Annata
2003
INDIETRO
Dopo ogni modello è indicato tra parentesi il genere di articolo: I = impressioni di guida P = prova su strada PSP = prova speciale
INTERNET
PROVA SU STRADA • LAMBORGHINI «GALLARDO»
Toro rampante Cinquecento cavalli e una precisione di guida millimetrica. La «Gallardo», più che entusiasmante, è un’arma affilatissima per sfidare i vicini di casa di Maranello. ●
196
4961 cm3
Dicembre 2003 • PROVA SU STRADA
●
368 kW (500 CV)
● 10
cilindri a V
●
Euro 4
●
€ 145.901
PROVA SU STRADA • Dicembre 2003
197
NON PIACE
PIACE Su auto del genere l’Esp compare di rado, ma tutto ciò che migliora la sicurezza è più che benvenuto.
Sbloccare il freno a mano non è un’operazione comoda: la leva è troppo alta sul tunnel centrale.
Minor fascino, ma praticità incomparabile, per le porte con apertura tradizionale.
Le levette del cambio sono piccole, oltre che un po’ alte rispetto alle «9 e 15» del volante.
CITAZIONI DA LE MANS Il volante smussato in basso (quasi da endurance) migliora l’accessibilità e conferisce un tocco corsaiolo. La plancetta con i tasti del cambio elettroattuato è al posto della leva tradizionale.
UN AMBIENTE MOLTO GRADEVOLE
Velocità max: 309,6 km/h
L
0-100 km/h: 4,2 s
E BANDIERE dell’Audi svettavano già a Sant’Agata un paio d’anni fa, quando venne presentata la «Murciélago», ma ciò nonostante l’erede della «Diablo» portava (e porta) con sé una filosofia costruttiva legata a doppio filo alle tradizioni della Casa emiliana. Per assistere a un cambio di rotta, abbiamo dovuto attendere la «Gallardo», che introduce un modo di realizzare le automobili sotto alcuni aspetti inedito per la Lamborghini. A cominciare dal telaio, che mette da parte la struttura a traliccio tipica di tante granturismo a favore di un modernis198
Dicembre 2003 • PROVA SU STRADA
0-200 km/h: 13,8 s
simo space-frame, una tecnologia nella quale eccellono, guarda caso, dalle parti di Ingolstadt. Il carattere delle sportive è così definito e peculiare che parlare di concorrenza diretta è sempre azzardato, ma per la «Gallardo» l’obiettivo era chiaro fin dall’inizio: insidiare la Ferrari «360 Modena» sotto il duplice aspetto delle prestazioni pure e della facilità d’utilizzo. E così, tanto per cominciare, è sparito quello che era una sorta di marchio di fabbrica, ovvero le porte che si aprono verso l’alto: alla Lamborghini, quasi a giustificarsi, dicono che questa è una
70-120 km/h in VI: 8,6 s
L’abitacolo è un piacevolissimo mix di sportività ed eleganza, con materiali pregiati un po’ ovunque e plastiche di qualità apprezzabile. La strumentazione (a sinistra) è integrata da tre indicatori supplementari.
peculiarità riservata ai modelli con 12 cilindri. In ogni caso, superato il piccolo «shock» iniziale, ci si consola con un’accessibilità impensabile su una «Murciélago», a tutto vantaggio di una possibile utilizzabilità quotidiana; e sistemarsi per bene al volante è questione di pochi istanti, grazie anche alle regolazioni elettriche dei sedili, una novità assoluta su un’auto col toro sul cofano. Ben trattenuti sul sedile, rigido ma a suo modo confortevole, nell’abitacolo della «Gallardo» non si fatica ad apprezzare l’«atmosfera» tipica di un prodotto fatto a mano, quasi per nulla disturbati PROVA SU STRADA • Dicembre 2003
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Tecnica
Tenuta di strada
UNA SUPERCAR EUROPEA
NON FA MAI LA MISTERIOSA
S
ulla «Gallardo» non mancano gli spunti d’innovazione, a cominciare dal telaio che, abbandonata la struttura a traliccio tipica di tante auto di questo genere, è realizzato con una gabbia d’alluminio: sviluppato in collaborazione con l’Audi (che lo produce negli impianti di Neckarsulm) è uno space-frame di grande rigidezza torsionale, che ha dimostrato eccellenti capacità d’assorbimento durante i crash test. Ascendenze tedesche anche per il motore, perché il basamento del «V10» di 5 litri arriva a Sant’Agata dallo stabilimento Audi di Györ, in Ungheria. Realizzato completamente d’alluminio, ha un’altezza contenuta grazie alle bancate con V di 90° (invece dei 72° canonici per un dieci cilindri) e per merito della lubrificazione con carter secco. Fasatura variabile sia sul lato aspirazione sia sul lato scarico e condotti d’aspirazione a lunghezza variabile contribuiscono a coniugare i 500 cavalli con una coppia notevole per il tipo di vettura (510 Nm a 4500 giri). Le qualità del telaio sono esaltate dalla trazione integrale e dall’innovativo sistema di ammortizzatori sviluppato dalla Koni, che adattano la risposta alle sollecitazioni della strada senza il benché minimo ricorso all’elettronica.
Modello
più della «Gallardo» • Carattere del motore meno della «Gallardo» • Un centinaio di cavalli kW CV 400 500
1,14
Ferrari «360 Modena»
1,13
Porsche «911 Turbo»
1,09
CIASCUNA EMOZIONA A SUO MOD0
La Ferrari «360 Modena» è la concorrente d’elezione della Lamborghini. Il motore è un bel po’ più piccolo (3.6 litri) e i cavalli sono «soltanto» 400, ma l’otto cilindri di Maranello ha un’erogazione e una rumorosità più corsaiole rispetto al «V10» della «Gallardo».
Nm 700 600
300
500 400
200 200
300 200
100 100
100 0
0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000
Coppia
Potenza
300 400
Dicembre 2003 • PROVA SU STRADA
1,14
Porsche «911 GT2»
L’appoggio sulle ruote esterne è omogeneo e sicuro, una caratteristica che trasmette al pilota la sensazione di tenuta costante e priva d’incertezze. La «Gallardo» risponde con la giusta sensibilità alle variazioni d’assetto apportate coll’acceleratore.
Le alternative
200
Acc. laterale (g)
Lamborghini «Gallardo»
più della «Gallardo» • Adatta all’uso quotidiano meno della «Gallardo» • Cambio robotizzato
dalla grande quantità di «citazioni», come per esempio la plancetta della climatizzazione, mutuata dalla Audi «A8». Ma ora basta con i convenevoli, perché il terreno sul quale giudicare la «Gallardo» è tutt’altro e i cinquecento cavalli dietro le nostre spalle aspettano soltanto di darcene una dimostrazione. Con qualche vibrazione di troppo intorno ai 2000 giri, il dieci cilindri sale pieno e corposo fin dai regimi più bassi e raggiunge la zona alta del contagiri in maniera «piatta», senza salti o improvvisi cambiamenti di carattere. Dal punto di vista della guidabilità questo è un pregio, non c’è dubbio, ma a confronto con un «otto» o un «dodici» Ferrari, il
La Porsche «911 Turbo», pur con 450 cavalli, ha un’impostazione meno estrema della «Gallardo». Una qualità che per molti diventa un pregio irrinunciabile, perché toglie questa Porsche dal novero dei giocattoli da gita domenicale e la trasforma in un’auto adatta a un utilizzo quotidiano.
«dieci cilindri» paga qualcosa in termini d’emozione, perché i motori di Maranello sono più coinvolgenti sotto un duplice profilo. Hanno una voce più «intonata» e salgono e scendono di giri con una prontezza che ricorda molto da vicino i motori da corsa. Al di là di queste sottigliezze al limite della pedanteria (ma chi legge queste righe è un appassionato vero), resta il fatto che il cinque litri della Lambo spinge davvero forte e a Vairano (PV) non gli è stato difficile dimostrarlo al cospetto delle nostre impassibili strumentazioni. Coadiuvati dalla trazione integrale, i cinquecento cavalli partono velocissimi fin dai primi metri e un aiuto determinante viene anPROVA SU STRADA • Dicembre 2003
201
LA «GALLARDO» È VELOCISSIMA
Giro di pista
L’AVANTRENO NON VA ALLEGGERITO TROPPO
COMINCIANO LE CURVE RAPIDE
Nel tornante, si ritarda il punto di corda e poi si lascia scivolare la «Gallardo» verso il bordo esterno della pista. Non è difficile trovare l’equilibrio tra acceleratore e sterzo.
Da qui in poi è soprattutto una questione di stabilità: le tre curve di raggio decrescente sono piuttosto impegnative.
MA NON RIESCE A BATTERE IL RECORD
NON SOLTANTO PER RALLENTARE
TANTO IMPEGNO ANCHE NEL LENTO
Curva blanda a sinistra e un secco cambio di direzione a destra: qui la frenata è utile più che mai per «affinare» l’assetto.
Questo è il punto più lento dell’«Handling», ma anche il più delicato, con frenate e accelerazioni in rapidissima successione. E anche per la «Gallardo» non è sempre possibile perdonare eventuali intemperanze del pilota: come nel caso del vistoso sovrasterzo della foto qui sopra.
IL RECORD LE È SFUGGITO Modello
Tempo (s) V. media (km/h)
Lamborghini «Gallardo»
1’19”361
116,1
Porsche «911 GT2» Porsche «911 Turbo» Ferrari «360 Modena»
1’18”992 1’20”803 1’21”490
116,7 114,1 113,1
A Vairano, il riferimento è sempre la Porsche «911 GT2», imbattuta dal maggio del 2002. La «Gallardo» le si è avvicinata molto, ma le resta dietro per poco meno di quattro decimi di secondo. Al di là delle classifiche, un’ottima prestazione.
Acceleratore a fondo
Acceleratore parzializzato
Frenata
IL RETROTRENO NON TEME DI ESSERE SCARICATO
GIÙ TUTTO CON GIUDIZIO
Ampio curvone sulla sinistra, da percorrere in piena accelerazione, e poi una frenata quasi brutale, che rende ancor più incisiva l’azione delle ruote anteriori, impegnate nella delicata fase d’inserimento nel tornante.
Pur con l’aiuto della trazione integrale, qui i 500 cavalli vanno gestiti con perizia: il sovrasterzo di potenza è in agguato.
202
Dicembre 2003 • PROVA SU STRADA
Pista asciutta
Temperatura aria 12,8 °C
Temperatura asfalto 22,9 °C
IL TRASFERIMENTO NON LA TURBA
LA TRAIETTORIA INNANZITUTTO
In fondo al rettilineo si sta a sinistra, pronti a sfiorare il cordolo interno. Poi si frena con energia, ma la «Gallardo» non si scompone.
Nella «esse», per una guida redditizia, è fondamentale poter contare sulla precisione dello sterzo.
che dal cambio robotizzato, che «snocciola» le marce con rapidità e sicurezza, senza mai un’incertezza né in salita né in scalata. Quest’ultima, in modalità «Sport», è accompagnata da una doppietta, che aiuta a «raccordare» il regime del motore. A Sant’Agata hanno battezzato questo tipo di trasmissione «E-gear» e si tratta di un optional non proprio regalato (9600 euro), ma assolutamente imprescindibile, perché le sue virtù emergono in tutte le situazioni: quando si va piano, perché solleva la gamba sinistra da un compito ingrato, quando ci si dà dentro, perché permette di concentrarsi totalmente sulla guida, dedicandosi con rigore a staccate e punti di corda. Un modo, tra l’altro, per assaporare fino in fondo le qualità del telaio, che fa dell’equilibrio e del bilanciamento la sua qualità più spiccata. La «Gallardo» è rapida, ma non fulminea, nel trovare gli appoggi e lascia al pilota ampia facoltà di «scegliere» l’assetto, con passaggi sempre progressivi dal sotto al sovrasterzo. Gli allargamenti del retrotreno non preoccupano neppure quando si forza volutamente il trasferimento di carico sull’avantreno e, in ogni caso, le ottime qualità dello sterzo permettono di recuperare la situazione con precisione e prontezza. •••• PROVA SU STRADA • Dicembre 2003
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LAMBORGHINI «GALLARDO»
PRESTAZIONI Rilevate sulla nostra pista di Vairano (PV)
Editoriale Domus Sistema di Qualità certificato
VELOCITÀ E REGIMI
Pregi • Comportamento stradale • Prestazioni • Cambio elettroattuato
ABITABILITÀ • Misure in centimetri
Difetti • Sensori di parcheggio neppure a richiesta • Garanzia di due anni
Gallardo
Massima (km/h) Regime a vel. max giri/min Regime a 130 km/h giri/min
309,635 8050 in VI 3400 in VI
ACCELERAZIONE
FRENATA con Abs Velocità in km/h 60 100 130 160 180 200 210 Decelerazione media in g
Spazio d’arresto in metri 13,2 36,8 62,1 94,1 119,1 147,1 162,2 1,07
CONFORT ACUSTICO 90 80 70 60 50 40 30 20 DISAGIO ACUSTICO 10 90
Ottimo
A.I. Rumorosità dell'abitacolo
90 80 70
50 90 100 110 120
VISIBILITÀ
RESISTENZA FRENI
Angoli bui misurati col laser
Dieci frenate da 100 km/h a pieno carico 37,6
1 2
41,9
3
37,0
4
36,4
Velocità in km/h 70 100 130 160 200 250 290
7
35,8
8
33,2
9
RETROMARCE POSSIBILI Bene in marcia e, in retro, meglio di altre supercar. Auspicabili, comunque, i sensori di parcheggio.
10
SOLO LA PISTA PESA UN PO’ L’impianto ha dimensioni generose: nessun problema su strada e soltanto un leggero allungamento della corsa del pedale dopo vari giri di pista.
37,2
Diametro sterzata (tra muri) Giri volante Sforzo volante Sforzo frizione Massa della vettura in prova Ripartizione (ant.-post.) Dicembre 2003 • PROVA SU STRADA
13,3 m 3,1 3,2 kg 1660 kg 44-56%
FINITURA
★★★★ EQUIPAGGIAMENTO
★★★★ ABITABILITÀ
★★★★ BAGAGLIAIO
50 m
40 Ottimo
Discreto
Scarso
MOTORE
★★★★★ ACCELERAZIONE
★★★★★ RIPRESA
★★★★★ CAMBIO
★★★★★ ★★★★★ FRENI
Lamborghini «Gallardo» • Motore: posteriore/centrale longitudinale - 10 cilindri a V (90°) - Alesaggio 82,5 mm - Corsa 92,8 mm - Cilindrata 4961 cm3 - Rapporto di compressione 11,0:1 - Potenza max 368 kW (500 CV) a 7800 giri/min - Coppia max 510 Nm a 4500 giri/min - Basamento, blocco cilindri e teste di lega leggera - 4 valvole per cilindro - 2 assi a camme in testa per bancata con fasatura variabile (catena) - Radiatore olio - Iniezione elettronica - Condotti d’aspirazione di lunghezza variabile - Euro 4. • Tassa di possesso: € 949,44. • Trasmissione: trazione posteriore, anteriore a inserimento automatico con giunto viscoso - Cambio elettroattuato a 6 marce - Differenziale posteriore autobloccante al 45%. • Pneumatici:
CONFORT
★★★
STERZO
34,6
Caratteristiche tecniche fornite dal costruttore
DATI GENERALI RILEVATI
CLIMATIZZAZIONE
★★
36,5
204
130 140 150 160km/h
QUESTIONE DI SFUMATURE Posto che una macchina come questa non può e non deve essere silenziosa, per il motore della «Gallardo» ci sarebbe piaciuta una tonalità un po’ più emozionante.
35,6
Prima-seconda Seconda-terza Terza-quarta Quarta-quinta Quinta-sesta
Le informazioni sono molte e facilmente consultabili. Davanti agli occhi del pilota ci sono gli strumenti principali, mentre quelli secondari sono nella zona più alta della console, appena sotto il parabrezza. Utile e semplice da utilizzare il computer di bordo.
★★★
AUTO SILENZIOSA
6
Velocità in km/h 100 139 182 228 267
STRUMENTAZIONE
VISIBILITÀ
RESISTENZA ALL’AVANZAMENTO
CAMBI MARCIA (a 8100 giri/min)
a portata di mano. Nessun appunto neppure per i tasti «secondari» del cambio, le cui leve al volante, invece, sono troppo piccole.
★★★★★
60
100 110 120 130 140 150 160 km/h
★★★★
★★★★★
dB(A) Intensità del rumore AUTO RUMOROSA
40
La «Gallardo» è meno estrema della «Murciélago», ma in ogni caso ha una posizione di guida molto sportiva: braccia e gambe sono ben distese e il volante è verticale, con ampie regolazioni sia in altezza sia in profondità. I sedili si muovono elettricamente.
PLANCIA E COMANDI Il design è gradevole, oltre che rispettoso dei principi dell’ergonomia. Tasti e levette sono tutti concentrati sulla console, ben
CONFORT ACUSTICO • Rilevazioni a velocità costante
5
Potenza assorbita in kW 10,3 20,2 35,8 58,9 104,3 190,3 287,4
★★★★★
Scarso
Tempi in secondi 1,9 5,1 8,6 10,3 14,9 18,0 21,7 24,9 216,0
SALIRE E SCENDERE NON È UN PROBLEMA C’è spazio per i due passeggeri e poco altro (il bagagliaio supera di poco i 90 litri), con un’accessibilità che non fa rimpiangere le porte a elitre.
Discreto
Velocità in km/h 70-80 70-100 70-120 70-130 70-160 70-180 70-200 1 km da 70 km/h Velocità d’uscita in km/h
Gallardo POSTO GUIDA
Ottimo
RIPRESA in VI
n. 2717
PAGELLA ★ Insufficiente ★★ Sufficiente ★★★ Discreto ★★★★ Buono ★★★★★ Ottimo
Discreto
Tempi in secondi 2,3 4,2 5,6 6,5 7,4 9,1 11,4 13,8 17,0 21,1 23,3 12,4 188,3 22,2 244,8
Scarso
Velocità in km/h 0-60 0-100 0-120 0-130 0-140 0-160 0-180 0-200 0-220 0-240 0-250 400 m da fermo Velocità d’uscita in km/h 1 km da fermo Velocità d’uscita in km/h
allaccia le cinture
anteriori 235/35 R 19, cerchi 8,5J - Posteriori 295/30 R 19, cerchi 11J; vettura provata con Pirelli «PZero Rosso» - Kit di riparazione. • Corpo vettura: 2 porte, 2 posti - Telaio space-frame d’alluminio - Avantreno e retrotreno a ruote indipendenti, bracci trasversali, molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Ammortizzatori idraulici con taratura automatica - Freni a disco autoventilanti, Abs ed Esp - Sterzo a cremagliera, servo idraulico - Serbatoio 90 litri. • Dimensioni e massa: passo 2,560 m - Carreggiata anteriore 1,622 m - Carreggiata posteriore 1,592 m Lunghezza 4,300 m - Larghezza 1,900 m - Altezza 1,165 m - Massa a vuoto in ordine di marcia 1430 kg - Bagagliaio 110 dm3. • Prodotta a: Sant’Agata (BO).
★★★★★ TENUTA DI STRADA
★★★★★ STABILITÀ
★★★★★ CONSUMO
★★ PREZZO
★★★ GARANZIA
★★
Non è facile tenere a bada la gran quantità di calore che si sprigiona dietro le spalle. L’impianto, di origine Audi, è un raffinato «bizona» a controllo totalmente elettronico, con bocchette numerose e ben distribuite. In marcia non ci sono problemi, grazie anche ai piccoli cristalli ai lati del parabrezza e ai retrovisori, di buone dimensioni e ben posizionati. Retromarcia non facilissima: i sensori di parcheggio, che dovrebbero essere di serie, non ci sono neppure a richiesta. La componentistica di origine tedesca contribuisce a elevare il tono generale, senza peraltro intaccare quell’atmosfera artigianale che su macchine come la «Gallardo» è imprescindibile. Grande cura nella realizzazione della carrozzeria. Su auto come questa, molto va dato per scontato. La Lamborghini ha di serie anche l’Esp e gli airbag laterali, che mancano invece sulla «360 Modena», la concorrente di riferimento. Peccato che il navigatore non si possa avere neppure a richiesta. In relazione all’impostazione generale, i due passeggeri hanno una buona disponibilità di spazio. Meglio ancora per l’accessibilità, che non è neppure lontanamente paragonabile a quella delle Lamborghini con le porte che si aprono verso l’alto. Pur con tutte le attenuanti del caso, lo spazio per i bagagli è davvero risicato, oltre che inferiore a quello delle concorrenti. Il nostro Centro Prove ha rilevato una capienza di 92 litri. Magra consolazione, la forma del vano è piuttosto regolare. Le sospensioni fanno il possibile per assorbire le asperità, mentre il motore si fa sentire con vigore a tutti i regimi. Morbide quando si guida normalmente, le cambiate diventano più veloci e avvertibili quando si passa in «Sport» e si sale coi giri. Un’unità del tutto nuova, alla quale non mancano certo i cavalli. È molto progressivo e cresce senza incertezze fin dai regimi più bassi, ma non ha il rumore emozionante dei Ferrari e quel modo fulmineo di prendere e perdere i giri. Con 500 cavalli e la trazione integrale non si sbaglia: la «Gallardo» non ha incertezze fin dai primi metri e dopo quattro secondi abbondanti è già oltre i cento orari. Sullo «0-200» rifila 1,4 secondi alla «360 Modena», ma ne incassa 0,4 dalla «911 GT2». La Lambo permette di fare sempre un uso limitato del cambio e la gran quantità di coppia la rende imperiosa anche nella ripresa «breve», come dimostrano i 5,1 secondi necessari per passare da 70 a 100 km/h. Per il «70-120» ne servono invece 8,6. Le sei marce si accordano perfettamente alle doti del motore. In questa versione elettroattuata, i cambi marcia sono veloci e precisi, soprattutto quando si seleziona l’opzione «Sport». Per i più pigri è prevista anche una modalità totalmente automatica. La «Gallardo» soddisfa in pieno quella che potremmo definire la regola delle tre «p»: è preciso, pronto e progressivo, come s’addice a una sportiva di razza. La sensibilità rimane elevata anche ad alta velocità. Diametro di sterzata impegnativo. Come dimostrano i 36,8 metri necessari nel «100-0», gli spazi d’arresto sono contenuti, anche se non mancano concorrenti capaci di fare meglio. Leggero allungamento della corsa del pedale nell’uso più esasperato in pista. Ha un comportamento omogeneo e sicuro, con un buon bilanciamento generale che permette al pilota di scegliere la traiettoria più efficace. In condizioni di assetto stabilizzato, abbiamo rilevato un’accelerazione laterale massima di 1,14 g. Anche in questo caso, la nota più marcata è il grande equilibrio, con una grande progressività nel passaggio da un iniziale sottosterzo a un sovrasterzo contenuto e ben gestibile. Tutto è reso ancor più sicuro dalla presenza dell’Esp. Col piede leggero di chi va a spasso, si aggira sui 5-6 chilometri con un litro, numeri che si dimezzano quando si decide di scoprire la vera anima della «Gallardo». Autonomia adeguata grazie al pieno da 90 litri. I contenuti tecnici ci sono, il marchio sul cofano merita e l’aura della leggenda non manca. Insomma, la gran quantità di denaro richiesta (145 mila euro abbondanti) è giustificata e non molto dissimile da quella che serve per acquistare una «360 Modena». Oltre ai due anni previsti per legge sull’intera vettura, la carrozzeria è garantita per dodici anni contro la corrosione passante. Nel libretto di garanzia è scritto ben chiaro che sbiadimento e deterioramento della vernice non vincolano la Casa. PROVA SU STRADA • Dicembre 2003
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AL VOLANTE • LAMBORGHINI «GALLARDO»
Eppure è docile Potenza esagerata e trazione integrale, per l’ultima «Lambo». L’abbiamo provata sul tracciato del vecchio circuito stradale del Mugello. Prestazioni al top, ma questa supercar sorprende per la facilità e la precisione di guida.
MOLTI CAVALLI MOLTI EURO
● ● ● ● ●
4961 cm3 V10 a benzina 368 kW (500 CV) Euro 4 € 144.000
180
Agosto 2003 • AL VOLANTE
Con 500 cavalli e l’integrale permanente, la «Gallardo» raggiunge, secondo la Lamborghini, i 309 km/h, accelera da fermo a 100 km/h in 4,2 secondi e percorre il chilometro in 22,5 secondi. Da record, anche i prezzi. È in Olanda dove la «Gallardo» costa di più: 195.250 euro; in Lussemburgo, invece, dove costa meno: 138.000 euro.
AL VOLANTE • Agosto 2003
181
T
I CONSEGNANO la chiave di una costosa supercar e ti dicono che puoi andare dove vuoi. L’emozione è molto forte, anche se non è la prima volta che ti capita. La chiave della «Gallardo», granturismo Lamborghini dal prezzo di 144.000 euro, è del tipo retrattile, simile a quella di un’Audi. La inseriamo nel blocchetto d’accensione, una breve rotazione, un leggero colpo di acceleratore e il 10 cilindri di 5 litri da ben 500 CV s’avvia con voce cupa. Chiudiamo l’ampia porta che, a differenza della «Murciélago», non si muove all’insù, ma in modo normale, su tradizionali cerniere, come su tutte le auto. Si è seduti piuttosto in basso e non riusciamo a vedere dove termina il corto muso della «Gallardo», ma, grazie alle regolazioni del volante e del sedile, troviamo comunque il giusto assetto di guida. Allacciata la cintura di sicurezza ci muoviamo lentamente. Schiacciamo la frizione, che non richiede sforzi particolari poiché è abbastanza progressiva, e, come primo approccio, la rilasciamo con dolcezza, ma poi verifichiamo che, anche non andando tanto per il sottile, non sorgono particolari difficoltà. Tutto sta nel calibrare molto bene la pressione del piede sull’acceleratore per non far spegnere il motore. Ma non tutto fila liscio. Le maggiori difficoltà sorgono in manovra, quando, in retromarcia, ci si deve muovere con la massima cautela per la scarsa visibilità posteriore, soprattutto quella di tre quarti laterale. Ci si affida così ai due specchietti esterni, ma ciò non basta a ridurre l’apprensione per un’eventuale, costosa toccata; sorprende che non si possa contare su utili sensori di parcheggio, accessorio che oggi può entrare a far parte anche dell’equipaggiamento di una utilitaria. Lasciamo la sede della Lamborghini a Sant’Agata Bolognese e c’immettiamo sulla statale in direzione Bologna per raggiungere Scarperia, nel Mugello. Sì, per-
L’APPENNINO IN SU E IN GIÙ Quelli dello storico circuito del Mugello sono 66,2 chilometri mozzafiato, su e giù per l’Appennino toscano, percorribili ancora oggi con lo stesso piacere e lo stesso entusiasmo, pur con le dovute attenzioni per gli attuali limiti di velocità. La corsa, prima di regolarità poi di velocità, si è svolta dal 1920 al 1970. L’edizione del ’70 (5 giri per 331 km) fu vinta da Arturo Merzario (Abarth) all’incredibile media di 131,977 km/h.
SU STRADA COME IN GIOSTRA Il traffico sulle strade dello storico circuito del Mugello, a parte il tratto da Barberino a Scarperia, è quasi quello di allora e una vettura sportiva può essere messa alla frusta sul percorso che resta tortuoso, impegnativo e gratificante. Nelle foto a fianco, i punti salienti del circuito: Scarperia, dove era la partenza della gara (292 m di altitudine), il passo del Giogo (882 m) e il passo della Futa (903 m). Qui sopra, la «Gallardo» impegnata nell’emozionante discesa dal passo del Giogo a Firenzuola.
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Agosto 2003 • AL VOLANTE
AL VOLANTE • Agosto 2003
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Il posto guida
UNA GRIGLIA QUASI DA CORSA abitacolo della «Gallardo» è soprattutto pratico, essenziale e ricorda, in alcuni elementi, quello delle granturismo da competizione. 1. Comando clacson 2. Leva comando frecce e accensione luci 3. Indicatore termometro acqua 4. Contagiri 5. Display computer di bordo 6. Tachimetro 7. Indicatore carburante 8. Leva comando tergicristallo e regolazioni computer di bordo 9. Blocchetto di avviamento 10. Indicatore pressione olio 11. Indicatore temperatura olio 12. Voltmetro 13. Compact disc 14. Radio 15. Comando alzacristallo sinistro 16. Interruttore luci 17. Interruttore retronebbia 18. Interruttore luci emergenza 19. Comando inserimento o disinserimento Esp 20. Comando apertura sportello per rifornimento carburante 21. Comando alzacristallo destro 22. Impianto climatizzazione 23. Comando regolazione specchietti esterni 24. Leva cambio (6 marce) con griglia a settori. Per la «Gallardo» è disponibile a richiesta (9600 euro) un cambio robotizzato di tipo sequenziale.
L’
4
10
5
11
12
6 3 7
2
13 8
14 15 16
1 9
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COME ALLORA SUI RETTILINEI ALBERATI Qui sotto, nell’edizione del 1965, la Porsche «904» di Maestrini precede due vetture sport su un lungo rettilineo. Oggi (foto sopra), tra Barberino e San Piero a Sieve, le strade hanno un fondo spesso migliore e le banchine sono quasi sempre protette, ma sono molti i tratti dove il paesaggio è rimasto sostanzialmente immutato.
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ché, per la prima presa di contatto al volante della «Gallardo», abbiamo deciso di ripercorrere il vecchio tracciato stradale della mitica corsa toscana, che si è svolta tra gli anni Venti e gli anni Settanta. Il traffico intenso, i continui rallentamenti, le frequenti partenze e gli altrettanti arresti nelle snervanti code lungo la statale che conduce al capoluogo emiliano consentono di familiarizzare con la «Gallardo» e di capire che è una potente supercar facile da guidare in condizioni normali. Un’auto quasi da corsa con cui si può girare senza particolari problemi in città, restare in coda ai semafori e in grado sia di riprendere facilmente in quinta o in sesta da bassi giri, sia di scaricare a terra in
Caratteristiche tecniche fornite dal costruttore Lamborghini «Gallardo» • Motore: centrale - 10 cilindri a V (90°) - Cilindrata 4961 cm³ - Potenza max 368 kW (500 CV) a 7800 giri/min - Coppia max 510 Nm a 4500 giri/min - 40 valvole - 2 assi a camme in testa a fasatura variabile (catena) - Condotti d’aspirazione di lunghezza variabile - Omologazione antinquinamento Euro 4. • Tassa di possesso: € 949,44. • Trasmissione: trazione integrale Cambio a 6 rapporti. • Pneumatici: Pirelli Pzero anteriori 235/35 ZR19 - Posteriori
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295/30 ZR19. • Corpo vettura: coupé 2 porte, 2 posti - Avantreno e retrotreno a quadrilateri - Freni a disco autoventilanti, Abs e dispositivo antislittamento in accelerazione - Servosterzo. • Dimensioni e massa: passo 2,560 m - Lunghezza 4,300 m - Larghezza 1,900 m - Altezza 1,165 m - Massa 1430 kg. • Prestazioni: velocità max 309 km/h - Consumi (l/100 km): 29,1 urbano; 13,9 extraurbano; 19,5 misto. • Prodotta a: Sant’Agata Bolognese.
condizioni di sicurezza i suoi 500 cavalli. Ma nel Dna della «Gallardo» c’è comunque anche quell’esclusivo fascino che non può mancare a una berlinetta col toro sul cofano. Il confort, per esempio, è da vera sportiva, due posti secchi divisi da una larga console centrale, mentre il potente V10 fa sentire a ogni accelerata la sua voce cupa, ovattata dalla buona insonorizzazione, «rotta» solo dal «clic clac» prodotto dallo scorrimento della leva cambio nella classica griglia a settori, che, sulle prime, richiede un po’ di assuefazione per gl’innesti leggermente contrastati. Presa la mano, però, se ne apprezza la precisione d’innesto, che consente di cambiare con la massima
rapidità senza possibilità d’errore. Lasciata la statale, entriamo nell’autostrada del Sole che, nel trattato appenninico, è sempre la stessa: traffico, file di camion, lavori, code e code. Eccoci a Scarperia, il paese da dove prendeva il via il circuito stradale del Mugello (cartina a pag. 178) e da dove partiamo con la «Gallardo» per ripercorrere i 66 km della mitica corsa, un impegnativo percorso fatto di lunghi rettilinei, ma anche di curve e controcurve, di salite più o meno ripide e di tortuose discese. E si capisce subito che il tracciato del Mugello è il terreno ideale per questa «Lambo»: grazie alla trazione integrale e al buon bilanciamento delle masse, mette in
luce un’ottima motricità in ogni condizione, anche quando a metà del percorso un violento temporale rende piuttosto viscido l’asfalto. Ma è in curva che la vettura dà grandi soddisfazioni; certo, esige una guida attenta e traiettorie precise, ma l’inserimento è rapido, con un appoggio pressoché immediato sulle ruote che calzano i superibassati Pirelli «Pzero». L’assetto rigido, ma non troppo, il baricentro basso, i dispositivi elettronici che controllano il comportamento dinamico, fanno sì che le reazioni della «Gallardo» siano sempre progressive. E poi, dietro i sedili, c’è il V10 di 5 litri dalla notevole potenzialità: per i 500 CV, sicuramente, ma soprattutto per l’elevata coppia di 510 Nm a 4500 giri/min, che consente non solo rapidi disimpegni tra una curva e l’altra, ma anche di «tenere» la sesta a regimi di poco superiori al minimo. Insomma, con questa «Gallardo» si può andare in giro come dei signori, con appena un filo di gas su strade normali, con un po’ più di gas in autostrada, rispettando ovviamente la velocità codice, e affrontare con una certa grinta i percorsi ricchi di curve. E se, di questa «Gallardo», si vogliono conoscere le prestazioni assolute ed esplorare i limiti, bisogna ovviamente scegliere un luogo idoneo. L’appuntamento, quindi, è per l’autunno sulla nostra pista di Vairano. E.S. - P.G. AL VOLANTE • Agosto 2003
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