Portfolio di Marta Minetti

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MARTA MINETTI A R C H I T E T T O


CURRCULUM VITAE

DATI ANAGRAFICI E PERSONALI

ISTRUZIONE

Data di nascita: 25.10.1987 Indirizzo: Via Sant’Alessandro 69/a 24122 Bergamo cell. +39 3476302811 mail: minettimarta@gmail.com Cittadinanza: Italiana

07.2013 Politecnico di Milano ESAME DI STATO ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE DI ARCHITETTO_ SEZIONE A

09.2008 - 02.2009 universidad de La Laguna, Tenerife, Spagna PROGRAMMA DI MOBILITà INTERNAZIONALE ERASMUS

03.2010 - 12.2012 Politecnico di Milano LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA Tesi: Bamboo grove_secondary school in Takeo, Cambodia. L’infrastruttura pubblica come nuovo principio insediativo. Relatore: Camillo Magni Voto:110/110

2006 Liceo scientiico Sant’Alessandro di Bergamo DIPLOMA DI MATURITà SCIENTIFICA Voto 91/100

CONOSCENZE Linguistiche INGLESE UK Scritto: Buono - Parlato: Buono TOEIC libelo B2.1 Intermedio 770 SPAGNOLO Scritto: Buono - Parlato: Buono Livello Intermedio B2.1 8.9 Informatiche Autodesk Autocad - Google Sketchup - Adobe Photoshop - Adobe Indesign - Rhinoceros (base) - 3DS MAX DESIGN (base)

Tesi vincitrice del premio di laurea “Michele Silvers”, riguardante Progetti di Architettura di scuola italiana in contesti internazionali. 09.2006 - 09.2009 Politecnico di Milano LAUREA DI PRIMO LIVELLO IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA Tesi: Il contesto come costante e principio dell’iter progettuale. Voto: 106/110


ESPERIENZE PROFESSIONALI

CORSI DI FORMAZIONE

dal 2010 socio attivo di ASF Italia progetto in corso: scuola secondaria in Takeo, Cambogia

07.2013 Corso di formazione professionale 3DS MAX - DESIGN

01.2013 - 02.2013 Operastudio Architetti Associati, Milano CONCOURS SIA 142 EVOLUTION URBAINE DU PERIMETRE VIEUSSEUX - VILLARS - FRANCHISES, GENEVE Partecipazione al gruppo di progettazione per il concorso di housing a Ginevra, Svizzera. Collaboratore Occasionale 03.2010 - 03. 2011 Studio Tecnico dell’Architetto M. Angelucci Partecipazione a progetti di ristrutturazione di immobili nella città di Bergamo 10.2009 - 12. 2009 Fondazione Umanitaria Massimo Casari, Cochambamba, Bolivia Esperienza di volontariato

04.2012 - 06.2012 ASF Italia Architettura per lo Sviluppo. Introduzione al ruolo delle discipline del progetto nella produzione sociale dell’habitat. 09.2011 - 10.2011 Politecnico di Milano WSTC WorkShop sulla Terra Cruda. Tema: progettazione di una struttura ospedaliera in Tanzania utilizzando materiali e tecniche costruttive locali. 10.2008 - 12.2008 Universidad de La Laguna, Tenerife, Spagna La investigacion Historica y su Interpretacion. Corso di Gestion, Estudios Previos y Proyectos de Conservacion de Patrimonio Arquitectonico.

05.2007 - 06.2007 Politecnico di Milano with Eastern Mediterranean University of Famagusta and Gazi University of Ankara. International Design WorkShop on Tourism and aArchitecture. Famagusta, Cipro.


Laboratorio di progettazione architettonica Prof. Ferrari 2009

Architectural Design Studio Prof. Cino Zucchi 2010

WSTC_ WorkShop Terra Cruda Politecnico di Milano 2011

PADIGLIONE ESPOSITIVO PER LE OPERE DI ALBERTO BURRI Milano

THE CITY AS A MOSAIC OF CULTURES PADIGLIONE LOMBARDIA Milano

NEW HEALT-CENTER IN ITOLO Tanzania


International University Architectural Competition 2012

Tesi di laurea Magistrale Politecnico di Milano 2012

Concorso a partecipazione aperta Competition 2013

NEXT GENERATION SUSTAINABLE HOUSE Giappone

BAMBOO GROVE_SECONDARY SCHOOL Cambogia

NUOVO QUARTIERE RESIDENZIALE Svizzera


Laboratorio di progettazione architettonica 2009 Prof. Ferrari PADIGLIONE ESPOSITIVO PER LE OPERE DI ALBERTO BURRI Milano

Studiando l’opera di Alberto Burri si capisce come la materia sia il principale strumento della sua ricerca artistica, simbolo del dolore umano. Il tormento interno dell’uomo emerge in forme straziate attraverso il contatto profondo con la materia, che varia continuamente, in un viaggio di perenne ricerca. Il suo percorso artistico parte là dove anche nisce: il suo primo quadro è infatti uguale all’ultimo. La sua arte si dondola in un moto perpetuo che non conosce un inizio né una ne, perché la sua continua capacità di rinnovarsi gli permette di presentare lo stesso tema attraverso pelli diverse. Il forte rapporto con la materia che si legge nel suo percorso lavorativo, ha suggerito la progettazione di un padiglione espositivo che affacciandosi verso la campagna, dialoghi con l’ambiente naturale. L’idea generatrice del progetto nasce dalla traduzione della volontà dell’artista di esprimere un unico concetto attraverso diverse sperimentazioni, con un percorso lineare e continuo che allontanandosi dalla città permetta un diretto confronto tra i continui cambi di materia, no ad arrivare al più intimo incontro con essa. Il modo di percepire le opere di Burri è bidimensionale, così come lo è il modo di esporle, per questo è stato imprescindibile adottare il setto murario come elemento cardine della composizione, personiicazione dell’atto del cambiamento del supporto materico. La distanza necessaria alla corretta osservazione delle opere determina invece le dimensioni delle varie sale, così come le loro altezze, tanto che si è voluto sfruttare il salto di quota tra il basamento e il livello del suolo per poter esporre le sue opere di maggiori dimen sioni come i Cretti e i Cellotex. Per sottolineare l’eccezionalità del Grande Cretto Nero, nasce all’interno del padiglione un elemento straordinario: una passerella a sbalzo che offre un punto di vista alternativo.



LEGENDA 1. Copertura in rame 2. Barriera al vapore 3. Guaina impermeabilizzante 4. Massetto 5. Isolante 6. Getto d completamento 7. Rete elettrosaldata 8. Lamiera grecata

9. Piastra 10. Trave scatolare in acciaio 11. Proolato di contenimento impianti 12. Gronda 13. Brise soleil 14. Innsso 15. Vetro 16. Telaio serramento 17. Cavo d’acciaio

18. Grata 19. Tubo di areazione 20. Sottofondo 21. Vespaio igloo 22. Getto di completamento 23. Isolante 24. Massetto di sottofondo 25. Collante



Architectural Design Studio 2010 Prof. Cino Zucchi THE CITY AS A MOSAIC OF CULTURES PADIGLIONE LOMBARDIA Milano

La strategia di progetto nasce dalla volontà di creare uno spazio pubblico protetto dal traffico di via Crispi, aperto verso viale Pasubio e in rapporto con il costruito esistente. Per fare ciò si è quindi pensato di creare una continuità attraverso diversi punti di vista. In primo luogo si è voluto dare importanza al Casello esistente, prendenso la sua altezza come riferimento per costruire i due ediici che avrebbero identiicato lo spazio pubblico. In particolare l’altezza dell’ediicio che si affaccia su via Crispi (che ospita l’auditorium, la caffetteria e il book-shop) è la stessa del Casello in prossimità dello stesso, e aumenta no a raggiungere l’altezza dell’ediicio che ospita i padiglioni. Un altro tipo di continuità che si è voluta creare con il progetto è quella visiva. Infatti ovunque ci si trovi all’interno dello spazio pubblico si ha una completa visione di tutte le parti che, insieme, creano lo spazio. Anche le forme e la disposizione degli ediici richiamano l’idea di continuità, poichè generano un cono ottico sul parco dove si affacciano i padiglioni. Innne un’altra caratteristica del progetto che suggerisce l’idea di continuità è la differente inclinazione delle coperture dei due ediici che creano lo spazio pubblico. Questa inclinazione permette di vedere il Casello esistente e allo stesso tempo disegna la piazza coperta. Inoltre la stessa inclinazione è ripresa nel disegno del parco, il cui terreno si solleva creando delle sedute. Per quanto riguarda il padiglione il punto di partenza è nato dall’idea di Lombardia come regione policentrica, costituita da tanti poli, ognuno con una propria identità e autonomia, ma inseriti in un sistema di relazioni che la rendono una grande metropoli diffusa. Traducendo questo concetto di policentrismo in architettura, abbiamo disegnato dei piani, che in seguito sono diventate scatole ospitanti diverse funzioni, attaccati al muro esistente e dislocati su differenti livelli connessi da percorsi inseriti in un unico blocco di servizio.



A-A’

B-B’

C-C’


quarto piano

terzo piano

secondo piano

A-A’

primo piano

B-B’

piano terra

C-C’

basamento


WSTC_WorkShop Terra Cruda NEW HEALTH CENTER IN ITOLO Tanzania

La proposta progettuale nasce dalla volontà di valorizzare i due padiglioni esistenti. Il punto di partenza è stato infatti la rifunzionalizzazione del padiglione a L, e la sua trasformazione in un’unità ospedaliera autonoma, per così dire autosufficiente, in grado di svolgere le funzioni primarie di un ospedale e soddisfare le più comuni esigenze in campo sanitario. È stato considerato anche un possibile ampliamento futuro attraverso la ristrutturazione del secondo padiglione e la costruzione di nuove unità. Per dare coerenza e unita rietà alla struttura ospedaliera è stato creato un collegamento coperto tra i corpi esistenti rispondendo così, attraverso scale e rampe, anche all’esigenza pratica di superare i dislivelli imposti dal terreno. Quindi, se considerato nel suo sviluppo nale, il complesso ospedaliero risulta composto da quattro padiglioni, tra loro collegati ma allo stesso tempo autonomi, in quanto tutti dotati sia di nucleo ambulatoriale che di degenze. E’ importante sottolineare che il collegamento coperto, caratterizzato da una struttura muraria continua, svolge anche una funzione protettiva dal vento che soffia da Est. Ciò risulta di particolare utilità per le zone di sosta che, essendo costituite da sedute esterne, risulterebbero, in assenza del collegamento, completamente esposte al vento. Per quanto riguarda le soluzioni costruttive si è scelto di recuperare i pilastri esistenti in calcestruzzo a sostegno della copertura, e progettare una seconda struttura autoportante in adobe, arretrata rispetto ai pilastri in modo da creare zone d’ombra porticate. Questo sistema di doppia struttura ci ha consentito, insieme all’inclinazione della copertura, di sfruttare l’effetto camino e quindi il ricambio d’aria attraverso la ventilazione naturale. Sono state predisposte delle piccole aperture nella parte inferiore della muratura esposta a sud e nella parte superiore di quella esposta a nord, e progettato il controsoffitto interno in cannicciato in modo da consentire il passaggio d’aria, garantendo il naturale raffrescamento degli ambienti. La copertura è stata invece realizzata attraverso pannelli prefabbricati da posare in opera costituiti da un telaio in cannicciato costipato con la terra sul lato superiore. Sopra questi pannelli viene ssata la lamiera grecata che impedisce il passaggio di innltrazioni d’acqua, ricoperta di paglia in modo da evitarne il surriscaldamento. I setti murari del percorso principale vengono invece realizzati con la tecnica del pisè che consente di realizzare murature continue portanti compattando terra umida tra assi parallele, che fungono da casseri.


Percorso sistema rampe _ Pazienti in barella Percorso diretto _ Medici Degenze Blocco operativo Ambulatorio

vista area degenze/portico

sezione B-B

prospetto sud-est

planimetria generale

prospetto nord-est


Sezione scala 1:50


7

6

5

4 3

2 1

8

9 10 11

12

13

14 15

1. Paglia 2. Scossaline di interruzione caduta paglia 3. Copertura in lamiera 4. Pannelli torchis (terra) 5. Pannelli torchis (incannucciato) 6. Telaio 80x120cm pannello torchis in legno 7. Travetti di legno secondari 8. Trave in legno portante copertura (diametro 15cm) 9. Legno di testa 3cm 10. Canale di gronda 11. Dormiente 12. Architrave 13. Perno 14. Apertura a brise soleil 15. Zanzariera 16. Davanzale

16

19 20 21 23 22

17 18

17. Pilastro in calcestruzzo 18. Fondamenta in calcestruzzo 19. Rivestimento in terra battuta stabilizzata (5% cemento) 20. Terra battuta 21. Ghiaione di drenaggio 22. Magrone di sottofondo 23. Terra

sezione scala 1:20


International University Architectural Competition 2012 NEXT GENERATION SUSTAINABLE HOUSE Giappone

La proposta architettonica mira a stabilire una stretta relazione tra l'immagine architettonica suggerita dal contesto e le strategie di sostenibilità. Il disegno della casa è suggerito dall’intersezione di assi visivi che mettono in relazione due peculiari elementi naturali del paesaggio: le montagne (sudovest) e il mare (sud-est). Il risultato nato da questa correlazione e dallo studio degli aspetti climatici, è un ediicio compatto, racchiuso su tre lati e aperto sul lato sud, in cui lo spazio interno ha un rapporto permanente con l'esterno. Questa composizione ha permesso di realizzare una serra sul lato sud e al tempo stesso di sfruttare l'inerzia termica delle pareti massicce. La serra bioclimatica interpreta il ruolo di collettore solare. Il surriscaldamento estivo è controllato dalle aperture. Il guadagno di calore, derivato utilizzando l'energia passiva della serra, viene incrementato dalle vetrate fotovoltaiche trasparenti integrate nella facciata. La tecnologia del vetro fotovoltaico è un approccio innovativo per la produzione di energia elettrica con il solare-fotovoltaico all'interno del vetro trasparente. Il vetro è parzialmente opaco pur mantenendo un elevato grado di purezza ottica. Essa si basa sul lm sottile di silicio solare fotovoltaico. È stato scelto un solo materiale per la costruzione della casa: il legno. In particolare per la struttura è stato scelto il legno lamellare X-LAM, unico materiale da costruzione veramente rinnovabile, con il più basso consumo di energia in tutto il suo ciclo di vita. Il legno multistrato a strati incrociati viene prodotto con tavole di abete rosso essiccate artiicialmente. Tali fogli vengono poi impilati perpendicolarmente ed incollati con l'uso di adesivo poliuretanico sotto un sistema di legame ad alta pressione in strati perpendicolari. Questo adesivo privo di solventi e formaldeide è in grado di raggiungere un livello di qualità molto alta di adesione, senza il rischio di emissioni tossiche in qualsiasi fase del ciclo di vita del prodotto. Incollaggio a croce ad alta pressione riduce l'espansione del legno e ritiro a un livello insigniicante. Questi pannelli vengono consegnati in cantiere già pronti per il montaggio.


pianta primo piano 1:100

pianta piano terra 1:100


SEZIONI 1:100

La serra bioclimatica funziona da collettore solare. Il surriscaldamento estivo è controllato dalle aperture. Il guadagno di calore, derivato utilizzando l'energia passiva intrappolato nella serra, viene incrementato dalle vetrate fotovoltaiche trasparenti della facciata. La tecnologia del vetro fotovoltaico è un approccio innovativo per la produzione di energia elettrica con il solare-fotovoltaico all'interno del vetro trasparente. Il vetro è parzialmente opaco pur mantenendo un elevato grado di purezza ottica. Essa si basa sul lm sottile di silicio solare fotovoltaico. PROSPETTI 1:100


1 . lastra di ferro . intercapedine d’aria . pannelli di fibre di legno . Compensato di tavole x lam . intercapedine d’aria

2 . parquet . intercapedine d’aria . doppi pannelli di fibra di gesso . bianco pannello di cenere . riscaldamento a pavimento . Isolamento acustico: pannelli di fibre di legno . rasatura a secco . Compensato di tavole x lam

3 . spazio aereo . calcestruzzo . vetro cellulare . vernice bitume . drenaggio . calcestruzzo magro

4 . parquet . doppi pannelli di fibra di gesso . riscaldamento a pavimento . rasatura a secco . pannelli di fibre di legno . membrana impermeabile

. calcestruzzo . spazio aereo . calcestruzzo magro


Politecnico di Milano Tesi di laurea Magistrale 2012 Relatore: Camillo Magni BAMBOO GROVE_SECONDARY SCHOOL. L’INFRASTRUTTURA PUBBLICA COME NUOVO PRINCIPIO INSEDIATIVO. Cambogia

La nostra ricerca progettuale è nata dalla volontà di un’associazione attiva da anni nel sostegno dello sviluppo sociale e nel miglioramento delle condizioni di vita nei paesi terzi, di costruire una scuola secondaria in un villaggio situato nella provincia di Takeo in Cambogia. Circondato da appezzamenti agricoli, il villaggio e le sue residenze si distribuiscono in modo armonioso ortogonalmente all’unica strada presente che presto si trasformerà, a seguito del crescente sviluppo industriale, in un importante allacciamento tra due direttrici che collegano la capitale ai porti marittimi e al connne vietnamita. L'intento progettuale è stato quello di reinterpretare il contesto assumendo il principio insediativo dell’ortogonalità dei fabbricati rispetto alla rete viaria e il diretto rapporto tra costruzioni e strada come punti di partenza per creare uno spazio di vita pubblica che dialoghi con il frizzante ambiente della strada e quello più riservato della residenza privata. Fondamentale è stata quindi la collocazione della scuola sull’asse principale del villaggio e il suo sviluppo perpendicolare ad esso; così come l’arretramento dell’ingresso rispetto alla strada principale che propone un momento di scambio e relazione tra la vita del villaggio e quella della scuola. L’esperienza costruttiva locale, i diversi usi degli spazi pubblici e abi tativi studiati, le tradizioni ed i recenti mutamenti, propongono metodologie e sistemi consolidati che forniscono la base per l’esplorazione di nuove proposte architettoniche, che attraverso integrazioni, modiiche e particolari innovazioni portano a soluzioni progettuali innovative ed economicamente convenienti. L’impianto nel suo insieme è costituito da tre corpi principali che si articolano intorno ad un grande spazio aperto centrale e da una stecca articolata parallelamente alla strada secondaria destinata alle residenze degli insegnanti. La struttura dell’intero complesso è pensata per limitare l’impiego di materiali e tecnologie importati, estranei alla naturale predisposizione della popolazione all’autocostruzione e contrari alla crescita economica del Paese. La scelta è stata infatti quella di utilizzare il bambù come principale materiale da costruzione per quanto riguarda la struttura della scuola e delle residenze, e la terra cruda per il muro perimetrale e i volumi ad esso annessi.


analisi tipologica residenze

zona plurifunzionale zona notte cucina produzione latrina


sala polifunzionale aula computers uďŹƒci locale tecnico aule alloggi insegnanti aule all’aperto spazio aperto centrale bagni spazi porticati recinto

planimetria

1. spazio attesa-ingresso

2. spazio gioco libero-calcio

laboratorio cucina/sala pranzo locale tecnico

progetto elementi di separazione

schema funzionale

3. giochi attrezzati

4. laboratorio

5. spazio delle rappresentazione e delle conferenze

6. spazio per le lezioni all’aperto



pianta piano terra scala 1:500 1. servizi igienici 2. locale tecnico 3. camino 4. cucina 5. sala pranzo 6. aule

prospetto AA’ 1:500

7.sala polivalente 8. segreteria 9. presidenza 10. aula computer 11. laboratorio


pianta piano primo scala 1:500 1. alloggi insegnanti 2. camerate volontari 3. aule 4. aula all’aperto 5. spazio per il tempo libero

prospetto BB’ 1:500


sezione scuola scala 1:50

1. lamiera pannelli XPS S 8cm correntini in legno travetti in bambù D 10cm trave in bambù: 3 culmi D 10cm barre lettate per consolidamento bambù trave di colmo. 2 culmi D 10cm 2. pavimentazione in assi li legno S 4cm travetti in bambù S 5cm trave in bambù: 4 culmi D10cm barre lettate per consolidamento bambù trave di bordo: 2 culmi D 10cm 3. soletta in cemento con rete elettrosaldata blocco in cemento armato terra stabilizzata 4. pilastro in bambù: 4 culmi S 10cm barre lettate per consolidamento bambù pannelli di quincha intonacati pilastro in bambù: 2 culmi S10cm 5. ghiaia griglia metallica canale di raccolta acqua piovana in cemento terra stabilizzata 6. blocchi in terra cruda malta 7.

8.


pannelli di polistirene estruso (XPS) e lamiera_COPERTURE

nodo strutturale_SCUOLA pannelli prefabbricati in quincha_TAMPONAMENTI

culmi di bamb첫 (diametro 10cm)_STRUTTURA

nodo strutturale_RESIDENZE

mattoni in terra cruda e listelli di legno_MURI

cemento_BASAMENTO


Concorso a partecipazione aperta 2013 con Operastudio Architetti Asscociati NUOVO QUARTIERE RESIDENZIALE A GINEVRA Svizzera

Il contesto urbano della cité di Vieusseux si distingue per la presenza di barriere infrastrutturali ad alto scorrimento, e di ediici con altezze che variano dai 4 ai 9 e 15 piani. Si prevede la costruzione di 13 ediici di 9 piani che accolgono 550 nuovi appartamenti, di un grande spazio verde e la realizzazione di strutture pubbliche. Si è optato per la disposizione degli ediici in modo sfalsato al ne di permettere il passaggio e lo scambio visivo tra l’interno e l’esterno del lotto. L’intero lotto è pedonale ad eccezione di due vie che conducono ai parcheggi sotterranei. Lo spazio pubblico è stato organizzato in modo da creare multiple aperture sul paesaggio circostante. Il progetto prevede tre zone pedonali interamente pavimentate. La prima, a nord-ovest in prossimità della scuola e dei servizi pubblici, ha la funzione di accogliere gli studenti e i visitatori. Parallelamente a route de Franchises, troviamo la seconda zona pedonale che permette di collegare ulteriormente il gruppo scolare con la scuola primaria di Vieusseaux. La terza zona pedonale lungo la rue de la Servette permette di creare una giunzione tra le nuove residenze e le costruzioni esistenti alte 10 piani. Al ne di creare uno spazio pubblico dinamico, saranno disposti dei negozi al pianterreno delle residenze. La disposizione degli ediici all’interno del lotto segue tre linee guida: sette edi-ci sono disposti lungo rue de la Servette, tre blocchi di alloggi, i servizi e la scuola si trovano di fronte agli ediici esistenti della cité di Vieusseux; gli ultimi tre sono inseriti parallelamente a Rue de Franchises. Grazie a questa disposizione, il progetto rafforza i collegamenti con i quartieri circostanti e gli ediici esistenti. Dal punto di vista tipologico, i 13 immobili residenziali hanno 2 dimensioni differenti: 27x27m e 24x24 m . Tutti gli ediici presentano la stessa organizzazione spaziale: le zone di distribuzione (sia verticale che orizzontale) occupano la parte centrale dell’immobile. . Cucine e bagni sono disposti lungo il corpo scale. Gli spazi che affacciano sull’esterno sono destinati alle camere e alla zona giorno. Questa logica offre una grande essibilità all’organizzazione degli appartamenti. Nella maggior parte dei casi, il soggiorno é situato all’angolo dell’ediicio al ne di garantire una doppia esposizione e permettere un maggior comfort e luminosità alla stanza. L’orientamento degli ediici segue l’asse nord-est/sud-ovest e garantisce una buona luminosità naturale per tutto l’anno. Le facciate orientate a sud hanno aperture maggiori rispetto a quelle orientate a nord. Nell’insieme il progetto si integra con il contesto circostante, apporta aree verdi, dinamicità e uidità di circolazione: un respiro all’interno del denso tessuto di Ginevra.



Pianta piano terra uďŹƒci locale deposito biciclette

Pianta E 4 appartamenti 4 locali

Pianta F 3 appartamenti 3 locali 1 appartamento 5 locali 1 appartamento 2 locali

Pianta G 1 appartamento 5 locali 2 appartamenti 4 locali 1 appartamento 3 locali

Pianta H 2 appartamenti 4 locali 2 appartamenti 3 locali 1 appartamento 2 locali

Pianta L 2 appartamenti 5 locali 2 appartamenti 3 locali

1:500


Pianta piano terra 2 appartamenti 5 locali 1 appartamento 4 locali 1 appartamento 2 locali locale deposito biciclette

Pianta B 2 appartamenti 5 locali 2 appartamenti 4 locali 1 appartamento 2 locali

Pianta C 1 appartamento 5 locali 1 appartamento 4 locali 3 appartamenti 3 locali 1 appartamento 2 locali

Pianta A 2 appartamenti 6 locali 2 appartamenti 4 locali

Pianta D 2 appartamenti 4 locali 3 appartamenti 3 locali 1 appartamento 2 locali

1:500




collegamenti longitudinali collegamenti trasversali

pista ciclabile p. pedonali veicoli

verde ltrante nuovo verde verde esistente

nuovi ediici ediici esistenti



Marta Minetti Bergamo, Italia +39 347630211 minettimarta@gmail.com

http://issuu.com/marta.minetti/docs/tesi_cambogia


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