Racconta Svetonio che Giulio Cesare, il quale aveva ripudiato la moglie Pompea dopo avere scoperto una sua tresca con Clodio, in occasione del processo di divorzio affermò di non sapere nulla a tale proposito e che, quando gli venne domandato per quale motivo volesse ripudiare la moglie, rispose: “Perché credo che la moglie di Cesare non debba essere neppure toccata da un sospetto”. Questo racconto, e la frase idiomatica appena ricordata, ben si attagliano a una recente vicenda di cui si è occupato il Mediatore europeo. Si tratta di una questione curiosa e a prima vista marginale, relativa alla sponsorizzazione commerciale dei lavori del Consiglio, laddove il
Mediatore è stato chiamato a valutare in particolare l’opportunità, dovuta a esigenze di tutela della reputazione e della neutralità dei lavori del Consiglio, che la sponsorizzazione sia regolamentata, se non addirittura vietata.
La vicenda è stata portata all’attenzione del Mediatore dall’organizzazione indipendente foodwatch, che si occupa di tutelare i diritti dei consumatori per quanto riguarda la qualità del cibo, che, dopo essersi infruttuosamente rivolta al Consiglio per lamentare l’inopportunità di alcune sponsorizzazioni commerciali di eventi svoltisi durante la presidenza di turno rumena del primo semestre 2019,
ha ritenuto che si fosse in presenza di una caso di cattiva amministrazione. Come noto, il Mediatore europeo è uno dei meccanismi, probabilmente il più conosciuto, attraverso i quali l’ordinamento giuridico dell’Unione europea assicura il diritto alla buona amministrazione. Secondo l’art. 228, par. 1, TFUE esso “è abilitato a ricevere le denunce (…) riguardanti casi di cattiva amministrazione nell’azione delle istituzioni, degli organi o degli organismi dell’Unione, salvo la Corte di giustizia dell’Unione europea nell’esercizio delle sue funzioni giurisdizionali”. Il Mediatore fu istituito con il Trattato di Maastricht d e l 1992 i n
connessione con la cittadinanza europea (attualmente, art. 20, par. 2, lett. d, e art. 24, co. 3, TFUE), ma a esso può rivolgersi anche “qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro” (art. 228,
APPROFONDIMENTI
di IVAN INGRAVALLO
Sponsorizzazionicommerciali
Il Consiglio, le SPONSORIZZAZIONI COMMERCIALI e la moglie di Cesare...
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