma ha goduto una rinascita nel 1980 grazie all’invenzione della stampante laser, che ha incorporato in una forma digitalizzata su un chip di memoria. Insieme con i browser web e programmi di elaborazione testi, i sistemi operativi Windows e Mac-OS - che includono Times New
Roman - sostenuti profilo del carattere nel corso di molti anni. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha recentemente ottenuto la sua sopravvivenza decidendo all’inizio del 2004 che tutti i documenti diplomatici in futuro devono essere impostati in Times 14 punti anziché 12 punti Courier.
>> I tempi attraverso gli anni: 1: La prima edizione, pubblicata il 1 ° gennaio 1788, fissato (in parte) in Caslon 2: Prima della riprogettazione: black-lettera tipo e un punto dopo “Times” 3: introduzione di Times New Roman di Stanley Morison il 3 Ottobre 1932 4: Claritas carattere tipografico nel 23 aprile edizione 1953 5: tempi moderni da Luke Prowse, in uso dal 20 novembre 2006
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Times New Roman ABCDEFGHIJKLMN OPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmn opqrstuvwxyz 0123456789 ’()*+,-./:;<=>?@ >> Il Times New Roman, è stato disegnato da un gruppo di esperti per il quotidiano Times, adottato in occasione di una nuova impostazione grafica del giornale nel 1931. La sua grande diffusione è dovuta principalmente alla sua moderna interpretazione dei caratteri più importanti del del Cinquecento e del Settecento. Oltre i Times New Roman sono solo poche decine i caratteri attualmente usati nell’editoria, tutti costruiti su un disegno essenziale. Nella progettazione di caratteri adatti alla comunicazione pubblicitaria, che si riscontrano delle maggiori novità. Caratteri privi di grazie, immediati e leggibili, tra cui l’Helvetica.
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Akzidenz Grotesk Il grande stilista aziendale tedesco Anton Stankowski (1906-1998) ha annunciato in una pubblicità nel 1989: “Accetto soltanto caratteri funzionali. Quello che state leggendo in questo momento è quello che ho preferito per 60 anni. È Akzidenz-Grotesk”. Akzidenz Grotesk (anche chiamato Haas Grotesk) è un carattere realist sansserif in origine prodotto dalla fonderia di caratteri tedesca H. Berthold AG nel 1896. La versione attuale dell’Akzidenz Grotesk proviene da un progetto dei primi anni ‘50, diretto da Günter Gerhard Lange per Berthold, per espandere la famiglia di font, aggiungendo un grande insieme di caratteri, ma mantenendo le caratteristiche del modello del 1896. Alcuni nuovi pesi, condensed e extended widths sono stati distribuiti sotto il nome Standard. Mentre Günter Gerhard Lange cerca di mantenere in maniera accademica le imperfezioni dell’Akzidenz Grotesk, il carattere svizzero del 1957 di Max Miedinger, Helvetica, lo usa come modello cercando di ottenere un aspetto più coerente e uniforme. Akzidenz Grotesk ha anche influenzato il carattere del
1956 di Adrian Frutiger Univers e quello di Bauer and Baum Folio. Molto apprezzato dagli esponenti dello Stile tipografico internazionale, detto anche Stile svizzero o Scuola svizzera. AG divenne il carattere fulcro di questo stile, i cui punti cardinali sono la chiarezza, la leggibilità e l’obiettività, senza alcun accenno al decorativismo con l’uso di gabbie e una preferenza per la fotografia al posto delle illustrazioni o dei disegni sviluppatosi in Svizzera negli anni cinquanta. Molti dei primi lavori afferenti allo Stile tipografico internazionale utilizzano la tipografia come elementi di design assieme al bodycopy. Da quest’ultima caratteristica deriva il nome della corrente. In pubblicità questo stile di grafica verrà impiegato con parsimonia perché ritenuto troppo freddo e poco emotivo.
>> Manifesto di presentazione della font per il download.
>> La segnaletica per la metropolitana di New York è stato progettato da Massimo Vignelli nel 1972 con un carattere tipografico denominato “Standard” , un seguace di Akzidenz - Grotesk disponibile negli Stati Uniti al momento .
>> Neue Grafik , la “Rassegna Internazionale di progettazione grafica e argomenti correlati”, è stato avviato dal designer Josef MüllerBrockmann e pubblicato in diciotto edizioni tra il 1958 e il 1965 da un collettivo editoriale composto da lui, Richard Paul Lohse, Hans Neuburg und Carlo Vivarelli ( LMNV). I volumi completi sono ora disponibili in un eccellente ristampa in facsimile da Lars Müller Publishers. Neue Grafik è un importante punto di riferimento nella storia recente del graphic design. Dopo le altezze della rivoluzione digitale ora segue un rinnovato interesse per la materiadi-fatto concetti e linguaggi forma chiara. Ciò spiega l’interesse per la posizione quasi integralista dei quattro stilisti zurighesi, che erano responsabili per il contenuto della rivista.
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Akzidenz Grotesk ABCDEFGHIJKLMN OPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmn opqrstuvwxyz 0123456789 â&#x20AC;&#x2122;()*+,-./:;<=>?@ >> Prodotto dalla fonderia Berthold nel 1898.
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Futura La fiaccolata cominciato a muoversi alle 10 di sera appunto, sotto la pioggia battente. Al suono di un tedesco SA brass band, studenti, professori e unità SA e delle SS marciato attraverso la Porta di Brandeburgo , scortato dalla polizia a cavallo. Erano diretti verso la Opernplatz (ora si chiama Bebelplatz), dove in precedenza quel giorno un grande falò era stato preparato. Pochi minuti dopo, i libri “corrosivo” di Heinrich Heine, Erich Kästner, Karl Marx, Kurt Tucholsky e molti altri sarebbero “consegnati al fuoco”. La miglior biografia di Renner, “The Art of Typography” (1998), è stato scritto da FontFont designer Chris Burke. Il documento polemico dal titolo “Cultural bolscevismo?» non appare sulla “lista marrone” del 10 maggio 1933. Questa difesa appassionata della modernità in architettura e arti visive, scritto da Paul Renner, era stato pubblicato Sei mesi prima di Eugen Rentsch a Zurigo. Anche nel 1932, l’autore era più stato in grado di trovare un editore nel suo paese natale. L’uscita del libro ha provocato agitazione contro l’artista nel Völkischer Beobachter ,
come era prevedibile, e nel mese di aprile 1933, Renner è stato arrestato e licenziato dal suo incarico di direttore della Scuola Maestro per le stampanti a Monaco di Baviera. Fuggì in Svizzera un mese più tardi. Per fortuna, Paul Renner aveva pubblicato il suo successo Futura famiglia di font nel 1927. I diritti di autori di questo gli ha fornito un reddito affidabile durante il periodo nazista. La riproduzione del campione carattere Bauer Futura con il Futura OpenType da Elsner + Flake Futura, le prime bozze dei quali risalgono al 1924, è stato molto ispirato dal Bauhaus. Renner ha considerato il carattere tipografico come superamento del “inconciliabilità di capitelli romani e casi di personaggi minori latini originari scritto a mano minuscola carolina”.
>> La migliore biografia di Renner , “The Art of Typography “ (1998) , è stato scritto da FontFont designer Chris Burke .
La sua Futura era il prototipo di un geometrico sans-serif Lineare-Antiqua . Anche se Renner mantenuto insoliti (anticorsivo) forme per una, g, n, m e r nella prima pubblicazione del font, Futura ha raggiunto il suo grande successo senza questi caratteri. Sul primo foglio del campione dalla fonderia Bauer nel 1927 sono stati promossi come caratteri speciali , ma il secondo, nel 1928 non è più nemmeno loro compresi. La versione OpenType recentemente rilasciato di Elsner + Flake di Futura comprende gamma originale di Renner di caratteri . Il font del titolo Volkswagen si basa su una Futura che è stato impressionante riutilizzati dal MetaDesign nel 1998
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Futura
ABCDEFGHIJKLMNO PQRSTUVWXYZ abcdefghijklmn opqrstuvwxyz 0123456789 ’()*+,-./:;<=>?@ >> Disegnato da Paul Renner nel 1927 per la fonderia Bauer, dopo l’Helvetica il carattere senza grazie più usato.
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Helvetica “In primo luogo imparare un mestiere vero e proprio”. Sono le parole con cui il padre di Max Miedinger mettere fine al dibattito sul futuro della carriera di suo figlio, che desiderava diventare pittore. Nell’autunno del 1926, Miedinger Junior ha iniziato un apprendistato con la società di stampa Zurigo Jacques Bollmann . Quattro anni più tardi, lo sapeva con certezza: “Voglio essere un designer”. Corsi serali con Johann Kohlmann presso la Scuola di Zurigo di Arti e Mestieri ha confermato il suo interesse. Infine, nel 1936, Max Miedinger è riuscito a mettere il suo talento per uso professionale - come tipografo in studio pubblicitario del Globus catena di grandi magazzini. Lì, nel corso dei dieci anni successivi, ha creato manifesti, inserzioni su giornali, il lettering aziendale e di stampa per uso interno. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Miedinger lasciato il trambusto di Zurigo e ha cominciato a lavorare come commesso al tipo Haas Foundry a Münchenstein, vicino a Basilea. Il regista Eduard Hoffmann è stato colpito dalla versatilità di
Miedinger e, dopo aver visto il suo quaderno di schizzi per tipo nuovo, lo fece entrare nel suo “progetto segreto”, che sperava avrebbe portato la Haas fonderia al nuovo successo commerciale. Per la sua concorrente H. Berthold era pericolosamente vicino a corteggiare i clienti della società svizzera di successo con il suo Akzidenz Grotesk . La Tipografia svizzera era nel suo periodo di massimo splendore. Hoffmann sperava di mettere fine a questo sviluppo con un nuovo sans-serif, che Miedinger era in grado di progettare. Come base per il suo progetto ha usato un lineare sansserif pubblicato dalla fonderia di Lipsia Schelter & Giesecke nel 1880, Schelter Grotesk . Pochi mesi dopo, le prime prove di Neue Haas Grotesk erano sulla scrivania di Hoffmann. Neue Haas Grotesk ha fatto il suo debutto nell’estate del 1957. Due anni dopo, la Tipografia svizzera si rovesciava in Germania, non era completamente soddisfatto del nome, aveva bisogno di un nuovo nome che avrebbe dato l’origine geografica del carattere immediatamente
comprensibile. Una mattina, dopo una notte lunga e inquieta, Eul mise una lettera che suggerisce il nome “Helvetia” nella casella di posta del suo capo Erich Schultz-Anker, lui, a sua volta, dopo una breve consultazione con Eul, ha cambiato questo di “Helvetica” , e ha lanciato il carattere tipografico nei primi mesi del 1961. Questa lettera ha dato all’Helvetica il suo nome nel 1959. Il documento originale è di proprietà di Erik Spiekermann. Nel 1960, il carattere tipografico denominato distintamente divenne un successo internazionale senza precedenti. L’Helvetica diventa un carattere dal gran numero di imitazioni, reso in una sorta di “minaccia tipografico” agli occhi di alcuni critici. Disegni aziendali Innumerevoli compresi quelli di Lufthansa, Bayer, Hoechst, la Deutsche Bahn, BASF e BMW utilizzano Helvetica per la loro identità. Questo non è a causa di una mancanza di ispirazione da parte dei progettisti, ma perché la popolarità di Helvetica significava che era sempre disponibile. Nel 1983, D. Stempel progettato Neue Helvetica per le apparecchiature composizione Linotype. Nel corso di questo processo, i vari tipi di carattere Helvetica, che si era evoluta nel tempo sono state armonizzate. Solo
due anni dopo, Linotype ha assunto Stempel AG e ha deciso di sciogliere la società. Negli anni che seguirono, Neue Helvetica crebbe fino a includere 51 caratteri, e continuò la storia di successo iniziata dal suo predecessore. Quando Linotype definiva la base tecnica per Desktop Publishing (DTP) con Apple e Adobe, nel 1985, l’originale Helvetica tornò a giocare un ruolo chiave. Quattro tipi di carattere della famiglia Helvetica sono stati tra i primi undici caratteri integrati nella stampante laser di Apple, che istituisce un “kit d’avviamento tipografico” per la progettazione basata su computer.
>> Frontespizio dell’opuscolo lancio Helvetica di D. Stempel (Immagine : FontShop)
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Helvetica ABCDEFGHIJKLMN OPQRSTUVWXYZ abcdefghijklmn opqrstuvwxyz 0123456789 â&#x20AC;&#x2122;()*+,-./:;<=>?@ >> Grazie alla sua purezza e alla varianti che sono state progettate negli anni successivi. Oggi scaricando il pacchetto Helvetica si contano 295 versioni di Helvetica.
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I Caratteri:
classificazione estetica Sono state tentate numerose classificazioni dei caratteri tipografici da un punto di vista estetico. In Italia, Aldo Noverese, studioso di estetica del carattere e disegnatore di caratteri per la fonderia Nebiolo, ha proposto una classificazione in dieci gruppi, secondo criteri storici ed estetici: Lapidari, Medievali, Veneziani, Transizionali, Bodoniani, Scritti, Ornati, Egiziani, Lineari, Fantasie.
Queste dieci famiglie si dividono a loro volta in due gruppi: con grazie e senza grazie. Le grazie sono i tratti terminali di ciascuna lettera. Le differenze tra le varie famiglie sono si riferiscono semplicemente alle grazie, si possono notare anche altri dettagli, ad esempio il maggiore o minore contrasto, ovvero la presenza o meno di variazioni di spessore tra le aste.
>> Esempi di cartteri con grazie e senza grazie.
a a
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>> Commercialmente i caratteri vengono indicati con il nome del disegnatore o del fonditore o con un nome di fantasia. Al nome si accompagna l’indicazione dello stile, della proporzione e dello spessore delle aste. Spesso compaiono i corrispondenti termini inglesi:
Roman, Italic, Expanded, Condensend, Thin, Light, Medium, Bold, Extra Bold. Non tutte le serie di caratteri sono disponibili in tutte le varianti.
allineamento superiore
tratti ascendenti
allineamento medio superiore linee mediane allineamento medio inferiore
allineamento inferiore
spalla
spalla
parte superiore parte centrale
occhio delle minuscle
altezza del maiuscolo
parte inferiore
tratti discendenti o code
spalla spalla >> La dimensione del “corpo” è espressa in punti tipografici e corrisponde all’altezza del carattere, comprese le parti ascendenti e discendenti.
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Lapidari
Trajan
Medioevali
Goudy Text
Veneziani
Garamond
Transizionali
Baskerville
Bodoniani
Bodoni
abcdefghijklmnopqrst ABCDEFGHIJKLMNOPQR 0123456789
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLMNOP 0123456789 abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLMNOPQRS 0123456789 abcdefghijklmnopqrstuv ABCDEFGHIJKLMNOP 0123456789 abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLMNOPQRS 0123456789
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Scritti
Ornati
Egiziani
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Shelley
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLM 0123456789 Arnold Bรถcklin
abcdefghijklmnopqrstuvw ABCDEFGHIJKLMNOPQRS 0123456789 Rockwell
abcdefghijklm opqrstuvwx ABCDEFGHIJKLMNOPQR 0123456789
Lineari
Helvetica
Fantasia
Industria Inline
abcdefghijklmnopqrstuvwxyz ABCDEFGHIJKLMNOPQRS 0123456789
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Le Font Nei sistemi DTP il termine “carattere tipografico” è stato sostituito con il termine “font”, che indica la versione digitalizzata del carattere. Le font sono un particolare tipo di software che contiene la descrizione matematica, sotto forma di profili, di tutte le lettere e i segni contenuti in un carattere tipografico. Le font più diffuse utilizzano un linguaggio PostScript. Ogni font contiene anche i valori standard di spaziatura tra lettera e lettera e tra parola e parola. Esistono poi alcune font che contengono, al posto dei caratteri, disegni e simboli.
>> l’Outline della lettera.
L’unità di misura, il tipometro, la giustezza, l’interlineatura. Nel 1770 Francois A. Didot introduce il sistema di misura basato sul punto tipogafico, che corrisponde a 0,376 mm. Quando indichiamo che un carattere è corpo 8 significa che la sua altezza, è di 8 punti.
>> crenatura: lo spazio tra una lettera e l’altra.
>> interlinea: lo spazio tra una riga e l’altra.
La larghezza di una colonna di testo si chiama giustezza. L’inerlinea è lo spazio tra una riga e l’altra. Lo strumento indicato per misurare i caratteri e l’interlinea si chiama Tipometro.
>> La lettera come insieme di pixel.
>> Il risultato stampato.
Storia della Scrittura e del Carattere Tipografico
>> Dal disegno alla font digitale.
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Nuove tendenze di scrittura Alfabeto Lucini
Un progetto di Bruno Munari
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The 3D Type Book
Storia della Scrittura e del Carattere Tipografico
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The 3D Type Book >> Lettere Fritte
Scrittura automatizzata